Il monitoraggio della terapia antibiotica in animali macellati

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Il monitoraggio della terapia antibiotica in animali macellati regolarmente Indagine presso tre impianti industriali di macellazione di suini e bovini, siti nella provincia di Ravenna, sui quadri positivi all’esame anatomo-patologico in partite sottoposte a trattamento antibiotico Progetto di ricerca(§) 2013 (*) (*) L’indagine è stata attuata nell’ambito dei progetti finanziati con i residui derivanti dai Fondi contrattuali della dirigenza veterinaria per il finanziamento di prestazioni aggiuntive finalizzate al miglioramento della qualità organizzativa e all’acquisto da parte dell’azienda di attività aggiuntiva (Simil-Alpi), di cui all’art.8 dell’accordo decentrato del 10/01/2012, per complessive 400 ore. (§) riferimenti: dott. Manlio Della Ciana AUSL Ravenna – [email protected]

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Il monitoraggio della terapia antibiotica in animali macellati regolarmente

Indagine presso tre impianti industriali di macellazione di suini e bovini, siti

nella provincia di Ravenna, sui quadri positivi all’esame anatomo-patologico in partite sottoposte a trattamento antibiotico

Progetto di ricerca(§)2013 (*)

(*) L’indagine è stata attuata nell’ambito dei progetti finanziati con i residui derivanti dai Fondi contrattuali della dirigenza veterinaria per il finanziamento di prestazioni aggiuntive finalizzate al miglioramento della qualità organizzativa e all’acquisto da parte dell’azienda di attività aggiuntiva (Simil-Alpi), di cui all’art.8 dell’accordo decentrato del 10/01/2012, per complessive

400 ore.(§) riferimenti: dott. Manlio Della Ciana AUSL Ravenna – [email protected]

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L’indagine iniziata nel 2013 è stata effettuata come piano di sorveglianza ai sensi del regolamento CE 882/2004 sull’utilizzo di

sostanze antibiotiche in allevamenti inviati normalmente alla macellazione con rispetto dei

tempi di sospensione. Sono state controllate 220 partite di suini per 122 allevamenti di provenienza e 35 partite di

bovini per 22 allevamenti, principalmente localizzati nelle regioni del nord Italia.

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Oggetto del controllo sono state le partite dalla cui dichiarazione di scorta risultava un trattamento con sostanze antibiotiche: in caso di rilievi significativi all’esame post

mortem sono stati effettuati anche controlli di laboratorio al fine di isolare eventuali patogeni ed effettuare uno screening per saggiare la sensibilità del germe isolato ad

una serie di principi antibiotici più comuni.

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Lo scenarioOgni anno, una sottoserie di batteri resistenti ai medicinali provoca la morte di circa 25000 persone. Oltre ai decessi evitabili, il fenomeno comporta altresì un surplus di spese per la

sanità e perdite di produttività per almeno 1,5 miliardi di euro. Nelle strutture sanitarie la resistenza antimicrobica costituisce una minaccia particolarmente grave, che si manifesta

sotto forma di infezioni in seguito ad un ricovero ospedaliero o a un soggiorno in una struttura sanitaria

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Batteri ordinari, ad esempio all’origine di diarree o di infezioni delle vie respiratorie in varie specie animali, hanno

sviluppato una maggiore resistenza agli antimicrobici frequentemente utilizzati in medicina veterinaria, con

conseguente perdita di produzioni, costi supplementari e rischi professionali per gli allevatori.

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Il problema dell’appropriatezza della prescrizione antibiotica, ma anche di altri

farmaci correlati che possono interferire con fenomeni di resistenza, non può trovare

soluzione se non con un approccio olistico, nella direzione delle iniziative intraprese dalla

Commissione europea sia nel campo della medicina umana che veterinaria.

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Nel settore dell’allevamento, ad esempio, è entrato in vigore il divieto dal 2006 di utilizzare sostanze antibiotiche per stimolare la crescita (uso auxinico) e la Comunità ha dato disposizioni affinchè il controllo delle

Salmonelle lungo tutta la filiera produttiva fosse affrontato riducendo al minimo l’impatto farmacologico a favore di interventi di

profilassi igienica.

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In questi anni si è ormai acquisita la consapevolezza che l’antibiotico resistenza può propagarsi da Paese a

Paese con lo spostamento di persone, animali ed alimenti e quindi le proposte elaborate a livello

internazionale vanno tutte nella direzione di contrastare il rischio dello sviluppo della resistenza

antimicrobica riducendo l’utilizzo di antibiotici comuni per l’uso umano e veterinario (è previsto il bando

delle cefalosporine in campo veterinario).

