Il patrimonio polacco dello Scaffale...
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Polo regionale di documentazione interculturale c/o Istituto culturale e di documentazione Lazzerini
v. Puccetti, 3 – 59100 Prato.e-mail: [email protected] – Sito web: www.polointerculutrale.toscana.it
Il patrimonio polacco dello Scaffale Circolante Francesca Fici
Il patrimonio polacco dello Scaffale Circolante (SC) consiste in quasi 200 titoli. Si tratta per lo più di acquisti
recenti, scelti in base al loro interesse storico-culturale, al genere (letteratura impegnata o di svago o di
studio), nonché alla tipologia degli utenti (per esempio ragazzi o adulti).
Le tematiche dei volumi riflettono in larga misura anche i gusti delle lettrici e dei lettori polacchi, così come
risultano da inchieste e questionari raccolti in diverse biblioteche toscane. La scelta degli acquisti si è basata
sulla tipologia editoriale corrente. Meno rappresentate, per esempio, sono le tematiche storiche e
patriottiche, ma molto curato è il settore della narrativa contemporanea e dei classici, sia polacchi che
stranieri, dei quali fanno parte anche le biografie e la memorialistica.
Per una rassegna del patrimonio esistente, tenterò di suddividere le tematiche più ricorrenti, a cominciare
dalla narrativa contemporanea (thriller, polizieschi, spionaggio e sentimentali), polacca originale e in
traduzione.
Interesse e curiosità ha suscitato recentemente il romanzo Mięso “La carne” della blogger Dominika
Dymińska (2012, Ed. Krytyki Politycznej), sia per la giovane età dell’autrice, sia per il tono ora scanzonato
ora spregiudicato con il quale affronta, da ogni punto di vista, il tema, appunto, della “carne”. Un romanzo
hardcore, l’ha definito qualcuno.
Un’altra giovane scrittrice è Agnieszka Krawczyk, autrice del thriller Dziewczyna z aniołem “La ragazza con
l’angelo”, dove si indaga sulle cause di un delitto, avvenuto nel 1959: tutte le ipotesi sono prese in
considerazione, e i sospettati sono tutte persone del giro della protagonista ...
Un titolo curioso è senz’altro quello del romanzo, Houston, mamy problem “Huston, abbiamo un
problema”, di Katazryna Grochola (2012, Ed. Literackie) -Figura 1-. Il protagonista è Jeremiasz, un trentenne
di talento combattuto tra i principi e la carriera. D’altronde non ha né lavoro
né soldi per pagarsi l’affitto di una casa che lo liberi dalla dipendenza
materna. La copertina spiritosa ci dà un’idea dei problemi dai quali è afflitto
il povero giovanotto, e non solo lui.
Il titolo Upał “Colpito” del giovane Marcin Ciszewski narra la giornata al
cardiopalma dei servizi dell’antiterrorismo che devono vegliare sulla vita di
due politici durante una partita di calcio.
Un’altra scrittrice di successo è Małgorzata
Gutowska – Adamczyk, autrice della saga
Cukiernia Pod Amorem “La pasticceria Pod
Amorem” -Figura 2-. L’opera, uscita in tre parti
tra il 2010 e il 2011, in buona parte
autobiografica, racconta la storia della famiglia
Gutow dalla metà dell’Ottocento fino alla fine
della II Guerra Mondiale.
Di Magdalena Tulli (1955) è il romanzo, anche questo in parte autobiografico
Wloskie-szpilki “Spilli italiani” (2011, Izd. Nisza), uno dei maggiori successi
editoriali degli ultimi anni. E’ il racconto di una bambina di padre italiano e
Figura 1
Figura 2
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madre polacca attraverso le vicissitudini della guerra e del periodo post-bellico.
