Il latte parla delle fattorie fiandino

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30 suo trend di crescita, sulla differenziazione dell’offerta con la sua linea a caglio vegetale Kinara, sul nuovo burro ‘1889’ e sulla Sele- zione Fiandino, un formaggio grana a lunga stagionatura. Dirigono il Gruppo, Egidio e Mario Fiandino. Mario Fiandino, oltre tre secoli di sto- ria casearia alle spalle…! Fu Stefano Fiandino che nel ‘700 diede inizio alla tradizione casearia dei Fiandino qui a Cuneo. Questo nostro avo, allevatore e casaro milanese, decise di trasferirsi a Demonte un comune del cuneese per con- tinuare la sua attività agricola. Da quel lon- tano giorno, parecchie generazioni si sono F ondate ai primi del ‘900, ma con una tradizione casearia di più di trecento anni, le Fattorie Fiandino di Villafalletto (Cu- neo) sono una realtà fortemen- te radicata sul territorio. L’azienda utilizza per la caseificazione il latte del suo alleva- mento di Brune Alpine e quello raccolto in stalle in un raggio di soli 15 km per produrre, oltre a Grana Padano DOP, formaggi con ca- glio vegetale e un burro ‘da panne riposate’ ispirati alla tradizione casearia occitana. Giunto alla terza generazione, il Gruppo Fiandino - che ha un fatturato intorno ai 10 milioni di euro e lavora circa 500 quintali di latte al giorno - punta oggi, per continuare il il latte gennaio 2010 I Protagonisti di Roberto Tognella Formaggi e burro dalla tradizione occitana Storica presenza nel cuneese dai primi del ‘900, con una tradizione risalente addirittura al XXVIII secolo, le Fattorie Fiandino da alcuni anni hanno puntato sulla differenziazione delle produzioni, affiancando al tradizionale Grana Padano DOP formaggi ottenuti con caglio vegetale e burro prodotto da ‘panne riposate’. Territorialità e qualità identificano e contraddistinguono questa azienda Egidio e Mario Fiandino (da destra), dirigono Il Gruppo Fattorie Fiandino di Villafalletto

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articolo sulle fattorie fiandino della rivista il latte

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suo trend di crescita, sulla differenziazione dell’offerta con la sua linea a caglio vegetale Kinara, sul nuovo burro ‘1889’ e sulla Sele-zione Fiandino, un formaggio grana a lunga stagionatura. Dirigono il Gruppo, Egidio e Mario Fiandino.

Mario Fiandino, oltre tre secoli di sto-ria casearia alle spalle…!Fu Stefano Fiandino che nel ‘700 diede inizio alla tradizione casearia dei Fiandino qui a Cuneo. Questo nostro avo, allevatore e casaro milanese, decise di trasferirsi a Demonte un comune del cuneese per con-tinuare la sua attività agricola. Da quel lon-tano giorno, parecchie generazioni si sono

Fondate ai primi del ‘900, ma con una tradizione casearia di più di trecento anni, le Fattorie Fiandino di Villafalletto (Cu-neo) sono una realtà fortemen-

te radicata sul territorio. L’azienda utilizza per la caseificazione il latte del suo alleva-mento di Brune Alpine e quello raccolto in stalle in un raggio di soli 15 km per produrre, oltre a Grana Padano DOP, formaggi con ca-glio vegetale e un burro ‘da panne riposate’ ispirati alla tradizione casearia occitana. Giunto alla terza generazione, il Gruppo Fiandino - che ha un fatturato intorno ai 10 milioni di euro e lavora circa 500 quintali di latte al giorno - punta oggi, per continuare il

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I Protagonisti■ di Roberto Tognella

Formaggi e burro dalla tradizione occitana

Storica presenza nel cuneese dai primi del ‘900, con una tradizione risalente addirittura al XXVIII secolo, le Fattorie Fiandino da alcuni anni hanno puntato sulla differenziazione delle produzioni, affiancando al tradizionale Grana Padano DOP formaggi ottenuti con caglio vegetale e burro prodotto da ‘panne riposate’. Territorialità e qualità identificano e contraddistinguono questa azienda

