Il Mahabharata - Adi Parva - Paushya Parva - Sezione III - Fascicolo 3
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7/29/2019 Il Mahabharata - Adi Parva - Paushya Parva - Sezione III - Fascicolo 3
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IL MAHABHARATAADI PARVA
(Il libro delle origini)
SEZIONE 3
PAUSHYA PARVA
Invocazione.
Om! Inchinandomi davanti a NarayanaeNara,i pi esaltati fra i maschi,
inchinandomi al cospetto della Devi Saraswati,
non posso fare a meno di gridare vittoria.
SEZIONE 3
(Paushya Parva)
1Sauti continu: Nella piana di Kurukshetra, insieme ai fratelli, Janamejaya il figlio di Parikshit, si
occupava di un lungo e dispendioso sacrificio.
2
Srutasena, Ugrasena e Bhimasena erano i nomi deitre fratelli. Mentre celebravano il sacrificio, un ragazzino si avvicin, era il figlio della cortigiana
Sarama.3Battuto dai tre fratelli, il bimbo in lacrime, corse dalla madre.
4Vedendolo singhiozzare,
disse: Perch piangi figlio mio? Chi ti ha fattodel male?5Il ragazzo rispose: Sono stato picchiato
dai fratelli del re.6La madre replic: Hai commesso qualche mascalzonata, qual il motivo per
cui ti hanno percosso?.7Il figlio rispose: Sono innocente, non ho creato disturbo, non ho rubato
il burro del sacrificio, giuro non lho nemmeno guardato.8Addolorata per lafflizione del figlio,
Sarama si rec presso larena del sacrificio.9Guardando in faccia il re, piena di collera, la madre
disse:9Il ragazzo privo di colpa, non ha contaminato il burro del sacrificio, nulla stato
mangiato, per quale motivo lavete menato?10
Nessuno rispose. Sarama disse: Avendo picchiato
il bambino senza una ragione, quando meno ve lo aspettate una disgrazia cadr su di voi.11Udite le parole di malaugurio dellApsara Sarama, il re si preoccup.12
Conclusa la cerimonia,
tornato in citt, preoccupato, si mise alla ricerca di un Puroita (prete domestico) che potesse di
liberarlo dal peccato e neutralizzare gli effetti della maledizione.13
Sauti continu: Un giorno mentre Janamejaya andava a caccia, in un luogo solitario, vide
leremo del famoso Srutasraia.14
Questi possedeva un figlio di nome Somasrava, il quale era
sempre assorto nelle pratiche religiose.15
Il monarca pens di eleggere il ragazzo al ruolo di prete
domestico.16
Avvicinatosi, salut il padre e disse: Voi che detenete i sei attributi, lasciate che il
ragazzo divenga il mio consigliere.17
Il saggio rispose: Mio figlio costantemente impegnato nelle pratiche devozionali, egli
esperto nello studio delle Sacre Scritture e possiede la forza del mio ascetismo, nato dal ventre
di una femmina di Naga (donna serpente), la quale lo concep dopo aver bevuto il mio sperma.18
Egli in grado di assolvervi da ogni offesa, tranne da quella commessa contro Mahadeva (Siva -
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il grande Dio).19
Il padre continu: Il ragazzo possiede una particolare idea, sebbene non lo sia,
crede di essere il pi sapiente fra i preti e da loro desidera preghiere e oblazioni. Se siete in grado
di garantirgli questo stato, prendetelo e portalo con voi.20
Il re acconsent, dicendo: Cosi sia. E fece del giovane il suo Puroita.21
Tornato alla capitale, convoc i fratelli e disse loro: Questo luomo che ho scelto come mio
consigliere, qualsiasi cosa desideri o dica sia da voi prontamente eseguita. Ed essi fecero comera
stato ordinato.22
Dopo questo fatto, il re si mosse verso Takshashila, per sottomettere la regione al suo dominio.23
Sauti continu: A quei tempi viveva un saggio chiamato Ayoda Daumia. Il prete possedeva tre
discepoli, i cui nomi erano: Aruni, Upamanyu e Vedha.24
Un giorno disse ad Aruni: Andate,
chiudete la falla che si aperta nel canale dirrigazione.25
Obbediente, Aruni raggiunse il luogo dove era lo squarcio. Sul posto si rese conto
dellimpossibilit di arginare la fenditura con mezzi ordinari.26
Non sapendo come fare si rattrist.
Poi ebbe unidea e pens: Ho trovato un modo per eseguire il mio compito.27
Scese nello
squarcio e lo ostru con il proprio corpo.28
Cos lacqua cess di fluire. Giunto il tramonto,
preoccupato, il maestro chiese ai discepoli: Non vedo Aruni, dove sar?.29
Questi risposero:Lavete mandato lontano, il suo compito era di chiudere la falla di un canale.