Un’altra recente pubblicazione è Wiosna w Różanach “Primavera a Różany” (continuazione di Droga do
Różan “La strada per Różany”) della cracoviana Ziembicka Bogna. Leggiamo nella presentazione: „Zosia
Borucka non potrebbe essere più felice: ha ritrovato la casa natale e l’amato nonno Krzysztof. Ma un
destino malvagio le impone di lasciare tutto ciò che le è più caro. La ragazza si chiude in se stessa,
isolandosi dal mondo. Ci sarà un amico in grado di aiutarla? O magari Zosia potrà andare in estate in
Dalmazia a incontrare una persona cara? Un romanzo commovente sulle gioie e i dolori che porta il destino,
sulla famiglia che costantemente impone delle scelte, sull’amore dietro il quale si nasconde la felicità”. Un
romanzo strappalacrime?
Alla generazione precedente appartiene la scrittrice e soggettista Joanna Chmielewska (1932-2013), il cui
romanzo poliziesco “alla Agatha Christie” Wszyscy jesteśmy podejrzani “Siamo tutti indagati”, del 1966,
continua a vedere nuove edizioni.
E ancora una scrittrice della generazione precedente, Hanna Ożogowska (1904-1995), le cui opere sono
generalmente destinate ai lettori più giovani. Di Hanna Ożogowska, che fu anche poetessa e traduttrice dal
russo, sono presenti nello SC Głowa na tranzystorach (del 1967, ripubblicato nel 2010 „uno dei libri per
ragazzi più divertenti”, e Chłopak na opak czyli z pamiętnika pechowego Jacka raz, gdy chciałem być
szlachetny, storia di un ragazzino, Jack, che voleva diventare nobile.
Destinati prima di tutto ai ragazzi sono i romanzi di Adam
Bahdaj (1918-1985) Uwaga! Czarny parasol! “Attenzione!
L’ombrello nero!” e Wakacji z duchami “In vacanza con gli
spiriti” entrambi del genere poliziesco. Il primo è costruito
su uno schema ricorrente nei romanzi dello scrittore: un
oggetto (qui l’ombrello nero) intorno al quale si scatena la
caccia a un tesoro. Wakacji z duchami, pubblicato per la
prima volta nel 1961 e riproposto nel 2008 dall’editore
“Literatura” è stato a lungo un best seller, ed è divenuto il
titolo di un serial televisivo, che ha per protagonisti tre
ragazzini e una loro amica. Sempre noir per ragazzi è
Kieliszek trucizny “Un bicchiere di veleno” (2009)
dell’italiano Pierdomenico Baccalario, in collaborazione con
Alessandro Gatti, della serie “I gialli del vicolo Voltaire” (in
italiano pubblicati da Piemme). Lo scrittore svedese
Holmberg, Åke (1907-1991) è presente con un altro
poliziesco per bambini della serie Tam Sventom: “Il
detective volante” Latający detektyw -Figura 3-.
Continueremo un po’ oltre il discorso dei libri per bambini e per ragazzi. Per i lettori adulti segnaliamo il
thriller di Marek Krajewski e Mariusz Czubaj Aleja samobójców (“Il viale dei suicidi”, 2007), ambientato in
una recentissima Danzica, e Kot Syjonu „Il gatto di Sion” (2011, Ed. Bullet Book) di Jerzy Wlazło.
Diversi romanzi sono ambientati nei drammatici anni Ottanta, detti anche dello “stato di guerra” (1981-83),
quando il potere venne assunto dal generale Wojcech Jaruzelski. Del giovane Mikoła Łoziński è Książka (”Il
libro” 2011), un romanzo-testimonianza ispirato alla storia della sua famiglia attraverso il destino di tre
generazioni: dall’indomani della fine della II guerra mondiale al periodo dello “stato di guerra” fino ai nostri
Figura 3
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giorni. Un racconto costruito secondo una tecnica tutta personale, attraverso un collage di microstorie di
cui sono protagonisti genitori, nonni, zii. Lo stesso Mikoła Łoziński è anche autore di diversi documentari.
