Il Libro di Giona don Alfonso Capuano Il Libro di Giona A. La persona e il racconto B. Il suo...

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Il Libro di GionaIl Libro di Giona

don Alfonso don Alfonso CapuanoCapuano

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Il Libro di GionaIl Libro di Giona

A. La persona e il racconto A. La persona e il racconto

B. Il suo messaggio: B. Il suo messaggio:

1. L'interpretazione; 1. L'interpretazione;

2. La datazione.2. La datazione.

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La personaLa persona

Giona (in ebr. Jònah, "colomba"): l'unica Giona (in ebr. Jònah, "colomba"): l'unica persona con questo nome che conosciamo persona con questo nome che conosciamo nell'AT è un figlio di Amittai, profeta di Gat-nell'AT è un figlio di Amittai, profeta di Gat-Chefer (2Re 14,25), al tempo del re Chefer (2Re 14,25), al tempo del re Geroboamo II (783-743 a.C.). Ma non è Geroboamo II (783-743 a.C.). Ma non è certo questa l'epoca di composizione del certo questa l'epoca di composizione del nostro libro. nostro libro.

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La personaLa persona

Per stabilire una relazione tra Geroboamo II e Per stabilire una relazione tra Geroboamo II e l'autore del nostro libro, qualche studioso propone l'autore del nostro libro, qualche studioso propone di ammettere l'esistenza di una tradizione secondo di ammettere l'esistenza di una tradizione secondo la quale il profeta dell'VIII secolo si sarebbe la quale il profeta dell'VIII secolo si sarebbe ribellato a una missione divina (come leggiamo in ribellato a una missione divina (come leggiamo in certi tratti biografici di Elia e di Geremia), e su certi tratti biografici di Elia e di Geremia), e su questa vicenda l'autore del libro avrebbe intessuto questa vicenda l'autore del libro avrebbe intessuto la meravigliosa narrazione che leggiamo. Ma tutto la meravigliosa narrazione che leggiamo. Ma tutto ciò non è necessario. E’ più naturale ritenere che ciò non è necessario. E’ più naturale ritenere che "Giona" sia non l'autore, ma il protagonista."Giona" sia non l'autore, ma il protagonista.

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Il raccontoIl raccontoFu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola Fu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola

del Signore: «Alzati, va’ a Ninive la grande città e in del Signore: «Alzati, va’ a Ninive la grande città e in essa proclama che la loro malizia è salita fino a me». essa proclama che la loro malizia è salita fino a me». Giona però si mise in cammino per fuggire a Tarsis, Giona però si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore …s'imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore …

Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto della Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto della nave, si era coricato e dormiva profondamente ... nave, si era coricato e dormiva profondamente ... Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia ... Ma il Signore dispose che un grosso pesce sua furia ... Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona.inghiottisse Giona.

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Giona

JHWH

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Il raccontoIl raccontoMa il Signore scatenò sul mare un forte vento Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento

e ne venne in mare una tempesta tale che la nave e ne venne in mare una tempesta tale che la nave stava per sfasciarsi. I marinai impauriti invocavano stava per sfasciarsi. I marinai impauriti invocavano ciascuno il proprio dio e gettarono a mare quanto ciascuno il proprio dio e gettarono a mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla ... si avvicinò avevano sulla nave per alleggerirla ... si avvicinò (a Giona) il capo dell'equipaggio e gli disse: «Che (a Giona) il capo dell'equipaggio e gli disse: «Che cos'hai così addormentato? Alzati, invoca il tuo cos'hai così addormentato? Alzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo».periremo».

Quindi dissero fra di loro: «Venite, gettiamo le Quindi dissero fra di loro: «Venite, gettiamo le sorti per sapere per colpa di chi ci è capitata sorti per sapere per colpa di chi ci è capitata questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. Gli domandarono: «Spiegaci cadde su Giona. Gli domandarono: «Spiegaci dunque per causa di chi abbiamo questa sciagura. dunque per causa di chi abbiamo questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?».paese? A quale popolo appartieni?».

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Il raccontoIl racconto

Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore Dio del cielo, il quale ha fatto il mare e la terra». Dio del cielo, il quale ha fatto il mare e la terra». Quegli uomini furono presi da grande timore e gli Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa hai fatto?». Quegli domandarono: «Che cosa hai fatto?». Quegli uomini infatti erano venuti a sapere che egli uomini infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva il Signore, perché lo aveva loro raccontato.fuggiva il Signore, perché lo aveva loro raccontato.

Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è contro di noi?». te perché si calmi il mare, che è contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più. Egli disse loro: Infatti il mare infuriava sempre più. Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa questa grande tempesta vi ha colto per causa mia».mia».

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Il raccontoIl racconto

Quegli uomini cercavano a forza di remi di Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano perché il mare andava sempre più crescendo perché il mare andava sempre più crescendo contro di loro.contro di loro.

Allora implorarono il Signore e dissero: Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fà che noi non periamo a causa della «Signore, fà che noi non periamo a causa della vita di questo uomo e non imputarci il sangue vita di questo uomo e non imputarci il sangue innocente poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo innocente poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere» ... Quegli uomini ebbero un grande timore volere» ... Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e fecero del Signore, offrirono sacrifici al Signore e fecero voti. voti.

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Giona

JHWH

Marinai

dei

sono Ebreo e venero

fuggiva il Signore

gettatemi

finisce pregano

cercano di raggiungere

implorano, offrono sacrifici, fanno voti

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Il raccontoIl raccontoGiona restò nel ventre del pesce tre giorni e Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e

tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio e disse:Signore suo Dio e disse:

Nella mia angoscia Nella mia angoscia ho invocato il Signore ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito;ed egli mi ha esaudito;dal profondo degli inferi ho gridatodal profondo degli inferi ho gridatoe tu hai ascoltato la mia voce ...e tu hai ascoltato la mia voce ...

E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull'asciuttoGiona sull'asciutto. .

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Il raccontoIl racconto

Fu rivolta a Giona una seconda volta questa Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore:«Alzati, và a Ninive la grande parola del Signore:«Alzati, và a Ninive la grande città e annunzia loro quanto ti dirò». Giona si alzò città e annunzia loro quanto ti dirò». Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, di tre giornate di Ninive era una città molto grande, di tre giornate di cammino.cammino.

Giona cominciò a percorrere la città, per un Giona cominciò a percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta».giorni e Ninive sarà distrutta».

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Il raccontoIl racconto

I cittadini di Ninive credettero a Dio e I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Poi coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Poi fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi grandi: «Uomini e animali, grandi del re e dei suoi grandi: «Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. bevano acqua.

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Il raccontoIl racconto

Uomini e bestie si coprano di sacco e si Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?».che noi non moriamo?».

Dio vide le loro opere, che cioè si erano Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.fare loro e non lo fece.

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Giona

JHWH

The endMa il racconto

continua

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Il raccontoIl raccontoMa Giona ne provò grande dispiacere e ne fu

indispettito. Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio paese? Per ciò mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci impietosire riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!».

Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».

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Il raccontoIl raccontoGiona allora uscì dalla città e sostò a oriente Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente

di essa. Si fece lì un riparo di frasche e vi si mise di essa. Si fece lì un riparo di frasche e vi si mise all'ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe all'ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.ricino.

Ma il giorno dopo, allo spuntar dell'alba, Dio Ma il giorno dopo, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a rodere il ricino e questo si mandò un verme a rodere il ricino e questo si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venir meno e chiese di morire, Giona, che si sentì venir meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere».dicendo: «Meglio per me morire che vivere».

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Il raccontoIl raccontoDio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere

così sdegnato per una pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato al punto da invocare la morte!».

Ma il Signore gli rispose: «Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita: e io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».

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Il messaggioIl messaggio

A sottolineare l'atteggiamento negativo del A sottolineare l'atteggiamento negativo del profeta verso il volere divino, l'autore intreccia profeta verso il volere divino, l'autore intreccia nella narrazione il motivo mitologico del pesce nella narrazione il motivo mitologico del pesce (che inghiottisce il profeta, ma lo vomita poi sulla (che inghiottisce il profeta, ma lo vomita poi sulla spiaggia giusta) e l'irritazione di fronte alla spiaggia giusta) e l'irritazione di fronte alla dimostrazione della bontà di Dio: ambedue questi dimostrazione della bontà di Dio: ambedue questi aspetti avviano il lettore alla comprensione di aspetti avviano il lettore alla comprensione di questo singolare libro profetico.questo singolare libro profetico.

