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il MESSAGGIO della Santa Casa di Loreto MENSILE - N.5 2019 - ANNO 139°- POSTE ITALIANE spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, CN/AN MAGGIO 2019

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“il MESSAGGIO della Santa Casa”Mensile del Santuario di Loreto - anno 139o

Delegazione Pontifi ciaCongregazione Universale della Santa CasaP.zza della Madonna 1- 60025 Loreto (AN)Registrazione Tribunale di Anconan.7 del 12/08/1948Iscritto nel ROC con il numero 2120

Direttore Responsabile Vito Punzi

Direttore EditorialePadre Giuseppe Santarelli

Consiglio di RedazionePadre Franco CarolloDon Bernardino GiordanoLucia Bugianesi

Segreteria - Archivio fotografi coRoberto Stefanelli

Imprimi Potest† Mons. Fabio Dal Cin - Delegato Ponti� cioLoreto, 20 Aprile 2019

Questo periodico è associato all’USPI(Unione Stampa Periodica Italiana)La collaborazione alla rivista è gratuita

Impaginazione Grafi caLetizia Di Nicola

StampaIndustria gra� ca Tecnostampa - Loretotel 071 9747511 - fax 071 7500092www.piginigroup.com

“il MESSAGGIO” esce anche in inglese:“The Shrine of the Holy House”

OMMARIO EDITORIALE163 "Cristo vive" un compito per tutti Vito Punzi

164 PAPA FRANCESCO A LORETO: RIVIVIAMO

L'ATTESA CON LE PAROLE DELL'ARCIVESCOVO FABIO Mons. Fabio Dal Cin

TESTIMONIANZE DI CRISTIANITÀ168 Voglio fare la Monaca F.G.

CASA DI MARIA, CASA DEI MALATI Il Santuario a servizio degli ammalati170

Prof. Fiorenzo Mignini e P. Franco Carollo

CASA DI MARIA, CASA DI OGNI FAMIGLIA172 La comunicazione come dono di sé

174 Una sorgente d'acqua viva per la famiglia

175 “Retrouvaille”: un segno di speranza per le coppie

177 SPECIALE: IN CAMMINO CON PIETRO

UNITALSI A LORETO

193 "Tu sei bellezza": ottocento giovani in pellegrinaggio Per la formazione dei Presidenti

OGNI SANTITÀ PASSA PER LORETO194 B. Ippolito Galantini P. Marcello Montanari

ARTE E SPIRITUALITÀ195 Il culto di San Giuseppe nel Santuario di Loreto

198 Gesù tra i Dottori del Tempio dei Fratelli Lombardi

199 I giovani del "Cenacolo" a servizio della Bellezza

LORETO NEL MONDO

200 Un singolare collegamento tra i santuari mariani di Loreto e di Lujan

201 Una riproduzione della Santa Casa a Buenos Aires cara a Papa Francescoo VITA DEL SANTUARIO

202 La giornata di spiritualità del Clero delle Marche La Rota Romana a Loreto

203 L'Esortazione "Cristo vive" nel Museo Ponti� cio Come una luce mite

204 NOTIZIE FLASH

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In copertina: prima di lasciare Loreto Papa Francesco ha chiesto informazioni sulla ristrutturazione

in corso del Centro Giovanni Paolo II. Nella foto piccola il Santo Padre bacia una reliquia della Santa Casa donatagli dall’Arcivescovo Fabio.

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MAGGIO 2019

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 163

EDITORIALE

OMMARIO EDITORIALE163 "Cristo vive" un compito per tutti Vito Punzi

164 PAPA FRANCESCO A LORETO: RIVIVIAMO

L'ATTESA CON LE PAROLE DELL'ARCIVESCOVO FABIO Mons. Fabio Dal Cin

TESTIMONIANZE DI CRISTIANITÀ168 Voglio fare la Monaca F.G.

CASA DI MARIA, CASA DEI MALATI Il Santuario a servizio degli ammalati170

Prof. Fiorenzo Mignini e P. Franco Carollo

CASA DI MARIA, CASA DI OGNI FAMIGLIA172 La comunicazione come dono di sé

174 Una sorgente d'acqua viva per la famiglia

175 “Retrouvaille”: un segno di speranza per le coppie

177 SPECIALE: IN CAMMINO CON PIETRO

UNITALSI A LORETO

193 "Tu sei bellezza": ottocento giovani in pellegrinaggio Per la formazione dei Presidenti

OGNI SANTITÀ PASSA PER LORETO194 B. Ippolito Galantini P. Marcello Montanari

ARTE E SPIRITUALITÀ195 Il culto di San Giuseppe nel Santuario di Loreto

198 Gesù tra i Dottori del Tempio dei Fratelli Lombardi

199 I giovani del "Cenacolo" a servizio della Bellezza

LORETO NEL MONDO

200 Un singolare collegamento tra i santuari mariani di Loreto e di Lujan

201 Una riproduzione della Santa Casa a Buenos Aires cara a Papa Francescoo VITA DEL SANTUARIO

202 La giornata di spiritualità del Clero delle Marche La Rota Romana a Loreto

203 L'Esortazione "Cristo vive" nel Museo Ponti�cio Come una luce mite

204 NOTIZIE FLASH

VITO PUNZI

“Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo.” Sono queste le pri-me parole dell'Esortazione Apostolica �rmata da Papa Francesco a Loreto, in Santa Casa, lo scorso 25 marzo, indirizzata “ai giovani e a tutto il popo-lo di Dio”. “Cristo vive” signi�ca anche che ogni istante del-la visita di Francesco merita di essere ricordato e ripensato nel suo valore, perché diventi memoria viva, perché sia sempre più limpido l' orizzonte di lavoro che il Santo Padre ha voluto ridisegnare per il Santuario della Santa Casa, cioè per coloro che in esso e per esso operano.Per questo motivo abbiamo deciso di raccoglie-re anche in questo numero, insieme alla crona-ca passata e prossima del Santuario, quanto più documentazione possibile relativa alla visita di Francesco, riproponendo anche e anzitutto il te-sto, pubblicato dall’"Osservatore Romano" il 24 marzo scorso, col quale l'Arcivescovo Fabio salu-tava l’arrivo del Papa, anticipandone tutti i signi-�cati. Chi legge troverà poi una ricostruzione della gior-

nata in forma di narrazione a �rma di p. Giusep-pe Santarelli, insieme a foto e interviste a giovani protagonisti. Ma anche testimonianze di gratitu-dine per quanto vissuto. Gratitudine anzitutto per essersi sentiti parte, da volontario o da semplice pellegrino, di quel corpo, di quella famiglia che è la Chiesa, quest’"entità etnica sui generis", come la de�nì Paolo VI nel 1975, che è portatrice di Cristo ad ogni uomo.Giovani, famiglia, malati: questo è l'orizzonte disegnato dal Santo Padre per il Santuario della Santa Casa di Loreto. Una scommessa per tutti. Lo stesso Francesco ha voluto prendere visione di quello che sarà il nuovo Centro Giovanile “Gio-vanni Paolo II” di Montorso (vedi foto di coper-tina). Chiunque lo volesse troverà nelle pagine che se-guono, in particolare nelle proposte del percorso famigliare “Casa di Maria, Casa di ogni famiglia” e nel prossimo avvio del Dipartimento Sanitario, motivo e occasione per coinvolgersi, per conti-nuare a sentirsi parte del corpo vivo della Chiesa, perché Cristo vive!

"Cristo vive"un compito per tutti

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164 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

Giovanni XXIII in S. Casa.

La Sala stampa Vaticana, all’indomani dell’an-nuncio del pellegrinaggio al Santuario lauretano di Papa Francesco, ha comunicato l’intenzione del Ponte�ce di �rmare la Lettera post-sinodale ai Giovani nella Santa Casa, dopo la celebrazione della Messa.Il gesto ha un signi�cato, oltre che storico, anche simbolico, perché Papa Francesco in tal modo af-�da l’esito del Sinodo dei Vescovi su “I Giovani, la Fede e il Discernimento Vocazionale”, svoltosi dal 3 al 28 ottobre 2018, alla Vergine Lauretana nella sua Santa Casa.Una singolare analogiaL’evento richiama alla memoria il pellegrinag-gio di San Giovanni XXIII a Loreto, e�ettuato

il 4 ottobre 1962, quando proprio nel Santuario della Santa Casa egli a�dò alla protezione della Vergine Lauretana il buon esito del Concilio Va-ticano II. Nel discorso u�ciale pronunciato in quella circostanza, tra l’altro, disse: “O Maria, o Maria, Madre di Gesù e Madre nostra. Qui siamo venuti stamane per invocarvi come prima Stella del Concilio, che sta per avviarsi; come luce pro-pizia del nostro cammino che si svolge �ducioso verso la grande assise ecumenica che è universale aspettazione”.Nel discorso u�ciale di apertura del Concilio, l’11 ottobre successivo, il Papa ricordava il suo pelle-grinaggio lauretano con queste parole: “O Maria, Auxilium Christianorum, della cui predilezione abbiamo avuto nuova prova nel tuo tempio di Lo-reto, ove rimeditammo il mistero dell’Incarnazio-ne, volgi ogni cosa ad esito felice e propizio”.In tal modo, San Giovanni XXIII legava storica-mente al Santuario dell’Incarnazione della Santa Casa il Concilio Vaticano II. Ora Papa Francesco, �rmando l’Esortazione post-sinodale sui Giovani in Santa Casa, lega il rispettivo Sinodo ad essa, che si può de�nire “il Santuario della giovinezza santi�cata”, perché abitata dalla giovane Maria, dal giovane Giuseppe e soprattutto dal giovane Gesù.In più, Papa Francesco, con devoto gesto di vera eccezionalità, celebrerà la S. Messa nella Santa Casa. Dal 1962 al 2012 tre Papi hanno fatto visita al Santuario di Loreto: San Giovanni XXIII il 4 ottobre 1962, sopra citato, San Giovanni Paolo II l’8 settembre 1979, l’11 aprile 1985, il 10 dicembre 1994, il 9-10 settembre 1995 e il 5 settembre 2004,

Papa Francescoa Loreto: riviviamo

l'attesa con le parole dell'Arcivescovo Fabio*

MONS. FABIO DAL CIN - ARCIVESCOVO DI LORETO

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 165

e Benedetto XVI il 1° / 2 settembre 2007 e il 4 ottobre 2012. Nessuno di loro però ha celebrato la Messa in Santa Casa. L’ultimo Ponte�ce che ve l’ha celebrata è stato Pio IX nel suo articolato pellegrinaggio a Loreto del maggio 1857, e per ben tre volte. Finalmente, dopo 162 anni, un altro Sommo Ponte�ce, Papa Francesco, celebra nella Casa nazaretana traspor-tata e venerata a Loreto, spazio mistico del miste-ro dell’Incarnazione nella solennità dell’Annun-ciazione.La Santa Casa, Santuario dei giovaniIl Santuario di Loreto, a riguardo dei giovani, ha una storia recente molto importante. San Gio-vanni Paolo II il 9-10 settembre 1995, per la ri-correnza del VII Centenario della Traslazione della Santa Casa, incontrò a Loreto, nella conca di Montorso, quattrocento mila giovani d’Europa (EurHope). Per desiderio dello stesso Papa è sorto su quella collina il Centro di Pastorale Giovani-le a lui intitolato, inaugurato nell’anno 2000. Il 5 settembre 2004 San Giovanni Paolo II è tornato a Loreto, accolto nella stessa vallata da altrettan-te migliaia di giovani e lì chiuse i suoi numerosi viaggi apostolici. Il 1° e 2 settembre 2007, sempre a Montorso, Benedetto XVI ha presieduto l’impo-nente “Agorà” che ha portato a Loreto oltre quat-trocentomila giovani. Non si contano i gruppi giovanili accolti nel Centro di Montorso per una

loro formazione cristiana dall’anno 2000 in poi.Ci si potrebbe chiedere: perché mai tanta atten-zione per i giovani nel Santuario di Loreto? Per-ché la Casa di Nazareth, trasportata e venerata a Loreto, possiede un’inesauribile ricchezza di mes-saggi biblici e teologici che si adattano a moltepli-ci situazioni ecclesiali e sociali, senza forzature. E questo vale anche per la pastorale giovanile e vocazionale. Nella dimora di Nazareth infatti Ma-ria ha trascorso la sua giovinezza, tutta orientata a Dio; ivi è stata �danzata con Giuseppe, anche lui esemplare giovane israelita dedito al lavoro di carpentiere; ivi soprattutto Gesù ha trascorso la sua adolescenza, stando “loro sottomesso”, e la sua giovinezza, lavorando a �anco di Giuseppe. Per quanto riguarda l’aspetto vocazionale, il pen-siero corre al Sì di Maria, pronunciato in Santa Casa nell’Annunciazione, modello del sì di tutte le persone che rispondono alla chiamata del Si-gnore. Sul Sì di Maria Papa Francesco si è so�er-mato nel discorso pronunciato durante la Veglia con i giovani nella XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù in Panama, il 26 gennaio 2019. Tra l’altro ha detto: “Sempre impressiona la forza del Sì di Maria, giovane. La forza di quell’avvenga per me che disse all’angelo [...] E’ stato il Sì di chi vuole coinvolgersi e rischiare, di chi vuole scom-mettere tutto, senza altra garanzia che la certezza di sapere di essere portatrice di una promessa. E domando a ognuno di voi: vi sentite portatori di una promessa?”Siglato in Santa Casa, il documento sinodale da ricordo cartaceo si trasforma in una memoria viva, in un evento sempre attuale. Qui ciascuno può venire e rivivere il mistero dell’Annunciazione. Da quel momento ancor più Loreto non sarà uno dei tanti santuari mariani, ma il luogo dove cia-scuno vive nel suo oggi il mistero dell’Annunciazio-ne, della sua chiamata personale, del travaglio, del discernimento, del coraggio nel dare il proprio as-senso al progetto di Dio. Qui possono e potranno venire i giovani, i �danzati, gli sposi, le mamme, gli anziani, i malati, i poveri, ognuno con la pro-pria umanità, con la propria personale chiamata, per fare chiarezza dentro di sé. Tutti invitati alla gioia e a sentirsi dire come a Maria: “Non temere: nulla è impossibile a Dio”.La Santa Casa, Santuario della famigliaLa presenza della reliquia della Santa Casa fa del Foto di Pino Curtale.

MONS. FABIO DAL CIN - ARCIVESCOVO DI LORETO

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166 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

SPIRITUALITÀ

Santuario di Loreto un luogo dove coltivare, in-sieme alla pastorale giovanile, anche quella fami-gliare. Ecco perché l’8 settembre 2018 è stato av-viato il Progetto di Spiritualità famigliare “Casa di Maria, Casa di ogni Famiglia”, che Papa Francesco ha a� dato alla Vergine il 9 settembre successivo, dopo la recita dell’Angelus, con queste parole: “Ieri a Loreto, nel Ponti� cio Santuario della Santa Casa, si è celebrata la festa della Natività di Maria e ha preso avvio la proposta di spiritualità per le famiglie: La Casa di Maria, Casa di ogni famiglia. A� diamo alla Vergine le iniziative del Santuario e quanti, a vario titolo, vi prenderanno parte”. Nel contempo il Papa ha composto una breve, ma in-tensa Preghiera per tale Progetto.La Santa Casa abitata, anche se saltuariamente, dalla Santa Famiglia, è stata de� nita da san Gio-vanni Paolo II nella sua Lettera per il VII Cen-tenario Lauretano: “Prima ed esemplare chiesa domestica della storia”. Egli ha sottolineato anche che essa “ridesta il senso della santità della fami-glia, prospettando di colpo tutto un mondo di va-lori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispet-to della vita, l’educazione dei � gli, la preghiera”. La Santa Casa, Santuario del malatoLa Santa Casa fa indiretto riferimento anche all’assistenza degli infermi. I primi a riconoscere la prodigiosa presenza delle pareti di Nazareth sul

colle lauretano sono stati gli ammalati, che hanno speri-mentato la presenza di Maria e continuano ad ottenere gua-rigioni spirituali e � siche. Il Santuario nei secoli ha accol-to sempre con premura i pel-legrini infermi. Dal 1936, poi, esso è diventato meta abituale dei pellegrinaggi dell’Unitalsi e di altri gruppi ecclesiali che annualmente si fanno carico di accompagnare le persone malate.Attualmente il Dipartimento Sanitario della Delegazione Ponti� cia della Santa Casa sta promuovendo un’attenzione particolare ai malati a� etti da

malattie rare, verso le quali le istituzioni pubbliche e private,

per ragioni diverse, anche economiche, mostra-no poca attenzione. Il Dipartimento, che opera in alcuni locali del Palazzo Apostolico opportuna-mente predisposti a tale scopo, sta piani� cando una collaborazione con l’Università degli Studi Milano-Bicocca che preveda anche un master per medici e personale sanitario.Nei giorni che hanno accompagnato l’attesa per la visita di Papa Francesco è cresciuto sempre più l’entusiasmo non solo di Loretani e Pellegrini, ma anche di tanti non credenti, provenienti per� no dall’ estero. In un tempo segnato da incertezza e da precarietà, il Santo Padre che si fa pellegrino alla Santa Casa indica a tutti, giovani, famiglie, malati e so� erenti, uomini e donne alla ricerca di speranza, che è possibile accogliere il vero senso della vita aprendosi come Maria, nella semplicità e nell’umiltà, al disegno di Dio.

Fabio Dal Cin

* Pubblicato su "Osservatore Romano" del 24 marzo 2019.

MONS. FABIO DAL CIN - ARCIVESCOVO DI LORETO

Foto di Pino Curtale

La Delegazione Ponti� cia ringrazia l'Asso-ciazione Lauretana Presepi per il fattivo contributo alla riuscita della visita di Papa Francesco a Loreto.

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Dal 23 aprile all’8 giugno prossimo l’emittente televisiva Tv2000 trasmetterà ogni giorno feriale, alle ore 11:55, dall'interno della S. Casa la recita del Regina Coeli, l’inno col quale la Chiesa si unisce alla Madre di Cristo nella gioia per la resurre-

zione del Figlio. Tv2000 è visibile sul canale 28 del digitale terrestre, sul canale 146 della piattaforma SKY e sul canale 18 della piattaforma TIVÙSAT.

Gli appuntamentiMaggio

Ogni sera in Basilica, dal lunedì al sabato, alle ore 21:00 ci sarà la recita del Rosario e il canto delle litanie lauretane. Una preghiera semplice ma tanto cara al popolo cristiano per onorare la Vergine Madre e per pregare per le necessità della Chiesa e del mondo in-tero. Alla Madre del Signore a�deremo ancora una volta il ministero di Papa Francesco che ha voluto farsi pellegrino a Loreto nella solennità dell’Annunciazione del Signore il 25 marzo scorso.

• 14 maggio - ore 21:00 - Basilica S. Casa: l'Arcivescovo incontra i giovani.• 17 maggio - ore 18:30 - Sala Macchi: Percorso formativo per coppie di sposi - Semi-

nario Ecco lo sposo. • 18 maggio – ore 9:00-19:00 – Sala Macchi: “Malattie rare e farmaci orfani”, secondo

Corso di Aggiornamento organizzato dalla Delegazione Ponti�cia in collaborazione con l’Università di Camerino e altre istituzioni.

