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Il metodo degli Stati Limite
Giorgio MontiOrdinario di Tecnica delle Costruzioni
Università di Roma La Sapienza
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite2/217
Contenuti
n Fondamenti teoricin Base probabilistica
n Progetto agli Stati Limite Ultimin Flessione semplice e compostan Taglio
n Gli Stati Limite di Esercizio
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Obiettivo della progettazione
n Conseguire una protezione adeguata nei confronti di due condizioni limiten Uno stato di danno strutturale accentuato
che prelude al collasson si preferisce che la struttura subisca
deformazioni anelastiche
n Uno stato di danno agli elementi non strutturalin si richiede che la struttura rimanga elastica
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Strumenti
n L’utilizzo di metodi di analisi lineare o non lineare, statica o dinamica, nella progettazione
n L’utilizzo della gerarchia delle resistenze nella concezione strutturale
n L’utilizzo del metodo degli Stati Limite nella verifica
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Il metodo degli Stati Limite
n Il problema fondamentale dell’affidabilità strutturale. L’equazione di sicurezza.
n Aleatorietà delle grandezzen L’approccio semiprobabilisticon Valori caratteristici e valori di progetton I coefficienti parziali di sicurezza.
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Il metodo degli Stati Limite
n Principali caratteristichen Si basa sul concetto di aleatorietà delle
grandezze (azioni, resistenze)n Si considerano vari aspetti del
comportamento (esercizio, collasso) nei confronti dei quali si differenzia il livello di rischio.
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Il metodo SPSL
n Definizionin Stato limite
n La struttura o una sua parte non può più svolgere le funzioni per cui è stata progettata
n Stato limite ultimon Si verificano il collasso della struttura e la
possibilità di perdita di vite umane
n Stati limite di esercizio (analogo a TA)n Si verifica la perdita di funzionalità della
struttura in relazione alle esigenze di impiego
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Il problema fondamentale
n Si studia la relazione fra due grandezzen S : Azione , Domanda
n R : Resistenza , Capacità
S
R
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Il problema fondamentale
n Ad esempion S : momento flettente MS(Q)
n R : momento resistente MR
Q
R
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Il problema fondamentale
n Ad esempion S : tensione σ dovuta a MS(Q)
n R : tensione limite σadm
Q
R
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Il problema fondamentale
n Deve risultareR � S
n Si ha sicurezzasicurezza se, R – S � 0
n Si ha collassocollasso seR – S < 0
n Graficamente …
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R = S
Il problema fondamentale
S
R
R – S > 0
R – S < 0
S = 5
R = 10
S = 10
R = 5
sicurezzasicurezza
collassocollasso
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Aleatorietà
n In realtà R è aleatoriaaleatorian Caratterizzata (se normale) da
una densità di probabilitàfR(r)
funzione di due parametri:n media: µR
n dispersione: σRr
fR(r)
µR
σR
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Aleatorietà
n In realtà S è aleatoriaaleatorian Caratterizzata (se normale) da
una densità di probabilitàfS(s)
funzione di due parametri:n media: µS
n dispersione: σSs
fS(s)
µS
σS
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Aleatorietà
n Derivano dalle incertezze relative:n alle resistenze dei materiali impiegati rispetto
ai valori assunti dal progettistan all'intensità delle azioni dirette, indirette e di
natura chimico-fisica ed alla probabilità della loro coesistenza
n alla geometria della costruzionen alla divergenza tra gli effetti realmente indotti
dai carichi e quelli calcolati.
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Probabilità di collasso
s
r
R = S
sicurezzasicurezza
collassocollasso
I diversi eventi hanno diversa probabilità di occorrenza:
fR(r) fS(s) dr ds
Qual è la probabilità che ci
sia collasso?
