Il management delle demenze: gestione e...
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Il management delle demenze: gestione e
prevenzione
Andrea Fabbo Programma Demenze AUSL Modena
Servizio Assistenza Territoriale-Direzione Generale Cura della
Persona, Salute e Welfare Emilia- Romagna
Geriatria e TO UniMORE
La diagnosi di demenza è solo il punto di
partenza non l’arrivo
Le 2 Possibili traiettorie
della demenza DIAGNOSI
Stare bene il più a lungo
possibile
QUALITA’ DELLA VITA DI
PZ e FAMIGLIA
Declino «accellerato»
ECCESSO DI
DISABILITA’
COMPLICANZE (abuso psicofarmaci, contenzione,
cadute, delirium, malnutrizione )
OSPEDALIZZAZIONE INAPPROPRIATA,
ISTITUZIONALIZZAZIONE PRECOCE
Stirling University,
UK, 2015
Lisa Genova, TED talk,
aprile 2017
La diagnosi non vuol dire che morirete domani. Continuate a vivere. Non perderete la memoria emotiva. Sarete ancora in grado di capire amore e gioia. Potreste non ricordare cosa ho detto cinque minuti fa ma ricorderete come vi ho fatto sentire....Voi siete più di quello che riuscite a ricordare...”
“...La demenza è l'unica malattia terminale che conosco per cui viene detto ai pazienti di andare a casa e rassegnarsi invece di combattere per la propria vita..”
“C'è una grande sottovalutazione delle capacità delle persone con demenza, specialmente nelle fasi più avanzate di malattia...”
Kyoto, 32° ADI conference, 2017
La persona con demenza nella società
Chiatti C.
Rappresentanza politica
Collaborazione con il sistema giudiziario
Volontariato
Investimenti in ricerca e cure
Settore trasporti
Ergonomia ambienti
Nuove tecnologie
Comunicazione diagnosi
Cure personalizzate
Rispetto delle scelte
La comunicazione della diagnosi
Tempo e spazio
Continuità della persona
Preparazione
Ambiente sociale
Continuità delle cure
DGR 990/2016
Progressione tipica della demenza
MCI Demenza lieve
Demenza moderata
Demenza grave
Indice di gravità CDR 0.5GDS 3
CDR 1GDS 4
CDR 2GDS 5
CDR 3GDS 6 e 7
Sintomi cognitivi Deficit soggettiviDisturbi di memoria
DimenticanzePerdita di memoria a breve terminePerdita di interessiDomande ripetitiveAnomie
Progressione deficit cognitiviSindrome disesecutivaAfasia
Marcati deficit cognitivi
Attività della vita quotidiana
Nessun deficit Deficit nelle IADL (spesa, lavori di casa, finanze)
Deficit nelle attività basali (ADL); assistenza e supporto
Totale dipedenza da altri
Sintomi comportamentali e psicologici
Modifiche di personalità
Apatia Ritiro socialeDepressione
Aumento apatiaBPSD (es. deliri, ansia, agitazione.allucinazioni)
Profonda apatiaAgitazioneDisturbi del sonno
Decorso Da 0 a 3 anni Da 3 a 5 anni Da 5 a 7 anni Da 7 a 10 anni
Il ruolo delle cure primarie
Il Coordinamento delle cure e
case management
Le cure in ospedale per le
persone con demenza
Le cure palliative
Cure migliori e
appropriate
per le persone con
demenza
Diagnosi e post- diagnosi nelle cure
primarieIl 50 % delle PWD non hanno una diagnosi da parte del MMG
La diagnosi tempestiva permette alle persone di organizzarsi,elaborare strategie per i sintomi cognitivi e comportamentali,permette l'accesso ai servizi sociali e alle associazioni
I caregiver riportano difficoltà nell'ottenimento della diagnosiI ritardi causano ansietà ed aumentano il caregiver burdenLe persone che iniziano a presentare disturbi cognitivi sono“riluttanti” a parlarne con il loro MMG
Walker IF et al Primary Health Care Research & Development, 2017Livingston G et al, PLoS Medicine 2017
Livingston G et al, PLoS Medicine 2017
Case-management per la gestione a
domicilio delle PWD
Alcuni studi dimostrano una riduzione dell'accesso ai serviziresidenziali e dei costi nel medio termine
Non sufficienti evidenze che il case-management possa ritardarel'istituzionalizzazione
Effetti positivi su caregiver burden, BPSD e costi
Nessun effetto su QoL, ospedalizzazione, mortalità
Tutti gli studi documentano un incremento nell'utilizzo di servizi
13 RCT, 9615 partecipanti, varie tipologie di intervento
Reilly S et al, Cochrane Database Syst Rev. 2015 Jan 5;1:CD008345
Cosa dice la letteratura scientifica:
Fattori comuni che determinano l’efficacia dei modelli:
punto unico di accesso
valutazione «olistica» e multidimensionale
piano individualizzato
