Il Nuovo Galletto n.42
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Anno 3 - Numero 421 Ottobre 2011
La voce del tifoso
Anno 3 - Numero 421 Ottobre 2011
PeriodicoDiffusione gratuita
pagina 7
La vicendaTarantini
Vincere è di rigore!Dopo una setti mana nella quale ha tenuto
banco il caso sti pendi e il rischio penaliz-zazione, quasi non ci si è accorti che è ar-
rivata la parti ta contro il Livorno. Eppure questa è una gara importante, di quelle che possono in-
dirizzare il campionato in una direzione piutt osto che in un’altra. Solo vincendo, il Bari darebbe un senso al rocambolesco successo sul campo del Sassuolo e si mett erebbe sulla scia delle squadre che lott ano per i play off ...
Juventus - MilanDERBYD’ITALIA a pagina 3
conti nua a pagina 5BARI
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VORN
O
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Champions League: tripletta Italiana
pagina 6
Marotta, il golritrovato
Diamo un senso alla vittoria rocambolesca sul campo del Sassuolo.
di Enzo TAMBORRA
Conte, ne sai una più del diavolo?“La Juventus è da scudett o? La verità è che siamo arrivati setti -mi negli ulti mi due anni. Perciò, piedi per terra: la strada è lunga e tortuosa”. Con queste parole An-tonio Conte ha tentato di smor-zare le tante aspett ati ve improv-visamente tornate sulla Signora. Emblemati co è lo slogan dei ti fosi bianconeri: “Per la Juve vincere non è importante, è la sola cosa che conta”. Un mott o ancor più valido nella stagione dell’esor-dio del nuovo stadio bianconero. Con tali presupposti , diffi cile che att ecchisca l’ammonimento a vo-lar basso. Ed in fondo, Conte è il primo a voler sognare. Lui che non sa mai perdere, non accett e-rebbe in nessun caso di fi rmare per un piazzamento diverso dal primo. Anche perché, malgrado non convinca ancora in pieno, la Juventus in vett a per adesso ci sta. Tutt avia, il vero esame arriva ora. Domani sera, per l’esatt ezza, quando Del Piero e compagni ri-ceveranno il Milan. Il primo scon-tro d’alto lignaggio per la Signo-ra che fi no ad ora ha aff rontato soltanto le “pericolanti ” Parma, Siena, Bologna e Catania. Diame-tralmente opposto il percorso dei rossoneri che, invece, se la sono
vista con Lazio, Napoli e Udinese prima di batt ere il Cesena. Ott o punti le zebrett e, cinque per il Diavolo. Facile intuire che Alle-gri punti dritt o al colpaccio per puntare all’aggancio in classifi ca e per rilanciare le quotazioni del suo gruppo. Perché nessuno tra i rossoneri ha intenzione di scu-cirsi così facilmente il tricolore dalla maglia. I campioni d’Italia in carica arriveranno a Torino ancora falcidiati dalle assenze. Tutt avia, dall’infermeria è uscito Zlatan Ibrahimovic. Ovvero, l’uo-mo che può potenzialmente può decidere la gara con uno dei suoi mille colpi. E che sicuramente ha il dono di mett ere in panico qualsiasi difesa. Il derby d’Italia, dunque, mett e di fronte chi vuol tornare grande nel rispett o di un glorioso passato e chi grande, invece, ci vuol restare per pro-lungare il più possibile uno splen-dido presente. Una sfi da, insom-ma, che chiarirà chi è desti nato a recitare da protagonista. A meno che le due big non conti nuino a nascondere la loro vera identi tà. Lasciando il proscenio alle out-sider che stanno caratt erizzando questo bizzarro primo scorcio di stagione.
© Riproduzione riservata
di Davide LATTANZI
3www.ilnuovogalletto.it1 Ott obre 2011
Stadio San Nicolaore 15.00
Tre su tre. Nell’ulti ma due giorni di Champions League il calcio italiano ha riprovato l’ebbrezza di risenti rsi
grande in Europa. Presto per dire che si tratti di un segnale di rinascita, ma questo pieno di vitt orie e di punti può consenti -re di viaggiare con maggiore fi ducia sui campi più presti giosi di Europa. Lo sta già facendo con sorprendente abilità il Napoli di Mazzarri. Tutt o sembra, tranne che una squadra che si riaff accia tra i grandi dopo ventuno anni. Dopo lo scoppiett ante de-butt o sul campo del Manchester City, altra prova autoritaria contro gli spagnoli del Villareal, matati in pochi minu-ti . Con Lavezzi, Hamsik e Cavani, supportati da un impianto di gio-co solido e rodato, questo Na-poli può togliesi parecchi sfi zi e superare quello che sem-brava un girone impossibile. Così come in campionato, l’eff ett o Ranieri si è avverti to anche in Europa. La vitt oria per tre a due sul campo del Cska Mosca rilancia l’Inter dopo l’assurda sconfi tt a inter-na contro i turchi del Trazbon-spor, il punto più basso della
comica gesti one Gasperini. Si potrà obiet-tare che i nerazzurri si siano fatti rimonta-re due gol di vantaggio prima di piazzare la stoccata vincente con Zarate, ma in fi n dei conti fa parte del dna dell’Inter, chiamata anche dai suoi ti fosi “la pazza”. Infi ne, il Milan, sempre più nel segno di Cassano. Non doveva giocare mai Fantantonio, ma in poche setti mane ha smalti to chili e pan-
chine. Ora gioca e fa gol, come accaduto contro il Viktoria
Plzen. Il Milan, non più dei brasiliani, è sem-
pre più nel segno s u o e di Ibra.
