Il diritto all’istruzione. Un quadro storico e comparativo ... onu/convenzione... · Sante de...

18
IL DIRITTO ALLISTRUZIONE. UN QUADRO STORICO E COMPARATIVO INCONTRO CON LA PROF.SSA GIULIANA SANDRONE 29 OTTOBRE 2010 Corso di formazione La convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità Forum delle associazioni di volontariato socio-sanitario bergamasche e il Coordinamento bergamasco per l'integrazione Facoltà di scienze della formazione dell’Università degli studi di Bergamo 1 giuliana sandrone

Transcript of Il diritto all’istruzione. Un quadro storico e comparativo ... onu/convenzione... · Sante de...

IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE.

UN QUADRO STORICO E COMPARATIVO

INCONTRO CON LA PROF.SSA GIULIANA SANDRONE

29 OTTOBRE 2010

Corso di formazione

La convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità

Forum delle associazioni di volontariato socio-sanitario bergamasche e il Coordinamento bergamasco per l'integrazione – Facoltà di scienze della formazione dell’Università degli studi di Bergamo

1

giu

lian

a sa

nd

ron

e

COME CI ORGANIZZIAMO …

presupposti per affrontare il problema della

pedagogia speciale

breve analisi storica

breve analisi comparativa

Analisi di caso – esercitazione di gruppo

i dispositivi normativi

la dimensione sussidiaria

le criticità2

giu

lian

a sa

nd

ron

e

1° PRESUPPOSTO

Guardare alla disabilità in prospettiva

pedagogica

è diverso

dal guardarla da un punto di vista

psicologico, biologico, medico, sociale, …

prospettive tutte quante necessarie …

ma non sufficienti per una prospettiva pedagogica

3

giu

lian

a sa

nd

ron

e

2° PRESUPPOSTO

Per affrontare l’educazione (tutta e sempre)

da un punto di vista pedagogico occorre

un paradigma di riferimento

L’idea che ognuno si forma dell’educazione e della funzione

dell’educazione dipende evidentemente dall’idea che si ha dell’uomo e

del suo destino.

L. Laberthonnière, Teoria dell’ educazione (1901)

Chiunque vuole impegnarsi a fare educazione è obbligato, se non a

inventarsi, a scegliersi però una pedagogia come il quadro teorico

dentro cui giustificare la sua azione.

G. Corallo, Parole conclusive (1989)

… non possiamo accettare

l’ idea di un ‘congelamento’ astratto

della pedagogia, tantomeno quella

speciale 4

giu

lian

a sa

nd

ron

e

3° PRESUPPOSTO

Se si assume come paradigma pedagogico il concetto di

persona umana, con tutta la sua ricchezza semantica e

assiologica (unicità/singolarità, integralità, inesauribilità,

relazionalità, …), in ordine alla disabilità nel sistema formale

occorre

scoprire

1) lo speciale della

pedagogia generale

2) il generale

della pedagogia

speciale

non separare, ma

connettere

1) l’istruzione e

l’educazione

2) l’azione educativa che

avviene a scuola e quella

che avviene fuori dalla

scuola 5

giu

lian

a sa

nd

ron

e

1993

1995

2000

20012003

2001

1999

1997

2005 2004

20062007

2010

2009

2010

1996

2008

6

giu

lian

a sa

nd

ron

e

ESPLICITATI I PRESUPPOSTI DI QUESTO

NOSTRO DISCORSO …

breve analisi storica

breve analisi comparativa

rispetto al problema del rapporto tra disabilità e

sistema di educazione formale

1) l’ assunto pedagogico che innerva l’azione

educativa di un’epoca determina le scelte

rispetto all’ integrazione

2) lo scenario culturale e antropologico in

cui compiono le scelte educative di un

Paese determina le scelte rispetto all’

integrazione 7

giu

lian

a sa

nd

ron

e

ANALISI STORICA 1.

Il discrimine culturale e pedagogico: l‟ idea di EDUCABILITA’ (Itard e Séguin fine 1700 - inizio 1800)

Alcune costanti nell‟azione riabilitativa ed educativa dal 1800 fino alla metà del 1900: i soggetti che attivano tali attenzioni sono per lo più opere di

assistenza e carità cristiana. Solo alla fine del 1800 si sostituiranno i governi con norme precise

il trattamento dei disabili sensoriali è separato da quello dei disabili psichici perché i primi sono ritenuti capaci di apprendere grazie alla compensazione messa in atto attraverso altri sensi in Inghilterra, in Germania, in Francia e in Italia dal 1800 in poi esistono istituti specializzati nella ricerca e nell‟applicazione di metodi didattici volti al recupero e alla formazione professionale dei giovani disabili sensoriali. 8

giu

lian

a sa

nd

ron

e

ANALISI STORICA 2.

