IL GIOCO DEGLI SCACCHI - Altervista · Il laboratorio sul gioco degli scacchi ha inoltre sfatato un...
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IL GIOCO DEGLI SCACCHI
La voce degli studenti
ANALISI QUALI-QUANTITATIVA DEL QUESTIONARIO STUDENTE
(Scuola primaria)
Progetto “DOPO LA CAMPANELLA” Iniziative di prevenzione e di contrasto della dispersione scolastica ai sensi del D.M. 7 febbraio 2014 e del DDG 7 febbraio 2014
1. Il laboratorio sul gioco degli Scacchi Il laboratorio sul gioco degli scacchi ha previsto l’utilizzo degli scacchi come strumento pedagogico, utile al miglioramento delle capacità di apprendimento degli alunni e formativo della loro personalità. Sono numerose le ricerche in ambito internazionale che testimoniano l’efficacia della pratica scacchistica in ambito scolastico come “strumento” di potenziamento cognitivo, oltre che per la sua componente educativa, se utilizzato con sufficiente continuità e con il fattivo coinvolgimento degli insegnanti. Gli alunni della scuola primaria che hanno partecipato al laboratorio sul gioco degli scacchi, come riportato nelle loro descrizioni e considerazioni qui oggetto di analisi, non hanno soltanto appreso regole e strategie del gioco degli scacchi, ma hanno anche compreso l’importanza e la ricaduta di tali regole e strategie nell’apprendimento “delle altre materie”. Il laboratorio sul gioco degli scacchi ha inoltre sfatato un mito. Come riportato da esperti nel campo, ancora oggi molti si spaventano alla sola parola “scacchi” e pensano, a torto, che sia un gioco per iniziati, per una certa categoria di persone che abbia tempo disponibile, mentre altri, sempre a torto, lo credono un gioco difficile, misterioso, incomprensibile. Nulla di più sbagliato. Gli stessi alunni della scuola primaria che hanno partecipato al laboratorio dimostrano come il gioco degli scacchi sia un gioco affascinante, un magnifico gioco, che non conosce distinzioni di età. Nelle descrizioni e considerazioni scritte dagli alunni di scuola primaria sono riportati i principali termini scacchistici, le strategie e le diverse tattiche di gioco. Gli alunni hanno non soltanto sottolineato gli aspetti più tecnici del gioco, ma hanno anche dimostrato quanto le logiche che sottendono questo gioco possano essere utili ed efficaci se applicate in altri ambiti disciplinari e quanto, questo gioco, possa coinvolgere e appassionare le famiglie, che diventano “avversari” per “partite affascinanti e avvincenti”. Una grande percentuale di alunni ha ‘portato’ quanto appreso nelle proprie case, giocando con zie, genitori, nonni, fratelli o sorelle. Tutti gli alunni concordano sull’importanza del gioco degli scacchi a scuola e, tutti, sono favorevoli e auspicano che il gioco degli scacchi divenga, “un giorno”, materia curricolare.
2. Premessa metodologica Gli obiettivi della presente analisi quanti-qualitativa intendono rispondere all’esigenza di presentare, documentare e promuovere il lavoro prodotto da insegnanti e alunni nell’ambito dell’attività laboratoriale sul gioco degli scacchi. In particolare, tale documento vuole mettere in evidenza, attraverso l’analisi dei dati raccolti per mezzo dello strumento di rilevazione somministrato, i punti centrali riguardo i risultati prodotti dalla stessa attività “Gioco degli scacchi”. Si è deciso pertanto di impostare l’analisi dei dati raccolti (descrizioni e riflessioni degli alunni che hanno partecipato al laboratorio sul gioco degli scacchi) attraverso la rilevazione degli elementi e/o tematiche prevalenti che hanno caratterizzato l’attività svolta. 3. Presentazione dello strumento di rilevazione Lo strumento di rilevazione somministrato agli studenti della scuola secondaria di I grado che hanno preso parte alle attività di laboratorio sul gioco degli scacchi, mira alla raccolta di informazioni circa l’attività svolta.
