IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si...

125
1 SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI (Decreto Ministero dell’Università 31/07/2003) Via P. S. Mancini, 2 00196 Roma TESI DI DIPLOMA DI MEDIATORE LINGUISTICO (Curriculum Interprete e Traduttore) Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei Corsi afferenti alla classe delle LAUREE UNIVERSITARIE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI Un insegnamento per una rivisitazione del turismo del duemila. RELATORI: CORRELATORI: Prof.ssa Adriana Bisirri Prof. Kasra Samii Prof.ssa Marilyn Scopes Prof.ssa Claudia Piemonte CANDIDATO: Enrico Siani Matr. n° 1816 ANNO ACCADEMICO 2014-2015

Transcript of IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si...

Page 1: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

1

SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI

(Decreto Ministero dell’Università 31/07/2003)

Via P. S. Mancini, 2 – 00196 – Roma

TESI DI DIPLOMA

DI

MEDIATORE LINGUISTICO

(Curriculum Interprete e Traduttore)

Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei Corsi

afferenti alla classe delle

LAUREE UNIVERSITARIE

IN

SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA

IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI Un insegnamento per una rivisitazione del turismo del duemila.

RELATORI: CORRELATORI:

Prof.ssa Adriana Bisirri Prof. Kasra Samii

Prof.ssa Marilyn Scopes

Prof.ssa Claudia Piemonte

CANDIDATO:

Enrico Siani Matr. n° 1816

ANNO ACCADEMICO 2014-2015

Page 2: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

2

Page 3: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

3

Alla mia famiglia, ai miei amici

e alla mia amata Amalfi..

Page 4: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

4

SOMMARIO

SEZIONE ITALIANA ................................................................................................................... 8

CAPITOLO I................................................................................................................................ 12

L'immagine della Costa d'Amalfi tra mito e realtà. .................................................................. 12

CAPITOLO II .............................................................................................................................. 22

Impressioni romantiche dai diari di viaggio ............................................................................. 22

CAPITOLO III ............................................................................................................................. 32

Amalfi, la sua costa nella lirica romantica europea. ................................................................ 32

CAPITOLO IV ............................................................................................................................. 38

La Costa d’Amalfi nell’iconografia del primo Ottocento. ....................................................... 38

CAPITOLO V .............................................................................................................................. 54

Gli albori del turismo fissati sulle lastre fotografiche dell’Ottocento. ..................................... 54

CAPITOLO VI ............................................................................................................................. 60

Turismo culturale di scoperta o turismo invasivo di massa? ................................................... 60

Page 5: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

5

ENGLISH SECTION ................................................................................................................... 66

CHAPTER I ................................................................................................................................. 69

The image of the Amalfi coast: Myth and reality ........................ Error! Bookmark not defined.

CHAPTER II .................................................................................... Error! Bookmark not defined.

The Amalfi coast in the iconography of early 19th century .......... Error! Bookmark not defined.

CHAPTER III .................................................................................. Error! Bookmark not defined.

Tourism dawning fixed on the photographic plates of the 19th century ..... Error! Bookmark not

defined.

CHAPTER IV .................................................................................. Error! Bookmark not defined.

Cultural tourism of discovery or invasive mass torusim? ............ Error! Bookmark not defined.

Page 6: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

6

DEUTSCHE ABTEILUNG ......................................................................................................... 71

Kapitel I...................................................................................................................................... 105

Die Figur von Amalfi zwischen Mythos und Realität.................. Error! Bookmark not defined.

Kapitel II .......................................................................................... Error! Bookmark not defined.

Amalfi in den Tagesbücher der nördlichen Reisender ................. Error! Bookmark not defined.

Kapitel III ......................................................................................... Error! Bookmark not defined.

Die Hotels-Kloster. Ein besondere Aspekt von Amalfi ............... Error! Bookmark not defined.

BIBLIOGRAFIA ....................................................................................................................... 123

Page 7: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

7

Page 8: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

8

SEZIONE ITALIANA

Page 9: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

9

Page 10: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

10

INTRODUZIONE

La Costa d’Amalfi non fu mai solamente la costa degli Amalfitani. Dai

tempi più antichi il Mezzogiorno d’Italia rappresentò il crogiolo di culture

diverse, il grande punto di incontro di merci ed idee, di tecniche e storie, di

gusti e costumi. Ed erano i viaggiatori a realizzare questo scambio:

avventurieri, marinai, mercanti, fuggiaschi, vagabondi, studiosi. Il viaggio,

infatti, attraverso i secoli costituì un elemento fondamentale di stimolo della

civiltà moderna.

Sarebbe affascinante provare ad immaginare la struttura urbana e la vita

quotidiana di Amalfi verso l’anno 1000. La repubblica marinara era un

centro del commercio del mediterraneo e un tramite per i rapporti col

mondo arabo, uno dei grandi canali attraverso cui la cultura dell’Oriente

affluiva in Occidente. Provetti navigatori, dominavano le tecniche più

moderne della navigazione a vela e conoscevano la bussola; erano esperti

architetti e fabbricatori di maioliche; sapevano lavorare le sete e i velluti;

producevano la carta; s’intendevano di medicina pratica, matematica e

filosofia. La loro cucina era la più raffinata: conosceva lo zucchero, il caffè,

il sorbetto, e tante altre delizie cui le genti del Nord ancora non

immaginavano l’esistenza. Ed erano esperti nell’arte del bel vivere e

nell’apprezzare il lusso quotidiano.

È difficile, quasi impossibile per uno straniero, intravvedere dietro ai miti

una vera ed autentica immagine del luogo. I secoli di viaggio ad Amalfi

infatti erano anche i secoli del viaggiare alla ricerca di sé stessi. E alla fine

di questa ricerca della cultura «altra», il viaggiatore rischia sempre di

trovare le regioni nascoste della propria natura: mundus alter et idem.

Page 11: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

11

Page 12: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

12

CAPITOLO I

L'immagine della Costa d'Amalfi tra mito e realtà.

«Credesi che la marina da Reggio a Gaeta sia quasi la più

dilettevole parte d'Italia; nella quale assai presso Salerno è una

costa sopra ‘l mare riguardante, la quale gli abitanti chiamano la

costa d'Amalfi, piena di piccole città, di gradini e di fontane, e

d’uomini ricchi e procaccianti in atto di mercatantia, sì come

alcuni d’altri. Tra le quali cittadette n’è una chiamata Ravello,

nella quale, come che oggi v’abbia di ricchi uomini, ve n’ebbe

già uno il quale fu ricchissimo, chiamato Landolfo Rufolo…»1.

I primi viaggiatori furono i pellegrini, la ricerca del sacro è stata

per molto tempo lo scopo fondamentale del viaggio. Il cardinale Pietro

Capuano nato ad Amalfi era venuto in possesso, dopo la vittoria degli

eserciti crociati nella conquista di Costantinopoli, delle reliquie di

Sant'Andrea e le aveva trasferite nella sua città natale: un atto di

enorme significato religioso e politico. La fama di Amalfi come meta

di pellegrinaggio crebbe decisamente nel momento in cui in Europa si

sparse la notizia che nella cripta del Duomo, le reliquie del Santo

secernevano un olio miracoloso chiamato manna. Amalfi nella

letteratura degli inizi dell'età moderna, diventa la città di Sant'Andrea e

del suo olio miracoloso: Il Divo che di manna Amalfi instilla (Tasso,

1593). Le reliquie di Sant'Andrea ad Amalfi testimoniano l'alto rango

raggiunto dalla città. Solo posti di grande importanza ospitavano santi

1Da “Decamerone”, Boccaccio, II giornata, IV novella, Milano 1966, p. 94.

Page 13: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

13

importanti.

Anche oggetti di uso quotidiano sono stati inventati in qualche

luogo e questo luogo non èper niente casuale. Fin dal tardo Medioevo

corre voce che l'inventore della bussola sia stato un certo Flavio Gioia,

nato ad Amalfi. PRIMA DEDIT NAUTIS USUM MAGNETIS

AMALFIS, Amalfi dette per la prima volta la bussola ai naviganti. La

bussola si suppone sia stata inventata dai cinesi e pervenne da questi

agli arabi. Gli Amalfitani che nel X e XI secolo erano una delle più

importanti potenze commerciale del Mediterraneo intrattenevano

intensi rapporti con gli Arabi. Probabilmente per questo motivo la

bussola fu ritenuta un'invenzione amalfitana.

Il nome della città di Amalfi è legato anche ad una tragica storia

d'amore: quella della Duchessa di Malfi. La giovane vedova Giovanna

d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa

segretamente. I due perseguitati dai fratelli della duchessa vengono

uccisi insieme ai loro figli. (Secondo la tradizione locale la Torre dello

Ziro , che domina la città sarebbe stata la prigione della duchessa).

Questa storia farà di Amalfi lo scenario di oscure passione e uno degli

sfondi preferiti dagli scrittori per ambientarvi racconti d'amore e

morte.

Amalfi diede i natali ai genitori del celeberrimo Masaniello

(Tommaso Aniello d'Amalfi). Correva l'anno 1647 a Napoli, un

semplice pescatore aveva osato sfidare apertamente il reggente della

città, il viceré di Spagna in seguito all'imposizione di ulteriori gabelle a

beni di prima necessità. Masaniello si fece portavoce del malcontento

generale e costrinse il viceréa riconoscergli il titolo di Capitano del

Page 14: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

14

popolo. Una volta al potere Masaniello viene linciato dal popolo stesso

e persino il suo cadavere oltraggiato.

Tre o quattrocento anni fa, un viaggio costituiva un'impresa

audace e di lunga durata, disagevole, costosa e spesso estremamente

rischiosa. Le carte geografiche erano inattendibili, le guide pure. I

manuali di geografia andavano di pari passo con i progressi scientifici

ma spesso mischiavano realtà e leggenda. A partire dal Rinascimento,

erano i resti della cultura e dell'arte romana ad attirare studiosi

umanisti in Italia. Gli artisti passavano le Alpi per formarsi sui modelli

classici. Nonostante la pericolosità del viaggio, il paesaggio

mediterraneo e il clima mite richiamavano borghesi benestanti a venire

in vacanza. A seconda delle condizioni economiche si viaggiava a

piedi, a cavallo o in carrozza ma si procedeva con lentezza a causa

delle condizioni delle strade. Già a quell'epoca si era venuto a formare

un itinerario standard per i viaggi in Italia. Il viaggio passava di solito

per Venezia, Bologna, Loreto e Roma. Da Roma si andava a Napoli, il

punto più a Sud del «Grand Tour» e una delle più grandi cittàreali

d'Europa.

La Costa amalfitana, fuori mano e difficilmente accessibile

rimase esclusa fino al XVIII secolo dalle località degne di una visita in

un viaggio in Italia. Molto probabilmente il primo viaggiatore che

descrisse un soggiorno sulla costa amalfitana fu il nobile inglese

Thomas Hoby (1530-1566). Il suo soggiorno ad Amalfi fu dovuto ad

un caso: una tempesta fra Salerno e Napoli costrinse i viaggiatori

inglesi a prendere terra a Minori e proseguire il viaggio a piedi. Il

nobile rimase estasiato dal paesaggio e stupito dalla ricchezza dei frutti

Page 15: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

15

(arance, limoni, cedri, olive, prugne, melograni e ciliegie) per il basso

prezzo del meraviglioso vino e per l’aria tiepida della zona.

Una volta giunti ad Amalfi, i viaggiatori vengono ospitati dalla

duchessa Costanza d’Avalos e suo figlio Innico nel castello che

sovrastava la città. «Allora l’Italia era il centro della civiltà europea; a

un viaggiatore proveniente dal nord, qui poteva capitare facilmente di

sentirsi quasi un barbaro».2

Sir Thomas Hoby nel castello di Amalfi (1550):

«Il mare diventò cosi grosso ed il vento così contrario che

fummo costretti ad approdare a Minore che è a 10 miglia da

Salerno. Vi è qui una meravigliosa qualità di perfetto vino greco,

che mi meravigliai nel vedere venduto a così buon prezzo: una

caraffa, che corrisponde ad un quarto inglese, costava 8

«cavallucci», circa 3 farthings. Da qui percorremmo un sentiero

dritto e stretto adiacente la collina fino ad Amalfi, a 2 miglia, una

graziosa città piacevolmente costruita e bella da vedere,

dominata dal castello appartenente al duce, e con tutta la costa

intorno…

Quando il Marchese mi vide arrivare al castello con

Whitehorn, egli non solo ci ricevette gentilmente con amabile

conversazione, ma ci introdusse alla Duchessa sua madre che

fece altrettanto con noi. E mentre siedevamo conversando

2Da "Viaggiatori stranieri nel Sud. L'immagine della Costa di Amalfi nella cultura europea tra mito e

realtà", Richter D, Quaderni del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 5, 1985.

Page 16: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

16

insieme, aveva incaricato uno dei suoi uomini di condurre al

castello il resto della nostra compagnia che era rimasto giù in

città, e cenammo insieme, ed ognuno di noi si servì parecchie

volte al tavolo in piatti d’argento molto onorevolmente. E là

rimase con lui a cena il Capitano della città, che ci intrattenne

molto piacevolmente. Alla fine della cena a ciascuno fu assegnata

una stanza: a Whitehorn e me ne fu data una con tappezzeria in

oro e velluto, dove c’erano due letti, uno lavorato c’erano due

letti, uno lavorato in argento e l’altro in velluto, con cuscini e

lenzuola stranamente lavorati con ricami a mano…».3

Negli anni fra il 1677 e 1680, il giovane giurista prussiano Adam

Ebert (1653-1753) intraprende un Grand Tour attraverso l’Europa.

Riesce a prendere contatto con il Viceré spagnolo a Napoli,

promettendogli informazioni sulle nuove invenzioni nel campo dei

linguaggi cifrati. Rifiuta un invito del Viceré a dei festeggiamenti

temendo da protestante, di poter prendere parte a cerimonie cattoliche.

Ebert sbarcò ad Amalfi dalla Sicilia solo per volontà di alcuni

viaggiatori che volevano scendere qui dalla nave. Amalfi è per Ebert

un ricordo di tempi passati.

A partire dalla metà del XVIII secolo, l’Italia diventa la più

importante meta di viaggi in Europa. I lunghi viaggi di formazioni

della nobiltà vengono imitati da borghesi benestanti, artisti e studiosi.

Viaggiare era diventato molto più agevole. Per il tour usuale, fino a

3Da “The Travels and Life of Sir Thomas Hobywritten by himself. 1547-1564. Ed. E. Powell, Londra 1902,

pp. 53-54. Traduzione di A. Sepe.

Page 17: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

17

Napoli e ritorno era necessario un periodo da quattro a sei mesi. Con la

riscoperta della Magna Graecia il golfo di Salerno divenne meta di

escursioni con partenze da Napoli. La costiera amalfitana e in generale

il Sud d’Italia nonostante fossero una meta interessante rimasero

ancora ai margini del «Grand Tour».

Henry Swinburne (1743 Bristol- 1803 Trinidad) con la sua opera

Travels in the Two Sicilies (1783-85) diede al pubblico informazioni

critiche sull'allora quasi sconosciuto Sud. Nobile e avventuriero,

scienziato ed artista visitò la costiera Amalfitana. Osservava le

condizioni atmosferiche, descriveva la gente dedita all'uccellagione,

alla pesca del tonno e alla produzione di pasta. Si fece trasportare sulle

isolette dei «Galli», mitica sede delle Sirene per poter studiare la

possibilità di insediamenti umani. L'architettura di Amalfi non gli

piace. Definì il Duomo «barbarico» e il campanile «uno dei più brutti

del suo genere». Lo stile arabo-siculo medievale non era stato ancora

scoperto.

«La cattedrale è nel meno piacevole di quegli stili

architettonici inventati o adottati nelle epoche barbariche,

quando le regole e le proporzioni greche furono dimenticate. Il

campanile è uno dei più brutti di quel tipo, e il portico non ha

neanche la leggerezza gotica. Due superbe colonne antiche di

granito rosso Egiziano piazzate all'entrata del coro, rendono

ancora più evidente la bruttezza degli oggetti circostanti».4

Johann Wolfgang von Goethe durante il suo viaggio in Italia

4HENRY SWIBURNE, Travels in the Two Sicilies, Londravol.II, 1785, pp. 162-163.

Page 18: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

18

(1786-1787) si trattenne per otto settimane a Napoli, mai si recò sulla

costa di Amalfi. Tornando dalla Sicilia in compagnia del pittore

Christoph Heinrich Kniep. Dopo un tragitto burrascoso, la corrente, tra

Punta Campanella e Capri minacciò di spingere la nave contro le

scogliere del litorale roccioso. «Gli scogli delle Sirene dietro Capri ci

hanno lasciato una indelebile impressione; contro questi per poco non

ci saremmo perduti in una singolarissima guisa sotto un cielo

gradevolmente limpido e in mezzo ad un mare perfettamente quieto

per la calma sopraggiunta»5, scriverà Goethe in una lettera all’amico

Duca di Weimar.

«A sinistra si ergeva ripida Capri; attraverso la diafana

caligine azzurrina distinguevamo perfettamente le sagome delle

rocce. Sotto il cielo purissimo, senza una nuvola, il mare

risplendeva calmo increspandosi appena, finché, nella più

completa bonaccia, apparve come un lucido stagno. Lo

spettacolo ci mandava in estasi, e Kniep si disperava perché

nessuna maestria di colorista sarebbe riuscita a riprodurre

quell’armonia , né alcun finissimo lapis inglese avrebbe dato alla

mano più esperta il potere di ritrarre quelle linee.. Fatti accorti

da queste parole, considerammo con terrore la nostra sorte;

anche se l’oscurità impediva, infatti di scorgere il pericolo

incombente, ci avvedemmo che la nave, rollando e traballando,

s’avvicinava ai dirupi... L'aria era perfettamente immota;

5Da “Viaggiatori stranieri nel Sud. L'immagine della Costa di Amalfi nella cultura europea tra mito e

realtà”, D. Richter, Quaderni del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 5, 1985.

Page 19: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

19

ciascuno alzava fazzoletti o lembi di tela tenendoli sospesi, ma

neppure un soffio della sospirata brezza era avvertibile. La folla

diventava sempre più vociante e rabbiosa.. Il succedersi di gemiti

e di preghiere la situazione cominciava a prendere un aspetto

raccapricciante: dall’alto delle rupi i caprai, dei quali già da un

pezzo sporgevano i fuochi, ci avvertivano con grida cupe che la

nave stava per incagliarsi là sotto! E si scambiavano altre grida

incomprensibili, che a qualche conoscitore del dialetto parvero

espressioni di gioia per il bottino che prevedevano di raccogliere

la mattina dopo. Anche chi cercava conforto nel dubbio che forse

la nave non si sarebbe troppo minacciosamente accostata alla

rupe, fu presto disingannato: la ciurma diede di piglio a grosse

pertiche con cui tener lontano in caso estremo il vascello dagli

scogli, finché pur esse non si spezzassero e così tutto fosse

perduto. La nave oscillava con sempre maggiore violenza, i

frangenti sembravano crescere di intensità e il mal di mare, che

in quel trambusto m’aveva ripreso, mi costrinse a tornare sotto

coperta. Mi sdraiai sul materasso, mezzo intontito e tuttavia con

una certa sensazione piacevole che mi parve dover attribuire al

lago di Tiberiade, perché davanti agli occhi chi mi fluttuava

chiarissima la figura della Bibbia di Meriam..6

I viaggiatori provenienti dalla politicamente ed economicamente

progredita Inghilterra ricercavano l’elemento empirico nei paesi che

visitavano: le condizioni economiche sociale e politiche. «Amalfi in its

6J.W. GOETHE, Viaggio in Italia, 14 maggio 1787. In: Italienische Reise, Hamburger Ausgabe, vol. XI, p.

