Il Lanternino

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Organo del Comitato Regionale Lombardo della FISO ANNO NNO NNO XX XX XX - 3 sommario Atleti del mese Giuliana e Lorenzo Pinna Editoriale La scelta Attività Trofeo delle Regioni 2012 In famiglia Giocare allo sport Trasferte Mondiali Master Mtb-O 2012 IL LANTERNINO WWW WWW WWW. FISOLOMBARDIA FISOLOMBARDIA FISOLOMBARDIA.IT IT IT Responsabile: Giuseppe Ceresa Caporedattore: Stefano Galletti . In redazione: Maria Chiara Crippa . Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito al presente numero. Materiale promozionale dello Sport Orientamento, stampato e diffuso in proprio. nuovo Giuliana Giuliana e Lorenzo e Lorenzo Pinna Pinna

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Il Lanternino - Numero 3 / 2012

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Organo del Comitato Regionale Lombardo della FISO

AAANNONNONNO XX XX XX --- N°N°N°333

sommario

Atleti del mese Giuliana

e Lorenzo Pinna

Editoriale La scelta

Attività Trofeo

delle Regioni 2012

In famiglia

Giocare allo sport

Trasferte Mondiali Master

Mtb-O 2012

IL LANTERNINO WWWWWWWWW...FISOLOMBARDIAFISOLOMBARDIAFISOLOMBARDIA...ITITIT

Responsabile: Giuseppe Ceresa Caporedattore: Stefano Galletti. In redazione: Maria Chiara Crippa.

Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito al presente numero. Materiale promozionale dello Sport Orientamento, stampato e diffuso in proprio.

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sidente Regionale. Leggete l’articolo di Mary nelle pagine interne: esso vi racconta cosa il nostro sport può regalare ai giovani. L’ho letto in antepri-ma e mi ha molto colpito: nella sua semplicità trasmette la vera essenza del nostro sport. Nel prossimo mandato, insieme ai futuri consiglieri, uno degli o-biettivi sarà quello di far cono-scere a tantissimi giovani com’è bello e quale possibilità di cresci-ta l’orienteering può offrire ai giovani. Perché sono i giovani il nostro futuro: dobbiamo lavora-re per loro e trasmettere loro tutto quanto c’è di buono e di bello nel partecipare e nel prati-care il nostro sport. La conseguenza naturale sarà quella di costruire e produrre sul territorio lombardo tante pale-stre di orienteering, dove tutti potranno provare e praticare la nostra disciplina. Lo sviluppo di cartine, l’incremento degli associati e del-le società saranno altri obiettivi importanti da raggiungere, per avere numeri interessanti da proporre alle istituzioni o chi ci vorrà aiutare. Un calendario che possa offrire ogni mese delle gare su tutta la nostra regione, manifestazioni di buon livello tecnico e nello stesso la proposta di tante gare pro-mozionali, permetterà a molti lombardi di sperimentare la sfi-da e il piacere di praticare il no-stro sport. La scelta di lavorare in Lombar-dia mi deriva dalla passione e dalla gioia di aver lavorato in questi anni per raggiungere il

ho visto il nostro sport crescere, offrire manifestazioni di alto li-vello, presentare una rappresen-tativa lombarda sempre più motivata, avere una richiesta sempre maggiore di praticare l’orienteering da parte di scuole, enti e società esterne. Un lavoro fatto di piccoli passi che ancora oggi mi appassiona e mi motiva per guardare al futuro di uno sport che offre e potrà offrire grandi opportunità a tante per-sone. Due mandati da presidente mi sono serviti molto e mi hanno fatto maturare nell’approcciare e organizzare progetti, attività e soprattutto trovare collaborazio-ne e riconoscimento da parte delle istituzioni. Il lavoro con tutti i consiglieri che si sono susseguiti in questi man-dati è stato importante. Un’equipe di persone disponibili, capaci e motivate nel perseguire progetti proiettati al futuro, pro-getti che dopo due mandati da Presidente cominciano a dare qualche risultato. Il prossimo mandato sarà la fase conclusiva di tutto questo lavoro, sarà anche il trampolino per i successivi anni e porterà una presenza importante di parteci-panti, di atleti e di visibilità su tutto il territorio lombardo. La mia decisione di candidarmi per il prossimo mandato quale Presidente Regionale nasce da queste considerazioni. Mi era sta-to proposto di candidarmi nel Consiglio Federale ma, ripensan-do al lavoro fatto e a quanto insieme possiamo fare, ho scelto di lavorare ancora per il Comita-to Regionale Lombardo e pro-porre la mia candidatura di Pre-