coordinamento delle cure
collegamento ad una rete di servizi
Case-managers e care-coordinators che supportano un
modello di cura centrato sulla persona sono la «chiave»
per un efficace integrazione
Il CCA: CARE COORDINATOR ASSISTANT
Figura di collegamento con il paziente ed il caregiver, responsabile del monitoraggio della “cura” e dei rapporti con l'equipe specialistica di riferimento ed il MMG
Cahallan, Austrom et al. JAMA, 2006French et al. Health Affairs, 2014
Gli elementi essenziali - 11. Impostare un dettagliato piano di cura e di regolare monitoraggio
2. Valutare la capacità della persona alla guida
3. Aiutare i pz e le loro famiglie ad affrontare le questioni finanziarie e legali appena possibile
4. Favorire un ambiente amichevole ed inclusivo
5. Mantenere l'indipendenza delle persone con demenza il più a lungo possibile
6. Prescrivere i farmaci appropriati
7. Gestione dei disturbi comportamentali (BPSD)
Gli elementi essenziali- 2 8. Gestione delle patologie e comorbilità associate
9. Garantire lo stato di salute ed il benessere delle persone con demenza
10. Indirizzare pazienti e caregivers ai servizi di supporto; incoraggiare i caregivers a partecipare a corsi di formazione
11. Garantire servizi di sollievo alle famiglie
12. Monitorare il caregiver (meccanismi di adattamento/coping)
13. Valutare quale servizio è più adatto in rapporto ai bisogni di persone con demenza e caregiver
14. Discutere delle scelte di fine vita con paziente e caregiver
DGR 990 del 27.06.2016
Il percorso di cura
della persona con
demenza e del
caregiver
PAI = pianoassistenzialeindividuale
Azioni necessarie e linee di indirizzo per le aziende sanitarie
Realizzazione del modello di PDTA
Gestione della demenza nelle cure primarie (CDS, MMG, ADI)
Sistema informativo regionale: realizzazione di “cruscotto” per l'integrazione dei flussi e realizzazione di un
REGISTRO REGIONALE
Linee guida appropriatezza interventi farmacologici e non farmacologici (psicosociali)
Qualificazione assistenza ospedaliera alle persone con demenza in fase di accesso,degenza e dimissione
Sistema di rilevazione dei costi (FSR, FRNA, FNA)
Monitoraggio attività dei servizi specialistici
Applicazione del programma di miglioramento assistenza nei servizi (accreditamento socio-sanitario)
Implementazione del modello dei Meeting Centers/servizi a “bassa soglia”sul territorio regionale
- Il ruolo “cruciale” del caregiver nella gestione della demenza
- caregivers come “terapisti” nella gestione “informale”di alcuni interventi psicosociali come la stimolazione cognitiva,la terapia occupazionale e la gestione dei disturbicomportamentali (BPSD)
- Il supporto al caregiver è “necessario per ridurre il burden” econtrollare il loro stato di salute per elevato rischio di
depressione, problemi alcool-correlati, comorbilità medica
- la presa in carico del caregiver è un elemento chiave della curadelle persone con demenza
Il caregiving: punti chiave
Aiuto a domicilio ed interventi di formazione per i caregivers (Vernooij-Dassen, 1995, 2000)
Counselling e gruppi di supporto familiare (Mittelmann et al. 2007)
Meeting centers , Alzheimer Cafè (Does et al. 2004)
Terapia occupazionale a casa (Graff et al. 2006)
Stimolazione cognitiva
(Spector, 2011)
Interventi psicosociali evidence-
based RISULTATI
Miglioramento funzionalità quotidiana
Miglioramento “senso di competenza” dei caregivers (Graff, Vernooij-Dassen, BMJ, 2006)
Miglioramento qualità della vita delle persone con demenza e dei loro familiari (Graft, J.Gerontol.Med. Sci. 2007)
Efficacia sui costi (Graft, Adang et al. BMJ, 2008)
«Rendere le persone con demenza
capaci di partecipare in attività
quotidiane significative nel proprio
ambiente…»
TERAPIA OCCUPAZIONALE A
DOMICILIO- PROGETTO COTID
COTID: terapia occupazionale a domicilio : studio pilotaIn press
p. 0,045
p. 0,000
Il COTID , oltre ad un miglioramento della
performance (COPM) e del grado di soddisfazione
è in grado di migliorare il senso di
competenza dei caregivers (SCQ)
indipendentemente
dallo stress (Zarit) e dalla depressione (Ces-D)
La Cognitive StimulationTherapy (CST) è un trattamentodi stimolazione cognitivadimostratosi efficace, rivolto apersone con demenza di gradolieve e moderato.