Lo strumento chiede agli studenti di “fermare sulla carta” le loro impressioni, i punti di forza e/o gli eventuali aspetti negativi dell’esperienza vissuta insieme ai docenti che hanno realizzato l’attività “Gioco degli scacchi”. In particolare, lo strumento mira ad individuare la ricaduta in termini di apprendimento e di approccio allo studio da parte degli alunni, a distanza di cinque mesi dall’esperienza vissuta. Gli studenti che hanno compilato lo strumento di rilevazione sono tutti alunni delle classi della scuola primaria. Il presente Rapporto presenta i risultati dei questionari somministrati agli alunni della scuola primaria che hanno partecipato al laboratorio sul gioco degli scacchi. L’analisi dei dati raccolti prende le mosse da un campione di 100 alunni appartenenti a differenti classi di scuola. Le sezioni coinvolte sono: IV C; IV B; IIIA; IIIB; IIIC; VC. 4. Analisi quali-quantitativa L’analisi qualitativa ha permesso di individuare le tematiche prevalenti segnalate dagli studenti attraverso la compilazione dello strumento di rilevazione. L’analisi quantitativa ha restituito il quadro relativo alla frequenza di ciascuna tematica prevalente. Data la varietà degli elementi evidenziati dagli alunni e caratterizzanti l’esperienza vissuta, si è potuto suddividere tali elementi in tre macro-aree: 1) Qualità che il gioco degli scacchi sviluppa ; 2) Qualità che il gioco degli scacchi richiede; 3) Stati d’animo che il gioco degli scacchi trasmette. Per ragioni di chiarezza di analisi si è deciso di raggruppare i vari elementi in ciascuna delle macro-aree sopra indicate. E’ da specificare, tuttavia, la natura trasversale di alcuni elementi alle differenti macro-aree individuate. Tale caratteristica sarà oggetto della descrizione più qualitativa che segue nelle successive pagine. Prima di passare alla lettura qualitativa degli elementi rilevati, procediamo con la presentazione di tali elementi, nonché con una loro distribuzione sulle occorrenze registrate. Si riportano di seguito, nello specifico, gli elementi appartenenti a ciascuna macro-area:
Fig. 1. Elementi prevalenti appartenenti alla prima macro-area (Qualità che il gioco degli scacchi sviluppa)
Fig. 2. Elementi prevalenti appartenenti alla seconda macro-area (Qualità che il gioco degli scacchi richiede)
Fig. 3. Elementi prevalenti appartenenti alla terza macro-area (Stati d’animo che il gioco trasmette)
Vediamo ora, nello specifico, la distribuzione percentuale degli elementi sopra riportati appartenenti a ciascuna macro-area, ossia: quante volte ciascun elemento ricorre nella totalità delle descrizioni compilate dagli alunni. Fig. 4. Distribuzione percentuale degli elementi prevalenti appartenenti alla prima macro-area (Qualità che il gioco degli scacchi sviluppa)
19%
14%
9%
12%
17%
7%
7%
13% 2%
Ragionamento
Concentrazione
Disciplina
Riflessione
Intelligenza
Creatività
Apertura mentale
Pensiero
Sicurezza
Come si può rilevare dalla lettura dei dati riportati in figura 4, la più alta percentuale degli studenti ritiene che il gioco degli scacchi sviluppi “ragionamento” (19%) e “intelligenza” (17%). Come vedremo nel corso dell’analisi più qualitativa dei dati, gli elementi prevalenti “intelligenza” e “ragionamento” tornano continuamento laddove correlati all’efficacia che il gioco degli scacchi ha sullo studio delle altre materie scolastiche, in particolare nella matematica. Gli altri elementi prevalenti in figura 4, seppure registrano una percentuale inferiore ai due elementi sopra scritti, sono allo stesso modo importanti e, anche questi, hanno una forte ricaduta sull’apprendimento e sullo studio. La “concentrazione”, per esempio, è uno degli elementi fondanti del saper ascoltare in classe e dello studiare. Allo stesso modo la “disciplina”, con un forte richiamo all’ “attenzione”, è un elemento base, come sottolineato dagli alunni, per la risoluzione di problemi in matematica. Fig. 5. Distribuzione percentuale degli elementi prevalenti appartenenti alla seconda macro-area (Qualità che il gioco degli scacchi richiede)
L’elemento che ricorre più volte, tra i dati riportati in figura 5, è, come a sottolineare quanto detto sopra, quello dell’ “attenzione” (19%). Il gioco degli scacchi, come evidenziato dagli studenti, richiede grande attenzione nell’applicazione di ogni strategia o tattica di gioco. La distrazione non è ammessa. Il “silenzio” (13%), altra qualità che il gioco degli scacchi richiede, è uno degli elementi che, a sua volta, rinforza la capacità di concentrazione e permette al giocatore di seguire la “logica” (10%) del gioco. Da sottolineare “onestà” (5%) e “rispetto delle regole” (11%), elementi imprescindibili del buon giocatore. Nel gioco degli scacchi, così come in altri giochi, “non si può barare”.