316. Traduzione di M. Castellani. (In: Viaggio in Italia, Milano, 1987, pp. 351-353).

Page 20: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

20

present state»7, Amalfi come è oggi: così il barone inglese Richard K.

Craven voleva descrivere la Costa d’Amalfi.

Diversamente da altri viaggiatori europei, Craven mostra

particolare interesse per la vita quotidiana, per i mercati nei quali

venivano offerte pesce e carne in abbondanza; metteva in secondo

piano la storia della città. Dedica tutta la sua attenzione alla famosa

«Pasta della Costa». Considerata la migliore dell’Italia meridionale:

consisteva in maccheroni e spaghetti prodotti con presse manuali e

seccati all’area aperta. Bollitura di pochi minuti conditi con burro, olio,

spezie, pomodoro e anche un po’ di zucchero. L’universalità dei

maccheroni è l’aspetto sociale che fa letteralmente innamorare il

barone inglese: erano graditi sia dal re che dal lazzarone. Craven si

dimostra un intenditore anche nelle questioni di gusto. Afferma che la

pasta, ormai conosciuta in tutta Europa veniva cucinata in maniera

corretta solo dai Napoletani.

7Da “A Tour Trough the Southern Provincies of the Kingdom of Neaples”,Richard K. Craven, 1821.

Page 21: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

21

Page 22: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

22

CAPITOLO II

Impressioni romantiche dai diari di viaggio

Scrisse Goethe dell’Italia nel suo diario di viaggio per l’amica Frau

von Stein a Weimar: «Die Haupt Idee die sich mir wie der hier aufdringt, ist

wieder Wolk »8 (“l’idea principale che qui sempre di nuovo si ripresenta è

il popolo”). Per tutti gli studiosi, diplomatici e giovani aristocratici che

intrapresero viaggi in Italia tra il Seicento e la seconda metà del Settecento,

il popolo non esisteva. A partire dagli anni Settanta del Settecento questa

situazione inizia a cambiare. Oltre all’arte e all’antichità greca e romana e il

paesaggio meridionale, adesso il popolo diventa la meta principale del

viaggio. Il Bildungsreise, il viaggio di formazione del Sette-Ottocento, è da

definirsi viaggio verso il popolo.

Chi legge i resoconti dei viaggi dell’epoca vedrà subito che fra Roma e

Napoli i viaggiatori sembrano oltrepassare una frontiera; una frontiera senza

sbarre ma estremamente ben visibile. La contrapposizione Napoli-Roma è

un tema molto ricorrente nei diari di viaggio di quel tempo. Roma appare

come città tranquilla, il luogo della meditazione e dello studio; Napoli come

città chiassosa, lussuosa e frivola, il luogo del godimento della vita. «A

Napoli non si può scrivere, ma solo guardare e sognare»9, così commenta il

filosofo tedesco Johann Gottfried Herder (1789). E Goethe scrive: «Se a

Roma si studia volentieri, qui si desidera soltanto vivere»10; e in una lettera

8Da Tagebuch der italienischen Reise,J. W. Goethe,, pp. 101 e 104 (Venezia, 29 sett. 1786). 9Da Bloβ für Dich geschrieben. Briefe und Aufzeichnungen über eine Reise nach Italien 1788/89,

J. G. HerderBerlino 1980, p. 220. 10 Da “Viaggio in Italia”, Caserta, 16 marzo 1787, J. W. Goethe, a cura di E. Castellani, Milano 1987, p.

231.

Page 23: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

23

alla signora von Stein: «Qui si diventa ogni giorno più pigro»11.

Viaggiando nel Sud, il viaggiatore rischiava e rischia tuttora di

incontrarvi le zone nascoste del proprio Io, i comportamenti oppressi o

marginalizzati dalla società. Il Meridione per i visitatori settentrionali

costituiva motivo di forte irritazione, un mondo alla rovescia dei loro valori,

virtù e modelli di vita. Bisogna tener conto che il Settecento e l’Ottocento

furono i secoli nell’Europa settentrionale delle Rivoluzioni industriali, della

mentalità collettiva della società borghese, della separazione fra pubblico e

privato. Una volta al Sud, gli inglesi, i francesi e i tedeschi incontrarono un

popolo i cui comportamenti erano in contrasto con questi standard.

Incontrarono, soprattutto in questa parte d’Italia, come abitanti, i Greci,

nell’accezione della fisionomia greca, dei costumi greci e del carattere

greco. Il favolista danese Hans Christian Andersen nel 1834 incontra nella

piazza di Amalfi «un ragazzino ignudo, bello come un Amore».12Per il

viaggiatore il Sud rappresenta la natura perduta, le represse parti del proprio

Io, appannaggio del processo di civiltà. Un altro aspetto del Meridione che

suscita riflessioni e dubbi nella società borghese del Nord è l’attaccamento

al lavoro. Occorre dire che questi viaggiatori provenivano da paesi nei quali

l’industrializzazione aveva creato una nuova concezione del lavoro. Il

compositore Felix Mendelssohn-Bartholdy da Napoli scrive:«ce n’è poca di

gente che lavora per amore del lavoro» 13 . Altri viaggiatori invece

apprezzano questo atteggiamento come segno di una mentalità superiore. I

giudizi oscillano fra l’elogio del «dolce far niente» e il rimprovero alla

11Lettera del 25 maggio 1787. In: Tagebücher und Briefe Goethes aus Italien an Frau von Stein und

Herder, Weimar 1886, p. 306. 12Da "Der Improvisator", H. Chr. Andersen, Berlino, s.d. p. XXI. 13Da "Briefe aus den Jahren 1833-1847", F. Mendelssohn-Bartholdy, Lipsia 1899, p. 126.

Page 24: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

24

«fannullonaggine» dei Meridionali.

Il periodo tra la seconda metà del Settecento e gli inizi dell’Ottocento

fu il secolo d’oro della letteratura di viaggio ma anche della pittura

paesistica. Il culto dei paesaggi «classico-ideali» del Settecento cede il

posto alle vedute «naturali e romantiche». La scoperta della Costiera

amalfitana è anche dovuta al mutato gusto del paesaggio ideale-pittorico.

Tra i primi pittori venuti in Costiera è da ricordare William Turner

(1775-1851). Nel 1819, attirato dalla notizia di un’imminente eruzione del

Vesuvio, si recò a Napoli. Famoso per i suoi sketch-book (raccolte di

disegni a matita)14, visitò anche Paestum. Dipinse l’acquerello «Temporale

su Paestum»: un esempio del progressivo affermarsi di una visione arcaica

in cui si mescolano la tumultuosità del cielo e le rozze strutture

architettoniche. Di ritorno da Paestum visitò la Costiera amalfitana come

testimoniano i disegni a matita nel suo libro di schizzi, intitolato Pompeii,

Amalfi, Sorrento and Herculaneum15.

Aspetto da non dimenticare è la conformazione frastagliata e rocciosa

della Costa d’Amalfi. La strada attuale che allaccia Amalfi a Vietri (oggi S.

Statale N. 163, «percorso... tra i più spettacolosi d’Italia»16) non esisteva

ancora in quei tempi. La Costiera non è mai eccelsa per accessibilità. Henry

Swinburne negli anni Settanta del Settecento vi giunge a piedi da Vietri. A

pranzo si rifocilla all’abbazia camaldolese di S. Maria dell’Avvocata sulla

cima del promontorio, dove gli viene offerto un piatto modesto.

«A tutti i maschi pellegrini e viaggiatori viene offerto alloggio e vitto

14 Da “A complete inventory of the Turner Bequest”, A. J. Finberg2 voll., London 1909. 15 Id., Turner Bequest, o.c., vol. II, p. 548. 16 Da "Guida d’Italia, Napoli e dintorni",Touring Club Italiano, Milano 1976, p 558.

Page 25: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

25

per tre giorni, e poiché a volte il mare è troppo agitato per permettere un

passaggio ad Amalfi e altri luoghi per via d’acqua, questa casa è di infinita

utilità per i viaggiatori, situata com’é sull’unica via praticabile attraverso le

montagne».17 Dopo alcuni giorni raggiunge Amalfi con una barca a sei

rematori. E da Amalfi continua il viaggio per mare verso Napoli. Un altro

percorso viene descritto da August von Platen nel suo diario del 1827: «Ho

fatto il tour da Eboli a cavallo, da Salerno a Citara in una barca da pescatori

e più avanti fino ad Amalfi a piedi. Però a causa della notte calante e della

pioggia, ho dovuto pernottare a Majuri, una località molto considerevole,

però senza locanda. Un farmacista mi alloggiò a pagamento. Da Amalfi

andai a piedi attraverso la montagna fino a Castellamare».18

Arrivò ad Amalfi per via terra anche il pittore inglese John Ruskin.

Egli giunse ad Amalfi scendendo attraverso la valle del Dragone. Rimase

incantato nel vedere all’improvviso, dopo il lungo valico attraverso il

burrone, la chiarezza della costa:

«Molto più di quanto avessi mai sperato, appena scesi dal mulo, sotto

il sole soffocante pomeridiano, con la luce dietro alle montagne, la foschia

della sera che raddoppia la loro altezza; non avevo mai visto niente del

genere che potesse minimamente reggere il confronto».19

Una fonte interessante sullo sviluppo del «traffico turistico»

nell’Ottocento è il libro degli ospiti dell’Albergo Luna.20I clienti solevano

17Da “Travels” , H. Swinburne, 1785, vol. II, p. 146. 18 Da "Tagebücher", A. v. Platen, (1827), p. 843. 19 Da"Diaries", J. Ruskin, (1841), p. 164. 20 Secondo E. CATERINA dovrebbero esistere libri degli ospiti a partire dal 1845; purtroppo quelli

precedenti al 1881 sono introvabili. Ringrazio il Direttore Andrea Barbaro per avermi reso disponibili i

libri dell’Albergo Luna.

Page 26: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

26

annotare anche i loro itinerari: in alcuni casi la via di terra.

Il viaggio per mare rimaneva tuttavia il più comodo. Sono venuti ad

Amalfi via mare l’architetto berlinese Karl Friederich Schinkel nel 182421,

il pittore sassone Ludwig Richter nel 182522 e il favolista danese Hans

Christian Andersen (1834)23.

Un altro percorso viene descritto dai libri degli ospiti delle locande

della metà dell’Ottocento: da Castellammare/Sorrento Craven nel 1821

attraversò a piedi o su asini il monte Sant’Angelo, imbarcandosi poi nella

piccola marina Scaricatore.

«Oltre a Pasitano una di quelle stazioni, chiamate Scaricatori, ove il

passaggio e l’imbarco di merci e viveri ha imposto per necessità la

residenza ad alcuni ufficiali doganali. Una fila di gradini naturali, formata

da massi di roccia piazzati uno dietro l’altro, costituisce l’unico accesso

dall’interno; ma la diretta quantunque faticosa comunicazione in tal modo

che si ottiene con Piano di Sorrento dall’altro lato del promontorio, viene di

solito preferita dai nativi al doppiaggio del capo, che talvolta richiede un

giorno intero. La discesa dall’altro lato è praticabile con muli e giunge a

Meta».24

Cinque anni più tardi fu completata la strada tra Amalfi e Vietri.25La

costruzione del percorso Amalfi-Maiori era stata cominciata nel 1811; dal

1836 esisteva un tracciato non ancora ben definito.

21 Da"Tagebücher", p. 190. 22 Da"Lebenserinnerungen", p. 236. 23 Da "Dagbœger", p. 339. 24 Da"A tour", R. K. Craven, 1821, p. 392. Lo stesso percorso W. V. LÜDEMAN, Neapel, 1827, p. 213; 25 Da "Un inedito di Matteo Camera. Per l’inaugurazione della nuova strada della costiera di Amalfi"Cf.

P. Natella, in «Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana» 1, 1981 pp. 9-23; L. CASSESE,

Problemi del turismo, o.c., pp. 18 ss.

Page 27: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

27

Ferdinand Gregorovius fu uno dei primi stranieri a percorrere questa

strada a piedi: «Chiunque si sia recato da Salerno ad Amalfi, seguendo la

strada lungo il mare deve ricordare questa gita con vera soddisfazione. Non

ve n’è un’altra ugualmente bella in tutto il regno di Napoli, e di tanti

escursioni che ho fatto in tutta quanta l’Italia questa è quella che mi ha

lasciato più grata impressione di tutte le altre».26Il romanziere tedesco

Friedrich Spielhagen (1878) decanta e loda la diligenza dei «fannulloni»27

che la costruirono.

Gli alberghi meritano un’attenzione particolare in questo periodo

storico. Il più antico ad Amalfi era il convento Cappuccini situato ad ovest

della città28. Fu fondato nel 1212 dal cardinale amalfitano Pietro Capuano e

affidato ai Cistercensi; poi nel 1583 ai Cappuccini. Il secondo convento fu

quello di S. Francesco (oggi Albergo Luna), situato nella contrada Capo di

Croce sopra la torre del Tumulo. Secondo la tradizione leggendaria, il santo

d’Assisi, durante un pellegrinaggio alle reliquie di S. Andrea, avrebbe

fondato il convento. Una perla è il chiostro medievale che attirava

l’attenzione dei viaggiatori.

La sosta più produttiva dal punto di vista letterario fu senza dubbio

quella di Henrik Ibsen. Lo scrittore norvegese si trattenne all’Albergo Luna

dal 5 luglio sino alla fine di settembre del 1878: è ancora conservata una sua

lettera indirizzata al proprietario dell’albergo. Ibsen in una lettera al suo

editore scrive: «Per motivi di salute abbiamo cambiato il nostro progetto

originario relativo alle vacanze estive. Avevamo pensato in un primo tempo

26 P. NATELLA, o. c., p. 21. 27Da "Von Neapel nach Syrakus",F. Spielhagen, 1878, p. 184. 28 Oggi l’albergo si chiama Antico Convento.

Page 28: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

28

a un paesino di montagna qui nei dintorni di Roma, però le condizioni

igieniche lì lasciano molto a desiderare, cosicché ci siamo decisi per Amalfi,

sulla costa a Sud di Napoli, dove c’è la possibilità di rinfrescarsi con bagni

di mare. In un certo senso ciò ritarderà il completamento del mio

dramma»29. Il timore di Ibsen era però infondato. Ad Amalfi egli finì il suo

Et dukkehjem (Casa di bambola ossia Nora), il coraggioso dramma di una

moglie che «in una società totalmente maschile» (Ibsen) cerca di liberarsi

dai vincoli opprimenti della casa e della famiglia. Fu proprio nell’Albergo

Luna che il drammaturgo norvegese dovette trovare ispirazione per la figura

di Nora, la prima donna nella letteratura internazionale ad assumere il ruolo

di principale protagonista attraverso la sua battaglia di emancipazione.

Infatti l’albergo amalfitano era stato fondato, avviato, e diretto da tre donne

del luogo, che trasmisero la loro fama di abili imprenditrici ai loro eredi e

alla comunità cittadina.30

Oggi negli alberghi il libro delle firme degli ospiti non è più in uso. Si

tratta di una grave perdita. Queste raccolte di ricordi, sensazioni e

impressioni appartengono spesso al rango di fonti storiche. Ad Amalfi la

prova che l’albergo Luna sia il più antico della zona proviene proprio da

questi libri. A conti fatti l’albergo con i suoi documentati 137 anni di vita,

vanta l’anzianità alberghiera più alta, ad Amalfi, in Costiera e nella

provincia di Salerno. Nei Barbaro i clienti trovavano modi ben diversi da

quelli che il loro nome potesse far pensare. Scrivevano coralmente: «

Benché il casato del signor Padrone per sbaglio sia alquanto "barbaresco",

29Da"Samledeverker", H. Ibsen,20 voll., Oslo1928/57, vol. XVII, p. 349 (Lettera del 19-6-1879). 30Mi onoro di essere un discendente diretto della stirpe dei Barbaro albergatore.

Page 29: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

29

Ei dentro al petto ha un cor pieno di passione ».31In altri tempi i forestieri

erano pochi, i viaggi difficili ed i soggiorni lunghissimi sicché tra ospitanti

ed ospitati si stabilivano, a lungo andare, sinceri rapporti di cordialità e di

amicizia. Così infatti avvenne per Ibsen. La celebre lettera alla signora

Barbaro: «Cara signora Barbaro, vi ringrazio della gentile vostra lettera e

posso assicurarvi che noi ci rammentiamo sempre con grandissimo piacere

dei tre mesi che, nell’estate del 1879, abbiamo passato nel quartino n. 5 del

vostro bell’albergo. Speriamo che state bene e vi mandiamo i nostri sinceri

saluti, HenrikIbsen». Personaggi illustri pernottarono al Luna. Anche

Mussolini: «Caro signore, ho di Amalfi una grande visione di mare, di cielo,

di gloria! Sono anch’io, pellegrino sconosciuto, passato attraverso la

vostra città: ho alloggiato all’albergo Luna; mi sono inginocchiato nella

vostra grande cattedrale repubblicana e imperiale e marinara; ho percorso

la strada dei Mulini e di quelle ore non ho che il ricordo e la più cocente

delle nostalgie! Cara, cara adorabile Amalfi!» Più tardi, nel 1929, quel

«pellegrino sconosciuto», da Capo del Governo assegnò l’unico manoscritto

delle «Tavole Amalfitane», trovatosi a Vienna, proveniente dalla biblioteca

veneziana del doge Marco Foscarini.

Un’altra particolarità va ricordata: in passato ad Amalfi i turisti

venivano a svernare in modo che la bassa stagione alberghiera capitava

d’estate. Nei mesi estivi quindi la famiglia Barbaro si dedicava ad altre

attività. Precisamente, attendevano alla confezione delle paste alimentari

con il sistema del cosiddetto «ngiegno», una macchina che serviva a

lavorare la pasta, la quale sottoforma di maccheroni veniva messa ad

31Da "La Voce Del Pastore", dal libro degli ospiti dell’albergo Luna, Amalfi, Maggio 1977.

Page 30: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

30

asciugare nel chiostro stesso: la famosa Pasta della Costa.

Un altro topos pittorico-letterario era costituito dalla Valle dei Mulini.

Chi la attraversa oggi non può rendersi conto della sua bellezza e della sua

importanza per l’economia locale. «L’insediamento manifatturiero, infatti,

era giocoforza legato alla possibilità di sfruttare l’energia necessaria; e le

uniche fonti erano i corsi d’acqua».32 La valle dei mulini era segnata da

cartiere e in fondo da una ferriera33. Il fiume proveniente dalla Valle dei

Mulini non era sparito sotto la strada come oggi. «Una corrente limpida

sbocca al mare dopo esser passata attraverso tutti i livelli della cittàed aver

rifornito le sue numerose fontane»34: tra esse la fontana di Sant’Andrea

collocata a nord della piazza.

