IL NUOVO VIERA AX900 1 EAI 2015 n.103 15 MAGAZINE … · Così quest’anno il consumatore si...

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1 MAGAZINE n.103 / 15 13 GENNAIO 2015 39 PAGINE DI NOVITÀ DA LAS VEGAS SPECIALE CES 2015

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

39 PAGINE DI NOVITÀ

DA LAS VEGAS

SPECIALE CES 2015

IL NUOVOVIERA AX900

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

B&O Moment musica di classe

Tutti i segreti del Blu-ray 4K Panasonic 08

I gadget (quasi) imperdibili visti al CES 2015 38

Hollywood si allea con Netflix, nasce la UHD Alliance 04

Per i TV un 2015all’insegna dell’HDRIl 4K è già vecchio, ora è tempo di High Dynamic RangeVi spieghiamo di cosa si tratta e quali sono i suoi vantaggi

LG a tutto OLED anche piatto Tanti modelli, piatti e curvi. Cresce l’affidabilità

Android TV e 4K per i TV Sony 2015Stupendo l’X900C, il TV Sony più sottile di sempre03

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TV Samsung SUHD colori “super”HDR per stupire e Tizen anche per i vecchi TV

Panasonic, per i TV arriva Firefox OSPochi i TV nuovi, basati su affinameti dell’AX800

LG G Flex 2: più potente e più belloIn anteprima video le nostre prime impressioni

Se tutto diventa Internet delle cose (inutili) Non c’è dubbio che l’edizione 2015 del CES sia stata quella, nella storia recente, in cui si è creata la massima distanza tra le proposte dell’industria e le effettive necessità dell’utenza. Beninteso, sono sempre esistiti i prodotti che cercavano di anticipare i bisogni degli utenti per creare nuovi mercati. Ma questa volta, complice la crisi, la percezione di inutilità (nel senso di non-utile) della maggior parte delle innovazioni è addirittura conclamata, tanto da spingere Bloomberg.com a titolare l’articolo di presentazione del CES “Must-Have Gadgets You Don’t Need”, in italiano qualcosa come “Gadget indispensabili di cui non c’è bisogno”. Un ossimoro che rispecchia bene la realtà: le frontiere aperte dall’”Internet of Things” sono infinte; è tutto un universo da scrivere. Ovviamente, nell’esplorare nuove vie, si imboccano anche direzioni che non porteranno da nessuna parte. Così quest’anno il consumatore si ritrova senza grosse novità sul fronte dei prodotti “tradizionali” (come TV, smartphone, tablet, fotocamere e PC), prodotti che però usa e che, con i giusti stimoli, sarebbe pronto a rinnovare; parallelamente vede fioccare un sacco di novità, alcune anche oltre il limite del bizzarro, in ambiti in cui non ha alcun bisogno: il biberon connesso, la suola riscaldante, decine di smartwatch da caricare tutte le sere, il letto che registra i movimenti e così via. Cose belle e divertenti da vedere ma che in pochi comprerebbero davvero. Gli smartphone hanno “nuclearizzato” in pochi anni molte altre categorie di prodotto tradizionali che, se non sono scomparse, sono comunque duramente ridimensionate: fotocamere compatte, navigatori GPS, videocamere, player MP3. Il nuovo, invece, sta arrivando in maniera disordinata, tanto che c’è disagio anche nei negozi per trovare la giusta collocazione ai vari “wearable” e accessori smart. Ora, è evidente che in termini di notizia tiri di più un gadget che introduce elementi di novità tecnologica che un TV Quantum Dots, tecnologia che si vorrebbe vendere come un nuovo ritrovato della tecnica e che di fatto era già presente due anni fa nei negozi italiani. Così, se non ci fosse LG che fa sognare con gli OLED (ma servono prezzi e quantità adeguate), sul fronte delle categorie “classiche” saremmo al palo. Tanto che la speranza di molti utenti è rivolta ora al Ultra HD Blu-ray, presentato solo da Panasonic. Chi vide il lancio del DVD al CES di Las Vegas 18 anni fa, con la spinta all’unisono di tutta l’industria hardware e di tutte le major cinematografiche, capirà al volo che il nuovo supporto 4K è ancora molto lontano dal diventare realtà. Insomma, troppo focus su Internet delle cose rischia di trasformare il CES nella fiera di Internet delle Cose (inutili). Gli organizzatori farebbero bene a pensarci e a correggere il tiro, facendo di tutto per riportare gli espositori americani (Microsoft, Apple, Google, Facebook, Twitter, per esempio) tra i padiglioni di Las Vegas.

Gianfranco GIARDINA

Garmin Vìvoactive È lui il migliore? Autonomia super grazie al display retroilluminato

Nikon D5500, viva lo schermo touch

NVIDIA ha creato il “cervello” dell’auto

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Roberto PEZZALI

N on è stato un pessimo Consumer Electronic

Show quello di quest’anno, ma non è stato

nemmeno uno dei migliori. Il mondo della tec-

nologia sta cambiando, sta provando, sta tentando

nuove strade e nuove soluzioni senza capire bene

quale sia però quella giusta da prendere. Forse a

Las Vegas manca un faro: Samsung è ormai, negli

ultimi anni, la regina del CES ma è chiaro che non

riesce a sobbarcarsi un peso che invece dovrebbe

essere condiviso tra tutti quanti i big dell’elettroni-

ca di consumo, da Apple a Google per finire con

Microsoft, che a Las Vegas ha preso casa e domi-

nato per alcuni anni fino a decidere, due anni fa, di

abbandonare la kermesse per dedicarsi alle proprie

convention.

Non è possibile neppure affidarsi alle aziende giap-

ponesi, quelle per intenderci che hanno creato l’elet-

tronica di consumo: restano aziende fantastiche,

piene di idee e di prodotti geniali ma molti di questi

sono ormai dedicati alle soluzioni business to busi-

ness. Toshiba si è quasi ritirata del tutto dal mondo

del consumer dopo i due scivoloni HD DVD e TV 3D

senza occhiali, Sharp ha abbandonato praticamente

l’Europa e resta solo sul mercato Usa con i TV, Pa-

nasonic resiste ma sembra più interessata alle bat-

terie per le Tesla, più redditizie di fotocamere, TV e

sistemi audio, mentre Sony si regge su due gambe,

una si chiama Playstation e l’altra Digital Imaging. I

TV restano per ora, ma nessuno è in grado di dire

se sarà così per sempre: in ogni caso a Las Vegas

ha dimostrato di essere in grado di creare ancora

prodotti capaci di stupire, come il TV LCD spesso

quanto un OLED, meno di 5 mm. E proprio di OLED

vogliamo parlare: LG si gioca tutto con una line up

MERCATO Idee interessanti dal settore delle auto: le aziende puntano sulle auto che guidano da sole e sull’aiuto alla guida

Consumer Electronic Show 2015 senza il bottoIl CES chiude senza botti e con poche certezze: Internet delle Cose e device intelligenti restano al centro della scena Mancano forse innovazioni in grado di creare un nuovo boom. Nota lieta OLED: il 2015 potrebbe essere il suo anno

incredibilmente varia: curvo, piatto, flessibile, Ultra

HD e HD. Se i prodotti ci saranno e i prezzi saranno

giusti potrebbe essere l’anno della svolta, anche se

è evidente che l’interesse per un nuovo TV non è

più quello di un tempo. Lo sa bene pure Samsung

che non ha fatto altro che rinnovare la sua gamma

cercando di tenere il ruolo di leader con piccole

cose come il S-UHD e Tizen. Non sono rivoluzioni,

sia chiaro, ma è anche vero che probabilmente è

davvero difficile creare qualcosa che sia percepito

da tutti come stravolgente: l’OLED, ad esempio, col-

pisce i meno “tecnologici” più per lo spessore che

per la qualità che riesce a generare.

Perde terreno anche tutto ciò che ruota attorno al

TV e all’entertainment: home cinema, proiezione e

sorgenti anche in Ultra HD restano una rarità, con

il Blu-ray Ultra HD di

Panasonic esempla-

re unico che suona

quasi come una pro-

posta personale di

Panasonic più che

una adozione glo-

bale. L’eredità dei

giapponesi resterà

sempre in Asia: pro-

duttori come Hisense

e Haier stanno sfrut-

tando i momenti di

incertezza per re-

cuperare il gap con

gli altri in termini di

design e di usabilità.

Per certi versi, guar-

dando queste azien-

de, sembra di vedere

la Samsung e la LG di

molti anni fa, quando ancora erano piccole aziende

che andavano a tentativi sotto il dominio dei colossi

giapponesi.

Resiste l’audio, anche se declinato in forme diver-

se: streaming e multiroom sono le nuove frontiere

ma si inizia a riconoscere l’importanza della qualità

anche per la musica liquida. L’hi-resolution audio,

dopo anni di spinta da parte di Sony, diventa uno

standard con un logo e ci auspichiamo che presto

tutti i servizi offrano musica liquida di qualità e non

compressa.

L’altra faccia del CES è quella “connected”: il mes-

saggio che si vuole trasmettere, e non sappiamo se

sia quello giusto, è che ogni cosa incapace di dialo-

gare con uno smartphone o con un altro oggetto è

inutile e passata di moda. Forse non è così, anche

perché vedendo le proposte di Internet of Things e

connected devices, se togliamo qualche eccezione

in campo smarthome, il resto è rappresentato da ac-

cessori non sempre utili. Il boom dei wearable, intesi

come smart trackers e orologi, ha portato alla na-

scita di prodotti tutti identici tra loro che non danno

un vero valore aggiunto e sicuramente non creano

“dipendenza”. Pure le auto intelligenti e connesse,

che dovevano essere la vera rivoluzione della fiera,

non si sono rivelate tali: quasi tutte le soluzioni di

infotainment sono più belle da vedere che realmen-

te utili. Diverso invece il tema delle auto che guida-

no da sole e dell’aiuto alla guida: qui le aziende ci

stanno puntando forte e i progressi si vedono, ma

la sensazione è che ci troviamo comunque di fronte

a una rivoluzione che non sarà assolutamente im-

mediata.

La “next big thing”, il prodotto che davvero crea un

segmento come lo sono stati lo smartphone, i TV

piatti, l’home cinema e per ultimo il tablet, ancora al-

l’orizzonte non si vede.

Tra i protagonisti del CES 2015, i TV OLED presentati da LG. La gamma dei TV è molto varia e spazia dai piatti ai curvi ai flessibili, dagli Ultra HD agli HD.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di P. CENTOFANTI e R. PEZZALI

A lcuni dei maggiori produttori di

elettronica capitanati da Sam-

sung, gli studios di Hollywood e

Netflix hanno annunciato la nascita della

UHD Alliance. Si tratta di un’associazio-

ne che punta alla definizione del forma-

to video dei contenuti del futuro in Ultra

HD, che includa nuove specifiche come

Wide Gamut, High Dynamic Range e

Audio 3D. Della partita sono nomi come

Dolby, LG, Netflix, Panasonic, Samsung,

Sharp, Sony Visual Product, Technico-

lor, Walt Disney Studios, Twentieth Cen-

tury Fox e Warner Bros. Entertainment,

ma è la presenza soprattutto di Netflix

a destare attenzione, perché è chiaro

che il focus non è tanto il Blu-ray Disc

quanto una serie di specifiche indiriz-

zate anche allo streaming e al video

on demand. Un approccio universale

insomma, anche se nel comunicato

che annuncia la nascita del consorzio

non si fa alcuna menzione del Blu-ray

Disc. Proprio Netflix aveva annunciato

la prossima disponibilità di video HDR

in Ultra HD in streaming sui nuovi TV di

LG. Durante il press day del CES 2015

si è parlato in realtà anche di Blu-ray:

la conferenza stampa di Panasonic

ha generato un po’ di confusione con

l’annuncio del primo lettore Blu-ray

Disc capace di riprodurre nativamente

contenuti in 4K, un prototipo mostrato

presso lo stand di Panasonic ma che

non è ancora chiaro se riprodurrà con-

tenuti 4K dalla rete o da disco. La Blu-

ray Disc Association non ha rilasciato

alcun comunicato ufficiale in merito e

a parlare c’è solo quello di Panasonic

che fa riferimento a caratteristiche che

dovrebbero venire definite dalla BDA

nel futuro formato denominato Ultra

HD Blu-ray, ancora in fase di scrittura,

a quanto pare. Il nuovo formato utiliz-

zerà, stando a quanto dichiarato da

Panasonic, il codec HEVC con bit rate

fino a 100 Mbit/s, video fino a 10 bit con

supporto per il wide gamut BT.2020 e

high dynamic range o HDR che con-

sente di avere una luminosità massima

fino a 10.000 cd/mq. Al momento le

uniche novità su questo fronte arrivano

da Panasonic, senza

alcun annuncio di

supporto da parte di

Hollywood, mentre

UHD Alliance sem-

bra avere un fronte

più ampio, anche se

all’appello mancano

ancora Paramount,

Sony Pictures e

Universal. Le due

iniziative convoglie-

ranno in una sola?

Viaggeranno su due binari paralleli?

Una esclude l’altra?

L’impressione che ci siamo fatti, dopo

aver parlato con diverse persone

coinvolte nell’iniziativa, è che, almeno

al momento, l’obiettivo principale di

questa UHD Alliance sia più che altro

distinguere sul mercato i prodotti dei

“big” dell’elettronica di consumo ta-

gliando fuori di fatto i “nuovi”, ovvero

i cinesi, che sono arrivati sul mercato

con prodotti 4K a costo (per alcuni trop-

po) contenuto.

Entro qualche mese

saranno realizzati due loghi che iden-

tificheranno nei ne-

gozi i prodotti “Ultra

HD Premium” e quelli

“Ultra HD Advanced

Premium”: resteranno

esclusi da questa cer-

tificazione i “low qua-

lity” e i “low price” UHD Panel.

Al momento lo sviluppo di questo

progetto troverebbe in LG un freno,

azienda che sarebbe ancora in fase di

discussione: la querelle sembra legata

ai pannelli RGBW usati sugli OLED, che

non è chiaro in quale categoria possa-

no rientrare date le sue particolari ca-

ratteristiche costruttive. Fortunatamen-

te per essere “Premium” o “Advanced

Premium” esistono anche criteri legati

alla qualità di immagine, anche se at-

tualmente pare che molti dei parametri

siano ancora in discussione. Ci è stato

detto, per esempio, che per essere

“Advanced Premium” un TV dovrà ge-

stire lo spazio colore DCI-P3 ed essere

High Dynamic Range, una scheda che

praticamente al momento identifica la

nuova serie S’UHD di Samsung. Altri

parametri in considerazione riguarda-

no il processore video e le decodifiche

supportate, sicuramente HEVC a 10

bit e VP9, ma ad oggi niente è ancora

stato ufficializzato. La UHD Alliance sta

studiando ora i loghi da “appiccicare”

sui TV: arriveranno nei prossimi mesi,

giusto in tempo per la nuova stagione

degli acquisti. Sarà la solita certifica-

zione inutile, in puro stile THX, un al-

tro bollino-medaglia da apporre sullo

schermo dei TV in negozio o porterà

davvero a qualcosa di buono?

ENTERTAINMENT C’è la volontà di qualificare in tre fasce i TV Ultra HD, “bocciando” i più economici

Hollywood si allea con Netflix per le specifiche Ultra HDAnnunciata la nascita di UHD Alliance con l’obiettivo di offrire video di altissima qualità

Google Cast attacca AirPlay nello streaming musicaleGoogle annuncia l’estensione di Google Cast alla musica e ai servizi di streaming replicando di fattoAirPlay di Apple e Spotify Connect di Emanuele VILLAGoogle ha annunciato l’estensio-ne del protocollo Google Cast ai servizi di streaming musicali e ai dispositivi (in particolare, speaker) compatibili, andando di fatto a re-plicare l’analogo servizio di casa Apple (AirPlay) e Spotify Connect. In questo modo sarà possibile, me-diante dispositivo Android, ascol-tare la musica dei principali servizi di streaming direttamente sugli speaker compatibili. Il meccanismo di funzionamento è analogo a quel-lo di Chromecast: lo smartphone Android non invierà alcun dato musicale, sarà il ricevitore inte-grato nello speaker ad attingere direttamente alla musica via cloud, scaricando di fatto lo smartphone di ogni incombenza e assicurando una qualità sonora superiore rispet-to al classico Bluetooth. Tra i servizi di streaming compatibili troviamo Rdio, Pandora, NPR One e Google Play Music, mentre la disponibili-tà dei primi speaker compatibili è prevista per la prossima primavera, a partire dagli Stati Uniti. I marchi che hanno già aderito al progetto sono LG, Sony e Denon, mentre tra i servizi di streaming manca il n.1 al mondo, ovvero Spotify. Questo perché - supponiamo - quest’ultimo ha un suo servizio analogo, ovvero Spotify Connect, e non intende (al-meno per il momento) svincolarsi. Ma poi a seconda di come andrà il servizio di Google, le carte in tavo-la potrebbero cambiare. Clicca qui per il video.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Paolo CENTOFANTI

L a parola d’ordine quest’anno al CES per quanto

riguarda i TV non è tanto quantum dot (che anzi

i produttori hanno mascherato dietro fantasiosi

nomi di marketing), quanto HDR o High Dynamic Ran-

ge, che giusto per fugare ogni potenziale dubbio, non

ha nulla a che fare con l’omonima funzione che trova-

te sulla fotocamera o il vostro smartphone. Siccome

evidentemente l’Ultra HD non è sufficiente da sola a

farvi venire voglia di cambiare TV, serve qualcosa di

ancora più nuovo e questo qualcosa si chiama HDR.

Ma di cosa si tratta? Anche se solo ora tutti produttori

si premurano di farcelo sapere, la realtà è che i con-

tenuti video di oggi vengono ancora masterizzati in

produzione tenendo come riferimento le caratteristi-

che dei monitor da studio con una luminosità massima

di 100 nits o candele al metro quadro, un valore che

risale ancora ai tempi degli schermi CRT e ai proiettori

cinematografici a pellicola. Da tempo però gli schermi

offrono una luminosità massima decisamente superio-

re, anche più di 500 cd/mq, motivo per il quale siamo

soliti nelle nostre prove calibrare i TV in modo tale da

portarci più vicini alle condizioni per cui sono pensati i

contenuti. Questo perché “sparando” la luminosità con

contenuti non appositamente studiati, si altera la resa

delle immagini rispetto alle intenzioni originali con risul-

tati spesso poco naturali.

Ecco allora arrivare l’High Dynamic Range, che lavora

su due livelli: i contenuti e l’hardware. I creatori di video

potranno infatti masterizzare i loro contenuti tenendo

come riferimento non più i 100 nits fin qui utilizzati, ma

valori fino a 4000 nits. Per far questo serve una nuova

curva di trasferimento (il rapporto tra segnale video e

luminosità dell’immagine riprodotta, quella che comu-

nemente chiamiamo curva del gamma) e una maggio-

re risoluzione in termini di bit per componente colore

per poter avere sufficienti sfumature su una scala che

TV E VIDEO L’Ultra HD è ormai una novità superata, il 2015 è l’anno dell’High Dynamic Range. Vediamo di cosa si tratta

Il 4K è già vecchio, quest’anno si parla di HDRL’obiettivo è una maggiore dinamica e un rapporto di contrasto più elevato, per ottenere immagini ancora più realistiche

diventa molto più ampia rispetto a quella standard. I

vantaggi di questa soluzione? Una maggiore dinamica

si traduce in un maggiore rapporto di contrasto dell’im-

magine (il rapporto tra il bianco e il nero), per immagini

sempre più realistiche, ma anche in un maggior nu-

mero di sfumature possibili, specie sulle alte luci dove

usualmente il segnale è più “compresso”. Ovviamente

anche l’hardware del TV deve essere in grado di ri-

produrre tutta questa dinamica in più: il pannello deve

poter “erogare” luce sufficiente certo, ma deve essere

anche capace di riprodurre tutte le nuove sfumature

intermedie di colore e per questo si parlerà in futuro

sempre più spesso di display a 10 bit (gli attuali sono a

8 bit). In realtà nulla di particolarmente innovativo, visto

che Dolby, con il suo Dolby Vision, lavora sull’HDR da

diversi anni, così come anche Philips ora TP Vision. In

questo senso è importante l’annuncio dell’Ultra HD Al-

liance, perché il consorzio punta proprio a trovare uno

standard comune su come implementare l’HDR: quale

curva utilizzare per la codifica delle immagini? Quanti

bit? Quale spazio colore? Affinché i contenuti continui-

no a venire generati con delle specifiche rigide come

quelle fin qui utilizzate nella produzione video, affinché

ciò che un direttore della fotografia crei venga ripro-

dotto in modo fedele su qualunque display, occorre

trovare un accordo. Lo stesso vale per la Bu-ray Disc

Association che evidentemente dovrà adeguarsi o par-

tecipare alla discussione con la UHD Alliance se non

si vuole creare un grande pasticcio e un ginepraio di

formati che i produttori di TV dovranno supportare. Inu-

tile dire intanto che tutti i TV Ultra HD già venduti, con

ogni probabilità, non saranno in grado di riprodurre i

prossimi contenuti HDR.

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AX900 IL TV 4K nATo per LA mAssImA quALITà dI VIsIone

AX900 è un TV LED LCD Ultra HD all’avan-guardia, pensato e realizzato con il preciso obiettivo di offrire una riproduzione video 4K con la massima qualità visiva possibile. Il suo pannello offre un dettaglio eccezionale, grazie a tecnologie esclusive frutto del grande patrimonio di conoscenze Panasonic. A questo si aggiungono funzioni avanzate che permettono di ottenere un’esperienza di intrattenimento completa, smart e intuitiva.

Nero per passioNeLa capacità di riprodurre neri intensi è il punto di partenza per ottenere un’imma-gine dotata di una buona profondità, con colori reali e ricchi di sfumature. Per questo Panasonic AX900 adotta il sistema Direct LED Full Array e la tecnologia Local Dimming, che analizza il segnale video in ingresso e che regola la retroilluminazione delle diverse aree del pannello in base al contenuto delle immagini. In questo modo vengono evitati fastidiosi aloni nelle immagini scure, si ottiene un contrasto elevato e una perfetta riproduzione dei dettagli, anche nelle scene più scure.

Colori Come al CiNemaPer ottenere immagini 4K con colori fedeli e consentire di vedere i film come il regista li ha pensati, i progettisti hanno lavorato fianco a fianco proprio con i registi e direttori delle fotografia presso i Panasonic Hollywood Labo-ratories: il risultato è una gestione dei colori a livello dei monitor di studio professionale. Tra le tecnologie adottate spicca la correzione del colore 3D LUT, che regola la riproduzione cromatica in modo dettagliato per offrire una riproduzione accurata. Il TV, inoltre, rileva la luce ambientale e adegua automaticamente i parametri delle immagini, per offrire sempre la migliore qualità visiva.

CoNNettività a prova di 4K AX900 ha funzioni smart e di networking mol-to avanzate e una connettività completa, per sfruttare al meglio l’alta qualità di immagine e vedere la più ampia gamma di contenuti 4K. A fianco a 4 ingressi HDMI 4K con supporto 60p troviamo un ingresso DisplayPort; inoltre, il TV può riprodurre contenuti con protezione del copyright HDCP2.2 ed è dotato di decoder H.265 (HEVC).

