IL NUOVO ORDINE USA DEL SECONDO DOPOGUERRA: • il nuovo ordine monetario: gli accordi di Bretton Woods

e il gold exchange standard

• il nuovo ordine geopolitico: ricostruzione europea, guerra fredda, aiuti al Terzo Mondo

SISTEMI MONETARI gold standard: fino alla Prima Guerra Mondiale i pagamenti internazionali si fanno in oro, l’oro circola liberamente e i biglietti di banca sono convertibili in oro gold bullion standard: dopo la guerra e prima della crisi monetaria del 1931, i biglietti di banca sono convertibili in barre o lingotti che però restano nelle banche e sono controllati dalla Banca Centrale che consente di usare l’oro solo per pagamenti all’estero di una certa importanza gold exchange standard: a partire dagli accordi di Bretton Woods e fino alla crisi del dollaro del 1971, l’oro è centralizzato nella Banca Centrale che può cedere, contro la moneta nazionale, oro oppure divise convertibili in oro (dopo la guerra l’unica moneta convertibile è il dollaro)

Accordi di Bretton Woods Deliberazione della Conferenza monetaria e finanziaria che si tenne dal 1° al 24 luglio 1944 presso la città di Bretton Woods, in New Hampshire (USA), con la partecipazione dei delegati di tutti i paesi alleati contro il Patto tripartito, compresa l’URSS. Entrati in vigore il 27 dicembre 1945, oltre a prevedere la costituzione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Banca Mondiale), gli accordi istituirono il nuovo sistema monetario internazionale, basato sul principio di stabilità costituito dai cambi fissi tra le monete e dal ruolo centrale del dollaro (gold exchange standard). Tale sistema monetario rimase in vigore fino al 1971, quando Nixon dichiarò la non convertibilità del dollaro.

Harry S. Truman Discorso inaugurale come Presidente degli Stati Uniti (20 gennaio 1949) I popoli della terra affrontano il futuro con grave incertezza, tra grandi speranze e grandi paure. In questo momento di dubbio, essi guardano agli Stati Uniti come mai prima per la buona volontà, la forza e come sapiente guida. [...] Il popolo americano desidera, ed è determinato a lavorare per ottenerlo, un mondo in cui tutte le nazioni e tutti i popoli sono liberi di governarsi come meglio credono e di realizzare una vita dignitosa e soddisfacente. [...] Nel perseguire questi obiettivi, gli Stati Uniti e le altre nazioni che hanno uguali idee si oppongono ad un regime che ha finalità e un concetto di vita completamente diversi. Tale regime aderisce alla falsa filosofia che pretende di offrire libertà sicurezza e maggiori opportunità per l’umanità. Ingannati da tale filosofia, molti popoli hanno sacrificato la loro libertà soltanto per imparare con dolore che l’inganno e il disprezzo, la povertà e la tirannia sono la loro ricompensa. Questa falsa filosofia è il comunismo. [...]

In primo luogo, noi continueremo a dare fermo sostegno alle Nazioni Unite e alle relative agenzie, e continueremo a cercare modi per rafforzare la loro autorità e ad aumentare la loro efficacia. Crediamo che le Nazioni Unite saranno rafforzate dalle nuove nazioni che si stanno formando nelle terre, avanzando verso l’auto-governo nell’ambito dei principi democratici. [...] In secondo luogo, continueremo il nostro programma per la ripresa economica mondiale. Questo significa, innanzitutto, che dobbiamo mantenere il nostro peso dietro il programma europeo per il recupero. Siamo fiduciosi del successo di questa grande impresa nel recupero del mondo. [...] In terzo luogo, si rafforzeranno le nazioni amanti della libertà contro i pericoli di aggressione. Stiamo elaborando, con un certo numero di paesi, un accordo comune che mira a rafforzare la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale. [...] In quarto luogo, dobbiamo avviare un chiaro nuovo programma affinché i vantaggi del nostro progresso scientifico e industriale siano disponibili per il miglioramento e la crescita delle aree sottosviluppate.

Walt W. Rostow ha sviluppato la famosa teoria degli stadi dello sviluppo economico. Sostiene che la modernizzazione economica avviene tramite cinque stadi: • società tradizionale, • precondizioni per il decollo industriale, • decollo industriale, • maturità, • società dei consumi di massa.

LA SCUOLA DEPENDENTISTA SUDAMERICANA la scuola cepalista e lo scambio ineguale

Raúl Prebisch (1901-1986), economista argentino. Fra il 1950 e il 1963 Prebisch fu Segretario Esecutivo della Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’America Latina (CEPAL). Successivamente, ricoprì la carica di Segretario Generale della Conferenza delle Nazioni Unite su Commercio e Sviluppo. Nel 1984 ritornò in Argentina per collaborare con il governo democratico di Alfonsin.

