IL MIRACOLO

DEL PANE CONDIVISO

Giovanni 6,1-15

Una programmazione sul pane ci porta prima di tutto a farci una domanda:

Di che cosa hanno fame i bambini oggi?

Di:

• Affetto/ascolto/lentezza/pause/essere apprezzati, considerati/liberi dalle aspettative degli adulti/fiducia/ relazioni positive/riconoscere la loro originalità…

Quindi:

• Passare dai bisogni indotti (che richiedono sempre più di essere sfamati, riempiti) a percorrere la strada del desiderio.

• Vivere la mancanza come possibilità di mettere in atto la creatività

• Scoprire che tutti hanno qualcosa di bello da non tenere per sé ma da condividere

• Accogliere la diversità degli altri come ricchezza

I UDA: TANTI CHICCHI… UN UNICO PANE!

II UDA: MAN HU: CHE COS’E’?

III UDA: SE TI SEMBRA

POCO… PROVA A CONDIVIDERE E

VEDRAI!

IV UDA: PANE, AMORE E FANTASIA!

I UDA: TANTI CHICCHI … UN UNICO PANE!

FINALITA’/OBIETTIVI EDUCATIVI:

• Diventare capaci di collaborazione.

• Conoscersi

• Accoglienza del diverso

• I diversi aspetti della persona formano un unico pane

Quindi:

Dall’essere riempiti ad avere fame di…..

Dalla fame di avere tante cose.. alla scoperta di un chicco che messo insieme agli altri forma un pane.

Dalla fame di tante cose, alla sazietà di sentirsi e scoprirsi amici…

Attività:

• Storia di «un seme per topo Topazio»

• Dare ad ogni bambino un piccolo seme e chiedere a chi lo vorrebbe portare e perché.

• Dare il nome al chicco di grano che hanno in mano (qualcosa di bello da condividere)

• Metterlo insieme a quello degli altri … macinarlo non vuol dire perderlo, ma farlo diventare qualcosa di buono per tutti.

• Viene macinato e la farina serve per fare il pane: il pane dell’amicizia

• Ciclo del pane: il pane com’è fatto … che sapore ha … chi lo fa… da dove viene… Fare il pane …

Che cosa ci ha detto Antonella sul Natale?

La festa «drammatica» che contrasta naturalmente con la traduzione sdolcinata del Natale da consumare, dove prevale il «diventare più buoni» come atteggiamento morale che dipende solo da un sentimento personale, da un clima che si crea e poi tutto ritorna come prima.

Ma in questo modo di descrivere e far vivere il Natale dove si è perso l’incontro con Gesù?

II UDA: MAN HU: CHE COS’E’?

Obiettivo: cos’è che fa muovere i bambini?

Dal desiderio ridotto a godimento, a consumo … al desiderio che apre allo stupore.

Dal desiderio di potere (erode) al desiderio di cercare, di scoprire cose nuove (re magi)

De-sidera = "condizione in cui sono assenti le stelle".

De = particella privativa

siderum (plurale sidera), che significa stella

Il desiderio non è mai appagato in modo definitivo dalle cose determinate. L'etimologia, dunque, ci rimanda ad una condizione di mancanza dell'infinito, caratteristica del desiderio. Una prima domanda, che ci potremmo porre, è allora questa: a quale assenza rimanda il desiderio?

Quali sono i personaggi che troviamo nei vangeli del Natale?Quali sono i personaggi che mostrano una fame?Che nome diamo a questa fame?

Quali strade percorrono?

L’altra strada è quella di seguire una stella, il desiderio…Cosa cercavano i Magi?Cosa succede in loro?Il movimento…

Come far ripartire il desiderio nel bambino, così indotto com’è dalla pubblicità a solo godimento?Bisogni indotti e bisogni reali.Allora la chiave di lettura del Natale inizia a diventare chiara e necessaria.E forse non è sempre la stessa ogni Natale, perché si tratta di vivere un incontro sempre nuovo.

