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Geografia Storia
Giappone Storia del Giappone
Nord e Sud del mondo
Placche
Organizzazione
Politica e Scienze
amministrazione Il Giappone energia nucleare
malattia Minamata
Differenze luce-buio
fra Italia e Giappone
Tecnologia Arte
Dieta giapponese arte Giapponese
e Impressionismo
Musica
Strumenti Giapponesi
La sua geografia
Il Giappone Nihon o Nippon ufficialmente Nihon-koku o Nippon-koku è uno Stato insulare dell'Asia orientale
Situato nell'Oceano Pacifico, si trova ad est del Mar del Giappone, Cina, Corea
del Nord, Corea del Sud e Russia; e si snoda dal Mare di Ohotsk nel nord, fino al Mar Cinese orientale e Taiwan nel sud. I caratteri che compongono il nome
del Giappone significano "origine del sole", ed è questo il motivo per cui è spesso identificato come la terra del Sole nascente o il Paese del Sol levante.
Il Giappone è un arcipelago composto di 6852 isole; le 4 isole più grandi sono: Honshu, Hokkaido, Kyushu e Shikoku, che da sole rappresentano circa il 97%
della superficie terrestre del Giappone. Molte isole sono montagne, alcune di origine vulcanica; per esempio, la vetta più alta del Giappone, il Monte Fuji è
un vulcano attivo. Con una popolazione di circa 128 milioni di individui, il Giappone risulta essere la decima nazione più
popolosa al mondo. La Grande Area di Tokyo, che include la città di Tokyo e numerose
prefetture confinanti, è di fatto la più grande area metropolitana del mondo, con oltre 30
milioni di residenti.
Il clima Il clima del Giappone è generalmente temperato ma varia a volte in modo sensibile da nord a sud.
In Giappone è presente una grande varietà di tipi di vegetazione che passa dalla sub artica a quella tropicale. La foresta copre circa il 70% del territorio; il
Giappone, infatti, è al secondo posto come percentuale di verde dopo la Finlandia. Nelle zone di media montagna e in quelle costiere si trovano foreste
temperate, mentre nelle zone montuose sono situate le foreste boreali di
conifere. Tra i 400 e i 1500 metri si trova spesso la brughiera giapponese : un insieme di conifere.
La popolazione Il Giappone ha una popolazione di 127 770 794 di abitanti. Avendo una
superficie di 372.824 km² ha una densità abitativa di circa 343 abitanti/km², di quasi sette volte superiore alla media mondiale.
La popolazione è distribuita in megalopoli, la maggiore delle quali ha il suo
centro nella capitale Tokyo. Quest'ultima ospita 8 535 792 abitanti nella prefettura omonima, ma il tessuto urbano ininterrotto che la collega alle città
circostanti conta più di 30 milioni di abitanti
Le religioni principali sono lo Shintoismo e il Buddismo con il 90,8%; i cristiani
sono una minoranza di 1,2% e le altre religioni con l'8%. Vi sono piccole comunità di musulmani, perlopiù immigrati. La religione in Giappone tende
verso il sincretismo.
Il Giappone è un Paese sviluppato con uno standard di vita molto elevato
(undicesimo a livello mondiale), inoltre i cittadini giapponesi hanno la maggiore aspettativa di vita al mondo e il tasso di mortalità infantile è il terzo più basso.
Nella maggior parte delle scuole giapponesi si indossa una divisa scolastica. Hanno un
obbligo scolastico di 9 anni (le scuole elementari durano 6 anni), il 22% della
popolazione è laureata e, praticamente, non vi sono analfabeti
Cenni di Storia
Ricerche archeologiche indicano che l'arcipelago è abitato dal Paleolitico superiore. La prima menzione scritta sul Giappone inizia con una breve
apparizione in un libro di storia cinese del primo secolo a.C. Influenze provenienti dal mondo esterno seguirono un lungo periodo di isolamento che
ha caratterizzato profondamente la storia del Giappone. Fin dall'adozione dell'attuale Costituzione, il Giappone mantiene una monarchia costituzionale
con un imperatore e un parlamento eletto, la dieta.
Nel XVI secolo commercianti e missionari portoghesi raggiunsero per la prima volta il Giappone, iniziando il periodo Nanban ("barbari meridionali") di attivi
scambi commerciali e culturali tra il Giappone e l'Occidente, introducendo anche la religione Cattolica. Oda Nobunaga conquistò numerosi altri daimyo
utilizzando tecnologie e armi da fuoco europee ed era sul punto di unificare la nazione quando venne assassinato ("Incidente di Honnōji") nel 1582. Toyotomi
Hideyoshi succedette a Nobunaga e unificò la nazione nel 1590. Hideyoshi tentò due volte di invadere la Corea ma venne ogni volta arrestato dalle forze
coreane e della dinastia Ming cinese. In seguito a numerose sconfitte e alla morte di Hideyoshi le truppe giapponesi vennero ritirate nel 1597.
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Il 31 marzo 1854, il commodoro Matthew Perry e le "Navi Nere" della marina degli Stati Uniti forzarono l'apertura del Giappone all'Occidente con la
Convenzione di Kanagawa. La guerra Boshin del 1867-1868 condusse
all'abdicazione dello shogunato e alla restaurazione Meiji instaurando un governo centrato intorno all'imperatore. Il Giappone adottò numerose
istituzioni occidentali, inclusi un sistema legale, un esercito moderno e un sistema parlamentare, quest'ultimo modellato su quello britannico, con Ito
Hirobumi come Primo Ministro nel 1882.