Amalfi «si vede povera di Habitanti, affabili però cortesi amici del

Forastiero» 35 , scrive Giovan Battista Pacichelli. Le possibilità di tali

incontri erano ristrette ma possibili. Gauttier d’Arcli ha così descritti:

«I nostri barcaioli sono sull’acqua; tuttavia cantano e remano in

cadenza salutando con le loro esclamazioni gli innumerevoli pescatori..

Tutto è poesia in queste ridenti contrade: mentre attraverso le onde tinte

dell’azzurro del cielo d’Italia la nostra barca scivola con la rapidità di una

rondine cullandoci col suo movimento ondeggiante, su un ritmo cadenzato

che si accorda con le oscillazioni della barca, la barcarola lenta e lamentosa

dei nostri navigatori va a perdersi risonando nelle rocce del promontorio e

32 Da "Aspetti della vita economica e sociale della «costiera» nel Settecento", F. Assante, in «Rassegna

del Centro di Cultura e Storia Amalfitana» III (1983), 5, p.79. 33 Da"La ricchezza di Amalfi", F. Assante, pp. 42-47. 34 Da "A tour", R. K. Craven, 1821, p. 223. 35Da "Il Regno di Napoli in Prospettiva",G. B. Pacichelli, Napoli 1703, p. 77.

Page 31: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

31

fa ritornare gli echi..»36. I barcaioli appaiono come uomini di natura:

cantano sempre e sono sempre allegri. «Il lavoro è la loro gioia;

vigorosamente ti portano sulle spalle nella loro barca e non si stancano mai

per la fatica del loro mestiere. Ogni colpo di remo è accompagnato dalla

cadenza di una canzone»37. Commenta Charles Dupaty: «Il viaggiatore non

può trattenersi dal pensiero che la fortuna abita in queste capanne»38.

È molto difficile ritrovare dietro queste immagini romantiche del

«popolo» tracce della vita quotidiana di marinai, pescatori, lavoratori del

Sette-Ottocento. Sappiamo però che le esclamazioni ritmiche dei rematori

osservate dai viaggiatori39 scaturivano non da un’allegria innata bensì dalla

necessita del lavoro: erano tecniche precise per muovere i remi ad un certo

ritmo, per accelerare o rallentare il tempo della barca.

36 Da "Voyage",Gauttierd’Arc, 1821, pp. 262-263.

37Da "Neapel", W. V. Lüdemann1827, p. 212.

38 Da "Briefe", Ch. Dupaty, II, p. 163.

39 Grida dei rematori registrate sulla costa: Siam lesti – o bella gioventù, bella gioventù (W. V. Lüdemann,

Neapel 1827, p. 212).

Page 32: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

32

CAPITOLO III

Amalfi, la sua costa nella lirica romantica europea.

August von Platen, figlio di un ufficiale bavarese, educato in una

scuola di ufficiali, era fuggito dalle costrizioni autoritarie verso l’Italia,

dove visse fino alla sua morte, avvenuta in Sicilia. Ad Amalfi pernottò per

otto giorni nella locanda dell’ex-convento Cappuccini. Proprio

nell’ex-convento compose la poesia in esametri Amalfi40. Il tema della

poesia plateniana è la tristezza per il tramonto della bellezza. Il popolo di

Amalfi secondo Platenè il rappresentante del « cominciare daccapo » col

tramonto dell’antica repubblica marinara e il tramonto del mondo greco.

«…noch branden die Wellen, es rudert der Enkel

Wie es der Ahnherr that in den blühenden Tagen des Freistaats

Noch aus heimischer Bucht, aufziehend die Segel, das Fahrzeug…»

(« ancora s’infrangon le onde, ancora remano discendenti la barca,

cosícome gli antenati fecero nei giorni fiorenti della Repubblica, dalla baia

nativa levando le vele»)41.

Anche un altro poeta tedesco contemporaneo ha visto la costa

d’Amalfi attraverso il filtro della classicità, Wilhelm Waiblinger

(1804-1830):

« Fernen lieb ich, nur Heit’res gefällt mir im heiteren Süden

So auch

lieb dich nur, griechischer Himmel zu schauen »42. Accanto alla poesia

40Per Platencf. D. Richter, Viaggiatori tedeschi ad Amalfi nei primi dell’Ottocento, in «Rassegna del

Centro di Cultura e Storia Amalfitana», 2 (1982), pp. 60 ss. 41Da "Amalfi", August Von Platen,(1827), vv. 44-46. 42 Da "Amalfi", W. Weiblinger, 1830.

Page 33: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

33

di August von Platen si pone quella, simile nei toni, di un altro viaggiatore

ottocentesco: Henry Longfellow, in giro anche lui col Child Harold di

Byron nel bagaglio di viaggio.43

« Where are now the freighted barks

From the marts of east and west…»

(« Dove sono oggi le navi cariche dai mercati dell’oriente e

dell‘occidente..»)

Per abbandonarsi al dolce incantesimo del sentire la fugacità del

mondo:

« Vanished like a fleet of cloud,

Like a passing trumpet- blast

Are those splendors of the past..»

(« Svaniti come una flotta di nuvole, come un rapido squillo di tromba,

sono quegli splendori del passato..»)

Amalfi è la città sommersa, inghiottita dalle onde, le cui rovine

luccicano come una fata morgana dal fondo del mare:

« Silent streets and vacant halls,

Ruined roofs and towers and walls;

Hidden from all mortale eyes

Deep the sunken city lies».

(«Strade silenziose e palazzi deserti, tetti torri e mura in rovina;

nascosta a tutti gli occhi mortali giace nel profondo la città sommersa»44.

Henry W. LongfellowAmalfi scritta l’otto Febbraio 1875:

43 Da "The Dream of Arcadia, American Writers and Artists in Italy", Van Wyck Brooks1760-1915, New

York 1958, pp. 64 ss. 44Da "Amalfi", Henry W. Longfellow, 1875, vv. 37-38 49-51 56-59.

Page 34: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

34

Sweet the memory is to me

Of a land beyond the sea,

Where the waves and mountains meet,

Where, amid her mulberry-trees

Sits Amalfi in the heat,

Bathing ever her white feet

In the tideless summer seas.

In the middle of the town,

from its fountains in the hills,

Tumbling through the narrow gorge,

The Canneto rushes down,

Turs the great wheels of the mills,

Lits the hammers of the forge.

‘T is a stairway, not a street,

That ascends the deep ravine,

Where the torrent leaps ravine,

Rocky walls that almost meet.

Toiling up from stair to stair

Peasant girls their burdens bear;

Sunburnt daughters of the soil,

Stately figures tall and straight,

What inexorable fate

Page 35: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

35

Dooms them to this life of toil?..45

(Dolce ricordo nel cor discende

Del bel paese ch’oltra il mar si stende;

dove si scontrano le montagne e le onde,

dove in mezzo al calor che si diffonde,

Siede tra’ gelsi Amalfi, e i bianchi piedi

Nella calma del mar bagnar la vedi.

In mezzo alla città dalle fontane,

là nelle balse ripide montane,

per stretta gola, slanciasi e discorre

In giù il Canneto e a precipizio corre

De’ molini a girar le grandi ruote,

E i martelli del fabbro innalza e scote.

Di scaloni è una serie e non è via

Che al profondo burron guida e invia,

Ove fra roccia e roccia assai vicina

Saltellando il torrente oltre cammina.

Di su da grado a grado affaticate

Portano i pesi lor le villanelle.

Del suol figliuole dal sole abbronzate,

Alte figure maestose e snelle,

45 Da "The Writings of Henry W. Longfellow",H. W. Lonfgfellow, vol. V, London (1886) pp. 91-93.

Page 36: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

36

Qual fato inesorabile le destina

A faticosa vita e al suol le inchina?...)46.

Un grazioso giovane pittorescamente sdraiato di Ludwig Richter nel

maggio 1825 sul golfo di Salerno:

«Un grazioso giovane si era pittorescamente sdraiato su alcune grosse

pietre quadre e mi contemplava fisso coi suoi grossi occhi neri, come

un’apparizione da un mondo del quale egli non aveva nessuna idea.

Con occhi così indovini, strani ed interrogativi ci guardano di quando

in quando i più nobili animali domestici ,e ciò ha sempre avuto per me

qualcosa di molto commuovente.

Il ragazzotto, quattordici o quindici anni, coperto solo con uno straccio

sui fianchi e una pelle d’agnello, senza camicie era un così bel rampollo di

quella nobile umanità che in qualche modo possiamo ammirare nei bronzi

greci, che anche il colore del suo corpo rammentava quel materiale».47

Anche Christian Andersen dal suo diario di favole: Bambini solo con

le camicie.

«Dopo aver mangiato andammo a Minori e Maiori, che sono molto

vicine. Grandi aloe cresciuti sulle rocce. Bambini solo con le camicie,

giocavano sulla spiaggia. Incontrammo una folla orribile si sacerdoti.

Vedemmo la nostra guida e tutti i bambini inginocchiarsi quando passò il

vescovo».48

46 Traduzione in italiano a cura di Giulio Minervini. Palermo (Brangi) 1890. 47Da "Lebenserinnerungen eines deutsches Malers", Ludwig Richter, Lipsia 1909, p. 257. Traduzione di P.

Basile. 48Hans Christian Andersen in: "Andersens Dagböger" a cura di H. Van Lauridsen, vol. I, Copenaghen

1971, p. 340. Traduzione di P. Basile.

Page 37: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

37

Page 38: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

38

CAPITOLO IV

La Costa d’Amalfi nell’iconografia del primo Ottocento.

49

Joseph Mallord William Turner (London 1775-ib. 1851), figlio di un

barbiere londinese, rivelò precocemente il suo talento e, incoraggiato dal

padre, frequentò la Royal Academy dedicandosi inizialmente alle incisioni e

agli acquerelli. Determinante per l’evoluzione stilistica di Turner è il primo

viaggio in Italia del 1819, durante il quale soggiornò a Venezia, Roma e

Napoli, che gli rivelò l’intensa luminosità atmosferica mediterranea. Con

49Carl Frommel (Birkenfeld 1789-Jspringen 1863) e H Winkler: "Amalfi". Incisione in acciaio. 100 x 160

mm. Karlsruhe, Kunst Verlag. Brema, collezione privata. Veduta dal sagrato del Duomo verso la piazza

antistante.

Page 39: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

39

pochi vibranti tratti di matita, egli cattura il fascino della Costiera

Amalfitana e veri protagonisti della sua pittura diventano il colore puro e la

luce che dominano uno spazio in cui il tradizionale impatto prospettico e la

consistenza plastica delle forme scompaiono in una visione emozionante.

Gli schizzi dell’«Amalfi Sketchbook» dell’artista vengono presentati al

pubblico per la prima volta.

50

50 William Turner: Riproduzione dal libro di schizzi intitolato «Pompeii, Amalfi, Sorrento and

Herculaneum», fol. 45a-57a, 1819. Matita. 114 x 190 mm. Londra, Tate Gallery, Turner Collection

CLXXXV.. Veduta del «Tondo Volpe»)

Page 40: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

40

51

Karl Eduard Ferdinand Blechen (Kottbus 1798-Berlino 1840) è con

Caspar David Friedrich il migliore paesaggista tedesco della prima metà

dell’Ottocento. Figlio di un funzionario delle imposte, si dedicava alla

pittura durante il tempo libero ma nel 1823, incoraggiato da Franz Carl

Schumann dell’Accademia delle Belle Arti divenne allievo a tempo pieno

del paesaggista Lütke. Nel 1828, accompagnato dal pittore Leopold

Schlosser, iniziò un viaggio in Italia che si concluderà il 20 Novembre

dell’anno seguente. Dopo le soste a Trento, Padova, Venezia, Ferrara,

51William Turner: Riproduzione dal libro di schizzi intitolato «Pompeii, Amalfi, Sorrento and

Herculaneum», fol. 45a-57a, 1819. Matita. 114 x 190 mm. Londra, Tate Gallery, Turner Collection

CLXXXV. i rioni occidentali visti dalla spiaggia.

Page 41: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

41

Bologna e Firenze si recò a Napoli e a Capri. Il 13 maggio il poeta e pittore

August Kopisch andò a Portici e poi ad Amalfi. La cittadina costiera dal

glorioso passato lo incantò e lo ispirò: nacque così il famoso «Amalfi

Skizzenbuch». Le splendide vedute hanno un taglio che dà spessore e

profondità agli edifici in primo piano e crea grandi effetti di luce nello

spazio.

Il quadro a pagina seguente, chiamato Schlucht bei Amalfi rappresenta

un paesaggio con l’antica ferriera nella parte superiore della valle dei mulini.

Nell’anno della permanenza di Blechen in costiera, l’attività della vecchia

ferriera era già sospesa; nel quadro l’artista «rianima» la fabbrica,

aggiungendo al cammino una striscia di fumo. CosìBlechen con questo

quadro ha creato un primo esempio per il nuovo genere del «paesaggio

industrializzato»

Page 42: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

42

52

52Karl Blechen(1798 Cottbus-1840 Berlino): La valle dei mulini, 1831. Olio su tela, 110,3 x 77,5 cm, dat.

1831. Berlino, Staatliche Museen Preuβischer Kulturbesitz, Nationalgalerie.

Page 43: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

43

53

A seguire, il disegno di Blechen mette in evidenza l’ingresso

dell’Arsenale quando non esisteva ancora la Nazionale per Sorrento. Si nota

chiaramente che l’antico edificio marinaro possedeva un pilastro in più,

successivamente abbattuto per favorire il passaggio della suddetta strada,

che era allineato con la Porta della Marina, un accesso meridionale della

città.54

53Karl Blechen (1798 Cottbus-1840 Berlin): La marina di Amalfi, 1829. Olio su tela, 30 x 43,5 cm., con

scritta «10 amalfi». Bremen, Kunstalle, inv. 582-1951/11. olio su tela della spiaggia di Amalfi 54 Karl Blechen (1798 Cottbus-1840 Berlin): Amalfi – Arsenale e Porta della Marina. Dal libro gli

schizziusato dall’artista durante un soggiorno nella costiera amalfitana nel 1829. («Amalfi-Skizzenbuch»).

Matita e seppia. 203 x 295 mm. Berlino (Ovest), Akademie der Künste.

Page 44: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

44

55

55Di Karl Blechen la Porta della Marina

Page 45: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

45

Amalfi – Arsenale e Porta della Marina. Raffronto moderno con il

disegno di Blechen (IV.3.6.). Foto: M. Maniglia. In un primo piano un

tratto della Nazionale per Sorrento costruita negli anni 70’ del secolo

scorso.

Adrian Ludwig Richter nacque a Friedrichstadt, presso Dresda, nel

1803, primogenito dell’incisore Carl Gustav e di Johanne Muller. Avviato

dal padre al disegno e all’incisione, entrò tredicenne all’Accademia delle

belle Arti di Dresda. Rivelò subito un grande interesse per la pittura del

paesaggio: nelle sue opere compaiono abilmente mescolate natura e

mitologia all’interno di una rigorosa struttura prospettica. I numerosi viaggi

compiuti nell’arco della sua esistenza furono fonte inesauribile di soggetti

per disegni e dipinti. Partendo da Roma, fra la fine di aprile e la fine di

giugno del 1825 Richter, con alcuni amici fra cui Ludwig von Maydell e

Johann Nikolaus Hoff, si recò a Napoli, Amalfi e Paestum. Gli splendidi ed

allora incontaminati paesaggi del mezzogiorno lo incantarono e, tornato a

Roma, eseguì nel 1826 il dipinto «Tal bei Amalfi» ora al Museum der

Bildenen Künste di Lipsia: l’elemento reale, la veduta marina sullo sfondo,

viene rielaborato in un’incantata e rarefatta atmosfera «idillico-bucolica» in

cui sono immerse figure di pastori e contadini.

Page 46: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

46

56

56 Ludwig Richter (1803 Dresda-1884 Loschwitz): Valle vicino ad Amalfi, 1826. Olio su tela, 98x136 cm.,

d.e f. «L.R. Roma 1826». Lipsia, Museum der Bildenden Künste, inv. E252. L’olio su tela di Ludwig

Richter rappresenta una valle nei pressi di Amalfi

Page 47: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

47

Il disegno di L. Richter rappresenta l’ingresso del convento dei

Cappuccini.57

La concezione romantica del paesaggio mira all’imitazione della natura e

alla sua selezione. Accanto alla pittura storica, fino ad allora la più

apprezzata, al pittore e al disegnatore di paesaggi viene ora attribuita

un’importanza sempre maggiore. Lo studio della natura secondo la

concezione del tempo, può condurre l’uomo anche alla conoscenza di se

stesso. L’Italia in particolare attirava i pittori romantici. Il mezzo prediletto

57 Ludwig Richter (1803 Dresda-1884 Loschwitz): Amalfi, ingresso del convento dei Cappuccini, 1825.

Disegno a matita, 221 x 287 mm, con scritta «Amalfi d. 14ten». Dresda, StaatlicheKunstsammlungen, inv.

C 1908-1018. Foto: Schurz.

Page 48: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

48

era il disegno, in particolare per gli artisti tedeschi. Quel che cercavano era

la precisa definizione del visibile e la sua spiritualizzazione, in una

progressiva astrazione che ha come strumento la linea. Nel disegno di

paesaggio della prima metà del XIX secolo sono rappresentati tutti i

principi formali, dall’idealizzazione fino all’approccio realistico alla natura.

La costiera amalfitana diviene uno dei luoghi preferiti dell’esperienza

artistica

58

58ChristophRist (1790 Stoccarda-1876 Augusta): Paesaggio della costa di Amalfi. 1823-24. Matita, 430 X

565 mm. Brema, Kunsthalle, inv. 55/317.Di ChristophRist uno scorcio nei pressi di Praiano, in Costiera

amalfitana

Page 49: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

49

59

59 Johann J. Faber: La valle dei mulini. 1823. Matita, 230 x 295 mm, con scritta «Im Mühlengrund von

Amalfi, 3 Sept. 23». Amburgo Kunsthalle.disegno della valle dei mulini ad Amalfi

Page 50: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

50

60

60 Karl August Lindemann-Frommel (1819 Markirch-1991 Roma): Suggestivo scorcio della Valle dei

Mulini. Litografia, 190 x 250 mm (ca. 1840). Napoli coll. V. Proto.litografia della valle dei mulini.

