Il Mare Infinito - Rick Yancey

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    Il libro

    Sopravvivere alle prime quattro onde sembrava impossibile eppure Cassie Sullivan e i suoi compagni ci sono riuscitiritrovano in un mondo che non riconoscono pi, tutto stato distrutto, anche quello che ci teneva uniti, che ci rendeva umanc speranza senza fede, non c fede senza speranza, non c amore senza fiducia, non c fiducia senza amore. Togli unaqueste cose e lintero castello di carte umano crolla.

    Con gli Altri alle costole, Cassie, Ben e Ringer si trovano di fronte a una scelta difficile: prepararsi ad affrontare lsperando nel ritorno di Evan Walker o partire alla ricerca di altri sopravvissuti. Perch il prossimo attacco inevitabimminente.

    LaQuinta Onda, infatti, continua implacabile la sua avanzata, e il nemico non si fermer fino a che la razza umana ncompletamente annientata.

    Dopo il successo diLa Quinta Onda , diventato un film, Rick Yancey torna con il secondo capitolo della saga, e ci modove possa spingersi lumanit nella battaglia finale tra vita e morte, speranza e disperazione, amore e odio.

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    Lautore

    Rick Yancey nato a Miami e ha iniziato ad amare la letteratura sin da piccolo, grazie ai libri che riceveva in regalo da suo

    Tra le sue letture preferite in assoluto ci sonoLe avventure di Sherlock HolmeseIl signore degli anelli. Oltre a leggerefin da bambino ha iniziato a scrivere storie, attivit che non ha pi abbandonato.

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    Rick Yancey

    LA QUINTA ONDAIl mare infinito

    Traduzione di Elisabetta Spediacci

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    IL MARE INFINITO

    Per Sandy, guardiana dell

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    Il mio cuore, come il mare, non ha limitie il mio amore profondo quanto il mare:

    pi te ne concedo pi ne possiedo, perch luno e laltro sono infiniti.

    WILLIAM SHAKESPEARE

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    IL GRANO

    n ci sarebbe stata mietitura.Le piogge primaverili avevano svegliato i semi dormienti e dalla terra umida erano spurmogli verde acceso che si erano allungati verso lalto come chi si stiracchia dopo unnellino. Man mano che la primavera lasciava il passo allestate, gli steli si erano scbronzati, tinti di un bruno dorato. Le giornate erano diventate lunghe e afose. Dense

    reggianti dalle volute nere portavano frequenti rovesci e i gambi bruni luccicavano nel crepurpetuo che regnava sotto quella cappa. Il grano intanto cresceva e le spighe in via di maturaziogavano al vento della prateria simili a una tenda agitata dalla brezza, a un immenso respato che si perdeva allorizzonte.Al momento di mietere non cerano agricoltori a staccare le spighe dagli steli, a sfregarsele ni callose e soffiarci sopra per liberare la parte buona dalla lolla. Non cerano braccia

    ordicchiare i chicchi fino a romperne con i denti il delicato involucro. Lagricoltore era mlepidemia e chi, tra i suoi familiari, era rimasto in vita era fuggito nella citt pi vicina e l, lta, era morto, andando a sommarsi ai miliardi di vittime della Terza Onda. La vecchia

    struita dal nonno dellagricoltore era ormai unisola deserta circondata da un infinito mare bgiornate si erano accorciate e le notti si erano fatte fresche, e le piante frusciavano nel

    cco.Il grano era sopravvissuto alla grandine e ai fulmini dei temporali estivi, ma non poteva speracolpo di fortuna per salvarsi dal freddo. Quando i profughi avevano trovato riparo nella vea, ormai era morto, ucciso dalla stretta morsa di unintensa gelata.Cinque uomini e due donne, sconosciuti luno allaltro alla vigilia di quellultima staricola, erano adesso legati dal tacito giuramento che anche uno solo di loro contava pi danti messi insieme.Gli uomini si avvicendavano sul portico per fare la guardia. Di giorno il cielo sereno era vido azzurro limpido e il sole basso allorizzonte accendeva di scintillanti riflessi dorati il bento del grano. Quando invece calava la notte, o meglio piombava sulla Terra come infuriae delle stelle dava al grano il colore dellargento lucidato.Il mondo meccanizzato era morto. Terremoti e tsunami avevano distrutto le coste. Lepideva divorato miliardi di vite.E gli uomini sul portico scrutavano il grano e si chiedevano cosa sarebbe seguito.Un giorno, nel primo pomeriggio, luomo di guardia vide quel mare di spighe morte aprirsi ebito che cera qualcuno o qualcosa che si faceva strada verso il vecchio casolare. Chiampagni; una delle donne usc e, ferma accanto a lui, guard gli alti steli che scomparivano nel uno come risucchiati dalla Terra stessa. Chiunque fosse, era interamente nascosto dal guomo scese i gradini. Spian il fucile in direzione del campo. E rimase in attesa: lui in cortinna sul portico e gli altri dentro casa, con la faccia attaccata al vetro delle finestre. In attesenzio generale, che la tenda di grano si schiudesse.Quando alla fine sbuc un bambino, limmobilit di quellattesa and in frantumi. La donna corsa dal portico e spinse gi la canna del fucile. solo un bambino. Non vorrai mica sparbambino? Il volto delluomo era contratto in una smorfia di indecisione e di rabbia, perch

    certezze di un tempo erano state tradite. Come facciamo a saperlo? le chiese brusco. Cciamo a essere ancora sicuri di qualcosa? Uscendo dal grano, il bambino inciamp e cadd

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    nna si precipit da lui, lo tir su e si strinse al seno il suo visetto sudicio. Luomo armatont davanti. Sta congelando. Dobbiamo portarlo dentro. E luomo avvert un forte senpressione al petto. Era schiacciato tra ci che il mondo era prima e ci che il mondo era alloruo io passato e il suo io presente, e gli gravava sul cuore il prezzo di tutti i taciti giurameno un bambino. Non vorrai mica sparare a un bambino? La donna gli sfil accanto, sal i grravers il portico ed entr in casa, e luomo chin la testa come in una preghiera, poi la alz una supplica. Aspett qualche minuto per vedere se dal grano sbucava qualcun altro, perchsciva a credere che un bambino a malapena capace di camminare potesse essere sopravvi

    s a lungo, solo e indifeso, senza nessuno a proteggerlo. Comera possibile?Quando entr nel soggiorno del vecchio casolare, vide che la donna teneva il bambino in greaveva avvolto in una coperta e gli aveva dato un bicchiere dacqua, bicchiere che il piingeva con manine arrossate dal freddo. Gli altri si erano raccolti nella stanza e lo fissaalorditi senza dire una parola. Comera possibile? Il bambino piagnucolava. Passava lo sguun viso allaltro, in cerca di una faccia familiare, ma per lui erano tutti estranei, cos comeno stati estranei luno allaltro prima che il mondo finisse. Piagnucolava e ripeteva che addo e che gli faceva male la gola. Aveva tanta bua alla gola.La donna che lo teneva in grembo gli fece aprire la bocca. Si accorse del tessuto infiamma

    ndo al cavo orale, ma non del filo sottile come un capello fissato vicino alle tonsille. Non pdere n il filo n la minuscola capsula collegata allaltra estremit. Non poteva sapere, mennava sul bambino per guardare meglio, che il dispositivo dentro di lui era calibrato per rilnidride carbonica del fiato umano.Il fiato, linnesco.Il bambino, larma.Lesplosione polverizz il vecchio casolare allistante.Per il grano ci volle di pi. Se del casolare o degli annessi o del silo che anno dopo anno apitato un raccolto abbondante non rimaneva niente, gli snelli steli secchi, consumati dal fuo

    sformarono invece in cenere, che al tramonto, quando un forte vento settentrionale spazateria, si sollev in aria e fu trasportata per centinaia di chilometri per poi cadere, una neve gera, e posarsi indifferente sul terreno arido.

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    PRIMO LIBRO

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    Prima parte

    IL PROBLEMA DEI RATTI

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    mondo un orologio sempre pi scarico.Lo sento nel rumore delle dita ghiacciate del vento che grattano alla finestra. Nellodore oquette ammuffita e della carta da parati marcia del vecchio albergo. E lo sento nel petto di Tedormentata accanto a me. Il martellio del suo cuore, il ritmo del suo respiro, caldo nellaria grologio sempre pi scarico.

    Dallaltra parte della stanza, Cassie Sullivan di guardia alla finestra. La luce della luna filtrnuscolo spiraglio tra le tende illuminando gli sbuffi di fiato condensato che le escono di bo fratello dorme nel letto pi vicino a lei, un grumo piccolo piccolo sotto un ammasso di copnestra, letto, di nuovo finestra: Cassie muove la testa avanti e indietro come un pendovimento della sua testa, il ritmo del suo respiro, al pari di quello del respiro di Nugget, di Teo, segna il tempo dellorologio sempre pi scarico.Scendo dal letto cercando di fare piano. Teacup geme nel sonno e si rinsacca nelle coperddo mi attanaglia penetrandomi nelle ossa anche se sono completamente vestita: mi mancano

    arponi e parka, che recupero dai piedi del letto. Sullivan mi segue con lo sguardo mentre mi

    scarponi e poi vado allarmadio a prendere zaino e fucile. La raggiungo alla finestra. Sentvrei dire qualcosa prima di andarmene. Potremmo non rivederci pi.Ci siamo, quindi fa. La sua pelle chiara risplende nella luce biancastra. La spruzzatiggini sembra sospesa su naso e guance.Mi sistemo il fucile in spalla. Ci siamo.Sai, a Dumbo ci arrivo. Le orecchie a sventola. E anche a Nugget: perch Sam piccino. Teuale: minuta e delicata come una tazza da t. Con Zombi faccio gi pi fatica Ben non mole dire e, a naso, Poundcake ha un nome da torta visto che cicciotto. Ma perch Ringer?Ho gi capito dove vuole andare a parare. A eccezione di Zombi e di suo fratello, non si fidnessuno. Il fatto che mi chiami come quei fuoriclasse che vengono spacciati per altri e infilati n dovrebbero stare risveglia la sua paranoia. Sono umana.Certo. Sbirciando dallo spiraglio tra le tende, guarda il parcheggio che, un piano pi in bcica per via del ghiaccio. Questa lho gi sentita. E, come una scema, me la sono bevuta.Non cos scema, date le circostanze.Non fingere, Ringer sbotta. Lo so che non mi credi su Evan.A te credo. la sua storia che non sta in piedi.Vado verso la porta prima che mi salti addosso. Meglio non stuzzicare Cassie Sullivan estione Evan Walker. Non gliene faccio una colpa. Evan il rametto sulla parete del dirupo si aggrappa, e la sua scomparsa la spinge solo a tenersi ancora pi forte.Teacup non fa il minimo rumore, ma mi sento i suoi occhi puntati addosso e capisco che svrno al letto.Portami con te sussurra.Scuoto il capo. Questa scena si gi ripetuta centinaia di volte. Non star via molto. Un parni.Me lo prometti?Manco per sogno, Teacup. Le promesse sono lunica moneta rimasta. Vanno spese in ma

    ulata. Ha il labbro inferiore che le trema, gli occhi lucidi. Ehi mormoro. Cosa ti ho dato? Resisto allimpulso di toccarla. Qual la priorit numero uno?

