Il Decreto Legislativo n°81 del 9/4/2008 · Il Decreto Legislativo n°81 del 9/4/2008 attuazione...

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Il Decreto Legislativo n°81 del 9/4/2008 attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n°123, sostitutivo del Decreto Legislativo 626/94 e 242/96, ed il Decreto Legislativo n°106 del 3/8/09, recante disposizioni integrative e correttive del D. Lgs 81/08, evidenziano, quale obiettivo prioritario, la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

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Il Decreto Legislativo n°81 del 9/4/2008

attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n°123, sostitutivo del Decreto 

Legislativo 626/94 e 242/96, ed il Decreto Legislativo n°106 del 3/8/09, recante 

disposizioni integrative e correttive del D. Lgs 81/08, evidenziano, quale obiettivo 

prioritario, 

la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

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L'art. 13 del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 (Testo unico in materia di tutela della salutee della sicurezza nei luoghi di lavoro), attribuisce al Corpo Nazionale dei Vigili delFuoco (C.N.VV.F.) la vigilanza sull'applicazione della legislazione in materia disicurezza nei luoghi di lavoro per quanto di specifica competenza.

In concreto, tale attività è volta a verificare l'attuazione del complesso di norme,contenute nel testo unico, nel codice penale ed in leggi speciali, che si prefiggonodi:

tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro;prevenire l'insorgere di incendi nei luoghi di lavoro;prevenire la formazione e l'innesco di miscele esplosive nei luoghi di

lavoro;assicurare le condizioni per un rapido e sicuro allontanamento dei

lavoratori in caso di pericolo d'incendio e/o esplosione.

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I principali reati di competenza dei Vigili del Fuoco in materia disicurezza nei luoghi di lavoro previsti dal "nuovo testo unico«

Si riporta di seguito un elenco, non esaustivo, relativo alle principali ipotesi direato previste dal D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 e succ. mod. (D.Lgs3 agosto 2009, n. 106), relativamente alle violazioni delle norme in materia disicurezza nei luoghi di lavoro che rientrano tra le competenza del CorpoNazionale dei Vigili del Fuoco (C.N.VV.F.):

1. Violazione dell'Art. 37, comma 9: Mancato adempimento agli obblighi diformazione e aggiornamento periodico in relazione all'omessa formazionedei lavoratori incaricati dell'attività di prevenzione incendi e lotta antincendio,di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato,di salvataggio e di gestione dell'emergenza.

(punito dall'Art. 55 comma 5 lett. c con l'arresto da 2 a 4 mesi o conl'ammenda da 1.200 a 5.200 euro)

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2. Violazione dell'Art. 46, comma 2: Omessa adozione di idoneemisure per prevenire gli incendi e per tutelare l'incolumità dei lavoratori(es. per mancata effettuazione dei lavori di cui al progetto approvato oper mancato rispetto delle disposizioni contenute sulla regola tecnica diprevenzione incendi, ecc).

(punito dall'Art. 55 comma 5 lett. c con l'arresto da 2 a 4 mesi o conl'ammenda da 1.200 a 5.200 euro)

3. Violazione dell'Art. 163, comma 1: Omessa predisposizione disegnaletica di sicurezza conformemente alle prescrizioni di cui agliallegati da Allegato XXIV a Allegato XXXII.

(punito dall'Art. 165 comma 1 lett. a con l'arresto da 3 a 6 mesi o conl'ammenda da 2.500 a 6.400 euro)

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4. Violazione dell'Art. 64, comma 1: Il luogo di lavoro non è conforme airequisiti di cui all'articolo 63, comma 1 per la mancanza dei seguenti requisitiindicati nell'Allegato IV:

• 1.5.2. Le vie e le uscite di emergenza non risultano sgombre.

• 1.5.5. Le vie e le uscite di emergenza non hanno altezza minima di m 2,0 e/olarghezza minima conforme alla normativa vigente in materia antincendio.

• 1.5.6. Le uscite di emergenza sono dotate di porte non apribili nel versodell'esodo.

• 1.5.7. Le porte delle uscite di emergenza risultavano chiuse a chiavein presenza di lavoratori in azienda in assenza di specifica autorizzazionedegli organi di vigilanza.

• 1.5.11. Le vie e le uscite di emergenza non sono dotate di un'illuminazione disicurezza.

