Il monitoraggio ambientale e biologico dellesposizione ad agenti cancerogeni: il monitoraggio...

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Il monitoraggio ambientale e biologico Il monitoraggio ambientale e biologico dell’esposizione ad agenti dell’esposizione ad agenti cancerogeni: cancerogeni: il monitoraggio possibile il monitoraggio possibile ASPETTI GENERALI E INTERPRETAZIONE ASPETTI GENERALI E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DEI RISULTATI Paolo Bavazzano Paolo Bavazzano Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Area Vasta Toscana Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Area Vasta Toscana Centro Azienda USL 10 Firenze Centro Azienda USL 10 Firenze Prato, 3 Ottobre 2008

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Il monitoraggio ambientale e biologico Il monitoraggio ambientale e biologico dell’esposizione ad agenti cancerogeni: dell’esposizione ad agenti cancerogeni:

il monitoraggio possibileil monitoraggio possibile

ASPETTI GENERALI E INTERPRETAZIONE ASPETTI GENERALI E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATIDEI RISULTATI

Paolo BavazzanoPaolo Bavazzano

Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Area Vasta Toscana Centro Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Area Vasta Toscana Centro Azienda USL 10 FirenzeAzienda USL 10 Firenze

Prato, 3 Ottobre 2008

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… … il datore di lavoro provvede il datore di lavoro provvede affinché il livello di esposizione affinché il livello di esposizione dei lavoratori sia ridotto al più dei lavoratori sia ridotto al più basso valore tecnicamente basso valore tecnicamente POSSIBILEPOSSIBILE. (art. 235 DLgs. 81/08). (art. 235 DLgs. 81/08)

il monitoraggio possibileil monitoraggio possibile

l’aggiornamento delle conoscenzel’aggiornamento delle conoscenze

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Per gli agenti cancerogeniPer gli agenti cancerogeni

la valutazione del rischio si basa sullala valutazione del rischio si basa sulla

VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONEVALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE

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Art. 236 D.Lgs 81/08: Art. 236 D.Lgs 81/08: La valutazione dell’esposizione deve La valutazione dell’esposizione deve tener conto:tener conto:

* delle caratteristiche delle lavorazioni* delle caratteristiche delle lavorazioni

** delle quantità di cancerogeni prodotti o delle quantità di cancerogeni prodotti o utilizzatiutilizzati

* della loro concentrazione* della loro concentrazione

** della durata e frequenza della durata e frequenza dell’esposizionedell’esposizione

• della capacità di penetrare della capacità di penetrare nell’organismo per le diverse vie di nell’organismo per le diverse vie di assorbimento assorbimento

• di tutti i possibili modi di esposizionedi tutti i possibili modi di esposizione

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MONITORAGGIO DELL’ESPOSIZIONE

DOSE ESTERNA(livelli in aria)

DOSE INTERNA (IBE, metaboliti urinari)

DOSE BIOLOGICAMENTE EFFICACE (addotti a Hb)

EFFETTI BIOLOGICI SUSCETTIBILITA’ (tests genetici) (polimorfismi genetici

degli enzimi metabolici)

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Scelta del marker urinario più

informativo a seconda del tipo di

azienda e del tipo di processo lavorativo

E’ IMPORTANTE PERCIO’ ASSOCIARE E’ IMPORTANTE PERCIO’ ASSOCIARE AL MONITORAGGIO AMBIENTALE AL MONITORAGGIO AMBIENTALE

IL MONITORAGGIO BIOLOGICOIL MONITORAGGIO BIOLOGICO

E’ IMPORTANTE PERCIO’ ASSOCIARE E’ IMPORTANTE PERCIO’ ASSOCIARE AL MONITORAGGIO AMBIENTALE AL MONITORAGGIO AMBIENTALE

IL MONITORAGGIO BIOLOGICOIL MONITORAGGIO BIOLOGICO

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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO

Allo stato attuale,

l’uso di indicatori di dose interna è quello più applicabile nelle situazioni in cui sono noti gli agenti cancerogeni in gioco

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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO

I VALORI GUIDA

Valore di Riferimento

Livello di Azione

Valore Limite

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Esposti a cancerogeni

L’esposizione è sovrapponibile a quella della

popolazione generale?

Confronto con i Valori di Riferimento

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Nel caso di esposizione lavorativa a sostanze cancerogene che sono ubiquitariamente presenti nell’ambiente (ad es. benzene), può essere difficile dimostrare che l’esposizione

del lavoratore dipenda dal lavoro.