Una scelta per la continuità EDITORIALE

di Beppe Ceresa

Ho partecipato recentemente ad un incontro in Regione, nell’occasione in cui sono stati premiati gli atleti lombardi che hanno partecipato alle Olimpia-di 2012. Tanti atleti della nostra regione sono saliti sul palco per ricevere l’encomio delle autorità, ed allo-ra ho immaginato di vedere prossimamente qualche nostro giovane essere premiato per a-ver partecipato alle Olimpiadi. Un sogno o un obiettivo, dipen-derà da come riusciremo a far sì che il nostro bellissimo sport ac-quisisca una visibilità e una par-tecipazione sia internazionale, che nazionale e locale in modo tale da poter approdare ad una delle prossime edizioni delle O-limpiadi. I passi per arrivare a questo tra-guardo sono lunghi, ma i nostri giovani potranno sognare che questo giorno possa arrivare. Guardiamo al futuro e lavoria-mo per far diventare la FISO u-na Federazione del CONI a tutti gli effetti, e che insieme si possa coltivare il sogno delle Olimpiadi. Come piccole formiche iniziamo a lavorare nella nostra Lombar-dia, nella nostra Italia e diamo ai nostri giovani questa importante possibilità. Un passo iniziale saranno le ele-zioni regionali e nazionali; il mandato di ogni Federazione si rinnova nell’anno delle Olimpia-di. La scelta delle persone che guideranno il prossimo mandato sarà molto importante. Le “nostre Olimpiadi” iniziano dalle elezioni del nuovo Consiglio Regionale. Negli ultimi 12 anni, prima da Consigliere e poi da Presidente,

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EDITORIALE / RESOCONTO

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TdR 2012 di Paolo Bocchiola

L’edizione è stata molto positiva anche per l’entusiasmo che tutti i partecipanti hanno dimostrato nei due giorni in Alta Badia. Ho visto volti stravolti ma contenti del risultato della gara, ho visto adulti esperti fare da tutor ai debuttanti, ho visto l’invidia ne-gli occhi di coloro che per poco non sono entrati in prima squa-dra, ho visto ragazzi e super-master orgogliosi di portare la tuta rossa CRL ai centri gara. Insomma in una parola ho visto una squadra: questo è il risultato più importante della trasferta. Il risultato sportivo passa in se-condo piano ma deve essere te-nuto in debita considerazione: abbiamo portato in Alta Badia i migliori rappresentanti dell’orienteering lombardo ma non è bastato. Il messaggio è chiaro: occorre ridurre il gap con le regioni che ci precedono in classifica, lavorando in quelle categorie in cui abbiamo piccole o evidenti lacune; questo può essere fatto solo lavorando gior-no dopo giorno nelle nostre so-cietà per fare crescere i nostri atleti e gettare le basi per il fu-turo reclutando, attraverso il cir-cuito promozionale, nuovi atleti che possano diventare dei punti di forza di domani. Come Federazione stiamo get-tando le basi per aiutare tutte le società e tutti gli atleti a diven-tare sempre più forti e competi-tivi con la speranza che rispon-dano positivamente alla prossi-ma chiamata del Trofeo delle Regioni 2013, che si disputerà in Calabria. Grazie a tutti!

