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IL LEGIONARIO COMMENTARIVS DEL SOLDATO ROMANO NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE ANNO III N . 19 MAGGIO 2016 -

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I DUE VOLTI DELL’IMPERO

Adattato” SU C. Badel e H.Inglebert, La fine dell’Impero d’Occidente – capitolo

de“L’impero Romano in 200 mappe” – Leg edizioni 2015.

PREMESSA

Nel 395 Teodosio, ricalcando quanto circa un secolo prima aveva fatto Diocleziano, divide

l’impero romano in due metà: Occidente e Oriente. Da quel momento in poi l’impero non ritrovò

più la sua unità e nel 476 la parte occidentale vide il suo epilogo con Odoacre che, deposto Romolo

Augusto, riconsegnò le insegne imperiali a Costantinopoli.

L’analisi segue è opera di due storici francesi, Christope Badel e Hervé Inglebert, il cui

contributo è inserito in un capitolo (La fine dell’Impero d’Occidente) del loro libro “L’impero

Romano in 200 mappe” – Leg edizioni 2015.

È un’analisi sintetica ma essenziale, che punta il dito sulle differenze ormai nette tra

Occidente d Oriente e in particolare sulle difficoltà finanziarie dell’ovest imperiale a causa di un

sempre più ridotto gettito fiscale dovuto alla progressiva perdita delle province più ricche e

tributarie.

Flavio Teodosio, conosciuto anche come Teodosio I nato a Coca, in Hispania, nell'attuale Provincia di Segovia

(Castiglia e León) l’11 gennaio 347 e morto a Milano, il 17 gennaio 395, è stato un imperatore romano dal 379 fino

alla sua morte. Fu l'ultimo imperatore a regnare su di un impero unificato e fece del Cristianesimo la religione unica e

obbligatoria dell'Impero; per questo fu chiamato Teodosio il Grande dagli scrittori cristiani e dalle Chiese orientali è

venerato come santo (San Teodosio I il Grande, commemorato il 17 gennaio).

Teodosio nominò suoi eredi con pari dignità i due figli: l'Impero romano d'Occidente al figlio Onorio, mentre l'Impero

romano d'Oriente (poi Impero bizantino, da Bisanzio, la sua capitale) al figlio Arcadio. Alla sua morte, avvenuta nel

395, l'Impero si divise pertanto in due parti, che non furono mai più riunite.

OCCIDENTE E ORIENTE: PERCHÉ COSÌ DIVERSI?

Nel V secolo l’Occidente e l’Oriente romani conoscono destini divergenti. L’Oriente

sopravvive alla difficile situazione degli anni 378-400 (sconfitta di Adrianopoli, insediamento dei

Goti, minacce di Alarico e di Gaina) e nel Vi secolo riesce a riconquistare una parte dell’occidente

romano. In seguito, nonostante altre crisi (gli attacchi di Longobardi, Persiani, Slavi e Arabi nel Vi

e nel VII secolo), diventa l’Impero bizantino e resta per lungo tempo una grande potenza. Al

contrario, l’Impero Romano d’Occidente, malgrado alcuni momenti di tregua, nel V secolo non

riesce a riprendere l’iniziativa e finisce per scomparire.

LE TRE DIFFERENZE STRATEGICHE TRA L’OCCIDENTE E L’ORIENTE

Il controllo del mare

In Oriente, Costantinopoli conserva il dominio sul mare. Nel 400 Gaina (generale goto in

rivolta) non riesce ad attraversare il Bosforo, e dopo il 439 la città ha dei nuovi bastioni marittimi.

In Occidente, i Goti non riescono a passare in Africa nel 411 e nel 415, ma dopo il 425 sono i

Vandali ad essere padroni del mare. Nel 429 passano in Africa, nel 455 saccheggiano Roma e

occupano le isole del Mediterraneo occidentale, nel 460 e nel 468 distruggono le flotte romane.

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Le cinte murarie della capitale

Con la sua duplice cinta muraria teodosiana e i suoi bastioni marittimi Costantinopoli è

inespugnabile ed è in grado di resistere ad un assedio poiché può ricevere approvvigionamenti dal

mare.

Con le sue mura troppo estese per essere efficaci, Roma può essere presa per fame (negli

anni 408-410) e saccheggiata (nel 410, nel 455, nel 472 e negli anni 535-553). Dopo il 402 Onorio

lascia Milano per Ravenna che, protetta dalle paludi e collegata con l’Adriatico, non può essere

conquistata senza una flotta.

