“Il Pane della Comunione” Quaresima: tempo di fraternità e ... · -una domanda o una...

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QUARESIMA di FRATERNITÀ 2011 “Il Pane della Comunione” Quaresima: tempo di fraternità e di missione. “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?” (Gv 6,9). Nella domanda di Andrea si nasconde anche la nostra: “Che cosa posso fare davanti ai problemi del mondo?”. Forse oggi più di ieri è forte la tentazione di chiudersi nel proprio confine, paralizzati da tante sfide che non riusciamo a comprendere e a gestire. La natura dell’uomo però non è cambiata rispetto a 2000 anni fa, perché uguale è il suo cuore come il desiderio di vita che lo anima. Anche al tempo di Gesù le folle chiedevano pane, ma ancora più grande era il bisogno di stima, di affetto, di perdono, di accoglienza. Per questo il Signore non risolve la situazione creando dal nulla il cibo, ma libera un gesto di gratuità e di condivisione e vuole che ci siano relazioni vere nella famiglia di Dio. Noi riconosciamo nei nostri missionari i nomi di coloro che stanno continuando a moltiplicare nel silenzio il pane dell’amicizia e dell’attenzione. Auguriamo ora a voi che utilizzerete questo sussidio per la Quaresima di poter sostenere questa grande catena di dono gratuito e di diventare voi stessi, grazie alla preghiera e ad uno stile di vita sempre più cristiano, pane spezzato per tutti i popoli. Caratteristiche del sussidio Quest’anno LA DELEGAZIONE DIOCESANA PER LA MISSIONE AGRIGENTINA DI ISMANI vuole offrire un sussidio di riflessione e preghiera per il cammino quaresimale sul tema della Quaresima di Fraternità 2011: “Il Pane della Comunione” - Quaresima: tempo di fraternità e di missione. Per ogni giorno sono proposti: -un’invocazione iniziale per introdurre la preghiera -un richiamo alla Parola di Dio proposta nella liturgia -uno spunto per cogliere l’appello del Signore a diventare anche noi persone che sanno spezzare con gli altri il pane della vita, del martirio, dell’amicizia, del perdono e della speranza. -una domanda o una provocazione per concretizzare ogni giorno la Parola -una breve preghiera e un Padre nostro conclusivo Nelle domeniche viene riportata la preghiera di un testimone che approfondisce il Vangelo del giorno e la proposta di un impegno settimanale per concretizzare lo spezzare il Pane.

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QUARESIMA di FRATERNITÀ 2011 “Il Pane della Comunione”

Quaresima: tempo di fraternità e di missione. “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?” (Gv 6,9). Nella domanda di Andrea si nasconde anche la nostra: “Che cosa posso fare davanti ai problemi del mondo?”. Forse oggi più di ieri è forte la tentazione di chiudersi nel proprio confine, paralizzati da tante sfide che non riusciamo a comprendere e a gestire. La natura dell’uomo però non è cambiata rispetto a 2000 anni fa, perché uguale è il suo cuore come il desiderio di vita che lo anima. Anche al tempo di Gesù le folle chiedevano pane, ma ancora più grande era il bisogno di stima, di affetto, di perdono, di accoglienza. Per questo il Signore non risolve la situazione creando dal nulla il cibo, ma libera un gesto di gratuità e di condivisione e vuole che ci siano relazioni vere nella famiglia di Dio. Noi riconosciamo nei nostri missionari i nomi di coloro che stanno continuando a moltiplicare nel silenzio il pane dell’amicizia e dell’attenzione. Auguriamo ora a voi che utilizzerete questo sussidio per la Quaresima di poter sostenere questa grande catena di dono gratuito e di diventare voi stessi, grazie alla preghiera e ad uno stile di vita sempre più cristiano, pane spezzato per tutti i popoli. Caratteristiche del sussidio Quest’anno LA DELEGAZIONE DIOCESANA PER LA MISSIONE AGRIGENTINA DI ISMANI vuole offrire un sussidio di riflessione e preghiera per il cammino quaresimale sul tema della Quaresima di Fraternità 2011:

“Il Pane della Comunione” - Quaresima: tempo di fraternità e di missione. Per ogni giorno sono proposti: -un’invocazione iniziale per introdurre la preghiera -un richiamo alla Parola di Dio proposta nella liturgia -uno spunto per cogliere l’appello del Signore a diventare anche noi persone che sanno spezzare con gli altri il pane della vita, del martirio, dell’amicizia, del perdono e della speranza. -una domanda o una provocazione per concretizzare ogni giorno la Parola -una breve preghiera e un Padre nostro conclusivo Nelle domeniche viene riportata la preghiera di un testimone che approfondisce il Vangelo del giorno e la proposta di un impegno settimanale per concretizzare lo spezzare il Pane.

Il pane del digiuno MERCOLEDÌ DELLE CENERI 9 marzo

Invocazione: Fammi conoscere, Signore le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.

In ascolto della Parola E quando digiunate, non assumete aria melanconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo che è nel segreto … Mt 6, 1-6. 16-18

Riflessione Elemosina, digiuno e preghiera, tutte e tre realtà belle, sante e importanti ma che hanno valore solo se strumenti per un cambiamento interiore profondo, se ci riportano all’autenticità di vita, se ci stimolano a giocarci dentro questo mondo con amore, con tutto noi stessi, con tutta la nostra vita, come siamo e non come vorremmo far credere di essere. <<In segreto>> dice il testo del vangelo … il segreto è il luogo più profondo in cui Dio, noi e il mondo ci incontriamo per sognare assieme “cieli e terre nuove” e gettare la semente per il nuovo regno che ci sta nascendo tra le mani. È un richiamo all’autenticità e alla semplicità come basi su cui Dio nostro Padre ha preparato una grande cena per tutti i popoli, per tutti gli impoveriti del mondo.

Digiuno per me o per gli altri?

Il filosofo russo Berdjaev scrive:“Il pane per me è un problema materiale, il pane per gli altri è un problema spirituale”: come e perchè?

O Signore, sostienici nel cammino quaresimale, santifica il nostro digiuno e rendilo efficace per la guarigione del nostro spirito. Amen.

Padre Nostro

Il pane da condividere giovedì 10 marzo

Invocazione: Fammi conoscere, Signore le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.

In ascolto della Parola “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà”. Lc 9, 22-25

Riflessione Signore, aprimi gli occhi, affinchè possa vedere i bisogni degli altri; aprimi le orecchie, affinchè possa udire il loro grido; aprimi il cuore, affinché non restino senza aiuto. Fa o Signore ch’io non rinunci a difendere i deboli e i poveri. Mostrami dove c’è bisogno di amore, di fede e di speranza. Aprimi gli occhi e le orecchie, perché possa operare per la tua pace.(Martin Patzek)

Quando il sacrificio di sè diventa utile?

O Signore, disponi i nostri cuori all’ascolto della tua parola, perché in questo tempo che Tu ci offri si compia in noi la vera conversione. Amen.

Padre Nostro

Il pane condiviso converte venerdì 11 marzo

Invocazione: Fammi conoscere, Signore le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.

In ascolto della Parola “E’ questo il digiuno che io voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo. Consiste nel dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire chi è nudo, non distogliere gli occhi dalla tua gente”. Is 58, 1-9

Riflessione Dignità e diritti dovrebbero considerare tutti gli aspetti della vita. Ecco un tipo di distorsione da correggere: ogni essere umano dovrebbe disporre di 40-50 litri al giorno di acqua. In Italia il consumo quotidiano pro capite e fra i 200-220 litri; in Svizzera, 160; in Africa 47; in Tanzania si scende a una media di 20 litri, e a 6 se l’acqua si trova a distanze considerevoli.

Cosa significa per noi attualizzare le parole di Dio ispirate a Isaia? E’ necessario fare questo anche da noi?

Preghiera: o Dio, l’incontro con la tua parola e con i poveri ci renda coraggiosi operatori di pace e di giustizia. Amen.

Padre Nostro

Con il pane condiviso si fa festa sabato 12 marzo

Invocazione: Fammi conoscere, Signore le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.

