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L’approvazione del nuovo Piano territoriale regionale

Il Consiglio Regionale del Piemonte, con DCR n. 122-29783 del 21 luglio 2011, ha approvato il nuovo Piano territoriale regionale.

Il nuovo piano sostituisce il Ptr approvato nel 1997, a eccezione delle norme di attuazione relative ai caratteri territoriali e paesistici (articoli 7, 8, 9, 10, 11, 18bis e 18ter), che continuano ad applicarsi fino all’approvazione del Piano paesaggistico regionale.

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Il Ptr rappresenta lo strumento di connessione tra le indicazioni derivanti dal sistema della programmazione regionale e il riconoscimento delle vocazioni del territorio; fonda le sue radici nei principi definiti dallo Schema di sviluppo europeo e dalle politiche di coesione sociale ed è pertanto incentrato sul riconoscimento del sistema policentrico regionale e delle sue potenzialità, sui principi di sussidiarietà e di copianificazione.

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Gli obiettivi

Il Ptr contiene non solo le coerenze con lo Schema di sviluppo dello spazio europeo, ma anche percorsi strategici definiti per ambitigeografici, azioni volte al miglioramento del sistema istituzionale e l’integrazione delle politiche settoriali.

Persegue tre obiettivi:

• la coesione territoriale, che ne rappresenta la componente strategica, da ricercarsi nella dimensione territoriale della sostenibilità;

• lo scenario policentrico, inteso come il riconoscimento dei sistemi urbani all’interno delle reti;

• la copianificazione, che introduce nuovi strumenti di governance.

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Il rapporto fra Ptr e Ppr

Piano territoriale regionale (Ptr) e Piano paesaggistico regionale (Ppr) sono atti complementari di un unico processo di pianificazione volto al riconoscimento, gestione, salvaguardia, valorizzazione e riqualificazione dei territori della regione.

Il Ptr costituisce atto di indirizzo per la pianificazione territoriale e settoriale di livello regionale, sub-regionale, provinciale e locale per un governo efficiente e sostenibile delle attività sul territorio.

Il Ppr costituisce riferimento per tutti gli strumenti di governo del territorio, dettando regole e obiettivi per la conservazione e la valorizzazione dei paesaggi e dell’identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio piemontese.

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Le strategie

L’analisi del sistema regionale si è basata sulla individuazione di alcune precondizioni strutturali del territorio per la definizione di politiche di pianificazione strategica regionale, definite con riferimento a cinque strategie, comuni a Ptr e Ppr.

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STRATEGIA 1 - Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio

È finalizzata a promuovere l’integrazione tra la valorizzazione del patrimonio ambientale–storico–culturale e le attività imprenditoriali ad essa connesse; la riqualificazione delle aree urbane in un’ottica di qualità della vita e inclusione sociale, la rivitalizzazione delle “periferie” montane e collinari, lo sviluppo economico e la rigenerazione delle aree degradate.

STRATEGIA 2 - Sostenibilità ambientale, efficienza energetica

È finalizzata a promuovere l’eco-sostenibilità di lungo termine della crescita economica, perseguendo una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse.

STRATEGIA 3 - Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica

È finalizzata a rafforzare la coesione territoriale e lo sviluppo locale del nord-ovest nell’ambito di un contesto economico e territoriale a dimensione europea; le azioni del Ptr mirano a stabilire relazioni durature per garantire gli scambi e le aperture economiche tra Mediterraneo e Mare del Nord (Corridoio 24 o dei due mari) e tra occidente e oriente (Corridoio 5).

Le strategie

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STRATEGIA 4 - Ricerca, innovazione e transizione economico-produttiva

Individua le localizzazioni e le condizioni di contesto territoriale più adatte a rafforzare la competitività del sistema regionale attraverso l’incremento della sua capacità di produrre ricerca e innovazione, ad assorbire e trasferire nuove tecnologie, anche in riferimento alle tematiche di frontiera, alle innovazioni in campo ambientale e allo sviluppo della societàdell’informazione.

STRATEGIA 5 - Valorizzazione delle risorse umane e delle capacitàistituzionali

Coglie le potenzialità insite nella capacità di fare sistema tra i diversi soggetti interessati alla programmazione/pianificazione attraverso il processo digovernance territoriale.

Le strategie

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Il sistema degli obiettivi

Ciascuna strategia è stata articolata in obiettivi generali e specifici.

