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IL DIARIO di CASTROVILLARI e del POLLINO anno XIV n. 26 - In distribuzione venerdì 18 novebre 2016 Castrovillari (Via S. Giovanni Vec- chio) AFFITTO Appartamento secondo piano con ascensore, 160 mq. circa: grande e luminoso salone, cu- cina abitabile, 2 camere da letto, studio, 2 bagni e ripostiglio. Ri- scaldamento autonomo. euro 350/mese Castrovillari (Via d Maniscalchi) AFFITTO Locale commerciale 70 mq. circa. Zona vendita, deposito merci, uf- ficio e servizi. euro 300/mese Castrovillari (Vic. Nuovo Tribu- nale) AFFITTO Prospiciente strada principale, locale commerciale 100 mq. con annesso locale deposito 50 mq. e pertinenza esterna coperta 50 mq. euro 1.200/mese Castrovillari (Via Po) AFFITTO Locale commerciale 90 mq. – 2 vetrine. Buono stato. euro 350/mese Castrovillari (Contrada Ietticelli) VENDITA Terreno edificabile 550 mq. circa con progetto approvato per la realizzazione di un'abitazione su due livelli con superficie in pianta pari a 130 mq.. Oneri com- pletamente versati. euro 59.000 Castrovillari (Contrada Arcuri) VENDITA Intero fabbricato 300 mq. circa su due livelli composto da due appartamenti con 3 camere da letto, salone, cucina e bagno ognuno. Annesso locale deposito 50 mq. circa e giardino. euro 158.000 Castrovillari (Via Serra delle Cia- vole) VENDITA Casolare 200 mq. con ampia tet- toia e corte antistante. euro 44.000 Referendum Costituzionale/Il cigno nero e il tacchino di Russell Lettera aperta di un malato oncologico MARATONA DI NEW YORK Il diario delle emozioni dell'atleta Roberta Valente

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IL DIARIOdi CASTROVILLARI e del POLLINO

anno XIV n. 26 - In distribuzione venerdì 18 novebre 2016

Castrovillari (Via S. Giovanni Vec-chio) AFFITTOAppartamento secondo pianocon ascensore, 160 mq. circa:grande e luminoso salone, cu-cina abitabile, 2 camere da letto,studio, 2 bagni e ripostiglio. Ri-scaldamento autonomo.

euro 350/mese

Castrovillari (Via d Maniscalchi)AFFITTOLocale commerciale 70 mq. circa.Zona vendita, deposito merci, uf-ficio e servizi.

euro 300/mese

Castrovillari (Vic. Nuovo Tribu-nale) AFFITTOProspiciente strada principale,locale commerciale 100 mq. conannesso locale deposito 50 mq.e pertinenza esterna coperta 50mq. euro 1.200/mese

Castrovillari (Via Po) AFFITTOLocale commerciale 90 mq. – 2vetrine. Buono stato.

euro 350/mese

Castrovillari (Contrada Ietticelli)VENDITATerreno edificabile 550 mq. circacon progetto approvato per larealizzazione di un'abitazione sudue livelli con superficie in

pianta pari a 130 mq.. Oneri com-pletamente versati.

euro 59.000

Castrovillari (Contrada Arcuri)VENDITAIntero fabbricato 300 mq. circasu due livelli composto da dueappartamenti con 3 camere daletto, salone, cucina e bagnoognuno. Annesso locale deposito50 mq. circa e giardino.

euro 158.000

Castrovillari (Via Serra delle Cia-vole) VENDITACasolare 200 mq. con ampia tet-toia e corte antistante.

euro 44.000

Referendum Costituzionale/Il cigno nero e il tacchino di Russell

Lettera aperta di un malato oncologico

MARATONA DI NEW YORK

Il diario delle emozioni dell'atleta Roberta Valente

IL DIARIO anno XIV n.26 PAG. 2

Gestione in house del ciclo integrato dell’acqua pubblica e ge-stione autonoma del ciclo dei rifiuti, il Paese del Moscato Pas-sito continua ad essere oggetto di attenzione e di studio daparte di piccoli e grandi comuni in tutta Italia. Buone praticheamministrative, prosegue il tour del Sindaco Mario Albino Ga-gliardi, da oltre 3 anni in giro per l’Italia, per condividere me-todi, risultati e strumenti ormai consolidati nell’esperienzavirtuosa di Saracena. Più di 400 i comuni ad oggi nei quali Ga-gliardi è stato invitato a presentare il Caso Saracena.Dal cuore del Pollino calabrese alla Riviera Romagnola, ed oltre.Prossime tappe le province di Rimini e Pesaro-Urbino. Volpe-gnino, Casalnoceto, Carrega Ligure, Bergamasco, Villarvernia,Sardignano, Cassano Spinola, Costa Vescovato, In Provincia DiAlessandria; Burolo, Palazzo Canavese, Valprato Soana, Stram-binello, Traves, Villarfocchiardo, Bruzolo in provincia di Torino;e Castello di Annone in quella di Asti. Il mese scorso il PrimoCittadino era stato chiamato dai colleghi sindaci ed ammini-stratori di questi comuni, al Nord, per illustrare le fasi ed i pas-saggi che hanno portato Saracena ad essere il Comunevirtuoso riconosciuto a più livelli, in termini di acqua pubblicae rifiuti. Se, da una parte, infatti, il Paese del Moscato Passito,Presidio Slow Food, è stato il primo comune italiano che ha an-ticipato ed attuato obiettivi ed esiti del Referendum sull’acquapubblica del 2011, accorpando in capo all’entelocale tutti equattro i momenti del servizio idrico integrato (captazione, ad-duzione, distribuzione e depurazione); dall’altra, continua, inun contesto difficile come quello dei rifiuti al Sud, a registraretassi record di differenziata, innovando ulteriormente con l'in-troduzione, di recente, anche della lombricoltura attraverso laquale il Comune oggi gestisce in house anche la raccolta e,quindi, il riciclo della frazione umida.Dalla Calabria al Piemonte. Saracena continua a rappresentareun esempio positivo per la sua visione innovativa, efficace edefficiente ed ecosostenibile sottesa al governo della cosa pub-blica e ad essere interlocutore privilegiato del Forum Nazio-nale Acqua Pubblica promotore di numerosi incontri in diverseregioni, alla presenza di associazioni e amministratori locali.Dopo Pistoia, Frosinone, Campobasso, Varese e Vicenza, leprossime tappe del tour nazionale di Gagliardi iniziato da oltre3 anni toccheranno prossimamente i comuni di Montecopioloe Pietrarubbia, in provincia di Pesarourbino; Pennabili, Nova-feltria e Maiolo in quella di Rimini.

L’assessore regionale alle attività produttive Carmela Barba-lace, d’accordo con il presidente della Regione Mario Oliverio,ha convocato i rappresentanti di Anas, Autostrade e KuwaitPetroleum, preoccupata per i licenziamenti di alcune unità la-vorative da parte del gestore dell’area di rifornimento di Fra-scineto Est, sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria.Durante l’incontro, che si è svolto a Catanzaro nella sede delDipartimento attività produttive di Germaneto, l’assessore Bar-balace ha espresso forti perplessità sulla scelta operata dal-l’azienda motivando altresì la preoccupazione “sull’effettoemulativo – ha affermato – che tale vicenda potrebbe averesull’intera rete autostradale calabrese, aggravando ulterior-mente l’emergenza occupazionale”.Ha poi ribadito che “si opporrà, con ogni mezzo legittimo, af-finchè in Calabria non venga perso un solo posto di lavoro” edha chiesto alle parti “di prodigarsi al ristoro di condizioni utilialla riassunzione immediata dei lavoratori”. Ha inoltre solleci-tato l’Anas affinchè “proceda in tempi rapidi all’affidamentodelle nuove concessioni, che è la condizione necessaria perl’ammodernamento delle aree di servizio su tutta la tratta au-tostradale della Calabria”.Al termine della riunione, il capo area di Kuwait, Geusa, haespresso la disponibilità dell’azienda, attraverso il gestore del-l’impianto, a riassumere gli operai licenziati dopo un confrontoautonomo tra le parti sulle modalità e contenuti di una even-tuale partecipazione solidale dei lavoratori sugli accordi con-trattuali in vigore.

Area di servizio Frascineto Estbloccati i licenziamenti

Un successo e pure di più. Nel primo mese d’esercizio, la Casadell’acqua supera ogni aspettativa e fa registrare un dato de-stinato a crescere ulteriormente: dal 1° ottobre al 1° novem-bre 2016 l’erogatore ha distribuito ben 22.000 litri di acqua,liscia e/o frizzante.«Un risultato sorprendente. Che supera le nostre stesse previ-sioni e soddisfa appieno il programma di ammortamento, peril rispetto del quale, è bene sottolinearlo, basterebbero solo434 litri/die. Questo nonostante la fisiologica diminuzione diprovvista legata alla stagione autunnale». Così il sindaco Ni-colò De Bartolo e l’assessore all’Ambiente Biagio Angelo Se-verino all’indomani della nota sull’andamento dei consumicomunicati all’Amministrazione dalla società che conduce l’im-pianto.«Fermo restando i benefici derivanti dal bassissimo costo, 5centesimi per litro, che si traduce in un risparmio notevole perchi è solito acquistare l’acqua attraverso i canali tradizionali,emerge un aspetto di natura sociale affatto trascurabile. Ci ri-feriamo – affermano De Bartolo e Severino - alla possibilità cheanche i meno abbienti possono, grazie alla spesa assai conte-nuta, approvvigionarsi salvaguardando il bilancio familiare.Domandiamo ai seminatori di veleno, se questo non rispecchii principi di equità; se non rappresenti un allargamento del di-ritto di poter godere tutti delle prerogative connesse ai pro-getti pubblici. Noi, umilmente, riteniamo lo sia».«A scanso di equivoci, conviene far rilevare ancora una volta –continuano i due amministratori - che la macchina, un mo-derno ritrovato tecnologico, in linea con le più rigide normeigienico/sanitarie e oggetto di rigidi controlli periodici, sotto-pone l’acqua dei nostri monti, già salubre e di ottima qualità,a un processo di filtraggio che abbatte la quantità di cloro im-messa nelle vasche di accumulo, procedura che non altera leproprietà organolettiche del liquido né i sali minerali in essocontenuti, restituendogli un sapore particolarmente delicatoe fresco».C’è tuttavia una ulteriore considerazione per la quale sia il sin-daco sia l’assessore si dichiarano «maggiormente compia-ciuti»: la riduzione della quantità di plastica, solitamenteutilizzata come contenitore per l’acqua, scartata nel rifiuto dif-ferenziato dopo l’utilizzo. Il ragionamento è abbastanza li-neare: «Se in un mese – spiegano i due rappresentanti delleistituzioni moranesi - l’opificio ha somministrato 22.000 litri diacqua, e posto che ogni utente si sia recato all’erogatore conpropria bottiglia di vetro (come, peraltro, fortemente consi-gliato dagli esperti), vuol dire che 22.000 bottiglie di plastica,formato 1 lt, (circa 15.000 in caso di impiego di bottiglie da un1,5 lt) non sono diventate spazzatura, il che produce vantaggievidenti e per l’ambiente e, a lungo termine, per i cittadinichiamati a pagare la Tari».

Morano/ “Casa dell’acqua”, erogazione al top nel primo mese

Saracena/Acqua pubblicaProsegue il tour di Gagliardinella varie regioni italiane «Il comitato Lasta di Laino Borgo con un comunicato riaf-

ferma con forza il suo NO alla Centrale del Mercure e alfinto dialogo- sceneggiata che Enel mette in campo. Il10 novembre 2016 si è tenuta al parco un’audizione ri-chiesta molto tempo fa dal Consigliere Dr. Laghi, rap-presentante delle Associazioni ambientaliste in seno alConsiglio, in cui l’Enel avrebbe dovuto rispondere alledomande poste dal suo interlocutore sulle prescrizionie sul funzionamento della centrale. L’Enel ha invece in-scenato il suo teatrino con slide in cui ha riproposto lasolita canzone: quanto’è bella la centrale e quanto benefa a questo territorio. Il dr. Laghi ha interloquito con lasignorilità che lo contraddistingue e in un secondotempo ha posto quasi 100 domande con determina-zione e coraggio a un Enel che sorda non ha risposto inquella sede. La scrivente avrebbe perso più volte la pa-zienza di fronte alle risposte evasive e arroganti di Enelche al contrario di quanto sostiene il Presidente Pappa-terra non è in grado di sostenere nessun confronto e dia-logo con nessuno perché il suo atteggiamento è dasempre : io, multinazionale sono in questo territorio,pago i soldi delle compensazioni e questo basta. Nonimporta che noi respiriamo il particolato ultrafine chenessun filtro può fermare , che il legname provenga nonda filiera corta e, che non ci sia la valutazione di impattoambientale scaduta da tempo , che le centraline sianoubicate per convenienza dell’Enel dove pare a loro. Aconclusione dell’incontro , il Presidente Pappaterra haconcluso sostenendo la bontà dell’istituzione di un Os-servatorio ambientale garantito da una grande perso-nalità scientifica non ricordando, tuttavia, che lapersonalità scientifica è pagata da Enel, ha solo potereconsultivo e che non può tutelare proprio nulla con unacentrale a 41 megawatt che inquina il territorio. Semprecome ciliegina sulla torta il Presidente Pappaterra ha so-stenuto che i soldi dati da Enel al Parco per l’Osservato-rio ambientale (altri soldi) saranno utilizzati perdifendere l’ambiente , la lontra e la biodiversità che sta atanto a cuore al dr. Laghi e a noi ambientalisti. La cen-trale in un Parco non può stare : lo dice la legge e ancheil Parco sebbene Pappaterra finga di dimenticarlo alla ri-cerca di dialoghi inesistenti tra l’Enel e noi comitati checombattiamo questa battaglia e la combatteremo sem-pre al di là delle sue vane mistificatrici parole».

Comitato LASTA aderente al Forum Stefano Gioia

Centrale del MercureAudizione dell’Enel all’Ente Parco

Per ricordare ed onorare il contributodato dalle prime 10 donne sindaco elette70 anni fa, nei loro comuni sarà presenteuna targa celebrativa della Presidenza delConsiglio consegnata nei giorni scorsi dalSottosegretario alla Presidenza del Con-siglio, Luca Lotti durante una cerimonianel corso della quale i sindaci di oggi dei10 centri hanno ricevuto questa signifi-cativa "eredità". "Onorare e ricordare af-finché nel nostro Paese non si dimentichicosa è stato. E cioè che quello del 1946non fu solo il primo voto amministrativoma che 10 donne furono subito elette.Oggi è normale che ci siano molte donnesindaco ma allora non era così per que-sto ricordiamo sperando che questo attoabbracci metaforicamente tutte le donned'Italia", ha detto Lotti che coordina laStruttura di Missione per gli anniversari

di interesse nazionale.Tra le uniche dieci donne elette in quel-l'appuntamento amministrativo di marzodel 1946, anche una nostra concittadinacastrovillarese acquisita, Ketty PalumboTufarelli in Pisani. Fu eletta sindaco a SanSosti, sua città natale all’età di 24 anni edall’unanimità. La sua elezione avvenne il24 marzo 1946, e fu, pertanto, la primadonna sindaco in assoluto ad indossarela fascia tricolore, anticipando, seppur diqualche giorno le colleghe Alba Arisi aBorgosatollo, Ninetta Bartoli a Borutta,Elsa Damiani Prampolini a Spello, OttaviaFontana a Veronella, Anna Montiroli Coc-cia a Roccantina, Ada Natali a Massa Fer-mana, Margherita Sanna a Orune, LidyaToraldo Serra a Tropea, Elena Tosetti a Fa-nano. Alla tornata elettorale successivaKetty Tufarello non si ripresentò, con un

senso etico del conflitto d’interesse oggiquanto mai estraneo nella politica, inquanto suo marito, il compianto avv.Baldo Pisani, era candidato nel collegio diSan Sosti per l’elezioni provinciali, nellequali fu eletto e ne divenne Presidenteper tre legislature. Ketty Pisani, da allorain poi, spese la sua vita per la sua famigliarivestendo compiti di rappresentanza nelmondo politico che interagiva con l’avv.Pisani. Sulla targa che ora campeggerànei comuni di Borgosatollo, Borutta, Fa-nano, Massa Fermana, Orune, Roccantica,Spello, Tropea , Veronella e naturalmentea San Sosti, è riportata una frase di Filo-mena Delli Castelli, che fu una delle 21donne elette alla Costituente: "Eravamoconsapevoli che il voto alle donne costi-tuiva una tappa fondamentale dellagrande rivoluzione italiana del dopo-guerra. Avevamo finalmente potuto vo-tare e far eleggere le donne. E nonsaremmo più state considerate solo casa-linghe o lavoratrici senza voce ma fautricia pieno titolo della nuova politica ita-liana". Per ricordarne la memoria l’ammi-nistrazione comunale di San Sosti leintitolerà la sala consiliare.