Ricordatosi, Daumia disse: Presto raggiungiamo quel luogo.30
Giunti sul posto, il maestro grid:
Aruni di Panchala dove siete? Figlio mio venite presto.31
Udendo la voce del precettore, il
giovane emerse dallacqua.32
Aruni disse: Eccomi, non potendo chiudere il buco con altri mezzi, sono entrato in acqua e lho
arginato con il mio corpo. Solo dopo aver udito il vostro richiamo, mi sono alzato abbandonando il
mio compito. Vi saluto maestro, ditemi cosaltro devo fare.33
Il precettore rispose: Non temete, non per negligenza che lacqua scorre ancora fuori dal
canale, ma al contrario, ubbidiente vi siete alzato per rispondere alla mia chiamata, quindi come
segno di riconoscenza, voi sarete chiamato Uddalaca.34
Poich avete obbedito alle mie parole,avrete molta fortuna.
35Tutta la conoscenza delle Sacre Scritture risplender in voi. Cos anche il
Dharma Shastra.36
Da queste parole, Aruni comprese di aver superato la prova, quindi, ricevuta la benedizione, si
conged e torn al proprio paese.
Sauti continu: Upamanyu il nome del secondo discepolo di Aioda Daumia.37
Un giorno
chiamato lallievo, il maestro disse: Figlio mio, andate ad accudire le vacche.38
Ubbidendo agli
ordini del maestro, lo studente raggiunse il luogo dove la mandria solitamente pascolava. Dopo
aver accudito alle vacche, stanco la sera torn a casa. Con dovuto rispetto salut il maestro.39
Questultimo, vedendo il discepolo ingrassato, disse: Figlio mio, con cosa nutrite il vostro
corpo?.
40
Egli rispose: Sostengo me stesso mendicando.
41
Il maestro replic: Non poteteconsumare il cibo elemosinato senza avermelo prima offerto.
Udito il precettore, Upamanyu si allontan. Recuper le vivande, le consegn al maestro e digiun.42
Il mattino usciva per accudire al bestiame e la sera tornava a casa. Passarono i giorni, compreso
che il discepolo non dimagriva, il maestro disse:43
Figlio mio, ho requisito ogni vivanda
elemosinata, siete digiuno ma non dimagrite, con cosa sostenete il vostro corpo?.44
Il discepolo
rispose: Dopo che vi ho dato le pietanze, sono uscito di nuovo a mendicare. Cos ho nutrito me
stesso.45
Il maestro replic: Non giusto, non obbedienza la tua. Cos agendo avete privato di
nutrimento altri esseri che vivono delemosina. Vi comportate da avido.46
Il discepolo cap e dopo un cenno dassenso si ritir. Il mattino, torn ad accudire le vacche.
Passarono i giorni. Una sera, tornato dal lavoro, salut il precettore.
47
Questultimo vedendo chelallievo non perdeva peso, disse: Figlio mio, vi trovo in buona salute, possiedo le vivande
elemosinate, non siete uscito una seconda volta, non capisco, con cosa vi nutrite?.48
Il discepolo
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rispose: Bevo il latte che scorre dalle mammelle delle vacche. Il maestro replic: Non
corretto, non potete appropriarvi del latte delle mucche, non senza il mio consenso.49
Upamanyu cap e dopo un cenno dassenso si conged. Al sorgere del Sole, and di nuovo ad
accudire alla mandria. Ogni sera tornava a casa e come di rito salutava il maestro.50
Questultimo,
vedendolo ancora in sovrappeso, disse: Figlio mio, non avete mangiato le pietanze elemosinate,
non avete elemosinato una seconda volta e non avete bevuto il latte delle vacche e ancora non
dimagrite. Con quale cibo sostenete il vostro corpo?.51
Il discepolo rispose: Mi nutro con gli
spruzzi del latte, che i vitelli spandono, dopo aver succhiato le mammelle delle loro madri.52
Il
maestro replic: I vitelli, colmi di compassione, fanno colare dalle bocche una notevole quantit
di latte, spruzzandolo verso di voi. Non giusto privare i vitelli del loro pasto.