Il livello di connessione e coordinamento tra Ptr e Ppr si è esplicato mantenendo comuni sia le strategie sia gli obiettivi generali, che sono stati articolati in obiettivi specifici pertinenti alle singole finalità di ciascun piano.

Si è tuttavia mantenuto un coordinamento tra gli obiettivi specifici mediante il raffronto della complementarietà.

Nella diapositiva successiva è rappresentata una tabella, contenuta nel Rapporto ambientale, che evidenzia, a titolo di esempio, parte degli obiettivi generali e specifici di Ptr e Ppr, relativi alla strategia 1.

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Il sistema degli obiettivi

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I contenuti

Il Ptr ha per oggetto:

� il quadro di riferimento strutturale (costituito dal capitolo 4 della Relazione, dalle Tavole della conoscenza e dal Sistema di indicatori contenuto nel Rapporto ambientale) riportante le analisi relative ai caratteri socioeconomici, fisici, paesaggistici, culturali ecc., e alle potenzialità e criticità dei diversi territori della Regione;

� gli obiettivi strategici per lo sviluppo socioeconomico del territorio regionale, anche con riferimento all’individuazione dei principali poli di sviluppo;

� il quadro normativo generale da applicarsi, da parte dei differenti livelli di pianificazione, sull’intero territorio regionale;

� gli indirizzi per la pianificazione e programmazione territoriale di province, comunità montane e comuni, al fine di garantirne, nel rispetto e nella valorizzazione delle autonomie locali, la complessiva rispondenza alle politiche di governo del territorio regionale.

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L’articolazione territoriale

Per garantire un efficace governo delle dinamiche di sviluppo dei territori della regione e nel rispetto dei caratteri culturali eambientali che li contraddistinguono, il Ptr articola il territorio regionale in:

Quadranti: aggregati territoriali vasti utilizzati nella definizione del Quadro di riferimento strutturale, ai fini di una lettura a scala più ampia del territorio, per meglio comprenderne le principali dinamiche evolutive.

Ambiti di integrazione territoriale (Ait): insiemi di comuni gravitanti su un centro urbano principale, che si costituiscono come ambiti ottimali per costruire processi e strategie di sviluppo condivise.

Reti: interconnessioni e interazioni tra gli Ait, nodi di una rete di sistemi locali presenti sul territorio regionale.

La pianificazione locale dovrà dimostrare la coerenza delle proprie politiche e azioni con le politiche di rete.

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Si è scelto di suddividere il territorio regionale in 33 Ambiti di integrazione territoriale (Ait), a partire da una trama di base formata da unità territoriali di dimensione intermedia tra quella comunale e quella provinciale, e di identificare con essa il livello locale del piano.

Gli Ait hanno lo scopo di ottenere una visione integrata del territorio a scala locale, basata sulle relazioni di prossimità tra componenti, attori e progetti.

Gli Ambiti di integrazione territoriale

Sono i “mattoni” della costruzione delle politiche di piano:• come aggregati di base per descrivere e interpretare il

territorio;• come sistemi locali basati su relazioni di tipo funzionale;• come nodi di una rete di connessioni su cui si basa

l’organizzazione e la coesione territoriale della Regione.

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Il sistema policentrico

Il Ptr assume come obiettivo strategico il riconoscimento del sistema policentrico piemontese, attraverso la valorizzazione delle differenti identità e vocazioni dei territori piemontesi, anche con riferimento alle loro capacità di relazionarsi con le altre regioni italiane e nel più vasto contesto europeo.

Alla gerarchia urbana dei poli su base regionale, la pianificazione e la programmazione alle diverse scale dovranno fare riferimento per valorizzare il loro ruolo sul territorio e per lo sviluppo dell’economia regionale.

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Gli elaborati

• Relazione

• Tavole della conoscenza Tavole A,B,C,D,E: relative alle 5 strategie del pianoTavole F1,F2: collocano il Piemonte all’interno del contesto europeo e nell’area padano-alpina

• Tavola di progetto

• Norme di attuazione

• Rapporto ambientale

• Rapporto ambientale - Sintesi non tecnica

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La Relazione

I contenuti della Relazione riguardano i seguenti temi:

• il nuovo piano e il piano vigente

• i rapporti istituzionali

• la dimensione sovraregionale

• il nuovo modello di pianificazione regionale

• le strategie e gli obiettivi del Ptr

• gli strumenti informativi

• la valutazione ambientale

• le politiche regionali

• la programmazione e la pianificazione regionale

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La cartografia

5 Tavole di analisi (scala 1:500.000)

Tavola A: Strategia 1 - Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio

Tavola B: Strategia 2 - Sostenibilità ambientale, efficienza energeticaTavola C: Strategia 3 - Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità,

comunicazione, logisticaTavola D: Strategia 4 - Ricerca, innovazione e transizione produttivaTavola E: Strategia 5 - Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità

istituzionali

2 Tavole di inquadramento

Tavola F1: La dimensione europeaTavola F2: La dimensione sovraregionale

1 Tavola di progetto (scala 1:250.000): contiene i temi strategici e le indicazioni progettuali per il raggiungimento degli obiettivi che il piano persegue

Ogni tavola è corredata da cartogrammi illustrativi, articolati per Ait, relativi alle diverse componenti settoriali riferite alle strategie e alle politiche di piano.

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Tavola A. Strategia 1 -Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio

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Tavola A. Cartogrammi allegati

• sistema policentrico regionale

• sistema idrografico

• classi d’uso del suolo

• capacità d’uso del suolo

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Tavola A. Cartogrammi allegati

• patrimonio architettonico, monumentale e archeologico

• consumo di suolo

• dispersione urbana

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Tavola B. Strategia 2 -Sostenibilità ambientale, efficienza energetica

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Tavola B. Cartogrammi allegati

• quadro dei fenomeni di instabilità naturale

• quadro del dissesto idraulico e idrogeologico

• bilancio ambientale territoriale (BAT): determinanti e pressioni

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• siti contaminati

• impianti a rischio di incidente rilevante

• depuratori e discariche

Tavola B. Cartogrammi allegati

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Tavola C. Strategia 3 -Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica

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Tavola C. Cartogrammi allegati

• percorsi ciclabili

• rete telematica

• rete elettrica

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Tavola D. Strategia 4 -Ricerca, innovazione e transizione produttiva

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Tavola D. Cartogrammi allegati

• sistema agricolo (colture prevalenti)

• sistema agricolo (programma di sviluppo rurale – PSR)

• assetto territoriale della rete commerciale (aree di programmazione commerciale)

• assetto territoriale della rete commerciale (articolazione della rete commerciale a livello comunale)

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Tavola D. Cartogrammi allegati

• ricettività turistica

• flussi turistici

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Tavola E. Strategia 5 -Valorizzazione delle risorse naturali umane e delle capacità istituzionali

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• istituzioni e aggregazioni intercomunali

• programmi territoriali integrati

• patti territoriali – piani strategici – GAL

Tavola E. Cartogrammi allegati

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• contratti di fiume o lago

• aziende sanitarie locali (in evoluzione)

• ambiti territoriali ottimali del ciclo idrico (ATO)

Tavola E. Cartogrammi allegati

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Tavola F1. La dimensione europea

Serie di 12 cartogrammi relativi al programma ESPON e alla programmazione comunitaria

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Tavola F2. La dimensione sovraregionale

Serie di 4 cartogrammi prodotti nell’ambito del tavolo interregionale della macro-regione padano-alpina

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Tavola di progetto

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Tavola di progetto Cartogrammi allegati

Tematiche settoriali di rilevanza territoriale

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Tavola di progetto. Cartogrammi allegatiStrategie di rete

• ristrutturazione urbanistica del nodo trasportistico

• interventi sulle infrastrutture della mobilità

• nodi principali della rete telematica

• ricerca e innovazione tecnologica

• sistemi produttivi da risorse primarie locali

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Le Norme di attuazione

Le norme del Ptr sono suddivise in INDIRIZZI e DIRETTIVE e non vi sono prescrizioni immediatamente prevalenti.

Gli INDIRIZZI consistono in disposizioni di orientamento e criteri rivolti alle pianificazioni territoriali e settoriali dei diversi livelli di governo del territorio, cui lasciano margini di discrezionalitànell’attenervisi.Le DIRETTIVE sono connotate da maggior specificità e costituiscono disposizioni vincolanti, ma non immediatamente precettive, la cui attuazione comporta l’adozione di adeguati strumenti da parte dei soggetti della pianificazione territoriale, settoriale e della programmazione, che sono tenuti al recepimento delle stesse, previa puntuale verifica; eventuali scostamenti devono essere motivati e argomentati tecnicamente.

