Il dono di essere comunitàvivere il Seminario come tempo opportuno per impara-re ad essere...

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IL GERMOGLIO 1 N.3 | APRILE 2007 | SPEDIZIONE IN ALLEGATO A IL POPOLO n. 3 Il dono di essere comunità Nel cuore del tempo pasquale desideriamo raggiungere le famiglie delle nostre comunità cristiane per porgere gli auguri più cordiali di gioia e pace nel Signore Risorto. L’augurio nasce dal desiderio di renderci vicini alla vita della nostra gente, per la quale i sacerdoti sono inviati come apostoli del vangelo. Noi, comunità del Seminario - educatori, docenti, sacerdoti e seminaristi, assieme alle famiglie di ciascuno - vogliamo comunicarvi la nostra personale gioia di essere stati chiamati dal Signore Gesù a fare parte della Chiesa, attraverso le semplici pagine di questo terzo numero del Germoglio che raccontano per accenni la vita del Seminario in questi mesi. Sono stati mesi intensi di preghiera, di formazione, di attività pastorale, di contatto con diverse realtà. Siamo partiti a settembre con Matteo che è stato istituito acco- lito; nel novembre scorso abbiamo pregato per Pasquale che riceveva il diaconato nel Duomo di San Marco; a dicembre abbiamo ascoltato il “sì” a Cristo e alla Chiesa di Francisc e Gabriele; abbiamo udito l’“eccomi” di Andrea, che lo scorso 19 marzo è stato istituito lettore. Ogni tappa di crescita è stata sempre accompagnata dal- l’affetto e dall’amicizia cordiale delle comunità cristiane di appartenenza e di servizio dei seminaristi. Questo ci fa credere che, al di là delle opinioni che sem- brano prevalere, il buon senso della gente consideri la presenza del prete nella propria comunità un dono pre- zioso al quale ci si sente ancora legati. A conferma di questo non possiamo non ringraziare il Signore per l’esperienza della Settimana Vocazionale che i seminari- sti hanno vissuto nel febbraio scorso in alcune parroc- chie della Forania di Azzano X. Le comunità cristiane di Azzano, Bannia, Chions-Fagnigola, Corva, Fiume, Villotta-Basedo hanno accolto i giovani del Seminario con un entusiasmo e un calore sorprendente che li ha incoraggiati ad intensificare il cammino di dedizione e di affidamento alla volontà di Dio. In modo particolare è balzato agli occhi nostri il dono grande e unico di essere comunità cristiana credente. Far parte della Chiesa - essere Chiesa - è un dono che non si esaurisce solo nel ritrovarsi insieme a Messa, anche se dall’eucaristia nasce la forza generatrice che muove ogni attività. Vivere assieme alle nostre comunità, anche se solo per una settimana, ci ha dato il gusto e il desiderio di poter vivere il Seminario come tempo opportuno per impara- re ad essere tessitori e costruttori di relazioni mature e serene, cementate dal dono della Pasqua di Gesù, che ha comandato ai suoi discepoli di amarsi sul suo esempio. Continuiamo ad affidarci alle vostre preghiere e al vostro aiuto, perché il nostro essere Chiesa in Seminario possa formare preti capaci di vivere e generare la comunione di Cristo in mezzo alla nostra gente. don Maurizio Girolami, Rettore del Seminario

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IL GERMOGLIO 1

N.3 | APRILE 2007 | SPEDIZIONE IN ALLEGATO A IL POPOLO n.3

Il dono di esserecomunità

Nel cuore del tempo pasquale desideriamo raggiungerele famiglie delle nostre comunità cristiane per porgeregli auguri più cordiali di gioia e pace nel Signore Risorto.L’augurio nasce dal desiderio di renderci vicini alla vitadella nostra gente, per la quale i sacerdoti sono inviaticome apostoli del vangelo. Noi, comunità del Seminario- educatori, docenti, sacerdoti e seminaristi, assieme allefamiglie di ciascuno - vogliamo comunicarvi la nostrapersonale gioia di essere stati chiamati dal Signore Gesùa fare parte della Chiesa, attraverso le semplici pagine diquesto terzo numero del Germoglio che raccontano peraccenni la vita del Seminario in questi mesi. Sono stati mesi intensi di preghiera, di formazione, diattività pastorale, di contatto con diverse realtà. Siamopartiti a settembre con Matteo che è stato istituito acco-lito; nel novembre scorso abbiamo pregato per Pasqualeche riceveva il diaconato nel Duomo di San Marco; adicembre abbiamo ascoltato il “sì” a Cristo e alla Chiesadi Francisc e Gabriele; abbiamo udito l’“eccomi” diAndrea, che lo scorso 19 marzo è stato istituito lettore.Ogni tappa di crescita è stata sempre accompagnata dal-l’affetto e dall’amicizia cordiale delle comunità cristianedi appartenenza e di servizio dei seminaristi.

Questo ci fa credere che, al di là delle opinioni che sem-brano prevalere, il buon senso della gente consideri lapresenza del prete nella propria comunità un dono pre-zioso al quale ci si sente ancora legati. A conferma diquesto non possiamo non ringraziare il Signore perl’esperienza della Settimana Vocazionale che i seminari-sti hanno vissuto nel febbraio scorso in alcune parroc-chie della Forania di Azzano X. Le comunità cristiane diAzzano, Bannia, Chions-Fagnigola, Corva, Fiume,Villotta-Basedo hanno accolto i giovani del Seminariocon un entusiasmo e un calore sorprendente che li haincoraggiati ad intensificare il cammino di dedizione e diaffidamento alla volontà di Dio. In modo particolare èbalzato agli occhi nostri il dono grande e unico di esserecomunità cristiana credente. Far parte della Chiesa -essere Chiesa - è un dono che non si esaurisce solo nelritrovarsi insieme a Messa, anche se dall’eucaristianasce la forza generatrice che muove ogni attività.Vivere assieme alle nostre comunità, anche se solo peruna settimana, ci ha dato il gusto e il desiderio di potervivere il Seminario come tempo opportuno per impara-re ad essere tessitori e costruttori di relazioni mature eserene, cementate dal dono della Pasqua di Gesù, che hacomandato ai suoi discepoli di amarsi sul suo esempio. Continuiamo ad affidarci alle vostre preghiere e al vostroaiuto, perché il nostro essere Chiesa in Seminario possaformare preti capaci di vivere e generare la comunionedi Cristo in mezzo alla nostra gente.

