Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

33
RIFIUTI Allievo SCHETTINO EMANUELE Classe 5 a Sez: C I.T.I.S. “Carlo Andreozzi” Corso Europa, Via Alessandro Bisceglia 81031, Aversa (CE) Tel.0818909178– Fax. 0818909178 email: [email protected] Tutor scolastico: Giuseppe Mattiello-Marilina Pugliese Tutor aziendale: Andrea Atzori Andrea Atzori – Schettino Emanuele http://www. novambiente . it / 05/10/2014

description

Una ricerca scolastica sulla gestione dei rifiuti

Transcript of Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

Page 1: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

RIFIUTI

Allievo SCHETTINO EMANUELE Classe 5a Sez: C

I.T.I.S. “Carlo Andreozzi” Corso Europa, Via Alessandro Bisceglia 81031, Aversa (CE)

Tel.0818909178– Fax. 0818909178 email: [email protected]

Tutor scolastico: Giuseppe Mattiello-Marilina Pugliese

Tutor aziendale: Andrea Atzori

Andrea Atzori – Schettino Emanuele

http://www.novambiente.it/ 05/10/2014

Page 2: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

INDICE INDICE • Definizione di rifiuto• I «non rifiuti»• Esclusioni• Classificazione dei rifiuti• Rifiuti pericolosi • Veneto-Campania confronto• La produzione e la gestione dei rifiuti urbani nella

Provincia di Padova1. I fattori che influenzano la produzione dei rifiuti

2. La raccolta differenziata

3. Ridurre la quantità di rifiuti da smaltire

4. Azioni per il contenimento della crescita dei rifiuti

• La produzione e la gestione dei rifiuti urbani nella Provincia di Padova

1. Gli obbiettivi di raccolta differenziata in Regione Campania

2. Produzione dei rifiuti urbani

3. Stima della composizione merceologica del rifiuto prodotto

Page 3: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

DEFINIZIONE DI RIFIUTODEFINIZIONE DI RIFIUTOSi definisce "rifiuto" qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle

categorie riportate nell'Allegato A (alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/06)

e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi.

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 4: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

I «NON RIFIUTI»I «NON RIFIUTI»Il D.Lgs. 152/2006 contiene anche alcune disposizioni per l'individuazione delle condizioni in presenza delle quali alcune

tipologie di materiali di risulta non vengono classificati come rifiuti. Tali disposizioni sono essenzialmente costituite dalle definizioni di:

- Materia Prima Secondaria (MPS)

- Sottoprodotto

- Prodotto di Recupero;

nonchè dalla regolamentazione del riutilizzo delle terre e rocce da scavo.

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 5: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

Materie Prime Secondarie Materie Prime Secondarie (MPS)(MPS)

Le materie prime secondarie (e le sostanze e i prodotti secondari) verranno definite ed individuate con apposito decreto ministeriale nel rispetto dei seguenti criteri, requisiti e condizioni:

a) siano individuate la provenienza, la tipologia e le caratteristiche dei rifiuti dai quali si possono produrre;

b)siano individuate le operazioni di riutilizzo, di riciclo o di recupero che le producono;

c)siano precisati i criteri di qualità ambientale e le altre condizioni necessarie per l'immissione in commercio, tenendo conto del possibile rischio di danni all'ambiente e alla salute derivanti dall'utilizzo o dal trasporto del materiale;

d)abbiano un effettivo valore economico di scambio sul mercato.

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 6: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

Prodotti di RecuperoProdotti di RecuperoIl D.Lgs. n. 152/2006 precisa che sono "prodotti" e non sono più rifiuti gli "ex-

rifiuti" per i quali:

•siano state completate le operazioni di recupero

fermo restando che:

• i metodi di recupero dei rifiuti utilizzati per ottenere materie, sostanze e prodotti secondari devono garantire l'ottenimento di materiali. Norme tecniche, infatti, individuano per ogni tipologia di rifiuto recuperabile in regime semplificato:

•la provenienza;

•le caratteristiche;

• il processo di recupero.

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 7: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

SottoprodottiSottoprodottiL'art. 183, comma 1, lett. p) definisce sottoprodotti:

le sostanze ed i materiali dei quali il produttore non intende disfarsi, che soddisfino tutti i seguenti criteri, requisiti e condizioni:

1)siano originati da un processo non direttamente destinato alla loro produzione;

2)il loro impiego sia certo, sin dalla fase della produzione, integrale e avvenga direttamente nel corso del processo di produzione;

3)soddisfino requisiti di qualità ambientale idonei a garantire che il loro impiego non dia luogo ad emissioni e ad impatti ambientali;

4)non debbano essere sottoposti a trattamenti preventivi o a trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti di qualità ambientale di cui al punto 3)

5)abbiano un valore economico di mercato.