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E’ importante, ai fini di una valutazione del fenomeno, instaurare una sinergia tra controllo ufficiale in sede di macellazione e veterinari ed

operatori del C.U. presenti in allevamento per migliorare l’appropriatezza del trattamento antibiotico anche in campo veterinario e disincentivare per quanto possibile l’utilizzo di

antibiotici che abbiano sviluppato fenomeni di antibiotico resistenza in quei particolari contesti.

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Nella macellazione industriale le patologie sono sempre meno evidenti e sempre più sfumate a fronte di

trattamenti di massa con sostanze la cui efficacia, per effetto dell’antibiotico resistenza, tende a scemare nel tempo e che richiedono quindi incrementi dei dosaggi

somministrati a parità di effetto, con dubbi quindi sull’efficacia del rispetto dei tempi di sospensione quale

salvaguardia per la salute del consumatore del prodotto.

"Disassembly" Line, Slaughterhouse, 1873. An early example of 'flow' production, slaughterhouses such as this one began first in Cincinnati and later became famous in Chicago, the 'hog-butcher of the world,' in the era of Henry Ford. (Harper's Weekly, September 6, 1873.  Eleutherian Mills Historical Library)."  From David A. Hounshell, From the American System to Mass Production, 1800-1932.  Baltimore: The Johns Hopkins University Press, 1984, p. 244.

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Materiali e metodiContestualmente all’attuazione del progetto le equipe ispettive sono state

oggetto di formazione relativamente ai quadri anatomopatologici più frequenti interessanti sia le patologie legate alla TB bovina quanto alle patologie respiratorie suine e bovine. Gli interventi di formazione hanno

richiesto un impegno di complessive 16 ore per operatore coinvolto.L’indagine è partita luglio 2013 per concludersi il 31 dicembre ed è stata

effettuata presso tre impianti di macellazione industriale di cui uno dedicato alla sola macellazione dei suini, uno dei bovini ed un terzo in cui

erano presenti sia la linea bovini che suini.

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Le equipe ispettive sono state dotate di due checklist per la registrazione dei controlli all’ante mortem e al post mortem ed al punto ispettivo antemortem avevano l’indicazione di segnalare le

partite con sintomatologia in atto alla pedana ispettiva.

Nella lista di riscontro pre-macellazione i dati da raccogliere erano i seguenti:•identificazione della partita e dell’allevamento

•annotazione dei trattamenti segnalati nella documentazione di scorta•eventuali motivi di irregolarità documentale

•presenza di sintomatologia respiratoria/g.enterica/muscolo-scheletrica in fase acuta/subacuta in un numero significativo di capi della partita (oltre 50%)

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Nell lista di riscontro post mortem si chiedeva all’ispettore in pedana di registrare, sulle partite segnalate dall’ante mortem i capi con patologie

acute/subacute e croniche agli apparati respiratorio, gastroenterico e muscolo scheletrico ed eventuali

annotazioni per patologie pregresse. L’ispettore, rilevando quadri in acuzie o subacuti in un

numero significativo di capi doveva procedere al prelievo di organi colpiti per la determinazione di

eventuali patogeni ed esecuzione dell’antibiogramma.

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Risultati

L’indagine ha interessato 122 allevamenti suini e 22 allevamenti bovini. La provenienza dei capi è concentrata nella pianura padana, prevalentemente Emilia-

Romagna (29,5% dei suini e 45 % dei bovini), Piemonte (26,8% dei suini) e la Lombardia (25% dei suini e 25,7 % dei bovini).

Complessivamente sono state controllate,perché scortate da dichiarazioni di avvenuto trattamento antibiotico, 220 partite di suini per complessivi 25674

capi, e 35 partite di bovini per 1320 capi.

29,5% suini

45% bovini

26,8 % suini

25% suini

25,7% bovini

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All’accettazione sono state rilevate 16 e 2 non conformità documentali rispettivamente nei controlli suini e bovini, mentre le segnalazioni di patologia in atto dall’antemortem al postmortem ha riguardato 9 partite di suini e 8 di bovini per sintomatologia respiratoria e in 3 occasioni per sintomatologie dell’apparato

muscolo scheletrico dei bovini.