Ci sono sempre due strade: • quella del potere, che non si muove, resta fermo, studia dal palazzo quello

che non riesce a capire e così non vive l’incontro. E legge tutto con la paura che qualcuno gli tolga il posto, il ruolo, il potere, la corona. E finisce per fare una strage, uccidere ciò che mette paura.

Gli abitanti di Gerusalemme hanno solo la conoscenza, restano fermi e non vivono l’incontro.• Quella della stella che tiene desto il desiderio e conduce ad un incontro. Un

incontro che cambia la vita e rende capaci di sostenere il confronto con ogni opposizione (tornano per un’altra strada). La nuova direzione è un ritorno al centro di sé, al senso della vita, e questo avviene per una strada nuova, attraverso la sorpresa di gesti inattesi, di parole impensate.

I Magi, vivendo l’incontro saziano la loro ricerca, la loro fame.

ATTIVITA’:• RACCONTO DEI RE MAGI• DRAMMATIZZAZIONE• PERCORSO BUIO/LUCE. Buio in cui resta re Erode e la sua gente…

luce che accompagna il cammino dei Magi• PERCORSO ALLA RICERCA DELLA STELLA… brillantini lasciati lungo i

corridoi fino ad arrivare ad esempio nella stanza buia dove i bambini dormono e accendere una grande stella …

• Fare sdraiare i bambini a guardare la stella e dire che cosa provano

Alcune storie che possono servire per rafforzare:• Il percorso della stella che va a svegliare le persone per portarle ad

incontrare Gesù. Ognuno porta a Lui qualcosa che serve poi a tutti. La stella ha un compito fino a quando… c’è un’altra luce che sorge: Gesù.

«Luce di stella» di Alberto Benevelli e Loretta Serofilli ed. Messaggero PD• Ognuno ha qualcosa da donare (piccolo chicco)… non fuori di noi

ma che fa parte di noi

Giovanni 6, 41-51

Io sono il pane vivo disceso dal cielo.

Chi mangia di questo pane non avrà più fame.

Il Vangelo di Giovanni non narra la nascita di Gesù, ma pone delle indicazioni importanti:

Gv. 1,15 la Parola si è fatta carne e pose la sua tenda in mezzo a noi e in parallelo il pane disceso dal cielo.

E’ la rilettura sapienziale della chiesa che non si ferma al fatto della nascita, ma sviluppa l’incarnazione come dono all’umanità.

Anche il nome Betlemme = casa del pane sta ad indicare questo prendere casa di Dio tra di noi.

Leggere l’immagine … le mani di Dio Padre che ci donano un cestino, non una mangiatoia … con Gesù che vuole sfamare la nostra fame di …..E’ il nostro cuore che viene sfamato nella sua fame di coccole, sorrisi, abbracci…

Ogni bambino ha tanta forza quanto ne ha l’abbraccio che lo stringe e lo porta all’esistenza.Questa è una fame che va saziata nel bambino perché possa vivere. Quanti abbracci può ricevere, quanti abbracci può dare.

INCONTRO CON I GENITORILEGGERE INSIEME IL RACCONTO DEI RE MAGI

EVIDENZIARE LE DUE STRADE: • QUELLA DI RE ERODE… QUELLA DEI RE MAGI• ATTUALIZZARLE NELLA VITA DEGLI ADULTI E IN QUELLA DEI

BAMBINI

Con quali competenze l’insegnante propone questo percorso ai genitori?• E’ prima responsabilità dell’insegnante ricordare ai genitori quella DOMANDA DI SENSO senza la

quale il bambino cresce disarticolato. Il progetto cristiano della scuola sviluppa questa competenza a partire dalla Parola di Dio.

• E’ importante aver condiviso nel Collegio Docenti di Scuola il brano biblico per poi saper evidenziare quel passaggio di CRESCITA che chiede prima di tutto a noi come insegnanti e come scuola.