13%
6%
10%
19%
12%
11%
8%
5%
10%
6%
Silenzio
Pazienza
Logica
Attenzione
Tattica
Rispetto delle regole
Impegno
Onestà
Strategia
Tecnica
Fig. 6. Distribuzione percentuale degli elementi prevalenti appartenenti alla terza macro-area (Stati d’animo che il gioco degli scacchi trasmette)
La figura 6 riporta il dato relativo alla distribuzione percentuale di ciò che un alunno “sente” nel corso di una partita a scacchi. Gli stati d’animo sono differenti e cambiano a seconda dell’andamento, nonché del successo o insuccesso, di una determinata partita. Dalle descrizioni degli alunni che hanno partecipato al gioco degli scacchi il sentimento prevalente è quello della “emozione” (17%), a seguire la “felicità” (15%) e l’”entusiasmo” (14%). Tali sentimenti, come vedremo nelle prossime pagine, non accompagnano soltanto la vittoria in una determinata partita, ma segnano l’intero corso di una stessa partita. Giocare a scacchi è un piacere nonché un “divertimento”. Quelli riportati dagli studenti sono tutti sentimenti positivi. Unico elemento negativo è quello del “dispiacere” in seguito ad una sconfitta, ma anche questo diventa positivo laddove spinge la motivazione verso una “rivincita” immediata. Procediamo ora con la lettura dei dati raccolti attraverso una loro analisi qualitativa, suddividendo tale analisi per ciascuna delle macro-aree sopra indicate. Per raggiungere tale obiettivo, nonché per avere una rappresentazione puntuale dell’esperienza vissuta dagli alunni, ‘ascoltiamo la loro voce’.
17%
15%
9%
14%
12%
4%
13%
2% 6%
8% Emozione
Felicità
Tranquillità
Entusiasmo
Tensione
Senso di benessere
Divertimento
Eccitazione
Gioia
Dispiacere
Le descrizioni e le considerazioni riportate dagli alunni in merito all’esperienza
vissuta sono molto ricche di contenuto. Si riporta qui di seguito quanto scritto da un
alunna della classe IV come introduzione all’analisi qualitativa che segue nelle
successive pagine.
4.1. Qualità che il gioco degli scacchi sviluppa
“Gli Scacchi sono il gioco intellettuale per eccellenza. Senza far uso di strumenti casuali
(come i dadi o la roulette), che inquinerebbero la contesa, due intelletti vengono
contrapposti in una situazione così complessa che nessuno dei due può sperare di
comprenderla completamente. Tuttavia, il gioco `e sufficientemente analizzabile, di
modo che ciascuno può sperare di sconfiggere l’altro. Il gioco `e tanto profondo e
sofisticato che ha permesso la nascita di giocatori professionisti e ha sopportato senza
esaurirsi, oltre 200 anni di partite e di studi analitici intensivi. Tali caratteristiche
rendono gli scacchi un’arena privilegiata per i tentativi di meccanizzazione. Se si
potesse sviluppare un giocatore artificiale vincente, si potrebbe affermare di aver
penetrato il nucleo dell’attività intellettuale umana.1”
Dalla lettura dei questionari compilati dagli alunni che hanno partecipato al
laboratorio sul gioco degli scacchi è possibile affermare, con riferimento alla prima
macro-categoria, che tale attività ha permesso loro di sviluppare e stimolare le
1 A.Newell, C. Shaw, H.Simon Chess Playing Programs and the Problem of Complexity, IBM Journal of Research and
Development, Vol. 4, No. 2, pp. 320-335. Reprinted (1963) in Computers and Thought (eds. Edward A. Feigenbaum and Julian Feldman), pp. 39-70, New York, McGraw-Hill, 1958.
