Il Ducato n.1 – 22 gennaio 2016

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  • 8/20/2019 Il Ducato n.1 – 22 gennaio 2016

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    Periodico dell’Istitutoper la formazione al giornalismo di Urbino

    Notiziario

    LE LEZIONI DELLA STORIA

    segue a pagina 8 

    ominciamo il 2016 con il suono emozionante della primabomba all'idrogeno”. È l’inquietante dichiarazione concui il dittatore Nordcoreano Kim Jong-un ha annunciatoal mondo un esperimento nucleare effettuato il 6 gennaioscorso. C’è stata la condanna unanime dell’Onu, ma lanotizia è stata presto dimenticata. Kim Jong-un è undittatore macchietta di 33 anni, erede dell’ultima dinastiacomunista della storia. Ha studiato sotto falso nome inun college in Svizzera; è pieno di turbe e di idiosincrasie.Salito al potere ha sterminato tutto il suo “cerchiomagico”, a cominciare dallo zio tutore (accusato diessere poco entusiasta dei successi del nipote), fattosbranare da 120 cani affamati. Ha giustiziato la ex fidanzata perché accusata di aver girato un video por-nografico; un alto funzionario è stato bruciato con illanciafiamme. Un generale che ha accusato un colpo disonno durante una parata militare è stato fatto fucilareall’istante. Per apparire più alto si è fatto fare una coto-natura ai capelli e ha imposto quel taglio ai giovani del

    suo Paese. Kim Jong-un si considera una benedizionedivina per il suo popolo, un semidio che può anchecambiare il corso del tempo. Ha imposto una stop di 30minuti alle lancette dell’orologio per avere un fuso orariodi Pyongyang, in sospeso fra quello di Pechino e quellodi Tokyo. Si fa vedere salire in barca a remi mentre i suoisoldati si gettano in acqua adoranti, rischiando l’anne-gamento pur di restare aggrappati alla barca del leader.

     A dispetto della miseria del suo popolo si è dotato di unaereo come quello di Obama, l’Air force one da lui ribat-tezzato Kim force one. Purtroppo, anche in tempi recenti,uomini ridicoli come questo hanno seminato morte eterrore. Oggi sembra impossibile che uno squilibratocon baffetti abbia potuto pianificare e orchestrare losterminio di massa di un intero popolo. Ma è avvenuto.Una bomba all’idrogeno come quella sperimentata il 6gennaio ha una capacità distruttiva centinaia di voltesuperiore a quella che ha cancellato Hiroshima. Cerchiamodi fare tesoro delle lezioni della storia.

    C

    Quindicinale - Anno 26 - Numero 1

    Cent’anni sulla macchinadel tempo: fermata Urbino

    ilDucato

    Secondo l’Istat la speranza di vita nelle Marche ha superato gli 81 anni per gli uomini, 85 per le donneLa nostra regione è la seconda in Italia per longevità e i suoi abitanti vivono più dei giapponesiDa Elena a Rosa: sei racconti per attraversare l’ultimo secolo con le parole di chi ha scelto la città ducale 

    22 gennaio 2016

    a pagina 2 e 3 

    Sanità

    Orari ridotti e servizi

    sospesi negli ospedali

    Scuole pubbliche

    Tre istituti su cinque

    non hanno una palestra

    Sicurezza fiumi

    4,5 milioni di euro per

    il dissesto idrogeologico

    ilducato.it

    Sul sito servizi, notizie

    e approfondimenti

    Fermignano

     A quattro anni dal nevone l’ex lanificio ‘Carotti’ diFermignano aspetta ancoral’inizio dei lavori. La strutturaera stata danneggiata e partedello storico edificio è crollata.L’ex lanificio costituisce unesempio di architteturaindustriale. La suariqualificazione è importanteper il patrimonio urbanisticodel paese. L’anno scorso laRegione aveva stanziato 8milioni di euro per il 2015, maad oggi l’edificio è ancoradiroccato.

    Università/1

    Tornanole matricolePiù iscritti nel 2015Dopo dieci anni in discesa, leimmatricolazioni per l’annoaccademico 2015-2016 sono inaumento: 9.728 studenti in piùin tutta Italia, una crescita pari al

    3,2%. L’ateneo di Urbino seguel’andamento nazionale con unincremento del 2,8% rispetto al2014.

    Università/2

    Aspirante cuocafa causa all’ErsuLa fermignanese Anna MariaConti avrebbe dovuto lavorarenelle mense universitariedall’ottobre scorso. Il suo nomeera nella lista, ma tre giornidopo la commissioneesaminatrice si è riunita di

    nuovo e il suo nome èscomparso. La signora ha fattocausa all’Ersu.

    Il lanificio aspettaancora il recuperoa 4 anni dal nevone

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    ilDucato2   Società

    Si vive di più:daRosaa Elenacosì è cambiatala città ducale

      ALESSANDRO CRESCENTINI

    DANIELA LAROCCA

    ROSA

    Cent’anni di passione

    tra fiori e ricordi

    Rosa apre la porta della casadov’è nata e cresciuta, che èdella sua famiglia dal 1700. Cimostra le foto con la nipotina Ze-linda, nata a settembre. Tra di loro cisono 99 anni di differenza: il 14 luglioRosa spegnerà cento candeline. Havissuto in tante città, dalla Puglia alPiemonte, ma il suo cuore è semprestato a Urbino. Quando ci raccontacom’è cambiata la città del Duca, situffa nei ricordi. Parla di quando dagiovane andava a ballare al circolocittadino: “Le ragazze non potevanoballare se non erano accompagnateda un cavaliere, non come fanno igiovani d’oggi. Io il cavaliere cel’avevo sempre - confessa - ero moltobrava a ballare”. Poi racconta l’incon-tro con l’uomo che sarebbe diventatosuo marito. “Era proprio bello - so-spira - lo vedevo venire giù dal Montesempre elegante, con il bavero dellagiacca alzato”. Poi dell’amore ancorasegreto, nell’intimità dei vicolini diUrbino. Fino al 1940, quando sisposa. Subito dopo la guerra: il ma-rito, un comandante degli alpini,parte per il fronte dove viene fatto

    prigioniero, in un campo in Polonia.Quando cala la sera, le promettiamodi tornare con una copia delDucato.Ma Rosa ci chiede di telefonareprima. “È pericoloso oggigiorno, senon mi si chiama prima, non apro”.

    CELSO

    Il professore di lettere

    che ama le favole

    Eguardo il mondo da un oblò, miannoio un po’” cantava GianniTogni. Erano gli anni ‘70 e dallaradio di una cinquecento bianca lenote diLunaaccompagnavano iviaggi di Celso, professore trentennedi lettere. Fuori dal finestrino, passavaveloce la strada di campagna, tutta insalita, che portava da Urbino allascuola media di San Leo. AdessoCelso è in pensione da 15 anni e la500 è stata sostituita da una Pandarossa. Il professore è nato nel 1940 eha passato 34 anni della sua vita tra ibanchi di scuola. Decamerone, Or-lando fuorioso, Promessi Sposi: nes-suno di questi classici era il suo prefe-rito:“Le favole invece, sì che mipiacevano: con gli studenti ci diverti-vamo a cambiarne il finale”. Celso re-cita senza esitazioni i testi a memoria:“Come si faceva un tempo. E come sidovrebbe continuare a fare", sospirail professore che proprio non accettache i giovani non leggano più. Anchele lotte studentesche sono cambiate.Nel 1968, pochi mesi prima di discu-tere la sua tesi con lo storico rettoreurbinate Carlo Bo, il giovane Celso

    occupava le aule dell’università. E tralotte e occupazioni, i sogni e le ideevenivano declinate al futuro sem-plice: “In quel periodo pensavamoche avremmo cambiato le cose. Pec-cato che non sia andata così”.

    Forse sarà meno conosciutadel sushi. Che sia più buonao no, quello è soggettivo. Madi certo una crescia sfogliata

    al giorno toglie il medico di torno.Luoghi comuni a parte, secondo idati Istat elaborati dall’Ufficio StudiConfartigianato, nelle Marche sivive più che in Giappone, uno deipaesi più longevi del mondo. Nellanostra regione, infatti, la speranzadi vita media per le donne è pari a85,7 anni e per gli uomini 81.

    Questi i "freddi" dati, ma dietroai numeri c'è la gente di Urbino elo scorrere della vita nella città delDuca. Dall’ospedale di Via SantaChiara all’ospedale in periferia. Daipiccoli negozietti del centro storicoai tanto discussi centri commercialidel Consorzio e di Santa Lucia. Dallavita nei vicoli all’esodo verso i nuoviquartieri di Mazzaferro e della Pian-tata. Fino a qualche anno fa, la vitaa Urbino era diversa, in tutto.L’università era uno degli atenei piùprestigiosi d’Italia. Lavagine, Valbonae il Monte non erano solo delle lun-

    ghe e deserte strade di città, mapullulavano di vita e di negozi. Sipoteva girare in macchina e nonesistevano le telecamere. Il Mercataleera il luogo adibito al mercato, comesuggerisce il nome stesso, mentre

    ora le bancarelle si posizionano incima a Via Raffaello.

    Nell’ultimo secolo di storia, Ur-bino ne ha passate tante. Da Rosache a luglio spegnerà 100 candelinea Elena, la prima nata nel 2016. Gliurbinati hanno sperimentato dueguerre. Un terremoto spaventosonel 1997. Hanno accolto l’Assessorealla Rivoluzione Vittorio Sgarbi ehanno litigato per un albero di Na-tale poco tradizionale. Una nevicatada record nel 2012. Hanno festeg-giato i 500 anni dell’Università. Sonopassati da oltre 70 anni di gestionedi centro-sinistra alla nuova giuntaGambini. Hanno avuto il privilegiodi vivere sotto il rettorato di CarloBo. È stata istituita la Festa del-l'Aquilone, che ogni settembre di-pinge il cielo di Urbino con i coloridelle dieci contrade.Nessuno, megliodi chi la vive tutti giorni, può rac-contare come la città sia cambiatanegli anni. Per questo abbiamo scel-to simbolicamente sei persone, seivite passate all’ombra dei torricinie legate alla città. Queste storie rac-contano Urbino e come il tempol’abbia cambiata, nelle abitudini enel sentire degli abitanti in momenti

    storici diversi. Qualcuno è nato unsecolo fa, qualcun altro solo ieri.

    su ilducato.itspeciale interattivo

     Vignetta realizzata dall’Isia di Urbino

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    SAVERIO

    Un amore per caso

    che dura da 20 anni

    A pprodare in una città per casoe poi decidere di rimanerci persempre. Così ha scelto di fareSaverio Ferrari, anno 1964, urbinated’adozione dal 1998. Tra una birra el’altra, nel Caffè del Sole, il bar dovelavora, si ferma per ripercorrere i suoiultimi 20 anni nella città ducale: “A Urbino ci sono capitato per caso, poimi sono innamorato completamen-te. La bellezza delle strade e dei palaz-zi, l’ambiente giovanile, l’università,una città in fermento”. E in questianni ammette che sono cambiatemolte cose. “Diversa sì, ma non sa-prei dire se in positivo o in negativo”,spiega. “L’Italia è cambiata e Urbinonon fa eccezione”. I suoi luoghi prefe-riti sono sempre lì. La Fortezza, “il pri-mo posto dove ho sempre portato gliamici che mi vengono a trovare”; tuttii vicolini, “soprattutto quelli che nes-suno conosce”. E infine il platano divia Valerio: “E’ nato con la città, perme è come se le sue radici tenesseroin piedi tutta Urbino”. Sottolinea piùvolte che quello che più lo ha colpitoè la gente. “Nonostante tutto, rimanesempre un bel posto, uno di quelli da

    cui se vivi bene non vai più via”.Saverio abita nelle campagne intornoa Urbino, vicino a Pieve di Cagna e dalì non si vuole più spostare: “Ho già ri-chiesto nel mio Testamento di essereseppellito lì, nella mia terra”.

    MARCO

    La guida turistica

    che ha inventato l’app

    Partenza Los Angeles, destina-zione Urbino. Marco Rossi, gui-da turistica del Palazzo ducale,ha viaggiato molto. Ma alla città degliangeli, il 43enne urbinate preferiscela città di Raffaello: “Perfetta per me,soprattutto perché è casa”.Urbinate doc, Marco non si è maispostato per troppo tempo lontanodal luogo in cui è nato nel 1973. Qui,ha vissuto per più di 30 anni, ha con-servato le amicizie d’infanzia e fattodella sua passione un lavoro: ognigiorno indossa il cartellino da guida edescrive ai turisti i torricini del Palaz-zo ducale, famosi in tutto il mondo. A seguire la casa di Raffaello e la crescia:“Il turismo è il vero motore della città,ne siamo consapevoli”. Così, tuttequeste bellezze Marco ha deciso diinserirle in Urbino Experience,un’app che guida i turisti alla scoper-ta del Montefeltro. E se gli studenti,da qualche tempo, hanno iniziato alasciare la città, i visitatori stranieri citornano volentieri. “Io non credo cheUrbino sia cambiata molto negli anni– commenta Marco - Qui la qualitàdella vita è buona, c’è tutto quello che

    serve e si vive in tranquillità”. Forse èproprio questo perenne stato di quie-te che spinge i giovani lontano dallemura. “Certo, mi piacerebbe che lacittà si arricchisse di eventi culturali,adatti a tutti” ammette infine Marco.

    VALENTINA

    Il sorriso urbinate

    conquista la Carlo Bo

    Da mesi i muri della città duca-le sono tappezzati dal viso di Valentina Capellacci, 23 annie studentessa universitaria di Ctf.Nessuno meglio di lei, nata a Urbinonel 1992 e iscritta alla Carlo Bo, pote-va posare come studentessa immagi-ne dell’università.”In realtà è nato tut-to come un gioco. Mia mamma mi haspinto a partecipare a un casting suFacebook” racconta la ragazza. È sta-ta soprattutto una fotografia postatasui social ad convincere la giuria ac-cademica a sceglierla: Valentina conaddosso il camice bianco che fa il se-gno di vittoria. Ai pubblicitari, nonserviva altro.In cinque anni di univer-sità, la ragazza ha conosciuto moltis-simi fuorisede. Invece, di amici di in-fanzia con cui condividere i luoghisimbolo della città, ne sono rimastipochi. Ad esempio la fortezza dove cisi nascondeva per “sgarrare”, non an-dare a scuola. Oppure il paese dei ba-locchi urbinate, la sala giochi in viaGaribaldi, dove tutti i ragazzini vole-vano entrare. “Infine il nostro parcogiochi era il centro storico. Lì, dallepanchine del Pincio, buttavamo giù

    le castagne verso Mercatale e trascor-revamo gli interi pomeriggi a chiac-chierare”. Mancano pochi mesi allalaurea. “E dopo voglio continuare astudiare, magari vincere un dottoratodi ricerca in un’altra città”.

    ELENA

    La ‘fuorisede’ più

    giovane di Urbino

     A rrosticini, cassata siciliana ecrescia sfogliata: dopo il latte egli omogeneizzati. Elena, laprima bimba nata a Urbino nel 2016,crescerà assaggiando le specialitàpreferite di mamma Sara, abruzzese,e papà Rosario, siciliano. La piccola ènata il sei gennaio, “pesava 2.900grammi ed è arrivata con la primaneve dell’anno, dentro la calza dellabefana” scherza il papà.I suoi genitori, Sara e Rosario, si sonoconosciuti proprio a Urbino 12 annifa, tra i corridoi del collegio Sogesta.“A livello architettonico, la città èsempre la stessa. Quello che è cam-biato è il clima culturale: nel 2004,quando eravamo noi studenti, c’eramolto più movimento”. racconta Ro-sario. Nella città ducale del 2016 lecose sono diverse: le strade sono vuo-te e gli studenti sono diminuiti. Rosa-rio e Sara continuano a vivere e a la-vorare a Urbino, “tra le stesse muradove io e la mia compagna ci siamoconosciuti e dove nostra figlia cresce-rà”. Nostalgia a parte, Rosario non hadubbi: sua figlia sarà una vera ‘fuori-sede urbinate’. Tra poche settimane la

    piccola sarà iscritta all’asilo nido co-munale. “Poi, quando la piccola cre-scerà ascolterà un po’ di progressiverock come me e un po’ di musica soulcome la madre. Ah, ovviamente tiferàJuve e guarderà le partite del Catania”.

    La speranza di vita negli anni di nascita degli intevistatiDati: fonte Istat

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    ilDucato4 Sanità

    Pronto soccorso: sì.Lunga degenza: no,è stata riconvertita.Primo intervento: for-

    se, ma solo per dodici ore. Ilgrande rebus di inizio annoper gli abitanti di tutta laprovincia di Urbino è capiredove andare e cosa trovarenegli ospedali della zona. Lasanità locale è completamen-te nel caos.

     A Sassocor varo, Cagl i oFossombrone i cittadini, in-

    fatti, hanno iniziato l’annocon due grandi novità: il pun-to di primo intervento (PPI)attivo solo dalle 8 alle 20 e iposti letto per i pazienti lun-godegenti trasformati in postiper permanenze più brevi.Due settimane dopo, comese non bastasse, la situazioneè stata nuovamente capo-volta, riportandola a comeera prima: 24 ore di aperturaper i PPI e di nuovo postiletto per tutti. Disorganizza-zione? Forse. Di certo que-stioni burocratiche e di merapolitica difficili da ricostruire

    per chi ha semplicementebisogno di cure e non hatempo da perdere tra deliberee sospensioni. Tutto è dovutoa quanto successo sabato 16gennaio. Quel giorno l’as-semblea dei sindaci dell’Area Vasta 1 ha sospeso la deliberadella giunta regionale cheapportava le modifiche alletre strutture. Una decisioneche però non è ancora effet-tiva, come confermano glistessi ospedali, e che lasciaperciò la situazione immu-tata: PPI in attività per 12ore e posti letto riorganizzati.

    La confusione regna so-

    vrana e preoccupa non pocoi cittadini dei tre paesi inte-ressati. "Qui bisogna sentirsimale esattamente all'ora giu-sta - dice Silvia Guidarelli,una trentenne di Cagli - mia

    suocera di 82 anni venerdìscorso è caduta alle 19.30.Meno male, perché il puntodi pronto intervento avrebbechiuso mezz'ora dopo". In-tanto si è mobilitato anchechi nell’ospedale ha lavoratoper tanti anni.

    Sergio Castellucci è presi-dente del Comitato Pro Ospe-dale di Cagli, ma prima èstato primario di Chirurgiadal 1975 al 2004. “La nostraè una struttura indispensa-bile per il territorio - tiene asottolineare l'ex medico –

    ma da anni è in fase di sman-tellamento; un tempo eranoattive 5 unità operative: me-dicina, chirurgia, ostetricia,ortopedia e pediatria, oranon rimangono che pochiposti letto per piccoli inter-venti chirurgici”. Quello a cuisi riferisce Castellucci è lariorganizzazione sanitariache ha previsto la trasforma-zione degli ospedali di pic-cole dimensioni in strutturepiù snelle, in grado di forniresoltanto prestazioni ambu-latoriali o diagnostiche e conun numero di posti letto li-

    mitato. Una situazione similea quella di Cagli, per certiversi peggiore, si vive aSassocorvaro. Qui il 12 gen-naio è andata in scena unaprotesta che ha visto alcunisindaci della zona incatenarsidavanti alla struttura per op-porsi al depotenziamentodella sanità locale. “Voglio ilmio ospedale, per me è tutto”,afferma Silvana Capellini: di-verse operazioni all'anca ealtrettante degenze. Servizidi cui, almeno per ora, nonpotrà più usufruire. Le attivitàdell’ospedale, come se nonbastasse già la confusione

    generale, sono al momentosospese. “Montefeltro Salute,la società che si occupavadelle visite specialistiche, nonè stata rimpiazzata - spiegail sindaco di Sassocorvaro

    Negli ospedalitra orari ridottie servizi sospesiIl 2016 inizianelcaosA Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro è stata ridotta l’attività dei punti di Primo interventoda 24 a 12 ore e sono stati cancellati i postiletto a lunga degenzaI sindaci dell’Area vasta 1hanno sospeso però la delibera che apportava queste modifiche

    ma i cambiamenti a oggisono ancora in vigore 

    ENRICO FORZINETTI

    2i punti nascita

    che restano in provincia: se neperde uno tra Pesaro e Fano

    3gli ospedali colpitinella provinciadalla riforma sanitaria

    12leore di attività dei puntidi primo intervento nei treospedali a rischio chiusura

    Daniele Grossi - Finché ilnuovo privato non entreràin azione, per qualsiasi pre-stazione si dovrà andare aUrbino”. All’ospedale diFossombrone le cose nonvanno meglio, anche qui ilPPI è attivo soltanto delle 8alle 20. Inoltre in questa strut-tura la maggior parte dei ser-

    vizi non è più presente o sec'è non funziona corretta-mente. “Nell'ospedale c'è unaTac nuova di zecca, e io devoaspettare fino al 2017 per larisonanza magnetica”, spiega

    una casalinga di 68 anni. “Laradiologia è utilizzata al 30%del suo potenziale, ancheperché manca il personale”denunciano gli esponenti delMovimento 5 Stelle della cit-tà. A descrivere in manieraesaustiva la situazione dellastruttura di Fossombrone èperò un'altra paziente: “Un

    tempo questo ospedale eraun gioiello – racconta - ciandavi per qualsiasi cosa,dalle analisi, ai controlli, allevisite specialistiche, ora in-vece è un deserto”.

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    Il farmaco salvavita e l’odisseamarchigiana

    Urbino-Pesaro. Pesaro-An-cona. Ancona-Fabriano. Fa-briano-Camerino. La ricercaper l’adrenalina mi spingea prendere un autobus, duetreni e 50 chilometri in mac-china. Dopo cinque ore diviaggio, raggiungo l’ospedaledi Camerino: niente da fare.“In caso di necessità – midice l’infermiera - può ac-quistare l’adrenalina in far-macia. Così, sconfitta e stan-ca, scelgo di comprare il me-dicinale. Il farmacista mi ri-sponde che il farmaco nonc’è ma che “si può ordinare,tanto arriva nel pomeriggiocon il corriere”.

    Dopo qualche ora hol’adrenalina in tasca e 77, 90euro in meno nel portafogli.

    Secondo il Tribunale peril diritto del malato, il paga-mento e la confusione bu-rocratica potevano essereevitati: “Chiunque può farsiprescrivere il farmaco sal-va-vita. Basta presentarsi daun medico marchigiano conla tessera sanitaria”.

    In Toscana, Umbria edEmilia-Romagna le cose van-

    no diversamente. Alla do-manda “Cosa serve perl’adrenalina?” Tutti rispon-dono così: “Nessuna ricettarossa, basta il piano tera-peutico dell’allergologo”.

    D

    iciotto mesi di sca-denza e 77 euro e90 centesimi di co-

    sto. Sono i numeridella Fastjekt, l’adrenalinaauto-iniettabile salva vitaper chi soffre di gravi pato-logie allergiche. Un farmacoche in Emilia Romagna, To-scana e Umbria può essereritirato gratuitamente nellefarmacie ospedaliere pre-sentando il piano terapeu-tico di uno specialista. NellaMarche invece non basta: èrichiesta anche una ricettarossa di un medico di baseregionale. Regole che ren-dono la vita difficile a unnon residente. E quando an-

    che io, residente in Basilicatae studentessa a Urbino, hochiesto l’adrenalina, mi sonoritrovata ingarbugliata inchiamate istituzionali, in-formazioni sbagliate e far-maci diversi.

    Ci sono volute 72 ore pertrovare una soluzione. Chia-mo le farmacie ospedaliereper capire come ottenere ilfarmaco. La risposta: “Pianoterapeutico e ricetta rossadel medico”. Richiamo perchiedere se basta l’impegna-tiva del mio medico di fa-miglia: “Solo se è marchi-giano. Le ricette extra-regio-nali non valgono”. A questopunto le opzioni sono due:affrontare 500 chilometri otrovare un medico locale.

    Il giorno successivo decidodi non partire. Un medicodi Matelica mi fa la prescri-zione, poi vado nella farma-cia ospedaliera di Urbino,dove mi chiedono il pianoterapeutico dell’allergologoe la ricetta rossa. Il farmacistalegge che sono lucana: nien-te adrenalina. In tutti i casi,l’auto-iniettabile non sareb-be stata disponibile. Così miconsiglia di rifare la visita

    dell’allergologo in ospedale.Ma per fissare un appunta-mento nell’ambulatorioospedaliero ci vogliono 104giorni e per fare una visitaprivata più di 300 euro.

    Nelle Marche per avere una scatola di adrenalinaserve, oltre al pianodello specialista, la ricetta 

    del medico di base locale Ma secondo il Tribunaledel diritto del malato basta la tessera sanitaria 

    L’Unione europea finanzia con 6 milioni di euro

    Erydel, spin-off dell’Università di Urbino Carlo Bo

    che studia la cura per una rara malattia genetica, la

     Atassia Telangiectasia. Chi ne soffre vive

     prigioniero nel proprio corpo: non riesce a

    compiere gesti e movimenti all’apparenza

    semplici, come stare in equilibrio, camminare o

    afferrare oggetti. I primi sintomi possono palesarsia due, tre anni di vita. L’impresa urbinate, a capo di

    un progetto internazionale da 30 milioni, è pronta a

    far partire una sperimentazione del trattamento in

    centri medici in Italia e nel mondo, dagli Stati Uniti

    al nord Africa, fino all’Australia. Lo sviluppo del

    farmaco, chiamato EryDel EryDex System, è

    iniziato quasi per caso. I ricercatori stavano

    studiando un’altra patologia quando furono

    contattati da alcuni genitori di bambini affetti dalla

    malattia. “Ci invitarono a una loro riunione e da lì

    abbiamo iniziato a lavorare. Oggi il farmaco è la

    scoperta più importante per la nostra società”,

    spiega il cofondatore di EryDel, Mauro Magnani.I test consisteranno nella somministrazione del

    farmaco attraverso i globuli rossi del paziente: un

    macchinario preleverà un campione di sangue

    del malato e inserirà nei globuli rossi il principio

    attivo della cura. (m.t.)

    DANIELA LAROCCA

    Un kit di Fastjekt, l’adrenalina

    auto - iniettabile

    LA STORIA

    IL CASO: 6 MILIONI PER LA RICERCA A URBINO

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    ilDucato6   La denuncia

    allena in quella vecchia –dove nei giorni di pioggial’acqua filtra dal tetto – men-tre quello delle Scienzeumane utilizza l’una o l’altraa seconda della disponibi-lità. La manutenzione stra-ordinaria delle due strutturesportive richiede costi che la“Volponi”, comprensiva di

    altri nove plessi tra scuoled’infanzia e primarie, nonpuò permettersi. Il fondodell’istituto copre a mala-pena le spese di manteni-mento, mentre la quota peril funzionamento ammini-strativo erogata dal mini-stero dell’Istruzione non su-pera i “5.000 euro totali pertutti e dieci i plessi”, spiegail preside Serafini. Ci si aiutacon i contributi richiesti allefamiglie degli alunni, venti-cinque euro ogni anno, equando qualche aula ha bi-sogno di una passata di ver-

    nice, ci pensano i bidelli e lostesso preside nel tempo li-bero. Poi c’è il Comune diUrbino che a ogni chiusuradell’anno scolastico ricevedal preside una lista di spesenecessarie all’istituto. “Ma cisono scuole in ogni frazione– spiega Serafini – e anche ifondi comunali arrivano findove possono”. Ma una so-luzione potrebbe esserci, se-condo il preside, chiederel’aiuto della Provincia: “Con-trariamente alle scuole me-die, che sono comunali, gliistituti superiori sono dicompetenza dell’ente pro-

    vinciale”.

    In questa palestra nonpiove”, rassicura un in-segnante di educazionefisica. Dietro al quadro

    svedese, però, la parete è in-teramente scrostata, agli an-goli del soffitto ci sono i se-

    gni delle infiltrazioni e ilpavimento ha perso pezzi digomma e liste di parquet. Epensare che questa è la pa-lestra “nuova”, così chiamataper distinguersi da quellapiù danneggiata, dell’ Isti-tuto “Volponi”, dove ad alle-narsi non sono solo glialunni della scuola media,ma anche quelli del liceodelle Scienze Umane “Baldi”e del liceo artistico “Scuoladel Libro”.

     A Urbino tre istituti su cin-que non hanno una palestra.Sono oltre 1.100, infatti, gli

    studenti che si allenanonelle sale della “Volponi”. Airagazzi della scuola media siaggiungono i circa 200 allievidel “Baldi”, la cui palestra èstata dichiarata inagibiledopo il nevone del 2012, e i750 della “Scuola del Libro”,che una palestra nonl’hanno mai avuta. È stata laProvincia di Pesaro-Urbino,due anni fa, a chiedere alpreside Serafini di ospitaregli allievi dei due licei nellesale da ginnastica. Così,mentre gli alunni delle me-die continuano a fare attivitàmotoria nella palestra

    “nuova”, il liceo artistico si

    Suona l’ora di ginnasticae i liceali cambiano scuola   ISABELLACIOTTI

    In alto la parete scrostata dietro al quadro svedese e alle spalliere. A sinistra il pavimento con liste

    di parquet staccate. A destra due studenti che si allenano; alle loro spalle una grande infiltrazione

  • 8/20/2019 Il Ducato n.1 – 22 gennaio 2016

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    Dissesto idrogeologicoPronti 4,5 milioni per le Marche

    gliorare l’habitat per i pesci.Per quanto riguarda i terreni,tra i lavori da fare ci sono lasistemazione dei versanti infrana e il consolidamentodelle pendici. Nel territoriodi Pesaro e Urbino ne bene-ficeranno le Unioni delMontefeltro (100mila euro),dell’Alto e Medio Metauro(180mila euro) e del Catria-Nerone (195mila euro)”.

    Così, nell’area dell’Alto eMedio Metauro, di cui Ur-bino fa parte, si lavorerà indue comuni. A Trasanni, fra-zione della città ducale, saràripulito il fosso Sabatini e sa-ranno messe in sicurezza lesponde. Totale: 110milaeuro. A Borgo Pace, con70mila euro, si sistemerannole sponde del torrente Auro,

    vicino alla strada comunaleper Parchiule. I lavori sa-ranno affidati entro il 31 ot-tobre 2016. A questo vannoaggiunti altri 150mila europer il torrente Meta, semprea Borgo Pace, che la Regioneha sbloccato con un altrodecreto.

    Come in tutta Italia, anchea Urbino in caso di mal-tempo c’è il rischio di franee allagamenti. Non è passatonemmeno un anno daquando il fiume Foglia uscìdagli argini nelle frazioni diMiniera e Ca’ Gallo, alla-gando abitazioni e attivitàcommerciali.

    Il Consorzio di Bonificadelle Marche a inizio dicem-bre ha annunciato tre mi-lioni per l’entroterra mar-

    Per sistemare fiumi eterreni franosi, da Re-gione Marche e Con-sorzio di Bonifica sono in ar-

    rivo quattro milioni e mezzodi euro. Ma rischiano di es-sere poca cosa, se si guardaal problema del dissestoidrogeologico nel com-plesso”. Lo sostiene PalmiroUcchielli, consigliere dellaProvincia di Pesaro e Urbinocon delega al dissesto e sin-daco di Vallefoglia.

    La Regione ha già annun-ciato che destinerà un mi-lione e mezzo di euro difondi da ripartire tra noveunioni montane marchi-giane per la “sistemazioneidraulica e forestale”. Si trattadi interventi che servono a“rinaturalizzare” i corsi d’ac-qua, tramite la creazione diboschetti, la sistemazionedelle rive, la demolizione diopere dannose o inutili e al-tre azioni che possano mi-

     MAURO TORRESI

    ilDucato7

    Sui nuovi finanziamenti, ha commentatoil consigliere della Provincia Palmiro Ucchielli:“Meglio pochi che niente, sono soldi utili, ma per questasituazione ne servono tanti. Vedremo come usarli”

    Fermignano

    Pista da crossAperta trattativa

    con Urbino

    Il comune di Fermignano vuole

    comprare la pista da cross “La

    Ginestra” che si trova nel suo

    territorio ma la proprietà è delcomune di Urbino. In quei

    quattro ettari, da 40 anni, il Moto

    club fermignanese gestisce il

    circuito sterrato e in questi

    quattro decenni ha permesso a

    grandi talenti come Valentino

    Rossi, Marco Simoncelli e

     Andrea Dovizioso di allenarsi. Il

    sindaco di Urbino, Maurizio

    Gambini, e il Primo cittadino di

    Fermignano Giorgio Cancellieri

    hanno già cominciato a trattare. Il

    Comune della città ducale prova

    a vendere l’area dal 2008,

    quando ha pubblicato il primo

    di una lunga serie di bandi. A distanza di otto anni, l’unico che

    si è dimostrato interessato

    all’acquisto è stato proprio

    Cancellieri, che in questo modo

    contribuirebbe al salvataggio

    dell’associazione sportiva di

    motocross. “L’attuale cifra in

    ballo si aggira intorno ai

    160.000 euro e intendo fare il

     possibile perché l’acquisto

    avvenga prima della fine del

    mio mandato” ha detto

    Cancellieri che non potrà

    ricandidarsi a maggio 2016.

    Michele Di Lorenzi, presidente

    del Moto club fermignanese, ha vissuto fin dall’inizio l’angoscia

    di una possibile vendita del

    terreno: “Nel 2017 il moto club

    festeggerà 40 anni, ho la sua

    stessa età e frequento questa

     pista da quando avevo otto anni.

     A gennaio del 2008 sono

    diventato presidente e a marzo

    dello stesso anno il comune di

    Urbino ha pubblicato il primo

    bando. Ma le cifre richieste

    erano spropositate per un

    terreno tanto ripido”. Il sindaco

    Cancellieri vuole acquisire il

    terreno: “Non possiamo correre

    il rischio che quei quattro ettari vengano acquistati da un privato

     perché potrebbe sfrattare una

    realtà sportiva che è un

    riferimento per tutto il centro

    Italia”. (l.g.)

    gono smaltiti a sufficienza. Alla porta d’ingresso del pri-mo piano del parcheggio, unlaconico foglio parla di “la-vori di manutenzione”.

    Dopo un anno, però, il can-tiere non è mai entrato infunzione. Non c’è traccia dimacchinari, tantomeno ope-rai al lavoro. A eccezione diuna lucidatrice, il parcheggioè completamente libero. Siadalle macchine, che da feb-braio non possono accedere,che dai macchinari.

    “In teoria dovremmo su-bire un danno economico,visto che abbiamo un interopiano chiuso” spiega FabrizioUgolini, presidente di UrbinoServizi, proprietaria e gestoredel parcheggio a pagamento.

    La struttura, però, non è maistata riempita, neanche negliotto mesi di piena funzio-nalità. Il mancato introito,quindi, non c’è o è minimo.

    La ditta Torelli Dottori, nel-la persona di Paolo Dottori,non ha voluto rilasciare di-chiarazioni ma il quesito ri-mane: per quanto tempo ilprimo piano resterà chiuso?“I Vigili del fuoco hanno se-gnalato il problema alla dittaTorelli Dottori – raccontaUgolini – e sono i costruttoriche devono adempiere alle

    indicazioni dei pompieri”. Anche perché il reparto pre-venzione incendi ha com-pletato la relazione, eviden-ziando criticità e soluzioni.“Stiamo pressando la ditta –continua il presidente – perrisolvere quanto prima la si-tuazione. Purtroppo non di-pende da me. Quindi sulletempistiche non posso esserepreciso”.

    Non è l’unica stranezza delcomplesso di Santa Lucia.Molti cittadini infatti si chie-dono perché su una strutturaultimata quasi due anni faincombano ancora due grualte diversi metri. Le stesseche hanno lavorato giorno enotte per costruire il com-plesso inaugurato nel 2014

    e mai rimosse.“Con il decreto legge del

    governo Renzi – continuaUgolini – i costruttori hannola possibilità di mantenere imacchinari montati per altri18/24 mesi se il cantiere nonè chiuso. In questo caso legru potrebbero servire pertrasportare materiali all’in-terno della struttura, nei suoispazi vuoti, oppure potreb-bero anche servire per ilnono piano, di proprietà diTorelli Dottori, dove dovreb-bero sorgere degli uffici”.

    Inaugurato nel 2014, era

    il 10 maggio, il complessodi Santa Lucia - costatoal Comune 11 milioni -

    è rimasto a pieno regime soloper otto mesi. A febbraio2015 il primo piano delmega-parcheggio(nella foto)costruito dalla ditta ancone-tana Torelli Dottori ha chiusoi battenti.

    La chiusura è stata impostadai Vigili del fuoco. Nel piano,spiegano dal settore preven-zione incendi di Pesaro, c’èscarsa areazione e i gas discarico delle auto non ven-

    I lavori infinitidi Santa LuciaAncora chiusoil primo piano

      ANDREA PERINII Vigili del fuoco hanno imposto la chiusura del livello più bassodel parcheggioma i lavori non sonomai cominciati 

    Cronaca

    chigiano, da destinare allamanutenzione dei fiumi mi-nori. Il denaro proviene dai“contributi di bonifica” ver-sati dai proprietari di beniimmobili come terreni e ca-pannoni industriali o arti-

    gianali. “Sono stati già desti-nati – annuncia ClaudioNetti, presidente del Consor-zio – e le opere saranno rea-lizzate fra cinque o sei mesi,in coordinamento con la Re-gione”. Ma l’assegnazione el’erogazione dei fondi arri-veranno solo dopo che glienti locali avranno tra-smesso al Consorzio leschede in cui proporrannole aree da sistemare.

    Giovedì 14 gennaio Con-sorzio e Regione sono statiricevuti a Roma dal ministrodell’ambiente Gian LucaGalletti e hanno chiesto fi-nanziamenti per il territorio.Bisogna “passare dal tappa-buchi emergenziale adazioni preventive per ripor-tare equilibrio tra uomo enatura”, conclude Netti.

  • 8/20/2019 Il Ducato n.1 – 22 gennaio 2016

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    Santa Lucia

    Apre un altro bar,l’inaugurazione il 23 A Urbino apre un nuovo barnel centro commerciale diSanta Lucia. L’inaugurazione èfissata per sabato 23 gennaioalle ore 12. La nuova attività sichiama RistoCaffè Bus Statione si trova vicino alla biglietteriadei pullman, al piano terra delcomplesso, da dove partono gliautobus che collegano la città.Il locale sarà aperto tutti igiorni dalle 06.30 alle 20.30:oltre all’attività di bar, offriràanche una ristorazione self service e il servizio di venditabiglietti per gli autobus.

    Benelli Armi

    Più posti di lavoroe novità in fabbricaLa fabbrica di armi Benelli siallarga: uno stabile in più enuove assunzioni.L’autorizzazione, richiesta nel2010, è arrivata solo lo scorsoanno, dopo 2000 giorni. Lanuova ala sarà vetrata, ci saràun nuovo ingresso con unascala che porterà ai nuovi ufficie all’area accoglienza clienti, la

    parte produttiva sarà sotto. LaBenelli ha acquistato il terrenodal Comune nel 2013 e lo hasistemato al costo di 500 milaeuro.

    Campus Sogesta

    L’Ersu potenzia

    connessione Wi-fiNiente più chiavette Usb perconnettersi a Internet: alcampus scientifico EnricoMattei dell'Università diUrbino, alla Sogesta, è stata

    potenziata la copertura wi-fi.L'Ersu, l’ente regionale per ildiritto allo studio, ha ordinato25 access point (punti diaccesso) e 10 router checopriranno i 6000 metri quadridella struttura.

    Fermignano

    Condannatoex gestore ristopubDue anni di reclusione consospensione della pena perFabio Di Nuzzo, ex amministratore della società

    Mamy srl ed ex gestore delristopub Oba Oba . Di Nuzzo èresponsabile del reato dibancarotta documentale peraver omesso di tenere lescritture contabili di Mamy srl.

    membro del Consigliodirettivo della GalleriaNazionale delle Marche.

    Carabinieri

    Il comandanteva in pensioneLo storico comandante deicarabinieri di Urbino, EmilioPortanova, è andato in

    pensione dopo 41 anninell’Arma. Tra le operazioniimportanti ricordate dalcomandante, il salvataggio diuna persona in ipotermia e unparto in casa durante il nevonedel 2012. Lo stesso anno erastato trasferito a Fermignano,e un anno dopo nominatoCavaliere della Repubblica dalcapo dello Stato.

    Un ambiente studiato in tutti iparticolari. Le maschere,realizzate dall’artista urbinateErmes Ottaviani, si ispirano aquelle veneziane e al film Eyes Wide Shutdi Stanley Kubrick.

    Ristrutturazione

    Leasing pubblico

    per l’ex - MegasIl Comune ancora non havenduto il rudere ex-Megas,messo all’asta per circa650mila euro. Il bandopubblico per la vendita dellocale e di un’altra quindicinadi proprietà è andato deserto.In assenza di acquirenti siprocederà alla ristrutturazionee trasformazione in centrodirezionale, grazie a un leasing 

    LO SCATTO

    Il catrame che ricopre le buche nellapavimentazione del centro storico di Urbinosarà presto rimosso. Se a occuparsi dei lavori di‘rammendo’ di via dei Fornari è la societàMarche Multiservizi, per corso Matteotti e per

    piazza della Repubblica è stato il Comune stessoad appaltare il ripristino a una ditta esterna. Irattoppi sono temporanei e servono a coprire

    buche fatte per risolvere guasti alle tubature aseguito di interventi fatti dalla società di servizi.Per quanto riguarda le altre zone i lavori disostituzione del catrame con i sampietrinidovrebbero iniziare la settimana prossima. I

    lavori di risistemazione del manto stradale diPorta Valbona e di Lavagine invece inizierannol’anno prossimo.

    Buche: nuovo pavimento per il centro storico

    ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente:Vilberto Stocchi, Rettore dell'Università di Urbino Carlo Bo. Consiglieri per l'Università: BrunoBrusciotti, Lella Mazzoli, Carlo Magnani; per l'Ordine: Nicola Di Francesco, Stefano Fabrizi,Simonetta Marfoglia; per la Regione Marche: Jacopo Frattini, Alessandra Ciolli; per la Fnsi:

    Giovanni Rossi, Giancarlo TartagliaISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore:Lella Mazzoli; Direttore emerito:Enrico Mascilli Migliorini. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore: Giannetto Sabbatini RossettiIL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581- fax 0722328336 http:// ifg.uniurb.it/giornalismo; e-mail: [email protected] responsabile: Giannetto Sabbatini Rossetti; Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl -Urbino - 0722328733 Registrazione Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991

    Sicurezza

    Nel 2015 più furti

    nelle abitazioniSono 72 i furti in casacommessi a Urbino nel 2015:nove in più rispetto al 2014. Ildato, in controtendenzarispetto a quello dellaProvincia, resta comunque inlinea con l’andamento degliultimi quattro anni in città. Gliscippi invece sono indiminuzione: dai 52 del 2014ai 46 dell’anno appenatrascorso. Tra i numeri dellapolizia di Stato, colpisce quellorelativo ai minorenni coinvolti.Sono oltre una decina i giovani

    tra i 14 e i 18 anni denunciatinegli ultimi mesi del 2015 peraver derubato alcuni negozidel centro commerciale SantaLucia.

    Turismo

    Boom di visitatori

    a Palazzo DucaleLa Galleria Nazionale delleMarche fa il record di incassicon un introito pari a 498milaeuro (+22% rispetto al 2014).Il Palazzo Ducale di Urbino èil museo che nella regioneincassa di più dai biglietti deivisitatori. Con 191.829 turisti èal secondo posto nellaclassifica dei cinque luoghid’arte più visitati dopo ilcastello di Gradara. A incrementare il risultatol’iniziativa #domenicalmuseoche ha permesso di entraregratuitamente la primadomenica del mese, dagennaio a dicembre 2015, neimusei statali delle Marche.

    Appuntamenti

    Al collegio Raffaellosi gioca in mascheraPer uscire dalla stanza oscurabisogna usare l’ingegno e farele domande giuste. Tutto entroun’ora. La libertà è in unachiave chiusa in uncontenitore di vetro. Escape Roomè un gioco di squadraimportato dagli Stati Uniti. Efino alla fine di gennaio saràanche a Urbino. Si gioca ilvenerdì sera al collegioRaffaello. A organizzare ilgioco, l’associazione “La caccia

    al Teshorror”. Costumi teatrali,forzieri chiusi da lucchetti,quadri nelle pareti e vecchiarmadi. E al centro della stanzala chiave chiusa in uncontenitore di vetro.

    Notiziariow

    ilDucato8

    pubblico. L’adiacentemagazzino comunale invecesarà ristrutturatoseparatamente. Quinasceranno i nuovi uffici diMarche Multiservizi.

    Giunta comunale

    Dimissioni o noSgarbi resta in città

    L’assessore alla Rivoluzione Vittorio Sgarbi non ha ancoraformalizzato le dimissionidalla carica. Il 22 gennaioincontrerà il sindaco MaurizioGambini per parlare della suadecisione. In ogni caso il criticod’arte continuerà afrequentare la città ducale. Ilministro Dario Franceschiniinfatti lo ha nominato