• Si tratta di ACCOMPAGNARE attraverso il brano biblico le persone a rileggere la propria vita, senza dare giudizi di valore, ognuno per sé poi applica la STRADA alle scelte personali. Non si tratta di far moralismi, ma neanche di far finta di niente di fronte ai problemi dell’educare oggi.

• Si può scoprire insieme ai genitori il valore, la forza e la necessità di far fare al bambino alcuni PASSAGGI CONCRETI come scuola e come famiglia facendo leva sull’aspetto spirituale e religioso della sua personalità. «Va smascherato il comportamento irresponsabile di chi priva un bambino dell’opportunità di sviluppare una grammatica religiosa, a partire dal quale più tardi potrà realmente capire che cosa significa una scelta religiosa. Un bambino a cui viene impedito di sviluppare la sensibilità per la presenza di Dio, non sarà affatto in grado di scegliere: ancora una volta, altri avranno deciso per lui. Anche per la religiosità vale il principio generale: i bambini imparano solo quello che vivono» (A.Facchinetti- G.Nevi)

ALCUNE STRADE DI «RE ERODE» PERCORSE DAI BAMBINI:• Con Erode li vediamo rincorrere il potere, l’antagonismo, la competizione: sono il più forte

… devo vincere sempre io … non posso perdere … nessuno deve prendere il mio posto di piccolo re della casa, dove tutto deve girare intorno a me … se questo non succede io mi arrabbio e faccio strage …Il cuore dei bambini è spesso abitato da tante pretese. I bambini non attendono più: pretendono.

• Pretesa che nasce dalle tante ore vissute davanti a quell’erode (TV) che consiglia quale strada prendere per poi ritornare ancora da lui?

• Il loro corpo non viene coinvolto, il desiderio non nasce, ma sviluppano nuovi bisogni che pretendono di essere colmati.

• Far credere che gli intelligenti, i furbi, gli astuti, quelli che ingannano …avranno la strada aperta al successo della vita. Prepararli quindi ad affrontare la vita come fosse una lotta, una competizione.

• Le neuroscienze ci bombardano dicendo che il cervello dei bambini fin da piccolo è capace di accogliere e sviluppare una miriade di informazioni … e allora eccoci impegnati a far crescere dei cervelloni… senza accorgersi che hanno anche altri aspetti della persona da sviluppare come quelli spirituali, estetici, religiosi ….

QUALE STRADA DELLA «STELLA» PER I BAMBINI?• dare spazio alla vita interiore: è un viaggio che non li porta a raggiungere una

terra segnata sulla carta geografica, ma è un viaggio di ascolto del cuore, di liberazione da continue pretese, di trovare l’armonia tra dentro e fuori.

• Aiutarli ad ascoltare la vita che si portano dentro, che non chiede loro di essere degli eroi, dei geni, ma di essere felici, di cercare per trovare qualcosa che li apre allo stupore alla meraviglia.

• Farli muovere, camminare, perché il cammino aiuta i bambini a scoprire cose nuove, non quelle scoperte fatte sul divano davanti alla televisione che sono finte e non fanno altro che far crescere i loro bisogni (così diventano i miglior consumatori, perché è difficile dire no ai bambini).

• Sostenerli negli incontri con gli altri, perché non sono le notizie, le informazioni … ma gli incontri che cambiano la vita.

Ma perché nessuno si ferma studiare che cosa potrebbero diventare i bambini se diamo spazio alla loro vita interiore? Nessuno lo fa perché questo è pericoloso, non sarebbero più governabili, sarebbero uomini e donne liberi. E questo non fa comodo né al potere economico, né a quello politico.