A.F.

E’ di San Sosti ma castrovillarese d’adozionela prima donna sindaco d’Italia

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Il termine “cigno nero” è tratto dalla frase delpoeta latino Giovenale “rara avis in terris nigro-que simillima cygno”. Questa espressione erautilizzata nelle discussioni filosofiche del XVI se-colo a indicare un fatto impossibile o perlomenoimprobabile. Si basa sulla presunzione che “tuttii cigni sono bianchi”, asserzione che ha avuto unsenso fino alla scoperta del cigno nero austra-liano Cygnus atratus da parte degli esploratorieuropei. Questo esempio dimostra come né ilragionamento deduttivo né quello induttivosono infallibili. Un argomento dipende dalla ve-rità delle sue premesse: una falsa premessa puòportare a un risultato sbagliato e dei dati limi-tati producono una conclusione non corretta. Illimite del ragionamento secondo cui "tutti icigni sono bianchi" è dato dai limiti dell'espe-rienza, la quale ci fa credere che non esistanocigni neri ( “Il cigno nero. Come l'improbabile go-verna la nostra vita” Nassim N. Taleb). Partendoda queste considerazioni, veniamo ora ai fatti: ilquesito del referendum costituzionale 2016 cosìrecita :“Approvate il testo della legge costituzionaleconcernente ‘disposizioni per il superamentodel bicameralismo paritario, la riduzione delnumero dei parlamentari, il contenimento deicosti di funzionamento delle istituzioni, la sop-pressione del CNEL e la revisione del Titolo Vdella parte II della Costituzione’, approvato dalParlamento e pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale n. 88 del 15 aprile 2016?”.Votare Sì o votare No? Questo è il dilemma. Al-meno per un 29% di italiani non hanno ancorapreso posizione in vista del prossimo referen-dum costituzionale. Ma chi sono questi indecisi?Perché ancora non hanno scelto? Consideratoche mi annovero in questa platea statisticacerco di spiegare almeno le mie ragioni, nonprima di aver riassunto le principali tesi a favoredel si o del no.Le ragioni del SìPer i sostenitori del Sì, la riforma Boschi rappre-senta un salto di qualità per il sistema politicoitaliano e per il suo farraginoso processo legi-slativo, garantendo maggiore stabilità a unPaese che ha visto 63 governi susseguirsi negliultimi 70 anni.Le più note ragioni per votare Sì al referendumcostituzionale di dicembre sono:- addio bicameralismo: si supera il famoso ping-pong tra Camera e Senato, con notevoli bene-fici in termini di tempo;- il fatto che solo la Camera sia chiamata a vo-tare la fiducia al governo implica l’instaurazionedi un rapporto di fiducia esclusivo con quest’aladel Parlamento;

- la diminuzione del numero dei parlamentari el’abolizione del Cnel produrrà notevoli risparmi;- grazie all’introduzione del referendum propo-sitivo e alle modifiche sul quorum referendariomigliora la qualità delle democrazia;- il Senato farà da “camera di compensazione” tragoverno centrale e poteri locali, quindi diminui-ranno i casi di contenzioso tra Stato e Regionidavanti la Corte costituzionale.Le ragioni del NoTutte le ragioni anti-riforma sono dichiarate sulsito ufficiale del comitato del No. I motivi per cui,secondo gli esponenti del fronte del No, gli ita-liani dovrebbero opporsi all’approvazione delddl Boschi-Renzi si possono riassumere nei se-guenti punti:- si tratta di una riforma non legittima perchéprodotta da un Parlamento eletto con una leggeelettorale (Porcellum) dichiarata incostituzio-nale. Inoltre, anche gli amministratori locali chia-mati a comporre il nuovo Senato godrebberodell’immunità parlamentare;- anziché superare il bicameralismo paritario, lariforma lo rende più confuso, creando conflittidi competenza tra Stato e Regioni e tra Camerae nuovo Senato;- la riforma non semplifica il processo di produ-zione delle leggi, ma lo complica: le norme cheregolano il nuovo Senato, infatti, produrrebberoalmeno 7 procedimenti legislativi differenti;- i costi della politica non vengono dimezzati:con la riforma si andrà a risparmiare solo il 20%;- l’ampliamento della partecipazione diretta deicittadini comporterà l’obbligo di raggiungi-mento di 150mila firme (attualmente ne ser-

vono 50mila) per i disegni di legge di iniziativapopolare;- il combinato disposto riforma costituzionale-Italicum accentra il potere nella mani del go-verno, di un solo partito e di un solo leader.Noi indecisi, (che secondo i sondaggisti sa-remmo al 29%, facendo finta di crederci nono-stante dopo Trump questa categoria sia in bassafortuna), partiamo, in primis, dall’analisi dellaformulazione del quesito, indubbiamentescritto in modo da dare implicitamente una va-lenza positiva alla scelta del sì. Probabilmente èformalmente corretto poiché riprende la titola-zione della Riforma stessa tuttavia, volendo es-sere maliziosi, non si può non vedere una certafurbizia decisa per tempo. Ci ricorda un po’ Be-nigni, in veste di cameriere, nella scena al risto-rante nel film “La vita è bella”. A tarda sera, inhotel, con le cucine ormai chiuse, arriva uncliente che vuol mangiare e dal quale ci siaspetta una bella mancia. Benigni (Guido) sa dipoter offrire solo del salmone, una insalatina eun bicchiere del vino bianco, ma, nonostante ciòlo invita a scegliere qualsiasi cosa lui voglia man-giare. Per indurlo a scegliere proprio il salmoneil cameriere Guido (Benigni) gli propone varipiatti tra cui una bella bistecca pesante, oppureagnello, rognone, fegato fritto, intriso, impa-nato, altrimenti pesce. Cliente: Pesce, pesce!Guido: Bene, abbiamo un rombo grasso grassooppure baccalà imporchettato intriso unto alGrand Marnier. Altrimenti un salmone magro...Cliente: Un salmone, molto gentile!Sul quesito, pertanto, i nostri primi dubbi, e,

prima di noi, autori come Hume, Mill e Poppersi sono focalizzati sul problema dell'induzionelogica, cercando di trarre conclusioni generali apartire da osservazioni specifiche. Magari il sal-mone ci piace veramente, ma avremmo volutosceglierlo, non in contrapposizione al baccalàimporchettato, intriso e unto, bensì come liberascelta. Noi indecisi, comunque, siamo perfetta-mente consapevoli di essere in questo mo-mento l’ago della bilancia, tanto da temerefortemente l’azione di redenzione del guru as-soldato dai Comitati del Sì, ovvero David Hun-ter, un cognome in questo caso altamentesimbolico: «Cacciatore». La sua war room è nellesale che furono dell’Ulivo nel centro di Roma e lasua preda tipo siamo proprio noi quei signoriche «non sanno o non rispondono» quando glisi chiede cosa voteranno al referendum. Nella legge dei grandi numeri, che sono la pas-sione degli americani, l’indeciso da convertireoccupa uno spazio di circa il 15% di quel 29% diitaliani che ancora «non sa» cosa fare. Il team diHunter dovrà motivare, caricare, addestrare i vo-lontari al match corpo a corpo con gli elettori.Con una regola base: toccare cinque punti pre-cisi ma non parlare di cosa fa il governo, perchéla preda potrebbe non amare l’esecutivo e le suegesta, ma potrebbe invece gradire il taglio dellaCasta. Il timore è che, nonostante gli sforzi dinoi indecisi di prenderci più tempo degli altri,comunque, la nostra decisione sarà dettata,come sempre avviene – si pensi al recente Refe-rendum britannico – dal Sentimento, ossia daun processo cognitivo istintivo, non da una ri-cerca approfondita delle “ragioni”: a guidarcisarà il convincimento emotivo circa le conse-guenze per la nostra vita dell’uno o dell’altroesito. Qui a contare saranno due considerazioniassai diverse. Una riguarda le “conseguenze pergli anni a venire” di modificare (come proposto)o di non modificare la Costituzione. L’altra ri-guarda le “conseguenze del mattino dopo” sullaguida del Paese, proprio mentre in Europa e nelmondo monta tempesta. Di una cosa siamocerti: il nostro non sarà un voto contro qualcuno,né contro Renzi, né contro D’Alema, nè controAlfano, nè contro Berlusconi, o addirittura nècontro Lo Polito nè contro Pignataro, ecc.ecc. Infondo caposaldo del pensiero di Kaleb nel“Cigno nero” è la metafora di Bertrand Russelldel tacchino induttivista che riceveva il pastotutte le mattine e trasse la conclusione che ognimattina avrebbe ricevuto il pasto, conclusioneche si dimostrò falsa solo il giorno della vigiliadi Natale! A noi indecisi basterà aspettare il 4 di-cembre! Buon voto!!!

Angelo Filomia

REFERENDUM COSTITUZIONALE

Il cigno nero e il tacchino di Russell, ovvero il potere degli indecisi

Egr. Direttore Generale,sono un delegato dagli ammalati oncologici chevengono a Castrovillari.Devo,purtroppo, sottolinearLe che fino ad oggi,l’oncologia è stata,dalle autorità sanitarie, ab-bandonata, anzi proprio ignorataMi permetta, prima di tutto,di segnalarLe e rin-graziare i valorosi dottori Di Pinto e Schito, ilcapo sala Chidichimo e tutto il personale infer-mieristico per la loro dedizione ai pazienti. Tuttisvolgono un encomiabile lavoro con assiduapresenza, nonostante le difficoltà. Devo anche sottolineare la preziosa opera, seriae puntuale, della Sig.ra Daniela, della nutrizioni-sta, del psicologo e di tutto il personale del vo-lontariato,tutti valorosi eroi del quotidiano, maassolutamente insufficienti per i moltissimi pa-zienti che vengono anche da lontano. Un affet-tuoso grazie anche a tutti loro. Io parlo con l’esperienza acquisita in altri ospe-dali e per le lamentele che, pazienti ed accom-pagnatori sentiamo e ci scambiamo,giornalmente. Le nostre richieste che, rivestonocarattere di assoluta urgenza, sono le seguenti:- Così com’è organizzato oggi il reparto, non èproprio il massimo, manca la figura di riferi-mento. Quindi è, non urgente, ma urgentissimala nomina di un responsabile del reparto. - Il potenziamento del personale medico, para-medico ed amministrativo (per quest’ultimooffro la mia volontaria disponibilità);- Una migliore e più adeguata sistemazione delreparto, possibilmente anche con la creazionedi un degenza H 24; - Tutti i locali andrebbero pitturati, con le paretiin vari colori vivaci, così da rendere gli ambientiun pochino più allegri, credo che faccia beneagli ammalati, li aiuta ad addolcire un pochino la

loro tristezza, non è poco ! - L’ingresso attuale, non è assolutamente ade-guato e né capiente, (molta persone sono co-strette a rimanere fuori nonostante la pioggia,il vento, il freddo, il caldo ecc);- Il bagno è assolutamente non idoneo,si provi afar entrare un ammalato in carrozzina !!!!- L’infermeria non è assolutamente idonea, siprovi ad entrare con una barella !!!!!!;Forse l’ideale sarebbe il trasferimento dell’interoreparto, nella parte nuova dell’ospedale (ancheper questo offro la mia collaborazione per il cen-simento dei locali occupati e liberi) – avrei biso-gno soltanto della sua autorizzazione e dellapianta dei locali …… Non credo che manchinogli spazi !!!!!Sarebbe, inoltre, necessario dotare il reparto diuna macchina per l’ecografia ed una per l’emo-cromo, si guadagnerebbe molto tempo pre-zioso così come utile sarebbero i distributorinumerici che regolano l’accesso, (ne esiste sol-tanto uno e mi pare non sia neanche funzio-nante).Mi scuso, con Lei Direttore e con tutti gli altripresenti, se forse ho detto cose che, compete-vano ad altri ed ho urtato la loro sensibilità. Aquesto punto sarebbe anche interessante sen-tire la voce dei medici, del capo sala e degli in-fermieri. Devo,tuttavia, per correttezza, informarLa che,insieme ad altri amici pazienti e familiari, stiamoraccogliendo le firme (siamo già a circa 3 mila) esiamo assolutamente decisi ad assumere, nelgiro di pochissimo tempo, tutte le forme di pro-testa ed iniziative, che, riteniamo possano ser-vire alla risoluzione dei problemi lamentati, Confidiamo nella sua umanità e sensibilità.

Un paziente oncologico

Lettera aperta di un malato oncologico

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Ancora traguardi ed obiettivi prestigiosi perl’azienda castrovillarese Ivitel di Giuseppe Vice-conte. Avevamo dato conto, in uno scorso nu-mero del Diario, dell’importante accordo siglatoin Italia, per la sicurezza della Stazione Terminidi Roma, quand’ecco che Ivitel, riesce ad espor-tare la tecnologia innovativa del sistema GLO-BOTEL ad Abu Dhabi, finalizzando il suobrevetto per la sicurezza e la video sorveglianzanell’area del Golfo. L’accordo è stato firmato conla IGG (la piattaforma di acquisto e selezione delMinistero della Difesa degli Emirati Arabi Uniti)e prevede, l’utilizzo in esclusiva della tecnologiaGLOBOTEL per la sicurezza e la video sorve-glianza nell’area del Golfo. Il sistema GLOBOTEL,opportunamente implementato, nella nuovaconfigurazione, viene equipaggiato di teleca-mere con sensore termico e intelligenza a bordocon filtri analitici particolarmente complessi.Alla manifestazione, in ambito ISNR, era pre-

sente l’ambasciata d’Italia attraverso il Colon-nello dei Carabinieri De Luchi e il ComandanteGenerale dell’Arma, Gen. di C.A. Tullio Del Sette. Soddisfazione per l’importante accordo del Di-rettore Tecnico, Giuseppe Viceconte che sotto-linea il fatto che «Con l’IGG (InternationalGolden Group), che è la piattaforma di acquisto,è stato siglato un accordo importantissimo checi riempie veramente di grande soddisfazione.Con il Ministero della Difesa degli Emirati ArabiUniti abbiamo sottoscritto un accordo di esclu-siva, loro utilizzeranno la nostra tecnologia inesclusiva per tutta l’area del golfo limitatamenteall’applicazione in ambito militare, quindi alcontrollo del territorio. Una partnership impor-tantissima, basti pensare che le uniche aziendeche hanno un accordo di esclusiva con l’IGGsiamo noi e la fabbrica d’armi Beretta, che comeè noto è una multinazionale molto prestigiosa,e questo ci riempie di orgoglio ulteriormente.Nell’area del Golfo verrà utilizzata c il designmade in Italy, perché io ribadisco ed evidenziooggi ogni volta che ne ho la possibilità, che nelmondo c’è sempre una grande considerazionedella creatività italiana e noi probabilmentesiamo stati i primi ad aver applicato il designnell’ambito della sicurezza per applicazioni dicontrollo in ambito del territorio ad impatto am-bientale gradevole, sostenibile e questo è pia-ciuto molto ai tecnici ed agli esponentigovernativi degli Emirati Arabi.». Ma per Vice-conte questo è solo un punto di partenza persfruttare al meglio la particolare versatilità delsistema Globotel in quanto, altra applicazionefondamentale del Globotel, è la videosorve-glianza cittadina. «Io credo - afferma Viceconte- che le funzioni video analitiche fanno ormaila differenza nel sistema di video sorveglianza,

in quanto tutti producono, bene o male, teleca-mere più o meno performanti, ma per chi ha esi-genza di determinate applicazioni le funzionivideo analitiche fanno la differenza, non ci sonoassolutamente dubbi. Noi stiamo investendomolto in questa direzione ed, infatti, è appenapartita ed è stata ufficializzata nei giorni scorsil’operazione “Città Sicura” che verrà rivolta inquesta fase a tutte le città della Lombardia at-traverso il nostro partner Sicurpolice di Milano atutti i Sindaci e alle autorità competenti, alleforze di polizia locali verrà proposta la nostra so-luzione per la messa in sicurezza delle città fi-nalizzata alla sicurezza del cittadino attraversoanche un protocollo di legalità che noi abbiamostrutturato con le forze dell’ordine competenti».«Le nostre soluzioni - ribadisce Viceconte - diimpatto ambientale gradevole ad altissimo ri-torno tecnologico e applicazioni video analiti-che potrebbero consentire di automatizzaredeterminati processi finalizzati alla repressionedei reati».