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 8: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

Terre e rocce da scavoTerre e rocce da scavoLa disciplina delle terre e rocce da scavo, introdotta dalla legge 21

dicembre 2001, n. 443, è stata riformulata, a seguito del quale l'art. 186 ora dispone:

•da un lato che le terre e rocce da scavo, anche di gallerie ottenute come sottoprodotti, possono essere utilizzate per reinterri, riempimenti , rimodellazioni e rilevati, purchè sussistano determinate condizioni;

•dall'altro che l'impiego di terre da scavo nei processi industriali come sottoprodotti, in sostituzione dei materiali di cava, è consentito nel rispetto delle condizioni fissate all'art. 183.

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 9: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

ESCLUSIONIESCLUSIONIIn base all'art. 185, comma 1, del D.Lgs. 152/2006, modificato dal D.Lgs. 4/2008, non

rientrano nel campo di applicazione della Parte Quarta del D.Lgs. medesimo e sono pertanto espressamente esclusi dalla disciplina generale della gestione rifiuti:

a)le emissioni in atmosfera, ossia gli effluenti gassosi;

b)le acque di scarico;

c)i rifiuti radioattivi;

d)gli esplosivi in disuso;

e)i rifiuti risultanti dall'estrazione, dal trattamento, dall'ammasso di risorse minerali o dallo sfruttamento delle cave;

f)i materiali fecali ed altre sostanze naturali e non pericolose utilizzate nell'attività agricola;

g)i materiali vegetali, le terre ed il pietrame non contaminati;

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 10: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTICLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI

I rifiuti sono classificati (art. 184, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006):

•secondo l'origine in:

-rifiuti urbani

-rifiuti speciali

•secondo le caratteristiche di pericolosità in:

-rifiuti non pericolosi

-rifiuti pericolosi

Le varie tipologie di rifiuti sono poi codificate in base all'elenco europeo dei rifiuti cosiddetto CER.

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 11: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

RIFIUTI URBANIRIFIUTI URBANISono rifiuti urbani (art. 184, comma 2 del D.Lgs. 152/2006):

a)i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti a civile abitazione;

b)i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per quantità e qualità; l'assimilazione è disposta dal Comune in base a criteri fissati in sede statale;

c)i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;

d)i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua;

e)i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi ed aree cimiteriali;

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 12: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

RIFIUTI SPECIALIRIFIUTI SPECIALISono rifiuti speciali (art. 184, comma 3 del D.Lgs. 152/2006):

a)i rifiuti da attività agricole e agro-industriali;

b)i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonchè i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo,

c)i rifiuti da lavorazioni industriali;

d)i rifiuti da lavorazioni artigianali;

e)i rifiuti da attività commerciali;

h)i rifiuti derivanti da attività sanitarie;

i)i macchinari e le apparecchiature deteriorate ed obsolete;

l)i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e le loro parti;

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 13: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

RIFIUTI URBANI PER RIFIUTI URBANI PER ASSIMILAZIONEASSIMILAZIONE

Come si è visto, "urbani" sono in primo luogo i rifiuti domestici, ossia i rifiuti <<provenienti da locali e luoghi adibiti a civile abitazione>>, mentre sono speciali in particolare quelli provenienti da attività economiche.

In base al richiamato art. 198, comma 2, lett. g):

•i comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti che stabiliscono in particolare l'assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, secondo i criteri di cui all'art. 195, comma 2, lett. e); quest'ultimo come modificato dal correttivo a sua volta prevede che

•sono inoltre di competenza dello Stato la determinazione dei criteri qualitativi e quali-quantitativi per l'assimilazione, ai fini della raccolta e dello smaltimento, dei rifiuti speciali e dei rifiuti urbani.

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 14: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

RIFIUTI PERICOLOSIRIFIUTI PERICOLOSIDi norma sono pericolosi i rifiuti non domestici che nell'elenco dei rifiuti di cui all'Allegato D alla

Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006, ossia nel comunemente detto CER, sono contrassegnati con un asterisco (art. 184, comma 5 del D.Lgs. 152/2006)..

Nell'introduzione all'elenco dei rifiuti è anche precisato che:

•i rifiuti contrassegnati nell'elenco con un asterisco "*" sono rifiuti pericolosi e ad essi si applicano le disposizioni della medesima direttiva

•se un rifiuto è identificato come pericoloso mediante riferimento specifico o generico a sostanze pericolose e come non pericoloso in quanto diverso da quello pericoloso, esso è classificato come pericoloso solo se le sostanze raggiungono determinate concentrazioni.