Page 51: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

51

Chi viaggia vede e vorrebbe fissare quello che ha visto e non solo in

immagini interiori, ma anche esteriori. Per molto tempo questa funzione fu

assolta dal blocco del disegno: lo utilizzavano in viaggio gli artisti di

professione, ma anche i dilettanti, fino a quando non fu soppiantato dalla

macchina fotografica. Chi disponeva di mezzi finanziari sufficienti poteva

anche ingaggiare come accompagnatore, durante il «Grand Tour», un artista

che fissasse le impressioni del viaggio in schizzi «privati». Già molto presto

ai viaggiatori in Italia venivano offerte vedute, che si potevano acquistare e

portare a casa come ricordo. L’immagine a stampa, facilmente riproducibile,

fissava la «bella veduta» e la trasformava in un souvenir. Lo sviluppo della

tecnica teneva il passo con l’aumento del flusso di viaggiatori: grazie alla

litografia, all’incisione e alla xilografia, la tiratura di una stampa poté venire

aumentata in misura sino ad allora sconosciuta. Anche chi non aveva mai

visto i luoghi riprodotti aveva ora la possibilità di conoscerli, e ci furono

pittori famosi che dipinsero immagini dell’Italia senza mai averla visitata e

soltanto sulla base delle riproduzioni delle vedute. I mezzi tecnici resero

possibile un turismo degli occhi, un’evoluzione che perdura tuttora nelle

esperienze visive della generazione televisiva. In tal modo divenne possibile

per un numero sempre maggiore di persone farsi un’immagine di luoghi

lontani; d’altra parte, le immagini di questi luoghi diventavano sempre più

standardizzate e spersonalizzate. I viaggiatori, infatti, volevano acquistare i

motivi che riproducevano il ben noto. Anche le vedute della costiera

amalfitana nella grafica europea rispecchiano questa evoluzione. Le

scoperte di pochi divennero vedute di massa del pubblico viaggiante. Certo

oggi, nella misura in cui i nuovi media soppiantano i vecchi, questi ultimi

tornano ad acquistare un loro fascino naturale.

Page 52: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

52

61

Con Winckelmann invece la contemplazione dell’arte diviene un esperienza

artistica. Questo ideale, che trovò realizzazione nell’esperienza italiana,

rappresenta una delle più profonde sorgenti di felicità. Il dipinto di

paesaggio consentiva di entrare in un regno immaginario, in un mondo di

illusione. Con l’aiuto della finestra della cornice, si poteva vivere e far

propria una realtà ideale.La domanda di immagini del XIX secolo, in

61Philippe Benoist (nato nel 1813 a Ginevra): Amalfi, veduta generale da oriente. Litografia, 280 x 200

mm (ca. 1845). Napoli, coll. V. Proto. Una veduta da Est di Amalfi.

Page 53: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

53

continuo aumento, veniva soddisfatta da numerosi artisti con motivi

particolarmente belli e attraenti, tra cui la zona di Amalfi. Questi artisti, in

reazione all’accademismo, dipingevano «en plein air» scorci naturali, scelti

tuttavia in base alle tradizionali regole compositive. L’olandese Anton

Sminck van Pitloo fondò, nella prima metà del secolo, la «Scuola di

Posillipo», che divenne presto famosa per i suoi studi in loco «en plein air».

I pittori di paesaggio davano espressione a una concezione del mondo che

essi condividevano con il pubblico, per cui creavano immagini da salotto.

Immagini di vacanza, immagini di desiderio, dépliants che offrivano spazi

di fuga visivi, destinati allora come oggi, a soddisfare sogni ei desideri di

paesi lontani.

Page 54: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

54

CAPITOLO V

Gli albori del turismo fissati sulle lastre fotografiche

dell’Ottocento.

«Amalfi, una delle zone più belle d’Italia, situata a sud di Napoli

nel golfo di Salerno. Importante repubblica, dominò nel Medioevo sui

mari e le sue leggi commerciali (Tabulae Amalfitanae) erano norme

giuridiche dovunque riconosciute. Attorno al 1130 contava 50000

abitanti ed aveva quasi il monopolio del commercio con l’Oriente. La

sua potenza fu tuttavia infranta da Ruggiero il Normanno nel 1100 e

dai Pisani nel 1135 e 1137. Qui fu trovato il più antico manoscritto

delle pandette di Giustiniano che fu trafugato a Pisa e passò poi da

questa città nella Biblioteca Laurenziana di Firenze, dove ancora si

trova. Qui l’amalfitano Flavio gioia inventò la bussola. Nella vicina

località di Atrani nacque Masaniello.

Amalfi è ora una piccola città di scarsa importanza, conta 3000

abitanti ed ha buone fabbriche di carta e di maccheroni. Interessante è

la cattedrale di S. Andrea di stile normanno-bizantino con un antico

vaso di porfido che serve da fonte battesimale fra due alte colonne di

granito orientale; inoltre un bassorilievo di un sarcofago, di pregevole

fattura greca, raffigurante il ritratto di Proserpina ed un altro

bassorilievo con le nozze di Marte e Rhea. Nella cripta la statua in

bronzo di S. Andrea ed antichi dipinti risalenti al XIV secolo».62

62Da "Handbuch für Reisende in Italien", Ernst Förster 4. Aufl. Mit einem Wegweiser für Leidende von

Dr. Rudolph Wagner, Monaco, J. G. Cotta, 1848. Brema, collezione privata. Traduzione di A. Proto.

Page 55: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

55

Contro l’opinione corrente che non voleva riconoscere la fotografia

come opera di ingegno, i grandi fotografi dell’epoca- i fratelli Alimari, Bogi

e Andersen- cercarono di recuperarne l’identità artistica senza

allontanarsidalle esigenze del mercato. Tra i soggetti privilegiati di questi

fotografi vi erano oltre ai ritratti e al patrimonio artistico, la vasta

documentazione celebrativa dei paesaggi dell’Italia post-unitaria; in

particolare di Napoli e dintorni. Le fotografie ottocentesche fissarono non

solo le mete predilette della regione, ma anche scene della vita popolare. I

fotografi dell’epoca rappresentavano nelle loro riproduzioni l’Italia «così

com’è». Oggi queste fotografie ci appaiono come testimonianze storico

artistiche di un’affascinante epoca trascorsa. Gli albori del turismo e il

periodo bellico europeo diedero impulso alla produzione di cartoline

illustrate. Inizialmente quest’ultima non era pensata per lo scambio di

informazioni. Era intesa come piccola opera d’arte, da spedire o da portare

con sé come ricordo. Le cartoline industriali fra cui anche le vedute della

Costiera Amalfitana, venivano pubblicate da editori locali, da editori delle

vicine città o da ditte estere. Il particolare interesse per il paesaggio

costiero valorizzò in modo particolare i paesini ad alta quota come Ravello.

A Ravello oggi si arriva facilmente e già la strada notava Eduardo

Schneider «prepara il viaggiatore all’atmosfera che sta per respirare», fatta

di vegetazione e di scorci paesaggistici prima ancora dell’impatto con la

realtà del paese. Un tempo, tuttavia venire quassù a piedi o su un mulo

rappresentava un’impresa ardua. Il «trekking» era una dura ed inevitabile

necessità. Sappiamo che Ravello è stata meta ininterrotta di pittori, poeti

musicisti, scienziati e tanti viaggiatori italiani e stranieri, rimasti anonimi.

Page 56: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

56

Un secolo fa, Ferdinando Gregorovius notò dai giardini di villa Rufolo, «un

meraviglioso fenomeno di luce in mare». «Il sole, stava per tramontare, ed i

monti di Pesto e di Salerno cominciano ad oscurarsi, assumendo una tinta

dolce di verde cupo, mentre sopra a Pesto stava un’ampia nuvola bianca, la

quale non tardò a tingersi di rosso acceso. Si sarebbe detto che divampasse

in cielo un immenso incendio, la cui luce si proiettasse in mare, sembrando

fosse in fiamme tutto quanto il golfo di Salerno; a poco a poco il mare

assunse prima un colore d’oro, quindi verde pallido, violaceo, gialliccio,

finalmente grigio, finché non vennero le tenebre». Proprio a villa Rufolo, il

26 maggio 1880, Riccardo Wagner, in cerca d’ispirazione per la scena del

secondo atto del Parsifal, esclamò: «Ecco trovato il giardino incantato di

Klingsor». Ravello, capace di evocare nel grande musicista visioni magiche

e surreali, certamente era apparsa tutta impregnata di misticismo a San

Francesco d’Assisi, giuntovi, seconda la tradizione leggendaria, nel 1222

per fondarvi un convento. Mentre l’aveva vista con altri occhi David

Herbert Lawrence: «Perduto al mondo nel quale non agogno alcuna cosa,

siedo solo e discorro col mio cuore, soddisfatto del mio piccolo angolo di

terra, contento di non sentire la tristezza per la dipartita». Ma è proprio vero

che Ravello è tutta in questa atmosfera, mistica, surreale, di abbandono e

distacco dalla realtà? Qui, in questa stessa atmosfera, hanno trovato la loro

linfa travolgenti passioni.

Entrammo poi nell’antica Ravello e ad un tratto, in mezzo a

queste rocce selvagge, ci trovammo dinanzi ad una città moresca che

con le sue torri e case dai fantastici arabeschi offriva un aspetto

completamente arabo. Essa è costruita in tufo nero, isolata ed

Page 57: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

57

abbandonata nel deserto verdastro della montagna. Qui il mondo è

scomparso; non vi è niente altro che alberi e rocce. Al di sotto di noi,

a distanza irreale, il mare purpureo. Nei giardini, torri alte e nere,

bizzarre architetture di stile moresco con arabeschi semidistrutti sopra

le finestre e sopra le graziose, piccole colonne negli archi.

Sul mercato, accanto alla chiesa, si eleva una antica casa

moresca, anch’essa di tufo nero ed adorna di arabeschi. Due singolari

colonne la chiudono agli angoli. Il tetto posa su un cornicione a volte.

Questo edificio porta il nome di «Teatro moresco». Era senza dubbio

uno dei palazzi degli antichi signori di Ravello. Perché questa città

oggi deserta era un tempo una fiorente colonia di Amalfi e contava

trentaseimila abitanti. Ricche famiglie trapiantarono qui il lusso che

doveva scaturire dall’unione con l’Oriente e con i Saraceni di

Sicilia.63

La cartolina postale fu inventata intorno al 1870 e, a partire dalla fine

del secolo si diffuse rapidamente in tutta Europa, nonostante i dubbi iniziali

(il postino la poteva leggere!). Furono soprattutto due i fattori che diedero

impulso alla produzione di cartoline illustrate: la guerra e il viaggiare.

Inizialmente la cartolina illustrata non era pensata per lo scambio di

informazioni (fino al 1905 il retro era occupato completamente

dall’indirizzo); essa era intesa piuttosto come piccola opera d’arte, da

spedire o da portare con sé come «ricordo». Con la fotolitografia, e poi con

la fotografia ebbe inizio il trionfo della veduta «del vero». Nelle cartoline

63Da"Wanderjahre in Italien",F. Gregorovius vol. III, Lipsia, Brockhaus, 1872, p. 84. Traduzione di E. T.

Imperatore.

Page 58: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

58

illustrate fa la sua comparsa anche un procedimento estetico fondamentale

per l’epoca: il montaggio. Le cartoline illustrate fra cui anche le vedute

della Costa amalfitana venivano pubblicate da piccoli editori locali, da

editori nelle vicine città o da ditte estere, che avevano in catalogo

un’enorme varietà di motivi. Poiché la concorrenza era forte e le fotografie

inizialmente non erano tutelate da diritti d’autore sul mercato comparivano

continuamente copie illegali o plagi.

Page 59: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

59

Page 60: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

60

CAPITOLO VI

Turismo culturale di scoperta o turismo invasivo di massa?

Una delle cose singolari di Amalfi è rappresentata dagli

alberghi-convento. Nella parte occidentale della città sorgeva, alto sul mare,

il convento dei Cappuccini fondato nel 1212, con il suo chiostro medievale

e la cappella barocca. Dalla terrazza con le antiche colonne si godeva di un

panorama unico sul Golfo. Sullo sfondo del paesaggiouna grotta enorme

che i monaci avevano sistemato a «Orto del Getsemani». Nel 1813 infatti, il

Convento era stato soppresso, e da allora adibito a locanda, ad alloggio per i

forestieri. «Noi eravamo fra i fortunati che vi poterono alloggiare», scrisse

nel 1840 la compositrice Fanny Mendelssohn: le immagini del convento

erano già state diffuse in tutta Europa dalla pittura e dalla letteratura. Ai

«Cappuccini» si arriva solo salendo una scalinata di 193 gradini; chi non era

abbastanza saldo sulle gambe poteva farsi trasportare in portantina. Fu il

cuoco dei Cappuccini a inventare nel 1924 i cannelloni, un tipo di pasta

italiana divenuta famosa in tutto il mondo.

Anche il Convento di San Francesco, a est di Amalfi, venne soppresso

e trasformato in albergo: L’«Hotel Luna», anch’esso tuttora esistente.

Secondo la leggenda il monastero sarebbe stato fondato dal santo in persona;

nei documenti viene menzionato già nel 1234. L’elemento architettonico

più prezioso è il chiostro, risalente al XIII secolo. Anche da questo luogo

promanava un fascino particolare, come testimoniano i disegni di artisti

romantici, già a partire dal 1820, e il crescente numero di viaggiatori che

scendevano al «Luna». Anche qui il viaggiatore può dimenticare di essere

solo un turista: e in ciò risiede, probabilmente, il fascino maggiore degli

Page 61: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

61

alberghi-convento di Amalfi.

Se nella seconda metà dell’Ottocento si era diffusa l’attrazione per il

viaggio inteso come mezzo conoscitivo e creativo, nella prima metà del

novecento comincia a svilupparsi un vasto movimento di persone con

motivazioni ispirate da un sempre più maggiore edonismo. Alimentatori del

traffico sono i Paesi dell’Europa Settentrionale, dove la Rivoluzione

Industriale aveva indotto aumento di ricchezza. Fruitrici sono le zone a

basso sviluppo industriale ma dotate di diverso tipo di risorse: clima

temperato, bellezze paesaggistiche, attrattive storico-artistiche. È la scoperta

di una vocazione produttiva , della possibilità di avviare un industria senza

macchine, fumo e capitali: in una parola «il turismo». Per l’economia della

Costa dei primi decenni del sec. XX si presenta così una nuova

provvidenziale occasione che fa dimenticare le sofferenze causate dal

fallimento di originali tentativi proto-industriali per la carenza di materie

prime e di mercati propizi. L’entusiasmo è tale che cominciano a pullulare i

progetti per le vie di comunicazione. Persino una strada ferrata amalfitana

con stazione di arrivo in piazza Flavio Gioia! In pochi anni il potenziale

ricettivo si moltiplica e parallelamente aumenta l’ottimismo per la sempre

crescente domanda internazionale. Ma l’idillio non sembra destinato a

durare: negli anni Sessanta ancora il fenomeno turistico si trasforma.

Cominciano le grandi code di auto e pullman sulla strada di Ferdinando II,

rimasta ancora unica direttrice di traffico; la Costa non regge l’urto della

massa. La nuova «industria di viaggio» (agenzie di viaggi, catene di

alberghi e compagnie di trasporti internazionali) si integra sempre di più

con la logica del capitalismo: maggiore numero a prezzi più competitivi.

Tutto ciò lede l’immagine turistica di Amalfi lusinghieramente affermatasi

Page 62: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

62

in Europa tra la fine del secolo XIX e l’inizio del XX, anche se l’espansione

numerica della domanda, apparentemente annulla gli effetti negativi.

La rivalutazione di questa immagine si pone come obbiettivo

prioritario onde evitare che essa segua la sorte dei tanti «primati storici»

dell’economia amalfitana e del Sud Italia giunti ai giorni nostri solo come

effimeri vanti. Bisogna incanalare nuovamente il turismo costiero nell’alveo

della sua naturale vocazione, ma anche di recuperare un modo di viaggiare

meno subordinato alla esigenze produttivistiche e standardizzanti del

capitalismo industriale e più aperto alle motivazioni originarie del viaggio,

inteso come occasione di arricchimento e crescita interiore.

Le correnti turistiche hanno dato luogo a una nuova suddivisione del

paese: in «regioni che meritano una visita», località sovraffollate e il resto,

gran parte del territorio, tagliato fuori dai principali itinerari turistici.

Quando si parla della Costa famosa, ci si riferisce sempre e solo a quei

pochi metri quadri previsti nel normale programma di una visita turistica,

appena dietro l’angolo inizia la costa sconosciuta. La maggior parte dei

turisti che vengono ad Amalfi sono di passaggio. Arrivano a Piazza Flavio

gioia e lasciano il loro pullman climatizzato solo per vedere rapidamente

coi loro propri occhi quello che per lo più già conoscono dai dépliants o

dalle guide illustrate. I più frettolosi accontentano di comperare qualche

cartolina con veduta, oppure si portano via una tipica ceramica di Amalfi.

Altri arrivano attraverso la Porta della Marina fino alla piazza del duomo,

salgono i gradini della scalinata e fanno una foto all’atrio. Per questa fatica

si ricompensano con un bel cappuccino in piazza, ai piedi della scalinata del

Duomo. Hanno fatto il loro dovere di turisti. I più curiosi si avventurano per

la strada principale, ma al più tardi all’inizio della Valle dei Mulini tornano

Page 63: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

63

indietro: il pullman deve ripartire. La Costa famosa: un film senza fine per

turisti frettolosi. Chi rinuncia al copione non ha difficoltà a trovare la costa

sconosciuta. Qui lo attendono misteri sconcertanti. I vicoli intonacati a calce,

che a volte portano direttamente nel salotto di una casa; i curatissimi

terrazzi a vigneti. Già la faticosa via che vi conduce dà idea della quantità di

lavoro che ci è voluta per costruirli. Chi ha fortuna, e non solo è curioso, ma

anche gentile e rispettoso, può guardare il padrone della piccola, modesta

cartiera al lavoro: anche le sue domande trovano risposta.

A nessuno è vietato abbandonare le vie del turismo di massa per

scoprire la costa sconosciuta. In tal caso però è possibile che da turisti ci si

trasformi molto rapidamente in stranieri.

Anche il moderno turismo di massa vive di miti: il più diffuso è il mito

della spiaggia. Non c’è quasi Hotel che rinunci ad indicare l’esatta distanza

dalla spiaggia e a informare se tale spiaggia è «di sabbia fine», di «sabbia

grossa» o «rocciosa». Anche nelle foto pubblicitarie di Amalfi sedie a

sdraio, ombrelloni e belle ragazze in costume da bagno fanno mostra di sé.

La spiaggia promette al turista tre cose soprattutto: sole, sport,

erotismo. I cambiamenti fondamentali nelle abitudini dei viaggiatori e le

trasformazioni radicali di molti ambienti tradizionali nel Sud Italia sono

legati al mito della spiaggia. Un tempo in Italia l’«alta stagione» cadeva nei

mesi invernali. Si temeva il solleone e l’aria malsana dell’estate. I

viaggiatori facevano uso, anche durante il viaggio, del parasole, per evitare

di abbronzarsi: abbronzati erano i contadini nei campi. Anche i bagni di

mare non godevano di grande popolarità: era considerato più un

divertimento da bambini.

La spiaggia: da secoli, anche sulla Costa amalfitana era il posto dei

Page 64: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

64

pescatori. I primi stabilimenti balneari erano costruiti su palafitte sull’acqua.