In ascolto della Parola In quel tempo Gesù vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse:“Seguimi”. Egli lasciando tutto lo seguì. Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era folla di pubblicani e d’altra gente seduta con loro a tavola…. Gesù disse:“Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi”. Lc 5, 27-32

Riflessione Gesù passa vede Levi seduto al banco delle imposte, lo chiama ed egli lo segue perché capisce che fa per lui quella chiamata. Così accoglie il passaggio della misericordia nella sua esistenza, nella sua casa e vuole condividere con gli altri l’esultanza di questo sconvolgente incontro,perché diventi grazia per molti. Per questo prepara un grande banchetto e raduna molta folla. Semplice no? L’operazione non fu invece semplice per Gesù che ebbe a tribolare con le mormorazioni degli scribi e dei farisei. Né fu avara di conseguenze per Levi che dovette reinventarsi tutta una vita. Il Vangelo riserva anche per noi qualche invito, qualche interrogativo inquietante: quando il Signore chiama? Come chiama e a che cosa chiama?

Levi non si aspettava la chiamata: succederà anche per noi? Chi continuerà l’opera dei nostri missionari ormai anziani?

Preghiera: o Dio, l’incontro con la tua parola e con i poveri ci renda coraggiosi operatori di pace e di giustizia. Amen.

Padre Nostro

Trasformare le pietre in pane

PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA 13 marzo

Il Vangelo di oggi è Matteo 4, 1-11 Chi è tutto proteso a conquistare e conservare, perde. Chi dona a Dio, conquista. Figlio di Dio significa mettersi nelle mani di Dio, fare la volontà di Dio e non la propria, deporre nella mano di Dio tutte le preoccupazioni e le speranze, non stare più in pena per il proprio avvenire. Qui è il fondamento della libertà e della gioia dei figli di Dio

Edith Stein, Pensieri, 84-85. Pane per amor di Dio diventa ciò che mettiamo da parte per i poveri rinunciando a capricci e voglie di diverso. Buoni amministratori della vita, dono di Dio

lunedì 14 marzo Invocazione: Tu sei buono, Signore, e fonte della vita. Rendici docili alla tua Parola. In ascolto della Parola Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Mt 25, 31-36 Riflessione Tre sono le situazioni che rappresentano l’indigenza che colpisce i bisogni primari e i diritti essenziali: la vita, l’inserimento nella società, la libertà; qui nel Vangelo sono declinati come l’avere fame, sete, essere straniero, nudo, malato, carcerato … La ripetizione martellante delle situazioni di povertà sottolinea l’esigenza che queste persone siano amate concretamente, oggi. Ogni uomo sarà giudicato sull’aver fatto o non aver fatto ciò di cui aveva bisogno il fratello che gli era accanto. Nell’ora del giudizio si rivela il tesoro nascosto delle relazioni interpersonali tessute con gli indigenti o la colpa per aver rifiutato queste relazioni. So essere amministratore saggio dei doni che ho ricevuto da Dio,procurando che siano di utilità anche a quanti sono attorno a me?

Convertici a Te, o Padre, nostra salvezza, e formaci alla scuola della tua sapienza, perché l’impegno quaresimale lasci una traccia profonda nella nostra vita. Amen.

Padre Nostro

La Parola, fonte che disseta la vita martedì 15 marzo

Invocazione: Tu sei buono, Signore, e fonte della vita. Rendici docili alla tua Parola.

In ascolto della Parola Così dice il Signore: “Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza avere operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata”. Is 55, 10-11

Riflessione Per il suo compleanno, una principessa ricevette dal fidanzato un pesante pacchetto dall’insolita forma tondeggiante. Impaziente per la curiosità, lo aprì e trovò... una palla di cannone. Delusa e furiosa, scagliò a terra il nero proiettile di bronzo. Cadendo, l’involucro esteriore della palla si aprì e apparve una palla più piccola d’argento. La principessa la raccolse subito. Rigirandola fra le mani, fece una leggera pressione sulla sua superficie. La sfera d’argento si aprì a sua volta e apparve un astuccio d’oro. Questa volta la principessa aprì l’astuccio con estrema facilità. All’interno vi trovò un magnifico anello con due semplici parole: ti amo. Molta gente pensa: la Bibbia è troppo difficile. Ma chi fa lo sforzo di rompere il primo “involucro”, con attenzione e preghiera, scopre nuove e sorprendenti bellezze. E soprattutto verrà presto colpito dalla chiarezza del messaggio divino inciso nella Bibbia: Dio ti ama.

Come e quando mi accosto, personalmente, alla Parola di Dio?Come la accolgo?

Volgi il tuo sguardo, Padre misericordioso, a questa tua famiglia, e fa’ che superando ogni forma di egoismo risplenda ai tuoi occhi per il desiderio di Te. Amen.

Padre nostro

Rinascere a vita nuova mercoledì 16 marzo

Invocazione Tu sei buono, Signore, e fonte della vita. Rendici docili alla tua Parola.

In ascolto della Parola Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa,dal mio peccato rendimi puro. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Sal 50

Riflessione Alcuni commenti rabbinici affermano che Dio, al momento della creazione, sta chiacchierando con gli angeli chiedendo loro se valga la pena di creare l’umanità. Ma gli angeli lo avrebbero sconsigliato per il rischio grande che l’uomo non sia conforme alle aspettative di Dio. Qual è la risposta di Dio agli angeli? “Sì, lo facciamo; io l’ho creato e io lo perdonerò”. Dio mette già in preventivo il perdono, e questo è bellissimo. Il perdono viene prima del peccato, perché è difficile perdonare quando si verifica l’errore. Così è nella nostra vita. Se non mettiamo in preventivo di perdonare le persone, quando arriva il momento non ci riusciamo. Si deve in qualche modo vivere l’amore come una realtà perdonante già da sempre, prima ancora dello sbaglio.

Sono capace di chiedere perdono a Dio e ai miei fratelli? Sono capace di offrire a mia volta il perdono?

O Dio, che sempre nutri come pastore il popolo cristiano con la tua parola e i tuoi sacramenti, per questi doni della tua bontà, guidaci alla vita eterna. Amen. Padre nostro

La vita, trasparenza di Dio giovedì 17 marzo

Invocazione Tu sei buono, Signore, e fonte della vita. Rendici docili alla tua Parola.

In ascolto della Parola Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti. Mt 7, 7-12

Riflessione Uno scolaro domandò a Rabbi Shmelke:“Ci è comandato di amare il nostro prossimo come noi stessi. Come posso farlo se egli mi ha fatto un torto?”. Il Rabbi rispose:“ Devi comprendere queste parole nel loro giusto significato, che è: ama il prossimo tuo come qualcosa che tu stesso sei.Tutte le anime infatti sono una cosa sola; e ognuno è una scintilla dell’anima originale, che è insita in tutte le anime allo stesso modo come la tua anima è compenetrata in tutte le tue membra. Può accadere che la tua mano si sbaglia e ti colpisce. Ma prenderai tu forse allora un bastone e la castigherai per la sua mancanza di comprensione, accrescendo così il tuo dolore? Lo stesso si applica al tuo prossimo, che con te forma un’ anima sola…”. M. Buber; Racconti chassidici

Cosa attendo per me? Cosa sono disposto a dare?

Ispiraci, o Padre, pensieri e propositi santi, e donaci il coraggio di attuarli, e poiché non possiamo esistere senza di Te, fa’ che viviamo secondo al tua volontà. Amen.

Padre nostro

La carità, forza della vita venerdì 18 marzo

Invocazione Tu sei buono, Signore, e fonte della vita. Rendici docili alla tua Parola.

In ascolto della Parola Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo! Mt 5, 20-26

Riflessione Chi fa vera penitenza si getta interamente ed esclusivamente nelle mani di Dio. Non la fa a cuor leggero, non con astio, e sicuramente non con il proposito di ottenere qualche vantaggio per sé. Inoltre, non deve trattarsi di una guerra spietata a se stessi, quasi non si fosse legati da alcun sentimento di misericordia. La vera penitenza presuppone una fede viva nella non violenza e nella Verità. Ovviamente non c’è in essa spazio alcuno per l’orgoglio. Gandhi; L’arte di vivere

Cosa significa per me “essere” carità?

Concedi, Signore, alla tua Chiesa di prepararsi interiormente alla celebrazione della Pasqua, perché il comune impegno nella mortificazione corporale porti a tutti noi un vero rinnovamento dello spirito. Amen.

