IL MUSEO DEL MONDO 27 - Due figure nell’erba di Francis Bacon (1954) - La Repubblica 30.06.2013

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  • 7/28/2019 IL MUSEO DEL MONDO 27 - Due figure nellerba di Francis Bacon (1954) - La Repubblica 30.06.2013

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    RCULT 56

    DOMENICA 30 GIUGNO 2013

    llaa RReeppuubbbblliiccaaIL MUSEODELMONDOMELANIA MAZZUCCO

    FOTODIBASSOCANNARSA

    LARTISTA

    Francis Bacon(Dublino, 1909Madrid, 1992). Threefigures in a roomCrucifixion sonoalcuni dei suoi ciclipittorici piconosciuti, insiemeal ciclo inspiratoal ritratto di PapaInnocenzo Xdel Velasqueze agli autoritrattidella serie Head

    un quadro che disorienta. Le pen-nellate caotiche, a creare un tap-peto tattile, organico; i colori cola-ti sulla tela; limmagine nit ida ai la-ti e liquefatta al centro, come inuna fotografia con lesposizionesbagliata, incapace di fermare ilmovimento. E un quadro che pro-voca. Per la forma, il soggetto e per-

    fino il titolo, che richiama la termi-nologia accademica: Due figurenellerba. Nel 1954, anno in cui fudipinto, larte astratta ha sopraf-fatto larte figurativa e condannatoil soggetto come inutile zavorradella tradizione. Bacon si ostina aconservare lapparenza delle cose.

    Siamo nello stesso tempo den-tro una sorta di camera della tortu-ra recintata da una struttura tu-bolare simile a un ring e da un pan-neggio simile a un sipario di teatro e allaperto, su un prato: i filiderba, fittissimi, sembrano mossidal vento. La struttura imprigionae nello stesso tempo protegge ledue figure avvinghiate che lottanofuriosamente. La loro pelle si com-penetra con lerba, metamorfo-sandosi in essa. I loro corpi si con-giungono sino a fondersi luno nel-laltro. Il coagulo di carne che ne ri-

    sulta assume una forma animale-sca. Lenigmatico rettangolo nero,che occupa la parte inferiore dellatela, respinge lo spettatore comeuno specchio cieco lo tiene a di-stanza.

    Bacon non dipingeva dal vivo,davanti al modello reale. Preferivapartire da una fotografia. Nel suostudio ammucchiava in un mag-matico caos ci che aveva visto eselezionato: foto di boxeurs, cal-ciatori, cani, dittatori, amici, fotomediche ritagliate da libri sullemalattie della bocca, radiografie dicavi orali, studi di anatomia e dise-gni di nudi di Michelangelo, il foto-gramma della bambinaia dellaCo-razzata Potmkine il pastello di unnudo femminile di Degas, ritrattidi antichi maestri riprodotti coi co-lori saturi o sballati. La manipola-zione di un testo altrui gli garanti-

    va pi autonomia di espressione enella libert della creazione la pro-miscuit delle immagini generavaimprevedibili associazioni, incon-sce e non intenzionali. Fra i suoiquadri pi celebrati figurano glistudi che realizz, a partire dal1950, dal Ritratto di Innocenzo XdiVelzquez, alla Galleria Pamphilj.Quel quadro di papa in porpora os-session Bacon per tutta la vita.Eppure, nemmeno quando vennea Roma, nel 1954, sent la curiositdi vederlo.

    Due figure nellerba nasce dauna fulminante combinazione.Michelangelo e Muybridge si so-no fusi nel mio spirito ha dichia-rato Bacon pu darsi che io abbiaappreso da Muybridge qualcosasulle posizioni e da Michelangelola grandezza della forma. A Mi-chelangelo Bacon attribuiva i nudimaschili pi voluttuosi della storiadellarte; di Eadweard Muybridgeinvece lo assillavano le sequenzesulla meccanica del movimentoumano (pubblicate in volume nel1887, avevano influenzato ancheDegas).Two men wrestlingcoglie-va due lottatori nudi avvinghiatisul tappeto di unarena. Nel 1953 la

    foto era gi servita a Bacon comestruttura di base per Two figures:Due figure nellerba pu conside-rarsi il secondo pannello di un dit-tico immaginario.