« La tecnologia Globotel - conclude il DirettoreTecnico - si affina e affronta nuovi mercati e piat-taforme, proprio le caratteristiche di versatilitàdi velocità di installazione del sistema da noibrevettato. Abbiamo fatto dei test in campo equalora ci fosse la necessità riusciamo a metterein sicurezza un aeroporto relativamente grandein pochissimi giorni lavorativi perché tutto vieneassemblato in laboratorio: quindi è sufficientedelimitare e fare una analisi dei rischi e metterein sicurezza con funzioni di altissimo livello divideo analisi perché io credo che oggi più chemai bisognerà spingere nella direzione dellefunzionalità video analitiche, quindi con fun-zioni particolarmente spinte, che determinatisiti sensibili quali gli aeroporti o scali ferroviaririchiedono proprio in termini di applicazioni diesigenze in termini di ritorno di sicurezza.Com-plimenti ad Ivitel e al suo Direttore tecnico, Giu-seppe Viceconte dalla redazione del Diario per icontinui successi della sua azienda. Ad Maiora!

A.F.

La tecnologia Ivitel approda negli Emirati Arabi UnitiLa società castrovillarese ha siglato un importante accordo commerciale con la IGG

(piattaforma di acquisto del Ministero della Difesa degli Emirati Arabi) per l’utilizzo in esclusivadella tecnologia Globotel per la sicurezza e la video sorveglianza nell’area del Golfo

Nella foto Giuseppe Viceconte Direttore Tecnico della Globotel durante la stipula dell’accordo ad Abu Dhabi

IL DIARIO anno XIV n. 26 PAG. 5

Polvere di stelle...l’angolo del tuo regalo di Natalell Natale è ormai alle porte e in un angolo di Via Po, aCastrovillari, la clientela potrà essere piacevolmenteattratta da Polvere di Stelle, che ormai compie unanno e si è piacevolmente consolidata nei gusti enelle tendenze del consumatore castrovillarese e del-l’hinterland. Bigiotteria Swaroski, accessori moda, articoli da regaloe, da un po’ di tempo a questa parte anche particolaricapi d’abbigliamento arricchiscono l’offerta commer-ciale della cortesissima signora Stefania e del vulca-nico Marco, sempre alla ricerca di idee regalo originali,per soddisfare tutte le vostre richieste e dare liberosfogo alla vostra fantasia!

Ultima perla di Polvere di Stelle, un corner dedicato alNatale, laddove c’è solo l’imbarazzo della scelta: po-trete trovare centinaia di idee regalo perfette per tuttii gusti, e, scovando con cura, non sarà difficile scor-gere particolarissimi prodotti dell’artigianato bellu-nese. Se vuoi fare un bel regalo di Natale non sempreè necessario spendere una fortuna; infatti, usando ac-cortezza ed ingegno, Marco e Stefania ti potrannoconsigliare un regalo originale e nello stesso tempoeconomico ed utile.Insomma, fatevi un giro all’angolo di Via Po, sceglieteil regalo che vi soddisfa di più e sarete sicuri di averfatto centro per i vostri regali di Natale!

IL DIARIO anno XIV n. 26 PAG. 6

Con determina n. 200 e' stata aggiudicata alla ditta Ferraro diAltomonte, seconda in graduatoria che ha partecipato all’ap-posito bando, dopo la revoca alla precedente (per non averinoltrato l’apposito elaborato al Settore Tecnico DecentratoRegionale, competente per rilasciare l'apposita autorizza-zione), la gara per la realizzazione dei lavori di viabilità dellastrada di accesso al Santuario della Madonna del Castello. Neltermine massimo di due settimane dal 4 novembre verrà con-segnato il progetto esecutivo ed immediatamente dopo ini-zieranno i lavori. Il nuovo affidamento è avvenuto allemedesime condizioni già proposte all’aggiudicatario in sede diofferta.”

L’Amministrazione comunale, con i propri Uffici ha incontratogli organizzatori del 100° Giro d’Italia per verificare le questioniconnesse alla realizzazione del programma che interesserà -come ha ricordato il Sindaco Lo Polito - ogni area della città.Sono state definite lle esigenze logistiche relative alle zone diparcheggio per gli automezzi al seguito del Giro, di ospitalitàper i personaggi, per la stampa, per l’intrattenimento, la promopubblicitaria, e la scelta del Percorso di sfilata cittadina che in-teresserà via Roma, via Padre Pio da Pietrelcina, via FrancescoRusso, via Francesco Muraca verso la località Madonna dellaPietà dove avverrà il “Via “ effettivo per la partenza del 12 mag-gio alla volta di Alberobello in Puglia. Saranno coinvolte, inol-tre, per la Carovana del Giro, con stand e bus degli atleti,l’Autostazione, corso Calabria, via xx Settembre e tutta la partesud di corso Garibaldi. Sono state predisposte, così, le strade diricevimento e di uscita, luoghi e planimetrie per ottimizzarela massima ricaduta cittadina dell’evento nonché per conte-nere, al massimo, i disagi alle residenze.Un lavoro che verrà ulteriormente specificato, approfondito erianalizzato, con chi è preposto a questo, prima di essere con-fezionato e stampato per “tale ritorno del Giro” nel capoluogodel Pollino dopo 20 anni e che si pregusta già come un grandemomento coinvolgente.

Lavori di viabilità al Santuario Tocca alla seconda in graduatoria

La crescita e valorizzazione dell’agricoltura e delle capacità chedesiderano, sempre più, rendere al meglio questa risorsa d’im-presa nel territorio di Castrovillari, e non solo, sono state le ra-gioni, questa mattina, di una missione dedicatadell’Amministrazione Lo Polito alla Regione Calabria.A condurla il Vice Sindaco, Assessore alle Politiche Agricole, delLavoro, Attività Turistiche e Produttive , Francesca Dorato, ac-compagnata dai consiglieri Serena Carrozzino e Dario D’Atri.La delegazione ha incontrato il capo struttura del Diparti-mento all’Agricoltura, Mario Caligiuri, con altri dirigenti, sotto-ponendo una serie di quesiti sulle misure riguardanti il Pianodi Sviluppo Rurale regionale, a disposizione dei Comuni, perlo sviluppo dell'agricoltura e la valorizzazione delle filiere, doveoperano capacità e risorse umane desiderose di crescere edadoperarsi per il patrimonio rurale nel rispetto della sosteni-bilità.A tal proposito è stato risposto che già alcuni bandi sono statipubblicati e che altri sono prossimi ad esserlo.Proprio su questi e sull’esigenze di renderli recepibili e rag-giungibili dalla maggior parte delle persone, il Vice SindacoDorato ha annunciato la volontà di realizzare a breve un mo-mento - come quello offerto a fine giugno per utilizzare i Bandipubblici legati alle varie e specifiche misure europee, nazio-nali e regionali- per meglio conoscere tali opportunità che“possono produrre, se ben utilizzate – ha affermato-, ricchezzada ridistribuire alla comunità nel rispetto delle vocazioni deiTerritori e delle scelte della popolazione, sposate e volute daquesta Amministrazione che, ritenendo impossibile pensarealla crescita delle nostre Aree senza tener conto della qualitàambientale, della cultura e del turismo, si rende continua-mente promotrice , intercettando e captando procedure e mi-sure, di azioni che vogliono legare le eccellenze della Zona allecapacità degli abitanti, consapevole che l’idea - dettata ad ini-zio consiliatura - del “filo rosso”, per dare più crescita all’interoesistente, può divenire l’elemento guida per lo sviluppo socio– economico, fondamentale per imprimere consistenza allecaratterialità millenarie dei nostri territori dove l’Uomo nonpuò che svolgere il ruolo di accompagnatore nel rispetto delleidentità e potenzialità di ciascuna area.” Ecco la nuova sfida edecco il cambio di marcia che si vuole e si chiede per creare op-portunità congiunte e più interessanti per creare sviluppo.

Pronto l’elenco degli scrutatori del Comune di Castrovillari. Inseguito al sorteggio pubblico, avvenuto durante l’apposita riu-nione della Commissione Elettorale destinati alle 22 Sezioni.Ecco i loro nomi : Attanasio Fiorella; Aversa Maria; Calà Carla;Calà Luisa; Capparelli Annamaria; Castrovillari Antonietta Eva;Chiarelli Federica; D'agostino Rosanna; De Simone Annarita;Di Dieco Simona; Di Gregorio Sabrina; Di Maio Agnese; DiVasto Rosa; D'onghia Giovanna; Falcone Luana; Frangelli Bar-bara; Giotta Rosa;Giurbino Simona;Greco Antoniett ; IacobelliFranca; Innocenti Annamaria; La Falce Maria Fernanda; LandiCarmen; Lisanti Benedetta; Luceno' Angela; Martignani Fede-rica; Martino Katia; Masotti Costantina; Oliveto Patrizia; Pio-vaccari Marcella; Pisaniello Rachele; Placco Patrizia; PrainoMarianna; Pugliese Elisa; Puppo Laura; Rizzuto Francesca; Ro-vitti Elena; Rubino Domenica; Russo Emanuela; SalvaggioMaria; Santandrea Angelica; Severino Marianna; Stabile Rosina;Stabile Vincenza;Stratico' Mariachiara; Vuoto Cecilia; BarlettaCarmine; Cherillo Angelo; D'agostino Demetrio; Di Maio Be-nedetto; Di Maio Fabio; Di Mare Francesco; Ferrari Carmine;Gelsomino Pasquale; Izzo Flavio Federico; Le Rose Giorgio; Ma-ceroni Davide; Manzo Giuseppe; Martire Nicola; Minasi Giu-seppe; Pata Nicola; Pellegrino Luca Pio; Pugno Antonio;Scoditti Francesco; Sivieri Massimiliano; Storino Giuseppe;Val-zano Pierluigi; Zucco Domenico.Gli scrutatori sostituti sono: Laffusa Carmen, Montanarella Mi-chele, Zucco Alba, De Diego Francesco, Costabile Anna, LongoAngela, Castagnaro Emilio, Molinaro Francesco, D’Agostino Da-vide, Rao Fabio, Magnelli Domenico, Di Dieco Antonio, PisaniPatrizia, Franzese Filomena, Bloise Lucia , Faraci Giuseppa,D’Agostino Francesco, Bonifati Giuseppe, Lozitiello Pasqua,Morelli Annarita, Barletta Vincenza, D’Atri Maurizio , Le VociRaffaele, Voto Simona, Aversa Lucia , Gireffo Paola, Rubino Car-men , Lagatta Angelica, Pagliaro Giulia, Carlomagno Luciana.

Il presidente del consiglio comunale di Castrovillari, PieroVico, su determinazione della conferenza dei capi-gruppo, ha convocato il parlamentino locale in primaconvocazione per martedì 29 novembre e, in seconda,per mercoledì 30 novembre. Oltre le interrogazioni ed in-terpellanze, l’Assemblea cittadina affronterà i seguenti 5punti riguardanti: due variazioni di bilancio di previsionefinanziario 2016/2018 ; un riconoscimento di debiti fuoribilancio e due regolamenti per la concessione, rispetti-vamente, della cittadinanza onoraria e per la contabilitàcomunale. Durante la riunione i capigruppo hanno ini-ziato ad affrontare quanto deliberato nel Consiglio co-munale precedente in merito la violenza di genere el’istituzione di una Commissione interistituzionale persviluppare azioni di sensibilizzazione sociale e quindipoter offrire adeguati supporti professionali ai disagi edurgenze che presenta tale problematica.

Piano di Sviluppo Rurale I Progressisti alla Regione

Giro d’ItaliaSi parte dalla Pietà

La Cipolla Bianca di Castrovillari è un ecotipo locale della specieAllium cepa L. che appartiene alla famiglia delle Liliacee. Nel se-colo scorso, fino agli anni “70, veniva prodotta in grandi quan-tità ed esportata nei Comuni vicini a Castrovillari sia in Provinciadi Cosenza che in Provincia di Potenza. Attualmente la superfi-cie investita a questa coltura e il numero di produttori si sono ri-dotti drasticamente e si coltiva su piccolissimi appezzamentiprincipalmente in C/da Jardini nel Comune di Castrovillari. Laproduzione di bulbi di Cipolla Bianca di Castrovillari per ogni et-taro di terreno è pari a circa 300 quintali e il prezzo medio divendita è pari a circa 50,00 (cinquanta) euro al quintale, con unvalore della Produzione Lorda Vendibile (PLV) per ettaro pari acirca 15000,00 (quindicimila) euro. Considerato che i costi espli-citi sostenuti per un ciclo produttivo sono pari a circa il 20% delvalore della Produzione Lorda Vendibile (PLV) cioè 3000 (tre-mila) euro, si calcola un reddito pari a circa 12000,00 (dodici-mila) euro per ettaro di terreno. Le tecniche di coltivazione dellacipolla, come le orticole in generale, sono semplici e permet-tono di concentrare il lavoro in un periodo limitato nell’anno ,per questo, tali produzioni potrebbero rivelarsi più allet-tanti per i giovani, anche per quanti non abbiano espe-rienza nel settore agricolo. Queste produzioni hanno unrischio d’impresa molto ridotto in quanto non richiedonograndi investimenti ma solo le anticipazioni colturali. Altro van-taggio economico, nell’avviare una imprenditoria giovanile inquesto comparto, è quello di utilizzare le risorse del Programmadi Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, le misure relative all’am-modernamento delle aziende, al primo insediamento in agri-coltura, ecc.. Altre opportunità per giovani imprenditoriscaturiscono dallo sviluppo di un turismo gastronomico iden-titario legato alla Cipolla Bianca di Castrovillari. Per quanto ri-guarda gli aspetti qualitativi, come è noto, il Centro diDivulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 dell’ARSAC di Castrovillari, haavviato una collaborazione con il CRA-Unità di Ricerca per l’Or-ticoltura di Montanaso Lombardo (Lodi) e, dall’analisi dei bulbirisulta che la Cipolla bianca di Castrovillari, presenta livelli dipungenza molto variabili, con valori di acido piruvico (sostanzaindice della pungenza) oscillanti tra 2,5 e 10,5 µmol (micromoli)per grammo di peso fresco. La presenza di genotipi con livelli dipungenza molto bassi (2,5 µmol di acido piruvico per grammodi peso fresco) assimilabili a quelli della più famosa Cipolla Rossadi Tropea lasciano intravedere la concreta possibità di costituire,attraverso interventi di selezione conservativa una popolazionedi Cipolla Bianca di Castrovillari migliorata per uniformità edaspetti qualitativi del bulbo.

Luigi Gallo(*)(*)ARSAC-Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.)

n. 2 del Pollino-Castrovillari (CS)

Coltivare la Cipolla BiancaUn’opportunità economica

Il Sindaco della città di Castrovillari, Domenico Lo Po-lito, ha nominato nei giorni scorsi, con due decreti,il dot-tore Antonio Viceconte e l’avvocato Angelo Loiaconorispettivamente nei Consigli di Amministrazioni delle So-cietà Municipalizzate, Gas Pollino, il primo, e Pollino Ge-stione Impianti, il secondo.I giovani amministratori derivano dalla prima esperienzaamministrativa di Lo Polito avendo il primo ricoperto ilruolo di consigliere comunale ed il secondo quello di As-sessore all’Ambiente.I due sono stati nominati in seguito all’avviso pubblicoche ha raccolto le domande pervenute all’apposita Com-missione consiliare.La mission che il primo cittadino ha affidato ai due pro-fessionisti è il recupero del rapporto di collaborazionetra le due Società che costituiscono, da tempo, un pa-trimonio importante del capoluogo del Pollino. Succes-sivamente lo sviluppo delle attività , attraversol’acquisizione di nuovi servizi in grado d’accrescere l’in-cidenza sul Territorio dove operano da anni i due enti.Nei prossimi giorni verrà tenuta una conferenza stampaper dichiarare stato di fatto, strategie ed obiettivi dibreve, medio e lungo tempo.Al momento di firma di accettazione da parte di Vice-conte e Loiacono, Lo Polito ha augurato ad entrambibuon lavoro. Nel frattempoha voluto ringraziare il dot-tore Giacomo D’Angelo per il lavoro ed impegni profusinell’interesse della Società e per la crescita della capa-cità, ormai autorevole punto di riferimento anche su altriterritori. Alle nomine sono seguite le assemblee dei socipresso la Gas Pollino e la Pollino Gestione Impianti al finedi nominare i componenti dei Consigli di Amministra-zione di ciascun ente. Per la Gas Pollino sono stati indi-cati Antonio Viceconte, Arianna Romano e Ilaria Franco,mentre per la Pollino Gestione Impianti Francesco Can-duci, Carmelina Guida e Angelo Loiacono.