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 15: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

Valori Soglia per la classificazione Valori Soglia per la classificazione dei rifiuti identificati come pericolosidei rifiuti identificati come pericolosi

-punto di infiammabilità ≤ 55 °C

-una o più sostanze classificate come molto tossiche in concentrazione totale ≥ 0,1 %

-una o più sostanze classificate come tossiche in concentrazione totale ≥ 3 %

-una o più sostanze classificate come nocive in concentrazione totale ≥ 25%

-una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale ≥ 1 %

-una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale ≥ 5 %

-una o più sostanze irritanti classificate come R41 in concentrazione totale ≥ 10 %

-una o più sostanze irritanti classificate come R36, R37, R38 in concentrazione totale ≥ 20 %

-una sostanza riconosciuta come cancerogena (categorie 1 o 2) in concentrazione ≥ 0,1%

-una sostanza riconosciuta come cancerogena (categoria 3) in concentrazione ≥ 1 %

http://gestione-rifiuti.it/definizione-classificazione-rifiuti

Page 16: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

VENETO-CAMPANIAVENETO-CAMPANIACONFRONTOCONFRONTO

VENETO CAMPANIA

Superficie 18 399 km² 13 595 km²

Abitanti 4 926 818 5 869 965

Densità 267,78 ab./km² 431,77 ab./km²

Provincie 7 5

Comuni 579 550

R.U. prodotti(2012)

2.214 mila t. 2.545.445 t.

wikipedia.org

arpa.veneto.it

Page 17: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

LA PRODUZIONE E LA LA PRODUZIONE E LA GESTIONE DEI RIFIUTI NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI NELLA

PROVINCIA DI PADOVAPROVINCIA DI PADOVALa Provincia di Padova è dotata di impianti di trattamento e recupero idonei a soddisfare le proprie necessità e di discariche sufficienti allo smaltimento di tutti i rifiuti prodotti. Per garantire questa autosufficienza, il territorio provinciale è stato suddiviso in quattro ambiti di gestione, denominati Bacini. Ecco come sono divisi.

http://www.provincia.pd.it

Page 18: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

http://www.provincia.pd.it

Page 19: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

I FATTORI CHE INFLUENZANO I FATTORI CHE INFLUENZANO LA PRODUZIONE DEI RIFIUTILA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

Nel territorio della provincia di Padova, la produzione complessiva di rifiuti urbani è passata, nell’ultimo decennio, dalle 386.951 tonnellate del 2000 alle 474.102 del 2010, con un incremento pari al 22,52 per cento.

http://www.provincia.pd.it

Page 20: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

Ecco la ripartizione per provincia della produzione totale di rifiuto urbano nel 2010

http://www.provincia.pd.it

Page 21: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

Come indicato nel Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani, la produzione complessiva dei rifiuti dipende, infatti, da diversi fattori, che si

possono riassumere in:• Fattori socio-economici: il livello di reddito pro-capite, i consumi delle famiglie, la presenza di attività economiche, la presenza di rilevanti flussi

turistici;• Fattori territoriali: le caratteristiche morfologiche (pianura, collina, montagna) e urbanistiche ( popolazione, densità abitativa, numero e

tipologia di utenze non domestiche);• Fattori gestionali, quelli cioè connessi con le modalità di erogazione

del servizio di raccolta dei rifiuti: la tipologia di raccolta adottata, l’attivazione di raccolte accessorie quali il servizio di spazzamento stradale,

la raccolta domiciliare del rifiuto verde e del rifiuto ingombrante.

http://www.provincia.pd.it

Page 22: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

LA RACCOLTA DIFFERENZIATALA RACCOLTA DIFFERENZIATALa raccolta differenziata è la “raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico”.

Vediamo come si è evoluta la situazione, nel territorio provinciale, negli ultimi dieci anni, mettendo a confronto la quantità totale dei rifiuti prodotti, la quantità dei rifiuti raccolti in modo differenziato e la quantità dei rifiuto residuo, destinato a smaltimento.

http://www.provincia.pd.it

Page 23: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

La tabella mostra come si articola la quantità di rifiuti raccolta in modo differenziato tra le diverse provincie venete. Si nota come tutte, ad

eccezione di Venezia, hanno superato il 50% di raccolta differenziata.

http://www.provincia.pd.it

Page 24: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

RIDURRE LA QUANTITA’ DI RIDURRE LA QUANTITA’ DI RIFIUTI DA SMALTIRERIFIUTI DA SMALTIRE

Per programmare lo smaltimento e il recupero dei rifiuti solidi urbani è indispensabile avere un quadro approfondito della loro quantità e della loro composizione merceologica. Ecco come si articola il rifiuto totale prodotto nel territorio provinciale nel 2010.

http://www.provincia.pd.it

Page 25: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

GLI IMPIANTI DI RECUPERO E GLI IMPIANTI DI RECUPERO E SMALTIMENTOSMALTIMENTO

Per smaltire o recuperare i rifiuti la Provincia di Padova è dotata di una rete di impianti in grado di rispondere alle esigenze del territorio e renderlo indipendente, come prevede la normativa. Ecco come si articola.