ALCUNE STRADE DI «RE ERODE» PERCORSE DAGLI ADULTI:Vari sono gli Erodi che popolano la nostra storia, dando loro il potere di gestire la nostra felicità. Siamo: • Scontenti se non abbiamo raggiunto quel dato tenore di vita • invidiosi se il nostro vicino è più ricco, più furbo, più ... • Criticoni verso gli altri perché visti a volte come avversari da

combattere• Timorosi e incerti se qualcuno ha qualcosa di nuovo da proporci,

da coinvolgerci• Fermi perché bloccati dentro le nostre paure

Nell’educare i genitori possono seguire la strada del potere quando:• credono di sapere solo loro quello che va bene per i figli e non

danno fiducia a nessuno.• Restano chiusi tra le mura domestiche senza sporcarsi le mani

per dar vita a qualcosa di nuovo per il bene di tutti e non solo dei propri figli.

• Non si sentono corresponsabili di dar vita a qualcosa che vada controcorrente fermandosi al solo: «tanto non cambia niente…» e si adattano alla cultura odierna che tiene legati con surrogati di vita ….

LA STRADA DELLA «STELLA» PER I GENITORI• È lo sguardo profondo dato al loro bambino che porta in sé ancora le

somiglianze di Dio. Aiuta l’adulto a ritornare figlio. Indica la strada da percorrere che è quella dell’abbandono, di imparare a dipendere per non sentirsi sempre l’unico protagonista della propria vita.

• E’ il sogno che non va lasciato morire e che aiuta ad andare controcorrente, per non farci portare via quello che ci nasce dentro.

• Dare spazio a quegli incontri che cambiano la vita e rendono capaci di sostenere il confronto con ogni opposizione.

• La nuova direzione è un ritorno al centro di sé, al senso della vita, e questo avviene per una strada nuova, attraverso la sorpresa di gesti inattesi, di parole impensate.

• Mollare il controllo e la diffidenza per dare vita a relazioni che scaldano il cuore

Sono le persone che incontro, le esperienze che vivo non le teorie, le idee che cambiano la mia vita, la mia direzione.

Altrimenti resto seduto sul divano a chiedere consigli a... Erode (ad esempio la TV, la competizione), che ha tutto l’interesse di tenermi soggiogato a lui, con diverse strategie.

La stella è il sogno che ci portiamo

dentro che ci aiuta ad

andare controcorrente.

.

SCRIVERE SU UN PANINO: Che nome dai al pane che manca alla tua famiglia, che ti permette di sfamare la fame di relazioni che scaldano il cuore?

Scrivere su una STELLA: nella strada che ho percorso o che sto percorrendo… quali sono le stelle, le esperienze, gli incontri, i desideri che hanno mosso e muovono i miei piedi e mi hanno fatto fare una strada ALTRA da quella solita?

GIOVANNI 6

1Dopo questi fatti, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè diTiberiade, 2e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni checompiva sugli infermi. 3Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con isuoi discepoli. 4Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 5Allora Gesù,alzati gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse aFilippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano damangiare?». 6Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapevaquello che stava per compiere. 7Gli rispose Filippo: «Duecento denaridi pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverneun pezzo».

8Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro:9«C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’èquesto per tanta gente?». 10Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era moltaerba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemilauomini. 11Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede aquelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. 12Equando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezziavanzati, perché nulla vada perduto». 13Li raccolsero e riempirono dodicicanestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevanomangiato.14Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi èdavvero il profeta, colui che viene nel mondo!». 15Ma Gesù, sapendo chevenivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Miracolo dei pani e dei pesci: chiavi di lettura

• Gesù inizia a condividere il riposo dopo la missione. Gesù mette a riposoe poi nutre … li fece adagiare sull’erba … a piccoli gruppi…

• La comunità dei discepoli è costituita dal riunirsi davanti a Gesù, unico referente di tutti e di ciascuno. La missione come parte da lui, così porta a trovare il vero riposo, nell’intimità con lui.

• Due maniere diverse di amministrare la propria esistenza: quella dell’uomo che vive di ciò che ha o compera, quella di Dio che vive e fa vivere di ciò che dà, in perfetta gratuità.