Qui si andava brevemente al mare e si tornava subito in città. Chi avesse

passato un intera giornata sdraiato sotto al sole sarebbe stato preso per

pazzo. Tali abitudini iniziano a cambiare, a livello di massa non prima degli

anni 60’. La spiaggia viene attrezzata per consentire di passarvi tutta la

giornata. Ascensori nelle rocce facilitano l’accesso. I pescatori scompaiono,

arrivano i turisti. E le foto della spiaggia, negli album e nelle cartoline,

cambiano. Anche la Costa amalfitana offre la spiaggia. Sono per lo più

angoli nelle strette insenature della costa da cui si può entrare in acqua.

Fortunatamente qui la natura non ha posto per le spiagge di massa. Chi

viene sulla Costa amalfitana solo per starsene sdraiato sulla spiaggia si è

sbagliato. Qui si può fare il bagno ma non si è obbligati a farlo.

«Così cominciai a frequentare di nascosto lo stabilimento Flavio

Gioia. Lo stabilimento era formato da una rotonda da cui si

spingevano in acqua due pontili su palafitte, che reggevano le cabine

o «camerini». Finita l’estate, i camerini venivano smontati e le

mareggiate rodevano i pontili: con il ritorno della bella stagione, lo

stabilimento risorgeva. I «camerini» erano, alternativamente, privati e

comuni. Il proprietario dello stabilimento era un vecchio marinaio che

era stato imbarcato su navi che facevano servizio con l’America,

parlava inglese ed era un tipo spregiudicato. Si chiamava Nicola

Esposito, detto «Nicola dei camerini»: aveva la pelle bruciata dal sole

e corrosa dal salso, pantaloni arrotolati fino al ginocchio, una

maglietta azzurra stinta, piedi nudi. Allo stabilimento trovavo un

gruppetto di amici. Ora ero più grande, avevo già dieci, undici anni.

Ci scambiavamo gli osservatori, non ci contentavamo più di ammirare

Page 65: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

65

le giovani donne che sedevano tutt’attorno alla rotonda, in doppia fila.

Andavamo alla ricerca dei buchi nelle pareti dei «camerini», oppure,

con il pretesto di metterci all’ombra, strisciavamo sotto le cabine per

approfittare delle fenditure di cui ho parlato. Lo spionaggio era

insieme inebriante e insoddisfacente. Soffrivamo le pene di

Tantalo..»64

64 Da "Desiderare la donna d’altri", Gaetano Afeltra, Milano, Bompiani, 1985, pp. 17-18.

Page 66: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

66

CONCLUSIONI

La concentrazione dell’economia costiera nella sola dimensione

balneare ha comportato marginalizzazioni non meno consistenti di attività e

di elementi culturali tipici del luogo, che in molti casi sono da considerare

espulsi dalla realtà attuale. In sostanza tra uno sviluppo turistico qualificato

dal rispetto per l’identità storica dei luoghi e un modello che presuppone

invece l’omologazione della realtà ambientale agli «standard» del turismo

di consumo, è proprio quest’ultimo che sembra ispirare gran parte degli

interventi pubblici e privati. Ne consegue il progressivo declino della

diversità ambientale della Costiera, mentre la pressione esercitata dalla

congestione estiva, del tutto incompatibile con gli stessi caratteri fisici del

territorio, non manca di propagare intanto i suoi effetti di degradazione

della Costa fino alle aree interne. Ne sono sintomi allarmanti i ricorrenti

episodi di inquinamento del mare e la pericolosa trasformazione di valloni,

torrenti e ruscelli in repellenti immondezzai a cui si aggiunge il drammatico

scenario degli incendi boschivi. Le alternative al meccanismo spontaneo di

sviluppo non mancano; i movimenti a favore della tutela ambientale

riscuotono un interesse crescente verso la popolazione locale. È forse su

questa strada che il paradiso della Costiera può essere, almeno in parte,

ritrovato.

Page 67: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

67

ENGLISH SECTION

Page 68: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

68

Page 69: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

69

INTRODUCTION

The Amalfi Coast was never the coast of the people from Amalfi alone.

Since time immemorial, the south of Italy has been a melting pot of

different cultures, each with their particular goods and ideas, techniques and

stories, flavours and traditions. The exchange and trade of all this occurred

thanks to travellers: adventurers, sailors, merchants, fugitives, and

vagabonds. Throughout the centuries, travelling was a fundamental

incentivizing element for modern civilization. It would be fascinating to try

to imagine the urban layout and everyday life in Amalfi during the year

1000. The maritime republic was a trade centre in the Mediterranean, vital

for relations with the Arab World, and one of the most important gateways

between the Orient and Occident through which Eastern culture arrived in

the West. The Amalfi people were experienced seafarers; they mastered the

most modern sailing techniques and were familiar with the compass. They

were expert architects and manufacturers of majolica, silk and velvet; they

produced paper; they had wide knowledge of medicine, mathematics, and

philosophy. Their cuisine was the most refined: they knew sugar, coffee and

sorbet, and other delights of the palate unknown to people in the north.

They were experts in good living and appreciated everyday luxuries. It is

difficult, if not impossible for a foreigner to see beyond the myths and have

a true and authentic image of Amalfi. Over the centuries, travelling to

Amalfi was considered a journey of self-discovery and introspection, and at

the end of this search for another culture travellers always risk discovering

the hidden parts of their own nature: mundus alter et idem.

Page 70: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

70

Page 71: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

71

CHAPTER I

The image of the Amalfi coast: Myth and reality

“The pleasantest part of Italy”: Boccaccio’s hymn of praise

Happy is the land that has found its literary advocate, for the eye reads

in the landscape, too. The “reading” of the coast of Amalfi starts in

Boccaccio’s Decameron (1349/53). On the second day Lauretta tells the

ladies and gentlemen taking flight from the plague in Florence the story of

the merchant from Ravello, Landolfo Rufolo, who, despite being one of the

wealthiest of men, wanted to double his riches. Ruined by the competition

in maritime trading, he turns to piracy, is captured by Genoese merchants

and shipwrecked with them, but manages to reach the shore with a chest full

of jewels. Shipping, maritime trade, piracy and the whims of fortune

represent the adventurous world of Southern Italy; and here lies the Amalfi

Coast, in the pleasantest part of Italy. Boccaccio described this coastline

with but few words as a region of flourishing culture owing its prosperity to

trade and commerce, which at that time, in Tuscany, too, was the basis for

the genesis of the modern ages in Europe.

The Decameron, which was translated into the various European

languages very soon after the invention of printing, became one of the most

popular books in early modernity. For the Amalfi coast, Boccaccio’s work

marks the beginning of its fame as a literary landscape.

Page 72: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

72

“The godhead which moistens Amalfi with manna”: the

miraculous oil of St. Andrew

The first European travellers to reach the Amalfi coast were pilgrims.

The search for the sacred was for a long time, the primary purpose of trips.

After the Crusaders conquered Constantinople, Cardinal Pietro Capuano,

born in Amalfi, came into possession of the Apostle Andrew’s relics. He

had the relics transferred to his hometown, an act of great political and

religious significance. The fame of Amalfi as a pilgrimage destination grew

considerably when the news that the relics of the Apostle Andrew secreted a

miraculous oil called manna (sweat) spread throughout Europe. In the

literature of the beginning of the modern age, Amalfi became the city of the

Apostle Andrew and his miraculous oil. Saint Andrew’s relics bear witness

to the high rank reached by the city. Only important places housed

important saints.

The myth of the compass

Objects used in everyday life have all been invented somewhere, and

the place of their invention is never fortuitous. Since the late Middle Ages,

Flavio Gioia who was born in Amalfi, has been considered the inventor of

the compass - PRIMA DEDIT NAUTIS USUM MAGNETIS AMALFIS

(Amalfi gave the compass to navigators for the first time). In fact, the

Chinese invented this instrument and then the Arabs started to use it for

navigation. During the X and XI centuries, Amalfi was one of the most

important trade powers in the Mediterranean Sea and had close trade

relations with the Arabs. Probably, for this reason, the compass was

retained an Amalfi invention.

Page 73: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

73

A battle ground for dark passions: “The Duchess of Malfi”

The name of Amalfi is linked to the tragic love story of the Duchess of

Malfi. The young widow Joan of Aragon fell in love with her butler and

married him in secret. They were persecuted and eventually killed along

with their children by her brothers. According to local tradition, the Torre

dello Ziro (Ziro Tower) which dominates the city was her prison. This story

would make Amalfi the perfect setting for dark passions and one of the

most favourite backdrops to stories of love and death.

The spirit of rebellion: Masaniello, the fisherman of Amalfi.

Amalfi gave birth to the parents of the well-known Masaniello

(Tommaso Aniello of Amalfi). In 1647 in Naples, a simple fisherman dared

to publicly challenge the Prince Regent, the Viceroy of Spain following the

introduction of further taxes on basic necessities. Masaniello became the

self-elected spokesman of the population’s dissatisfaction and forced the

Viceroy to flee; this earned him the title of Captain of the People. After a

brief period in power, Masaniello was betrayed, lynched by the population

and decapitated.

Geography and Travel at the Beginning of the Modern Age

Three or four hundred years ago, a journey was a courageous, long,

uncomfortable, expensive and high-risk venture. Until well into the 17th

century, every traveller had to rely on his own capabilities during the

preparation of the journey and during the journey itself. Although organised

Page 74: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

74

passenger transport and accommodation were improving slowly during this

period, travel handbooks had good reason to advise travellers to carry

adequate weapons, be constantly caution, gain knowledge of the relevant

language, journey with experienced travel companions, and to make a last

will and testament before their departure. Maps and tourist guides were

unreliable. Geography manuals went hand in hand with scientific progress

but often mixed reality and myth. Anybody who set out on a journey under

such conditions needed a good reason for doing so if he was not on some

kind of business. From as early on as the Middle Ages, pilgrims flocked to

the holy places in Italy such as Loreto and the graves of the apostles. In the

Renaissance period, the remains of Roman culture and art attracted

humanist scholars to Italy. Artists crossed the Alps to study and learn from

classical models. The Mediterranean landscape and its mild climate drew

the wealthy middle class to come on holiday although it was a dangerous

trip. In the 17th century, Italy was an important leg on the Grand Tour that

young aristocrats undertook through Western Europe, usually accompanied

by an older mentor. At the end of their education they were supposed to

learn how to act and behave as men of the world, to obtain some classical

education, to become familiar with the various political systems of Europe,

establish contacts with influential people, and study jurisprudence and

constitutional law at the University of Padua or Bologna; all preconditions

for their future career. Depending on their economic conditions, people

travelled on foot, on horseback or by carriage moving slowly due to the

poor roads. At that time, a standard itinerary for trips to Italy already

existed. The stages of the journey were Venice, Bologna, Loreto and Rome.

Page 75: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

75

The last stage was from Rome to Naples, the southernmost point of the

Gran Tour and one of the largest royal cities in Europe.

A nobleman from England: Thomas Hoby (1550)

The Amalfi coast, off the beaten track and barely accessible, did not

become a must-see among the Italian resorts until the XVIII century.

Probably the first traveller to describe a stay in Amalfi coast was an English

nobleman called Thomas Hoby (1530-1566). He had not planned to stay in

Amalfi and ended up there by pure chance. He was travelling by boat with a

group of English people when a storm broke out between Salerno and

Naples and they were forced to land at Minori and continue their journey on

foot. The nobleman was enraptured by the landscape and astonished by the

great variety of fruit (oranges, lemons, citrons, olives, plums, pomegranates

and cherries), by how cheap and fine the wine was and the warm weather

on the coast.

A jurist from Germany: Adam Ebert (1680)

A young Prussian lawyer by the name of Adam Ebert (1653-1735)

undertook a Grand Tour through Europe from 1677 to 1680. Officially

speaking, he was travelling in a private capacity, but the truth was probably

that he was on a secret diplomatic mission. He paid visits to the courts,

gathering all manner of political information, about the ports and

fortifications, and sent confidential reports to the Prussian court. He

obtained an audience with the Spanish viceroy of Naples by promising to

inform him about new inventions in the field of cryptography. At the end of

this audience, he declined an invitation to a celebration because he was a

Page 76: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

76

Protestant and concerned that he might have found himself in the

compromising situation of having to take part in a Catholic ceremony of

some kind. He was sceptical about the miracle of Saint Gennaro. For Ebert,

Amalfi was a remnant of bygone days.

The baron interested in pasta production on the coast: Richard K.

Craven (1818)

In his book, “A Tour Through the Southern Provinces of the Kingdom

of Naples” (1821), Richard K. Craven, an English baron, set out to describe

“Amalfi in its present state”, as he formulated it. Travellers from England,

economically, socially and politically developed as it was, had a particularly

keen eye for the empirical, i.e. for the economic, social and political

relations of the country visited. Craven (1779-1851) lived for several years

in Naples; in 1818 he undertook an intensive expedition through Lucania,

Apulia, Calabria and Sicily, accompanied by 2 servants and 3 pack horses.

Later he took up residence in what had previously been a monastery, in the

mountains in the Salerno region, where he lived until his death. Craven paid

two visits to Amalfi. Unlike other travellers, he showed hardly any interest

in the history of the city, but preferred to wander around the market where

he was surprised to see that meat and fish were abundant, but that, apart

from celery, cucumber and lettuce, there was little green produce on sale.

He meandered through the streets, observing the manner in which the

houses had been planned and laid out, and how the streets had been cobbled.

One whole page of his account is dedicated to macaroni the “Pasta della

costa”. The Amalfi coast was famous in the 18th and 19th centuries for its

pasta production. The “Pasta della costa” was considered the best in the

Page 77: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

77

whole of Southern Italy. It was an attraction for other contemporary

travellers too, to tour one of the small factories where macaroni and

spaghetti were produced in hand presses and hung up to dry. Craven was

something of a connoisseur in matters of taste as well: pasta was known

throughout Europe by that time, but only the Neapolitans knew how to

prepare it perfectly, al dente, by boiling it for only a few minutes and then

topping it with butter, sauce, oil, spices, tomatoes and even sugar. In

addition to this, Craven recognised a social aspect, pasta is a universally

enjoyed food, from kings to paupers. Society and politics were matters that

Craven was especially interested in. His book was published shortly after

the Carbonari revolt had been quashed by the reactionary Metternich regime

(1821). Craven added comprehensive notes about this secret political

association, whose members enjoyed particular popularity in the Amalfi

area. As he wrote, we Englishmen “could not put off our nature, and

wherever the struggles for freedom should arise, there would be our

sympathy”.

The Art of Travel in the Age of Enlightenment

Since the mid-18th century, Italy had been developing into the most

important country for travel in Europe. The aristocracy were followed by

prosperous burghers, scholars, artists and lovers of art in great numbers on

extensive educational tours. Not all of them were looking for the Italy of

Ancient Rome, or the gardens of the Hesperides. Some were driven by the

urge to collect for scientific, especially geological purposes; many were

close observers of the ruined economy, the power of the Catholic Church,

or the customs and traditions of the inhabitants. Travelling had become

Page 78: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

78

easier. Despite the break-up of the country into many small states, the

transport system still functioned as far south as Naples. However, people

preferred to hire a horse-drawn carriage for the whole journey and the

coachman would also arrange the accommodation and food. The poorer

people walked. In Southern Italy and on Sicily, where there were hardly any

decent roads, horses or litters had to be used. As time went on, traveller’s

handbooks were appearing in ever greater numbers, and the advice they

offered for the planning of a tour and for the tour itself was becoming more

and more detailed. Particularly in England, a large number of more

comfortable and convenient travel accessories were invented for travellers.

People paid meticulous attention to the question of health while travelling.

The time usually required for the round trip to Naples and back was

between four and six months. Some artists or scholars stayed in the country

for longer periods.

The travelling Encyclopaedist: Henry Swinburne researches the

coast (1777)

Henry Swinburne (1743 in Bristol-1803 in Trinidad) was a nobleman

and an adventurer, a scientist and an artist, and his grandiose work, “Travels

in the Two Sicilies” offered the European public precise and till then little

known critical information about the South. The travelling Englishman was

a man of the Enlightenment, sceptical towards the nobility and the Church,

and with a keen eye for climate, geology, the economy and administration.

In the autumn of 1777 Swinburne, who had previously lived for two years

in the kingdom of Naples, explored the Amalfi coastline. Since there was no

road along the coast, he chose a route that would appear risky today. From

Page 79: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

79

Marina di Vietri he climbed up to the monastery of Santa Maria

dell’Avvocata, where he was served macaroni and vegetables; from there,

Swinburne descended and followed the valley until he came to Maiori,

where the following day he joined a boat sailing to Amalfi. Swinburne

observed the weather and geographical conditions, described how the

people went about hunting birds, fishing for tuna fish and making pasta, and

provided a long account of the history of Amalfi. He had himself ferried

over to the Galli islands, the legendary home of the Sirens, to study their

geology and the possibilities for settlements there.

The poet in distress at sea: Goethe before the coast of Amalfi

(1787)

J.W. Goethe spent almost eight weeks in Naples, but he did not extend

his tour to the coast of Amalfi. He made an excursion to the temples of

Paestum with the painter Christoph Heinrich Kniep, crossing the valley of

La Cava. He then spent the night in Salerno and ventured out into the

swampy plain of Paestum. Goethe saw Amalfi from a distance. When he

was returning by ship from Sicily with Kniep, they sailed passed the Amalfi

coast. But it was a very close shave for the two German travellers and that

very coast could have easily become their watery grave, on that 14th May,

1787. After a stormy crossing, there was a lull in the wind between Capri

and Punta della Campanella and the current threatened to drive the ship

onto the cliffs. What a stroke of luck for the history of literature that a

breath of wind eventually came and saved them.

Page 80: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

80

CHAPTER II

The Amalfi coast in the iconography of the early 19th century

The excited Romantic: William Turner (1819)

Joseph Mallord William Turner (London, 1775-ib. 1851) was the son

of a London barber. His father was proud of son’s talent and encouraged

him to become a painter. He attended the Royal Academy where the first

works he produced were engravings and watercolours. Faithful to the

English tradition, he was inspired by his many trips to the Lake District and

Wales, and in 1797 he began to use oil paint techniques. Doctor Monroe, a

patron of young artists, commissioned him to reproduce landscapes by John

Robert Cozens from whom Turner learnt to transcend realistic detail for a

more “lyrical” view of nature, according to the aesthetics of the “sublime”.

The major exponents were Johann Heinrich Füssli, characterized by a

rebellious titanism, and William Blake in whose art the objective image is

transfigured into a prophetic vision. The experience that the artist acquired

becomes evident in his watercolours as well as in the paintings inspired by

his trips in France and Switzerland in 1802, such as the St. Gotthard Pass

and the views of the Castle of St. Michel near Bonneville in Savoy.

Although the young Turner never forgot the lessons of the past and his

admiration for the great masters, from Rembrandt to Titian, perhaps he was

most influenced by Nicolas Poussin and Claude Lorrain. With the

progressive introduction of luminous and atmospheric effects, which made

his landscapes immensely dramatic and “sublime” in tone, historical and

mythical subjects were no longer given primary attention. The artist’s

evolution of style would take place after his trip to Italy in 1819. During his

Page 81: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

81

trip, he visited Venice, Rome and Naples, where he discovered the brilliant

colours of the Mediterranean. The Amalfi Coast and its charm are captured

by the artist with just a few vibrant brush strokes. The real protagonists of

his paintings are now pure colour and light which create an amazing vision

in so much as the traditional perspective representation and plastic

consistency of force are no longer traceable.