Upamanyu comprese. Allalba di nuovo and a occuparsi delle vacche.53
Per proibizione non
mangiava le vivande elemosinate, non beveva latte e nemmeno succhiava le gocce di latte che
colavano dalla bocca dei vitelli.54
Sauti continu: Un giorno, mentre attraversava un bosco, oppresso dalla fame, Upamanyu
mangi alcune foglie dellalbero Arca (Asclepias Gigantea). Di li a poco, i suoi occhi si arrossarono e
cominciarono a lacrimare a causa di un pungente dolore. La forte salinit contenuta in quellefoglie, lo rese completamente cieco. Non potendo pi vedere dove camminava, inciamp e cadde
in un profondo pozzo. Quella sera non torn a casa.55
Daumia, vedendo il Sole ormai tramontato dietro le cime dei monti, preoccupato chiese ai suoi
studenti, dove fosse finito Upamanyu. Essi risposero: Ubbidendo ai vostri ordini, come tutte le
mattine uscito per accudire alla mandria.56
Il maestro disse: Upamanyu da molto tempo a
digiuno. Sicuramente a causa di ci che egli non fa ritorno, usciamo, andiamo a cercarlo.
Dopo aver espresso queste parole, con i suoi discepoli raggiunse il luogo del pascolo e ad alta voce
cominci a gridare: Upamanyu dove siete?.57
Udendo la voce del precettore, il discepolo rispose:
Sono qui, sul fondo di un pozzo.
Raggiuntolo, il maestro lo interrog sullaccaduto.58
Upamanyu rispose: Trasgredendo ai vostriordini, ho mangiato delle foglie dellalbero Arca e dopo qualche istante sono divenuto cieco, non
potendo vedere dove posavo i piedi, sono caduto in questo pozzo.59
Il maestro disse: Rivolgetevi
agli Aswini, solo loro hanno il potere di guarire la vista.
Sauti continu: Proferite queste parole il vecchio maestro si allontan. Rimasto solo, con uno
degli inni del Rig Veda, Upamanyu cominci a glorificare gli Aswini:60
Voi esistevate prima della creazione.
Voi siete i primi nati, visibili in questo meraviglioso universo formato di cinque elementi.
Voi, o infiniti, desidero evocarvi per mezzo della conoscenza che proviene dallascolto e dalla
meditazione.61
Voi siete il corso della natura.Voi siete lanima stessa della natura.
Voi siete gli uccelli dalle bellissime piume che dimorano nei corpi, i quali sono simili a tronchi
dalbero.
Voi siete privi dei tre attributi che caratterizzano tutti gli esseri.62
Voi siete incomparabili.
Voi con il vostro spirito pervadete ogni cosa in questuniverso.
Voi siete aquile dalle piume dorate.
Voi siete lessenza in cui ogni cosa scompare.63
Voi siete liberi da ogni errore e non conoscete deterioramento.
Voi dai bei becchi.Voi che non colpite mai ingiustamente.
Voi che siete vittoriosi in ogni incontro.
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Voi sicuramente prevalete sopra il tempo.64
Voi che siete i creatori del Sole.
Voi che avete tessuto la meravigliosa veste dellanno, per mezzo del bianco filo del giorno e del
nero filo della notte. Con la tessitura di questa veste, avete stabilito le due vie di azione che
appartengono agli Esseri Celesti e agli antenati.65
Quando luccello della vita afferrato dal tempo,
il quale rappresenta la forza dellAnima Suprema, voi lo liberate. Coloro che sono immersi nella pi
profonda ignoranza e che sono dominati dallillusione dei sensi, credono che voi, i quali
trascendete ogni attributo della materia, siate dotati di forma.
Trecentosessanta mucche, rappresentano i trecentosessanta giorni e il loro vitello rappresenta
lanno. Questo vitello il creatore e il distruttore dogni cosa. Coloro che ricercano la verit,
seguono vie diverse, succhiando il latte della conoscenza.66
Voi Medici Celesti siete i creatori di questo vitello.
Lanno simile al mozzo di una ruota alla quale sono attaccati settecentoventi raggi, questi
rappresentano i giorni e le notti. La circonferenza di questa ruota rappresenta i dodici mesi, i quali
si succedono uno dopo laltro senza sosta. Questa ruota piena dillusioni e non conosce
deterioramento. Essa influenza tutti gli esseri di questo e daltri mondi.Voi muovete la ruota del tempo.67
Questa ruota rappresenta lanno e il suo mozzo rappresenta le sei stagioni. I dodici raggi che
spuntano dal mozzo, rappresentano i dodici segni dello Zodiaco. I frutti degli atti di tutti gli esseri,
sono manifestati da questa ruota. Le divinit che presiedono il tempo, dimorano in questa ruota.
Anchio sono soggetto a questinfluenza, liberatemi dalla prigionia di questa ruota temporale.
Voi siete luniverso formato dai cinque elementi.