don Maurizio Girolami, Rettore del Seminario

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Mons. Luigi Spangaro

Nel 1932 nella diocesi diConcordia vennero ordinati5 presbiteri: 4 nel duomodi Maniago il 21 maggio,mentre don Luigi Spangaro,nato a Morsano al Tagliamentoil 21 ottobre 1908, venneordinato nel monastero diSan Vito al Tagliamento

il 26 marzo, dove aveva due sorelle monache. Mons. Luigi Spangaro ha raggiunto il traguardoda guinnes dei 75 anni di ordinazione sacerdotale,che è stato celebrato lunedì 26 marzo, solennitàdell’Annunciazione del Signore, con la concelebrazionedella S.Messa nella chiesa del Seminario dove hapassato quasi tutta la sua vita, prima come chierico, poi come vice-rettoreper un anno, poi comeinsegnante fino al 1974e infine come sacerdotequiescente fino al 2004quando alcuni problemifisici lo costrinsero aritirarsi presso la Casadel Clero a San Vito alTagliamento.Oggi all’età di 98 anniè il sacerdote più anzianoed è anche la memoriastorica della nostra diocesi;basta conversare con lui edalla sua mente riaffioranosprazzi di una vita vissuta alservizio della chiesa locale: dalla preparazione dei futurisacerdoti al servizio svolto a Bibione presso l’OperaDiocesana Assistenza.Dopo questo appuntamento non possiamo chestringerci intorno a mons. Luigi e ringraziare il Signoreper il dono del sacerdozio fatto alla sua persona e dirgliarrivederci per un altro traguardo: quello dei 100 anni…

Gabriele

IL GERMOGLIO 3

Il Seminario è luogo dovesi tengono molti incontri: • quelli del Clero,per i ritiri o le giornatedi aggiornamento; • gli incontri del Consiglio

Pastorale Diocesano

• quelli vocazionali:

la prima domenica delmese le attività del TalitàKum e dell’Hokmah, peradolescenti e giovani,raccolgono una mediadi 200 presenze; • gli incontri dello Scrigno,

al terzo venerdì del meseper i giovani dai 18 ai 30anni. Quest’anno i piùfedeli sono stati 300; • gli incontri del Sentiero

nel terzo fine settimanadel mese presso la CasaSan Martino.

Inoltre non manca chidesidera passare unmomento di ritiro o inpreparazione alla cresimao alla comunione.

Quest’anno abbiamoospitato e/o accompagnatonel ritiro:

Ogni mese

• l’incontro di spiritualitàbiblica tenuto da mons.Renato De Zan sul librodi Giobbe• l’incontro de il PEM:Progetto EsperienzeMissionarie.

Nel mese di ottobre

• I cresimandi di Porcia• I cresimandi di Bibione• Le catechiste di Azzano X• I bambini della primacomunione di Roveredo• I genitori e i ragazzidi Azzano X.• Consiglio Pastoraledi Vallenoncello• Incontro di formazionedegli animatori di AC.

Nel mese di novembre

• Gli scout di Porcia• L’incontro delle coppiesposi• Incontro di formazionedegli animatori di AC.• I cresimandi diRorai Piccolo• Gli animatori di Azzano X• I capi scout della zonadi Pordenone

Nel mese di dicembre

• I ritiri della scuolesuperiori del Don Boscodi Pordenone• Gli scout di Motta di L.• Gli scout del Lidodi Venezia• L’assemblea parrocchialedi San Giorgio di Porcia• I bambini della primacomunione di Tamai• L’incontro dell’associazionesportiva Équipe.• La Convention della BCCPordenonese• Il 75° di sacerdoziodi p. Venanzio Renier• Incontro del ConsiglioDiocesano dell’AC• I cresimandi delSacro Cuore.

Nel mese di gennaio

• Gli incontri di formazioneproposti dall’UfficioLiturgico della Diocesi• L’incontro conmons. Luigi Padovese,vescovo in Turchia.• La redazione de Il Popolo• I Cresimandi di Concordia

Nel mese di febbraio

• Il corso propostodall’Ufficio Liturgicodella Diocesi• I cresimandi di Corva• I ritiri di alcune classi delDon Bosco di Pordenone• I cresimandidi Cordenons (S.Pietro)• L’incontro di formazioneallargata per i giovanidell’AC.

Nel mese di marzo

• Tutte le classi dellemedie e delle superioridel Vendramini per unagiornata di ritiro spirituale• Due classi del Marconiper una giornata di ritirospirituale• L’incontro di formazioneallargata per i giovanidell’AC.• I cresimandi di San Vito• Gli animatori di Azzano X• I cresimandi di Cordenons(S. M. Maggiore)• Tre incontri dell’UfficioScuola per gli insegnanti.• Gli scout di Azzano X• La CommissioneDiocesana per la Famiglia• Il Week-end per ichierichetti• I cresimandi di Maniago

• Il 75° di ordinazionesacerdotale di Mons.Luigi Spangaro• L’AC di Maron per unritiro di Quaresima

Nell’anno 2006/2007don Giuseppe e donMaurizio hanno fattovisita a molte parrocchiedelle foranie di Portoguraroe Azzano X per chiederedi pregare per il Seminario.È stata un’occasione,specialmente durantela Settimana Vocazionalenella forania di Azzano X(vedi pagg. 6-7),per raccomandare allecomunità cristianel’impegno della preghierae l’interesse a questoimportante Istituto, dalquale tutti ci attendiamomolto per il futuro dellanostra chiesa diocesana.Ringraziamo i parrocie le comunità cristianeche ci hanno accoltocon tanta benevolenza. Anche i parroci delleparrocchie visitate sonovenuti a celebrare laS.Messa ai seminaristi almartedì sera, fermandosipoi per una cena sempremolto divertente.Li ringraziamo tanto peressere venuti e avercidato testimonianza dellagioia di appartenere alSignore Gesù e di essereservi del vangelo per lanostra gente. Rimaniamoin attesa degli altri parroci.