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    Niente brutti pensieri risponde ubbidiente.Perch cosa fanno, i brutti pensieri?Fiaccano.E cosa succede a chi si lascia fiaccare?Muore.E noi vogliamo morire?Fa cenno di no. Non ancora.Le sfioro il viso. Guancia fredda, lacrime calde. Non ancora. Considerato che il t

    lorologio umano agli sgoccioli, probabilmente questa bambina ha raggiunto la mezzetllivan, be, noi siamo vecchie. E Zombi? Matusalemme.Zombi mi aspetta nellatrio. Porta una giacca da sci e una felpa giallo acceso con il cappurambe trovate rovistando tra le cose abbandonate nellalbergo: scappato da Camp Haven

    dosso solo una leggerissima divisa da inserviente. Il rossore del suo viso sotto la barba incoltaaro indicatore della febbre. La ferita di proiettile della quale sono responsabile, riapertasi

    ga e rattoppata dal nostro medico dodicenne, si devessere infettata. appoggiato al bancona mano premuta sul fianco, eppure cerca di far finta che sia tutto a posto.Cominciavo a pensare che avessi cambiato idea dice, e gli occhi scuri gli luccicano com

    sse scherzando, ma potrebbe anche essere per via del suo stato.Scrollo la testa. Teacup.Le passer. Per rassicurarmi sfodera il suo sorriso assassino. Non ha piena consapevola preziosit delle promesse o non le butterebbe qua e l con tanta nonchalance.Non Teacup a preoccuparmi. Hai una gran brutta cera, Zombi. questo tempo. Un disastro, per il mio colorito. Fa seguire la battuta da un secondo sorrisorge verso di me per indurmi a contraccambiare. Un giorno o laltro, soldato Ringer, sorrir qualcosa che ho detto e tutto quanto il pianeta schiatter di gioia.Non sono pronta ad assumermi una responsabilit del genere.

    Ride, e io ho limpressione di sentirgli un ronco nel petto. Tieni. Mi porge unaltra brole grotte.Ce lho gi dico.Prendi anche questa, metti caso che la perdi.Non la perdo, Zombi.Poundcake viene con te mi informa.No che non viene.Comando io. Quindi viene.Poundcake fa pi comodo a voi qui che a me l fuori.

    Annuisce. Sapeva che avrei detto di no, ma ci ha comunque provato unultima volta: non riurattenersi. Magari dovremmo annullare la missione dice. Cio, non si sta mica cos malemigliaio di cimici, qualche centinaio di ratti e una ventina di cadaveri, ma la vista fantastic

    ntinua a scherzare, continua a cercare di farmi sorridere. Guarda la brochure che ha in mentitr gradi tutto lanno!S, finch non restiamo bloccati dalla neve o finch non si abbassa di nuovo la temperatura. uazione insostenibile, Zombi. Ci siamo gi fermati troppo.Non capisco. Ne abbiamo gi parlato fino allo sfinimento e lui ha ancora voglia di questioni tanto mi chiedo come sta.Dobbiamo tentare e lo sai benissimo che non possiamo entrare alla cieca riprendo. M

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    obabilmente nascosti nelle grotte ci sono altri superstiti e dubito che intendano srotolarci il taso, soprattutto se hanno incrociato uno dei Silenziatori di Sullivan.Oppure delle reclute come noi aggiunge.Perci ora ci do una bella controllata e tra un paio di giorni sono di nuovo qui.Vedi di mantenere la promessa.Non era una promessa.Non c pi niente da dire. C ancora un milione di cose da dire. Potrebbe essere lultima e ci vediamo e se ne rende conto anche lui, perch mi fa: Grazie per avermi salvato la vita.

    Ti ho cacciato una pallottola nel fianco e ora rischi di morire.Scrolla la testa. Ha lo sguardo febbricitante. Le labbra grigie. Che bisogno cerprannominarlo Zombi? come se portasse sfiga. La prima volta che lho visto stava facssioni sulle nocche nel cortile dove ci addestravamo, con una smorfia di rabbia e dolore sul vcchie di sangue sullasfalto sotto i pugni. Chi quel tipo? ho chiesto. Si chiama Zombi

    mbattuto contro lepidemia e ha vinto, mi hanno detto, e io non ci ho creduto. Nessuno sconpidemia. Lepidemia una condanna a morte. Il sergente istruttore Reznik, chino su di lui, strn tutto il fiato che aveva in gola e Zombi, nella sua informe tuta blu, si spingeva oltre il pssato il quale anche solo unaltra spinta troppo. Non so perch mi sono stupita quando

    dinato di sparargli in modo che potesse mantenere la promessa immantenibile che aveva fgget. Quando guardi la morte in faccia e la morte sbatte gli occhi per prima, non esiste pie sembri impossibile.Neppure leggere nel pensiero. Lo so a cosa stai pensando dice.No. Non lo sai.Ti stai chiedendo se darmi o no un bacio daddio.Perch? replico. Perch ti ostini a flirtare con me?Si stringe nelle spalle. Il suo sorriso sbilenco quanto il suo corpo appoggiato al bancone.Perch normale. Non ti manca la normalit? risponde. Mi fissa negli occhi, cercando

    mpre qualcosa che mi sfugge. Sai, i fast food e il cinema di sabato sera e i biscotti gelntrollare i messaggi su Twitter?Scuoto la testa. Non avevo Twitter.Facebook?Comincio ad arrabbiarmi. A volte mi riesce difficile capire come ha fatto, Zombi, ad arrivai. Struggersi per le cose perse uguale a sperare in cose irrealizzabili. Sono entrambi vicoli ce sfociano nella disperazione. Non ha importanza dico. tutta roba che non conta uncco.Zombi si lascia andare a una risata di pancia che affiora scoppiettando come laria surriscald

    a fonte termale. E larrabbiatura mi passa. So che sta facendo lo splendido eppure, per quana ragione, saperlo non attenua leffetto. Un altro dei motivi per cui Zombi mi rende urvosa. buffo dice quanto invece pensavamo che contasse. Sai cos che conta davvero? Ase risponda. Ho limpressione che voglia attirarmi in una battuta, perci sto zitta. La campangresso.Ormai mi ha messa allangolo. Mi sento manovrata, ma non riesco a oppormi. La campangresso?Il suono pi comune del mondo. E quando tutta questa storia sar finita, lo risentiremo. I

    punto. Forse ha paura che non ci arrivi. Riflettici! Quando suoner di nuovo una campa

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    ngresso, sar tornata la normalit. Ragazzi che corrono a lezione, che si annoiano seduti ai bae aspettano lora di uscire e pensano a cosa faranno quella sera, nel fine settimanaquantanni dopo. Proprio come noi, sentiranno parlare di catastrofi naturali, epidemie e g

    ondiali. Allarrivo degli alieni, morirono sette miliardi di persone, e poi inizier la pausa prutti andranno a mangiare e si lamenteranno delle crocchette di patate rimaste mollicce. Tipote miliardi di persone sono parecchi. Che tristezza. Ma le mangi tutte, quelle crocchette?. s normale. Ecco cos che conta.Allora non era una battuta. Crocchette di patate rimaste mollicce?

    Okay, va bene. Tutte cavolate. Sono un deficiente.Sorride. Circondati dalla barba incolta, i suoi denti sembrano bianchissimi e, visto cheggerito, mi chiedo come sarebbe baciarlo e se i peli sopra il suo labbro superiore pungerebbeScaccio il pensiero. Le promesse sono preziose e, in un certo senso, anche un bacio omessa.

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    contrastata, la luce delle stelle perfora il nero velando la statale di un bianco perlaceo. Lcca risplende; gli alberi spogli luccicano. Fatta eccezione per il vento che spazza la terra moondo ha la calma dellinverno.Mi accovaccio di fianco a un SUV in panne per dare unultima occhiata allalbergo. Un anorallelepipedo bianco a due piani in mezzo a un assembramento di altri anonimi parallelep

    nchi. Si trova a poco pi di cinque chilometri dallenorme cratere che un tempo era Camp Habbiamo soprannominato Hotel Walker in onore dellarchitetto di quellenorme cratere. Suha detto che lei ed Evan avevano prestabilito di ritrovarsi qui. Per me era un punto troppo va scena del delitto e troppo difficile da difendere, e comunque Evan Walker era morto: bisere in due per ritrovarsi, ho ricordato a Zombi. Ma la mia obiezione stata respinta. Se dav

    alker era uno di loro, poteva aver trovato il modo di mettersi in salvo.Tipo? ho chiesto.Cerano delle capsule demergenza ha risposto Sullivan.E allora?

    Ha aggrottato le sopracciglia e ha fatto un respiro profondo. E allora pu darsi che sia scan una di quelle.Lho guardata. Lei mi ha restituito lo sguardo. Nessuna delle due ha detto niente. Poi intervmbi: Be, tanto da qualche parte dobbiamo rifugiarci, Ringer. Non aveva ancora trova

    ochure delle grotte. E dovremmo dargli il beneficio del dubbio.Il beneficio di che dubbio? possibile che sia realmente chi dice di essere. Zombi ha lanciato unocchiata a Sullivanntinuava a guardarmi in cagnesco. Che mantenga la promessa.Ha promesso che mi avrebbe trovata ha spiegato lei.Laereo, lho visto ho detto. La capsula demergenza, no.Sotto le lentiggini, Sullivan stava avvampando. Non che se non lhai visto teMi sono girata verso Zombi. assurdo. Una creatura migliaia di anni pi evoluta di noi colta contro la sua specie per cosa?Sul perch non ho avuto ragguagli ha risposto Zombi con un sorrisetto.Lintera storia strana ho continuato. Pura coscienza che occupa un corpo umano: se non hogno di corpi, non hanno bisogno di un pianeta.Magari hanno bisogno del pianeta per qualcosaltro. Zombi le stava provando tutte.Tipo? Per allevare bestiame? Per farsi una vacanza? Non era lunico aspetto a darmnsare. C qualcosa che non torna, mi diceva una vocetta insistente, ma non riuscivo a csa fosse. Ogni volta che provavo ad acchiapparlo, il problema fuggiva via.Non avevo tempo di perdermi in dettagli ha sbottato Sullivan. Ero, mettiamola ncentrata a salvare il mio fratellino da un campo di sterminio.Ho lasciato perdere. Avevo limpressione che stesse per caricarmi a testa bassa.Testa di cui ora, mentre do unultima occhiata indietro, intravedo i contorni dietro una estre al primo piano dellalbergo. Male, molto male: un bersaglio facile per un cecchin

    ossimo Silenziatore in cui Sullivan si imbatter potrebbe non spasimare damore come il prim

    Mi infilo tra gli alberi radi che delimitano la strada. Irrigidite dal ghiaccio, le rovine dellautscricchiolano sotto gli scarponi. Foglie accartocciate come pugni, immondizia e ossa u

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    arpagliate dagli animali in cerca di cibo. Il vento freddo porta con s un leggero odore di fumondo brucer per centanni. Il fuoco consumer le cose fatte di legno e plastica e gomma e si lacqua e il vento e il tempo rosicchieranno pietra e acciaio fino a ridurli in polvere. E pee ci immaginavamo le citt incenerite da bombe e raggi della morte quando di fatto gli evano bisogno solo di madre natura e di secoli.E di corpi umani, secondo Sullivan, bench, sempre secondo Sullivan, non abbiano bisogrpi.Unesistenza virtuale non richiede un pianeta fisico.

    Quando ho accennato alla cosa, Sullivan non ha voluto starmi a sentire e Zombi si compme se non importasse. Qualunque sia il motivo, ha detto, il punto che ci vogliono tutti moto solo aria fritta.Forse. Io per la penso diversamente.Per via dei ratti.Mi sono scordata di parlare a Zombi dei ratti.

