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Q uando il Compact Disc fu intro-dotto sul mercato nel 1983, in Inghilterra -dove studiavo all'epoca - la pubblicità in tele-visione lo presentava come il ‘suono perfettoper sempre’. Il formato da allora è stato'perfezionato' notevolmente. Quali pensasiano state le tre principali migliorie tecni-che che hanno portato a un suono più natu-rale?AK: Il tallone d'Achille dell'audio digitale èil processo di conversione, A/D e D/A. Questoera chiaro fin dall'inizio quando i primi conver-titori A/D per la registrazione digitale a mala-pena raggiungevano prestazioni a 14 bit,e la maggior parte di essi non arrivavanemmeno a quel valore. Fu solo alla metà degli anni '80, con l'arrivodel sovracampionamento e dei convertitoridelta-sigma (la prima miglioria), che le cosemigliorarono. Ciò permise inoltre ai produt-tori di spingere la leva delle prestazioni oltreil limite di 16 bit e costruire dei convertitoriA/D a 20 e 24 bit (seconda miglioria). Questonaturalmente portò a migliori registrazioniin studio, prima che il master fosse conver-tito a 16 bit per la masterizzazione delcompact disc, tramite algoritmi di conver-sione parametrica con dithering applicato(terza miglioria).PB: Lei pensa che lo standard che fu sceltoallora - 16bit/44,1kHz - fosse troppo limitato,o che comunque non vi fossero reali alter-native, dato che i bite rate e i valori dicampionamento più alti su un compact disc

Il fondatore di Playback Designs parla con Pierre Bolduc

Il fondatore della Playback Designs è stato il pioniere del digitale e del DSD in particolare, nonché ideatore del programma per editing Somora.

Pierre Bolduc

COVER STORY / INTERVISTA

ANDREAS KOCH

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non erano semplicemente possibili nel primianni '80?AK: Il compact disc fu progettato in unperiodo in cui la maggior parte delle elabo-razioni al computer erano fatte con proces-sori a 8 bit, che funzionavano con il sistemaoperativo CP/M (uno dei primissimi). Il creareallora uno standard per l'audio a 16 bit fuveramente lungimirante e a prova di futuro.Guardandoci indietro oggi, è incredibile chequesto standard sia durato così a lungo. Lastragrande maggioranza della musica oggipassa ancora attraverso una fase a 16/44,1ad un determinato punto della catena diproduzione. Nel momento in cui fu creato,esso diede una forte spinta in avanti allatecnologia su più fronti (capienza del disco,prestazioni del convertitore, elaborazione a16 bit).In termini tecnici di oggi, il formato CD è limi-tato. La tecnologia è ora in grado di elabo-rare e immagazzinare audio concampionamento di frequenze e lunghezzedi bit molto più alti dello standard compactdisc. E questi ci permettono oggi di produrredelle registrazioni molto più performanti del

formato CD. Ma ciò che sorprende è cheancora oggi, per la maggior parte dei mercatitradizionali, il formato CD è ancora adeguato.La scelta della frequenza di campionamento,44,1 kHz, ha certamente una sua storia, maciò che non fu capito molto bene all'epocain cui fu fatta, è che l'orecchio umano perce-pisce dei suoni ben oltre la larghezza dibanda di 22kHz consentita dal formato CD.Questo può non accadere con segnali sinu-soidali statici, ma piuttosto con segnali brevie transitori (cioè, micro dinamici; PB) comeavvengono nei suoni musicali reali. Se aves-simo saputo allora ciò che sappiamo adesso,non credo che il formato CD avrebbe avutouna frequenza di campionamento di soli 44,1kHz.

PB: Vi furono molte discussioni sul formatoSoundstream. Come lei sa, Jack Renner dellaTelarc aveva registrato utilizzando quelformato già negli anni '70. Oltre a conside-razioni commerciali - cioè che il nuovo formatodigitale fu 'imposto dall'alto' dall'alleanzafra Philips e Sony - sembra che sarebbestato possibile offrire un formato dalle presta-

zioni più elevate. Si parlava anche di utiliz-zare il formato Laser Disc che, mi dicono,avrebbe potuto contenere anche materialein alta risoluzione.AK: Come con qualsiasi formato, c'è sempreuna sorta di ‘guerra dei formati’ che precedel'adozione dello standard finale, quando gliaspetti politici e finanziari si decidono defi-nitivamente. Come sappiamo da altre guerredi formati, ciò non significa necessariamenteche vinca la migliore tecnologia, ma piutto-

«...Il formatoSoundstream

avrebbe potuto essereun formato migliore,

ma mancava dei sostenitori di peso

come Sony o Philips...»

nuovo IIPS-33 iintegrated

retro: IIPS-33 iintegrated

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sto quella con i migliori avvocati e i portafo-gli più gonfi. Il formato Soundstream avrebbepotuto essere un formato migliore, mamancava dei sostenitori di peso come Sonyo Philips. Inoltre a quel tempo un formatoda solo non sarebbe stato in grado di soprav-vivere. Aveva bisogno di un supporto fisicoper la distribuzione, e solo aziende come Sonye Phil ips avevano le risorse per farlo.