Da settembre 2006 a marzo 2007abbiamo ospitato…

Missionee dialogooggiA confronto con s. e.

mons. Luigi Padovese

anni di sacerdozio

Padre Venanzio Renier

Festa grande in Seminario per il 75° anniversario disacerdozio di padre Venanzio Renier, 97 anni, cappucci-no della comunità di Conegliano. Ordinato il 19 dicem-bre del 1931, padre Venanzio ha scelto di festeggiarecon noi questo importante traguardo: «Questa festa»ha detto «non dev’essere per me, ma per i futurisacerdoti». Quale luogo migliore, dunque, del nostroSeminario? Una scelta che ci ha lusingato e fatto ungrande piacere, anche per le pregnanti parolepronunciate per noi da padre Venanzio alla fine dellaSanta Messa in suo onore.A presiedere la celebrazione, un amico di vecchia datadel padre: mons. Domenico Pecile, vescovo emeritodi Latina-Terracina-Sezze-Priverno. Tra i molti confratelli,svariati cappuccini con il loro padre provincialee il responsabile della comunità di Conegliano,padre Giorgio. Naturalmente, era presente anche ilnostro rettore, don Maurizio.Padre Venanzio ci ha stupiti con un’energia inaspettata,specialmente nel suo breve discorso al termine dellacelebrazione. Le sue sono state parole di gioia, la gioiainesauribile di essere sacerdote. Rivolgendosi a noiseminaristi, ci ha esortati a non perderci o appiattircie a pensare al grande privilegio che ci aspetta:«Ciò che riempie di gioia la vita di un prete» ha detto«è l’enorme dono che gli è stato fatto: la capacità direndere presente nostro Signore Gesù Cristo sull’altare,nel pane e nel vino; e la facoltà di dire “ti assolvo daituoi peccati”... e così accade!».Con la testimonianza di una lunga vita al serviziodella nostra Chiesa e dei suoi santi, padre Venanzioha incarnato lo spirito più autentico dell’essere nonsolo preti, ma cristiani: «La vita è bella e va vissuta

all’ultimo, come un dono.

Martino

Lunedì 22 gennaio 2007 in seminario abbiamo ospitato il vescovo mons. Luigi Padovese.Originario della nostra diocesi esercita il suo ministero apostolico in Turchia nel VicariatoApostolico di Anatolia. E’ stata una bella e importante visita, un po’ per chi di noi lo avevaincontrato nella sua diocesi (vedi Germoglio n.2), ma soprattutto per la grande possibilitàdi confronto e scambio che la nostra diocesi ha avuto in merito all’attuale dialogo tracristianesimo e islam. L’incontro che mons. Padovese ha tenuto, dal titolo “Missionee dialogo in una società multiculturale, multietnica, multireligiosa”, ha avuto una grandepartecipazione. Grande è stato anche l’interesse e il desiderio di scambio, come pure grandeè stato il contributo che il vescovo Luigi stesso ha dato, lui che in prima persona si trovain questa missione di dialogo.

Enrico

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Dal 28 gennaio al 1 febbraio 2007, dodici ragazzi delseminario di Concordia - Pordenone, accompagnatidai loro superiori, “stanchi e oppressi”, e forse ancheun po’ stressati dai consueti esami, hanno decisodi prendersi alcuni giorni di vacanza.Muniti di passaporto, tolti i gioielli, assicurati i pulminicontro l’incendio e il furto e divisi i soldi, in modo daevitare spiacevoli inconvenienti, si sono recati conspirito di avventura nella terra partenopea, al di làdel Po, ovverosia nella meravigliosa Napoli. In questigiorni, capeggiati da monsignor Ugo Dovere, hannoavuto la possibilità di ammirare la bellezza della città(centro storico, Mergellina, Posillipo, Capodimonte…),conoscere la Chiesa locale e confrontarsi con la realtàsociale, in modo particolare con il Rione Sanità. Tra una pizza e l’altra, inoltre, per soddisfare le lorocuriosità religiose, hanno visitato il duomo di SanGennaro, la chiesa di Pompei con gli annessi scavie le catacombe di San Gaudioso.Oltre a ciò, c’è stato un gradevole confronto – scambiocon i seminaristi ed il rettore del Seminario MaggioreArcivescovile, dove hanno anche potuto osservaredall’alto, da un immensa terrazza, la spettacolare Napoli.Ciò che rimane di più significativo e costruttivo diquest’esperienza, è stato sicuramente l’incontro sia conil Cardinale Crescenzio Sepe, il quale ci ha illustrato ilsuo intenso programma pastorale e per di più ci hadato dei validi consigli per essere, in futuro, dei buonisacerdoti, sia quello con don Antonio, parroco delRione Sanità, uno dei quartieri più problematicie complessi della città, dove sta operando il recuperodi alcuni giovani attraverso la conoscenza culturaledi altre città e addirittura di altri stati, cioè li aiutaa comprendere che c’è “un altro mondo” per evitareche si rinchiudano nella mentalità del loro Rionecon il rischio di assolutizzarla.

