Il Legame Spezzato Tra Psicanalisi e Letteratura, Di Emanuele Trevi - La Lettura 30.06.2013

download Il Legame Spezzato Tra Psicanalisi e Letteratura, Di Emanuele Trevi - La Lettura 30.06.2013

of 2

Transcript of Il Legame Spezzato Tra Psicanalisi e Letteratura, Di Emanuele Trevi - La Lettura 30.06.2013

  • 7/28/2019 Il Legame Spezzato Tra Psicanalisi e Letteratura, Di Emanuele Trevi - La Lettura 30.06.2013

    1/2

    Romanzi Torna Gradiva, un libro da spiaggia che offr a Freud e Jung conferme alle loro teorie

    i

    Cari psicoanalisti leggete Kingdi EMANUELETREVI

    La scienza dellanima oggi trascura la letteraturaA Saramago e Ford preferisce biologia e statistica

    WILHELM JENSENGradiva

    Una fantasia pompeiana

    DONZELLITraduzione di AnnaLucioni Dal Collo

    (con 50 illustrazionioriginali e una postfazione

    di Cecilia Capuana)Pagine 178, e 23

    A destra illustrazionedi FRANCESCA CAPELLINI

    abbastanza comune affermareche per amore si arriva a delirare,eppure il desiderio e il delirio, inquellassurdo labirinto che lamente umana, possono anche di-

    ventar e feroci antagonisti . Chi nega o inqualunque modo scaccia dalla coscienza ilproprio desiderio, sta gi delirando. E nonc energia mentale pi potente, si direb-

    be, di quella dellerrore e dellautoinganno.Per certi individui, rivelare a se stessi ciche veramente amano limpresa pi diffi-cile. Tale il loro orrore della verit, chesono capaci di costruire interi mondi fittiziper seppellirla pi a fondo che possono.Ma pi di tanto, per quanto si sforzino,non possono. Ed qui che cominciano iguai. Tra i narratori pi efficaci di questaingegnosa trappola psicologica, il prolifico

    Wilhelm Jensen occupa un posto del tut to

    particolare. Da poco ristampata con le bel-lissime illustrazioni di Cecilia Capuana Gra-diva (Donzelli) lunica sua opera, tra le de-cine che ne scrisse, ad essergli sopravvissu-ta. Lo scrittore tedesco pubblic questa fan-tasia pompeiana, come la defin, nel 1903,quando era gi avanti con gli anni e allapi-ce di una vasta ma effimera fama.

    Sarebbe un vero peccato se anche Gradi-va fosse scivolata nellinesorabile gorgodelloblio. A rileggerlo oggi, questo breveromanzo sentimentale-archeologico, ma-scherato da storia di spettri, conserva unanotevole forza di persuasione. Com noto,

    per, a garantire allopera la sua durata neltempo non furono n i lettori di narrativan i critici letterari, ma linteresse, quasi

    vampiresco, di Sigmu nd Freud. questacircostanza a rendere del tutto eccezionalela fortuna delloperetta di Jensen. Fu CarlGustav Jung, nellaprile del 1906, a metterein mano a Freud Gradiva. Erano ancora lon-tani, Freud e Jung, dalla clamorosa rotturadel 1912. Erano i tempi eroici della Societdi Vienna, e quegli eccezionali speleologiprocedevano solidali, come fossero legatiin cordata, nei cunicoli e nelle voragini del-la coscienza umana. Le loro idee provocava-no una generale diffidenza, che rafforzavala solidariet fra gli iniziati. Ad ogni modo,il romanzo di Jensen, intessuto comera difantasie deliranti e sogni rivelatori, e perva-so da una potente corrente erotica, fece let-teralmente balzare Freud sulla sedia. Du-

    rante le vacanze estive, trascorse comedabitudine allHotel du Lac di Lavarone,

    Freud si mise allopera componendo quel-lo che sarebbe destinato a rimanere unodei suoi saggi pi limpidi e belli, intitolato

    Il delirio e i sogni nella Gradiva di W.Jensen, pubblicato la prima volta nel 1907.Quando si dice (giustamente) che Freud un grande scrittore, a testi come questoche bisogna pensare. Dando fondo alle sueinnate qualit di narratore Freud riscrisseGradiva creando quello che Giorgio Man-ganelli avrebbe definito un libro paralle-lo. Ci si pu rendere conto del valore e del-limportanza dellimpresa servendosi di un

    vecchio ma u tilissimo lib ro curato nel 1961da Cesare Musatti, intitolato Gradiva, cheristampa insieme il romanzo di Jensen e ilsaggio di Freud, accompagnati da un intel-ligentissimo commento.

    Linteresse dellautore dellInterpretazio-ne dei sogni per le avventure italiane del

    giovane archeologo tedesco Norbert Ha-nold pi che giustificato. La sua una vi-cenda che rende manifesto, in modo mol-to pi efficace di qualunque trattazionescientifica,il funzionamento della rimozio-ne, che dei meccanismi della psiche uma-na il pi pericoloso e gravido di conse-guenze. Leroe di Jensen ha consacrato lesi-stenza alla sua unica passione, larcheolo-gia. Solo al mondo, le uniche figure femmi-nili che ha considerato sono fatte di mar-mo e di bronzo. E di una di queste figurearriva addirittura a innamorarsi. O perlo-meno, cos lui stesso crede che vadano le

    cose. Si tratta, ad ogni modo, di unoperadarte realmente esistente, e conservata aiMusei Vaticani: il bassorilievo di una fan-ciulla velata che cammina, dirigendosi chis-s dove, sollevando con la mano un lembodella veste. Lelemento pi notevole dellafigura la posizione del piede destro, solle-

    vato in maniera quas i perpendicol are alsuolo. questo particolare che genera inNorbert una vera ossessione per lopera co-s leggiadra di un ignoto artista greco, dalui ribattezzata Gradiva, colei che avan-za, versione femminile dellepiteto che inlatino accompagnava abitualmente Marte.