Paul Singer, economista brasiliano, studi sullo scambio ineguale

Arghiri Emmanuel, economista greco poi naturalizzato in Francia

Samir Amin, economista egiziano, direttore del Forum del Terzo mondo, con sede a Dakar

Andrè Gunder Frank (1929-2005), economista tedesco, tra i fondatori della Teoria della Dipendenza e della Teoria del Sistema Mondo

Ricardo e i suoi seguaci dopo di lui hanno illustrato la loro presunta «legge del vantaggio comparato» con l’esempio del commercio tra Inghilterra e Portogallo: il Portogallo produrrebbe vino, mentre l’Inghilterra produce tessili [...]. Ma non tutti i prodotti sono gli stessi, specialmente nei loro effetti sulle risorse e sulla capacità produttiva. L’Inghilterra si industrializzò, il Portogallo no [...]. Io non so se l’Inghilterra stesse producendo vino, ma il Portogallo stava producendo tessili. Grazie alla tipica linea politica di Ricardo, inserita nel trattato di Methuen e in tre precedenti accordi commerciali anglo-portoghesi, il Portogallo si deindustrializzò, cioè diventò più sottosviluppato, mentre all’Inghilterra avvenne il contrario [...]. Io penso che si possa ragionevolmente affermare che il risultato non fu solo un livello comparativamente più basso dello sviluppo del Portogallo che in Inghilterra, ma la formazione di ciò che oggi chiamiamo la struttura del sottosviluppo A. Gunder Frank, Sul sottosviluppo capitalista

Annamaria Vitale, I paradigmi dello sviluppo Rubbettino, 1994

Andrè Gunder Frank, Per una storia orizzontale della globalizzazione, Rubbettino, 2005

1971: Nixon dichiara l’inconvertibilità in oro del dollaro

1973: l’OPEC sospende le esportazioni di greggio verso gli USA

I Piani di Aggiustamento Strutturale (ASP) del FMI • tagli alla spesa pubblica • divieto di barriere doganali • privatizzazioni di proprietà, banche, imprese statali • apertura ai capitali stranieri • dollarizzazione

«Le piccole nazioni in via di sviluppo sono come barchette. Con le privatizzazioni e la veloce liberalizzazione dei mercati auspicata dal

FMI è stato come metterle in un mare in tempesta prima di riparare le falle dello scafo, prima che il comandante fosse pronto, prima che i

giubbotti di salvataggio fossero caricati a bordo»

J. E. Stigliz, La globalizzazione e i suoi oppositori, Einaudi 2002

U. Mattei e L. Nader, Il saccheggio. Regime di legalità e trasformazioni globali Bruno Mondadori 2010 J. E. Stigliz La globalizzazione e i suoi oppositori Einaudi 2002 M. Chossudovsky La globalizzazione della povertà Ed. Gruppo Abele 1999

Giovanni Arrighi (1937-2009)

Il lungo XX secolo, Il Saggiatore 2014 Adam Smith a Pechino, Feltrinelli 2008 I cicli sistemici di accumulazione, Rubbettino 1999

Immanuel Wallerstein Alla scoperta del sistema mondo Manifestolibri 2010

Annamaria Vitale, I paradigmi dello sviluppo Rubbettino, 1994

i materiali (letture, articoli, dispense) relativi al corso si trovano sul sito www. turchetto.eu/corsi bibliografia (testi cui si è fatto riferimento in queste lezioni): S. Amin, Lo sviluppo ineguale. Saggio sulle formazioni sociali del capitalismo periferico, Einaudi 1972 G. Arrighi, Il lungo XX secolo, Il Saggiatore 2014 G. Arrighi, Adam Smith a Pechino, Feltrinelli 2008 G. Arrighi, I cicli sistemici di accumulazione, Rubbettino 1999 M. Chossudovsky, La globalizzazione della povertà, Ed. Gruppo Abele 1999 A. Emmanuel, Lo scambio ineguale, Einaudi 1970 A. Gunder Frank, Per una storia orizzontale della globalizzazione, Rubbettino, 2005 U. Mattei e L. Nader, Il saccheggio. Regime di legalità e trasformazioni globali, Bruno Mondadori 2010 R. Prebisch, La crisi dello sviluppo argentino, Mimesis 199 W. W. Rostow, The Stages of Economic Growth: A Non-Communist Manifesto (scaricabile in .pdf) J. E. Stigliz, La globalizzazione e i suoi oppositori, Einaudi 2002 A. Vitale, I paradigmi dello sviluppo, Rubbettino, 1994 Immanuel Wallerstein, Alla scoperta del sistema mondo, Manifestolibri 2010