Durante lo “stato di guerra” molti intellettuali e uomini di cultura polacchi emigrarono all’estero. Uno di
questi fu Janusz Rudnicki, che nella sua autobiografia ha scritto: “Sono stato un attivista di Solidarność e
sono stato arrestato. Nel 1983 sono emigrato a Berlino e qui ho fatto il mio debutto letterario. Ho studiato
germanistica e slavistica al’università di Amburgo. In questo periodo ho cominciato a collaborare al mensile
Twórczość, dove ho pubblicato le mie ‘Lettere da Amburgo’”. Rudnicki è autore di una decina di romanzi,
tra cui Śmierć czeskiego psa “Morte del cane ceco”, del 2009, dove si racconta di fughe rocambolesche tra
la Polonia, la Repubblica Ceca e la Sicilia, di amori impossibili, mentre dappertutto c’è sentore di morte.
Anche il romanzo Na grobli “Sul terrapieno” di Eustachy Rylski (1944) si svolge negli anni del regime
militare. E’ la storia di uno scrittore, al quale giunge la notizia di essere stato insignito del premio Nobel. Ma
si tratta di malvagio scherzo, e lui non lo sa … Su questo libro non sono mancate critiche molto aspre,
dirette, prima di tutto, alle scelte linguistiche molto originali dello scrittore.
Małgorzata Warda è un’artista di Gdansk, pittrice e autrice di
romanzi. In Dziewczynka, która widziała zbyt wiele (“La bambina che
aveva visto troppo”) -Figura 4- si narra la storia di due bambine,
allevate in casa di una zia dopo la morte della madre e cresciute in
situazioni drammatiche, le quali cercano, giorno dopo giorno, di
ricostruire, attraverso ricordi e immagini, la storia della famiglia
perduta.
Di un genere tutto diverso è il romanzo Rebelia, di Marius Szeniwicz
(1972) -Figura 5-, che ha valso all’autore un significativo premio
della critica. Un romanzo di orrore e di brutale ironia, è stato
definito, dove l’azione si svolge in un’atmosfera indefinita, tra
incubo e realtà. “Scritto in un linguaggio suggestivo, dai toni ora
comici ora perversi”.
Diamo ora un’occhiata ai
“classici”, e cominciamo da Jerzy
Andrzejewski (1909-1983), di cui
nello SC è presente Ład serca (1937), ossia “La pace del cuore”, esempio
di “umanesimo cattolico”. Il suo romanzo più famoso, tradotto anche in
italiano, fu Cenere e diamanti, nel quale traspose la sua esperienza
durante l’occupazione nazista della Polonia. In più occasioni il nome di
Andrzejewski venne avanzato per il premio Nobel.
Il volume Dramaty (2012, Ed. Literackie) raccoglie alcune delle opere
teatrali più significative del drammaturgo Witold Gombrowicz (1904-
1969). In particolare Iwona, księżniczka Burgunda, Ślub, Operetka, e altri
testi incompiuti.
Altro “classico” della letteratura polacca del Novecento è Gustaw Herling-
Grudziński (1919-2000), che ha dato una delle prime testimonianze dei
gulag sovietici. Inny Świat : zapiski sowieckie (2011, ed. Memorie),
pubblicato in Occidente assai prima che in Polonia. Queste memorie uscirono in Italia nel 1994 col titolo
Figura 4
Figura 5
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“Un mondo a parte”. Dello stesso scrittore (semplicemente Gustaw Herling) Feltrinelli ha pubblicato diversi
altri romanzi.
La poetessa Wysława Szymborska, Nobel per la letteratura nel 1996, è una delle figure più rappresentative
della letteratura polacca. Della Szymborska lo SC ospita due volumi: Milczenie roślin “Il silenzio delle piante”
e Wystarczy “E’ sufficiente”.
Anche il nome di Ryszard Kapuściński (1932-2007) è noto in tutto il mondo. La maggior parte delle sue
opere è stata pubblicata in Italia da Feltrinelli. Kapuściński è autore di reportage dall’Iran al tempo dello
scià, dal Sudamerica, dall’Africa. E’ sua, tra l’altro, una delle prime pubblicazioni post-sovietiche sull’URSS,
Imperium. Nello SC sono presenti Heban “Ebano” sul periodo trascorso in Angola durante le guerre di
indipendenza e Dałem głos ubogim “Ho dato voce ai poveri” (2008) ennesima testimonianza del suo
impegno umano e sociale. La vita stessa di Kapuściński è stata un
romanzo e la sua professione quella di un giornalista esemplare,
sempre alla ricerca della fonte diretta dei fatti.