PB: Il CD è migliorato nel tempo, io credo,anche perché i tecnici di registrazione hannodovuto abituarsi a registrare in digitale.Quali furono le maggiori sfide che i tecniciebbero nel lavorare con questo nuovo sistemadi codifica?AK: Idealmente uno dovrebbe porre unconvertitore A/D proprio dietro il microfono,poi elaborare il segnale nel dominio digitalee lasciarlo così fino alle apparecchiature diriproduzione del consumatore. Ma questoavrebbe significato dover sostituire tutte leapparecchiature di registrazione in studio.All'inizio non c'erano console di missaggiodigitali, né processori esterni digitali, e iregistratori numerici in realtà erano regi-stratori video convertiti. Come risultato, unaregistrazione ‘digitale’ di quei tempi potevacomportare l'attraversamento di moltepliciconversioni, da analogico a digitale e vice-versa, prima di finire su un CD. Per ogni tecnico

di registrazione, capire le insidie di questatecnologia fu un enorme grattacapo, oltread abbinare ed installare le attrezzature instudio correttamente, affinchè la qualitànon ne risentisse.

PB: Ricordo che nei primi anni dell'era digi-tale assistemmo a una corsa frenetica pertrasferire il catalogo analogico su CD. I risul-tati erano generalmente di scarsa qualità ancheper fattori menzionati sopra. Da allora iconvertitori Analogico / Digitali sono miglio-rati drasticamente. Lentamente il bitrate ele frequenze di campionamento sono stateaumentate. Col senno di poi, lei pensa cheil suono digitale generalmente inadeguato(negli anni '80 e '90) fu dovuto di più ascadenti convertitori A/D o a mediocri lettoriCD? Certo, mi rendo conto che questa siauna domanda un po' complicata alla qualerispondere, dato che gli A / D nella maggiorparte dei casi stavano cominciando a campio-nare in risoluzione sempre più alta. Ma ioho sempre avuto la sensazione che il latodella conversione D / A fosse rimasto indie-tro rispetto agli encoder impiegati nei studio.AK: I convertitori, sia A/D che D/A, eranorimasti indietro rispetto al formato CD. Inqualche misura lo sono ancora. In gene-rale, c'è stato e c'è tuttora molto l'accentoalla progettazione di convertitori D/A, piut-

tosto che quella di convertitori A/D. Il motivoè semplice: praticamente ogni apparecchioin grado di riprodurre l'audio ha bisogno diun convertitore digitale/analogico, ma chiinvece ha veramente bisogno di uno analo-gico/digitale? Solo gli studi di registrazionene hanno bisogno, e ce ne sono così pochinel mondo, e quindi ci vuole un tipo parti-colare d'azienda che sia interessata ad inve-stire in questo settore commerciale. Quindisì, potrei dare la colpa delle scarse presta-zioni nell'audio digitale degli inizi ai conver-titori A/D. Ma non è che anche i convertitoriD/A fossero così avanzati, e non avesseroil loro impatto sulla qualità. Quindi meri-tano anch'essi qualche colpa, certamente.