• 25 maggio � ore 16:30 - Palazzo Apostolico: Inaugurazione della sede del Dipartimento Sanitario. � ore 18:30 - S. Messa in Basilica.� ore 21:00 - Piazza della Madonna - partecipazione dei medici e del personale sani-

tario al Rosario con �accolata e benedizione degli aderenti al dipartimento.• 26 maggio - ore 10:00 - Basilica S. Casa: S. Messa per le coppie in attesa di un �glio.• 26 maggio - domenica ore 17:30 - Museo Ponti�cio Santa Casa: “Leone X, Ra�aello e

la Santa Casa come talamo" Conferenza di Mons. Timothy Verdon Direttore del Mu-seo dell' Opera del Duomo di Firenze.

• 31 maggio / 2 giugno – Sala Macchi – “Famiglia vivi�cata dallo Spirito”, ritiro di Pen-tecoste per coppie, con P. Ivan Rupnik.

Giugno• 8 giugno – ore 21:00 -Basilica S. Casa – Veglia di Pentecoste• 9 giugno – ore 6:00 – Arrivo del 41° Pellegrinaggio a piedi “Macerata- Loreto”, propo-

sto da Comunione e Liberazione, con il tema “Non sarai più solo, mai”

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168 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

TESTIMONIANZE DI CRISTIANITÀ TESTIMONIANZE DI CRISTIANITÀ

Voglio fare la Monaca!

Il matrimonio cristiano è uno dei modi per se-guire Cristo, dice padre Maurizio Botta. Ne avevo dubbi? Forse.....Ho avuto la grazia di partecipare al primo capito-lo del monastero Wi-Fi a San Giovanni in Latera-no, lo scorso 19 gennaio, ideato ed organizzato da Costanza Miriano e alcune amiche "bionde natu-rali", ci hanno ben tenuto a sottolineare!C'era per noi Suor Fulvia, monaca agostiniana, claustrale verace, che ha parlato a circa 2000 don-ne venute un po' da tutta Italia, della CLAUSU-RA...della bellezza della clausura!E pensare che noi uditorio siamo per lo più spo-sate, con prole (molte sono le mamme con bimbi piccoli al collo!).E allora? Che c'entra con noi la CLAUSURA?La nostra clausura è ben de�nita dalla fede nu-ziale, ci dice, che quando siamo tentate di �irtare con "un lui" in metropolitana, sbattendola contro il palo per reggerci, ci ricorda di chi siamo....ci ricorda che "non ci possiamo permettere "distra-zioni"...Perché quando permetto ad un estraneo di varca-re la clausura, di minare l'intimità della mia casa, hai voglia a ricucire lo strappo! Quando la clausu-ra viene violata ci si fa male, molto male!L'altra parola che suor Fulvia ha tenuto a spiegar-ci, è proprio CHIOSTRO!In architettura questo meraviglioso luogo, dove si pensa che le monache prendano aria e si sgran-chiscano le gambe.... è invece il luogo dove la vita è rigogliosa, in realtà è un "annuncio che dice che la vita è questo perimetro chiuso", in cui sono chiamata a camminare; non ci saranno novità su-per eclatanti (oppure si), ma ci sarà un ordinario possibilmente felice, a volte routinario, e la felicità dipende da me!In realtà la dispersione è il vero contrario della

felicità, quando fai mille cose e non ne fai bene una, stai sempre a rincorrere il tempo, e non ti basta mai! Si, perché felice non è colui che non ha problemi! Questo è un grande inganno: siccome a casa, nella mia clausura, c' è qualcosa che non va, allora eva-do, scappo... Ed ecco le "parrocchione"(sempre citazione da suor Fulvia), che nella frustrazione della loro vita, anziché abbracciare con determi-nazione la Croce, fuggono e si rifugiano in par-rocchia a occupare ogni possibile ruolo, pur di sfuggire e non a�rontare il "problema"....Il nostro chiostro è la casa, con la sua porta chiu-sa, dove non entrano gli sconosciuti, dove restia-mo, e resistiamo anche contro ogni speranza, se coraggiosamente ancorate a Gesù!Eh si, perché mica penserai che sia facile farcela da sola, a resistere quando la domanda che insiste con prepotenza è: perché questo individuo (mio marito) condivide con me questi spazi? Come è stato possibile? Come sarà possibile andare avan-ti? Non mi illudo, perché può succedere, e succe-de che qualcosa non torni, che gli "ingranaggi" si inceppino, che ad un certo punto non si viva più di quei sentimenti che prepotentemente ci hanno portato a volerci sposare!

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TESTIMONIANZE DI CRISTIANITÀ TESTIMONIANZE DI CRISTIANITÀ

E allora? Come fare? Fedeltà in monastero si traduce con STABILITÀ, cioè stare, rimanere, dimorare. Restare! Restare anche quando l'idea di fuggire dalla MIA realtà, perché troppo complicata, si fa pressante, restare lì dove ho promesso, lì dove "oggi" è cosi di�cile stare.... Allora torno al centro, al chiostro, dove c'è un giardino, dove c'è sempre l'acqua, che è se-gno della vita...e c'è la luce che entra dall'Alto, in questo perimetro che è la mia vita, che percorro ogni giorno, che devo calpestare con attenzione e delicatezza...E posso sempre continuare a camminare, cammi-nare e non fuggire!La stabilità, la fedeltà, il rimanere ha a che fare con Dio! La fedeltà è in Cristo! Se io esco dalla mia realtà, che è la mia benedetta vita, io non in-contro Gesù Cristo!Perché la realtà non solo parla di Cristo, ma è Cri-sto! Nell' Incarnazione, mistero cosi speciale qui a Loreto.... La mia vita è così com'è: mio marito, i miei �gli, più o meno di�cili, ma è anche piena di cose belle, perché se guardo bene, ce ne sono di cose belle, anche nei dolori più grandi, ed è lì che incontro Cristo!Anche questa volta viene in aiuto suor Fulvia: Cristo che forma ha?, ci chiede... La forma di un croci�sso risorto, la realtà è un croci�sso risorto!È nel nostro Battesimo: chiediamo, qualcuno ha chiesto per noi, di farci CRISTIFORMI, che pa-rola eh?!?La coniugalità posso allora raccontartela con la

parola "giogo", che non è una cosa caruccia, e di-venta "giogo coniugale" quando a portarlo sono marito e moglie. E se uno dei due rallenta, lo sa bene chi lavora nei campi, c'è un problema: se il passo è diverso, il giogo va storto. Allora col ma-rito devi camminare insieme, con lo stesso passo! E poi per tutti e due c'è Gesù che vuole aggiogarci: devo camminare al passo con Gesù, allora posso farcela, anche nei momenti più di�cili e bui.Perché tu sei prezioso ai Suoi occhi! Tu vali come la perla preziosa che il mercante tiene stretta a se', vende tutto per comprare il campo dove si trova, è disposto a grande sacri�cio per tenerla! Così è il matrimonio: la mia perla, quella per cui devo vendere tutto, tutta me stessa, non solo il mio su-per�uo. E non è facile...e non è facile, sempre!L'ultima cosa che suor Fulvia ha condiviso con noi, aspiranti monache wi-�, è che i monaci pre-gano, studiano e lavorano, cioè non si può pensare che la fede si regga su "quattro devozioni, quattro cosucce"... Volete sapere come si prega? "Dovete leggere il Catechismo della Chiesa cattolica, ave-re un padre spirituale, delle sorelle nella fede che possano contenere, sorreggere nello sconforto ed accompagnare".... Così ci ha detto!Ecco: questo è solo l'inizio, un lungo viaggio, la vita, verso la santità, con mille cadute e ogni sforzo per rialzarmi, rialzarci a vicenda, con re-ciproco sostegno e certi che Dio fa il tifo per noi, nonostante tutto!

F.G.

In memoria di fra Antonio SdinoIl 28 marzo è passato al Signore fra Antonio Sdino, della fraternità dei Cap-puccini al servizio del Santuario di Loreto. Colpito da improvviso malore, si è spento all’età di 52 anni all’ospedale civile di Osimo (AN). Nato a Madonna dell’Arco (Napoli), è entrato da giovane tra i frati Cappuccini della Provincia di Foggia, quale fratello laico, svolgendovi con impegno vari compiti. Dall’e-state del 2017 faceva parte della fraternità di Loreto quale sacrista e vice-ceri-moniere, u�ci che ha adempiuto in modo esemplare. Per il suo temperamen-to amabile e ilare, si è attirato la simpatia e l’ammirazione dei confratelli e dei fedeli. I suoi funerali si sono svolti nella Basilica della Santa Casa nel pome-riggio del 30 marzo, con una solenne concelebrazione presieduta dall’Arcive-scovo Fabio, durante la quale il Provinciale dei Cappuccini di Foggia ha pro-nunciato l’omelia, mettendo in risalto le belle qualità del defunto. Il 1° aprile i funerali si sono tenuti nella chiesa dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo, nel cui cimitero la salma è stata sepolta.

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170 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

CASA DI MARIA, CASA DEI MALATI

Il Santuario a serviziodegli ammalati

Il Dipartimento Sanitario della Delegazione Pon-ti� cia di Loreto è stato istituito presso la Con-gregazione Universale della Santa Casa dall’Ar-civescovo Delegato Ponti� cio S.E. Mons. Fabio Dal Cin con Decreto del 19 Luglio 2018 e verrà inaugurato sabato 25 maggio prossimo presso il Palazzo Apostolico di Loreto. Perché una tale istituzione nell’ambito di un San-tuario mariano? Che c’entra tutto questo con quanto il pellegrino e il visitatore cercano in que-sto luogo santo?La risposta la troviamo nel Catechismo della Chiesa Cattolica dove si legge:“Il Signore Gesù Cristo, medi-co delle nostre anime e dei nostri corpi, colui che ha rimesso i peccati al parali-tico e gli ha reso la salute del corpo, ha voluto che la sua Chiesa continui, nella forza dello Spirito Santo, la sua opera di guarigione e di salvezza, anche pres-so le proprie membra” (n. 1421). E al Santuario il pellegrino invoca con fede e prega Maria come “salute degli infermi e conso-latrice degli a� itti”. E la salvezza di Cristo si rea-lizza nei gesti sacramentali della Chiesa attraver-so i quali “il credente è posto in grado di attingere al senso più alto della sua vita e di attuare – per dono – l’attesa di quella salvezza piena che porta in sé come nostalgia profonda e incancellabile” (C. Rocchetta, Sacramenti, in Dizionario di Teologia Pastorale Sanitaria, 1071).Il Dipartimento Sanitario vuole esprimere la cura per la persona malata e il suo accompagnamento ad immagine del Buon Samaritano. Pertanto l’o-biettivo è quello di garantire assistenza sanitaria ai Pellegrini e ai Visitatori radunando Professio-nisti in grado di coniugare esperienza scienti� ca e clinica, evidenze scienti� che e principi etici. Ogni intervento, pertanto, ha come � ne la Persona nel-

la sua integrità. L’ attenzione è rivolta in partico-lare alle persone in stato di fragilità e, in questo ambito, il Dipartimento, attraverso il costituen-do Corpo Sanitario Volontari della Santa Casa, si propone di o� rire assistenza speciale e attivi-tà psicoeducativa alle persone a� ette da malattie rare, agli anziani, ai giovani adulti con disabilità � siche, psichiche, neurologiche e sensoriali. L’isti-tuzione, inoltre, svolge attività formativa, anche a livello accademico, per operatori sanitari, medici e non medici, ed elabora progetti di ricerca.

Il Dipartimento è dun-que costituito di due sezioni distinte, ma non disgiunte: la se-zione “Servizi Sanitari” e la sezione “Ricerca e Formazione” con par-ticolare riferimento alle malattie rare e ai farmaci orfani. Su tali tematiche si sta piani-� cando in particolare l’attivazione di un Ma-ster Universitario di II

livello ed è stato organizzato il Secondo Corso di Aggiornamento che si svolgerà a Loreto il 18 Maggio (vedi pag. 171). Il Convegno rappresen-ta un’occasione irripetibile per creare una rete di comunicazione tra tutte le parti interessate coin-volte nelle attività a favore delle malattie rare: rap-presentanti dei pazienti, ricercatori, industria, au-torità regolatoria, accademici, professionisti del settore sanitario. Per quanto riguarda in� ne i farmaci cosiddetti “orfani”, il Dipartimento Sanitario intende o� rire in un futuro prossimo la messa a punto di for-mulazioni originali di Galenica Clinica impostate sulla base di necessità terapeutiche nei confronti di speci� che e peculiari esigenze cliniche come ad esempio farmaci rari, farmaci non più reperibili in commercio, farmaci a dosaggio personalizzato, farmaci per bambini.

PROF. FIORENZO MIGNINI E P. FRANCO CAROLLO

Il Modulo con la richiesta d’adesione al Corpo Sani-tario Volontari della Santa

Casa, riservato a medici, far-macisti, infermieri, �siote-

rapisti ecc., è scaricabile dal sito www.santuarioloreto.it.

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 171

CASA DI MARIA, CASA DEI MALATI

08.30 Registrazione dei partecipanti

09.00 Saluto delle Autorità S.E. Mons. Fabio Dal Cin Arcivescovo Delegato Pontificio

Prof. Claudio Pettinari Magnifico Rettore dell’Università di Camerino

Dr.ssa Nadia Storti Direttore Sanitario ASUR Marche

Dr. Eugenio Leopardi Unione Tecnica Italiana Farmacisti

09.20 LETTURA La malattia di Giacomo Leopardi: verso una nuova interpretazione diagnostica. Erik Sganzerla Dipartimento di Medicina e Chirurgia Università di Milano-Bicocca

09.50 I SESSIONE - LA RETE DELLE MALATTIE RARE Moderatori Domenico Criscuolo (SIMF - Milano)

Gilberto Gentili (CARD Marche) Introduzione a cura dei moderatori

10.00 Lettura Magistrale: Malattie rare: da priorità a modello per la ricerca della sanità pubblica. Domenica Taruscio Direttore Centro Nazionale Malattie Rare Istituto Superiore di Sanità - Roma

10.20 La rete regionale delle malattie rare Deborah Gordini Regione Marche

10.40 L’assistenza farmaceutica nella malattia rara: il ruolo del farmacista nella Regione Marche Luigi Patregnani ARS - Regione Marche

11.00 Pausa

11.20 II SESSIONE - MALATTIE RARE NEURO-MUSCOLO-SCHELETRICHE Moderatori Fiorenzo Mignini (Università di Camerino)

Pasquale D’Avella (Federfarma Marche)

11.30 Le malattie rare neuro-muscolo-scheletriche in Italia Paolo Salerno Centro Nazionale Malattie Rare Istituto Superiore di Sanità - Roma

11.50 La sindrome di Moebius e le principali sindromi da disinnervazione craniale congenita. Arturo Carta Neuroftalmologia - Università di Parma

12.10 Sindrome di Moebius: Studio di Imaging Silvia Piccinini Azienda Ospedaliero-Universitaria - Modena

12.30 SLA ed altre malattie del motoneurone Francesco Ottavio Logullo ASUR Marche - Area Vasta 3 - Macerata

12.50 Menischi discoidi nei pazienti acondroplasici Marco Turati Ospedale San Gerardo - Monza

13.10 Dibattito guidato con gli esperti

13.30 Pausa

14.20 III SESSIONE - PROSPETTIVE TERAPEUTICHE Moderatori Antonio Torsello (Università Milano-Bicocca)

Andrea Corsalini (AMCI Marche) Introduzione a cura dei moderatori

14.30 La procedura per ottenere la designazione di farmaco orfano Domenico Criscuolo Società Italiana di Medicina Farmaceutica - Milano

14.50 Sviluppo di trattamenti epigenetici per la distrofia di Duchenne Christian Steinkuhler Italfarmaco

15.10 La tossina botulinica nella terapia delle distonie Giovanni Flamma Azienda Ospedaliera San Salvatore - Pesaro

15.30 Riconoscere le Malattie Rare durante la gravidanza Alessandro Cecchi Centro Unico di Diagnosi Prenatale di II livello - ASUR Marche

15.50 La Ricerca Indipendente sui Farmaci Fiorenzo Mignini Università di Camerino

16.10 Dibattito guidato con gli esperti

16.30 Pausa

16.50 TAVOLA ROTONDA Criticità e bisogni delle persone con malattie rare Moderatori Marco Fabretti (FIMMG Marche)

Giuseppe Monti (UTIFAR)

Interventi

Carlo Iacomucci - Incisore e Pittore La distonia (crampo dello scrivano)

Giulia Lo Pinto Sensibilità Chimica Multipla

Lucia Marotta Sindrome di Sjogren: Malattia rara orfana

Francesca Restuccia Omocistinuria e deficit di Cobalamina C

17.50 Dibattito guidato con gli esperti e conclusioni del corso

18.15 Verifica ECM

18.45 Gradimento del Corso

19.00 Conclusione del corso

Programma

Malattie Raree Farmaci Orfani

Secondo Corso di AggiornamentoEvento n° 259813 - Edizione 1 - Crediti formativi ECM: 9

Delegazione Pontificia LoretoAula Pasquale Macchi

18 Maggio 2019

Professioni Sanitarie:Medico, Farmacista, Odontoiatra,

Infermiere, Infermiere Pediatrico, Psicologo, Biologo, Chimico, Ostetrica,

Tecnico Radiologia, Tecnico Laboratorio Assistente Sanitario, Dietista,

Igienista, Logopedista, Ortottista, Tecnico Fisiopatologia, Audiometrista,

Audioprotesista, TNPEE.