Padre nostro

La vita donata SAN GIUSEPPE - sabato 19 marzo

Invocazione Tu sei buono, Signore, e fonte della vita. Rendici docili alla tua Parola.

In ascolto della Parola Avete inteso che fu detto:“Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Mt 5, 43-48

Riflessione Andrea sta ascoltando con grande attenzione il racconto della guarigione del paralitico quando, improvvisamente, dice:“Gesù era il mago più bravo di tutti!”. No, spiega la catechista, Gesù non è un mago. I maghi fanno spettacolo per guadagnare soldi ed esercitare potere. Gesù è venuto per aiutare e servire gli uomini. A tutti portò l’amore, fino a dare la sua vita. Alcuni, al momento della crocifissione, lo presero in giro dicendo:“Ha aiutato gli altri, ma non sa aiutare se stesso! Perché con un po’ di magia non fa sparire la croce, se veramente è il Figlio di Dio?”. Gesù è il Figlio di Dio, ma non è un mago. Egli ha percorso il difficile cammino degli uomini. E li ha amati fino alla fine, perdonandoli anche sulla croce. Perdonare: anche questo è un miracolo.

Osterwalder; Raccontami una storia che parla di Dio

Da quanto tempo non mi fermo a contemplare la croce del Signore, vero Libro della vita?

O Dio, Padre di eterna misericordia, fa’ che si convertano a Te i nostri cuori, perché nella ricerca dell’unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna siamo sempre consacrati alla tua lode. Amen.

Padre nostro

Non vergognarti di dare testimonianza SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA 20 marzo

Il Vangelo di oggi è Matteo 17, 1-9 Io so, mio Dio, che la tua giustizia è il principio stesso della differenza radicale tra bene e male, e la tua ferma custodia è a protezione e riscatto di ogni amore ferito, di ogni debolezza sopraffatta. Il tuo tempo, Signore, è il tempo in cui la differenza del bene e del male,del santo e del laido, del bello e dell’orribile, si afferma a favore dell’uomo. Ogni tempo esercitato nella sua negazione è invece estraneo alla tua giustizia. Non riesco a vedere un tempo più perduto di quello che impiego a resistere al tuo Vangelo. I segni della sua Verità sono semplici, trasparenti, alla portata di tutti. Nessuno è escluso: per quanto ferita, sbagliata marginale possa apparire la sua vita ai suoi stessi occhi. (C.M.Martini; Incontro al Signore Risorto) Pane per amor di Dio diventa ciò che mettiamo da parte per i poveri preferendo ancora i nostri capi di vestiario usati, senza acquistarne altri di nuovi

Padre Nostro

Che si veda il nostro amore! lunedì 21 marzo

Invocazione Io so, Padre, che il mio tempo è prezioso ai tuoi occhi, perché ti sono figlio! Un figlio voluto con amore, un figlio con ogni cura seguito, un figlio cercato in ogni abbandono, un figlio generosamente consegnato alla libertà e alla responsabilità che lo rendono uomo e donna.

In ascolto della Parola Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio. Lc 6, 36-38

Riflessione Alziamo il termometro della nostra reciproca carità. Che anche un semplice nostro sorriso, o un gesto, o un atto d’amore, o una parola, o un consiglio, o un apprezzamento, o una correzione a suo tempo, rivolti ai fratelli, rivelino la nostra prontezza a morire per loro. Che si veda il nostro amore, non certo per vanità, ma per garantirci l’arma potente della testimonianza. Spesso anche noi, come i primi cristiani, siamo in un mondo senza Dio, scristianizzato. Dobbiamo, dunque, testimoniare Gesù e lo possiamo fare nel migliore dei modi con il nostro reciproco amore. Chiara Lubich; L’arte di amare

Ascolto e testimonio la parola e i comandamenti del Signore?

Signore, illuminami perché comprenda ogni giorno e in ogni occasione quale è l’azione, o la parola che più edifica l’ambiente che vivo e la persona che mi sta accanto, perché il futuro per tutti sia buono, come Tu lo vuoi. Amen

Padre nostro

Cessate di fare il male, cercate la giustizia martedì 22 marzo

Invocazione Io so, Padre, che il mio tempo è prezioso ai tuoi occhi, perché ti sono figlio! Un figlio voluto con amore, un figlio con ogni cura seguito, un figlio cercato in ogni abbandono, un figlio generosamente consegnato alla libertà e alla responsabilità che lo rendono uomo e donna.

In ascolto della Parola Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova. Is 1, 10. 16-20

Riflessione Come il sonno della ragione, anche l’indifferenza produce mostri. Non solo perché chiude gli occhi e il cuore all’ascolto e alla conoscenza dell’altro, dei suoi bisogni, della sua unicità; ma soprattutto perché rinuncia a perseguire e costruire la giustizia. “Non mi riguarda”; quante volte lo abbiamo sentito ripetere in questi anni. Intanto le mafie uccidevano e prosperavano, intanto la politica e le istituzioni diventavano terra di conquista di interessi particolari, di feudi privati, attraverso l’esercizio dei poteri arroganti e occulti, la distribuzione di privilegi, i diritti ridotti a favori, i voti trasformati in merce di scambio, la corruzione elevata a sistema, l’illegalità diffusa. don Luigi Ciotti; Noi non taceremo

Da che parte sto?Mi interesso del malessere di chi mi sta accanto?

Padre credo nella speranza che allontana da me l’angoscia o la voglia di rimandare sempre. Credo nella speranza, perché mi dà certezza che ogni gesto, ogni silenzio, ogni sguardo, ogni tenerezza verso il prossimo o i poveri darà il suo frutto. Non sono i grandi temporali a rendere fertile il terreno, ma le piccole gocce che, una dopo l’altra, perforano la roccia.

Padre nostro

Tra di voi non sarà così mercoledì 23 marzo

Invocazione Io so, Padre, che il mio tempo è prezioso ai tuoi occhi, perché ti sono figlio! Un figlio voluto con amore, un figlio con ogni cura seguito, un figlio cercato in ogni abbandono, un figlio generosamente consegnato alla libertà e alla responsabilità che lo rendono uomo e donna.

In ascolto della Parola Ma Gesù li chiamò a sé e disse: “Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.Mt 20, 17-28

Riflessione Per amare, il cristiano deve fare come Dio: non attendersi di essere amato, ma amare “per primo”. E poiché non può fare questo verso Dio, perché Dio ama sempre per primo, il cristiano lo attua con il prossimo. San Giovanni, dopo aver detto che Dio ci ha amati, non conclude – come sarebbe stato più logico – che, se Dio ci ha amati, noi dobbiamo amarlo in contraccambio, ma dice:“Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri” (1 Gv 4, 10). (Chiara Lubich; L’arte di amare)

Qual è il modo migliore per dare testimonianza della mia fede, nella mia giornata di oggi?

Signore aiutami a portare il tuo amore in tutti i luoghi. Sono incline a cercare nuovi modi d’azione , mezzi adatti alla scienza e alle tecniche moderne, come radio, televisione, stampa, internet… Dimentico così, il modo d’azione più efficace, più notevole tra tutti…l’amore: lo stesso che mi hai indicato Tu con le tue parole e la tua vita.

Padre nostro

Come un albero piantato lungo un corso d’acqua

GIORNATA DEI MISSIONARI MARTIRI - giovedì 24 marzo

Invocazione Io so, Padre, che il mio tempo è prezioso ai tuoi occhi, perché ti sono figlio! Un figlio voluto con amore, un figlio con ogni cura seguito, un figlio cercato in ogni abbandono, un figlio generosamente consegnato alla libertà e alla responsabilità che lo rendono uomo e donna.

In ascolto della Parola Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore... Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d’acqua: non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti. Ger17,5-10

Riflessione Ecco che, ucciso, potrò, se piace a Dio, immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i suoi figli dell’Islam come lui li vede, totalmente illuminati dalla gloria di Cristo, frutti della sua passione, investiti del dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre lo stabilire la comunione e il ristabilire la somiglianza, giocando con le differenze.

(Frère Christian, priore di Notre-Dame de l’Atlas a Tibhirine, in Algeria, ucciso nel 1996.)

Siamo pronti a incamminarci per le vie delle nostre città ad annunciare il Vangelo di misericordia, amore e vicinanza a chi soffre?

