IL PERSNAGGIO Roller Biasca, una stagione da ricordare · stagione trascorsa, e ringraziarci per...

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Roller Biasca, una stagione da ricordare di Samuele Prosino Nonostante la sconfitta in finale con Montreaux, l'esperienza 2017/2018 del RC Biasca è stata straordinaria. Riviviamola attraverso le parole dei protagonisti 26 IL PERSONAGGIO

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Roller Biasca, una stagione da ricordaredi Samuele Prosino

Nonostante la sconfitta in finale con Montreaux, l'esperienza 2017/2018 del RC Biasca è stata straordinaria. Riviviamola attraverso le parole dei protagonisti

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il PERSONAGGiO

Foto Ti-Press/Roller Club Biasca

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abbiamo sperato fino all'ultimo, in quel di

Zuchwil. Il Roller Club Biasca è arrivato davvero a un soffio dal conquistare il titolo, perdendo la finale contro il Montreaux con il punteggio di 2-1. Una finale palpitante, che è stata seguita da tantissimi tifosi ticinesi. Una festa di sport, in ogni caso: la squadra di Biasca ha portato a casa non solo una meritata medaglia d'argento, ma il rispetto degli avversari per il gioco mostrato e la consapevolezza di aver dato tutto. Quella consapevolezza che si trasforma, una volta visto tutto a freddo, in soddisfazione e motivazione.

Abbiamo intervistato il presidente Elio Rè e alcuni giocatori che hanno partecipato a vario titolo durante la stagione. Ci voleva, del resto, uno spaccato di un gruppo affiatato che ha dato agli appassionati di hockey su rotelle emozioni e risultati.

Presidente, qual è il momento della stagione appena trascorsa che le è rimasto più a cuore? «Sottolineo che ho vissuto

una stagione entusiasmante dall’inizio alla fine e sotto tutti i punti di vista. Ho preso consapevolezza con il passare del tempo del valore della squadra, che è cresciuta partita dopo partita, passando da una certa dipendenza da Orlandi alla forza del gruppo. Ho sentito crescere l'affetto attorno al gruppo e ho visto i ragazzi maturare soprattutto caratterialmente. Anche i giovani hanno potuto e saputo approfittare di questa positività e capire l’importanza del lavoro quotidiano per raggiungere gli obiettivi. Credo che quanto appena detto riassuma una stagione speciale, anche pesonalmente: ho visto concretizzarsi quanto ho sempre voluto vedere nella società. Tutta Biasca ha vissuto emotivamente i playoff, dimostrando di crederci e non facendo mai mancare la solidarietà alla squadra. Il momento più significativo è arrivato alcuni giorni dopo la finale, quando ho incontrato la squadra consapevole di aver conquistato un secondo posto nel campionato e di aver sfiorato, e non perso, il titolo.

Ci

Elio Rè

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IL PERSONAGGIO

Alla delusione di fine partita erano subentrate la convinzione e la voglia di volerci riprovare con ancora più fame. Questo spirito e questo cuore mi hanno dato un'emozione supplementare e la consapevolezza di avere una signora squadra che saprà essere pronta per le nuove sfide».

Facendo tesoro dell'esperienza, cosa si può trasportare delle finali nella prossima stagione agonistica? Quali sono le speranze e le opportunità che vorreste cogliere nel prossimo futuro, in tal senso?«Ne sono convinto e l'ho spesso ribadito: raggiungere la finale è stato il coronamento di un sogno talmente grande e intenso che volevamo non avesse mai fine. A quattro minuti dal termine ci siamo meritatamente portati in vantaggio e abbiamo avuto

paura di svegliarci. Troppo bello, così l'emozione ha avuto il sopravvento sulla ragione rendendoci fragili e impauriti. Gli ultimi minuti di gioco non li abbiamo controllati, li abbiamo subiti pagandone le conseguenze. La squadra ha dimostrato la sua forza e nello stesso tempo la sua poca dimestichezza nel gestire le emozioni forti. Questa è un'ulteriore dimostrazione che manca veramente poco per raggiungere la vetta. Conquistarla è importante, ma non a tutti i costi: quest'anno abbiamo meritato il secondo posto, abbiamo conquistato il premio simpatia con una squadra unita e coesa che rappresenta tutti, con la forza e le fragilità messe in pista, con il cuore e la voglia di riprovarci e con tutti i giocatori che si rimettono con

convinzione in gioco, giovani e meno giovani. Non posso pretendere di più».