abilità di ragionamento e pensiero, sia mediante l’apprendimento del gioco degli
scacchi, che mediante l’applicazione pratica di quanto precedentemente appreso.
Il gioco degli scacchi a scuola permette di affrontare e risolvere situazioni
problematiche, nonché di sviluppare le capacità logiche, la consequenzialità, la
capacità di ragionamento in generale. Schematicamente riportiamo di seguito alcuni
degli obiettivi educativi che fanno generalmente riferimento all’attività in oggetto.
In particolare, il gioco degli scacchi a scuola permette di:
1) sviluppare capacità di analisi, sintesi, approfondimento;
2) rafforzare la memoria in generale, la memoria visiva in particolare, la lucidità, la
capacità di astrazione;
3) sviluppare la creatività, la fantasia, lo spirito d'iniziativa;
4) favorire, con lo sviluppo del linguaggio scacchistico, l'abilità d'argomentazione.
5) stimolare il pensiero organizzato;
6) stimolare lo sviluppo dell'attenzione, della memoria, dell'analisi e della sintesi;
7) stimolare l'autovalutazione, la sana competitività, il rispetto dell'altro.
La concentrazione e l’attenzione sono elementi più volte evidenziati dagli alunni.
«Gli errori, semplici e complessi, son lì aspettando d’essere commessi (Savielly
Tartakower)». Gli scacchi non sono un gioco giusto. Puoi giocare bellissime mosse,
ma se ti distrai, anche a una sola mossa dalla fine, ti può capitare di perdere la
partita. La concentrazione è un elemento fondamentale nella partita di scacchi.
Allo stesso modo è bene prendersi, prima di ogni mossa, il tempo necessario per
pensare:
Come riportato nei migliori manuali sul gioco degli scacchi, pensare e ragionare sono
dei requisiti fondamentali per un giocatore di scacchi. Bisogna sempre ricordarsi che
bisogna ragionare in base ad un numero limitato di mosse, che solo l’esperienza sa
scegliere. Un altro consiglio importante è ragionare anche quando è il turno
dell’avversario. E’ davvero un grande errore restare alla scacchiera senza pensare
quando tocca al nostro avversario muovere.
Per ragionamento non si intende il calcolo. Il ragionamento è tutt’altra cosa.
Ragionare vuol dire comprendere la posizione. Vuol dire fare altri tipi di
considerazione piuttosto che quelli puramente combinativi. Grazie al ragionamento,
potremmo capire cosa si può calcolare e cosa scartare a priori dai nostri calcoli. Gli
alunni dimostrano di aver appreso l’arte del ragionare durante una partita di
scacchi. Di seguito alcune considerazioni degli alunni:
Il ragionamento è, nelle considerazioni di alcuni studenti, la strategia chiave per la
vittoria:
Per alcuni alunni il gioco degli scacchi permette di “aprire la mente”:
Per i motivi sopra esposti, nonché per altre ragioni che di seguito espliciteremo,
l’Unione europea invita gli Stati membri ad introdurre il gioco degli scacchi a scuola.