• Il tema centrale del brano è mangiare che significa vivere. Gv 6,57: chi mangia di me, vivrà per me.

Sulle rive di Tiberiade nessuno muore di fame, nessuno muore privato del senso della vita.Gesù è la “nuova manna”, come la manna nel deserto dei padri, si adatta al gusto di ciascuno; un pane in apparenza uguale per tutti, in realtà, cibo che nutre il cuore in modo unico, come l’amore di Dio sa essere esclusivo per ogni uomo.

• Il pane ha 3 significati. Non è solo ciò che mangi, ma ci porta al senso della vita, e ci porta a Dio come dono suo, ci porta a vivere la relazione con Lui.

• 1. Concreto: sazia, è un alimento per il nostro nutrimento

• 2. Simbolico: ci richiama al senso della vita, abbiamo fame di vita autentica

• 3. Trascendente: ci porta a Dio e a vedere il pane come dono suo, a incontrare Gesù come pane che sazia la vita: da qui nasce la relazione. Se tu Gesù sei il pane e io ho fame, con te che mi sazi io instauro una relazione.

• Quando si condivide anche il poco diventa molto! Dio fa “cose grandi” con “cose piccole”. Il poco che abbiamo messo nelle mani di Gesù diventa tanto per tutti.

• Il racconto chiamato moltiplicazione, in realtà parla di una condivisione. C’è un pane, i discepoli ce l’hanno e non lo sanno, che si moltiplica condividendolo e può saziare le moltitudini.

III UDA: SE TI SEMBRA POCO … PROVA A CONDIVIDERE E VEDRAI!

OBIETTIVI: SCOPRIRE CHE IL MIRACOLO STA NEL CONDIVIDERE.PASSAGGIO PASQUALE: DAL SOLO MIO (potere), DAL TUTTO PER ME … A NE POSSO DARE ANCHE A TE (condividere).SCOPRIRE IN GESU’ COLUI CHE SI FA PANE CHE SAZIA LA NOSTRA FAME DI RELAZIONI VERE

Gesù non accetta di diventare re… lui è re in un altro modo.Passaggio PASQUALE:Dal re che esercita il potere (Erode) al Figlio che accoglie la Parola del Padre e diventa dono di vita. Il suo trono diventa la croce.Lì mostra che la fame viene saziata dall’amore.

Gesù-pane che si offre alla bocca dell'uomo perché l'uomo diventi come Lui capace di dare senso alla vita, racconto di buone notizie, presenza leggera, trasparente, significativa nel villaggio umano.

Era un giorno caldo, quando finalmente conobbi Gesù… Era da tanto tempo che desideravo conoscerlo e quel giorno passava vicino a casa mia. Così chiedo a mamma e papà il permesso di seguirlo e loro acconsentono.Devo però fare un bel pezzo di strada e quindi la mamma mi prepara un cestino con la merenda.Guardo dentro il cestino e mi arrabbio un po’: dentro la mamma mi ha messo 5 piccoli panini e 2 pesciolini. A me non piace il pesce, preferisco la cioccolata!La mamma si rattrista a quella reazione, ma il papà, resta serio e fermo dicendomi che è il pasto perfetto per quel viaggio, perché leggero e nutriente.

(educazione alimentare)

Allora mi fido di lui, smetto di fare i capricci, li saluto felice e parto .

(sviluppare la tematica sulla fiducia, sulle scelte che fanno a volte i genitori non sempre accettate dai bambini)

Adesso, quello che conta è andare dietro a Gesù … lui ha sempre cose belle da raccontare e io le voglio proprio ascoltare! (educazione all'ascolto)

Il sole è alto nel cielo io cammino felice dietro a Gesù, insieme a tanti altri che si aggiungono lungo il cammino.

