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C’èunaNapoli cheva avanti e vincenonostantetutto. E’ la città delle imprese che innovano (co-me Adler Plastic, Harmont & Blaine, Kuvera,Maumari e Villa Massa) e di quelle che nasconosfidando storiche resistenze (come Gemar Frigo,Gargiulo & Maiello, Legatoria Salvatore Tonti).L’Unionedegli Industriali diNapoli nel giornodel-

la sua Assemblea pubblica (presenti EmmaMar-cegaglia e Gianni Letta) decide di premiarla. EGianni Lettieri, numero uno degli industriali na-poletani, ne approfittà per lanciare il suo messag-gio alla citta: “Ecco la prova che le risorse ci so-no. E che gli ostacoli si possono superare.Ma nonc’è più tempo da perdere“.

Lettieri premia gli eccellenti e dà la sveglia alla città: Basta ritardiEcco la Napoli che lotta e vince

IL DENAROdenaro.it

Giornale dell’Europa MediterraneaANNO XX - N° 128 GIOVEDÌ 1° LUGLIO 2010

POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – DECRETO LEGISLATIVO 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N. 46) ARTICOLO 1, COMMA 1, DCB (NAPOLI) – IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP/CPO DI NAPOLI PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE

�Confindustria�

1 EURO

�1100 Elital, l’impresa irpinaguidata da Massimo Pugliese,sigla un contratto per la forni-tura di pannelli fotovoltaici insilicio policristallino alla tede-sca Gss (German Solar Sy-stem).

�1100 Tirrenia: otto anni perraggiungere il pareggio eco-nomico e finanziario. Le primeindiscrezioni sul piano cheMediterranea Holding ha inmente per la compagnia pub-blica di navigazione arrivanoda Salvatore Lauro, presiden-te della cordata pubblico-pri-vata.

�2244 Circa mille avvocati na-poletani sfilano in corteo perprotestare contro l'attuale for-mulazione della normativa sul-la mediazione/conciliazione.L'europarlamentare Enzo Ri-vellini si impegna a portare laloro protesta a Bruxelles.

�2255 Napoli Business, la pri-ma comunità di Napoli cheraggruppa tutti i professionistipartenopei, dopo due anni di-venta associazione.

�2222 Il Csm difende i magi-strati di Nola dagli attacchi deipenalisti.

�2277 Adriano Giannola è ilnuovo presidente dello Svimez.Sostituisce Nino Novacco chediventa presidente emerito del-l’Associazione per lo sviluppodell’industria meridionale.

�2288 Congresso Pd, dalla cor-sa alla segreteria di Napoli si ri-tira Mario Maffei. Nicola Tre-mante (area Dc-Popolari) è da-to rincente al 65 per cento.

�2299 Stop alle demolizioni difabricati abusivi: il Consiglioregionale approva due ordinidel giorno. Tanti banchi vuotinel Pdl, il Pd lascia l’aula.

I&MImprese e Mercati P&FProfessioni e Formazione P&IPolitica e Istituzioni

Fonti rinnovabiliil Gothain Campania

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Da sinistra Paolo Scudieri (Adler Plastic), Domenico Menniti (Harmont&Blaine), Raffaele Carlino, (Kuvera), Dario Dal Verme (ritira il premio per Maumari di Maurizio Marinella), il moderatore Virman Cusenza (direttore del Mattino),

Stefano Massa (Villa Massa), Gennaro Maraucci (Gemar Frigo), Giuseppe Maiello (Gargiulo e Maiello)e Salvatore Tonti (Legatoria Salvatore Tonti)

Italia (Ftse-Mib) +0,39%Da inizio anno -16,93%Area euro +0,66%Da inizio anno -13,21%Stati Uniti (ore 20) +0,30%Da inizio anno -5,07%Giappone -1,97%Da inizio anno -11,04%Euro/dollaro 1,2271Da inizio anno -14,82%

BORSA

Milano +0,39%

Europa +0,66%

Usa +0,30%

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I dati americani peggiori delleattese limitano l'impatto positivodell'esito dell'asta Bce sui listinieuropei, che chiudono comunquesopra i minimi di seduta. AMilano, tra le migliori piazze delVecchio Continente, l’indice FtseMib chiude con un progressodello 0,39 per cento. Recuperanoterreno le banche