Recentemente, in una direttiva, il Parlamento Europeo ha posto l’accento sul valore
socio-psico-educativo di questo gioco/sport. Nella specifica direttiva si legge che:
“[…] Il gioco degli scacchi è accessibile ai ragazzi di ogni gruppo sociale, può
contribuire alla coesione sociale e a conseguire obiettivi strategici quali
l’integrazione sociale, la lotta contro la discriminazione, la riduzione del tasso di
criminalità e persino la lotta contro diverse dipendenze. […] Indipendentemente
dall’età dei ragazzi, il gioco degli scacchi può migliorarne la concentrazione, la
pazienza e la perseveranza e può svilupparne il senso di creatività, l’intuito e
la memoria oltre alle capacità analitiche e decisionali; considerando che gli scacchi
insegnano inoltre determinazione, motivazione e spirito sportivo”. Sono tutti
elementi, quelli esplicitati nella Direttiva dell’Unione europea, che ritroviamo nelle
stesse considerazioni espresse dagli alunni.
Il ragionamento che sottende l’attività pratica del gioco degli scacchi, come
testimoniato dagli stessi alunni, ha una ricaduta positiva anche nello studio delle
materie scolastiche. In particolare il binomio ragionamento-concentrazione sembra
prevalere rispetto a tale chiave interpretativa e ricaduta pratica. Di seguito alcuni dei
passi scritti dagli alunni:
La matematica è la disciplina scolastica che più di tutte sembra giovare di una
positiva ricaduta in termini di studio e applicazione. A tal proposito, numerose sono
le ricerche che documentano la relazione tra matematica e scacchi. Il gioco degli
scacchi può essere efficacemente utilizzato per l’introduzione di concetti logici e
matematici di diversa natura. G.H. Hardy ha scritto nella sua ‘Apologia di un
matematico’: «Ogni paese civile conta innumerevoli giocatori di scacchi (in Russia
quasi tutte le persone colte giocano a scacchi), che sanno apprezzare la 'bellezza' del
gioco o di un problema. Ebbene, un problema di scacchi non è altro che un esercizio
di matematica pura (una partita non lo è del tutto, perché in essa entrano in gioco
fattori psicologici). Ora, se un problema di scacchi viene definito ‘bello’ è la sua
bellezza matematica che viene esaltata...» (Gli scacchi come strumento per la
didattica della matematica Luca Barzanti e Stefania Fabbri). Alcuni studenti hanno
acquisito anche una maggiore “sicurezza” grazie al ragionamento logico del gioco
degli scacchi.
4.2. Qualità che il gioco degli scacchi richiede
“Attenzione”, “Silenzio” e “Tattica” sono ulteriori elementi, evidenziati dagli alunni,
che il gioco degli scacchi allo stesso tempo favorisce e richiede. Il silenzio torna più
volte nelle descrizioni degli studenti che hanno partecipato al laboratorio sul gioco
degli scacchi.
Il silenzio è indispensabile. Il silenzio favorisce l’attenzione, la concentrazione, il
ragionamento, elementi a loro volta indispensabili per una buona strategia e tattica
di gioco.
“A me piace tutto degli scacchi […], il silenzio che c’è mentre si gioca […]”:
Una partita di scacchi insegna “ad avere pazienza nell’aspettare la mossa
dell’avversario”:
Eppure, a volte, a scuola ottenere silenzio e attenzione da parte degli studenti,
nell’ordinario svolgimento delle attività didattiche, può essere un impresa titanica.
In questo caso, nel corso di una partita a scacchi, saper stare in silenzio è una qualità
che non solo viene da sé, ma è anche apprezzata dagli studenti. Evidentemente
l’impegno e la concentrazione, nonché il timore di una ‘mossa falsa’, insegna agli
studenti l’importanza dello stare in silenzio. Il valore del silenzio.
Non solo una partita a scacchi richiede silenzio e attenzione, una partita a scacchi
richiede anche la conoscenza e il rispetto di rigide regole. E anche qui gli alunni
dimostrano grande sensibilità verso il “rispetto delle regole” e per il valore dell’
“onestà”.
