Il Mondo della Bira

5
20 Il Mondo della Birra di Maurizio Maestrelli A metà pomeriggio una canoa fende l’acqua tranquilla del ca- nale. La gente che siede ai tavolini che affollano le banchine poste a nemmeno mezzo metro sull’altezza dell’acqua la osserva. Poi riprende a bere, a mangiare, a chiacchierare. Poco più in alto la vita brulica di persone che si spostano a piedi o in bicicletta, fanno shopping, escono dall’ufficio, svolgono le quotidiane com- missioni di una vita normale. Utrecht la dolce… Birre da scoprire Andar per birra Un centro storico dove il tempo sembra essersi fermato, banchine sui canali dove la gente può cenare o semplicemente rilassarsi, ottimi posti dove bere birre olandesi. La prossima volta che decidete di andare in Olanda ricordatevi che Utrecht è a poco più di mezz’ora di treno dall’aeroporto. Ma anche no… Il Mondo della Birra

description

 

Transcript of Il Mondo della Bira

20Il M

ondo

del

la B

irra

di Maurizio Maestrelli

A metà pomeriggio una canoa fende l’acqua tranquilla del ca-

nale. La gente che siede ai tavolini che affollano le banchine poste a nemmeno mezzo metro sull’altezza dell’acqua la osserva. Poi riprende a bere, a mangiare, a chiacchierare. Poco più in alto la vita brulica di persone che si spostano a piedi o in bicicletta, fanno shopping, escono dall’ufficio, svolgono le quotidiane com-missioni di una vita normale.

Utrecht la dolce…Birre da scoprire

Andar per birra

Un centro storico dove il tempo sembra essersi fermato, banchine sui canali dove la gente può cenare o semplicemente rilassarsi, ottimi posti dove bere birre olandesi. La prossima volta che decidete di andare in Olanda ricordatevi che Utrecht è a poco più di mezz’ora di treno dall’aeroporto. Ma anche no…

Il M

ondo

del

la B

irra

21

In queste pagine alcuni scorci del centro storico di Utrecht. La splendida città si caratterizza per i suoi canali, i monumenti, gli edifici caratteristici e i molteplici locali, tutti accomunati da un’atmosfera d’altri tempi.

Nel centro storicoBenvenuti nel centro storico di

Utrecht, cittadina olandese a nemmeno un’ora di treno dall’aeroporto interna-zionale di Schiphol. Un gioiellino, lette-ralmente. Certo, obnubilato dal fascino e dall’atmosfera internazionale di Am-sterdam, autentica sirena che incanta le moltitudini di turisti che si recano in Olanda con il trittico tulipani-mulini-ca-nali in mente. D’accordo, nella capitale di mulini se ne trovano davvero pochi, noi a dire il vero ricordiamo solo quello della Brouwerij ‘t IJ, di canali ve ne sono in abbondanza e per i tulipani, beh, basta recarsi al mercato dei fiori.

Ovviamente non abbiamo niente contro Amsterdam anzi, fosse per noi ci torneremmo anche più di una volta l’anno. Solo vogliamo dirvi che l’Olanda non si riassume in Amsterdam. Perché, almeno, c’è anche Utrecht.

Ecco, se dovessimo scegliere un ag-

gettivo che racconti questa città di più di trecentomila abitanti useremmo “ro-mantica”. Utrecht è una città attraver-sata da canali, un circuito decisamente più limitato rispetto alla “ragnatela” di Amsterdam. Placidi canali percorsi al-trettanto placidamente da canoe e ka-yak, da qualche rara barca a motore che porta a spasso i turisti e da un nutrito numero di anatre che nuota da un bordo all’altro tentando di convincere la gen-te, che pranza o cena attorno ai tavolini all’aperto dei numerosi ristoranti che ar-ricchiscono le banchine, a gettare qual-che pezzo di pane. Utrecht è una città il cui centro storico offre le classiche, alte e strette, case olandesi, l’una appiccica-ta all’altra quasi a sostenersi a vicenda. Qualcuna non sembra nemmeno essere perfettamente verticale. Poi c’è il fascino del Duomo, con la sua torre campanaria alta oltre 100 metri, suggestivo esempio di architettura gotica, e il suo chiostro, spettacolare oasi di quiete.