Come poteva apparire l’area ravennate nel V secolo comparata anche all’urbanizzazione odierna

(si notino le aree paludose a ovest e la linea di costa più interna con il porto di Classe a est)

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La capacità fiscale

Se Costantinopoli non può difendere i Balcani, il suo dominio sui mari le consente di

proteggere l’Anatolia, la Siria e l’Egitto, che tra il 350 e il 540 vedono crescere la loro popolazione

e la loro prosperità. Per quanto riguarda Roma, non ha la possibilità di difendere allo stesso tempo

le Gallie (407), l’Italia (408) e la Spagna (409). L’Africa, situata al di là del mare, resta fuori

pericolo, ma solo fino al 429. Le capacità fiscali dell’Occidente sono in rapida diminuzione.

I DATI DI STRATEGIA MILITARE DELL’ORIENTE ROMANO

Già insediandosi, rispettivamente, a Nicodemia e a Tessalonica, Diocleziano e Galerio

avevano l’obiettivo di sorvegliare due fronti: il basso Danubio (i Goti) e i Persiani. La fondazione di

Costantinopoli s’inscrive in questa logica strategica. Il trattato con i Goti (332) permette a

Costantino di preparare la guerra contro i Persiani, che domina i regni di Costanzo II e di Giuliano.

Nel 376 Valente pensa di poter utilizzare i Goti di Fritigernio contro i Persiani. La perdita di Nisibis

(363), l’accordo sull’Armenia (387) e la minaccia unna nella regione del Caucaso e in Asia Centrale

inducono i Persiani ad accontentarsi dello status quo, malgrado due limitati conflitti negli anni 421-

422 e 441-442. Costantinopoli può quindi dedicarsi ai Balcani e all’Occidente, ma può battersi solo

su un fronte alla volta.

La guerra persiana tra il 421 e il 422 obbliga a comprare la pace nei Balcani versando un

tributo agli Unni, ma ciò permette di intervenire a Ravenna nel 425. In compenso, dopo la presa di

Cartagine nel 439, Costantinopoli non può aiutare con efficacia l’Occidente contro i Vandali. Invia

una spedizione in Sicilia (441), ma la tensione con la Persia (441-442) e l’attacco di Attila nei

Balcani (442) la obbligano a richiamare le sue truppe. Nel 468, grazie alla pace con la Persia e alla

fine dell’impero di Attila, la spedizione contro i Vandali può aver luogo, ma fallisce.

ORIENTE E OCCIDENTE: IL POSTO DEI BARBARI NELL’ESERCITO

Dopo il 380 accade spesso che le truppe di confine non abbiano un equipaggiamento e un

addestramento adatti alle battaglie in campo aperto. Intorno al 400 i due terzi dell’esercito romano

sono ormai inefficaci, ma il ricorso ai barbari, federati o mercenari, permette di disporre di buoni

soldati da destinare all’esercito centrale. In Oriente, dopo il 400 la reazione antigotica, il ricorso ai

soldati dell’Anatolia (Isaurici) e una capacità fiscale intatta limitano il problema politico degli

eserciti federati sotto comando barbarico. Inoltre, l’assenza di un unico generalissimo permette

all’imperatore di fare da arbitro tra i suoi generali. Con il suo esercito mobile, il potere romano in

occidente non può lottare su più fronti. Stilicone non può battersi in Italia e in Gallia (408-410),

peraltro, non possono essere difese nello stesso tempo. Dinanzi ai Balcani devastati, per giunta, i

barbari danubiani si volgono verso l’Occidente, meno ricco di Costantinopoli ma più facile da

attaccare (Alarico negli anni 401-402 e 408-410; Attila negli anni 451-452).

In Occidente, dopo il 420, Roma può contare su alcuni eserciti di federati sotto comando

barbaro (Goti, Alani, Burgundi, Franchi) e su un esercito di mercenari sotto comando romano (Unni

di Ezio, Germani di Ricimero). Ma la riduzione delle risorse fiscali (devastazione negli anni 402-

417 e più tardi perdita dell’Africa) favoriscono gli eserciti sotto comando barbarico e la fine del

potere imperiale.

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EVENTI NATALE DI ROMA 2016 (24/04/2016)

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LEGIO II BRITANNICA – EPOCA DI COSTANTINO

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MOSTRE ELMI dell’ IMPERO ROMANO: dagli Etruschi a Costantino

mostra di Silvano Mattesini

Ricostruzioni di Silvano Mattesini

Stadio di Domiziano - Via di Tor Sanguigna, 3 (Piazza Navona) - Roma

Il 21 aprile (data simbolo!) è stata inaugurata la mostra in oggetto. Tantissimi elmi di varie epoche settori

(militari e gladiatori) e popoli (etruschi, romani) per una visione di insieme curata dall’esperto Arch.