Egidio e Mario Fiandino (da destra), dirigono Il Gruppo Fattorie Fiandino di Villafalletto

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succedute mantenendo questa vocazione lattiero-casearia, fino a Magno Fiandino, ‘nonno Magno’, che nei primi anni del seco-lo scorso sposta l’attività della famiglia da-gli alpeggi di montagna a Villafalletto dove ancor oggi ha sede il Gruppo Fiandino. Nel secondo Dopoguerra l’azienda produce Emmental e, in seguito, con la nascita della Denominazione di Origine Protetta del Gra-na Padano nel 1954, abbraccia questa pro-duzione. Per molti anni il Caseificio Fiandi-no diviene un’azienda monoprodotto e solo nella storia più recente il Grana Padano DOP viene affiancato da altri formaggi ispi-rati alla tradizione occitana, tramandata dai nostri avi, e da un ‘burro da panne riposate’ storicamente presente nelle produzioni ca-searie dei Fiandino.

Differenziare l’offerta è stata una ne-cessità per superare le difficoltà di mercato in cui versa il Grana Padano DOP? Diciamo che gli incrementi produttivi del nostro Gruppo sono stati rivolti verso altri prodotti, sia per evitare di inseguire una cre-scita non in linea con un’azienda che resta a conduzione famigliare/artigianale, sia per individuare nuovi sbocchi di mercato verso i quali orientare il nostro sviluppo futuro. È un dato di fatto, comunque, che il comparto del Grana Padano versi da parecchio tempo in una crisi profonda e molti produttori, per far fronte al continuo ribasso del prezzo del prodotto, abbiano orientato le loro produ-zioni verso altri formaggi meno inflazionati e più remunerativi.

Avete quindi puntato sui formaggi a ca-glio vegetale, su Selezione Fiandino e sul burro…L’idea di sviluppare una linea di formaggi a caglio vegetale Kinara – che oggi compren-de Lou Bergier, Frumage Baladin, la Toma del Fra’ – nasce circa due anni e mezzo fa, per caso, da un problema tecnologico ri-scontrato nel nostro formaggio alla birra di pezzatura più piccola. Il formaggio tendeva a stagionare troppo rapidamente asciugan-do in maniera eccessiva la pasta. Attingen-do agli appunti di nonno Magno, abbiamo scoperto che l’impiego di caglio vegetale, producendo un effetto proteolitico più accentuato, rallenta l’asciugatura del pro-dotto. Si è quindi deciso di far tesoro del-

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l’esperienza del nostro avo e di iniziare una sperimentazione utilizzando in caseifica-zione il caglio vegetale ottenuto da Cynara cardunculus, il cardo selvatico, una pianta appartenente alla flora autoctona delle no-stre zone e utilizzata da secoli dai nostri margari come alternativa al caglio animale: in passato, infatti, sulle nostre montagne nessun contadino si sarebbe mai sognato di sacrificare un vitello per ottenere dal suo abomaso il caglio per la caseificazione del latte, così dall’empirismo dei nostri pastori casari sono state scoperte le proprietà coa-gulanti del fiore di cardo selvatico messo a macerare nell’aceto.

L’esperimento riuscì.Utilizzando il caglio vegetale per coagulare il latte non soltanto risolvemmo il nostro pro-blema ma riscontrammo dei miglioramenti

sorprendenti anche per quanto riguarda gli aspetti organolettici del formaggio. In quel momento si aprì, di fatto, un mondo tutto da esplorare, potenzialità inespresse per lo sviluppo di una serie di nuovi prodotti ispi-rati alla tradizione o alle esigenze moderne. Avviammo quindi una sperimentazione in collaborazione con l’Università del Gusto di Pollenzo che, dopo più di due anni di intenso lavoro, ha portato allo sviluppo di una serie di formaggi nuovi che oggi appar-tengono alla nostra linea Kinara.

