IL NUOVO TESTO UNICO ANTINCENDIO Cosa dobbiamo …e cinematografici, di posa, terziario, tipografie,...
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Ing. Franco Luraschi - Studio Luraschi Milano 1
IL NUOVO TESTO UNICO ANTINCENDIO
di Franco Luraschi
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Cosa dobbiamo aspettarci
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4 Situazione
L’iniziativa Ministeriale ha avuto un primo impatto milanese il 5.5.2014
Vi è stata una presentazione pubblica dell’elaborato, ancora in fase di bozza, da parte dei vertici del corpo nazionale VVF.
Questa presentazione pubblica è stata fortemente voluta anche dal Ministro che si era ripromesso di presenziare ma all’ultimo impossibilitato per un vertice in Prefettura.
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4 Impatto
Tutte le componenti professionali così come quelle imprenditoriali salutarono con entusiasmo l’iniziativa.
Apparve ben chiaro che una svolta così importante avrebbe avuto necessità di affinamenti e tempi opportuni per una sua messa in pratica.
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4 Gli ingegneri di Milano
Il passaggio da un regime autorizzativo su base prescr i t t i va ad un reg ime d i cert i f icazione professionale su base prestazionale.
I l c o n f e r m a t o r u o l o c e n t r a l e d e l professionista, che potrà far emergere sempre più le proprie competenze e valenze nella scelta delle misure sicure, fattibili ed economicamente sostenibili.
I motivi di positiva soddisfazione:
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4 Gli ingegneri di Milano
La possibi l i tà di r idurre ad episodi numericamente marginali il ricorso alle procedure di deroga che ral lentano significativamente gli iter attuali.
La scomparsa, con il Testo Unico, di una mole considerevole di norme puntuali e prescrittive a cui si sono sommate una miriade di circolari interpretative, che di fatto costituiscono integrazioni alle norme stesse, aumentandone la complessità.
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4 Gli ingegneri di Milano
Non si vuole che per carenze di messe a punto o di aggiustamenti e di confronti fra le Parti, l’iniziativa incontri un impatto negativo che si vuole invece in tutt i i modi scongiurare. REVISIONE PERIODICA - necessità, p e r a l t r o g i à r a p p r e s e n t a t a n e l l a presentazione del lavoro da parte del Ministero, di periodica revisione, che tenga conto sia della evoluzione tecnica che dei risultati dell’applicazione pratica del T.U.
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RACCOLTA REVISIONI REGIONALE - la raccolta delle proposte e degli spunti di revisione potrebbero trovare un locale centro di riferimento nei Comitati Tecnici Regionali che svolgerebbero un primo momento di collezione e selezione (si passerebbe da un centinaio di province ad una
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ATTIVITÀ NUOVE ED ESISTENTI - il T.U. sembra far riferimento sia ad attività nuove che a quelle esistenti: per queste ultime oltre ad una attenta definizione, che tenga conto dell’ampia ed articolata casistica (senza premi o sconti in funzione di elementi formali ma di effettive realtà), occorrerà valutare un approccio che valorizzi quanto già realizzato in termini di sicurezza.
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PERIODO DI TRANSIZIONE – l’introduzione della metodologia prevista dal T.U. induce alla creazione di un adeguato tempo di convivenza con le attuali norme prescrittive. Si confida che, in questo periodo di interregno, sia lasciata al titolare ed al professionista antincendio la scelta di optare per il T.U. o per le norme esistenti, consentendo quindi di valorizzare al meglio le risorse disponibili.
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4 Gli ingegneri di Milano
FIGURA PROFESSIONALE – da un esame attento dell’impostazione del T.U., che si muove secondo una valutazione del rischio, da cui dipende la scelta delle misure conseguenti, non si può non rilevare la particolare sensibilità ed attenzione richiesta sia al progettista che al tecnico ed all’Autorità deve emettere il giudizio di conformità. Si ritiene che questo nuovo approccio richieda q u e l l e c o m p e t e n z e c h e s o l o u n Professionista antincendio possa vantare.
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SOLUZIONI ALTERNATIVE – la novità principale introdotta dal T.U. sta proprio nel consentire il raggiungimento di un livello prestazionale antincendio, sia con soluzioni definite conformi che con altre alternative. Qui si gioca la liberta di progettazione e quindi la possibilità di raggiungere la stessa meta con soluzioni diverse, ma che meglio interpretano le necessità dell’attività in esame.
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4 Gli ingegneri di Milano
1 L'attuazione del T.U. viene rallentata in attesa di perfezionamenti.
2 L'attuazione del T.U. viene accantonata.
3 Il T.U. diventa operativo a breve.
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1 Attuazione rallentata: vi è l'opportunità di poter inserire modifiche ed integrazioni utili per una chiarezza attuativa (+)
r i m a n e l a p r e o c c u p a z i o n e c h e i l rallentamento non sia un affossamento mascherato (-) e che il tempo diventi un alibi.