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Il messaggioIl messaggio

Che l'autore non intenda tracciare una biografia di Giona e tanto meno un quadro di storia generale, ce lo attestano varie osservazioni: non dà il luogo d'origine del profeta, non dice dove il pesce l'ha vomitato né come raggiunse la città di Ninive, tace il nome del re sotto il quale la capitale assira si convertì (nessun re assiro è mai stato chiamato "re di Ninive"), non spiega come poté conoscere che Dio ritrattava le minacce, non accenna minimamente a ciò che capitò in seguito alla città e al profeta.

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Il messaggioIl messaggio Tutto porta a credere che l'autore non aveva tanto Tutto porta a credere che l'autore non aveva tanto

intenzione di offrire uno spaccato di storia, quanto di intenzione di offrire uno spaccato di storia, quanto di inculcare un insegnamento. E questo traspare dal inculcare un insegnamento. E questo traspare dal rimprovero rivolto da Dio al profeta (4,10-11) e rimprovero rivolto da Dio al profeta (4,10-11) e dall'oggetto della divina misericordia, cioè la capitale di dall'oggetto della divina misericordia, cioè la capitale di un popolo pagano che oppresse e portò in schiavitù un popolo pagano che oppresse e portò in schiavitù molti cittadini del regno settentrionale di Israele. Jhwh, molti cittadini del regno settentrionale di Israele. Jhwh, dunque, è il Dio di tutta la terra, non soltanto della dunque, è il Dio di tutta la terra, non soltanto della Palestina: non in teoria, ma in modo palese e pratico, Palestina: non in teoria, ma in modo palese e pratico, sicché dimostra misericordia verso chiunque si pente sicché dimostra misericordia verso chiunque si pente dei propri peccati. Del profeta, per contro, l'autore fa un dei propri peccati. Del profeta, per contro, l'autore fa un tipico rappresentante dell'odioso e ridicolo tipico rappresentante dell'odioso e ridicolo particolarismo di alcuni ebrei, forse anche scandalizzati particolarismo di alcuni ebrei, forse anche scandalizzati dal fatto che non si vedeva ancora il compimento degli dal fatto che non si vedeva ancora il compimento degli oracoli profetici contro le nazioni vicine. oracoli profetici contro le nazioni vicine.

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Il messaggioIl messaggio Il racconto di Giona s'innalza al di sopra dei più Il racconto di Giona s'innalza al di sopra dei più

grandi rappresentanti della religione dell'antico grandi rappresentanti della religione dell'antico Israele. Amos aveva insistito sull'uguaglianza dei Israele. Amos aveva insistito sull'uguaglianza dei popoli davanti alla giustizia di Dio, ma l'autore di popoli davanti alla giustizia di Dio, ma l'autore di Giona proclama l'uguaglianza davanti all'amore di Dio Giona proclama l'uguaglianza davanti all'amore di Dio (che Amos aveva appena sfiorato in 9,7). Egli è (che Amos aveva appena sfiorato in 9,7). Egli è anche più profondo e generoso dell'autore di Rut e anche più profondo e generoso dell'autore di Rut e del c. 56 di Isaia che rivendicano ai pagani convertiti il del c. 56 di Isaia che rivendicano ai pagani convertiti il diritto alla naturalizzazione (ebraica), perché ammette diritto alla naturalizzazione (ebraica), perché ammette che gli stranieri, pur restando tali, possono diventare che gli stranieri, pur restando tali, possono diventare adoratori del vero Dio: l'autore di Giona riprende e adoratori del vero Dio: l'autore di Giona riprende e sviluppa ancora un tema che era stato intravisto solo sviluppa ancora un tema che era stato intravisto solo dalla seconda parte del libro di Isaia (o Deuteroisaia): dalla seconda parte del libro di Isaia (o Deuteroisaia): il dovere missionario di Israele verso le nazioni.il dovere missionario di Israele verso le nazioni.