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    lalba raggiungo la periferia meridionale di Urbana. Sono a met strada, perfettamente in linetabella di marcia.Sono arrivati dei nuvoloni da nord; il sole sorge sotto quel baldacchino e ne tinge il ventre ente rosso cupo. Rester rintanata tra gli alberi fino al calare della notte, poi prender per i cvest della citt e pregher che la coltre di nubi resista un altro po, almeno finch non mi rime

    la statale dallaltro lato. Girare intorno a Urbana vuol dire allungare di qualche chilometronica cosa pi rischiosa dellattraversare una citt durante il giorno provarci di notte.Ed tutta una questione di rischio.Dal terreno gelato si alza un velo di foschia. Il freddo intenso. Mi artiglia le guance e mi clori al petto ogni volta che respiro. Sento larcaica voglia di fuoco iscritta nei miei domesticare il fuoco stato il nostro primo grande balzo in avanti: il fuoco ci ha protetti, scatenuti nello sviluppo cerebrale consentendoci di passare da unalimentazione fondata su bac

    ci a una dieta a base di carne e dunque ricca di proteine. Ora il fuoco unaltra delle larsenale del nostro nemico. Man mano che linverno avanza, ci ritroviamo stretti tra due r

    ccettabili: morire assiderati o tradire la nostra posizione.Seduta appoggiata a un albero, tiro fuori la brochure. Le grotte pi colorate dellOhio! Zomgione. Senza un riparo non arriveremo a primavera e le grotte sono la nostra migliore seica possibilit. Pu darsi che siano state conquistate o distrutte dal nemico. Pu darsi che cupate da superstiti intenzionati a sparare a vista. Ma ogni giorno in pi che passiamellalbergo il rischio si decuplica.Non abbiamo una seconda scelta se con le grotte ci va buca. Non sappiamo dove altro anve altro nasconderci, e lidea di combattere ridicola. Lorologio sempre pi scarico.Quando glielho fatto notare, Zombi mi ha detto che penso troppo. Stava sorridendo. Poi ha smsorridere e ha aggiunto: Non lasciare che ti entrino in testa. Come se questa fosse una partotball e a me servisse un discorsetto di incoraggiamento nellintervallo. Ignorate il punteggquantasei a zero. Giocate per lonore! in momenti del genere che mi viene voglia di prenberle: non che una sberla sarebbe di qualche aiuto, ma perlomeno mi farebbe sentire meglio.Il vento si ferma. In aria c un silenzio carico di tensione, la quiete prima della tempestvica, resteremo intrappolati. Io, nel bosco. Zombi, nellalbergo. Alle grotte mancano ancora pnta chilometri: meglio rischiare passando per i campi di giorno o scommettendo che il tempo non altro fino a sera?Siamo daccapo. tutta una questione di rischio. Non solo per noi. Anche per loro: inserirpi umani, allestire campi di sterminio, addestrare ragazzini perch portino a termine il genoutto rischioso al limite dellassurdo e della stupidit. Come Evan Walker, contraddittorio, ill

    molto ma molto strano. I primi attacchi sono stati brutali nella loro efficienza hanno spazzat98% della popolazione e anche la Quarta Onda aveva un suo perch: difficile mettere insa resistenza significativa se non ci si pu fidare luno dellaltro. Poi, per, la loro briategia ha cominciato a fare acqua. Diecimila anni a progettare lestirpazione degli umani rra e questo il meglio che sono stati capaci di farsi venire in mente? Ecco cos che non riearmi di testa, il punto sul quale mi arrovello dalla notte in cui io e Teacup abbiamo parlat

    ti.Nel profondo del bosco, alle mie spalle sulla sinistra, un debole lamento lacera il sile

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    conosco quel rumore allistante; lho sentito migliaia di volte dallarrivo degli alieni. I primi quasi onnipresente, un sottofondo stabile, tipo il ronzio del traffico su una strada a g

    colazione: il rumore di un essere umano che soffre.Prendo il visore dallo zaino e mi sistemo ben bene la lente sullocchio sinistro. Con calma. Snico. Il panico blocca i neuroni. Mi alzo, controllo il fermo dellotturatore del fucile e, manzo furtiva tra gli alberi in direzione del rumore, passo lo sguardo intorno in cerca dellarde che segnala gli infestati. La foschia avvolge i tronchi; il mondo nascosto da un drnco. I miei passi sul terreno gelato rimbombano come tuoni. I miei respiri sono boati sonici.

    La fine tenda bianca si apre e a una ventina di metri di distanza vedo una figura abbandonata calbero, capo allindietro, mani in grembo. Non si illumina nel visore, il che significa che nonile: fa parte della Quinta Onda.Gli punto il fucile alla testa. Le mani! Fammi vedere le mani!Ha la bocca spalancata. Con sguardo assente fissa il cielo grigio oltre i rami nudi luccicaiaccio. Mi avvicino. Posato accanto a lui, c un fucile identico al mio. Non accenna a prendeDov il resto della tua squadra? chiedo. Non risponde.Abbasso larma. Sono unidiota. Con questo freddo dovrei vedere la condensa del fiato, e nolamento che ho sentito devessere stato lultimo. Giro pian piano su me stessa trattenen

    piro, ma tutto ci che vedo sono alberi e foschia, tutto ci che sento lo scorrere impetuoso stesso sangue. Poi scavalco il corpo sforzandomi di non correre, di prestare attenziotagli. Niente panico. Il panico uccide.Il mio stesso fucile. La mia stessa mimetica. A terra l vicino c il visore. di sicuro uno inta Onda.Gli esamino il viso. Ha unaria vagamente familiare. Avr dodici o tredici anni, pi o menoDumbo. Mi inginocchio al suo fianco e gli premo la punta delle dita sul collo. Non ha battitoro la giacca e sollevo la camicia intrisa di sangue per cercare la ferita. stato colpito alladun singolo proiettile di grosso calibro.

    Un proiettile di cui non ho sentito la detonazione. O qui da un po o chi ha sparato ha usaenziatore.Un Silenziatore.

    condo Sullivan, Evan Walker ha fatto fuori una squadra intera senza laiuto di nessuno, di nito e in minoranza numerica, una specie di riscaldamento per la liquidazione in solitario dia base militare. Prima mi veniva difficile credere alla storia di Cassie. Ora ho davanti un soorto. I suoi compagni sono scomparsi. E io sono sola con il silenzio del bosco e lo schermo bte della nebbia.

    Quella storia non mi sembra pi tanto tirata per le orecchie, adesso.Pensa alla svelta. Non farti prendere dal panico. Come a scacchi. Soppesa le probabilit. Mischio.Ho due alternative. Stare buona qui fino a nuovi sviluppi o al calare della notte. Opdarmene da questo bosco, e in fretta. Chi ha sparato potrebbe essere lontano chilomequattato dietro un albero, in attesa di avermi bene a tiro.Le possibilit si moltiplicano. Dov la sua squadra? caduta sul campo? Sta dando la caccirsona che ha premuto il grilletto? E se la persona che ha premuto il grilletto fosse una reclutdato di Dorothy? Al diavolo la squadra. Che succede se arrivano i rinforzi?Tiro fuori il coltello. Sono trascorsi cinque minuti da quando ho trovato il corpo. Se qua

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    pesse che sono qui, sarei gi morta. Aspetter che faccia buio, ma devo prepararmi allevente mi stia per venire addosso un altro cavallone della Quinta Onda.Tasto il retro del collo del soldato fino a localizzare il minuscolo rigonfiamento sotto la cicatai calma. come a scacchi. Mossa e contromossa.Passo lentamente la lama sulla pelle ed estraggo il cilindretto con la punta del coltello, alla

    mane attaccato con una gocciolina di sangue.Cos sapremo sempre dove siete. Cos potremo vigilare su di voi.Rischio. Da una parte, il rischio che mi illumini in un visore. Dallaltra, il rischio che il nemi

    gga il cervello schiacciando un tasto.Limpianto nel suo letto di sangue. La spaventosa immobilit degli alberi, il freddo penetrantbbia che si insinua tra i rami come a intrecciare le dita con loro. E la voce di Zombi in ensi troppo.Mi infilo il cilindretto tra la guancia e la gengiva. Che stupida. Prima avrei dovuto pulirlo. bocca il sapore del sangue del ragazzino morto.

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    n sono sola.Non lo vedo n lo sento, ma ne avverto la presenza. Ogni centimetro del mio corpo pizalcuno mi sta osservando. Comparsa fin da subito, ormai una sensazione sgradevolmmiliare. bastata la silenziosa presenza in orbita dellastronave in quei primi dieci giousare crepe nelledificio umano. Un tipo di epidemia a s stante: incertezza, paura, pa

    tostrade intasate, aeroporti deserti, pronto soccorso straripanti, governi barricati, emergenzeenzina, di qua legge marziale, di l anarchia. Il leone si acquatta nellerba alta. La gazzella anria. La tremenda calma prima dellattacco. Dopo dieci millenni abbiamo riscoperto comente a essere prede.Gli alberi sono pieni di corvi. Lucide teste nere, vitrei occhi neri, con il loro profilo ingoordano dei vecchietti sulle panchine del parco. Ce ne sono centinaia, alcuni appollaiati sui rri in giro che saltellano. Do unocchiata al corpo accanto a me, gli occhi vuoti e senzanima elli dei corvi. So perch sono arrivati. Hanno fame.Ho fame anchio perci tiro fuori la bustina di carne essiccata e gli orsetti gommosi, scaduti m

    co. Mangiare un rischio, perch dovr togliermi di bocca limpianto, ma devo rimanere vir rimanere vigile ho bisogno di carburante. I corvi mi guardano, inclinando il capo comssero cercando di sentirmi masticare. Brutti sfondati. Ma come fate a essere cos ingordi?acchi hanno prodotto milioni di tonnellate di carne. Allapice dellepidemia il cielo vcurato da stormi giganteschi, la cui ombra passava rapida sul paesaggio fumante. I corvi e glcelli necrofagi perpetuavano il ciclo della Terza Onda. Si nutrivano di corpi infettifondevano il virus portandolo l dove in seguito avrebbero trovato nuovo cibo.Potrei sbagliarmi. Magari siamo soli, io e questo ragazzino morto. A ogni secondo che passnto pi sicura. Se davvero qualcuno mi spia, pu trattenere il colpo per un unico motivo: vdere se spunter qualche altro idiota travestito da soldato.Finisco di fare colazione e mi infilo di nuovo limpianto in bocca. I minuti passano lenti. Unase pi sconvolgenti dellinvasione dopo vedere tutti quelli che conosci e ami morire in maibile il modo in cui il tempo ha rallentato man mano che gli eventi acceleravano. Diecni per costruire la civilt, dieci mesi per demolirla, e ogni giorno dieci volte pi lungo di qma, e la notte lunga dieci volte il giorno. Lunica cosa pi atroce della noia di quelle oreura che nasce dal sapere che potrebbero terminare da un momento allaltro.Met mattina: la foschia si dirada e comincia a nevicare in cristalli pi piccoli degli occhrvi. Non c un alito di vento. Il bosco avvolto in un irreale, luminoso biancore. Se la neves sottile, sar a posto fino a sera.Sempre che non mi addormenti. Non dormo da pi di venti ore e qui mi sento al caldo, comgermente intontita.In questa immobilit di garza a poco a poco la mia paranoia aumenta. Ha la mia testa al catto del mirino. su un albero; sdraiato immobile a terra come un leone tra la sterpagorientato dal mio comportamento. Dovrei essere in preda al panico. per questo che non sndo alla situazione modo di svilupparsi. Ci devessere un motivo se indugio accanto davere.

    Io per non mi faccio prendere dal panico. Non scappo come una gazzella terrorizzata. Sonla somma delle mie paure.

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    Non con la paura che li sconfiggeremo. N con la paura, n con la fede, n con la speranmmeno con lamore. Li sconfiggeremo con la rabbia.Vaffanculo ha detto Sullivan a Vosch. lunica parte della sua storia che mi ha colpita. Nonto. Non ha pregato. Non ha implorato.Pensava che fosse finita, e quando finita, quando lorologio si scarica e arriva allucondo, anche il tempo per piangere, pregare e implorare finisce.Vaffanculo mormoro. Dirlo mi fa sentire meglio. Lo ripeto, pi forte. La mia voce si splaria invernale.