PB: Il suo nome è stato associato allo sviluppodel DSD. Come ci si è arrivati?AK: A metà degli anni '90 ebbi il privilegiodi incontrare e lavorare con un grande leadervisionario alla Sony. Mi mise in contatto conun piccolo gruppo di capaci ingegneri aTokyo, che stavano cercando di progettareun nuovo formato per l'archiviazione delleregistrazioni analogiche. Era il tempo in cuii brevetti sulle tecnologie di CD stavano perscadere, e si stava introducendo il DVD.C'erano in gioco grandi flussi di denaro, edelle nuove tecnologie si erano rese dispo-nibili. Tempismo perfetto, incentivi perfetti.Cogliemmo quindi l'opportunità e trasfor-mammo quel ‘formato di archiviazione’ in unodi registrazione e pubblicazione di nuovagenerazione, con qualità superiore. Furonoconvinti i direttori di Sony e Philips, il formatodi archiviazione divenne il DSD, e il nuovosupporto fisico fu preso in prestito dal DVD.L'unico problema era che dovevamo conver-tire gli studi di registrazione; invece di utiliz-zare attrezzature PCM, poter utilizzare quelleDSD, che non esistevano, ovviamente. Graziealla mia vasta esperienza nella costruzionedi apparecchi per la registrazione professionale,fui incaricato di progettare una consolle dilavoro (workstation) per registrare, montare,elaborare e masterizzare in DSD. Riunii unasquadra con gli ingegneri più brillanti dellaSilicon Valley e progettai la workstationSonoma, che ancor oggi viene utilizzata intutto il mondo per creare molte registra-zioni DSD.

PB: Anche la sua lunga collaborazione conEd Meitner della EMM Labs produsse moltiinteressanti risultati. In cosa consisteva il suolavoro presso di loro? Sa, io vengo da

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ANDREAS KOCH

MPD-33 DDAC

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Montreal, e Calgary per noi sembra cosìlontana! AK: La workstation Sonoma aveva bisognodi una dotazione di convertitori A/D e D/Aad 8 canali, e gli ingegneri Sony a Tokyonon avevano le risorse per aiutarci in questo.Per questo, misi sotto contratto la EMM Labs,ma come poi scoprii, ad essi mancavano leconoscenze dal lato digitale, e avrebberopotuto contribuire solo alla parte analogicadel progetto. Essendo io ingegnere di appa-recchiature digitali, feci diventare mio questoprogetto, per sviluppare tutto l'hardwaredigitale.Fu così che iniziarono i rapporti tra EMMLabs e me: loro sulla parte analogica e io inquella digitale. Quando poi la Sony si tirò fuoridal progetto SACD, fu chiaro che il rapportocon la EMM sarebbe stato in grado di conti-nuare. Fu semplicemente invertito: invece diessere io a mettere sotto contratto la EMM,furono loro ad assumermi.

PB: Lei lasciò EMM Labs per creare la Play-back. Normalmente, quando una persona sidimette per creare una propria azienda, èperché non va d'accordo sulle scelte disviluppo dei prodotti, o perché pensa dipoter realizzare un prodotto migliore. Stoparlando di argomenti troppo personali?AK: Sì, penso di si. Ma le due ragioni che haielencato sono un po' la stessa cosa, no?

PB: Sì, potrei allora chiedervi in cosa diffe-risce la filosofia progettuale della Playbackda quella di EmmLabs?AK: Mi sono sempre meravigliato di quanteapparecchiature costosissime possano esserevendute, che a livello di prestazioni sonopoco meglio di quelle a prezzo molto infe-riore. Molto materiale viene costruito partendodall'esterno: prendiamo un telaio cromato belloda vedere, un cassetto portadisco in metalloe uno splendido display; ci mettiamo dentroun po' di elettronica a buon mercato presadagli scaffali (sto un po' esagerando, maper farvi capire). Io sentivo che con la miaesperienza nella progettazione di apparec-chiature audio digitali d'alta qualità, in parti-

colare nella conversione delle frequenze dicampionamento e nei convertitori, sarei statoin grado di fare la differenza, costruendo unprodotto partendo dall'interno verso l'esterno,e allo stesso tempo offrendo un vero valorea prezzi "ragionevoli". Posso affermare diaver raggiunto quell'obiettivo già con il primoprodotto.La differenza principale con la EMM Labs èche quando voi acquistate un prodotto dallaPlayback Designs, è l'inizio di una relazionedi assistenza, consulenza e aiuto; mentrecon Emm Labs è la fine.

PB: Adesso avete essenzialmente cinqueprodotti; il primo ad essere commercializzatofu il CD / SACD MPS-5. Lei decise di entrarenel mercato con un lettore top di gamma.Come mai non scelse un prodotto entry-level? Non sarebbe stato più facile in terminidi marketing e di vendite?AK: È sempre più facile progettare un leadernelle prestazioni quando il costo non sia unapriorità più bassa. Inoltre con il primo prodottovolevo fare una dichiarazione d'intenti, perdelle prestazioni definitive. Prendere quellaprestazione e metterla in un prodotto aprezzo più basso, sarebbe stato un altroprogetto di per sé. Quindi è sempre più facileiniziare in alto.

