Il nuovo Enea - Energia Media 2016

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Con la nuova legge il vecchio Enea “Ente Nazionale Energia e Ambiente” è stato trasformato in Agenzia di “diritto pubblico fina- lizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica, nonché alla pre- stazione di servizi avanzati alle imprese, alla pubblica amministra- zione e ai cittadini nei settori dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo economico sostenibile” È stato inoltre modificato e reso più essenziale il nuovo siste- ma di “Governance”, più adatto ai nuovi compiti, costituito dal Presidente che dirigerà direttamente l’ENEA, oltre ad esser- ne il legale rappresentante e da un Consiglio di Amministrazio- ne è formato da soli tre componenti, compreso il Presidente. Come appare evidente dal testo della legge, oltre alla conferma del tradizionale compito della ricerca nei settori della produzione e consumo dell’energia e della difesa dell’ambiente, la principale novità introdotta è rappresentata dalla netta esplicitazione del ruolo relativo alla prestazione di servizi avanzati alle imprese, alla pubblica amministrazione e ai cittadini per uno sviluppo economi- co sostenibile. Più in dettaglio compito essenziale della nuova Agenzia, anche incrementando le collaborazioni internazionali, è lo sviluppo dell’innovazione tecnologica di prodotto e di proces- so del sistema produttivo nazionale, oramai quasi completamen- te rappresentato dalle PMI, che ovviamente sono carenti sul pia- no dell’innovazione tecnologica. Molti sono i settori nei quali do- vrà operare il nuovo Enea: l’efficientamento energetico del patri- monio edilizio pubblico e privato, la creazione di un trasporto Giuseppe Bianchi Il nuovo Enea La fine del commissariamento e il rilancio della ricerca industriale italiana

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L'articolo di Giuseppe Bianchi sulla recente riforma dell’ENEA - che ne ha consentito l’uscita da un lungo commissariamento - vuole essere un primo contributo a un dibattito sulle strategie e gli interventi per un rilancio della ricerca industriale italiana a supporto delle imprese, con particolare riferimento alle PMI.

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Con la nuova legge il vecchio Enea “Ente Nazionale Energia e

Ambiente” è stato trasformato in Agenzia di “diritto pubblico fina-

lizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica, nonché alla pre-

stazione di servizi avanzati alle imprese, alla pubblica amministra-

zione e ai cittadini nei settori dell’energia, dell’ambiente e dello

sviluppo economico sostenibile”

È stato inoltre modificato e reso più essenziale il nuovo siste-

ma di “Governance”, più adatto ai nuovi compiti, costituito

dal Presidente che dirigerà direttamente l’ENEA, oltre ad esser-

ne il legale rappresentante e da un Consiglio di Amministrazio-

ne è formato da soli tre componenti, compreso il Presidente.

Come appare evidente dal testo della legge, oltre alla conferma

del tradizionale compito della ricerca nei settori della produzione

e consumo dell’energia e della difesa dell’ambiente, la principale

novità introdotta è rappresentata dalla netta esplicitazione del

ruolo relativo alla prestazione di servizi avanzati alle imprese, alla

pubblica amministrazione e ai cittadini per uno sviluppo economi-

co sostenibile. Più in dettaglio compito essenziale della nuova

Agenzia, anche incrementando le collaborazioni internazionali, è

lo sviluppo dell’innovazione tecnologica di prodotto e di proces-

so del sistema produttivo nazionale, oramai quasi completamen-

te rappresentato dalle PMI, che ovviamente sono carenti sul pia-

no dell’innovazione tecnologica. Molti sono i settori nei quali do-

vrà operare il nuovo Enea: l’efficientamento energetico del patri-

monio edilizio pubblico e privato, la creazione di un trasporto

Giuseppe Bianchi

Il nuovo EneaLa fine del commissariamento e ilrilancio della ricerca industriale italiana

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pubblico efficace e conveniente, la difesa, soprattutto preventiva, del territorio per

eventi metereologici estremi ormai molto frequenti, la valorizzazione e protezione del-

l’agroalimentare italiano, la protezione sismica, la cura dei beni culturali e infine la diffu-

sione della chimica verde e dell’innovazione delle materie prime strategiche.

Lo svolgimento dell’attività sopra descritta non può limitarsi a uno sviluppo tecnolo-

gico autonomo da mettere a disposizione dei potenziali utenti, né basta rendere fa-

cilmente disponibili le conoscenze già sviluppate, e i programmi in corso per il loro

conseguimento.

Le azioni da svolgereÈ necessario ideare e realizzare una collaborazione istituzionale tra creatori e utilizzatori

delle conoscenze, serve cioè un ruolo pubblico attivo teso a individuare realisticamente

le esigenze delle imprese, della pubblica amministrazione e più in generale dei cittadini

e su questa base creare un’efficace capacità di creare l’individuazione e il trasferimen-

to di tutte le conoscenze che sono necessarie allo sviluppo economico oltre che dell’am-

biente e della salute pubblica del sistema nazionale nel suo complesso.

Su questa impostazione, che assegna un ruolo prioritario al sostegno dello sviluppo tec-

nologico delle imprese, il giudizio sulla nuova legge, esplicitamente denunciato da par-

te dei sindacati e organizzazioni dei ricercatori, è stato nettamente contrario. È stata

espresso il parere favorevole invece a una ideologia tesa a premiare essenzialmente la

“libertà della ricerca” come essenziale strumento del progresso civile a livello mondiale.