Immagini superlative, neri profondi e colori ricchi

IN casa

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Emanuele VILLA

L a conferenza stampa Panasonic del CES 2015 è

stata l’occasione per fare il punto sull’attività del-

l’azienda e non solo per presentare nuovi prodot-

ti per l’intrattenimento domestico e il digital imaging.

Questo giustifica il fatto che la prima parte della confe-

renza è stata dedicata a un settore “che non ti aspetti”

al CES, ovvero all’automotive. Ma d’altronde quando

il il 25% dei ricavi giunge da li’, è inevitabile che gli

investimenti dell’azienda si muovano di conseguen-

za. Panasonic è presente nel settore tramite sistemi

di infotainment di bordo ma anche come produttore

di batterie pensate per alimentare le auto elettriche

in circolazione, da cui la stretta partnership con Te-

sla. Ciò premesso, le novità nel ramo consumer non

sono state moltissime ma decisamente interessanti.

Tra quelle rivelate alla conferenza stampa, particolare

enfasi è stata data al digital imaging, dove Panasonic

ha presentato due nuove videocamere consumer 4K

in grado di riprendere in HDR, ovvero con gamma di-

namica estesa rispetto alla ripresa tradizionale. I due

modelli sono WX970 e WX870, entrambi con modali-

tà di ripresa 4K, stabilizzazione ottica, zoom 20x, NFC,

Wi-Fi e, appunto, HDR Movie, funzionalità che tra l’al-

tro Panasonic estende ad altri camcorder Full HD pre-

sentati al CES. Altra funzionalità interessante, questa

volta esclusiva del modello WX970, è la Twin Camera,

ovvero una seconda camera sul retro del visore che

può riprendere insieme alla principale per effetti sug-

gestivi di picture in picture con due direzioni di ripre-

sa o con la stessa direzione di ripresa ma con due

angoli di quadro completamente diversi. Altra notizia,

ma relativa solo agli Stati Uniti, è il rientro del marchio

Technics su suolo americano, cosa da noi anticipata

allo scorso IFA di Berlino, e discorso analogo per le

soluzioni di monitoraggio e controllo domestico, anti-

cipate alla recente fiera europea.

Panasonic ha poi annunciato di essere parte della

Ultra HD Alliance, la neoanata associazione di azien-

de hardware e software a sostegno della diffusione

di contenuti e standard 4K. Interessante poi la nuova

linea flagship di TV LCD, contraddistinta dall’impiego

della tecnologia Quantum Dots (un po’ la moda del

momento). Infine c’è l’anticipazione di un particolare

lettore Blu-ray capace di gestire contenuti 4K, mo-

strato allo stato prototipale. Per gli approndimenti vi

rimandiamo alle news specifiche.

Tutti i dettagli dei nuovi TV 2015Panasonic al CES ha annunciato tre nuove serie di TV

Ultra HD, CX850, CX800 e CX650/CX600. Innanzi-

tutto non si parla di novità tecnologiche straordinarie

rispetto a i modelli dello scorso anno. Il modello di

punta, il CX850, sembra avere le stesse caratteristi-

che dell’AX900 con certificazione THX 4K, Local Dim-

ming Pro, Studio Master Drive. Panasonic parla anche

di nuovo Super Bright Panel, anche se non dovrebbe

trattarsi già di un TV HDR. Panasonic ha mostrato in-

TV E VIDEO Nuovi TV, videocamere HDR e Blu-ray “4K”: ecco le principali novità presentate a Las Vegas da Panasonic

Ecco le novità presentate da Panasonic al CES Per i TV si tratta essenzialmente evoluzioni sulla base dell’eccellente AX800, nel 2015 potrebbe arrivare anche l’OLED

fatti una demo con un prototipo High Dynamic Range,

ma in riferimento ai nuovi TV il personale allo stand

ci ha detto che il Super Bright Panel è solo un primo

passo verso in questa direzione. Di certo il nuovo TV

avrà comunque una nuova funzione di dynamic range

remastering, che permetterà cioè di rielaborare i se-

gnali in ingresso in modo tale da sfruttare la maggiore

gamma dinamica del pannello, senza semplicemente

“pompare” la luminosità massima. Per quanto riguarda

il local dimming si parla di un algoritmo ulteriormente

migliorato e, come nell’AX900, la retroilluminazione

sarà di tipo full LED, per cui ci possiamo aspettare pre-

stazioni a livello dell’ottimo top di gamma di quest’an-

no. Altra novità riguarda i colori, visto che Panasonic

ha lavorato per portare la copertura dello spazio colo-

re fino al 98% dello standard DCI per il digital cinema

e che potrebbe venire portato sul mercato consumer

sia con l’Ultra HD Blu-ray che dalla UHD Alliance.

L’altra novità riguarda Firefox OS che sui modelli

CX850 e CX800 verrà usato come base per la nuo-

va piattaforma Smart MyHomeScreen 2.0. Presso

lo stand c’era solo una demo pre-programmata che

lasciava intravedere ancora poco di questa nuova

piattaforma e l’integrazione con le altre funzionalità

del TV. Ci è sembrato comunque un sensibile passo

in avanti visto che la smart TV di Panasonic aveva

decisamente bisogno di una rispolverata. Il modello

CX850 sarà disponibile in due tagli 55 e 65 pollici e

prezzi e disponibilità sono ancora tutti da annunciare.

La serie CX800 è un gradino più in basso. Sarà sempre

dotata di piattaforma Firefox OS, ma non avrà il Super

Bright Panel e la retroilluminazione full LED. Sarà un

prodotto simile all’AX800, quindi con local dimming

ma pannello di tipo LED Edge. Questo modello è stato

annunciato al momento in tre tagli: 65, 60 e 55 pol-

lici. La fascia media sarà composta infine da modelli

Firefox OS con pannello Ultra HD Super Bright Panel,

seppure senza local dimming, per la CX650 (tagli 55,

60 e 65 pollici), mentre il CX600 è un solo modello da

50 pollici e senza Firefox OS, ma con le stesse carat-

teristiche di immagine della serie CX650.

L’OLED potrebbe arrivare entro l’annoPotrebbe esserci un po’ di OLED nel futuro di Pana-

sonic: il prototipo di TV OLED da 65” che l’azienda

giapponese ha esposto all’IFA è arrivato anche a Las

Vegas in una nuova versione leggermente rivista. Pa-

nasonic sembra aver abbondato la prima idea di TV

OLED realizzato con tecnica ink-jet: il meraviglioso TV

da 56” presentato insieme a Sony due anni fa reste-

rà un ricordo, e la strada più percorribile sembra la

realizzazione di TV OLED utilizzando pannelli di ter-

ze parti.Il TV che abbiamo visto in fiera a Las Vegas,

un 65” curvo 4K, oltre ad essere il primo TV curvo di

Panasonic è realizzato utilizzando un pannello WRGB

OLED, e riteniamo (anche se nessuno ce lo ha con-

fermato) che l’azienda abbia usato un pannello com-

prato da LG. Panasonic potrebbe arrivare sul mercato

con questo modello di TV OLED entro l’anno, con un

lancio mondiale a settembre in occasione dell’IFA di

Berlino. Una necessità per Panasonic: la serie AX900,

pur con delle prestazioni eccellenti, potrebbe non riu-

scire a far breccia nel cuore degli appassionati rimasti

“orfani” del plasma: l’OLED può farcela.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Emanuele VILLA

TCL non ha ancora un riconoscimen-

to planetario, come possono avere

Samsung o Sony per esempio, e

per questo la presentazione stampa al

CES è stata preceduta da una corposa

introduzione sui numeri e la mission

dell’azienda. I numeri snocciolati sono

davvero notevoli: TCL è quarta nella

vendita mondiale di TV LCD e sesta nei

telefoni Per quanto concerne il merca-

to dei TV, le novità sono state due: una

dedicata ai soli Stati Uniti e su cui non

ci soffermiamo, ovvero la Roku TV com-

patibile 4K, e il nuovo TV flagship della

serie H9700, che invece ci interessa in

particolar modo perché arriverà anche

in Europa. Parlando di presente e futuro

dei TV, TCL boccia senza mezze misure

l’OLED: ci dicono che la tecnologia è

eccezionale, ma affinchè l’innovazione

abbia senso deve essere abbordabile

ed evidentemente – nella filosofia del

gigante cinese – l’OLED non lo è anco-

ra. Lo è invece la tecnologia Quantum

Dots, fornita da QD Vision e alla base

TV E VIDEO TCL ha presentato a Las Vegas un TV da 55’’ 4K con tecnologia Quantum Dots

Quantum Dots (e niente OLED) per i TV TCLIl nuovo modello H9700 è un vero flagship, ha finiture accurate e arriverà anche in Europa

del nuovo flagship H9700, che TCL

mostra per la prima volta a Las Vegas

al pubblico americano. L’abbiamo os-

servato per qualche minuto ed effetti-

vamente si tratta di un “flagship” anche

nell’estetica: l’H9700 propone cornici

molto sottili, finitura in alluminio spazzo-

lato e molta cura di dettaglio anche nel-

la scocca posteriore, che viene coperta

da una placca magnetica per evitare

che i connettori siano a vista. A livello

tecnico parliamo di un display 4K da

55’’ di diagonale (al momento non sono

previsti altri polliciaggi) con tecnologia

Quantum Dots per uno spazio colore

molto esteso e grande attenzione an-

che all’audio, con diffusori a vista firmati

harman/kardon.

di Emanuele VILLA

P anasonic al CES 2015 di Las Vegas

ha presentato un lettore Blu-ray

4k. O meglio, ne ha fatto vede-

re uno durante la conferenza stampa,

affermando che si tratta di un lettore

capace di “riprodurre contenuti in 4K

nativo”. In realtà, nei discorsi delle con-

ferenze stampa americane, già scritti a

tavolino fino all’ultima virgola, l’utilizzo

di quel vago “contenuti” e l’aver evita-

to del tutto il sostantivo “disco”, lascia

pensare che la situazione sia ancora

molto fluida in seno alla neonata Ultra

HD Alliance, della quale Panasonic fa

parte.

Il prodotto finale al quale Panasonic

allude sarà un lettore di un nuovo for-

mato di disco ad alta capacità? Di un

lettore Blu-ray in grado di riprodurre i

file 4K o lo streaming di sorgenti online

come i film 4K su Netflix? Panasonic ha

glissato durante la conferenza stampa,

limitandosi a mostrare un prototipo

non funzionante di quello che diven-

terà, nella seconda parte dell’anno, il

primo lettore Blu-ray 4K.

Grazie alle informazioni forniteci da un

manager Panasonic al CES, ora abbia-

mo le idee chiare: quello mostrato alla

conferenza stampa era sì un mockup

non funzionante, ma il concetto por-

tato avanti da Panasonic è proprio

quello di riuscire a dare vita a un nuo-

vo standard 4K basato su disco, che

l’azienda vorrebbe chiamare Ultra HD

Blu-ray. Al momento si tratta semplice-

mente di una proposta che l’azienda

giapponese ha fatto alla Blu-ray Disc

Association e che, se avrà il supporto

degli altri membri, dovrebbe diventare

standard entro l’estate: l’ipotesi porta-

ta avanti da Panasonic è di proporre

tre tipi di supporti, uno “normale” da

50 GB (analogo all’attuale), uno con

due strati da 66 GB e uno con tre strati

da 100 GB. Il formato non sarà in alcun

modo compatibile con quello attuale,

TV E VIDEO Panasonic ha proposto alla Blu-ray Disc Association un nuovo standard Ultra HD Blu-ray: dischi fino a 100 GB e HEVC

I segreti del Blu-ray 4K Panasonic: dischi a tre strati e HEVCSi attende la conferma dello standard entro l’estate e soprattutto l’adozione da parte degli altri produttori e delle major

per cui sarà necessario un lettore ad

hoc; per lo stesso motivo gli eventuali

nuovi dischi non saranno compatibili le

attuali console.

A livello di bitrate si parla di un massi-

mo gestibile di 100 Mb/s, ma il prototi-

po attuale non può gestire flussi di dati

superiori agli 80 Mb/s, il che imporrà

un limite alla qualità dello stream. A

livello di codec verrà utilizzato l’effi-

cientissimo HEVC e lo standard sarà

compatibile con il video HDR, con pro-

fondità di colore a 10 bit.

Come anticipato, nulla è definito e

si tratta semplicemente di una pro-

posta di Panasonic alla Blu-ray Disc

Association: potrebbero passare mesi

prima che la cosa diventi realtà ma si

tratta quanto meno di un passo im-

portante verso la standardizzazione

dei contenuti 4K, per il quale ci com-

plimentiamo con Panasonic. Un’ottima

notizia per gli appassionati, che po-

trebbe dare una mano allo sviluppo del

mercato dell’Ultra HD in Paesi (come

il nostro) in cui i limiti della banda In-

ternet pongono un freno strutturale

allo sviluppo dello streaming ad alto

bitrate. Anche se - va notato - i tem-

pi sarebbero stati decisamente matu-

ri per un eventuale lancio congiunto

dello standard tra tutti i produttori e le

major, dato che le tecnologie di base

applicate per questa implementazione

sono già tutte sviluppate; il fatto che

allo scoperto ci sia solo Panasonic non

è un bel segnale...

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Roberto PEZZALI

SUHD: è questa la sigla scelta da Samsung

per presentare i nuovi TV basati sulla piatta-

forma Smart Tizen. Dietro questo acronimo

Samsung ha sapientemente nascosto la tecnologia

“Quantum Dots”: l’evoluzione dei TV LED che mirano

a fornire una gamma cromatica più ampia grazie al

pannello dotato di piccoli nano cristalli (leggi l’appro-

fondimento). Nel corso della conferenza stampa di

presentazione Samsung non ha diramato dettagli, e i

pochi che ha dato odorano molto di marketing: “Que-

sta tecnologia fornisce agli spettatori immagini con

una qualità cromatica 64 volte superiore a quella dei

televisori tradizionali” - esordisce Samsung, per poi

concludere aggiungendo che “il potente processore

octa-core analizza automaticamente la luminosità

delle immagini per ridurre al minimo il consumo di

energia supplementare producendo così immagini

con neri ancora più neri, punti di regolazione colore

più accurati e una luminosità che supera di 2,5 volte

i tv tradizionali”.

Samsung ha trovato in Fox il partner ideale per spin-

gere il concetto di SUHD: Fox infatti effettuerà un re-

mastering particolare di Exodus per esaltare la gamma

cromatica dei nuovi TV, una sorta di “HDR” che sfrutta

l’elevata luminosità del pannello e l’ampio gamut che

il pannello Quantum Dots può offrire.

La gamma Samsung SUHD comprende 3 serie,

JS9500, JS9000 e JS8500 tutte simili nel design con

pannello curvo, una cornice in alluminio sottile e una

nuova base.

La serie 9000, inoltre, si differenzia dalle altre per un

particolare motivo “zigrinato” sul retro creato da un

nuovo designer, lo stesso che ha realizzato anche un

particolare TV 21:9 appoggiato ad una base che pare

il piedistallo di una statua all’interno del quale è allog-

giato il sistema audio.

Tutti i nuovi TV Samsung di ultima generazione sono

dotati di sistema operativo “open-source” Tizen e

di Quick Connect, una funzionalità che permette

il riconoscimento automatico ed immediato degli

smartphone e tablet Samsung che si desidera con-

nettere al TV tramite tecnologia BLE (Bluetooth Low

Energy). Gli utenti possono quindi condividere conte-

nuti video dal proprio dispositivo mobile direttamente

su Smart TV premendo un semplice tasto.

TV E VIDEO Al CES 2015 Samsung annuncia i TV SUHD: la piattaforma è Tizen e mentre il pannello guadagna i Quantum Dots

Samsung SUHD: colori super e Tizen per stupireL’interfaccia grafica, totalmente rinnovata, è meno confusa. Con Evolution Kit Samsung aggiornerà anche i vecchi TV

Tizen è “ispirata” da LG WebOSOgni Smart TV Samsung del 2015 sarà dotata di si-

stema operativo “open-source” Tizen. Per Samsung è

una scelta importante: dopo gli smartwatch anche per

i TV si passa a qualcosa di sviluppato interamente, un

sistema snello, leggero e open.

E’ proprio su quest’ultima parola che a nostro avviso

si gioca la partita: nessuno dei produttori di Smart TV

è stato così lungimirante da aprire la sua piattaforma

permettendo a tutti di creare e pubblicare liberamente

applicazioni sullo “store” e Samsung potrebbe esse-

re la prima a lanciare un sistema aperto a tutti, senza

una “censura” sulle applicazioni e senza la necessità

di accordi commerciali per poter avere la propria app

disponibile sui TV. La nuova Smart TV, nonostante

le similitudini con WebOS che faranno sorridere LG,

sembra comunque interessante: a bordo avrà infatti

PlayStation Now, per giocare in streaming ai giochi

della PS3 collegando un controller dual shock, e in-

tegrerà anche una serie di giochi come Just Dance di

Ubisoft e Bingo Home di Dreamworks.

Grazie all’Evolution Kit sarà possibile aggiornare anche i vecchi modelli di TVSamsung mantiene la parola: un responsabile ci ha

confermato che Evolution Kit con aggiornamento a

Tizen sarà disponibile per le TV Full HD a partire dalle

serie ES e per le TV 4K con il box esterno. Insieme ai

kit, come sempre, verrà dato anche il nuovo teleco-

mando dotato di puntatore e giroscopio, realizzato da

Samsung esaminando i dati dei tasti più utilizzati. Non

sappiamo come Samsung abbia ottenuto tali dati, pre-

sumibilmente con una raccolta anonima delle informa-

zioni dalle smart TV connesse. Tizen è un buon passo

avanti: l’interfaccia ancora non era completa pertanto

non è stato possibile navigare in tutti i menu, tuttavia ci

è sembrata più reattiva e veloce di quella dello scorso

anno, anche se parte del merito va al processore a otto

core. Tizen, oltre alla nuova interfaccia e alla velocità

maggiore non porta però grossi cambiamenti: l’unica

funzione aggiunta è una integrazione sul segnale tele-

visivo di metadati che arricchiscono in tempo reale le

trasmissioni sportive. Notevoli i miglioramenti in cam-

po gaming: la videocamera usata sul nuovo modello è

in grado di fare tracking posizionale in modo simile a

Kinect permettendo il lancio di giochi come Just Dance

di Ubisoft e la creazione di app fitness dedicate. Sem-

pre in tema giochi arriva l’accesso a Playstation Now,

il servizio di Sony per i giochi della PS3 in streaming:

il TV accetta i controller DualShock e dispone di app

dedicata per il collegamento al cloud gaming, colle-

gamento al momento non funzionante in Italia. Tizen

sarà usato da Samsung su tutta la gamma di TV 2015

e come aggiornamento sulle versioni precedenti: l’uni-

co elemento che rimane ancora da capire è se i TV

serie H dello scorso potranno essere aggiornati senza

necessariamente acquistare l’Evolution Kit.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

Il cavo MHL diventa “Super” Pronto anche per il video 8KDalle nostre parti è già ardito pensare a contenuti video con definizione 4K ma oltre oceano si è già molto oltre Ecco arrivare il cavo Super MHL in grado di trasferire filmati a 8K

di Roberto FAGGIANO

Il cavo MHL non ha finora avu-to molta fortuna sul mercato, poco adottato dai produttori e probabilmente ritenuto dagli utenti meno pratico delle varie funzioni di mirroring e Miracast. Ma il consorzio del cavo depu-tato a trasferire contenuti da un dispositivo mobile a TV e sistemi home theater non de-morde: proprio in occasione del CES 2015 è stato infatti presen-tato il cavo Super MHL, capace di trasportare filmati addirittura in 8K! In dettaglio si possono trasmettere filmati a 120 fps e gamma di colori fino a 48 bit, naturalmente accompagnati da una colonna sonora multicanale Dolby Atmos o DTS HD.Si potrebbe dire quanto meno prematuro ma comunque è bel-lo sapere che mentre in Italia ve-dere un filmato in semplice HD è già un bel traguardo, difficile da raggiungere, altri danno già per scontato il 4K e si prepara-no a nuovi obbiettivi. Tra le altre caratteristiche interessanti rile-vabili dalle specifiche tecniche preliminari, appena rilasciate dal consorzio, troviamo la pos-sibilità di alimentare e ricaricare i dispositivi mobili con potenza fino a 40 watt.

di Roberto PEZZALI

Samsung non snobba l’OLED, visto

come un traguardo da raggiun-

gere, ma ha deciso che l’High

Dynamic Range è la nuova frontiera del-

la qualità per le TV. Il nero è importan-

te, ma allo stesso modo lo è lo spunto

di luminosità: i TV oggi non riescono a

fornire una luminosità adeguata in certe

scene restituendo immagini “pallide” e

lontane da quella che regista e diret-

tore della fotografia avevano in mente

quando hanno effettuato il grading del

film. Una luminosità che i TV OLED non

hanno: sfruttando la tecnologia RGB

abbinata all’HDR la vita di un TV OLED

si ridurrebbe e i TV LG, che usano un

White OLED con filtri RGB, non possono

raggiungere certe luminosità.

Parallelamente, in un meeting tecnico

sulle nuove TV S UHD, abbiamo appre-

so qualche dettaglio in più sulla nuova

gamma composta da 3 serie, JS9500,

top di gamma Full LED local dimming,

JS9000 con pannello edge LED e

JS8500 edge led a schermo piatto (non

esposto al CES). Samsung per la prima

volta utilizza un pannello a 10 bit, e da

quanto abbiamo potuto vedere è l’uni-

ca: Sony (secondo Samsung), sul suo

top di gamma HDR ha un processore

a 10 bit, ma avrà anche quest’anno un

pannello a 8 bit. Un piccolo vantaggio

tecnologico che Samsung si è tenuta,

essendo produttrice dei pannelli per la

maggior dei costruttori. Il passaggio a 10

bit è fondamentale con l’Ultra HD per-

ché il REC 2020, lo spazio colore che

dovrebbe essere usato per i contenuti in

4K, richiede appunto i 10 bit contro gli 8

bit del REC 709 usato per il normale HD.

TV E VIDEO Per Samsung saranno HDR e pannello a 10 bit le evoluzioni in termini di qualità

HDR e pannello 10 bit per i TV SamsungIl target resta sempre l’OLED, il cui pannello con l’HDR avrebbe però una vita breve

Quello che Samsung in pratica dice è

che tutti i TV venduti fino ad oggi (inclusi

i Samsung) sono obsoleti se si guarda

a quelle che sono le intenzioni della

Ultra HD Alliance, che spinge proprio

per contenuti HEVC a 10 bit.

L’altro elemento, oltre al pannello a 10 bit,

è proprio l’HDR: Samsung sul JS9500

utilizza un nuovo pannello Full LED con

local dimming a oggetti. Non sappiamo

quante zone gestisce, ma pare siano

svariate migliaia di zone dinamiche:

proprio per poter gestire l’HDR il nuo-

vo pannello è in grado di accendere

una zona grossa qualche millimetro. I

TV Samsung S UHD potranno sfruttare

l’HDR in due modalità: simulata, quindi

espandendo la gamma su contenuti

che non sono stati concepiti in questo

modo oppure nativa, con contenuti che

esaltano al massimo questa funzionalità.