PB: L'MPS-5 si colloca oggi fra le quattromigliori macchine disponibili sul mercato,insieme ai modelli top della dCS, MSB e EMMLabs. Un bel risultato in un tempo così breve!Cosa lo distingue dagli altri prodotti?AK: Grazie per il complimento. Credo chequando l'MPS-5 uscì nel 2008, non vi fosseun altro prodotto sul mercato con lo stessonumero di ingressi digitali, e le medesimeprestazioni e qualità a quel prezzo. Fu proget-tato all'intorno del concetto di aggiornabi-lità per future espansioni, ed è il motivo percui il prodotto è stato in grado di rimanerea catalogo, senza principali revisioni hardware,per così tanto tempo. E si vende ancora.Quando fu lanciato, l'audio in alta risolu-zione via USB non era ancora una realtà,ma l'architettura dell'MPS -5 era abbastanzaflessibile, che ogni utente finale potevaaggiornarlo con un'interfaccia USB, persupportare qualsiasi formato DSD e PCM.Voglio che i miei clienti abbiano la sensazioneche il loro acquisto è un investimento a provadi futuro.

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ANDREAS KOCH

«...Il download in DSDpotrebbe

non diventare unprodotto di largo

consumo. E questo è dovuto soprattutto

al fatto che il mercato di massa

non sa cosa sia l'alta risoluzione...»

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MPS-33 CCD pplayer

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PB: Recentemente abbiamo ricevuto in provail lettore CD MPS-3 che a circa 12.000 Euroè il vostro modello 'base'. Quello che mi hasorpreso è che possiede un convertitore DSD,che permette di ascoltare file in quel formato,fino a due volte la normale frequenza dicampionamento del sistema, come nel DACMPS -3; tuttavia non è dotato di meccanicaSACD ibrida, che permetta all'utente di goderedei propri dischi SACD. Devo ammettere diessere rimasto abbastanza sbalordito daquesta scelta. Da un lato ci sono circa 10.000titoli SACD disponibili sul mercato (forse dipiù se includiamo il mercato giapponese, cheoffre prevalentemente SACD non ibridi DSDa singolo strato); dall'altro, in questo momentoesistono solo pochissimi file DSD per gliamanti di musica. Una situazione ancor piùgrave in Europa, a causa delle pesanti restri-zioni poste dalle major discografiche sulladisponibilità dei file in download (www.superhi-rez.com, il nuovo negozio online di downloaddella Acoustic Sounds, offre file DSD nonscaricabili al di fuori degli Stati Uniti e delCanada). Sono sicuro che vi siano ragioniper questa vostra scelta, che però non ho bencompreso.AK: L'obiettivo di progetto per l'MPS-3 era quellodi costare esattamente la metà rispettoall'MPS-5. Cosa che abbiamo raggiunto nellamaggior parte dei mercati (in alcuni di essivi è una tassazione diversa, e di conseguenzaun prezzo diverso all'utente finale). Ttenendoconto degli obbiettivi del progetto, non bastavarisparmiare solo sul convertitore D/A. Nonvolevo compromettere la qualità lì. Pure il telaiosubì un processo di contenimento dei costi,ma non bastava ancora. Così dovetti abban-donare la meccanica SACD che era moltocostosa, e la sostituii con una di solo CD.Questo avvenne nel momento in cui proget-tai l'interfaccia USB, e quando mi accorsiche il commercio di CD e SACD avrebbe avutouna durata limitata nel tempo. Il downloadUSB, a risoluzione molto più elevata del CD

e dell'SACD, sarà il futuro.

PB: Parlando di DSD, lei vede realmente unaspinta verso quel mercato, da parte dellegrandi case discografiche? Alla fine il successodel DSD nel mercato della musica liquidadipenderà molto dalle major. Per il momentovi sono per lo più piccole aziende indipen-denti che stanno registrando in DSD; e quelleche trasferiscono il loro catalogo analogicosu DSD / SACD sono ancora meno. Unicaeccezione, forse lo saprà, è la EMI, in procintodi trasferire una parte importante del proprioenorme e incredibilmente ricco catalogostorico di musica classica su SACD. Alcuni titolisono già usciti in Europa (la Signature Collec-tion, che si compone di dieci doppie uscitesu SACD ibrido al prezzo di un CD a prezzopieno, un'iniziativa davvero eccellente) e inGiappone, dove un numero molto maggioredi titoli SACD sono commercializzati, tutta-via con il solo strato DSD. Ora che la casa èdiventata parte del gruppo Warner, non hoidea se abbiano intenzione di continuare inquesta direzione. Il punto è questo: in gene-rale esistono pochi, pochissimi file DSD scari-cabili, e non ho notizia di eventuali usciteimportanti da parte delle major che utilizzinoquesto formato liquido. Tuttavia potreisbagliarmi; magari vi sono in programmaenormi progetti di trasferimento in DSD di cuinon sono a conoscenza. (1)AK: Lei ha ragione. I download in DSD potreb-bero non diventare un prodotto di largoconsumo. E questo è dovuto soprattutto alfatto che il mercato di massa non sa cosa sial'alta risoluzione. Siamo tutti colpevoli diquesto, consentendo alle nostre giovani gene-razioni di ascoltare musica MP3 di bassolivello. Quando io ero adolescente, ascoltavoi singoli a 45 giri che erano il mezzo con lamassima qualità al quale potevo accedere.Era il modo più economico di ottenere la miamusica preferita, ed era di qualità superiorerispetto all'LP. Grazie ad esso imparai come