The precise Romantic: Karl Blechen (1829)

The best German landscape artists of the first half of the 19th century

were Karl Eduard Ferdinand Blechen (Kottbus 1789- Berlin 1840), and

Caspar David Blechen, the son of a tax official who in 1819 was working as

a teller in a bank in Berlin. He dedicated most of his spare time to painting,

and in 1823 Franz Carl Schumann encouraged him to attend the Fine Arts

Academy. He decided to leave his job for the “sacred fire of art”, and

became the apprentice of the landscape artist Lütke. He was soon

introduced to Caspar David Friedrich. Blechen was fascinated by the study

of nature observed in its manifold aspects; nature as it changed according to

time and season, creating fascinating psychological correlations with man’s

diverse ages. Because of his interest in nature, the artist studied the

18th-century Dutch landscapists. In 1828, he began touring Italy

accompanied by the painter Leopold Schlosser. The tour, which came to an

end on November 20th of the following year, took the painters to Trento,

Padua, Venice, Ferrara, Bologna, Florence and Rome. On September 1st,

they began their visit to the Eternal City. In Rome Blechen discovered the

fascination of Italy’s sights and natural surroundings and remained until the

May of 1829, after which he decided to go to Naples and Capri. On May

Page 82: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

82

13th, he went to Portici and then to Amalfi. The tiny coastal city with a

glorious past absolutely fascinated him and the Amalfi Sketchbook is the

result of the artist’s inspiration. The magnificent views possess a particular

imprint, which gives depth and solidity to the buildings in the foreground

and focuses on manifestations of light, shadow and atmosphere.

During the last years of his life, he suffered from a mental disorder and

he died on July 23rd, 1840, at the early age of 42.

The idyllic Romantic: Ludwig Richter (1825)

Adrian Richter was born in Friedrichstadt near Dresden, in 1803. He

was the eldest son of the engraver Carl Gustav and Johanne Müller. Richter

was initiated by his father into the art of drawing and engraving and at the

age of 13 entered the Fine Arts Academy in Dresden, where he soon

revealed a great interest in landscape painting. In his work, he masterfully

mixes nature and mythology within a strict perspective system, which

brings to light the artist’s obvious meditation on the ideal landscape of

Nicolas Poussin and Claude Lorrain. The numerous trips he undertook

during his lifetime served as an inexhaustible source of subjects for his

drawings and paintings. Between the end of April and the end of June of the

year 1825, Richter, Ludwig von Maydell, Johann Nikolaus Hoff and other

friends went to Naples, Amalfi and Paestum. The marvellous and

uncontaminated landscape of Southern Italy of those years enchanted

Richter, and when he returned to Rome he painted “Tal bei Amalfi” in 1826,

now displayed at the Museum der Bildenden Künste in Leipzig. In this

painting, the element of reality, that is, the seascape in the background, is

Page 83: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

83

transfigured into a magical and subtle pastoral atmosphere populated by

shepherds and peasants. Richter was an admirer of the great Italian

Renaissance artists and in the Leipzig painting he sees the Amalfi coast

through” the eyes of Titian”. In 1827, he returned to his own country and

married Auguste with whom he had four children. Despite his large family,

he continued to travel and went to various regions of Germany and

Bohemia, to Switzerland, the Netherlands and to Austria, often

accompanied by painter Carl Gottlieb Peschel. Richter died in June 1884,

and one hundred years later, the State Museum of Dresden commemorated

the centennial anniversary of his death with a great anthological exhibition,

“Ludwig Richter und sein Kreis” at the Albertinum.

On the coast of light. Amalfi as reflected in landscape painting

The Romantic idea of landscape aimed at the imitation of nature and

selection, as a reaction to the normative neoclassical conception of beauty.

The reproduction of likeness, the reflection of reality, develops in this

process towards the overflow of feeling. The painter and drawer of

landscapes is accorded greater and greater significance, alongside the

history painting genre, which until then had been appreciated the most.

Friedrich Schelling speaks of the deep satisfaction we feel when viewing

the sublime in a landscape, which guides us towards “stillness” and

“tranquil greatness”. Through the study of nature, we obtain the capacity to

achieve self-knowledge, or so it was seen in that period.

It was Italy, above all, that fascinated the Romantic painters. They

perceived their welcome back task to be the assimilation of the peculiarities

and the beauty of this country’s landscape. For German artists especially,

Page 84: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

84

drawing was the preferred technique to achieve this end. They were seeking

the precise definition of the visible and its spiritualization through

abstraction by degrees, whereby the drawn line functioned as the means. An

abstract lineament, often combined with the pictorial form of the unfinished,

tried to capture certain rhythms, the total appearance typical of the region.

In Ernst Fries’ drawings, however, there was already a tendency towards

Realism, whereby the treatment of light was also included, and with an

almost French facility. Leo von Klenze’s studies were more like

topographical verifications for his paintings. Landscape drawing in the first

half of the 19th century was a vehicle for all principles of form of

idealisation, on the one hand, and the realistic treatment of natural reality,

on the other. The Amalfi coastline became thereby one of the preferred

locations for artistic self-realization.

To see Amalfi and paint. Amalfi as a painting

The appreciation of art, thanks to Winckelmann, has developed into

the experiencing of art. This ideal, which found its fulfilment in the

experience of Italy, signifies one of man’s deepest sources of joy. The path

to this point was aesthetic contemplation, which could be practised either

face to face with nature, or before a pictorial representation of nature, a

landscape painting. Within its golden frame, which was capable of pushing

a “belt of pure radiance” (Ortega y Gasset) between the painting itself and

its actual surroundings, the landscape painting enabled one to step into an

imaginary realm, an illusory world. By penetrating through the window of

the frame, the ideal of reality was experienced and assimilated. The

Page 85: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

85

ever-growing need for pictures during the 19th century was met by many

artists standing before particularly attractive and beautiful motifs, in, among

others, the area around Amalfi. The principal selection criteria, the beautiful

and the exotic in seemingly undisturbed and untouched nature, led to artists

such as Ernst Fries, Thomas Ender or Joseph Rebell choosing the natural

landscape surrounding the amphitheatre in Amalfi, on the one hand, and

other artists, Rudolf von Alt or Leo von Klenze for example, preferring

architectural motifs. The beginnings of documentary realism can be found

in the work of the English painters Ruskin and Bonnington. These artists,

reacting to tendencies to academicism, painted selected parts of nature en

plein air, although traditional rules of composition guided their search for

subjects. The “Posillipo School”, founded by the Dutchman Anton Sminck

van Pitloo in the first half of the century, became known on account of the

early en plain air studies, and reached its heyday under Ercole and Giacinto

Gigante.

The artists approached and gained access to nature in an idealist,

subjective and lyrical fashion, while the actual execution was virtually

Impressionist. Typical for almost all schools, which helped landscape

painting towards recognition as an academic genre, was the separation of

the creative act into sketches and carefully executed oil painting done

without many immediate atmospheric impressions. Johan Wilhelm

Schirmer, the founder of the influential Düsseldorf School of landscape

painting, was another artist who painted in Amalfi. The monumental style

of Oswald Achenbach, where natural proportions are lent a certain

Romantic exaggeration, exercised great influence, too, and it was the

natural beauty of Amalfi that he was capable of arranging with such almost

Page 86: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

86

theatrical effect. Franz Richard Unterberger’s numerous views of Amalfi

are to be seen as the continuation of this tendency. The landscape painters

were thus expressing a world view that they shared with the same public for

whom they produced their salon paintings. They created holiday pictures,

pictures capturing longing, prospects offering a visual refuge from the

world in the form of seemingly faithfully reproduced views of nature, which,

then as now, were intended to satisfy the longing for the fulfilment of

dreams by offering the faraway instead.

Collective images: the world of travel prospects

Those who travel, see, and wish to capture what they have seen, not

only as images stored in the mind but also as tangible ones. The means to

this end was for some time the sketchbook, which was used not only by

professional artists, but also by travelling amateurs, before it was eventually

superseded by photography. If one had enough financial resources, an artist

could be hired for the duration of the “Grand Tour” as a travel companion,

who would capture the usual impressions in “private” sketches. From quite

early days on, travellers in Italy were offered prints which they could

purchase and bring back home as “memories”. “The beautiful view” would

be set in a form suitable for reproduction, and turned into a souvenir.

Technical developments kept pace with the ever-growing stream of

travellers; lithography, steel-plate and wood engravings were used to

increase the production of the various prints to an extent never known

before. Even those who had never been to the places portrayed could now

get to know them, and indeed, there were famous painters who produced

Italian landscapes from these reproduced prints, without ever having set

Page 87: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

87

foot in Italy. Technical means made “visual tourism and culture” possible, a

development which has continued right up to the virtual adventures enjoyed

by the travelling TV generation of today. In this way it became possible for

ever-greater numbers of people to experience the far-off, but on the other

hand the perspectives in question, once reduced to pictures, were

de-individualised and standardised. The demand was for collective pictures,

which reproduced time and time again the aura of a particular place, and the

views of the Amalfi coast as portrayed in European prints are a typical

example. The discoveries of a few became the mass perception of the

travelling public. However, just as the new media of today are pushing out

the old, so too are these old media revealing a charm of their own.

Page 88: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

88

CHAPTER III

The dawning of tourism fixed on the photographic plates of the

19th century

The new art. The landscape as seen by photographers

Common belief in the first half of the 19th century did not consider

photography a real form of art, and great photographers of the time such as

Alinari, Brogi, Anderson, Sommer and others, tried to give photography the

artistic identity that it deserved, even if it remained strictly linked to the

demands of the market. The Alinari brothers, once engravers, turned their

trade into an industry, and created in Florence the first photography

business in Europe. Portraits and pictures of the artistic heritage were not

the only subject among those preferred by the photographers, but there was

a large commemorative documentation of the cities and landscapes of

post-unified Italy which also including Naples and its surroundings. The

19th-century photographers, also due to the needs of the increasing number

of tourists, not only focused on the most famous tourist attractions, but also

on scenes of everyday life of the common people. The main feature of many

photographs is the metamorphosis of the picturesque in the tableaux, to the

statuesque pose that takes us back to the iconographic tradition in the art of

engraving. In numerous reproductions, even on postcards, in albums,

magazines and geography books Alinari and Sommer represented the

collective image of “Italy as it actually is”, and this is what they were

famous for abroad.. Today, these photographs are not seen as industrial

products but as stimulating works of art belonging to an age that will never

be again.

Page 89: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

89

The postcard, the Little Man’s work of art

The postcard was invented during the 1870s and, despite some initial

misgivings (the postman could read it too), it rapidly caught on throughout

Europe from the end of the century onwards. Two events above all led to

the massive increase in the production of postcards: war, and the spread of

travel. The picture postcard was originally conceived less as a means of

exchanging messages (until 1905 the whole of the rear side was used for the

address), but rather as a miniature work of art to be sent or kept as a

“reminder”, or souvenir. The pictorial motives that predominated reflected

therefore the taste of the travelling public, then as now. In early picture

postcards, the printing technique used was primarily colour lithography; the

perspectives and choice of motive bring to mind early views. With the

introduction of photolithography and, later photography, the desire for the

“realistic” view triumphed. One aesthetic technique that was to become

fundamental for modern art, namely montage, made its first appearance in

the early picture postcard. The publishers of picture postcards, including

those with views of the Amalfi coast, were either small local publishers (e.g.

A. Fusco in Amalfi), publishers in neighbouring towns, or foreign

companies offering an enormous range of such postcards. As the market

was so large and because photographs did not enjoy any copyright

protection, pirated copies and imitations of popular pictorial motifs were

constantly appearing on the market. Compared with older forms of graphic

representation, however, the picture postcard nevertheless represented a

substantial expansion of the repertoire of motifs.

Page 90: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

90

Cool water, luxuriant grass. The magical Valley of the Mills

The Valley of the Mills has always played an important role in the

image of the Amalfi Coast. It has become one of the essential elements of

the Amalfi landscape suspended between myth and reality. The various

changes that have taken place throughout time have left only a few traces of

what was once the bustling activity and evocative natural environment,

which were to represent the typical characteristics of the Valley to the eyes

of the foreign visitors. The valley was fundamentally the commercial area

of “pre-tourist” Amalfi. The industrial production was the main activity of

this area, which included the old paper factories and the mills. At the end of

the 16th century, an iron works was set up further inland. The area’s waters,

the rivers “Ceraso”, Chiarito, and Canneto, constituted a part of the natural

heritage of the entire valley, and the numerous streams supplied the

industries with energy. With the help of an intricate system of waterways,

they irrigated lemon orchards and vineyards. The valley remained in the

memory of visitors as a series of charming and picturesque places, with

cool refreshing shaded spots, clear rivers and clean streams; the inhabitants

of this wonderful paradise were also remembered with fondness. Some

visitors compared this area to the serene and green Swiss landscapes.

Much of this pictorial scenery has declined along with the old paper

mills and with the modifications to the farthest external stretch that took

place after the river had been covered. The inner part, however, is still green

and shady, with the ruins that bear witness to the activity of the past and

with its luxuriant vegetation that continues to wind around the waters of the

Canneto. In this part of the Valley, located in the Commune of Scala, there

is a naturally preserved area named after the old iron works, which still

Page 91: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

91

amazes the modern visitors with its extraordinary variety of flora and its

beautiful scenery. It is here that the ancient charm of this enchanted place

comes alive again among the dense, green ferns and the light effects of its

translucent waterfalls.

Ravello, the city on the mountains

The interest for the Amalfi coast landscapes enhanced the image of hill

villages like Ravello. Today Ravello can be easily reached, either by taking

the highway, which takes you to Castiglione or the secondary road over the

Chiunzi pass. Edward Schneider once said that the road “prepares the

travellers with the atmosphere that they are about to breathe”. The thick

vegetation and the glimpses that one catches of the scenery soften the

impact of the reality of the town, which possesses some attractive aspects in

its architecture, its urban design and environment. However, it must have

been quite difficult to come all the way up here at one time, whether on foot

or by mule; and what today’s fashion-minded society calls “trekking” must

have been an inevitable necessity in the past. Yet, there were many in the

past who did not seem to mind that Ravello was a difficult place to get to, at

least according to what they expressed in their works. Although André Gide

describes Ravello as being “on a crumbling altitude closer to the sky and far

from the bank”, we can be sure that it has been an important destination for

painters, poets, musicians, politicians, and scientists, as well as the myriad

of other anonymous travellers, both Italian and foreign. One hundred years

ago, Ferdinand Gregorovius, noticed that from the gardens of Villa Rufolo,

it was possible to see “a marvellous phenomenon of light reflecting in the

Page 92: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

92

sea”. He writes that “it was just about sundown, and the mountains of Pesto

and Salerno were beginning to change their colour into a soft hue of dark

green, while right above Pesto a large white cloud soon painted itself bright

red. It was almost as if the whole sky were on fire and the light which

projected itself in the sea, enflamed the gulf of Salerno. Little by little the

sea turned into the colour gold, then pale green, then purple-like, yellowish

and finally grey until darkness came”. Villa Rufolo was host to Richard

Wagner and in search of inspiration for a scene in Act 2 of Parsifal, on May

26th, 1880 he exclaimed, “I have found the enchanted garden of Klingsor”.

Ravello, which aroused magical and surrealistic visions in the great

musician, was seen by Saint Francis of Assisi, so tradition has it, as being

enveloped by mysticism when he arrived there in 1222 to found a convent.

Ravello captivated David Herbert Lawrence in a completely different way:

“Lost to the world, coveting nothing from it, I am alone and I converse with

my heart, satisfied with my little corner of the earth, and not being able to

feel sadness for the departure, I am well-contented”. Is it really true that

Ravello is enclosed in a mystical, surrealistic atmosphere, detached from

reality? Not in the least. This same atmosphere has acted as fertile ground

for overpowering passions.

Page 93: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

93

CHAPTER IV

Cultural tourism of discovery or invasive mass tourism?

“A joy to live there!”: the monastery hotels

One of the attractions of Amalfi, famed as early as the 19th century,

are the monastery hotels. In the west part of the city, high above the sea,

stood the Capuchin convent, founded in 1212, with its medieval cloister and

baroque chapel. A unique vista over the gulf could be enjoyed from the

terrace, with its old pillars. The backdrop to this panorama was a gigantic

cave which had been converted by the monks into a “Garden of

Gethsemane”. For the monastery had been secularised in 1813 and

functioned from then on as a “locanda”, or hostel for travellers. “We

belonged to the ranks of the few happy souls who could live there”, wrote

Fanny Mandelsson, the composer, in 1840. At that time, the pictures of the

Amalfi convent were widely distributed throughout Europe. The

“Cappuccini” could only be reached by climbing up the steep steps, 193 in

number; anyone not fit for the climb could have him or herself carried up on

a litter. Local tradition claims that it was the chef at the Hotel Cappuccini

who invented “cannelloni” in 1924, a type of pasta that has since become

world famous.

The monastery of San Francesco in the east part of Amalfi was another

that was turned into a hostel following its secularisation, and it is still there

today, the “Hotel Luna”. According to legend it was founded by Saint

Francis; it is first mentioned in old documents as early as 1234. Its most

precious architectural feature is the cloister dating back to the 13th century.

Drawings by Romantic artists dating from the 1820s bear witness to the

Page 94: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

94

fascination the place exercised, as do increasing numbers of travellers

boarding at the “Luna”. Here, too, travellers can forget they are tourists, and

this is probably the greatest attraction of Amalfi’s monastery hotels.

Nora’s house: Henrik Ibsen

One of most important works produced for the modern stage, Henrik

Ibsen’s Et dukkehjem (“the Doll’s House, or Nora”, 1879), was written in

Amalfi. This work, in which the Norwegian playwright takes up the cudgels

for the cause of women’s emancipation, tells of how a woman comes to

recognise that her domestic happiness was nothing but surface appearance;

at the end of the story, she leaves her husband, her children and her “doll’s

house”. The work reaches its dramatic climax when Nora, dressed up as a

Neapolitan fishergirl, dances an ecstatic tarantella in the drawing room of

her home; only she knows that her fate has now been decided. Henrik Ibsen

might have seen a tarantella being danced in Amalfi. The family spent three

months there in 1879, from July to September, following a stay in Rome.

The final manuscript for Et dukkehjem was completed here and sent to his

publishers in Oslo. “It is a work touching on problems which can be

considered particularly contemporary”, wrote Ibsen in a letter from Amalfi.

The premiere was in Copenhagen in December 1879. A letter by Henrik

Ibsen to the owner (Mrs. Barbaro) is conserved in the Hotel Luna guest

book. The author thanks Mrs Barbaro (my grandmother’s

great-grandmother) for her hospitality and unending courtesy.