In questa ottica nasce la collaborazione

con Fox, che sta rimasterizzando Exo-

dus per trasformare il master DCI-P3 a

12 bit in un master HDR a 10 bit per le TV.

Il risultato che abbiamo potuto vedere è

notevole: l’HDR non solo migliora colori

e spunto ma aumenta anche il contrasto

percepito. Con i segnali test che ci sono

stati mostrato il nuovo top di gamma

Samsung effettivamente non sfigura af-

fatto di fianco all’OLED (che ci è parso

comunque più naturale): forse non com-

pete sul nero ma ha colori più brillanti e

un’immagine che colpisce di più.

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creativo

Girare video e scattare foto a una qualità mai vista prima è possibile, grazie alle due fotocame-re evolute di Panasonic, la fotocamera ad ottiche intercambiabili Lumix GH4 e la bridge FZ1000, in grado di portare la fotografia e il video ai massimi livelli grazie alle meraviglie del 4K.

GH4, la FOTOCaMERa aD OTTICHE INTERCaM-BIaBIlI CON vOCazIONE Da vIDEOMakER Lumix GH4 è la DSLM micro quattro terzi che punta tutto su 4K, su qualità e specifiche pro-fessionali e su una grande maneggevolezza. Ma Lumix GH4 non è solo un’eccellente fotocamera che colpisce per la qualità dell’immagine, per la precisione del dettaglio e per la resa cromatica: è anche e soprattutto un’ottima videocamera, in grado di riprendere in 4K come nessun’altra fotocamera o smartphone possono fare. Tutto questo in virtù delle sue ottiche luminose e di un grande sensore, per una qualità video che soltanto una videocamera semiprofessionale è in grado di offrire. Lumix GH4 è il prodotto ideale per registrare video in risoluzione Ultra HD, da rivedere su schermi 4K, con risultati sbalorditivi per nitidezza e realismo delle immagini. Nel cuore della Lumix GH4 infatti pulsa un sensore LIVE MOS da 16 MP, che offre una qualità di immagine oltre ogni aspettati-

va. La riduzione del rumore è assicurata dal processore di immagine Venus Engine 9AHD, che riduce il rumore e conserva un numero elevato di dettagli, scattando in formato RAW. Inoltre, la messa a fuoco sulla Lumix GH4 è sorpren-dentemente rapida, grazie all’introduzione del sistema di autofocus DFD (Depth From Defocus). Lumix GH4 è la DSLM che può soddisfare sia il fotoamatore, sia il professionista del video, grazie alla possibilità di girare filmati 4K in MOV e MP4.

luMIx Fz1000, la BRIDGE aD alTE pREsTazIONI CHE REGIsTRa IN 4kSensore MOS da 1 pollice e 20 MP di risolu-zione, obiettivo LEICA DC VARIO ELMARIT con zoom ottico 16x, obiettivo ultragrandangolare da 25 mm e, soprattutto, registrazione di video in 4K: queste le credenziali di presentazione della bridge Lumix FZ1000. In virtù dalle sue peculiarità di eccellente fotocamera dalle ottiche luminose e dal grande sensore, la bridge FZ1000 si distingue per le prestazioni video eccellenti grazie alla registrazione in qualità 4K (3840 x 2160) a 25 fps: è possibile registrare anche nel “normale” Full HD 1920 x 1080 a 100 fps ed estrarre da questo flusso immagini a 8 Megapixel.

Scatena la creatività con foto e video in 4K

Lumix GH4 e FZ1000L’evoLuZione deLL’immaGine

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di R. PEZZALI e P. CENTOFANTI

C onnected Home, Internet of Things e auto:

LG annuncia nella prima conferenza stampa

ufficiale del CES di Las Vegas i paletti su cui

costruire il futuro. Piattaforme evolute, capaci di evol-

versi e di migliorare anno dopo anno permettendo

un dialogo sempre più stretto con gli altri dispositivi

della casa: il primo esempio è WebOS, la soluzione

per Smart TV che arriva ora alla versione 2.0 ancora

più veloce e completa. La conferenza stampa di LG

scorre veloce, tante idee, tanti prodotti, ma una cosa

è certa: LG vuole restare leader nell’OLED staccando

la concorrenza su un prodotto che già dal prossimo

anno varrà un milione di pezzi nel mondo.

La gamma OLED di LG per il 2015 sarà completissi-

ma, a partire dal 77” 4K flessibile che può passare da

curvo a piatto con un tasto del telecomando. Quello

che più interessa però è la presenza di svariati mo-

delli premium e entry level, tutti dotati di WebOS 2.0

e soprattutto disponibili sia con schemo curvo che

piatto.

LG non vuole però abbandonare il campo LCD LED:

il 60% della gamma di TV sarà 4K e per i modelli

di punta ci sarà la tecnologia Color Prime Nanos-

pectrum, il nome scelto dall’azienda per identificare i

TV con Quantum Dots. Per essere precisi LG ha rea-

lizzato due tecnologie che ampliano la gamma dina-

mica dei TV, una basata proprio sui Quantum Dots e

una invece realizzata con una tecnologia di LG stessa

destinata ai TV di fascia media: ci auguriamo che le

due diverse soluzioni siano identificabili in qualche

modo. Poche parole anche sul nuovo WebOS: è mol-

to più veloce, parte in meno di due secondi e aggiun-

ge una serie di funzionalità come “My Channel”, una

lista di preferiti nella schermata di start facilmente

raggiungibili. Quasi tutti i TV WebOS saranno spinti

da un processore quadcore e ci saranno anche nuo-

ve app come GoPro Channel, in esclusiva, e Netflix e

Youtube abilitate allo streaming in 4K. Con Netflix LG

continua la sua collaborazione decennale: grazie al

decoder HEVC integrato a 10 bit la prossima gamma

di TV LG sarà in grado di gestire lo stream di video

in 4K ad alta dinamica (HDR), l’ennesima innovazio-

ne del colosso dello streaming in termini di qualità.

Chiude la conferenza stampa di LG il nuovo G Flex 2,

lo smartphone con schermo OLED curvo che non ha

avuto, di cui vi raccontiamo in questa news.

Nel 2015 arrivano gli OLED piattiIl piatto forte della gamma LG per il CES 2015 è na-

turalmente costituita dai nuovi TV OLED 4K, che

quest’anno praticamente raddoppia con tanti nuovi

modelli. Come già dettto, la novità più importante in

assoluto è che alla gamma di TV OLED curvi si affian-

cherà finalmente anche una serie costituita da televi-

sori con schermo piatto, cosa questa che non potrà

essere accolta con grande piacere da tutti colori che

TV E VIDEO Tantissimi modelli di TV OLED per LG, curvi e finalmente piatti. In arrivo anche una piattaforma WebOS più veloce

LG punta forte su TV OLED e Internet of ThingsI nuovi pannelli dei TV OLED 2015 offrono una maggiore affidabilità, ipotizzabile a una politica di garanzia pixel zero ?

non si sono fatti sedurre dalle curve viste fin qui. An-

dando con ordine, il top di gamma 2015 è costituito

dal TV OLED da 77 pollici “bendable”, cioè con scher-

mo pieghevole che a comando passa dalla configu-

razione piatta a quella curva e viceversa: lo avevamo

visto lo scorso anno come prototipo, ma ora diventa

un prodotto commerciale con sigla EG9900.

Sempre da 77 pollici è l’EG9700, il modello Ultra HD

che avevamo già visto all’IFA di Berlino lo scorso set-

tembre. La gamma “curva” comprende altri due mo-

delli con dimensioni di 55 e 65 pollici e sigla EG9600.

Per quanto riguarda i TV piatti le serie sono invece

due. La prima, la EF9500, costituita da due tagli, 65 e

55 pollici, la seconda da un unico modello da 65 polli-

ci, l’EF9800 Art Slim, contraddistinto da una soundbar

integrata firmata Harman/Kardon. LG è stata avara

di dettagli tecnici. Sappiamo che tutti i nuovi model-

li saranno dotati della nuova versione di WebOS per

quanto riguarda la piattaforma smart TV e che quelli

fin qui visti saranno tutti Ultra HD. A questi si unirà an-

che una gamma entry level con pannelli full HD.

LG ci dice anche che i nuovi pannelli offrono un’affi-

dabilità decisamente migliorata rispetto ai TV OLED di

primissima generazione, tanto che l’azienda starebbe

pensando alla possibilità di offrire una politica di ga-

ranzia pixel zero, cioè la sostituzione in garanzia di

pannelli anche con un solo pixel morto. L’avviamento

della nuova fabbrica di pannelli garantirebbe inoltre

un ulteriore abbassamento dei prezzi dei nuovi TV

e soprattutto numeri più consistenti di pezzi sui vari

mercati, compreso quello italiano. Insomma, il 2015

dovrebbe essere l’anno in cui i TV OLED potrebbero

diventare una realtà affermata nel mercato TV.

Nel momento in cui scriviamo non abbiamo ancora

avuto modo di approfondire quali sono i piani per il

nostro paese, se non che tutti i modelli visti arriveran-

no anche in Italia. A fine mese ci sarà un evento per

l’Europa dedicato ai TV OLED e sicuramente arrive-

ranno maggiori informazioni.

LG OLED TVIn anteprima dal CES 2015 i nuovi modelli

lab

video

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di P. CENTOFANTI ed E. VILLA

U n keynote un po’ sottotono per Sony, più un ri-

chiamo ai risultati fin qui conseguiti soprattutto

nella fotografia, con gli ultimi acclamati modelli

di mirrorless full frame, e naturalmente da PlayStation,

che ha superato quota 18 milioni di console vendute

dal lancio, 4 milioni solo durante lo shopping natalizio.

Con la scadenza dell’anno fiscale 2015 come target per

il risanamento dell’azienda sempre più vicino, Kazuo

Hirai comincia probabilmente a sentire la pressione e

la necessità di portare a casa risultati concreti. La Sony

del futuro deve essere meglio focalizzata sui settori

vincenti e nel discorso di Hirai ci sono stati accenni al-

l’automotive (in cui Sony pensa di portare l’esperienza

maturata nei sensori di immagine ad alta sensibilità),

ai nuovi servizi di streaming (PlayStation Vue), alle im-

mancabili tecnologie indossabili e Internet of Things.

Non sono mancati comunque i prodotti novità e in par-

ticolare nuove gamme di TV LCD tutte basate su piat-

taforma Android TV, capitanate da un nuovo televisore

con “floating design”, vale a dire cornice ridotta al mi-

nimo e uno spessore di pochi millimetri e paragonabile

a quello degli schermi OLED. Anche per Sony uno dei

temi nuovi del 2015 in fatto di televisori è quello del-

l’HDR, con supporto per i contenuti in questo formato

proposti da Netflix. Si tratta di filmati codificati con un

più ampio range dinamico rispetto all’HD standard e

che permette di sfruttare meglio l’elevata luminosità di

picco dei TV di oggi, offrendo per l’appunto una più

ampia gamma dinamica in termini di contrasto.

Sony ha ribadito poi il suo supporto per l’audio ad alta

risoluzione o High-Res Audio, annunciando tra l’altro

che il suo logo che da qualche anno compare su suoi

prodotti compatibili con i file ad alta risoluzione, sarà

adottato anche da case discografiche e altri produtto-

ri hardware per proporre ai consumatori un marchio

immediatamente identificabile. Per l’occasione Sony

presenta al CES una nuova gamma di sistemi stereo,

walkmen e prodotti wireless per l’audio ad alta risolu-

zione, e in quest’ultimo caso anche con la nuova co-

difica audio LDAC ottimizzata per offrire audio Hi-Res

anche via Bluetooth.

Per quanto riguarda invece

il 4K sono due i nuovi pro-

dotti principali annunciati:

una nuova videocamera

Handicam capace di ripren-

dere video in 4K in formato

XAVC-S con sensore da

26 Megapixel e una nuova

versione della sportcam di

Sony, l’Action Cam 4K pre-

sentata per l’occasione da

un testimonial d’eccezione:

l’artista dello skateboard e

sport estremi Tony Hawk.

Tutti i dettagli dei TV Sony 2015Nonostante l’assenza pressoché totale di novità nel

segmento mobile, Sony ha presentato al CES un’inte-

ra nuova line up di televisori LED contraddistinti dalle

ultime tecnologie in ambito video ma anche audio, con

il supporto - da parte dei modelli X930C e X940C -

dell’Hi-Res Audio.

Ma il punto di partenza e vero elemento cardine del-

la nuova offerta Sony è un bellissimo modello XBR-

X900C, disponibile nelle varianti 55’’ e 65’’ e, in as-

soluto, il più sottile TV LED Sony mai realizzato, con

un pannello da appena 5mm di spessore. Il risultato

è davvero impressionante: il TV sembra un foglio e,

soprattutto, mantiene questo spessore minimo per la

stragrande maggioranza della sua struttura. A livello

tecnico stiamo parlando di un display con risoluzione

Ultra HD con un nuovo potente processore 4K inte-

grato, che Sony chiama X1 ed è responsabile non solo

dell’upscaling ma anche della gestione dei parametri

d’immagine quali la vividezza, il rapporto di contrasto,

ecc. Il TV incorpora la tecnologia Google Cast per lo

streaming da smartphone e tablet ma, soprattutto, è

completamente basato su Android TV, come tutta la

nuova gamma 4K del produttore nipponico; infine, tra

le specifiche “top” spicca la compatibilità HEVC e VP9

per la riproduzione dei contenuti 4K. Alla medesima

gamma appartengono poi i modelli X930C e X940C,

che però differiscono dalla serie 900 soprattutto sot-

to il profilo estetico. Riprendendo la filosofia di design

attuale, il display è circondato dai diffusori a vista, tali

da rendere l’impatto un po’ più “pesante” ma la qualità

sonora decisamente superiore. Non è un caso che i

modelli X930C (65’’) e X940C (75’’) supportino appie-

no l’audio ad alta risoluzione Hi-Res Audio. La diffe-

renza principale tra i due modelli, oltre al polliciaggio,

sta nell’impiego della tecnologia X-tended Dynamic

Range per il modello da 65’’ e X-tended Dynamic

Range Pro per quello da 75’’, mentre per il resto sono

molto simili: 4K di risoluzione per entrambi, processore

X1, Android TV come piattaforma software, con tanto

di controllo vocale di casa Google, Triluminos, piena

compatibilità HEVC e VP9 e disponibilità a partire

da questa primavera. Chi vuole passare al 4K senza

TV E VIDEO Conferenza stampa sottotono per Sony ma le novità non sono mancate. Stupendo il nuovo TV “floating design”

I TV Sony 2015 sono i più sottili di sempreNella gamma Sony c’è spazio anche per Android TV e per l’audio ad alta risoluzione. Negli USA in primavera, poi da noi

spendere una fortuna (per quanto le cifre non siano

ancora annunciate) può rivolgersi alla serie X850C,

che consta di modelli da 55’’, 65’’ e 75’’. Il design è

più semplice e meno curato, c’è meno attenzione al

comparto audio ma il basamento è estremamente so-

lido: processore X1, Triluminos, Android TV di Google

e compatibilità HEVC e VP9. Lo stesso vale per la serie

entry 4K di polliciaggio inferiore, ovvero X830C che

consta di modelli da 43’’ e 49’’: le caratteristiche sono

le stesse dei modelli superiore, fatta eccezione per il

pannello Triluminos. Negli USA tutti i modelli sono pre-

visti in uscita in primavera, da noi occorrerà aspettare

un po’ di più.

TV Sony X850CSony TVLa nuova gamma di televisori LED

lab

video

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Roberto PEZZALI

P assi da gigante per Hisense: il

produttore cinese ha mostrato al

CES la nuova gamma di TV ULED,

acronimo scelto per i televisori dota-

ti di pannello con retroilluminazione

Quantum Dots, e dobbiamo dire che i

miglioramenti rispetto a quanto visto lo

scorso anno sono notevoli, soprattutto

sotto il profilo delle finiture.

Chi ha visto dal vivo infatti alcuni model-

li 4K dello scorso anno, come l’XT880,

si sarà accorto di finiture non sempre

impeccabili, anche se per il prezzo a

cui venivano proposti si poteva anche

chiudere un occhio. Quest’anno i nuo-

vi modelli sono curatissimi, rifiniti non

solo nelle cornici ma anche nei pannelli

posteriori per i quali è stata studiata

anche un particolare rivestimento si-

mil- alluminio. Se non fosse per il logo

difficilmente una persona riuscirebbe a

distinguere un TV di questo tipo da uno

dei vari modelli presenti sul mercato de-

gli altri produttori più “blasonati”, fatta

eccezione forse per Sony che mantiene

un livello costruttivo ancora più elevato

per dettagli e finiture. Migliora anche la

qualità dell’immagine, e qui senza dub-

bio la partnership con Loewe ha fatto

bene: l’azienda tedesca ha contribuito

alla rivisitazione di software e proces-

sore video rendendoli più “occidentali”

e meno “cinesi”. Hisense purtroppo ha

fatto ampio uso di fotografie e video

abbastanza statici allo stand, quindi non

abbiamo avuto modo di vedere i TV in

opera con materiale cinematografico:

ci sarà l’occasione non appena arriverà

uno dei primi campioni, e - ci assicura-

no sin da Las Vegas - che dovremmo

riceverlo tra qualche settimana. I primi

modelli della nuova gamma arriveranno

nei negozi italiani ad aprile e saranno TV

curvi con pannello 4K: la tecnologia sarà

quella dei modelli visti all’IFA, quindi con

local dimming a 144 zone.

TV E VIDEO Dopo la maturazione dell’elettronica migliora il look: i TV Hisense ora sono al top

TV Hisense: qualità e finiture da “grandi”I miglioramenti della gamma 2015 sono notevoli, la partnership con Loewe dà i primi frutti

di Emanuele VILLA

H aier si presenta al CES con un di-

screto numero di novità: all’ingres-

so dello stand lo spettatore viene

letteralmente “colpito” dalla grandezza

del nuovo LED curvo 21:9 con risolu-

zione 5k, un prodotto ben congegnato

dal punto di vista estetico e della quali-

tà d’immagine, per quanto difficilmente

possa uscire dalla categoria degli eserci-

zi di stile. A livello di design, si nota chia-

ramente il tentativo di Haier di realizzare

qualcosa di nuovo, e anche dal vivo il

TV ci è sembrato molto curato, sorretto

da una struttura metallica che sembra

sospenderlo in aria. Il TV ha un pannello

3D polarizzato, doppio tuner e risoluzio-

ne di 5120 x 2160 pixel. Fermo restando

che Haier è una delle poche aziende che

ha mostrato al CES dei prototipi di TV

OLED da 55’’, affermando però di non

avere (al momento) piani di commercia-

lizzazione, le altre serie di TV puntano

a soddisfare tutte le esigenze, per un

totale di 5 nuove gamme e 18 televiso-

TV E VIDEO Allo stand Haier veniamo accolti da un mastodontico 105’’ curvo con risoluzione 5K

Invasione Ultra HD Haier: c’è anche un 5KMa ci sono sono altri 18 nuovi TV molto più “umani”e dalle caratteristiche interessanti

ri. Abbiamo apprezzato, in particolare,

il 65Q8000, un TV imponente, curvo e

dal design particolare con finitura dorata

ma sufficientemente sobria. È ovviamen-

te un TV 4K, dispone della piattaforma

Haier Smart TV, un rapporto di contrasto

dinamico (per quanto possa valere) di

40.000.000:1, 3 porte HDMI 1.4, 1 HDMI

2.0, doppia presa USB e classe energe-

tica A+. Arriverà in Europa nel secondo

trimestre dell’anno esattamente come i

TV della serie H6500 e B7000, tutti piat-

ti, disponibili nei tagli di 42’’, 50’’, 55’’ e

65’’ e contraddistinti dal look minimale e

dalla risoluzione Ultra HD; più in detta-

glio, parliamo di televisori LED con triplo

tuner DVB-T/C/T2, piattaforma smart di

Haier, Wi-Fi intergrato, 4 porte HDMI (di

cui 1 HDMI 2.0) e classe energetica A per

la serie H6500 e A+ per B7000. Que-

st’ultima, in particolare, mira a portare la

risoluzione Ultra HD nelle case di tutti,

per cui possiamo aspettarci un posizio-

namento abbastanza aggressivo.

Samsung riaccende il sogno del 3D senza occhialiIl 3D è stato bandito dai padiglioni del CES Ma se il 3D con gli occhiali è defunto, quello senza occhiali rialza la testa allo stand Samsung, grazie ai pannelli 8K

di Roberto PEZZALI

“Il 3D non ha senso fino a quando non si potrà avere senza occhia-li” si è sempre detto, e sappiamo bene che per avere il 3D senza occhiali ad una risoluzione ac-cettabile serve un pannello ad altissima risoluzione. Pannelli che, dopo l’arrivo del 4K consu-mer, iniziano ad essere disponi-bili: sfruttando un pannello 8K da 110”, Samsung ha mostrato al CES 2015 il televisore 3D senza occhiali più grande al mondo e dobbiamo dire che la qualità di visione, seppur vincolata come sempre a punti di visione ben precisi, è migliorata rispetto ai prototipi senza occhiali degli anni scorsi. Lo stesso filtro, applicato probabilmente ad un televisore da 55” 8K, potrebbe iniziare a dare quella qualità che i TV 3D “glassfree” non hanno mai rag-giunto per la bassa risoluzione di visione. Difficile dire se questo porterà a un nuovo fenomeno “3D”: il mercato ha bruciato trop-po in fretta questa funzionalità, spinta senza contenuti e illuden-do le persone che l’upscaling da 2D a 3D bastasse per poter dare qualche qualcosa in più. Ora che il danno è fatto, recuperare sarà difficile anche di fronte a display senza occhiali dalla qualità final-mente accettabile.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Paolo CENTOFANTI

S harp arriva al CES in uno dei

periodi forse meno facili per

l’azienda, dopo che ha essenzial-

mente annunciato l’uscita dal mercato

europeo dei TV. Anche per il mercato

americano le novità non sono moltissi-

me. Certo, ci sono una nuova gamma

di TV Ultra HD e un nuovo particola-

re TV “Beyond Ultra HD”, ma durante

la conferenza stampa non sono stati i

nuovi prodotti a tenere banco. Sharp

si è concentrata infatti soprattutto sul-

le sue ultime tecnologie di display che,

secondo l’azienda, introducono degli

aspetti rivoluzionari per l’intero setto-

re. In realtà non si tratta di nulla che

non sia già stato annunciato: i free form

display e i pannelli MEMS-IGZO per ta-

blet che Sharp ha realizzato insieme a

Pixtronix di Qualcomm. Per quanto ri-

guarda il concept di “free form” si trat-

ta della possibilità di realizzare scher-

mi completamente senza cornice e di

forma totalmente arbitraria.

Ciò è stato reso possibile grazie a

una nuova tecnologia che consente

di rimuovere l’elettronica di controllo

dalla cornice e spostarla direttamen-

te a livello dei singoli pixel, togliendo

così il vincolo di avere uno schermo

di forma rettangolare. I display MEMS-

IGZO, anche questi già annunciati e

mostrati, sono particolari schermi che

utilizzano dei mini otturatori meccanici

come pixel, che modulano la luce RGB

sequenziale proveniente dalla retroil-

luminazione. Si tratta di una tecnologia

che sulla carta consente di ridurre sen-

sibilmente i consumi rispetto a un ordi-

nario display LCD, motivo per il quale

i MEMS-IGZO troveranno applicazione

soprattutto in campo mobile.