Atmosfera da villaggioMa il fascino sottile di una città meno

nota agli italiani di quanto lo siano alcuni olandesi nati proprio qui (due calciatori su tutti, l’immortale Marco van Basten e l’altrettanto celebre Wesley Sneijder, ma anche Cartesio e Papa Adriano VI), sta soprattutto in quell’atmosfera da villaggio d’altri tempi che si respira pas-seggiando nel centro città. Soprattutto all’imbrunire, quando si accendono le lu-ci dei lampioni, delle finestre e dei giochi di luce voluti evidentemente dall’ammi-nistrazione locale: piccoli cuoricini lumi-nosi incastonati nel selciato a indicare un possibile tour a piedi del centro storico, una sottile fessura che proietta un raggio verde a mettere in evidenza dove una volta era collocato il confine estremo dell’impero Romano.

Se lasciate andare i vostri piedi in libertà, senza consultare mappe o na-vigatori, vi sarà facile a questo punto trovarvi di fronte a un grande palazzo che si affaccia sul canale. A prima vista sembrerebbe un castello ma dategli an-che una seconda occhiata…. È davve-ro un castello! Lo Stadskasteel Oudaen conserva intatto il suo fascino storico e la sua mole, oggi tuttavia è adibito a brewpub cittadino di grande successo. La produzione di birra si aggira intorno ai 75mila litri annui praticamente del tutto consumati nelle grandi sale del castello stesso. La produzione prevede tre spe-cialità sempre presenti: una witbier, la Ouwe Daen, aromatizzata con buccia d’arancio e coriandolo; la stessa wit ma

Il M

ondo

del

la B

irra

22

filtrata, Jonge Daen, e una blonda ale di alta fermentazione, la Linteloo Gold, ma decisamente luppolata con varietà boeme e particolarmente aromatica. Stagionalmente si possono trovare al-tre birre più corpose e intense: la Len-tebock, in primavera, la Herfstbock, in autunno, e la Donkerbock, in inverno. Vi suggeriamo caldamente la sosta a cena all’Oudaen, sia per la qualità dei piatti sia, chiedete un tavolo con vista, per la panoramica sui canali che questo locale vi può offrire.

Città birraria fin dal MedioevoSegnalare lo Stadskasteel Oudaen ci

permette di mettere in evidenza quanto, in passato, Utrecht fosse città birraria. Nel Medioevo si potevano contare una trentina circa di birrerie, tutte collocate lungo il canale principale che, al tempo, era collegato al Mare del Nord tramite un affluente del Reno. L’attività com-merciale cominciò a esaurirsi agli inizi del 1900 e, nel 1930, tutte le birrerie di Utrecht avevano chiuso i battenti. Restano comunque diverse tracce del glorioso passato: placche sui muri che mostrano boccali colmi e spighe d’orzo, caratteri bianchi verniciati che indicano i nomi delle vecchie birrerie e che il tempo non è riuscito a cancellare.

Tuttavia, visto che la vita è un ciclo ininterrotto, da qualche tempo a questa parte l’attività di produzione sembra

conoscere una sorta di primavera. Ou-daen è solo un esempio. La Brouwerij Maximus e la Brouwerij de Leckere dimostrano come i cittadini di Utrecht stiano tornando ai fasti antichi. In cit-tà si trova anche un fornito beershop, Bert’s Bierhuis) che riserva una discreta parte dei suoi scaffali alle produzioni lo-cali, ma se si vuole assaggiare sul posto ciò che la Utrecht della birra può offrire al beerhunter di passaggio vi consiglia-mo di cercare e trovare il Drie Dorstige Herten. Non chiedeteci cosa significhi, sospettiamo dall’insegna che abbia a che fare con dei cervi assetati o ubriachi, ma il locale merita ampiamente la visita. Pic-colo, con l’aria di essere il salottino di una casa privata, è però fornito di un banco di spillatura con scelte selezionate e prevalentemente “di casa”. Avventori locali in netta maggioranza confermano