Page 95: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

95

The enthusiastic beginning, the rapid evolution and the stress

congestion of coastal tourism

Travelling in the second half of the 19th century was considered an

attraction that was both creative and educational. In the first half of the 20th

century, however, things began to change, and more and more people began

to travel simply for pleasure. The technical and economic progress of the

Northern European countries due to the “production revolution” brought a

financial improvement for everyone which, in turn, resulted in great interest

in travel and mobility with regard to travelling habits and choices.

Consequently, in those areas which had nothing to offer but a warm climate,

historical and artistic attractions became the ideal destination of the

“northerners”. Thus, a new and perfectly “clean” industry was invented, an

industry free of smoke and machinery, commonly known as “tourism”. The

enthusiasm was such that even an Amalfi railway with a central station in

Piazza Flavio Gioia was planned! In a matter of years, capacity increased

along with the ever-growing optimism arising from the constant

international demand as well as from the flourishing businesses that were

involved and profited from the new economic productivity. The idyll did

not seem to last very long for in the 60s the “phenomenon of tourism”

began to change. The long line of buses became a familiar sight on the road

built by Ferdinand II, which still remains the most important traffic link.

The coast was totally invaded by the masses. The “capitalist” logic, the

largest possible number at competitive prices, influenced the new “travel

industry” in its entirety (travel agencies, hotel chains, international transport

companies). Between the end of the 19th century and the beginning of the

20th century, the tourist “image” of Amalfi had established a proud position

Page 96: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

96

for itself, but the above-mentioned frantic activity blemished its reputation

even if the increasing numerical demand apparently mitigated some of the

negative effects. The primary objective is now to relaunch and protect this

“image” and to keep it from joining the other “historical records” of the

Amalfi economic system, which we can hardly remember or be proud of

today. It is crucial for coastal tourism to find its natural vocation again, but

it is even more crucial to free “the art of travelling” from the productive and

standardized needs of industrial capitalism. Inner growth and enrichment

must once again be the major purpose or attraction of travelling.

Famed coast, unknown coast

The floods of tourists have divided the country in a new fashion, into

“areas worth seeing”, places completely overrun, and the remaining areas

off the beaten tourist paths. If we are talking of the famed coast, then it

always concerns only those little spots that the usual sightseeing tours

envisage, the unknown coast begins just around the corner. Most tourists

coming to Amalfi are only passing through. They arrive in Piazza Flavio

Gioia and leave their air-conditioned coaches to briefly see with their very

own eyes what they mostly know already from brochures or picture books.

Those in more of a hurry make do with buying a small concertina book of

local sights, or a piece of typical Amalfi pottery. Others walk through the

Porta Marina to the cathedral square, climb up the steps and take a picture

from the atrium. By way of reward for their effort, a cappuccino in the

piazza at the bottom of the cathedral steps is called for. The sightseeing

exercise has been completed. The somewhat more curious venture up the

main street, but before they reach the Valley of Mills they turn around and

Page 97: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

97

make it back to their coach just in time. Famed coast, an endless film for

tourists in a rush.

Those who prefer a different kind of cinema have no trouble finding

the unknown coast. Bewildering secrets are waiting there to be unveiled.

The whitewashed alleyways that sometimes lead directly but unexpectedly

into the living room of a house, or the carefully built terraces for the vines.

Venturing up the terraces gives a good idea of the tiring work entailed in

cultivating grapes on this type of terrain. If one is lucky and shows

friendliness and respect, and not just curiosity, one can watch the patron of

the little inconspicuous paper-mill at his work. Questions are answered.

More should not be given away, since there is nothing to stop anybody

leaving mass tourism’s beaten track to discover the unknown coast. But

then, of course, one can quickly turn from a tourist into a stranger. How one

is then received depends very much on how one behaves.

The modern myth of the masses: the beach

Modern mass tourism is based on myths, too, and the most widespread

of these is that of the beach. There is hardly a brochure for any hotel which

does not fail to state precisely how many metres it is to the beach, and

whether the beach in question has fine sand or coarse sand, or if it is rocky

or not. Deck chairs parasols and bathing beauties decorate the photos of

Amalfi, too.

The beach promises the traveller three things above all: sun, sport and

eroticism. Fundamental changes in travelling habits and the global

transformation of the traditional environment in the south are directly

Page 98: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

98

attributable to the myth of the beach. The “high season” in Italy was

originally during the winter months. One feared the burning sun and the bad

air of high summer. Travellers used parasols, even during the journey itself,

to ensure they did not become tanned. Tanned, like some farmer in his field.

Bathing in the sea was not very popular; it was just something for children

to enjoy.

For centuries, on the Amalfi coast as elsewhere, the beach had been a

place for fishermen. Old photographs show how they pulled their boats up

onto the sand, and dried and mended their nets there. The first “bathing

establishments” were built on wooden piers jutting out into the water. One

could go to the coast for a short spell and then return to the town. Anyone

who spent the entire day lying on the beach would have been considered

mad. Most travellers did not come to swim in the sea anyway. It was not

until the Sixties that these habits began to change radically. The beach

became a place where one could spend the whole day. Access was

facilitated by means of lifts down the cliffs. The fishermen disappeared, the

tourists came; and in photograph albums and picture postcards, the beach

changes its appearance.

The Amalfi coast also offers “beaches” to travellers; mostly small

bathing spots in the small bays along the coast. Nature, fortunately, did not

provide any room here for beaches for the masses. Anyone coming to the

Amalfi coast just to lie on the beach is going to be disappointed.

Page 99: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

99

Paradise discovered-paradise lost. Tourism and the

transformation of the environment

Ever since the end of the 50s, the Amalfi coast has been in the grip of

mass tourism. The seasonal flow of tourists is growing rapidly, and through

its action is developing into a determining factor for the local economy. In

this way a whole series of inherent necessities arise which are capable of

fundamentally transforming the environment of the coastal region,

particularly through the pressure exerted to increase the number of beds

through thoughtlessly building new hotels. The building activity is

concentrated on the use of the coast exclusively for beach tourism, and is

developing forms of pathological intensity. Phenomena typical of the

outskirts of large cities are being generated along the coastline: traffic,

holds-ups, chaos. The most extreme case of building expansion can be seen

in Maiori, where the coastline has been reduced to a monotonous, closed

and anonymous tourist enclave. The only traces remaining of the old

restaurants, shipbuilding yards and gardens are the names of the locations in

the area. At the same time, and just as dramatically, the agrarian economy

of the coastal region, characterised by the intensive use of terraces, is being

visibly transformed. Entire stretches of cultivated land are being abandoned,

since it is unprofitable to continue cultivation where much higher sums of

money can be earned through real estate. The terraces are gradually being

transformed into blocks of flats with a view over the sea. The construction

of a dense network of roads and drives is preparing the way for the

penetration of the building industry into the hinterland.

Page 100: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

100

Page 101: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

101

CONCLUSIONS

Since the economy of the coast is concentrated purely on beach

tourism, cultural elements and forms of expression, once typical of the

region are being marginalised or are threatened with extinction. This has

also led to the typical coast restaurants being functionally transformed. For

most interventions, be they private or public, there is no guiding concept

according to which the development of tourism has to respect the historical

identity of the towns and villages. On the contrary, the dominant view is

that the environment has to adapt to the “standards” demanded by a tourism

that is characterised principally by consumption. The consequence of this is

that the variety of the coastal landscape is becoming progressively lost. The

concentration of tourists in the summer months is totally at odds with the

natural characteristics of the landscape itself. This strain on the environment

is already making itself felt in inland areas. Alarming symptoms are the

repeated cases of serious sea pollution, and the dangerous transformation of

valleys, rivers and streams into obnoxious rubbish tips. In addition to this,

there are the forest fires, although here the causes are to be found elsewhere.

There is no lack of alternatives to this untrammelled “development”, as

conceived during the 50s, but the opposing forces are exceedingly powerful,

having already undermined a draft law for the region, which envisaged the

creation of protected zones and nature parks. Now there is the risk that they

will reduce the regional development plan, which was finally approved after

years of tough resistance, to the mere promulgation of abstract principals.

Nevertheless, there are some examples of a more mature awareness, and the

ecological movement is gradually gaining support from the local population.

Page 102: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

102

Perhaps in this way there is a chance that the paradise this coastline once

was can be recovered, at least in part.

Page 103: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

103

DEUTSCHE ABTEILUNG

Page 104: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

104

Page 105: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

105

EINLEITUNG

Die Amalfi-Küste war nicht nur die Küste der Leute von Amalfi. Seit

frühester Zeit war Süditalien eine Mischung aus verschiedenen Kulturen

und war der größte Treffpunkt für Güter und Ideen, Techniken und

Geschichten, Geschmack und Gebräuche. Reisende waren die Ersten, die

diese Handelsbeziehungen durchführen. Sie waren Abenteurer, Seemänner,

Händler, Flüchtlinge und Vagabunden. Durch die Jahrhunderte hindurch

war Reisen das wichtigste Element, das die moderne Zivilisierung

ankurbelte. Es wäre faszinierend, sich das tägliche Leben während des 11.

Jahrhunderts in Amalfi vorzustellen. Die Meeresrepublik war ein Zentrum

des Handels des Mittelmeers und eine Verbindung für Handelsbeziehungen

mit der arabischen Welt. Die Meeresrepublik war auch ein der größten

Leitern, durch die Ostkulturen in den West sich gieße. Die Leute von

Amalfi waren erfahrene Seefahrer. Sie umgaben sich mit den modernsten

Navigationssystemen und mit dem Kompass. Sie waren ausgezeichnete

Architekten und Hersteller von Majolika. Sie produzierten Papier und

bearbeiteten Seide und Samt. Sie kannten sich in praktischer Medizin,

Mathematik und Philosophie aus. Ihre Küche war die exquisiteste von allen.

Sie kannten schon Zucker, Kaffee, Sorbet und andere Speisen, von deren

Existenz sogar die Leute die Existenz aus dem Norden nichts wussten. Es

ist schwer, ja fast unmöglich für einen Ausländer, hinter dem Mythos das

wahre und echte Bild von Amalfi zu erblicken. Die Jahrhunderte der Reisen

nach Amalfi waren die Zeit, in der man reiste, um sich selbst zu finden. Am

Schluss dieser Reise zur Entdeckung versteckter Kulturen fanden die

Reisenden die verborgenen Regionen der eigenen Natur.

Page 106: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

106

Page 107: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

107

Kapitel I

Amalfi zwischen Mythos und Realität

Die Gottheit, die Amalfi durch „Manna“ anfeuchtete: Das

wunderbare Öl vom Apostel Andrea

Die ersten Reisenden waren Pilger. Die Suche der Heiligen war lange

Zeit das wichtigste Ziel der Reise. Der Kardinal Pietro Capuano, der in

Amalfi geboren war, hatte nach dem Sieg der Kreuzritter in Konstantinopel

die Reliquie des Apostels Andreas bekommen. Er hatte die Reliquie in seine

Heimstadt verlegt. Das war eine wichtige politische und religiöse Geste.

Der Ruf von Amalfi als Pilgerfahrtziel verbesserte sich, als sich in Europa

die Nachricht herumgesprochen hatte, dass die Reliquie in der Krypta der

Kathedrale von Amalfi aufbewahrt wurde. Die Reliquie schied ein

wundersames Öl aus: die Manna. In der Literatur der Anfänge der Neuzeit

wurde Amalfi wegen des Apostels Andrea und seines Öls weltberühmt. Die

Reliquie bezeugt die Wichtigkeit Amalfis. Nur wichtige Plätze

beherbergten wichtige Heilige.

Der Mythos vom Kompass

Alltagsgegenstände wurden auch irgendwo erfunden und der Ort ist

nie zufällig. Man glaubte, dass der Erfinder des Kompasses Flavio Gioia

wäre. Er ist in Amalfi geboren. Es herrschte ebenfalls die Meinung, dass der

Kompass von den Chinesen erfunden worden wäre und ihn danach hatten

die Araber bekommen hätten. Amalfi, das im 10. und 11. Jahrhundert eine

der wichtigsten Handelsmachten war, unterhielt viele

Page 108: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

108

Geschäftsverbindungen mit den Arabern. Vielleicht dachte man aus diesem

Grund, dass es eine amalfitanische Erfindung wäre.

Ein Kampfboden für dunkle Passion: Die Herzogin aus Melfi

Der Name von Amalfi erinnert an die tragische Liebesgeschichte der

Herzogin aus Melfi.

Die junge Witwe Giovanna d’Aragon verliebte sich blind in ihren

Butler und heiratete ihn heimlich. Die Brüder der Herzogin töteten das

Brautpaar und deren Kinder. Durch diese Geschichte wurde Amalfi zu einer

Szenerie von obskurem Leiden und zu einem der Lieblingsorte, in dem eine

Liebes- und Todesgeschichte erzählt wird.

Die Stimmung der Rebellion: Masaniello, der Fischermann aus

Amalfi

Amalfi war die Heimstadt der Eltern des weltberühmten Masaniello

(Tommaso Aniello aus Amalfi). Im Jahr 1647 wagte ein ärmlicher

Fischermann in Neapel, den Vizekönig von Spanien in der Öffentlichkeit

wegen des Zwangs des Zolls auf Grundgüter herauszufordern.

Er zwang den Vizekönig, ihm den Titel «Hauptmann des Volkes» zu

gewähren. Sobald er an der Macht war, wurde er vom Volk getötet und

seine Leiche beschimpft.

Geografie und Reisen in den Anfängen der Neuzeit

Vor drei-, vierhundert Jahren war Reisen gefährlich, lang, teuer und

beschwerliche. Die Landkarten und Reiseführer waren unzuverlässig. Sie

Page 109: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

109

folgten den Fortschritten der Naturwissenschaften, aber mischten die

Realität mit Mythos.

In der Renaissance zogen die Romankultur und die Kunst viele

humanistische Forscher nach Italien. Die Künstler durchquerten die Alpen,

um sich über die klassischen Modelle zu informieren und Bildung zu

erlangen. Auch wenn die Reise sehr gefährlich war, lockten die

mittelländischen Landschaften und das milde Klima wohlhabende Bürger

im Urlaub nach Italien zu kommen. In Abhängigkeit von wirtschaftlichen

Ressourcen konnte man zu Fuß, zu Pferd oder mit der Kutsche reisen, aber

man wegen der Straßenbedingungen war nur ein langsames Vorankommen

möglich. Schon damals existierte ein Standardreiseweg für italienische

Reisen. Es ging durch Venedig, Bologna, Loreto und Rom. Von Rom ging

man nach Neapel, dem südlichsten Punkt der ‚Grand Tour‘ und einer der

größten Königstädte Europas.

Die abgelegene und schwer zugängliche Amalfi-Küste war bis zum 18.

Jahrhundert noch keine feste Etappe bei italienischen Reisen.

Ein englischer Adeliger: Thomas Hoby

Der erste Reisende, der einen Aufenthalt in Italien beschrieb, war

Thomas Hoby, ein englischer Adeliger. Sein Aufenthalt war zufällig:

Wegen eines Sturmes zwischen Salerno und Neapel mussten die Reisenden

in Minori anlegen und die Reise zu Fuß fortsetzen. Der Adelige war von der

Landschaft verzückt sowie über die Obstfülle, den niedrigen Preis des

wunderbaren Weines und das milde Klima erstaunt.

Page 110: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

110

Ein Jurist aus Deutschland: Adam Ebert

In den Jahren zwischen 1677 und 1680 unternahm der preußische

Jurist Adam Ebert eine ‚Grand Tour‘ durch ganz Europa. Er setzte sich mit

dem spanischen Vizekönig von Neapel in Verbindung und versprach ihm,

Information über neue angehende Erfindungen in verschlüsselter Sprache

zu geben. Er lehnte die Einladung zu Feierlichkeiten des Vizekönigs ab,

weil er Protestant war und nicht an einer katholischen Zeremonie

teilnehmen wollte. Er ging an Land wegen des Willens einiger Reisender,

die hier aus dem Boot aussteigen wollten. Amalfi ist für Ebert eine

Erinnerung an die vergangenen Jahre.

Seit der Hälfte des 18. Jahrhunderts wurde Italien das wichtigste

Reiseziel Europas. Lange Ausbildungsreisen des Adels wurden von

wohlhabenden Bürgern, Künstlern und Wissenschaftlern imitiert. Reisen

war viel angenehmer geworden. Die übliche Reise nach Neapel und zurück

dauerte zwischen vier und sechs Monaten. Durch die Wiederentdeckung

von Magna Graecia wurde der Golf Salernos ein Ausflugziel mit Abfahrten

aus Neapel. Die Amalfi-Küste und Süditalien befanden sich nur noch an

den Rändern der ‚Grand Tour‘, auch wenn sie interessante Ziele waren bzw.

gewesen wären.

J.W. Goethe

Johann Wolfgang von Goethe blieb während seiner Italienreise

(1786-1787) acht Wochen in Neapel, aber die Amalfi-Küste besuchte er

nicht. Nach einer stürmischen Teilstrecke drohte das Meer das Boot gegen

die Klippen der felsigen Küste zu schleudern.

Page 111: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

111

Der Reisende: Kenner in Geschmacksfragen

Die Reisenden, die aus dem ökonomisch und politisch fortschrittlichen

England kamen, suchten das empirische Element der Länder, die Sie

besuchten: die politischen, ökonomischen und sozialen Bedingungen. «Wie

Amalfi heute ist», schrieb der englische Baron Richard K. Craven, als er

Amalfi beschreiben wollte.

Im Unterschied zu den anderen europäischen Reisenden hatte Craven

besonderes Interesse am Alltag und an den Märkten, auf denen Fisch und

Fleisch im Überfluss verkauft wurden. Die Geschichte der Stadt war

zweitrangig. Seine ganze Aufmerksamkeit schenkt er der berühmten «Pasta

della Costa». Sie galt als die beste Pasta des südlichen Italiens. Es waren

Makkaroni und Spaghetti, die mit einer handgemachten Presse hergestellt

und danach an der frischen Luft getrocknet wurden. Das Kochen dauerte

wenige Minuten und danach wurden die Makkaroni mit Butter, Öl,

Tomaten, Gewürzen und etwas Zucker angereichert. Der englische Baron

verliebte sich in die Makkaroni. Sie wurden ferner sowohl vom König als

auch von den Schurken gemocht. Craven war auch ein Kenner in

Geschmacksfragen. Er behauptete, dass die Pasta, die in ganz Europa

bekannt war, nur von Neapolitanern auf richtige Art und Weise gekocht

werden könne.

Page 112: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

112

Kapitel II

Amalfi in den Tagesbüchern der Reisenden aus dem Norden.