Signore, ti ascolto ripetermi:“Ama il prossimo tuo come te stesso!”. Capisco ciò che esigi da me, Signore. Dare in elemosina qualche spicciolo o soccorrere le vittime delle inondazioni e dei terremoti, donando abiti usati o fuori moda, non basta. Devo amare i miei fratelli proprio come la mia mano destra cura la sinistra quando soffre.

Padre nostro

Nulla è impossibile ANNUNCIAZIONE venerdì 25 marzo

Invocazione Io so, Padre, che il mio tempo è prezioso ai tuoi occhi, perché ti sono figlio! Un figlio voluto con amore, un figlio con ogni cura seguito, un figlio cercato in ogni abbandono, un figlio generosamente consegnato alla libertà e alla responsabilità che lo rendono uomo e donna.

In ascolto della Parola Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio... Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei. Lc 1, 26-38

Riflessione Santa Maria, donna del pane, tu che hai vissuto la sofferenza di quanti lottano per sopravvivere, svelaci il senso dell’allucinante aritmetica della miseria, con la quale i popoli del Sud un giorno ci presenteranno il conto davanti al tribunale di Dio.Abbi misericordia dei milioni di esseri umani decimati dalla fame. Rendici sensibili alla provocazione del loro grido. Non risparmiarci le inquietudini dinanzi alle scene di bambini che la morte coglie tragicamente attaccati ad aridi seni materni. E ogni pezzo di pane che ci sopravanza metta in crisi la nostra fiducia sull’attuale ordinamento economico, che sembra garantire solo le ragioni dei più forti.

don Tonino Bello; Maria, donna del pane

So perseverare nell’attesa, con qualche sacrificio,mettendoci del mio? Padre, dammi la grazia di capire che anche piccoli gesti possono diventare pane per chi ha fame e sorgente per chi ha sete di giustizia. Il tuo Spirito radichi queste certezze dentro di me, e io comprenda la quotidianità della speranza: i grandi gesti sono il frutto della costanza dei piccoli gesti giorno dopo giorno.

Padre nostro

Specchi del Suo amore sabato 26 marzo

Invocazione Io so, Padre, che il mio tempo è prezioso ai tuoi occhi, perché ti sono figlio! Un figlio voluto con amore, un figlio con ogni cura seguito, un figlio cercato in ogni abbandono, un figlio generosamente consegnato alla libertà e alla responsabilità che lo rendono uomo e donna.

In ascolto della Parola Quale Dio è come te, che toglie l’iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità? Egli non serba per sempre la sua ira, ma si compiace di manifestare il suo amore. Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo il tuo amore, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi. Mi 7, 14-15. 18-20

Riflessione Conosci la parola di uno dei primi testimoni di Cristo:“Se il nostro cuore ci condannasse, Dio è più grande del nostro cuore” (1Gv 3,20). Gesù Cristo non ti invita al ripiegamento su di te, ma ad un umile pentimento del cuore. E che cosa significa? E’ quello slancio di fiducia grazie al quale getti su di Lui i tuoi sbagli. Ed eccoti sgombro, liberato per vivere con intensità il momento presente, mai scoraggiato perché sempre perdonato. Il Cristo ti offre la sua compassione nel sacramento della riconciliazione. E ti renderai conto che, anche se sottomesso alla prova, la tua vita è intessuta dai fili del suo perdono. Frere Roger;Amore di ogni amore

Sento il bisogno di accostarmi al sacramento della riconciliazione facendo spazio alla misericordia e alla grazia del Signore?

Signore Gesù, sei venuto per mostrarci l’amore misericordioso del Padre tuo, aiutami a fare di Te il centro della mia vita, ad unire la mia vita alla tua e diventare uno specchio del tuo Amore. Amen.

Padre nostro

L’amico è... TERZA DOMENICA DI QUARESIMA 27 marzo

Il Vangelo di oggi è Giovanni 4, 5-42 A te, Signore, amante della vita, amico dell’uomo, innalzo la mia preghiera per l’amico che mi hai fatto incontrare sul cammino del mondo. Aiuta la nostra amicizia affinché non divenga chiusura; dalle il respiro della vera libertà, la forza di resistere nelle difficoltà, il coraggio di andare oltre il desiderio dell’egoismo, la volontà di giungere al sommo dell’amore: perdonare. Fa’ che le nostre mani siano protese in un gesto di pace. Fa’ che le nostre parole siano dolci ma anche forti. Fa’ che il nostro sorriso, come le nostre lacrime, non siano una maschera, ma esprimano la profondità e la verità dei sentimenti più sinceri e autentici. (don Tonino Bello)

Pane per Amor di Dio diventa ciò che risparmiamo rinunciando a uscite, svaghi, telefonate lunghe, uso della macchina.

Occhi nuovi

lunedì 28 marzo Invocazione “Ecco quanto è bello e quanto è soave che i fratelli dimorino insieme!”

(Sal 133) In ascolto della Parola In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga:“In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone”. Lc 4, 24-30 Riflessione Le nostre relazioni conoscono momenti di difficoltà dovuti a qualche perdono non dato o non accettato, oppure a qualche giudizio di troppo. Persone, situazioni… caratterizzate da un blocco che impedisce a noi o ad altri di camminare, di proseguire, di vivere. A volte è difficile dare attenzione alle persone che ci stanno accanto: la consuetudine, la conoscenza del carattere e della personalità, la vicinanza quotidiana, tendono a logorare gli affetti quotidiani. Come accadde ai nazaretani, anche noi, ci fermiamo all’apparenza, in superficie, supponendo in partenza di conoscere già. Così facendo però non diamo agli altri la possibilità di trasformare la nostra vita e di vivere pienamente la loro umanità. Coraggio, allora, proviamo a rinnovare le nostre relazioni, in famiglia, a scuola, sul lavoro, con gli amici! Riusciamo ancora a meravigliarci delle relazioni e degli incontri che ci capitano nella vita? Signore,Tu ci chiami ad amarci gli uni gli altri come Tu ci ami. L’amicizia, con tutti i suoi conflitti e le sue tensioni, è un dono, ricevuto nella fede e nella fiducia, come segno del tuo amore. Accogliendola, accogliamo il tuo amore. Aiutaci a non fermaci alle apparenze e facci cogliere la profondità di chi ci sta accanto. Amen.

Padre nostro

Con ago e filo martedì 29 marzo

Invocazione “Ecco quanto è bello e quanto è soave che i fratelli dimorino insieme!” (Salmo 133) In ascolto della Parola In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: “Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?”. E Gesù gli rispose: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”. Mt 18, 21-35

Riflessione La strana aritmetica del Vangelo punta al cuore delle cose e delle persone, dove tutto può cambiare e risorgere, perché Dio non si fa battere da nessuno, quanto a misericordia e fedeltà. Oggi Gesù ci insegna a prendere con umiltà il filo del perdono e l’ago della fiducia per cucire gli strappi delle nostre relazioni e farci camminare liberi e sereni in mezzo agli uomini; imparando giorno dopo giorno ad accoglierli così come sono, con i loro difetti e i loro doni, per aiutarli a crescere secondo la misura del loro essere. Chi in cuor suo non ha mai sentito il bisogno di essere accolto da un amore che va al di là di meriti e demeriti, da qualcuno che gli restituisce fiducia, dandogli così la possibilità di ricominciare a vivere? La nostra vita sia, per tutti, annuncio profetico di una grazia off limits che precede e supera ogni attesa umana. Liberiamo il nostro cuore da vecchi rancori e risentimenti.Trasformiamo le nostre famiglie, le nostre amicizie, le nostre relazioni in luoghi ospitali dove sostenersi nelle debolezze e nelle cadute. Sappiamo guardare con sguardo benevolo gli errori e le fragilità degli altri?

Dio d’infinita tenerezza, fai di noi un segno del tuo amore per i nostri amici. I loro errori non siano parole impresse sulla roccia del rancore, ma tracce lievi scritte sulla sabbia e portate via dal vento del perdono e della riconciliazione. Amen.