    Un miste rioso conca tenars i di sogni epremonizioni induce Norbert a partire daun giorno allaltro per lItalia, finendo percercare le tracce della Gradiva tra le rovinedi Pompei. E in effetti, la incontrer, ma incarne ed ossa. Ma non si tratta di uno spet-

    tro autorizzato a vagare nella luce del solenellora meridiana, come crede il giovanearcheologo, ma della ben concreta e vivaZoe Bertgang, vicina di casa di Norbert esua amica dinfanzia, ben decisa a sposar-lo. questo personaggio femminile linven-zione pi riuscita di Jensen, e la sua strate-gia finisce per affascinare Freud molto pidei sintomi di Norbert. Zoe comprende al

    volo che il giovane non solo lha totalmen-te dimenticata, ma la crede un fantasmadel passato, morta a Pompei nelleruzionedel Vesuvio del 79 dopo Cristo. Ma la peg-giore strategia da usare con un delirante

    Sintomi e cureSe Edipo limmagine

    delluomo afflittodalla nevrosi, la figura

    femminile del bassorilievorappresenta il guaritore

    RRR

  • 7/28/2019 Il Legame Spezzato Tra Psicanalisi e Letteratura, Di Emanuele Trevi - La Lettura 30.06.2013

    2/2

    quella di sbattergli in faccia la realt, nudae cruda. Per tirare a s Norbert, serve unalenza pi sottile. Sar necessario accettare

    il particolare ordine di realt in cui viveNorbert, e aspettando di scardinarlo, pre-starsi al ruolo del fantasma della fanciullapompeiana morta sotto le ceneri del vulca-

    no. fin troppo ovvio osservare come que-sta tecnica di guarigione finisse per affasci-nare Freud molto pi dei sintomi del deli-

    rio e dei sogni di Norbert. Si pu dire, sen-za paura di esagerare, che quella di Gradi-va agli occhi di Freud sia unallegoria nonmeno importante di quella di Edipo. Se Edi-po limmagine pi universale delluomoafflitto dalla nevrosi e imprigionato daisuoi sintomi, ebbene Gradiva, in questostupendo teatro di marionette preso a pre-stito dalla letteratura, rappresenta tutte le

    virt di colui che, seduto allaltro capo delfamoso divano, tiene fra le dita il filo, fragi-le e prezioso, della guarigione. Scaltra, se-ducente, dotata di empatia a capacit intui-

    tive, Gradiva la santa patrona di tutti glistrizzacervelli a venire. Con limportantedifferenza, per, che sia Freud che Musattitengono molto a segnalare, che se Zoe alla

    fine del romanzo convola a giuste nozzecon il suo stordito Hanold, non altrettantopossono fare lanalista e il suo paziente,che dovr scegliere un reale oggetto damo-

    re una volta emerso dalle ceneri pompeia-ne della rimozione.Chiuse le due Gradive, quella di Jensen e

    quella di Freud, il lettore doggi potr pro-vare un senso di malinconia, considerandoquanto sia ormai diventata profonda e irre-versibile la separazione fra psicoanalisi eletteratura. come se la prima, tutta affan-nata a conquistarsi i suoi galloni scientifi-

    ci, abbia deciso di volgere le spalle, conuna buona dose di ingratitudine, a quel-linaffidabile e ciarliera sorella. vero chemoltissimi libri contemporanei di psicolo-

    gia sono letteralmente infarciti di citazioniletterarie e cinematografiche. Ma le citazio-ni, per loro natura, sono frammenti e relit-ti. Vengono facilmente piegate alle finalit

    del discorso che le ingloba. Lampeggianonella loro bellezza e vengono rapidamentedimenticate. Non producono mai immagi-ni totali, capaci di segnare le svolte della

    conoscenza. Lo psicoanalista, sbagliando,non si sogna pi di andare in cerca di nuo-vi Edipi e di nuove Gradive nei libri di Ste-phen King, o di Richard Ford, o di Jos Sa-ramago. E anche la letteratura ha una buo-na parte della colpa. Saccheggiando da unsecolo la psicologia del profondo, ha persoogni forma di innocenza. A uno psicologodi oggi, non pu che fornire lidea di una

    minestra riscaldata. Mentre lentusiasmodi Jung e Freud perGradiva dipendeva inbuona parte dal fatto che Jensen, pur essen-do arrivato cos vicino alle loro scoperte,

    non avesse mai nemmeno sfogliato Linter-pretazione dei sogni.Per cercare le sue conferme pi impor-

    tanti, la scienza della psiche preferisce or-

    mai battere i pi severi sentieri della stati-stica, della biologia, delle scienze cogniti-ve. Si potrebbe dire che, come il giovaneHanold di Jensen aveva rimosso la sua Zoe,illudendosi di amare una statua antica, co-s la psicoanalisi ha rimosso il potere sim-bolico, la forza di persuasione della grandeletteratura. Ma tutte le rimozioni, lo inse-gna la scienza stessa, si trasformano in sin-tomi ben peggiori di ci che si sotterra. Ri-schiano, insomma, di trasformare in delirianche i saperi pi complessi ed accademi-camente corazzati.

    RIPRODUZIONE RISERVATA