Andar per birraIl

Mon

do d

ella

Bir

ra

24

la bontà della scelta che poi si conferma nel bicchiere e negli antipasti di salumi e formaggi locali che servono per scandire le diverse degustazioni. Ideale per l’ape-ritivo il Drie Dorstige Herten ha tutte le carte in regola, a nostro avviso, per diventare la vostra vera casa in quel di Utrecht.

Non è una chiesa…Ma ha delle ottime chance anche il

Café Olivier. Facile da trovare anche vagando senza meta, è il bello di questa città, il Café Olivier spiazza il turista per-ché di primo acchito lo si scambia per una chiesa. In effetti, in passato lo era e i gestori hanno intelligentemente fatto poco per cambiare lo stile. Ammirate dunque le statue religiose che vi guar-dano sorseggiare la vostra birra, l’organo imponente e il soffitto altissimo. Il Café Olivier è davvero un locale molto bello, ma se non avesse anche delle birre molto interessanti non saremmo qui a scriver-

Andar per birra

ne. In carta c’è una maggiore presenza belga rispetto agli altri due locali citati, ma le birre belghe in questione non so-no davvero da evitare. Comunque non mancano le presenze locali a dimostra-zione che i gestori di Utrecht stanno so-stenendo la rinata produzione cittadina come si dovrebbe fare sempre.

Se, infine, il romanticismo che si re-spira a pieni polmoni vi ha davvero con-quistato, e se ciò non succede a Utrecht dovreste porvi qualche domanda, è pro-

babilmente il caso di giocarvi la carta più “deluxe” di tutto il tour birrario del cen-tro storico. Ovvero il Grand Hotel Karel V. Ricavato in un ex ospedale per soldati, il Karel V ha tutta l’eleganza, il candore e la raffinatezza che si prestano alle grandi occasioni. Ha anche uno chef di talento che risponde al nome di Vito Reekers il che, chiaramente, aiuta. Reekers però oltre ad avere il genio dei fornelli non scherza nemmeno con la birra. Quella che produce lui naturalmente. Ha ini-

Il M

ondo

del

la B

irra

26

ziato un po’ per scherzo, prima a casa e poi ricavandosi uno spazio nelle cucine del Karel V ma i risultati danno ragione a questa sua seconda passione. Due birre davvero ben fatte: eleganti, equilibrate, non prive di un certo carattere.

Un carattere che dimostra anche questa straordinaria città dove dolcez-za e romanticismo si sposano a qualche piccola, folle provocazione come quel disco volante che è adagiato sul tetto di un alto palazzo del centro.

Un pizzico di follia che non guasta se non si vuole correre il rischio di diven-tare stucchevoli, una contrapposizione alla dolcezza che si trova anche in mol-te birre prodotte a Utrecht. Che è una meravigliosa città d’Olanda, ancora non presa d’assalto dal turismo di massa che, come dicevamo, si lancia senza esitazio-ni su Amsterdam e che, adesso che ci pensiamo, quasi quasi ci dispiace di aver-la messa in vetrina in queste pagine…. Ecco, allora sì, non andate a Utrecht. Sul serio, è una tale noia…. ❰

Andar per birra

I RIFERIMENTI DEI LOCALI

De Drie Dorstige HertenLange Nieuwstraat, 47Utrechtwww.dedriedorstigeherten.nl

Café OlivierAchter Clarenburg, 6°Utrechtwww.cafe-olivier.be

Stadskasteel OudaenOudegracht, 99Utrechtwww.oudaen.nel

Bert’s BierhuisTwijnstraat, 41Utrechtwww.bertsbierhuis.nl

Grand Hotel Karel VGeertebolwerk, 1Utrechtwww.karelv.nl

Il M

ondo

del

la B

irra