IL DENARO IN PRIMO PIANO GIOVEDÌ 1° LUGLIO 2010 5

Ultima assise da leaderper il numero unodi Palazzo Partanna:Abbiamo infinite risorse,ma basta con i ritardi

GIOVANNI BRANCACCIO

“Napoli ha infinite risorse, magliene manca una: il tempo”. E'un'iniezione di fiducia e un gridodi allarme allo stesso tempo, quel-lo lanciato ieri da Giovanni Let-tieri, presidente dell'Unione indu-striali diNapoli, dal palco dell'As-semblea pubblica dell'associazio-ne svoltasi presso l'AccademiaAe-ronautica di Pozzuoli. Davanti alsottosegretario alla Presidenza delConsiglio Gianni Letta, al presi-dente di Confindustria EmmaMarcegaglia e al leader della CislRaffaele Bonanni, Lettieri, allasua ultima assise da timoniere diPalazzoPartanna (a fine an-no, dopo due mandati con-secutivi, passerà la mano),spiega che sì, Napoli ce lapuò fare. Ma non c'è piùtempo da perdere:“Il nostro compito —avverte l'industria-le, durante uno deipassaggipiù applau-diti dalla platea —era e resta quello didare la sveglia”. Poisi toglie qualchesassolinodalla scar-pa: “In questi anni,ho sollevato dibat-titi pubblici ancheaspri sulle prospet-tivedella città.Que-sto non significa“fare politica”,quanto piuttosto curare nelmodo migliore gli interessidi Napoli, delle nostre im-prese e della nostra associa-zione”.

Lettieri inizia il suo intervento con unariflessione sul Mezzogiorno. "Quest'as-semblea — spiega - coincide con l'iniziodelle celebrazioni dell'unità d'Italia e ciòmi spinge a fare qualche considerazionesul rapporto tra Nord e Sud. Le stesse di-visioni politiche, che da anni investonocon virulenza l'opinione pubblica, oggisembrano sbiadire di fronte alla fratturaculturale che c'è tra Nord e Sud. Primadella crisi, il Nord competeva stabilmen-te con le regioni europee più ricche — ri-cordaLettieri -.Al tempo stesso, il Pil del-l’intero paese restava e resta all’ultimoposto tra i principali stati continentali.Questo significa due cose: a noi meridio-nali tocca fare di più e fare meglio”.

Ma “proprio per il suo ritardo”, ragio-na Lettieri, ilMezzogiorno, per Lettieri, èl'unica area che può far compiere al Pae-

se un balzo in avanti: “Il Sudnon può rassegnarsi alla mar-ginalizzazione e all'oblio. E seè vero — continua Lettieri - chela qualità della vita e la com-petitività del Mezzogiorno di-pendono in larga misura dallaqualità dei servizi, è ovvio chesu questo piano gli imprendi-tori possono ben poco. Biso-gna rivendicare la giusta atten-zione da parte delGoverno na-zionale. E bisogna guardare alfuturo, a coloro che ne hanno

le chiavi, i giovani”.

I GIOVANI“Quello di cui abbiamobisogno più

di ogni altra cosa sono le energie dei gio-vani, le loro idee — afferma Lettieri -. Aigiovani bisogna trasmettere la passione difare impresa contrastando l'ideologia delposto fisso.Dobbiamooffrire loro un am-biente dinamico, però. Nell'ultimo de-cennio 250 mila neodiplomati e neolau-reati hanno abbandonato ilMezzogiorno,unadrammatica emorragia di cervelli.Ol-tre 65miliardi di euro investiti dal Sudperi propri giovani stanno producendo ric-chezza altrove”.

LACAMPANIAPer Lettieri, le Regioni del Sud devo-

no riconquistare credibilità, e “alla Cam-pania tocca il ruolo guida nelMezzogior-no”. Invece “siamoprimi per indice di po-vertà e ultimi per Pil pro capite: servonoscelte coraggiose, non è più tollerabile —è il messaggio al neogovernatore Stefano

Caldoro - che per la cattiva ge-stione dei conti pubblici i cit-tadini campani paghino so-vrattasse regionali e comuna-li tra le più alte d'Italia, tra cuil'Irap: è una colossale fiscali-tà di svantaggio. Si scaricanoi costi dell'inefficienza su chiproduce sviluppo”.

In Campania, attacca Let-tieri, il rapporto tra livello del-le imposte e la qualità dei ser-vizi “sta diventando surreale:le imposte aumentano e i ser-vizi peggiorano”. Ma il risa-namento dei conti non è l'uni-ca cosa da fare: “Palazzo San-ta Lucia deve mettere mano apolitiche di sviluppo - ammo-nisce l'industriale - e Il primopunto è il lavoro".