Padre nostro

In cammino... mercoledì 30 marzo

Invocazione “Ecco quanto è bello e quanto è soave che i fratelli dimorino insieme!” (Salmo 133)

In ascolto della Parola Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Mt 5, 17-19

Riflessione Essere cristiani in maniera autentica non vuol dire vivere fuori dalla norma, con una vita sacrificata, lontana dalla felicità a cui tutti aspiriamo. Gesù, infatti, è venuto a dare pienezza ad ogni cosa, ad ogni aspirazione, ad ogni desiderio. Di fronte alle convenzioni umane e alle tradizioni religiose che rendono la legge un assoluto e fossilizzano forme di ingiustizia e di oppressione, Egli mette al centro l’uomo, scioglie ogni catena, libera da pesi inutili e ribadisce la centralità della coscienza. Lui è il criterio ultimo della nostra moralità e l’unico comandamento è quello dell’amore. Non giustifichiamoci perché non abbiamo ucciso. Domandiamoci piuttosto quanta vita passa nei nostri gesti, nelle nostre parole, nelle nostre scelte quotidiane, quanto amore si moltiplica tra le nostre mani.

Quali “segni” di servizio, di attenzione, di bontà possiamo seminare nelle nostre giornate?

Come in un grande abbraccio, il tuo amore in me accolga tutti gli uomini e a tutti porti aiuto, per quanto posso con le opere e, dove non posso, con la preghiera. Amen.

Padre nostro

Tu sei l’amato giovedì 31 marzo

Invocazione “Ecco quanto è bello e quanto è soave che i fratelli dimorino insieme!”(Salmo 133)

In ascolto della Parola Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie,a lui acclamiamo con canti di gioia. Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. (Sal 94)

Riflessione A volte capita che qualcosa di bello dia luce ad una nuova giornata. Può essere un sorriso, un tramonto, uno sguardo... Piccole cose, magari già viste, che in quel momento riempiono il cuore di commozione e di significato. Vorremmo che il tempo si fermasse nella tenerezza dell’abbraccio dei nostri figli, nella gioia della compagnia delle persone care, nel conforto di un’amicizia: valori autenticamente umani, anticipo di eternità; eppure, irrimediabilmente segnati dalla finitudine, inghiottiti dal vortice del tempo. Gli affetti, i successi professionali, i beni che possediamo, per quanto grandi siano, non sono tutto. Oggi, il Salmo ci esorta ad “abitare” là dove abita Dio. A credere di essere amati.A sentire quella voce che ci invita all’intimità con Lui:“Tu sei il mio figlio prediletto. In te ho risposto la mia fiducia.Ti amo di un amore eterno e fedele”. Solo nella comunione con Dio abbiamo vita in abbondanza e possiamo compiere quelle meraviglie d’amore che il mondo snobba, ma che segretamente ammira.

Nella nostra agenda c’è posto per Dio?

Signore, donaci la curiosità di cercarti in prima persona e il coraggio di lasciarci trasformare dal tuo amore, sempre nuovo e sempre originale, il solo capace di renderci nuovi e di svelarci la nostra identità più autentica. Amen.

Padre nostro

Felici di servire l’altrui felicità venerdì 1 aprile

Invocazione “Ecco quanto è bello e quanto è soave che i fratelli dimorino insieme!” (Salmo 133)

In ascolto della Parola In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò:“Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi”. Mc 12, 28-34

Riflessione “Ero felicemente sposata e avevo un figlio. Purtroppo la famiglia che avevo costruito oggi non c’è più. Riuscii a superare il buio di quel periodo con un’esperienza in Africa come volontaria. Uno dei partecipanti mi parlò della possibilità di ottenere un affido temporaneo. Al colloquio preliminare compilai un modulo in cui non espressi alcuna preferenza. Mi proposero l’affido di Francesco, un bambino sieropositivo. Accettai. Fu subito come se fosse vissuto con me dalla nascita. Successe tutto così in fretta che non ebbi il tempo materiale di preoccuparmi o di abituarmi. Mi bastava guardare Francesco per superare tutto: era sempre allegro, non ha mai pianto… Come si fa a vedere una cosa così e non sentirsi bene, pur dentro al male?”.

Personalmente, come famiglia, come gruppo, come parrocchia, quali gesti di accoglienza e di ascolto possiamo fare nei confronti delle persone che Dio mette sulla nostra strada? In Gesù, o Padre, ci hai manifestato il tuo amore per i piccoli ed i poveri, per gli ammalati e gli esclusi. Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli; infondi in noi la luce della tua Parola, per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa’ che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti. Amen.

Padre nostro

Cuore a cuore sabato 2 aprile

Invocazione “Ecco quanto è bello e quanto è soave che i fratelli dimorino insieme!” (Salmo 133)

In ascolto della Parola Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé:“O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Lc 18, 10-14

Riflessione Ancora una volta la parabola ci svela un tratto sorprendente dell’essere e dell’agire di Dio: il suo amore misericordioso, appassionato e gratuito per la nostra umanità.Ad ognuno dice:“Figlio mio, conosco la tua miseria; le lotte e le tribolazioni della tua anima, i tuoi peccati, ma lo stesso ti dico:“Amami come sei!”. Nessuno è meritevole di misericordia, perché essa è il dono supremo del cuore del Padre! Lasciamoci toccare dalla passione del nostro Dio! Solo un amore che va al di là della nostra comprensione, infatti, cancella in noi l’intima presunzione di essere giusti e ci rende capaci di non umiliare gli altri; solo un amore che arriva fino al dono della vita ci insegna a percepire le esigenze profonde di chi ci sta accanto.

Che sguardi diamo a chi ci sta accanto? Sono sguardi amanti,come quelli di Dio, o sguardi di possesso, di rimprovero, di umiliazione?

Donaci, Signore, la sapienza del cuore! Quella che si mette in ascolto di ciò che ciascuno è chiamato a divenire. Non giudica, non condanna. Si fa perdono. Diventa un cuore compassionevole; vede la presenza di Dio negli altri. Si lascia condurre da loro verso terre inesplorate. Amen.

Padre nostro

Il Signore vede il cuore QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA 3 aprile

Il Vangelo di oggi è Giovanni 9, 1-41

Quando sapete di aver ferito qualcuno siate i primi a chiedere scusa. Non possiamo perdonare se non sappiamo di avere bisogno di perdono,

e il perdono è l’inizio dell’amore. Sappiamo che se vogliamo amare veramente, dobbiamo imparare a perdonare.

Perdonate e chiedete di essere perdonati; scusate invece di accusare. La riconciliazione avviene per prima cosa con noi stessi,non con gli altri.

Inizia da un cuore puro. Un cuore puro può vedere Dio negli Altri. Noi dobbiamo irradiare l’Amore di Dio.

Madre Teresa di Calcutta Pane per amor di Dio diventa ciò che mettiamo da parte per i poveri rinunciando a regali in occasione di compleanni di bambini o di amici.

Padre nostro

Guarire grazie al perdono lunedì 4 aprile

Invocazione Signore, aumenta la nostra fede e insegnaci a perdonare.

In ascolto della Parola Vi era un funzionario del re che aveva un figlio malato a Cafarnao. Costui udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea si recò da lui e lo pregò di scendere e guarire il figlio che stava per morire. Gesù gli disse: “Se non vedete segni e prodigi, voi non credete”. Ma il funzionario del re insistette:“Signore scendi prima che il mio bambino muoia”. Gesù gli risponde: “Va’, tuo figlio vive”. Quell’uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva gli vennero incontro i servi a dirgli: “Tuo figlio vive!”. Gv 4, 43-54

Riflessione Ci sono persone che si vantano di non perdonare, come se questa fosse una prova della grandezza della propria dignità. In realtà chi passa per l’esperienza della sofferenza causata dal comportamento degli altri capisce ben presto che una parte di questa sofferenza deriva anche dall’incapacità di perdonare. Chi ha il coraggio di riflettere su questa sofferenza si rende conto che la vera guarigione di questo dolore è proprio il perdono. Ma se perdonare a parole è facile, perdonare con il cuore è assai più difficile. Per questo, come il funzionario del re, dobbiamo chiedere con fede a Gesù di liberarci dal male che tornando dal passato ci fa soffrire nel presente. E metterci in cammino credendo alla sua parola.

Chi ti può aiutare a spezzare la catena che ti tiene legato al risentimento?