In tema di caglio vegetale c’è un po’ di confusione sul mercato…Del termine caglio vegetale spesso si abusa. Alcuni prodotti riportano in etichetta la dici-tura caglio vegetale anche quando il formag-gio viene prodotto utilizzando coagulante microbico. Noi, con il marchio depositato

Dal 1954 il Gruppo Fattorie Fiandino produce Grana Padano DOP

Sala di lavorazione del formaggio Grana. Il Gruppo Fiandino lavora circa 500 quintali di latte al giorno provenienti dal proprio allevamento e dalle stalle limitrofe

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I Protagonisti

Kinara, abbiamo voluto garantire l’utilizzo di solo caglio di origine vegetale ottenuto esclusivamente dalla pianta Cynara car-dunculus e, per fare ulteriore chiarezza su questo ingrediente, abbiamo creato un blog sul web aperto a tutti: www.cagliovegetale.it. Su questo blog il consumatore può tro-vare i link di alcune aziende che utilizzano vero caglio vegetale per la produzione dei loro formaggi e informazioni sulle peculia-rità di questo ingrediente che, oltre a essere l’unico coerente con il pensiero vegetaria-no, ha il vantaggio di conferire ai formaggi, grazie al suo particolare effetto proteoliti-co, delicatezza di profumi, morbidezza e cremosità uniche.

Nella linea Kinara c’è anche il vostro formaggio alla birra.Frumage Baladin, il nostro formaggio alla birra, esprime la forte connotazione territo-riale di tutti i prodotti del Gruppo Fiandi-no. Questo formaggio nasce dall’incontro della nostra azienda con Baladin, un mi-crobirrificio artigianale qui in provincia di Cuneo, riconosciuto ormai a livello mon-diale per la qualità e l’originalità delle sue birre. Da una comunione di intenti e di ve-dute, abbiamo sviluppato un formaggio uni-co nel panorama caseario italiano e interna-zionale, prodotto con tecnologia brevettata utilizzando una birra creata su nostre spe-

cifiche alla quale viene aggiunta una misce-la di malti d’orzo finemente tostati che gli conferiscono un gusto di cacao torrefatto. Un formaggio da assaggiare e da scoprire per intero, crosta compresa! Crosta di colo-re marrone scuro puntinata e retinata, dai profumi molto intensi di caffè e di cacao, massaggiata con una miscela di malti d’orzo imbevuta di birra.

Forte connotazione territoriale a par-tire dal latte di caseificazione…Per tutte le nostre produzione utilizziamo esclusivamente latte proveniente dal no-stro allevamento di Brune Alpine e da altri della zona. Allevamenti, questi ultimi, con i quali abbiamo spesso un rapporto storico, generazionale, basato sulla reciproca fidu-cia che ci garantisce il conferimento di una materia prima di elevata qualità.

Altra specialità del Gruppo Fiandino è il burro.La nostra azienda produce burro da diver-se generazioni. Da questa lunga esperienza nasce oggi ‘1889’, un burro assolutamente innovativo per il mercato italiano, ottenuto da una tecnologia antica di cui sempre non-no Magno parla nei suoi appunti in lingua occitana. ‘1889’ è commercializzato nelle sue due versioni: dolce e salato.

Possiamo parlare di questa tecnologia?Nella confezione si sottolinea che il burro è prodotto da ‘panne riposate’. Questa è in estrema sintesi la tecnologia produttiva particolare che differenzia il nostro pro-dotto da altri presenti sul mercato. Oggi la tecnologia consolidata di burrificazione prevede l’utilizzo di fermenti selezionati e di aromatizzanti. Nella nostra tecnologia per ‘panne riposate’, le panne ottenute per

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Per continuare il suo trend di crescita, il Gruppo negli ultimi anni ha puntato sulla differenziazione dell’offerta con la sua linea a caglio vegetale Kinara, sul nuovo burro ‘1889’ e sulla Selezione Fiandino, un formaggio Grana a lunga stagionatura

Dall’incontro del Gruppo Fattorie Fiandino con il microbirrificio Baladin, nasce Frumage Baladin, un formaggio alla birra unico nel panorama caseario italiano e internazionale, prodotto con tecnologia brevettata

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centrifugazione vengono lasciate acidificare naturalmente per 72 ore. Il segreto di questo processo è quello di portare la panna a precisi valori di pH sfruttando determinate tempera-ture che favoriscano la crescita della micro-flora corretta, l’unica in grado di sviluppare gli aromi e i sapori desiderati (compreso il ricercato retrogusto ‘mandorla’) senza l’ag-giunta di altri additivi.