Possono partire numerosicontratti di programma in listad'attesa, ricorda Lettieri, percomplessivi 820milioni di eu-ro con investimenti privati percirca 600 milioni,crando 1.500 nuoviposti di lavoro.

“Il momento èdrammatico e i bilan-ci pubbliciservono an-che a que-

sto”, dice. E da Caldorodi aspetta che dialogan-do “in autonomia” con ilGoverno si adoperi per"non far crocifiggere laCampania a un patto distabilità che in realtà sichiama di stabilità e cre-scita".

COMUNEPur condividendo la

riforma che punta al-l'abolizione delle Pro-vince con le aree metropolitane,Lettieri giudica “proficuo” il rap-porto instaurato con l'ente gui-dato da Luigi Cesaro.

Anche con ilComune “il dialogo resta,ma non possiamo ignorare che sono statiaccumulati gravissimi ritardi su NapoliEst, Bagnoli e Centro Storico, ci sono ri-tardi anche sulla gestione del traffico”, ri-corda l'imprenditore.

Napoli “deve farcela. Tutta la città de-ve farcela. Non è possibile — sottolineaLettieri - che in pochi chilometri quadra-ti convivano le ville di Posillipo e le veledi Scampia. Bisogna superare le spacca-ture del territorio. Esistono quartieri de-

gradati di periferie con i più alti indici dinatalità in Italia: sono un tesoro da valo-rizzare.Vogliamounacittàmoderna, com-petitiva e sicura. Dobbiamo riempire lenostre strade e i nostri alberghi rendendostabili i flussi dei turisti”.Lettieri pensa an-che a un'alleanza tra Napoli e Roma perattrarre grandi eventi. “Dopo la bocciatu-ra dell'America'sCup, invece,Napoli nonsi è più ricandidata per nessun evento in-ternazionale, una scelta sbagliata”, affer-ma.

AZIENDE PUBBLICHEAltro punto dolente, per Lettieri, le

aziende pubbliche: “Non ci possiamoconsentire più forme di monopolio neiservizi, conmoltiplicazione di poltrone econsulenze a fronte di servizi inadegua-ti: chiediamo alla politica di uscire dalleaziende, basta con le società guidate daex segretari di partito”.

CITTÀ INTERNAZIONALELettieri ne è convinto: "una Napoli

più efficiente e solidale potrebbe cresce-re a un ritmo annuo del 4 per cen-to. Sogno una Napoli moderna,dinamica, ambiziosa e interna-zionale”. “L'anno scorso — ri-corda - alla nostra assemblea ab-

biamo proposto un pianodettagliato per la città, ab-biamo detto che il Pianoregolatore è vecchio. Lerisorse ci sono. Anchequelle private, come di-mostra il progetto Na-plEst. C'è necessità inve-ce di una legge che sem-plifichi gli adempimentiburocratici e riconoscaNapoli come un patrimo-nio nazionale. E' vero, leclassi dirigenti meridio-nali devono spendere be-ne, ma chiediamo al Go-verno di non destinare al-

trove le risorse del Fas"."Per altri versi - dice Lettieri -

l'Esecutivo ha raccolto alcune no-stre segnalazioni, come le zone a

burocrazia zero contenute nel collegatoalla Manovra.

IL TESORO NASCOSTO"Questa città è un tesoro nascosto - per

Lettieri - , un tesoro di natura e arte, dicultura, un tesoro demografico, ricchez-ze che vanno dissotterrate con tenacia.Progetti, ritmi e scadenze sono il segnodi una sfida con il tempo che non si puòlasciare cadere. Il nostro compito - af-ferma l'industriale - resta quello di darela sveglia”.

Lettieri chiude ricordando che quelladi ieri era per lui l'ultima assemblea dapresidente dopo due mandati consecuti-vi: “Sei anni che hanno rappresentatoun'esperienza straordinaria. per quantoimpegnativa e difficile. Forse si potevafare di più e meglio. Certo il mio impe-gno è stato massimo”.