Risana la nostra sofferenza, Signore, soprattutto quando colpisce gli affetti più cari e quando si attacca al fondo del cuore; rendici di nuovo liberi, aiutandoci a perdonare quelli che sono la causa della nostra sofferenza. Amen.

Padre nostro

Redenti dalla croce di Cristo martedì 5 aprile

Invocazione Signore, aumenta la nostra fede e insegnaci a perdonare..

In ascolto della Parola Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce. Perciò non temiamo se la terra trema, se crollano i monti nel fondo del mare. Sal 45

Riflessione Troppo spesso tendiamo ad incolpare Dio di non fare niente di fronte alla grande sofferenza dell’umanità. Vorremmo da Lui grandi prodigi per debellare la fame, la guerra, le malattie, le calamità naturali, senza renderci conto che quasi sempre tutto questo è frutto dell’egoismo e dell’orgoglio dell’uomo che si è allontanato da Dio, dai fratelli e dalla natura. Il Padre non ha mai abbandonato l’uomo a sè stesso, non l’ha abbandonato alla disperazione, ma ha tanto amato il mondo che ha inviato Suo Figlio. Attraverso la Sua Croce Gesù Cristo ci ha riuniti tutti in Sé, portando i nostri peccati, le nostre sofferenze, morendo della nostra morte, offrendosi nelle mani del Padre per la nostra redenzione. Così ci rende nuovamente capaci di un rapporto più giusto con Dio, fraterno fra di noi, solidale con il creato. Qual è il nostro atteggiamento nei confronti di Diodi fronte al male che affligge l’uomo? Grazie Gesù che ami così tanto gli uomini da morire in Croce per loro, aiutaci ad affidarci a Te, ad offrirTi liberamente tutta la nostra vita. Amen.

Padre nostro

Increduli o meravigliati? mercoledì 6 aprile

Invocazione Signore, aumenta la nostra fede e insegnaci a perdonare.

In ascolto della Parola In verità, in verità vi dico:“Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita eterna. Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà ma la volontà di colui che mi ha mandato”.

Gv 5, 17-30 Riflessione Quante volte sbagliamo, usiamo prepotenza, giudichiamo e uccidiamo le persone con parole o atteggiamenti cattivi, e il nostro giudizio è spesso dettato da criteri e aspettative molto individuali. Proprio perché mettiamo davanti sempre la nostra persona, anche il perdono ci riesce difficile. Nello stesso tempo però noi cerchiamo il Signore, Lo preghiamo e a volte invochiamo il Suo perdono. Il Signore Gesù ci insegna a cercare sempre la volontà del Padre, che è volontà di accoglienza, di misericordia e di perdono. Ascoltiamo la Sua Parola, crediamo in Lui, passeremo dalla morte alla vita e dal male all’amore.

Siamo tra coloro che giudicano e si credono sempre nel giusto? Signore Gesù che hai detto: “Il Padre mio opera sempre e anch’io opero”, aiutaci a riconoscere i tuoi miracoli nei piccoli fatti del nostro vivere, a esserne meravigliati per amarti sempre di più. Amen.

Padre nostro

Io non vi accuso davanti al Padre giovedì 7 aprile

Invocazione Signore, aumenta la nostra fede e insegnaci a perdonare.

In ascolto della Parola Mosè supplicò il Signore, suo Dio, e disse: “Perché Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d’Egitto con grande forza e con mano potente? … Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo”. Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo. Es 32, 7-14

Riflessione Se Dio ha perdonato il Suo popolo pervertito, dalla dura cervice, idolatra e disobbediente, è stato per l’accorata e determinata intercessione di Mosè! Noi, suoi figli, dovremmo, accarezzando il Suo volto, chiedergli di aiutarci a perdonarci tra noi, anche se nel vivere quotidiano talvolta ci sembra difficile, se non impossibile. Siamo poco misericordiosi e abbiamo poca fede perciò il nostro perdono non sempre riesce sincero e definitivo.

Siamo capaci solo di lamentarci degli altri o siamo anche in grado di implorare il Suo perdono?

O Dio Onnipotente e misericordioso, sostieni la debolezza della nostra fede e rendici forti nel saper perdonare sempre, nella nostra famiglia, nella nostra società ed in ogni situazione dove ci sia bisogno del tuo e del nostro perdono. Amen.

Padre nostro

La sua vita è diversa venerdì 8 aprile

Invocazione Signore, aumenta la nostra fede e insegnaci a perdonare.

In ascolto della Parola Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: “Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato”. Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora. Gv 7, 1-2. 10. 25-30

Riflessione Anche a noi a volte capita di essere giudicati, quando tentiamo di essere fedeli al Vangelo, e non sempre ci è facile perdonare. Anzi, ci è più naturale rimuginare e lasciar crescere il dispetto e il risentimento o magari fare marcia indietro. Vogliamo seguire l’ esempio di Gesù, che nonostante le critiche, ha portato a termine con amore la sua missione.

Siamo capaci di perdonare e rimanere fedeli alle nostre scelte di fede con coraggio e fortezza anche quando siamo criticati?

Perdona, Signore, il male che ci facciamo a vicenda con l’incomprensione, il disprezzo o l’indifferenza. Amen.

Padre nostro

Quale giustizia? sabato 9 aprile

Invocazione Signore, aumenta la nostra fede e insegnaci a perdonare.

In ascolto della Parola Ero come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo:“Abbattiamo l’albero nel suo rigòglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia più ricordato”. Ora, Signore degli eserciti, giusto giudice, che scruti il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa. Ger 11, 18-20 Riflessione Molte volte pensiamo alla giustizia in termini “umani” ossia come un pareggiare i conti con chi ci ha ferito, un riprenderci ciò che ci è stato tolto; il perdonare i torti subiti diventa veramente difficile, a volte quasi inaccettabile, illogico. Gesù ci ha insegnato che la Sua giustizia è il perdono e ci esorta a fidarci di Lui, ad affidargli la nostra causa, certi che non resteremo delusi. Lasciarsi andare completamente a lui, permettergli di trasformarci può sembrare “perdere” la nostra vita, rinunciare ai nostri diritti, ma è l’unico modo per creare un mondo nuovo, una giustizia più vera. Quante volte riusciamo a lasciar fare al Signore,quando si tratta di ottenere giustizia? Signore, aiutami a capire che, solo fidandomi di Te, posso trovare pace e difendermi dai miei nemici e soprattutto che per questo devo aprirti il mio cuore e lasciare che Tu lo trasformi. Amen.

Padre nostro

Un Dio amante della vita GIORNATA DI RACCOLTA PER LA QUARESIMA DI FRATERNITA’

QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA 10 aprile Il Vangelo di oggi è Giovanni 11, 1-45

Tu, Signore e Padre, hai aperto gli occhi del nostro cuore, perché conosciamo Te, il solo altissimo negli altissimi cieli, il santo dei santi, Colui che umilia l’orgoglio dei superbi, che dissolve il disegno dei popoli, che esalta gli umili e umilia i superbi. Ti preghiamo, Signore, d’essere nostro aiuto e sostegno: salva coloro che tra di noi sono in afflizione; rialza i caduti, sazia chi ha fame; libera i nostri prigionieri, risolleva i deboli, conforta i pusillanimi. Fa’ splendere su di noi il tuo volto, per donarci il bene della pace, proteggici con la tua mano onnipotente. Dona concordia e pace a noi e a tutti gli abitanti della terra, come la donasti ai nostri padri allorché ti invocarono. (Clemente Romano)

Pane per amor di Dio diventa l’offerta donata per sostenere la speranza: chi ha ideali non può essere lasciato solo a lottare Portiamo all’altare le offerte della nostra Quaresima, segno del nostro impegno a spezzare il Pane di Vita con tutti.

Padre nostro

Un Dio che ci usa misericordia lunedì 11 aprile

Invocazione Padre, noi ti benediciamo: il nostro peccato spesso ci ha allontanati da Te ma Tu ci hai dato la prova suprema della tua misericordia.

In ascolto della Parola Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei. … Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Gv 8, 1-11

Riflessione Nel brano del Vangelo di oggi siamo chiamati da Gesù a prendere coscienza dei limiti che ognuno di noi si porta dietro e degli errori che commettiamo ogni giorno.Avere consapevolezza del proprio peccato significa non sprofondare nei sensi di colpa o nella paura del castigo, ma percepire il bisogno di avere Dio come colui che ci accoglie e ci perdona. Sentiamo la necessità di questo incontro con la misericordia del Padre il quale, anche a noi come all’adultera, dice :“Neanch’io ti condanno, va’ e d’ora in poi non peccare più”. Spezzare il pane della speranza significa essere capaci nella quotidianità di offrire ai fratelli e sorelle che incontriamo sul nostro cammino il cibo del perdono.