L'era Meiji di riforme trasformò l'Impero del Giappone in una potenza mondiale, che si imbarcò in diversi conflitti militari per aumentare il suo accesso alle
risorse naturali e la sua influenza su Corea e Cina, come la prima guerra cino-giapponese (1894-1895) e la guerra russo-giapponese (1904-1905). Con
quest'ultima per la prima volta una nazione asiatica sconfisse una potenza europea.
L'inizio del XX secolo vide un breve periodo di democrazia, messa in ombra
dalla crescita dell'espansionismo giapponese e della militarizzazione.
La prima guerra mondiale permise al Giappone, che combatté al fianco degli Alleati vittoriosi, di espandere la sua sfera di influenza in Asia e i suoi
possedimenti coloniali nel Pacifico. Nel 1920 il Giappone si unì alla Lega delle Nazioni divenendone un membro del consiglio di sicurezza, ma nel 1933 ne
uscì in seguito alle critiche per l'occupazione della Manciuria del 1931.
Nel 1936 firmò il patto anti-Comintern con la Germania nazista, unendosi
all'Asse nel 1940 (Patto tripartito).
Il Giappone attaccò il resto della Cina, così come molte altre nazioni e isole dell'Asia orientale, iniziando la seconda guerra sino-giapponese (1937-1945).
In risposta alle sue azioni, alcuni Stati occidentali, tra cui principalmente gli Stati Uniti, il Regno Unito e i Paesi Bassi, imposero un embargo delle forniture
di petrolio e altre sanzioni. Il 7 dicembre 1941 l'aviazione giapponese, senza dichiarazioni di guerra, attaccò la base navale statunitense ancorata a Pearl
Harbor nelle Hawaii e la distrusse in gran parte . Quest'azione fece entrare nella seconda guerra mondiale gli Stati Uniti, che quattro giorni dopo
ricevettero la dichiarazione di guerra dalla Germania nazista.
Fungo
nucleare su Nagasaki, 9 agosto 1945.
Con progressione costante le forze giapponesi furono respinte o distrutte. Man
mano che gli Stati Uniti si portavano sempre più vicini al Giappone furono in grado di usare efficacemente i bombardamenti. I bombardamenti strategici di
città come Tokyo e Osaka culminarono con il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. Questi attacchi uccisero diverse centinaia di migliaia di
giapponesi e portarono al termine della guerra. A seguito di ciò, il 2 settembre 1945 il Giappone accettò una resa incondizionata.
La guerra costò al Giappone milioni di vite e distrusse la maggior parte della
struttura industriale e infrastrutturale. Nel 1947 il Giappone adottò una nuova costituzione pacifista, cercando la cooperazione internazionale, enfatizzando i
diritti umani e le pratiche democratiche. L'occupazione statunitense durò ufficialmente fino al 1952; nel 1956 il Giappone divenne membro delle Nazioni
Unite. Grazie a un programma di sviluppo industriale aggressivo e con l'assistenza degli Stati Uniti, l'economia giapponese crebbe rapidamente fino a
diventare la seconda più grande economia del mondo. Questa crescita si arrestò negli anni novanta, quando soffrì una grave recessione. A partire dal
2001 il Giappone ha ripreso a crescere economicamente ed ha anche riacquistato prestigio militare, affiancando gli USA nella guerra al terrorismo.
Il Giappone, potenza industriale
Oggi il Giappone è la seconda potenza economica dell’Asia, e la terza al mondo
dopo Stati Uniti e Cina.Attualmente è un Paese postindustriale, in cui due terzi del reddito provengono dal terziario (banche, assicurazioni, settore
immobiliare, commercio, trasporti, comunicazione, costruzioni, intrattenimento).
L’industria è tra le più imponenti ed avanzate al mondo, ed è dominata da due settori chiave, la produzione di automobili e l’elettronica di consumo.
Nel Paese si trovano sia grandi multinazionali (Toyota, Honda, Sony,
Panasonic, Toshiba, Sharp, Canon, Nintendo, Bridgestone) sia piccole e medie aziende. Inoltre hanno sede alcune delle maggiori banche mondiali, e la Borsa
di Tokyo, seconda al mondo per capitalizzazione. Più limitato è il ruolo dell'agricoltura (riso, té, patate, ortaggi) e dell'allevamento, mentre la pesca
locale è seconda al mondo dopo quella della Cina.
Costituzione
Il Giappone è una monarchia costituzionale ereditaria dal 1889. La costituzione
del 3 novembre 1946 ha tolto all'imperatore ogni attributo divino. Egli è solo il simbolo dello Stato e dell'unità del popolo.
Il potere legislativo è attribuito a una dieta, formata da due camere: la camera bassa o dei rappresentanti, costituita da 500 membri e la camera alta
o dei consiglieri, composta da 252 membri.
Il potere esecutivo spetta al governo, presieduto dal primo ministro e
responsabile di fronte alla dieta. Il potere giudiziario è esercitato dalla corte suprema e dai tribunali locali.
In data 11 marzo 2011, il Giappone ha subito il terremoto più forte mai registrato nella sua storia che ha sconvolto il nord del paese e provocato uno
tsunami che ha devastato le coste nord-occidentali.
