Il Globulo Rosso I
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La solidarietà sta continuando. Per info
rivolgersi al numero 071-220.7026 o alla
email [email protected].
20 euro, su 100. Questo è quello che costi,
quello che vali. Che vali tu, che valiamo
tutti, come ragazzo o ragazza, studente o
studentessa, cittadino o cittadina.Forse,
però, quest’ultima dicitura non ha molto
senso. Può dirsi cittadino chi permette al
proprio stato di prezzarlo 20 euro? Può
dirsi, questo, uno Stato? La verità sul
terremoto dell’Aquila come su diversi
altri degli anni passati è questa. Amaro
parlarne in questo momento di lutto
collettivo, ma è troppo comodo nasconde-
re tutto dietro al dolore. Non si può
pretendere di celare la rabbia quando si
constata che "se parliamo di sollecitazioni
di grado e accelerazione pari a quelle
registrate all'Aquila, il cemento armato,
se fatto a regola d'arte, deve reggere. Non
si discute ". A parlare è Paolo Buzzetti,
presidente dell'Associazione nazionale
costruttori edili (Ance). Non si tratta
quindi nemmeno di norme antisismiche,
ma di semplice qualità del calcestruzzo. Il
quale, per risparmiare, viene impastato
con la sabbia di mare e non di cava. Pecca-
to che la prima sia ricca di impurità e
soprattutto di sale, che col tempo si
mangia l’anima di ferro del cemento
armato. Tutto questo per guadagnare
“fatto 100 il costo della costruzione fino a
50, 60. Chi costruisce a regola d'arte è al
30". Ovviamente, in particolar modo negli
edifici della pubblica amministrazione,
come la casa dello studente, dove sono
morti 21 nostri compagni. Lì i soldi delle
tasse vengono spesi fino all’ultimo cente-
simo, ma non per la nostra sicurezza. Può
dirsi Stato chi permette questo e non
impara mai e dal proprio passato? (senza
andare troppo indietro nel tempo: 31
ottobre 2002, San giuliano di Puglia, 27
bambini morti in una scuola elementare
nda). Proprio in base a questa incapacità
di cambiare del nostro popolo scrivo
queste cose in preda più alla rabbia che
alla speranza. E’ su questo che ci dobbia-
mo interrogare, credo. Questo paese,
questo sistema ha le fondamenta marce e,
soprattutto, impastate col sangue. Basterà
finalmente quello fino a oggi versato, per
trasformarci in Cittadini? E‘ quello che
noi studenti (in primis, ritengo, qui a
medicina, dove abbiamo scelto di avere
vita e morte per colazione, pranzo e cena)
siamo chiamati a chiederci.
STATO ANTISISMICOperchè gli edifici pubblici non reggono?
IL GRIDO DI DOLOREL’emergenza non è ancora finita ma già è iniziato il
rimpallo delle responsabilità tra i vari enti.
L’emergenza è ancora in corso. Già c’è chi pensa
alla ricostruzione. L’Aquila 1, L’Aquila 2,
L’Aquila 3.
Il nostro pensiero, da studenti, non è potuto non
correre ai nostri compagni rimasti sotto le macerie.
Agli innumerevoli appelli per il diritto alla casa. In
tutta Italia gli studenti spesso vivono in abitazioni
fatiscenti, costretti assieme alle famiglie da canoni
tutt’altro che equi ad accettare case in condizioni
fatiscenti, prive di manutenzione ordinaria e straor-
dinaria. Neanche l’edilizia pubblica si salva.
Quello dell’Aquila era uno studentato recente ma
in Italia molti studentati, che ospitano centinaia di
studenti, sono ricavati da palazzi storici e quindi
ancora meno sicuri.
Di chi è la colpa? Delle Regioni? Dei costruttori?
Della cronica mancanza di fondi? Dei tagli? A
questo punto, di fronte alle giovani vite spezzate di
studenti come me che scrivo e come voi che
leggete, le leggi passano in secondo piano. Passano
in secondo piano i nostri appelli quotidiani per il
diritto alla casa.. Al diavolo Berlusconi e le
battaglie politiche! Al diavolo i Ministri
dell’Università! Quando uno studentato certificato
antisismico lascia sul campo decine di vittime tra i
19 e i 25 anni, sono i nomi di quei ragazzi che
testimoniano il fallimento dello stato e divengono
legge.