don Pasquale e Simone

“Aprite il vostro cuore al grande respiro dell’amore diDio” con queste parole il cardinale Marco Cè ha accoltoi seminaristi e i preti giovani domenica11 febbraio 2007, iniziando gli annuali Esercizi Spiritualidel Seminario. La sede, come ormai da qualche anno, èla Casa S. Maria Assunta sita al Cavallino (Ve).L’anziano patriarca ha offerto nelle sue meditazioni,attraverso la tavolozza dei colori della sua amicizia conGesù e della sua intensa esperienza pastorale, il ritrattodel discepolo secondo il vangelo di Luca. Con vivacipennellate esegetiche ha poi definito i contorni dellavita del discepolo di oggi: la preghiera, la castitàe il celibato, l’obbedienza e la carità fraterna.Punto focale di tutte le meditazioni proposte da SuaEminenza è stata l’Eucaristia definita: “dilatazionesacramentale della missione di Gesù”. Nei santi segnidel pane spezzato e del calice condiviso -ha sottolineato-si realizzano la verità e il senso profondo della vita diGesù, di cui la croce è il segno dell’amore provato dalsacrificio. È per questo che chi è presbitero o si preparaad esserlo, ha il compito di rendere visibile con la suafede e la sua vita questo dono grande dono d’amorealla Comunità.

Matteo

Esercizi Spirituali Gita a Napoli

“Gesù disse:«Andate in tutto il mondo e predicate il vangeload ogni creatura».”(Mc 16,15).La Comunità di Teologia e la Comunità Vocazionale nel mese di marzo si èmessa in discussione e in gioco circa la missione di ogni battezzato a portareGesù Cristo ad ogni creatura attraverso il Corso Base di Evangelizzazione pro-mosso dalle Sentinelle del Mattino. Grazie alla disponibilità di don AndreaBrugnoli e di Chiara Facci abbiamo avuto la possibilità prima di tutto di scoprir-ci noi per primi evangelizzati e poi, da una parte di riscoprire la prima missionedella Chiesa quale l’evangelizzazione e dall’altra di conoscere attraverso l’espe-rienza delle Sentinelle del Mattino come oggi la Chiesa stessa si muove in questosenso! Proprio per questo facciamo nostre le parole di Paolo VI che nell’esorta-zione apostolica Evangelii Nuntiandi al n. 14 dice:“Vogliamo nuovamente con-fermare che il mandato d'evangelizzare tutti gli uomini costituisce la missioneessenziale della Chiesa”.

Enrico

Il BCEin seminario

Continuando il nostro percorso sulle tappe da raggiungere per arrivare al donodel sacerdozio, siamo arrivati alla seconda fase. Nell'ultimo numero del nostrogiornalino ci eravamo fermati a descrivere il rito dell’Ammissione tra i candidatiall’ordine del diaconato e del presbiterato. Con grande gioia, il 18 dicembre2006, noi seminaristi, abbiamo accompagnato in questa tappa due nostricompagni: Gabriele Cercato e Francesco Rosu. In questo numero scopriremo laseconda tappa: il ministero del Lettorato. Ricevendo questo ministero, il Lettoresi impegna a proclamare la Parola di Dio nell’assemblea liturgica; ad educarealla fede i fanciulli e gli adulti e a guidarli a ricevere degnamente i Sacramenti;a portare l’annuncio missionario del Vangelo di Salvezza agli uomini che ancoranon lo conoscono. In che cosa consiste il rito? Una parola molto semplice:il diacono chiama il giovane per nome ed egli alzandosi in piedi dice:“Eccomi”. Poi, dopo aver ricevuto la benedizione del vescovo, al lettore vieneconsegnata la Sacra Scrittura, che d’ora in poi deve custodire e trasmettereai fratelli. I1 19 marzo 2007, abbiamo avuto la fortuna di accompagnare anchein questa tappa un altro nostro compagno:Andrea Dazzan.Ai nostri tre amici diciamo un forte “in bocca al lupo” per il loro camminoe di camminare con fiducia e speranza in questo sentiero affascinante cheil Signore ha tracciato per loro.A voi lettori auguriamo buona Pasqua e diamo un arrivederci al prossimonumero dove presenteremo la terza tappa del nostro percorso.

don Pasquale

Il percorsoper...arrivareal sacerdozio

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vita

testimonianza

IL GERMOGLIO 76 IL GERMOGLIO

Parrocchia diAzzano Decimo

“Carissimi Andrea e Corrado volevamoringraziarvi per essere venuti a trovarcinei nostri luoghi di incontro, la scuola eil catechismo, senza dimenticare lachiesa…”così inizia la lettera che ibambini della parrocchia di AzzanoDecimo ci hanno scritto al terminedella settimana vissuta con loro. E’ statauna settimana intensa e ricca di incon-tri. Abbiamo cercato di conosceremeglio l’Amico Gesù e i suoi “amici

speciali” cioè i Discepoli e i preti comesimpaticamente li hanno chiamati ibambini. Nel corso della settimanaabbiamo fatto visita agli anziani ospitidella casa di riposo e con loro abbiamorecitato il Rosario pregando per levocazioni sacerdotali. Non poteva man-care un saluto e uno scambio di rifles-sione con il gruppo fidanzati e il grup-po della carità che da oltre quarant’an-ni segue e attualizza le parole di Gesù:“Vi ho dato l’esempio perché come hofatto io, facciate anche voi.” A conclu-sione della settimana l’incontro gioioso

e vivace con il gruppo Scout e il coroImmacolata. Ricordiamo con piacerel’affetto e la testimonianza delle Suoredel Rosario e l’accoglienza e l’attenzio-ne che don Raffaello e don Dino cihanno riservato. “Speriamo che lavostra chiamata diventi da sogno realtàe possiate diventare parroci…” conquesto augurio si concludeva la letteradei nostri piccoli amici, speriamo che lanostra presenza possa far germogliare ilseme che in ciascuno di loro ilSeminatore ha piantato.