Nord e Sud del mondo La suddivisione del mondo in Nord e Sud, in funzione del suo sviluppo
economico sociale e l'uso di questi termini per una descrizione geopolitica venne usata pubblicamente per la prima volta da Willy Brandt, nel titolo del
rapporto della commissione da lui presieduta sullo sviluppo internazionale , ed oggi fa parte del linguaggio delle Nazioni Unite.
Il sottosviluppo è una condizione di arretratezza sociale ed economica in cui vive la popolazione di un paese rispetto ai paesi con sistemi economici più
avanzati. I paesi poveri sottosviluppati o in via di sviluppo, nelle analisi geopolitiche, erano inizialmente raggruppati nel cosiddetto Terzo mondo,
contrapposto al Primo mondo, i paesi industrializzati ad economia capitalista, e al Secondo mondo, i paesi a economia pianificata dell’Europa socialista.
Nel 1989, la caduta del Muro di Berlino, determinò la fine del vecchio assetto geopolitico, con la scomparsa del Secondo mondo.
Non essendo più evidente una tripartizione in paesi con situazioni economiche diverse, il termine Terzo mondo cadde in disuso e, per parlare dei paesi poveri
in via di sviluppo, si preferì parlare di Sud del mondo, riferendosi alla
posizione geografica della maggior parte di essi. La linea di confine virtuale che separa queste due regioni del mondo è
chiamata, nel mondo anglosassone "Brandt line" Si considerano come facenti parte del Sud del mondo, tutta l’Africa, l’America
Latina, l’America centrale, l’India, il Sud-est asiatico e molti paesi del medio ed estremo Oriente.
All’interno di tali paesi sono distinguibili due tipi di paesi sottosviluppati: quelli con risorse e quelli senza. I primi hanno materie prime all’interno del proprio
paese, che potrebbero permettere uno sviluppo economico; i secondi, non avendo né capitali, né risorse, hanno minima possibilità di sviluppo autonomo
indipendente. Per avere un quadro più preciso del grado di sviluppo di un paese, nel 1990
l’ONU ha introdotto l’Isu,l'Indice di sviluppo umano, che si ottiene dalla combinazione di tre dati: la speranza di vita alla nascita, il reddito
procapite e il tasso di alfabetizzazione.
Distribuzione delle
ricchezze nel Globo,2008.
Centrali nucleari
La fissione nucleare è una reazione in cui un nucleo di uranio o plutonio si
divide in nuclei più piccoli (con numero atomico minore) emettendo energia. La reazione può essere incontrollata e provocare una terrificante esplosione
(ad esempio nelle bombe esplose a Hiroshima e a Nagasaki ) o controllata (come nelle centrali nucleari) in cui viene regolata l’energia liberata durante la
reazione, senza provocare esplosioni. La fissione nucleare fu ottenuta sperimentalmente per la prima volta dal
gruppo guidato da Enrico Fermi nel 1934 bombardando l'uranio con neutroni opportunamente rallentati con un blocco di paraffina.
Fermi, recatosi a Stoccolma nel 1938 per ritirare il premio Nobel assegnatogli per la fisica, non rientrò in Italia a causa delle leggi razziali (sua moglie era
ebrea) ed emigrò negli Stati Uniti d'America, così come gran parte delle personalità della fisica europea. A Chicago gli fu affidata la direzione della
realizzazione del primo reattore nucleare, Con centrale elettronucleare (o più raramente centrale
nucleotermoelettrica e più comunemente centrale nucleare o atomica), si
intende generalmente una centrale elettrica che, attraverso l'uso di uno o più reattori nucleari, sfrutta il calore prodotto da una reazione di fissione nucleare
a catena autoalimentata e controllata per generare vapore (o gas come l'anidride carbonica) a temperatura e pressione elevate col fine di alimentare
turbine connesse ad alternatori e producendo quindi elettricità.
Il termine potrà essere esteso anche alle eventuali future
centrali a fusione nucleare, che potrebbero impiegare un reattore
a fusione nucleare; tuttavia la ricerca in questo campo è ancora
in una fase sperimentale di impianto (vedi l'apparecchiatura
ITER) e la fusione nucleare
controllata è stata ottenuta in laboratorio solamente per brevi periodi di tempo e con una bassa resa energetica.
La fusione nucleare è quella reazione per cui due nuclei (con numero atomico
basso) si uniscono per formare un nucleo più grande, liberando energia. È la reazione che avviene continuamente nel centro del Sole
In una centrale nucleare a fissione refrigerata ad acqua leggera, come ogni
centrale elettrica basata su un ciclo al vapore, avviene una reazione che libera calore utilizzato per la vaporizzazione dell'acqua e quindi la generazione di
lavoro meccanico. Il principio fisico alla base della generazione del calore in una centrale nucleare a fissione è la fissione nucleare, ovvero la scissione del
nucleo di atomi pesanti quali uranio e plutonio.
Fukushima e le placche tettoniche
Il disastro di Fukushima Dai-ichi è una serie di quattro distinti gravi incidenti nucleari occorsi presso la centrale nucleare omonima a seguito del terremoto
del Tōhoku nel marzo 2011. Agli inizi di maggio la situazione non è ancora stabilizzata completamente, e si verificano aumenti di temperatura in alcuni dei
reattori. A causa del terremoto molti altri impianti nucleari giapponesi sono stati
coinvolti, sia centrali nucleari che impianti del ciclo del combustibile.