Sono attivi gli impianti di discarica controllata, quello per il recupero delle sabbie da spazzamento e quello della termovalorizzazione dei rifiuti, destinati allo smaltimento del rifiuto residuo.

http://www.provincia.pd.it

Page 26: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

AZIONI PER IL CONTENIMENTO AZIONI PER IL CONTENIMENTO DELLA CRESCITA DEI RIFIUTIDELLA CRESCITA DEI RIFIUTI

Il piano provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani prevede azioni specifiche da condividere con il sistema della distribuzione per la produzione d’imballaggi. Ogni azione sarà oggetto di un programma specifico coordinato dalla Provincia con il coinvolgimento dell’ATO, dei Comuni, delle società di gestione e delle associazioni di categoria.

Queste le azioni previste dal piano provinciale.

• Adozione, da parte dei grandi esercizi commerciali, di politiche aziendali di riduzione dei rifiuti.

• Riduzione degli imballaggi primari per liquidi alimentari.

• Riduzione dei contenitori di detergenti e detersivi liquidi.

• Riduzione dell’utilizzo di stoviglie usa e getta.

• Riduzione degli shopper in plastica.

• Riutilizzo dei beni durevoli e di vestiario.

L’efficacia di queste azioni è legata alla sensibilità dei cittadini nei confronti dell’esigenza di produrre meno rifiuti e differenziarli.

http://www.provincia.pd.it

Page 27: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

GLI OBBIETTIVI DI RACCOLTA GLI OBBIETTIVI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA IN REGIONE DIFFERENZIATA IN REGIONE

CAMPANIACAMPANIAA causa dell’Emergenza Rifiuti nel D.L. 90/2008 , convertito nella L.123/2008 , per i Comuni Campani sono stati stabiliti obbiettivi più bassi di quelli nazionali.

http://www.provincia.caserta.it

Page 28: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

PRODUZIONE DEI RIFIUTI PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANIURBANI

Il quadro complessivo della produzione dei rifiuti urbani in Provincia di Caserta nel quadriennio 2008-2011 è indicato in figura.

L’effetto delle variazioni sulla percentuale di raccolta differenziata è sintetizzato in figura dalla quale si evince il ritardo della Provincia di Caserta rispetto agli obbiettivi normativi: la soglia del 25% prevista per il 2009 è stata quasi raggiunta l’anno successivo, mentre quella del 35%, prevista per il 2010, non è stata conseguita nemmeno nel 2011, anno in cui l’obbiettivo di legge sale al 50%.

http://www.provincia.caserta.it

Page 29: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

http://www.provincia.caserta.it

Page 30: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

STIMA DELLA COMPOSIZIONE STIMA DELLA COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA DEL RIFIUTO MERCEOLOGICA DEL RIFIUTO PRODOTTO IN PROVINCIA DI PRODOTTO IN PROVINCIA DI

CASERTACASERTAIl sistema di raccolta dati in uso in Regione Campania consente di determinare con estrema precisione ed accuratezza le quantità delle varie frazioni merceologiche giornalmente prodotte da ciascun comune. Questo elevato grado di dettaglio ha consentito di ricostruire la composizione merceologica dei rifiuti mediamente prodotti in Provincia di Caserta. Il risultato di quest’approccio semi-deterministico è schematizzato in tabella. La stima della composizione merceologica così ottenuta evidenzia che più del 95% del rifiuto è costituito da materiale differenziabile.

http://www.provincia.caserta.it

Page 31: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

http://www.provincia.caserta.it

Page 32: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

Come evidenziato in tabella il rifiuto prodotto in provincia di Caserta è costituito per quasi il 40% da frazione organica. Seguono la carta e la plastica che ne rappresentano quasi il 20%, mentre il vetro ed il metallo ne costituiscono una parte molto esigua, rispettivamente il 6% ed

il 3%.

http://www.provincia.caserta.it

Page 33: Il Fotovoltaico ITI C. Andreozzi - Schettino Emanuele

http://www.provincia.caserta.it