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• 1.5.14.2. Le aperture nelle pareti, che permettono il passaggio di una personae che presentano pericolo di caduta per dislivelli superiori ad un metro, nonsono provviste di solida barriera o munite di parapetto normale.

• Le porte e portoni non risultano conformi al punto 1.6.

• 4.1.3. Non sono stati predisposti mezzi ed impianti di estinzione idonei.

• 4.1.3. I mezzi ed impianti di estinzione non sono mantenuti in efficienza econtrollati almeno una volta ogni sei mesi da personale esperto.

(punito dall'Art. 68 comma 1 lett. b con l'arresto da 2 a 4 mesi o conl'ammenda da 1.000 a 4.800 euro)

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5. Violazione dell'Art. 29, comma 1: Omessa valutazione dei rischi eomessa elaborazione del documento di cui all'articolo 17, comma 1,lettera a)

(punito dall'Art. 55 comma 1 lettera a con l'arresto da 3 a 6 mesi o conl'ammenda da 2.500 a 6.400 euro)

6. Omessa designazione del responsabile del servizio di prevenzione eprotezione ai sensi dell'articolo 17, comma 1, lettera b).

(punito dall'Art. 55 comma 1 lett. b con l'arresto da 3 a 6 mesi o conl'ammenda da 2.500 a 6.400 euro)

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7. Adozione del documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a) inassenza degli elementi di cui all'articolo 28, comma 2, lettere a), primoperiodo.

(punito dall'Art. 55 comma 4 con l'ammenda da 1.000 a 2.000 euro)

8. Violazione dell'Art. 18, comma 1 lett. d): Omessa fornitura ailavoratori di necessari e idonei dispositivi di protezione individuale.

(punito dall'Art. 55 comma 5 lett. d con l'arresto da 2 a 4 mesi o conl'ammenda da 1.500 a 6.000 euro)

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Altri reati connessi con i controlli di prevenzione incendiMANCATA PRESENTAZIONE DELLA SCIA

Con l'entrata in vigore il 7 ottobre 2011 del nuovo regolamento di prevenzioneincendi di cui al D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151, l'omessa richiesta di rilascio orinnovo del C.P.I. viene equiparata alla mancata presentazione della SCIA.

«Le sanzioni penali previste per l'omessa richiesta del rilascio o rinnovo delCPI di cui all'articolo 20 del d.lgs. 139/06, trovano ora applicazione a tutte leattività individuate nell'allegato I in caso di mancata presentazione di SCIA»

(Interpretazione fornita con Lett.circ. n. 13061 del 6 ottobre 2011). In base a taleinterpretazione le sanzioni penali si applicano a tutte le "attività soggette" (dicat. A, B e C), in caso di mancata presentazione della SCIA, e nonsolamente a quelle di cat. C.

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Art. 20 del D.Lgs 139/06 - Sanzioni penali e sospensione dell'attività -Comma 1: Chiunque, in qualità di titolare di una delle attività soggette alrilascio del certificato di prevenzione incendi, ometta di richiedere il rilascioo il rinnovo del certificato medesimo è punito con l'arresto sino ad un anno ocon l'ammenda da euro 258 a euro 2.582, quando si tratta di attività checomportano la detenzione e l'impiego di prodotti infiammabili, incendiabili oesplodenti, da cui derivano in caso di incendio gravi pericoli per l'incolumitàdella vita e dei beni, da individuare con il D.P.R., previsto dall'art. 16, co. 1(cioè il D.P.R. n. 151/2011).

Altri reati connessi con i controlli di prevenzione incendiMANCATA PRESENTAZIONE DELLA SCIA

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ATTESTAZIONE DI FATTI NON RISPONDENTI AL VERO NELLECERTIFICAZIONI E DICHIARAZIONI AI FINI DEL RILASCIO O RINNOVODEL C.P.I.

Le pene previste in tal caso dall'articolo 20 comma 2 del d.lgs. 139/06, sonorappresentate dalla reclusione e multa. Si tratta pertanto di un delitto, reatopiù grave di quelli contravvenzionali (puniti con arresto o ammenda) checontraddistinguono in genere le inadempienze in materia di salute e sicurezzanei luoghi di lavoro.