bassa
bassa
alta
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Probabilità di collasso
n E’ data da:
sicurezzasicurezza
collasso collasso
( )( ) ( )∫
<−
=
=<−=
0
0Pr
SRSR
f
dsdrsfrf
SRp
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Nel caso di v.a. normali …
n … la pf si calcola semplicemente come:
n Si noti che:n Se σR e σS diminuiscono, pf diminuisce
n Se (µR – µS) aumenta, pf diminuisce
( )
σ+σ
µ−µ−Φ=<−=
220Pr
SR
SRf SRp
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Esempio
n Trave appoggiata con carico concentrato
§§ Carico:Carico:
§§ Capacità:Capacità:
( )kN 1 , kN 3 =σ=µ= QQNQ
( )kNm 5.1 , kNm 10 =σ=µ= RRNR
5.0 m
Q
R
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Esempio
n Il momento agente è: S = Q L/4n E’ anch’esso una v.a. con
n Media: µS = µQ L/4 = 3.75
n Dispersione: σS = σQ L/4 = 1.25
n La probabilità di collasso è:
4
22221085.6
25.15.1
75.310 −⋅=
+
−−Φ=
σ+σ
µ−µ−Φ=
SR
SRfp
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Esempio
n La probabilità di collasso pf trovata andrebbe confrontata con un valore ritenuto accettabile, pf,amm
n Questo metodo, detto di Livello 2, è adatto per strutture di una certa rilevanza
n Un metodo che tenga conto delle aleatorietà in modo più semplice …
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Un approccio semiprobabilistico
s
rsicurezzasicurezza
collassocollasso
Si cerca una coppia di valori:Rd ed Sd
per cui se si ha:Rd > Sdallora:
pf < pf,amm
Sd
Rd
R = S
grande
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Un approccio semiprobabilistico
s
r
R = S
sicurezzasicurezza
collassocollasso
Si cerca una coppia di valori:Rd ed Sd
per cui se si ha:Rd > Sdallora:
pf < pf,amm
Sd
Rd piccola
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I valori di calcolo
n I valori di calcolo Rd ed Sd consentono di trasformare un problema aleatorio:
Pr[R � S] � pf,amm
in uno deterministico:
Rd � Sd
n Cioè: se Rd � Sd à pf� pf,amm
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I valori di calcolo
n I valori di calcolo Rd ed Sd vengono espressi in funzione dei valori caratteristici Rk ed Sk
n I valori caratteristici Rk ed Sk sono i frattili di ordine 0,05 e 0,95 delle distribuzioni di R ed S
n I rapporti γR = Rk/Rd e γS = Sd/Sk sono detti coefficienti di sicurezza
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite26/217
Rd, Rk e γR
n Il valore caratteristico è: Rk = µR – 1.64 σR
n Pr[R<Rk] = 0,05n Il valore di calcolo è:
Rd = Rk / γR
n γR si ottiene da studi di calibrazione
r
fR(r)
µR
σR
Rk
Rd
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Sd, Sk e γS
s
fS(s)
µS
σS
Sk
Sd
n Il valore caratteristico è: Sk = µS + 1.64 σS
n Pr[S<Sk] = 0,95n Il valore di calcolo è:
Sd = Sk · γS
n γS si ottiene da studi di calibrazione
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L’equazione di sicurezza
n E’ dunque:
Rk / γR � Sk · γS
n Nella forma più generale si ha:
R(fk / γm) � S(Fk · γf)
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite29/217
Esempio
n Trave appoggiata con carico concentrato
§§ Carico:Carico:
§§ Capacità:Capacità:
( )kN 1 , kN 3 =σ=µ= QQNQ
( )kNm 5.1 , kNm 10 =σ=µ= RRNR
5.0 m
Q
R
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Esempio
n I valori caratteristici di S ed R sono:
n Sk = µS + 1.64 σS = 3.75 + 1.64·1.25 = 5.8 kNm
n Rk = µR – 1.64 σR = 10 – 1.64·1.5 = 7.5 kNm
n Si ha dunque:
7.5 / γR � 5.8 · γSn Che sarebbe verificata per, ad es.: γR = 1.10 e γS = 1.17
n Questo assicurerebbe una pf = 6.85·10-4
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Il quadro normativon D.M. LL.PP. del 09/01/1996
n Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche
n Circolare M. LL.PP. del 15/10/96, n. 252n Istruzioni per l'applicazione del DM 09/01/1996
n D.M. LL.PP. del 16/01/1996n Norme tecniche relative ai Criteri generali per la verifica di
sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi
n Circolare M. LL.PP. del 04/07/96, n. 156n Istruzioni per l'applicazione del DM 16/01/1996
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite32/217
Il DM del 9 gennaio1996
n Parte Generalen Parte I - Cemento armato normale e
precompresson Sezione I - Prescrizioni generali e comunin Sezione II - Metodo agli stati limite:
progetto ed esecuzionen Sezione III - Eurocodice 2 (DAN)
(Documento di Applicazione Nazionale)UNI ENV 1992-1-1: criteri e prescrizioni.