Diversamente da quanto si possa credere non è stato il terremoto in sè ad
innescare l'incidente nella centrale quanto piuttosto il maremoto in seguito al sisma con la centrale che è ubicata proprio nei pressi della linea costiera:
l'acqua dell'onda anomala avrebbe infatti messo fuori uso i sistemi elettrici che governano i sistemi di raffreddamento dei reattori della centrale innescando
così la crisi e la successione di eventi occorsi. In particolare l'onda di tsunami che ha colpito l'impianto misurava almeno 14
metri di altezza, dalle tracce riscontrate nel parcheggio che si trova appunto a questa altezza, mentre l'impianto era stato progettato per far fronte al
massimo ad onde di 6,5 metri di altezza. L'incidente nella centrale di Fukushima ha sollevato forti reazioni e polemiche
in tutto il mondo inerenti al prosieguo o meno dell'utilizzo dell'energia nucleare (o dei programmi di sviluppo) in varie nazioni.
Il terremoto di magnitudo 8.9 gradi che ha colpito il Giappone è connesso alla rottura di una faglia importante tra la placca tettonica pacifica e quella
eurasiatica. Non si può escludere che la vastità del fenomeno sismico di oggi possa aver perturbato le altre faglie della regione, sottoposte costantemente a
forti sollecitazioni. Il Giappone si appoggia sull’intersezione di quattro placche tettoniche : la
placca pacifica, quella eurasiatica, quella nordamericana e quella delle Filippine. Una situazione che viene chiamata “punto triplo”.
Il sisma di oggi è legato alla rottura della faglia che separa la placca pacifica da quella eurasiatica.
Nell’immagine, tratta dal sito
Le Figaro.fr, sono raffigurate le tre placche eurasiatica,
delle Filippine e pacifica. In rosso è segnata la faglia dove
venerdì 11 marzo si è prodotta la frattura.
L' Arte giapponese
Il termine arte giapponese copre una vasta gamma di produzioni artistiche
appartenenti a periodi molto diversi tra loro, dalle prime testimonianze di
presenza umana in Giappone, intorno al X millennio a.C., all'età contemporanea.
L'haiku fu creato in Giappone nel XVII secolo, ma deriva dal tanka,
componimento poetico di 17 sillabe che risale già al IV secolo. la numerazione
dei versi dipende dal contenuto dell'haiku, purché sia sempre di 17 sillabe .L'haiku è una poesia dai toni semplici, senza alcun titolo, che elimina fronzoli
lessicali e congiunzioni, traendo la sua forza dalle suggestioni della natura e delle stagioni: per via dell'estrema brevità la composizione richiede una grande
sintesi di pensiero e d'immagine.
La mancanza di nessi evidenti tra i versi lascia spazio ad un vuoto ricco di
suggestioni, quasi come una traccia che sta al lettore completare.
Matsuo Basho
Nel vecchio stagno una rana si tuffa.
Rumore d'acqua.
Ikebana è l'arte giapponese della disposizione dei fiori recisi, anticamente
conosciuta come Kadō .
La traduzione letterale della parola Ikebana è "fiori viventi"a l'arte dei fiori può
essere anche indicata come Kadō, cioè "via dei fiori", intendendo cammino di elevazione spirituale secondo i principi dello Zen.
La musica giapponese comprende molti generi diversi. Molti cantanti
spaziano dalla musica popolare alla musica classica europea La musica giapponese è sempre stata collegata a rituali legati alla cultura, alla letteratura
ed alla danza del paese. La musica per il teatro è un settore molto importante nella tradizione giapponese.
Nō è una forma di teatro sorta in Giappone nel XIV secolo che presuppone
una cultura abbastanza elevata per essere compreso, a differenza del kabuki
che ne rappresenta la sua volgarizzazione. I testi del nō sono costruiti in modo da poter essere interpretati liberamente dallo spettatore, ciò è dovuto in parte
alla peculiarità della lingua che presenta numerosi omofoni. È caratterizzato dalla lentezza, da una grazia spartana e dall'uso di maschere caratteristiche.
Manga è un termine giapponese che indica in Giappone i fumetti in generale,
mentre nel resto del mondo viene usato per indicare "storie a fumetti giapponesi".
Strumenti musicali
In Giappone esistono innumerevoli generi di musica classica come il sho-myo o musica buddista salmodiata e il gagaku genere di musica orchestrale di corte
entrambe risalenti ai periodi Nara (dal 710 al 794 d.C.) e Heian (dal 794 al 1185 d.C.).
Il togaku e il komagaku sono invece musiche originarie della dinastia cinese Tang e della Corea.
Altri generi musivali sono Kagurauta, azumaasobi e yamatouta, che a differenza delle precedenti, sono relative a repertori indigeni.
Esiste una classificazione della musica di quel periodo, infatti possiamo suddividerla in kangen (musica strumentale) e bugaku
(danze accompagnate da gagaku)
Shakuhachi
Indica una classe di strumenti musicali a fiato, tipici del Giappone,
simili tra di loro. Il nome dello shakuhachi deriva da un'abbreviazione dell'espressione isshaku hachi sun (uno shaku e
otto sun) che esprime la lunghezza più comune dello strumento (54.5 cm).