Continueremo a lottare per voi.
Costituzione della Repubblica
Art. 34 abrogato
I capaci e meritevoli....
Art. 34-bis
Tonino Colonna 20 Informatica, Ilaria Piacentino
20 Economia, Davide Centofanti 20 Ingegneria,
Gabriele Di Silvestre 19 Architettura, Luciana
Capuano 19 Medicina, Maria Urbano 20 Ing,
Sono passate due settimana dall’alba di quel
maledetto Lunedì 6 Aprile. Il terremoto
dell’Aquila, ancora agita i nostri incubi e ci
tiene svegli la notte. Il Gulliver si è attivato
per portare solidarietà attiva agli sfollati. In
collaborazione con la Protezione Civile, la
Croce Rossa, la Regione Marche e gli Enti
Regionali per il Diritto allo Studio, l’impresa
di trovare immediatamente posti letto per gli
sfollati è riuscita in maniera clamorosa. Tutti
gl’enti contattati hanno risposto positiva-
mente, le quote di singoli studenti che offro-
no posti letto a colleghi aquilani è sorpren-
dente. Siamo ormai a quota 400 i posti letto
trovati e consegnati nelle mani della Prote-
zione Civile che li smista ai cittadini
bisognosi. Un applauso da questo foglio
vuole arrivare a tutti gli studenti che hanno
collaborato, mettendo a disposizione anche
appartamenti “sfitti” di proprietà e seconde
abitazioni.
La solidarietà e l’impegno dell’ACU GULLIVER
Flavia Spagnoli 20 Veterinaria, Lunari Luca 20 Ing,
Alice Dal Brollo 20 Criminologia, Alessio Di
Pasquale 20 Ing, Marco Alviani 20 Psicologia,
Carmen Romano 20 Eco, Martina Salcuni 21 , Enza
Terzini 21 Biologia, Martina Di Battista 21 Ing,
Maurizio Natale 22 Ing, Hussein Hamade 21 Med,
Angela Pia Cruciano 21 Ing, Sara De Vecchis 21
P.coPedagogia, Daniela Bortoletti 22 Ing, Carmelina
Iovine 22 P.logia, Genny Antonini 22 S.Inf, Alessia
Di Pasquale 23 Fisioterapia, Nicola Bianchi 22
Biotecnologie, Francesca Olivieri 23 Giurisprudenza,
Giulia Carnevale 23 Arch, Ivana Lannutti 23 Ing,
Matteo Vannucci 23 Filologia Classica, Lorenzo Cini
23 F.terapia, Alessandra Cora 23 Giur., Sara
Persichitti 23 S.Inf, Valentina Orlandi 23 Scienze
della Formazione, Andrea Puliti 23 Ing., Armando
Cristiani 23 Fisica, Rossella Ranalletta 24 Ing.,
Francesca Marchione 25, Alessio Di Simone 24 Inf.,
Giustino Romano 24 Ing., Elvio Romano 24, Giusy
Antonini 24 Biotec., Serena Scipione 24 Med.,
Federica Moscardelli 24 Med., Ilaria Rambaldi 25
Ing., Roberta Zavarella 25 Ing, Fiorenza Elpidio 26,
Danilo Ciolli 25 Fisio., Vittorio Tagliente 25 Ing.,
Dario Ciuffini 26 Mediazione Linguistica, Benedetta
Pezzopane 27 Ritrattistica, Arianna Pacini 27 Psico.,
Paolo Verzili 27 Ing., Antonella Cora 27 Giur.,
Michele Strazzella 27 Ing., Vassilis Koufolias 28
Ing., Claudia Carosi 30 Giur., Raffaele Troiani 34
Ingegneria.
Alle loro famiglie e a quelle dei tanti che non sono
presenti in questo elenco va il nostro cordoglio.
Quella terribile notte.Ero rientrato a casa da un ora e mezza circa, una pausa davanti al televideo.