Modulo d’iscrizione scaricabile su: www.iicra.it/formazione/

Con il Patrocinio di:

Responsabile del CorsoProf. Fiorenzo Mignini

UNICAM - Delegazione PontificiaDipartimento Sanitario

[email protected]

Comitato Scientificoe Organizzativo

Prof. Antonio Torsello(Università Milano-Bicocca)

Dr.ssa Maria Beatrice Morelli(Ricercatrice UNICAM)

Dr. Giancarlo Piccinini(Primario Chirurgia)

Dr.ssa Anna Maria Mauro(Neurologa)

Dr.ssa Maria Rita Peciarolo(Odontoiatra)

Prof.ssa Piera Di Martino(Università di Camerino)

Segreteria Scientifica e OrganizzativaMonica Cosenza - IICRA srl

[email protected] - [email protected] 42 27687 - 347 854 8471

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172 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

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Continuiamo la nostra ri�essione sull’ azione e contemplazione di coppia. Il tema è la comunica-zione come dono di sé. Il dono che di noi stessi facciamo all’ altro nel ma-trimonio è un dono totale: dono di spirito, anima e corpo. Dono che non si compie solo nel giorno in cui è celebrato il Sacramento, ma che si ripe-te ogni giorno, nei gesti di a�etto, nelle diverse situazioni che si vivono insieme, nel dialogo che porta ad una crescita sempre maggiore dell’unità.Abbiamo considerato che il dialogo è uno dei mezzi principali per la crescita della comunione nella coppia e, perché si abbia un buon dialogo, è certo necessario che i due coniugi si mettano, a turno, in atteggiamento di “vero ascolto”. Questo, però, non è su�ciente: se l’uno è disposto a ben ascoltare, l’altro deve avere la volontà di comuni-care bene, o meglio di “comunicarsi” bene.

debba parlare d’altro, ma nel parlare “da coniugi” c’è un qualcosa in più, qualcosa che costruisce in-timità ed unione, che aiuta i due a diventare uno, a crescere nella comunione.Per comunicare bene con l’altro è innanzi tutto importante imparare ad ascoltare se stessi. È un “esercizio” necessario, prima di parlare con lui/lei, fermarsi e cercare di capire bene quello che si ha dentro. È più importante saper distinguere i diversi sentimenti che proviamo, per poterli poi comunicare con serenità all’altro, piuttosto che “formulare” un discorso magari logico, ma che non mira a trasmettere quello che siamo. Se si è arrabbiati – tristi – delusi – angosciati – impauriti – felici – euforici e se ne prende consapevolezza, ascoltandosi nel profondo, prima di parlare con l’altro, si evita il rischio di “scaricargli addosso” anche cose che non si pensano, di ingigantire o sminuire degli aspetti solo perché “conditi” dalla carica emotiva che ci portiamo dentro.Ascoltarsi aiuta non solo a riconoscere i senti-menti che proviamo, ma anche ad individuarne i veri motivi. Spesso capita di prendersela con l’al-tro per ragioni apparentemente banali (ad esem-pio perché una cosa non è stata rimessa al suo posto o il tubetto del dentifricio è stato spremuto male) e si hanno reazioni esagerate. Magari, leg-gendosi bene dentro, ci si accorge che il problema non era quello, ma ben più grande e profondo (ad es. una forte frustrazione perché non viene rico-nosciuto il valore del proprio lavoro, o anche una insoddisfazione nel rapporto sessuale).Questo modo di comunicare, partendo da se stes-si e da quello che si prova, diventa utile soprat-tutto quando il meccanismo della comunicazio-ne, che solitamente funziona automaticamente, si “inceppa” e non porta ad una maggiore comu-nione dei coniugi, ma ad una divisione: è quello che succede quando il giudizio sull’altro diventa il perno sul quale si fa ruotare il discorso, quan-do i “perché tu sei”, i “tu non devi” e i “tu mi hai fatto” spadroneggiano, e unici obiettivi sono solo quelli di difendere noi stessi e le nostre posizio-

La comunicazione come dono di sé

Comunicare con il mio coniuge, infatti, non è par-lare solo di ciò che è estraneo a me, o che mi tocca solo marginalmente. Non sto “comunicando” con te se ti parlo solo dei �gli, della casa, del lavoro, dell’impegno che ho in parrocchia… Questo, in-fatti, �nisce spesso per essere un semplice “dirsi le cose”, le cose che faccio, senza però dirti niente di me (di quello che sono e vivo dentro). Comunico con te se “faccio comunione” con te, se “verso in te” quello che io sono o quello che provo nelle diverse situazioni. Fare comunione allora signi-�ca fermarsi, insieme, impegnarsi a dire all’altro se stessi, magari anche con fatica. Non che non si

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 173

ni, e attaccare l’altro contrastando o sminuendo le sue opinioni (o peggio ancora la sua persona), col solo risultato di ferire sia lui sia il rapporto. Dialoghi che partono da un giudizio, anche sot-tilmente indiretto (tipo: “sono molto triste, ma tu non dovevi…”) �niscono per innestare un perico-loso meccanismo a “ping-pong”, in cui si risponde ad accusa con accusa, a giudizio con giudizio e così via. Se invece si intende il comunicare come donarsi all’altro, allora anche nel momento di in-comprensione o di�coltà parlo con te per dirti chi sono io, come mi sento, cosa provo in modo che tu percepisca di avere di fronte non un “nemi-co” da cui difenderti, ma una persona forse ferita, che ha bisogno di comprensione ed amore, dispo-sta a ricostruire, a superare insieme le di�coltà che ora tengono lontani.Se comunicare con l’altro è donarsi, è più facile anche evitare i due estremi del “dire troppo” e del “dire poco”: una volta, su un determinato proble-ma, per “amor di verità” Renzo aveva detto tutto quello che pensava a Lucia, che però l’aveva pre-sa male e si era chiusa in un muro di silenzio. La volta successiva, Renzo decide di dire a Lucia solo qualcosa, per paura che lei si chiuda di nuovo, e le nasconde parte dei suoi pensieri. Nel primo caso, Renzo aveva pensato fosse meglio dire “tutta la verità” sul problema che si era creato fra loro, ma aveva spacciato per verità “oggettiva” quella che era solo la sua verità, il modo in cui lui aveva percepito e vissuto il problema. In questo modo, Lucia si era sentita ferita perché lei, sullo stesso problema, aveva provato sentimenti diversi, ave-va la sua verità da opporre a quella di Renzo, ma non ci riusciva perché sapeva che lui era in grado di razionalizzare meglio ed esporre meglio fatti e giudizi, quindi taceva. Nel secondo caso la co-municazione tra loro non è migliorata. Renzo ha evitato, è vero, la chiusura “a riccio” di Lucia, ma non ha contribuito a far crescere la relazione, non si è donato a Lucia.Il tacere le cose, il non dire, non aiuta la vera co-municazione perché, anche se i sentimenti non vengono verbalizzati, si rischia di farli uscire “dal-la �nestra” cioè attraverso atteggiamenti, silenzi, musi, astio, toni che tendono a far pesare all’altro quello che ci si porta dentro. Comunicare all’altro solamente quello che si è provato in una determi-nata situazione, invece, aiuta a dire tutto senza il rischio di dire troppo, ossia di dire anche quelle

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cose che non riguardano direttamente se stessi e che, in quanto tali, non si possono conoscere nel-

la loro “verità oggettiva”.Imparando a parlare all’ altro dei propri senti-menti, è più facile anche superare quei momenti in cui uno dei due coniugi vive una di�coltà o un problema personali perché aiuta a non sentirsi soli; anche quando chi vive il problema non riesce più a “rompere il ghiaccio”, a superare la di�coltà iniziale che s’incontra quando da troppo tempo si rimuginano le cose dentro, il fatto che l’altro, per primo, inizia a parlare di sé a volte predispone ad aprirsi più della richiesta insistente di con�darsi.“Comunicarsi” all’altro rende più forti, aiuta a superare le di�coltà, a vincere le tentazioni, con la consapevolezza di poter contare non solo sulle proprie forze, ma anche sull’altro e sulla grazia sa-cramentale: il Matrimonio, se vissuto in pienezza, è un mezzo di salvezza pieno, reale. “Quando due o più sono riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). Questa parola di Gesù ha, in forza del Sacramento, un valore tutto particolare per gli sposi. Essere riuniti nel Suo nome signi�ca vivere ogni cosa con l’obiettivo di realizzare nella vita concreta l’idea di uomo (“maschio e femmina li creò”) con cui Dio ci ha creati, cioè a sua im-magine, come essere comunionale. Signi�ca po-ter a�ermare che il dialogo di coppia fatto nello spirito di costruire la coppia con il dono di sé, è un momento sacro, che fa compiere il Sacramen-to, facendoci crescere a quella perfezione cui Lui ci ha chiamati (Cfr Mt 5,48). Per il confronto in coppia due domande: Ti comunico un sentimento “forte” che ho provato ultimamente, per aiutarti a conoscermi sempre meglio. Ripenso all’ultima volta in cui sei riuscita/o a farmi capire bene quel-lo che provavi e te lo ricordo.

Paola e Marino Oreglia

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174 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

Una sorgented'acqua vivaper la famigliaEra l’ 8 settembre 2018. Eravamo a Loreto a fe-steggiare la Natività di Maria; girando nella ma-gni�ca piazza troviamo la presentazione di un nuovo percorso di pastorale familiare. Chissà…, perché non andare a vedere… così comincia la nostra avventura!Siamo una coppia di sposi con una bambina di 6 anni ed abitiamo ad Assisi da un paio d’anni; la nostra è stata una scelta cercata, quella di abban-donare i ritmi frenetici del quotidiano, della città che ti porta via il tempo, per una vita di qualità, immersa nella natura e scandita dai ritmi della famiglia dove la bellezza di trascorrere tempo as-sieme, vivere momenti di amore familiare ed ap-prezzare il paesaggio circostante ti riconcilia con te stesso e il mondo. Una terra benedetta quella di Assisi condita dalla sacralità e spiritualità di san Francesco e santa Chiara, la respiri e ne sei inebriato. Trovata la nostra terra promessa era-vamo in cerca di un cammino di crescita e nu-trimento per la coppia… lo abbiamo trovato a Loreto… Una volta al mese, alcune volte anche più, raggiungiamo Loreto e partecipiamo a questa bellissima iniziativa che dallo scorso settembre ha preso il via: l’ idea del Vescovo, consigliato e/o illuminato, nel creare un cammino per coppie e famiglie ha preso forma sempre più e si è materia-lizzato concretamente: �n dalla presentazione del percorso capimmo che era un progetto ispirato e benedetto da Maria perché la Sua presenza si per-cepiva forte.L’ idea di fare del Santuario di Loreto la casa di ogni famiglia ci è sembrata molto attinente; in-fatti la casa di Maria, quella dove Lei. Gesù e San Giuseppe hanno vissuto parte della loro vicenda familiare non poteva che essere un’ottima base di partenza: le sacre pietre della Santa Casa danno forza e motivazione al progetto. Il posto dove ha vissuto la Santa Famiglia di Nazareth diventa an-che la casa di ogni famiglia. Che bello!Le famiglie da ogni parte d’ Italia e oltre posso-no raggiungere Loreto e partecipare agli incontri

formativi insieme alle altre: è un cammino in cui si imparano cose nuove, ci si confronta portando le proprie testimonianze e partecipando diretta-mente alle attività. È aperto a tutti nel senso che non ci sono etichette che lo contraddistinguono; la calorosa accoglienza ti fa sentire subito a tuo agio, ti sembra di essere a casa!Questa cosa dell’essere senza etichette ci colpì molto inizialmente, in un periodo dove si pun-ta sempre a realizzare grandi numeri, sull’ avere sempre più adesioni e acquisizioni: in questo caso quello che vale è la libera scelta di partecipare; la libertà, tanto importante nei nostri passi di vita, l’ abbiamo ritrovata anche qui; abbiamo preso questo come un segno forte e chiaro. Ogni coppia partecipa e ne fa esperienza; grazie agli ottimi re-latori, ad una modalità nuova e fresca ed alla qua-lità del lavoro che si svolge si riportano a casa per-le preziose da gustare e da vivere nel quotidiano.L’ incontro mensile avviene di domenica. Una volta sistemati i bambini con le ottime assistenti che se ne prendono cura, si inizia dalla catechesi sul tema del giorno con la possibilità di fare do-mande; si prosegue con l’adorazione eucaristi-ca di coppia, un momento davvero forte e par-ticolare in cui la coppia sperimenta l’esperienza dell’ unione, del dialogo, della preghiera,… uniti dalla forza del sacramento del matrimonio ci si sente davvero “una carne sola”; poi il pranzo pos-sibilmente insieme per conoscersi meglio e rac-contarsi; il pomeriggio si apre con la ri�essione di gruppo, un momento utile per condividere e confrontarsi.Si chiude con la Santa messa e poi tutti a casa. Sulla strada del ritorno senti già la nostalgia, sei ancora li a ripensare a quanto hai vissuto e per quanto durerà quello stato di pace e carica che hai ricevuto. È un pò come una fonte: quando hai sete ti abbeveri, per un pò stai bene poi devi tornare ad abbeverarti. Assisi, 7 Aprile 2019Ra�aele, Monia e Maria Elena

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IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 175

“Retrouvaille”:un segno di speranza

per le coppie Retrouvaille (“ritrovarsi”) è un programma pro-gettato per colmare un bisogno importante che è quello di o�rire aiuto ai matrimoni in di�coltà; vuole essere un segno di speranza per le cop-pie, in una società in cui i mass-media pro-pongono come unica alternativa ai problemi di relazione la separa-zione o il divorzio.Retrouvaille è un servi-zio esperienziale o�er-to a coppie sposate sen-za di�erenza di credo o a�liazione religiosa, o sposate civilmente. An-che se il programma ha le sue radici nella fede cristiana, tutte le coppie sono accolte e incorag-giate a partecipare per il bene�cio del loro ma-trimonio. È anche aper-to a coppie conviventi, a coppie separate o di-vorziate, che intendono seriamente ricostruire la relazione d'amore, lavorando per la guari-gione del proprio ma-trimonio ferito o lace-rato. È destinato anche a sacerdoti o religiosi che vogliono conoscere ed eventualmente impegnarsi nell'esperienza. Il programma consiste in un �ne settimana e in un percorso seguente fatto di dodi-ci incontri, la cui durata complessiva è prevista di tre mesi realizzati nella regione di appartenenza

e ha l’ obiettivo di ripristinare la comunicazione e il dialogo all’interno della relazione attraverso una tecnica di dialogo, potente mezzo per la ri-

conciliazione e la rico-struzione del rapporto di coppia.Inoltre, aiuta le cop-pie a ricostruire il loro matrimonio attraverso la testimonianza delle altre coppie, sostenen-do la speranza che dal con�itto si può rina-scere più forti.Il percorso proposto alle coppie che par-tecipano al cammino di Retrouvaille ha la speci�cità di essere guidato da un team di persone, compo-sto esclusivamente da coppie e sacerdoti che hanno già vissuto l’e-sperienza di Retrou-vaille. Questo permet-te di creare un clima di empatia e vicinanza tra le coppie presenta-trici e le coppie parte-cipanti; proprio perché le coppie presentatrici

hanno sperimentato lo stesso dolore ed angoscia nella loro relazione. Il termine “coppie presenta-trici” deve essere interpretato facendo riferimen-to all'accezione inglese della parola “present”= “dono” e deve essere inteso come coppie che fan-no “dono” di un pezzo delle loro vite.

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176 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 177

Speciale visita Santo Padre

IN CAMMINO CON PIETRO

Foto di Pino Curtale

L’ Arcivescovo ha precisato in� ne che la parte-cipazione all’ evento sarebbe stata aperta a tutti gratuitamente, senza biglietti da acquistare, e che tutti i partecipanti, sacerdoti e fedeli, avrebbero trovato posto in Piazza della Madonna, in Piaz-za Papa Giovanni e in via Sisto V: e così è stato, con grande partecipazione di popolo, loretano e proveniente da tutte le Marche, da altre regioni e anche dall’estero. Quella sera l’ Arcivescovo Fabio ha anche annunciato di avere già inviato al Papa un telegramma in cui esprimeva riconoscenza per “l’immenso dono della visita”.

Annuncio, Programma e PreparativiL’ Arcivescovo Fabio, la sera del 23 febbraio, saba-to, all’inizio della recita del Rosario e della � acco-lata, ha comunicato ai presenti il pellegrinaggio alla Santa Casa di Papa Francesco: “Carissimi, sono lieto di annunciarvi che Papa Francesco sarà tra noi lunedì 25 marzo 2019, solennità dell’Annun-ciazione. Verrà come pellegrino alla Santa Casa tra le cui pareti la giovane Maria di Nazareth ha det-to il suo sì al disegno di Dio. Verrà a confermare nella fede, nella speranza e nella carità i loretani e i pellegrini; nella fedeltà alla missione ecclesiale i sacerdoti e le famiglie; nella testimonianza del Re-gno di Dio i fratelli e le sorelle consacrate. Porterà consolazione agli ammalati. Incoraggerà i giovani nel loro entusiasmo e li a� derà a Maria, perché li prenda per mano e li guidi alla gioia di un Eccomi pieno e generoso.”Al termine della � accolata l’ Arcivescovo ha reci-tato poi una preghiera per il Papa, composta per la circostanza, e ha invitato a recitarla al termine di ogni Messa celebrata nella Basilica e nelle chie-se della Prelatura di Loreto. Una preghiera che anche oggi, a visita avvenuta, è utile recitare. Ecco il testo:

Preghiamo il Signore per il nostro Santo Padre il Papa Francesco:

il Signore Dio nostro, che lo ha scelto nell’ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del popolo santo di Dio. Dio onnipotente ed eter-

no, sapienza che reggi l’universo, ascolta la tua famiglia in preghiera, e custodisci con la tua bontà il Papa che tu hai scelto per noi, perché il popolo cristiano, da te a� dato alla sua guida pastorale,

progredisca sempre nella fede. Amen.