Art. 20 del D.Lgs 139/06 - Sanzioni penali e sospensione dell'attività - Comma 2:Chiunque, nelle certificazioni e dichiarazioni rese ai fini del rilascio o del rinnovo delcertificato di prevenzione incendi, attesti fatti non rispondenti al vero è punito con lareclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da 103 euro a 516 euro.

La stessa pena si applica a chi falsifica o altera le certificazioni e dichiarazioni medesime.

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La procedura per i reati in materia di salute e sicurezza nei luoghi sullavoro del D.Lgs. 758/1994

Il Capo II del decreto legislativo n° 758/94 prevede una causa speciale diestinzione dei reati di tipo contravvenzionale in materia di sicurezza ed igiene del lavoropuniti con la pena alternativa dell'arresto o dell'ammenda, in base alle norme indicatenell'allegato I del decreto medesimo.

L'estinzione è collegata al verificarsi di due successivi eventi:1. il tempestivo adempimento della prescrizione impartita dall'organo di vigilanza;2. il pagamento in via amministrativa di una somma pari al quarto del massimo

dell'ammenda stabilita per la contravvenzione commessa.

Si tratta di un istituto che presenta notevoli analogie con quello dell'oblazione,previsto dagli artt. 162 e 162 bis del codice penale, dal quale però si discosta in quantol'estinzione del reato consegue non solo al pagamento di una somma di denaro, maanche al tempestivo adempimento della prescrizione ed in quanto il pagamento dellasomma ha luogo non in sede giudiziaria, ma in sede amministrativa.

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linee di indirizzointerazioni tra la Legge 689/81,

il D. Lgs 81/08 e il D. Lgs 758/94

1 ‐ Accertamento

2 – Ammissione al pagamento

3 – Pagamento rateale della sanzione

4 – Notifica

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La procedura per i reati in materia di salute e sicurezza nei luoghi sullavoro del D.Lgs. 758/1994

Il Capo II del decreto legislativo n° 758/94 prevede una causa speciale diestinzione dei reati di tipo contravvenzionale in materia di sicurezza ed igiene dellavoro puniti con la pena alternativa dell'arresto o dell'ammenda, in base allenorme indicate nell'allegato I del decreto medesimo.L'estinzione è collegata al verificarsi di due successivi eventi:• il tempestivo adempimento della prescrizione impartita dall'organo di

vigilanza• ed il pagamento in via amministrativa di una somma pari al quarto del

massimo dell'ammenda stabilita per la contravvenzione commessa.

Si tratta di un istituto che presenta notevoli analogie con quellodell'oblazione, previsto dagli artt. 162 e 162 bis del codice penale, dal quale peròsi discosta in quanto l'estinzione del reato consegue non solo al pagamento di unasomma di denaro, ma anche al tempestivo adempimento della prescrizione ed inquanto il pagamento della somma ha luogo non in sede giudiziaria, ma in sedeamministrativa.

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a) accertate violazioni delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, previste dal Capo II del D. Lgs 758/94, l’organo di vigilanza, nelle funzioni di P.G. di cui all’art. 55 del CCP, verifica che trattasi di reato estinguibile con contravvenzione, impartisce apposite prescrizioni fissando il termine tecnicamente necessario all’eliminazione delle condizioni di rischio, non superiore a 6 mesi (art. 20 c. 1 D. Lgs 758/94); il termine temporale è prorogabile, su istanza, di ulteriori 6 mesi per specifiche circostanze giustificative non imputabili al contravventore.

b) La prescrizione è atto obbligatorio e la contravvenzione della norma disattesa deve essere imputata al contravventore, individuato nella persona o persone che hanno violato la norma in concreto.

c)      L’organo di vigilanza ha l’obbligo di riferire al P.M., entro 60 giorni dalla scadenza del termine fissato nella prescrizione, la notizia di verifica relativa all’eliminazione della violazione.

1 - Accertamento

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2 – Ammissione al pagamento

a) Accertato l’adempimento delle prescrizioni, l’Organo di vigilanza ammette il contravventore a pagare, entro 30 giorni, una somma pari ad 1/4 del massimo dell’ammenda stabilita.

b) In caso di inadempienza, l’organo di vigilanza ne dà comunicazione al P.M. ed al contravventore entro 90 giorni dalla scadenza del termine fissato nella prescrizione.

c) A conclusione del pagamento dell’ammenda stabilita, l’Organo di vigilanza dà comunicazione al PM al fine della richiesta di archiviazione del procedimento.

d) Nel caso di più prescrizioni correlate a distinte ipotesi di reato, qualora il contravventore adempia solo ad alcune, l’organo di vigilanza provvederà a dare separata comunicazione al P.M. e ad ammettere al pagamento per le sole prescrizione adempiute.