Oltre alle opere di scrittori polacchi, nel settore in polacco dello SC
sono presenti numerose traduzioni, per lo più di scrittori del
Novecento. Tra gli autori italiani, Italo Calvino (“Se una notte
d’inverno un viaggiatore…” Jeśli zimową nocą podróżny ), Umberto
Eco (“Il cimitero di Praga” Cmentarz w Pradze), Roberto Saviano
(“La bellezza e l’inferno. Scritti 2004-2009” Piękno i piekło. Teksty z
lat 2004 2009). E poi Agatha Christie, Paulo Coelho, il libro sui
Beatles Dni, których nigdy nie zapominę “I giorni che non
dimenticherò mai” di Jonathan Cott -Figura 6-, Frederick Forsyth,
Gabriel Garcia
Marquez (Jesień
patriarchy ”L’autunno
del patriarca”, e Miłość
w czasach zarazy
„L’amore al tempo del
colera”, Václav Havel,
Bohumil Hrabal, Kazuo Ishiguro, Hui Wei, Stephen King, Marina
Lewycka col romanzo dedicato alle badanti (Zarys dziejów
traktora po ukraińsku “Breve storia dei trattori in ucraino” ), Ian
McEwan, Murakami, Vladimir Nabokov, i due classici di Orwell
(1984 e Folwark zwierzęcy “La fattoria degli animali”), Amos Oz,
Raymond Chandler, Philip Roth, Oscar Wilde, per citarne solo
alcuni. Tra questi Czarny piątek “Venerdì nero” , ambientato in
una New York sotto l’incubo di un attacco terroristico, di Alex
Kawa, scrittrice americana specialista di thriller e romanzi
mozzafiato. Non mancano, naturalmente, due volumi di Harry
Potter dell’inglese J.K. Rowling.
Si segnala inoltre un titolo della scrittrice turca Safak Elif, presente nello SC col romanzo Lustra miasta (“Gli
specchi della città”) -Figura 7-, ambientato nella Madrid seicentesca.
Figura 6
Figura 7
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Il genere biografico è rappresentato nello SC da alcune opere significative. Anna Bikont e Joanna Szczęsna
hanno dedicato un ricordo alla poetessa Wysława Szymborska (Pamiątkowe rupiecie “Frammenti di
ricordi”). Andrzej Franaszek è autore di una Biografia del poeta Miłosz. Il regista Krzystof Kieslowski (1941-
1996) ha scritto un’ Autobiografia e il regista Tadeusz Konwicki (1926) una storia autobiografica legata al
film Ostatni dzień lata “Ultimo giorno dell’estate”. E ancora la biografia di Steve Jobs, scritta da Walter
Isaacson. Una riflessione sul musicista polacco Chopin viene dallo storico della letteratura russa e polacca
Rysard Przybylski (Cień jaskółki. Esej o myślach Chopina “L’ombra della rondine. Saggio sul pensiero di
Chopin”).
Non manca una biografia di Sophia Loren (Sophia Loren: życie jak film “La vita come un film”) di Silvana
Giacobini. E un ricordo di Giovanni Paolo II del prefetto Enrico Marinelli, “angelo custode” del papa polacco
durante i suoi spostamenti sul territorio italiano (Papież i jego generał. Nieznane ucieczki Jana Pawła II we
wspomnieniach jego "anioła stróża"). Completa questa rapida rassegna la corrispondenza tra i due grandi
poeti polacchi del Novecento, Zbigniew Herbert e Czesław Miłosz (Warszawa 2006), comprendente anche
poesie, facsimile di originali, e fotografie.
Segnaliamo altri due generi, presenti nello SC in lingua polacca: i
libri sul buon vivere e quelli rivolti ai bambini e ai ragazzi.