La cronaca della visita di Papa Francesco nelle parole dip. Giuseppe Santarelli

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178 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

Speciale visita

Santo Padre IN CAMMINO CON PIETRO

Definizione del programma, preparativiIl giorno 24 febbraio la Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto il programma u� ciale del Pel-legrinaggio: partenza del Papa dal Vaticano in eli-cottero alle ore 8:00, arrivo a Loreto alle ore 9:00 con atterraggio a Montorso, trasferimento in auto al Santuario, celebrazione della Messa alle ore 9:45 in Santa Casa, � rma della Lettera post-sinodale, incontro con i malati in Basilica, trasferimento sul sagrato della Basilica per il discorso u� ciale e recita dell’Angelus, pranzo alle ore 12:30 con i vescovi e, in� ne, trasferimento a Montorso per il

rientro in elicottero a Roma. Nei giorni successivi l’Arcivescovo Fabio non ha mancato occasione per precisare che la visita voluta da Papa Francesco si sarebbe con� gurata come vero pellegrinaggio, senza carattere u� cia-le, in uno stile di semplicità e di sobrietà, e che tuttavia non sarebbe stata una visita privata, ma avrebbe avuto un carattere pubblico per l’incon-tro del Ponte� ce con i vescovi, i sacerdoti, i reli-giosi e religiose e i fedeli laici. Con apposita lettera Pastorale del 24 febbraio poi, diretta ai fedeli di Loreto, in preparazione spiri-tuale all’evento, ha invitato giovani e adulti a par-tecipare alle ore 21:00 di ogni martedì al quaresi-male e, ogni sabato, alla preghiera del Rosario con � accolata, a favorire nelle parrocchie le confessio-ni e alcuni momenti di catechesi, a tenere aperta la penitenzieria del Santuario anche nell’ora di pranzo. Inoltre, ha disposto per venerdì 22 mar-zo digiuno e preghiera, con una solenne conce-lebrazione alle ore 11:00 e successiva adorazione eucaristica da parte dei religiosi, delle parrocchie e dei gruppi ecclesiali di Loreto e, alle ore 21:00,

con il canto dei vespri solenni e processione con il Santissimo Sacramento � no a Porta Marina. Dal momento dell’annuncio si sono susseguiti nu-merosi incontri, necessari per la preparazione tec-nico-organizzativa del pellegrinaggio ponti� cio, tutti a� dati alla guida di don Bernardino Giorda-no, nominato dall’Arcivescovo Fabio Vicario per l’evento. Incontri con le autorità comunali, con il prefetto di Ancona e con tutte le autorità preposte all’ordine e alla sicurezza. Le autorità costituite, tramite il comandante della Polizia municipale Norberto Garbati, hanno provveduto a installare nuove telecamere di ultima generazione, piazzate nelle vie d’accesso alla città e altrove, in aggiunta alle 35 già esistenti in Piazza della Madonna, in Via Sisto V, in Corso Boccalini, a Porta Romana, a Porta Marina e altrove. Le telecamere sono state collegate con il comando della Polizia Municipale e con la stazione dei Carabinieri di Loreto.La Delegazione Ponti� cia, tra i vari e necessa-ri lavori, ha provveduto ad una radicale pulizia del Santuario, in ogni suo angolo, sia interno che esterno, per accogliere degnamente il Santo Pa-dre. Una struttura a parte, a ridosso del Palazzo Apostolico, è stata elevata per collocarvi un ma-xischermo, ed un’apposita piattaforma con re-cinzione è stata collocata intorno alla Fontana, destinata ad ospitare i giornalisti, i fotogra� e gli operatori televisivi (circa 250). Gestita da Vito Punzi, in raccordo con la Sala Stampa Vaticana e con la collaborazione di Diletta D’Agostini, nei locali della Parrocchia della Santa Casa ubicati in Piazza della Madonna è stata allestita una Sala Stampa ad hoc per l’evento. Giunto il 25 marzo, giorno della visita, l’a� usso dei pellegrini, garantito da centinaia di uomini e

Foto di Rossoarancio

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 179

IN CAMMINO CON PIETRO

Foto di Pino Curtale

Foto di Rossoarancio

Speciale visita Santo Padre

donne delle Forze dell’Ordine e da quasi 300 vo-lontari (di cui 250 giovani) è iniziato alle 7, ma già almeno un’ora prima si sono formate � le di perso-ne in attesa dell’apertura dei varchi: due in Piazza della Madonna, uno a Porta Romana e uno in Via Sisto V. Ai malati invece, per loro comodità, è sta-to permesso l’accesso in Basilica e in Piazza della Madonna da Porta Marina.

tero programma, con i vari momenti in Basilica e all’esterno, è stato seguito e commentato per tutti i presenti da uno speaker, Maurizio Socci, noto giornalista-conduttore radiofonico e televisivo di Ancona, e da don Paolo Sabatini, della diocesi di Ascoli Piceno.Trasferitosi nella Cappella Francese, o del Santis-simo Sacramento, dove ha indossato i paramenti liturgici, Francesco è rientrato in Santa Casa per la celebrazione della Messa, iniziata intorno alle ore 9,40. Ad essa hanno partecipato l’Arcivescovo Fabio, il sostituto della Segreteria di Stato mons. Edgard Peña Barra, l’Arcivescovo mons. George Gänswein, prefetto della Prefettura della Casa Ponti� cia, padre Leonardo Sapienza, reggente della stessa Prefettura, padre Carollo, cinque can-

La cronaca della storica giornataPapa Francesco è stato accolto all’eliporto del Centro Giovanni Paolo II dall’Arcivescovo di Lo-reto, mons. Fabio Dal Cin, dal Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, dal Prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto, e dal Sindaco di Lo-reto, Paolo Niccoletti. Subito dopo si è avviato in auto verso il Santuario, attraversando Villa Co-stantina e percorrendo Via Maccari, per giungere in� ne a Piazzale Lorenzo Lotto. Sceso dall’auto, il Santo Padre è entrato nella portineria del con-vento dei frati Cappuccini, accolto da padre Ro-berto Genuin, Ministro Generale dell’Ordine dei Cappuccini, da padre Franco Carollo, Rettore del Santuario, da don Andrea Principini, Vicario del-la Delegazione Ponti� cia, e da padre Vincenzo Mattia, Vicario della Prelatura di Loreto. Accom-pagnato dall’Arcivescovo e dal rettore, il Papa è salito con l’ascensore al piano della Basilica, por-tandosi immediatamente in Santa Casa, dove ha sostato in prolungata e raccolta preghiera, segui-ta, in un commovente silenzio, dalle migliaia di pellegrini distribuiti in Piazza e in Via Sisto V, che hanno potuto seguire ogni momento dell’evento attraverso i maxischermi. Infatti, dopo che l’ atte-sa dell’arrivo di Papa Francesco era stata animata da fra Roberto De Luca e da alcuni giovani, l’in-

tori (due frati cappuccini, due suore e una giova-ne) e una coppia di � danzati. La Messa è stata ripresa dal Centro Televisivo Vaticano e da questo hanno ricevuto il segnale le altre emittenti che hanno trasmesso la diretta tv (RaiUno, Tv2000, Telepace e altre televisioni lo-cali).Al termine della celebrazione eucaristica Papa Francesco ha deciso di � rmare sull’altare della Santa Casa, anziché nel presbiterio della Basilica, come doveva essere da programma, l’Esortazione Apostolica post-sinodale dedicata ai giovani, dal titolo Christus vivit - Cristo vive. Presa in conse-gna dall’Arcivescovo Fabio, quella prima copia in spagnolo è ora esposta nel Museo Ponti� cio Santa Casa. La Lettera è stata pubblicata e di� usa in tut-to il mondo il 2 aprile, anniversario della morte di san Giovanni Paolo II, collegando così il Papa polacco con Papa Francesco, ambedue pastoral-

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Speciale visita

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Foto di Pino Curtale

sagrato il suo discorso u� ciale. Dopo il richiamo delle parole dell’angelo a Maria “Rallegrati piena di grazia” (Lc, 1,28), ha esordito con queste pa-role: “Qui, infatti, sono custodite le mura che, secondo la tradizione, provengono da Nazareth,

dove la Vergine ha pronunciato il suo sì, diven-tando la madre di Gesù”. Il Santo Padre ha poi illustrato tre temi concernenti la missione del Santuario lauretano: la Santa Casa quale casa dei giovani, cui ha dedicato un’ampia e illuminante ri� essione, la Santa Casa quale casa della famiglia e la Santa Casa quale casa dei malati. Terminato il discorso, il Ponte� ce ha recitato l’”Angelus Do-mini”, cui è seguito il suono a festa delle campane del Santuario in comunione con quelle di tutte le chiese parrocchiali delle Marche, ricordando in questo modo il saluto dell’angelo alla Vergine. Subito dopo, introdotti dall’Arcivescovo Fabio, il quale ha ricordato come in una casa la mamma sia sempre pronta ad accogliere il ritorno di un � glio con un buon dolce, due studenti dell’Istitu-to Alberghiero “Einstein-Nebbia” di Loreto han-no donato al Ponte� ce una torta da loro realizzata per l’occasione. Quindi, con una piccola papamobile, Papa Fran-cesco ha attraversato Piazza della Madonna, Piazza Papa Giovanni e Via Sisto V, salutando i numerosissimi pellegrini ed accarezzando in par-ticolare molti bambini. Sceso dalla papamobile, il Santo Padre è stato accompagnato nella Sala “Pasquale Macchi”, dove l’Arcivescovo Fabio gli ha mostrato i doni preparati per lui, tra cui una reliquia della Santa Casa, e dove ha avuto luogo

mente molto attenti alla realtà dei giovani. Prima di uscire dalla Santa Casa il Ponte� ce ha fatto dono al Santuario della tradizionale Rosa d’oro, un gesto già compiuto da Giovanni Paolo II nel 1995, in chiusura del VII Centenario Lau-retano, tramite il cardinale Angelo Sodano, e da Benedetto XVI in persona nella sua visita del 1-2 settembre 2007. La Rosa d’oro è stata collocata, come le altre due, nella credenza sul lato sinistro dell’altare, custodita da una griglia metallica.Il Ponte� ce si è portato poi nella Cappella France-se, dove ha deposto i paramenti liturgici e dove ha salutato uno a uno i frati Cappuccini al servizio del Santuario, le monache di clausura, carmelita-ne e passioniste, e una parte dei dipendenti della Delegazione Ponti� cia, gli uni e gli altri/le altre disposti, a sinistra e a destra, davanti alla stessa cappella.Di seguito Papa Francesco è tornato per una terza volta in Santa Casa, per raggiungere il lato meri-dionale della Basilica, dove si trovava un gruppo numeroso di sordomuti, per salutarli. Da lì si è avviato verso la porta centrale della Basilica, sa-lutando con grande premura e singolarmente le decine di malati disposti lungo la navata centrale. Tutto questo mentre la Cappella Musicale della Santa Casa, diretta dal M° padre Giuliano Viabile, eseguiva alcuni canti, tra cui Tu es Petrus.Il Ponte� ce, in� ne, è uscito dalla Basilica accom-pagnato da alcuni bambini e da una famiglia di Assisi che sta partecipando al percorso formativo promosso dal Santuario, “Casa di Maria, Casa di ogni famiglia”, e si è presentato sul sagrato, ac-colto dal saluto festoso delle migliaia di persone presenti in piazza e in via Sisto V. Ad attenderlo, sul lato sinistro, c’erano anche i cardinali Lorenzo Baldisserri, segretario generale emerito del Sino-do dei Vescovi, Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia e Presidente della CEI, e Edoardo Me-nichelli, Arcivescovo emerito di Ancona-Osimo, i vescovi in atto e gli emeriti delle Marche con i loro segretari e i cappuccini al servizio del San-tuario e, nel lato opposto, altre novanta persone circa tra sacerdoti, religiosi, suore e laici. Ai piedi del sagrato invece, nelle prime � le altri ammalati, tanti giovani e, insieme alle autorità, quattro car-cerati della Casa Circondariale di Ancona e una decina di ospiti della Caritas di Loreto. Dopo aver ascoltato il saluto caloroso dell’Arcive-scovo Fabio, Papa Francesco ha pronunciato dal

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Speciale visita Santo Padre

IN CAMMINO CON PIETRO

Il saluto ai malati in Basilica. Foto di Pino Curtale

Foto di Pino Curtale

il pranzo, che Papa Francesco ha consumato in-sieme ai due cardinali, ai vescovi presenti, al Ge-nerale dei Cappuccini, al Rettore del Santuario e ad altri pochi invitati. Il pranzo è stato preparato in parte da cuochi dell’Istituto Alberghiero e in parte dalle cuoche della Delegazione Ponti� cia. Anche il servizio al tavolo è stato svolto parte da alcune cameriere della Delegazione Ponti� cia e parte da alcuni studenti dell’Istituto Alberghiero.Terminato il pranzo, Papa Francesco ha salutato coloro che avevano preparato e servito il pasto, nonché altro personale della Delegazione Ponti� -

sui lavori in corso per la sua ristruttura-zione, prima di salire sull’elicottero che l’ha riportato in Vaticano. Risonanza sul-la testate giornalistiche e in rete.L’annuncio del pellegrinaggio lauretano di Papa Francesco ha avuto una note-vole risonanza sulla stampa, soprattut-to cattolica, che ha diramato la notizia con articoli e con interviste. Alla vigilia dell’evento, la di� usissima rivista “Fami-glia Cristiana” ha pubblicato un articolo di Annachiara Valle dal titolo Pellegrino nella Casa in cui il Verbo si fece uomo (24 marzo, pp. 64-65); un servizio dal titolo Francesco a� da i giovani alla Madonna,

di Paolo Rappellino, è apparso sulla rivista “Cre-dere” (24 marzo, pp. 12-13); mentre un’ampia intervista all’Arcivescovo Fabio, a cura di Orazio La Rocca, dal titolo Un evento storico tra le mura dove la Vergine disse sì, è stata pubblicata su “Ma-ria con te” (24 marzo, pp. 10-13). Nell’intervista l’Arcivescovo, tra l’altro, ha con� -dato: “Fin dalla mia nomina a Loreto, Papa Fran-cesco più volte mi aveva chiesto dove si trovava il Santuario di Loreto, quanti chilometri distava dal Vaticano e quale fosse la strada più veloce per arrivarci. Francesco, quindi, da molto tempo de-siderava venire in pellegrinaggio e guardare alla Santa Casa come ad un suo particolarissimo pun-to di riferimento”. Ed ha aggiunto: “Non a caso ha deciso non solo di celebrarvi la Santa Messa, riprendendo la tradizione fatta propria da Pio IX, ma anche di compiervi un altro segno altrettan-to signi� cativo, la promulgazione della Lettera post-sinodale. Facendo ben intendere che il sì che il cristiano pronunzia davanti al Signore, a parti-re dai giovani e da quanti hanno partecipato alle assise sinodali giovanili dello scorso ottobre, deve essere sempre in sintonia col sì pronunziato da Maria nella Santa Casa, la Casa dove Gesù iniziò a muovere i primi passi nel mondo accanto alla Mamma e al padre putativo, san Giuseppe”. Lun-ghi servizi sono stati pubblicati anche da “Avve-nire”, il 24 marzo, dal “Corriere Adriatico” il 23 e il 24 marzo, e da altri organi di stampa locali e nazionali.Non si contano in� ne, dopo il 25 marzo, i servi-zi radiofonici e televisivi e gli articoli apparsi sui vari organi di stampa a commento dello storico evento.

cia ed alcuni ospiti della stessa Delegazione. Alle 13:45, in� ne, il Ponte� ce ha lasciato il San-tuario, salutato ancora da alcuni giovani, ed è sta-to accompagnato in auto nuovamente al Centro Giovanni Paolo II, dove ha voluto sostare breve-mente, chiedendo all’Arcivescovo Fabio notizie

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Speciale visita

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Il 23 febbraio è stato dato l'annuncio che il 25 marzo ci sarebbe stata la visita del Santo Padre a Loreto. Lei è stato incaricato dell'animazione in attesa del Papa, come si è preparato?Il 23 febbraio quando ho ricevuto il messaggio su WhatsApp di questo annuncio, ero insieme alla mia fraternità in un momento di evangelizzazio-ne vicino Bergamo, quindi non a Loreto. È stato veramente un eco forte bello ricco di sentimenti positivi: abbiamo sentito che qualcosa di vera-mente grosso stava per avvenire a Loreto; poi lo abbiamo vissuto fuori da Loreto con tutte le noti-zie che arrivavano dalla stampa e che giravano tra le famiglie e nelle parrocchie. Questo mese di pre-parazione è stato veramente un mese di grazia che ci ha permesso di collaborare con la diocesi attra-verso le varie realtà insieme anche a don Bernar-dino, che ha guidato la preparazione della visita. Nell' ottica di preparare con semplicità e intensità questo momento non abbiamo ricercato grandi nomi ma abbiamo scelto di essere autentici, di es-sere semplicemente noi stessi e di preparare, più che qualcosa di arti� ciale, il nostro cuore a questo incontro. Preparare il cuore è stata la parola chia-ve: quando due settimane dopo l' annuncio, Don Bernardino ha a� dato alla nostra fraternità l'ani-mazione del “ pre papa” abbiamo subito condiviso questa gioia con i frati con le suore alcantarine che lavorano con noi e ci siamo detti: “Dobbiamo essere noi stessi” quindi con l'essenzialità di tanti gesti, dei momenti di preghiera, come quelli che curiamo nella nostra pastorale, abbiamo realizza-to questo semplice momento che speriamo abbia

preparato il cuore dei pellegrini, giovani malati e famiglie all'incontro con il Papa.

Cosa ha letto nel volto delle persone che aveva di fronte in attesa del Papa?Ho letto un'attesa enorme di Gesù: persone che sono venute con magari tante di� coltà anche al mattino molto presto dopo aver percorso molti km con l'entusiasmo di aspettare Gesù stesso. Io questo l' ho percepito forte. Ho partecipato anche all'Agorà (momento di incontro con i giovani) e anche altri momenti in cui i Papi sono venuti qui, ma questa volta il desiderio di incontrare Gesù at-traverso papa Francesco l' ho percepito in modo molto forte. Una volta ho ascoltato un'intervista di un vaticanista che diceva “chi viene a Roma nell'udienza del Papa vuole incontrare Papa Fran-cesco” e questo l'ho percepito forte a Loreto: l'at-tesa per poterlo toccare per toccare Gesù nelle pa-role che il Santo Padre pronuncia e nell'esempio che ci dona.Però, credo anche il desiderio di incontrarlo � si-camente: io penso che il Papa è il Papa del tatto. Se Giovanni Paolo II è stato un pò il Papa della vista perché tutti volevano vedere questo grande papa, alto, una � gura giovanile, con Benedetto

Fra Roberto De Luca:dal Sinodoper i giovania Loreto

Foto di Rossoarancio

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Speciale visita Santo Padre

IN CAMMINO CON PIETRO

XVI si andava a Roma per ascoltarlo perché la te-ologia di Benedetto XVI era veramente ad ogni udienza un trattato di teologia bellissimo e Papa Francesco ci ha fatto sviluppare il tatto ossia la possibilità di poterlo toccare; questo veramente l'ho percepito in tutta la piazza di Loreto.

C'è una frase del discorso che le è rimasta im-pressa e l'aiuta a vivere l'esperienza di accom-pagnamento che fa con i giovani?L'importanza e la centralità di Loreto come espe-rienza di accompagnamento del giovane. Papa Francesco ha usato tutta una serie di parole stu-pende per dire che qui a Loreto abbiamo l'oppor-tunità di poter sfruttare la spiritualità di questo luogo attraverso la testimonianza che danno que-ste pietre e la Santa Casa per poter incoraggiare un cammino di discernimento del giovane verso la gioia vera, verso quel progetto che Dio ha so-gnato per ognuno. Le parole speci� che adesso non posso ripeterle perché sbaglierei, però è proprio questo aspetto che mi ha colpito: il giovane che qui può trovare una casa per fare discernimen-to della propria vocazione; qui forse non troverà l'euforia forse non troverà i piaceri di altri luoghi ma troverà la profondità del posto. Mi ha colpi-to l'invito ad aprirsi come diocesi ad accogliere i giovani a� nché possano entrare a tutte le ore in questo Santa Casa; penso veramente che queste pietre parlino ai giovani attraverso Gesù e Maria.

Quale signi� cato ha avuto per lei la � rma di Papa Francesco in questo luogo? Quanto im-portante alla luce del sinodo questa � rma in

Foto di Franco Gulli

Foto di Franco Gulli

Santa Casa?Questo gesto che Papa Francesco ha realizzato in queste mura ha dato fondamento teologico al suo documento: un documento che parla di giovani che è stato a� dato a Maria Santissima, tra quelle pietre che hanno ascoltato i giovani Maria Giu-seppe Gesù, giovani che hanno fatto un cammino di fede. Questa � rma lega insieme giovani, la fede e la vocazione al luogo dove è avvenuta storica-mente l'annunciazione dove Maria, in cammi-no di Fede, ha detto sì alla Vocazione di Dio. La scelta del Santo Padre credo abbia dato un valore importante a questo documento perché � rmato in Santa Casa ha signi� cato dire “prometto a te Maria che la chiesa si impegnerà per i giovani”. È l'unione tra la pastorale giovanile e l'evento stori-co dell'annunciazione.

Cosa porta nel cuore della visita?Ciò che più mi ha colpito è stato sicuramente ve-dere il Papa con gli ammalati. Il Papa li ha abbrac-ciati; questo me lo porto nel cuore. Il rapporto del Papa con i giovani lo avevo già vissuto questa estate con il sinodo dei giovani a Roma quando ho incontrato i giovani della CEI e già avevo avu-to esperienza degli abbracci, dei sel� e con il Papa e dei suoi video messaggi, ma vedere il Papa ab-bracciato a tutte queste persone malate presenti in Basilica è stato veramente vedere il volto di una chiesa paterna e materna che si sa sporcare l'abito bianco del Papa per mettersi accanto alla povertà e alla miseria dell'uomo che si esprime in queste so� erenze che trovano una casa nella Santa Casa.