    Un frullio di ali nere nel fitto degli alberi alla mia destra, le strida bizzose dei corvi e, attravisore, un minuscolo puntino che brilla verde tra il marrone e il bianco.Beccato.Il colpo sar difficile. Difficile, ma non impossibile. In vita mia non avevo mai toccato unarmoco prima che il nemico mi trovasse nascosta in unarea di sosta a due passi da Cincinnatrtasse al campo e mi mettesse in mano un fucile, momento in cui il sergente istruttore si chiece alta se il comando aveva sostituito di nascosto uno dei brocchi dellunit con un fuoriclasssi dopo ho piantato un proiettile nel cuore di quello stesso sergente.Ho un dono.

    La luce verde fiammeggiante si sta avvicinando. Magari sa che lho avvistata. Non impcarezzo il metallo liscio del grilletto e guardo la macchia luminosa ingrandirsi nel visore. Mnsa di essere fuori tiro e si sta mettendo in posizione per poter sparare meglio.Non importa.Pu darsi che non sia uno dei silenziosi sicari di Sullivan. Pu darsi che sia solo un poperstite spaesato che spera di essere soccorso.Non importa. Ormai importa una cosa sola.Il rischio.

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    lalbergo Sullivan mi ha raccontato di aver fatto fuoco contro un soldato nascosto dietrgoriferi per la birra e di esserci poi stata malissimo.Non era unarma ha cercato di spiegare. Era un crocifisso.E che importanza ha? ho chiesto. Poteva pure essere una bambola di pezza o un sacche&Ms. Che scelta avevi?

    Non ne avevo. proprio questo il punto.Ho scosso la testa. Capita che uno si trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato e se sucalcosa non colpa di nessuno. Ci vuoi stare male solo per stare meglio.Ci voglio stare male solo per stare meglio? Dalla rabbia diventata tutta rossa sotiggini. Dici cose che non stanno n in cielo n in terra.Ho ucciso un innocente, ma guardate come mi sento in colpa ho esplicitato. Intanto pero morto uguale. rimasta a fissarmi per un po. Bene. Ora capisco perch Vosch ti voleva dalla sua parte.

    macchia verde che indica la testa avanza verso di me zigzagando fra gli alberi e adesso, olve fiacca, vedo il luccichio di unarma. Sono sicurissima che non si tratti di un crocifisso.Imbracciando il fucile, appoggio la nuca al tronco come se stessi sonnecchiando o guardacchi danzare tra i luccicanti rami spogli, una leonessa tra lerba alta.Cinquanta metri. La velocit iniziale di un proiettile sparato da un M16 mille metri al secnque, cinquanta diviso mille, gli restano da vivere cinque centesimi di secondo.Mi auguro che li spenda saggiamente.Ruoto il fucile, raddrizzo le spalle e libero il proiettile che completa il cerchio.I corvi assembrati tuttintorno spiccano il volo allistante, una confusione di ali nere e roche

    rimprovero. Il puntino di luce verde cade e non si rialza.Aspetto. Meglio aspettare e vedere cosa succede. Cinque minuti. Dieci. Nessun movimssun rumore. Niente se non il silenzio assordante della neve. Il bosco d una sensazione di goto senza la compagnia degli uccelli. Con la schiena appiattita contro il tronco, mi tiro

    mango ferma un altro paio di minuti. Da qui vedo di nuovo la luce verde: a terra e non si mavalco il corpo della recluta morta. Foglie ghiacciate mi crepitano sotto gli scarponi.Ogni passo segna il tempo agli sgoccioli. A met strada mi rendo conto di cosa ho fatto.Appallottolata vicino a un albero caduto c Teacup, il viso coperto di frammenti di foglie mavera scorsa.Dietro una fila di frigoriferi vuoti, un ragazzo moribondo si stringeva al petto un crocanguinato. La sua assassina non aveva scelta. Non glielavevano data. Per via del rischio. Per loro.Mi inginocchio accanto a Teacup. Ha gli occhi spalancati per il dolore. Nella luce grigia alrso di me mani cremisi scuro.Teacup sussurro. Teacup, che ci fai qui? Dov Zombi?Passo lo sguardo intorno, ma non vedo, e nemmeno sento, n lui n altri. Teacup ansima e sullbra ribolle del sangue schiumoso. Sta soffocando. Le giro con delicatezza il viso verso terrerarle la bocca.Deve avermi sentita inveire. cos che mi ha trovata: con la voce.

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    Teacup grida. Il suono lacera il silenzio, rimbalza e riecheggia tra gli alberi. Inaccettabileemo la mano sulle labbra insanguinate e le ordino di smettere. Non so chi ha sparato agazzino, ma in ogni caso non pu essere lontano. Se il mio colpo di fucile non sufficiente a nare indietro a indagare, le sue grida lo saranno di sicuro.Zitta, cazzo. Stai zitta. Che cavolo sei venuta a fare, brutta mocciosa, perdipi arrivandomalle di soppiatto? Stupida. Stupida, stupida, stupida.Sento i suoi denti grattare freneticamente contro il mio palmo. Dita minute mi cercano il visoguance tinte di rosso. Con la mano libera le apro la giacca. Devo comprimere la ferita o n

    ter una goccia di sangue.Le afferro il colletto della camicia e tiro verso il basso, scoprendole il torso. Appallottombo di stoffa e lo premo sul foro di proiettile subito sotto la cassa toracica. Come la tocco, sun un singhiozzo strozzato.Cosa ti ho detto, soldato? sussurro. Qual la priorit numero uno?Le sue labbra mi scivolano viscide sul palmo. Non ne escono parole.Niente brutti pensieri le ricordo. Niente brutti pensieri. Niente brutti pensieri. Perch i nsieri fiaccano. Fiaccano. E noi non possiamo lasciarci fiaccare. Non possiamo. Cosa succsi lascia fiaccare?

    Il bosco trabocca di ombre minacciose. Dal folto degli alberi arriva una specie di schioccreno gelato che scricchiola sotto uno scarpone? O un ramo incrostato di ghiaccio che si sptremmo essere circondate da centinaia di nemici. Oppure potremmo essere sole.Passo rapidamente in rassegna le alternative. Non ce ne sono molte. E fanno tutte schifo.Prima alternativa: rimaniamo. Il punto a che pro. Lunit della recluta morta irrepertrettanto chiunque abbia ucciso il ragazzino. E senza cure mediche Teacup non ha neobabilit di farcela. Le restano minuti, non ore.Seconda alternativa: scappiamo. In questo caso, il punto dove. Lalbergo? Teacup morirsanguata prima di arrivarci, e in pi c la possibilit che se la sia filata per un buon motiv

    otte? Non possiamo arrischiarci ad attraversare Urbana quindi dovremmo passare per i cgiungendo chilometri e ore a un viaggio che termina in un posto probabilmente nemmeno sicurC una terza alternativa. Quella a cui non posso neanche pensare. E lunica che abbia senso.Ora la neve cade pi fitta, il grigio si scurisce. Le metto una mano a coppa sul viso e premo lla ferita, ma so che inutile. Il mio proiettile le ha perforato il ventre: il danno disastroso.Teacup fregata.Dovrei abbandonarla. Subito.Ma non lo faccio. Non ci riesco. Come ho detto a Zombi la notte in cui Camp Haven saltaa, nellistante in cui decideremo che una persona non conta, avranno vinto, e ora le mie p

    no la catena che mi lega a lei.La stringo tra le braccia nello spaventoso silenzio di tomba del bosco innevato.

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    appoggio delicatamente sul terreno. Ormai privo di qualsiasi traccia di colore, il suo vpena pi scuro della neve. La bocca aperta, le palpebre sono agitate da spasmi. Ha noscenza. Non credo che si risveglier.Mi tremano le mani. Fatico a controllarmi. Sono furiosa con lei, con me stessa, con i sette midilemmi irrisolvibili sorti con larrivo degli alieni, con le bugie, le esasperanti incongruen

    te le ridicole, insensate, sciocche promesse tacite che sono state infrante dallinizio dellinvasNon lasciarti fiaccare. Pensa a ci che conta, qui, ora: ti riesce bene.Decido di aspettare. Non pu mancare molto. Magari, quando sar morta, la fiacchezza che questo momento passer e torner lucida. Ogni minuto senza brutte sorprese mi dice che ho a

    mpo.Ma il mondo un orologio sempre pi scarico e i minuti senza brutte sorprese non esistono piTutto dun tratto il ronzio ritmico dei rotori manda in frantumi il silenzio. Il rumore degli elicezza lincanto. Sapere ci che conta: oltre a sparare, la cosa che mi riesce meglio.Non posso lasciare che prendano Teacup viva.

    Se la prendono, c il caso che riescano a salvarla. E se la salvano, la analizzerannonemolandia. Esiste la remota possibilit che Zombi sia ancora al sicuro nellalbergo. Che Ten stesse scappando da niente e che sia sgattaiolata via soltanto per cercare me. Una gita nellaBianconiglio, tocchi alluna o allaltra, e sono tutti condannati.

    Estraggo la pistola dalla fondina sul fianco.Nellistante in cui decideremo Magari avessi qualche istante per decidere. Magari anta secondi. Trenta secondi sarebbero una vita. Un minuto, uneternit.Spiano la pistola mirando alla testa di Teacup e alzo lo sguardo verso il grigio. La neve mi sila pelle e l tremola per un attimo prima di sciogliersi.Sullivan ha avuto il suo soldato con il crocifisso e ora io ho il mio.No. Il soldato sono io. Teacup la croce.

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    quel momento mi rendo conto che, immobile in mezzo agli alberi, c qualcuno che mi ossro lo sguardo e lo vedo, unombra chiara dal profilo umano fra i tronchi scuri. Per un assuno dei due si muove. So, senza capire come, che la persona che ha sparato al ragazzino ri membri della squadra. E so che non pu essere una recluta. La sua testa non si illuminore.

    La neve scende vorticando, il freddo stringe la morsa. Sbatto gli occhi e lombra scompare. Si stata.Mi stanno cedendo i nervi. Troppe variabili. Troppi rischi. Scossa da tremiti incontrollabiledo se alla fine non abbiano avuto la meglio su di me: dopo essere sopravvissuta allo tsunam preso la mia casa, allepidemia che si presa la mia famiglia, al campo di sterminio cheeso la mia speranza, alla ragazzina innocente che si presa il mio proiettile, sono al capoacciata, finita, ma poi cera davvero la possibilit che andasse diversamente, oppure seta una questione di quandoe non dise?Gli elicotteri avanzano. Devo portare a termine quello che ho iniziato con Teacup o mi ritr

    me lei.Seguendo la canna della pistola, guardo il pallido viso angelico ai miei piedi, la mia vittima croce.E il ruggito dei Black Hawk sempre pi vicini fa sembrare i miei pensieri deboli lamenti stun roditore in fin di vita. come con i ratti, vero, Cup? Proprio come con i ratti.