Il Trofeo delle Regioni di corsa d’orientamento 2012 è appena andato in archivio con qualche rammarico per i soli 14 (quattordici) punti che separano il nostro quarto posto dal secon-do del Veneto, ed è già tempo di pensare all’anno prossimo, di ri-prometterci di fare meglio di quest’anno e di tornare ad insi-diare il primo posto del Trentino. Facciamo però un passo indietro all’edizione appena disputata a Corvara (Val Badia) il 15 e 16 settembre. Nonostante il risultato, l’edizione di quest’anno è stata molto posi-tiva in primis per la risposta che il movimento lombardo ha dato alla convocazione: è la prima volta da quando sono Direttore Tecnico che ho avuto poche ri-nunce e, soprattutto, non ho do-vuto fare i salti mortali per com-pletare le staffette il giovedì pri-ma della gara. Grazie a tutti, soprattutto alle riserve (o meglio ai convocati di seconda fascia) che hanno risposto molto positi-vamente alla chiamata nelle ul-time settimane.

“finish” di un percorso iniziato 12 anni fa. Il 25 novembre ci sarà l’assemblea elettiva e sarete chiamati a eleggere il nuovo Consiglio. Vi chiedo, se merito la vostra fi-ducia, di darmi la possibilità di continuare questo percorso. E-leggerete anche i consiglieri, per costruire una squadra che vuole il bene del nostro sport, motivata a lavorare 4 anni fra gioie e do-lori. Vedremo allora negli occhi dei nostri giovani la gioia di pratica-re un bellissimo sport, nelle a-spettative degli adulti l’opportunità di fare tante belle gare e infine scoprire nel COMI-TATO REGIONALE una casa ac-cogliente per tutti.

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to di potermi confrontare dopo le gare, le scelte di percorso, gli errori e così via. La fortuna di abitare quasi “in carta” (= abita-re nei pressi di una zona carto-grafata per l’orienteering n.d.r.) ha reso tutto più facile e così l’orienteering è diventato il mio sport preferito! Con la vostra presenza alle gare nazionali sono tornati finalmente visibili nelle ca-tegorie giovanili i colori dell’Agorosso Bergamo. Co-me vi trovate all’interno della squadra, quali stimoli ricevete dai vostri compagni di squadra master, e quali altre sorprese potremo cono-scere nei prossimi anni? G: All'interno della squadra c'è un bel rapporto e mi trovo mol-to bene, anche se essere la più piccola e l'unica ragazza non è proprio il massimo! Da un po' ho rinunciato ad allenarmi fisica-mente con gli altri perchè abbia-mo ritmi troppo diversi, il che mi dispiace… ma mi arrangio bene lo stesso! Sorprese nei prossimi anni… forse è meglio lasciare a-perta la questione perchè non ho molte aspettative: il mio obietti-vo è allenarmi di più, e studiare le cartine. L: Sono in buoni rapporti con i compagni di società e ci trovia-mo spesso per una corsa in bosco o su strada, cercando di differen-ziare il lavoro in base alle gare imminenti. Quando ero alle pri-me armi, ho imparato molto dai compagni più esperti, soprattut-to sul piano tecnico e dell’approccio alla gara. Pensan-do al futuro non vorrei sbilan-ciarmi, ma sembra previsto un “ritorno” nella categoria assolu-ta… con prospettive interessanti

ta con gli amici, anche se la corsa resta la mia disciplina preferita. Una delle esperienze più belle di quest’anno è stato il coast to co-ast Pisa – Pesaro in bici… tante salite e paesaggi indimenticabili! Nel tempo libero mi piace anche suonare la chitarra, in particola-re blues, jazz e funk La prima domanda è sempre classica: come avete cono-sciuto l’orienteering, e come è diventato nel tempo il vo-stro sport preferito? G: Ho conosciuto l'orienteering alle scuole elementari e medie: frequentando una scuola stra-niera avevo un professore svizze-ro, Moritz Etter, che mi ha porta-to a conoscere questo sport. Con-fesso che all'inizo ero poco con-vinta ma poi, man mano e an-che con l'incoraggiamento di mio fratello, mi sono decisa a pren-

derlo più sul serio. Ho sempre ap-prezzato molto il fatto delle trasfer-te e del vedere posti nuovi, per-chè mi piace mol-to viaggiare! L: Anche nel mio caso la passione per l’orienteering è nata con Moritz, che alle scuole medie presentava ai ragazzi questa disciplina scono-sciuta: da subito mi ha colpito il contatto con la natura che offriva tale attività… e prima di allora non credevo si po-tesse fare sport fino a 90 anni! Mi piace anche il fat-