Voi siete gli oggetti che gioiscono in questo e nellaltro mondo, rendetemi indipendente dai cinque
elementi.68
Voi siete la Conoscenza Suprema.
In principio, avete creato le dieci direzioni di questuniverso. Poi avete piazzato nel cielo il Sole. Isaggi, in accordo al corso del Sole, compiono i loro sacrifici. Gli Esseri Celesti e gli uomini,
compiono i loro sacrifici godendo del frutto delle proprie azioni.
Mischiando i tre colori, avete prodotto gli oggetti della vista. E da questi oggetti che lintero
universo deriva e nel quale i gli Esseri Celesti, gli uomini e tutte le creature, sono immersi nelle
loro rispettive occupazioni. Vi adoro. Adoro anche il cielo che da Voi stato creato.69
Voi siete gli elargitori dei frutti di tutte le azioni, di cui anche gli Esseri Celesti non sono immuni.
Voi siete liberi dai frutti delle azioni.
Voi siete i parenti di tutti.70
Siete Voi che come maschi e femmine inghiottite il cibo, dal quale si sviluppa la vita, creando il
fluido e il sangue. Il neonato succhia le mammelle della propria madre, ma in verit siete Voi cheavete preso la forma di un infante.
Vi prego restituitemi la vista, la quale pu proteggermi la vita.71
Sauti continu: Cos evocati, gli Aswini, apparvero e dissero: Noi siamo soddisfatti. Per questa
ragione, vi abbiamo portato in dono una torta. Prendetela e mangiatela.72
Upamanyu rispose: Le vostre parole sono sicuramente vere, ma io non posso mangiare questa
torta, senza averla prima offerta al mio precettore.73
Gli Aswini replicarono: Un tempo, il tuo maestro ci evoc. E noi gli regalammo una torta del
tutto simile a questa, ed egli la mangi senza offrirla al suo maestro. Fate la stessa cosa.74
Dopo aver udito quelle parole Upamanyu disse: Vi chiedo perdono, ma proprio non posso, devo
prima ottenere il consenso del mio maestro.
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75Gli Aswini risposero: Siamo soddisfatti del comportamento e della devozione che provate per il
vostro istitutore. I denti di questultimo sono di ferro, mentre i vostri sono doro, riacquistate la
vista e abbiate buona fortuna.76
Mentre quelli parlavano, Upamanyu recuper la vista. Tornato a casa, salut il maestro e gli
raccont ogni cosa successa. Dhaumya fu molto contento, quindi disse: Senza dubbio, otterrete
tutta la fortuna che gli Aswini vi hanno promesso. 77Che tutti i Veda attraverso voi brillino di luce.
E questa fu la prova sostenuta da Upamanyu.78
Sauti continu: Il terzo discepolo di Ayoda Daumia si chiamava Vedha. Un giorno il maestro
disse: Vedha figlio mio, restate per qualche tempo nella mia casa e con devozione servite il vostro
precettore. Sicuramente ne trarrete profitto.79
Vedha dimor per qualche tempo con la famiglia del vecchio saggio, servendolo con cura e senza
pregiudizi. Del tutto simile a un bue, egli aggiogato dal suo educatore, senza lamentarsi,
sopportava, il caldo, il freddo, la fame e la sete.80
Non pass molto tempo, che il saggio fu
soddisfatto. In premio, Vedha ottenne buona fortuna e ampia conoscenza. E questa fu la prova
sostenuta da Vedha.81
Sauti continu: Dopo che Vedha ebbe completato gli studi, congedato dal maestro, si spos edentr a far parte del domestico modo di vita.
82Nella propria casa, accolse tre discepoli.
83Ricordandosi delle dolorose esperienze subite nella dimora del proprio maestro, non li appesant
mai con lavori gravosi. Non furono mai trattati con severit.84
Dopo qualche tempo, Janamejaya e Paushya, entrambi re e appartenenti alla casta dei guerrieri,
giunsero allalloggio del saggio e stabilirono Vedha come loro guida spirituale (Upadiaya).85
Un giorno, Vedha, dovette assentarsi per svolgere certi affari riguardanti una cerimonia
sacrificale.86
Quindi incaric Utanka, il pi ligio tra i suoi discepoli, di occuparsi delle faccende di
famiglia. Veda disse: Utanka, qualsiasi cosa necessiti alla mia casa, sia da voi svolta senza alcuna
negligenza.87
Dopo aver dato questi comandi, si mise in viaggio. Il discepolo, per meglio obbedire agli ordinidel maestro, prese dimora nelle stanze del suo signore. Vedendolo, le serve del precettore si
riunirono, discussero tra loro, poi dissero:88
Utanka, la moglie del tuo signore in un momento
fertile, ununione porter i frutti. Il marito assente, tocca a voi fare ci che opportuno.89
Utanka rispose: Non bene per un uomo obbedire al comando delle donne. Non sono
autorizzato a eseguire i vostri ordini.90
Dopo qualche tempo, il maestro torn, venuto a conoscenza del fatto, fu pago del
comportamento dello studente, chiamatolo disse:91
Figlio mio, quale favore non potr mai
concedervi? Sono soddisfatto, sono stato adeguatamente servito, la nostra amicizia sar
rafforzata. I vostri studi sono terminati, da questistante siete libero. Andate, lasciate la mia casa.