Nomine ai vertici della Gas Pollino

e Pollino Gestione Impianti

Con il Patrocinio del Comune di Castrovillari, il Consigliodell'Ordine degli Avvocati di Castrovillari e Rossano, l’IPA(International Police Association), sabato 26 Novembre,alle ore 9,30, nell’aula Consiliare del Comune di Castro-villari, si terrà il seminario, organizzato dall’Associazionedi Polizia Locale Italiana, sul tema “ Il nuovo reato di Omi-cidio stradale aspetti giuridici e tecnico operativi”.L’iniziativa è rivolta alle Forze di Polizia Statali e Locali,Avvocati e Amministratori pubblici. La giornata verrà introdotta dai saluti dell’avvocatoDo-menico Lo Polito, Sindaco del capoluogo del Pollino, del-l’avvocato Roberto Laghi, Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati Castrovillari-Rossano, del dottoreCarlo Figliomeni, Presidente IPA CALABRIA e del dottorDomenico Pappaterra, Presidente dell’ Ente Parco delPollino. Le ragioni del momento saranno spiegate dal-l’avvocato Dario Giannicola, presidente nazionale del-l’ASS.A.P.L.I., mentre i contributi , coordinati,dall’avvocato Cristina Cosentino, verranno curati daldottoreLuigi Maffia Procuratore facente funzioni allaProcura della Repubblica di Lamezia Terme che affron-terà “l’omicidio colposo e circolazione stradale prima edopo la modifica legislativa del 2016”, e dal dott.SergioAuteri, Funzionario di Polizia Municipale che interverràsull’“Omicidio stradale e tecniche di rilievo deisinistri:aspetti giuridici ed operativi”. L’iniziativa saràun’occasione importante quanto utile per precisare e co-noscere approcci fondamentali, che la materia offre aglioperatori, agenti e funzionari, e come aiuta a rilegge l’in-tera normativa , quanto mai sentita dagli organismi pre-posti quanto dai cittadini ed automobilisti.

Il nuovo reato di Omicidio stradale

Variazioni di bilancio nel prossimo Consiglio Comunale

La lista definitiva degli scrutatori

IL DIARIO anno XIV n. 26 PAG. 7

Francesco Tetro è il nuovo Coordinatore Regionale per la Ca-labria dei Circoli dell’Ambiente. Avvocato trentenne di Castro-villari, specializzando in Diritto dell’Ambiente, già membrodella Consulta regionale per la legalità, Tetro è stato nominatoin seguito alla riorganizzazione dell’organigramma e dell’atti-vità dell’associazione.

“Da quando è iniziata l’avventura dei Circoli dell’Ambiente,l’associazione è cresciuta a dismisura grazie al lavoro di unasquadra che ho avuto l’onore di guidare – ha osservato il pre-sidente nazionale Alfonso Fimiani, facendo i migliori auguri aTetro - e che ha incessantemente inseguito il sogno di impor-tare in Italia il modello dell’Ambientalismo Ragionevole. Non cieravamo inventati niente, ma avevamo semplicemente guar-dato a Paesi che, sulle tematiche ambientali, sono certamentepiù evoluti del nostro”.Nel ringraziare il presidente Fimiani per avere puntato sullasua professionalità, il nuovo coordinatore calabrese Tetro haaggiunto: “ La nostra Regione è dolce e amara allo stessotempo: da un lato una natura meravigliosa dall’altro una fortecarenza di servizi. Il mio impegno sarà immediato per tentaredi ridurre sempre di più la distanza tra questi due aspetti. Dasubito bisogna cominciare a lavorare sul ciclo dei rifiuti e sullamessa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico,due priorità per la nostra Regione, a cominciare proprio dalPaese in cui vivo”. Insieme con il nuovo coordinatore della Ca-labria sono stati decisi anche quelli della Lombardia (DanielaReho) e della Puglia (Francesca Pezzolla). A tutti loro il presi-dente Fimiani ha rivolto “un enorme in bocca al lupo” e ha chie-sto “il massimo impegno per contribuire alla diffusione deinostri valori e delle nostre opinioni”.

La mattina del 9 novembre 2016, capitanati dalla DirigenteScolastica , dott.ssa Laura Tancredi, dalle loro insegnanti e dallerappresentanti, gli alunni delle classi quinte sezioni A-B-C-D-E, hanno varcato la “Porta Santa” della Basilica di Cassano alloIonio per festeggiare il Giubileo della Misericordia.Accolti dalla spiritualità paterna di don Nunzio Laitano, par-

roco della stessa, i bambini brillando di attenzione e serietà,hanno interagito per esprimere le proprie riflessioni sull’im-portanza spirituale e culturale del Giubileo, nella Chiesa e nellavita dei Cristiani. “Misericordes sicut Pater”! Misericordiosicome il Padre” La misericordia cambia il mondo! Anche Alessandro Manzoni, nei Promessi Sposi , ci parla dellaMisericordia che “lavora” nel cuore dell’Innominato. E oggisono stati questi bambini tutti insieme, in un’atmosfera gio-iosa, a rendere il mondo un po’ meno freddo, più giusto, piùcolorato e a far sentire il loro calore dell’amore verso il pros-simo. I ragazzi, inoltre, hanno vissuto un momento culturalesignificativo, pieno di fascino, conoscendo la Cattedrale neisuoi aspetti storici e artistici.

Vincenza Pagliaro

Francesco Tetro coordinatoreregionale dei Circoli dell’Ambiente

Secondo Circolo DidatticoScuola Primaria “Santi Medici”

Giubileo dei Bambini

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Antiusura “S.Matteo Apostolo” O.n.l.u.s. di Cassano all’Ionio, nella seduta del15 novembre 2016, con riguardo alla notizia diffusa, nei giorniscorsi, dai media regionali e nazionali, inerente il gesto com-piuto dal Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, S.E. Mons.Francesco OLIVA, che ha disposto la restituzione della sommadi € 10.000,00, donata per procedere alla ristrutturazione diuna chiesa, la quale appariva di sospetta provenienza illegalee ‘ndranghetista, all’unanimità ha manifestato la propria totalecondivisione ed il più profondo e riconoscente apprezza-mento per detto gesto, che testimonia il forte impegno civile,oltre quello ecclesiastico, di S.E. Mons. Oliva.Un gesto che, altamente onorando chi l’ha compiuto, contri-buisce alla sensibilizzazione della comunità sociale al pro-blema della legalità in questo bellissimo e sfortunato lembod’Italia, sprone per tutti, ma soprattutto per le nuove genera-zioni, al recupero della cultura del rispetto della legge e dellagiustizia.

Fondazione AntiusuraApprezzamenti per il gestodi S.E. don Franco Oliva

Il MeetUp "Castrovillari a 5 stelle" organizza un incontro pub-blico sul Referendum Costituzionale in programma per dome-nica 4 dicembre.Domenica 20 Novembre, alle ore 18:00, nella sala consiliare diPalazzo di città, gli attivisti di Castrovillari invitano tutta la cit-tadinanza a partecipare al dibattito pubblico per spiegare le ra-gioni e l'importanza del NO a questa riforma che promettequello che in realtà non realizza, essa NON Riduce i costi dellapolitica, NON migliora la qualità dell' iter legislativo ma "scippa"in modo plateale la sovranità dalle mani del popolo.Interverranno all'evento l'avv. Francesco Forciniti avvocato edattivista del Meetup di Corigliano Calabro, l'avv. Gianni Grisoliaavvocato ed ex Sindaco di Castrovillari, il dott. Ferdinando Laghivicepresidente nazionale ISDE, e Pietro D'Agostino attivista delMeetup di Castrovillari, introduce l'incontro Valentina Pastenastudentessa in giurisprudenza ed attivista del meetup di Lun-gro.Una riforma pasticciata e confusa con una preoccupante derivaautoritaria, non può essere proposta come il cambiamento.Troverete, inoltre, gli attivisti del Meetup In piazza municipioDomenica 20 Novembre per tutte le informazioni sul referen-dum e sull'incontro in Sala Consiliare.L'appuntamento è per tutti i cittadini alla ore 18:00 Domenica20 Novembre. #IOVOTONO

Il Meetup "Castrovillari a 5 stelle" per il NO al referendum

Anche quest’anno l’Istituto tecnico Commerciale e per Geo-metri di Castrovillari parteciperà alla trasmissione culturale delterzo canale, in onda tutti i giorni alle 12:45, fascia oraria desti-nata dalla Rai alla riflessione sui libri.Gli studenti selezionati, accompagnati dal Dirigente ScolasticoBruno Barreca e da alcuni docenti di lettere, saranno in ondamartedì 22 e venerdì 25 novembre nella trasmissione Quantestorie e incontreranno Corrado Augias e Michela Murgia. Gli ar-gomenti che affronteranno appaiono molto stimolanti. Si trat-terà un tema politico, quale la vicenda ideologica dell’Italia dellaprima e della seconda Repubblica, attraverso l’incontro con lostorico e giornalista Ernesto Galli della Loggia, e uno squisita-mente artistico letterario: l’immaginario di Ludovico Ariosto,analizzato in una mostra allestita a Palazzo dei Diamanti a Fer-rara per il Cinquecentenario dell’Orlando Furioso, con i curatoriGuido Beltramini e Giulio Ferroni.Ancora una volta l’Istituto “Pitagora-Calvosa” mostra sensibilitàper scelte culturali centrate sulla costruzione di cittadini critici,nella convinzione che non bisogna mai tralasciare la cultura sto-rica, letteraria e filosofica anche nelle scuole ad indirizzo tec-nico, in quanto è compito ineludibile dei luoghi dellaformazione coltivare la dimensione dello spirito. La contami-nazione tra i saperi scientifici e umanistici è, infatti, feconda e

L’IIS “Pitagora-Calvosa” alla RAI

Si è conclusa sabato 5 novembre 2016 la decima edi-zione del corso “Mondo Cane” : un corso di base per pro-prietari e aspiranti proprietari di cani organizzato dalGruppo “Passione Animali” dell’associazione “Solidarietàe Partecipazione” di Castrovillari . L’iniziativa è una delletante attività che l’associazione “Solidarietà e Partecipa-zione” propone ogni anno al fine di sensibilizzare la cit-tadinanza contro l’abbandono degli animali e ad uncorretta convivenza tra le persone e gli animali. Nella se-rata conclusiva sono stati premiati con i meritati attestatii partecipanti al corso con i loro amici a quattro zampe.I corsisti sono stati impegnati in 3 incontri durante i qualihanno ricevuto preziose nozioni sulla evoluzione psico-logica del cane dalla nascita all’età adulta; sulla etologia(comportamento e linguaggio) del cane; consigli utiliper prevenire alcuni problemi comportamentali delcane; informazioni sul benessere e la salute del cane;sugli obblighi di legge del proprietario e responsabilitàcivili e penali . Relatori del Corso sono stati i medici ve-terinari di Castrovillari dott. Antonio Varcasia e dott. Pier-paolo Avolio , la biologa dott.ssa Mariella Buono e per laparte legislativa l’avvocato Francesco Martire.

Decima edizione del Corso “Mondo Cane”

–Il Coraggio di Cambiare l’Italia ramifica nel territorio delPollino: insediata a Laino Borgo la direzione civica. Saràcoordinata dal Sindaco Franco Armentano, eletto loscorso giugno 2016 con oltre il 60 percento dei consensi,e presieduta da Angelo Dulcetti. Tra gli aderenti anche ilvice sindaco lainese Mariangelina Russo. L’azione poli-tica del movimento che fa riferimento a Giuseppe Gra-ziano diventa, così, forza ispiratrice dell’amministrazionepubblica anche in un altro centro della Calabria.È quanto fa sapere il dirigente del CCI e socio fondatoredel movimento, responsabile dell’area Pollino, BiagioSchifino.Il messaggio forte di rinnovamento e riformi-smo – dichiara Schifino – che Il Coraggio di Cambiarel’Italia sta portando nei territori, attecchisce tra la gentee tra chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica. Difatto siamo l’alternativa seria e credibile a chi proponela rottamazione tout court della politica e a chi, invece,continua a proporre uno stereotipo di potere democra-tico che è asfissiante della democrazia. Non a caso – ag-giunge – il coordinamento di Laino Borgo nasce da unagiusta logica. E si fonda sull’idea di proporre alla gentedei modelli di governo territoriale virtuosi. Proprio comequello promosso dall’Esecutivo guidato dal Sindaco Ar-mentano che in appena quattro mesi di amministra-zione comunale ha rivoluzionato la gestione dell’Ente.La nascita del coordinamento lainese – prosegue Schi-

fino – è la testimonianza di come il CCI continua ad ac-crescere il suo consenso derivante, principalmente, dallacredibilità del metodo politico proposto e dalle batta-glie sociali e civili, nelle quali il movimento è quotidia-namente impegnato sostenendo concretamente leesigenze dei cittadini. Siamo a lavoro per ampliare laschiera delle “persone coraggiose che vogliono il cam-biamento”. Nell’area del Pollino ogni giorno giungonoproposte di apertura di circoli e coordinamenti del CCIche, ovviamente, stiamo valutando scrupolosamente eche prossimamente – conclude - potrebbero portare allanascita di nuove realtà aggregative civiche.

Il Coraggio di Cambiare l’Italiaramifica nel Pollino

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ll capoluogo del Pollino continua a battere lastrada della sinergia Istituzione, Capacità degliuomini e donne del lavoro, Esistente, ProduzioniTipiche e Risorse per costruire e tessere oppor-tunità nell’interesse della crescita e dello svi-luppo delle realtà identitarie dell’interoTerritorio.” Così Il Sindaco , Domenico Lo Polito,e la Vice ed Assessore alle Politiche Agricole, Tu-ristiche e del Lavoro, Francesca Dorato, hannospiegato le ragioni ed il varo dell’iniziativa vo-luta dall’Amministrazione (che guarda i Comunivicini in quel principio di filo rosso che vuole le-gare le tante peculiarità) ed intitolata “Estate diSan Martino”, ringraziando tutti i soggetti chehanno reso possibile ed organizzato questo mo-mento, il quale arricchisce, rilancia e colma il no-vembre castrovillarese, “diffondendo- haprecisato il presidente del Consiglio, Piero Vico-l’agroalimentare con tutte le sue importanti ri-cadute”. La prima edizione di questa fortunatarassegna enoculturale, si è tenuta da da venerdì11 novembre a domenica 13 nel Castello Ara-gonese, ed ha ospitato mostre, convegni, pre-sentazioni di libri, performance artistiche, showcooking (momenti di cucina a vista) e conve-gnistica. L’evento, sostenuto dal Parco Nazionaledel Pollino e da diversi sponsor e capacità arti-gianali locali, ha coinvolto produttori, impren-ditori di settori d’eccellenza e rappresentantiistituzionali a più livelli. La crescita dei Territoripassa pure attraverso un adeguato sostegnoalle produzioni tipiche che, se ben correlate,possono divenire, con un apposito lavoro direte, un ottimo propulsore per lo sviluppo au-toctono della nostra regione nell’ambito agri-colo e nel ruolo congeniale di penisola turisticamediterranea. Questo è quanto è emerso dalla

Tavola rotonda svoltasi nel Castello Aragonesesul tema “Lo Sviluppo dell’agroalimentare: dal-l’olio extravergine al vino novello, quali strate-gie?”, coordinata dal giornalista- sommelierTommaso Caporale, nella prima edizione del-l’Estate di San Martino ch ha accolto al suo in-terno anche il decimo “Salone-concorso migliorvino novello del Meridione”, diretto dal giornali-sta- sommelier Tommaso Caporale. e che hacoinvolto le cantine di Calabria, Sicilia, Campa-nia, Puglia, Basilicata e Sardegna. Tra queste cèstato scelto il Miglior novello del Meridione

2016 che è risultato quello dell'azienda Spada-fora di Mangone (Cs), quest'anno unico produt-tore di novello della provincia di Cosenza. IlCastello aragonese è stato anche lo scenario delpremio "Pizza san Martino", una gara tra i mi-gliori pizzaioli della città, che si sono sfidati nelrealizzare una pizza con ingredienti il più possi-bile provenienti dal territorio, quindi espres-sione autentica dell'agrolimentare del Pollino.Ad aggiudicarsi il riconoscimento è stato il piz-zaiolo della pizzeria "Il Cavaliere". Il concerto delcantautore Povia, unica Tappa in Calabria di pre-sentazione del suo nuovo disco “ContrOrdine

mondiale”, ha concluso la ricca tre giorni di pro-mozione delle peculiarità identitarie dei luoghi.La manifestazione ha visto coinvolti anche glialunni delle scuole primarie, a cui è stato pro-posto un incontro di educazione civica sullasana alimentazione ed il corretto rapporto chebisogna avere con il cibo, e gli studenti dell’Al-berghiero con approcci dedicati e dove i temidell’alimentazione sana, naturale e sostenibilesono stati i cardini delle varie interlocuzioni conlaboratori didattici e degustazioni guidate. An-cora una chicca di tutto rispetto dell’estate disan Martino, la prima edizione del “Vinogiro delPollino”: tour guidato (introdotto da un corteodi auto storiche) tra le autorevoli cantine dellaZona. L’iniziativa, come i confronti tra idee,buone provocazioni e spunti offerti e suscitati,hanno ribadito anche in questo evento di metànovembre l’importanza, per i nostri territori diun lavoro comune su questo patrimonio per losviluppo di tutti, “un impegno che l’Ammini-strazione comunale- come viene affermato dalVice Sindaco Assessore alle Politiche Turisticheed Agricole di Castrovillari Francesca Dorato- staportando avanti in sinergia con più soggetti,consapevole della portata e valenza di questaricetta, fortemente connessa alle vocazioniagroalimentare che insistono, si coltivano efanno della nostra Terra un approccio in totalesintonia con la crescita che si desidera. Le gio-vani generazioni come gli studentiincontrati,poi, fanno intravedere tutto questoche è il fattore preziosissimo per richiamare e ri-condurre ciascuno al vero rapporto con la realtàche ci circonda: con l’esistente che attende solodi essere suscitato ed accompagnato per offrirelo sviluppo congeniale a ciò che naturalmentepossediamo da sempre.”