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Il messaggioIl messaggio La narrazione testimonia un'arte assai sviluppata, con La narrazione testimonia un'arte assai sviluppata, con

mezzi molto semplici: pochi discorsi, poche analisi mezzi molto semplici: pochi discorsi, poche analisi psicologiche, e tuttavia i personaggi sono tratteggiati in psicologiche, e tuttavia i personaggi sono tratteggiati in modo chiaro e preciso dalle loro stesse azioni. Ad esempio: modo chiaro e preciso dalle loro stesse azioni. Ad esempio: non è detto che, ricevuto l'ordine, Giona si sia indignato, non è detto che, ricevuto l'ordine, Giona si sia indignato, ma è narrata la sua fuga; non è detto che Jhwh si sia ma è narrata la sua fuga; non è detto che Jhwh si sia irritato per la disobbedienza del profeta, ma che sollevò irritato per la disobbedienza del profeta, ma che sollevò una tempesta; non si spiega come il profeta si sia pentito una tempesta; non si spiega come il profeta si sia pentito della sua ostinazione, ma è detto che pregò; non è detto della sua ostinazione, ma è detto che pregò; non è detto che Jhwh lo abbia perdonato, ma che ordinò al pesce di che Jhwh lo abbia perdonato, ma che ordinò al pesce di portarlo sulla spiaggia. Giona è tratteggiato come una tipica portarlo sulla spiaggia. Giona è tratteggiato come una tipica persona ostinata, egoista, dal cuore stretto, Jhwh come la persona ostinata, egoista, dal cuore stretto, Jhwh come la bontà e l'indulgenza paterna in persona. Nessun altro libro bontà e l'indulgenza paterna in persona. Nessun altro libro dell'AT ha saputo, con mezzi così semplici, mettere in luce dell'AT ha saputo, con mezzi così semplici, mettere in luce con forza e grazia questo aspetto del carattere divino. Un con forza e grazia questo aspetto del carattere divino. Un generale tono umoristico con una punta di emozione e di generale tono umoristico con una punta di emozione e di satira permea tutto il racconto.satira permea tutto il racconto.

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L’interpretazioneL’interpretazione La negazione della storicità del libro non dipende La negazione della storicità del libro non dipende

dalla narrazione di eventi apparentemente dalla narrazione di eventi apparentemente improponibili e quindi dalla fede o meno sulla improponibili e quindi dalla fede o meno sulla possibilità dei miracoli, ma dal tenore letterario del possibilità dei miracoli, ma dal tenore letterario del libro e dall'attenzione rivolta alla volontà dell'autore, libro e dall'attenzione rivolta alla volontà dell'autore, agli insegnamenti che intende impartire. La storia agli insegnamenti che intende impartire. La storia dell'interpretazione di questo libro, apparentemente dell'interpretazione di questo libro, apparentemente difficile, attesta che le pagine scritte con l'intenzione di difficile, attesta che le pagine scritte con l'intenzione di dimostrare la verosimiglianza di qualche racconto dimostrare la verosimiglianza di qualche racconto hanno fatto perdere totalmente di vista i reali hanno fatto perdere totalmente di vista i reali insegnamenti che erano nella volontà dell'autore e che insegnamenti che erano nella volontà dell'autore e che ha saputo esprimere eloquentemente. Molti apologeti ha saputo esprimere eloquentemente. Molti apologeti che hanno cercato di spiegare come possibili eventi che hanno cercato di spiegare come possibili eventi storici certe narrazioni, hanno semplicemente fatto storici certe narrazioni, hanno semplicemente fatto sfoggio di un insolito razionalismo e di una poco sfoggio di un insolito razionalismo e di una poco attenta lettura del testo.attenta lettura del testo.

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L’interpretazioneL’interpretazione Agli antipodi, il racconto fu anche considerato Agli antipodi, il racconto fu anche considerato

come un'allegoria: Giona ("colomba") sarebbe come un'allegoria: Giona ("colomba") sarebbe Israele che doveva portare il messaggio divino tra Israele che doveva portare il messaggio divino tra le nazioni, ma ne fu impedito perché inghiottito da le nazioni, ma ne fu impedito perché inghiottito da Babilonia; liberato dall'esilio, restò deluso dalla Babilonia; liberato dall'esilio, restò deluso dalla mancanza della punizione divina contro le nazioni, mancanza della punizione divina contro le nazioni, e solo con molta riluttanza accettò la missione e solo con molta riluttanza accettò la missione assegnatagli. Secondo questa (piuttosto assegnatagli. Secondo questa (piuttosto fantastica) interpretazione, il ricino (4,6ss) è fantastica) interpretazione, il ricino (4,6ss) è Zorobabele (cf. Esd) e Babilonia il mostro marino. Zorobabele (cf. Esd) e Babilonia il mostro marino. In favore della storicità fu spesso addotto il testo In favore della storicità fu spesso addotto il testo evangelico di Mt 12,40, il cosiddetto "segno di evangelico di Mt 12,40, il cosiddetto "segno di Giona": ma questa conclusione non è richiesta da Giona": ma questa conclusione non è richiesta da alcuno dei tre testi evangelici (Mc 8,11-12; Mt alcuno dei tre testi evangelici (Mc 8,11-12; Mt 12,38-42; Lc 11,29-32).12,38-42; Lc 11,29-32).