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dato suini % bovini %

Numero di allevamenti di provenienza 122   22  

Numero di partite controllate 220   35  

Numero di capi oggetto del controllo 25674   1320  

numero di non conformità documentali 16 7,3 2 5,7

numero di partite positive all' AM per sintomi respiratori 9 4,1 8 22,9

numero di partite positive all' AM per sintomi gastro-enterici 0   0  

numero di partite positive all’ AM per sintomi muscolo scheletrici 0   3  

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dato suini % bovini %

numero capi con quadri AP acuti/subacuti per malattie respiratorio (polmoniti) 1456 5,7 43 3,2

numero di capi con quadri AP acuti/subacuti per malattie gastro-eneteriche 100 0,4 0 0

numero di capi con quadri AP acuti/subacuti per malattie muscolo-scheletriche 13 0,05 4 0,3

numero di capi con patologia cronicizzata 1852 7,21 71 5,4

numero di partite campionate per isolamento patogeni ed antibiogramma 80 36,36 29 82,86

numero di partite positive sul totale partite controllate 54 0 20 0

Delle 220 partite suine e 35 bovine controllate rispettivamente 80 e 29 sono stato campionate perché presentavano sintomatologie acute/subacute o

croniche evidente all’esame ispettivo; la presenza di quadri anatomopatologici in atto per patologie dei tre apparati considerati riguardava il 5,7% dei capi suini ed

5.4 % di quelli bovini.

Le partite dichiarate trattate con antibiotici e che non presentavano quadri né acuti né cronici di malattia erano paria a 140 e 6 rispettivamente nel suino

(63,64%) e nel bovino (17,14%).

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Delle partite oggetto di campionamento è stato effettuato un isolamento microbiologico in 54 partite suine e 20 partite bovine.

I germi isolati sono stati Pasteurella, Mycoplasma, Stafilococcus, Streptococcus, Pseudomonas, E.coli e Corynebacterium.

dato suini % bovini %

numero di partite con isolamento di Pasteurella su partite positive 16 29,63 9 45

numero di partite con isolamento di Mycoplasma 16 29,63 8 40

numero di partite con isolamento di Stafilococcus 7 12,96 4 20

numero di partite con isolamento di Streptococcus 26 48,15 3 15

numero di partite con isolamento di Pseudomonas 1 1,85 0 0

numero di partite con isolamento di E.coli 16 29,63 1 5

numero di partite con isolamento di Corynebacterium 4 0,015 3 0,23

Haemophilus somnus (suini) / altri (bovino) 2 0,008 8 0,6

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Gli antibiogrammi sono stati poi testati rispetto a tre germi di riferimento nel caso dei

campioni suini: E.coli. Pasteurella e Streptococcus, campioni bovini: Corynebacterium e Pasteurella.

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Discussione

Criticità:

1.non correlazione da parte del laboratorio di riferimento tra l’esito dell’antibiogramma ed il principio antibiotico di cui si era attestato l’uso da parte del proprietario degli animali.

Questa mancata correlazione non ci permette infatti di trarre maggiori evidenze rispetto alla presenza di casi positivi al rilievo anatomopatologico , sia che si tratti di quadri acuti/subacuti che cronici; Questo significa che non abbiamo evidenze se in concomitanza con il quadro patologico l’animale avesse sviluppato una antibiotico resistenza verso l’antibiotico utilizzato (potrebbe esserci stato un errore di dosaggio/somministrazione)

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2 - Altro elemento critico di cui tenere conto nella discussione finale sta nella scelta del germe di riferimento per l’antibiogramma, isolato nel pezzo anatomico da parte del laboratorio.

In effetti se per l’isolamento di Pasteurella e di Streptococco è verosimile il ruolo patogeno del germe rispetto al quadro di evidenza a-p , l’isolamento E.coli pone qualche dubbio in merito al possibile inquinamento del reperto in fase postmortale, probabilmente su un quadro di natura virale.

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3 - Altro elemento emerso nel corso dell’indagine sta nella scarsa significatività della visita ispettiva antemortem, che si è dimostrata

diversamente sensibile nelle due principali equipe e comunque poco significativa al fine di evidenziare i quadri a-p. E’ probabile che ciò risieda

comunque nel fatto che all’interno di un macello industriale i tempi dedicati all’ispezione AM e la sensibilità degli operatori, comprese le condizioni in cui tale visita viene espletata (velocità della catena di macellazione maggiore di 300 capi/ora, illuminazione non sempre

ottimale, difficoltà ad eseguire una visita clinica, ecc.) contribuiscano sensibilmente a vanificarne l’utilità

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Le non conformità documentali all’accettazione