Lettieri dà la sveglia: Il tempo è agli sgoccioli�L’assemblea di Confindustria Napoli. 1�

Il Sud non puòrassegnarsi all’oblioe Napolideve assumereun ruolo guidaQui il rapportotra imposte e serviziperò è surreale

Spesso ho sollevatodibattiti pubblicisulle prospettivedi sviluppo:non è fare politica,ma curare gli interessidella città

La relazione integrale di Giovanni Lettieriè disponibile su denaro.it

IL DENARO IN PRIMO PIANO GIOVEDÌ 1° LUGLIO 2010 6

Nella giornata delle imprese napoletane d’eccellenza, cheha visto alternarsi sul palco tanti grandi nomi, a rubare lascena è stato SSaallvvaattoorree TToonnttii, il numero uno della LegatoriaTonti. Con un intervento breve e chiaro ringrazia l’Unioneindustriali per il premio e con altrettanta schiettezza esemplicità si rivolge al presidente di Confindustria, EEmmmmaaMMaarrcceeggaagglliiaa: “Una donna intelligente, – dice – con cui mipiacerebbe avere l’occasione di scambiare duechiacchiere”. Tonti si dimostra un vero e proprio fan dellaMarcegaglia, guadagnando anche due baci presidenziali euna citazione: “Dopo aver visto premiare così tantinapoletani eccellenti, da lombarda - dice Marcegaglia - misento in difficoltà, meno male che qui c’è un mio grandeammiratore”. Tonti colpisce anche Gianni Letta, che lo indicacome esempio di chi opera in un settore tradizionale facendodella semplicità la linea guida di un operato vincente.

Tonti ruba la scena a tutti

Sono tredici i Napoletani eccellenti premiati da Giovanni Lettieri e GianniLetta come ambasciatori di una città positiva. Al cantante e attoreMassimo Ranieri va il primo riconoscimento della giornata, Dopo di luisono premiati l’artista Francesco Clemente; il vicepresidente di Kenzo,Antonella Di Pietro; Francesca Fiore, direttore commerciale di TelefoniVodafone Italia; Pasquale Giordano, chirurgo presso il Whipps CrossUniversity Hospital. Ricevono la scultura di Lello Esposito anche: LuigiGubitosi, amministratore delegato di Wind; Sergio Piazzi, segretario

generale dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo; Francesca Ratti,segretario generale aggiunto del Parlamento Ue; Gianfranco Sorrentino,proprietario del ristorante Il Gattopardo (New York); Enrico Tessitore,neurochirurgo all’Ospedale universitario di Ginevra; Fabrizio von Arx,violinista. Premiati anche Franzo Grande Stevens, presidente dellaCompagnia di San Paolo e il direttore del Centro sull’InvecchiamentoPatologico della Fondazione Lundbeck a Parigi e Copenhagen, GiancarloBuccafusca (assente per impegni lavorativi)

Ecco i Napoletani eccellenti

Competenza, volontà e innovazione: la ricettadelle aziende napoletaned’eccellenza

DANIELA RUSSO

Sono l’espressione della Na-poli che nonostante le difficoltàva avanti e registra un successodopo l’altro. La risposta positivaalle tante immagini negative chela città offre di sé. Ma rappresen-tano, soprattutto, le eccellenze delterritorio e con questa motivazio-ne l’Unione degli Industriali diNapoli ha deciso di premiarle.Due le categorie di aziende chehanno ottenuto il riconoscimento:le innovative (Adler Plastic, Har-mont & Blaine, Kuvera. Maumarie Villa Massa) e quelle di primagenerazione (Gemar Frigo, Gar-giulo & Maiello, Legatoria Sal-vatore Tonti).

Non è facile superare le diffi-coltà endemiche di un territorioche troppo spesso sembra rema-re contro il proprio sviluppo, matra i rappresentanti delle impresela volontà di dimostrare che a Na-poli si può fare impresa è più for-te. “Abbiamo scelto di fare con-correnza ai grandi marchi dellamoda americani — racconta Do-menico Menniti, numero uno di

Harmont&Blaine — e proprio lanostra provenienza ha acceso uninteresse particolare sulla nostraproduzione che si è trasformato inun elemento di successo. Partireda Napoli si può, a patto e condi-zione che si capisca che il nostrooperato è la normalità”.

Il segreto del successo perPaolo Scudieri, presidente delGruppo Adler Plastic e vicepre-sidente dell’associazione im-prenditoriale napoletana, è nellacapacità di unire “competenza,volontà e internazionalizzazione.I mercati sono tutti potenzialiclienti e dobbiamo essere prontia leggerne le evoluzioni”.