Se potesse avere di fronte il genio della lampada, quali desideri vorrebbe veder esauditi per la squadra? E perché?«In generale vorrei trovare tantissimi giovani motivati che si allenano in pista, veder crescere in maniera esagerata il movimento giovanile, avere un'infrastruttura al passo con i tempi. Esauditi questi desideri il titolo diventerebbe solamente una logica conseguenza. Al genio della lampada chiederei dunque, piuttosto, una gioventù più disposta a sacrifici per raggiungere risultati sia sportivi che personali, dei preparatori motivati che possano gestire convenientemente lavoro, famiglia e impegni societari, alle istituzioni uno sguardo più convinto e concreto verso

le società sportive che faticano a trovare mezzi e persone per continuare a lavorare a favore dei giovani. Esauditi i tre desideri potremmo vincere anche il titolo europeo, non solo nazionale… e con il Genio semplice spettatore».

Il Roller Club Biasca è in effetti un soggetto unico per l'hockey su rotelle nella Svizzera italiana. Costituito nel settembre del 1985, ha un'origine leggendaria: i primi giocatori avevano iniziato sul piazzale della Migros di Biasca, rincorrendo le palline da tennis che, "sleppate" con i bastoni da hockey su ghiaccio, andavano a finire lungo la Cantonale fino al benzinaio. Ora la squadra rincorre il titolo nazionale, non solo per dare lustro a nuove statistiche, ma pure per dare una grossa spinta al movimento alla base di questo sport.

“ Quest'anno abbiamo meritato il secondo posto con una squadra unita e coesa che rappresenta tutti, con la forza e le fragilità messe in pista, con il cuore e la voglia di riprovarci e con tutti i giocatori che si rimettono con convinzione in gioco. Non posso

pretendere di più „− Elio Rè −

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IL PERSONAGGIO

10 domande a...

Tiziano Tatti

Nome: Tiziano

Cognome: Tatti

Data di nascita: 07/03/1996

Luogo di nascita: Locarno

Ruolo: Portiere

Coi roller: dall’età di 10 anni

“ Non ci sono ragazzi o bambini a cui non

consiglio questo sport „– Tiziano Tatti -

1 I tratti principali del mio carattere (pregi e difetti):

«Direi che con alcuni aggettivi positivi e negativi potrei definirmi: testardo, sincero, curioso, estroverso, disordinato e impaziente».

2 Il mio sogno di felicità: «Non credo di averne uno in

particolare, diciamo che in ogni fase della vita si hanno differenti obiettivi; al momento il mio è quello di finire gli studi».

3 Le qualità che apprezzo di più in una donna e in un uomo:

«In generale le qualità che apprezzo in una persona sono: la simpatia, la sincerità, e la coerenza».

4 Il dono di natura che vorrei avere:«Il dono del volo».

5 Il mio motto:«Mai dire mai!».

6 Il mio idolo sportivo:«Restando nella nostra nazione,

credo che possiamo essere fieri di avere uno dei più grandi sportivi di sempre, cioè Roger Federer. Ma per quanto mi riguarda, essendo appassionato di motociclismo il mio idolo è Valentino Rossi, il quale ha dato del filo da torcere a diverse generazioni nel motomondiale e tutt'oggi, all'età di 39 anni corre nel mondiale di MotoGP e continua

a lottare per il titolo».