Non sono previsti termini temporali per l’adeguamento in quanto ogni nuovo piano o variante, alle diverse scale, deve necessariamente tenere conto della disciplina del Ptr.

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Le Norme di attuazione

Il testo normativo è suddiviso in sette parti e contiene tre allegati:

• Parte I: natura, caratteri e contenuti del Ptr

• Parte II: l’attuazione del piano

• Parte III: riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio

• Parte IV: sostenibilità ambientale, efficienza energetica

• Parte V: integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica

• Parte VI: ricerca, innovazione e transizione produttiva

• Parte VII: valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali

• Parte VIII: norme transitorie

Allegati

• Allegato A: ambiti di integrazione territoriale (Ait) e comuni di appartenenza

• Allegato B: ipotesi di aggregazione per sub ambiti e comuni di appartenenza

• Allegato C: tematiche settoriali di rilevanza territoriale

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Gli Allegati alle Norme di attuazione

Nell’Allegato A sono elencati gli ambiti di integrazione territoriale (Ait) e i comuni che vi appartengono.

Nell’Allegato B è specificata una prima ipotesi di una possibile aggregazione dei comuni in sub ambiti.

Nell’Allegato C le finalità e le strategie perseguite dal Ptr sono state declinate in 5 tematiche settoriali di rilevanza territoriale, relative ai singoli Ait:

• valorizzazione del territorio;• risorse e produzioni primarie;• ricerca, tecnologia, produzioni industriali;• trasporti e logistica;• turismo.

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Gli Allegati alle Norme di attuazione - Allegato A

L’Allegato A individua gli Ait e i comuni di appartenenza, con riferimento ai livelli della gerarchia urbana, che sono costituiti da:

centri di livello inferiorepopolazione gravitante compresa tra i 10.000 e i 25.000 residenti;

centri di livello mediopopolazione gravitante compresa tra i 25.000 e i 100.000 residenti, con soglia minima di 50.000 nell’area metropolitana di Torino;

centri di livello superiorepopolazione gravitante superiore ai 100.000 residenti, senza superare i 600.000;

livello metropolitanoraggiunto solo da Torino, la cui area di gravitazione corrisponde al territorio regionale.

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Gli Allegati alle Norme di attuazione - Allegato B

Nell’ Allegato B è rappresentata una prima ipotesi di aggregazione per sub ambiti dei comuni appartenenti agli Ait.

I vari comuni, motivandole, possono proporre aggregazioni diverse.

I comuni ricompresi in un Ait, ai fini di un più efficace governo del territorio, potranno costituire apposite associazioni per la redazione di strumenti urbanistici intercomunali con riferimento ai sub ambiti dell’Ait di appartenenza.

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IndirizziTematiche

Messa a sistema di circuiti turistici che vanno a connettersi con quelli presenti negli AIT di Tortona, Ovada, Acqui Terme e della montagna genovese. Anche attraverso la ricerca di sinergie con il distretto commerciale incentrato sull’ Outlet di Serravalle Scrivia. Vengono quindi valorizzati progetti di inserimento nei circuiti del Distretto commerciale, di creazione di centri commerciali “naturali”, di commercializzazione delle produzioni agro-alimentari locali).Valorizzazione delle potenzialità legate al cicloturismo (percorsi coppiani, museo del ciclismo).

Turismo

Terzo valico dei Giovi. Potenziamento della linea ferroviaria Genova-Novi Ligure-Alessandria (Corridio 24).Revisione ed ammodernamento del tracciato autostradale A7 Genova-Serravalle.Integrazione e potenziamento nel distretto logistico alessandrino del retroporto di Genova dello scalo merci di Novi Ligure, dell’interporto di Arquata Scrivia e del centro logistico di Pozzolo Formigaro.Potenziamento dell’accessibilità autostradale (nuova tratta Strevi-Predosa della A26).

Trasporti e logistica

Potenziamento del polo dolciario attraverso progetti di ricerca,valorizzazione tecnologica, frastrutturazione.

Ricerca, tecnologia,

produzioni industriali

Sviluppo del settore agricolo:- in pianura: cerealicoltura, produzioni di biomasse da arboricoltura e biocarburanti da cereali, integrate nel piano energetico regionale assieme a quelle della pianura casalese e tortonese.- nelle colline: produzioni viti-vinicole, in connessione con gli AIT di Acqui e Ovada. Valorizzazioni di produzioni di eccellenza.- in montagna: produzione energetica da biomasse, utilizzando l’ingente patrimonio forestale.