Napoli, Inter e Milan che spettacolo!
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di Enzo TAMBORRA
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vs
Editoriale di Enzo TAMBORRA
Padova
Brescia
Torino
Sampdoria
Grosseto
Sassuolo
Livorno
Reggina
Verona
Pescara
BARI
Albinoleffe
Cittadella
Empoli
Varese
Nocerina
Crotone
Modena
Juve Stabia
Vicenza
Gubbio
Ascoli
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14
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conti nua da pagina 1
Dopo una setti mana nella quale ha tenuto banco il caso sti pendi e
il rischio penalizzazione, quasi non ci si è accorti che è arriva-ta la parti ta contro il Livorno. Eppure questa è una gara im-portante, di quelle che posso-no indirizzare il campionato in una direzione piutt osto che in
un’altra. Solo vincendo, il Bari darebbe un senso al rocam-bolesco successo sul campo del Sassuolo e si mett erebbe sulla scia delle squadre che lott ano per i play off , obietti -vo dichiarato dallo stesso al-lenatore. Al momento il Bari non è all’altezza delle migliori, ma se giocando così male è a metà classifi ca, può essere un buon segnale. Solo che già oggi
dovrà dimostrare di essersi meritato la fortuna che gli ha permesso di sbancare per la seconda volta in pochi giorni il campo di Modena. Contro il Sassuolo ha avuto due rigori a favore (fatt o più unico che raro in trasferta) e ha trovato un arbitro che nel dubbio ha sempre dato contro ai padroni di casa. Ma eccezionalmente ci può stare: meglio a noi che agli
altri. E chissà che quella parti ta non si trasformi in un assist per Torrente e i suoi ragazzi. Ed al-lora sarà il caso batt ere il Livor-no di Novellino e di infrangere il tabù del San Nicola, dove il Bari non vince da un anno esatt o. Magari anche con un paio di rigori a favore: tanto c’è Marott a che li trasforma.
© Riproduzione riservata
Vincere è di rigore !
1 Lamanna, 2 Crescenzi, 55 Borghese, 3 Dos Santos, 29 Garofalo, 54 Bogliacino, 5 Donati (c), 6 De Falco, 34 Defendi, 28 Marotta, 83 De Paula
33 Bardi, 23 Lambrughi, 17 Miglionico,3 Pieri, 77 Salviato, 6 Barone, 20 Genevier,
21 Luci (c), 70 Rampi, 8 Dionisi, 9 Paulinho
CLASSIFICA
Le altre... di B
Dopo il big match giocato ieri sera a Genova tra Sampdoria e Torino, quest’oggi va in scena una sfi da
parti colarmente suggesti va. Il Padova di Mister Dal Canto, autenti ca rivelazione di questo campionato, sarà ospite dell’Em-poli, formazione un po’ in ombra in que-sto primo scorcio di stagione, ma che hanno dalla loro l’esperienza e la classe di giocatori come Tavano. Fino ad oggi il Padova è imbatt uto lontano dall’Euganeo, con una vitt oria e due pareggi, ma in To-scana troverà un avversario che non può permett ersi ulteriori passi falsi e venderà cara la pelle per non rischiare di compro-mett ere già ad Ott obre una stagione che avrebbe dovuto vederlo protagonista.