potesse suonare la musica di buona qualità.La giovane generazione di oggi non è piùesposta a questo tipo di musica di qualità,e quindi non la cerca. Non sanno che esiste.Spero che i download di qualità superiore,DSD o PCM, possano riportare la musica conqualità più alta, alla nostra prossima gene-razione. Tutto ciò che serve è che una grandecasa discografica o un principale produttoredi apparecchiature adotti il DSD. Può sembrareuna vana speranza, ma il DSD ha certi vantaggi,non solo musicali, come formato di distribuzioneattraverso il download. Le etichette disco-grafiche e produttori se ne stanno già rendendoconto.Tutto ciò che dobbiamo fare da parte nostraè continuare a sostenere il formato e chie-dere più registrazioni in DSD, e così esiste-ranno più possibilità per avere una maggiorepenetrazione nel mercato.

PB: Io credo che uno dei problemi per cui l'SACDe la codifica DSD in generale non abbianoraggiunto la notorietà che ci si aspettava, aveva(o ha) molto a che fare con i programmi diediting che sono costosi. Pensi che la EMI trasfe-risce i nastri analogici originali su PCM 24/96al fine di effettuare il lavoro di montaggio,solo per convertirli nuovamente in analogicoper poterli equalizzare con i loro vecchi equa-lizzatori, e poi li trasferisce in DSD! Credo che

«...Il DSD a singolovalore (2.8mHz) è già un ottimo

compromesso intermini di larghezza di banda, gamma di

frequenza...»

MPS-55 SSACD/CD pplayer

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lei abbia lavorato su uno di questi programmiper montaggio diretto su DSD.AK: Sì, io costruii la prima stazione di lavoroper registrazioni e editing DSD (chiamata‘Sonoma’). Tutte le manipolazioni di segnalesono fatte nel dominio DSD. Non c'è alcunaconversione in PCM, da nessuna parte. Sebbenedimostrammo che fosse possibile la regi-strazione e il montaggio professionale in DSD,la situazione si trasformò nel cane che simorde la coda: senza gli strumenti adeguati,gli studi di registrazione non abbracciano ilformato, e senza un catalogo più ampio ilmercato non passa al DSD.Tuttavia la crescente popolarità di file scari-cabili in DSD da parte delle etichette indi-pendenti potrebbe eventualmente innescareuna 'valanga', e invogliare sia una grandeetichetta che un produttore ad abbracciare ilformato. Se questo accadrà, gli studi di regi-strazione vorranno acquistare gli strumenti DSD,e i produttori di apparecchiature professio-nali saranno in grado di guadagnare soldicon la loro progettazione.

PB: Il PCM si sta ora evolvendo verso risolu-zioni sempre più alte. Alcuni file sono oradisponibili in 24bit/384kHz. Come si confron-tano questi con le registrazioni DSD effet-tuate al doppio della frequenza dicampionamento di quelle normali? So che èmolto difficile rispondere oggettivamente aquesta domanda, perché in tali comparazionigli effettivi convertitori svolgono un ruolofondamentale nel produrre l'immagine sonorafinale.AK: Penso che dobbiamo stare attenti a noncadere in un'ossessione con i numeri. È propriovero che una fotocamera con 8 megapixelscatta foto migliori di una da 16 mega? C'èsempre un prezzo per ogni cosa nella vita. Voletele frequenze di campionamento superiori:quanto siete disposti a pagarle? E non è soloin termini di costi delle attrezzature, ma anchein tempi di scaricamento dei file, capacità diimmagazzinaggio, ecc.Il DSD a singolo valore (2.8mHz) è già un ottimocompromesso in termini di larghezza di banda,gamma di frequenza, producibilità nelle appa-recchiature di consumo e prestazioni sonore.