Questa affermazione è certamente corretta, ma sarebbe un errore non considerare il

nuovo ruolo dell’Enea aggiuntivo e non sostitutivo della liberà della ricerca. Ci sono d’al-

tra parte altre istituzioni in Italia (Università, CNR, altre strutture) dove la ricerca libera è

non solo possibile ma assolutamente auspicabile perché l’evoluzione della scienza e i

suoi effetti positivi sulla comunità umana sono sempre più evidenti.

Inoltre l’iniziativa varata dal Parlamento italiano per una modifica sostanziale del ruolo

del nuovo Enea deve essere approvata senza riserve anche tenendo conto dello stato

di crisi economica acuta dell’Italia con i riflessi pesanti per l’occupazione soprattutto gio-

vanile. Favorire la ripresa, finalizzando la ricerca in modo sempre più diretto a tale sco-

po, appare non solo ragionevole in sé ma addirittura indispensabile considerando so-

prattutto i tempi stretti che la situazione impone.

Infatti l’evoluzione sempre più coinvolgente del mercato mondiale rischia per motivi ov-

vi di emarginare comunque il ruolo e l’economia del nostro Paese.

Energia Media 2016

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Da una parte il calo della domanda interna di beni e servizi, e dall’altra l’importazione

di prodotti spesso scadenti ma a prezzi molto bassi, determina la caduta dei consumi

nazionali con il connesso calo della produzione industriale e dell’occupazione. Il rime-

dio per modificare questa grave congiuntura consiste nel lancio di un robusto piano di

ricerca industriale per produrre prodotti e servizi nuovi a prezzi bassi. Ciò è soprattutto

necessario per evitare contestualmente soprattutto la disoccupazione giovanile e la fu-

ga dei nostri giovani cervelli verso Paesi economicamente e politicamente messi me-

glio dell’Italia. Sulla base delle considerazioni esposte sarebbe quindi opportuno acco-

gliere subito e di buon grado la novità del cambiamento di ruolo dell’Enea e porre su-

bito mano all’elaborazione di un’iniziativa che traduca in risultati concreti le indicazioni

strategiche e programmatiche contenute nella legge.

Sul piano degli obiettivi programmatici prioritarie dovrebbero essere le seguenti esi-

genze chiave:

• Sostenere l’esportazione di beni e servizi tecnologicamente avanzati

• Razionalizzare i consumi interni evitando gli sprechi soprattutto di energia

• Prevenire gli effetti dei dissesti territoriali legati al cambiamento del clima

• Proteggere la produzione tipica nazionale soprattutto nell’agricoltura

• Attivare una estesa collaborazione con altri Paesi anche nel settore della ricerca

ConclusioniLa traduzione di questi obiettivi in risultati concreti è legata a due essenziali condizioni:

I. Verifica della capacità sul piano delle conoscenze scientifiche, tecnologiche e gestio-

nali dell’attuale struttura della nuova Agenzia. Non si intende con tale affermazione

mettere in dubbio la preparazione dei singoli ricercatori, capaci di ideare e ottenere

finanziamenti anche dall’estero su ambiziosi progetti di ricerca, ma di considerare

realisticamente il fatto che la “Nuova Agenzia” si basa su un organismo ormai invec-

chiato: l’età media dei dipendenti supera i 50 anni e i ricercatori più esperti supera-

no ormai i 60 anni. È necessaria quindi una consistente assunzione di giovani (evi-

tando così la tanto lamentata “fuga dei cervelli”). Inoltre la numerosità dei centri di

ricerca dell’Enea, dispersi sul territorio nazionale, se da un lato può risultare un pun-

to di forza rispetto ai nuovi compiti assegnati, dall’altro pone esigenze gestionali che

devono essere anch’esse adeguatamente rinnovate. La nuova eccellente legge, per

rimanere tale anche nei fatti, richiede quindi un riesame del finanziamento dell’Ente.

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II. Le iniziative da attuare in rapporto agli obiettivi indicati e che sono implicite nel conte-

nuto della legge, richiedono un modello operativo sostanzialmente nuovo. È necessario

un ruolo attivo dello Stato e delle amministrazioni locali per una collaborazione istitu-

zionalizzata con le varie associazioni imprenditoriali per la scelta dei progetti prioritari

da varare e la conseguente ripartizione degli investimenti necessari. La nuova Agenzia

deve rappresentare lo strumento operativo per rendere efficace il nuovo modello di

intervento per rilanciare la ripresa economica e la sicurezza ambientale del Paese.

Un capitolo da considerare, come ulteriore potenziale ruolo dell’Enea, è la “certificazio-

ne” del rispetto delle norme che verranno eventualmente decise dal Governo sulle tema-

tiche programmatiche indicate.

L’autore

Giuseppe Bianchi è stato Direttore di Dipartimento presso l‘ENEA (Nucleare e Energie rin-

novabili), Direttore Generale per le Fonti di Energia del Ministero dell’Industria, Consigliere

in vari periodi dei Ministri del Bilancio e dell’Ambiente, membro dei Cda di ENI; ENEL;

ENEA e del Governing Board dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Docente a contratto

di Economia e tecnologie delle fonti di energia alle Università di L’Aquila e della Sapienza,

ha diretto la Rivista “Energia e Materie Prime- Nuove tecnologie”. È stato Direttore del-

l’Unità Programmazione strategica del CNR. Per l’Autorità dell’Energia ha contribuito ai alla

elaborazione dei Piani Triennali per la Ricerca sul Sistema elettrico nazionale e  la gestione

degli Accordi di Programma tra il MiSE e CESI Ricerca, Enea e CNR. È stato Presidente del

Comitato Nazionale Ecolabel ed Ecoaudit e Chairman del Forum europeo degli Organismi

di Accreditamento dei Verificatori ambientali EMAS per la certificazione della qualità am-

bientale della gestione delle imprese e del territorio.

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