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Il quadro normativo
n Il progettista può adottare il metodo SL:n Nella versione "nazionale“
n à dovrà seguire la Sezione II della Parte I
n Nella versione Eurocodice 2 (DAN)n à dovrà seguire la Sezione III della Parte I.
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Azioni di calcolo
n Le verifiche debbono essere condotte nei riguardi degli stati limite di esercizio (SLE) e degli stati limite ultimi (SLU)
n Le combinazioni delle azioni da considerare per tutti le verifiche agli SL (versione “nazionale” ed Eurocodici) sono specificate nel paragrafo 7.
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Vita utile di progetto
100Ponti, edifici monumentali
50Edifici
15 – 30Strutture agricole et similia
10 – 25 Parti sostituibili (es. appoggi)
10Strutture temporanee
Anni (indicativo)Categorie
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite36/217
Gli Stati Limite
n Definizione di Stato Limiten La struttura o una sua parte non può più svolgere
le funzioni per cui è stata progettata
n Due categorie:n Stati Limite Ultimi (SLU)
n Corrispondenti al valore estremo della capacità portante o comunque al raggiungimento di condizioni estreme
n Stati Limite di Esercizio (SLE)n Legati alle esigenze di impiego normale e di durata.
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite37/217
Gli Stati Limite Ultimi
n Sono gli Stati Limite che riguardano:n La sicurezza delle personen La sicurezza della strutturan La sicurezza del contenuto (in alcuni casi)
n Gli SL da verificare riguardano:n Perdita di equilibrio della struttura o di parte di
essa, come corpo rigidon Rottura, deformazione eccessiva, trasformazione
in meccanismo, perdita di stabilitàn Rottura per fatica.
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite38/217
Gli Stati Limite di Esercizio
n Sono gli Stati Limite che riguardano:n Il funzionamento della strutturan Il comfort delle personen L’apparenza del costruito (deformazioni, fessure)
n Gli SL da verificare riguardano:n Deformazioni eccessiven Fessurazioni premature o eccessiven Degrado o corrosionen Vibrazioni eccessive.
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite39/217
Progetto agli SL
n Il progetto si basa sull’uso di modellin della strutturan dei carichi
n Nessuno SL è superato quando si usano in questi modelli i valori opportuni di:n Azionin Proprietà dei materiali e dei prodottin Dati geometrici
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite40/217
Soddisfacimento dei requisiti
n I requisiti vengono soddisfatti attraverso l’uso del metodo dei coefficienti parziali γ
n Il metodo preveden L’introduzione dei «valori caratteristici»n La trasformazione dei valori caratteristici in
«valori di calcolo» adeguati allo SL considerato, mediante l'applicazione di coefficienti parziali γm o γf
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite41/217
I coefficienti parziali
n Le resistenze di calcolo dei materiali si ottengono dividendo le resistenze caratteristiche per i coefficienti γm (>1)
n Le azioni di calcolo si ottengono moltiplicando le azioni caratteristiche per i coefficienti γf
n >1 o � 1 a seconda che il contributo dell'azione diminuisca o aumenti la sicurezza
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite42/217
Variabili di base
n Azionin Classificazionen Valori caratteristicin Altri valori rappresentativi delle azioni
variabili
n Proprietà dei materiali e dei prodottin Dati geometrici
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite43/217
Classificazione delle azioni
n In base alla variazione nel tempo, si definiscono azioni:n Permanenti (G)
n Pesi propri, macchinari fissi, azioni indirette causate da ritiro e cedimenti differenziali
n Variabili (Q)n Carichi ai piani degli edifici, vento, neve
n Eccezionali (Qex)n Uragani, urti di veicoli, esplosioni
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite44/217
Azioni (F) e Sollecitazioni (S)
n Azione Fn ogni causa (carichi permanenti, carichi variabili,
deformazioni impresse, agenti chimico-fisici...) capaci di indurre stati limite in una struttura
n Sollecitazione Sn ogni effetto interno (forza normale, momento
flettente, forza di taglio, ecc.) che, a causa delle azioni, si determina nella struttura
n più in generale si potranno indicare con «S» anche deformazioni, aperture di fessure, ecc.