Per libri del buon vivere si intende in questo caso quelli sulla cucina,
sulle piccole attività domestiche, sulla moda e l’arredamento. Per
esempio Frywolitiki di Agnieszka Bojrakowska-Przeniosło -Figura 8-.
Al codice della moda maschile è dedicato Dress code. Tajemnice
męskiej elegancji (“Dress code. I segreti dell’eleganza maschile”,
2012) dello stilista Krzysztof
Łoszewski. Maja e Jan Łozińscy
sono gli autori di una storia della
cucina polacca, anche dal punto
di vista delle tradizioni legate al
piacere della buona tavola
(Historia polskiego smaku.
Kuchnia, stół, obyczaje,
2012, Ediz. Naukowe
PWN). Il volume
„appetitoso” di Hanna
Szymanderska 750
Tradycyjnych Polskich
Potraw -Figura 9- presenta, come suggerisce il titolo, 750
piatti tradizionali polacchi.
Nello SC sono presenti numerosi volumi dedicati ai lettori
più giovani. Di alcuni (Bahdaj, Holmberg) abbiamo già
parlato. Segnaliamo ancora Kuba i Buba…czyli awantura do
kwadratu (2009) „Kuba e Buba, o avventura al quadrato”
di Grzegorz Kasdepke, una divertente passeggiata con
Figura 8
Figura 9
Figura 10
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giochi, avventure, indovinelli per le strade di Varsavia in compagnia dei gemelli Kuba e Buba (per bambini
tra 3 e 7 anni). Bromba i inny “Bromba e gli altri” (2003) – Figura 10- è un volume della serie dedicata al
personaggio di Bromba, del regista Macej Wojtysko (1946). Tutto ciò che gli succede è inatteso e
divertente. Il libro ha ricevuto numerose recensioni positive e persino entusiaste.
Zielone pomarańcze czyli PRL dla dzieci „Arance verdi, ovvero la Repubblica Popolare Polacca per i bambini”
(2011) è un libro di Aneta Boratyńska Górnicka (1971), destinato ai bambini dai 7 anni in su e fatto per
suscitare le loro domande agli adulti. Come suggerisce il titolo, a confrontarsi sono almeno due generazioni,
quella che ha vissuto prima del 1991 (rappresentata nella foto dei piccoli pionieri) e quella del decennio
successivo.
Un altro autore di racconti per ragazzi è Aleksander Minkowski (1933). Nello SC si può trovare Ząb
Napoleona „Il dente di Napoleone” (1983) e Gruby (1966), storia di un ragazzino che, a causa della sua
obesità, viene isolato e deriso dai compagni di scuola. Magiczne drzewo Olbrzym „L’albero magico. Il
gigante” di Andrzej Maleszka (1955) è un tipico libro di avventura,
rivolto ai ragazzi tra gli 8 e i 14 anni.
Destinate ai giovani sono anche le traduzioni di testi popolari. Tra
questi Ciekawe: Dlaczego gwiazdy migoczą i inne pytania na temat
kosmosu („Perché le stelle scintillano e altre domande
sull'Universo”) dell’astronoma inglese Carole Stott. Koszmarny
Karolek i kino grozy, di Francesca Simon, dove si narra di come il
terribile Karolek voglia fare un film dell’orrore. Sara Shepard ,
americana, scrive romanzi rivolti, prima di tutto, alle ragazze. Nello
SC si può trovare Bezlitosne “spietate”- Pretty Little Liars .Di recente
è stato ripubblicato uno dei libri della serie del Dottor Dolittle (Zoo
Doktora Dolittle’a, 1925), di Hugh Lofting (1886-1947) -Figura 11-.
Non mancano infine i fumetti di René Goscinny, col personaggio di
Asterix (“Asterix gladiatore” e “Asterix alle Olimpiadi”) e della
famosa disegnatrice Arne Bellsdorf (1976), Piekło, niebo (“Inferno,
cielo”, 2008).
La nostra rassegna finisce qui. Non è esaustiva, naturalmente, ma mi auguro che possa servire a suscitare la
curiosità delle lettrici e dei lettori, appassionati di cultura polacca.
(Aprile 2014)
Figura 11