7 Il libro, il film e la musica che preferisco:

«Per quanto riguarda la lettura, non ne sono un grande amante, a dire il vero non ricordo neppure l'ultimo libro che ho letto. Sul genere musicale non ho grandi pretese, ascolto bene o male di tutto, anche perché il DJ della squadra non è un fenomeno, di conseguenza mi tocca ascoltare il peggio... Di film belli ce ne sono davvero molti, uno degli ultimi che ho rivisto è "Shutter Island"».

8 Il paese dove mi piacerebbe vivere: «Non credo proprio che mi

piacerebbe vivere in un paese che non sia quello in cui sono nato e cresciuto, quindi restando comunque sul vago dico... Svizzera».

9 Il ricordo più bello della stagione appena conclusa:

«Non so se sia il ricordo più bello, ma di sicuro è stato quello più forte, il quale ancora oggi spesso mi passa per la mente; ovvero quello dei nostri sostenitori, parenti e amici, i quali dopo l'amara sconfitta a 4 secondi dal termine, sono entrati in pista a rincuorarci, sostenerci, e a esultare per la comunque ottima stagione trascorsa, e ringraziarci per quello che abbiamo fatto. Ma alla fine, credo che siamo anche noi a doverli ringraziare, perché se

siamo arrivati fino a lì è anche merito loro! Grazie Curva Est!».

10 Il motivo per il quale ho scelto questo sport e perché lo

consiglierei: «La scelta di questo sport è stata abbastanza casuale, alle elementari il mio docente è stato Elio Rè, attuale presidente del roller club Biasca, ed è grazie a lui che mi sono avvicinato a questo sport. All' età di 9/10 anni ho iniziato ad andare in pista per seguire le partite della lega nazionale A, sono rimasto subito affascinato da questo sport e all'ambiente che c'era al palazzetto di Biasca, pochi mesi dopo ho iniziato così a praticarlo anche io. Non ci sono ragazzi o bambini a cui non consiglio questo sport, detto in altre parole: lo consiglio a tutti! Sin da piccoli è possibile praticarlo grazie alla scuola pattinaggio, imparando dunque le basi, per poi passare al gioco vero. È uno sport di squadra, di conseguenza si instaura un buon legame con i compagni, uno sport veloce, tattico e tecnico. In aggiunta, a Biasca c'è un bellissimo ambiente non solo all'interno della squadra ma anche con la società e l' intero pubblico che ogni weekend ci sostiene. Come già detto durante la stagione dal nostro capitano Ivan: "siamo come una grande famiglia"».

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IL PERSONAGGIO

10 domande a...

Pietro Giger

Nome: Pietro

Cognome: Giger

Data di nascita: 17/05/1989

Luogo di nascita: Faido

Ruolo: Difensore

Coi roller: dal 1997, anno nel quale è stato inaugurato il Palaroller

“ Il fascino dei pattini a rotelle

tradizionali combinato a un gioco veloce, spettacolare fanno del Roller uno sport divertente sia da giocare che da guardare „

– Pietro Giger -

1 I tratti principali del mio carattere (pregi e difetti):

«Un mio pregio è quello di essere "buono", lo stesso pregio vale anche come difetto».

2 Il mio sogno di felicità: «due cuori (facoltivi) ma la

classica capanna con una buona bottiglia di rosso ci vogliono!».

3 Le qualità che apprezzo di più in una donna e in un uomo:

«L'umorismo non deve mai mancare».

4 Il dono di natura che vorrei avere:«Vorrei la pelle nera!».

5 Il mio motto:«Il potere è l'immondizia della

storia degli umani».

6 Il mio idolo sportivo:«Cleto Re, il nostro storico

bomber, per la sua tenacia grinta e determinazione sia dentro che fuori dal campo, sempre con i pattini ai piedi».

7 Il libro, il film e la musica che preferisco:

«Il Conte di Montecristo, di Alexandre Dumas; La Ricerca della Felicità, di Gabriele Muccino; Janis Joplin, De André, Calle13 e gli amici della Curva Est More Faya Production».