Fate in modo che ogni vostro desiderio si realizzi.92Il discepolo rispose: Prima di andare, lasciate che faccia qualcosa che possa gratificarvi.
93Colui
che da istruzioni contrarie alle regole e colui che le riceve, corrono un serio pericolo a causa
dellinimicizia che pu nascere tra i due.94
Avendo terminato i miei studi, ho ottenuto il permesso
di congedarmi, quindi lasciate che vi porti qualcosa, come onorario a favore del tempo che avete
speso per me.95
Il maestro rispose: Figlio mio, attendete un momento. Vedha si allontan. Dopo qualche
istante il precettore torn e di nuovo disse: Caro amico, avete espresso il desiderio di portarmi
qualcosa come riconoscimento per listruzione avuta. Andate, chiedete a mia moglie e portatele
ci che desidera.96
Rivolgendosi alla moglie del precettore, Utanka disse: Signora, vostro marito mi ha reso libero ditornare a casa, non voglio andarmene senza aver pagato il prezzo per listruzione ricevuta, non
corretto partire senza aver saldato i propri debiti, ordinate qualcosa di vostro gradimento.
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97La signora rispose: Recatevi dal re Paushya e chiedete in dono, gli orecchini della regina.
98Il
quarto giorno contato da oggi festa, ci saranno molti invitati ed io desidero mostrarmi con quei
gioielli. Esaudite il mio desiderio, se avrete successo, buona fortuna vi attender, altrimenti, quale
prosperit potrete mai avere?.99
Sauti continu: Annuendo, Utanka part. Sulla strada vide un enorme toro cavalcato da un
uomo dinconsueta statura. 100Guardando Utanka, luomo disse: Mangiate lo sterco di questo
animale.101
Utanka non approv lordine. Allora luomo replic: Non pensate e mangiate, un tempo anche
il vostro maestro ne mangi.102
Assentendo, Utanka mangi lo sterco e bevve lurina del toro.
Sauti continu: Dopo il pasto, velocemente, si lav le mani e la bocca e riprese il cammino verso
la reggia di Paushya.103
Arrivato a palazzo, vide Paushya seduto sopra il trono. Si avvicin,
pronunciando benedizioni salut il monarca,104
poi disse: Sono qui per una commissione.
Dopo aver risposto ai saluti, il re disse: Signore in cosa posso esservi utile?.105
Utanka rispose:
Sono qui per chiedere in dono un paio dorecchini, questi sono stati richiesti dalla moglie del mio
maestro. E stato deciso, che dovete donarmi gli orecchini della regina.106
Il monarca rispose: Recatevi nelle stanze delle donne e chiedete questi alla mia signora.Raggiunto il gineceo, Utanka non fu in grado di trovare la regina.
107Tornato dal re, disse: Non
giusto che voi mi ingannate. In quelle stanze non vi traccia della regina.108
Il re, rimase per un istante pensieroso, poi replic: Signore, fate mente locale. Mia moglie non
pu essere vista da nessuno, il quale si trovi in stato dimpurit, dovuto allingestione di cibo gi
inghiottito da altri.109
Dopo aver riflettuto un momento, Utanka rispose: Si! E vero. Per la fretta, dopo il pasto, ho
compiuto le abluzioni stando in piedi
Paushya replic: Questa una trasgressione. La purificazione, non pu essere ottenuta da un
uomo che sta in piedi e nemmeno da un uomo che cammina.110
Convenuto che ci era vero, Utanka si sedette rivolgendo la faccia verso Est, attentamente silav la faccia, le mani e i piedi. Poi senza emettere rumori, dal palmo della mano, bevve tre sorsi
dacqua fresca e priva di schiuma, quindi si strofin la faccia due volte e tocc con lacqua le
aperture dei suoi organi, quali gli occhi, gli orecchi, il naso ecc..