Tra le imprese innovative c’èanche Maumari, marchio Mari-nella. A ritirare il premio è il con-sulente Dario Dal Verme: “E’un premio meritato per chi si im-pegna tutti i giorni a trasmetterel’immagine di una Napoli positi-va. La difficoltà che viviamo so-no tante. È difficile fare impresae un sistema di trasporti che ral-lenta il nostro lavoro”. Sui tra-sporti ritorna Giuseppe Maiello,Gargiulo&Maiello: “Ci scontria-mo quotidianamente con la buro-crazia, con mille difficoltà legateanche a un sistema di trasportiche non favorisce il nostro lavo-ro. Nonostante tutto andiamoavanti e non per miracolo ma gra-

zie alla nostra determinazione evolontà”.

Anche per Salvatore Tonti,rappresentante legale della Lega-toria Tonti, la volontà di andareavanti è stata la vera chiave delsuccesso: “Nelle difficoltà abbia-mo trovato la voglia fare, ispira-ta ai principi di semplicità e con-cretezza”. Altra testimonianza po-sitiva è quella di Raffaele Carli-no, Kuvera: “A Napoli si può fa-re impresa, noi ci siamo riusciti eabbiamo scommesso sui giovani,l’età media della nostra azienda è25 anni. Dobbiamo fare quelloche sappiamo fare meglio percentrare obiettivi importanti”.Una scommessa vinta con l’in-novazione, quella di GennaroMaraucci, amministratore unicodi Gemar Frigo, che ha investitoin tecnologie green, ricoprendo iltetto della sua azienda con pan-nelli fotovoltaici. “Dobbiamo aiu-tarci da soli, siamo sempre nel-l’occhio del ciclone ma abbiamocreduto nell’innovazione e la no-stra scelta si è rivelata vincente”.Il premio per le imprese eccel-lenti va anche a Villa Massa.“Portiamo all’estero la Napoli dabere, — dice Stefano Massa —ogni bottiglia è un nostro amba-sciatore. È la dimostrazione del-la possibilità di fare impresa inquesta città”.

Noi, ambasciatori della città che vince�L’assemblea di Confindustria Napoli. 2�

�L’assemblea di Confindustria Napoli. 3�

Massimo Ranieri Francesco Clemente Antonella Di Pietro Francesca Fiore Pasquale Giordano Franzo Grande Stevenz

Luigi Gubitosi Sergio Piazzi Francesca Ratti Gianfranco Sorrentino Enrico Tessitore Fabrizio von Arx

IL DENARO IN PRIMO PIANO GIOVEDÌ 1° LUGLIO 2010 7

Una poltrona per Emma

Il numero unodegli industriali: Lettieriancora con me in direttivo.Letta: Pomigliano?Prendere esempiodai lavoratori Atitech

DANIELA RUSSO

Prima un riconoscimento all'operato diGiovanni Lettieri, che tra qualche meselascerà la presidenza di Palazzo Partanna:“E uno straordinario presidente, un gran-de amico e un collaboratore prezioso. Loringrazio per la passione che mette nellasua professione di imprenditore e nella vi-ta associativa, continuerà a lavorare conme nel consiglio direttivo di Confindu-stria".

Poi, dopo aver conosciuto da vicino leaziende e i napoletani “eccellenti” premiatinel corso dell'assemblea degli industriali,Emma Marcegaglia, numero uno di Via-le dell'Astronomia, si rivolge agli impren-ditori in platea invitandoli a guardare avan-ti: "Qui c'è passione, c'è capacità, ho sen-tito una grande energia: siate fieri di esse-re napoletani, ripartite da qui senza pian-gervi addosso”.

Quello che serve, però, è una “vera” po-litica per il Sud: “Non una politica straor-dinaria — precisa - ma una buona politicaordinaria che punti sulla legalità e facciadel mercato la vera via d'uscita dalla cri-si". Molto, però, starà anche alle ammini-strazioni locali e in questo senso, secondo

il numero uno degli industriali, il federali-smo può essere “un'occasione per il Mez-zogiorno. Noi vigileremo per un federali-smo fatto bene”. Sì, perché, “il valore del-l'unità di Italia è assoluto”, dice Marcega-glia, e chi vuole separare il Paese dice“sciocchezze”.