L’ATLETA DEL MESE

Giuliana e Lorenzo: siete la terza coppia di fratello e so-rella che quest’anno arriva sulla copertina del Nuovo Lanternino. Come prima co-sa, vi tocca una breve pre-sentazione. G: ho 16 anni e studio in un liceo psico-pedagogico: da circa un anno ho capito che all'università studierò scienze motorie perchè per me il movimento è tutto! Non tutti sanno che mi piace pa-recchio arrampicare e nuotare, oltre alla corsa. Tra poco spero di prendere il brevetto di assistente bagnanti e dare un importante esame di inglese. Insomma quest'anno ho tanti progetti! L: ho 20 anni e ho appena finito il primo anno di università a Mi-lano Bicocca, nel corso di Mate-matica. Quando non sono perso tra i numeri faccio giri in biciclet-

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I ragazzi venuti da Bèrghem di Stefano Gallett i

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puntamento “classico” è il meeting di Venezia a novembre, che da un po’ di anni è “la” gara per chudere la stagione. G: è difficile far accettare ai miei amici che qualche sabato sera devo rientrare presto, qualcuno pensa ancora che io vada a fun-ghi, ma quando vedono le carti-ne cominciano a chiamarmi Be-ar Grylls.

L: La cosa più sconvolgente per i miei amici è la sveglia presto la domenica mattina, qualcuno ha preferito parte-cipare alle promozionali del sabato pomeriggio. Comun-que ormai sono abituati a vedermi lunedì in treno con la cartina del giorno prima e ogni tanto si affacciano incu-riositi. Con un papà anch’egli orientista, siete abituati a discutere ed esaminare insieme le vostre gare? Che tipo di suggerimenti o di consigli vi scambiate prima e dopo le gare? Arrivati a casa dopo le gare, il tavolo della cucina è sem-pre apparecchiato con tutte le cartine. Ci scambiamo i percorsi e confrontiamo le scelte: siamo in categorie tal-mente diverse che ognuno ha qualcosa da ridire... troppo corta, troppo difficile, troppo in scala 1:15:000! Prima delle gare siamo abi-tuati alla solita “vai piano alla prima lanterna” mentre facciamo colazione sul cam-per, poi ognuno si ritaglia il suo mezzo metro quadrato per prepararsi e arrivare in tempo alla partenza. Detto dallo speaker…

spiccano nelle categorie gio-vanili le vostre doti atleti-che, assai superiori a quelle di molti coetanei. Che piani avete per raggiungere una tecnica orientistica che vi

do “alternativo” di trascor-rere vacanze o fine settima-na? Abbiamo partecipato all'edizio-ne 2009 dell'Oringen ed è stata per entrambi un'esperienza fan-tastica. Ci ha dato la possibilità di conoscere per la prima volta i terreni svedesi: boschi bianchi (= senza ostacoli n.d.r.), meno disli-vello e soste strategiche alle

piante di mirtilli. Già dopo i pri-mi giorni ci siamo resi conto di aver migliorato le capacità tec-niche, ma siamo comunque riu-sciti a “prenderle” dai colleghi nordici (e non solo). Un altro ap-