Dopo essersi purificato, entr di nuovo nel gineceo.111
La, vide la regina. Si salutarono, poi lei
disse: Benvenuto, cosa posso fare per voi?.112
Utanka rispose: E stato deciso, che devo avere in regalo i vostri orecchini. Ho avuto ordine di
portarli come onorario alla moglie del mio precettore.
La regina soddisfatta, considerandolo un atto di carit, si tolse gli orecchini e glieli diede. Poi disse:
Questi orecchini sono molto ambiti da Takshaka, il re dei Naga, abbiate cura di non farveli
rubare.
113
Utanka rispose: Signora, non siate in apprensione. Il capo dei Naga, non sar in gradodi sopraffarmi.114
Sauti continu: Lasciata la regina, Utanka torn dal re, al suo cospetto disse: Sono soddisfatto,
ho avuto ci che volevo.115
Il monarca rispose: Un oggetto in carit, pu essere ottenuto anche dopo molto tempo. Tu sei
mio ospite ed io desidero adempire al rito dellospitalit, rimanete ancora per qualche istante.116
Utanka rispose: Rimarr, ma vi prego, fate che le provvigioni, siano portate in fretta.
Il re assent e fece portare le pietanze allospite.117
Questultimo, vedendo che le vivande, oltre che
essere fredde, contenevano anche dei peli, in collera disse: Mi avete portato del cibo freddo e
sporco, per questa ragione perderete la vista.118
Anchesso adirato, il monarca rispose: Questo cibo fresco e puro, avete detto una falsit, perquesta ragione, rimarrete privo di prole.
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119Utanka replic: Mi avete offerto del cibo contaminato, stabilito che non potete restituirmi
una maledizione.
Il re volle accertarsi se ci che Utanka diceva fosse vero.120
Quando vide che il cibo era veramente
freddo e mischiato a peli, come se fosse stato cucinato da una donna con i capelli sciolti, cerc di
calmare il saggio, dicendo:121
Signore, le vivande che vi stanno davanti, sono veramente fredde e
sporche, Questo cibo stato preparato senza sufficiente cura. Quindi chiedo il vostro perdono.
Fate che io non divenga cieco.122
Utanka rispose: Ci che ho detto deve succedere, inevitabile, dovrete divenire cieco.
Tuttavia, potrete conservare la vista, solo se io sar preservato dalla vostra maledizione.123
Il re disse: Non sono in grado di revocare la maledizione, la mia collera non ancora placata.
Sembra che voi non sappiate,124
che il cuore di un prete deve essere calmo e dolce, mentre le sue
parole possono essere acute e affilate. Viceversa, le parole di un guerriero, sono calme e dolci, ma
il suo cuore simile ad un acuto e tagliente strumento.125
La durezza del mio cuore non mi
permette di neutralizzare la maledizione. Quindi uscite e andate per la vostra strada.126
Utanka
rispose: Avete detto che rimarr senza figli, ma vi ho mostrato che il cibo era contaminato, quindi
vado tranquillo. La vostra maledizione non avr effetto.127
Sauti continu: Sicuro di s, Utanka si allontan, portandosi appresso gli orecchini. Per strada,
incontr un mendicante che privo di vestiti gli veniva incontro. Questo, come fosse fatto di vapore,
appariva e spariva in continuazione.128
Giunta lora dellabluzione, si ferm nei pressi di un corso
dacqua e pos per terra, insieme ai vestiti, gli orecchini. In quel preciso istante, il mendicante fece
la sua apparizione, rub gli orecchini e velocemente fugg.129
Terminato il bagno, fatta adorazione
agli Esseri Celesti e al precettore, insegu il ladro.130
Lo raggiunse, lo afferr, ma improvvisamente,
questo lasci la forma umana per assumere la sua vera forma, egli era il Naga Takshaka.131
Senza
perdere tempo quellessere sinfil in unapertura del terreno. Entrato in quel buco, si diresse
verso la propria dimora, nel regno dei suoi simili.132
In quellistante, Utanka si ricord delle parole della regina, quindi, deciso a inseguire il ladro,cerc di allargare il buco aiutandosi con un bastone, ma senza riuscirvi. Indra, vedendolo in
difficolt, mand in aiuto la sua saetta.133
Il fulmine penetr nel bastone e con la sua forza allarg
il buco.134
Entrato nello squarcio, scorse lestesa regione dei Naga, vide centinaia di palazzi, torri,
case con il tetto a cupola, portali, archi, strade e luoghi di ritrovo e divertimento.135
Sauti continu: Di fronte a questa meraviglia, Utanka glorific i Naga, recitando i seguenti versi:
Voi uomini-serpente.
Voi sudditi del re Airavata.