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3 – Pagamento rateale della sanzione

a) Nel caso di istanza di richiesta da parte del contravventore di pagamento rateale della sanzione pecuniaria (art. 26 Legge 689/81) che dichiari di trovarsi in condizioni economiche disagiate, si ritiene possa essere accettata, in via generale, rateizzazione massima non superiore ad 1/10 della sanzione prevista.

b) Casi diversi dovranno essere prospettati a domanda dal contravventore e valutati acquisendo il parere di questa Procura.

c) L’importo delle rate mensili dovrà essere integrato con l’incremento derivato dall’applicazione degli interessi legali eventualmente previsti nell’anno in corso.

d) Il debito può essere estinto in qualsiasi momento mediante un unico pagamento.

e) Decorso inutilmente il termine fissato per ogni singolo pagamento, anche per una sola rata, il contravventore è tenuto al pagamento del residuo ammontare della sanzione in un’unica soluzione.

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Si rammenta infine la segnalazione alle autorità

competenti per l’eventuale sospensione dell’attività nei

casi in cui si configurino gravi e/o reiterate violazioni in

materia di tutela della salute e della sicurezza sul

lavoro.

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“1. Il datore di lavoro non può delegare leseguenti attività:a) la valutazione di tutti i rischi con laconseguente elaborazione del documentoprevisto dall’articolo 28”

17 .1 lett aCompetenza esclusiva del CNVVF  limitatamente alrischio di incendio

“1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono:……b) designare preventivamente i lavoratoriincaricati dell'attuazione delle misure diprevenzione incendi e lotta antincendio, dievacuazione dei luoghi di lavoro in caso dipericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestionedell'emergenza;”

18.1 lett bCompetenzaesclusiva delCNVVFlimitatamente alrischio di incendio

il numero e la dislocazione degli addetti antincendio può costituire una misura compensativa del rischio incendio, ancheper attività soggette, ed è pertanto di esclusiva competenza VV.F. Si raccomanda sempre di verificare eventuali obblighi derivanti da regole tecniche specifiche (es. alberghi.ecc.)

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“1. Il datore di lavoro, che esercita le attività dicui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano edirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono:……..e) prendere le misure appropriate affinchésoltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;”

(Omessa vigilanza per l’accesso alle zone a rischio ai soli lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni)

18.1 lett. eCompetenzaesclusiva delCNVVFlimitatamente alrischio di incendio

Es.: Lavori in spazi confinati, lavori con rischio specifico di Incendio e/o esplosione

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La formazione dei lavoratori deve essere fatta obbligatoriamente?

1. Si, la formazione ai lavoratori deve essere effettuata obbligatoriamente.

2. Si, ma ai lavoratori che si prestano in maniera volontaria

3. No, dipende dalla valutazione del rischio

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Se ritengo di non voler formare i miei lavoratori, cosa succede?

Per la mancata formazione dei propri lavoratori sono previste, ai sensi art. 55 comma 5, lett c) D.Lgs. n. 81/2008, le seguenti sanzioni a carico del datore di lavoro: 1. arresto da due (2) a quattro (4) mesi 2. o ammenda da 1.200 a 5.200 euro

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Ho dei collaboratori che non sono dipendenti, devono fare la formazione?

1. Si, i collaboratori devono fare formazione. Fanno parte della categoria lavoratori.

2. No, in quanto non sono contrattualizzati.3. Si, ma dipende dal tipo di lavoro effettuato

Per lavoratori (D.Lgs. n. 81/08, Art. 2) si intendono tutti coloro che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolgono un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro, anche senza retribuzione.

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Il mio collaboratore lavora in più studi, deve fare formazione?

1. Il Collaboratore che svolge le stesse mansioni in tutti gli studi e quindi ha gli stessi rischi, deve essere formato, ed è sufficiente che lo faccia uno dei datori di lavoro con cui il collaboratore opera. Il collaboratore deve poi dare evidenza della formazione ricevuta a tutti i datori di lavoro.