Ma questo viaggio sembra non finire mai! Per fortuna che Gesù ogni tanto si ferma e ci parla con parole così sagge e buone che mi danno la forza di continuare. I miei piedini anche se stanchi continuano a seguirlo ovunque. Voglio bene a Gesù, è un buon maestro e desidero imparare da lui tante cose! (i cambiamenti che si chiedono ai bambini a partire dal desiderio)

Ora arriviamo vicino a una grande montagna e Gesù sembra proprio deciso a salirci. È faticoso arrampicarsi sulle rocce calde, ci sono dell’erba secca e dei cespugli verdi… e io ogni tanto mi aggrappo perché mi sembra proprio di non farcela. Mi sento tutto sudato. Sento il cuore che mi scoppia dalla fatica, però non mi fermo, non voglio proprio perdermi quello che Gesù racconterà lassù!

(tematica sulle fatiche dei bambini/perché farle/come superarle)

Ad un certo punto mi giro e vedo dietro di me tantissime persone. Non so contare così tanto, ma mi sembrano migliaia. Sembrano tante formichine e tutte come me seguono Gesù, il maestro. Si vede che vale proprio la pena di seguire e ascoltare Gesù!

(fare giochi, attività, conversazioni per portare i bambini:• ad accorgersi degli altri • dell’importanza del seguire una persona che ha qualcosa di importante

da dire… non chiacchere ma parole che saziano il cuore)

Per tutto il pomeriggio ascoltiamo Gesù seduti , sdraiati, adagiati sull’erba. (giochi sull'ascolto e sul riposo) Ora il sole sta tramontando e tutti abbiamo fame. Io apro il mio sacchettino per prendere il pane, quando sento Gesù che dice a Filippo, uno dei suoi amici che lo segue sempre: “dove possiamo comprare il cibo per sfamare tutta questa gente?”.Allora aprii bene le orecchie e ascoltati attentamente. Filippo risponde che neanche 200 monete sarebbero bastate per dare un panino a ciascuna di quelle persone.(giochi sui numeri, sulla conta, sulla quantità)

Ad un certo punto con le mie mani ancora strette sul sacchettino, sento come un calore sul mio viso, una luce… alzo gli occhi e vedo che Gesù mi sta guardando. Tra tutta quella gente guarda proprio me e mi sorride

Andrea un altro suo amico si accorge che io ho qualcosa nel mio sacchettino e dice a Gesù: “C’è qui questo ragazzino che ha qualcosa da mangiare nel suo sacchettino”Oh, bella… ci mancava anche questa. Chiudo subito il mio sacchetto… non si sa mai!Va bene che il pane e il pesce non è la mia merenda preferita, ma adesso che ho fame me la mangio proprio tutta!

Allora non temo più per la mia cena, perché lui continua a sorridermi. Mollo le mani dal mio sacchettino perché intuisco che sarebbe andato tutto bene. Intravedo i suoi amici che ancora si affannano nella ricerca di una soluzione e io mi chiedo perché sono così preoccupati. Perché non confidano nel Maestro?

(la fiducia instaura la relazione personale)

E’ così forte la sua luce che io mi cullo in essa come quando la mamma mi abbraccia prima di andare a dormire. (giochi sul cullarsi a vicenda—canti di ninne-nanne eccc..conversazioni su cosa succede prima di andare a dormire… aiutarli ad affidarsi a Gesù prima di dormire)Gesù dice ai suoi amici di farci sedere a piccoli gruppi.(giochi: dal grande gruppo a piccoli

gruppetti per guardarsi in viso, Incroci di sguardi)

Quando siamo tutti sistemati Gesù allunga le sue mani verso di me. Io guardo la mia merenda, poi guardo Gesù. Gesù mi guarda e i nostri sguardi s’incrociano e si sorridono felici.