Risorse e produzioniprimarie

Controllo della dispersione urbana residenziale e industriale, anche con allestimento di APEA, contenendo in particolare lo sviluppo urbano lineare di fondovalle prevalentemente produttivo tra Vignole Borbera e Borghetto di Borbera.Bonifica e riuso di siti industriali dismessi.Controllo dei rischi industriali, del rischio sismico, idraulico (fascia fluviale Scrivia) e idrogeologico (versanti montani e collinari).Rivitalizzazione della montagna utilizzando la progettazione specifica esistente e attraverso la conservazione e valorizzazione del patrimonio naturalistico (Riserva dell’ Orba, Parco delle Capanne di Marcarolo, ecosistemi delle aree seminaturali della montagna e parafluviali) e del paesaggio rurale collinare

Valorizzazione delterritorio

Gli Allegati alle Norme di attuazione - Allegato C

AIT 21 – Novi Ligure

Nell’Allegato C sono evidenziate, per ciascun Ait, le linee d’azione prevalenti da prendere in considerazione per la definizione delle politiche di sviluppo locale: esse costituiscono indirizzi e riferimenti di livello strategico alla scala regionale, da approfondire e integrare in sede di costruzione degli strumenti di programmazione e pianificazione alle varie scale.

Tali indicazioni, come illustrato nella diapositiva successiva, trovano una rappresentazione sintetica nella Tavola di progetto, nella quale si evidenzia, per ciascuna politica, la rilevanza che questa riveste nei diversi Ait.

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Ricerca , tecnologia e produzioni industriali

Turismo

Trasporto e logistica di livello sovralocale Valorizzazione del territorio

Riqualificazione territoriale

Risorse e produzioni primarie

Tavola di progetto

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La Valutazione ambientale strategica

Il processo di Valutazione ambientale strategica (Vas) del Ptr rappresenta lo strumento attraverso il quale analizzare e orientare i contenuti e gli obiettivi delle politiche ambientali, espressi ai vari livelli istituzionali, verso ipotesi di governo del territorio in linea con i principi dello sviluppo sostenibile e con le azioni di salvaguardia dell’ambiente.

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La Valutazione ambientale strategica

Il processo valutativo, avviato contestualmente per il Ptr e il Ppr, si è posto come obiettivi prioritari i seguenti aspetti:

• costituire un sistema unitario di riferimento per l’intero processo di pianificazione;

• rappresentare il momento di coordinamento tra gli obiettivi, le finalità e le azioni previste, con particolare riferimento all’integrazione delle componenti ambientali;

• definire criteri e indicatori per la valutazione delle politicheterritoriali e delle conseguenti ricadute ambientali;

• costituire lo strumento per favorire la partecipazione alla formazione dei piani sia degli enti con competenze ambientali/territoriali, sia del pubblico interessato.

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Bilancio ambientale territoriale

Il metodo del Bilancio Ambientale Territoriale (BAT) consente di analizzare le pressioni antropiche, generate da fonti specifiche, e lo stato della risorsa, attraverso l’individuazione di indicatori (rappresentativi della realtàambientale e scelti in base alla disponibilità effettiva dei dati presenti a livello regionale) che permettano di identificare e prevedere gli impatti significativi e quindi le risposte adeguate da adottare.

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Bilancio ambientale territoriale

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Per monitorare la fase attuativa del Ptr, si è costruito un sistema di indicatori di attuazione delle politiche, per il monitoraggiodelle ricadute delle previsioni del piano sul sistema della pianificazione provinciale e comunale e per la misurazione dellevariazioni delle caratteristiche delle componenti ambientali individuate.

L’impostazione del piano di monitoraggio del Ptr prevede una serie di indicatori associati agli obiettivi del piano, finalizzati a verificarne il grado di raggiungimento in termini quantitativi o, se l’obiettivo in oggetto non può essere associato a una soglia numerica di riferimento, in termini qualitativi.

Gli indicatori

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Gli indicatori

Sono state individuate due categorie principali di indicatori:

• gli indicatori di contesto

• gli indicatori di attuazione

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A ciascun indicatore è associata una scheda descrittiva contenente le informazioni relative alla sua definizione, alla sua qualificazione, al suo ambito geografico e temporale di riferimento.

Gli indicatori