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    vecchio albergo brulicava di bestiacce. Il freddo aveva ucciso gli scarafaggi, ma altri insetti pravvissuti, in particolare cimici dei letti e coleotteri dei tappeti. E avevano fame. Temprno, eravamo tutti coperti di punture. Il seminterrato, dove durante lepidemia erano stati po

    daveri, era il regno delle mosche. Al nostro arrivo moltissime erano gi morte. La prima voltmo scesi, ce nerano cos tante stecchite a terra che i loro corpi neri formavano uno s

    cchiante. La prima volta, e lultima.Lintera struttura puzzava di marcio. Ho detto a Zombi che aprire le finestre avrebbe aiutperdere lodore e uccidere parte degli insetti. Lui ha risposto che preferiva farsi venire il vo

    grattarsi che morire congelato. E intanto sorrideva per irradiarmi con il suo fascino irresistranquilla, Ringer. solo un giorno come tanti nel selvaggio mondo alieno.Gli insetti e lodore non infastidivano Teacup. Erano i ratti che la facevano diventare msicchiando rosicchiando, si erano aperti un varco nei muri, e di notte il loro grattare con dghie la (e di conseguenza mi) teneva sveglia. Si girava e rigirava, piagnucolava e mugugnavnerale smaniava perch in pratica, comunque la si guardasse, la nostra situazione app

    ndannata a un finale tragico. Nel vano tentativo di distrarla, ho deciso di insegnarle a giocacchi usando un asciugamano come tavola e degli spiccioli come pezzi.Gli scacchi sono un gioco stupido per gente stupida mi ha informata.Non vero ho ribattuto. Sono molto democratici. Ci gioca anche gente sveglia.Teacup ha alzato gli occhi al cielo. Ci vuoi giocare solo per potermi battere.No, ci voglio giocare perch mi manca. rimasta a bocca aperta. questo che ti manca?Ho steso lasciugamano sul letto e ho sistemato le monete. Fai un tentativo prima di dare giuevo pi o meno la sua et quando ho cominciato. Il bel tavolino da scacchi in legno nello stuo padre. I pezzi davorio luccicante. Il severo re. Laltezzosa regina. Lelaborato cavallo. Il siere. E il gioco in s, il modo in cui ogni figura contribuiva allinsieme con le proprie capa semplice. Era complesso. Era brutale; era elegante. Era una danza; era una guerra. Era finirno. Era la vita.Le monete da un centesimo sono i pedoni ho detto. Quelle da cinque le torri, quelle da valli e alfieri, quelle da venticinque re e regine.Ha scosso la testa. Ringer unidiota. Come fanno le monete da dieci e da venticinque a ee cose contemporaneamente?Testa: cavalli e re. Croce: alfieri e regine.La freschezza dellavorio. Il modo in cui le basi rivestite di feltro scivolavano sul legno lu

    mili a boati di tuono sommessi. Il viso di mio padre chino sulla scacchiera, magro e ispirba, con gli occhi arrossati e le labbra contratte, incrostato di ombre. Lo stomachevole lciastro dellalcol e le dita che andavano su e gi frenetiche come ali di colibr.Lo chiamano gioco dei re, Marika. Ti va di imparare a giocarci? il gioco dei re ho detto a Teacup.Be, io non sono un re. Ha incrociato le braccia. Cos altera. A me piace la dama.Allora impazzirai per gli scacchi. Gli scacchi sono la dama sotto steroidi.

    Mio padre che tamburellava con le unghie scheggiate sul tavolo. I ratti che grattavano allinmuri.

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    Lalfiere si muove cos, Teacup.Il cavallo si muove cos, Marika.Si ficcata in bocca una gomma stantia che, ormai secca, si sbriciolata sotto i suoi biosi. Alito alla menta. Alito al whisky. E tutto quel grattare e grattare, quel tamburell

    mburellare.Provaci una volta lho scongiurata. Ti piacer. Te lo assicuro.Ha afferrato lasciugamano per un angolo. Ecco qua il mio giudizio. Ho capito subito cosa r fare, eppure ho avuto un sussulto quando ha tirato via tutto mandando per aria gli spiccio

    zzo da cinque lha presa in fronte e lei non ha battuto ciglio.L! ha gridato. Mi sa tanto che questo scacco matto, stronza!Reagendo senza pensare, le ho dato uno schiaffo. Non mi chiamare mai pi cos. Mai pi.Il freddo ha reso la pacca pi dolorosa. Le venuto il broncio e gli occhi le si sono riemprime, ma non ha pianto.Ti odio ha detto.Pazienza.No, Ringer, ti odio sul serio. Cazzo, quanto ti odio.Le parolacce non fanno di te unadulta, sai.

    Allora vorr dire che sono una bambina. Merda, merda, merda! Vaffanculo, vaffanffanculo! Ha cominciato a massaggiarsi la guancia. Si bloccata. Non sono tenuta ad ascon sei n mia madre n mia sorella: non sei nessuno.Allora perch mi stai attaccata come una cozza da quando abbiamo lasciato il campo?A quel punto una lacrima caduta, ununica goccia che le scesa gi per la guancia infuocatas pallida ed esile, con la carnagione luminescente come i pezzi degli scacchi di mio padrepiva che lo schiaffo non lavesse mandata in mille pezzi. Non sapevo cosa dire n

    mangiarmi quello che avevo detto, perci sono rimasta zitta. Le ho appoggiato una mannocchio. Mano che lei ha spinto via.

    Rivoglio il mio fucile ha sbottato.Perch?Per spararti.In questo caso te lo puoi senzaltro scordare.E per sparare ai ratti, posso riaverlo?Ho sospirato. Non abbiamo abbastanza proiettili.Allora avveleniamoli.Con cosa?Ha fatto un gesto esasperato. Okay, allora diamo fuoco allalbergo e bruciamoli tutti!

    Ottima idea, peccato solo che viviamo qui anche noi.Allora vinceranno loro. Contro di noi. Una massa di ratti.Ho scosso la testa. Non la seguivo. Vinceranno in che senso?Ha spalancato gli occhi incredula. Ringer limbecille. Non li senti? Stanno mangiando tutto.co non vivremo pi qui perch non ci sar pi nessun qui dove vivere!Questo non vincere le ho fatto notare. Resteranno senza casa anche loro.Sono ratti, Ringer. Non sono capaci di pensare tanto in l.Non solo i ratti mi sono detta quella notte dopo che finalmente lei si era addormentata anco. Li ho ascoltati rosicchiare, grattare, squittire allinterno dei muri. Prima o poi, con lgli agenti atmosferici, degli insetti e del tempo, il vecchio albergo sarebbe crollato. Altri

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    ni e sarebbero rimaste solo le fondamenta. Altri mille e non sarebbe sopravvissuto niente di nqui n altrove. Come se non fossimo mai esistiti. Che bisogno c delle bombe usate a

    ven quando basta scatenarci contro gli elementi?Teacup si stringeva a me. Anche sotto montagne di coperte, faceva un freddo cane. Linvondata che non si erano neppure dovuti prendere la briga di progettare. Il gelo avrebbe ugliaia di persone.Nulla di ci che succede insignificante, Marika, mi aveva detto mio padre durante una e lezioni di scacchi. Ogni mossa conta. La maestria sta nel capire, sempre e comunque, quant

    Mi assillava. Il problema dei ratti. Non il problema di Teacup. Non il problema con i raoblema deiratti.

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    a i rami senza foglie vestiti di bianco vedo gli elicotteri avvicinarsi sempre di pi, tre puntinsfondo grigio. Ho pochi secondi.Alternative: finire Teacup e giocarmela contro tre Black Hawk equipaggiati di missili Hebandonare Teacup perch la finiscano loro o, peggio ancora, la salvino; oppure, da ultimo, te e due. Un proiettile per lei. Un proiettile per me.

    Non so se Zombi sta bene. Non so per quale motivo se un motivo c Teacup ha laslbergo. Quello che so che la nostra morte potrebbe essere la sua unica chance di sopravviveCerco di convincermi a premere il grilletto. Se riesco a sparare il primo colpo, il secondoolto pi semplice. Mi dico che ormai troppo tardi: troppo tardi per lei e troppo tardi per mebiamo comunque modo di evitare la morte. Non forse questa la lezione che hanno provulcarci in testa martellandoci per mesi? Alla morte non c modo di sottrarsi, non c moggire. Rimandala pure di un giorno, ma stai sicuro che quello dopo ti trover.Protetta da un frascato di neve, Teacup cos bella che non sembra nemmeno vera, con i cri che scintillano come onice e, nel sonno, lespressione di indescrivibile serenit di una s

    ica.So che uccidere entrambe lalternativa con il minor grado di rischio per il maggior numersone. E poi ripenso ai ratti e a come, ogni tanto, per far passare le ore interminabili, io e Tcchinavamo la nostra campagna contro di loro, stratagemmi e tattiche, ondate di attacchi man

    ridicole, tanto che alla fine lei scoppiava a ridere come una pazza e io le facevo lo scorsetto che avevo fatto a Zombi al poligono di tiro, una lezione che mi torna in mente ora, ura che accomuna il cacciatore alla preda e sul proiettile che li collega come un cordogentato. Adesso sono sia cacciatore che preda, un cerchio di tuttaltro tipo, e mi sento la bcca come questaria sterile e il cuore ugualmente freddo: la temperatura della rabbia autentico assoluto e la mia, di rabbia, pi profonda delloceano, pi vasta delluniverso.Perci non la speranza a spingermi a rimettere la pistola nella fondina. Non la fede e di sn lamore. la rabbia.La rabbia, e il fatto che in bocca, infilato tra la guancia e la gengiva, ho ancora limpianto dluta morta.

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    sollevo da terra. La sua testa mi finisce contro la spalla. Mi infilo tra gli alberi. Sopra dssa rombando un Black Hawk. Gli altri due elicotteri si sono staccati, uno andato a est, laest, tagliando ogni possibile via di fuga. I rami pi alti e sottili si piegano. La neve mi arricia di traverso. Teacup non pesa niente: come portare in braccio una pila di vestiti da dare vUsciamo dagli alberi proprio mentre da nord sopraggiunge un altro Black Hawk. Lo spostam

    aria mi scompiglia i capelli con furia ciclonica. Lelicottero resta sospeso su di noi, che ora smobili in mezzo alla strada. Basta scappare. Basta.Poso Teacup sullasfalto. Lelicottero cos vicino che riesco a vedere la visiera nera del pilportellone spalancato, i corpi stretti allinterno, dal che intuisco di essere al centro di una m

    zzina di mirini, io e la bambina ai miei piedi. Ogni secondo che passa mi dice che pravvissuta a quel secondo e che via via aumenta la probabilit che io sopravviva anche a qpo. Pu darsi che non sia troppo tardi, non per me, non per lei, non ancora.Non mi illumino nei visori. Sono una di loro. Non pu essere altrimenti, no?Mi tolgo di spalla il fucile e infilo il dito nel guardamano.

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    Seconda parte

    IL CUORE

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    prima ancora che imparassi a camminare per bene, mio padre mi chiedeva: Cassie, ti lare?. E io, con le braccia gi tese verso lalto, gridavo: Mi prendi in giro, pap? S che mvolare!.Al che lui mi afferrava per la vita e mi lanciava in aria. Con la testa rovesciata indietro, sfrecrso il cielo come un razzo. Per un istante che durava mille anni, avevo limpressione che

    ivata alle stelle. Urlavo di gioia, di quella paura folle che si prova sulle montagne russe, e incavo di aggrapparmi alle nuvole.Vola, Cassie, vola!Anche mio fratello conosceva quella sensazione. Meglio di me, perch il ricordo era pi frp lo lanciava in orbita anche dopo lArrivo. Glielho visto fare al campo profughi qualche gma che Vosch spuntasse e lo uccidesse tra la polvere.Sam, piccolo mio, ti va di volare? Nel dirlo scendeva sempre di tono passando da baritosso come un imbonitore daltri tempi, bench il giro di giostra che proponeva fosse grapagabile. Pap la piattaforma di lancio. Pap larea di atterraggio. Pap la fune che imped

    ms e a me di finire nel nulla dello spazio siderale, lui stesso ora ridotto a un nulla.Aspettavo che Sam me lo chiedesse. il modo pi semplice di dare brutte notizie. E anche e. Lui, per, non me lha chiesto. Me lha detto.Pap morto.Un grumo piccolo piccolo sotto un ammasso di coperte, occhioni castani rotondi e vuoti elli dellorsacchiotto premuto contro la sua guancia. Gli orsacchiotti sono per i bambini, mo noto la notte in cui siamo arrivati in quellalbergo infernale. Io ora sono un soldato.Non era lunico a fissarmi. Rannicchiato nel letto accanto al suo, cera un altro austero soldatsoldo di cacio: la bambina di sette anni soprannominata Teacup. Quella con ladorabile visin

    mbola e lo sguardo spiritato, che dormendo non teneva di fianco a s un peluche, ma un fucileBenvenuti nellera post-umana.Oh, Sam. Ho lasciato la mia postazione vicino alla finestra e mi sono seduta accanto al bocoperte in cui era fasciato. Sammy, non sapevo comeMi ha colpita allo zigomo con un pugno bello stretto grande quanto una mela. Mi ha presa, in urato e non, con la guardia abbassata. Unesplosione di stelle mi ha offuscato la vista. Pimo ho avuto paura che mi avesse staccato la retina.Okay. Mi sono strofinata la guancia. Me lo meritavo.Perch lhai fatto morire? mi ha chiesto autoritario. Non ha n pianto n strillato. Aveva lassa e decisa, vibrante di rabbia. In teoria lo dovevi tenere docchio.Non lho fatto morire, Sams.Mio padre insanguinato che strisciava a terra Dove stai andando, pap? e Voschreggiando su di lui, lo guardava strisciare come un ragazzino sadico potrebbe guardare una mui ha strappato le ali: con sinistra soddisfazione.Dalle un altro cazzotto lha incitato Teacup.Tu stai zitta ha ringhiato Sam.Non stata colpa mia ho sussurrato.