Voi che come leggere nuvole spinte dal vento, con le armi in mostra, vi muovete sul campo di
battaglia.136
Voi figli di Airavata.Voi di bellaspetto.
Voi ornati dorecchini multicolori.
Voi che splendete come il sole nel firmamento.137
Sulla riva Nord del fiume Gange, dimorano numerosi Naga. In quel luogo, vi ho adorati. Chi
eccetto Airavata, pu decidere di muoversi allo scoperto, sotto i raggi del sole?138
Quando
Dhritarashtra, il fratello dAiravata esce, per servirlo ventimila e otto Naga lo seguono.139
Voi che avete Airavata come fratello maggiore, io vi adoro.
Voi che gli siete vicini, io vi adoro.
Voi che gli state lontani, io vi adoro.140
Voi tutti, vi adoro.Takshaka, voi avete compiuto sacrifici per ottenere gli orecchini, io vi adoro.
Voi Takshaka e Aswasena, io vi adoro.
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141Voi che siete i compagni di coloro che dimorano sulle rive del fiume Ikshumati, io vi adoro.
142Srutasena, giovane fratello di Takshaka, voi che risiedete nel luogo sacro chiamato
Mahadyumna, con il proposito di ottenere il governo dei Naga, io vi adoro.143
Sauti continu: Pur avendo debitamente salutato e glorificato il capo dei Naga, Utanka non
riusc a ottenere gli orecchini. Quindi si fece pensieroso.144
Poi guardandosi intorno, not due
donne che con mani esperte, lavoravano al telaio, tessendo una stoffa composta di fili bianchi e fili
neri. Egli not che la ruota del telaio, possedeva dodici raggi e che era azionata da sei ragazzi. Poi
vide anche un uomo piuttosto alto, che stava in sella a un bellissimo cavallo. Stimolato da questa
visione, pronunci la seguente preghiera:145
A questa ruota, i cui trecentosessanta raggi,
rappresentano altrettanti giorni, io minchino.
A questa ruota, le cui ventinove divisioni della sua circonferenza, rappresentano altrettante
quindicine lunari, io minchino.
A questa ruota, i cui sei ragazzi che costantemente la muovono, rappresentano altrettante
stagioni, io minchino.146
A queste fanciulle, che rappresentano la natura universale e che ininterrottamente, tessono una
tela, composta di fili bianchi e fili neri, dalla quale sorgono allesistenza i molteplici universi e tuttigli esseri che vi abitano, io minchino.147
A voi che brandite il fulmine.
A voi protettore delluniverso.
A voi uccisore dei demoni Vritra e Namuci.
A voi illustre.
A voi che indossate vesti nere.
A voi che mostrate la verit e la falsit in tutto luniverso.148
A voi che cavalcate il cavallo che nato dalle profondit delloceano, il quale non altro che una
forma del fuoco.
A voi re dei tre mondi.A voi io minchino o personificazione della pioggia.149
Luomo che montava il cavallo, guardando Utanka, disse: Le vostre parole, mi hanno
soddisfatto. Cosa posso fare per voi?.150
Utanka rispose: Lasciate che i Nagasi sottomettano a me. Luomo disse: Soffiate su questo
cavallo.151
Utanka esegu lordine. Subito dopo aver soffiato, da tutti gli orifizi del corpo, si sprigion un
divampante fuoco,152
il quale con i suoi fumi e le sue fiamme, si apprestava a bruciare lintero
regno dei Naga.153
La sorpresa e il terrore fu tale, che Takshaka, portando con s gli orecchini, usc
dalla sua dimora e al cospetto di Utanka disse: Vi prego, riprendete gli orecchini.154
Sauti continu: Recuperati i gioielli, Utanka pens: Oggi il giorno stabilito, la moglie delprecettore mi sta aspettando ed io sono lontano, come far ad arrivare a tempo?. Mentre era
immerso in questi pensieri, luomo disse:155
Montate sul cavallo e in un attimo sarete alla dimora
del saggio.156
Utanka annu, sal sul cavallo e allistante, come per magia, si trov nei pressi della
casa del maestro.157
Quel mattino, dopo essersi lavata, pettinata e vestita, la signora pensava al modo di emettere
una maledizione, nel caso in cui Utanka non fosse giunto in tempo. In quel mentre, il discepolo
entr in casa, con rispetto, salut la moglie del precettore e consegn gli orecchini.158
Utanka lei disse: Siete arrivato nel luogo giusto al momento giusto. Benvenuto figliolo, siete
innocente, non vi maledir. Che la fortuna sia con voi. Ogni vostro desiderio sia coronato da
successo.159Quando il maestro arriv, rivolgendosi al discepolo, disse: Benvenuto, qual il motivo della
vostra lunga assenza? Dove siete stato?.