TV E VIDEO Ancora presente negli Stati Uniti, Sharp ribadisce l’importanza delle sue tecnologie

Sharp ci riprova, con il Quattron Ultra HDAl CES la casa giapponese presenta il TV “oltre” l’Ultra HD, con pannello Quattron 4K

Tornando ai TV, Sharp ha annunciato

tre nuove gamme di televisori Ultra HD

per gli Stati Uniti. L’entry level è l’UB30

(43, 50, 55, 65”), con Revelation up-

scaler e codec HEVC e VP9 per lo

streaming video in 4K. Un gradino più

in alto c’è la serie UE30 (60, 70 e 80

pollici), il primo TV Sharp basato sulla

piattaforma Android TV e che rispetto

al modello inferiore annuncia anche la

funzione di local dimning denominata

AquoDimming.

Il nuovo top di gamma è l’UH30, di-

sponibile in tagli da 70 e 80 pollici e

sempre con piattaforma Android TV.

Si tratterà di un TV certificato THX 4K

(la certificazione è in via di rilascio),

dotato di processore quad core e di

pannello LCD Spectros Rich Color, che

Sharp ha definito “simile ai Quantum

Dots”. Più in avanti nel corso del 2015,

Sharp lancerà anche un nuovo TV con

cornice ultrasottile e spessore ridottis-

simo simile a quello degli OLED.

Infine, Sharp ha presentato la nuova

serie di TV “Beyond 4K”, essenzial-

mente la tecnologia Quattron appli-

cata ad un pannello Ultra HD. Per chi

non lo conoscesse, si tratta di un par-

ticolare pannello che utilizza non tre

ma quattro colori primari, con un pixel

giallo che va ad affiancarsi alla classica

tripletta RGB. Con questo “trucchetto”,

la risoluzione effettiva nativa del pan-

nello è di circa 66 milioni di subpixel,

con un incremento del 167% rispetto a

un display Ultra HD tradizionale.

Se ciò possa portare a dei reali be-

nefici sulla qualità di immagine è na-

turalmente tutto da dimostrare. Il TV

è dotato di retroilluminazione full LED

con local dimming e supporto per

l’High Dynamic Range e arriverà nel

corso del 2015.

LG presenta i proiettori con DLNA e tuner integratoIl PF1500 è un Full HD LED con tuner, client DLNA e 1400 ANSI lumen, il PH300 arriva a 720p e va a batteria

di Roberto PEZZALI

Negli ultimi anni LG ha realizzato una serie di interessanti proiettori DLP portatili a LED: alta luminosi-tà, 30.000 ore di durata della lampada, estrema compattezza e soprattutto funzioni che facilitano l’integrazione con smartphone, tablet, rete e chiavette USB per riprodurre file multimediali. Il nuovo modello, il PF1500, è un piccolo gioiellino: è un proiettore LED Full HD facilmente trasporta-bile dotato di zoom, regolazione di keystone ai 4 angoli, tuner e client DLNA integrato e appli-cazioni per i più noti servizi di streaming. Con una luminosità di 1400 ANSI lumen questo proiet-tore non si comporta affatto male, ha un buon nero e una notevole resa cromatica. Interessante an-che la possibilità di associarlo a a docking esterne tramite la con-nessione Bluetooth integrata, con regolazione dei ritardi per garan-tire il lip-sync. Il prezzo di questo modello dovrebbe essere inferio-re ai 1000 euro ma al momento non sappiamo se arriverà in Italia. Interessante anche il piccolo PH300: è un proiettore LED 720p portatile con batteria integrata che garantisce una autonomia di quasi 3 ore: non è luminoso come il PF1500 ma ha comun-que il tuner integrato e riproduce file da chiavetta. È perfetto per proiettare film o per giocare su uno schermo d’occasione, come un muro bianco o un telo.

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MAGAZINEn.58 / 123 novembre 2012

A500 LA cAm indossAbiLeper ULtrA emozioni

hands free

Per chi è stanco delle “solite” camcorder indossabili che al massimo sono capaci di riprendere video in HD, A500 di Panasonic è la risposta giusta. È una cam indossabile capace di registrare video 4K Ultra HD a 25 fotogrammi al secondo. Leggera, comoda da indossare sulla testa e semplice da utilizzare, A500 consente di riprendere video in qualsiasi condizione e di ottenere sempre il meglio, che si tratti di immor-talare le proprie imprese sportive o di riprendere una videoricetta. Dotata, inoltre, di connettività Wi-Fi con NFC, permette una facile e immediata comunicazione con smartphone e tablet, basta un tocco.

Qualità video da prima della classeLa qualità dei filmati prima di tutto. Con la cam indossabile A500, la qualità delle immagini sarà sempre impeccabile, senza mai scendere a compromessi in ogni situazione. A500 consente, infatti, di registrare video in risoluzione 4K a 25 fps, addirittura 4 volte superiore quella delle riprese Full HD. E per non perdere neanche un dettaglio dei propri video, l’ideale è rivedere le splendide immagini registrate con A500 su un

emozionante TV Panasonic 4K come l’AX900. Ma non solo, A500 è stata pensata per riprese in movimento sempre perfette grazie allo stabiliz-zatore d’immagine e alla funzione Level Shot: lo stabilizzatore minimizza il mosso, mentre la correzione automatica di allineamento rileva l’inclinazione della ripresa ed eventualmente la ruota allineandola all’orizzonte.

leggerezza e comodità tutte da indossarePanasonic A500 è una cam wearable: si può facilmente indossare sulla testa grazie a un semplice archetto da sistemare dietro l’orecchio oppure attaccare a casco, zaino e altro con i numerosi attacchi disponibili. Composta da due diverse unità collegate da un cavo, ha peso e dimensioni contenute, poco più di 30 grammi per l’unità videocamera e 119 grammi per quella principale con display LCD (da indossare al braccio con apposita fascia), per un utilizzo confortevole in ogni condizione. La cam di Panasonic, infatti, è resistente all’acqua (fino a 3 metri di profondità per circa 30 minuti) e alla polvere per riprese senza limiti.

registrare filmati in 4K in totale libertà

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Roberto FAGGIANO

L a gamma di diffusori per TV di

Philips si arricchisce di due nuovi

modelli al vertice per prestazioni

e prezzo. Sono modelli molti diversi tra

loro ma con in comune il prezzo di ben

500 euro, entrambe saranno disponibili

a primavera inoltrata. Il Fidelio XS1 è de-

finito da Philips come “Soundstage”, in

pratica è un diffusore largo e sottile che

può fungere da base a televisori fino a

65 pollici, con un elegante ripiano in

vetro sul lato superiore. Integra un siste-

ma di altoparlanti 3.1 con canale destro,

centrale e sinistro mentre il subwoofer è

separato ma collegato senza fili; quest’ul-

timo è molto sottile (solo 83 mm di spes-

sore) e può essere collocato in maniera

orizzontale oppure verticale. Sul diffuso-

re principale sono stati utilizzati due al-

toparlanti per il canale centrale in modo

da riprodurre al meglio i dialoghi, mentre

i canali destro e sinistro diffondono late-

ralmente, in modo da migliorare gli effetti

surround in combinazione con le codifi-

che Dolby Digital e DTS. Il Fidelio XS1 è

anche dotato di connessione Bluetooth

aptX con NFC per poter essere utilizzato

per riprodurre musica da smartphone e

tablet. Con il concetto simile di soundsta-

ge ma dotato di subwoofer integrato è

disponibile il modello HTL5130, con pre-

stazioni sonore, e prezzo, più contenuti.

L’altro diffusore al top di gamma è invece

la soundbar HTL7140, un vero diffusore

concentrato in una sottile barra musicale

i cui lati misurano appena 38 x 54 mm

oltre a un subwoofer separato senza fili.

Un diffusore così sottile e compatto è

ideale per essere fissato a parete sotto

grandi schermi anch’essi sistemati a pa-

rete. All’interno del diffusore troviamo

ben otto altoparlanti: due midrange per

il canale centrale, un tweeter e due mid-

woofer per ogni canale in modo da sfrut-

tare al meglio la larghezza per separare i

due canali destro e sinistro. Il subwoofer

invece monta un altoparlante da 20 cm

per poter riprodurre degnamente gli ef-

fetti più spettacolari. Il collegamento al

televisore avviene con presa hdmi ma è

possibile anche ascoltare musica senza

fili tramite il Bluetooth con aptX e abbi-

namento automatico NFC.

HI-FI E HOME CINEMA Philips ha presentato al CES due diffusori per TV molto diversi tra loro

Da Philips due soundbar top di gammaUna funge da base per televisori fino a 65”, l’altro è ultra compatto per il fissaggio a parete

di Roberto PEZZALI

Altro che Beats: il creatore delle

cuffie Avegant ha avuto un’idea

davvero geniale, anche se pro-

babilmente l’ispirazione gli è venuta

guardando qualche puntata di Star

Trek The Next Generation. Infatti,

chiamarle cuffie è un po’ riduttivo:

Avegant può infatti essere definito

l’”Oculus Rift” dell’entertainment. Il

concetto è abbastanza semplice: al-

l’interno dell’archetto delle cuffie è

stato ricavato un visore che genera

uno schermo di 80” di diagonale ad

altissima risoluzione.

Avegant è probabilmente l’evoluzione

dei visori cinematografici che Sony,

Zeiss e tanti altri hanno lanciato nel

tempo, ma da quanto abbiamo potuto

vedere la resa è decisamente più alta

con una risoluzione che rende davve-

ro difficile percepire i pixel. L’angolo

di visione è di circa 45°, ma l’obiettivo

dei creatori è proprio la realizzazione

di un visore per il cinema, quindi non

sono interessati all’effetto di coinvol-

gimento di un visore 3D Oculus.

Per ottenere una resa così elevata sot-

to il profilo della risoluzione, i creatori

di questo schermo non hanno usato

dei pannelli OLED con una serie di

lenti, come accadeva nei precedenti

visori, ma hanno sfruttato due matri-

ci DMD da 1280 x 720, le stesse dei

video proiettori DLP. Praticamente,

anche se la cosa potrebbe spaventare

qualcuno, questo visore proietta le im-

magini sulla retina sfruttando due mi-

cro proiettori inseriti nei padiglioni: la

luminosità è ovviamente calibrata per

non danneggiare la vista e il risultato,

vi assicuriamo, è davvero appagante.

Quello mostrato in foto è il design de-

finitivo: non abbiamo avuto modo di

provarlo, perché ci è stato concesso

solo un breve assaggio su un proto-

tipo abbastanza pesante e scomodo,

ed è proprio sulla comodità che si

gioca la partita. Per guardare un film

intero, infatti, il visore dev’essere non

solo utilizzabile, ma non deve neppure

dare fastidio in caso di visione prolun-

gata: il prototipo da noi valutato non

era regolabile, pertanto abbiamo avu-

to qualche difficoltà ad adattarci. La

forma scelta per il prodotto finito co-

munque, per quanto sia elegante, non

ci sembra che possa risolvere i pro-

HI-FI E HOME CINEMA Le cuffie integrano nell’archetto un visore che genera uno schermo di 80” ad altissima risoluzione

Queste non sono (solo) cuffie: c’è un cinema dentro Se si passa a contenuti audio-video, basta ruotare di 90 gradi la cuffia per avere davanti agli occhi due microproiettori

blemi del prototipo: è una cuffia girata

di 90 gradi e difficilmente potrà rima-

nere in posizione, soprattutto con un

supporto di appoggio al naso minimo.

Avegant sarà disponibile entro l’anno

e il costo non è proprio abbordabile:

599$, ma ci sono 100$ di sconto se lo

prenotate entro una settimana.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Roberto FAGGIANO

S amsung ha grandi progetti per

l’audio e non lo nasconde: nel

corso della conferenza stampa al

CES 2015 ha annunciato come obietti-

vo quello di diventare la prima (!) azien-

da audio al mondo.

Sicuramente fa piacere vedere una

nuova focalizzazione sull’audio anche

di un brand che fa proprio dell’oriz-

zontalità sul mercato il suo elemen-

to chiave. Una passione per l’audio

probabilmente sbocciata nel cuore di

Samsung contestualmente all’acquisi-

zione di Beats Audio da parte di Apple:

chi è abituato ad associare alla parola

“hi-end” mostri sacri come Mark Levin-

son, McIntosh e tutte le altre aziende

che hanno scritto la storia dell’hi-end,

probabilmente rabbrividirà di fronte

alla nuova “pazza idea” del produttore

coreano.

Samsung però fa sul serio: ha creato un

nuovo laboratorio audio hi-end a Los

Angeles e ha assunto 100 tra i migliori

ingegneri del suono a livello mondiale.

Con il mercato dell’audio in crisi e le

sue disponibilità economiche non ha

certo faticato a fare “shopping” e in po-

chi mesi è riuscita a radunare una serie

di personalità storiche per metterle al

lavoro sulla nuova gamma di prodotti

audio. I diffusori multiroom della serie

M (qui la prova) ci avevano già stupito

per qualità audio e costruzione, ma la

nuova gamma di speaker per la casa

ci ha davvero sorpreso non solo per il

design ma anche per materiali e resa

sonora. Samsung ha chiesto al neona-

HI-FI E HOME CINEMA Niente speaker classici, ma forme nuove per il team creato da Samsung

Samsung aspira al primo posto tra le aziende Hi-Fi Per raggiungere l’obiettivo ha “rastrellato” sul mercato in crisi ingegneri e progettisti

WAM 7500 E WAM 6500

to team di realizzare prodotti audio di

ottima qualità uscendo però dai classi-

ci schemi: quindi niente speaker clas-

sici ma forme nuove che possano in

qualche modo colpire anche estetica-

mente. I primi prodotti, come anticipa-

to, sono due diffusori particolari a for-

ma di uovo che emettono audio a 360

gradi, pensati quindi non per l’ascolto

stereofonico ma per sonorizzare interi

ambienti sfruttando anche le capacità

multiroom offerte dalla applicazione

dedicata. WAM 7500 e WAM 6500,

questi i due modelli, possono essere

appoggiati a pavimento, a scaffale o

addirittura appesi con un filo. Samsung

non ha rilasciato prezzi o specifiche,

l’unica cosa certa è la presenza di

Wi-Fi o Bluetooth per il collegamento

e di un modulo di amplificazione digi-

tale con un DSP dedicato. Il modello

WAM 6500 dispone anche di batteria

integrata, per poter essere spostato in

giardino o in un altro ambiente senza la

necessità di una alimentazione.

Lo spaccato del diffusore, mostrato con

orgoglio da Samsung, evidenzia effetti-

vamente una cassa costruita con cura

e ben progettata anche nei dettagli. La

qualità? Per quello che si può capire

in fiera in un ascolto di pochi minuti,

davvero buona: non è sicuramente il

tipo di diffusore che colpisce l’audio-

filo, ma l’audio ormai sta trovando nel

multiroom e nei diffusori wireless una

nuova giovinezza e ogni tentativo fat-

to per alzare la qualità di questi nuove

tipologie di apparecchi è sempre ben

accetto.

Le cuffie Gibson vanno veloci come BoltIl primo frutto dell’acquisizione della divisione audio di Philips da parte di Gibson è una nuova linea di cuffie realizzate in collaborazione con Usain Bolt, il campione velocista di Roberto FAGGIANO

Ii chiama Trainer by Gibson la nuo-va linea di cuffie sviluppate in col-laborazione con il velocista Usain Bolt, tutte caratterizzate da pratici accorgimenti per l’utilizzo duran-te l’allenamento e la corsa. Nel primo modello presentato al CES troviamo alcune interessanti ed inedite funzioni. Il design Aeroflex consente di trasformare la cuffia secondo le preferenze di chi la in-dossa, per essere sempre leggere ma ben aderenti anche durante i movimenti più veloci.Nightnav è una luce LED inseri-ta nella cuffia per rendere sem-pre ben visibile la persona che la indossa durante le ore buie. Safesound è il trasduttore da 40 mm utilizzato nelle cuffie, con padiglione aperto per avere sempre la migliore resa sonora. Cool Touch è un sistema di con-trollo termico applicato nei padi-glioni, in grado di regolare il ca-lore per avere sempre il migliore comfort in ogni situazione climati-ca. Inoltre i padiglioni e i trasdut-tori sono protetti dall’umidità e dal sudore. Il collegamento della cuf-fia è senza fili tramite Bluetooth. Il prezzo della prima cuffia Trainer by Gibson non è stato comunica-to, la disponibilità negli USA è per il prossimo aprile.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Emanuele VILLA

S i dice che Sony non abbia portato

nessuna novità “mobile” al CES.

Ma in realtà passeggiando per il

suo immenso stand ci si imbatte in un

prodotto decisamente particolare: un

walkman (NW-ZX2) pensato per i pu-

risti dell’audio. Un walkman davvero

“strano” nel look, nel senso che all’ap-

parenza sembra uno smartphone Sony

Xperia in tutto e per tutto, ma all’atto

pratico risulta spesso, massiccio e più

pesante della media. Tutto ciò si giu-

stifica sulla base del target di questo

prodotto, ovvero chi ama passeggiare

con la propria musica preferita sapen-

do di ascoltarla al massimo delle sue

possibilità e che, per questo, non ha

particolari pretese di portabilità. Il prez-

zo di listino è decisamente elevato:

1.199 dollari, con disponibilità durante

la primavera. Ci abbiamo giocato per

qualche istante, confermando l’espe-

rienza d’uso tipica

degli smartphone

Sony: d’altronde

il sistema opera-

tivo è il classico

Android 4.2, ma

senza la parte te-

lefonica. A livello

di connettività

dati, invece, non

ci sono differenze

tra NW-ZX2 e un

qualunque smar-

tphone: troviamo Wi-Fi, Bluetooth con

LDAC per la massima qualità d’ascolto

wireless e NFC per il pairing immediato

e senza fili. Dove questo apparecchio

eccelle è la qualità sonora: l’apparec-

chio è infatti compatibile con i formati

Hi-res Audio compresi DSD, WAV, AIFF,

FLAC, Apple Lossless e altri ancora, di-

spone di 128 GB di memoria built-in e

uno slot micro SD per eventuali ulterio-

ri aggiunte, include la tecnologia DSEE

HX per l’upscaling dei brani compressi

e il processing S-Master HX per la mas-

sima qualità sonora, con supporto fino

a 192 kHz. Il fatto che sia Android, con

tanto di Google Play, non esclude che

con NW-ZX2 ci si possa anche giocare

o usarlo per comunicare, ma il suo im-

piego principale, considerando anche

i limiti di portabilità, è senza dubbio

l’ascolto sonoro.

HI-FI E HOME CINEMA Il prezzo di listino è elevato, 1.199 dollari, arriverà in primavera

Da Sony il Walkman che costa più di 1000 dollariUn Walkman per audiofili, con supporto Hi-res Audio, 128 GB di memoria e Android 4.2

AKG N90Q Le cuffie di Quincy Jones a 1.299 dollariAKG presenta a Las Vegas le nuove cuffie flagship N90Q, modello realizzato in collaborazione con Quincy Jones e stracolmo di tecnologia di Emanuele VILLA

AKG N90Q è una cuffia circumau-rale dalle caratteristiche al top e dal prezzo molto elevato: si parla di 1.299 dollari, mentre il prezzo per l’Europa non è ancora fissato. AKG comunica inoltre che a que-sta cuffia ne seguiranno altre della medesima serie, ma di fascia più abbordabile: probabilmente ve-dremo N90Q sul mercato entro l’estate e le altre cuffie all’IFA. Alla realizzazione del progetto ha col-laborato Quincy Jones, già legato al marchio AKG da qualche anno. Alla base del pregio delle cuffie vi sono non solo i componenti impiegati ma anche le tecnologie proprietarie di AKG, che ruotano attorno a TruNote, un software di auto-calibrazione integrato nelle cuffie e che, tramite due microfoni installati in ogni padiglione, analiz-za istante per istante la risposta in frequenza e la corregge in tempo reale; in pratica, la cuffia adatta la qualità del suono alle orecchie del-l’ascoltatore, non solo ai suoi gusti. Non manca un evoluto sistema di noise-canceling attivo capace di ridurre di 20dB il rumore ambien-tale, i trasduttori da 52mm e la pos-sibilità di regolare l’equalizzazione per adattarla al brano riprodotto ruotando il disco presente su uno dei padiglioni, mentre l’altro serve per regolare il volume. Il prezzo è elevatissimo, 1.299 dollari, e la di-sponibilità è prevista per l’estate.

di Emanuele VILLA

E cco una primizia targata CES 2015: Parrot Zik Sport. Ed è tutt’altro che semplice definire un prodotto che

non è un semplice auricolare né “solo” uno strumento di motion tracking, ben-sì quella che potrebbe diventare la più evoluta manifestazione di tecnologia indossabile pensata per gli atleti. Par-rot ce l’ha mostrata all’evento di pre-sentazione della fiera, ma ammette di non aver ancora una data precisa di uscita: Zik Sport uscirà di sicuro nel corso dell’anno, ma al momento non è possibile essere più precisi. Così come non si può sapere il prezzo. Zik Sport è un auricolare di design, dal look così diverso dalle comuni soluzio-

ni disponibili sul mercato da sembrare piuttosto spesso e ingombrante; in realtà pesa 70 grammi e quei due voluminosi cuscinetti posti subito sopra gli auricolari ser-vono per dare stabilità alla struttura, non con-tengono sensori di alcun tipo: ci hanno spiegato che, essendo Zik Sport pensato per chi corre, solo in questo modo è possibile ottenere una stabilità pressoché totale anche in con-dizioni di attività intensa. Ciò premesso, e oltre alla ovvia possibilità della ripro-duzione musicale, le cuffie dispongono di sensori biometrici che, grazie all’app di supporto (iOs e Android) sono in gra-do di calcolare un po’ di tutto: il punto di partenza sono i passi, da cui la distanza percorsa, ma anche l’oscillazione ver-ticale, da cui l’app deriva la pressione sui singoli piedi al fine di monitorare eventuali problemi di postura durante la corsa e correggerli al volo. Tra l’altro

l’app, come si può notare dalle immagi-ni pubblicate in questo articolo, appare decisamente curata e avanzata Non basta: Zik Sport misura anche il battito cardiaco e ne tiene traccia me-diante l’app dedicata, che comunica con gli auricolari tramite l’onnipresente Bluetooth. E poi ci sono le collaudate tecnologie di noise canceling attivo targate Parrot, compresa la possibili-tà di modulare l’intensità del rumore ambientale che passa attraverso gli auricolari e via dicendo. Le possibilità che diventi un riferimento da battere ci sono tutte, bisogna vedere quando uscirà e quanto costerà.