5www.ilnuovogalletto.it1 Ott obre 2011
Stadio San Nicolaore 15.00 CLASSIFICA
Professionebomber
© Riproduzione riservata
Nel viaggio alla scoperta del nuovo Bari, oggi tocca ad Alessandro Marott a. Nato
il 15 luglio 1986, a Napoli, ha fi rma-to con il Bari un contratt o di quatt ro anni.Alessandro Marott a, come si sente dopo aver fi nalmente segnato?“In realtà, non ho mai perso la fi du-cia in me stesso. Ma la doppiett a di Sassuolo mi ha caricato. Torrente dice che una volta sbloccato non mi ferme-rò: spero proprio che abbia ragione. Intanto, vorrei quanto prima rompere il ghiaccio anche su azione”.Come ha reagito alle criti che in segui-to alle sue prime prestazioni?“I giudizi negati vi non mi hanno mai smontato. Anzi: mi spronano a ti rar fuori il meglio di me. Ho giocato nelle categorie più basse: ad Olbia, Scafati , nell’Igea Virtus. Vengo dalla gavett a e so che cosa signifi ca mangiare pol-vere”.A proposito, è vero che qualche anno fa ha pensato di lasciare il calcio?“Sì, perché non riuscivo ad avere un’occasione nel calcio che conta. Poi, i 22 gol segnati nell’Arrone in Serie “D” mi hanno posto all’att enzione di
Daniele Faggiano, capo degli osservatori di Perinetti . Così, l’ex ds biancorosso mi fece fi rmare per il Bari. Le due buone stagio-ni a Gubbio e Lucca mi hanno permesso di essere qui. Ma se non fosse arrivata la svolta avrei cercato un lavoro”.Che cosa signifi ca il Bari per lei?“L’occasione della vita. Il mio obietti vo è di-ventare il centra-vanti ti tolare del Bari per tanto tem-po. Darò l’anima pur di riuscire nel mio intento”.Oggi arriva il Livorno: è giunto il mo-mento di ritrovare la vitt oria in casa?“Lo spero proprio. I toscani sono una delle big del torneo: batt erli signi-fi cherebbe dare un segnale forte al campionato. Ai ti fosi chiedo di starci vicino. Conosco bene il calcio di Tor-rente e so quanto può essere reddi-ti zio: appena saremo al top, nulla ci vieterà di essere ambiziosi”.
di Davide LATTANZI
Professionebomber
© Riproduzione riservata
Nel viaggio alla scoperta del nuovo Bari, oggi tocca ad Alessandro Marott a. Nato
il 15 luglio 1986, a Napoli, ha fi rma-to con il Bari un contratt o di quatt ro anni.Alessandro Marott a, come si sente dopo aver fi nalmente segnato?“In realtà, non ho mai perso la fi du-cia in me stesso. Ma la doppiett a di Sassuolo mi ha caricato. Torrente dice che una volta sbloccato non mi ferme-rò: spero proprio che abbia ragione. Intanto, vorrei quanto prima rompere il ghiaccio anche su azione”.Come ha reagito alle criti che in segui-to alle sue prime prestazioni?“I giudizi negati vi non mi hanno mai smontato. Anzi: mi spronano a ti rar fuori il meglio di me. Ho giocato nelle categorie più basse: ad Olbia, Scafati , nell’Igea Virtus. Vengo dalla gavett a e so che cosa signifi ca mangiare pol-vere”.A proposito, è vero che qualche anno fa ha pensato di lasciare il calcio?“Sì, perché non riuscivo ad avere un’occasione nel calcio che conta. Poi, i 22 gol segnati nell’Arrone in Serie “D” mi hanno posto all’att enzione di
Daniele Faggiano, capo degli osservatori di Perinetti . Così, l’ex ds biancorosso mi fece fi rmare per il Bari. Le due buone stagio-ni a Gubbio e Lucca mi hanno permesso di essere qui. Ma se non fosse arrivata la svolta avrei cercato un lavoro”.Che cosa signifi ca il Bari per lei?“L’occasione della vita. Il mio obietti vo è di-ventare il centra-vanti ti tolare del Bari per tanto tem-po. Darò l’anima pur di riuscire nel mio intento”.Oggi arriva il Livorno: è giunto il mo-mento di ritrovare la vitt oria in casa?“Lo spero proprio. I toscani sono una delle big del torneo: batt erli signi-fi cherebbe dare un segnale forte al campionato. Ai ti fosi chiedo di starci vicino. Conosco bene il calcio di Tor-rente e so quanto può essere reddi-ti zio: appena saremo al top, nulla ci vieterà di essere ambiziosi”.
di Davide LATTANZI
Foto Nino Rosito
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Reg. trib. Bari n. 34 del 14/09/2009Direttore responsabile: Vincenzo Tamborra
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Motegi (Giappone), 29 set. (LaPresse) - Alla vigilia del Gp del Giappone a
Motegi lo spagnolo Jorge Lorenzo non ha ancora gett ato la spugna per ciò che concerne la lott a al ti tolo mondiale: “Casey ha vinto davvero parecchie gare, fi nendo sul podio più volte di ogni altro pilota,
ha spiegato il pilota della Yamaha forse ora è tardi per lott are con lui per la leadership della classifi ca ge-nerale, ma mancano ancora quat-tro gare, 100 punti in palio, quindi non si può mai sapere. Dobbiamo lott are per ott enere la vitt oria in ogni gara”, ha concluso Lorenzo.