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Tipi di azioni
n Per determinare S, si considerano le F :n Dirette (forze)
n Carichi permanenti (peso proprio e carichi fissi)n Carichi variabili (carichi di servizio, neve, vento,
sisma, spinta delle terre, forze dinamiche, ecc.)
n Indirette (deformazioni impresse)n variazioni termiche, ritiro, pre-tensione,
spostamenti di vincoli, difetti di montaggio, ecc.
n Chimico-fisichen Agenti aggressivi, umidità, gelo, materiali nocivi
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Carichi variabili per edifici
� 6,00Archivi, biblioteche, magazzini, depositi, laboratori, officine e simili
2,50Rimesse e parcheggi (fino 30 kN/vettura)
0,50Coperture non accessibili
1,00Sottotetti accessibili
4,00Balconi, ballatoi e scale comuni
5,00Sale da ballo, palestre, tribune libere, aree di vendita con esposizione diffusa
4,00Ambienti suscettibili di grande affollamento
3,00Ambienti suscettibili di affollamento
2,00Ambienti non suscettibili di affollamento
kN/m2TIPO DI LOCALE
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Altri valori rappresentativi delle azioni variabili
n Valore di combinazione: Ψ0 Qk
n Per la verifica SLU o SLE irreversibili
n Valore frequente: Ψ1 Qk
n Per la verifica di SLE reversibili
n Valore quasi permanente: Ψ2 Qk
n Per la verifica di SLE reversibili
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I coefficienti Ψ
00,20,7Vento, neve
0,60,70,7autorimesse
0,30,60,7uffici, negozi, scuole, ecc.
0,20,50,7abitazioni
Carichi variabili nei fabbricati per:
ΨΨ 2ΨΨ 1ΨΨ 0Azione
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite49/217
Valore di calcolo delle azioni
n Il valore di calcolo è dato da:Fd = γf Frep
n Con: Frep = Ψ Fk
n Dove:n Fk = valore caratteristico dell’azionen Frep = valore rappresentativo dell’azionen γf = fattore parziale per l’azione che considera la
possibilità di deviazioni sfavorevoli dell’azione dai valori rappresentativi
n Ψ = 1,00 oppure Ψ0, Ψ1 o Ψ2
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Combinazioni (SLU)
n Per gli SLU si adottano le combinazioni:
])([2
01 ∑=
=
Ψ+γ+γ+γ=ni
iikikqkpkgd QQPGF
essendo:Gk il valore caratteristico delle azioni permanentiPk il valore caratteristico della forza di precompressioneQ1k il valore caratteristico dell'azione di base di ogni combinazioneQik i valori caratteristici delle azioni variabili tra loro indipendentiγg = 1,4 (1,0 se il suo contributo aumenta la sicurezza)γp = 0,9 (1,2 se il suo contributo diminuisce la sicurezza)γq = 1,5 (0 se il suo contributo aumenta la sicurezza)Ψ0i = coefficiente di combinazione allo SLU.
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Combinazioni (SLE)
n Per gli SLE si adottano le combinazioni:n Rare
n Frequenti
n Quasi permanenti
∑=
=
Ψ+++=ni
iikikkkd QQPGF
201 )(
Ψ1 = definisce i frattili 95% delle distribuzioni dei valori istantaneiΨ2 = definisce i frattili 50% delle distribuzioni dei valori istantanei
∑=
=
Ψ+Ψ++=ni
iikikkkd QQPGF
22111 )(
∑=
=
Ψ++=ni
iikikkd QPGF
12 )(
Giorgio Monti - Il metodo degli Stati Limite52/217
Azioni eccezionali
n Si combinano solo con i carichi di carattere permanente
exexdkkd QQGF γ++=
in cui:Qdk la frazione dei carichi variabili caratteristici con durata di
applicazione >30 giorni all'annoQex il valore nominale dell'azione eccezionale considerataγex = 1,0 ÷ 1,5 in relazione all’importanza dei danni cui
potrebbe dar luogo il superamento dello SL considerato