L’educazione dei sordi

o P. Silvestri fonda alla fine del 1700 l‟Istituto statale per

sordi a Roma che diventerà Regio Istituto dopo l‟unità

d‟Italia.

o T. Pendola (seconda metà 1800) diatriba LIS (sc.

francese) vs oralismo (sc. tedesca)

L’educazione dei ciechi

o Nel 1800 esistono quattro grandi Istituti in Europa

(Parigi, Berlino, Vienna, Pietroburgo), in Italia a Napoli,

Padova, Milano (braille).

o A. Romagnoli nel 1923 obbligo scolastico per allievi

non vedenti 9

giu

lian

a sa

nd

ron

e

Le esperienze pedagogiche e mediche rivolte, all‟inizio del „900, alle persone

con disabilità psichiche (“frenastenia” = deficienza dell‟attività mentale

caratterizzata da un arresto dello sviluppo, causato da una malattia

cerebrale intra o extra-uterina (cerebropatia) o da tare degenerative

ereditarie (biopatia) o da ambedue le cause) sono solitamente

attività educative non scolastiche, a carattere territoriale e di

quartiere

si realizzano spesso in istituzioni residenziali o in collegi che assumo poi

finalità scolastiche

alcune esperienze note

Antonio Gonnelli –Cioni 1899 primo istituto per „idioti‟ da Chiavari a

Vercurago (BG) Scuole magistrali ortofreniche

Sante de Sanctis nel 1889 il primo Asilo-scuola, centralità dell‟intervento

precoce e del lavoro.

F. Montesano necessità di formazione insegnanti per soggetti con

ritardo mentale

Maria Montessori Casa dei bambini

ANALISI STORICA 3.

10

giu

lian

a sa

nd

ron

e

ANALISI STORICA 4.

L’aspetto istituzionale

1859 legge Casati estesa al neo-nato Stato italiano: prime scuole speciali

elementari per l‟educazione dei disabili di competenza provinciale e

comunale

1923 Riforma Gentile presa in carico da parte dello Stato classi

differenziali = «[…] accolgono fanciulli la cui anormalità è suscettibile di

correzione e consente un reinserimento nella scuola comune […]. Esse si rivolgono

agli alunni con lievi anomalie del carattere e a quelli con un quoziente

intellettuale solo di poco inferiore a quello normale»

1948 Carta Costituzionale artt 3-34 -38

C.M. 771/12 del 1953 distinzione tra

scuole speciali = «istituti scolastici nei quali viene impartito

l‟insegnamento elementare ai fanciulli aventi determinate menomazioni

fisiche e psichiche»

classi differenziali = «non sono istituti scolastici a sé stanti, ma

funzionano presso le comuni scuole elementari e vi sono accolti alunni

tardivi, nervosi, instabili etc., i quali rivelano l‟inadattabilità alla disciplina

comune, ai normali metodi e ritmi di insegnamento e possono raggiungere un

livello normale solo se l‟insegnamento viene ad essi impartito con metodi e

forme particolari»

D.M. dell‟8 agosto del 1963 “classi di aggiornamento” nella scuola media

unica.

11

giu

lian

a sa

nd

ron

e

L 118/71 norme in favore dei mutilati ed invalidi civili, art 28 si occupa della frequenza scolastica

L 517/77 valutazione degli alunni programmazione curricolare inserimento totale

L 104/92 legge quadro artt 12-17 diritto all‟educazione e all‟istruzione

DPR 24 febbraio 1994 Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap

L 328/2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali art 14

Legge costituzionale n 3/2001 impianto sussidiario dello Statocfr art 117-118 del nuovo Tit. V

DPR 185/2006 modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap

ANALISI STORICA 5.

12

giu

lian

a sa

nd

ron

e

ANALISI STORICA. 6

1959 Dichiarazione dei Diritti del Bambino - ONU

principio V «il fanciullo che si trova in una situazione di minorazione fisica, mentale o sociale ha diritto a ricevere il trattamento, l‟educazione e le cure speciali di cui esso abbisogna per il suo stato o la sua condizione»

1961 Carta Sociale Europea art. 15 l‟attenzione nei confronti dei diritti delle persone con disabilità assume un rilievo non solo sociale, ma anche educativo e professionale

1971 Dichiarazione sui diritti delle persone con ritardo mentale – ONU

1981 Anno internazionale delle persone handicappate linee guida del World Programme of Action concerning Disabled Person, adottato nel decennio 1982-1992

1993 Norme Standard per il raggiungimento delle pari opportunità delle persone disabili - ONU

1994 Sull’educazione e sulle esigenze speciali UNESCO (Dichiarazione di Salamanca)

1995 Special Needs Education – OCSE

1997 Trattato di Amsterdam - UE

2000 Carta Europea dei diritti fondamentali – UE

2003 Anno europeo dei disabili – UE

2006 Convenzione sui Diritti della persona con disabilità-ONU

Cambio di

paradigma

13

giu

lian

a sa

nd

ron

e

Analisi comparativa 1.