Intervista di Diletta D'Agostini

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Speciale visita

Santo Padre IN CAMMINO CON PIETRO

I giovani dell'“Istituto Alberghiero Einstein Nebbia”a servizio di Papa FrancescoAurora insieme a Federico sei stata scelta per consegna-re al Santo Padre un dolce fatto da voi. Cosa hai prova-to in quell' incontro?Aurora: È stata un' emozione grandissima, vedere tutta la gente alle nostre spalle e poi vedere il Papa; noi che siamo abituati a vederlo soltanto in televisione o quando si va in Vaticano sempre da lontano, invece abbiamo potuto esse-re a pochi metri anzi a pochi centimetri di distanza da Lui. È stata un' emozione gran-dissima che mi porterò sempre nel cuore e nella mente, ma soprattutto nel mio cuore. Un' emozio-ne impagabile.

Aurora, cosa hai detto al Santo Padre?Aurora: Ho iniziato a descrivere il dolce, poi il Ve-scovo mi ha indicato di descriverlo a tutti i pre-senti. Il papa ci ha ringraziato e Federico che era con me, ha chiesto una cosa personale al Papa.

Aurora, hai assistito al discorso del Santo Pa-dre, in un momento importante dove il Papa si è rivolto ai giovani, a seguito della � rma della lettera post sinodale: cosa ti porti dentro della sue parole? Quale ricordo?Aurora: Sento una chiesa che cambia, una chie-sa nuova, più aperta a giovani e aperta a persone che hanno voglia di impegnarsi. Io mi auguro che questo si realizzi davvero.

Federico ci descrivi il dolce che avete donato al Santo Padre?

Federico: Questo dolce è fatto di 4 strati diversi di pasta frolla: nocciola, cacao, una base neutra e una al cioccolato, con una farcitura di crema pasticcera e crema al cioccolato fondente e con i savoiardi bagnati nell' alchermes.

Cosa hai detto al Santo Padre?Federico: Ho detto una cosa molto personale. Gli

Foto di Pino Curtale

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Speciale visita Santo Padre

IN CAMMINO CON PIETRO

ho detto che il lunedì successivo era il complean-no di mia nonna, lei è una persona molto religio-sa e dirlo al Papa è stata per me una cosa molto importante. Il Santo Padre mi ha detto che farà gli auguri e un pensiero ed è stato molto contento di questa condivisione.

Cosa ti ha toccato di più della visita?Federico: È stata una visita inaspettata e fare par-te dell' organizzazione è stata una cosa bellissima. Non mi aspettavo di far parte di questo gruppo considerando che nella nostra scuola ci sono circa 1500 ragazzi. È stata una bella esperienza. Quan-do me lo hanno detto l''emozione è stata unica perché poter incontrare il Santo Padre non è una cosa per tutti, solo in pochi riescono ad incon-trarlo.

Mattia: a te è stato dato il compito di occuparti del pranzo. Ce lo racconti?Mattia: È stata un'esperienza unica. Abbiamo pre-parato per il Santo Padre per primo un risotto con gli asparagi e il guanciale, per secondo un tortino di patate con la guanciola di vitello, e in� ne per dolce un tortino di pere con salsa alla vaniglia e una pera essiccata al forno.

Come è stato il tuo incontro con il Santo Padre?Mattia: È stato un incontro veramente unico per-ché ho potuto stringere la mano al Santo Padre. Lui ha domandato, a tutti noi presenti, di prega-re per lui e io ho risposto “certamente” e gli ho chiesto di pregare per me e per la mia famiglia. É stata un' esperienza molto forte, spero che possa accadere ancora. Quando avete avuto la notizia della visita di

Papa Francesco e soprattutto quando avete capito che come isti-tuto sareste stati coinvolti, come vi siete sentiti?Prof. Mengucci: Per noi è stata una grati� cazione unica. Ci siamo senti-ti di partecipare mettendo in campo ognuno le proprie capacità, nel cer-care di aiutare i ragazzi a svolgere il necessario per l' evento. Per noi dal punto di vista della formazione e dell' educazione è importante ac-compagnare i ragazzi verso quello

che sarà il mondo del lavoro; con un' esperien-za del genere tutti quanti, professori e alunni, ci siamo mobilitati per cercare di dare il massimo e per fare tutto nel migliore dei modi.

Come avete preparato i vostri ragazzi a quest'in-contro?Prof. Mengucci: Ognuno di noi in base alle pro-prie capacità ha preparato gli alunni che sono stati scelti in base alle loro capacità. Li abbiamo seguiti nel percorso a� nché fossero pronti per svolgere al meglio il loro compito.

Una prova del dolce è stata fatta anche con Mons. Dal Cin, l'Arcivescovo, come è stata quell' esperienza?Prof. Mengucci: È stata una giornata bellissima, perché è stata accettata sia dagli alunni sia dal corpo docente come un giorno di festa, i ragaz-zi hanno partecipato con gioia. Sarebbe un'espe-rienza da ripetere in futuro... un pò come la visita del Papa (sorride).

Che cosa le è rimasto nel cuore di questa visita dove i suoi studenti hanno dimostrato le loro capacità?Prof. Mengucci: Io ho visto in loro una luce e un modo diverso di a� rontare le cose. Ho visto in loro una maturità che in altre occasioni non sempre fanno emergere. In questo caso sono stati veramente bravi e faccio a loro i miei più sinceri complimenti perché nonostante la loro giovane età hanno dato il massimo. Vedo che loro sono felici e di conseguenza sono felice anche io.

Intervista di Diletta D'Agostini

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Speciale visita

Santo Padre

Insieme a Papa Francesco che celebrava la Messa in Santa Casa, il 25 marzo, solo un piccolo coro formato da quattro consacrati, una laica e sei gio-vani rappresentanti le realtà giovanili del nostro tempo: una coppia di � danzati di Montecassiano, una ragazza immigrata, l’ incaricata laica di Pa-storale Giovanile regionale, uno studente e un giovane di Loreto. Ma i sei presenti in Santa Casa non erano i soli giovani in Basilica. Altri dodici erano stati chiamati a presenziare alla � rma, che secondo protocollo il Santo Padre avrebbe dovuto porre nel presbiterio. Rosario Amores Francisco era uno di loro. Spagnolo, condivide l’ esperienza della comunità Cenacolo, quella fondata da suor Elvira, nella casa di Loreto, che si trova a pochi metri dal Centro Giovanni Paolo II. “Quando mi hanno chiesto di essere tra i ragazzi che sul presbi-terio della Basilica avrebbero dovuto assistere alla � rma della lettera post-sinodale”, racconta, “non ho capito bene. Ho chiesto un paio di volte, ma non mi era per niente chiaro, tanto che la notte ho fati-cato ad addormentarmi.” Ad ascoltarlo si capisce quanto sia viva ancora l’ emozione, ma soprattutto la coscienza di quan-to condiviso, come per Ilenia: “Essere lì in quel momento” dice, “è stato dire «sì», condividere con Maria il «sì» del compimento, dire «sì» alla Chiesa che sta muovendo dei passi importanti e decisivi verso i giovani, a sostegno del nostro discernimento vocazionale.” Anche Ilenia, che è di Fano ed era all’ interno della Santa Casa, ricorda quanto le ore dell’attesa siano state lunghe e piene di trepi-dazione, soprattutto per chi aveva il compito di leggere le letture della Messa avendo accanto il Santo Padre. “Nel momento che è entrato”, dice “è calato un grande silenzio, che non era solo lì, l’ho

Giovani inSanta Casacon Francesco: per un compito

percepito benissimo, ma in tutta la Basilica, dove pure c’ erano centinaia di malati insieme ai loro accompagnatori.” Cristo vive è un’ a� ermazione di certezza. Chiedo a Rosario cosa signi� chi per lui: “Dopo aver dato la mano al Papa, signi� ca maggiore coscienza di essere parte della Chiesa, non solo della mia comu-nità, di tutta la Chiesa. In quel momento, attra-verso il Santo Padre, ho sentito la presenza dello Spirito Santo. Era chiaro: avevo davanti Pietro”. E da Pietro hanno ricevuto l’eucaristia i giovani che si trovavano in Santa Casa: “Ho vissuto, ab-biamo vissuto tutti l’intera celebrazione”, riprende Ilenia, “con semplicità, intimità e grande intensità, e il momento in cui abbiamo ricevuto il Corpo di Cristo direttamente dalle mani del Santo Padre è stato davvero un dono enorme fatto alla mia vita. Da custodire, da far fruttare nella vita”. Elena è invece la ragazza che ha letto le preghie-re dei fedeli, presente lì insieme a Piercarlo, col quale si sposerà il prossimo 24 agosto. “Prima di entrare avevo paura”, confessa, “perché fati-co a leggere anche nella mia chiesa parrocchiale, a Montecassiano, ma una volta entrata tra quelle pareti ho sentito subito un’intimità con il Papa che non mi aspettavo. Mi sono sentita davvero dentro una casa, parte di una famiglia”. Ancor più interessante è che per Elena e Piercarlo si sia trattato della conferma della loro vocazio-ne, personale e di coppia: “Per entrambi è stata la conferma della scelta di sposarci”, continua Elena, “fatta nell’agosto scorso, proprio a Loreto, dopo aver partecipato ad una Messa in Basilica. E il Papa alla � ne ci ha incoraggiato, ci ha invitati a non aver paura della vita matrimoniale, suggerendoci di af-� darci, sempre.”

Foto di Pino Curtale

IN CAMMINO CON PIETRO

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Speciale visita Santo Padre

IN CAMMINO CON PIETRO

La testimonianza di chi c'era

Nel servizio di volontario, in occasione della vi-sita di Sua Santità Papa FRANCESCO, mi è stato assegnato il compito di assistere il gruppo dei sor-domuti marchigiani.Per mio carattere, e per esperienza di vecchio “volontario”, supero sempre il primo momento di "freddezza " nelle relazioni interpersonali coi pellegrini e con gli ammalati “rompendo il ghiac-cio” con iniziative che generalmente nessuno osa prendere (per errato senso del compito del vo-lontariato). I risultati sono stati sempre concreta-mente positivi. Nell’occasione, ai circa 50 sordomuti sistemati nei banchi presso la cappella di San Giuseppe, ho det-to: «mi raccomando. Siamo in Chiesa. Silenzio e se dovete parlare… parlate sottovoce!»Padre Giorgio, il cappellano che guidava “il grup-po sordomuti”, subito tradusse in L.I.S. la mia “freddura” e fu come si dice… simpatia a prima vista con l’aggravante che tutti volevano esternar-mi il loro cordiale apprezzamento e poiché il LIS

non lo “parlo” feci dire, con la lingua dei segni al simpatico ed estroverso Padre Giorgio, che al massimo potevo comunicare con loro in… ingle-se (altra dimostrazione di simpatia, sorrisi, e pol-lice alzato come i “like” in facebook).Padre Giorgio, da me de� nito logorroico (altro sorriso collettivo), ininterrottamente parlava al gruppo delle pietre delle Santa Casa, dell’An-nunciazione, e della scelta del giorno dell’An-nunciazione da parte di Sua Santità per giungere pellegrino desideratissimo a Loreto. Fu quando comunicava le parole del Papa. fu quando si reci-tò il Credo. fu quando si e� ettuò (in LIS) qualche canto e quando si recitò il Pater nostro che rimasi colpito dal battere dei pugni sul palmo della pro-pria mano da parte di tutti.Che signi� cava quel segno? Quel pugno battuto sull’altra mano mi incuriosiva. Pensavo all’atto del timbrare classico dei notai o degli impiegati alle poste. Non ero troppo lontano dal vero. Era l’atto di fermare indelebilmente come con un sigillo una ceralacca ancora viscosa ma pronta a rapprendersi, a cementare. Quel segno signi� ca-va:

È VERAMENTE COSÌ, COSÌ È AMEN

Conosciuto il signi� cato del gesto LIS ho visto la PAROLA scorrere come un � uido gelatinoso e quindi fermata e solidi� cata con un caldo SIGIL-LO. Ho riscoperto il signi� cato dell’AMEN che noi che parliamo ed udiamo spesso pronunciamo distrattamente quasi tradendo il vero signi� cato della parla ebraica: E’ proprio così. Amen.

Domenico Consoli

Pubblichiamo questa simpatica lettera che fa riferimento al Pellegrinaggio di Papa Francesco del 25 mar-zo scorso, la quale, oltre al resto, attesta il prezioso servizio dei volontari durante quello storico evento.

Un pugno chiuso battutosul palmo della mano

Foto di Pino Curtale

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Speciale visita

Santo Padre IN CAMMINO CON PIETRO

Condividoun pensieroCaro p. Franco nonostante siano passati alcuni giorni immagino che a Loreto e nella Basilica il profumo della visita del Santo Padre si percepisca ancora forte e distinto.Le scrivo un breve pensiero che mi ritorna dopo la giornata di lunedì. È stata una bella giornata, speciale, una giornata che sapeva di santità e di grazia, di quelle che anche a distanza di tempo la-sciano un buon sapore in bocca.Ero passata a Loreto la domenica, la sera prece-dente alla visita, per andare a messa e, senza im-maginarlo, mi sono ritrovata circondata dall’ener-gia positiva dei preparativi della festa, dal sapore e dall’odore del “Sabato”.Si percepiva nei volti e si respirava nell’aria la gioia dell’attesa, un clima e una sensazione che ti pervadevano completamente e che attraevano chiunque si trovasse lì .Non so se anche lei ha avuto questo privilegio e se ha potuto godere di queste immagini ma spero proprio di sì, anche se di solito il cuore di chi deve pensare all’organizzazione si trova a dover gestire anche il forte desiderio e la preoccupazione che le cose vadano bene.È come quando arrivano gli ospiti a casa e l’ adre-nalina e l’ansia dei preparativi abbandonano la padrona di casa solo quando essa percepisce che quello che si è fatto è buono e tutto sta proceden-do per il meglio.Ed è un pò questo lo sguardo che ho visto in lei all’inizio, quando Papa Francesco è arrivato, uno sguardo teso che ha potuto distendersi solo a mano a mano che le cose procedevano bene.Un voler far bene come gesto di a� etto e di acco-glienza.L’emozione di quei momenti traspariva e perva-deva tutti, ma le posso dire che l’intensità di que-sta emozione secondo me era per tutti uguale.Una trepidazione in crescendo per l’arrivo del successore di Pietro, che per tutti oramai è papa Francesco, uno di famiglia, giunto da pellegrino nella Santa Casa e che da pellegrino si è posto in preghiera ai piedi della Madonna di Loreto.È stato commovente vederlo lì nei luoghi cari al

cuore, ai piedi della Vergine, proprio come ogni uomo e donna che varcano quella porta.Si entra e si sta lì, avvolti da un abbraccio e dal calore di “Casa”, penetrati da uno sguardo, in un colloquio sincero fatto di sguardi, di silenzio, di preghiera e di ascolto.Ed è bello pensare che anche il Papa, sempre sot-to gli occhi di tutti e i ri� ettori, scrutato in ogni minimo movimento, nel momento del colloquio con la Vergine ha potuto sperimentare la grazia dell'intimità di quel luogo e della relazione a due, potendo � nalmente custodire solo nel suo cuore il contenuto di quell'incontro. E mentre lo guardavo pensavo a quale donna si stesse rivolgendo: alla giovane che aveva detto il suo "si", alla donna o alla madre?Tante saranno le immagini e le parole di questa giornata che rimarranno stampate nella memoria della mente e del cuore e tra queste c’è sicuramen-te l’aver visto il Santuario con una veste nuova, diversa da quella alla quale siamo abituati.Sono stata contenta nel vedere che il Santuario ha indossato la veste della festa e della familiarità in un'occasione nella quale la presenza di queste due caratteristiche insieme non era a� atto scontata. Di solito si è abituati alla solennità delle grandi occasioni ed è stato bello essere sorpresi da questa scelta. Scelta immagino non facile perchè a volte le de-cisioni ci portano a preferire quello che conoscia-mo e che ci rispecchia di più perchè più familiare.

Foto di Ilaria Vanni.

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 189

Speciale visita Santo Padre

IN CAMMINO CON PIETRO

Stavolta invece non più solo la solennità delle grandi occasioni ma il Santuario si è mostrato come “CASA” semplice e aperta a tutti, in una circostanza nella quale, devo dire, fare questa scelta probabil-mente non è stato facile.Una CASA che si fa strumento per i giovani, una CASA nella quale si accoglie chi è caduto sotto il peso del peccato e lo si aiuta a rialzarsi, una CASA dove si fa festa, una "CASA" ove il cuore si muove.Devo dire che per me in questa circostanza la CASA aveva anche il profumo della famiglia grazie alla presenza dei frati e delle suore della Terra dei Fioretti, quindi sono ancora più riconoscente.Ripeto, certe immagini non erano scontate ed è stato bello vederle, perché tutte insieme, in una com-binazione di sapori hanno permesso di realizzare un piatto dal gusto equilibrato.E mi rallegro anche del fatto che il Santo Padre si sia espresso sull'importanza del vostro ruolo di con-fessori.Non si può non riconoscere la fatica e l'importanza nel farsi strumento in un servizio così importante ma mi creda se le dico che il senso di pace che si percepisce dopo la confessione dipende tanto dall'ac-coglienza del sacerdote perchè il penitente, in quel momento, entrando nel confessionale è disarmato, ha abbassato le sue barriere ed è più sensibile.Ma a lei in questo senso non c'è proprio da dire nulla.Forse mi sono dilungata un pò troppo... e per questo mi scuso.

Catia

Eccellenza Reverendissima,desidero, a nome mio e di tutti gli appartenenti all'Aeronautica Militare in servizio nella Marche, ringraziarLa per averci donato l'emozione di ve-dere il Santo Padre qui a Loreto, sul sagrato della nostra Basilica e lungo le strade della nostra cit-tadina.Per l'Aeronautica Militare Loreto rappresenta un luogo di particolare importanza ormai da quasi 100 anni, da quel lontano 1920 in cui i primi ardi-ti e coraggiosi aviatori e viaggiatori aerei chiesero con decisione, e ottennero “libentissime” da Be-nedetto XV che la Vergine Lauretana diventasse la loro Santa Patrona. Assistere, fedele tra i fedeli, alla preghiera del no-stro Papa in Santa Casa, ascoltare le Sue parole e, soprattutto essere catturati dal suo sorriso di-sarmante che illuminava i volti delle migliaia di pellegrini assiepati in piazza e nelle vie in un'at-mosfera davvero speciale, è stato un evento indi-menticabile. Nella speranza che questa incredibile esperienza

Il grazie del Comandantedel Centro di Formazione

Aviation English

si possa ripetere presto, magari proprio per cele-brare il centenario del 2020, Le invio i miei più cordiali saluti.