L’ATLETA DEL MESE

per una staffetta… Parlando di Bergamo… è una zona conosciuta dagli orientisti per alcune carte di gara tra le più “ruvide”: Mozzo e Parco dei Colli. Do-ve si svolgono i vostri allena-menti, e quali sono in gene-rale (in Italia o all’estero) i vostri terreni preferiti? G: Gli allenamenti a cui partecipo si svolgono nella cartina del Parco dei Colli, che è un terre-no che ormai conosco abbastanza bene. Co-me terreno di gara mi è piaciuto parecchio quello della pineta in Puglia, bello aperto! Ma la zona più bella che ho visto ad una ga-ra è sicuramente l'Alto-piano di Asiago, dove però i boschi sono pro-prio “tosti”. L: La maggior parte degli allenamenti sono nel Parco dei Colli e a Mozzo ed il risultato è che se c’è una cosa che non mi spaventa in una gara è il dislivello! Sen-za dimenticare Berga-mo Città Alta, una car-ta da centro storico davvero bella. In gene-rale apprezzo molto i boschi aperti (forse per-ché dalle nostre parti sono così rari!), ma an-che zone insidiose di semiaperto in stile Li-guria. Se dovessi fare una classifica ora, credo che al primo posto ci sarebbe il lago di Ca-rezza dove ho corso quest’anno per la prima volta, semplicemente unico! Avete già avuto qualche e-sperienza nelle gare inter-nazionali? Che cosa pensano i vostri amici del vostro mo-

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la massima categoria maschile, ho sentito il cambiamento so-prattutto per il livello della con-correnza, davvero spietata ri-spetto alle categorie giovanili! D’altra parte non avevo niente da perdere, quindi è stato più facile trovare la giusta calma e concentrazione per dare il massi-mo. Ogni tanto una categoria più difficile ci sta! Per finire: l’orienteering in Lombardia sembra aver perso molto appeal tra i gio-vani. Come descrivereste l’orienteering ai vostri amici della bergamasca per con-vincerli a venire a provare questo sport? In realtà quando eravamo insie-me al liceo siamo riusciti a trova-re un discreto gruppo di interes-sati, pescati dal gruppo di ar-rampicata, di atletica... o tra chi voleva saltare un giorno di lezio-ne per i giochi studenteschi. Nell'Agorosso non ci sono ancora abbastanza atleti giovani per costituire un vero e proprio gruppo, quindi molti si acconten-tano di una gara promozionale ogni tanto per divertirsi. Per sti-molare la partecipazione alle gare di solito facciamo leva sul ristoro e alla peggio puntiamo sulla simpatia! ;)

si prova sempre :) L: Sono stato abbastanza rego-lare come partecipazioni in que-sta stagione, fortunatamente senza infortuni! Il raduno estivo è stato ideale per rientrare in car-ta prima dei Campionati Italiani a Lunga Distanza, mentre ora

mi sto concen-trando sul Trofeo delle Regioni. L’obiettivo per il 2012 è superare i 60 punti in lista base per acce-dere alla ca-tegoria elite: non ci sono ancora riusci-to, ma restano ancora diverse

gare prima del nuovo anno. Co-me si dice dalle nostre parti… sperèm! Entrambi avete affrontato, soprattutto in Lombardia, avversari di categoria supe-riore, rinunciando talvolta a risultati più brillanti in una categoria di età inferiore. Quali esperienze o insegna-menti ne avete tratto? G: Una delle più belle esperienze in categorie superiori è stata an-cora una volta ad una gara in centro storico: ho azzardato una iscrizione nella massima catego-ria femminile WA e, non so co-me, mi sono piazzata ter-za! È stato speciale e e-mozionante, ma soprattut-to mi ha inse-gnato a cre-dere di più in me stessa e nelle mie po-tenzialità. L: Quando mi è capitato di correre in MA,