- Le scelte nel campo della pedagogia speciale sono sempre

strettamente connesse con le caratteristiche del sistema

educativo nazionale (cfr Gran Bretagna)

- Spesso dopo una fase propulsiva, la pedagogia speciale diventa

un ‘aspetto minore’ all‟interno dei cambiamenti che riguardano

la scuola

- Esistono temi comuni di grande importanza tra i Paesi europei

(es. la formazione dei docenti specializzati, il rapporto tra le

prospettive medica/psicosociale/pedagogica).

14

giu

lian

a sa

nd

ron

e

Analisi comparativa 2.

Per semplificare 3 opzioni nel panorama europeo

1. Sistemi scolastici ad opzione unica che con apposita normativa

di riferimento, hanno definito l‟inserimento delle persone con

disabilità all‟interno della scuola comune. Presenza di un

insegnante di sostegno specializzato all‟interno dell‟équipe

pedagogica: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Svezia, Norvegia.

2. Sistemi scolastici fondati sulla separazione, per cui gli studenti

con disabilità frequentano istituti speciali: Belgio, Paesi Bassi,

Svizzera.

2. Sistemi scolastici misti, che offrono tra le due opzioni precedenti,

un ventaglio di possibilità intermediarie, tra cui le classi

speciali nelle scuole ordinarie: Gran Bretagna, Danimarca,

Francia, Irlanda, l‟Austria, Polonia, Finlandia.

15

giu

lian

a sa

nd

ron

e

ANALISI COMPARATIVA 4.

Opzione 2 - Il Belgio francofono

Fino alla prima metà del ‘900 l‟educazione dei bambini/giovani con disabilità è nelle sole mani di ricoveri fondati da religiosi o delle case di correzione

1967 Loi de rénovation sur la protection Judiciaire de la Jeunesse: lo Stato adotta misure a favore del riconoscimento di un trattamento specifico per i bambini in difficoltà, della diffusione di istituti per l‟educazione dei bambini emarginati o con deficit, e della conseguente formazione di educatori specializzati

Oggi, nella Regione della Vallonia: fondazione dell‟AIWIPH (Agenzia Vallone per l’integrazione delle persone con handicap), si occupa di sostenere i provvedimenti volti all’integrazione sociale dei disabili, dai due anni e mezzo ai ventuno anni di età quattro livelli ordinamentali.

Ordinamento separato e completo con forte attenzione alla preparazione dei docenti che vi operano. 16

giu

lian

a sa

nd

ron

e

Opzione mista: la Gran Bretagna

1898: Departmental Committee on Detective and Epileptic Children, distingue i bambini feeble-minded (deboli mentali), affidati alle classi speciali perché non educabili nelle classi comuni, dai bambini defective (disabili psichici e fisici gravi), destinati agli Istituti speciali. Affidato alle autorità scolastiche locali, LEA (Local Educational Authorities), il compito di organizzare l‟educazione rivolta a questi bambini o in classi speciali all‟interno delle scuole ordinarie o in scuole speciali.

Secondo dopoguerra: emanazione di molti Education Act (dal 1944 in poi), dichiarata volontà politica nei confronti di un sistema di integrazione (1981).

Il cuore del problema

La Local Education Authority (LEA) ha il compito di identificare i bambini con disabilità, di valutarne i bisogni da un punto di vista medico, psicologico e educativo e di provvedere alla loro certificazione formale (Statement), condizionata dalla valutazione da parte della LEA delle possibilità della singola scuola di offrire un‟educazione capace di rispondere ai bisogni educativi del singolo bambino.

2001 Special Educational Needs Educational Needs and Disability Act : anche nel caso in cui un bambino con bisogni educativi speciali non abbia certificazione, la scuola ha il dovere di provvedere alla sua educazione mediante l‟attivazione di specifici provvedimenti, come modalità didattiche differenziate, utilizzo di attrezzature specifiche, e se necessario l‟utilizzo di un insegnante specializzato o di un logopedista.

Analisi comparativa 3.

17

giu

lian

a sa

nd

ron

e

IN ITALIA, OGGI …

Sistema educativo nazionale ad opzione unica che

con apposita normativa ha definito le modalità di

inserimento delle persone con disabilità all‟interno

della scuola comune e ha definito i dispositivi

pedagogici vincolanti per la sua integrazione.

MA

perché dispositivi normativi e pedagogici siano

efficaci che cosa deve accadere?

dispositivi subiti (δυς = male)

dispositivi consapevolmente assunti

18

giu

lian

a sa

nd

ron

e