“Estate di San Martino”, cresce e si sviluppa la realtà identitaria del territorio

La Polifonica Nova Vox Aurea diretta dalla maestra Agnese Bellini ha presentato per la prima voltail brano “Ben scorgi da lontano” dell’autore castrovillarese Scipione Calabrese. La Lauda del XVI Sec.trascritta dal Prof. Domenico Martire, è stata eseguita a Ravello (Sa) nella chiesa di San Giovannidel Toro risalente all’ XI sec, nell’ambito del Salerno Festival, rassegna internazionale di cori orga-nizzato dalla FENIARCO. La corale castrovillarese NVA ha avuto modo di farsi apprezzare anchenella stessa città di Salerno dove ha eseguito brani del suo repertorio profano, nel sontuoso Sa-lone dei Marmi del Municipio e brani del repertorio sacro nella stupenda chiesa del XIV Sec. delSantissimo Crocifisso.

Dal 22 al 30 ottobre, studenti e docenti dell’Ipsia, si sono messi in campo per contribuire a ungrande progetto: far crescere la biblioteca scolastica espronare i ragazzi alla lettura, facendosì che essi stessi potessero scegliere e indicare i libri e le loro letture preferite ai donatori chein quei giorni si sono susseguiti nelle librerie gemellate con la scuola. Durante questa settimana, dedicata alla lettura e promossa su tutto il territorio e le libreried’Italia, l’Ipsia di Castrovillari si è gemellata con le librerie “San Francesco” di Castrovillari, “Fel-trinelli” di Cosenza, Mondadori di Rossano Calabro, Mondadori “Aurora” di Corigliano Calabroche hanno accolto gli studenti messaggeridella scuola, i quali, con discrezione, hanno invi-tato i clienti a donare un libro alla biblioteca dell’Istituto. Una settimana intensa e frenetica du-rante la quale, incoraggiati dal successo, i ragazzi si sono appassionati ed entusiasmati sempredi più fino ad assicurare alla loro biblioteca un ragguardevole ed insperato bottino consistentein ben 270 libri , di cui almeno 140 donati presso la libreria S. Francesco di Castrovillari, e que-sto la dice lunga sulla sensibilità e la passione per la lettura di siffatti donatori.Gli stessi venditori si sono complimentati per il successo, l'organizzazione, la simpatia e il

garbo con cui è stata condotta l'iniziativa .Oltremodo soddisfatti, dunque, della buona riuscita dell’evento, il DS Prof. Pietro Antonio Ma-radei e la prof.ssa Patrizia Di Mare che assieme ad un efficiente team di docenti e messag-geri,hanno avviato per la prima volta sul territorio di Castrovillari questa vincente e lodevolee iniziativa. Ma non finisce qui perchè a febbraio la scuola vedrà raddoppiarsi il numero deilibri donati grazie all’operazione “raddoppio” .D’altronde l’Ipsia non è nuova a questi impegni, proprio l’anno scorso si è aggiudicata un co-spicuo premio in libri partecipando al concorso “vinci uno scaffale” nell’ambito del progetto li-briamoci.

IO LEGGO PERCHÈ

L’Ipsia “L. da Vinci” di Castrovillaripromuove la lettura

Scipione Calabrese da Castrovillariby Nova Vox Aurea

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Un museo dell’olio è stato realizzato alle pendici di Lauropoli, nell’oleificio “Gabro”,su iniziativa dell’azienda dei fratelli Mario e Antonio Brogno. In una cornice di pub-blico interessato e numeroso la cerimonia inaugurale della struttura didattica è statacaratterizzata dallo svolgimento di un convegno con numerosi relatori, tra espo-nenti del mondo imprenditoriale e politico. Il museo dell’olio è stato posto all’interno di un’area dedicata dell’imponente stabi-limento oleario e consta di diverse sale espositive, ideate e progettate da un teamdi tecnici. Questi, oltre a recuperare attrezzature vetuste e ormai desuete, ma otti-mamente inserite nel contesto museale, hanno messo riprodotto i cicli estrattivi efatto capire quali erano le fatiche dell’uomo nella produzione di olio nei vecchi fran-toi della regione.Pannelli illustrativi e camminamenti ben armonizzati tra le diverse sale, arredate ecostruite con uno stile che coniuga sobrietà murale antica e suggestioni decorativemoderne, rendono piacevole il “viaggio”, succintamente illustrato ai primi visitatoridall’amministratore dott. Mario Brogno. La giornata si è svolta, per chi non avevavisto in precedenza lo stabilimento, con una visita ai diversi reparti dell’azienda,dalle tramogge di carico delle olive al terminale della filiera, rappresentato dallelunghe catene di imbottigliamento.La visita al museo ed all’azienda rende ancora più stretto il legame tra i Calabresi el’oro verde prodotto dalla nostra terra.C’è da sperare che un’azienda di tali dimensioni possa trovare un suo ulteriore puntodi sviluppo nella nostra città. E che tale eventualità possa realizzarsi i responsabilidel marchio la lasciano intravedere.

Inaugurato il Museo dell’olioda Gabro a Lauropoli

Mons. Francesco Savino, Vescovo della Diocesi di Cas-sano, il 2 dicembre prossimo, presenterà, nella BasilicaCattedrale di Santa Maria del Lauro di Cassano il re-cente lavoro di ricerca storica del noto studioso Leo-nardo R. Alario, a cui si devono importanti saggid’interesse antropologico, storico e letterario fra i qualisi ricordano Calabria. Cultura Popolare nel Grande Di-zionario Enciclopedico della UTET, La presenza delcanto, Per voce sola, Cantare l’amore in Calabria, I cantinarrativi calabresi della Discoteca di Stato, Suor Dianade Filpo, La Calabria di Cesare Malpica in corso distampa, solo per citarne i più recenti. Con Conventi, chiese e figli di San Domenico della Dio-cesi di Cassano, questo è il titolo dell’opera, edita dal-l’Editore Falco, l’autore sipropone, con metodo interdi-sciplinare, di offrire agli studiosiuna inedita messe d’informa-zioni necessarie, ricavate, so-prattutto, dalla lettura didocumenti di non facile reperi-bilità e, talora, di più difficileconsultazione, perché possano,partendo proprio da una cor-posa base documentale, conmaggior speditezza condurre leproprie ricerche e i successivistudî di approfondimento sullapresenza dei figli di San Dome-nico in Calabria, nel territoriodiocesano di Cassano e, segna-tamente, sui conventi (Alto-monte, Amendolara, Cassano, Castrovillari, Doria,Laino Borgo, Saracena, Verbicaro), di cui si ha testimo-nianza, e anche, e soprattutto, sui religiosi distintosi,per le preclari virtù, nell’Ordine dei Padri Predicatori.Tanti altri, di certo, resteranno ignoti, perché i loronomi non compaiono nei documenti al momento co-nosciuti, piccoli frati dediti alla predicazione o ai mi-nuti quanto utili lavori nel loro convento, operai umiliin quella porzione della vigna dal Signore affidata alloro Ordine. Di qualcuno si conosce appena il nomeproprio perché presente in qualche Atto conservatonei varî repertorî notarili scampati alla distruzione, e

custoditi, talora, anche in qualche archivio privato.Dalla lettura dei documenti si evince quanto sia stataimportante la presenza dei Padri Domenicani in Cala-bria e, in particolare, nella Diocesi detta dei due mari,delle due regioni, delle due province, avendo contri-buito alla formazione culturale, religiosa e sociale dellepopolazioni.Di grande utilità risultano essere le tavole a colori, concui l’autore ci dà conto di luoghi, documenti e perso-naggi per la prima volta studiati in modo organico eapprofondito con dovizia di particolari ricavati da ma-teriali d’archivio. Il metodo interdisciplinare adottato,poi, permetterà ai linguisti, agli economisti, ai socio-logi, agli antropologi, oltre, naturalmente, agli storici,

di utilizzare i documenti, ognunoper la propria disciplina, per megliocogliere la temperie culturale, lin-guistica, economica, sociale deivari luoghi della Diocesi di Cassano.«La lettura delle pagine di questovolume», scrive Mons. Nunzio Ga-lantino, Vescovo emerito di Cas-sano e Segretario Generale dellaC.E.I., nella sua puntuale Presenta-zione, «potrà contribuire a rico-struire un altro pezzo di storiareligiosa del nostro territorio. Neabbiamo tutti bisogno per riempiredi contenuti che, radicati nel nobilepassato della nostra Chiesa, ci aiu-tino ad essere ancora oggi segnocredibile ed eloquente di quanto il

Signore ha fatto e continua a fare per la nostra terra.»La serata, coordinata dal rettore della Basilica Catte-drale, don Nunzio Laitano, prevede la presenza del sin-daco della città, Gianni Papasso, e dell’assessore allacultura Rossella Juele, gli interventi di Pasquale Pan-dolfi, Vicepresidente dell’Accademia Pollineana, Pro-sperina Vitale, Terziaria dell’Ordine dei Predicatori,Gianluigi Trombetti, Storico, Ispettore Onorario So-printendenza BB. AA., Michele Falco, editore. La letturadi alcuni brani scelti dell’opera è affidata a FilomenaMinella Bloise, Presidente dell’Accademia Pollineana.

Conventi, chiese e figli di San Domenicodella Diocesi di Cassano

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IL DIARIO di CASTROVILLARI e del POLLINO

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«Credo davvero che non interessi ad alcunosapere come voterò nel prossimo referendumcostituzionale, i miei amici romani giusta-mente direbbe in coro, mi sembra di sentirli :“nun ce ne po’ fregà de meno”.Nondimeno, di solito i politici enfatizzano ogniappuntamento elettorale (spesso presentatocome l’ultima spiaggia di qualcosa), ma benoltre ogni enfasi l’appuntamento referendariodel 4 dicembre è davvero molto importante,per tanti aspetti cruciale, come tutti i momentinei quali si pensano o si ripensano le ragionidel nostro vivere comune, le regole del nostrostare insieme. E perciò credo che non sia deltutto inutile che anche un quisque de populocome me, soprattutto più libero di farlo ora,dopo aver smesso la toga ed essere transitatonella categoria degli “emeriti”, possa esprimeread alta voce qualche considerazione, solo persollecitare una proficua dialettica ed una co-mune riflessione su tali temi fondamentali:solo in tale ottica, dunque, mi sento, nono-stante tutto, abilitato a qualche riflessione adalta voce, che vi rassegno.

La postuma e meritatissima rivincita di Co-stantino MortatiVi dico da subito, quindi, anche se “nun ve nepo’ fregà de meno”, che al prossimo referen-dum voterò “SI”; e se dovessi indicare da su-bito, in non più di qualche parola, le ragioni ditale orientamento, assunto con piena co-scienza e deliberato consenso, com’è detto nelCatechismo, direi che la riforma proposta, sedefinitivamente approvata, realizzerà, final-mente, sia pure solo parzialmente, la postumae meritatissima rivincita di Costantino Mortati.E ad un convinto ed ammirato, sin dai banchidell’università, mortatiano d’antan, come me,la considerazione è del tutto risolutiva.Ma mi rendo conto che non posso cavarmelacol semplice richiedere a voi un atto di fede:devo anche dire il perché ed il per come io siagiunto a questo divisamento.Ed allora: innanzitutto, Costantino Mortati.Forse non è inutile ricordare che egli fu unaespressione altissima della scienza giuridica,non solo italiana, ma certamente anche euro-pea e mondiale; fu il creatore del diritto costi-tuzionale nel nostro Paese. E non guastaneppure ricordare che egli è “sangue nostro”,come usa dirsi, nostro orgoglio: il padre, Tom-maso, era di Civita, la madre una Tamburi diSan Basile, Maria Nicoletta; egli nacque a Cori-gliano Calabro, perché il padre in quel periodo,siamo nel dicembre 1881, in quel centro eser-citava le funzioni di pretore; sposò Ester Va-lentini, figlia di Stanislao, consigliere di Corted’Appello, e di Maria Caruso, di Cassano Ionio.Proveniente dal partito della Democrazia delLavoro, di ispirazione democratico-progressi-sta, che ebbe vita breve, si avvicinò, poi, allaDemocrazia Cristiana, dai cui dirigenti vennecooptato nei lavori preparatori ed in quellidella Costituente; venne eletto all’AssembleaCostituente nella lista nazionale, ma nonvenne rieletto, poi, nel 1948. Fu protagonistadella stagione costituente e più di un articolodella Carta si deve alla sua penna. L’Assemblea Costituente si trovò a dover deci-dere su due modelli diversi dell’assetto costi-tuzionale parlamentare: una sola Cameraelettiva (monocameralismo), oppure due Ca-mere, ed in tale ultimo caso due Camere conpoteri uguali (bicameralismo perfetto o pari-

tariio) o diversificati (bicameralismo imper-fetto). Storicamente il bicameralismo nacquecon la cultura liberale del 19° secolo, con unatripartizione del potere di rappresentanza:oltre al re che rappresentava l’elemento mo-narchico, la Camera elettiva rappresentaval’elemento democratico, il Senato quello ari-stocratico.

Nel nostro Bel Paese la memoria storica ècome l’acqua che scorre sul marmo (scorre,va via e non lascia più traccia di sé)Poiché nel nostro Bel Paese la memoria storicaè come l’acqua che scorre sul marmo (scorre,va via e non lascia più traccia di sé), vorrei ri-cordare che in sede costituente il dibattito suquesto tema fu ampio e serrato già in sede diSottocommissione. Costantino Mortati, cheera relatore del relativo progetto, il 3 settem-bre 1946, propose il sistema bicamerale, conparità piena tra Camera e Senato, ma que-st’ultimo quale organo rappresentativo deigrandi corpi sociali del Paese. In particolare,quanto alla creazione di una seconda Camera,il Senato, egli la ipotizzava eletta su basi re-gionali, a suffragio universale, composta dairappresentanti degli interessi settoriali e pro-fessionali di ciascun cittadino (indicava, nel re-lativo articolato, i “rappresentanti esperti”, inpossesso di determinati requisiti di eleggibi-lità, del lavoro agricolo, della caccia e dellapesca, del lavoro industriale e dell’artigianato,del lavoro commerciale, dei trasporti, del cre-dito e delle assicurazioni, dell’assistenza so-ciale, del lavoro e dell’igiene, dei problemidella scuola e della cultura, dei problemi dellagiustizia, dell’amministrazione e della politicagenerale dello Stato). Un grande disegno dipartecipazione popolare e democratica aimaggiori organi rappresentativi e decisionalidello Stato; e ciò nella avvertita consapevo-lezza che, nell’ambito del sistema bicamerale edel sistema proporzionale, di cui fu convintofautore, dovessero concretamente essere rap-presentati, oltre che gli interessi politici-ideo-logici, anche quelli territoriali e professionali,articolatamente immanenti nelle grandi de-mocrazie di massa, che rimarrebbero altri-menti disattesi o compressi.Il 27 settembre dello stesso anno, sempre insede di Sottocommissione, egli propose che iSenatori fossero eletti nelle Regioni, per metàa scrutinio universale e diretto e per l’altrametà in speciali collegi elettorali formati inbase all’appartenenza dei cittadini elettori asette grandi categorie produttive; ma il 1° ot-tobre, sempre del 1946, riconobbe che la pra-tica realizzazione di tale suo progettopresentava problemi allo stato irrisolvibilii, epropose quindi più semplici criteri di apparte-nenza dei candidati alle diverse categorie, conquote di seggi per ciascuna di esse. Il dibattitofu, come ho detto, ampio ed articolato. Per latirannia del tempo vi richiamo solo qualcuna

di queste posizioni a mo’ di esempio.I comunisti si dichiararono per il monocame-ralismo ma con disponibilità di esaminare lealtre proposte, secondo le dichiarazioni resedapprima da Vincenzo La Rocca e successiva-mente dallo stesso Palmiro Togliatti.I liberali Aldo Bozzi e Luigi Einaudi e Pietro Ca-stiglia (Unione nazionale) in un o.d.g. si espres-sero per la creazione di una seconda Cameraper dare voce ed espressione politica alle“forze vive” del Paese.Emilio Lussu (Partito Sardo d’Azione) proposeuna seconda Camera come Assemblea esclu-sivamente rappresentativa delle Regioni.Giovanni Leone (Democrazia Cristiana, futuropresidente della Repubblica) propugnava unaparità di attribuzione tra le due Camere.Ancora in sede di Assemblea costituente in se-duta plenaria (23 settembre 1947), Attilio Pic-cioni ed Aldo Moro (D.C.) presentarono uno.d.g. che in sostanza riproponeva integral-mente il progetto Mortati: l’o.d.g., però, vennebocciato.Il 9 ottobre 1947 l’Assemblea Costituente ab-bandonò il requisito dell’appartenenza cate-goriale, in conformità della proposta diGiuseppe Arata (Partito Socialista dei Lavora-tori Italiani).Come ben sappiamo, il testo definitivo dellaCarta sancisce il bicameralismo paritario e reca– agli artt. 57 e 58 – l’elezione a base regionale,a suffragio universale e diretto degli elettoriche abbiano superato il 25° anno di età e laeleggibilità di elettori che abbiano superato il40° anno di età.