In questo caso il Valore di Riferimento diviene fondamentale poiché si dimostrerà un’esposizione

lavorativa solo se il valore dell’esposizione dei lavoratori supera il valore di riferimento.

IL CASO DEI CANCEROGENI

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L’INCERTEZZA (estesa) ASSOCIATA L’INCERTEZZA (estesa) ASSOCIATA ALLA MISURAALLA MISURA

È la grandezza che definisce un intervallo intorno al risultato È la grandezza che definisce un intervallo intorno al risultato di una misura all’interno del quale è atteso che cada una di una misura all’interno del quale è atteso che cada una frazione importante della distribuzione dei valori che frazione importante della distribuzione dei valori che possono ragionevolmente essere attribuiti al misurandopossono ragionevolmente essere attribuiti al misurando

U (y) = k·u(y)

Il valore di k dipende dal livello di probabilità che si vuole attribuire alla possibilità che il valore (convenzionalmente)

vero del misurando sia compreso nell’intervallo y U(y)

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Occorre identificare per ogni stadio del processo le fonti di incertezza, quali ad esempio - campionamento

- condizioni di conservazione - strumentazioni - purezza dei reagenti - condizioni ambientali - operatori - approssimazioni del calcolo - fattori casuali

Quantificare l’incertezzaQuantificare l’incertezza

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CONFRONTO TRA RISULTATICONFRONTO TRA RISULTATIE VALORI LIMITEE VALORI LIMITE

IL SUPERAMENTO O MENO DEL VALORE LIMITE

DEVE ESSERE INTERPRETATO IN BASE ANCHE AL LIVELLO DI PROBABILITA’ ASSOCIATO ALL’INCERTEZZA ESTESA

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Cromo urinario: Incertezza estesa 24 %

B 34.00 ± 8.16

A 33.00 ± 7.92

C 21.00 ± 5.04

25 µg/l BEI ACGIH

xx

xA

B

C

µg/l

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VALORI LIMITE

ACGIH

TLV-TWA BEI DFG

MAK BAT / EKA

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BEI

FORNISCONO UNA STIMA PROBABILISTICA

possono essere applicati correttamente solo a livello di

gruppo

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BAT

VALGONO PER SINGOLI SOGGETTI SANI, SOTTOPOSTI AD ESPOSIZIONE

MASSIMALE DI 8 ORE/die E 40 ORE/settimana

servono a formulare un giudizio sulla tossicità

potenziale e sui requisiti di sicurezza di una sostanza

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EKALivelli Equivalenti di Esposizione

ai cancerogeni

Servono a monitorare l’efficacia degli interventi di prevenzione

Dagli EKA è possibile ricavare i TRK (Limiti Tecnici di Esposizione)

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Valore di Riferimento 15 µg/l

BEI ACGIH, 2007 35 µg/l

EKA DFG, 2007(per As-A 10 µg/m3)

50 µg/l

Arsenico urinario

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ADDOTTI AL DNA/RNA/PROTEINE

(OK Addotti al DNA vs tumore per Aflatossina)

una criticità

VARIABILITA’ INTER-INDIVIDUALE (circa il 70 %)VARIABILITA’ INTRA-INDIVIDUALEVARIABILITA’ DELL’ESPOSIZIONE

VARIABILITA’ ANALITICA

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ADDOTTI a ALBUMINA o ADDOTTI a ALBUMINA o EMOGLOBINAEMOGLOBINA

Ci sono esperienze su:

AMMINE AROMATICHE AMMINE ETEROCICLICHE

OSSIDO DI ETILENE OSSIDO di PROPILENE

ACRILONITRILEDIMETILFORMAMMIDE

ACRILAMMIDE TRINITROTOLUENE

1,3-BUTADIENE 4,4’-METILENDIANILINA

STIRENE STIRENE-7-8 OSSIDO

BENZENE

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Non è più sufficiente dosare la quota totale

SPECIAZIONEdosare gli stati ossidativi, i

composti organici, i composti chelati a proteine/amminoacidi)

(es. As, Cr, Pt)

elementi tossici/cancerogeni

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Dov’è possibile il monitoraggio dell’esposizione ad agenti

cancerogeni?

CHEMIOTERAPICI ANTIBLASTICI

BENZENE

ALDEIDE FORMICA

CROMO esavalente

IPA

POLVERI DI LEGNO

AMIANTOAMMINE AROMATICHE