Andrea e Corrado

Parrocchia di Bannia

Bannia c’è! Per noi della parrocchia di Bannia è stataun’esperienza molto importante e significativa condividereuna settimana con Mauro e Martino, seminaristi della nostradiocesi, per cui ci hanno reso partecipi della bella avventurache hanno intrapreso nella ricerca del progetto di Dio nellaloro vita. Dai bambini che frequentano l’asilo ai ragazzi dellevarie classi di catechismo, al gruppo giovani fino alle famiglie

della comunità, è emerso un profondo entusiasmo e un sin-cero sostegno per il loro cammino, in un periodo in cui risul-ta sempre più difficoltoso per un giovane impegnarsi inmodo serio per comprendere la vocazione a cui ognuno dinoi è chiamato a corrispondere. In tutti, inoltre, è nato unbuon augurio per il sentiero intrapreso con il vivo desideriodi poter in futuro ancora incontrarci e vivere un’altra affasci-nante esperienza come quella appena condivisa.

Lorenzo Agnolin

Parrocchia di Corva

La settimana vocazionale è passata anche per le strade diCorva. Francesco e don Pasquale hanno raccontato la loroesperienza, portato il loro entusiasmo in tutte le classi di cate-chesi ed incontrato i bambini di quinta elementare anchedurante l’ora di religione a scuola.Hanno guidato un incontro sulle Letture della domenica coni giovani e alcuni adulti della parrocchia ed hanno partecipa-to agli incontri di Azione Cattolica giovanissimi.Attraverso laparabola del seminatore hanno aiutato i ragazzi a capire unpo’ di più loro stessi, affinché siano più consapevoli del tipodi terreno dove il seme della parola di Dio cade: è il nostrocuore un campo abbastanza fertile perché i frutti possano

essere tanti? Tutti noi educatori speriamo di si, ma anche airagazzi qualcosa è passato tanto che i vasi con i semi piantaticome segno dell’incontro, sono settimanalmente controllati ebagnati, e qualche piantina è già nata per la gioia di tutti.Significativo è stato anche l’incontro con alcuni anziani dellaParrocchia durante la visita in preparazione al 40° della con-sacrazione della chiesa. Francesco è stato senz’altro una notadi novità e di giovinezza per chi non ha la possibilità di muo-versi e un sentirsi più vicino a casa per le signore romene cheassistono questi anziani, poiché Francesco, originario dellaRomania, ha conversato con loro nella lingua natia.Peccato siano stati una meteora nella vita della parrocchia enon ci sia stata la possibilità di conoscerli più da vicino.

Rosy

Settimana Vocazionale, Forania Azzano X

gioia

sceltasperanza

Parrocchia di Fiume Veneto

La settimana dal 4 all’11 febbraio è stataper la nostra parrocchia di FiumeVeneto molto significativa, poichéabbiamo avuto la gioia di ospitare dueseminaristi, Stefano ed Enrico, chehanno preso contatto con la nostra real-tà ed hanno offerto la loro testimonian-za nei vari gruppi di catechismo edassociazioni. Per noi giovani la lorovisita è stata un grande arricchimento,che ci ha aiutato a vivere concretamen-te la Settimana Vocazionale, culminatacon la veglia di sabato 10 ad AzzanoDecimo. Siamo rimasti particolarmenteaffascinati dalla gioia coinvolgente cheStefano ed Enrico trasmettevano rac-contandoci la loro personale esperien-za. Due giovani che si sono messi in

cammino per donare completamente laloro vita a Dio, nel servizio che saràquello del sacerdozio.La cosa più bella, emersa dalla lorotestimonianza, è stato capire che l'in-contro con Gesù, con il suo amore, nonpuò far altro che darti una caricaimmensa, un desiderio di vivere la tuavita incentrata nel servizio agli altri.Certo non mancano i dubbi e le diffi-coltà, ma offrendo anche queste a Diose ne ricava linfa ancora maggiore. Hacolpito in noi giovani il fatto cheStefano ed Enrico, parlando del loroincontro con Gesù, maturato nella fedee negli anni, erano come un fiume inpiena. Insegnamento importante que-sto, perché Gesù non va tenuto per sé,ma portato anche agli altri.La settimana vocazionale è terminata

con la veglia di Azzano, nella quale èemerso un aspetto fondamentale pernoi cristiani, che già Enrico e Stefanoavevano sottolineato nei vari gruppiincontrati: se è vero che “vocazione”significa “chiamata”, è altrettanto veroche non è rivolta solo a chi sente la gra-zia di diventare sacerdote, ma a tutti!Dio chiama sempre, fa sentire la Suapresenza in noi, solamente che moltevolte non lo ascoltiamo.Avvicinarsi allaSua Parola e all'Eucaristia, è per noifondamentale perché siamo tutti chia-mati ad essere suoi testimoni, con l'im-pegno concreto nella carità e il servizioagli altri.Grazie a Dio allora, che ci ha mandatoStefano ed Enrico, fratelli preziosi pernoi giovani di Fiume Veneto.

Christian Vaccher

Parrocchia di Chions

La nostra comunità ha avuto modo dipassare una settimana insieme a dueseminaristi. Luca e Simone, i loro nomi,hanno tenuto degli incontri con i bam-bini delle elementari, con i ragazzi dellemedie e delle superiori, e con gli adul-ti, insomma hanno fatto conoscere atutti quella che è stata la loro vocazio-ne. Luca ora è in una comunità voca-zionale, per capire se Dio lo sta vera-mente chiamando. Simone, invece, staportando a termine i suoi studi, e abreve diventerà diacono e in seguitosacerdote. I bambini delle elementari sisono dimostrati molto curiosi, soprat-tutto quelli delle seconde e delle terze:

ognuno di loro aveva una domanda dafare, purtroppo non c'è stato abbastanzatempo per rispondere a tutti. I piùgrandi, invece sono stati un po' piùriservati, ma comunque interessati a ciòche raccontavano i due ragazzi. È statobello ascoltarli e siamo rimasti colpitidal racconto di Simone e dal fatto cheDio è sempre pronto ad accoglierci abraccia aperte quando noi lo cerchia-mo, anche dopo una vita in cui siamostati lontani da Lui.Ai giorni nostri nonè facile scegliere la strada del sacerdo-zio, i giovani sono sempre di più attrat-ti dalle cose materiali, Luca e Simone,invece hanno avuto il coraggio di sce-gliere questa strada che comportaanche molte rinunce. Noi, a dirla tutta,

ci aspettavamo due ragazzi completa-mente diversi, un po' noiosi e distantidal nostro modo di vivere... Abbiamodovuto ricrederci, perché abbiamoconosciuto due persone simpatiche,sempre con la battuta pronta, e che siprendono bonariamente in giro tra diloro. Luca poi, conosce Corrado, anchelui all'interno della comunità vocazio-nale, che è il nostro educatore Acg, e ciha raccontato di quello che combinanoinsieme e di come si divertono. Siamosicuri che questa settimana vocazionalerimarrà dentro di noi, è stata veramen-te un’esperienza interessante, che ci hainsegnato molto.Non la dimenticheremo mai.

Alessia di Fagnigola-Chions.

Parrocchia di Villotta di Chions

Assieme a Gabriele ho vissuto l’esperienza della settimanavocazionale a Villotta. Era la prima volta che entrambi vive-vamo una testimonianza di questo tipo. Abituati alle grandimura del seminario non ci eravamo mai confrontati con unaltro tipo di realtà, che non fosse quella delle parrocchie doveprestiamo abitualmente servizio il fine settimana.Com’è andata? Da quello che abbiamo visto e dalle personeche abbiamo incontrate a Villotta possiamo dire che è unacomunità parrocchiale “viva”. Le sue cellule sono ancorabuone e funzionanti: gruppo sposi, Scout, chierichetti, cate-chesi, cristiani di buona volontà e le famose “cellule di nuovaevangelizzazione”.Tutte queste iniziative ci hanno conferma-to che il terreno è buono e che le risorse ci sono.Quel pizzico di sale o peperoncino, a seconda dei gusti, però

ce lo hanno offerto i ragazzi delle scuole dell’infanzia, ele-mentari e medie che abbiamo incontrato sia a Villotta, sia aChions. Essi ci hanno stupito per la speranza di avere al pro-prio fianco la Chiesa. Che li possa aiutare crescere e accom-pagnare nelle grandi epoche geologiche della loro rapida cre-scita. Noi lo davamo per scontato, loro ci hanno detto che pervolare in alto ci vuole l’amico Gesù!Tra le tante cose fatte in parrocchia però vorremmo segnala-re la grande possibilità che abbiamo avuto di incontrare acena ogni sera dei giovani e provocarli sulla vocazione, comescelta definitiva di vita. Il grazie va a don Paolo per aver con-diviso con noi il suo essere pastore accanto alle persone e allacomunità di Villotta e alla Comunità Parrocchiale che apren-doci le porte della loro Chiesa, ha spalancato anche quelle piùintime delle loro case e dei loro cuori.

Matteo

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Che cosa significa credere? Potrà sembrare strano,eppure, in tutti i libri scritti sull’argomento “fede”,non si riesce a trovare una definizione esaustiva,soddisfacente. Un fatto, questo, che ha molto affascinatodon Raffaele Maiolini, giovane sacerdote della diocesidi Brescia e dottore in Teologia Fondamentale con unatesi dal titolo “Tra fiducia esistenziale e fede in Dio”.Titolo impegnativo quanto l’argomento trattato, ma cheMaiolini ha brillantemente riassunto ed esemplificatonella prolusione, tenutasi lunedì 12 marzo, per l’AnnoAccademico 2006/2007 dello Studio Teologico delSeminario Diocesano della nostra diocesi.Alla presenza del vescovo, mons. Ovidio Poletto,del rettore don Maurizio Girolami e di tutto il collegiodocenti, nonché degli studenti, Maiolini ha ripropostoun tema mai esaurito e più che mai attuale.Infatti,rispondere alla domanda “cosa significa credere?”vuol dire stabilire se avere fede in un Dio trascendente,in particolare nel Dio di Gesù Cristo, è da “cretini”(come qualcuno sostiene) oppure fa parte della naturaumana e, quindi, è qualcosa che fa essere pienamenteuomini.

Partendo dal fatto che, con il cristianesimo, la Verità èuna Persona e non un’idea, Maiolini, attraverso le tesidella fenomenologia e della psicanalisi, mostra come lafiducia nell’altro è una cosa naturalissima e necessariaper la vita dell’uomo: perché, dunque, rifiutare le fedenell’Altro?Ritenendo distante dall’uomo d’oggi un discorsoeccessivamente a livello astratto e poco comprensibile,Maiolini ritiene molto illuminanti quegli autoriche hanno cercato di verificare nei fatti la strutturanaturalmente aperta alla fiducia dell’essere umano:Henry Maldiney, Jacques Lacan e Paul Ricoeur. I primidue, infatti, si concentrarono sull’aspetto psicologicodell’uomo, giungendo alla conclusione che un individuoprende coscienza della propria identità (della propriaverità, potremmo dire) solo attraverso delle relazionidi tipo affettivo: la prima e fondamentale di questerelazioni è quella con la madre. Per Ricoeur, infine, tuttequeste relazioni vanno a formare la vita stessa dellapersona, tanto che è possibile conoscere se stessi soloconoscendo l’altro (e l’Altro): un processo, questo, chenon può impiegare meno di tutta una vita.Cosa possiamo dire in conclusione? Credere fa partedella struttura dell’uomo ed è alla base della suaesistenza. E solo con Gesù Cristo abbiamo un Dioche si è fatto uomo per entrare in stretta relazionecon noi, un Dio che ci permette di chiamarlo Padre.