Goethe schrieb über Italien in einem Brief an seine Freundin Frau von

Stein nach Weimar: «Die Hauptidee, die sich mir wieder hier aufdringt, ist

das Volk.» Das Volk zählte nicht für Forscher, Diplomaten, junge

Aristokraten, die zwischen dem 17. Jahrhundert und der zweiten Hälfte des

18. Jahrhunderts nach Italien reisten. Seit den 70er-Jahren des 18.

Jahrhunderts änderte sich diese Situation. Das Volk wurde zum wichtigsten

Reiseziel, ebenso wie die griechische und romanische Antike, die Kunst

und die mediterrane Landschaft. Die Bildungsreise ist eine Reise, um das

Volk zu studieren und beurteilen zu können. Wer die Tagesbücher der Zeit

liest, kann sehen, dass es eine Grenze zwischen Neapel und Rom gibt: eine

schrankenlose, aber sichtbare Grenze. Die Gegenüberstellung von Neapel

und Rom ist ein regelmäßiges Thema in den Tagesbüchern der Zeit. Rom

wird als ruhige Stadt beschrieben, die Stadt, in der man meditieren und

studieren kann. Neapel hingegen wird als laute, luxuriöse und leichtfertige

Stadt beschrieben, der Ort, an dem man das Leben genießen kann. Während

der Reisen nach Süditalien konnte man die heimlichen Zonen im Inneren

und das Verhalten derer, die von der Gesellschaft unterdrückt oder

ausgerenzt wurden, beobachten. Für die Reisenden, die aus dem Norden

kamen, stellte der Süden ein Ärgernis dar. Es ist eine Welt, in der

bestimmte Werte, Tugenden und Lebensmodelle umgekehrt wurden. Man

muss sagen, dass es eine Zeit war, in der die Industrielle Revolution in den

Page 113: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

113

nördlichen Städten Europas eine neue kollektive Mentalität der

Bürgergesellschaft und eine Trennung von Öffentlichem und Privatem

hervorbrachte. Als Engländer, Franzosen und Deutschen den Süden

erreichten, fanden Sie ein Volk vor, dessen Verhalten im Gegensatz zu

diesen Standards stand. Sie ‚entdeckten‘ in diesem Teil von Italien die

Griechen. Das Volk war griechisch in Bezug auf die Gesichtszüge, den

Charakter und die Bräuche. Der Süden stellte für die Reisender eine

verlorene Natur dar, die unterdrückte Teilen der Inneren in Richtung von

der Zivilisation. Ein anderer Aspekt des Südens, der von den

Bürgergesellschaften im Norden kritisiert wird, ist die ‚Anhänglichkeit‘ im

Hinblick auf die Arbeit. Man kann sagen, dass diese Reisenden aus Ländern

kamen, in denen die Industrialisierung ein neues Konzept von Arbeit

aufgestellt hatte. Andere Reisende würdigten dieses Verhalten als Zeichen

einer besseren Mentalität. Leute loben das Herumstehen dass es als

Synonym einer besserer Mentalität gesehen wurde und kritisieren die

Nichtstuerung. Die beste Zeit für Reiseliteratur, aber auch für

landschaftliche Malerei war zwischen der zweiten Hälfte des 18.

Jahrhunderts und den Anfängen des 19. Jahrhunderts. Der Kult der

klassischen Landschaften geht über in Interesse für natürliche und

romantische Landschaften. Die Entdeckung der Amalfi-Küste ist dem

veränderten Geschmack für die ideale malerische Landschaft geschuldet.

Einer der ersten Maler, der die Amalfi-Küste erreichte, war William Turner.

Im Jahr 1819 kam er in Neapelan, weil er eine Eruption des Vesuvs

anschauen wollte. Turner hat auch Paestum besucht und war für sein

‚Sketchbook‘ berühmt. Nach Paestum besuchte er auch die Amalfi-Küste.

Ein wichtiger Aspekt der Amalfiküste ist ihre zerklüftete und felsige

Page 114: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

114

Beschaffenheit. Die heutige Straße, die Amalfi mit Vietri verbindet,

existierte damals nicht. Die Küste ist nie sehr zugänglich gewesen. In den

70er-Jahren des 7. Jahrhunderts besuchte Henry Swinburne Amalfi. Er aß

bei der Abtei von Santa Maria dell’Avvocata, die auf der Spitze einer

Landzunge liegt, zu Mittag. John Ruskin, ein englischer Maler, erreichte

Amalfi auf dem Landweg. Eine besondere Quelle für die Entwicklung des

Tourismus ist das Gastbuch des Albergo Luna. Oft beschrieben die Gäste

ihre Anreise. Der Seeweg war der bequemste. Mit dem Schiff erreichten

1824 der Berliner Architekt Karl Friedrich Schinkel, 1825 der sächsische

Maler Ludwig Richter und 1824 der dänische Schriftsteller Hans Christian

Andersen die Amalfi-Küste. Der Bau der Strecke Amalfi-Maiori wurde im

Jahr 1811 angefangen. Seit 1836 existierte aber keine klare Trasse.

Ferdinand Gregorovius war einer der ersten Reisenden, der diese

Trasse durchquert hat. Der Romancier rühmt und lobt den Fleiß der

‚Taugenichtse‘, die den Weg gebaut hatten. Eine wichtige Rolle spielen in

dieser Zeit die Hotels. Das älteste in Amalfi war das Kloster Cappuccini,

das im Westen der Stadt lag. Im Jahr 1212 hatte der Kardinal Pietro

Capuano das Kloster gebaut und es wurde den Zisterziensern und später den

Kapuzinern anvertraut. Das zweite Kloster ist das Albergo Luna, das von

San Francesco gebaut wurde. Es liegt im Stadtbezirk Capo di Croce auf

dem Turm des Erdhügels (Torre del Tumulo). Das mittelalterliche Kloster

ist eine Perle, die die Aufmerksamkeit der Touristen erregte.

Ein Familienehre: der Brief

Zweifellos unternahm Henrik Ibsen die produktivste ‚literarische

Besichtigung‘. Der norwegische Schriftsteller hielt sich vom 5. Juli bis

Page 115: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

115

Ende September 1878 im Albergo Luna auf. Er hat in Amalfi sein Werk «Et

dukkehjem» abgeschlossen. Das mutige Drama spricht über eine Frau, die

sich vom unerträglichen Bund der Ehe in einer ganz männlichen

Gesellschaft befreien will. Der norwegische Dramatiker hatte die

Inspiration für die Figur von Nora im Hotel Albergo Luna gefunden. Nora

war die erste Frau, die durch ihren Kampf für weibliche Emanzipation eine

Rolle als wichtigste Figur hatte. Das Hotel Albergo Luna wurde von drei

Frauen gegründet und geleitet, die ihren Ruf als fähige Unternehmerinnen

auf ihre Erben und die Bevölkerung vererbten. Heute wird das Gästebuch in

den Hotels nicht so sehr genutzt. Das ist ein schwerer Verlust. Diese

Sammlung von Erinnerungen, Eindrücken und Gefühlen werden als

historische Quelle betrachtet. Ehemals gab es wenige Reisende, die Reise

war beschwerlich und die Aufenthalte waren sehr lang. Es entstanden

herzliche und freundliche Beziehungen zwischen den Gastgebern und den

Gästen. Das passierte zum Beispiel mit Ibsen und Frau Barbaro: Er

bedankte sich für ihre Gastfreundschaft und für seinen Aufenthalt im

Zimmer Nummer 5. Ich habe die Ehre, ein Nachkomme zu sein.

Page 116: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

116

Kapitel III

Die Kloster-Hotels: ein besonderer Aspekt von Amalfi

Das Kapuzinerkloster erhob sich mit seiner barocken Kapelle und mit

seinem Blick aufs Meer im westlichen Teil von Amalfi und wurde im Jahr

1212 gegründet. Man kann von einer Terrasse mit antiker Säule und einem

einzigartigen Ausblick auf den Golf von Neapel genießen. Hinter der

Landschaft hatten die Mönche eine enorme Grotte als «Orto del Getsemani»

vorgesehen. Im Jahr 1813 wurde das Kloster ‚umgewandelt‘ und von da an

wurde es als Gasthaus oder Unterkunft für Reisende benutzt. Nach

«Cappuccini» kann man auf einer Freitreppe mit 193 Stufen gelangen. Wer

nicht in der Lage zu gehen war, konnte sich auf einer Trage bringen lassen.

Der Koch des «Cappuccini» hatte die Cannelloni, eine Art weltberühmter

italienscher Pasta, erfunden. Das Kloster von S. Francesco, im östlichen

Teil der Stadt, wurde auch zu einem Hotel umgearbeitet. Das «Hotel Luna»

existiert noch heute. Man sagt, dass das Kloster von S. Francesco gegründet

wurde. Das erlesenste architektonische Element ist das bis ins 13.

Jahrhundert zurückgehende Kloster. Nur dort kann der Reisende vergessen,

ein Tourist zu sein. Das ist der wichtigste Zauber der Kloster-Hotels von

Amalfi.

Der Tourismus der Amalfi-Küste

In der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts entwickelte sich eine große

Bewegung von Personen, die Reisen zur Entspannung unternahmen. Was

Page 117: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

117

die Bewegung nährte, waren die nördlichen Staaten Europas. Im nördlichen

Europa hatte die Industrielle Revolution eine Wertschöpfung geführt. Die

Zone mit einer niedrigen industriellen Entwicklung waren Genießer. Sie

hatten verschiedene Arten von Ressourcen wie das milde Klima sowie die

landschaftlichen und historischen Sehenswürdigkeiten. Der Tourismus war

endlich geboren. In wenigen Jahren stieg das beherbergungsbetriebliche

Potenzial und der Optimismus vergrößerte sich wegen der zunehmenden

internationalen Anfragen. Leider wandelte sich der Tourismus in den

60er-Jahren des 20. Jahrhunderts: riesige Autokolonnen und Autobusse auf

der Straße von Ferdinand II. Die Straße ist noch heute der einzige

Handelsweg. Die Amalfi-Küste hat dem Massenansturm der Touristen nicht

standgehalten. Das neue Fremdenverkehrsgewerbe folgt der Logik des

Kapitalismus: größere Zahlen und wettbewerbsfähige Preise. Das

beschädiget das touristische Image, das sich zwischen Ende des 19.

Jahrhunderts und den Anfängen des 20. Jahrhunderts behauptet hat, auch

wenn die zunehmende Nachfrage negative Auswirkungen scheinbar aufhebt.

Das wichtigste Ziel ist die Aufwertung des Images der Amalfi-Küste. Man

muss vermeiden, dass die wirtschaftlichen Primaten der Amalfi-Küste und

des Südens Italiens nur flüchtige Vorzüge wären. Die touristische

Bewegung hat eine neue Unterteilung aufgestellt: die Regionen, die besucht

werden sollen, sind überfülle Orte. Der Großteil des Gebiets bleibt

außerhalb der wichtigsten touristischen Reisewege. Der Großteil der

Touristen, die nach Amalfi kommen, ist auf der Durchfahrt. Sie erreichen

die «Piazza Flavio Gioia» und bleiben im klimatisierten Bus, um das, was

sie schon kennen, in den Prospekten schnell nachzulesen. Die Touristen, die

es eilig haben, begnügen sich damit, Postkarten und typische Keramik zu

Page 118: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

118

kaufen. Andere Touristen erreichen den Platz des Doms durch die «Porta

della Marina». Sie steigen die Treppen des Doms hinauf und schießen ein

Foto im Vorraum. Danach kann man auf dem Platz am Fuß der Freitreppe

einen guten Cappuccino genießen. Sie haben ihre Schuldigkeit als Touristen

getan. Die wenigen Touristen, die es nicht eilig haben, finden leicht die

versteckten Orte der Stadt: erschütternde Geheimnisse, mit Kalk verputzte

Gassen, gepflegte Terrassen und Weinberge. Wer Glück hat und nicht nur

neugierig, sondern auch nett und respektvoll ist, kann dem arbeitenden

Besitzer einer kleinen bescheidenen Papierfabrik zusehen. Eure Fragen wird

er beantworten.

Der falsche Mythos: der Strand

Der moderne Massentourismus kreiert Mythos. Der Strand ist der

berühmteste. Hotels zeigen oft den richtigen Abstand des Strandes, ob er

aus feinem oder grobem Sand ist. Die Werbefotos von Amalfi zeigen

Liegestühle, Sonnenschirme und schöne Mädchen. Der Strand bietet den

Touristen drei Aspekte: Sonne, Sport und Erotik.

Früher war die Hauptsaison in den Wintermonaten. Man hatte Angst

vor der Sommerhitze und vor der ungesunden Luft im Sommer. Die

Reisenden benutzten einen Sonnenschirm, weil sie keine Sonnenbräune

abbekommen wollten. Die Bauersleute wurden auf dem Feld braun. Auch

Baden wurde als ein Spiel nur für Kinder angesehen. Wer einen ganzen Tag

in der Sonne verbracht hatte, wurde für wahnsinnig gehalten.

Page 119: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

119

Page 120: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

120

FAZIT

Die Konzentration der Küstenwirtschaft nur in der Badedimension hat

Marginalisierungen Aktivitäten und typischen Elemente des Ortes

herausgekommen, die oft aus der heutigen Realität verweist werden. Leider

zielen die öffentliche und privaten Intervention auf der Genehmigung der

Landschaft zu den Standarden des konsumorientierten Tourismus, statt

einer qualifizierten touristischen Entwicklung zu optieren. Der Niedergang

der landschaftlichen Vielfalt der Amalfi-Küste ist eine Konsequenz. Der

Druck der sommerlichen Staus, absolut nicht in Einklang mit der

Morphologie des Gebiets zu bringen, propagiert seine Zerfallseffekte bis ins

Innere. Allarmierende Anzeichen dafür sind Meeresverschmutzung, die

Zerstörung der Schluchten, Wildbäche, die zu abstoßenden

Müllabladeplätze werden, und dramatische Waldfeuer. Es gibt viele

Alternativen zu diesem spontanen Mechanismus der Entwicklung.

Umweltschutz erregt zunehmend das Interesse unter der lokalen

Bevölkerung. Das wäre ein sicherlich wichtiger Punkt, der das Paradies der

Amalfi-Küste zum Teil wiederherstellen könnte.

Page 121: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

121

RINGRAZIAMENTI

Desidero ringraziare in primis la mia famiglia per avermi sempre sostenuto,

i miei amici e i miei colleghi per il loro aiuto nella realizzazione della tesi, il

Centro di Cultura e Storia Amalfitana, in particolare Giuseppe Gargano per

avermi dato accesso alle fonti letterarie della Biblioteca cittadina.

Page 122: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

122

Page 123: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

123

BIBLIOGRAFIA

AA.VV., Alla ricerca del sud, tre secoli di viaggi ad Amalfi

nell'immaginario europeo, a cura di D. Richter, Firenze-Maiori 1989.

AA.VV., Napoli nei canti dei poeti stranieri, Napoli 1899.

AA.VV., La scoperta del sud. Il Meridione, l'Italia, l'Europa, Testi

raccolti da D. Richter con la collaborazione di E. Kanceff. Centro

Intrauniversitario di Ricerche sul Viaggio in Italia, Geneve 1994.

AA.VV., Territori del Sole: Artisti in viaggio nel Salernitano tra il

XVII e XX secolo, a cura di G. Zampino e M. Bignardi,Ministero per i

Beni Culturali, Sopraintendenza per i Beni Ambientali Architettonici

Artistici e Storici di Salerno e Avellino, Salerno 1994.

AA.VV., Territori del Sole: il viaggio, nuovi itinerari nel Salernitano,

a cura di G. Zampino e M. Bignardi, Ministero per i Beni Culturali,

Sopraintendenza per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e

Storici di Salerno e Avellino, Salerno 1994.

Apicella M., Immagini e memoria. Costa d'Amalfi 1852-1962.

(Capturing Light. Amalfi Coast Photography from 1852 to 1962),

Amalfi 2012.

Assante F., La ricchezza di Amalfi nel Settecento, Napoli 1967.

Assante F., Aspetti della vita economica e sociale della Costiera nel

Settecento, Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana 1983.

Bignardi M., Altri viaggi a sud. Artisti sulle Divine Costiere,Salerno

2002

Bignardi M., Amalfi, nelle Vues d’Italie di Charles Remond, Salerno

1997.

Page 124: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

124

Bignardi M., (a cura di) Ivan Giovanni Zagoruiko, Positano 1995.

Buchner P., Gast auf Ischia. Aus Briefen und Memorien von 500

Jahren, München 1968.

Cassese L., Problemi del turismo nel Salernitano tra il Sette e

l'Ottocento, Salerno 1959.

Cobalto G., Il turismo amalfitano malato di successo, "Rassegna del

Centro di Cultura e Storia Amalfitana" N. S. Anno V XV dell'intera

serie, 10 (1995),pp. 173-184.

De Cunzo M., Viaggiatori letterati, disegnatori e pittori del passato

nella costiera amalfitana, Napoli 1971

de Seta C., l'Italia nello specchio del Gran Tour, in Storia d'Italia,

Annali 5, Torino 1982.

Doria G., Viaggiatori stranieri a Napoli, Prefazione di A. GHIRELLI,

Napoli 1984.

Fliri A., La sirena e il lazzarone. Viaggiatori tedeschi nella Napoli

del Settecento, in La città e l'immaginario, a cura di D. Mazzoleni.

Furchheim F., Bibliographie der Insel Capri und der Sorrentiner

Halbinsel, sowie von Amalfi, Salerno und Paestum, Leipzig II ed.

1916.

Gentile A., Caserta nei ricordi dei viaggiatori stranieri, Napoli 1980.

Imperato G., Vita religiosa nella costa di Amalfi. Monasteri, conventi

e confraternite, Salerno 1981.

Kesel H., Capri, Biographie einer Insel, München II ed. 1982.

Luciani G., Voyageurs français dans le Sud de l’Italie entre 18e et

19e siècles.

Page 125: IL GRAN TOUR E LA SCOPERTA D’AMALFI · Il nome della città di Amalfi è legato ... d'Aragona si innamora perdutamente del suo maggiordomo e lo sposa ... Nonostante la pericolosità

125

Mozzillo A., Viaggiatori stranieri del Sud, Milano 1964. II ed. 1982.

Mozzillo A., La Sirena inquietante. Immagine e mito di Napoli

nell'Europa del Settecento, Napoli 1983.

Natella P., Storia del turismo italiano. La Costiera Amalfitana,

Amalfi 2009.

Parpagliolo L., Italia negli scrittori italiani e stranieri, vol. 3:

Campania, Roma 1930.

Porcaro G., Napoli, il suo mare e il suo porto visti da viaggiatori

illustri, Napoli 1964.

Proto. V., La costa delle sirene. Tra Vietri e Ravello, Amalfi e

Positano 1850-1950, Napoli 1992.

Ricciardi M., La Costa d'Amalfi nella pittura dell'Ottocento, Salerno

1998.

Ricciardi M., Paesaggi stranieri in Campania nell'Ottocento, Salerno

2002.

Richter D. (a cura di), Tra Amalfi e Ravello: viaggio, turismo e

cultura locale, Napoli 1997.

Richter D., Viaggiatori stranieri nel Sud. L'immagine della Costa di

Amalfi nella cultura europea tra mito e realtà, Quaderni del Centro

di Cultura e Storia Amalfitana, 5, 1985.

Richter D., Viaggiatori tedeschi ad Amalfi nei primi dell'Ottocento:

testimonianze e note, in Rassegna del Centro di Cultura e Storia

Amalfitana, II 1982.

Rotili M., Sorrento nell'incisione dell'Ottocento, Napoli 1977.

Zaniboni L., Tedeschi illustri a Napoli, Fasc. I e II, Napoli 1958.