Senza dire una parola io gli porgo il mio prezioso cestino. Gesù guarda in alto, sopra le nuvole e ringrazia Dio suo Padre. (a chi oggi voglio dire il mio Grazie,riconoscenza…)

Ma cosa succede… quel poco cibo che io ho messo nelle mani di Gesù sta diventando pane e pesce per tutti!Il pane non finiva mai e neppure il pesce. I suoi amici continuano a distribuirne e tutti ne mangiano a sazietà. (giochi sul condividere/distribuire)

Che meraviglia… certo è che il maestro è proprio grande!Io mangio vicino a Lui e mai il pesce mi è sembrato così saporito, e mai mi sono sentito così pieno di gioia.È la cosa più bella che mi sia mai capitata.(giochi sul sostare felici vicino a qualcuno che ci vuole bene … un amico...la maestra… Tutti camminano sparsi poi ad un segnale si siedono vicino ad un amico e insieme ci si riposa/si ascolta una musica/ si mangia qualcosa ….)

Quando mi restituiscono il mio sacchettino è ancora colmo. Penso che la mamma mi avrebbe rimproverato perché avrebbe pensato che io non avevo mangiato niente. Ma io le saprò ben raccontare quello che è successo e lei sarà fiera di me!(azioni/comportamenti che rendono felici, fieri di quello che si è fatto)Quando le persone si alzano per tornare a casa nessuno ha più fame. Tutti hanno mangiato a sazietà. La mia piccola merenda messa nelle mani del mio Maestro è diventato tanto, tanto cibo per tutti.

Poi Gesù dice di raccogliere tutti i pezzi avanzati perché nulla vada perduto. Sembrano le parole che dice anche la mia mamma.Eh sì… il cibo è una cosa preziosa e papà e mamma mi hanno insegnato a non sprecare niente.(educazione: rispetto per i doni ricevuti/ non sprecare/ avere cura/essere grati per quello che si ha ...)

Prima di partire tutti accorrono felici vicino a Gesù per ringraziarlo e …. sento le loro voci dire che vorrebbero farlo diventare il loro re.

Io sono ancora vicino a Gesù e penso: “se io potessi diventare re, come mi piacerebbe!!! Già vedo le cose che potrei fare e avere se diventassi re”.Conversazione sui sogni dei bambini, sui loro desideri.Riprendere il racconto dei Re Magi e di Re Erode.Racconto storia: Piccolo uovo, chi è il più ricco del reame? di Francesca Pardi ed. Lo Stampatello (per aiutare a comprendere dove sta la ricchezza)Guardo ancora Gesù per vedere se anche lui è contento di diventare re …. … ma che fa… si sta allontanando… Mi guarda un’altra volta e io capisco che sarebbe stata l’ultima

volta che l’avrei visto.

Conversazione:• sui sentimenti che Ben prova in questo momento… • Su come le persone che impariamo a portare nel cuore rimangono

sempre con noi, anche se sono lontane.

Sorride ancora mentre se ne va tutto solo … via … lontano! Nessuno lo segue. Tutti capiscono che è ora di tornare a casa. Io rimango ancora un po’ tutto solo, ma non mi sento solo, perché sto assaporando ancora tutto quello che è successo, che rimarrà con me per sempre.(ascolto del cuore e dei sentimenti ed emozioni che ciascuno sente dentro di sé)

Lo guardo, sta sparendo all’orizzonte e comincio a capire … Il calore del suo sorriso, la sua luce, il suo sguardo, il suo amore per me, per tutti noi sono le cose più importanti. Questo suo modo di stare tra noi, di farci capire che anche noi possiamo fare delle cose belle come le sue ... è più forte di qualsiasi grande generale, più amorevole di quello che a volte riesce ad essere la mia mamma che pur mi ama tanto, e più prezioso di qualsiasi tesoro reale.