Martino

La prolusione

per l’Anno Accademico del Seminario

Fiducia e Fede

fanno l’uomo vero“Il prete deve operare per rendere l’ambientedi crescita parrocchiale provocatorio per ilgiovane così da spingerlo a fare delle scelte.In particolare bisogna evitare di renderele parrocchie “luoghi consolatori”, dove sitrovano solo belle attività, belle amiciziee bravi parroci. Serve rievocare anchela drammaticità della vita e delle scelte,aiutando il giovane a rinunciare acomportamenti stupidi, a darsi una regoladi vita, a prendersi delle responsabilità,ad entrare in forme di vita diverse”.

Sono le parole che abbiamo raccoltoin un’agenda di appunti in occasionedell’ultimo convegno del CentroNazionale Vocazioni. Parole che cihanno fatto riflettere sulla necessitàche le nostre comunità cristiane-in tutte le loro componenti- sappianointerrogare e provocare i nostri ragazzi,i nostri adolescenti sul senso e sulfuturo della loro vita, perché nonabbiano a vivere alla giornata, nellaricerca solo di quelle gioie effimereche portano a vivere lontano da sé,in modo eccentrico o egocentrico,che deludono presto e lasciano il vuotodentro. Perché la vita è sempre rispostaad una chiamata, ma una chiamataa qualcosa di grande che dàun orientamento, una direzione e cheriempie il cuore, chiamata innanzituttoa realizzare in pieno la propria umanità,disegnata ad immagine di Dio,diventando capaci di amare in modoserio e gioioso e di assumersi finoin fondo le proprie responsabilità.Fuori dell’amore non c'è névocazione né realizzazione.Fuori dell’amore non si conoscela gioia, quella vera e duratura.Ma per amare occorre educarsiad amare, fare un lavoro su di sé,uscire dall’area dei propri bisogni,imparare a donarsi, a mettereal centro della propria vita l’altro.Questo ”altro“ può prendere anche ilvolto di Gesù di Nazareth, di Gesù chechiama a seguirlo in modo radicale,lasciando tutto per lui ed allora nasceuna vocazione religiosa.

Non sono pochi i ragazzi, i giovaniche -secondo una ricerca condottada Franco Garelli, preside di scienzepolitiche dell’Università di Torino-avvertono e portano nel cuore,alcuni anche per anni, una opzionevocazionale di tipo religioso.Sono l’11 % dei giovani: una quota dipopolazione giovanile non irrilevante,che non sembra confermare l’opinionepiuttosto diffusa che le nuovegenerazioni siano del tutto insensibilia questa prospettiva di vita.Allora alla luce di questi dati nonpossiamo più dire che mancano levocazioni, a mancare sono piuttostole figure di riferimento, di coloro chesanno scoprirle e accompagnarle,di coloro che sanno intercettareed aiutare le intenzioni vocazionali.È questa una riflessione che ci obbligaa guardare dentro il nostro modotradizionale di fare pastorale, adammettere che forse diamo troppotempo e spazio all’organizzazionea scapito dei rapporti personali, delcolloquio e della direzione spirituale,dei percorsi formativi, senza dei quali inostri ragazzi non incontrano in modopersonale il Signore, non crescononella sua conoscenza, non maturanoscelte di vita che realizzano la loroumanità.

Tutto questo deve risultare per noicome un messaggio di fiducia(le vocazioni ci sono!) ed insiemeanche una sfida molto impegnativa(bisogna però individuarle e seguirle!),perchè il Signore continua a chiamare,a suscitare vocazioni, ancheal presbiterato; a noi il compito discoprirle, orientarle perché diventinoscelte di vita a servizio della chiesaper il bene della nostra gente.Ed allora ecco l’impegno di tutti - inparticolare di noi comunità cristiana -nell’attenzione agli adolescenti, a cuiproporre, come centro della vita,la cultura del dono, della gratuità,del servizio, dello spirito di dedizione,sull’esempio di Gesù, ma non soloa parole e in modo saltuario, maponendoci e camminando accantoa loro, vivendo di più in mezzo a loro,facendo con loro esperienza di uno stiledi vita diverso da quello continuamenteproposto dai mass-media.

don Sergio Deison

Non mancano le Vocazioni

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La Pasqua all’interno dell’annoliturgico e i riti della Settimana Santa:questo è stato il tema del ritiroper chierichetti che si è svolto inSeminario sabato 24 e domenica25 marzo. Hanno partecipato21 ragazzi dai 12 ai 18 anni cheprestano il servizio come ministranti,provenienti da varie parrocchie delladiocesi. Sono state proposte alcunecatechesi e spunti di riflessione:sabato pomeriggio il rettore, donMaurizio, ha illustrato la struttura

dell’anno liturgico e la centralità delTriduo all’interno di esso; domenicamattina, invece, sono stati spiegati iriti del Venerdì Santo ed è stata fattauna simulazione della VegliaPasquale. Il tutto era intervallato damomenti di svago e di gioco,animati da alcuni seminaristi, eovviamente non poteva mancarela classica partita di calcio.Il ritiro si è concluso con la Messadella domenica, animata da tuttii chierichetti.

È stato un momento molto intensodi approfondimento del loroservizio, cui tengono molto:essere ministrante, infatti, non èsolo un’esecuzione di atti per aiutareil sacerdote, ma trova il suo verosenso se si capisce e si vive con ilcuore quello che si sta facendo,soprattutto nelle celebrazioni centralidella nostra fede, cioè quelle dellaSettimana Santa.

Stefano V.

Weekend dei chierichetti

Dal 25 giugno al 1 luglio 2007a Sappada:

Campo estivo per ragazzi

della 1 e 2 superiore.

Un’opportunità per conosceremeglio Gesù assieme a nuovi amicicon i quali giocare e spendere beneil proprio tempo.