La scelta del bicameralismo paritario fu do-vuta essenzialmente a fattori di ordine sto-rico contingentiCome è stato tante volte (inutilmente) ricor-dato e come ha ricordato anche in una inter-vista del 1984 - con interpretazione autentica,vien da dire – Giuseppe Dossetti, anch’egliPadre costituente e pezzo da novanta nel pa-norama politico dei cattolici progressisti,quella scelta fu dovuta essenzialmente a fat-tori di ordine storico contingenti: per un verso,era troppo recente la ferita inferta alla demo-crazia ed alle libertà civili dalla tristissima e tra-gica esperienza del ventennio fascista; peraltro verso, era in pieno svolgimento quellache è stata definita la “guerra fredda”, che aquell’epoca cavalcava la sua acme, con il piùforte Partito Comunista dell’occidente in Italia.Per l’una e l’altra ragione si ritenne di raffor-zare quanto più era possibile il sistema deicontrappesi tra le istituzioni dello Stato, sì dascongiurare anche il pericolo di scivolare inuna “dittatura di assemblea” e di assicurare unasorta di garanzia reciproca tra i partiti separatidalla guerra fredda.Ma quelle condizioni storiche – è appena ilcaso di dirlo – non sono (per fortuna) più pre-senti da tempo. La ferita liberticida del fasci-

smo può considerarsi da tempo ricucita, anchese occorre non abbassare mai la guardia versorigurgiti neo-fascisti che non mancano taloradi riproporsi sia pure con vestigia diverse. Esolo qualche ineffabile bel tomo della nostravita politica ulula ancora al “pericolo comuni-sta”, non ricordando neanche l’abbattimentodel muro di Berlino. Sicché non v’è davvero al-cuna ragione – se non un cieco conservatori-smo suicida – per non apportare alla nostraCarta le riforme che i tempi impongono.Con molte voci dissenzienti, dunque, fu in-staurato il bicameralismo perfetto.Esso, tuttavia, come la stragrande maggio-ranza degli esperti e dei cittadini stessi rico-nosce, ha dato da subito non buoni risultati,spesso ha dato risultati pessimi.In una intervista del 1972 Costantino Mortati(aveva allora 81 anni) ricordò: “Alla Costituenteio, quale relatore della parte del progetto diCostituzione riguardante il Parlamento, fui te-nace sostenitore di un’integrazione della rap-presentanza stessa che avrebbe dovutoaffermarsi ponendo accanto alla Camera unSenato formato su base regionale … Non sonoda nascondersi le difficoltà pratiche offerte daquesto tipo di rappresentanza, ma sembra chesia in questa direzione a cui bisogna avvici-narsi per dare una ragion d’essere a una se-conda Camera, che non sia, come avviene perl’attuale Senato, un inutile doppione dellaprima”.

Il Senato era, si era dimostrato anche al-l’atto pratico un inutile doppione della Ca-meraIl grande Maestro certificava già a quell’epocaciò che era sotto gli occhi di tutti: il Senato era,si era dimostrato anche all’atto pratico un inu-tile doppione della Camera.Esso, difatti, comportava e comporta quasiuna ingessatura della procedura parlamentaree quindi di uno strumento fondamentale dellastessa nostra democrazia, con un andirivienida una all’altra Camera di ogni testo di leggeda approvare e licenziare, con tutto quanto ciòpuò comportare sovente persino quanto allauniforme chiarezza del testo di legge, ed inogni caso alla speditezza del procedimento le-gislativo, ed alla stessa azione governativa chevi è collegata.I fautori del “NO” al referendum costituzionaledanno atto di ciò, ma rilevano che quando ilParlamento ha voluto ha proceduto spedita-mente nella procedura legislativa, magariquando si trattava di leggi che interessavanoalcuni o qualcosa. Può convenirsi che sia veroche talora l’iter legislativo sia stato in effetti ra-pido; ma è indubitabile che ciò sia avvenutosolo alcune volte, eccezionalmente, mentre lanormalità della miriade di leggi che sono stateapprovate ha dovuto seguire un percorso ben

Referendum Costituzionale: perchè SìRiproduciamo il testo dell’intervento del dott.Francesco Marzano, Presidente di Sezione emeritodella Suprema Corte di Cassazione, al Convegno del28 ottobre scorso dei Promotori del SÌ per il pros-simo referendum costituzionale

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lungo e talora anche defatigante (da ultimo:avete notizia di che fine ha fatto, per esempio,la proposta di legge di ridisciplinare i terminidi prescrizione nel settore penale, approvatadalla Camera nel settembre 2015 e da oltre unanno stazionante al Senato? Ed intanto conti-nuiamo a tenerci questo sgorbio di normativa,introdotta nel 2005 – dicono, chissà … - ad per-sonam). Solo eccezionalmente, dunque, è avvenutoquanto affermano i fautori del “NO”, ma do-vremmo evitare di aggrapparci, consolatoria-mente, a mere eccezionalità e dovremmosforzarci di essere, anche sotto questo profilo,un Paese normale.Il contributo notevole che il bicameralismoparitario ha conferito alla instabilità poli-ticaNon senza considerare, poi, il contributo note-vole che il bicameralismo paritario può confe-rire – come ha conferito – alla instabilitàpolitica: possono determinarsi, difatti, come sisono determinate, anche a cagione di sistemielettorali diversi, maggioranze diverse nei duerami del Parlamento con l’acuirsi di un nostroantico vizio nazionale, il trasformismo, inaugu-rato in epoca risalente da Francesco Crispi, conconseguenti “inciuci” e cambi di casacche. Il se-condo governo Prodi, ad esempio, (il 59° dellaRepubblica) cadde per aver perduto la mag-gioranza al Senato proprio per un cambio dicasacche, pare addirittura prezzolato – tantoper dire a quale punto di ignominia siamogiunti - conservandola solo alla Camera. Ed aproposito di instabilità politica, più di qualchemotivo deve pur esserci se, per esempio, neldopoguerra in Germania (dove Angela Merkelgoverna da 11 anni e non è affatto un recordin quel Paese), in Germania, dicevo, si sonoavuti 8 Cancellieri, in Italia 27 premier e 63 go-verni. E del resto è tanto vero che la situazionesia giunta ad un punto di massima criticità cheda tempo risalente si è tentato di intervenireper le necessarie modifiche costituzionali.Nel 1982 una prima Commissione Bozzi per lariforma costituzionale abortì subito per l’anti-cipato scioglimento delle Camere.Nel 1983 vi fu una seconda Commissione Bozzi(detta “dei 41”: venti deputati, venti senatori edil presidente).Nel 1992 vi fu un’altra Commissione bicame-rale (30 Deputati e 30 Senatori), presiedutaprima dall’on. Ciriaco De Mita (democristiano),poi dall’on. Nilde Iotti (comunista, ex presi-dente della Camera).Altra Commissione ancora (D’Alema) venneistituita nel 1997 (35 Deputati e 35 Senatori). Evorrei sommessamente ricordare – essendoora l’on. D’Alema un vessillifero del “NO” – chenel Progetto partorito da questa Commissionee poi abortito pure erano previste leggi bica-merali paritarie ed altre invece monocamerali,proprio come è previsto ora, sia pure con di-versa articolazione, nell’art. 70 del testo rifor-mato, del quale dirò tra qualche istante.Nessuno di tali tentativi si è concretizzato in ri-sultati apprezzabili (da ultimo, l’iter del testoelaborato dalla Commissione D’Alema si inter-ruppe a metà, perché qualcuno dei soliti noti“fece saltare il tavolo”).La riforma costituzionale che andremo a votareil 4 dicembre attua finalmente, e con molto edormai intollerabile ritardo, il bicameralismo im-perfetto: questo è il fulcro principale della ri-forma.

Se vince il Sì si riduce il numero dei Senatoridagli attuali 315 a 100La novella costituzionale non è in tutto so-vrapponibile al progetto di Mortati: tra l’altro,ho già detto come più ampiamente egli ipotiz-zava la partecipazione territoriale e categorialedei cittadini al Parlamento della Repubblica;ma va certamente in quella direzione, è unpasso importante di inversione di tendenza,prende atto dei risultati negativi che l’espe-rienza e la pratica ci hanno consegnato; riduceil numero dei Senatori dagli attuali 315 (304erano quelli ipotizzati da Mortati ma per moltopiù estese rappresentanze categoriali) a 95,oltre altri 5 che possono essere nominati dalPresidente della Repubblica e che durano incarica 7 anni – quanto il mandato presidenziale– e non possono essere rinominati (artt. 57, 59novellati); i Senatori non hanno diritto ad al-cuna indennità, questa spettando solo ai mem-bri della Camera dei Deputati (art. 69novellato); quindi, una semplificazione dell’or-gano di rappresentanza ed un risparmio dispesa e dei “costi della politica”: si tratterà

anche di qualche goccia nel mare magno dellenostre spese totali, ma è comunque qualchegoccia, non meno importante di quella che neigiorni scorsi si è proposto dai grillini di acqui-sire attraverso la riduzione delle indennità par-lamentari.Per quel che ho tentato malamente di dire, sco-modando appunto quel grande Maestro, a mepare – se sorretti dall’esperienza maturata edalla memoria storica - che questo saldo siatanto importante ed attivo da fare aggio suqualche imperfezione della legge che dai fau-tori del “NO” viene accampata: tutte le leggisono per definizione perfettibili, ed anche laCostituzione vigente, pur di tipo rigido, pre-vede all’art. 138 la possibilità di revisione, adeccezione (art. 139) della forma repubblicana. fautori del “NO” citano l’art. 70 del testo rifor-

mato per denunciare il “fiume di parole” usatoper differenziare confusamente le due Camere,essendosi passati dalle 9 parole del testo origi-nario alle oltre 400 parole del testo novellato;anche a me è stato detto da persona a me vi-cina: “ho letto il nuovo art. 70 e mi basta questoper votare “NO”. Ora, è sotto gli occhi di tuttiche nell’originario testo costituzionale - infor-mato il sistema al principio del bicameralismoparitario - erano sufficienti, appunto, nove pa-role: “La funzione legislativa è esercitata collet-tivamente dalle due Camere”, non c’erabisogno di dire altro. Nel nuovo testo, invece,è stato necessario specificare le singole com-petenze legislative delle due Camere, occor-reva in particolare ben differenziare lacompetenza generale della Camera da quellaparziale del Senato, stabilendo altresì le singoleleggi per le quali continua ad aver vigore la re-gola della legge bicamerale.

Il nuovo testo sarà lungo e brutto, ma servea distinguere con precisione le 14 leggi cherestano bicamerali dalle altreE giustamente rileva il costituzionalista prof.Roberto Bin che “il nuovo testo sarà lungo ebrutto, ma serve a distinguere con precisionele 14 leggi che restano bicamerali dalle altre”, eper far questo occorrevano ben altre paroleche le sole 9 iniziali. Ancora col prof. Bin: “Il lorosenso estetico sarà inappagato, ma si dove-vano individuare con precisione le compe-tenze del Senato. L’apparente complessità delnuovo testo produce minore complessità nellasua applicazione”. Ma a tutto voler concedere,il testo poteva essere formulato diversamente,più appagantemente anche sotto il profiloestetico? Certo che sì, ma non è affatto questoun motivo valido per buttare a mare il testoemendato e la riforma; il testo si può, se ne-cessario, ulteriormente emendare, ma – per av-valersi dell’abusata metafora – non puòbuttarsi l’acqua sporca con il bambino dentro.E ciò vale, ovviamente, per ogni altro “inesteti-smo” o imperfezione che possano essere esono stati rilevati.Le critiche più diffuse, tuttavia, sono stateposte anche su altri fronti: se per un verso è deltutto inaccettabile che Grillo parli di un “pa-strocchio incomprensibile”, perché non è af-fatto un pastrocchio ed il senso ed il contenutodella riforma sono ben comprensibili, per altroverso altri, e tra questi l’on. Brunetta e l’ex pre-mier Berlusconi, hanno parlato di riforma “au-toritaria” ed addirittura “eversiva”. Per la verità,all’inizio dell’iter legislativo della riforma laparte politica che faceva riferimento all’on.leBerlusconi aveva posizione ben diversa daquella poi assunta; ma si sa che la rottura del“patto del Nazareno” ha portato a tanto e adaltro.E’ francamente ridicolo parlare di un testo ever-sivo, ché così facendo si dà solo aria alla bocca,senza alcun fondamento e costrutto in quelche si dice. Per il resto, le accampate critichedi autoritarismo scaturiscono soprattutto dalraccordo che si fa tra la riforma costituzionaleda un lato e la legge elettorale (“Italicum”) dal-l’altro, il famoso o famigerato “combinato di-sposto”. Spero di non offendere nessunoperché ho il massimo rispetto per l’opinione ditutti, specialmente di quelli che non la pen-sano come me, ma – secondo il detto di Am-monio – “amicus Plato, sed magis amica veritas”:le argomentazioni che sono state spese al ri-guardo mi appaiono, con tutta franchezza,fuorvianti e, consapevolmente o inconsape-volmente, talora anche ricattatorie.

La riforma costituzionale è del tutto neutrarispetto alle possibili leggi elettoraliDifatti, la riforma costituzionale – e solo di que-

sta ci stiamo interessando - è del tutto neutrarispetto alle possibili leggi elettorali, lascia allegislatore ordinario ogni decisione al riguardo,non prende alcuna posizione. E il legislatore or-dinario procederà secondo le regole della de-mocrazia: la democrazia è anche divisione,espressione di punti di vista e di orientamentodiversi, di mediazione, di contrapposizione, dimaggioranze e di minoranze. Tutto al riguardoessendo devoluto al legislatore ordinario, se siravvisano profili di criticità per i vari possibili“combinati disposti”, non è la legge ordinariache annulla la norma costituzionale, ma è esat-tamente il contrario, secondo il più banaleprincipio di ogni sistema giuridico, la gerarchiadelle fonti. Accomunare i due momenti ed idue aspetti, diversi tra loro, significa, tutto som-mato, in qualche maniera barare nel gioco co-stituzionale.Il testo della riforma, all’art. 73, reca anzi unaforte accentuazione della garanzia di costitu-zionalità delle leggi elettorali: esso recita, di-fatti, che “Le leggi che disciplinano l’elezionedei membri della Camera dei deputati e del Se-nato della Repubblica possono essere sotto-poste, prima della loro promulgazione, algiudizio preventivo di legittimità costituzio-nale da parte della Corte costituzionale su ri-corso motivato presentato da almeno unquarto dei componenti della Camera dei de-putati o almeno un terzo dei componenti delSenato della Repubblica …”. Se una norma di questo genere l’avessimo avuta a suo tempo,non avremmo dovuto attendere ben tre tor-nate elettorali prima che venisse dichiarata laillegittimità costituzionale di gran parte dellalegge elettorale detta “Porcellum”, dal suostesso propugnatore, l’on. Calderoli, definitauna “porcata”. Oltre questo della fine del bica-meralismo perfetto o paritario, qualche altroesito riformatore che a me sembra molto posi-tivo. Mi riferisco in particolare al rafforzamentodegli istituti di democrazia diretta.