A causa della mancanza di adeguati apparecchidi registrazione, non abbiamo ancora assistitoal pieno potenziale del DSD. Proprio comecontinuiamo ancora a vedere dei migliora-menti del formato CD oggi.La codifica a 2.8mHz è già un passo avantirispetto al CD, talmente significativo in modidiversi, che credo ci vorrà molto tempo primache arrivi qualcosa di meglio. Il DSD a doppiovalore può avere certi vantaggi rispetto aquello singolo, ma giustifica il prezzo ai consu-matori? Non dovremmo piuttosto usare unformato DSD a più alto valore per la produ-zione professionale, così da assicurarci cheil DSD singolo per gli utenti finali mantengale sue promesse? Penso che la risposta siaaffermativa.

PB: Torniamo ai suoi prodotti. Oltre al DACMPD-5 lei sta cominciando a commercializzareun tipo particolare di prodotto, un integrato,l'IPS-3. Ci può gentilmente dire qualcosa alriguardo?AK: L'IPS-3 non solo integra un preamplifi-catore e un finale di potenza in un unico

telaio, ma anche un DAC con vari ingressidigitali. È stato progettato per semplificare loset-up per la riproduzione audio da compu-ter, integrandosi allo stesso tempo con leapparecchiature analogiche tradizionali, attra-verso i suoi ingressi analogici. L'ingresso USBsupporta qualsiasi frequenza di campiona-mento in PCM e DSD. Il volume è imple-mentato in modo analogico, ma controllatoin modo digitale. La circuitazione dell'ampli-ficatore è nuova ed esclusiva, in quanto nonsi conforma ad alcuna classificazione standard.Mentre è vicina alla classe B, evita le insidietipiche di quella, sovrapponendo e lineariz-zando entrambe le parti, positive e negative.Il risultato è molto efficace.Abbiamo anche implementato ampi circuitidi protezione per il controllo della tempera-tura, del clipping, del sovraccarico e dellamancanza di alimentazione, quando i relèd'uscita sono attivati per proteggere i diffu-sori. Normalmente per questo, dovrebberoessere inseriti dei sensori nel percorso disegnale, che influenzerebbero le prestazionisonore. Ma con un sapiente uso di accop-piatori ottici, il progetto dell'IPS-3 evita taliinconvenienti.

PB: Certamente tutti i suoi prodotti ora puntanoa un futuro mercato musicale ‘liquido’. Quantovelocemente pensa che ciò avverrà? Stiamoassistendo alla decadenza del CD a velocitàpiuttosto sconcertante, almeno per riguardai mercati europei. I negozi di dischi vengonospazzati via da Internet, e da Amazon in parti-colare. Nessun negozio può competere conla varietà e i prezzi offerti dalla rete. Con losmembramento della tradizionale catena di distri-buzione, la domanda si è indebolita e inevi-tabilmente anche l'offerta. A mio parere, lapotenza di internet ha avuto un peso moltomaggiore nel 'massacro' attualmente in corsodel CD tradizionale rispetto ai download,certamente almeno per quanto riguarda la nostragenerazione. La situazione è ancora peggiorequando guardiamo quella più giovane. I ragazzinon si recano mai nei negozi di dischi, e scari-cano tutto. Ma la maggior parte di ciò che scari-cano non lo pagano. Quindi non sono abituatia pagare per la musica. Naturalmente, questidownload sono per lo più in formato MP3. Peril mercato più serio, per dire quello del CD,in che modo tutti questi fattori influenze-ranno il mercato della musica l iquida?AK: Ogni volta che uno specifico settore di atti-vità non si adatta alle nuove tendenze etecnologie, e viceversa tiene in ostaggio il

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ANDREAS KOCH

«...L'IPS-3 non solointegra un

preamplificatoree un finale di potenza

in un unicotelaio, ma anche unDAC con vari ingressi

digitali. È statoprogettato per semplificare loset-up per la

riproduzione audio da computer...»