HI-FI E HOME CINEMA Parrot Zik Sport uscirà nel corso del 2015 ad un prezzo ancora sconosciuto

Parrot Zik Sport, l’auricolare da sogno per i runnerÈ un auricolare Hi-End per la migliore qualità d’ascolto e per il monitoraggio delle performance

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

Follie Hi-end Ora c’è anche il DAC “atomico”!Il nuovo convertitore digitale/analogico Antelope Rubicon utilizza come clock un orologio atomico Se lo volete, basta ordinarlo, ma servono 40.000 dollari! di Roberto FAGGIANO

Inutile stupirsi: da sempre il mondo dell’hi-fi domestico è pieno di follie che accontentano appassionati dal portafoglio rigonfio, spesso at-tratti più dal marchio e dal design che dai reali contenuti tecnologici. Qui almeno Antelope ha veramen-te esagerato in tecnologia: infatti il clock utilizzato per il chip di con-versione digitale/analogico del nuovo Rubicon è davvero preciso, dato che si basa nientemeno che su di un orologio atomico dalla precisione assoluta. Antelope è comunque un marchio specializzato in apparecchi profes-sionali per il trattamento di segnali digitali e sistemi di registrazione digitale: non si tratta quindi di un marchio per ricchi audiofili, ma di un’azienda che ha applicato al campo domestico le tecnologie già sperimentate nel settore pro-fessionale. Il Rubicon è un pream-plificatore destinato ad accogliere la migliore musica archiviata su server casalinghi tramite DLNA e può trattare ogni segnale fino ai più sofisticati file DSD a 5,6 MHz e segnali PCM fino a 384kHz/24bit: l’apparecchio è inoltre dotato di preamplificatore, pre phono, in-gressi digitali ottici e coassiali, connessioni XLR, porta ethernet, convertitore A/D e amplificatore per cuffia. Ogni Rubicon viene as-semblato a mano su ordinazione: il prezzo richiesto è di 40.000 $.

di Roberto FAGGIANO

I l suo nome è Beosound Moment ed

è il dispositivo con cui B&O entra nel

mercato dell’audio multi room. Lo fa

con un sistema del tutto particolare, in

grado di gestire tutta la musica archi-

viata su NAS e PC, oppure sui sistemi

di streaming online. La prima partico-

larità di Moment è proprio quella di

accorpare in un’unica libreria musicale

tutta la nostra musica, indipendente-

mente da dove questa si trovi effetti-

vamente, con un’interfaccia semplice

ed elegante. La seconda è che Beo-

Sound Moment è basato su un sofisti-

cato algoritmo che analizza in modo

preciso la composizione della nostra

libreria musicale, ma anche le abitu-

dini di ascolto: quando ascoltiamo un

certo genere, a che ora, in che giorno

della settimana, quali artisti ascoltiamo

più spesso e così via. In questo modo

BeoSound Moment impara i nostri gu-

sti, permettendo con un solo tasto di

iniziare ad ascoltare musica in qualun-

que momento trovando qualcosa che

ci piace. Per sfruttare le potenzialità di

questo algoritmo B&O ha implemen-

tato quella che ha battezzato Mood-

wheel: quando lo si desidera si può far

scegliere la musica direttamente a Mo-

ment, muovendo le dita su un cerchio

multicolore sul display del controller, in

cui a ogni colore corrisponde un no-

stro stato d’animo.

Nella zona interna del cerchio ci sono

i brani archiviati nella nostra libreria

e che quindi già conosciamo. Nella

fascia centrale l’algoritmo comincia a

proporre musica simile a quella della

nostra libreria pescandola dai servizi

di streaming, mentre nella zona ester-

na, infine, il sistema passa in modalità

“discovery” proponendo musica del

tutto nuova da scoprire. Quindi, a se-

conda del momento, si potrà scegliere

se ascoltare la musica preferita oppure

scoprire le novità via streaming o an-

cora miscelare entrambe le cose.

Altro aspetto interessante è il control-

lo del sistema, che avviene tramite un

vero tablet con schermo IPS da 7” che

può essere staccato dal corpo centra-

le e usato comodamente in poltrona

come un telecomando, Il Moment è

compatibile con file FLAC fino a 96

kHz, ALAC, WMA, AAC e MP3. Per

l’ascolto il Moment può essere colle-

gato - anche senza fili con tecnologia

WISA - a qualsiasi diffusore e prodotto

B&O, integrandosi in modo comple-

tamente “seamless” con il resto del-

la gamma e realizzando appunto un

sistema audio multi room. Il tablet di

controllo ha in realtà due lati, perchè

il pannello posteriore in legno ha una

zona sensibile al tocco per le opera-

zioni più importanti; il tablet può quindi

essere posizionato sull’unità principa-

le da entrambi i lati anche per avere un

diverso impatto visivo. Usando il lato

in legno invece si utilizza la funzione

PatternPlay, che con un semplice toc-

co ricorda la cronologia dei brani sino

a quel momento ascoltati.

Al momento B&O ha stretto una part-

nership con Deezer e un anno di ab-

bonamento è compreso nel prezzo del

Moment; inoltre è disponibile TuneIn

per l’ascolto delle radio Internet. Per

ulteriori sorgenti è possibile sfruttare

infine il Bluetooth integrato o un in-

gresso diretto stereo, per ascoltare la

musica anche da altri servizi via Inter-

net, ovviamente in questo caso senza

possibilità di sfruttare l’algoritmo di

raccomandazione studiato da B&O.

Il prezzo del Moment è di 2.195 euro,

elevato in assoluto ma nemmeno trop-

po considerata la tecnologia applicata

e la cura nella costruzione e finitura.

HI-FI E HOME CINEMA B&O entra nel mercato dei sistemi audio wireless con BeoSound Moment

Bang&Olufsen Moment, musica a portata di manoMoment accorpa la musica online e su PC o NAS e integra un motore di raccomandazione

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

Marshall Major II le cuffie per veri rockerMarshall presenta al CES la seconda incarnazione di Major, le cuffie per i rocker Driver custom, doppio jack da 3,5’’, microfono e telecomando per un prodotto molto interessante Costa 120 dollari di Emanuele VILLA

Il brand che ha fatto la storia del rock torna a far parlare di sé con la seconda incarnazione delle cuffie Major, pensate per chi fa del rock il proprio stile di vita. Marshall presenta Major 2 al CES di Las Vegas, ma la nuova cuffia è già pronta per la distribuzione mondiale in 90 Paesi: come prez-zo è noto solo quello dedicato agli USA, ovvero 120 dollari.Esteticamente, le cuffie ripren-dono la tradizione del marchio e risultano dunque molto simili al precedente modello, ma questa volta con un look più morbido e finitura in vinile. Marshall non dichiara caratteristiche tecniche approfondite, ma ci tiene a sotto-lineare che le Major 2 includono driver custom pensati per enfatiz-zare la risposta in gamma bassa offrendo però anche quei medi taglienti tanto cari ai rocker; tra le altre caratteristiche degne di menzione, il microfono integra-to nel cavo sganciabile con ter-minale a L e la presenza di due ingressi jack da 3,5’’, uno per padiglione, di modo tale da usa-re quello preferito o entrambi per la condivisione dalla musica con altre cuffie.

di Paolo CENTOFANTI

I l sistema BeoSound Moment non è

stata l’unica novità targata Bang &

Olufsen del CES 2015. A Las Vegas

B&O ha infatti presentato le nuove cuffie

wireless B&O Play H8, con Bluetooth 4 e

tecnologia di noise cancelling attiva. Si

tratta di cuffie contraddistinte dall’eccel-

lente design B&O e da una notevole cura

costruttiva. Le H8 sono state progettate

per essere leggere, dotate di una buona

autonomia e ben suonanti. Utilizzando

alluminio e materiali compositi, B&O è riu-

scita a portare il peso delle cuffie a 255

grammi, mentre il rivestimento in pelle dei

padiglioni li rende morbidi e confortevo-

li. Il sistema di cancellazione del rumore

è stato studiato per ridurre al minimo la

creazione di artefatti in fase di riproduzio-

ne e soprattutto per non cancellare an-

che porzioni rilevanti del segnale audio,

come i rumori di fondo di registrazioni dal

HI-FI E HOME CINEMA Al CES 2015 le cuffie Bluetooth con active noise cancelling H8 B&O Play

B&O Play H8, le cuffie wireless che suonano bene Le B&O H8 sono belle, leggere, ben costruite e soprattutto con una buona resa sonora

vivo. Interessante la tecnologia

utilizzata per implementare i

controlli touch sul padiglione

destro. Invece di utilizzare tasti

a sfioramento oppure un pan-

nello touch capacitivo, Bang &

Olufsen ha optato per un sen-

sibilissimo sensore di pressione

che percepisce le minime de-

formazioni sulla superficie in al-

luminio anodizzato prodotte dal

passaggio delle nostre dita. Ciò

ha diversi vantaggi, quali la possibilità di

utilizzare i controlli anche con i guanti, op-

pure in caso di umidità o altre condizioni

all’aperto che potrebbero mettere in crisi

i normali sistemi capacitivi. I controlli sono

poi tutti a gesture: uno swipe orizzontale

permette di cambiare traccia, uno vertica-

le di attivare o disattivare la cancellazione

del rumore. Disegnando un cerchio si

alza e si abbassa il volume.

Abbiamo avuto modo di provare per alcu-

ni minuti le nuove B&O Play H8 e siamo

rimasti piacevolmente impressionati dalla

qualità della costruzione e dalla comodità

delle cuffie. I controlli sono ben imple-

mentati, fatta eccezione per quello del

volume, che richiede un po’ di tempo per

“aggiustare il tiro” ma comunque non ci è

parso così responsivo. Davvero ottima la

qualità sonora sia con cancellazione atti-

va che spenta: una risposta in frequenza

molto equilibrata e senza quel rinforzo

sulle basse frequenze esagerato che va

un po’ troppo di moda. A ciò bisogna ag-

giungere l’autonomia, pari a 14 ore con

Bluetooth e cancellazione del rumore,

che arriva fino a 35 ore utilizzando il col-

legamento via cavo. Le H8 inoltre suppor-

tano il codec aptX per una migliore quali-

tà del segnale audio via Bluetooth. Unico

“difetto”, non sono pronte per l’audio Hi-

Res. Il prezzo? Le B&O Play H8 non sono

un prodotto economico, ma consideran-

do l’usuale fascia di prezzo del marchio,

non è neppure così esagerato: 499 euro

con disponibilità da questo mese.

di Roberto FAGGIANO

P hilips lancia la sua gamma di diffu-

sori multiroom in partnership con

Spotify, il servizio di streaming musi-

cale più diffuso. La gamma Spotify com-

prende due diffusori di diverse dimensio-

ni e un adattatore per sistemi stereo già

esistenti. Ciò che differenzia i diffusori

Philips Spotify dai numerosi concorrenti

è il prezzo: il modello più

grande SW750M è in listi-

no a 150 euro, il modello

più compatto SW700M è a

100 euro, mentre il prezzo

dell’adattatore SW100M

non è stato ancora noto.

I diffusori Philips sono fatti

su misura per l’applicazio-

ne di Spotify e possono essere gestiti

direttamente da essa: tra le particolarità

operative c’è la possibilità di riprendere

la riproduzione di un brano da dove si

era interrotta oppure quella di farsi se-

guire dalla musica mentre ci si sposta

nelle diverse stanze. È disponibile l’ap-

plicazione per le impostazioni iniziali del

sistema. La gamma integra il Wi-Fi per la

connessione alla rete domestica e utiliz-

za il sistema Ogg Vorbis per la compres-

HI-FI E HOME CINEMA La nuova gamma di diffusori multiroom dedicata allo streaming da Spotify

Philips Spotify, i diffusori multiroom al giusto prezzo Sono due modelli, SW750M e SW700M, più l’adattatore SW100M e arriveranno in primavera

sione del segnale. SW750M ha la con-

figurazione stereo degli altoparlanti con

un sistema a due vie con midwoofer da 7

cm e tweeter, la potenza disponibile è di

2 x 10 watt; SW700M utilizza due larga

banda da 5 cm e un sistema bass reflex

per migliorare la resa in gamma bassa.

L’adattatore SW100M è dotato di uscite

digitali ottica e coassiale oltre a quella

stereo analogica. I diffusori saranno di-

sponibili anche in Italia in primavera.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

Acer Liquid Jade S Pronto alla sfida dei 64bitCosterà 299 euro è superleggero e ha una CPU 64 bit MediaTek. Lollipop arriverà nel corso dell’anno di Emanuele VILLA

Liquid Jade S è la versione “rive-duta e aggiornata” di Jade, che il produttore propone (con prezzi già europei) a 299 euro di listino nelle varianti bianca e nera. A livello di design viene mantenuto il look di Jade, quindi sottile e con un peso di 116 grammi. Jade S è un termi-nale LTE con processore MediaTek 64bit MT6752M dotato di otto CPU ARM Cortex A53 a 1,5 GHz. Evidentemente l’obiettivo di Acer è realizzare un prodotto che si sposi alla perfezione con Android Lollipop; Jade S viene venduto con Android 4.4 KitKat a bordo ma è già previsto l’upgrade alla versio-ne 5.0 nel corso dell’anno (in parti-colare, ci dicono, nel secondo tri-mestre 2015). Jade S ha un display da 5’’ IPS HD, ovvero 1280 x 720, è dotato di fotocamera principale da 13 mpixel F1.8 e di un modulo frontale da 5 mpixel dedicato alla moda del momento, i selfie. Non mancano funzionalità esclusive Acer come dual shot, la modalità Gourmet e, allontanandoci un atti-mo dalle funzioni della fotocamera, anche AcerEXTEND (per controlla-re lo smartphone mediante un al-tro apparecchio, magari dotato di tastiera fisica) e AcerNAV, realizza-to in collaborazione con TomTom. Interessante poi il fatto che esiste una variante del telefono dotata di sistema ibrido microSD/dual nanoSIM: in questo modo l’utente può decidere se impiegare lo slot supplementare per un upgrade di memoria o per rendere il telefono un dual SIM a tutti gli effetti.

di Emanuele VILLA

L a novità nel settore mobile di LG al

CES è il G Flex 2, l’erede del primo

telefono curvo nella storia degli

smartphone. In attesa del nuovo fla-

gship, il G4, il G Flex 2 è il prodotto top

dell’azienda coreana e, nonostante non

ci sia ancora un prezzo di listino, sarà

senza dubbio più basso del suo prede-

cessore. Il G Flex 2 ci è parso un passo

avanti enorme rispetto al predecessore

G Flex: troppo grande con i suoi 6’’ di dia-

gonale e con il display plastic OLED che

presentava un limite di risoluzione non

indifferente (HD). Inoltre, come rilevato

in sessione di prova, il display era anche

minato da un limite di persistenza dell’im-

magine, non deleterio ma sicuramente ri-

levabile dall’osservatore attento. G Flex 2

apporta significativi miglioramenti in ogni

comparto, derivando alcune scelte dal

G3 e innovando completamente in altre:

intanto è più piccolo, 5,5’’ come il G3, una

dimensione ancora importante ma del tut-

to gestibile, e poi ci sembra che la curva

sia meno marcata di prima, il che lo rende

più sobrio. Inoltre la finitura – pur sempre

basata su un materiale plastico – è brillan-

te e curata, sia nella versione scura che in

quella rossa. Finalmen-

te, un ottimo display:

questo plastic OLED ci

sembra all’altezza della

situazione e dell’offer-

ta dei concorrenti. Il

Full HD è quasi un must

in queste dimensioni di

schermo (G3 è Quad

HD, ma le differenze a

occhio nudo quasi non

si vedono) e la vividez-

za cromatica è molto

marcata, come nella tradizione dei pan-

nelli OLED. Non abbiamo notato effetti di

trascinamento o persistenza come nella

generazione passata. A livello software, il

telefono nasce con lollipop sul quale LG

ha apposto la propria interfaccia custom,

con tanto di Smart Notice, QSlide e via di-

cendo, mentre a livello di prestazioni, Flex

2 è il “non plus ultra” di questo mercato,

grazie allo snapdragon 810 da 2.0 GHz

con architettura a 64bit, RAM di 2 o 3 GB

a seconda dei mercati e memoria da 16 o

32 GB; importanti novità nella fotocame-

ra, derivata quasi totalmente da quella del

G3: 13 mpixel con stabilizzazione ottica e

autofocus laser per una messa a fuoco

più accurata in condizioni di luminosità

scarsa. Non l’abbiamo provata sul campo,

ma se la premessa è il G3, siamo certi che

manterrà le attese. La batteria, infine, è

da 3.000 mAh: dovrebbe superare sen-

za nessun problema il giorno di utilizzo

intenso, arrivando anche a due magari

usando qualche tecnologia di risparmio

energetico.

MOBILE LG ha presentato al CES G Flex 2, erede del pioneristico smartphone curvo G Flex

LG G Flex 2: bello, potente e costa menoG Flex 2 ha una curva meno marcata e il display OLED più piccolo da 5,5” sembra ottimo

di Emanuele VILLA

L enovo approfitta del CES per espan-

dere la gamma con ulteriori innesti,

e in particolare con due Yoga 3 da

11’’ e 14’’ e con nuovi Yoga tablet. La fi-

losofia resta invariata: Yoga è un ibrido

tablet/notebook capace di assumere 4

modalità di utilizzo differente a seconda

della rotazione dello schermo: notebook,

tablet, stand e tenda.

Il modello da 11,6’’ è il più leggero del lot-

to, con processore Core M e un prezzo di

listino base di 799 dollari, mentre la ver-

sione da 14’’ può contare su un display

Full HD IPS e processori Intel di quinta

generazione fino a Core i7. La RAM ar-

riva fino a 8 GB, esattamente come nel

modello da 11’’, mentre a livello di storage

sono previsti SSD fino a 256GB o SSHD

fino a 500 GB. Sistema operativo preca-

ricato è Windows 8.1.

Ma il prodotto forse più inte-

ressante è Yoga Tablet 2 con

AnyPen: stiamo parlando di un

tablet Windows da 8’’ con carat-

teristiche di alta gamma tra cui il

display Full HD da 8’’IPS, il pro-

cessore quad core Atom da 1,86

GHz, 2 GB di RAM e 32 GB di

storage. Importante l’autonomia

dichiarata di 15 ore e la fotocame-

ra da 8 mpixel e 1,6 mpixel forn-

tale, ma la sua caratteristica particolare

è la tecnologia AnyPen che permette

la scrittura su schermo con qualsiasi

penna, anche quelle non capacitive e la

scrittura con qualsiasi materiale metalli-

co. E la promessa è che non sia possibile

(almeno si spera) rovinare il display, che

è stato reso più resistente proprio in virtù

di questa funzionalità. Al CES ci hanno

dimostrato quanto AnyPen funzioni: scri-

vendo con una matita, con le dita, addirit-

tura con una carota (vedi foto), il risultato

è apprezzabile e la latenza molto ridotta.

Yoga Tablet 2 con AnyPen arriverà sul

mercato (inizialmente USA) a 299 dollari,

con disponibilità pressochè immediata.

MOBILE Lenovo rinnova i notebook e i tablet Yoga. Yoga 3 è ora disponibile in tagli da 11’’ e 14’’

Su Yoga Tablet puoi scrivere anche con una carota La tecnologia AnyPen su Yoga Tablet 2 consente di scrivere con le dita e qualsiasi penna

LG G Flex 2Anteprima video

lab

video

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Emanuele VILLA

L a moda dei sefie non conosce con-

fini: Lenovo ha presentato al CES

uno smartphone capace di scattare

a 13 mpixel con entrambe le fotocamere

di cui dispone, con in più la possibilità

di aggiungere un illuminatore dedica-

to appositamente ai selfie. Si chiama

Vibe X2 Pro ed è un telefono di fascia

media (399 euro) ma dal look molto cu-

rato, con una finitura tricolore inedita e

una cover posteriore metallica che gli

dà un’aria da prodotto premium pur ri-

volgendosi a un target molto giovane.

Si suppone infatti che il suo utente sia

quanto meno interessato ai selfie: Vibe

X2 Pro ha due fotocamere gemelle da

13 mpixel, con l’unica differenza che

quella frontale non dispone di flash LED.

Poco male, visto che gli si può abbina-

re un’altra novità del CES 2015, ovvero

Vibe Xtension Selfie Flash, un illumina-

tore per i selfie dall’aspetto di un picco-

lo anello che si collega alla presa delle

cuffie, contiene 8 LED e la cui accensio-

ne viene pilotata dallo smartphone.

MOBILE Lenovo presenta al CES uno smartphone Android con look premium, prezzo399 euro

Vibe X2 Pro di Lenovo: selfie da 13 mpixelIl nuovo smartphone ha un processore a 64 bit e due fotocamere con la stessa risoluzione

A livello tecnico, Vibe X2 Pro pro-

pone un display da 5,3’’ Full HD ov-

viamente IPS, un processore a 64bit

Snapdragon 615 octa-core da 1,5 GHz,

2 GB di RAM, 32 GB di memoria interna

e una batteria da 2410 mAh; inoltre, il te-

lefono è dotato di slot Dual (nano) SIM,

è LTE e si basa su Android 4.4 KitKat:

data la presenza di un processore ba-

sato su architettura 64bit, supponiamo

che l’aggiornamento a lollipop sia quan-

to meno previsto.

Lenovo Vibe Xtension Selfie Flash L’illuminatore ad anello per i selfie

Polaroid Selfie o Oppo N.1? Ai giudici l’ardua sentenzaAl CES Polaroid ha presentato Selfie, uno smartphone con camera ruotabile che sembra l’Oppo N1: le minacce di provvedimenti legali sono prontamente arrivate di Emanuele VILLA

Nella hall centrale del CES, fa-ceva bella mostra di sé l’ultima novità dell’azienda in fatto di smartphone: Polaroid Selfie. Ci ha colpito perché ha una came-ra sola ruotabile su se stessa, di modo tale da funzionare sia come dispositivo principale che per i selfie. E poi c’è il simpaticissimo software Polaroid per gli scatti, che con il tradizionale look retrò ci permette di scattare foto e svi-lupparle semplcemente agitando il telefono (proprio come si face-va un tempo con le pellicole). Re-sta il fatto che il telefono è troppo simile a un altro telefono innova-tivo: Oppo N1, che per primo in-trodusse il concetto della camera “flip” che può fungere sia da prin-cipale che da selfie camera. Per questo la reazione di Oppo non è stata delle più pacate, dato che l’azienda ha aperto una procedu-ra d’indagine sul prodotto che, se positiva, potrebbe determinare una causa legale. Difficile potersi pronunciare in merito, dovendo avere entrambi i dispositivi per un confronto diretto, ma le somi-glianze sono evidenti.A livello tecnico, Polaroid Selfie è dotato di processore MediaTek octa-core, 2 GB di RAM, Android Lollipop in-board e display da 5,5’’ con risoluzione HD, oltre a 16 GB di memoria di storage espandibile con schede micro SD.

di Emanuele VILLA

Asus ha deciso di rinnovare al CES la

propria gamma di smartphone con

un innesto interessante, lo Zenfone

2, un phablet dalle caratteristiche di alta

gamma. Innanzitutto è un telefono enor-

me, con display IPS da 5,5’’ dalla risoluzio-

ne 1080p, è disponibile in cinque colori.