All’art. 71 vengono introdotti i referendum“propositivi e d’indirizzo” (oggi esiste soloquello abrogativo)All’art. 71, difatti, vengono introdotti i referen-dum “propositivi e d’indirizzo” (oggi esiste soloquello abrogativo) ed anche “altre forme diconsultazione, anche delle formazioni sociali”.Il nuovo art. 75 stabilisce che – se è necessariala richiesta di almeno 500.000 elettori e la par-tecipazione alla votazione della maggioranzadegli aventi diritto (il famoso 50% + 1) - ove laproposta referendaria sia avanzata da 800.000elettori essa è approvata “con la maggioranzadei votanti alle ultime elezioni alla Camera deideputati”, con consistente abbassamento,quindi, del quorum. Ed il costituzionalista prof.Giovanni Guzzetta ha ricordato che il referen-dum contro il “Porcellum” (21 giugno 2009),che non raggiunse il quorum del 50% + 1,venne proposto da più di 800.000 elettori, sic-ché, se avessimo avuto all’epoca norma ana-loga a questa ora introdotta, il quorum sarebbestato abbondantemente raggiunto e superato,consentendo così ai cittadini non solo di espri-mersi, ma anche di “pesare” e quasi certamentedi pervenire alla abrogazione di quella “por-cata” – secondo la definizione dell’on. Calderoli- ben prima che intervenisse la Corte Costitu-zionale.Inoltre, il precitato art. 71 ha rafforzato, e dimolto, l’istituto della proposta popolare dilegge: se per un verso, difatti, si richiede orache la proposta rechi la firma non più di 50.000,ma di 150.000 elettori (soglia niente affatto dif-ficile da raggiungere), per altro verso è stabi-lito che “la discussione e la deliberazioneconclusiva sulle proposte di legge di iniziativapopolare sono garantite nei tempi, nelle formee nei limiti stabiliti dai regolamenti parlamen-tari”: insomma, questi ultimi devono assicurareche le proposte di legge popolare vengano ef-fettivamente discusse e votate entro i terminida essi stabiliti; attualmente, invece, il Parla-mento può non discutere e votare la propostadi legge popolare, sicché anche il Parlamentopuò dire: “nun me ne po’ frega’ de meno”. E’bene ricordare che sinora su 262 testi di pro-poste di legge di iniziativa popolare solo 3sono divenute legge (perché collegate ad altreproposte di iniziativa parlamentare), mentreben 151 sono state quelle che non sono statenemmeno discusse.Molto altro potrebbe esser detto, eviden-ziando le positività della novella costituzionaleche ci accingiamo a votare: la riforma del titoloV, l’abolizione del CNEL e delle Province (con

riduzione anche sotto tale profilo dei “costidella politica”), la nuova regolamentazionedella decretazione di urgenza, le proposte dilegge da valutare e decidere a data certa, ecc.Concludo, quindi, con una ultima breve consi-derazione. Non so che esiti avrà questa con-sultazione referendaria, pare che tutto sideciderà sul filo di lana. Per parte mia, come tanti altri, temo molto che,come al solito, tantissimi voteranno con la pan-cia piuttosto che con la testa, nel senso che laprova referendaria si trasformerà in una provaplebiscitaria pro o contro Renzi. Il premier ci hamesso anche del suo in tal senso, poi ha fattomarcia indietro, ma in politica certi errori sonoirreversibili.Questa prospettazione (viva Renzi - Renzi acasa), che dà anche luogo ad una caterva di cri-tiche del testo costituzionale riformato franca-mente del tutto pretestuose e talora anchefantasiose, porta, prima ancora di barare, ascompigliare le carte sul tavolo verde del giocoreferendario.Vorrei tanto che non si dimenticasse chequi, oggi ed il 4 dicembre, stiamo parlandodel gioco e delle regole del gioco, non deigiocatori.E del resto – e poi ho finito davvero – quale po-trebbe essere il day after del post-referendumin caso di vittoria del “NO”?Quand’anche Renzi dovesse andarsene a casa,come solo vogliono tantissimi fautori del “NO”,che così finiscono per non avere interesse al-cuno al merito della riforma – sono gli opposi-tori “a prescindere” -, cosa cambierebbe maisulla necessità di riformare il testo costituzio-nale, su cui tutti in linea di principio sono d’ac-cordo?Il costituzionalista prof. Michele Ainis – che hamolta dimestichezza con la carta stampata –ha scritto che “sarebbe bello leggere un pro-getto congiunto di riforma con le firme in calcedi D’Alema, Brunetta, Grillo e Salvini”.

Non esiste un fronte del “NO”; come hascritto Michele Serra “esistono una moltitu-dine di “NO” sparsi, vigorosi ma sparsiHa pienamente ragione: mentre esiste un com-patto fronte del “SI”, che unitariamente si rico-nosce nel testo costituzionale novellato, nonesiste un fronte del “NO”; come ha scritto Mi-chele Serra “esistono una moltitudine di “NO”sparsi, vigorosi ma sparsi. Così come non esi-ste un’opposizione, esistono parecchie oppo-sizioni e basta scrivere in sequenza il nome deirispettivi leader per capire che nessuna alle-anza di governo, tra loro è neppure lontana-mente immaginabile”. Sicché non è dato capirecome dovrebbe essere possibile domani ap-prontare un testo unitario alternativo a quelloche ci accingiamo a votare: semplicementenon sarà possibile.E se, poi, penso a qualche conato di riforma co-stituzionale in passato posto in essere da au-torevoli fautori oggi del “NO”, francamente miviene la pelle d’oca: ricordo, per esempio, l’idealeghista di creare nove macro-aree corrispon-denti ai vecchi Stati pre-unitari, o il progettoD’Alema che prevedeva il sistema semi - presi-denziale con l’elezione diretta del Capo delloStato, con potere comunque di scioglimentodelle Camere, fagocitando tutto il dibattito cheavvenne in sede di assemblea costituente sulpericolo di derive plebiscitarie.La prospettiva sicura è che, in caso di vittoriadel “NO”, ci terremo il testo costituzionale cosìcom’è per ancora tantissimi anni, col bicame-ralismo perfetto o paritario, col CNEL, con leProvince e con tutte le altre criticità che anchegli oppositori riconoscono, dando però rispo-ste alternative e tra loro anche confliggenti: in-somma, cari amici del “NO” avranno vinto iconservatori.

Questa riforma costituzionale è l’unica nellanostra storia Repubblicana che sia giunta acompimento nel suo iter legislativoQuesta riforma costituzionale è l’unica nellanostra storia Repubblicana che sia giunta acompimento nel suo iter legislativo, del qualeha superato tutti i passaggi, offre un progettocompiuto ed esauriente, il cui saldo è sicura-mente positivo, approvato in sede parlamen-tare, sottoposto ora al giudizio ratificatorio delpopolo. Ecco: siamo in vista del traguardo, sa-rebbe davvero un peccato, un grande peccato,a mio giudizio, sprecare questa occasione sto-rica; chissà se e quando altre se ne ripresente-ranno.

Francesco Marzano

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IL DIARIO anno XIV n26 PAG. 12

Sono trascorsi quasi sei mesi da quando è ve-nuto a mancare il geom. Giuseppe Cordasco, daipiù chiamato amichevolmente don Peppe, unbrillante professionista che per oltre cin-quant’anni ha operato a Castrovillari, rivestendoincarichi importanti nelle istituzioni. Gli ultimianni della sua vita, don Peppe aveva voluto peròdedicarli al suo paese natio, San Donato diNinea, per il quale nutriva un amore ed un af-fetto profondo. Un amore ed un affetto che si concretizzò desti-nando una considerevole parte dei suoi risparmidi una vita ai lavori di recupero della Chiesa del-l’Assunta, un manufatto risalente al X secolo,che, nel bene e nel male, ha raccolto e tramandasecoli di storia Sandonatese. L’Assunta è uno dei monumenti più antichi dellaCalabria ed era rimasto per lungo tempo ab-bandonato a se stesso, sottoposto alla forza di-sgregatrice degli agenti atmosferici, tanto daaverne addirittura mutato il carattere . La chiesasorge su una rupe (la Motta) alta 850 metri e do-mina il territorio che va dal Cozzo del Pellegrinoa ben oltre i monti della Sila e dall’AppenninoPaolano al Golfo di Schiavonea. Dagli inconfon-dibili caratteri di stile pre–romanico, la chiesa sicompone di tre navate e vanta un soffitto ana-logo a quello di Santa Croce di Firenze.Qualche mese fa il vescovo aveva proceduto allabenedizione di una croce che, anch’essa ideatae costruita a cura e spese dello stesso Cordasco,che venne collocata sull’estremità meridionaledel piazzale antistante la chiesa e che, con unospiccato di ben oltre cinque metri dal piano dicampagna, illumina l’intera vallata e costituisceun polo di attrazione e di richiamo per un sitoche si può definire «il balcone più bello delmondo». Il parroco don Pino Esposito ed i fedeliavevano collocato una targa ricordo alla basedella facciata principale della chiesa, con soprascritto: «Al N.H. Geom. Giuseppe Cordasco, gra-zie per averci restituito la Chiesa della SS. As-sunta rinnovata nel suo antico splendore edarricchita da una croce luminosa benedicentel’intera vallata». Ma, con un ulteriore lascito te-stamentario, don Peppe, da lassù ha voluto chenel piazzale antistante la chiesa dell’Assunta ve-nisse apposta una rosa dei venti, perfettamenteconsapevole che quella stella a otto bracci, orosa dei venti, simboleggia da molto tempo loSpirito che soffia sulle Acque originali. E’ il

segno dello Spirito delle Acque, che nel cristia-nesimo primitivo è anche il simbolo dell’animarigenerata dalle acque del battesimo.Un manufatto dell’uomo, voluto da don Peppea sua memoria che evocasse in maniera sor-prendente quell’ abisso oscuro dell’energia crea-trice che rende il suo ricordo ancor piùstruggente. La celebrazione Eucaristica, offerta in suffragiodell’anima benedetta del Geometra GiuseppeCordasco, è stata presieduta dal Vescovo dellaDiocesi di San Marco Argentano-Scalea, Sua Ec-cellenza Monsignor Leonardo Bonanno e cele-brata dal Parroco Don Pino Esposito. Eranopresenti il Sindaco Jim di iorno, le autorità civilie militari ed alcune centinaia di fedeli.L’intera cerimonia è stata animata dal Coro Par-rocchiale della SS. Trinità e dal complesso ban-distico “Amici della Musica” di San Donato Ninea

Angelo Filomia

Una rosa dei venti, l’ultimo dono di don Peppe Cordasco a San Donato di Ninea, la sua città natale

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«"The last one, the last one. You get it, you get it”,sono le urla del pubblico che ti fanno stringerei denti e ti permettono di andare avanti. Centralpark è quasi tutta in salita, (uno sforzo immaneper chi ha la leva cortissima ed è alla sua primamaratona).La gente, ai bordi della strada, conti-nua a incitarti senza risparmio come ha fatto neiprecedenti quaranta chilometri. Sei all’ultimomiglio prima dell’arrivo, (che poi questa cosa delmiglio ti teneva compagnia perché mentre cor-revo mi ritrovavo a fare le trasformazioni in km).Manca poco prima di indossare quella medagliache sogni da tanto!Pensi che hai corso tanto chenon ce la fai più, ma pensi anche che piuttostoche fermarti potresti correre un’altra ora conquesto ritmo. Ripercorri mentalmente ciò chehai passato in questi mesi, e pensi,ti sei allenatacon il caldo afoso e con la pioggia insieme a unasquadra che ha dovuto sopportare i miei ca-pricci, (niente salite nell'ultimo periodo, i lunghili decido io e le gare non si fanno ���), gli al-lenamenti incastrati nelle pause di lavoro aRoma e Firenze e i sacrifici fisici che hai suppor-tato. I sogni aiutano a vivere meglio, ma senzaimpegno quotidiano diventano incubi. Inizi arealizzare che tu correrai una maratona al ritirodel pettorale. Ora, tocca a te, solo a te.La sveglia della domenica mattina suonaquando fuori è ancora buio. L’appuntamentocon il pullman per Staten Island è alle 6:45, Alle8:00 dopo aver superato il maestoso ponte daVerrazzano sei già nella base militare che ti ospi-terà fino alle 11, orario fissato per la partenzadella quarta ondata, la tua. Quattro ore di attesa:ci sono gruppi che suonano, alle 8.30 c’è lamessa e soprattutto tanta roba per fare cola-zione, caffè caldo, pastine, frutta, barrette ener-getiche.La tua ora è arrivata, ai blocchi di partenza c’è ilmarasma, anche se l’organizzazione è certosina.Ci siamo: l’altoparlante spara “New York” con lavoce di Liza Minnelli, prima del colpo di can-none. Via. Sul ponte c’è un silenzio quasi sur-reale, tutti attenti a prendere il ritmo giusto,

senza esagerare. La festa vera inizia quando fi-nisce il primo miglio, dopo il “Verrazzano-Nar-rows” come lo chiamano gli americani. Sei giàentrato a Brooklyn, il quartiere popolare e po-poloso della Grande Mela. La gente ti accogliecome a casa: “Welcome to Brooklyn” .Te l’avevano detto che la gente ti dà una spintaparticolare, ma finché non lo vedi, e non lo senti,non ci credi. C’è una marea di gente che conti-nuamente grida il tuo nome stampato sulla ma-glia, che ti dice “forza Italia” .Ci sono bambini cheti battono il cinque, famiglie intere che ti rega-lano banane, lecca-lecca, bustine di zucchero.Tante piccole band musicali che suonano e can-tano le canzoni “giuste”: sembra la colonna so-nora di Rocky. Un incitamento incessante. Passacosì metà della maratona, tutta dentro Brooklyn.Ti dici che tutti gli anni dovrai tornare, che unasensazione così non te la puoi più perdere. Per-ché non sai ancora cosa ti aspetta.Passa anche il Queens dove le strade si fannopiù strette e i rifornimenti diventano una piccolabattaglia tutti contro tutti. Sei già al terzo male-detto ponte, (quelli che da turista ti sembravano

stupendi ma che da runner odi terribil-mente),quello che porta a Manhattan. Senzapubblico e sotto il livello della strada, la salitanon sembra finire mai, il silenzio domina. Perchéadesso, dopo 23-24 chilometri, la fatica comin-cia a fare capolino. Ma ti basta pensare che di lìa poco vedrai la tua famiglia per allungare ilpasso e superare il Queensboro bridge. Ma que-sta Prima Strada non finisce mai, è il primo deigrandi falsi piani della corsa. Sei chilometri ab-bondanti, dove la gente, nonostante la distanzae le transenne si fa sentire comunque. E oraquello che prima ti dava fastidio diventa un bi-sogno, bisogno di gente che ti dica forza, ce lafai. E non rimani deluso.Penultimo ponte, entri nel famigerato Bronx. Igrattacieli di vetro e acciaio diventano casebasse e un po’ sgarrupate.Sei vicino al “muro”come si dice in gergo, la soglia dei 35-36 chilo-metri oltre la quale finiscono le scorte di glico-

geno nel tuo organismo: se non ti sei allenatobene a consumare anche una quota di grassi,oltre agli zuccheri, ti blocchi e riesci a malapenaa camminare. “Punch the wall” leggi in uno deitanti cartelli che la gente mostra a bordo strada:ma sì, buttalo giù quel muro! The last bridge,entri ad Harlem, l’estrema punta a nord di Man-hattan. La corsa diventa una sfida con te stesso,i chilometri sono sempre meno, ma la fatica di-venta opprimente, i muscoli chiedono pietà, siinduriscono. E la leggera salita non ti aiuta perniente. Tre miglia, due miglia, l’ultimo miglio.Il saliscendi d’asfalto dentro il polmone verdedella città è un piccolo supplizio che affrontisolo pensando che ora davvero sei ad un passodal traguardo. Allora inizi a pensare al consigliodi un grande amico, "dedica gli ultimi km allepersone più importanti" Miglio numero 26, sonogli ultimi 350 metri, un giro di pista scarso. Ar-rivi con le lacrime agli occhi , 4 ore, 49 minuti e10 secondi. Si piange di gioia. Ero convinta chel'avrei chiusa ma fino a che non vedi il traguardofai fatica a crederci. Sembra impossibile finchénon di realizza. Resterà per sempre un ricordoindelebile una delle mie più grandi vittorie!»