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7/29/2019 Il Mahabharata - Adi Parva - Paushya Parva - Sezione III - Fascicolo 3
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160Il discepolo rispose: Nelleseguire i miei affari, sono stato ostacolato dal re dei Naga. Ho
soggiornato nelle profondit del loro regno.161
La, ho incontrato due giovani fanciulle, che sedute a
un telaio tessevano un manufatto, utilizzando dei fili bianchi e dei fili neri.162
La ruota di quel
telaio, possedeva dodici raggi ed era mossa da sei ragazzi. Qual il significato di questa visione? E
chi era luomo che ho visto? E chi era quello straordinario cavallo?163
E ancora, chi era quel toro e
chi era quel possente uomo che lo cavalcava, che vidi sulla strada, mentre viaggiavo verso la
dimora di re Paushya? Chi era quelluomo che mi disse: Mangiate lo sterco del toro, il quale un
tempo, fu mangiato dal vostro precettore?.164
Obbedendo al comando, io ne mangiai. Che cosera
veramente? Illuminami, il mio cuore desidera sapere ogni cosa.165
Vedha, rispose: Le giovani, si chiamano Data e Vidata, i fili bianchi e i fili neri, sono i giorni e le
notti, la ruota lanno, i dodici raggi i mesi, i sei ragazzi sono le stagioni,166
luomo Indra la
personificazione della pioggia, il cavallo Agni la personificazione del fuoco, il toro Airavata il re
degli elefanti, luomo che lo montava Indra il re degli Esseri Celesti167
e lo sterco il Soma
(nettare dellimmortalit). E sicuramente grazie a questultimo, che siete sopravvissuto, entrando
nellimpero Naga.168
Il re degli Esseri Celesti mi amico e ha voluto essere misericordioso con voi.
Per questo, voi avete potuto fare ritorno sano e salvo.169
Ora siete veramente libero, andate e chepossiate ottenere ogni buona fortuna.
Sauti continu: Congedatosi dal maestro, Utanka furioso con Takshaka e desideroso di vendetta,
si diresse verso la citt di Astinapura (citt degli Elefanti).170
Giunto in quella capitale, fu ricevuto
da re Janamejaya, che nel frattempo era tornato vittorioso da Tacshashila.171
Al cospetto
dellinvincibile monarca, prima pronunci appropriate parole di benedizione,172
poi disse: O re,
voi state spendendo il vostro tempo, nei modi di un bambino, quando invece vi sono cose molto
pi importanti da fare.174
Il monarca subito salut quel migliore tra i Brahmana, poi disse:175
Ho
avuto cura dei miei sudditi, ho alleviato il popolo dai pesanti fardelli che lo affliggeva. Piuttosto,
ditemi, cos che vi opprime, cosavi ha spinto al mio cospetto?.176
Utanka disse: Come un bambino che desidera risposte, io chiedo la vostra attenzione. Il motivoche mi amareggia, riguarda anche la vostra persona, ascoltatemi,
177vostro padre stato ucciso da
Takshaka, dovete uccidere quel vile e vendicare vostro padre.178
Il tempo venuto, latto di
vendetta gi stato stabilito dal destino.179
Su dunque, vendicate la morte di vostro padre, il quale
fu ucciso e senza ragione ridotto nei cinque elementi.180
Il malvagio Takshaka, il pi spregevole tra
la razza dei Naga, intossicato dallorgoglio, commise un atto non necessario, uccidendo il re vostro
padre, il quale era una persona giusta, protettore degli uomini pii e santi.181
Maligno in ogni sua azione, Takshaka rimand indietro il migliore tra i medici, mentre questi
veniva a curare vostro padre.182
E stabilito che dovete bruciare quellinfame, nel grande rogo di un
sacrificio. Ordinate allistante che la cerimonia si compia.183
Potrete cos ottenere la giusta
vendetta. Provo anchio rabbia e desiderio di vendetta,
184
per colpa di quel miserabile, gli affariche stavo svolgendo per conto del mio precettore, un giorno sono stati ostacolati, facciamo in
modo che il suo destino si compia.185
Dopo aver ascoltato quelle parole, il re sinfuri. Come le fiamme bruciano il burro sacrificale,
quelle parole infiammarono lanimo di Janamejaya.186
Alla presenza dei ministri, il monarca chiese
a Utanka di raccontare i particolari, che portarono suo padre, nella regione dei beati.187
Dopo aver
udito la storia il sovrano fu sopraffatto dal dolore.