il no lo GIULIO CESARE - Morcelliana stampa/STORICA_LIBRI... · 2020. 6. 23. · STORICA NATIONAL...
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LA MORTE DI GIULIO CESAREIL COMPLOTTO DELLE IDI DI MARZO
SAMURAI, GUERRIERI DA LEGGENDA
LA VALLE DEI REL’ESPLORAZIONE DELLA NECROPOLI REALE
EPIDAURO, CASA DI CURA DELLA GRECIA
UN MESSIA CONTRO ROMALA GUERRA DI SIMON BAR KOKHEBA
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D edicò la sua vita a sanare le patologie connesse alla natu-ra femminile, partendo dal presupposto che molte don-ne provavano imbarazzo a rivolgersi ai medici maschi. Trotula De Ruggiero, nata e vissuta a Salerno nell’XI secolo, si concentrò sul cor-po delle donne in un mo-mento in cui persino i di-scorsi su tale argomento erano sgraditi o considera-ti sconvenienti. Da un pun-to di vista religioso il corpo delle donne era considera-
E rano chiamate “beate del principe” oppure “sante di corte” le don-ne cui tra XV e XVI secolo venivano riconosciute par-ticolari doti spirituali e so-prannaturali. Acclamate dalle folle, esse godettero di un largo seguito, capaci com’erano d’influenzare le scelte dei principi. Erano profete, visionarie, in ge-nerale donne dal forte cari-sma: con le loro profezie intervenivano indiretta-mente nella politica degli stati dell’Italia centro-set-
to la fonte primaria del pec-cato, mentre da quello cul-turale esso doveva essere sottratto alla vista di altri uomini, a eccezione dei ma-riti. Sulla base di tali pre-supposti il giornalista scien-tifico e scrittore Pietro Greco spiega i meriti più grandi della cosiddetta sa-natrix salernitana: «È dav-vero lei la donna che mille anni fa o poco meno ha inau-gurato, almeno in Europa, la ginecologia, l’ostetricia e più in generale la medicina delle donne, cioè pensata
tentrionale. Nell’epoca del cosiddetto “Rinascimento delle sante vive” donne come Lucia da Narni a Ferrara, Osanna Andreasi e Stefania Quinzani a Mantova o Ve-ronica di Binasco a Milano arrivarono al rango di pie consigliere. Le loro profezie davano legittimazione so-prannaturale al potere po-litico, rafforzando di con-seguenza il consenso del principe. Nelle loro mani stava cioè il potere di favo-rire la pace o la guerra: «Le profezie diventavano atto
per le donne e fatta da don-ne». Esponente autorevole della scuola medica saler-nitana, teorica della preven-zione attraverso l’igiene, Trotula si occupò anche di cosmesi. Secondo l’autore, «con molti secoli d’anticipo, giunge alla medesima con-clusione dell’attuale Orga-nizzazione mondiale della sanità: la salute non è solo l’assenza di malattie, ma molto di più. È benessere fisico e psichico». Eppure di questa donna medico si è negata persino l’esistenza, come accadde a molte altre nel momento in cui arriva-rono a ricoprire ruoli di ri-lievo. Addirittura secondo l’autore, «si è ammesso che, se proprio è esistita, allora non poteva che essere un maschio».
politico, volto a pronosti-care e quindi a spiegare e soprattutto a esorcizzare calamità naturali e castighi divini, come la peste o le guerre, ma anche a spinge-re il potere laico ad attuare un determinato programma». Con queste parole la storica Marina Caffiero spiega il grande margine in termini di autonomia detenuto da sante, profete e visionarie fino a quando la Chiesa, usci-ta dal Concilio di Trento (1545-1563), non relegò que-ste ragazze alla clausura nei conventi. Secondo l’autrice, infatti, «la paura del demo-nio e della sua costante pre-senza nel mondo si alleava con il timore maschile del-la concorrenza del ruolo femminile all’interno della società cristiana».
Trotula, pioniera della medicina delle donne
Profete e visionarie dalle corti alla clausura
STORIA MEDIEVALE
STORIA MODERNA
Pietro Greco
TROTULA. LA PRIMA DONNA MEDICO D’EUROPAL’asino d’oro, 2020; 207 pp.; ¤ 15
Marina Caffiero
PROFETESSE A GIUDIZIOMorcelliana, 2020; 170 pp.; ¤ 17
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