Biwa hoshi, Heike biwa, e mōsō
Il biwa, una sorta di liuto dal manico corto, era suonato da un gruppo di
suonatori itineranti chiamato biwa hōshi, che lo usavano per accompagnarsi durante la narrazione di storie. I biwa hoshi cominciarono ad associarsi fra loro
creando una corporazione detta tōdō nei primi anni del XIII secolo. Questa
associazione ebbe il controllo di gran parte della musica nell'intero Giappone.
Sanshin strumento a corde della famiglia del liuto con una piccola cassa tondeggiante
ricoperta di pelle di serpente ed un manico lungo e sottile, tipico dell'isola di Okinawa; è lo strumento da cui si è sviluppato lo shamisen giapponese.
Shamisen
Lo Shamisen è uno strumento musicale giapponese a tre corde, della famiglia dei liuti, utilizzato per l'accompagnamento durante le rappresentazioni del
teatro Kabuki e Bunraku. Il progenitore dello shamisen era il sangen (o san xian in cinese) e proveniva
dall'Asia Centrale .
Taiko
Taiko è il termine generico giapponese per indicare i tamburi. Ne esistono varie tipologie, e sono usate per suonare una varietà di generi. I tamburi sono
divenuti particolarmente popolari nei recenti anni come elemento centrale di
complessi che eseguono versioni arrangiate di musiche popolari.
Tsuzumi
Lo tsuzumi è un tamburo di piccola taglia: il corpo è di legno ed è molto assottigliato nella sua parte centrale (la forma generale ricorda quella di una
clessidra); le pelli sono tenute in tensione attraverso corde.
Il koto è uno strumento musicale cordofono appartenente alla famiglia della cetra, derivato dal Guzheng cinese. Fu introdotto in Giappone durante il
periodo Nara.
Il suikinkutsu (in giapponese:, letteralmente "koto d'acqua nella cava") è un
tipo di ornamento da giardino e al contempo uno strumento musicale. Consiste in una cavità scavata nella roccia parzialmente riempita d'acqua, con un foro
nella parte superiore, tradizionalmente posta a fianco del chozubaki, un bacino usato per lavarsi le mani durante il
cerimoniale del tè giapponese. L'acqua che trabocca dal chozubachi
gocciola attraverso l'apertura posta a livello del terreno, e cadendo sulla
superficie dell'acqua contenuta nella cavità emette un gradevole suono
simile a quello di un campanello o di un koto, strumento musicale tipico
del Giappone.
La Pittura Nella pittura più che in ogni altra manifestazione artistica, è possibile cogliere
le tendenze generali caratteristiche dell'arte giapponese, volta a elaborare, partendo dai modelli cinesi, formule nazionali. Dal VII al IX sec. la pittura
cinese T'ang fu lentamente assimilata dagli artisti giapponesi. Restano scarse testimonianze, ma di grande importanza, in cui sono individuabili influssi
stilistici anche dell'arte indiana dei Gupta
Nonostante la presenza di modi derivati da altre tradizioni, i paesaggi hanno la dolcezza della campagna giapponese; le eleganti forme sono armoniosamente
colorate e impreziosite da lievi dorature. La raffinatezza di questa pittura esprime il gusto dell'aristocrazia, che domina tutte le epoche e che, sebbene
abbia fatto propria la cultura cinese, non l'irrigidisce in formule prive di originalità. I soggetti furono inoltre ispirati ai romanzi e alle leggende edificanti
.
Derivata al Giappone dalla Cina sin dall' VIIIsec., la xilografia restò a lungo
limitata alla riproduzione di immagini religiose. All'inizio del XVII sec., apparvero i primi romanzi illustrati.
Hokusai la grande onda
Impressionismo
Claude Monet 1899
L' Impressionismo è un movimento artistico (ed in modo speciale pittorico)
nato in Francia nella seconda metà dell'Ottocento e durato fino ai primi anni del Novecento.
Una precisa esperienza di gusto, un momento caratteristico e storicamente definito, identificano questa tendenza nella civiltà artistica moderna.
Gli impressionisti dipingevano all'aperto con il cavalletto portatile, con una
tecnica rapida che permetteva di completare l'opera in poche ore. Essi volevano riprodurre sulla tela le sensazioni e le percezioni visive che il
paesaggio comunicava loro nelle varie ore del giorno e in particolari condizioni di luce, lo studio dal vero del cielo, dell'atmosfera, delle acque, eliminò il lavoro
al chiuso, in atelier, lo studio nel quale venivano completati i quadri più grandi
o eseguiti i ritratti; molti ritratti erano però anche realizzati all'aperto. Lo sfondo, il paesaggio, non è qualcosa di aggiunto, ma avvolge le figure. Oggetti
e persone sono trattati con la stessa pennellata ampia e decisa.
La storia dell'impressionismo nasce ancora prima che si possa parlare di un vero e proprio movimento: nel 1863 Napoleone III inaugurò il Salon des
Refusés, per ospitare quelle opere escluse dal Salon ufficiale. Vi partecipò, tra gli altri, Édouard Manet con Le Déjeuner sur l'herbe, che provocò un notevole
scandalo e che venne definito immorale. Due anni più tardi, lo stesso Manet scandalizzò nuovamente l'opinione pubblica con Olympia.
La prima manifestazione ufficiale della nuova pittura si tenne il 15 aprile 1874, presso lo studio del fotografo Felix Nadar, alla quale parteciparono Claude
Oscar Monet, Edgar Degas, Alfred Sisley, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne,
Camille Pissarro, Felix Bracquemond, Jean-Baptiste Guillaumin e l'unica donna
Berthe Morisot.