Col. Pil. Davide Salerno

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190 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

Speciale visita

Santo Padre IN CAMMINO CON PIETRO

Salve, sono un ragazzo disabile di Ancona di 45 anni a� etto da nanismo, ma non per questo mi sono mai fermato davanti a nulla grazie all'aiuto di Dio. Tra i tanti risultati raggiunti anche quel-lo di diventare nel 1999, Giornalista Pubblicista regolarmente iscritto all'Ordine professionale di categoria. Proprio grazie alla mia “professione” ho avuto la fortuna di vedere due volte il Papa. La prima volta in Vaticano nel 2010 Papa Ratzinger e poi Papa Francesco qualche settimana fa quando si è recato in visita alla Santa Casa di Loreto. Due volte, due emozioni fortissime che non possono essere paragonabili. A Roma ho avuto la possibi-lità di ricevere la benedizione diretta da Papa Ra-tzinger, mentre quest’anno ho solo potuto vedere Papa Francesco a pochi metri nel suo consueto giro per salutare i fedeli. La sua forza spirituale però è stata come un'onda d’urto dopo le meravi-gliose parole che aveva pronunciato poco prima dal Sagrato di Loreto. L’unico rammarico è stato che queste tre ore siano volate via troppo presto perché era come vivere una sensazione magica che ti faceva veramente sentire ancora più vicino a Gesù insieme agli altri fratelli presenti. Tra le

splendide parole di Papa Francesco, mi ha colpi-to molto quando ha dichiarato che Loreto dovrà diventare centro di aggregazione e ritrovo di pre-ghiera per i giovani e le famiglie.

Una cosa su tutte però mi ha emozionato tantissi-mo forse perché coinvolto direttamente, quando il Santo Padre ha salutato all'interno della Basilica i ragazzi diversamente abili. Tra loro ho visto la � -glia di due miei amici, Eleonora che è stata bene-detta personalmente e vederla da fuori nel maxi schermo mi ha colpito profondamente.

Anche l’essere stato partecipe alla � rma di "Chri-stus Vivit" mi ha emozionato tantissimo alimen-tando in me una speranza: Sarà mai possibile per me incontrare di persona Papa Francesco? È la cosa che oggi vorrei più di tutte e chissà se potrà mai avverarsi!

Ringrazio chi mi ha consentito di vivere questa seconda esperienza e il mio amico Gianluca che era con me. Proprio il mio amico quel giorno ha ricevuto un grande miracolo da parte del SIGNO-RE salvando sua mamma che era stata colpita (mentre noi eravamo lì a Loreto ad ascoltare le parole del Santo Padre) da una improvvisa ma-lattia che poteva condannarla al peggio. Invece dopo qualche giorno di ospedale è tornata a casa riprendendo la sua vita di sempre Grazie Gesù!

Paolo Giampaoli

Vicino a Gesù insieme ai fratelli presenti

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Speciale visita Santo Padre

IN CAMMINO CON PIETRO

Foto di Pino Curtale

Foto di Pino Curtale

Foto di Pino Curtale

Foto di Pino Curtale

Le carezze di un padre

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Speciale visita

Santo Padre IN CAMMINO CON PIETRO

Foto di Rossoarancio

Foto di Rossoarancio

Foto di Pino Curtale

Le carezze di un padre

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 193

Dal 15 al 17 marzo si è tenuto a Loreto, nell’Audi-torium “Giovanni Paolo II”, l’Incontro Nazionale dei responsabili dell’Unitalsi. Dopo il saluto dell’Arcivescovo Fabio, di mons. Luigi Bressan, Vescovo emerito di Trento, e di Antonio Diella, l’ingegnere A. Cenni ha illustrato il tema della “Privacy: guida pratica e istruzione per l’uso”, mentre Gisella Molina ha trattato de “La comunicazione associativa e la raccolta dei fondi”. La prima serata si è conclusa con un momento di preghiera, con il passaggio in Santa Casa e con la partecipazione alla recita del Rosario.Il giorno seguente il vice presidente nazionale Ro-

"Tu sei bellezza": 800 giovani in pellegrinaggio

Per la formazione dei Presidenti

UNITALSI A LORETO

Nei giorni 22, 23, 24, 25 marzo si è tenuto a Loreto il Pellegrinaggio Nazionale dei Giovani dell’ Uni-talsi, con un intenso programma. Il tema è stato: “Tu sei bellezza... Annunciamo con gioia l’amore di Cristo...”. Vi sono convenuti circa ottocento giovani, presente l’assistente ecclesiastico mons. Luigi Bres-san, Vescovo emerito di Trento. Il Pellegrinaggio ha avuto inizio al Palasport e ha compreso momenti di ri�essione, di dialogo e di preghiera, come la partecipazione alla recita del Rosario e alla �accolata la sera del giorno 23. Circa 200 giovani sono restati �no al giorno 25 per partecipare al Pellegrinaggio di Papa Francesco.

berto Maurizio ha parlato de “la scuola di forma-zione, il pellegrinaggio giovani, la partecipazione al convegno nazionale di pastorale della salute”, mentre il consigliere nazionale Cirilli ha illustrato “I progetti, l’accoglienza e le attività in corso”, e l’altro consigliere Francesca Rossi “I rapporti con i dipendenti”. Successivamente, il presidente Diel-la ha presentato “I pellegrinaggi 2018-2019” e il consigliere Rocco Palese ha dato alcune “indica-zioni amministrative”. L’incontro si è concluso domenica 17 con una so-lenne celebrazione in Basilica presieduta dal Ve-scovo Bressan.

Foto di Pino Curtale.

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194 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

OGNI SANTITÀ PASSA PER LORETO

B. Ippolito Galantini(1565-1619)L’apostolo di FirenzeRicorrendo il quarto centenario della sua morte vogliamo ricordare la straordinaria vita del B. Ip-polito Galantini. Figlio di tessitori �orentini, ri-mase laico per tutta la vita pur istruendosi nelle scienze sacre e impegnandosi nell’apostolato reli-gioso. Serio, onesto, ri�essivo, nelle ore libere dal lavoro si dedicò all’educazione religiosa dei ragaz-zi più abbandonati.Dopo aver riformato varie compagnie e confra-ternite, nel 1602 diede vita a una congregazione detta di San Francesco della Dottrina Cristiana. Vi facevano parte artigiani e lavoratori onesti, seri e ri�essivi come lui. Fu un maestro di catechismo tanto zelante che il card. Alessandro Medici, poi Leone XI, lo nominò maestro di dottrina cristiana per la diocesi di Firenze.Avrebbe voluto farsi cappuccino ma ne fu impedi-to dalla malferma salute; si accontentò così di far parte del Terz’Ordine Francescano (oggi Ordine Francescano Secolare). Il Galantini compì molti prodigi, scrisse trattati ascetici, convertì nume-rosi peccatori, avvicinò migliaia di persone alla fede e alla pratica della vita cristiana. Nel campo dell’apostolato e della catechesi fu una delle �gure di maggior spicco del suo tempo. Per quattordici anni sopportò atroci so�erenze con grande spirito di sacri�cio e santa rassegna-zione. Morì santamente nel 1619 e fu beati�cato nel 1825.

Il catechista della MadonnaIl B. Galantini visse nella preghiera, nella medita-zione della passione di Gesù e nella devozione alla SS. Vergine. Per intercessione di Maria ottenne di essere liberato per sempre da fortissime tentazio-ni e di operare numerose guarigioni degli infermi che si a�davano alle sue preghiere.Amò intensamente la Madonna ed era solito vi-sitare l’Annunziata di Firenze, la Porziuncola ad Assisi e tanti santuari mariani che incontrava nei suoi viaggi, in particolare la Santa Casa della Ma-donna a Loreto.

Provò la più grande gioia nella Santa Casa di Loreto Il B. Ippolito fu pellegrino a Loreto nel 1603. Sco-po della sua visita fu di pregare la Vergine Laure-tana per la paci�cazione della sua Congregazione in cui si erano manifestati dei dissensi. Il compagno di viaggio Giovanni Nighetti riferi-sce in proposito: “Appena si mise in ginocchioni nella Santa Casa, cominciò tanto dirottamente a piangere e a sospirare, che io dubitai non mi man-casse tra le mani... E avendo io visto che era di-ventato così infuocato, dubitando di qualche ac-cidente, lo chiamai dicendogli che l’obbedienza lo chiamava fuori e cosi uscì. In quest’occasione mi disse che se Dio non gli avesse mitigata la gioia che egli sentiva nell’anima sua per la visita di quel luogo, sarebbe morto”. Tornato a Firenze, trovò la Congregazione paci�cata.

P. MARCELLO MONTANARI

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 195

ARTE E SPIRITUALITÀ

La Santa Casa di Nazareth trasportata e venerata a Loreto, di per sé fa riferimento alla dimora dove Maria è nata ed è stata salutata dall’arcangelo Ga-briele e non a quella di Giuseppe che a Nazareth viene indicata a poca distanza, in un luogo dove sorge una chiesa che ne fa memoria. Tuttavia è indiscutibile che Giuseppe abbia frequentato l’abitazione di Maria durante il �danzamento e dopo il matrimonio insieme con Gesù. Per questo nel Santuario di Loreto il santo vanta una ricca e quali�cata iconogra�a. A lui è stata dedicata una cappella proprio di fronte alla Santa Casa, in un’abside meridionale della Basilica. Ivi Modesto Faustini nel 1886-1890 ha dipinto quattro scene che lo riguardano: La Santa Famiglia, il Sogno con l’apparizione dell’angelo, il Ritorno dall’Egitto e la sua Morte. Lo ra�gura anche una sontuosa sta-tua, posta sull’altare, scolpita da Edoardo Barròn nel 1888.

La Santa FamigliaNel primo quadro, sulla parete sinistra della cappella, dal-l'ingresso verso l'alta-re, il Faustini ha di-pinto una scena che egli chiama il Lavoro, in riferimento a S. Giuseppe, immagina-to nella sua attività di falegname. Più pro-priamente potrebbe intitolarsi Santa Fami-glia, dato che, insieme a lui, sono ra�gurati anche Gesù Bambino e la Madonna.La fonte evangelica di questa scena deve ricercarsi in Luca, 2,51-52, che accenna alla vita della S. Fa-miglia a Nazareth, dopo il ritrovamento di Gesù

Il culto di San Giuseppe

nel Santuario di Loretotra i dottori del tempio: "Scese dunque con loro e venne a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua Madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davan ti a Dio e agli uomini". Ne fa fede anche la scritta del cartiglio sottostante l'a�re sco: "Et erat subdi-tus illis" (Luca, 2,51: “E stava loro sottomesso”). Nell'a�resco però il Bambino Gesù viene ra�gu-rato a un'età inferiore ai dodici anni che egli ave-va al tempo della sua discussione con i dottori nel tempio.Il Faustini, nei simboli iconogra�ci e nei gesti al-lusivi, vuole esprimere tre messaggi, caratteristici della Famiglia di Nazareth: Gesù Bambino, con le manine giunte, in atteggiamento orante, sta a signi�care la pre ghiera; Maria, con il libro aper-to della Bibbia sulle ginoc chia, allude all'ascolto e alla meditazione della Parola di Dio ("custodiva tutte queste cose nel suo cuore", Luca, 2,51) Giu-seppe con gli attrezzi da falegname, personi�ca il lavoro santi�cato.In questo a�resco, sul piano formale, colpisce il senso del realismo descrittivo, come sono gli stru-menti da lavoro, così ben rappresentati da un pit-tore che, nell'ado lescenza, si era avviato al mestie-re del falegname, prima di iniziare gli studi d'arte nell'Accademia di Milano.La Madonna, con le vesti di seta broccata in oro, assisa su un elegante trono, appare come una de-licata desunzione dalle �gure muliebri del Beato Angelico.

Il sogno di GiuseppeL'episodio è ispirato al passo di S. Matteo, 1,18-26, che descrive l'apparizione in sogno dell’angelo a Giuseppe, angosciato per l'incomprensibile ma-ternità di Maria. L'angelo gli dice: "Giuseppe, �-glio di Davide, non temere di prendere con te Ma-ria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella darà alla luce

M. Faustini, La Santa Famiglia.

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ARTE E SPIRITUALITÀ

M. Faustini, Il ritorno dall’Egitto.

M. Faustini, Il sogno di Giuseppe

un �glio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati [...]. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa". La scritta sotto l'a�resco sintetizza questo passo: «Quod in ea natum est de Spiritu Sanc-to est» (Matteo, 1,20: “Quel che è nato in lei è opera dello Spirito Santo”). In ulti ma analisi, Giu-seppe compie un atto di fede nel credere alle parole dell'angelo e al miracolo compiutosi in Maria che ha concepito per opera del-lo Spirito Santo. Non per nulla il Faustini dichiara in una lettera di fare corrispondere a questa scena “il signi�cato teologale” della fede.Questo dipinto del Faustini at-testa ulteriormente il suo gu-sto per la descrizione realistica dell'ambiente, con le volte a vela e i peducci degli archi elegante-mente elaborati, un po' arti�cia-le, e comunque pia cevole, anche per quel giardino con i gigli che si intravede subito al di là delle due arcate. Gigli e arcate sono due ele menti signi�cativi: i pri-

mi simbolici, perché alludono alla castità che Giuseppe difen-de in sé e nella sposa; le altre, con quei frondosi rampicanti, culturale, perché richiamano un gusto caro ad alcuni pittori «nazareni».La scena vive su due piani: il re-alismo della �gura di Giuseppe, calato tra i suoi attrezzi da fa-legname, con la blusa da lavo-ro e le maniche rimboccate, e il convenziona lismo iconogra-�co dell'angelo in ginocchio su una candi da nuvoletta, per altro delicato e chiaramente ispirato agli angeli della Deposizione �o-rentina del Beato Angelico.

Il ritorno dall'EgittoQuesta è l’ esatta titolazione dell'a�resco, secondo quan to scrive l'autore all'amico Rovet-ta, confermato dalla sot tostante scritta: "Monitus in somnio se-cessit in partes Galileae" (Mt 2,22: “Avvertito in sogno, si ri-tirò nelle regioni della Galilea”). Va corretto pertanto il titolo che

abitualmente gli studiosi danno a questo a�resco: Fuga in Egitto. È invece: Il ritorno dall’Egitto.L’ intero passo di Matteo,2,19-23, infatti, riferisce come Giuseppe, dopo la morte di Erode, avver-tito in sogno dall'angelo, si av-viasse nel paese d'Israele con la sposa e il Bambino, e come, ve-nuto a sapere che Archelao era suc ceduto in Giudea al padre Erode, fosse preso da paura, per cui: “Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, andò ad abitare in una città chia mata Nazareth, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: sarà chia-mato nazareno". Il Faustini sottolinea che la sce-na ha per messaggio l'obbedien-za. Giuseppe, infatti, sempre obbedisce, senza articolar paro-la, alle ispirazioni superiori che gli giungono attraverso l'angelo, anche in questo caso.L'ambientazione della scena sembra mutuata dalla celebre Fuga in Egitto di Giotto che si ammira nella Basilica inferio-re di Assisi, tanto per l'essen-zialità della rappresenta zione, quanto per la disposizione dei tre personaggi e del l'asinello. Il Faustini chiude la scena con un velo, sorretto da tre angeli, che copre il ritorno della Santa Famiglia dagli sguardi di Ar-chelao. Quel velo è elemento simbolico di ingenua freschezza e richiama i pittori pre ra�aelliti della prima fase, mentre la Ver-gine, delicata mente delineata, fa venire in mente quelle delle Annuncia zioni del Beato An-gelico, modello caro, e anche stringen te, del Faustini.

La morte di San GiuseppeIl Faustini la chiama, con ter-

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 197

ARTE E SPIRITUALITÀ

M. Faustini, La morte di San Giuseppe.

E. Barrón Gonzáles,Statua di San Giuseppecon il Bambino Gesù.

mine tecnico, consa-crato dalla copiosa iconogra�a del sog-getto: "Transito". Nel cartiglio posto sotto il dipinto si legge: "Pre-tiosa in conspectu Do-mini mors". L'espres-sione è tolta dal Salmo 116,15: “Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli”. L'autore fa corri-spondere a questa sce-na il messaggio della giustizia, che si avve-ra alla �ne dei giorni

dell'uomo nel suo incontro con Dio, anche per Giuseppe, «uomo giusto» (Matteo, 1,19).Il Transito di S. Giuseppe è tema derivato non dai vangeli canonici ma da quelli apocri� e, in special modo, dalla Storia di Giuseppe falegname, il cui originale greco è del IV-V secolo. Il nucleo cen-trale di questo testo (capitoli 12 -32) narra fanta-siosamente la malattia e la morte di Giuseppe, alla quale assistono Gesù e la Madonna.È da dire subito che il Faustini si distacca dall’iconogra �a sei-settecentesca, anche perché il suo gusto di segno prera�aellita non la predilige. In quell'iconogra�a, infatti, san Giuseppe spesso viene ra�gurato sul letto, per lo più di scorcio, as-sistito da un lato da Maria e dall'altro da Gesù, il quale, secondo il racconto apocrifo, gli stringe la mano, mentre il vegliardo volge gli occhi al cielo.Il Faustini, invece, ricrea uno spazio d’intimità do-mestica e non scenogra�co, con il Cristo alquanto distante dal giaciglio del morente e in atto solen-ne di benedirlo. Il dipinto - un tempo aspramente e ingiustamente criticato per il gesto di premu-ra della Madonna, interpretato addi rittura come tentativo di strangolamento - costituisce inve ce, a nostro avviso, uno dei momenti felici di questo ciclo, specie per l'impaginazione della scena.Alla �gura di S. Giuseppe, disteso sul letto, che taglia orizzontalmente lo spazio, fa da contrap-punto, vertical mente, la �gura eretta del Cristo benedicente. L'inserto degli angeli, in alto, entro un elaborato alone di ispirazione quattrocentesca, può apparire convenzionale, ma si inserisce nel �lone dell'iconogra�a tradizionale. Il particolare

della scala, invece, con la �nestra sul fondo, im-pressiona per il suo realismo quotidiano di conio domestico e per il simbolismo della luce oltre la �nestra: l'universo luminoso ed eterno verso cui si avvia l’anima del morente.Tutto qui è espresso con segno austero, a parti-re dalla veste della Madonna, quasi monacale, e dalla tunica rossa con il bianco manto dai bordi dorati del Cristo, divinamente solenne, di proba-bile ascendenza «nazarena». D'altronde, questo dipinto, come l’intero ciclo, si distingue proprio per una nobile castità d’accento che ne sublima il senti mento religioso. E’ bello morire assistiti da Maria e benedetti da Gesù!

La statua di San GiuseppeL’artista spagnolo Eduardo Barrón González ha scolpito nel 1888 la statua di San Giuseppe e due scene relative al suo culto: San Giuseppe ispira a Santa Teresa d'Avila a di�ondere la sua devozione e Pio IX che proclama San Giuseppe patrono della Chiesa. Lo scultore ha immaginato il santo seduto su un trono con il Bambino Gesù che regge con la mano sinistra il globo terracqueo sormontato da una croce, simbolo del mondo da lui reden-to, e benedice con la mano destra. Sembra chiaro il riferimento al Bambino in braccio alla Vergine della statua venerata in Santa Casa. Qui stupisce la �gura di Giuseppe in trono, inusitata nell’ico-nogra�a che lo riguarda, resa solenne dal suo at-teggiamento quasi regale e dall’aureo ramo �orito, il quale fa riferimento all’apocrifo Protovangelo di Giacomo (capitoli 8 e 9), secondo cui a chi fosse �orito il bastone sarebbe an-data in sposa Maria. La morbida modu-lazione delle forme marmoree, di segno classicheggiante, fa venire in mente l’ar-te degli scultori del rinascimento ita-liano, in particolar modo del Donatello. (G. S.)