    Si lasciato fiaccare ha detto Teacup. Ed questo che succede a chi si lasciaIn due secondi Sam le si gettato addosso. Poi stato tutto un caos di pugni e ginocchia e pi

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    lvere che si alzava dalle coperte finch SantIddio, l sopra c un fucile! non ho sacup da una parte, non ho tirato su Sam e non lho tenuto stretto a me mentre lui agitava le bracava calci, sputando e digrignando i denti, e Teacup urlava oscenit e gli prometteva che lavcoppato come un cane se si fosse riazzardato a sfiorarla. A quel punto la porta si spalancn ha fatto irruzione nella stanza con indosso quella ridicola felpa gialla.Va tutto bene! ho gridato per superare il baccano. Me ne occupo io!Cup! Nugget! Ordine!Quasi avesse premuto un interruttore, appena Ben li ha richiamati, entrambi hanno fatto sile

    m si afflosciato. Teacup si lasciata andare contro la testiera del letto e ha incrociato le braHa iniziato lei ha bofonchiato Sam. Poi ha messo il broncio.Stavo giusto pensando di dipingere una crociona rossa sul tetto ha commentato Ben infilantola nella fondina. Grazie, ragazzi, per avermi risparmiato il disturbo. Mi ha sorriso. Fn torna Ringer, magari meglio se Teacup dorme in camera mia.Ottimo! ha esclamato Teacup. saltata gi dal letto, andata difilato alla porta, ha versione di marcia, tornata indietro, ha agguantato il fucile e ha tirato Ben per il polso. Vmbi.Tra un attimo ha risposto lui con gentilezza. Dumbo di guardia. Prendi il suo posto.

    Il mio, ora. Non riuscita a trattenere una stoccata finale: Imbecilli.Imbecille sarai te! le ha urlato dietro Sammy. La porta si chiusa sbattendo con violenzame si chiudono tutte le porte dalbergo. Imbecille.Ben mi ha guardata con il sopracciglio destro alzato. Che ti successo alla faccia?Niente.Le ho dato un pugno ha detto Sammy.Le hai dato un pugno?S, perch ha fatto morire pap.A quel punto Sam ha ceduto. Alle lacrime, non alla violenza, e prima che io me ne rendessi

    n si era inginocchiato e, stringendo tra le braccia mio fratello che piangeva, diceva: Etemer tutto, soldato. Vedrai che si sistemer tutto. E gli accarezzava la testa dal taglio miliio non mi ero ancora abituata Sammy non sembrava Sammy senza la sua zazzera ripeinfinito lo stupidissimo soprannome che gli avevano dato al campo. Nugget, Nugget. Sa

    e non era il caso, ma mi infastidiva essere lunica senza un nome di battaglia. A me sarciuto Defiance, sfida.Ben lha preso in braccio e lha riportato al suo letto. Poi ha visto Orso sul pavimento e glitemato sul cuscino. Sam lha spinto via. Ben lha raccolto di nuovo.Davvero vuoi congedare Winnie? ha chiesto.

    Non si chiama Winnie.Il soldato Orso ha tentato Ben.Solo Orso, e non lo voglio pi vedere! Sam si tirato le coperte fin sopra la testa. datevene! Tutti e due. An-da-te-ve-ne!Ho fatto un passo verso di lui. Ben ha dato un colpetto di tosse e mi ha indicato la porta conno del capo. Lho seguito fuori dalla camera. Vicino alla finestra in fondo al corridoio si profa grossa sagoma scura. Era Poundcake, il ragazzino massiccio e taciturno il cui silenziontrava per nella categoria inquietante: somigliava piuttosto alla calma profonda di un la

    ontagna. Ben si appoggiato al muro stringendo Orso; teneva la bocca leggermente aperta e sulgrado si gelasse. Esausto dopo una discussione con due bambini, era nei pasticci,

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    nseguenza ceravamo anche noi.Quindi non sapeva di vostro padre ha detto.Ho scosso la testa. Lo sapeva e non lo sapeva. Sai, quelle cose cos.Gi ha sospirato Ben. Quelle cose cos.Tra noi piombato un silenzio pesante come un macigno, o una palla di piombo grossa quantsa. Ben si messo ad accarezzare il capoccione di Orso con laria assente di un vecchio che gatto mentre legge il giornale.Forse meglio se torno da lui ho detto.

    Ben si piazzato davanti alla porta bloccandomi la strada. O forse no.Forse tu invece non dovresti ficcare il naso in cose cheNon la prima persona a lui vicina che muore. La superer.Wow. Ci andiamo gi duri. Parliamo di uno che era anche mio padre, Zombi caro.Lo sai cosa intendo.Perch la gente dice sempre cos dopo essersene uscita con le robe pi spietate? Pgiunto, perch potrei avere un problemino con le precisazioni: Si d il caso che sappia cosae superare la morte da soli. Completamente da soli, con nientaltro che un grande vuoto ma cera tutto. Sarebbe stato bello, proprio, proprio bello, avere qualcuno l con me.

    Ehi ha detto Ben sottovoce. Ehi, Cassie, non volevoNo, non volevi. Certo che non volevi. Zombi. Forse perch non aveva sentimenti, pntro era morto al pari di un cadavere? Al campo profughi ce nerano, di individui del getrasciconi, li chiamavo, sacchi di polvere a forma duomo. In loro era andato in frantumi quainsostituibile. Troppe perdite. Troppo dolore. Sguardo vacuo e bocca mezza aperta, si aggirarbottando e strascicando i piedi. Anche Ben era cos? Era uno strascicone? Allora perch achiato tutto per salvare Sam?Qualunque cosa tu abbia passato ha ribattuto lentamente labbiamo passata anche noi.Quelle parole bruciavano. Perch erano vere e perch, in pratica, gi qualcun altro mi aveva

    stesso discorso: Non sei lunica che ha perso tutto. Quel qualcun altro aveva poi perso lusa che gli restava. Tutto per amor mio, la cretina a cui andava ricordato, ancora una volta, ch

    la sola. La vita segnata da ironie, molte piccole e alcune grandi come quellenorme monstraliano.Era ora di cambiare argomento. Ringer partita?Ben ha annuito. E ha continuato con le carezze. Quellorsacchiotto mi stava infastidendo. Gliappato dalle braccia.Ho provato a mandare con lei anche Poundcake, ma niente ha detto. Si fatto una risinger. Chiss se si rendeva conto di come ne aveva pronunciato il nome. Sottovoce,

    eghiera.Lo sai, vero, che se non torna non abbiamo piani di riserva?Torner ha replicato fermo.Perch ne sei tanto convinto?Perch non abbiamo piani di riserva. Poi un sorriso pieno, senza maschere, e fa impresdere il vecchio sorriso che illuminava le aule e i corridoi e gli scuolabus gialli sovrapposta nuova faccia, rimodellata da malattia, proiettili e fame. Come girare un angolo in una cittitata prima e imbattersi in uno che conosci. un ragionamento circolare gli ho fatto presente.Sai, c chi si sente minacciato quando ha intorno gente pi sveglia. Io invece mi sento ancor

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    uro di me.Mi ha stretto il braccio e poi, zoppicando, andato in camera sua. E io sono rimasta solarsacchiotto e il ragazzino in fondo al corridoio e la porta chiusa e me stessa di fronte alla usa. Ho fatto un bel respiro e sono entrata. Mi sono seduta accanto alla montagna di copertevedevo, ma sapevo che cera. Allo stesso modo, lui non vedeva me, ma sapeva che cero.Come morto? Voce sepolta e attutita.Gli hanno sparato.Lhai visto?

    S.Nostro padre che strisciava, le mani che artigliavano il terreno.Chi stato a sparargli?Vosch. Ho chiuso gli occhi. Pessima idea. Nel buio la scena tornata a fuoco allistante.E tu doveri in quel momento?Nascosta.Mi sono allungata con lintenzione di tirare gi le coperte. Poi per non ci sono riuualunque cosa tu abbia passato. In un bosco poco distante da una statale vuota, una ragazzudeva nel sacco a pelo e rivedeva di continuo suo padre che moriva. Nascosta prima, nas

    po, lo rivedeva di continuo che moriva.Ha lottato?S, Sam. Ha lottato con tutte le sue forze. Mi ha salvato la vita.Ma tu ti sei nascosta.S ho risposto stringendomi Orso alla pancia.Come un coniglio.No ho mormorato. Non andata cos.Ha strappato via le coperte e si tirato su di scatto. Non lo riconoscevo. Non avevo mai vistombino. Faccia imbruttita e deformata dalla rabbia e dallodio.

    Lo ammazzo. Gli faccio saltare la testa!Ho sorriso. O, se non altro, ci ho provato. Scusa, Sams. Ci sono prima io.Ci siamo guardati e il tempo collassato su se stesso il tempo che nel sangue avevamo pers

    mpo che nel sangue avevamo guadagnato, il tempo di quando io ero solo la sorellona prepoteil fratellino rompiscatole, il tempo di quando io ero ci per cui valeva la pena vivere e lui civaleva la pena morire e poi Sam mi crollato tra le braccia, lorsacchiotto schiaccia

    zzo a noi cos come noi eravamo intrappolati tra il prima e il dopo.Mi sono stesa al suo fianco e insieme abbiamo detto la preghiera: Angelo di Dio, che sei istode. E poi gli ho raccontato come morto pap. Come ha rubato la pistola a uno dei catt

    nza laiuto di nessuno, ha ucciso dodici Silenziatori. Come ha tenuto testa a Vosch e gli ha uoi distruggere il nostro corpo, ma non il nostro spirito. Come si sacrificato perch io poggire e strappare lui, Sam, alla malvagia orda galattica. Per dargli modo, un giorno, di raccoglti sgangherati dellumanit e salvare il mondo. Cos, almeno, il suo ricordo degli ultimi attimstro padre non sar quello di un uomo vinto e insanguinato che striscia a terra.Quando si addormentato, sono scesa pian piano dal letto e sono tornata alla finestra. Una stparcheggio, una tavola calda fatiscente (Tutti i mercoled buffet a volont!) e un tratto di sgia che sfumava nel nero. La Terra buia e silenziosa, comera prima che comparissimo mpirla di luce e rumore. Qualcosa finisce. Qualcosa inizia. Quello era il momento di passapausa.