Caratteristiche della pittura impressionista erano i contrasti di luci e ombre, i colori forti, vividi, che avrebbero fissato sulla tela le sensazioni del pittore di
fronte alla natura. Il colore stesso era usato in modo rivoluzionario: i toni chiari contrastano con le ombre complementari, gli alberi prendono tinte insolite,
come l'azzurro, il nero viene quasi escluso, preferendo le sfumature del blu più scuro o del marrone. Fondamentale era dipingere en plein air, ovvero al di fuori
delle pareti di uno studio, a contatto con il mondo.
L'Impressionismo si diffuse in Europa (anche grazie alla facilità con cui un'opera poteva essere eseguita, a molti impressionisti non occorreva per
realizzare un dipinto più di 15 minuti, era facile trovare nelle case borghesi dell'epoca diversi quadri): in Italia ebbe uno sviluppo poco particolare, grazie
alle esperienze di Federico Zandomeneghi e Giuseppe De Nittis e dei
Macchiaioli, più vicine, tuttavia, alla tradizione quattrocentesca.
… l’ arte Giapponese e l’ Impressionismo
L'amore degli impressionisti per l'arte giapponese si nota nel ritratto di Zolà
eseguito da Manet nel 1868, in cui sulla parete di fondo si vede appesa una stampa giapponese insieme a Olympia .
Samurai
Il samurai era un militare del Giappone feudale, appartenente ad una delle
due caste aristocratiche giapponesi, quella dei guerrieri. Il nome deriva sicuramente da un verbo, saburau, che significa servire o tenersi a lato e
letteralmente significa colui che serve.. Attualmente il termine viene usato per indicare la nobiltà guerriera.
I samurai costituivano una casta colta, che oltre alle arti marziali, direttamente connesse con la loro professione, praticava arti zen come il cha no yu o lo
shodo. Durante l'era Tokugawa persero gradualmente la loro funzione militare divenendo dei semplici Rōnin che spesso si abbandonavano a saccheggi e
barbarie. Verso la fine del periodo Edo, i samurai erano essenzialmente designati come i burocrati al servizio dello shōgun o di un daimyo, e la loro
spada veniva usata soltanto per scopi cerimoniali, per sottolineare la loro appartenenza di casta.Con il Rinnovamento del tardo XIX secolo la classe dei
samurai fu abolita in favore di un esercito nazionale in stile occidentale. Ciò nonostante il bushidō, rigido codice d'onore dei samurai, è sopravvissuto ed è
ancora, nella società giapponese odierna, un nucleo di principi morali e di
comportamento simile al ruolo svolto dai principi etici religiosi nelle società occidentali attuali.
Il ciliegio
Oggi assunto a simbolo di tutte le arti marziali, venne adottato dai samurai
quale emblema di appartenenza alla propria classe. Nell'iconografia classica del guerriero il ciliegio rappresenta insieme la bellezza e la caducità della vita:
esso, durante la fioritura, mostra uno spettacolo incantevole nel quale il samurai
vedeva riflessa la grandiosità della propria figura avvolta nell'armatura, ma è sufficiente
un improvviso temporale perché tutti i fiori cadano a terra, proprio come il samurai può
cadere per un colpo di spada infertogli dal
nemico. Il guerriero, abituato a pensare alla morte in battaglia non come un fatto negativo
ma come l'unica maniera onorevole di andarsene, rifletté nel fiore di ciliegio questa filosofia.
Shogun era in Giappone, fino al 1868, un grado militare e un titolo storico.
Il grado è equivalente a quello di generale, cioè ufficiale di più alto grado
nell'esercito
Daymio era la carica feudale più importante tra il XII secolo e il XIX secolo in
Giappone. Il termine daymio letteralmente si traduce dal giapponese: "grande nome".
La katana è la spada lunga giapponese. Anche se molti giapponesi usano questa parola per indicare genericamente una spada, il termine katana si riferisce più specificamente ad una spada a lama curva e a taglio singolo di
lunghezza superiore ai 60 centimetri usata dai samurai.
Le discipline tradizionali
Sumo è una disciplina sportiva tradizionale molto antica
Le origini del Sumo non sono certe, ma alcune testimonianze suggeriscono che questa attività possa aver avuto origine in una delle vicine località asiatiche;
due stati che sicuramente influenzarono molto il Sumo giapponese furono Cina e Korea.
Anche se attualmente il Sumo è tipicamente giapponese, si pensa che molti aspetti culturali di questo sport derivino comunque da queste due regioni.
Si può vincere un combattimento in due modi:
Forzando il proprio avversario all'uscita dal cerchio anche solo toccando
l'esterno.
Facendo toccare per terra l'avversario.
Si considera che un lottatore ha toccato terra quando tocca terra con qualsiasi parte del corpo che non siano le piante dei piedi.
Karate ( pronuncia italianizzata in caràte o caratè) è un'arte marziale sviluppata nelle Isole Ryukyu, (oggi Okinawa), in Giappone. Fu sviluppato dai metodi di combattimento indigeni chiamati: te (letteralmente: "mano vuota"?)
e dal kenpo cinese. Prevede la difesa a mani nude, senza l'ausilio di armi.
Kendo è un'arte marziale giapponese, evolutasi come versione sportiva delle tecniche di combattimento con la katana anticamente utilizzate dai samurai.