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198 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

Gesù tra iDottori del Tempiodei Fratelli Lombardi«Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo»L’episodio di Gesù tra i dottori del tempio è narrato dall’evan-gelista Luca (2, 41-50).A Loreto si trovano tre ra�gu-razioni del soggetto: tre lavorate in bronzo - una dei fratelli Lom-bardi, una del Vergelli e una, re-cente, del Manfrini - e una di-pinta dal Pomarancio.La scultura più antica, esegui-ta sotto il ponti�cato di Pio V (1566-1575) dai fratelli Lom-bardi Ludovico (1509-1575) e Girolamo (1505c-1584/89), si ammira nella porta destra della parete meridionale della Santa Casa e, precisamente, nel riqua-dro inferiore. La rappresentazione congiun-ge i due momenti dell’episodio evangelico: la disputa di Gesù con i dottori del tempio e il suo ritrovamento da parte di Maria e di Giuseppe, dopo ansiosa ri-cerca. Gli autori del pannello bronzeo mettono maggiormen-te in risalto il momento della disputa, come fa intendere il gesto di Gesù seduto e con l’in-dice della mano destra rivolto al cielo, davanti a un dottore della legge che gli dispiega davanti un rotolo con la mano destra, mentre con la sinistra sembra intento a discutere. All’intorno, sedici altri dottori assistono alla disputa con silenziosa e stupita

partecipazione.Qui la rappresentazione sculto-rea è un e�cace commento ico-nogra�co a quanto narra l’evan-gelista Luca: «Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte» (Lc 2, 46-48).Maria e Giuseppe, ra�gurati l’una accanto all’altro sull’estre-ma sezione sinistra, insieme a un’altra �gura muliebre, visibile solo in parte, sembrano ascolta-re le parole di Gesù: «al vederlo restarono stupiti». E aggiunge

Luca: «Sua madre gli disse: Fi-glio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angoscia-ti, ti cercavamo» (Lc 2,48). Non è escluso che il gesto di Gesù, il quale dispiega verso l’alto l’in-dice della mano destra, voglia indicare, oltre che un momen-to della disputa con il maestro della legge, anche il richiamo al Padre celeste.Egli infatti rispose a Maria e a Giuseppe: «Perché mi cercava-te? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».Si tratta ad ogni modo di un’ in-venzione scultorea molto ade-rente al testo evangelico.Sul piano propriamente artisti-co, il pannello si fa ammirare per la cesellatura dei volti, ben individuati e de�niti, tutti pen-sosi e presi da stupore, sui quali spicca la �gura del giovanetto Gesù seduto in cattedra come il vero Maestro. Il tempio è ideato nei suoi ele-menti essenziali, con quattro colonne tortili, con le sezioni percorse da disegni sinuosi e da ornamentazioni a fogliame. Con altri pochi essenziali ele-menti architettonici, gli autori della ra�gurazione sono riusci-ti a ricreare un ambiente solen-ne e maestoso.

ARTE E SPIRITUALITÀP. GIUSEPPE SANTARELLI

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 199

ARTE E SPIRITUALITÀ

I giovani del "Cenacolo"a servizio della Bellezza

Nel mese di marzo scorso, in vista del pellegri-naggio lauretano di Papa Francesco, i giovani ospiti della “Comunità Cenacolo” di Loreto han-no magistralmente ripulito un pregevole paliotto d’altare. Il paliotto fu fatto eseguire nel 1943, con oggetti metallici preziosi donati dai benefattori, su iniziativa della Congregazione Universale del-la Santa Casa, al tempo in cui era direttore padre Bernardo Gabrielli da O�da, con il benestare del Vescovo Gaetano Malchiodi. È stato modellato dall’artista Ravanello ed eseguito tutto in argento massiccio e bronzo dorato, cesellato a mano, dalla ditta Giovanni Tosi di Piacenza. Misura cm 150 di altezza e cm 230 di lunghezza (vedi Annali della Santa Casa, luglio-agosto 1943, pp. 60-61). Vi è stata scolpita a basso rilievo la Santa Famiglia con due Angeli ai lati, recanti un giglio in mano. Al centro si trova Gesù giovanetto a braccia aper-te, in atteggiamento orante, alla sua destra siede la Vergine con le mani giunte, rivolta con lo sguardo

verso di lui e, alla sua sinistra, si vede San Giusep-pe in piedi, accanto al tavolo di falegname. In alto si scorgono l’Eterno Padre, a un terzo di persona, entro una gloria punteggiata da quattro testine d’angeli e, sotto, la colomba dello Spirito Santo. In tal modo la divina Famiglia celeste è collegata con la santa Famiglia terrestre. Il paliotto veniva collocato davanti all’ altare mag-giore, addossato al rivestimento marmoreo, nelle principali feste liturgiche. Poi, sotto l’episcopato di Loris F. Capovilla, quando è stato introdotto un diverso altare maggiore sul presbiterio in osse-quio alle nuove norme liturgiche, il paliotto è sta-to sistemato nella Sala del Tesoro o Pomarancio, a ridosso della prima �nestra. Trasferito provvisoriamente nella cripta di San Leopoldo Mandic, sotto l’episcopato di Giovanni Tonucci (2007-2017) è stato messo in vista nell’atrio della sagrestia, dove tuttora si ammira e, dopo la ripulitura, brilla nei suoi ri�essi argentei.

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200 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

LORETO NEL MONDO

Un singolare collegamentotra i santuari marianidi Loreto e di Lujan

LORETO NEL MONDO

Tra il Santuario mariano di Lujan, il più impor-tante dell’ Argentina, tanto caro a Papa Francesco, situato non lontano dalla capitale Buenos Aires, e il Santuario di Loreto, altrettanto caro ora allo stesso Ponte�ce, esistono signi�cativi vincoli de-vozionali.

Da Loretoa LujanNel 1984, duran-te il bimillenario mariano celebra-to nel Santuario di Loreto, a se-guito di ripetuti scambi epistolari tra l’Arcivescovo di Loreto mons. Loris Francesco Capovilla e il Ve-scovo di Mendo-za mons. Emilio Oñenovich, e gra-zie all’iniziativa dell’Associazione I n t e r c o m u n a l e Marchigiana e dei “Gruppi di Mar-chigiani” in Ar-gentina, in colla-

borazione della Congregazione Universale della Santa Casa, è stato promosso un pellegrinaggio da Loreto a Lujan. Per l’occasione è stata predisposta una statua lignea della Madonna di Loreto, scol-pita da Zeno Musner di Ortisei, rivestita di una dalmatica di sto�a �nemente lavorata, destinata a quel Santuario. Il Rettore del Santuario lauretano di quel tempo, padre Augusto Silenzi, il 22 no-vembre 1984, ha benedetto la statua in Santa Casa, consegnandola poi al gruppo di pellegrini che

l’hanno portata a destinazione. Il prezioso simu-lacro lauretano era accompagnato da circa quat-trocento marchigiani che si recavano in visita ai propri congiunti residenti in Argentina. Vi hanno partecipato anche il cardinale Giuseppe Paupini, il Vescovo di Macerata Tarcisio Carboni, il sindaco di Loreto Attilio Brugiamolini e numerosi rappre-sentanti dell’Associazione Intercomunale Marchi-giana. L’accoglienza riservata all’immagine della Vergine Lauretana da parte soprattutto degli ori-undi italiani in Argentina è stata commovente. La statua è stata collocata decorosamente nella cripta del Santuario, come aveva promesso all’Arcivesco-vo Capovilla il Vescovo Oñenovich in una lettera del 23 agosto 1984, nella quale, tra l’ altro si legge-va: “Desidero assicurarla, come Vescovo diocesano del Santuario-Basilica di Lujan, che la copia della Vergine di Loreto che arriverà in Argentina sarà collocata nella cripta destinata alle immagini della Madonna Patro-na d’America e di altre Nazioni del mondo”.Da Lujana Loreto Dopo alcuni anni, l’Associazione In-tercomunale Mar-chigiana, con il patrocinio della Regione Marche e del Comune di Loreto, quasi in contraccambio, nei giorni 20-24 settembre 1992 ha donato al Santua-rio di Loreto una statua della Beata

La statua della Madonna di Loreto de-stinata al Santuario di Lujan sull’altare della Santa Casa il 22 novembre 1984. Da sinistra: p. Roberto Fagiani, custode della Santa Casa, Attilio Brugiamolini, Sindaco di Loreto, e p. Giuseppe San-tarelli, Direttore della Congregazione

Universale.

Copia della statua della Madonna di Lujan a Loreto in un momento della pro-cessione per le vie della città di Loreto

il 26 settembre 1992.

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 201

LORETO NEL MONDO

Una riproduzionedella Santa Casa a Buenos Airescara a Papa Francesco

LORETO NEL MONDO

Durante l’udienza del 20 dicembre 2013, Papa Francesco ha con�dato a mons. Giovanni To-nucci, a quel tempo Ar-civescovo di Loreto, che quando era Arcivescovo di Buenos Aires ha visita-to una replica della Santa Casa di Loreto, costruita nell’ambito della chiesa parrocchiale di “Nuestra Señora de Loreto”, nel po-poloso quartiere di Can-ning.Il progetto dell’erezione della chiesa parrocchiale risale al 1985, ma la prima pietra dell’ampio edi�cio (mq 2.084) è stata colloca-ta nel 1988. Padre Bruno Gusmerotti, parroco a quel tempo, nel 1984 ac-quistò presso la Congregazione Universale della Santa Casa una statua della Madonna di Loreto scolpita dal noto artista Zeno Musner di Ortisei, esposta all’inizio nella primitiva cappella che fun-geva da parrocchia. Successivamente, sempre per iniziativa di padre Gusmerotti, in costante contat-to con la Congregazione Universale, vi è stata co-struita una fedele riproduzione della Santa Casa,

che è stata inaugurata il 26 marzo 2007 (vedi foto accanto).

Il nuovo parroco ha chiesto e ha ot-tenuto che la chiesa parrocchiale con la riproduzione della Santa Casa fosse ag-gregata al Santuario di Loreto, ciò che è stato concesso il 13 febbraio 2007.Inoltre, alla ripro-duzione della Santa Casa è stato conces-so un frammento di un mattone, facente parte del cosiddetto Muro dei Recanate-

si, che nei secoli XIV-XVI ha circondato e pro-tetto la Santa Casa. Il frammento è stato inserito in una parete, contraddistinto da una targhetta metallica, con scritta esplicativa. Papa Francesco il 25 marzo scorso ha visitato la vera Santa Casa di Nazaret, trasportata e venerata a Loreto, e non una sua riproduzione per quan-to pregevole, celebrandovi devotamente la Santa Messa.

Vergine di Lujan. Il gruppo, guidato da mons. For-chi, vicario generale della diocesi di Mercedes, e da padre �omas Gutiérres, rettore del Santuario di Lujan, è stato accolto dall’Arcivescovo Pasquale Macchi. Il 26 settembre la statua della Madonna di Lujan, rivestita di una scintillante veste azzur-ra, è stata portata processionalmente per le vie di Loreto, guidata da mons. Nicola Larivera, vicario

generale della Delegazione Ponti�cia di Loreto, il quale ha poi presieduto una solenne concele-brazione eucaristica, alla quale hanno partecipa-to numerose autorità. Il 27 settembre, la statua è stata portata nell’ospedale di Loreto esposta alla venerazione degli infermi. È stata poi collocata, con particolare evidenza, in una vetrina della sala del Tesoro.

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202 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

VITA DEL SANTUARIOVITA DEL SANTUARIO

I l 7 marzo, all’inizio della quaresima, come di consueto, si è tenuta nella Basilica di Loreto la Giornata di Spiritualità del clero marchigiano.

Alle ore 10:00, dopo il saluto di mons. Piero Coc-cia, Vescovo di Pesaro e presidente della Confe-renza Episcopale della Regione, mons. Gualtiero Sigismondi, Vescovo di Foligno e assistente nazio-nale dell’Azione Cattolica, ha svolto una sostan-ziosa meditazione. Parlando della sua esperienza al Sinodo dei Vescovi sui Giovani, ha concluso con un’interessante ri�essione annotando che i giovani nella Chiesa, stanno “come il lievito nel-la pasta” e proponendo una pastorale “con” e non “per” i giovani. “Più che una pastorale a pioggia - ha detto - occorre una pastorale a irrigazione”.Dopo la meditazione, l’Arcivescovo Fabio Dal Cin ha illustrato il programma del pellegrinaggio del 25 marzo di Papa Francesco a Loreto annotando, con riferimento alla prevista �rma in Santa Casa della Lettera post-sinodale sui Giovani, che per la

La giornata di spiritualitàdel Clero delle Marche

Il Vescovo Gualtiero Sigismondi mentre guida la meditazione.

prima volta nella storia un documento ponti�cio di tale portata sarebbe stato �rmato fuori del Va-ticano. Ha comunicato poi che alla recita dell’An-gelus da parte del Ponte�ce, avrebbero suonato a festa le campane di tutte le parrocchie della re-gione. L’incontro si è concluso con l’adorazione e la be-nedizione eucaristica.

La Rota Romana a LoretoI l 9 aprile, cinquanta impiegati

del Tribunale della Rota Roma-na, guidati dal decano mons. Pio

Vito Pinto, ha e�ettuato un pelle-grinaggio al Santuario di Loreto. Dopo la celebrazione eucaristica delle ore 10:00, l’Arcivescovo Fabio Dal Cin in sagrestia ha rivolto loro un cordiale saluto. Ha fatto seguito la visita alla cripta di San Leopoldo Mandic, collocata nei pressi della sagrestia della Basilica inferiore e recentemente ristrutturata. Il pitto-

re Francesco Astiaso ha illustrato la pala d’altare, da lui eseguita e ivi esposta. La cripta è abitualmente utilizzata dai membri del Cammino neocatecumenale per i loro incontri di preghiera e di catechesi.

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 203

VITA DEL SANTUARIO

C on l ’occasione del 92° comple-anno di Benedetto XVI, per due volte pellegrino a Loreto (1-2

settembre 2007 e 4 ottobre 2012), dal 16 al 28 aprile 2019 è stata esposta presso il Museo Ponti�cio Santa Casa un’ opera dell’ artista marchigiano Nemesio Svam-pa intitolata “Come una luce mite nella notte” (Olio su tela, cm 70 x 70, 2018). Svampa è nato nel 1961 a Montegrana-ro. Ha studiato al Liceo-Ginnasio “Pao-lo VI” di Fermo e all’Istituto Europeo di Design di Milano. È giunto alla pittura nel 2009 ed ha esposto le prime opere a Roma nell’aprile 2014 presso la Libreria Internazionale Paolo VI

Come unaluce mite

L'Esortazione"Cristo vive" nel Museo PontificioD opo aver �rmato il 25 marzo in Santa Casa

la prima copia in spagnolo dell’Esorta-zione Apostolica Cristo vive, destinata

“ai giovani e a tutto il popolo di Dio”, Papa Francesco l’ha a�data all’Arcivescovo Fabio e questi ha voluto che fosse esposta all’in-terno del Museo Ponti�cio San-ta Casa, nella Sala degli Svizzeri, dove si trova già dal 27 marzo, insieme alla penna utilizzata per la �rma.

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204 IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019

NOTIZIE FLASHNOTIZIE FLASH

Un locale della Congregazione Universale da negozio a libreriaNel mese di marzo è stato e� ettuato il trasferi-mento della libreria della Santa Casa - posizionata prima nell’ampio locale a � anco del corridoio d’in-gresso alla Basilica - nella prima sala della Congregazione Universale. In tal modo la vendita degli oggetti devozionali è stata assegnata alla precedente sede della libreria. Il materiale librario è stato sistemato negli scomparti destinati prima agli oggetti religiosi e in una nuova sca� alatura, donata dall’Editrice Shalom. Le Messe perpetue, le consacrazioni, le o� erte e le quote associative al “Messaggio della Santa Casa” continuano a essere ricevute nel locale adiacente.

ne del cosiddetto "Muro dei Recanatesi", che nei secoli XIV-XVI ha circondato e protetto la Santa Casa. Il mattone, assieme a pochi altri, è stato rinvenuto nel sottosuolo della Santa Casa durante gli scavi archeologici e� ettuati nel 1962-1965. Il frammento verrà collocato in una chiesa della detta diocesi “per la venerazione pubblica dei fedeli”.

Un servizio di “Maria con te” su Lorenzo Lotto a LoretoNel numero uscito il 17 marzo scorso il setti-manale “Maria con te” ha dedicato un servizio a Lorenzo Lotto, che ha chiuso i suoi giorni nel 1556 a Loreto quale oblato della Santa Casa. L’articolo,

ricco di illustrazioni, si intitola: “Il genio che si mise al servizio della Madonna” e fa riferimento al convegno internazionale sul pittore, svoltosi a Loreto nei giorni 1- 3 febbraio scorso, e contiene un’intervista a Vito Punzi, direttore del Museo Ponti� cio Santa Casa, con una dichiarazione dell’Arcivescovo Fabio.

Pellegrinaggio dell’Aeronautica lituanaIl 17 marzo, domenica, si è svol-to a Loreto il pellegrinaggio di alcuni membri dell’Aeronautica Militare della Lituania, accom-pagnati dal cappellano militare don Virginijus Veilantes, che ha concelebrato la Messa delle ore 7:00, a cui hanno partecipato gli aviatori, i quali poi in Santa Ca-

sa hanno potuto invocare la Vergine Lauretana, loro celeste Patrona.

Progettato il restauro della riproduzione della Santa Casa ad Arona È noto che ad Arona (Novara) esiste la chiesa di Santa Maria di Loreto con la replica della Santa Casa, la cui prima pietra fu posta l’8 dicembre 1592 per volontà di Margherita Trivulzio Borro-meo, devotissima della Santa Casa di Loreto, e di suo � glio il cardinale Federico Borromeo, di

La Delegazione Ponti� cia ha aperto un proprio canale u ciale su You Tube col nome Loreto Santa Casa, attraverso il quale viene raccontata la vita del Santua-rio, con i suoi eventi più signi� cativi. Iscrivetevi al canale per essere sempre

aggiornati sulla vita del Santuario.

Una statua lauretana in FranciaIl 3 marzo, Père Marie Joseph ha prelevato una statua della Madonna di Loreto in resina, senza dalmatica, destinata al monastero di Ottrott (Francia).

Un frammento di mattone del Muro dei Recanatesi in BrasileSu richiesta di mons. José Ruy Lopes Gonçalves, Vescovo di Jequié (Brasile), è stato consegnato a don Luciano Curvelo il frammento di un matto-

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 205

NOTIZIE FLASH

manzoniana memoria. La chiesa è ricca di prege-voli opere d’arte. La sua facciata in stile barocco è stata restaurata nel 2016. Ora è in progetto un più ampio restauro. Per sensibilizzare i devoti al progetto, i promotori hanno di� uso, tra l’altro, una pagella contenente all’interno il modellino in carta della riproduzione della Santa Casa, il quale si apre e restringe con singolare e� etto visivo.

