IL MUSEO DEL MONDO 21 - La Stiratrice Di Edgar Degas (1869-72 Circa) - La Repubblica 19.05.2013
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7/30/2019 IL MUSEO DEL MONDO 21 - La Stiratrice Di Edgar Degas (1869-72 Circa) - La Repubblica 19.05.2013
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RCULT 52
DOMENICA 19 MAGGIO 2013
llaa RReeppuubbbblliiccaaIL MUSEODELMONDOMELANIA MAZZUCCO
FOTODIBASSOCANNARSA
LARTISTA
Edgar Degas (1834-1917), pittorefrancese. Di famigliaborghese, espone allaprima mostra degliImpressionisti, nel1874. Ma, pi che gliesterni scelti daicompagni, preferiscerappresentare gliinterni dei caff e deiteatri e il movimentodelle ballerine
epoca conta, diceva.Se fosse vissuto nel 600, avrebbe dipintoopulente Susanne al bagno; alliniziodell800, odalische, come il venerato In-gres: corpi sognati, senza rapporto con lavita, solo con larte stessa. Ma Degas eranato nel 1834 e quando pose fine al suoapprendistato i pittori uscivano dai mu-
sei e piantavano il cavalletto sotto il cielo.Cercavano la verit feriale. Laspra realt.E i naturalisti scrivevano tetre storie dioperai, prostitute e lavandaie: larte nondoveva pi escludere i lavoratori. La mo-dernit imponeva una nuova forma dibellezza, e talvolta esibiva la bruttezza,lenergia grezza della vita. Degas era unborghese ricco e di ottimi studi: nato perdisegnare, si era formato copiando e as-similando i capolavori del Rinascimento,perfezionando la fermezza della linea, ilmodellato, la figura; rivendicava la conti-nuit della tradizione e in politica diven-ne prudente. Eppure si ritrov, senza esi-tare, dalla parte dellinnovazione. La suaarte non tendeva alleloquenza n allapoesia, disse Valry: non cercava che laverit nello stile e lo stile nella verit.
In disparte, protetto dagli occhiali conle lenti blu, libero da scuole e gruppi (ben-ch sodale con gli impressionisti), in-fluenz la pittura (europea e non solo) fi-
no a 900 inoltrato. Credeva solo alla di-sciplina, al rigore, al mestiere: lavor an-che quando la malattia agli occhi lo co-strinse ad abbandonare i pennelli e i co-lori a olio per dedicarsi al pastello. Poichlarte non si espande ma si riassume, lasua opera si concentra su pochi soggetti:corse di cavalli; ballerine (sul palco del-lOpra, a lezione o esauste dietro le quin-te, in uninfinit di scorci e variazioni);teatri, caff, uffici, modiste; stiratrici e in-fine solo donne senza attributi o identit:nude con tinozza.
Le stiratrici occupano la sua fantasiaper una quindicina danni. Nel 1874, aEdmond de Goncourt che visita il suo stu-dio ingombro di Stiratrici (5 le esporrnella II Mostra Impressionista del 1876),infligge la spiegazione sulla differenza frail colpo di ferro appoggiato e quellocircolare: lo affascina la dura vita diquelle donne. Degas le studia al lavoro: lointeressa la loro manualit e la materia lu-
minosa delle biancherie. Ma col passaredel tempo losservazione partecipe simuta in entomologico distacco: le stira-trici diventano plebee sbadiglianti, sfattedalla fatica, condannate allalcolismo.
La stiratricedi Monaco la prima, e pigrande, della serie. La raffigurazione frontale: in seguito Degas sceglier puntidi vista pi ricercati, col soggetto di trequarti o di spalle. una sinfonia in bian-co, orchestrata su pochi altri colori: le sfu-mature del rosa e del bruno quasi un da-gherrotipo. La nota dominante alludeanche al vapore che satura lambiente.Pennellate larghe e dense coprono la su-perficie della tela. La ragazza del popolo,giovanissima, paffuta, polposa, stira unlenzuolo: la stoffa, lucida, lascia intrave-dere un ricamo vegetale. Forse il lenzuo-lo di un corredo nuziale, ma non il suo:non potrebbe permetterselo.
Degas, nevrotico dromomane, esplo-rava volentieri i quartieri operai, curiosa-va in modesti appartamenti bui. Si docu-mentava con scrupolo. Ma qui come inaltri suoi ritratti lambiente resta som-mario e indefinito: la biancheria, appesasui fili ad asciugare, forma la parete difondo che serve a far spiccare pi netta lafigura della stiratrice. Bocca rossa, capel-li neri, pelle lunare, indossa una gonnascura e un corpetto bianco scollato. Gli
occhi neri assonnati rivolti verso di noi.Ha lespressione intimidita e per fiera dichi s scoperta degna di posare per un ar-tista.
Degas, che a van Gogh sembrava unnotaio e a Goncourt un ipocrita con losguardo obliquo da assassino, era bruta-le con le sue modelle: le rimproverava dimutare posizione senza permesso espesso imprecava, insultava. Nella fasetarda, semi-cieco, aveva bisogno di toc-carle, di averle sempre sotto mano. Qui,invece, si sistemato davanti al tavolo dalavoro: alla giusta distanza. La ragazza sisforza di restare immobile. Ma non pu.Cos Degas non riesce a stabilire la posi-zione delle sue braccia e della mano de-stra sul ferro da stiro. E forse nemmenovuole. la dinamica del gesto che lo inte-ressa. Lascia visibili sulla tela i pentimen-ti lombra irreale del braccio nella po-stura scartata. E la mano sul ferro (sdop-
piata) sembra in movimento, come sedue fotogrammi fossero stati sovrappo-sti. La ragazza si muove, il pittore si muo-ve: si guardano. La corrente di empatiache passa dalluno allaltra diventa luceaccecante.
Degas che non si spos mai, per man-canza di passione, e visse con la fedele go-vernante Zo Cloisier non ancora il ci-nico celibe attempato che disegna laidematresse nei bordelli, o donne nudementre si lavano i piedi o escono dalla ti-nozza, di cui coglie la pienezza delle for-me da angolazioni inedite, talvolta cru-deli. La sua stiratrice dalle bianche brac-cia ha ancora la grazia dellaLattaiadi Ver-meer.
Ma attenzione. Larte artificio, dicevaDegas. Richiede malizia, furbizia e ingan-no, come un crimine. Perch una realtsembri vera, bisogna che sia falsa. La suanon era affatto unarte spontanea. Cattu-
rava il vero dal vivo durante la posa, mapoi lo costruiva con lausilio della memo-ria. La Stiratricesembra unistantanea,ma non lo . una scheggia di vita quoti-diana ricreata con la freschezza del pen-nello con lanalisi e limmaginazione.
Degas ha dato allanonima stiratriceparigina il volto di Emma Dobigny, dolcemodella che dipinse altre volte, e che po-sava anche per Corot e Puvis de Chavan-nes. Forse il ritocco una forma di esor-cismo, di distanziazione. Dopo la cata-strofica guerra franco-prussiana e i mas-sacri della Comune, il pittore si attardsenza scopo apparente in Louisiana. Dal, nel 1872 scrisse al suo amico Tissot diritenere che una stiratrice parigina dallebraccia nude valga pi di tutta la note-vole bellezza di New Orleans. Fu la frasepi gentile che questo distaccato pittoredi femmine ebbe mai per una donna.BURNE-JONES
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