Kendo significa letteralmente "La via della spada”.
L’ alimentazione in Giappone
Il cibo giapponese è nutriente ma leggero, aromatico, saporito e raffinato,
adatto ad una dieta perfetta, fatta di ingredienti ricchi di antiossidanti che aiutano a mantenere la giovinezza e la linea.
I giapponesi sono conosciuti come la popolazione più longeva del mondo e
questo primato è probabilmente dovuto in parte al tipo di alimentazione seguito.
Quello che in occidente si conosce dell’alimentazione giapponese è soltanto una piccolissima parte, nonostante parole come “sushi” e “sashimi” siano ormai
entrate nel nostro vocabolario, in pochi conoscono la cultura che si nasconde dietro i diversi piatti, e soprattutto le tecniche di preparazione.
sushi
Secondo una regola giapponese i piatti vanno preparati con grande cura e
mangiati lentamente. Le porzioni devono essere molto contenute e la qualità dei cibi eccellente.
Gustare con calma e assaporare tutto piano, con gusto, è un segreto per non invecchiare e incominciare a dimagrire.
Questo sembra essere l’ elisir di lunga vita per i giapponesi.
La dieta giapponese prevede circa il 78% di alimenti vegetali, fra cui frutta,
verdura, alghe e funghi giapponesi. A seguire pesce, riso e pasta di soia.
Associando e combinando questi alimenti, si ottiene un mix ricco di
fitoestrogeni (le donne orientali non soffrono dei disturbi della menopausa), di antiossidanti e di acidi grassi omega3.
Brevi cenni sulla Lingua Giapponese
La lingua giapponese (nihongo) è una lingua parlata in Giappone e in numerose aree di immigrazione giapponese.
Il giapponese, insieme alle Lingue ryukyuane, forma la famiglia linguistica delle Lingue nipponiche. Alcune delle teorie proposte ipotizzano che il giapponese possa avere origini comuni con la lingua ainu (parlata dalla popolazione
indigena Ainu tuttora presente nell'isola di Hokkaido), con le lingue austronesiane oppure con alcune lingue del gruppo uralo-altaicoEvidenti sono
le somiglianze sintattiche con il coreano, da cui differisce tuttavia sul piano
morfologico e lessicale.
Le parti del discorso presenti nella lingua giapponese sono cinque: sostantivo,
verbo, aggettivo, avverbio, particella. Quest'ultima categoria racchiude le definizioni italiane di preposizione, congiunzione e interiezione. I pronomi non
esistono come categoria a sé stante, ma sono trattati secondo i casi come sostantivi o come aggettivi. Gli articoli sono del tutto inesistenti.
Il sostantivo giapponese, nella maggior parte dei casi, non presenta distinzioni
di genere e numero: Sensei significa indistintamente "maestro", "maestra",
"maestri" o "maestre".
Rientrano fra i sostantivi anche i pronomi personali, che presentano numerose forme per ciascuna persona utilizzate a seconda del contesto per esprimere il grado di familiarità fra i parlanti.
Il verbo giapponese presenta una coniugazione che permette di distinguere il modo e il tempo dell'azione (presente o passato), ma non la persona.
Il sistema di scrittura giapponese si basa sui due kana (Hiragana e Katakana), alfabeti sillabici creati — secondo la tradizione — intorno al IX secolo dal
monaco buddhista giapponese Kūkai e sui kanji (caratteri di origine cinese), i sinogrammi.
I primi due alfabeti sono composti ciascuno da 45 sillabe (che comprendono le
vocali) e da una consonante, la N.
Malattia di Minamata
Minamata, una cittadina giapponese situata nell'isola di Kyushu, è diventata tristemente famosa in tutto il mondo negli anni 50 (1956) per una gravissima
malattia (detta appunto malattia di Minamata) che ha colpito molti suoi
abitanti producendo danni permanenti a decine di migliaia di persone e causato centinaia di decessi. Si tratta di una intossicazione da mercurio, dovuta al fatto
che gli abitanti di Minamata si nutrivano abbondantemente con il pesce inquinato, che veniva pescato nella baia su cui si affaccia la città.
Per circa trent’anni (fino al 1966) una industria del luogo ha riversato in questa baia tonnellate di mercurio, elemento che veniva assorbito da molluschi
e crostacei, di cui si nutrivano i pesci successivamente pescati dall’uomo; a ogni passaggio, il pericoloso contaminante si concentrava negli organismi,
raggiungendo infine livelli notevolmente tossici negli esseri umani. Si trattava quindi di un fenomeno di amplificazione biologica1. Il morbo determina
parestesie (cioè alterazioni della sensibilità), perdita della coordinazione motoria, danni alla vista e all’udito, tremori, convulsioni e danni al cervello; è
1 Amplificazione biologica o Magnificazione biologica In una catena
alimentare, fenomeno di progressivo aumento della concentrazione di una sostanza negli organismi al passaggio da un livello al successivo. Si parla
anche di biomagnificazione o bioaccumulo.