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La datazioneLa datazione

La data di composizione si deduce dai dati che La data di composizione si deduce dai dati che precedono. Non ci è dato, finora, di individuare il materiale precedono. Non ci è dato, finora, di individuare il materiale antico del quale, verosimilmente, l'autore si servì, ma si antico del quale, verosimilmente, l'autore si servì, ma si può senz'altro ritenere che l'umanitarismo e l'universalismo può senz'altro ritenere che l'umanitarismo e l'universalismo sono dovuti a lui e al suo tempo, e ciò aiuta a collocare sono dovuti a lui e al suo tempo, e ciò aiuta a collocare cronologicamente l'opera. Le idee espresse sono ben cronologicamente l'opera. Le idee espresse sono ben difficilmente immaginabili nel periodo preesilico; anche il difficilmente immaginabili nel periodo preesilico; anche il particolarismo giudaico è caratteristico dell'epoca particolarismo giudaico è caratteristico dell'epoca postesilica (cf. Ne). Alcuni studiosi pensano che l'autore postesilica (cf. Ne). Alcuni studiosi pensano che l'autore combatta le misure esclusiviste adottate da Esdra e combatta le misure esclusiviste adottate da Esdra e Neemia, ma lo scritto è ben comprensibile anche senza Neemia, ma lo scritto è ben comprensibile anche senza questo preciso riferimento, perché era uno spirito diffuso questo preciso riferimento, perché era uno spirito diffuso all'epoca del postesilio. L'autore viveva in un'epoca nella all'epoca del postesilio. L'autore viveva in un'epoca nella quale non solo Ninive era già stata distrutta (cioè dopo quale non solo Ninive era già stata distrutta (cioè dopo l'anno 612), ma era già avvolta nella leggenda: ci voleva un l'anno 612), ma era già avvolta nella leggenda: ci voleva un intero giorno per percorrerla, aveva centoventimila abitanti, intero giorno per percorrerla, aveva centoventimila abitanti, ecc., digiunarono anche le bestie (3,4.7-8; 4,11).ecc., digiunarono anche le bestie (3,4.7-8; 4,11).

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La datazioneLa datazioneLe prime testimonianze sicure sono il testo del libro Le prime testimonianze sicure sono il testo del libro

del Siracide che parla dei "dodici profeti" (Sir 49,10) e del Siracide che parla dei "dodici profeti" (Sir 49,10) e le parole di Tobia che ricordano chiaramente il nostro le parole di Tobia che ricordano chiaramente il nostro libro esortando il figlio a fuggire da Ninive perché la libro esortando il figlio a fuggire da Ninive perché la città sarà distrutta, come predisse Giona (Tb 14,4.8: la città sarà distrutta, come predisse Giona (Tb 14,4.8: la città era certamente già distrutta). Siccome il Siracide città era certamente già distrutta). Siccome il Siracide risale, come data approssimativa, verso il 190 a.C., il risale, come data approssimativa, verso il 190 a.C., il nostro libro a quell'epoca doveva già godere di nostro libro a quell'epoca doveva già godere di notevole antichità e ascendente, dato che faceva parte notevole antichità e ascendente, dato che faceva parte della letteratura sacra. D'altra parte la composizione della letteratura sacra. D'altra parte la composizione del libro di Tobia si pone tra il IV e il III secolo; è del libro di Tobia si pone tra il IV e il III secolo; è probabile che alla stessa epoca risalga il racconto di probabile che alla stessa epoca risalga il racconto di Giona. La sua fisionomia tardiva è poi confermata Giona. La sua fisionomia tardiva è poi confermata anche dai numerosi aramaismi che vi si riscontrano. anche dai numerosi aramaismi che vi si riscontrano. Anche il messaggio del libro ben si adatta a Anche il messaggio del libro ben si adatta a quest'epoca storica.quest'epoca storica.

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