Infine un passaggio su Pomigliano:“Non si può permettere che chi guarda in-dietro, chi non capisce le sfide e chi ragio-na in modo ideologico blocchi tutti gli al-tri - ammonisce -, se non tutti compren-deranno il valore di questa sfida, faremo ditutto perché Pomigliano vada avanti”. Nelmirino c'è la Fiom. Su Pomigliano si sof-ferma anche il sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio Gianni Letta. “Spe-ro che la lezione di Atitech possa servireanche a Pomigliano”, afferma. Parlandodei lavoratori della società di mautenzio-

ne aeronautica di Capodichino, rilevata daLettieri anche grazie alla sua mediazione,Letta sottolinea: “Loro hanno saputo diresì a qualche sacrificio sapendo che salva-vano l'azienda e il lavoro”.

Qualche minuto prima anche il leaderdella Cisl Raffaele Bonanni, manifestan-do un cauto ottimismo: “La Fiat non si èancora pronunciata su Pomigliano ma so-no certo che lo farà presto, appena ci in-contreremo, e ritengo che sarà il prima pos-sibile”.

L’assessore regionale alle Attività pro-duttive e ai Trasporti, Sergio Vetrella, il-lustra da parte sua agli industriali il sensodell’accorpamento di due deleghe tanto pe-santi: “dà il senso dell’impegno che vo-gliamo investire in questi settori”, dice,promettendo efficienza e riduzione deglisprechi.

Marcegaglia: Siate fieri di essere Napoletani�L’assemblea di Confindustria Napoli. 4�

�Il dono�

ANTONIO LA PALMA

La camorra è “una sirena cheoffre tutto”; per questo bisognaaiutare prima “chi ha bisogno,dargli una possibilità per potersiaffermare”. Lo afferma il cardi-nale Crescenzio Sepe dal palcodell'Assemblea dell'Unione in-dustriali. Sepe, cheha lasciato peraltri impegni l'assise dopo esse-re intervenuto, ricorda le attivitàsvolte per i giovani con l'asso-ciazione di Palazzo Partanna e aquesto proposito cita il progettoQuadrifoglio destinato ad avvia-re al lavoro giovani di quartieri arischio. Ricorda le iniziative per ilmicrocredito, che proprio la Curia, su suo impulso, ha messo incampo. E parla di etica e impresa ricordando i principi della dottri-na sociale dellaChiesa: "Questione economica, sociale e politica nonpossono prescindere dalla dignità dell'uomo”, dice, bisogna aiuta-re in primis i giovani che hanno bisogno, per sottrarli alla crimina-lità. “Andate avanti - dice agli industriali -, l'impresa si svilupperàtanto più quanto più terrà conto della centralità dell'uomo. Non c'èalcuna contraddizione tra impresa ed etica”. Sepe conclude con un“iamm' annanz” rivolto a mo' di saluto alla platea.

Emma Marcegaglia Gianni Letta

Crescenzio Sepe

La sua assenza in plateanon poteva non essere no-tata. Il patron del Cis In-terporto di Nola, GianniPunzo, all'assemblea pub-blica degli industriali an-data in scena all'Accade-mia Aeronautica di Poz-zuoli, non c'era. E il polointermodale neppure figu-rava nella lista degli spon-sor dell'assise. Tra i finan-ziatori compariva invecel'Interporto Sud Europa diMarcianise, insieme aun'altra società del gruppoBarletta, Rail Italia.

GianniPunzo

assente

Guarda lo specialesull’assemblea

dell’Unione Industrialidi Napoli su denaro.ite in onda su Denarotv

oggi alle 19,05 e domani alle 17

Ad accogliere il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia al suo arrivo a Na-poli è la poltrona “su misura” regalatale dal Denaro e realizzata dall’azienda na-poletana Vip di Vittorio Pappalardo. La poltrona, in tessuto Schubert bianco-nero,(Emilio Schubert è il sarto napoletano di fama mondiale che ha vestito Regine e di-ve quali Greta Garbo, Sofia Loren, Brigitte Bardot, Rita Hayworth), ha due granditasche laterali dove trovano spazio uno specchietto coordinato per gli ultimi ritocchie un portaocchiali. I braccioli sono impreziositi da pietre Swarovsky. Altro toccodi classe sullo schienale, con il portaborse “targato” Emma Marcegaglia. Nella fo-to il direttore del Denaro Alfonso Ruffo con il leader di Confindustria e, ultimo a de-stra, Vittorio Pappalardo.

Sepe: L’impresa cresceintorno agli uomini