2. Si, a cura di ogni datore di lavoro3. No, in quanto non ha contratto esclusivo con un datore di lavoro.

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Come faccio a dare evidenza che il mio lavoratore sia stato formato?

a. Occorre esibire documentazione (es.: attestato di avvenuta formazione) che contenga:

• i riferimenti anagrafici del lavoratore• le ore di formazione dedicate ai rischi,• la data della formazione.

a. È automaticamente iscritto nell’albo regionale dei formati previsto dal D. Lgs. 81/08

a. Viene rilasciato «patentino» di abilitazione

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1. In base al decreto n. 81/2008 come viene definito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione?

A. è la persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa;

B. è la persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa;

C. è la persona in possesso di capacità e requisiti professionali indicati nell'articolo 32, designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

D. è la persona in possesso di capacità e requisiti professionali indicati nell'articolo 32, facente parte del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

1 → C

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2. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

A. deve essere eletto o designato in tutte le aziende o unità produttive, a prescindere dal numero di lavoratori addetti.

B. deve essere eletto o designato in tutte le aziende o unità produttive con almeno 200 addetti

C. può essere eletto o designato in tutte le aziende o unità produttive, a prescindere dal numero di lavoratori addetti.

D. può essere eletto o designato in tutte le aziende o unità produttive con almeno 200 addetti

2 → C

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4. Gli obblighi relativi ad interventi strutturali e di manutenzione per alcuni tipi di datori di lavoro

A. restano sempre e solo a carico dell'amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla fornitura e manutenzione della struttura che accoglie l’istituzione (es. scuola= Comune o Provincia)

B. restano a carico dell'amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla fornitura e manutenzione della struttura che accoglie l’istituzione scolastica, ma, nell’ottica della prevenzione, il dirigente (scolastico in caso di scuola) deve fare richiesta dell’adempimento di questi obblighi, formalmente inoltrata all'amministrazione cui fa carico l'onere di fornitura.

C. restano a carico dell'amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla fornitura e manutenzione della struttura che accoglie l’istituzione (es. scolastica), ma, nell’ottica della prevenzione, il dirigente può, a sua discrezione e senza nessuna responsabilità in caso di inadempienza, fare richiesta dell’adempimento di questi obblighi, formalmente inoltrata all'amministrazione cui fa carico l'onere di fornitura.

D. restano a carico del datore di lavoro 4 → B

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18. In assenza di una disposizione contrattuale riguardante l'interruzione dell’utilizzo del terminale, il lavoratore comunque ha diritto ad una pausa di applicazione continuativa al videoterminale.

A. di quindici minuti ogni sessanta minuti

B. di quindici minuti ogni novanta minuti

C. di quindici minuti ogni cento minuti

D. di quindici minuti ogni centoventi minuti

18 → D

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20.L’art. 5 dell’allegato 1 al decreto ministeriale 26 agosto 1992, (in G.U., 16 settembre, n. 218) recante “norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”, stabilisce che, per assicurare corrette misure per l’evacuazione in caso di emergenza, il numero massimo di persone è fissato in

A. 26 persone per aula

B. 28 persone per aula

C. 30 persone per aula

D. 32 persone per aula

20 → A

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17. In caso di danno alla salute di un lavoratore, provocato dalla sua stessa negligenza, imperizia o imprudenza nell’utilizzo del luogo di lavoro

A. il responsabile principale è lo stesso lavoratore

B. il responsabile principale è l’Azienda Sanitaria Locale o i VV.F. che non hanno effettuato i controlli

C. il responsabile principale è l’ente o proprietario tenuto, per effetto di norme o convenzioni, alla fornitura e manutenzione degli edifici

D. il responsabile principale è il Datore di lavoro, se non ha effettuato attività di informazione e di formazione concreta del lavoratore medesimo

17 → D

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15. Il datore di lavoro, in base al D.Lgs. 81/2008, deve provvedere affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione su alcune tematiche relative alla sicurezza. Quale fra le seguenti non è un’informazione che il Dirigente è tenuto obbligatoriamente ad offrire?

A. I rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività;

B. Le procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro;

C. Il nominativo del Responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione

D. Il nominativo del Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza

15 → D

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Nell’ambito della propria azienda o unità produttiva

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lavorazione reparto

ingresso

mensa

spogliatoiomagazzino deposito

uffici

wc

G.E.

enel

C.T.

autorimessa

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