Gli alunni apprezzano la “spiegazione delle regole”:
La comprensione delle regole, grazie all’aiuto del maestro, permette di diventare
“bravi giocatori”, di comprendere meglio “gli attacchi e le difese”:
La quasi totalità degli alunni hanno riportato nelle loro descrizioni dell’esperienza
vissuta i principali termini scacchistici. Un certo numero di vocaboli e locuzioni sono
resi noti e spiegati dagli alunni, ognuno con il suo preciso significato. A tal proposito,
il termine che ricorre di più è quello dell’Arrocco. Si tratta di una mossa riservata al
Re, che serve per metterlo al sicuro in un angolo della scacchiera e che si può fare
una volta solo nel corso della partita. Si tratta di un movimento combinato e
simultaneo di Re e Torre. Molte sono le strategie di gioco descritte e apprezzate,
ognuno sembra avere la sua preferita:
4.3. Stati d’animo che il gioco degli scacchi trasmette
Finora abbiamo visto le qualità che il gioco degli scacchi favorisce e promuove. Ma
cosa si prova nel corso di una partita a scacchi? Quali sono le sensazioni e gli stati
d’animo provate dagli alunni che hanno vissuto l’esperienza del laboratorio sul gioco
degli scacchi?
“Emozione”, “felicità” ed “entusiasmo” sono le sensazioni e gli stati d’animo
prevalenti.
A giocare a scacchi si apprende divertendosi:
Una partita a scacchi, secondo quanto riportato dagli alunni, è allo stesso tempo
esercizio mentale e divertimento. Gli è riconosciuta, infatti, una dignità formativa ed
educativa.
In alcuni paesi il gioco degli scacchi è già materia scolastica obbligatoria o opzionale.
Così accade per esempio ad Amburgo per le scuole elementari, dove gli scacchi
prendono il posto di un’ora di matematica. Marshall McLuhan diceva «non c’è
apprendimento senza divertimento e non c’è divertimento senza apprendimento».
Sembra esserci proprio questo alla base del grande successo che il laboratorio sul
gioco degli scacchi ha riscosso tra gli alunni di scuola primaria. Di seguito passi delle
loro descrizioni in merito:
Al divertimento si accompagna, a volte, un certo sconforto o “dispiacere” per una
partita persa, la cosa che agli alunni piace ‘un po’ meno’ rispetto a tutte le altre:
Oltre alle emozioni forti, dall’emozione avvertita nel corso di una partita alla felicità
per la vittoria, il gioco di scacchi regala anche una “sensazione di pace e tranquillità”:
4.4. La ricaduta extrascolastica del laboratorio sul gioco degli scacchi
La parola chiave che caratterizza la ricaduta positiva che il laboratorio sul gioco degli
scacchi ha saputo portare al di fuori dell’aula scolastica è “condivisione”. La
condivisone del gioco degli scacchi, con i propri compagni dentro la scuola, ha avuto
una sua prosecuzione dentro le case degli alunni. Alcuni alunni hanno insegnato il
gioco degli scacchi ai propri genitori, ai nonni, alle zie, alla propria tata. “Sono
riuscito a coinvolgere anche il mio papà che conosce il gioco degli scacchi, ho
imparato a passare più tempo con lui”:
,
Le famiglie degli alunni sono state coinvolte dai propri figli nel gioco degli scacchi.
Passare il tempo con la propria famiglia a giocare a scacchi, un momento educativo
e certamente migliore di passare il tempo in famiglia: spengere la TV per una sana
partita a scacchi.
4.5. Un’esperienza didattica da replicare
Da quanto finora scritto emerge con nettezza la ricaduta positiva che il laboratorio
sul gioco degli scacchi ha avuto sotto molteplici punti di vista, da quelli più
strettamente didattico-pedagogici fino a quelli relazionali. L’esperienza del
laboratorio sul gioco degli scacchi è certamente un’esperienza da replicare e da
estendere in tutte le scuole di ogni grado, per i ragazzi di tutte le età. A ribadire
tutto questo con forza è stata la totalità degli alunni che hanno vissuto l’esperienza.
Tutti auspicano che, per i prossimi anni, tale esperienza si possa “ripetere”: