Il filo rosso 8 30-12-2011

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    Notizie dal gruppo di Sinistra Ecologia Libert al Comune di NovaraNotizie dal gruppo di Sinistra Ecologia Libert al Comune di NovaraNotizie dal gruppo di Sinistra Ecologia Libert al Comune di NovaraNotizie dal gruppo di Sinistra Ecologia Libert al Comune di Novara

    30303030 DicembreDicembreDicembreDicembre 2011201120112011

    No al razzismo! No alla violenza!

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    Ordine del giorno contro il razzismo approvato

    all'unanimit dal Consiglio Comune di Novara

    Il Consiglio Comunale di Novara riunitosi il giorno 15 dicembre

    2011- esprime il proprio cordoglio alla comunit senegalese per la barba-

    ra uccisione di Samb Modou e di Diop Mor e per il grave ferimento

    di Sogou Mor, Mbenghe Cheoke e Moustapha Dieng a Firenze per

    mano di un individuo asociale, estremista e imbevuto di odio;

    - intende altres esprimere la sua solidariet con la comunit Rom

    per la triste e brutale aggressione subita a Torino

    - stigmatizza ogni forma di razzismo e di incitamento all'odio razzia-le e intende adoperarsi perch anche nella nostra citt possa conti-

    nuare a crescere cos come avvenuto fino ad ora, la convivenza e la

    coesione sociale nel rispetto delle regole a cui tutti devono attenersi.

    Lettera ai quotidiani

    I recentissimi avvenimenti di Torino e di Firenze sono di una gravit tale che inter-

    rogano le coscienze di qualsiasi persona cui sta a cuore una convivenza civile. Una

    convivenza civile, appunto: questo che manca oggi.

    Viviamo nelle nostre citt, nelle nostre comunit un clima difficile nel quale c il pe-

    ricolo che il razzismo emerga in molti atteggiamenti anche drammatici, come in que-

    sti giorni accaduto. Accoglienza, coesione sociale, certezza che limmigrato con i

    suoi diritti e con i suoi doveri costituisce un ricchezza per lintera comunit, devono

    diventare punti fermi anche nel lavoro politico amministrativo di un Comune.

    Il drammatico intreccio mancanza di lavoro, mancanza di casa, la crescita di rasse-

    gnazione, individualismo e intolleranza, devono lasciare il posto alla ricostruzione di

    una cultura di solidariet, alla ricostruzione di una cultura che rivaluti il lavoro oggi

    non pi valore ma purtroppo merce, una cultura che affermi laccettazione

    dellimmigrato con i suoi valori dandogli quei diritti di cittadinanza e di voto che og-

    gi gli sono negati. Nellesprimere la mia vicinanza e solidariet sia alla Comunit se-

    negalese, per i tragici fatti di Firenze, sia alla Comunit ROM per linqualificabile

    episodio di Torino, auspico che le cittadine e i cittadini di Novara riflettano su quelle

    drammatiche situazioni ed affermino i valori di una citt solidale, una citt nella

    quale lo sviluppo e la cura del territorio possano coniugarsi con scelte che rispondo-

    no alle aspettative di condizioni di vita migliori per tutti. Come disse il Cooperante

    italiano ucciso a Gaza, Vittorio Arrigoni: restiamo umani!

    Alfredo Reali

    Capogruppo - Sinistra Ecologia libert

    Consigliere incaricato per Pace, Diritti Umani, Nuova cittadinanza

    Novara 14 dicembre 2011

    NOalrazzismo

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    Per sostenere il lavoro e l'occupazione

    Testo degli interventi di Alfredo Reali e Marco Pagani nella seduta del Consiglio Comunale del 15 dicembrededicata interamente ai problemi occupazionali della citt, con audizione dei sindacati confederai CGIL-CISL-UIL.

    INTERVENTO DI ALFREDO REALI

    Grazie Sig. Presidente.Sono tempi in cui spesso penso ai drammi che vi-vono tante persone oggi purtroppo in difficolt, inserie difficolt. E il lavoro che ha perso il suo va-lore: il lavoro non pi un valore, una merce inbala dei mercati. E quotidianamente vedi povert,disagio, disperazione.

    E allora il primo pensiero di solidariet.Solidariet verso chi vive sulla propria pelle situa-

    zioni di povert, s, perch quando si senza lavo-ro rischi la povert.Solidariet verso chi vive sulla propria pelle situa-

    zioni di vero e proprio disagio, perch ti prende unmisto di vergogna e di inadeguatezza di te persona

    umana e ti sembra di non essere pi come gli altri.Solidariet verso chi vive sulla propria pelle una

    situazione purtroppo in alcuni casi di dispera-zione; notizia di questi tempi che addirittura an-che imprenditori si suicidano perch non si riescead andare avanti.E queste situazioni nella nostra citt si sono estese

    ad una crisi del manifatturiero che

    rischia di cancellare un intero assetto produttivo.Assistiamo ad una pesante frammentazione dellavoro; persino le Cooperative si dimezzano, senon scompaiono.Dopo la solidariet, dopo alcune scelte che unComune pu fare con interventi concreti di aiuto,

    di micro-credito, di stanziamento di fondi per chipi ha bisogno, di esonero di tariffe, di anticipo di

    Cassa Integrazione, interventi che costituisconocertamente qualcosa di positivo, mi chiedo per,oltre a questo cosa pu fare un Comune, unaAmministrazione.Anzitutto credo che non bisogna dimenticare unminimo di analisi economica.Troppo si predicato un modello di crescita nelquale la ricchezza avrebbe dovuto essere prodotta

    in passaggi di denaro per i quali il valore di unazienda non avrebbe dovuto essere misurato sullasua effettiva capacit produttiva e innovativa, masulla sua quotazione in Borsa. Sono ormai anniche si viaggia su queste dinamiche. Troppo si

    stabilito che gli investimenti nei settori produttivipotevano essere convenienti solo se paragonabili

    per entit e rapidit di realizzazione, ai tassi di

    profitto di quelli finanziari. E il mondo della fi-nanza che detta legge.E allora non ci sarebbe da stupirsi, purtroppo, se sifinisce verso un baratro che distrugge risorse u-mane, distrugge risorse naturali, distrugge risorseculturali.

    Mi chiedevo cosa pu fare una Amministrazione.Non deve essere superficiale nelle sue scelte ur-banistiche; s perch anche attraverso queste si

    possono favorire alcune direzioni invece di altre.Un insediamento logistico (e siamo circondati da

    Romentino a Biandrate) nuovo se non mirato aduna concreta integrazione con il manifatturiero, solo un favore a chi predilige lavoro di basso li-vello, con un via-vai di TIR che caricano e scari-cano e basta. Non dimentichiamo come il C.I.M.

    stesso stato oggetto di una Osservazione della

    A.I.N. quando nella discussione sullultimo PRGCchiedeva quali occasioni il C.I.M. avesse avuto diintegrazione e sinergia con il tessuto produttivodella citt. Da questo punto di vista lo stesso ra-gionamento sulle aree industriali non pu essereaffrontato solo con slogan. (Ancora questa mattinalex Sindaco Massimo Giordano invita Andrea

    Ballar a fare larea industriale ad Agognate chedarebbe 500 posti di lavoro!). Il problema non

    Agognate, Est o Ovest, il problema che tipo diinsediamento si vuole fare.Nella nostra Novara credo che dovremmo sforzar-

    ci tutti per cercare di interagire meglio con quellerealt che guardano ad uno sviluppo economicoattento alla difesa dellambiente e con una rela-L

    avoro

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    zione anche con lUniversit. Allora ecco Nova-mont, lIncubatore, lUniversit: possiamo pensa-re a nostre scelte virtuose che favoriscono questerelazioni? A scelte che favoriscano una crescitareciproca? Mettiamoci maggiormente in sintoniacon quella ricerca del polo chimico che nella no-stra citt ha una storia importante. In altre parolemettiamoci in relazione con i punti di eccellenza

    che pur in una pesante crisi, rimangono nel nostrotessuto produttivo.

    Inoltre nella nostra attivit amministrativa occor-rono pi attenzioni.Occorre pi attenzione alla mobilit delle personepi attenzione alle giuste pianificazioni urbanisti-che e trasportistiche.Occorre pi attenzione al territorio difendendo ibeni comuni (penso allacqua), perch anche at-traverso questa difesa preparo un ambiente favo-revole alla convivenza civile.

    Occorre pi attenzione nel contrastarelabbandono delle attivit agricole favorendo buo-ne pratiche che dalla filiera corta alla agricolturabiologica, potenziano nuove opportunit.Tutto questo Sig. Presidente, anche tutto questocrea lavoro.

    Credo che come Ente locale dovremmo essere at-tenti anche a sollecitare proposte che sono state

    fatte anche ad altri livelli; in Regione per es. de-positata la proposta di legge Nr 47 del 23 luglio2010 presentata dalle Consigliere Eleonora Arte-sio (Fed. Sin.) e Monica Cerutti (SEL) su salario

    minimo garantito.Infine ci sono beni immateriali che sono il risulta-to dello sviluppo e della attenzione alla Sanit ealla Istruzione pubblica, che devono essere sottrat-ti alle logiche del mercato, perch non dimenti-chiamolo, la retribuzione del lavoro anche quellaindiretta, cio quella costituita dai Servizi Socialigratuiti per i cittadini. La sanit sul nostro territo-

    rio un bene fondamentale. Le riduzioni di cuiparlava il Sindaco, il mettere in secondo piano ilruolo del territorio, il ruolo stesso dei Sindaci, un danno, un danno grave alle cittadine e ai cit-tadini.Nella sua relazione Giuseppe Azzini ha parlato dilegalit. Tema importantissimo. Ho partecipato il2 dicembre scorso, delegato dal Sindaco, al Con-

    vegno nazionale di Avviso Pubblico(lAssociazione che raccoglie Enti locali contro le

    mafie): in interventi molto interessanti emergevache le infiltrazioni mafiose non sono assolutamen-te problemi delle sole regioni del Sud, anzi.

    Ho finito Sig. Presidente.La crisi, quando ha le caratteristiche pesanti chericordavo allinizio, nelle persone provocaunansia, uno stato di precariet che spinge sem-pre pi verso il basso, rischi di annullare ogni mi-

    sura precauzionale; anche come Amministrazionedovremmo cercare di ragionare per domandarci senella nostra pratica quotidiana garantiamo, svilup-piamo, creiamo opportunit e occasioni di occu-pazione.Il lavoro un diritto fondamentale, lavoriamo per

    ridare al lavoro il suo valore. Pensiamo a nuoveopportunit; ieri parlando in Commissione dei

    Piani di zona, discutevamo di azioni positive perlinserimento lavorativo. Il sindaco parlava di op-portunit di lavoro anche parlando di cultura. Cre-do che dobbiamo pensare as opportunit anche per

    cercare connessioni tra il welfare, tra i bisogni checi sono nel nostro tessuto sociale e chi senza lavo-ro, pu dedicare parte del suo tempo. Penso altempo che si pu dedicare ad attivit di difesa e diriassetto idrogeologico del territorio. Anche inquesto modo nel buio di un lavoro che sempre piperde il suo valore, intravedo alcune luci..

    INTERVENTO DI MARCO PAGANI

    Mi associo al ringraziamento ai sindacati confede-rali, per quanto ci hanno detto, ma soprattutto per-

    ch si trovano qui insieme.

    In situazioni di minore disponibilit di risorse e dirapidi cambiamenti, forse importante imparare

    le lezioni dal passato. I grandi rettili che hanno a-bitato il nostro pianeta erano troppo grandi e con-

    sumavano troppa energia per potersi adattare alnuovo ambiente della fine del cretaceo; meglio sela sono cavata i piccoli mammiferi.

    Fuor di metafora, quello che gli economisti non cidicono (e forse non ce lo dicono perch non lo

    sanno o non lo vogliono sapere) che la presentecrisi economica ha precise radici energetiche. Non

    possibile fare crescere all'infinito la produzionedi risorse non rinnovabili, anzi, come aveva gicompreso il buon Hubbert negli anni '50, da uncerto punto in poi non nemmeno possibile man-tenerla costante.

    Per un paese come l'Italia l'effetto ancora pimarcato, perch deve competere sul mercato in-ternazionale per acquistare risorse energetiche diL

    avoro

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    cui non dispone. Gli effetti sono sotto i nostri oc-chi: il consumo di petrolio pro capite oggi di 4litri al giorno, due terzi del valore degli anni '70.Anche il consumo pro capite di gas naturale og-gi calato del 5-10% rispetto al massimo raggiuntonel 2005.

    E' quindi importante capire che per una politicaeconomica sostenibile prioritario:

    puntare sulle risorse rinnovabili, come il foto-voltaico, su cui questa amministrazione for-temente impegnata;

    puntare al risparmio di energia e di materiali,una strada che siamo seriamente intenzionati aintraprendere, attraverso gli isolamenti termicie il miglioramento del riciclo dei materialipost consumo, erroneamente denominati rifiu-ti;

    sviluppare le attivit labour intensive, anchequando sono low tech e poco trendy, comel'artigianato e soprattutto l'agricoltura . Stiamoiniziando a ragionare su questo tema e vo-gliamo riuscire a realizzare qualcosa nei pros-simi mesi. Prima stata ricordata la provinciadi Biella, dove i tassi occupazionali (dati U-nioncamere) sono pi o meno paragonabili aquelli di Novara. Invece nel 2010 in provinciadi Cuneo, gli assunti in agricoltura sono statipari a 31 ogni mille abitanti, oltre il sestuplodei valori della nostra provincia. Credo che,

    anche senza tartufi e barolo, abbiamo anchenoi eccellenze in campo agricolo mentre altresi possono costruire,.

    Bisogna inoltre prestare molta attenzione a noninseguire politiche di sviluppo il cui unico risulta-to sia quello di devastare prezioso territorio agri-

    colo fertile per costruire orrendi capannoni dicemento che spesso restano vuote, come dimo-

    strano i numerosi cartelli di affittasi osservabili inprossimit di tutti i caselli dell'autostrada TorinoMilano. Tra l'altro la logistica ha i pi bassi valoridi occupazione per metro quadrato edificato (equindi devastato).

    Occorre soprattutto pensare ad uno sviluppo loca-le ed endogeno, senza aspettare troppi imprevedi-bili deus ex machina da fuori. Tra questi, annove-

    riamo il progetto JSF. Come sapete, noi siamocontrari a priori a queste macchine di morte, maapprendo che anche l'insospettabile generaleDempsey, autorevole rappresentante del Pentago-no, ne mette in dubbio l' effettiva realizzazione.

    Certo, saremmo contenti se potessero arrivare quiimprese high tech ed innovative (in realt almeno

    due le abbiamo, la MEMC e la Novamont), ma nostro dovere puntare molto modestamente, maefficacemente, anche sul low tech, cio sulla sod-disfazione dei bisogni primari.

    A Novara forse non servono altri professionisti (ilmercato mi sembra gi abbastanza saturo), maservono pi contadini e pi artigiani; questo possibile se si iniziano a costruire percorsi di filie-ra corta, in cui beni e servizi di base possano esse-re scambiati a livello locale.

    Per questo importante anche ripensare la finanza

    a livello locale; importante il microcredito, siadal lato di chi riceve, sia dal lato di chi finanzia.Si tratta cio di pensare anche a delle filiere cortedel credito, dei veri e propri prestiti di scopo, incui i risparmiatori possano sapere esattamentequale progetto stanno finanziando.

    Se entriamo nell'ottica di soddisfare i bisogni alivello locale, dobbiamo tutti uscire dalla logicadel massimo ribasso, per puntare ad un rapporto

    equo e solidale tra domanda e offerta.

    Il lavoro un diritto ed la base della nostra Re-pubblica; per questo dobbiamo imparare anche afarcelo da soli.

    Lavoro