Un processo che implica costi produttivi più elevati. La qualità paga ancora in un mercato come quello del burro?La nostra è un’azienda che non intende ab-bandonare la sua connotazione a carattere familiare/artigianale. Proprio per questo mo-tivo abbiamo sempre puntato sulla qualità dei nostri prodotti, scegliendo ingredienti e tecnologie più onerosi. Qualità che a mio avviso, oggi più che in passato paga: il con-

sumatore è attento ai prodotti che consuma, anche se, per quanto riguarda l’ambito ca-seario, questo vale maggiormente per i for-maggi rispetto al burro.

Puntare su un burro innovativo rappre-senta quindi una sfida che avete deciso di affrontare?L’idea di sviluppare un nuovo burro, il ‘1889’, nasce quando François Régis Gaudry - ap-prezzato giornalista e gourmet francese en-tusiasta del nostro burro assaggiato per caso in un albergo stellato di Cannes - decide di scrivere una positivissima recensione sul suo blog. Ricevere un elogio così importante da un esperto culinario francese su un pro-dotto come il burro, per il quale la Francia vanta impareggiabili produttori, è stata una soddisfazione indescrivibile che ci ha spinto a intraprendere il progetto ‘1889’ per affinare

ulteriormente questa nostra produzione. Un progetto singolare perché ci siamo affidati, per individuare il burro ‘ideale’, a un sondag-gio, utilizzando una scheda di degustazione che ha coinvolto esperti del settore, ristora-tori, gourmet, ma anche massaie e famiglie italiane. A loro abbiamo sottoposto tre di-verse varianti del nostro burro ‘1889’, quelle che a nostro parere, dopo parecchie prove di burrificazione, ci erano sembrate in assoluto le migliori per qualità e connotazioni organo-lettiche. Il risultato non è stato univoco e cia-scuno dei tre prodotti ha riscosso gradimenti per alcune sue peculiarità. Questo ci ha porta-to a cercare di riunire in un nuovo burro tutti i pregi dei tre prodotti campione. Il ‘1889’ è quindi il ‘distillato’ di questo lungo lavoro, del prezioso aiuto di un ampio panel di assaggia-tori i cui commenti, a volte davvero originali, sono riportati sull’incarto del prodotto.

Del ‘1889’ c’è anche una versione salata…Una versione ‘demi sel’ al 2% circa di sale marino, un sale particolare che utilizziamo anche per i formaggi della linea Kinara e che proviene da un piccolo presidio Slow Food: le Saline Culcasi di Trapani.

I consumi di burro salato in Italia sono molto bassi. Un prodotto poco conosciu-to o poco apprezzato?Penso che il ridotto consumo di burro sala-to sia dovuto più a una scarsa disponibilità del prodotto nel banco frigo che a una reale assenza di gradimento da parte del consu-matore. Dai primi riscontri, il nostro ‘1889’ salato sembra molto apprezzato e a volte addirittura preferito alla versione dolce. Per questo siamo convinti che il nostro prodotto potrà avere una sua nicchia di mercato.

Dopo la linea Kinara e il burro ‘1889’ qualcos’altro bolle in pentola?Abbiamo già alcune idee per sviluppare nuo-vi formaggi, sempre per quanto riguarda la li-nea Kinara. Formaggi che come tutti i nostri prodotti saranno caratterizzati da una spic-cata territorialità. Territorialità che esprime-remo in maniera ancora più marcata con il progetto di creare a breve una coltivazione di Cynara cardunculus nelle nostre terre e con il proposito di sviluppare collaborazio-ni con produttori di specialità alimentari e agricole della nostra provincia.

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Il Gruppo utilizza per le sue produzioni anche latte proveniente dalla stalla aziendale di Brune Alpine

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