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mercato con il suo status quo, alla fine avvieneun brusco risveglio. Nel caso del settore musi-cale, le case discografiche non sono riuscitea vedere l'inizio dell'era di Internet comeun'opportunità per nuovi e diversi flussi diintroiti; ma piuttosto l'hanno definita comeun male che meritava il boicottaggio totale.Non sono d'accordo sull'affermazione che lagiovane generazione di oggi paghi meno lamusica di quanto non facessimo noi. Noicopiavamo la musica gratis sulle cassette, epagavamo per comprare i 45 giri. L'industriamusicale ha volutamente soppresso questosistema, offrendo solo album interi; ma ildownload ci ha riportato indietro nel tempo,offrendo ancora una volta le singole canzoni.Sborsare un dollaro per una canzone non èun gran incentivo alla copia illegale, e cosìla maggior parte dei download oggi sonopagati. (mi riferivo non così tanto alla gene-razione dei 25-40 anni ma dei ragazzi fino a18-20 anni, PB) Quando il DRM (sistema anti-copia) è stato rimosso da iTunes, non c'èstato un notevole aumento delle copie ille-gali.Il vecchio modello di distribuzione della musicaè stato pronto per un significativo cambia-mento già da tempo, e sta finalmente acca-dendo. Sarà tutto a vantaggio del consumatore,e le etichette musicali dovranno adattarsi almercato come è giusto che sia. Più veloce sarà,meglio per tutti. Io spero solo che in questafase i formati audio ad alta risoluzione diven-tino nuovamente più popolari.

PB: Ogni DAC ha bisogno, oltre al chip diconversione, di una 'sezione analogica' (filtri,ma anche alimentatori, ecc) in modo da farcisentire i suoni che fuoriescono dei nostridiffusori. Nei DAC, quanto importanti sono,per i risultati sonori complessivi, quelle partielettriche che hanno a che fare col segnalesubito dopo che esce dal chip di conversione?Quali di essi lei individuerebbe come 'cruciali'nel plasmare le modulazioni che ascoltiamoattraverso i nostri diffusori?

AK: L'alimentazione, lo stadio d'uscita analo-gico, il layout delle schede di circuiti, la dispo-sizione del telaio, l'integrazione con altricircuiti (per esempio il controllo digitale, il displayecc.) hanno tutti un impatto. C'è una miriadedi circostanze e condizioni che rendono unacosa più importante delle altre, quindi nonposso dire in termini generali che un certotipo di alimentazione, per dire, vi faccia otte-nere il 30% - o quello che è - della presta-zione. Alcuni chip di DAC richiedono unostadio d'uscita abbastanza semplice, altrisono complicati e richiedono un progetto piùcomplesso. Credo che questo sia il motivo percui abbiamo così tanti prodotti di converti-

tori differenti sul mercato, tutti con diverseimpronte sonore.

PB: Per finire, parliamo un po' di musica. Leicome fa a valutare la qualità dei suoi prodotti,oltre ad usare gli strumenti puramente tecnicia disposizione? Fa dei paragoni con la musicadal vivo? Quali dischi o file usa per fare lesue valutazioni? Ascoltare delle registrazioniper valutare un componente è complicato:fondamentalmente perché i componenti nonriproducono i suoni di un violino, ma la suafotocopia sonora che è la registrazione. Ameno che uno non sappia esattamente comee con quali attrezzature è stata effettuatauna registrazione, i risultati di ogni valuta-zione rimangono molto soggettivi.AK: Per quei pochissimi aspetti che nonpossono essere descritti in termini matema-tici, o altri scientificamente più o meno esatti,posso contare solo sui testi di ascolto ABX(= doppio test di ascolto alla cieca) conpersone che non sanno cosa stiano ascoltando.Per tutti gli altri aspetti, mi baso soprattuttosulla scienza. Se la teoria ha una logica, èquasi garantito che abbia un senso ancheper le nostre orecchie.

PB: Qual'è il tipo di suono che lei cerca?Naturalmente lei potrebbe rispondere: "il

«...La circuitazionedell'amplificatore ènuova ed esclusiva,

in quanto non siconforma ad alcuna

classificazionestandard...»

MPD-33 DDAC

retro: MMPD-33 DDAC

Page 9: · PDF fileIl formato Soundstream avrebbe potuto essere un formato migliore, ma mancava dei sostenitori di peso come Sony ... trasferire il catalogo analogico su CD. I risul