Bicentenario della poesia “L'infinito”di Giacomo LeopardiNel bicentenario della celebre lirica leopardia-na, forse la più nota delle sue poesie, imparata a memoria da generazioni e generazioni di studen-ti, Recanati, la città natale del poeta, a marzo ha promosso una serie di iniziative, tra le quali due esposizioni (“In� nito / immensità. Il manoscrit-to”) a cura di Laura Melosi, dell’Università di Macerata, restata aperta � no al 19 maggio. Sono state programmate poi altre due mostre, aperte dal 30 giugno al 3 novembre, a cura di Emanuela Angiulli e di Marcello Smarrelli, ed in� ne sono stati pubblicati diversi saggi sull’argomento, tra i quali si cita quello del poeta Davide Rondoni (“E come il vento. L’In� nito, lo strano bacio del poeta al mondo” – Fazi editore). Già è stato ventilato un collegamento tra il “Colle dell’In� nito” e la “Casa dell’In� nito” (si veda questa rivista, aprile 2018, p. 124), ed è stato notato che su quel colle il poeta ha cantato l’In� nito cosmico, in dimensione � loso� -ca, mentre sul colle di Loreto la Casa fa memoria dell’In� nito, Dio che si è fatto uomo nel grembo di Maria, con la citazione di quattro versi: “Su di un colle il poeta ha sognato / l’In� nto, con cruccio segreto, / e su un colle vicino, a Loreto, / l’In� nito il suo tetto posò”.

La gioia del bambino che aveva invitato il Papa a LoretoIn questa rivista (settembre-ottobre 2017, p. 304) è stata data la notizia di un bambino di 9 anni, Andrea Picca, pellegrino a Loreto con l’ Unitalsi laziale il 22-26 giugno 2017, il quale scrisse una lettera a Papa Francesco invitandolo a Loreto. Il Papa gli rispose con un’amabile lettera, nella quale si leggeva a riguardo: “Mai dire mai”. Alla notizia che il Ponte� ce si sarebbe recato pelle-grino a Loreto il 25 marzo scorso, la mamma ha

informato Andrea che ha esclamato: “Mamma, se il Papa andrà a Loreto, allora vorrà conoscermi” (vedi “Maria con te”, 17 marzo 1019, pp. 10-11).

Convegno del Movimento “Consecratio Mundi"Si è tenuto a Loreto nella Sala Paolo VI il 23 e 24 marzo un Convegno del Movimento "Consecra-tio Mundi". Esso ha avuto per tema “I due amori della Chiesa: l’Eucaristia e la Madonna”, svolto da quattro oratori: il prof. Giuseppe Lipari, che ha parlato de “La donna e la salvezza dell’umanità – da Maria il Pane di vita”; padre Sergio Gaspa-ri, monfortano, che ha illustrato “I misteri di Cristo contemplati con Maria nel Rosario”; padre Giuseppe Daminelli, monfortano, che ha intrat-tenuto l’uditorio su “Il segreto meraviglioso del santo Rosario per convertirsi e salvarsi”; e padre Sergio Raiteri dell’Oasi della Gioia, che ha parla-to de “Il Rosario - la salvezza del mondo nella preghiera mariana”. Il convegno si è articolato in momenti di ri� essioni e in tempi di preghiera.

Messa di ringraziamento per il pellegrinaggio del PapaIl 27 marzo, alle ore 21:00, l’Arcivescovo Fabio Dal Cin, nella Basilica, ha presieduto una solenne concelebrazione eucaristica - che ha sostituto il tradizionale quaresimale - in ringraziamento per il dono del pellegrinaggio lauretano di Papa Fran-cesco e del suo esito felice. Nella stessa giornata, in apposite riunioni, aveva ringraziato prima tutti i dipendenti della Delegazione Ponti� cia e poi, in serata, i frati Cappuccini per il loro apporto nei rispettivi settori, dato all’impegnativa preparazio-ne del pellegrinaggio

Presentato un libro sul territoriodi LoretoIl 28 marzo, nel Circolo Acli di Villa Costantina (Loreto), il dott. Francesco Clementi, storico locale, ha presentato e illustrato la sua ricerca dal titolo: “Evoluzione delle campagne lauretane e nascita della frazione Villa Costantina”. L’autore ha messo in risalto in che modo gli aspetti morfologici e le vicende storiche abbiano condizionato la formazione degli insediamenti umani nel contado lauretano, concentrandosi in particolar modo sulla frazione di Villa Costantina.

NOTIZIE FLASH

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QUOTA ASSOCIATIVA a "Il MESSAGGIO

della Santa Casa"

Euro 20,00 - OrdinarioEuro 40,00 - SostenitoreEuro 50,00 - BenemeritoEuro 25,00 - Estero

ORARIO SOLAREBasilica della Santa Casaapertura quotidiana ore 6:15-19:00

Sante MesseSabato e giorni ferialiore 7, 7:30 (in S. Casa), 8:30, 10, 11 ore 16:30 e 18:00Rosario 17:30Domenica e giorni festiviore 7, 8:30, 10, 11:30, 12 ore 16, 17, 18

ConfessioniGiorni ferialiore dalle 7:30 alle 11:30ore dalle 15:30 alle 18:30Giorni festiviore dalle 7:00 alle 12:00ore dalle 15:30 alle 18:30

Sacrestia BasilicaDalle ore 7 alle 12, dalle 15:30 alle 18:30. Prenotazioni Sante Messe, stesso orario

ORARIO LEGALEBasilica della Santa Casaapertura quotidiana ore 6:15-19:30

Sante MesseSabato e giorni ferialiore 7, 7:30 (in S. Casa), 8:30, 10, 11, ore 17 e 18:30Rosario 18:00Domenica e giorni festiviore 7, 8:30, 10, 11:30, 12 ore 17, 18, 19

ConfessioniGiorni ferialiore dalle 7:30 alle 11:30ore dalle 16:00 e 18:30Giorni festiviore dalle 7:00 alle 12:00ore dalle 16:00 e 19:00

Sacrestia BasilicaDalle ore 7 alle 12, dalle 16:00 alle

Ufficio Accoglienza e Informazionitel: 071 9747213

Congregazione Santa Casatel: 071 9747177 - 071 970104fax: 071 9747176e-mail: [email protected]

Sacrestia Basilicatel e fax: 071 9747155email: [email protected]

Rettore Basilicatel e fax: 071 9747155 email: [email protected]

Segreteria arcivescoviletel: 071 9747173 - fax: 071 9747174

Archivio-Biblioteca Santa Casatel: 071 9747160

Libreria Santa Casatel: 071 9747178

Ufficio Stampa e Comunicazionitel: 335 1724631

Curia Prelatura Santa Casatel: 071 9747173

Casa Accoglienza malati e pellegrinitel: 071 9747213

Albergo Madonna di Loretotel: 071 970298 - fax: 071 9747218

Museo Pontificio Santa Casatel: 071 9747198tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00, dalle 15:00 alle 18:00, ingresso libero

Delegazione Pontificiatel: 071 9747213

Parroco della Santa Casatel: 071 977130

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19:00. Prenotazioni Sante Messe, stesso orario

Adorazione eucaristica quotidianaLun-ven: dalle ore 9.30 alle 18.00Sabato: dalle ore 9.30 alle 12.00

Celebrazione BattesimoPrima domenica di ogni mese ore 17:00, senza messa

Celebrazione CresimaPrimo sabato di ogni mese:ore 18:30 (orario legale)ore 18:00 (orario solare)

Celebrazione MatrimonioInformazioni presso il Parroco della Santa Casa dalle ore 10 alle 12

Congregazione S.Casa - Negozio(a sinistra della facciata della Basilica)Uf�cio accoglienza pellegrini e informazioni, prenotazione guide turistiche, con negozio ricordi e stampe del Santuario, abbonamento alla rivista e iscrizioni alle Messe Perpetue. Dalle ore 8:30 alle 12:30, dalle 14:30 alle 18:30 (dalle 15 alle 19 giugno-settembre).

Ufficio Postale LoretoLun-ven: dalle ore 8:00 alle 15:30Sabato: dalle 8:00 alle 12:30

INDICAZIONI UTILIORARI TELEFONI

N. MONELLI - Architettore e architetture per la S. Casa di Loreto - Loreto 2001 - pp.160, illustrazioni 47 - € 9,00

Page 25: il MESSAGGIO - Home - Santuario Loreto · 2019-07-29 · IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - Maggio 2019 165 e Benedetto XVI il 1° / 2 settembre 2007 e il 4 ottobre 2012. Nessuno di

Fondata nel 1883ha le seguenti �nalità

• Diffondere la conoscenza e la devozione verso la Ma donna e la sua Santa Casa, dove ha avuto inizio la storia della nostra salvezza con l’An nunciazione e l’Incarnazione;

• Curare la promozione e il decoro del santuario con offerte e lasciti vari;

• Accogliere i pellegrini orientandoli a vivere i messaggi del santuario, la vita della S. Famiglia, le feste della Madonna.

L’ISCRIZIONE ALLA CONGREGAZIONE L’iscrizione è aperta a quanti desiderano collaborare alle sue finalità. Con l’iscrizione si partecipa in perpetuo ai benefici spirituali delle preghiere e di una Messa che si celebra ogni giorno alle ore 8.30 nel santuario (Messe Perpetue); agli iscritti è concessa inoltre l’indulgenza plenaria alle solite condizioni nel giorno dell’iscrizione e nella festa della Madonna di Loreto (10 dicembre).

La Congregazione Universale pubblica la rivista mensile

“IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA”, che informa

sulla vita del santuario e funge da collegamento con

gli animatori e gli iscritti. Promuove inoltre gli studi e le

pubblicazioni sulla storia della S. Casa e del santuario.

Chi desidera collaborare più intensamente agli scopi

della Congregazione Universale può chiedere di far parte

del gruppo degli AMICI DELLA SACRA FAMIGLIA che riunisce gli

Zelatori e le Zelatrici della Santa Casa. Essi riceveranno

particolari incarichi insieme ad un nostro tesserino

d’iscrizione. Per l’invio di corrispondenza e di offerte

servirsi del seguente indirizzo:

DELEGAZIONE PONTIFICIA

CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA

60025 Loreto (AN), Italiatel. 071.970104 - fax 071.9747176

c.c.p. n. 311605

Norme per l’iscrizione

• Farne richiesta, anche con lettera, alla Direzione. Possono essere iscritti vivi e defunti, persone singole e famiglie. Viene rilasciato un diploma di iscrizione.

• La partecipazione ai beni spirituali, comprese le Messe perpetue, è perpetua, cioè per sempre.

• Gli iscritti non hanno obblighi particolari, tranne l’impegno di vivere cristianamente.

• Si raccomanda la recita dell’Angelus tre volte al giorno e la recita frequente del Rosario e delle Litanie Lauretane.

• La quota d’iscrizione è di € 10,00 (per l’iscrizione individuale) o di € 16,00 (per l’iscrizione di più persone o di una famiglia).

Congregazione Universale della Santa Casa

Iscrivi te stesso e i tuoi familiari alla Congregazione Universale della Santa Casa. Potrai messe perpetue: cioè, di una messa

celebrata ogni giorno nel santuario della Santa Casa alle ore 8,30.• Puoi iscrivere te stesso o altra persona singola, viva o defunta (offerta € 10,00)• Puoi iscrivere la tua famiglia o altre famiglie, per vivi e/o defunti (offerta € 16,00)

Invia la tua offerta tramite C.C.P. n. 311605 oppure tramite

oppure tramite carta di credito direttamente dal sito internet: www.santuarioloreto.it

è pregato di comunicare il proprio recapito postale tramite lettera, fax o e-mail per consentire una risposta.Per contattarci: tel. 071.970104 - fax 071.9747176; Sito: www.santuarioloreto.it e-mail: [email protected]

Messe perpetue

Unicredit di p.za Leopardi, 29 - Loreto cod. IBAN: IT53Z0200837381000040407962 BIC SWIFT: UNCRITM1QO8intestato a: Delegazione Ponti�cia Santa Casa - 60025 Loreto (AN)

Fondata nel 1883ha le seguenti �nalità

• Diffondere la conoscenza e la devozione verso la Ma donna e la sua Santa Casa, dove ha avuto inizio la storia della nostra salvezza con l’An nunciazione e l’Incarnazione;

• Curare la promozione e il decoro del santuario con offerte e lasciti vari;

• Accogliere i pellegrini orientandoli a vivere i messaggi del santuario, la vita della S. Famiglia, le feste della Madonna.

L’ISCRIZIONE ALLA CONGREGAZIONE L’iscrizione è aperta a quanti desiderano collaborare alle sue finalità. Con l’iscrizione si partecipa in perpetuo ai benefici spirituali delle preghiere e di una Messa che si celebra ogni giorno alle ore 8.30 nel santuario (Messe Perpetue); agli iscritti è concessa inoltre l’indulgenza plenaria alle solite condizioni nel giorno dell’iscrizione e nella festa della Madonna di Loreto (10 dicembre).

La Congregazione Universale pubblica la rivista mensile

“IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA”, che informa

sulla vita del santuario e funge da collegamento con

gli animatori e gli iscritti. Promuove inoltre gli studi e le

pubblicazioni sulla storia della S. Casa e del santuario.

Chi desidera collaborare più intensamente agli scopi

della Congregazione Universale può chiedere di far parte

del gruppo degli AMICI DELLA SACRA FAMIGLIA che riunisce gli

Zelatori e le Zelatrici della Santa Casa. Essi riceveranno

particolari incarichi insieme ad un nostro tesserino

d’iscrizione. Per l’invio di corrispondenza e di offerte

servirsi del seguente indirizzo:

DELEGAZIONE PONTIFICIA

CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA

60025 Loreto (AN), Italiatel. 071.970104 - fax 071.9747176

c.c.p. n. 311605

Norme per l’iscrizione

• Farne richiesta, anche con lettera, alla Direzione. Possono essere iscritti vivi e defunti, persone singole e famiglie. Viene rilasciato un diploma di iscrizione.

• La partecipazione ai beni spirituali, comprese le Messe perpetue, è perpetua, cioè per sempre.

• Gli iscritti non hanno obblighi particolari, tranne l’impegno di vivere cristianamente.

• Si raccomanda la recita dell’Angelus tre volte al giorno e la recita frequente del Rosario e delle Litanie Lauretane.

• La quota d’iscrizione è di € 10,00 (per l’iscrizione individuale) o di € 16,00 (per l’iscrizione di più persone o di una famiglia).

Congregazione Universale della Santa Casa

Iscrivi te stesso e i tuoi familiari alla Congregazione Universale della Santa Casa. Potrai messe perpetue: cioè, di una messa

celebrata ogni giorno nel santuario della Santa Casa alle ore 8,30.• Puoi iscrivere te stesso o altra persona singola, viva o defunta (offerta € 10,00)• Puoi iscrivere la tua famiglia o altre famiglie, per vivi e/o defunti (offerta € 16,00)

Invia la tua offerta tramite C.C.P. n. 311605 oppure tramite

oppure tramite carta di credito direttamente dal sito internet: www.santuarioloreto.it

è pregato di comunicare il proprio recapito postale tramite lettera, fax o e-mail per consentire una risposta.Per contattarci: tel. 071.970104 - fax 071.9747176; Sito: www.santuarioloreto.it e-mail: [email protected]

Messe perpetue

Unicredit di p.za Leopardi, 29 - Loreto cod. IBAN: IT53Z0200837381000040407962 BIC SWIFT: UNCRITM1QO8intestato a: Delegazione Ponti�cia Santa Casa - 60025 Loreto (AN)

Congregazione Universale della Santa CasaFondata nel 1883 ha le seguenti fi nalità

Messe PerpetueIscrivi te stesso e tuoi familiari alla Congregazione Universale della Santa Casa. Potrai usufruire di vari bene� ci spirituali, in primo luogo delle Messe perpetue: cioè, di una messa celebrata ogni giorno nel Santuario della Santa Casa alle ore 8:30.

• Puoi iscrivere te stesso o altra persona singola, viva o defunta (o� erta € 10,00)• Puoi iscrivere la tua famiglia o altre famiglie, per vivi e/o defunti (o� erta € 16,00)

• Di� ondere la conoscenza e la devozione verso la Madonna e la sua Santa Casa, dove ha avuto inizio la storia della nostra salvezza con l’Annunciazione e l’Incarnazione;

• Curare la promozione e il decoro del Santuario con o� erte e lasciti vari;• Accogliere i pellegrini orientandoli a vivere i messaggi del Santuario, la vita

della S. Famiglia, le feste della Madonna.l’iscrizione alla Congregazione

L’ iscrizione è aperta a quanti desiderano collaborare alle sue � nalità. Con l’iscrizione si partecipa in perpetuo ai bene� ci spirituali delle preghiere e di una Messa che si celebra ogni giorno alle ore 8:30 nel Santuario (Messe Perpetue); agli iscritti è concessa inoltre l’indulgenza plenaria alle solite condizioni nel giorno dell’iscrizione e nella festa della Madonna di Loreto (10 dicembre).

Per l’invio di corrispondenza e di o� erte servirsi del seguente indirizzo:Delegazione Ponti� cia Santa Casa - 60025 Loreto (AN), Italia

tramite: c.c.p.n. 311605oppure tramite boni� co bancario: Unicredit di P.za Leopardi 29, LoretoIBAN: IT53Z0200837381000040407962 - BIC SWIFT: UNICRITM1QO8oppure con carta di credito direttamente dal sito: www.Santuarioloreto.it

Chi intende inviare l’ o� erta tramite boni� co bancario è pregato di comunicare il proprio recapito postale mediante lettera, fax o mail per consentire una risposta.

Norme per l’iscrizione• Farne richiesta, anche con lettera, alla Direzione. Possono essere iscritti vivi e defunti, persone singole

e famiglie. Viene rilasciato un diploma di iscrizione.• La partecipazione ai beni spirituali, comprese le Messe perpetue, e perpetua, cioè per sempre.• Gli iscritti non hanno obblighi particolari, tranne l’impegno a vivere cristianamente.• Si raccomanda la recita dell’Angelus tre volte al giorno e la recita frequente del Rosario e delle Litanie

Lauretane.• La quota d’iscrizione è di € 10,00 (per l’iscrizione individuale) o di € 16,00 (per l’iscrizione

di più persone o di una famiglia).

La Congregazione Universale pubblica sulla rivista “il MESSAGGIO della Santa Casa”, che informa sulla vita del Santuario e funge da collegamento con gli animatori e gli iscritti. Promuove inoltre gli studi e le pubblicazioni sulla storia della S. Casa e del Santuario. Chi desidera collaborare più intensamente agli scopi della Congregazione Universale può chiedere di fare parte del gruppo degli AMICI della SACRA FAMIGLIA che riunisce gli Zelatori e le Zelatrici della Santa Casa. Essi riceveranno particolari incarichi insieme ad un nostro tesserino d’iscrizione.