spesso letale ed è all’origine di malattie congenite del feto. La cosa più terribile
infatti è che la malattia di Minamata colpisce soprattutto i figli di coloro che
sono rimasti intossicati: numerosi bambini sono nati infatti con malformazioni gravissime (cecità, sordità, ecc.). Ci vollero ben 12 anni per stabilire un legame
fra queste sofferenze e l'inquinamento dovuto ad un’industria chimica, la “Chisso”, durante i quali l'industria negò non solo la sua responsabilità per la
malattia, ma addirittura l'utilizzo del mercurio nei suoi impianti e solo nel 1968
il governo giapponese riconobbe ufficialmente la correlazione tra il morbo di Minamata e l’inquinamento da scarichi di mercurio (riversati nelle acque
marine dall’azienda chimica). Dopo un lungo processo, celebrato a Tokyo nel 1973, la Società Chisso, responsabile dell'inquinamento, è stata riconosciuta
colpevole e condannata a pagare i danni alle vittime della intossicazione. Da allora il mercurio non venne più scaricato nelle acque di Minamata: ma ci
vollero anni prima che la baia fosse dichiarata fuori pericolo (1997) in quanto sul fondo del mare giacevano tonnellate di mercurio che a mano a mano si
diffondevano nell'oceano, rendendo pericolosa la pesca anche al largo (pesce avvelenato è stato pescato addirittura a 600 km di distanza da Minamata!) e
ancora oggi, 50 anni dopo, c'é chi ne soffre e ne muore. La sindrome è una malattia ancora senza cura (si può solo cercare di alleviarne i sintomi), che
attacca il sistema nervoso, origina disturbi alla vista e all'udito e provoca malformazioni genetiche. Il problema
dell'inquinamento da mercurio, del resto, riguarda ormai gran parte degli
oceani: per esempio, in Svezia il governo raccomanda ai cittadini di non mangiare pesce più di una volta alla settimana, proprio per evitare che
nell'organismo si accumulino dosi troppo elevate di questa pericolosa sostanza.
Una tragica foto a testimonianza del dramma
di Minamata: una madre tiene tra le braccia il figlio intossicato dal mercurio. Gli scarichi
industriali hanno riversato nella baia antistante la città tonnellate di mercurio, che
ha inquinato il mare, il pesce, e di conseguenza intossicato gli abitanti della
città che se ne sono nutriti.
Il Mercurio è un Elemento metallico, di simbolo Hg è l’unico metallo che a temperatura ambiente è un liquido splendente, di colore argenteo,
leggermente volatile. Solidifica a -39 °C, bolle a 357 °C; ha densità 13,5 g/cm3
Poiché ha coefficiente di dilatazione termica praticamente costante, cioè
subisce perlopiù la stessa variazione di volume per ogni grado di temperatura,
il mercurio viene usato nella costruzione dei termometri.
È anche utilizzato in altri apparecchi scientifici, come le pompe a vuoto, i barometri e gli interruttori. Il mercurio si combina con tutti i metalli più
comuni, a eccezione di ferro e platino, per formare leghe dette amalgama. Un metodo di estrazione dell'oro e dell'argento si basa sulla loro combinazione con
mercurio, che viene poi rimosso mediante distillazione. Il mercurio è altamente
tossico, sia in forma di vapore sia come sale solubile. L'avvelenamento cronico da mercurio, che insorge quando piccole quantità vengono ingerite per lunghi
periodi, causa danni irreversibili al cervello, al fegato e ai reni. Attualmente è posta molta attenzione allo scarico non controllato del metallo nell'ambiente
poiché, a causa dell'aumento dell'inquinamento delle acque, sono state ritrovate quantità significative di mercurio in alcune specie di pesci.
Mercurio allo stato nativo
liquido ( Alpi Apuane)
Confronto ora le ore luce/buio della città di Fukuoka con quelle della mia città, Milano.
confronto ore di luce tra Milano
e Fukuoka
0.00
2.24
4.48
7.12
9.36
12.00
14.24
16.48
mese
n° ore luceFukuoka
Milano
Fukuoka 12.03 13.15 14.10 14.24 14.06 13.23 12.13 11.02 10.08 9.56 10.14 11.13
Milano 12.06 13.51 15.18 15.39 15.04 13.55 12.08 10.27 9.02 8.44 9.13 10.45
Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembr
eOttobre
Novembr
eDicembre Gennaio Febbraio
Considerando la differenza di latitudine tra Milano (45° 28’0”NORD) e
Fukuoka(33°38’0”NORD) ed osservando il grafico si nota che, in estate,Milano ha circa un’ora di luce in più rispetto a Fukuoka mentre nei mesi invernali la
situazione è inversa. Tutto il pianeta è influenzato dall’inclinazione e dalla rotazione sul proprio asse
durante l’ orbita attorno al Sole
Le ore di luce (o di buio) possono variare in modo sensibile, anche confrontando Città di un singolo Stato,in base alla loro latitudine.
E qui di seguito prendo in esame Città Italiane con diversa latitudine
ore di luce a confronto
0.00
2.24
4.48
7.12
9.36
12.00
14.24
16.48
03/12/ 17/12 21/1 18/2 18/3 22/4 20/5 24/6 22/7 19/8 23/9 21/10 18/11 2/12
Milano
Venezia
Roma
Palermo
Vediamo ora come sono distribuite le ore di luce/buio in Giappone.
0.00
1.30
3.00
4.30
6.00
7.30
9.00
10.30
12.00
13.30
15.00
16.30
gen-
11
feb-1
1
mar-1
1
apr-1
1
mag-
11
giu-1
1
lug-
11
ago-1
1
set-1
1
ott-11
nov-11
dic-11
Fukuoka
Tokio
Hiroshima
Kyoto