Il protocollo, validato estandardizzato in Inghilterra, hadimostrato di produrre gli stessibenefici cognitivi raggiunti con iltrattamento farmacologico (inibitoridelle colinesterasi e memantina)
Vi sono altresì evidenzedell'efficacia della CST su aspettiquali la qualità di vita percepita daipartecipanti e le abilità di basedella vita quotidiana chemigliorano dopo l'intervento
Le cure degli anziani con demenza nei servizi
Uso inappropriato di psicofarmaci e contenzione fisica
Le cure degli anziani con demenza nelle residenze
Generalmente costose, proiezioni nel futuro economicamenteinsostenibili
Servizi di eccellenza vs servizi di bassa qualità; storie di scandalied abusi diffusi verso le persone con demenza
Elevata prevalenza di disturbi comportamentali (BPSD)
Uso elevato di psicofarmaci
Personale socio- sanitario poco formato sulla demenza
Approccio centrato sulla persona (PCC) difficilmente realizzabile
Isolamento verso l'esterno e mancanza di relazioni
Casey A-N, 2016
Esempio di programma di miglioramento: formazione a
cascata su 20 CRA, coinvolgimento di circa 700 operatori
periodo 2015-2016
Riduzione significativa
dei BPSD (NPI)
Riduzione del burn out
In 666 operatori di CRA
Le cure in ospedale- 1Il 50 % delle ammissioni in Ospedale attraverso il PS riguardanoanziani > 65 anni : < 30 % ha disturbi cognitivi, il 20 % ha lademenza, il 10 % ha un delirium
Delirium e demenza sono sottodiagnosticati in Ospedale
I PWD sono più a rischio di cadute, infezioni , ulcere da decubito ela maggior parte non riceve trattamenti riabilitativi
Bail K et al, BMJ Open. 2013; 3 Bail K et al, BMC Health Serv Res 2015
1 su 4 delle persone con demenza ha almeno un ricovero l'anno
La maggior parte di essi sta in ospedale più a lungo, presentacomplicazioni , rischio di essere istituzionalizzato, mortalità più alta
Draper B et al Int Psychoger. 2011; 23(10):1649-58
Fry, M et al Int Psychoger 2015
Le cure in ospedale - 2Le persone con demenza possono avere difficoltà a:- fornire notizie- ricordare e seguire istruzioni- compilare moduli e richieste
Il personale sanitario (medici, infermieri ecc.)- spesso dimostra mancanza di competenze,- ageismo- prevale l' orientamento sulla malattia e poco sulla persona
L'ambiente non è adatto alle persone con demenza (non dementia-friendly)
La formazione può contribuire a migliorare la situazione
Ruolo cruciale della dimissione protetta: continuità delle cure ecomunicazione /coinvolgimento dei familiari
Per la demenza abbiamo ancora molto da fare
GRAZIE PER L' [email protected]
Solo 29 dei 194 stati membrihanno un piano nazionale demenzeGinevra, 29 maggio 2017
2017-2025