Dal 16 al 22 luglio a Sappada:

Campo estivo per ragazzi

dalla 3 alla 5 superiore.

Un’esperienza di intensa amiciziacon il Signore Gesùe con i compagni che troveremolungo la strada.

Dal 9 al 14 luglio ad Assisi:

Campo estivo per ragazzi e ragazze

dalle scuole superiori.

Le proposte dell’estate

per gli adolescenti

Per informazioni rivolgersi a don Maurizio: tel. 0434.508631,o via mail: [email protected].

Per informazioni rivolgersia don Giuseppe: tel 0434.508718

L’angolo dei chierichetti

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Sabato 28 dalle ore 20.00 fino a

domenica 29 alle ore 8.00 si terrà laVeglia per la Giornata Mondiale di

Preghiera per le Vocazioni, che ricor-re nella IV domenica di Pasqua,detta del buon Pastore. Tutte lecomunità cristiane sono caldamenteinvitate a partecipare all’adorazioneeucaristica durante l’ora di preghie-ra riservata alla forania di apparte-nenza. Ovviamente l’adorazione èaperta a tutti quelli che voglionopregare in qualsiasi momento.

1 maggio 2007: festa dei chierichetti

della Diocesi. Tutti i ministranti del-l’altare sono invitati a partecipare aquesta mezza giornata di preghierae di gioco in Seminario, a partiredalle ore 8.30. Si concluderà con lacelebrazione della S. Messa.Ricordarsi di portare le vestine!

Il Mese di Maggio è dedicato alla

recita del S. Rosario. Da alcuni annimolte parrocchie vengono alla grot-ta del Seminario per pregare laVergine anche e soprattutto per ildono di vocazioni al sacerdozio.Persone singole, gruppi o associa-zioni possono liberamente venire apregare alla grotta, avendo cura diavvisare con un certo anticipo perpermettere di preparare l’accoglienzadi quanti vorranno pregare con noi.

L’anno 2007 è un anno speciale per il

Seminario. Il 24 maggio del 1932veniva solennemente dedicata laChiesa del Seminario ai Santi MartiriConcordiesi e a San Luigi Gonzaga,patrono dei seminaristi. Il ricordodei Santi Martiri lo si trova visibil-mente rappresentato dal sarcofagoche è stato posto sotto la mensa del-l’altare maggiore, simile a quelli che

si sono trovati a Concordia, la chiesamadre per la nostra Diocesi. Il titolodi San Luigi invece richiama la chie-sa di San Luigi in Portogruaro doveil Seminario è nato nel 1704. Anchequest’anno, giovedì 24 maggio fare-mo festa per questo speciale anni-versario del cuore del Seminario,che è la Chiesa.Il 21 giugno 1937 mons. Paulini, l’al-lora vescovo di Concordia, inaugu-rava ufficialmente la nuova sede delSeminario a Pordenone. A distanzadi 70 anni non possiamo che ringra-ziare per la fatica e l’intelligenza chei nostri padri hanno avuto nel realiz-zare quest’opera che rimane unpunto di riferimento per tutta laDiocesi. Dopo 70 anni però è neces-sario pensare la ristrutturazionesoprattutto delle due ali più fatiscen-ti. Fin da ora chiediamo l’aiuto diquanti potranno darci una mano.

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Preghiera e CaritàIl nostro Seminario è stato costruito ed continua a vivere grazie ai lasciti chetante buone persone hanno voluto devolvere a favore dell’opera educativadel Seminario, che da più di 70 anni nella sede di Pordenone, ha formatogenerazioni di giovani al senso di umanità nello spirito del cristianesimo.Chiunque volesse contribuire anche economicamente per sostenere ilSeminario può farlo o tramite Conto corrente postale n. 10960599, oppureattraverso bonifico bancario alla Banca Popolare Friuladria CIN V, CAB 12508;ABI 05336 sul C/C 26500/83. Ringraziamo sentitamente quanti manifesteran-no l’affetto per i seminaristi anche attraverso l'aiuto economico.

Appuntamenti e avvisi

San Cristoforo e il BambinoDalla “legenda Aurea” di Jacopo da Varazze

“Una notte sentì la voce di un bambinoche lo chiamava:“Cristoforo, vieni, aiu-tami ad attraversare il fiume”. Cristoforouscì dalla sua capanna ma non vide nes-suno. E così fu una seconda volta.Nessuno.Alla terza volta finalmente videun bambino che lo pregava di aiutarlo:“Vieni e trasportami all’altra riva”.Cristoforo si caricò il bambino sullespalle e cominciò la traversata. Dovevaessere una traversata molto sempliceinvece tutto a poco a poco si complicò.Il peso sulle spalle aumentava sempre dipiù, l’acqua saliva sempre di più: e lui, ilgigante, per la prima volta, credette dinon farcela. Ma ci riuscì anche questavolta.Allora gli disse:“Bambino mio,Tumi hai messo in un bel pericolo. Pesavicosì tanto come se avessi avuto il mondointero sulle mie spalle”.

E il bambino: “Non meravigliarti,Cristoforo, tu hai portato sulle tue spal-le non solo il mondo intero, ma ancheColui che lo ha creato. Io sono GesùCristo, il padrone che tu servi. In segnodella verità delle mie parole, pianta iltuo bastone, vicino alla tua capanna:domattina, lo vedrai carico di fiori e difrutti”. E l’indomani il suo bastone erauna palma carica di datteri...”

Padre Santo donaci sacerdotisanti e generosi, capaci di portareil Signore Gesù ad ogni uomoe donna del nostro tempo.Donaci sacerdoti santi e generosi,coraggiosi nel prendereil bastone della faticae senza timore attendanoi frutti promessi del Regno

Seminario Diocesanodi Concordia-Pordenone

via Seminario, 133170 Pordenonetel. 0434.508611fax. 0434.508699Cod. Fisc. e P. IVA 00107760936www.seminario.pn.it