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Page 1: IL GRANDE INQUISITORE - file · Web viewOggi, invece, Telecom Italia si rende protagonista di una giravolta che ha pochi eguali nella storia dell'imprenditoria privata italiana: il

Sindacato Lavoratori della Comunicazione Segreteria Roma e Lazio

Telecom Italia: Slc Cgil Roma e Lazio, clamoroso dietrofront da quanto annunciato nel piano industriale.

Nei mesi scorsi Telecom Italia annunciava alle Organizzazioni sindacali ai lavoratori alla comunità finanziaria italiana ed internazionale, il Piano industriale 2015-2017 che voleva essere di rilancio dell'azienda, che assicurava l'assunzione di 4.000 giovani. E’ quanto dichiarano Alberto Manzini e Fabrizio Micarelli della Segreteria Slc Cgil Roma e Lazio.

Oggi, invece, Telecom Italia si rende protagonista di una giravolta che ha pochi eguali nella storia dell'imprenditoria privata italiana: il mancato finanziamento della solidarietà espansiva, che rende l'istituto socialmente poco digeribile, fa crollare il castello di carta e consegna alle Parti sociali (Sindacati e Governo) un primo annuncio di 1.700 esuberi e la volontà di societarizzazione della divisione Caring servicies, salvo subito dopo barattare l'esternalizzazione dell'assistenza clienti con altri 1.300 esuberi, passando, continua la nota, dalle assunzioni agli esuberi con estrema facilità.

Del rilancio promesso non v'è traccia: la presunta messa in sicurezza di una delle più importanti aziende del Paese, detentrice della rete di telecomunicazioni fissa e mobile quale infrastruttura strategica per l'economia nazionale, prosegue la nota, passa ancora una volta per la brutale riduzione del costo del personale – mancando di nuovo la sfida di una profonda rivisitazione dell'organizzazione del lavoro, della ricerca e sviluppo e di genuini processi di riconversione riqualificazione professionali. Eppure, con gli accordi del 27 marzo 2013 le Organizzazioni sindacali avevano riconosciuto a Telecom Italia strumenti di efficientamento della produttività del lavoro, ed impegnavano l'azienda a reinternalizzare attività allora affidate in appalto, al fine di saturare la manodopera sociale ed azzerare gli esuberi – impegni che Telecom ha evidentemente mancato.

Slc-CGIL invita l'Azienda Italia ad una profonda pausa di riflessione su come ha condotto le relazioni industriali negli ultimi mesi. È opportuno fermarsi e riprendere un vero e serio confronto a valle del periodo feriale.

E comunque concludono i sindacalisti ogni misura che si vuole concordare tra le parti sociali che vede l’utilizzo di ammortizzatori sociali deve passare attraverso la formalizzazione degli esuberi dichiarati, che definisca una volta per tutte con correttezza e chiarezza le criticità e fabbisogni dei vari settori di Telecom Italia, e che trovino compensazione con la tenuta complessiva del perimetro aziendale e dei livelli occupazionali.

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