8 Il paese dove mi piacerebbe vivere: «Potrei dire Bolivia o un qualsiasi

altro stato del Sudamerica, ma chi

mi conosce sa che apprezzo troppo le nostre bellissime regioni e montagne».

9 Il ricordo più bello della stagione appena conclusa:

«Sicuramente il calorosissimo e per certi versi anche intimo abbraccio della Curva Est al termine della finale di Zuchwil».

10 Il motivo per il quale ho scelto questo sport e perché lo

consiglierei: «Il fascino dei pattini a rotelle tradizionali combinato a un gioco veloce, spettacolare fanno del Roller uno sport divertente sia da giocare che da guardare. Da provare!».

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10 domande a...

Gregorio Boll

Nome: Gregorio

Cognome: Boll

Data di nascita: 29/08/1999

Luogo di nascita: Bellinzona

Ruolo: Ala

Coi roller: dall’età di 8 anni

“ Vincere non è sorpassare gli altri,

ma sorpassare sé stessi „– Gregorio Boll -

1 I tratti principali del mio carattere (pregi e difetti):

«Sono simpatico e divertente; sui difetti, non ne ho... forse un po' modesto!».

2 Il mio sogno di felicità: «Avere sempre accanto una

famiglia e degli amici, con loro qualsiasi sogno è bello».

3 Le qualità che apprezzo di più in una donna e in un uomo:

«Sicuramente il carattere e l’onestà».

4 Il dono di natura che vorrei avere:«Quello di non essere mai stanco».

5 Il mio motto:«Vincere non è sorpassare gli altri,

ma sorpassare sé stessi».

6 Il mio idolo sportivo:«Non ne ho uno in particolare».

7 Il libro, il film e la musica che preferisco:

«Non amo leggere; per il film scelgo The Blind Side, mentre per la musica dipende dall’umore».

8 Il paese dove mi piacerebbe vivere: «Qualsiasi Paese al mare».

9 Il ricordo più bello della stagione appena conclusa:

«La gente, tanta, che siamo riusciti a portare alla pista; e la finale, anche».

10 Il motivo per il quale ho scelto questo sport e perché lo

consiglierei: «Perché è un bellissimo sport; veloce, tattico, tecnico. Inoltre c'è un ambiente meraviglioso, fatto di amicizia».

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Camillo Boll

Nome: Camillo

Cognome: Boll

Data di nascita: 05/07/1995

Luogo di nascita: Locarno

Ruolo: Difensore/Ala

Coi roller: dall’età di 10 anni

“ Lo sport va a cercare la paura

per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla „

– Camillo Boll -

1 I tratti principali del mio carattere (pregi e difetti):

«Credo di essere un ragazzo riflessivo e schietto dal sorriso facile e di compagnia, ma anche testardo e un po' lunatico».

2 Il mio sogno di felicità: «Vincere un mondiale».

3 Le qualità che apprezzo di più in una donna e in un uomo:

«Sincerità, intelligenza, simpatia».

4 Il dono di natura che vorrei avere:«Un fisico possente».

5 Il mio motto:«Lo sport va a cercare la paura

per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla».

6 Il mio idolo sportivo:«Alex Zanardi, per la forza di

carattere di riprendersi da una tale esperienza come quella del suo incidente e continuare a dare il massimo».

7 Il libro, il film e la musica che preferisco:

«Il piccolo principe di St.Exupéry come libro, ma mi piacciono ancora i fumetti (soprattutto Tex); come film direi Forrest Gump; sulla musica ascolto di tutto ma il mio pezzo

preferito è Lose Yourself di Eminem».

8 Il paese dove mi piacerebbe vivere: «Svezia».

9 Il ricordo più bello della stagione appena conclusa:

«L’emozione alla rete del vantaggio, anche se è durata troppo poco».

10 Il motivo per il quale ho scelto questo sport e perché lo

consiglierei: «Perché è veloce e spettacolare, e per le stesse ragioni lo consiglierei a chi non lo conosce.

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