Anche il riscontro delle non conformità documentali all’arrivo degli animali è un elemento che aveva bisogno di essere

verificato nel corso di questa indagine: abbiamo infatti constato documenti non conformi nel 7,3 delle partite di suini 5,7 % per le partite di bovini. Tali non conformità erano per lo

più formali e comunque sono state regolarizzate, senza compromissione del destino delle partite

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L’ipotesi di lavoro relativa alle variazioni di sensibilità dei principi antibiotici è stata verificata per classe di appartenenza degli stessi e relativamente all’utilizzo di associazioni, rispetto ai valori medi ponderati.Le classi dei principi antibiotici testate sono state le seguenti:

Betalattamici (amoxicillina, ampicillina, cefalexina, cefoperazone, ceftiofur, penicillina)Aminoglicosidi (apramicina, gentamicina, kanamicina, neomicina e streptomicina)Chinolonici (danofloxacin, marbofloxacin, enrofloxacin)Tetracicline (tetraciclina, ossitetraciclinaa)Amfenicolici (cloramfenicolo, florfenicolo, tiamfenicolo)Sulfamidici (sulfadiazina)Le associazioni comprendevano:amoxicillina/ac.clavulinico, amoxicillina/colistina, lincomicina/spectomicina, trimetroprin/sulfamidi.

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batterio TESTATO 

nell'antibiogramma

AMOXICILLINA

AMOXICILLINA + AC.CLAVULANICO

AMOXICILLINA + COLISTINA

AMPICILLINA

APRAMICINA

BACITRACINA

CEFACETRILE + RIFAXIMINA

CEFALEXINA

CEFOPERAZONE

CEFTIOFUR

CLORAMFENICOLO

COLISTINA

DANOFLOXACIN

ENROFLOXACIN

ERITROMICINA

FLORFENICOLO

GENTAMICINA

KANAMICINA

LINCOMICINA + SPECTINOMICINA

MARBOFLOXACIN

NEOMICINA

OSSITETRACICLINA

PENICILLINA

RIFAXIMINA

SPIRAMICINA

STREPTOMICINA

SULFADIAZINA

TETRACICLINA

TIAMFENICOLO

TILOSINA

TRIMETROPRIM + SULFONAMIDI

E.COLI R I I I I S S R S S I R R R R R R

E.COLI R R S I I R S S I S R R R R R R R

E.COLI S R I R I I I S S I S S R R R R S

E.COLI R S R R S S S R S S R R R R R I I

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E.COLI S R R R S R I S R I S R S R R I R S

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E.COLI R R R R I R I S S R S I R R R R