Durante la presentazione, Asus ha insisti-

to molto sulla fotocamera, un modulo da

13 mpixel con apertura f/2.0, doppio flash

posteriore e tecnologia “pixel-merging”

per una resa migliore in condizioni di

scarsa luce; non mancano i plus dal punto

di vista software, tra cui il Beautification

Mode. Molta enfasi è stata data, poi, alle

caratteristiche tecniche e in particolare

al processore, che nel modello superiore

sarà un Atom 64bit quad core Z3580 da

2,3 GHz, assistito da 4 GB di memoria. Sì,

perché non ci sarà solo uno Zenfone 2

ma due varianti: il modello base avrà a

bordo un Atom Z3560 da 1,8 GHz e 2 GB

di RAM. La versione di livello superiore è

ufficialmente il primo Android con 4 GB

di RAM, e siamo curiosi di capire quanto

le prestazioni con Android Lollipop ne

potranno risentire in positivo. Il dispositi-

vo ospita una batteria da 3.000 mAh, un

carico “degno” in considerazione delle

caratteristiche del prodotto. Per quanto

concerne la memoria di storage, abbiamo

le opzioni da 8, 16 e 32 GB ma c’è sem-

pre la possibilità ulteriore dello slot micro

SD. Peccato che Asus non abbia ancora

definito un prezzo di listino, né americano

né europeo.

MOBILE Asus propone il rinnovamento in ambito smartphone con i nuovi modelli Zenfone 2

Zenfone 2, il primo Android da 4 GB di RAM Ha un grande display IPS da 5,5”, previsti due modelli con differenti dotazioni tecniche

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

Guess Connect Lo smartwatch alla moda Anche la maison americana Guess, in collaborazione con Martian Watches, mostra al CES 2015 il suo smartwatch In arrivo per l’estate di Roberto PEZZALI

Anche la moda si lascia affasci-nare dagli smartwatch: così al CES 2015 capita di imbattersi in Guess Connect, smartwatch chic multifunzione. Guess lo scorso agosto ha stipulato un accordo con la Martian Watches (azienda produttrice di smartwatch “alla moda”) volto alla realizzazione della sua nuova gamma 2015 di smartwatch: da questa partner-ship ecco quindi arrivare diretta-mente agli stand del CES 2015 Guess Connect, smartwatch basato sul design di successo Guess Rigor, sotto il quale pulsa appunto la tecnologia Martian.I modelli presentati, per uomo e per donna, si ricaricano via presa micro-USB, presentano un piccolo display OLED dedi-cato ai messaggi e un sistema di vibrazione personalizzabile tramite un’apposita app gratuita Android e iOS. Altre caratteristi-che di spicco di Guess Connect sono la scocca impermeabile e le funzionalità Martian Dual Mode integrate, che permettono un uti-lizzo sia con funzionalità vocali, sia tramite Bluetooth e Bluetooth LE: il microfono e lo speaker in-tegrati permettono l’interazione vocale con lo smartphone, sia con Siri che Google Voice. Guess Connect è previsto per l’estate e funzionerà sia con dispositivi Android che iOS.

di Vittorio Romano BARASSI

Sembra un normale orologio da

polso ma cela tante doti nasco-

ste: è Withings Activité Pop ed è

forse uno dei migliori smartwatch visti

finora. Sì, perché, anche se si basa su

un quadrante tradizionale a lancette, di

smartwatch possiamo parlare. Quella

presentata al CES 2015 è la versione

Pop, niente meno che una variante

“economica” di Activité, modello pre-

giato della gamma di orologi connessi

di Withings. Activité Pop riprende tutte

le principali caratteristiche del fratello

maggiore ma lo fa in un corpo meno no-

bile fatto di una cassa con rivestimento

in PVD e un cinturino in silicone morbi-

do. Il quadrante ha le stesse fattezze

del modello superiore ed è composto

dalle classiche lancette per l’ora (che si

spostano da sole quando si cambia fuso

orario!) alla quale se ne aggiunge una

terza che indica la percentuale di suc-

cesso rispetto ad un obiettivo prefissato

(ad esempio, 10000 passi giornalieri).

Ma non c’è solo questo. Activité Pop

vibra al raggiungimento degli obiettivi,

che siano questi passi o bracciate di una

nuotata (è resistente all’acqua fino a 30

metri); è in grado di monitorare il sonno

e di vibrare all’orario della sveglia. Il tut-

to è gestibile tramite una comodissima

applicazione per smartphone (connes-

so via Bluetooth 4.0 LE), già disponibile

in versione iOS e presto in arrivo anche

in quella Android.

Activité Pop di Withings, equipaggiato

con una batteria standard dalla durata

di 8 mesi, sarà proposto sul sito ufficiale

del produttore (in diverse combinazioni

di colori) a partire dal mese di febbraio

ad un prezzo di 149,95 dollari.

MOBILE Withings porta al CES 2015 la versione più accessibile del suo smartwatch Activité

Withings Activité Pop, stile e autonomiaHa la cassa con rivestimento in PVD e cinturino in silicone, la sua batteria durerà 8 mesi

di Roberto PEZZALI

A Las Vegas la tendenza è chiara: lo

smartwatch con le app non inte-

ressa a nessuno, soprattutto se il

prezzo da pagare per avere uno scher-

mo touch a colori è l’autonomia che

spesso non arriva al giorno intero.

Garmin ha imboccato una via di mez-

zo: applicazioni si, ma mirate al fitness

e allo sport, e una autonomia di 3 set-

timane nonostante lo schermo a colo-

ri. Dopo aver prodotto quelli che sono

tra i migliori orologi in ambito sportivo,

Garmin sfrutta tutta la sua esperien-

za per il nuovo Vìvoactive, design da

orologio con cinturini intercambiabili

e svariati “clockface” da scaricare dal

sito Garmin Connect IQ. Vìvoactive è un

prodotto completo costruito attorno allo

schermo LCD Chrome Color, lo stesso

schermo usato anche sulla action ca-

mera Virb. Uno schermo particolare,

da utilizzare senza retroilluminazione

e con un consumo vicino più a quello

degli e-ink che a quello dei normali LCD:

alla luce si vede davvero bene, al buio

si deve premere il tasto che attiva la

retroilluminazione. Vìvoactive ha a bor-

do un GPS (ma attivandolo l’autonomia

scende a 10 ore) e resta collegato allo

MOBILE Garmin ha presentato Vìvoactive: è forse il miglior smartwatch visto al CES 2015

Garmin Vìvoactive: ha lo sport nel cuoreÈ costruito attorno allo schermo LCD Chrome Color, l’autonomia arriva fino a 3 settimane

smartphone tramite Bluetooth per rice-

vere notifiche e messaggi, ma funziona

anche stand alone e può essere usato

ad esempio in piscina. Waterproof fino

a 50 metri, Vìvoactive ha diversi profili

per gli sport più comuni, dal running al

ciclismo fino ad arrivare al nuoto, ma sul

sito Garmin IQ saranno presto disponi-

bili anche nuove app per poter amplia-

re il range di utilizzo. L’unica assenza

di nota è il sensore biometrico per le

pulsazioni, anche se a bordo c’è il mo-

dulo ANT+ per il collegamento a tutti gli

accessori compatibili, come le diffuse

fasce cardio. Lo abbiamo provato ed è

comodo e leggero, con una interfaccia

ben fatta e sufficientemente chiara; mi-

gliorabile il design. Il prezzo è allineato

agli altri smartwatch presenti sul merca-

to: 249 euro lo smartwatch, 299 euro il

pacchetto premium con la fascia cardio

abbinata.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

GADGET A metà strada tra un fitness tracker e uno smartwach, integra molte utili funzioni

Lenovo VB10, lo smartband con autonomia recordGrazie alla tecnologia E-ink, Vibe Band VB10 promette una durata della batteria di 7 giorni

di Andrea ZUFFI

L enovo ha presentato a Las Vegas

vari accessori per il mondo mo-

bile. Tra questi è particolarmente

interessante Vibe Band VB10, una

smartband concepita per essere utiliz-

zata sia come fitness tracker che come

smartwatch. La novità principale e non

è da poco sta nell’autonomia: grazie,

infatti, al display E-ink, Lenovo dichiara

una durata della batteria fino a 7 giorni,

mantenendo lo schermo e il Bluetooth

sempre attivi.

Lenovo Vibe Band VB10 oltre a integra-

re le funzioni base di un braccialetto

per il fitness, come contapassi, misura-

tore delle calorie bruciate e della dura-

ta del sonno, è anche uno smartwatch

che, se connesso via Bluetooth 4.0 LE

a uno smartphone iOS o Android (4.4

o superiore) permette di gestire le no-

tifiche di e-mail, chiamate, SMS e so-

cial network. Un’altra utile funzione è il

Proximity Reminder che avvisa l’utente

quando si allontana troppo dal proprio

smartphone. Sul display da 1,43” con

risoluzione 296x128 pixel si possono

visualizzare testi fino a 150 caratteri

senza perdere di vista i principali pa-

rametri del fitness. La tecnologia E-ink

dona poi buona visibilità e senza rifles-

si anche in condizioni di piena luce.

Lenovo Vibe Band VB10 con i suoi 30

grammi di peso e l’impermeabilità in

categoria IPX7, sarà disponibile a par-

tire dal mese di aprile 2015 al prezzo

di 89 dollari. Al momento non è ancora

confermata la disponibilità nel nostro

paese.

GADGET Per correre non serviranno più smartphone e fascia cardio

Un all-in-one Sony per il fitness Musica, GPS e frequenza cardiaca

di Roberto PEZZALI

Sony è pronta ad ampliare la sua gamma wearable con un nuovo walkman per la

corsa che integra sensori biometrici per il battito cardiaco e GPS, oltre ad essere

waterproof e Bluetooth. L’obiettivo è poter fornire un prodotto completo per

l’attività fisica che non richieda necessariamente uno smartphone, spesso scomodo

da portarsi appresso e non adatto ad alcune situazioni. Il prototipo che abbiamo pro-

vato al CES di Las Vegas vedrà la luce come prodotto finito entro la fine dell’anno ed

è l’evoluzione del walkman pensato per l’attività sportiva e il nuoto che Sony ha già

lanciato sul mercato da qualche anno: negli auricolari, o meglio in quello di destra,

Sony ha inserito un sensore biometrico che rileva dall’orecchio il battito cardiaco.

Non manca neppure il GPS: durante la corsa il walkman tiene agganciata la posizione

memorizzando tutte le informazioni in un file che poi viene sincronizzato con l’appli-

cazione presente sullo smartphone via Bluetooth una volta ripristinata la prossimità

tra i due apparecchi. La qualità audio è buona, il telaio è stagno e l’unica nota negativa

forse è il peso eccessivo: abbiamo

provato a indossarlo e un po’ si fa

sentire. Per chi corre l’idea è co-

munque interessante: Sony sosti-

tuisce fascia cardio e smartphone

con questo “integrato” che fa bene

tutte le cose. Nessuna idea preci-

sa del prezzo, ma non dovrebbe

costare molto: circa 200 euro - ci

dicono - ma design e specifiche

non sono ancora definitivi.

Intel svela Curie, piccolo modulo HW per oggetti smart indossabiliIntel ha presentato Curie, un minuscolo modulo hardware che offre una soluzione completa per realizzare dispositivi indossabili È caratterizzato da bassissimi consumi di Claudio STELLARI

L’interesse di Intel verso il mer-cato dei dispositivi indossabili è cosa nota, come dimostra il re-cente accordo di collaborazione siglato con Luxottica e Vuzix per sviluppare occhiali intelligenti. A ulteriore conferma di questo interesse arriva la notizia della presentazione di un piccolissimo modulo hardware pensato pro-prio per realizzare dispositivi in-dossabili molto compatti. Curie, questo il nome del modulo, in-clude il minuscolo SoC Quark, connettività Bluetooth Low Ener-gy, sensori a sei assi con accele-rometro, un giroscopio e 384 Kb di memoria flash. I bassi consumi del modulo e le dimensioni ecce-zionalmente compatte, fanno di Curie un’ottima soluzione per la realizzazione di un’ampia gam-ma di dispositivi indossabili, tra cui anelli, bottoni e piccoli cion-doli intelligenti. Curie è ancora in attesa dell’approvazione da par-te dell’FCC (Federal Communi-cations Commission), ma se tutto andrà bene la distribuzione sul mercato dovrebbe partire dalla seconda metà del 2015. Intel ha già previsto un software Kit per sviluppatori che sarà di-stribuito con il modulo hardware, l’obiettivo dichiarato è quello di “aiutare i clienti, incluse società che si occupano di moda, sport e lifestyle, a incorporare funzio-nalità avanzate nel design di prodotti indossabili, permetten-do loro di arrivare a proporre velocemente nuovi prodotti sul mercato”.

Mother, ecco la mamma digitaleMother è un hub per la casa realizzato dai creatori di uno dei primi oggetti per l’Internet of Thing, il coniglio Nabaztag. Il principio è semplice: ci sono una serie di Cookies (biscotti), che integrano un sensore di movi-mento e uno di temperatura. La forma è quella del biscotto, ma in realtà ognuno di questi sensori è una sorta di “tracker” che può essere configurato a piacere: si può, ad esempio, tenere in tasca come accelerometro, mettere sulla porta come dispositivo anti intru-sione, attaccare alla finestra per rile-vare la temperatura. Non serve essere abili nella programmazione: basta scegliere un biscotto, alcune delle 20 azioni che i creatori hanno impostato e decidere che tipo di notifiche scate-nare. Un esempio è il promemoria per i medicinali: attaccando un biscotto a una bottiglia, Mother controlla che as-sumiamo la medicina. La rilevazione di movimento è intelligente, se si tocca il barattolo per sbaglio o lo si sposta non è un’assunzione: serve proprio un gesto che segue un pattern preciso per attivare l’alert. Ognuno dei quattro biscotti in dotazione è configurabile e riconfigurabile.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Simona ZUCCA

I ladri di biciclette da ora in poi avranno

vita breve grazie a Connected Cycle,

il pedale intelligente in grado di co-

municare allo smartphone tutti i movi-

menti della nostra bicicletta. Presentato

al CES di Las Vegas dalla start up fran-

cese Connected Cycle, ha l’aspetto di

un comune pedale per bici (forse un po’

più elegante), e si può montare in un

paio di minuti su praticamente qualsiasi

bicicletta. La sua particolarità, però, è

che è in grado di registrare i movimenti

della bicicletta, la velocità, la pendenza

e le calorie bruciate durante una bella

pedalata. Non solo, Connected Cycle

invia allo smartphone queste informa-

zioni che possono essere utili sia per

monitorare la nostra attività fisica sia

nel malaugurato caso in cui ci rubino la

bicicletta: un valido aiuto per tentare di

localizzarla ed eventualmente recupe-

rarla. Il pedale non ha bisogno di bat-

teria, ma si ricarica automaticamente.

Dovrebbe essere venduto in una confe-

zione che conterrà due pedali, uno dei

due con tecnologia Connected Cycle.

Non sono ancora disponibili informazio-

ni sul prezzo.

GADGET Un pedale intelligente che è utile anche per ritrovare la bicicletta in caso di furto

Con Connected Cycle la bici diventa smartUn pedale capace di registrare i movimenti della bicicletta e di inviare i dati allo smartphone

GADGET Un oggetto pensato per il controllo di bambini e anziani

Smart cam Netatmo Welcome Controlla la porta e ti dice chi entra

di V. R. BARASSI

Tra i maestosi padiglioni del CES di Las Vegas ci siamo imbattuti in Netatmo Wel-

come, dispositivo alquanto singolare che altro non è che una videocamera ca-

pace di tenere sotto controllo una

porta e registrare tutti i passaggi che

avvengono attraverso essa. La smart

camera in oggetto ha una forma cilin-

drica e va posizionata di fronte alla

porta che si vuol controllare: ad ogni

passaggio il dispositivo, dotato di un

sistema di riconoscimento dei volti,

identificherà “il passante” e invierà

una notifica - via app - allo smartpho-

ne “controllore”. Niente di più sempli-

ce. Netatmo Welcome è ovviamente

un dispositivo che va connesso alla rete domestica e non si fa fatica a categorizzare

tale dispositivo come security camera. Il prodotto è infatti pensato per tenere sotto

controllo i movimenti di bambini e anziani, così da poter rimanere sempre tranquilli an-

che a chilometri di distanza. Il disposi-

tivo, in arrivo in primavera a un prezzo

ancora non comunicato, archivia tutto

localmente (nessun problema di pri-

vacy dunque) ed è completamente

personalizzabile nelle funzionalità:

tramite lo smartphone, infatti, si potrà

decidere di tenere sotto controllo e

di registrare i passaggi di tutti oppure

di determinati soggetti e si potrà sce-

gliere quali notifiche ricevere.

GADGET

Pattini motorizzati Rollkers, per camminare come su un tapis roulantRollkers è una sorta di pattino elettronico (o “sottoscarpa”, come li chiama l’azienda ideatrice) che vor-rebbe rivoluzionare il nostro modo di muoverci… “a piedi”. I Rollkers, infatti, si indossano ai piedi come si fa con i classici schettini, indos-sando dunque le proprie scarpe, e promettono di farci camminare due volte più veloce, facendoci percorrere fino a 7 miglia (più di 11 chilometri) in un’ora con poca fatica. I Rollkers si comportano, in pratica, come farebbe un tapis roulant sotto i piedi: la persona cammina ma va più veloce di quanto non possa fare normalmente. Dovrebbero adattarsi a ogni misura di scarpa e, a differenza ad esempio dei roller in linea, daranno subito maggiore stabilità e senso di equilibrio grazie all’elaborato design. Sono dotati di un motore potente e di una batteria a lunga durata.

Temp Traq con un cerotto la febbre è monitorata su smartphoneTemp Traq è un termometro wireless indossabile usa e getta che invia i dati allo smartphone di Simona ZUCCA

Genitori ansiosi per la salute dei propri piccoli? Non più, ora posso-no stare un po’ più tranquilli. Blue Spark Technologies ha presen-tato al CES 2015 di Las Vegas il termometro-cerotto che monitora la temperatura del bambino e in-via i dati rilevati allo smartphone della mam-ma. Si chia-ma Temp Traq ed è un adesivo poco più grande di un comune cerotto che si posiziona sul busto del bimbo ed è in grado di tenere sotto controllo la temperatura per circa un giorno.I dati sono inviati allo smartphone dei genitori (è compatibile con iOS e Android) che possono quin-di avere la situazione sempre sot-to controllo e tra l’altro esportarli e inviarli, ad esempio, al pediatra. Sicuramente uno strumento di misurazione meno invasivo dei comuni termometri, più semplice da usare per i genitori e meno fa-stidioso per il bambino, che non deve essere continuamente di-sturbato. Ancora nessuna notizia certa sulla commercializzazione e sul prezzo.

Come funziona Temp Traq

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

PC SSD T1 è piccolo, capiente e resistente agli urti. Prezzi da 179.99 a 599.99 dollari

SSD Samsung portatile per archiviare fino a 1 TBVelocità di trasferimento dati fino a 450 MB/sec e disponibilità in diverse opzioni di memoria

di Maria Chiara CANDIAGO

C ome si fa a portare con sé tut-

ti i propri archivi e garantirsi al

tempo stesso una velocità di ac-

cesso da “disco interno”? Per esempio

con un SSD portatile, come quello mi-

nuscolo, veloce e supercapiente che

ha lanciato Samsung al CES 2015. Si

chiama Samsung Portable SSD T1, e

sarà disponibile con diverse opzioni di

memoria, 250 GB, 500 GB o 1 TB. Il

lancio in Europa, Asia e USA è previ-

sto a partire proprio da questo mese

di gennaio.

“Samsung SSD T1 permette di me-

morizzare un intero archivio digitale

di vaste dimensioni e averlo sempre

accessibile in un unico supporto,

ovunque siamo, con accesso ai dati

facile ed estremamente rapido in ogni

momento, potendo sempre contare su

di affidabilità e sicurezza”, queste le

parole di presentazione di Unsoo Kim,

Senior Vice President of Branded Pro-

di Vittorio Romano BARASSI

D opo una lunga attesa ecco arriva-

re l’annuncio definitivo che in molti

aspettavano: Intel ha ufficialmente

presentato i suoi nuovi processori Intel

Core di quinta generazione, nome in

codice Broadwell, i quali andranno ad

equipaggiare la stragrande maggioranza

dei notebook, ultrabook, 2-in-1, desktop

all-in-one e miniPC in rampa di lancio nel

2015.

Le nuove CPU di Intel, ben 14, sono rea-

lizzate seguendo un processo produttivo

a 14nm e rispetto alla precedente gene-

razione Haswell a 22nm sono in grado di

garantire una maggiore potenza (grazie

al 35% in più di transistor) e una migliore

efficienza energetica (TDP di 15 e 28W, si

parla di un’ora e mezza in più di autono-

mia) a fronte di un die ancora più piccolo

rispetto al passato (meno 37%).

Intel ha svolto un enorme lavoro sotto

il profilo della grafica integrata, svilup-

pando ancor più la GPU e arrivando ad

ottenere il 24% di potenza in più dalle

HD Graphics 5500, HD Graphics 6000

e Iris Graphics 6100, tutte capaci di ripro-

durre senza alcun problema contenuti

Ultra HD HEVC - anche in WiDi 5.1 - e già

DirectX 12 ready. Non manca poi il pieno

supporto alle OpenCL 2.0 e alle OpenGL

4.3, oltre a quello per la tecnologia Real-

Sense 3D. Le consegne dei nuovi Intel

Core Broadwell, invece, inizieranno a

fine gennaio. Intel ha inoltre comunica-

to di aver iniziato la spedizione del chip

mobile Cherry Trail ai partner, SoC a 64-

bit con modulo LTE integrato (sempre a

14nm) il quale ha subìto un ritardo nei

mesi passati ma i cui problemi sembrano

essere ormai definitivamente superati.

PC I processori sono pensati per notebook, 2 in 1, ultrabook, Chromebook, all-in-one e mini PC

Presentati gli Intel Core di 5a generazione14 processori sviluppati con tecnologia a 14nm, più piccoli, efficienti e con grafica Ultra HD

Nuovo Lenovo ThinkPad X1 Carbon per festeggiare vendite recordLenovo raggiunge i 100 milioni di ThinkPad distribuiti nel mondo e per festeggiare presenta a Las Vegas la terza generazione di X1 Carbon di Massimiliano ZOCCHI

Tra i prodotti che Lenovo mette in mostra al CES spicca la nuova versione dell’ultrabook ThinkPad X1 Carbon. Non un semplice ag-giornamento, ma quasi un mo-dello celebrativo. Difatti, partendo dall’originale ThinkPad 700, sono stati raggiunti i 100 milioni di pezzi spediti in tutto il mondo, e Leno-vo spera di continuare su questa strada con il suo top di gamma. Nel nuovo arrivato troviamo mol-te soluzioni presenti nelle versio-ni precedenti e qualche novità. Come per i processori, che saran-no i nuovi Intel Core i7 Broadwell grazie ai quali ThinkPad godrà delle massime prestazioni, pur mantenendo autonomie ottimali fino a 10 ore. Le opzioni di confi-gurazione includono un display touch da 14” con risoluzione fino a 2560x1440, possibilità di espan-dere la RAM a 8 GB, la scelta del disco a stato solido su slot PCI-e da 512 GB. Tutto questo senza in-taccare leggerezza e portabilità: scocca in fibra di carbonio per un peso totale di solo 1.300 grammi, e dimensioni di 331x226.5 mm, con + 17.7 mm di spessore. Per una massima mobilità è previsto anche il modulo 4G opzionale.Lenovo dichiara disponibilità fin da questo mese, per un prezzo a partire da 1.249 dollari. Non ci sono ancora notizie sulla commer-cializzazione nel nostro Paese.

duct Marketing Me-

mory Business.