Poi al letto, scosse da 3.9 e da 3.5, meglio mettersi a letto in tuta, casomai toccasse uscire dall'immobile. entrambi i cellulari a
caricare. Nel letto, come spesso accade, decido di leggere, ancora oggi non riesco a ricordare cosa, ho dunque gli occhiali sul
volto. Leggo e mentre leggo arriva la terribile scossa. E’ chiaro subito che è forte, piu forte delle altre, d'istinto mi rannicchio di
lato e mi copro la testa con le braccia. Non finisce, cominciano a crollare libri, armadi, salta la luce, si sente un rumore assor-
dante, mia madre urla. Mi alzo, cerco il telefono caduto, lo prendo e prendo anche l'altro. Vado dai miei, parte la seconda fase
della scossa, la casa balla, sembra comincia a cedere. riesco a far alzare i miei pietrificati, accompagno mia madre sotto l'andro-
ne della porta. Mio padre ritarda, la scossa si ferma, prendo la maglia e le scarpe, il faro. Faccio scendere i miei, li seguo e
faccio luce, faccio scendere l'ultimo della scala rimasto. Siamo fuori, è terrore, il palazzo è fortemente lesionato, penso che il
centro sia venuto giù. Penso che il quarteire tra S.Pietro, S.Silvestro, Via Garibaldi, Via Roma sia crollato per intero. Tiro fuori le
macchine, lascio i miei con la macchina e gli dico di rimanere li, vado verso il centro.
Incredibilmente alla prima telefonata rispondono: Mauro, Paola, Alessio e la sua famiglia sono in piazza (S.Silvestro, ma io
capisco Duomo). Le case crollate. Proseguo, davanti all'anas la prima casa venuta giù completamente. E' chiaro, ci saranno
morti in città, molti morti. salgo Via XX Settembre e si mostra la devastazione, è come una beirut sotto le bombe. Passo davanti
alla casa dello studente, mi manca l'aria. Proseguo, crolli ovunque, macerie ovunque. Fermo la macchina di fronte alla redazio-
ne del Centro, sul marciapiede sopra P.le Paoli. Scendo. Urla ovunque. Da P.le Paoli sale solo fumo e polvere. Riscendo Via XX
Settembre. Una ragazza piangendo davanti al Girasole urla di andare a salvare la sorella, non capisco, mi faccio indicare, li in
fondo c'è casa di Elvio in macerie, solo macerie. le prometto che vado a cercare aiuto. scendo ancora, davanti la sala studio,
Chiara mi ferma e invoca di salvare la compagna di casa. E’ incastrata, non ricordo se sotto dei mobili. Mi indica casa, alzo lo
sguardo e vedo il palazzo su Via dell'Orto Agrario spezzato a metà. crollato a metà. Mi fermo sotto la casa dello studente. C’è un
ragazzo al 4 piano, sulla finestra con cui cerco di parlare, mi dice dove sono gli altri ragazzi dentro, provo a capire. Altri ragazzi
sono scesi. C’è un ragazzo che tira macerie contro la vetrata degli uffici, forse vuole provare ad entrare o ad aprire vie di fuga.
Risalgo e corro a cercare i vigili. i primi che trovo, il telefono è a questo punto inutilizzabile, mi spiegano, che da ovunque
richiedono aiuto, ovunque chiedono soccorsi. Riesco a contattare Tino, mi dice che ai gesuiti tutto ok. Capisco che non hanno la
percezione della tragedia perchè mi dice che solo una ragazza si è ferita perchè è scesa scalza. Non so come dire che Via XX
Settembre è un campo di guerra. rivado dai vigili, all'unico povero mezzo su Via XX Settembre, gli spiego che in questa zona è un
disastro totale. Che è quella con i crolli maggiori. Provano a fare quello che possono. Vanno verso la casa di Elvio. Poi scende la
macchina con la scala verso la casa dello studente, chiara ha ancora la coinquilina dentro e implora aiuto. Cominciano a
scendere i ragazzi rimasti dentro, presi con la scala. Mentre proseguono i lavori risalgo, incontro Paola e Daniela, gli dico di
andare via, Paola chiede di Fabio, gli dico che sarei andato su io. Lei va con Juri. Incontro Emanuele che chiede dov'è casa di
Fabio, non riesco a spiegarglielo. Gli dico che salgo. Salgo. Ritiro i soldi al bancomat, serviranno e finiranno le liquidità. Vado