Le persone che ci vogliono bene anche se lontane possono rimanere con noi, dentro il nostro cuore)

Tutto questo mi fa tanto felice, ed è questa felicità che mi fa sentire ricco come un re. (Salmo 8)Mentre torno a casa un piccolo bruco si arrampica sulle mie gambe. Lo prendo tra le mani e sento che oggi tutto diventa più bello. Com’è dolce ascoltare il mio cuore pieno di gioia: “anch’io se pur piccolo, se pur avevo poco, ho contribuito insieme a Gesù a saziare la fame di tanti”.CHE MIRACOLO!

• scoperta delle cose belle, dei miracoli che i bambini possono fare se condividono, distribuiscono ecc.

• Gioco della moltiplicazione di mani: mani che donano, mani che ricevono, mani che ringraziano, benedicono, mani che distribuiscono, mani che raccolgono..., tante mani che s’intrecciano e un grande miracolo fiorisce!

O Signore nostro Dio è grande il tuo nome su tutta la terra.Mi piace la luce del sole e la luna, le nuvole, il vento e anche il tuono e la pioggia.Mi piace ogni cosa che si muove, che rotola, che vola.Come sarebbe il mondo senza gli alberi, senza i gatti, i cavalli, gli uccelli, senza il sole e la luna, senza il vento e la pioggia, la terra e il mare? Come sarebbe?Se guardo il tuo cielo opera delle tue mani,la luna e le stelle che hai fissate, mi sento tanto piccolo.Eppure che cosa sarebbe questo mondo senza di me? Come sarebbe?Mi hai dato questi occhi, queste mani, questo corpo che rotola, abbraccia, si arrabbia, grida, canta, gioisce, allontana, stringe, Quante cose so fare Signore, quante cose posso ancora imparare. Tutto di me, parla, racconta di qualcosa di meraviglioso che io ancora non conosco fino in fondo.Si, mi hai fatto poco meno degli angeli e tutto mi consegni perché io ne possa godere.Allora Signore, visto che con questo corpo tante cose so imparare, con i miei sentimenti ed emozioni tante cose posso raccontarefa che mi accorga di avere anche un cuore per farti abitare. E aiutami a tenerlo aperto a te, che sei l’unico che mi può far vivere come un re.

IV UDA: PANE… AMORE E FANTASIAFINALITA’: • FESTEGGIARE LE TANTE COMPETENZE

MATURATE CON CREATIVITA’ E FANTASIA CHE CI HA PERMESSO DI SENTIRE CHE …

LA FAME PROFONDA E’ SAZIATA DAL PANE SAPORITO DELL’AMORE, DELL’AMICIZIA

C’è un cibo che è capace di sfamare: è la parola di Dio. Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

ANDIAMO A PORTATE QUESTE PAROLE SAPORITE A TUTTI…

ATTIVITA’: • drammatizzazione del miracolo da proporre alla festa di fine anno dove i

bambini portano alla fine a tutti un panino con un messaggio (Disegni fatti dai bambini).

Messaggi…La mia fame è saziata dal tuo sorriso, dal tuo abbraccio, dal tuo giocare con me, dalle tue coccole, dal tuo perdono… e io posso dare a te…. • Inventare un gioco delle mani che donano, da fare con i bambini e a fine

anno anche con i genitori…. Es. un cerchio dove si passano dei gesti affettuosi… finchè non termina tutto il cerchio… alla fine si fa un canto tutti insieme. Con i genitori si può leggere insieme la preghiera Semina.

• Correre in giro per il prato al suono di… ritrovarsi e abbracciarsi…

Ogni giorno semina una parola felice

una preghiera per qualcuno

un piccolo sorrisoun gesto di perdono

Ogni giorno seminauna passeggiata su madre terra

un grazie alla Vitaun abbraccio a chi ami

qualcosa nelle manidi chi è povero.

Ogni giorno semina nei tuoi polmoniun respiro riconoscente per tutto

una giocosa risata.

Ogni giornosemina in te

un po’ di riposoe silenzio,

un po’ di speranza,un pensiero semplice...

Raccoglieraiuna vita

meravigliosa!