L’ATLETA DEL MESE

possa lancire ai vertici delle classifiche? G: Penso che il modo migliore per migliorare le mie capacità tecniche sia fare tante gare e poi guardare e commentare il per-corso con qualcuno più esperto

di me... sicuramente andare al raduno giovanile lombardo (quest'anno e lo scorso) mi ha aiutato moltissimo! L: Negli ultimi anni ho curato un po’ di più la preparazione fisica e i migliori piazzamenti sono stati uno stimolo a continuare in que-sta direzione. Tecnicamente pen-so di avere ancora da lavorare, l’ideale sarebbe trovare nuove zone per allenamenti in carta ma non è facile da mettere in pratica. L’intervista arriva quando la stagione 2012 ha già dato molti dei suoi responsi. E’ andata come vi eravate a-spettati, e quali traguardi vi ponete per l’anno prossi-mo? G: La prima parte di quest'anno è andata relativamente bene, soprattutto nelle gare cittadine che mi piacciono parecchio, a parte un clamoroso errore a Bre-scia che non dimenticherò mai! Purtroppo quest'estate tra lavo-ro e dolorini vari mi sono allena-ta poco e penso che prossima-mente i risultati non saranno buoni come avrei sperato... ma ci

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SPORT PER TUTTI

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con la mia bussola e carti-na;

è espressione di sè, corro, urlo, do sfogo alle mie e-mozioni;

mi fa sentire grande e bra-vo- la mia autostima sale- perchè alla fine della mia ricerca trovo tutte le lan-terne!

L’orienteering porta con sè tutte le caratteristiche positive ed edu-cative del gioco quale attività fondamentale di crescita del bambino. Allora proviamo a giocare a fare l’orienteering con i nostri figli/fratelli (nel modo più creativo e fantasioso che volete) perchè l’orienteering è educazio-ne, è aiuto alla crescita e allo sviluppo ad ogni livello, quello di gioco e quello di sport, e ad ogni età!

terna nei vari locali della casa e al mio “VIA!” parte a cercarle con la sua “nuova bussola degli atleti” e la cartina. Ogni volta che ne trova una, so-no urla di gioia e l’entusiasmo è alle stelle. Il gioco continua per 30-40 minuti fino a che tutti i possibli luoghi di posa della casa si esauriscono. Ovviamente l’idea di concludere questo gioco così bello e divertente è impensabile, e l’unica soluzione è stata dirgli che gli atleti dopo un pò che cor-rono e cercano lanterne devono riposarsi. Conclusa la serata di gioco alter-nativo inizio a riflettere su quan-to accaduto: abbiamo trasfor-mato lo sport dell’orienteering in un gioco bellissimo che ha coin-volto non solo il fratellino ma tutta la famiglia! Ecco che lo sport di noi adulti si fa gioco per i bambini perchè all’inizio c’è il gioco, che per sua natura è fine a sè stesso, e poi viene lo sport, che al contrario del primo ha fini espliciti quali vincere, battere un record,... Lo sport all’inizio deve essere gio-co per poter coinvolgere, diverti-re e appassionare i bambini e portare i bambini a fare sport! L’orienteering come si è dimo-strato questa sera è anche un gioco perchè: è piacevole, è divertente

scorazzare per casa alla ricerca delle lanterna;

è curioso, stimola l’esplorazione di ciò che mi circonda;

è catartico, per un pò mi allontano dalla realtà e divento atleto per una sera

...E’ l’ora di cena e tutta la fami-glia è seduta intorno al tavolo a cenare con la televisione accesa su “Peppa Pig”, cartone preferito di Tommaso, il piccolo di fami-glia (3 anni). Si fanno le 20:00 e su Rai Sport 1 va in onda il servi-zio sui campionati italiani di cor-sa orientamento 2012 in Puglia. Il fratellino è di facile convinci-mento nel cambiare canale per-chè dall’altra parte ci sono “gli atleti”, come li chiama lui. Dopo pochi minuti è totalmente coin-volto nelle immagini della gara che stanno scorrendo sullo scher-mo. “Papà anche io sono un a-tleta vero?”, “Vero che domani andiamo a comprare la buosso-la?”. Guardando orientisti corre-re nei boschi si diverte tantissimo, credo proprio stia sognando di essere uno di quegli atleti e di essere li a correre con loro. Vedendo il suo sorriso stampato sulle labbra penso: “ Perchè non fare orienteering qua in casa, ora, e non dover aspettare le prossime gare!?”. Recupero due lanterne da un’armadio di casa - perchè ogni orientista con la O maiuscola ha sempre almeno una lanterna in casa -., una bus-sola di quelle classiche, non a di-to, e una cartina. Vado da Tom-maso ed esclamo:”Questa sera giocamo ad essere gli atleti!”. Vi lascio immaginare il suo entusia-smo. Gli metto al collo il cordino con la bussola – ha avuto persi-no da ridire sul fatto che la bus-sola degli atleti è quella che si mette sul dito! - e gli porgo la cartina in mano spiegandogli che cos’è. Inizia il gioco, una specie di nascondino: lui si nasconde in cu-cina mentre io “poso” le due lan-