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    Sulla statale, accanto a un SUVbloccato sullaiuola spartitraffico, la luce delle stelle si rifla forma inconfondibile di una canna di fucile. Per un secondo mi si fermato il cuore. Quan

    goma che aveva con s larma si infilata rapida tra gli alberi, ho visto lo scintillio dei caro corvino, lucidi e perfettamente, fastidiosamente lisci, e ho capito che quella sagoma era RinIo e Ringer siamo partite con il piede sbagliato e da l il nostro rapporto non ha fattoggiorare. Trattava ogni cosa che dicevo con una specie di disprezzo glaciale, come se contando balle o fossi scema se non semplicemente matta. Soprattutto quando si torgomento Evan Walker. Sei sicura? Non ha senso. Come faceva a essere sia umano che ali

    io mi accaloravo, pi lei si raffreddava, tanto che alla fine ci annullavamo a vicenda comembri di unequazione. Tipo E=mc 2, lequazione che entra in gioco nelle esplosioni nucleari.Le parole con cui ci siamo salutate ne sono un ottimo esempio.Sai, a Dumbo ci arrivo le ho detto. Le orecchie a sventola. E anche a Nugget: perch Scino. Teacup, uguale: minuta e delicata come una tazza da t. Con Zombi faccio gi pi fan non me lo vuole dire e, a naso, Poundcake ha un nome da torta visto che cicciotto. Ma pnger?La sua risposta stata uno sguardo gelido.Mi fa sentire un po esclusa. Cio, lunica del gruppo senza un nome di fantasia.

    Un nome di battaglia mi ha corretta.Lho fissata per qualche istante. Fammi indovinare, borsa di studio, club di scacchi, gatematica, prima della classe? E suoni uno strumento, forse il violino o il violoncello, qualc

    rda. Tuo padre lavorava nella Silicon Valley e tua mamma insegnava al college, direi fismica. rimasta in silenzio per un tempo interminabile. Poi: C altro?.Sapevo che avrei fatto meglio a fermarmi. Ma ormai avevo cominciato, e quando cominci vafondo. lo stile Sullivan. Sei la pi grande no, anzi, sei figlia unica. Tuo padre era budd

    mamma invece atea. A dieci mesi camminavi gi. Ti ha tirata su tua nonna perch i tuoi

    mpre al lavoro. Ti ha insegnato il Tai Chi. Non hai mai giocato con le bambole. Parli tre linguele quali il francese. Eri nella squadra che si allenava per le Olimpiadi giovanili. Ginnaa volta hai portato a casa una B e i tuoi ti hanno tolto il kit del piccolo chimico e ti hanno tusa in camera per una settimana, settimana durante cui ti sei letta tutte le opere di Shakespe

    ava scuotendo la testa. Okay, le commedie no. Non le trovavi per niente spiritose.Perfetto ha commentato. Strabiliante. Aveva la voce piatta e uniforme come un foglio di alluminio appena laminato. Ora ci posso provare io con te?Mi sono irrigidita un po preparandomi al peggio. S, s, provaci pure.Sei sempre stata insicura riguardo al tuo aspetto, per prima cosa ai capelli. Seconde, staccco, le lentiggini. In mezzo alla gente ti senti a disagio perci leggi un sacco e tieni un diarando eri alle medie. Avevi solo una buona amica e la vostra relazione era di codipendenza, ve che se per caso litigavate tu ti deprimevi. Eri la cocca di pap e non hai mai avuto mnfidenza con tua mamma, cui sembrava non andasse mai bene niente di quello che facevi. E ile fosse pi bella di te non aiutava. Quando morta, ti sei sentita in colpa perch, sotto sotiavi e perch, sempre sotto sotto, eri sollevata. Sei testarda, impulsiva e un po scalpitante, puoi ti avevano iscritta a un corso che ti aiutasse con la coordinazione e la concentrazionenza classica o karate, probabilmente karate. Vuoi che vada avanti?Be, cosa potevo fare? Vedevo solo due alternative: ridere o darle un pugno in faccia. Okayere, darle un pugno in faccia o restituirle uno dei suoi lunghi sguardi impassibili. Ho optat

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    lternativa numero tre.Pessima idea.Okay ha detto Ringer. Non sei un maschiaccio, ma neanche una tutta fru fru. Sei nellarea gi due poli. Essendo una via di mezzo, hai sempre segretamente invidiato le ragazze m

    finite, ma hai riservato il grosso del tuo rancore a quelle carine. Ti sei presa delle cotte, mmai avuto storie. Fai finta di odiare quelli che ti piacciono e che ti piacciano quelli che odi.

    lta che ti capita vicino qualcuno migliore di te per aspetto, intelligenza o qualsiasi altra coabbi e diventi sarcastica perch ti ricorda quanto, dentro di te, ti senti ordinaria. Continuo?

    E io, con una vocetta acuta: Prego. Come ti pare.Finch non comparso Evan Walker, non avevi mai tenuto per mano un ragazzo, tranne durae delle elementari. Evan era gentile e senza pretese; in pi, come bonus extra, cos bello che n si poteva guardare. Ti si offerto come una tela bianca, che tu hai potuto dipingere con glia di un rapporto perfetto con un ragazzo perfetto in grado di placare le tue paure grazie allpacit di non ferirti mai. Ti ha dato tutto quello che, nella tua immaginazione, le ragazze cevano sempre avuto e tu no, perci stare con lui lidea stessa di lui aveva a chencipalmente con la vendetta.Mi stavo mordendo il labbro inferiore. Mi bruciavano gli occhi. Ho stretto i pugni cos for

    nficcarmi le unghie nei palmi. Perch, oh, perch non avevo optato per lalternativa numerouoi che la pianti ha detto. Non era una domanda.Ho alzato il mento con aria di sfida. E che Defiance sia il mio nome di battaglia! Qual iore preferito?Il verde.Sbagliato. Il giallo ho mentito.Ha scrollato le spalle. Sapeva che era una bugia. Ringer: Mnemolandia in versione umana.No, di, sul serio, perch Ringer? Ecco fatto. Lavevo rimessa sulla difensiva. Be, in rsulla difensiva non cera mai stata. Quella ero io.

    Sono umana ha detto.Certo. Sbirciando dallo spiraglio tra le tende, ho guardato il parcheggio un piano pi in brch poi? Pensavo davvero che lavrei visto l, appostato come al suo solito, con la faccia insorriso sulle labbra? Visto? Te lavevo detto che ti avrei trovata. Questa lho gi senti

    me una scema, me la sono bevuta.Non cos scema, date le circostanze.Oh, ora faceva quella gentile? Ora mi dava un po di tregua? Non sapevo cosa fosse penger la principessa dei ghiacci o Ringer la regina della compassione.Non fingere, Ringer ho sbottato. Lo so che non mi credi su Evan.

    A te credo. la sua storia che non sta in piedi.Poi ha preso la porta e se n andata. Cos, di punto in bianco. Nel bel mezzo della discussma che avessimo risolto alcunch. Chi, oltre a qualsiasi individuo di sesso maschile mai ven

    ondo, fa una cosa del genere?Unesistenza virtuale non richiede un pianeta fisicoChi era Evan Walker? Passo lo sguardo dalla statale a mio fratello e poi di nuovo alla statale, Evan Walker?Io ero unidiota, visto che mi sono fidata di lui, ma ero ferita e sola (cos sola che mi creltimo essere umano delluniverso), nonch in un grave stato confusionale dal momento che amazzato un innocente e che lui, invece, questo Evan Walker, non solo pur avendone

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    ccasione non aveva messo fine alla mia vita ma, anzi, mi aveva salvata. Perci quanmpanelli di allarme hanno preso a suonare, io li ho ignorati. In pi non guastava (non aiutava?se incredibilmente meraviglioso e altrettanto incredibilmente votato a farmi sentire che tenpi che a se stesso in ogni modo possibile, dallaiutarmi con il bagno al darmi da man

    linsegnarmi a uccidere al dichiararsi pronto a morire per me, cosa che poi ha dimostrato ti.Era nato come Evan, tredici anni dopo si era svegliato e aveva scoperto di non esserlo pi, psvegliato unaltra volta, cos mi aveva detto, quando si era visto nei miei occhi. Si era trov

    e poi, in me, io avevo trovato lui e gli ero stata dentro e in quel momento tra noi non cnfini. Allinizio mi aveva detto le cose che volevo sentire e alla fine quelle che avevo bisogntire: larma principale per eliminare gli umani che ancora resistevano erano gli umani steando lultimo degli infestati fosse morto, Vosch e compagnia avrebbero staccato la spinainta Onda. Epurazione finita. Casa pulita e pronta per il trasloco.Quando ho raccontato tutto a Ben e Ringer meno la parte su Evan dentro di me, un po trca di sfumature per Parish ci sono stati parecchi sguardi dubbiosi e scambi di occhiate eloqcui, con mio dispiacere, sono stata esclusa.Uno di loro era innamorato di te? ha chiesto Ringer dopo che ho finito. Non come se n

    namorassimo di uno scarafaggio?Oppure di unefemera ho ribattuto. Magari hanno una passione per gli insetti.Ci trovavamo in camera di Ben. Era la nostra prima notte allHotel Walker, come Ringer cndamentalmente per irritarmi lha soprannominato.Cosaltro ti ha detto? ha incalzato Ben. Era steso a braccia e gambe larghe sul letto. Tra Cven e lalbergo cerano poco pi di cinque chilometri e pareva che lui avesse appena corsoratona. Dumbo, il ragazzino che aveva rattoppato me e Sam, non si era voluto pronunciare quavevo chiesto di Ben. Non aveva voluto dire se sarebbe migliorato. Non aveva voluto diebbe peggiorato. Certo, Dumbo aveva solo dodici anni. Risorse? Punti deboli?

    Non hanno pi il corpo ho risposto. Evan mi ha detto che senn non potevano affrontggio. Alcuni sono stati scaricati lui, Vosch, il resto dei Silenziatori e altri sono alastronave, in attesa che ci leviamo di mezzo.Ben si passato il dorso della mano sulla bocca. I campi sono stati allestiti per selezionare estava meglio al lavaggio del cervelloE per eliminare i candidati scartati ho concluso. Una volta partita la Quinta Ondavevano fare altro che mettersi comodi e lasciare che quegli stupidi degli umani facessero il lorco per loro.Ringer era seduta accanto alla finestra, silenziosa come unombra.

    S, ma perch usare noi? si chiesto Ben. Perch non scaricare in corpi umani tutti i soe servivano per finirci?Magari non ne hanno abbastanza ho ipotizzato. Oppure organizzare la Quinta Onda chio minore.Che rischio? ha detto Ringer-Ombra infrangendo il suo silenzio.Ho deciso di ignorarla. Per diverse ragioni, ma in primo luogo perch misurarsi con lei equivsporsi volontariamente a un pericolo. Era capace di umiliarti con una sola parola.Ceri ho ricordato a Ben. Lhai sentito, Vosch. Ci osservavano da secoli e secoli. Ma Evaova che, nonostante le migliaia di anni di pianificazione, qualcosa pu comunque andare storanto pare, non sono mai stati sfiorati dallidea che, diventando noi, potessero davvero dive

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    i.Okay ha detto Ben. Quindi come possiamo approfittarne?Non possiamo ha risposto Ringer. Niente di quello che ha detto Sullivan ci sar daiuno che questo Evan non sia in qualche modo sopravvissuto allesplosione e possa darormazioni che ci mancano.Ben stava scuotendo la testa. Era impossibile sopravvivereCerano delle capsule demergenza ho detto, aggrappandomi al filo verso cui mi allungavando mi aveva salutata.