E sul fronte della

sicurezza, il nuovo

SSD è sicuramen-

te interessante: il

T1 arriva con un

sistema di criptag-

gio dati a AES 256-

bit con velocità di

scrittura e lettura

fino a 450 MB/sec.

Altra caratteristica

di spicco è l’eleva-

ta resistenza agli

urti e un sistema di autoregolazione

della temperatura in caso di condizioni

difficili ed estreme. Altro punto di for-

za sono le dimensioni, assolutamente

ridotte, di certo minori a quelle di un

hard disk: le sue misure sono di 9.6 x

71 x 53 mm, tali da permettere al T1 di

essere ospitato in tasca o in una borsa

di piccole dimensioni.

Prezzi a partire da 179,99 dollari per

il modello da 250 GB per arrivare a

599,99 dollari per il top di gamma da

1 TB.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Emanuele VILLA

Tra le novità del CES 2015, Acer

ha presentato un mini PC per

l’entertainment domestico dotato

di compattezza notevole e look curato.

L’ha chiamato Revo One e ha anche già

fissato il prezzo europeo, 269 euro, con

disponibilità a partire da subito. Revo

One è dunque un mini PC Windows pen-

sato per lo streaming, l’intrattenimento,

la condivisione e lo storage dei dati mul-

timediali: è basato su processori i5 o i7 di

ultima generazione, supporta la funzione

dual display (HDMI e Mini Display Port)

con tanto di output Ultra HD, ed è dotato

di uscite audio fino a 7.1 canali.

A livello di storage, l’apparecchio è do-

tato di tre slot per Hard Disk fino a 2 TB

l’uno e dispone di due porte SATA con

supporto Raid 0/1/5, oltre al Wi-Fi ac per

la rapida condivisione dei contenuti. A

livello estetico, Acer ha pensato a una

soluzione dalle linee morbide, dispo-

nibile in bianco e in nero e capace di

adattarsi a ogni ambiente di casa, salot-

to compreso. Ha uno slot SD, due USB

2.0, due USB 3.0, HDMI, Display Port e

supporta la tecnologia BYOC di Acer

(Build your own cloud) per l’accesso si-

curo ai propri file ovunque ci si trovi, e

anche con dispositivi non-Acer. Inoltre,

Revo One è dotato di un telecomando

ad hoc con tanto di tastiera completa e

trackpad, mentre il controllo remoto via

smartphone o tablet avviene mediante

l’app Acer Smart Control, disponibile

per iOS e Android.

PC Lo Z27q sarà venduto a 1.299 dollari, prezzo interessante viste le specifiche tecniche

Anche HP adesso ha il suo monitor 5K Rinnovamento totale nella gamma di monitor HP: tanti display 4K, un 5K e due curvi

di Emanuele VILLA

L a battaglia all’ultimo pixel non co-

nosce freni, e anche HP è ora sul

carro del 5K. L’azienda americana

ha infatti annunciato, con qualche ora

d’anticipo rispetto all’apertura del CES,

un rinnovamento importante della pro-

pria line up di monitor che compren-

de svariati modelli 4K, un modello 5K

e due curvi. Il modello che interessa

maggiormente è quello 5K, nome in

codice Z27q e dotato di 27’’ di diago-

nale con una densità di pixel di 218 ppi

che si traduce in una risoluzione “mo-

struosa” di 5.120 x 2.880 pixel.

Al fine di sfruttare al massimo la dimen-

sione e la risoluzione dello schermo,

sono previste le modalità picture in pic-

ture e picture by picture, funzionalità

previste anche dai modelli 4K. A livello

di connessioni, troviamo DisplayPort,

DVI, HDMI, Mini DisplayPort, MHL e tre

slot USB 3.0. Molto interessante il prez-

zo, considerando che si tratta di una

primizia tecnologica: 1.299 dollari.

Qualche parola, infine, sui modelli

curvi, che sono da 27 e 34 pollici, tra

PC Si può controllare da remoto tramite dispositivi mobile grazie all’app Acer Smart Control

Acer Revo One, centro d’intrattenimento 4K-readyMini PC pensato per l’entertainment domestico: supporto 4K, dual display e storage infinito

l’altro molto diversi tra loro. Men-

tre quello da 34’’ (Envy 34c) è in

formato 21:9 e con risoluzione di

3.440 x 1.440 pixel , con doppio

ingresso HDMI e DisplayPort,

quello da 27’’ (Pavilion 27c) è un

Full HD 16:9, molto più “comu-

ne” a livello di specifiche tecni-

che e con prezzo accessibile di

399 dollari.

Tra le novità HP presentate al CES 2015 anche modelli di monitor curvi.

Compute Stick di Intel e il PC diventa mignonCompute Stick è il computer di Intel che sta nel taschino Per farlo funzionare basta la presa HDMI di qualsiasi monitor o smart TV. Arriva a marzo a 149 dollari di Andrea ZUFFI

Compute Stick era stato annun-ciato lo scorso novembre e ora, il PC interamente contenuto in un piccolo box con il fattore di forma di una memory key, è quasi pron-to per la distribuzione. Intel lo ha presentato al CES di Las Vegas indicandone l’uscita per marzo al prezzo di 149 dollari per la ver-sione Windows (with Bing) e 89 dollari per la soluzione basata su Linux. Così come dichiarato da Kirk Skaugen, senior vice president di Intel, sarà sufficiente inserire Compute Stick nella porta HDMI di uno smart TV o di un monitor per dar loro intelligenza. Il cor-redo hardware per la versione Windows è composto da un processore Atom Z3735F con 2 GB di RAM. La memoria di sto-rage è di 32 GB fortunatamente espandibile tramite slot Micro SD. La versione Linux monta in-vece 1 GB di RAM e 8GB di sto-rage, sempre espandibili. Per entrambi i modelli la connettività è garantita da una porta USB, dal Bluetooth e dal Wi-Fi.Il concetto non è del tutto nuovo ma è la prima volta di Intel. Non rimane che aspettare la dispo-nibilità di questo prodotto per valutare le reali prestazioni del dispositivo che molto verosimil-mente sarà adatto per il cloud computing ma non per l’instal-lazione in locale di applicazioni avide di risorse.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Emanuele VILLA

Asus ha organizzato al CES una con-

ferenza stampa in cui ha presentato

sostanzialmente tre prodotti: Tran-

sformer Book Chi, Zen Phone 2 e Zenfo-

ne Zoom, dispositivi che non ambiscono

a rivoluzionare il settore ma che, per un

motivo o per l’altro, offrono spunti di in-

teresse. Il primo è il classico 2-in-1, seg-

mento in cui Asus è leader di mercato.

Stiamo parlando di un tablet con tastiera

dock separata che ambisce a contrasta-

re il MacBook Air. Pur trattandosi di due

prodotti diversi, l’obiettivo è senza dub-

bio ambizioso: basato su Windows, Tran-

sformer Book Chi è sottile appena 1,65

cm contro 1,7 cm del riferimento di casa

Apple; Asus sostiene che ad angoli visua-

li estremi, anche la resa cromatica sia mi-

gliore, mentre per quanto concerne la ri-

soluzione dipende dal modello concreto.

Sì, perché di Transformer Book Chi non

ce n’è uno ma tre: T300, con display da

12,5’’ da 1920 x 1080 o 2560 x 1440 pixel

con tecnologia IPS, T100 da 10,1 pollici o

T90 con risoluzione di 1280 x 800 pixel

e dotazione 1 o 2 GB di RAM. Transfor-

mer Book Chi usa processori Intel Core

M nella versione top di gamma T300 e

Intel Atom negli altri, mentre sotto il pro-

filo sonoro troviamo la collaudata tecno-

logia Sonic Master di Asus. Come prezzi,

parliamo di 299 dollari per T90, 399 per

T100 e 799 dollari per T300, con disponi-

bilità in USA a partire da febbraio.

PC Lo spessore è di soli 1.65 cm contro 1,7 cm del MacBook Air. Prezzi da 299 a 799 dollari

Asus presenta il 2 in 1 Transformer Book Chi Ennesimo anti-MacBook Air ma più sottileAsus ha mostrato Transformer Book Chi: il suo target è il MacBook Air, del quale è più sottile

di Roberto PEZZALI

D opo il piccolo computer Acer, ap-

pare a Las Vegas anche il nuovo

HP Pavilion Mini Desktop, un

computer spesso solo 5.2 cm e con un

peso di 0,73 kg che può gestire senza

problemi schermi con risoluzioni fino

a 4K e consuma pochissimo, 45 watt

contro i 250 circa di un desktop. La

sparizione dei “drive” DVD e CD e la

necessità di spostare il computer dal-

l’ufficio al salotto hanno spinto i pro-

duttori a cercare soluzioni alternative

rincorrendo quello che Apple sta fa-

cendo da anni con il Mac Mini: il nuovo

HP sfrutta i nuovi processori Intel Core

i5 con GPU Integrata HD6000 per of-

frire un prodotto completo, connesso

e versatile. HP Pavilion Mini Desktop

è basato ovviamente su Windows 8.1 e

ha a bordo 8 GB di memoria e 1 Tera-

byte di hard disk, oltre ovviamente alla

classica connessione di rete wireless

con modulo Wi-Fi e Bluetooth.

Quattro le porte USB disponibili,

mentre per le uscite video troviamo

la coppia HDMI e DisplayPort. Un bel

prodotto, praticamente un notebook

senza schermo da attaccare a un TV o

ad un monitor per creare un computer

versatile all-round, inadatto al gaming

pesante ma sfruttabile anche per edi-

ting e foto ritocco senza problemi. Il

prezzo è interessante: 349 euro invia

inclusa con disponibilità da febbraio

anche in Italia.

PC Dovrebbe essere disponibile nel nostro Paese dal mese di febbraio al prezzo di 349 euro

HP Mini Desktop, micro pc piccolo e convincenteIl mini computer di HP è sottile, leggero, consuma poco e ha un’estetica molto curata

Razor Forge TV, micro console che fa lo streaming dei giochi da PCPiccola e potente, Forge TV è una piccola console basata su Android TV in grado di effettuare lo streaming dei giochi in rete da PC di Claudio STELLARI

Al CES Razer, nome in ascesa nel settore del gaming, ha svela-to Forge TV: una micro console basata su Android TV capace di eseguire le app e di effettuare lo streaming in una piccola rete loca-le dei giochi da PC. Può contare su una dotazione hardware inte-ressante, al suo interno troviamo un potente processore quad core Snapdragon 805, 2GB di RAM e 16GB di storage, facilmente espandibili grazie alla presenza di una porta USB 3.0. Completa an-che la connettività, con una porta HDMI 1.4, Wi-Fi ac e Gigabit Ether-net. Prevista la disponibilità del controller Serval, caratterizzato da un layout simile al pad della Xbox one, con l’aggiunta dei pulsanti per la gestione delle funzioni An-droid TV. Tra gli accessori acqui-stabili a parte anche un kit tastiera con mouse, chiamato Turret. Per effettuare lo streaming dei giochi da PC sulla Forge TV è necessario utilizzare il software Razer Cortex: il sistema è simile a quello di NVI-DIA Shield, ma in questo caso si tratta di una soluzione compatibi-le anche con schede video non-NVIDIA.I prezzi dovrebbero aggirarsi in-torno ai 100 dollari per la console Forge (telecomando incluso), un prezzo interessante a cui però va aggiunto quello del controller (si parla di 80 dollari); il software Cortex dovrebbe costare intorno ai 40 dollari.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

La SD Card NFC ci dice se è piena anche senza PCGrazie alle nuove SD card con antenna NFC di Toshiba, basterà un avvicinamento con lo smartphone compatibile per conoscere la capienza disponibile e altre informazioni sulla quantità di immagini contenute di Roberto PEZZALI

Toshiba prosegue lo sviluppo di SD Card “alternative”: dopo l’uni-tà con modulo wireless integrato, al CES 2015 ha portato un proto-tipo davvero interessante di unità di memoria dotata di NFC all’in-terno. L’obiettivo è semplice: dar voce alla memoria anche quando non si ha a disposizione un com-puter con lettore di card e quindi senza la possibilità di vedere che foto ci sono dentro. Tramite una applicazione da scaricare sullo smartphone o sul tablet, “Me-mory Card Preview”, è possibile leggere alcuni dati relativi alla card come lo spazio libero e le foto presenti.Per queste ultime la card fornisce 16 thumbnail ordinate secondo un indice e generate in base alla data di scatto. La card non è ali-mentata: il tag viene scritto dal controller interno alla card ogni volta che si copiano dei file o si scattano delle foto, e purtroppo la presenza di solo 16 miniature è legata alla piccola memoria inserita nel tag. Una buona idea comunque, soprattutto per i più disordinati che tengono le me-morie SD nei cassetti e non han-no idea di che foto ci siano sopra. La memoria abbinata a questa card NFC è una card SDHC UHS-I classe 10 e sarà disponibile in tagli da 16 GB, 32 GB e 64 GB.

di V. R. BARASSI

F inalmente touchscreen. Con la nuo-

va reflex D5500 Nikon “raggiunge” i

principali competitori e, forse un po’

in ritardo (Canon lo ha fatto già dal 2012),

propone al pubblico la sua prima DSLR

equipaggiata con display touchscreen,

un pannello TFT da poco più di un milio-

ne di pixel e 3,2 pollici di diagonale ovvia-

mente liberamente orientabile. Ma Nikon

D5500 non è solo questo.

Quella presentata al CES 2015 è una mac-

china ambiziosa, fatta bene (monoblocco

di un particolare materiale con inserti in

fibra di carbonio) e dotata di specifiche

che sapranno attrarre molti fedelissimi

e non del brand. Il sensore è il già visto

CMOS da 24,2 Megapixel e il processo-

re è il validissimo EXPEED 4 della D750

(e non solo); il range di sensibilità va da

ISO 100 a 25600, la velocità di scatto

permette 5 frame al secondo e il sistema

di messa a fuoco è da 39 punti, più che

sufficienti per il segmento in cui si va a

posizionare la nuova D5500.

La nuova Nikon è la reflex dotata di di-

splay orientabile più piccola e leggera

al mondo (420 grammi senza batteria e

scheda di memoria) e, come se non ba-

stasse, è pure equipaggiata con un mo-

dulo Wi-Fi da utilizzare di concerto con

l’applicazione mobile (per iOS e Android,

gratuita) Wireless Mobile Adapter Utility.

Nikon D5500 registra video in Full HD

a 60 frame al secondo e può essere af-

fiancata da un microfono esterno. Nikon

D5500 arriverà su tutti i principali merca-

ti, nelle colorazioni nero e rosso, a feb-

braio a 899 dollari (solo corpo) e a 999

dollari in kit con il 18-55 VR (non abbiamo

i corrispettivi in euro). L’azienda giappo-

nese ha anche annunciato due nuovi

obiettivi che andranno ad aggiungersi

al parco lenti Nikon: uno zoom AF-S DX

NIKKOR 55-200mm VR II (f/4.5-5.6) e un

teleobiettivo a focale fissa AF-S NIKKOR

300mm VR (f/4).

FOTOGRAFIA Da Canon arriva una centralina per lo storage e la condivisione wireless

Storage e condivisione facile con Canon CS100La centralina Canon Connect Station CS100 con 1 TB di HDD integrato costa 299 dollari

di Emanuele VILLA

P resenza massiccia da parte di Ca-

non a CES 2015, ma senza novità di

rilievo nel settore delle fotocamere.

Ha però catturato la nostra attenzione

la Connect Station CS100i, un dispositi-

vo già visto sotto forma di prototipo ma

FOTOGRAFIA Con la nuova reflex D5500, Nikon “raggiunge” i suoi principali competitors

Nikon D5500, reflex DX con schermo touchscreenPer la prima volta su una reflex Nikon, display da 3,2” touchscreen. Arriverà a febbraio

che arriva a Las Vegas come prodotto

finito e pronto per il mercato. Si tratta

di un piccolo cubo nero con la capacità

di collegarsi a svariati dispositivi Canon

compatibili e di fungere da strumento di

storage, riproduzione e condivisione dei

propri contenuti fotografici e dei video.

Ha infatti 1 TB di HDD integrato e dedica-

to esclusivamente a foto e video, mentre

per la connessione ai dispositivi abilitati

usa Wi-Fi e NFC, permettendo così la

condivisione tramite un semplice “tap”

sul dispositivo. Connect Station CS100i

va collegata a un TV, sul quale riproduce

le immagini e i video memorizzati avva-

lendosi del telecomando in dotazione;

per chi preferisce, c’è anche a disposi-

zione un tradizionale slot SD, Compact

Flash e una presa USB, oltre alla possi-

bilità di collegarsi in modalità wireless a

selezionate stampanti Pixma e Selphy

per la stampa diretta dei suoi contenuti

fotografici. Infine, c’è anche la possibilità

di trasferire al suo interno immagini da

smartphone, tablet e PC, ma (nei primi

due casi) solo da modelli selezionati.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di V. R. BARASSI

Tra i tanti prodotti portati a Las Vegas

da Sony troviamo anche la nuo-

va Handycam FDR-AXP33, nuovo

dispositivo di punta della gamma con-

sumer di videocamere 4K dell’azienda

giapponese. Il prodotto si distingue per

dimensioni più piccole (meno 30%) e

un minor peso (meno 20%) rispetto alla

FDR-AX100 (di cui Sony ha annunciato

un aggiornamento firmware atteso per

marzo che introdurrà la possibilità di

registrazione XAVC S 4K a 100 Mbps) e

per specifiche tecniche di tutto rispetto.

Sony Handycam FDR-AXP33 integra su

un sensore CMOS retroilluminato Exmor

R da 1/2,3” (7,76 mm) e si affida all’affida-

bile processore d’immagine BIONZ X;

il comparto ottico è composto da uno

zoom 10x Zeiss Vario-Sonnar T* che parte

da 29,8 mm e non manca la stabilizzazio-

ne ottica (Balanced Optical SteadyShot)

in grado di aiutare anche nelle situazioni

più difficili. La videocamera

è capace di registrare in for-

mato XAVC 4K a 3840x2160

pixel a 25 frame al secondo

mentre abbassando la riso-

luzione si può arrivare fino

a 50fps. FDR-AXP33 ha un

mirino elettronico ed è equi-

paggiata con un luminoso

display LCD Xtra Fine da 3,0”

con pannello WhiteMagic;

interessante poi la possibilità

di streaming via Wi-Fi (col modulo inte-

grato) e la proiezione delle immagini ar-

chiviate, il tutto grazie al piccolo proietto-

re montato sul retro dello sportellino del

display. Sony ha annunciato anche tre

nuove videocamere, HDR-PJ620, HDR-

PJ410 e HDR-CX405, capaci di registrare

VIDEO CREATIVO Sony annuncia la nuova Handycam FDR-AXP33 con lenti Zeiss Vario-Sonnar T* da 29,8 mm e zoom 10x

Handycam Sony 4K: più qualità in un corpo più piccolo e leggeroNon mancano lo stabilizzatore ottico bilanciato, sensore CMOS Exmor R da 7,76 mm retroilluminato, Wi-Fi e proiettore integrato

filmati in Full HD; ecco un dettaglio delle specifiche tecniche estrapolate dal co-

municato ufficiale del produttore.

Tutti i modelli annunciati al CES 2015

sono già disponibili in pre-ordine attra-

verso il sito ufficiale Sony. Arriveranno

a febbraio.

VIDEO CREATIVO Sony presenta la sua prima action camin grado di registrare in 4K a 30 fps

Sony come GoPro 4K anche per la sua action camL’ottica Zeiss Tessar f/2.8 garantisce qualità, ma manca ancora la stabilizzazione ottica

di V. R. BARASSI

Sony da tempo spinge sul 4K e

dopo TV, videocamere e smar-

tphone, ecco arrivare anche la pri-

ma action cam di casa equipaggiata con

un sensore CMOS Exmor R da 1/2,3 re-

troilluminato capace di registrare filmati

Ultra HD alla risoluzione di 3840x2160

pixel, il tutto in formato XAVC S e con

bitrate fino a 100 Mbps (ma c’è bisogno

di una scheda micro SDXC UHS-I Clas-

se 3 [U3]).

Sony FDR-X1000VR è la risposta giap-

ponese a GoPro HERO4 e le caratteristi-

che sono di prim’ordine: la piccola sport

camera, provvista di custodia esterna

waterproof, è dotata di obiettivo Zeiss

Tessar f/2.8 capace di un angolo di

visione di 170° e il processore d’imma-

gine BIONZ X è affiancato da uno sta-

bilizzatore, purtroppo solo elettronico,

SteadyShot (secondo Sony tre volte più

efficace rispetto ai modelli precedenti)

che quando viene attivato riduce l’an-

golo di campo a 120°.

Possibile anche la re-

gistrazione di filmati a

1080/120p e 720/240p

e la post produzione

sarà resa più sempli-

ce dal software Action

Cam Movie Creator

offerto con il dispo-

sitivo. Insieme alla

FDR-X1000VR è stata

annunciata anche la

nuova HDR-AS200VR,

action cam destinata

ad un pubblico meno

esigente che registra

comunque a 1080p e 60 frame al se-

condo. Entrambe le action cam sono

provviste di un microfono stereo e del

sistema Wind Noise Reduction e tut-

te e due i dispositivi possono contare

sul Loop Recording, caratteristica che

permette la registrazione dei secon-

di immediatamente precedenti alla

pressione del tasto REC (utile quando

avviene qualcosa di improvviso).FDR-

X1000VR e HDR-AS200VR, dotate di

connettività Wi-Fi, arriveranno sui prin-

cipali mercati rispettivamente ad aprile

e a marzo e nella confezione di vendita

sarà compreso anche il comodo teleco-

mando Live-View RM-LVR2, indossabile

e impermeabile. Prezzi ancora non co-

municati.

MAGAZINE

Estratto dal quotidiano onlinewww.DDAY.it

Registrazione Tribunale di Milanon. 416 del 28 settembre 2009

direttore responsabileGianfranco Giardina

editingClaudio Stellari, Simona Zucca,

Maria Chiara Candiago, Alessandra Lojacono

EditoreScripta Manent Servizi Editoriali srl

via Gallarate, 76 - 20151 MilanoP.I. 11967100154

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

Mercedes F 015 Luxury In Motion l’auto per le città del futuroHa un potente motore ibrido (idrogeno ed elettrico) con un’autonomia superiore a 1.000 Km, è velocissima, super connessa e guida da sola di Claudio STELLARI

Mercedes-Benz ha scelto il palco-scenico del CES di Las Vegas per mostrare il suo concept di auto del futuro: Luxury F 015 In Motion, un vero e proprio concentrato di tecnologia pensato per affron-tare nel modo migliore e con il massimo del comfort le vie delle mega città del futuro. Il concept Mercedes F 015 Luxury in Motion ha le forme di un coupè/monovolume di grandi dimensioni ed è un’auto a guida autonoma: è quindi possi-bile arrivare a destinazione senza rimanere alla guida, ma si può an-che guidare in modo tradizionale. Il telaio è realizzato con una combi-nazione di diversi materiali (fibra di carbonio, alluminio e acciai ad alta resistenza) per ottenere una scoc-ca resistentissima ma anche molto leggera. La trazione è affidata a un motore a idrogeno abbinato a due motori elettrici: l’autonomia, secondo quanto dichiarato dalla Casa, è superiore ai 1.000 Km. Al suo interno l’auto è dotata di 4 pol-trone girevoli che permettono ai passeggeri di sedersi uno di fronte all’altro, sedili che all’apertura delle porte si girano automaticamente verso l’esterno, per agevolare l’ac-cesso o l’uscita. Dal punto di vista della tecnologia, a farla da padro-ne è la connettività: tra i passeggeri ma anche verso gli altri veicoli e le infrastrutture esterne. Non manca l’interazione con lo smartphone: un’app permette di comunicare con l’auto per chiamarla, di aprire le portiere a distanza, oppure co-mandarne il parcheggio. Nell’abi-tacolo sono integrati 6 display tou-chscreen, nel quadro strumenti ma anche nelle portiere. Per sognare vi lasciamo a un video.

di Roberto PEZZALI

L’auto del futuro sarà tutta schermi

e sensori, e per calcolare in tem-

po reale la mole di dati da elabo-

rare servono processori potentissimi.

