"Il futuro della Puglia è smart". Articolo di Valerio De Molli (Managing Partner, The European...

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Il futuro della Puglia è smart

Le logiche smart stanno progressivamente assumendo una rilevanza primaria nella pianificazione dei centri urbani europei. La crescente domanda di trasparenza da parte dei cittadini e la necessità di aumentare l’interazione di questi ultimi con la P.A., oltre che l’integrazione fra le stesse banche dati pubbliche, rendono oggi l’adozione di tali logiche una scelta pressoché obbligata. Non è un caso, infatti, che le parole d’ordine del Programma Quadro per la ricerca “Horizon 2020” e del ciclo di programmazione UE 2014-2020 siano Agenda Digitale e Smart Specialization (ovvero specializzazione intelligente, intesa come valorizzazione dei settori in cui il territorio dispone di vantaggi competitivi).

Nel 2012, la Puglia è stata fra le prime regioni in Italia ad introdurre l’Open Source nella P.A.: già 4 anni prima aveva anticipato le scelte nazionali, rendendo fruibili e coerenti fra loro diverse banche dati pubbliche. L’infrastruttura telematica della Puglia (oggi il 99% della popolazione è raggiunta dalla banda larga) rappresenta un fattore abilitante per lo sviluppo e il rafforzamento dei 6 distretti tecnologici e dei 18 distretti produttivi presenti sul territorio.

Il nuovo contesto è stato favorito dalle iniziative varate da tre tipologie di soggetti coinvolti in tema di Innovazione: il Distretto Produttivo dell’Informatica (la “voce” del sistema delle aziende pugliesi del settore – più di un centinaio di imprese, in maggioranza PMI, che generano un fatturato di circa 500 milioni di Euro e attivano un bacino occupazionale di 5.000 addetti), l’ARTI (l’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione), e le due società in-house della Regione (InnovaPuglia e Sviluppo Puglia) dedicate alla ricerca industriale e allo sviluppo della competitività delle imprese.

A livello territoriale, il sistema urbano di Bari è quello maggiormente orientato verso l’adozione concreta di servizi e tecnologie intelligenti: ciò si integra all’interno dei progetti finanziati dal MIUR nell’ambito della società dell’informazione e dello sviluppo sostenibile (Smart Health, PRISMA, Res Novae e altri) in cui sono coinvolte la Puglia e le altre Regioni meridionali dell’Obiettivo Convergenza.

Le iniziative del Comune di Bari in chiave smart si focalizzano principalmente lungo tre assi prioritari: energia, mobilità e ICT. Sul fronte dell’energia, il Comune ha avviato alcuni progetti di efficientamento di fonti rinnovabili per ridurre i consumi degli edifici comunali, e di sensibilizzazione della cittadinanza verso un uso delle risorse rispettoso dell’ambiente. In tema di mobilità, tema critico per i centri di maggiori dimensioni, l’obiettivo è centralizzare le informazioni sul traffico e comunicarle in tempo reale ai cittadini. Infine, nel settore dell’accesso alle tecnologie web, è stata promossa la diffusione di aree pubbliche Wi-Fi, l’acquisto dei biglietti dei mezzi pubblici e dei parcheggi pubblici in remoto. Proprio l’apertura agli operatori privati permetterà sempre più l’allargamento dei servizi offerti ai cittadini. Si pensi, ad esempio, al progetto strategico “Citta Digitale 2.0” di Exprivia: centrale è la possibilità di raccogliere e gestire in tempo reale - attraverso un’applicazione Mobile - informazioni del territorio (open government, inclusione sociale, infomobilità e trasporto, sanità, turismo e cultura), restituendole ai cittadini in modo semplice e personalizzato. L’elemento innovativo del programma è l’approccio bottom-up: è la community stessa, mettendo in rete aziende private, università e cittadini che fruiscono di dati e servizi del territorio, a fornire informazioni alla città in maniera partecipativa. Grandi potenzialità deriveranno dall’attuazione dell’accordo di programma “Puglia Digitale 2.0” sottoscritto tra le realtà IT del Distretto Produttivo dell’Informatica, la Regione e le Università pugliesi.

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Quindi, molto si sta facendo, la strada è avviata, ma il confronto con altri territori d’Italia evidenzia ancora un gap in termini di potenzialità da sfruttare. Si pensi a Genova, città simile a Bari - per morfologia urbana, caratteristiche geografiche, e ruolo della portualità - che ha accelerato molto negli ultimi anni in questa direzione.

Guardando fuori dall’Italia, su tutti svetta l’esempio di Amsterdam Smart City (ASC) come piattaforma di collaborazione tra pubblico e privato secondo un approccio bottom-up: dal 2009, il Comune di Amsterdam ha varato un importante piano di collaborazione con i principali operatori industriali ed enti pubblici e della ricerca per finanziarie interventi prioritari in diversi quartieri della città su aree-chiave come efficienza energetica, mobilità sostenibile e riqualificazione urbana. Oggi sono in corso 32 progetti che promettono di rivoluzionare l’assetto urbano e sociale della città. Questa modalità organizzativa è una delle leve alla base del successo del caso olandese.

Ciò deve stimolare un’attenta riflessione anche su quanto si potrebbe replicare in Puglia – a partire dalla realtà di Bari – per estendere tale approccio anche ad altre aree urbane o settori. Ad esempio, la costituzione di un Tavolo di Lavoro per il coordinamento e il confronto sulle iniziative smart (in essere e future) per la Puglia Digitale potrebbe innescare processi virtuosi e maggiori sinergie tra il settore pubblico, il dinamico comparto dell’ICT pugliese e la rete universitaria. Già il varo del bando degli ICT Apulian Living Labs testimonia l’approccio partecipativo che la Regione Puglia sta seguendo per monitorare i bisogni del territorio e identificare i possibili partner/fornitori delle soluzioni migliori a tale scopo.

Investire sul terziario avanzato può essere, dunque, una via d’uscita vincente in questi tempi di crisi rispetto all’attività manifatturiera più tradizionali e rilanciare l’economia in direzione anti-ciclica: oltre a far crescere le aziende del settore, si potrebbero sviluppare soluzioni low cost personalizzabili e user friendly. Prodotti e servizi innovativi utili per la collettività (abbattimento della soglia d’ingresso alla tecnologia tra i cittadini), ma fondamentali per la crescita delle imprese dell’ICT pugliese (raggiungimento dei mercati extra-regionali ed aumento del livello di internazionalizzazione).

Il futuro della Puglia, nonostante tutto, potrebbe essere più smart che mai.

Bari, 11 marzo 2013 Valerio De Molli

Managing Partner, The European House - Ambrosetti Componente del Comitato Scientifico, Osservatorio Puglia