Roberta Valente

CORRICASTROVILLARI ALLA MARATONA DI NEW YORK

Il diario delle emozioni dell'atleta Roberta Valente

IL DIARIO anno XIV n 26 PAG. 14

Splendida esperienza sportiva per un gruppo dimaratoneti della ASD CORRICASTROVILLARI nellabella cornice della città verde di Lubiana, capitaledella Slovenia. Il trenta ottobre i runner della So-cietà castrovillarese hanno corso i fatidici 42,195Km lungo le suggestive strade della città slovenasu un percorso che alterna con equilibrio il centrodella città con zone periferiche caratterizzate dallapresenza di verde. Ideale stato di forma per il sin-daco della città Mimmo Lo Polito che ha chiuso lagara con l’ottimo tempo di 3h, 21’, 42’’, buonaanche la prima esperienza del preside Fabio Gri-

maldi con 3h, 47’, 48’’ che ha anticipato di un paiodi minuti l’arrivo insieme dell’assessore regionaleRoberto Musmanno e dell’ing. Andrea Attanasio. Ildott. Pino Maurelli per risentimenti muscolari hagareggiato per la mezza maratona peraltro con unlusinghiero risultato. La maratona è stata anche unoccasione per fare una breve ma piacevole va-canza per gli accompagnatori degli atletiimpe-gnati nella competizione. Un modo per conoscerele bellezze di un paese vicino che custodisce un ri-levante patrimonio artistico culturale e che si di-stingue per la vocazione ambientale naturalistica

Il 12 novembre si è tenuta a Paestum(SA) la 31a edizione del CampionatoItaliano Forense di corsa su strada, ker-messe podistica che riunisce ognianno avvocati, magistrati e notai pro-venienti da diverse parti d’Italia, perl’attribuzione dell’ambito titolo trico-lore. La sede scelta dagli organizzatoriper questa edizione è stata resa piùsuggestiva dal fascino senza tempodell’area archeologica di Paestum, al-lestita in maniera discreta ed adeguataper ospitare al meglio la competizionesportiva.Il percorso di gara, della lunghezzacomplessiva di Km 10,3, è stato rica-vato sulle strade adiacenti l’area ar-cheologica, con il traguardo posto inprossimità degli antichi templi.Ben 319 gli atleti partecipanti alla com-petizione, tesserati con diverse societàsportive anche del Nord Italia, e tanto

pubblico ai bordi delle strade che ha incitato ed accolto festosamente tutti gli atleti.Non delude le aspettative Vincenzo Malomo, atleta castrovillarese giunto primo altraguardo, con attribuzione del titolo italiano, nella categoria SM 45, nonché au-tore di una gara molto attenta e ben studiata per contrastare l’agguerrita concor-renza. Da sottolineare che l’atleta castrovillarese, per propria scelta, ha corso indossandola maglia ufficiale del Castrovillari Calcio, offerta per l’occasione dai capi ultrà dellalocale tifoseria.Un atto di omaggio alla Città e ai colori rossoneri che è stato sottolineato ed ap-prezzato in sede di premiazione dagli organizzatori della manifestazione.Ottima la prestazione di Ugo Anelo, giunto terzo nella categoria SM 45, con un ri-scontro cronometrico degno di rilievo.Nei prossimi giorni verrà scelta la sede dell’edizione 2017 del campionato italianotra Pescara, Sciacca e Castrovillari.

Maratoneti castrovillaresia Lubiana

31° CAMPIONATO ITALIANO FORENSE DI CORSA SU STRADA

Vincenzo Malomo conquista il quinto titolo italiano in carriera

Bioresolve Castrovillari – WeCar Crotone: 3-2(22-25; 25-23; 25-12; 23-25; 15-10)Arbitri: Mazzuca da Rossano e Laganà di Cosenza.Desiderata e sofferta vittoria per L’Avolio Volley di Castrovillari contro l’ostica formazionedi Crotone, nella quinta giornata di campionato di serie C femminile.Dopo un inizio gara in cui le atlete di coach Graziano hanno faticato non poco ad entrarein partita, nel II e III set Saieva e compagne impongono il proprio gioco, fatto di azionitanto veloci quanto spettacolari, che portano la Bioresolve in vantaggio di 2 set a 1. La for-mazione pitagorica sembra non essere in grado di arginare la verve agonistica delle lu-pette del pollino ma nel IV set, complice anche un calo di concentrazione delle atletecastrovillaresi, il match si riporta in parità. Al tie break la Bioresolve allunga nelle fasi ini-ziali del set e meritatamente conquista set e vittoria. Dunque buona la prestazione di tuttala squadra ed in particolare della centrale Toscano (22 punti) che ha davvero impressionatoper precisione e ritmo nelle giocate “veloci”. L’Avolio volley anche quest’anno ha voglia disbalordire e sorprendere. Dopo le partenze di ben tre giocatrici importanti come la Bi-scardi, Vujevic e Catalano, migrate in campionati superiori, che dimostrano l’enorme la-voro tecnico svolto dalla società castrovillarese in questi anni con il settore giovanile, ci siaspettava una squadra inesperta e poco solida. Invece, l’istrionico coach Gaziano anchequest’anno ha formato un roster di tutto rispetto, senza grandi nomi (com’e consuetudineper questa società!!!) ma con atlete talentuose e pronte a sacrificarsi per raggiungere gliobiettivi prefissati.

M. Alì

Bioresolve Volley…Che Emozioni !!!

Morano Calabro - Ancora una domenica all’insegnadel buonumore e del buon teatro all’auditorium co-munale. Direttamente da Vico Equense (NA) arrivala Compagnia Stabile Teatro Mio e alle 18,30 pre-senta il brillante spettacolo “Chi non muore si ri-vede”. La proposta fa parte della XVI stagione diTeatroMusica, organizzata da L’Allegra Ribalta, sottola direzione artistica di Franco Guaragna. La com-media, in due atti, di Bruno Alvino è ambientata inuna sala d'attesa di una piccola stazione ferroviariaabbandonata. La sala è abitata da un uomo, Cice-rone, che non volendo più interagire con la societàsi è ritirato a “vita privata”, lontano, ma non troppo,dai luoghi di origine. Vive un’esistenza di solitudineo quasi. Gli fa compagnia il giovane Paride, disoc-cupato, che vive vendendo accendini, penne, faz-zoletti e qualsiasi altra merce tipica dei venditori distrada “made in Naples”. Non sa nulla di Cicerone,che nella sua prima vita è stato insegnante di filo-sofia e che oggi vive riparando oggetti vecchi – ferrida stiro, radioline, vasi - che Paride stesso gli pro-cura. Una sera d'autunno il destino porta a questadimora cinque personaggi: la signora Diana, suopadre don Gaetano, il suonatore di banda Gu-glielmo Perla e sua sorella Letizia. L’incontro casualesvelerà il motivo della scomparsa di Cicerone dalla

vita pubblica e darà un senso alla sua attesa durataben 35 anni... “Chi non muore si rivede - spiega l’au-tore Bruno Alvino - è una commedia, apparente-mente brillante, che nasconde nella sua strutturadrammaturgica uno dei più spinosi argomenti sul-l’umanità: la verità! Ma quella intima, la più segreta,che scaturisce da un bisogno morale e non da co-strizione alcuna. I personaggi quindi vivono e inte-ragiscono continuamente ai confini tra grottesco edrammatico, tra realtà e apparenza. Il meccanismocomico, non è mai fine a se stesso, ma generatosolo dai caratteri dei personaggi che si incontranoe si scontrano su un tema e all’interno di una vi-cenda per niente umoristica. La capacità attoriale ela scena, insieme ad una regia semplice ma attentarende lo spettacolo semplice, piacevole e com-prensibile, mai banale e sempre interessante”. Per lacompagnia Teatro Mio è un gradito ritorno sul pro-scenio dell’auditorium di Morano; ricordiamo che èstata già apprezzata nelle precedenti rassegne diTeatroMusica con “È tutta colpa di zia Amelia”, “Etutti risero felici e contenti” e “Condominio palazzoTamburrino”. Tutti lavori scritti e diretti da Bruno Al-vino.

Domenico Donato

DOMENICA 20 NOVEMBRE/AUDITORIUM DI MORANO CALABRO

“Chi non muore si rivede”

IL DIARIO anno XIV n.26 PAG. 15

Due settimane di caos condite da risultati checontinuano a non arrivare. Il momento del Ca-strovillari calcio è uno dei più brutti. Pensare aduna situazione del genere a pochi mesi dalla vit-toria dei playoff e la promozione in serie D eraalla vigilia impensabile. Ed invece dopo undicigiornate questo è il risultato. Penultimo posto inclassifica, sette sconfitte e quattro pareggi, masoprattutto una situazione societaria ridotta allumicino ed un ambiente critico e preoccupato.Dopo il pareggio contro la Frattese al termine diuna buona prestazione da parte degli uomini diViola la scorsa settimana sono arrivate le inat-tese dimissioni del Presidente Alessandro DiDieco. A far “sbottare” il patron rossonero, sicu-ramente demotivato dai risultati, (anche) unostriscione esposto in curva da una parte dei ti-fosi che recitava “la serie D non è l’Eccellenza, èora di dimostrare se c’è una Dirigenza”. Frase maldigerita da Di Dieco . “Non credo che sia tuttacolpa mia se le cose non stanno andando comesi sperava. Ognuno è libero di esprimere il suopensiero ma dopo aver disputato una grandepartita contro una grande formazione allora nonè giusto e nemmeno opportuna questa conte-stazione. I tifosi sono liberi di protestare e io sonoaltrettanto libero di andare a casa soprattuttodopo tutti i sacrifici ed il dispendio notevole disoldi che una squadra di calcio semiprofessioni-

stica comporta”. Ma non è solo una questionelegata ai tifosi che ha certamente fatto allonta-nare Di Dieco “lasciato da solo dalla città”. L’im-prenditore, artefice della risalita del Castrovillaridice di non avere dubbi per il suo futuro. “Adessoè arrivato il momento opportuno per farsi avantie quindi se qualcuno è interessato si faccia vivo,io mi metto da parte in quanto credo di non es-sere gradito dalla gente”. Uno sfogo probabil-mente al quale sono subito seguiti deicomunicati della tifoseria per chiarire le loro po-sizioni e provare a gettare acqua sul fuoco. Inparticolare gli “Original Fans” autori dello stri-scione “galeotto” i quali hanno spiegato le moti-vazioni del loro gesto. “Non era unacontestazione” ma un modo per chiedere “ri-spetto ed attenzione per una squadra ed unamaglia quasi centenaria. Non solo, mai comequest’anno la squadra è supportata sia in casache in trasferta aldilà di ogni risultato. Ecco per-ché le dichiarazioni di patron Di Dieco risultanofuori luogo. Piuttosto invitiamo ciascuno nei pro-pri ruoli a rilanciare l’azione finalizzata al raffor-zamento della squadra nella prossimacampagna di dicembre. Il castro non si discute, siama … come lo facciamo noi!”. Ma non finiscequi. Perché questa situazione ha generato unadivisione, quanto meno di pensiero, della tifose-ria rossonera. Dopo le dimissioni Di Di Dieco è

arrivato in Città l’ennesimo striscione questavolta a firma degli “UC11” e “Old Busted. “Se il cal-cio a Castrovillari finirà … il giro d’Italia da quinon passerà!!!”. Striscione esposto sul muro di Pa-lazzo di Città. Una scritta , che era una chiarapresa di posizione a favore del patron Di Diecoma che voleva essere probabilmente solo unaprovocazione a ciò che stava accadendo. Unaprovocazione che non tutti hanno colto o volutocogliere, suscitando in particolare sui social enegli addetti ai lavori una lunga polemica. Ma lepolemiche sono fatte alcune volte anche perchiarire le idee. Ed ecco arrivare infatti anche ilcomunicato degli UC11. Gruppo di tifosi che sidissocia dagli “Original Fans” “per ogni attualeforma di protesta verso l'attuale dirigenza del Ca-strovillari”. Questa parte della tifoseria si dice “ri-conoscente” alla dirigenza che li ha riportati inserie D e chiarisce subito il motivo dello stri-scione . “Non era una minaccia di "persone senzacervello", come siamo stati etichettati dal PrimoCittadino della Città di Castrovillari, né il tenta-tivo di sminuire una lodevole iniziativa che vuolefinalmente riportare in città un'importanteevento sportivo come Il Giro d'Italia. Il nostro eraun grido di allarme, verso la totale mancanza diattenzione che le istituzioni hanno mostrato estanno continuando a mostrare in questo diffi-cile momento verso il Castrovillari Calcio”. Stri-scioni, lamentele, sconfitte (l’ultima domenicascorsa a Sarno 2-1 al termine di una partita nonesaltante per i lupi del Pollino) un pizzico di sfor-tuna e problemi su problemi. Questo è l’attualestato del Castrovillari calcio che mai come oggiha bisogno di una sterzata ma soprattutto dichiarimenti. La squadra è stata costruita male, iltecnico ha le sue responsabilità per alcune scelte

personali, la società altrettanto probabilmente.Sono troppi gli infortuni dopo pochi mesi dicampionato e diventa difficile capire chi verrà amercato aperto. Ma tralasciando questi aspettibisogna assolutamente ora definire chi conti-nuerà a sposare le sorti del calcio cittadino. Tuttoruota intorno ad Alessandro Di Dieco ed alla suascelta. Antonio Capani Vice Presidente del Ca-strovillari è stato molto chiaro. “Ci auguriamo –ha affermato l’imprenditore castrovillarese - chesi schiarisca un po’ la situazione in quanto noidella dirigenza vogliamo portare a termine ilcampionato, ovviamente senza che si trasformiin un bagno di sangue per la società”. E sul pa-tron dimissionario: “Di Dieco ha voluto mandareun messaggio chiaro, cioè di continuare questaavventura e salvare la categoria; lo potremmofare anche in queste condizioni ma così facendola percentuale che il Castrovillari ha di rimanerein serie D si abbassa ogni giorno che passa, se in-vece avessimo la certezza di un coinvolgimentoda parte dell’imprenditoria locale (economico odi competenze) e del Comune, anche a livello disponsorizzazione, allora le cose cambierebbero”.Non ha invece dubbi Franco Viola che se nonvedrà rientrare le dimissioni di Alessandro DiDieco sarà “costretto a lasciare la squadra. Non sipuò andare avanti in questo modo, ci sono pa-recchi problemi che sono evidenti a tutti. Speroche questa mia dichiarazione non venga intesacome una persona che vuole abbandonare labarca, ma – conclude mister Viola - gli impegni,gli intenti e i progetti erano altri. Oltretutto, nonposso continuare senza una società che stia almio fianco”.

Michele Martinisi

Castro/ Due settimane di caos I risultati non arrivano!

È durata poco più di un battito di ciglia la pre-sunta crisi di Da Filomena che, dopo la sconfittacontro il SottoSopra, continua ad inanellare unavittoria dopo l’altra. A farne le spese in campio-nato è stato il WeUnited di capitan Schettinobattuto con un tennistico 6-1. Il torneo, al mo-mento, appare più che mai incerto stante gli ir-risori distacchi delle squadre che dimorano neipiani nobili della classifica. La prossima giornata,però, sarà un serio banco di prova per le pre-tendenti della Scempion poiché ci saranno i duebig match: Da Filomena – Avvocati Castrovillari

e Dejavu Eventi – Sotto Sopra, che daranno unprimo segnale sulle gerarchie della “Scempion2016-17”. Confidando dell’ottimo momento diforma del DejaVu del patron De Biase, i ragazzidi capitan Laurenzano si augurano di ricollocarsinella zona della classifica che per oltre un annoè stata la loro casa: la prima posizione.Si è giocata, inoltre, la prima giornata dellacoppa della “Scempion” che ha proposto la ri-vincita tra Da Filomena e il Sotto Sopra. I ragazzidel pub, anche stavolta, hanno dato del filo datorcere ai campioni uscenti della competizione

chiudendosi in difesa e puntando unicamentesul contropiede. A metà primo tempo, proprioil Sotto Sopra passa in vantaggio con Voto, abilea sfruttare un errato disimpegno di Tiutiu. I piz-

zaioli, stavolta, non si perdono d’animo e, congrande spirito di sacrificio, riescono a ribaltare ilrisultato con i gol degli acciaccati Laurenzano eZaccaro. Una vittoria importante per Da Filo-mena che scaccia via, definitivamente, la crisiapertasi proprio con il Sotto Sopra e, anche gra-zie a questa “vendetta sportiva”, vengono pro-iettati al primo posto del girone A di coppa.

Scempion/”Da Filomena”: obiettivo prima posizione

Gli atleti Eros Perri , Antonio Corrado e Luca Lombardi in C1 Nazionale vincono 5-2 lo scontroal vertice con l'Atlandide di Vibo Valentia fuori casa e si portano a più 2 in classifica sul Team vi-bonese e sul Catanzaro che perde in terra siciliana con l'Astra Valdina Messina per 5 a 3.Pros-simo impegno al Pala F. Filpo del Polisportivo il 27 novembre contro il Polistena.In serie C 2 Regionale Giuseppe De Gaio , Giuliano Catucci e Domenico Veltri vincono anche

l'altra squadra Vibonese del Presidente Curello per 5 a 3 e confermano la prima posizione incompagnia del Crotone a 6 punti .

TENNIS TAVOLO

Le compagini castrovillaresiprime in C1 e in C2