Piccoli supercomputer, da nascondere

sotto il cofano e da aggiornare quando

necessario per apportare modifiche e

migliorare l’intelligenza dell’auto stes-

sa. Quello delle auto connesse è un

vero business, tanto che il Consumer

Electronic Show sta diventando una

vera casa per le aziende di auto che

vogliono mostrare le loro ultime so-

luzioni non in termini di motore ma

in tema di innovazione, sicurezza e

comfort di bordo. Un business al qua-

le NVIDIA non vuole certo rinunciare:

dopo aver capito che le schede grafi-

che dei computer non hanno più grossi

margini di crescita e consapevoli che

ormai il treno dei processori per smar-

tphone e tablet è passato, l’azienda di

Santa Clara sta spingendo moltissimo

sull’automotive. Al CES di Las Vegas

sono due le soluzioni presentate, ba-

sate entrambe su una versione evoluta

di Tegra X1: NVIDIA Drive CX è, secon-

do il CEO Jen-Hsun Huang, il cruscotto

per auto più evoluto al mondo. Drive

CX è una centralina per tutto ciò che

concerne la visualizzazione dei dati

all’interno dell’auto del futuro, un’au-

to composta quasi esclusivamente da

schermi. Nella visione di NVIDIA, infat-

ti, non solo il cruscotto viene sostituito

da uno schermo LCD o OLED curvo, ma

ogni elemento interattivo, dagli spec-

chietti alla plancia, è costituito da uno

schermo che visualizza informazioni o

con il quale interagire. Drive CX riesce

a gestire dati in contemporanea per un

totale massimo di 16 Megapixel e ogni

elemento viene renderizzato ed ela-

borato in real time:

NVIDIA ha mostra-

to in tempo reale

come si può realiz-

zare un tachimetro

che assomiglia nei

materiali e nei ri-

flessi a uno vero, e

allo stesso tempo

ha fatto vedere la

sofisticata interfac-

cia creata per ge-

stire la navigazione,

il riscaldamento e

il parcheggio con

sensori e videoca-

mere. Una visione

futuristica che im-

pone l’abbandono

di ogni tasto e ma-

nopola fisica per

lasciare il posto a

una serie di tasti

touch. È positiva la

possibilità di utiliz-

zare con Drive CX

ogni sistema opera-

tivo, da QNX (Apple

CarPlay) a Linux ad

Android, non ci fa impazzire questa

voglia di trasformare ogni elemento in

uno schermo: abbiamo provato la plan-

cia 2.0 ed effettivamente è bella e ac-

cattivante, ma l’assenza di un feedback

tattile e di interruttori fisici distrae (e non

poco).

La seconda novità proposta da NVIDIA

è Drive PX: un super computer con due

processori X1 che lavorano in parallelo

per elaborare i dati delle videocamere

inserite su una macchina. Ad oggi le

auto fanno uso intenso di sensori laser

e a ultrasuoni per le funzioni relative

alla sicurezza, ma in futuro, per porta-

re certe feature sulle auto di fascia più

bassa, le aziende dovranno ricorrere a

videocamere che diventano ogni gior-

no sempre più precise ed evolute.

Drive PX raccoglie i dati di 12 videoca-

mere e li rielabora in tempo reale per

istruire quella che NVIDIA definisce

“deep neural network”, un cervello ca-

pace di riconoscere auto, distinguere

cartelli e capire quello che succede in

strada adattandosi di conseguenza. Se

Drive CX è una nuova interfaccia per

chi guida, Drive PX è un’evoluta cen-

tralina per la sicurezza e un aiuto alla

guida che potrà portare alle auto che

guidano da sole.

Non si tratta ovviamente di prodotti

destinati ai consumatori finali: NVIDIA

propone queste due soluzioni ai pro-

duttori di automobili come piattaforme

chiavi in mano da personalizzare se-

condo le varie esigenze. Audi ha già

applaudito le novità e da anni sfrutta

per il suo sistema i processori Tegra,

anche se sembra intenzionata, al mo-

mento, a continuare sulla sua strada

con una soluzione costruita in casa:

quest’anno, infatti, utilizzerà Tegra K1

sulle nuove auto e non il Tegra X1.

AUTOMOTIVE Le soluzioni presentate per i produttori di auto si chiamano Drive Cx e Drive PX

NVIDIA ha inventato il “cervello” dell’autoUn evoluto cruscotto digitale e un processore che analizza i dati per una guida più sicura

Drive PX è una centralina utile per la sicurezza e un valido aiuto alla guida.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Paolo CENTOFANTI

S i chiama INU ed è uno scooter

completamente elettrico dal desi-

gn avveniristico ed è uno dei pro-

dotti più interessanti visti al CES. Prima

di tutto perché Green Rider, la compa-

gnia che l’ha realizzato, si appresta a

lanciarlo a Barcellona e in un secondo

tempo proprio a Milano in Italia.

E poi perché non solo ha prestazioni

interessanti (40 km di autonomia e

25 km/h di velocità massima per per-

metterne la guida senza patentino), ma

soprattutto, ed è la sua caratteristica

peculiare, è in grado di piegarsi su

stesso alla pressione di un tasto, quasi

come un passeggino per bambini, per-

mettendo così di portarselo appresso

con comodità senza doverlo lasciare

in strada. INU pesa infatti appena 18

kg, ha un ingombro minimo una volta

piegato (1200 x

300 x 400 mm)

e può essere

trasportato ad

esempio nei

t r a s f e r i m e n t i

sui mezzi pub-

blici o messo

nel bagagliaio

dell’auto per i

trasferimenti più

lunghi. La batte-

ria si ricarica al 50% in un’ora e al 100%

in tre ore e tutto il telaio è realizzato in

lega di alluminio, mentre il freno della

ruota posteriore integra un sistema di

rigenerazione della frenata per recu-

perare l’energia cinetica e aumentare

l’efficienza del veicolo. In più c’è la

connettività Wi-Fi a bordo per colle-

gare il proprio smartphone ed è previ-

sta una versione 3G per tenere sotto

controllo il proprio INU anche quando

si è lontani dal mezzo. L’app apposita

permette di controllare lo stato della

batteria, attivare da remoto il “folding”

dello scooter (impiega appena 4 se-

condi) e in dotazione sarà fornita una

docking di ricarica per riporre INU in

casa. Il prezzo? Per l’Italia ci dicono i

rappresentanti di Green Rider sarà di

circa 3.500 euro.

AUTOMOTIVE Un due ruote con caratteristiche interessanti, presto lo vedremo anche a Milano

Ecco INU, lo scooter elettrico pieghevoleSi avvolge e si trasporta come un carrellino. 40 km di autonomia e si ricarica in 3 ore

AUTOMOTIVE Harman ci ha invitato a testare il nuovo concept composto dalle tecnologie HALOsonic e Individual Sound Zones

Sistema audio in-car con quattro zone indipendentiPossibile che in un’auto quattro persone ascoltino cose diverse senza darsi fastidio o creare una confusione incredibile?

di Emanuele VILLA

Q uattro persone in macchina,

quattro zone pilotate indipen-

dentemente e che non interferi-

scono tra di loro, anche se nessuno si

mette le cuffie. Questo è il concept che

Harman sta portando avanti da un po’

e che, grazie alle tecnologie Individual

Sound Zones e HALOsonic, ora può

mostrare al CES 2015.

Abbiamo partecipato alla dimostra-

zione, ed effettivamente il risultato

è notevole: se anche può sembrare

incredibile che in macchina si possa-

no ascoltare quattro sorgenti diverse

senza cadere nella confusione più to-

tale, in realtà è possibile ed è proprio

l’obiettivo portato avanti da Harman.

Un sistema avanzato che da un lato

riduce il rumore ambientale provenien-

te dall’esterno (HALOsonic) e dall’altro

riesce a indirizzare perfettamente le

onde sonore verso una zona dell’abi-

tacolo, riducendo al minimo le interfe-

renze con gli altri.

La soluzione è utile, basti pensare a

tutte quelle volte che arriva una tele-

fonata mentre stiamo ascoltando una

bella canzone, magari una telefonata

che non vorremmo che gli altri ascol-

tassero; oppure le interminabili lotte tra

passeggeri per il controllo del genere

musicale da riprodurre in auto e via

dicendo. Col sistema pensato da Har-

man, ognuno ascolta quello che vuole

senza dar fastidio agli altri, e se qual-

cuno riceve una telefonata, risponde

senza che gli altri debbano interrom-

pere quello che stanno facendo.

Il punto di partenza, dicevamo, è

HALOsonic, una suite di soluzioni per

la cancellazione attiva del rumore

che agisce principalmente sulle due

fonti più nocive, ovvero il motore e la

strada, che oltre a infastidire aumen-

tano anche lo stress del conducente.

In un abitacolo già ripulito dal rumore

dannoso si inserisce la tecnologia In-

dividual Sound Zones, che si integra

in tutti i setup audio già disponibili

in macchina cui aggiunge dei micro

diffusori nei poggiatesta e altri piatti

posizionati nel tettuccio; ISZ non ha la

velleità di rendere total-

mente indipendenti le

zone, ma di ottimizzare

l’esperienza d’ascolto

per la zona dell’abitaco-

lo cui si rivolge. Harman

offre, ovviamente, il DSP

ai vari costruttori per

integrare le due tecno-

logie nativamente, ma è

anche possibile inserire

il sistema in un secondo

momento, dopo l’ac-

quisto della macchina.

L’abbiamo provato personalmente, ed

effettivamente l’esperienza è note-

vole: tramite un display di dimensioni

generose, il passeggero può decide-

re che sorgente usare per la propria

zona, dalla radio a un CD a un brano

in streaming, e il livello di interferenza

tra zone è davvero minimo. Mentre

ascoltavamo un brano è arrivata una

telefonata al passeggero di fianco: ci

si accorge della cosa, ma ascoltare e

comprendere il dialogo è pressoché

impossibile, un po’ perché c’è un’altra

sorgente dedicata a noi, un po’ perché

il noise canceling rende tutto molto

ovattato e la direzionalità dell’audio è

notevole. Harman non ha annunciato

ancora un prezzo, ma si tratterà di una

feature premium che verrà usata solo

da auto ampie e di alta gamma.

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Cosa c’è di meglio di LG G2, eletto migliore smartphone del 2013*?La sua sorprendente evoluzione.

Nuovo LG G3. Il più semplice, il più smart.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

di Gianfranco GIARDINA

L’eccellenza tecnologica è una

pianta che, seppur con dimensio-

ni e velocità differenti, sa crescere

anche in Italia e non solo in Silicon Val-

ley. La dimostrazione è Easydom, giova-

ne e dinamica azienda lombarda attiva

nel settore della domotica e che non

ha avuto paura di sbarcare negli USA,

creando una filiale locale e debuttando

per la prima volta quest’anno al Con-

sumer Electronics Show di Las Vegas.

Easydom non è la classica startup tec-

nologica, tutto marketing e fantasia, ma

ha solide basi nel mondo dell’impianti-

stica elettrica, da cui proviene il fonda-

tore, Sergio Tucci. Proprio Tucci anni fa,

quando facevano capolino sul mercato i

primi impianti elettrici “intelligenti” basa-

ti su bus e su comunicazione digitale, da

bravo progettista e impiantista elettro-

tecnico si rendeva conto che si trattava

di sistemi troppo complicati: difficili da

progettare, difficili da configurare e poi

- cosa peggiore di tutte - spesso anche

difficili e poco intuitivi da usare. “Biso-

gna farla più facile - ‘easy’ appunto - e

rendere gli impianti intelligenti e l’auto-

mazione domestica più accessibile, sia

per gli installatori che per gli utenti fina-

li”. È su queste basi che Tucci e la sua

squadra hanno ideato e creato Next,

un software di supervisione e controllo

degli impianti di home automation facile

da usare e da impostare, grafico e già

nato per un’interazione touch; e - cosa

interessante - basata su Windows. Una

scelta che avrebbe potuto far pensare

qualche anno fa, ma che ora - con l’am-

pia disponibilità

anche di tablet

Windows (e dopo

la scomparsa di

Windows RT) -

si rivela quanto

mai azzeccata.

Tanto più che,

l ’ a r c h i t e t t u r a

modulare del si-

stema, consente

il controllo con

opportune app anche da device Apple

e Android, oltre che Windows Phone.

Next ha il vantaggio di essere un siste-

ma facilmente aperto all’interfacciamen-

to verso altri sottosistemi, anche di mar-

che differenti; infatti, Easydom propone

anche la sua soluzione per l’hardware di

controllo per esempio dell’illuminazione

o della climatizzazione/riscaldamento

(ovviamente nativamente compatibile

con Next), ma il software è già pronto

per interfacciarsi con altri sistemi di ter-

ze parti, sia sul fronte elettrotecnico, che

“clima” e sicurezza. Infine, Next ha una

spiccata vocazione multimediale, dato

che può anche gestire, all’interno dei

propri scenari, tutta la parte musicale.

Easydom Next a Las Vegas ha riscosso

molto successo (è stata una delle solu-

zioni software premiata dall’organizza-

zione del CES nella propria categoria)

e sbarca ora negli Stati Uniti, dopo aver

avuto già molte installazioni in Italia e

in Europa. La dimostrazione che, se si

hanno i piedi ben piantati per terra ma

la testa un po’ più in alto delle “nuvole”

italiane, si può riuscire ad avere succes-

so “hi-tech” anche al di fuori dei nostri

confini. Cosa che in altri Paesi europei

hanno già iniziato da tempo a fare (im-

pressionante, per esempio, il numero di

startup francesi presenti a Las Vegas) e

può essere la soluzione per far cresce-

re davvero un’economia digitale che in

Italia ancora è più un desiderio che una

realtà. I nostri complimenti a Sergio Tuc-

ci e alla sua squadra, ragazzi in gamba

e che hanno saputo inseguire il loro so-

gno dagli “scantinati” fino alla ribalta del

successo alla manifestazione più impor-

tante al mondo.

SMARTHOME Dall’hinterland milanese ai padiglioni del CES il passo non è breve, ma si può compiere

Easydom, il “made in Italy” può contare nell’hi-techLa società ha presentato Next, un supervisore di domotica aperto a sistemi di tutte le marche

Parrot Pot e H2O si prendono cura delle piante. E le innaffiano pureParrot H20 e Pot sono due dispositivi che misurano lo stato di salute delle piante e, quando ce n’è bisogno, le innaffiano di Emanuele VILLA

Ricordate il Flower Power che Parrot lanciò al CES 2014? Il con-cetto è piaciuto molto, al punto da volerlo perfezionare e presentare due successori: H2O e Pot. I rap-presentanti di Parrot non ci hanno fornito una data di lancio né un prezzo di listino europeo, ma la certezza è che usciranno duran-te l’anno, presumibilmente entro l’estate. Entrambi sono l’evoluzione di Flower Power, ovvero del senso-re che tiene traccia dello stato di salute delle piante monitorando diversi parametri come il livello di umidità e la temperatura, e avvisa quando vanno innaffiate. Nel cor-so di quest’anno Parrot ha dovuto valutare diverse osservazioni degli utenti, e in particolare una: come posso intervenire se sono fuori casa e l’app mi avverte che devo prendermi cura della pianta? La soluzione di base si chiama H2O, un piccolo sensore che si immerge nel terriccio e che può bagnare la pianta in autonomia. Tutto questo è possibile collegando una botti-glietta d’acqua al sensore, dalla quale H2O attinge in caso di ne-cessità. L’app, sincronizzabile con l’apparecchio tramite Bluetooth, tiene traccia di svariati parametri e li comunica in tempo reale. Una soluzione utile ma con un limite estetico. Non è bello mostrare una bottiglietta d’acqua a fianco alle proprie piante più pregiate, e per questo Parrot ha studiato la solu-zione più avanzata, ovvero Pot. Pot è un vaso esteticamente curato, con finitura bianca lucida, conte-nente una vaschetta ai lati (invisibi-le) capace di ospitare fino a 2 litri d’acqua: il meccanismo di funzio-namento è lo stesso di H2O, ma l’impatto estetico è ben diverso.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

GADGET Qualche chicca tecnologica tra le più curiose e intelligenti che abbiamo “scovato” quest’anno alla fiera di Las Vegas

I 12 gadget (quasi) imperdibili visti al CES 2015di Roberto PEZZALI

I l CES è la fiera della tecnologia ma è anche il palco-

scenico di molte startup: abbiamo raccolto le idee

che abbiamo trovato più curiose e geniali. Qualcuna

è già in vendita, altre sono in arrivo, altre invece sono

in attesa di sovvenzioni sui vari Kickstarter e Indiegogo,

i più popolari siti di crowdfunding.

SmartMat è il tappetino intelligente per lo yoga. Rile-

va la pressione in tutti i punti e capisce come si eseguo-

no le posizioni controllando il bilanciamento del peso.

Per insegnare ai bambini a contare arriva Tiggly,

una serie di strumenti da usare con il tablet che uni-

scono elementi virtuali a elementi fisici. Facile da usa-

re, variegato (ci sono anche le lettere) e utile.

Chi non sogna una paperella per il bagno? Questa è

connessa Bluetooth allo smartphone, racconta storie

e diventa rossa se l’acqua è troppo calda. Funziona

anche come speaker. Si chiama Edwin.

Un microfono ultrasensibile permette alle mamme

di ascoltare il battito del loro bambino sullo smartpho-

ne, registrarlo e condividerlo.

Uno dei giocattoli più belli in assoluto: Meccano sta

per lanciare il kit con i robot da costruire. Sono alti un

metro e con il kit si possono produrre 3 robot diversi.

Una maglietta che blocca le radiazioni emesse da-

gli smartphone. Ideale per le donne in dolce attesa,

preoccupate che lo smartphone possa far male al loro

piccolo.

Le stampanti 3D stampano anche dolci, pizze e bi-

scotti. L’idea è interessante, soprattutto la decorazio-

ne delle torte. Cosa ne pensano i cake designer?

In arrivo da MakerBot nuovi materiali per produrre

oggetti stampati in 3D: composti a base di legno e

ferro saranno i primi, e il risultato è incredibile.

ZBoard 2 è la nuova versione dello skateboard

motorizzato controllato con lo spostamento di peso:

16 miglia di autonomia e 20 miglia all’ora di velocità

massima sono un ottimo biglietto da visita.

Un auricolare wireless che si inserisce completa-

mente nell’orecchio. E non fa ascoltare solo musica:

rileva anche il battito cardiaco e funziona come trac-

ker contapassi.

Il letto intelligente per bambini controlla battito car-

diaco, qualità del sonno e manda le notifiche ai geni-

tori se il bambino si sveglia.

La capsula del silenzio: basta infilare la testa sotto

questo “uovo” per essere isolati dal mondo, grazie a

un sistema attivo di cancellazione del rumore. Un atti-

mo di pace da installare nei luoghi più chiassosi.

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MAGAZINEn.103 / 1513 GENNAIO 2015

GADGET L’edizione 2015 del CES è stata anche l’occasione per vedere apparecchi e gadget particolari e dalla dubbia utilità

I 10 prodotti più assurdi visti al CES di Las Vegasdi Roberto PEZZALI

I dee bizzarre, forse troppo: abbiamo raccolto alcuni

dei prodotti più assurdi e strani presentati al CES di

Las Vegas. Dal mappamondo digitale al sensore che

ascolta la parola delle piante per arrivare alla cooking

machine a capsule, capace di cucinare da sola un piat-

to di spaghetti (dal pessimo aspetto). Ecco le migliori

che abbiamo trovato.

Oku è lo scanner per il viso che rivela in anticipo se si

sta per crescere un foruncolo. Connesso via bluetooth

allo smartphone tiene traccia dello stato della pelle e

del viso nel corso del tempo. Per gli ossessionati dal-

l’estetica.

Perché occupare il polso con uno smart-qualcosa

quando molte persone già indossano gli occhiali?

Ecco il primo fitness tracker integrato nella montatura.

Con una serie di sensori è in grado però - secondo i

propri ideatori - di rilevare anche lo stato cerebrale

indicando ad una persona quanto è troppo stanca.

Questa cooking machine dovrebbe diventare la

“Nespresso” del cibo: gli ingredienti si caricano a

capsule e poi fa tutto lei. Nota per gli italiani: oltre a

funzionare male, il piatto cucinato era per i nostri gusti

semplicemente disgustoso.

Rotimatic è la macchina che crea tortillas e tacos:

basta inserire gli ingredienti e fa tutto in un minuto.

Perfetta per gli amanti della cucina messicana. Ma for-

se non proprio indispensabile.

Le solette per le scarpe riscaldate: si attivano trami-

te smartphone e scaldano i piedi d’inverno con una

resistenza integrata. Piccolo problema: l’autonomia è

solo di pochi minuti, dopodiché si gela.

La cintura motorizzata: dopo aver impostato il gra-

do di comfort, autoregola la lunghezza per mantenere

una tensione adeguata grazie al motore interno, allar-

gandosi da seduti o stringendosi quando si è in piedi.

Misura anche il girovita e avvisa se stiamo ingrassan-

do. Peccato per la fibbia non proprio alla moda.

Un sensore che “ascolta” le radiazioni emesse dalle

piante e le interpreta. Secondo il creatore, l’oggetto,

oltre a rilevare l’inquinamento atmosferico, capisce le

esigenze della pianta e le comunica via smartphone al

“padrone”. Come abbiamo fatto fino ad oggi senza?

Un vero e proprio casco multimediale, con video-

camera frontale integrata, frecce integrate nella parte

posteriore e fari LED sul davanti. L’unico aspetto utile,

probabilmente, è il sistema wireless audio integrato.

Per i tecno-ciclisti della domenica che hanno voglia

di stupire.

Ecco un mappamondo digitale touch: un proiettore

proietta diverse mappe all’interno di questa sfera che

può essere facilmente gestita con le dita. Tutto questo

in teoria perché in realtà per la fiera, purtroppo, “gira-

va” solo un’immagine e per di più statica. Ma anche se

fosse stata dinamica, a cosa può servire un oggetto

del genere?

I fitness tracker sono un po’ la moda del mo-

mento e ultimamente li abbiamo visti infilati un po’

dovunque in ogni tipo di oggetto. In questo caso il

fitness tracker è inserito in un anello. Già abbiamo

dei forti dubbi sulla reale utilità di un fitness tracker

tradizionale, figuriamoci di questo che non solo è in-

gombrante ma è anche particolarmente scomodo. E,

come ultima ma non banale considerazione, è anche

terribilmente brutto.