Abbiamo davvero coscienza dei nostri limiti e certezza della misericordia di Dio?

Signore Gesù, che nell’incontro con noi uomini hai conosciuto la nostra fragilità di fronte al male, aiutaci a superare i nostri limiti nella certezza che Tu ci ami per quello che siamo. Donaci la speranza della tua misericordia.Amen.

Padre nostro

Un Dio che si contempla nella croce martedì 12 aprile

Invocazione Padre, noi ti benediciamo: il nostro peccato spesso ci ha allontanati da Te ma Tu ci hai dato la prova suprema della tua misericordia.

In ascolto della Parola Disse allora Gesù:“Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite”. Gv 8, 21-30

Riflessione E’ difficile per noi Signore, contemplando la croce, riconoscerti come il Dio presente nella storia che ha detto a Mosè dal roveto ardente:“ Io Sono”. Ci sembra più facile riconoscere nella croce una sconfitta: nello stesso tempo però, nella nostra quotidianità, ci rendiamo conto che solo quando ci doniamo completamente possiamo vincere l’ingiustizia e il male della storia. Spezzare il pane della speranza significa leggere anche nelle sofferenze della storia segni di speranza.

Siamo capaci di contemplare, nei crocifissi della storia che incontriamo ogni giorno sulla nostra strada,il volto di un Dio che salva?

O Dio,Tu sai come a stento ci raffiguriamo le cose terrestri, e con quale maggior fatica possiamo rintracciare quelle del cielo; donaci la sapienza del tuo Spirito perché sappiamo riconoscere e accogliere il mistero del tuo Figlio crocifisso e risorto. Amen.

Padre nostro

Un Dio che ci fa liberi mercoledì 13 aprile

Invocazione Padre, noi ti benediciamo: il nostro peccato spesso ci ha allontanati da Te ma Tu ci hai dato la prova suprema della tua misericordia.

In ascolto della Parola In quel tempo, Gesù disse ai Giudei che gli avevano creduto:“Se rimanete nella mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscete la verità e la verità vi farà liberi”.

Gv 8, 31-42 Riflessione La vera libertà non consiste nell’esercizio del potere sugli altri o sulle cose e neanche nell’affermazione arrogante dei propri privilegi, ma nell’imparare a vivere, a pensare e ad agire nella logica dell’amore. Spezzare il pane della speranza significa essere liberi dai condizionamenti e sperimentare la gioia del donare. Questa libertà ci viene data da Dio solo attraverso Gesù.

Siamo davvero liberi dai condizionamenti che la società ci poneper poter agire nella logica della Parola come autentici discepoli?

O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito che ci rendono liberi, aiutaci a dimostrare una fede fatta più di serenità che di certezze.Aiutaci a vivere la nostra testimonianza non in modo impacciato ma in modo autenticamente libero. Amen.

Padre nostro

Un Dio che è nostro Padre giovedì 14 aprile

Invocazione Padre, noi ti benediciamo: il nostro peccato spesso ci ha allontanati da Te ma Tu ci hai dato la prova suprema della tua misericordia.

In ascolto della Parola Rispose Gesù: “Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: è nostro Dio!, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua Parola.” Gv 8, 51-59

Riflessione Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù che compie la volontà del Padre.Agire alla luce di un progetto di bene e di bellezza che risulta dalla ricerca della volontà di Dio su di noi e sulla nostra storia, significa glorificare Lui e non noi stessi nella logica del “servo inutile”. Spezzare il pane della speranza vuol dire offrire all’uomo di oggi una visione più ampia della storia, del bene e del male, della salvezza, che non dipende solo da noi, ma che vede anche Dio come protagonista nel suo agire di amore.

Nel nostro agire quotidiano sappiamo fare spazio a Dio o siamo concentrati sul glorificare noi stessi?

O Dio, insegnaci ad ammorbidire le nostre posizioni con la quotidiana ginnastica del dialogo e dell’ascolto. Facci riconoscere la tua volontà nella Parola e nelle relazioni con gli altri. Amen.

Padre nostro

Un Dio che non ci lascia mai soli venerdì 15 aprile

Invocazione Padre, noi ti benediciamo: il nostro peccato spesso ci ha allontanati da Te ma Tu ci hai dato la prova suprema della tua misericordia.

In ascolto della Parola Ti amo, Signore mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore. Mio Dio, mia rupe in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. Invoco il Signore, degno di ogni lode, e sarò salvato dai miei nemici. Sal 17

Riflessione Riconoscere in Dio la nostra forza, vederlo come la roccia su cui fondare la nostra vita, la rupe sulla quale rifugiarci, lo scudo con cui proteggerci nelle avversità della vita. Dio non è tanto o solo colui che va lodato, al quale rendiamo grazie per i benefici , ma è anche colui dal quale dipendiamo per la nostra piena realizzazione ed è l’unico sul quale possiamo autenticamente fare affidamento, nella sicura speranza che il suo sostegno non verrà mai meno. Spezzare il pane della speranza significa, con la nostra vita, con le nostre opere e le nostre parole, dire a tutti che nessuno è solo perché Dio è con noi.

Riusciamo a cogliere la presenza di Dio durante le nostre giornate?

Perdona Signore la nostra presunzione di poter bastare a noi stessi e nella tua misericordia spezza le catene dell’ autosufficienza che ci tengono prigionieri e guidaci alla libertà che il Signore Gesù ci ha conquistato nella sua Pasqua. Amen.

Padre nostro

Un Dio che ci fa suo popolo sabato 16 aprile

Invocazione Padre, noi ti benediciamo: il nostro peccato spesso ci ha allontanati da Te ma Tu ci hai dato la prova suprema della tua misericordia.

In ascolto della Parola Così dice il Signore Dio:“Ecco io prenderò i figli di Israele dalle nazioni tra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti di Israele. Ez 37, 21-28

Riflessione Il testo del profeta Ezechiele ci annuncia una visione che si realizzerà per l’intervento di Dio che è fedele al suo popolo. Dio che radunerà il suo popolo riportandolo dall’esilio, rinnovandolo interiormente e ricostruendo con lui un’alleanza nuova. La visione del profeta Ezechiele si realizza pienamente nel mistero pasquale di Gesù che attraverso la sua passione, morte e resurrezione ci rigenera e ristabilisce con noi un’ alleanza nuova. Spezzare il pane della speranza significa sentirci parte di questo popolo che viene rigenerato dalla Pasqua di Cristo.

Abbiamo coscienza nel nostro cammino di fede di essere partedi un popolo radunato nel nome del Signore?

Tu che ci convochi intorno alla tua mensa, raccogli in unità perfetta gli uomini di ogni stirpe e di ogni lingua, insieme con la Vergine Maria, con gli apostoli e tutti i Santi, in un unico popolo e nella pienezza della pace. Amen.

Padre nostro Osanna al figlio di Davide

DOMENICA DELLE PALME 17 aprile Il Vangelo di oggi è Matteo 21, 1-11 Raccogliere le lacrime degli altri e non avere un cuore amico su cui reclinare il capo stanco e il cuore in pianto. È il mio destino e il tuo, Gesù di Nazaret. Nell’orto il tuo grido, nella cena, il pane e il calice, nella mano che non sa più di miracoli, la voce ferma e il cuore spezzato, tra amici stranieri, discepoli traditori. Davanti al popolo che ti coronò con rami d’ulivo e ti corona di spine. Popolo venduto, impazzito. Solo, tu e Pilato. Solo, tu davanti al Padre. Solo, tu davanti a loro. È il tuo destino, Gesù di Nazaret. Nel silenzio della chiesa un grido di donna impazzita, pieno del dolore immenso e infinito dell’umanità, mi ha ferito, ha violentato la mia pace. Il mare che ci sommerge è il tuo dolore e il dolore dell’umanità. Ma dal tuo sguardo agonizzante arriva la parola che consola “Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.