Silvano Mattesini, già curatore di altre mostre, nonché ricostruttore e rievocatore storico.

Gli elmi romani presenti in questa mostra rappresentano solo una parte del grande patrimonio di reperti oggi

conosciuti e visibili nei vari musei di tutto il mondo, ma la loro classificazione in un unico sito consente una

riflessione complessiva e completa anche in riferimento a quei pezzi dei quali abbiamo solo piccole tracce o

frammenti.

Questa esposizione, che ha uno scopo puramente didattico, fa riferimento ad un periodo storico

relativamente contenuto e inizia dalle esperienze del VII secolo a.C. per poi svilupparsi, fino al IV secolo

d.C.

Tutti questi oggetti, ricostruiti filologicamente, ci offrono la possibilità di avere un quadro generale molto

puntuale sulla evoluzione degli elmi militari romani, delle loro caratteristiche funzionali ed estetiche, in una

carrellata completa ed unica nel suo genere. Il visitatore ha così la possibilità di rivivere, momento dopo

momento, l’evoluzione dei singoli pezzi nelle varie epoche -vissute anche su distanze temporali di pochi

anni - e può comprendere come la trasformazione funzionale di taluni modelli avvenisse in risposta ed in

funzione al tipo di armamento adottato dal nemico ed in funzione alle sue nuove tecniche di combattimento.

Ci sono ricostruzioni particolarmente originali e a noi poco note, tratte da reperti antichi, che ci

fanno comprendere come ben poco conosciamo del panorama complessivo dell’armamento militare romano

che si è sviluppato ed organizzato in oltre 1000 anni di storia, solo in Occidente.

Orario Tutti i giorni 10.00-19.00 (no giorno di chiusura)

Sabato 10.00-20.00 La biglietteria chiude 30 minuti prima Termine Mostra 4 Settembre 2016

Informazioni e contatti: 06 45 68 61 00 – [email protected]

DATE STORICHE Il 22 maggio del 337 moriva a Nicomedia Flavio Valerio Aurelio Costantino, conosciuto anche

come Costantino il Grande e Costantino I. Costantino è una delle figure più importanti dell'Impero

romano che riformò largamente e nel quale favorì la diffusione del cristianesimo. Tra i suoi

interventi più significativi, la riorganizzazione dell'amministrazione e dell'esercito, la creazione di

una nuova capitale a oriente (Costantinopoli) e la promulgazione dell'Editto di Milano sulla libertà

religiosa.

Dopo 1120 anni, nello stesso giorno, moriva una paladina del Cristianesimo, Santa Rita da Cascia.

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ROMARS – SERVIZIO D’ORDINE SECURITAS Lunedì 4 aprile, gli associati ROMARS Paolo Belocchi, Valter Cau, Giacomo Cirsone, Alessandro Concetti hanno prestato servizio d’ordine in occasione della visita di S.E. Cardinale T. Michael Dolan alla Parrocchia di N.S. di Guadalupe. Il cardinale ha infatti officiato una messa per oltre 100 americani giunti a Roma per il Giubileo. Il servizio d’ordine (con le pettorine SECURITAS –ROMARS) ha collaborato insieme alle forze di Carabinieri e Polizia di Stato (in divisa e in borghese) vista l’importanza del prelato e la delicata situazione politica

Numeri pubblicati 1) Soldati di Roma (esaurito)

2) V SECOLO: IL PROTO MEDIOEVO

3) Orazio Coclite (esaurito)

4) IL DOMINIO DI SOISSON

5) LE COORTI URBANE

6) LA LANCIA DEL DESTINO

7) BURGH CASTLE

8) IL PERIODO ROMULEO

9) L’ARCO RACCONTA … LA CAMPAGNA D’ITALIA DI COSTANTINO

10) ZENOBIA, REGINA DI PALMIRA

11) 284-395, IL PRIMO TARDO IMPERO

12) IL PRETORIANO DI CRISTO

13) MAGNVS MAXIMVS

14) IL GIORNO DELL’ALLIA

15) I MISTERIOSI ARCANI

16)LA VIA DEL TRIONFO

17)L’ASSEDIO DI MASADA

18)DE REDITV SVO

19)I DUE VOLTI DELL’IMPERO ROMANO (per gli arretrati cartacei indirizzare la richiesta a [email protected]

CONTATTI:

3332765818---3883683997

ROMARS legio secunda britannica legioiibritannica.altervista.org/ [email protected]

NATALE DI ROMA 2016

Consul Flavius – Britanni Caledoni Ausiliari – Optio Quintus