Quando lo sport si fa gioco… e dal gioco nasce lo sport

di Maria Chiara Crippa

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AVVENTURE MONDIALI

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Una atleta ai mondiali master di mtb-o 2012 di Lic ia Kalcich

biamo gareggiato sempre ad una temperatura di circa 38 gra-di! Una citazione obbligatoria per gli aspetti positivi di questa tra-sferta; si è instaurato un rappor-to molto bello con le mie avver-sarie: al termine di ogni gara ci si aspettava aspettavamo sempre per confrontare i tempi interme-di, le scelte di percorso, e per chiacchierare in inglese, e perfino cantare, in italiano! Mi hanno detto di non mancare l’anno prossimo ai Mondiali Master che si terranno in Porto-gallo dal 9 al 13 ottobre, ed a questo punto io metto la pulce nell’orecchio ai master italiani. Inserisco proprio qui invece il rammarico: mi è dispiaciuto molto essere l’unica atleta master italiana in gara, quando so per certo che avremmo potu-to presentare una ottima squa-dra nelle varie categorie d’età, ben figurando in classifica. In particolare, mentre ai Campio-nati Mondiali Assoluti hanno ga-reggiato atleti provenienti da 30 nazioni di tutto il mondo, noi “vecchiette” eravamo in tutto 5 danesi, 2 slovacche e 1 italiana! Perciò cominciate a consultare il sito IOF www.orienteering.org nel settore MTB-orienteering, e fate un pensierino ad una parte-cipazione ai Campionati Mon-diali Master dell’anno prossimo; cominciando a prepararvi e ad essere al via il più numerosi pos-sibile, ovviamente, nelle ultime gare di quest’anno in Veneto e Trentino ed in quelle già pro-grammate per il 2013!

zioni si svolgevano con gran pompa nell’Aula Magna o nelle piazze storiche della cittadina. I terreni di gara si sono dimostra-ti molto particolari ed inusuali, almeno x noi italiani: non vi in-fatti era l’obbligo di restare nei sentieri, i quali tra l’altro erano spesso intersecati e confusi con tracce di motocross molto difficili da riconoscere; spesso le lanterne spesso erano collocate in piena “puszta”. Questa situazione ha obbligato i concorrenti ad adottare strategie di navigazione ed a una lettura fine della carta di gara; le scelte di percorso erano talvolta più da corsa di orientamento che da mountain bike orienteering. A questo si deve aggiungere un’altra difficoltà: la calura, ab-

Durante l’estate ho avuto modo di fare una bella esperienza o-rientistica, aggregandomi alla squadra nazionale assoluta che ha disputato in Ungheria i Cam-pionati Mondiali di Mountain Bike Orienteering per le catego-rie Elite, Junior e Master. Gareggiando nella categoria W60, ho avuto la soddisfazione di piazzarmi al terzo posto nella prova Long e Sprint, ed al quar-to nella Middle, conquistando così ben due medaglie di bronzo mondiali! Le gare si sono disputate in una zona a nord est del lago Bala-ton, nei pressi della splendida città storica di Veszprem, impor-tante centro Universitario: era-vamo infatti alloggiati nell’ottimo Collegio Universitario, ed anche gli eventi e le premia-