    Ah s? Ringer non suonava convinta. Allora perch non ti ci ha messo su?Senti ho replicato probabilmente farei meglio a non dirlo a una persona che ha in manile semiautomatico a lunga gittata, ma stai proprio cominciando a darmi sui nervi.Ha fatto una faccia sorpresa. Perch?Dobbiamo arrivare a un punto intervenuto brusco Ben impedendomi di ribattere, il che ene: Ringer aveva davvero in mano un M16e, stando a Ben, al campo era quella che sparava mual il piano? Aspettiamo che Evan si faccia vivo o alziamo i tacchi? E in tal caso,

    diamo? Guance infiammate per la febbre, occhi luccicanti. A pochi secondi dalla fine del qwn mancavano ancora troppe iarde. Non c nientaltro, tra le cose che ti ha raccontato Evan

    trebbe tornarci utile? Coshanno intenzione di fare con le citt?Di certo non le faranno saltare in aria ha detto Ringer. Non mi ha lasciato il temppondere. E poi non mi ha lasciato il tempo di chiedere cosa cavolo ne sapeva lei. Se aveluto, lavrebbero fatto subito. Pi di met della popolazione mondiale viveva in aree urbane.Quindi le vogliono usare ha concluso Ben. Perch stanno usando corpi umani?Non ci possiamo nascondere in una citt, Zombi ha detto Ringer. Qualunque sia.Perch?Perch non sicuro. Incendi, liquami, malattie causate dai cadaveri in decomposizioneperstiti che ormai avranno capito che usano corpi umani. Se vogliamo sopravvivere un altro

    bbiamo muoverci di continuo. Muoverci di continuo e rimanere soli il pi a lungo possibile.Oddio. Dov che avevo gi sentito quella regola? Mi girava la testa. Avevo un male canocchio. Il ginocchio ferito dal proiettile di un Silenziatore. Il mio Silenziatore. Ti trossie. Non ti trovo ogni volta? Questa no, Evan. Mi sento di escluderlo. Mi sono seduta sulcanto a Ben.Ha ragione ho ammesso. Indipendentemente da dove, fermarsi pi di qualche giorno non ona idea.E nemmeno restare insieme.Le parole di Ringer sono rimaste sospese nellaria gelida. Al mio fianco, Ben si irrigidito

    uso gli occhi. Avevo gi sentito anche quella, di regola: Non fidarti di nessuno.Scordatelo, Ringer ha detto Ben.Io prendo Teacup e Poundcake. Tu gli altri. Le nostre chance si raddoppiano.Perch fermarsi l? le ho chiesto. Perch non ci dividiamo tutti? Le nostre chanadruplicano.Si settuplicano mi ha corretta.Be, non sono un genio della matematica ha ripreso Ben ma ho limpressione che divda solo incontro alla loro strategia. Isolare, poi annientare. Ha lanciato unocchiataccia a Ripoi lidea di avere qualcuno che mi copre le spalle a me piace.

    Si alzato dal letto e ha vacillato un istante. Ringer gli ha ordinato di rimettersi gi. Lu

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    norata.Non possiamo rimanere, ma non sappiamo dove andare. Visto che per saperlo ci serve, diamo? ha chiesto.A sud ha spiegato Ringer. Pi a sud possibile. Stava guardando fuori dalla finestra. Cha nevicata un minimo seria e uno resta bloccato finch non si scioglie. Ergo, meglio spostarsin nevica.In Texas? ha detto Ben.In Messico ha risposto Ringer. O in America Centrale, quando lacqua si ritira. Ci s

    scondere nella foresta pluviale per anni.Bello ha commentato Ben. Un ritorno alla natura. C solo un piccolo problema. Ha allabraccia. Non abbiamo il passaporto. rimasto a guardarla fermo in quella posizione come se stesse aspettando qualcosa. Ringeardato a sua volta, inespressiva. Al che lui ha lasciato cadere le mani con una scrollata di spaStai scherzando ho detto. Quella conversazione stava diventando ridicola. In Amntrale? Nel bel mezzo dellinverno, a piedi, con Ben ferito e due bambini piccoli. Ci andr beiveremo in Kentucky.Sempre meglio che restare qui ad aspettare che spunti il tuo principe alieno.

    Quando troppo troppo. Non mi interessava se aveva in mano un M16. Lavrei agguantatella sua chioma setosa e lavrei buttata gi dalla finestra. Ben ha intuito il pericolo e mi si pvanti.Giochiamo tutti nella stessa squadra, Sullivan. Vediamo di stare calmi, okay? Si girato nger. Hai ragione. Probabilmente Evan non ce lha fatta, ma gli daremo la possibilintenere la sua promessa. Io tanto non sono in condizione di mettermi in strada.Non sono tornata indietro a recuperare te e Nugget perch potessimo, tutti insieme, farsaglio al tiro a segno ha replicato Ringer. Fai quello che ti sembra pi giusto, Zombi, mase si mettono male io me ne vado.

    Questo s che gioco di squadra ho detto rivolta a Ben.Forse stai dimenticando chi ti ha salvato la vita ha ribattuto Ringer.Ma vai a cagare.Basta! ha tuonato Ben con la sua miglior voce da quarterback, per la serie sono iomando, qui. Non so come usciremo da questo casino, ma so per certo che non questo il mantatela con le stronzate, tutte e due. un ordine.Si lasciato andare sul letto, ansimando, con una mano premuta sul fianco. Ringer uscitdare a chiamare Dumbo e, di conseguenza, io e Ben siamo rimasti soli per la prima volando ci eravamo rincontrati nelle viscere di Camp Haven.

    Da non credere ha detto Ben. Con il novantanove per cento dellumanit allaltro mrrebbe da aspettarsi che il due per cento rimasto andasse un po pi daccordo.Ehm, sarebbe lun per cento, Parish. Ero l l per farglielo notare quando lho visto sorridesa che lo correggessi, sicuro che non avrei saputo resistere. Giocava con lo stereotipo ortivo demente come un bimbo dellet di Sammy avrebbe potuto giocare con i gessetti: in maprossimativa e maldestra. una psicopatica ho detto. Sul serio, ha qualcosa che non va. La guardi negli occhi e dn ci vedi niente.Non era daccordo. Per me, l dentro, roba ce n parecchia. Solo che in fondo in fondoSi lasciato sfuggire una smorfia mentre, con la mano infilata nella tasca di quella felpa o

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    asi stesse facendo limitazione di Napoleone, comprimeva la ferita di proiettile opera di Ria ferita che aveva voluto lui. Una ferita con cui aveva rischiato il tutto per tutto pur di salvartello. Una ferita che ora poteva costargli la vita.Non si pu fare ho sussurrato.Certo che si pu ha ribattuto. Ha appoggiato la mano sulla mia.Ho scosso la testa. Non capiva. Non parlavo di noi due.Lombra dellArrivo era caduta su di noi e nel buio pesto di quellombra avevamo perso dia cosa fondamentale. Ma il semplice fatto che non riuscissimo a vederla non significava che n

    se. Mio padre che muovendo appena le labbra mi diceva di scappare quando lui non poteva.e mi tirava fuori dal ventre del mostro prima di arrendersi alla sua furia. Ben che si tuffavauci dellinferno per mettere in salvo Sam. Cerano cose incontaminate dallombra, obabilmente ce nera una sola. Incomprensibile. Instancabile. Invincibile.Possono ucciderci, anche tutti, uno dopo laltro fino allultimo che resiste, ma non possono tranno uccidere quello che resiste in noi.Cassie, ti va di volare?Mi prendi in giro, pap? S che mi va di volare!

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    statale argento che sfumava nel nero. Il nero perforato dallincontrastata luce delle stelleeri spogli con le braccia alzate come ladri colti sul fatto. Il respiro di mio fratello che condenlaria gelida mentre lui dormiva. La finestra che si appannava mentre io respiravo. E, oltre il

    perto di ghiaccio, accanto alla statale argento inondata dalla perforante luce delle stelleuretta che sfrecciava sotto le braccia alzate degli alberi.

    Oh, merda.Ho attraversato di corsa la stanza e sono sbucata in corridoio, al che Poundcake si voltaatto con il fucile spianato Tranquillizzati, ciccio poi ho fatto irruzione in camera di Ben, mbo se ne stava appoggiato al davanzale e Ben riverso sul letto pi vicino alla porta. Dumb

    ddrizzato. Ben si tirato su. E io ho ruggito: Dov Teacup?.Dumbo ha indicato il letto accanto a quello di Ben. L. E mi ha dato unocchiata del tipo qa impazzita.Sono andata al letto e ho strappato via il cumulo di coperte. Ben ha imprecato e Dumbo, so, ha fatto un passo indietro finendo contro il muro.

    Era l, lo giuro su Dio!Lho vista ho detto a Ben. FuoriFuori? Ha buttato le gambe gi dal letto grugnendo per lo sforzo.Sulla statale.Poi ha capito. Ringer. Sta seguendo Ringer. Ha dato uno schiaffo al materasso. Porco caneVado io si offerto Dumbo.Ben ha alzato una mano. Poundcake! ha urlato. Stava arrivando, e si sentiva. Il pavimotestava al suo passaggio. Come si affacciato, Ben gli ha detto: Teacup se l svignata. Dinger. Valla a cercare e falle riportare qui le chiappe cos gliele riempio di sculaccioni.Pesante come prima, Poundcake si allontanato e dal pavimento giunto un: Grazie!.Ben si stava mettendo la fondina. Che stai facendo? ho chiesto.Prendo la postazione di Poundcake finch lui non torna con quella mocciosetta. Tu stagget. Sam, cio. S, insomma. Dobbiamo scegliere un nome e stare fissi su quello.Gli tremavano le dita. Febbre. Paura. Un po di entrambe le cose.Dumbo ha aperto e chiuso la bocca senza per emettere suono. Ben se n accorto. Riposon stata colpa tua.Vado io in corridoio ha proposto lui. Tu rimani qui, sergente. meglio se non stai in piedi uscito dalla camera di volata, prima che Ben potesse fermarlo. Ben, che ora mi guardavchi lucidi e febbricitanti. Mi sa che non te lho detto, ma, dopo che a Dayton abbiamo preso testa nostra, Vosch ci ha sguinzagliato dietro due squadre. Se erano ancora fuori quando il camtato in ariaNon ha finito il concetto. O non gli sembrava necessario o non ci riusciva. Si alzatorcollato. Lho raggiunto e lui mi ha messo un braccio sulle spalle senza imbarazzo. Non cniera carina di dirlo: Ben Parish puzzava. Lodore acre dellinfezione e di sudore vecch

    orni. Per la prima volta da quando avevo scoperto che non era un cadavere, ho pensato che sartuto diventarlo presto.

    Torna a letto gli ho ordinato. Lui ha fatto cenno di no, poi gli sfuggita la mano dalla mia s caduto allindietro, picchiando il sedere contro il bordo del materasso e poi scivolando a te

  • 7/26/2019 Il Mare Infinito - Rick Yancey

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    Un capogiro ha mormorato. Vai a prendere Nugget e portalo qui con noi.Sam. Possiamo fare Sam? Ogni volta che sento Nugget, mi tornano in mente il McDonpatatine fritte belle calde, i frullati banana-fragola e i maxicappuccini con sopra la panna euzzata di cioccolato.Ben ha sorriso. E mi ha spezzato il cuore, quel sorriso luminoso su quella faccia macilenta. Odata ha risposto.Sam ha fatto appena un sospiro quando lho preso e lho portato in camera di Ben. Lho messto lasciato vuoto da Teacup, ho rimboccato le coperte e gli ho sfiorato la guancia con il dorso

    no, una vecchia abitudine risalente ai giorni dellepidemia. Ben, ancora seduto sul pavimsava il soffitto con la testa rovesciata allindietro. Come mi sono mossa verso di lui, mpedita indietro con un cenno.La finestra ha detto con voce strozzata. Ora siamo ciechi da un lato. Grazie tante, Teacup.Perch se l filata cos? da Dayton che sta attaccata a Ringer come una cozza.Io le ho sempre e solo viste litigare. Stavo pensando alla baruffa sugli scacchi, alla moneteva colpito Teacup in fronte e a quel Cazzo, quanto ti odio!.Ben ha ridacchiato. una linea sottile.

    Ho guardato gi nel parcheggio. Lasfalto brillava come onice. Attaccata a Ringer comezza. Mi venuto in mente Evan appostato dietro porte e angoli. Mi venuta in mente laontaminata, la cosa che resiste, e ho capito che quellunica cosa con il potere di salvarci ha a

    potere di ucciderci.Non dovresti startene sul pavimento lho rimproverato. Sul letto c pi caldo.S, di met della met di met grado. una roba da niente, Sullivan. Un raffreddore risepidemia.Ti sei ammalato?Gi. Al campo profughi fuori dalla Wright-Patterson. Quando hanno preso il controllo della