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2 L'attuazione accantonata: la situazione rimane quella attuale non vi sono novità (+??), si perde una occasione unica di ammodernamento e snell imento con v a l o r i z z a z i o n e d e l l e c a p a c i t à d i progettazione (-).
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4 Gli ingegneri di Milano
3 Operatività a breve: immediata possibilità del nuovo approccio (+??), difficoltà applicative per una utenza non formata (titolari, VVF., professionisti) (-).
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4 3 Operatività a breve
Privilegiare una messa in attuazione a breve (6 mesi massimo), alle seguenti condizioni:
nel periodo di 6 mesi aggiustamenti e chiarificazioni per le RTO
dopo questo periodo, utilizzo delle RTO per tutte le attività non normale
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creazione di soluzioni alternative multiple e diverse per consentire approcci con sicurezza equivalente senza ricorso alla FSE
Elaborazione di RTV per attività specifiche, oli minerali, distributori, Centrali termiche ecc.
parallelamente utilizzo, come linee guida, del T.U. RTO e RTV per i procedimenti di deroga
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Attività soggette
80 attività elencate
DPR 151/2011
30 na con norme RTV 50 na senza norme
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ad
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alia
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Attività soggette
30na con norme RTV
Ante 1950 5na Fiammiferi, esplosivi, olii minerali, raffinerie
2000 – 2014 10na CT gasolio, G.E, uffici, ospedali,
gallerie, commerciali,
distr.idrogeno, imp.sportivi
1975 – 2000 15na CT gas, GPL, metano, esplodenti, alberghi, metro, biblioteche,
locali pubblici, distributori mobili,
autorimesse, scuole
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ad
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Attività soggette
50na senza norme
Officine con saldatura, stabilimenti con liquidi
infiammabili, stabilimenti in generale linee di verniciatura,
impianti con sostanze instabili o perossidi o con accensione
spontanea, con polveri, mulini, cartiere, lavorazione legno,
tessili, logistiche, studi televisivi e cinematografici, di posa,
terziario, tipografie, aziende cartotecniche e plastiche ecc.
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Esaminiamo le deroghe
Abbiamo visto che 50 attività non sono normate e per queste non è possibile ricorrere all’istituto della deroga.
Le altre 30 attività sono normate e per queste è possibile il ricorso alla deroga
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Esaminiamo le deroghe
Il DPR 151/2011 aveva anche l’obiettivo di ridurre l’attività delle droghe, vediamo come è effettivamente andata la questione
Ricordo che le attività sono distinte in A, B e C a seconda della complessità. Per le attività s e m p l i c i e n o r m a t e o c c o r r e s o l o l’asseverazione del professionista e non occorre più il sopralluogo ed accertamento dei VVF. Una attesa semplificazione.
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Per la Lombardia
Nel 2010 abbiamo avuto 625 deroghe
Nel 2011 n. 618 deroghe
Nel 2012 n. 684 deroghe, inizia l’effetto DPR
Nel 2013 n. 708 deroghe, prosegue il DPR
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Per la Lombardia
Vediamo il rapporto fra A, B e C nel 2013
Deroghe esaminate:A=258:B=194:C=256
A = 37% B = 27% C = 36%
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Eso
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Esaminiamo l’esodo
Le norme attuali considerano queste tipologie di esodi
1 - Esodo totale (simultaneo)
2- Esodo dei due piani adiacenti più affollati
3- Esodo orizzontale progressivo (ospedali)
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Esaminiamo l’esodo
Le proposte del T.U. considerano
1 - Esodo totale (simultaneo)
3- Esodo orizzontale progressivo
2 - Esodo per fasi (da un compartimento all’altro)
4- Protezione sul posto
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Le dimensioni delle porte
Le norme attuali parlano di
1 – 105 cm edifici alti o 120 cm
3 – per presenze portatori handicap > 90 cm
2 – 120 cm in generale o multipli di 60 cm
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Le dimensioni delle porte
Il T.U.
1 – 90 cm in generale
3 – per presenze portatori handicap ≥ 90 cm
2 – 60 cm per manutenzione
4 scale a salire ≥ 120 cm
5 scale a scendere ≥ 100 cm
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E le scale
Le norme attuali parlano di
1 – alzata ≤18 cm
3 – pianerottoli ogni 15 gradini
2 – pedata ≤ 30 cm
4 – non meno di 3 gradini
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E le scale
Il T.U. propone
1 – alzate e pedate costanti
3 – pedate ≤ 22 cm
2 – alzate ≤ 22 cm
4 – nessun limite al numero minimo gradini
5 – prevedere pianerottoli di sosta ogni 10 m ed i corrispondenza delle porte
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Modifiche delle misure
Il T.U. propone
al variare delle protezioni presenti (rivelazione, controllo fumo e calore) ed all’aumentare dell’altezza del compartimento servito: 1 – aumento lunghezze d’esodo da 5% a 36%
2 – riduzione larghezze vie d’esodo da 5% a 30%