    Ma, come sempre, Bacon operauna deformazione o registra-zione distorta. E ai corpi fotogra-fati sovrappone corpi reali. I duemaschi si danno battaglia suller-ba, ma non stanno praticandosport. E come se Bacon accendes-se i fari della macchina, investen-doli di una luce abbagliante. Siamovoyeur di una scena di violenza o disesso o piuttosto di entrambe: disesso violento. Nessuno aveva maiosato mostrare latto che per ognisociet e convenzione artistica ilpi osceno indicibile e non rap-presentabile. Tollerato ipocrita-mente nel segreto di una camerada letto, ma a volte nemmeno inquello. Nel 1954 in molti stati la so-domia era ancora perseguita pe-

    nalmente, e in Inghilterra paesein cui Bacon, nato a Dublino, vive-va dopo la giovinezza trascorsa aParigi e Berlino lomosessualitdivenne legale solo nel 1967. Duefigure nellerbafu esposto a Parigi ea Roma, ma nessun museo pubbli-co lha acquistato.

    A Bacon per non interessascandalizzare n sedurre. Refrat-tario a ogni messaggio politico omorale, non intende rivendicarealcunch, n mettere in piazza lasua vita privata (bench qualcunoabbia voluto identificare nelleDuefigurelui stesso e il suo amante).Dagli anni 40 pratica una pitturaaggressiva, monumentale e di-sturbante, popolat a da ammassi dicarne sanguinolenta, bocche ur-lanti senza volto, membra sfatte ebestiali. I suoi sostenitori ritengo-no che quelle figure mostruoseesprimano la disperazione dellu-manit massacrata dalla dittatura

    e dalla guerra mondiale, e in so-stanza la solitudine e la disperazio-ne delluomo contemporaneo. Isuoi detrattori la trovano solo re-pellente. Lui ritiene che larte siasempre un modo di reinventareci che viene chiamato reale,strappando il velo che lo offusca: ela realt nuda non ha nulla di spiri-tuale o trascendente, materia,carne, violenza. Luomo unacreatura futile, un corpo destinatoalla disgregazione , e la sua vita nonha significato n scopo. Lartistapu solo tentare di registrare isuoi sentimenti riguardo a certe si-tuazioni, rimanendo il pi possibi-le vicino al suo sistema nervoso.Due figure nellerba pi indefini-to del predecessore senza erba, etalvolta lo si vede perfino nellepubbliche mostre. Eppure trasudaun erotismo selvaggio. Dal tempodi Michelangelo nessuno avevarappresentato il corpo virile con si-

    mile oltranza.Bacon non pone limiti alla rap-

    presentazione. Dipinger un nudomaschile seduto sulla tazza delcesso. Mentre vomita e muore. Di-pinger altre volte anche i due ma-schi a letto, su un materasso o inuna stanza. Il tema claustrofobicodella figura in un interno rin-chiusa come una bestia in gabbia,e incorniciata e isolata nello spazioda intelaiature, trespoli, sipari pu anzi essere considerato il pipropriamente suo. Quello di Duefigure nellerba insomma uno deisuoi temi ossessivi. Anni dopo, Ba-con spieg allintervistatore-bio-grafo che questo era un soggettosenza fine. Davvero, non c biso-gno di nessun altro. Alla fine, sitratta del desiderio di passare daun corpo allaltro, di sciogliere iconfini della pelle e diventare uno.Chiunque pu riconoscervisi.BURNE-JONES

    Il destino compiuto(28 aprile)

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    (21 aprile)

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    Quei corpi maschili avvinghiati nellerbahanno la potenza dei nudi di MichelangeloLOPERA

    FrancisBaconDue figurenellerba(1954)