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vero suono come si sente dal vivo" e mitroverebbe d'accordo con ciò. Ma lei, comeme, sa bene che non sono ancora stateinventate delle catene di codifica e decodi-fica per riprodurre fedelmente la ricchezzaarmonica, e la micro e macro risoluzionedinamica prodotta, ad esempio, da un'or-chestra. Quindi per riprodurre più esatta-mente possibile una sorgente di suono dalvivo, quali parametri pensa siano i più impor-tanti?AK: Quella che cercherei non è una speci-fica caratteristica sonora. Sarebbe come seil fondatore della Ford dicesse ai suoi clientiche possono avere qualsiasi colore sulla loroauto, purché sia nero.Ho studiato ampiamente l'orecchio umanoda un punto di vista biologico e di autoconservazione, ed ho capito che caratteriz-zando una catena di riproduzione con larisposta in frequenza, la distorsione armo-nica ecc., raggiungiamo solo la metà delpercorso verso il nostro obiettivo di ‘suonovero come si sente dal vivo’. Per l'altra metà,i nostri modelli classici che sono tutti basatisu segnali di test periodici (per esempio, leonde sinusoidali) cadono in pezzi. Ci vuoleun diverso tipo di scienza lì, che ha moltoa che fare con la psicologia: il modo in cuiil nostro cervello elabora i segnali audio dallenostre orecchie. Purtroppo questa parte nonè ben compresa e studiata ancora, quindi siamoben lontani dal raggiungere l'altra metà,forse solo il 10 % al massimo. Ma il poten-ziale è piuttosto grande, e la comunità scien-tifica troverà sempre più risposte che ciaiuteranno a progettare migliori apparecchidi riproduzione.

PB: Herr Koch, la ringrazio molto per averpassato un po' del suo tempo con noi. PierreBolduc

Note: (1) Si è saputo da poco che la Warner hadeciso di investire nell’alta risoluzione. Uncomuniqué stampa del gruppo ha confer-mato che a partire di questo mese ogninovità Warner sarà disponibile sia su CD siain file download 24bit/96kHz su iTunes. Unannuncio colossale perché in tutta probabi-lità presto la stessa politica sarà adottata pertutto i l resto del catalogo Warner. Per saperne di più: vedete il news nellasezione ‘NEWS MUSICA LIQUIDA’ del nostrosito, www.audiophilesound.it. Vorrei sotto-lineare che purtroppo non c'è nessun accennoa download in DSD. PB

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Distributore per l’Italia:

DNAUDIO

[email protected]: 0124 657533

COVER STORY / INTERVISTA

ANDREAS KOCH

D I S T R I B U Z I O N E

ALCUNE DOMANDE AD ANDREAS KOCHDELL’INGENGNERE

FULVIO CHIAPPETTA

FC:FC: La vittoria sul jitter è considerata in qualche modo la nuova frontierada raggiungere nella conversione digitale analogica. I suoi apparecchi conten-gono qualche particolare artificio (quale per esempio un buffer di memoria)che sia in grado di correggere alla fonte i differenti problemi di timing? Puòesporci la sua posizione in merito a tale problematica e le tecniche da leiadottate in relazione ad essa?AK:AK: In tutti i nostri circuiti stiamo usando i miei algoritmi proprietari, perisolare il generatore di clock all'interno del convertitore D/A dalle influenzedell'ingresso digitale, in modo che il jitter malevolo venga praticamenteeliminato. So che alcuni produttori si vantano di aver creato un generatoredi clock con pochissimi ps (picosecondi) di jitter, ma finora nessuno di lorosuona veramente bene, almeno quelli che io ho sentito.

FC:FC: Alcuni costruttori di fascia alta e altissima dichiarano di porre partico-larissima cura nella precisione del clock. Lei invece pare che taccia: è perchéritiene immotivata tanta attenzione o piuttosto perché preferisce mantenereil riserbo in relazione alle strategie da lei adottate?AK:AK: Naturalmente il g eneratore di clock è un elemento critico del progetto,direi anche cruciale. Ma la maggior parte dei produttori fanno l'errore di rite-nere che tutte le registrazioni digitali siano state create con un perfettoconvertitore A/D. E questo è molto lontano dalla verità. Quindi se voi capiteil processo di registrazione, e ne tenete conto quando costruite un genera-tore di clock per il D/A, inizierete a vedere le cose in modo molto diverso.Tutt'a un tratto le rilevazioni di jitter assolute in ps non sono più una misu-razione, e dobbiamo iniziare a differenziare come spiegato sopra.

FC: FC: I suoi apparecchi non hanno compatibilità alcuna con il protocollo DLNA.Potrebbe dirci che cosa pensa in merito a esso e se nel futuro intende pren-derlo tanto in seria considerazione da introdurlo nei suoi prodotti?AK: AK: Le prime incarnazioni del protocollo non sono propriamente all'altezzadegli standard audiofili, ma stanno migliorando. Presto verrà il tempo in cuianch'io implementerò questo protocollo.