Mario Aldighieri

Pane per Amor di Dio è accompagnare i fratelli nel loro cammino di croce verso la Pasqua

Padre nostro

Ravvivare la fiamma smorta LUNEDÌ SANTO 18 aprile

Invocazione Vedano gli umili e si rallegrino, si ravvivi il cuore di chi cerca Dio. (Salmo 68)

In ascolto della Parola “Il mio servo non griderà, né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta”.

Isaia 42, 1-7 Riflessione A che servono le manifestazioni di piazza, i cortei, i proclami urlati col megafono in strada o al microfono delle varie stazioni televisive? Non certo a dare vigore alla canna incrinata di chi vede la sua vita minacciata dalla violenza, né a ravvivare la fiamma smorta di chi ha perso la fiducia e la speranza in un futuro migliore e neppure a dare risposta a chi, all’angolo della strada, ogni giorno attende una parola, un sorriso, una stretta di mano.

A quale canna incrinata o a quale stoppino tremolante posso donare oggi un po’ di vita?

Signore, rendici attenti alle domande silenziose di vita che ci pongono tante persone a noi vicine: il bambino solo, l’anziano stanco, il giovane deluso, le famiglie divise, il fratello lontano dal suo paese e aiutaci a rispondere ai loro bisogni con rispetto e amore. Amen.

Padre nostro

Darò la mia vita per te! MARTEDÌ SANTO 19 aprile

Invocazione Vedano gli umili e si rallegrino, si ravvivi il cuore di chi cerca Dio. (Salmo 68)

In ascolto della Parola Pietro disse: “Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!”. Rispose Gesù:“Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte”. Gv 13, 21-33. 36-38

Riflessione “Ti amo da morire, starò sempre con te!”. Belle parole, smentite spesso dalla realtà.A volte basta un nonnulla per vanificare un rapporto costruito in anni di impegno. Nello stesso tempo una parola di una persona vicina può aggravare la frattura che incrina il rapporto o aiutare a ridimensionare i fatti e a rinsaldare quell’unione che sembrava fallita. È anche questo un Pane di Vita che possiamo offrire. La mia parola porta unione e pace?

Signore, a volte come Pietro ci sentiamo pronti a seguirti fino alla morte, ma alla prima difficoltà ci tiriamo indietro.nAiutaci a non recitare la parte dell’eroe, ma ad accettare il nostro martirio quotidiano fatto di piccole cose sopportate con amore. Amen

Padre nostro

Il pane del perdono MERCOLEDÌ SANTO 20 aprile

Invocazione Vedano gli umili e si rallegrino, si ravvivi il cuore di chi cerca Dio. (Salmo 68)

In ascolto della Parola “Venuta la sera Gesù si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano disse:“In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà”. Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli:“Sono forse io, Signore?”. Ed egli rispose:“colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà”. Mt. 26, 14-25

Riflessione Tante volte anche noi ci siamo seduti a mensa con Te, Signore, per una cena fra amici, sognando un’atmosfera calda e fraterna. Anche noi abbiamo intinto la mano nello stesso piatto, quello che Tu ci hai offerto, ma eravamo pronti a tradirti come Giuda o a lasciarti solo, perché ci mancava il coraggio come agli altri Undici. Eppure Tu, Signore, hai continuato a spezzare per noi il Tuo Pane del perdono e dell’amicizia.

Qual è la nostra reazione di fronte a chi ci tradisce o ci abbandona?

Signore, se abbiamo imitato i tuoi apostoli nella loro debolezza, sostienici con il tuo amore, perché possiamo imitarli anche nella loro conversione. Amen.

Padre nostro

Una briciola di pane bianco GIOVEDÌ SANTO 21 aprile

In ascolto della Parola “Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me”. (1 Cor. 11, 23-26 )

Riflessione Briciola di pane bianco, pazzia di Dio, pazzia dei cristiani. Nel mistero nascondi il grido lacerante dell’agnello immolato per amore di Giuda e degli amici, dei disperati e dei nemici. Nel mistero riveli il desco fraterno dei discepoli riuniti nell’amore, i piedi lavati dopo il lungo cammino, le mani strette e il pane, condividendo la vita e l’amore. Briciola di pane bianco, pazzia di Dio, pazzia dei cristiani, riveli nel mistero il volto di Cristo, la misericordia del Padre, il fuoco dello Spirito. Riveli nel mistero il volto dei fratelli, le lacrime e il riso, il grido e il canto. Venite a mangiare una briciola di pane bianco e un fiume d’amore romperà le sponde, inonderà i cuori e tutti nuovi, saremo briciole di questo PANE.

Mario Aldighieri

Padre nostro

Le ore buie VENERDÌ SANTO 22 aprile

In ascolto della Parola “Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra” Mt 27, 45 Riflessione Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Calvario. Dopo tre ore ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Coraggio, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e incoronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di madre che ti avvolge di tenerezza. Tra quelle braccia materne si svelerà finalmente tutto il mistero di un dolore che ora ti sembra assurdo. Coraggio! Mancano pochi istanti alle tre del pomeriggio. Tra poco il buio cederà il posto alla luce e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.

don Tonino Bello Viviamo la passione del Signore nella liturgia della comunità

Padre nostro

Restituiteci la speranza SABATO SANTO 23 aprile

Oggi nessuna Parola è spezzata è il giorno del silenzio Riflessione Chi ci toglierà la pietra del sepolcro? Chi ci restituirà la speranza? Uomini, perduti, stanchi, fanatici costruttori di un mondo senza cuore e senza anima, vittime del moloc del denaro, della frenesia del tempo e dello spazio, mossi dalla macchina del progresso, che ingoia la vita e vomita morte, larve umane con le armi in mano, guardate in alto e osservate. Il vento dello Spirito spinge due fanciulli, uno nero e uno bianco a correre, mano nella mano, verso il grande sogno della vita. Uomini, dimenticate, solo per un attimo, il tempo e la macchina, il lucro e il coltello, togliete la pietra dal sepolcro e restituiteci la SPERANZA.

Mario Aldighieri Facciamo nostro il silenzio dell’attesa

Padre nostro

E’ Risorto! PASQUA DI RISURREZIONE - domenica 24 aprile

Il Vangelo di oggi è Giovanni 20, 1-9 “Non abbiate paura. So che cercate il Crocifisso. Non è qui. È risorto come aveva detto.” Cosa significa credere nella Risurrezione? Ogni missionario che parte è un atto di fede nella Risurrezione. Ogni trattato di pace è un atto di fede nella Risurrezione. Ogni impegno accettato è un atto di fede nella Risurrezione. Quando perdoni al tuo nemico, quando sfami l’affamato, quando difendi il debole, credi nella Risurrezione. Quando hai il coraggio di sposarti, quando accetti il figlio che nasce, quando ti alzi sereno al mattino, quando vai al lavoro con gioia credi nella Risurrezione. Credere nella Risurrezione significa permeare la vita di fiducia, dar credito al fratello, non aver paura di nessuno. Credere nella Risurrezione significa pensare che Dio è Padre, Gesù tuo Fratello ed io, Maria, tua sorella e, se vuoi, tua madre.

Carlo Carretto

Dove possiamo comprare il pane per sfamare tutti?(GV 6,5) Voi stessi date loro da mangiare(Mt 14,16)

Gioire per la gioia degli altri, soprattutto degli ultimi, condividere le emozioni, impegnarsi insieme,ritornare alla propria vita con un bagaglio di serenità … Questa è la Pasqua: Buona Pasqua a tutti!

Quaresima di Fraternità Lungo il nostro cammino verso la Pasqua ci siamo lasciati illuminare dalla Parola cercando di seguire Cristo che nell’Ultima Cena ha donato a tutti noi il suo Pane di Vita, nel quale è racchiuso tutto il suo amore, fatto di accoglienza, perdono, amicizia, speranza, croce. Nutrendoci di questo stesso Pane siamo chiamati anche noi a spezzare il pane con tutti. Le offerte portate all’altare nella GIORNATA DI RACCOLTA DELLA QUARESIMA DI FRATERNITÀ sono segno dell’impegno a diventare per tutti, attraverso i nostri missionari, un’espressione dello stesso amore di Cristo venuto perché tutti abbiano la vita.

SAFARI NJEMA!!! Buon Cammino!!!