dietro S.Giusta, passo per i vicoli, molti crolli ma i palazzi in piedi. Non so bene quale è l'interno ma non c'è piu nessuno in
quella via. Vado verso la piazza. E’ un continuo di scosse e cadono le macerie davanti, dietro e ai miei lati. Corro riportandomi
sul corso. vado verso la piazza. entro in piazza, cerco con gli occhi tutti e registro chi c'è. Vedo Marino e Giorgio, vedo Fabio ed
Elvezio, dico a Fabio che Paola sta bene e di contattare Juri. E’ evidente che anche in piazza, dove tutti vengono dai crolli del
centro, non hanno la percezione di ciò che c'è a via XX Settembre, dico a tutti che li è macerie macerie macerie e della casa dello
studente. Vado sul corso incontro Francesca, Piazza Palazzo, Graziano e altri, Gesuiti, entro dentro, non c'è nessuno, riscendo
da Via Sallustio e risalgo via XX Settembre, c'è una anziana che ha preso una macchina senza avere patente, ha sbattuto contro
un albero, la faccio scendere e gli dico di rimanere sul marciapiede, sposto la macchina della signora sul marciapiede, via XX
Settembre è un inferno. Macchine in fuga macerie, vigili, ambulanze. Alla casa dello studente la scala va via, non possono
entrare, devono aspettare macchine da fuori per proseguire dentro. Piergiorgio è dentro e parla. Giancarlo lo sprona. Gli
diciamo di attendere che li tireranno fuori. Cerchiamo di capire chi è dentro. Francesco, Angela, Davide, Alessio, e ancora altri.
Non riesco a capire se Carmela è dentro. Ci avevo parlato in bacheca due ore prima della scossa. Chiedeva se l'università era
chiusa o aperta, per questo penso sia dentro. L'amica di Chiara l'hanno tirata fuori. Vado verso casa di Elvio. La sorella di
quella ragazza è li, sempre li. Si scava a mano. A mano! Cominciano ad arrivare i compagni a scavare a mano. Sotto c'è un altro
palazzo crollato, sopra una voragine con una macchina dentro. Scendo in fondo verso Campo di Fossa e giù verso le villette
liberty. Altri crolli totali. casa di Noemi. è una tragedia senza fine. riesco a sentire Mauro che mi fa l'elenco dei ragazzi trovati,
che hanno risposto etc.... aggiorno con quelli che so io, che ho ricevuto e che ho incontrato. Mancano ancora alcuni. Manca
sempre Elvio e la sua casa è solo macerie. E’ giorno ed arrivano le squadre. Scavano in Via XX Settembre, scavano in via Campo
di Fossa, Sant'Andrea, Piazzale Paoli, arrivano i volontari. C’è Lara che chiede di Roberta. Vedo il padre tra i volontari. nel
frattempo ero riuscito a sentre mia sorella che era riuscita a sentire mio fratello. Penso ai miei, sono senza telefono, non avranno
notizie di nessuno. Sento Civita, sono salvi. Zia ha preso nonna. Decido di passare per casa. Giro dalla Mausonia, arrivo a casa.
i miei sono li. Tutto bene. Salgo a casa, prendo i caricabatterie, ormai i telefoni sono tutti scarichi. E prendo la borsetta con
chiavi varie e eepc. Arrivano notizie sui compagni sparsi. B. ha i cugini in un palazzo crollato dietro Via XX Settembre, ho
difficoltà a dirgli che il palazzo che mi indica è solo macerie. Hanno tirato fuori alcuni vivi, anche Piergiorgio. Torno in centro.
Fino alle 12 sono li, tra Elvio e la casa dello studente, poi risalgo il corso. Vado a Via del Gatto. La sede è intatta. Entro, ricarico
un po’ i telefoni. Vado al bagno. Controllo la sede pezzo pezzo. Solo i tramezzi sono lesionati. Anche i soppalchi hanno retto bene.
Sempre di piu è chiaro che il terremoto ha bombardato dalla villa lungo il Colle dell'Aquila, dalla valle dell'Aterno lungo il colle
e poi finito il colle ha colpito anche S. Barbare e Pettino. L'altro lato, Valle Pretara, S. Francesco Torrione, S. Giacomo, sembra
intatto, del tutto intatto.
Pubblichiamo una testimonianza, la scossa, la paura, la ricerca di amici e parenti, i soccorsi che non arrivano, l’alba.