E.COLI S S R S I R S S S S S R R I S R R S

E.COLI R R R R I S I S S R R I S S S S S

sensibile 3 0 1 1 0 0 1 0 7 1 0 3 1 7 0 7 7 1 3 9 0 4 0 0 0 0 2 2 2 0 5

resistente 8 0 4 7 2 1 6 0 2 2 1 4 0 0 4 2 0 0 2 1 7 5 0 0 1 9 8 8 6 0 5

intermedio

0 0 0 2 0 0 1 0 2 7 0 4 0 2 0 1 1 0 1 0 4 0 0 0 0 1 0 1 1 0 1

Suini

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batterio TESTATO

nell'antibiogramma

AMOXICILLINA

AMOXICILLINA + AC.CLAVULANICO

AMOXICILLINA + COLISTINA

AMPICILLINA

APRAMICINA

BACITRACINA

CEFACETRILE + RIFAXIMINA

CEFALEXINA

CEFOPERAZONE

CEFTIOFUR

CLORAMFENICOLO

COLISTINA

DANOFLOXACIN

ENROFLOXACIN

ERITROMICINA

FLORFENICOLO

GENTAMICINA

KANAMICINA

LINCOMICINA +

SPECTINOMICINA

MARBOFLOXACIN

NEOMICINA

OSSITETRACICLINA

PENICILLINA

RIFAXIMINA

SPIRAMICINA

STREPTOMICINA

SULFADIAZINA

TETRACICLINA

TIAMFENICOLO

TILOSINA

TRIMETROPRIM + SULFONAMIDI

PASTEURELLA S S R S S R S R S R R

PASTEURELLA S S S S S S S S S S S S I I S S S S

PASTEURELLA S S S S S S S S S S S S S S S R S S R

PASTEURELLA R R R S S S S I S S S S S R R S S S

PASTEURELLA S S R S S S S S I S S R I R R I S S

PASTEURELLA S S S S S S S I S S S R S I R S S S

PASTEURELLA S S R S S S S S I S R S R S S S S

PASTEURELLA S S S S S S S S S S S R S S I S S S S

PASTEURELLA S S S S S S S S S S S S R I S S S

PASTEURELLA S S S S S R S S S S R S R R S S R

PASTEURELLA S S S S S S S S S S S R S R I R S S R

PASTEURELLA S S S S S S S S S R S S S S S S S

PASTEURELLA S S S S S S S S S S R S I R R S S S

PASTEURELLA S R R S R I R S S S S R R

PASTEURELLA S S R S S S S R S R R

s 13

1 0 13 8 0 4 1 11 12

0 12

1 12

3 12 11

1 6 14

3 11

0 2 3 2 4 10 11

0 9

r 1 0 0 2 6 0 0 0 0 0 0 2 0 0 2 0 0 0 1 0 9 0 0 0 2 7 6 3 0 0 5

i 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2 0 2 0 0 0 0 1 0 0 3 3 1 1 0 0 0

nr 1 14

15

0 1 15

11 14

4 3 15 1 14 2 8 3 2 14 8 1 3 3 15

13

7 3 4 1 4 15 1

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batterio TESTATO

nell'antibiogramma

AMOXICILLINA

AMOXICILLINA + AC.CLAVULANICO

AMOXICILLINA + COLISTINA

AMPICILLINA

APRAMICINA

BACITRACINA

CEFACETRILE + RIFAXIMINA

CEFALEXINA

CEFOPERAZONE

CEFTIOFUR

CLORAMFENICOLO

COLISTINA

DANOFLOXACIN

ENROFLOXACIN

ERITROMICINA

FLORFENICOLO

GENTAMICINA

KANAMICINA

LINCOMICINA + SPECTINOMICINA

MARBOFLOXACIN

NEOMICINA

OSSITETRACICLINA

PENICILLINA

RIFAXIMINA

SPIRAMICINA

STREPTOMICINA

SULFADIAZINA

TETRACICLINA

TIAMFENICOLO

TILOSINA

TRIMETROPRIM + SULFONAMIDI

STREPTOCOCCO S S S S S S S I S S S S I R R R S S S

STREPTOCOCCO S S S S S R S S S R S R R R R S

STREPTOCOCCO S S R I R R S S S R R R R S

STREPTOCOCCO S S I I R S S R S R R R S S S

STREPTOCOCCO S S S S R S R S S R R R R S R

STREPTOCOCCO

S S R I I R S S R R R R S

STREPTOCOCCO S S S R S S S S S S S R R R R R S S

STREPTOCOCCO R R R R R S R I S R R R R R R S I

STREPTOCOCCO R R R S R R I R S R R S R R R R R S R

STREPTOCOCCO R S S R R R R S R S R R R R S

STREPTOCOCCO S S S S S S R R S S S S R R S R S S

s 7 0 5 6 0 0 2 0 6 8 0 2 1 3 0 10

7 0 4 8 0 0 1 0 0 0 1 1 8 1 7

r 3 0 1 2 2 0 0 0 1 2 0 7 1 4 6 0 2 0 2 1 9 6 0 0 5 11

5 9 0 0 2

i 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 3 1 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1

nr 1 11

5 3 9 11

9 11

4 1 11

2 6 1 4 0 2 11

5 2 1 5 10

11

6 0 5 1 3 10

1

Suini

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Conclusioni provvisorieIl progetto ha evidenziato come l’esame ante morten non sia particolarmente

significativo nel determinare la presenza di patologie pregresse cronicizzate o acute a carico dell’apparato respiratorio e che quindi è l’esame anatomopatologico

l’esame principe nel corso dell’ispezione delle carni.

La presenza di quadri clinici anatomopatologici in animali sottoposti a trattamenti antibiotici evidenzia inoltre come in corso di malattie da crowding l’efficacia del trattamento risulti inficiata da patogeni opportunisti quali il Coli, frequentemente

isolato e come vi siano famiglie di antibiotici verso le quali anche patogeni opportunisti e non solo le note pasteurelle sortiscono effetti o modesti o parziali.

I dati raccolti sono ancora in parziale elaborazione in quanto ci dovrebbero consentire anche di estrapolare ulteriori elementi relativi all’efficacia degli antibiotici

per classe d’appartenenza classificata sulla scorta del meccanismo d’azione.

L’informazione raccolta rispetto ai singoli allevamenti e restituita all’impianto di macellazione ha rappresentato infine uno strumento di feed back per i veterinari

prescrittori e le aziende fornitrici di bestiame

2015 - Informazioni: [email protected]