IL CREO RESISTE NUOVO OSPEDALE DI PORDENONE: LA...

16
Informazione del Circolo Creo - Azienda Ospedaliera di Pordenone Via Montereale, 24 - Dicembre 2013 - Autorizzazione del Reg. Trib. di PN n. 283 del 2.3.88 Redazione: Circolo Creo Pordenone - Dir. Responsabile: Alberto Rossi - Comitato di Redazione: Umberto Moras, L. Martin, Franco Peruzzi, N. Catellani, Giovanni Galofaro, Mario Bortoluzzi, Alberto Fontana. Sped. Abb. Post. Gr. IV - Pubbl. inf. 70% - Realizzazione: Studio 7 srl Fiume Veneto (Pn) - Stampa: Tipografia Sartor Srl Pordenone Carissimi amici tutti, periodi come questi dove la crisi continua a perdurare e pur- troppo non sappiamo fino a quando, il CREO ha ancora lo spirito e la volontà di continuare i suoi programmi. I nostri soci e amici ci credono ancora dando prova di partecipazione a tutte le nostre proposte. All’interno di questo giornale potrete leg- gere gli articoli dei nostri bravi giornalisti, così si vedrà quanto è stato fatto nell’anno 2013. Debbo ringraziare il Consiglio Di- rettivo per lo sforzi fatti affinché tutto vada per il meglio. Un ringraziamento pure a tutti i Soci, fa- migliari e amici con i più cordiali auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo. U.M. IL CREO RESISTE NUOVO OSPEDALE DI PORDENONE: LA SPERANZA È L’ULTIMA A MORIRE Via Montereale, Comina e ritorno: il viaggio del “Santa Maria degli Angeli” sembra finalmente giunto al termine. Sarà la volta buona? È vero. Le vicende che hanno connotato il tema del futuro del nostro ospedale, sono state, nel corso del 2013, al centro di un confronto serrato con molte code polemi- che e incerte prospettive. Ora la decisione assunta dalla giunta regionale presieduta da Debora Serrachiani sembra aver mes- so la parola fine a una diatriba durata 6/7 anni, dando corso alla realizzazione del nuovo ospedale nell’ambito dell’area oc- cupata dall’attuale nosocomio. Non tutti sono contenti di tale decisione, molte re- stano le perplessità circa la sostenibilità del progetto, tuttavia si può dire che ora è possibile passare finalmente dalle parole ai fatti e dare corpo e sostanza a una re- alizzazione tanto attesa, quanto auspicata dall’opinione pubblica locale. A volerla dire tutta, questo ritardo poteva essere evitato, se lo scontro politico anzi- ché ridursi a una vuota lotta muscolare tra schieramenti contrapposti, avesse guarda- to al vero interesse dei cittadini che giu- stamente chiedono alla politica risposte concrete ai loro problemi. Ma così non è stato. Il dibattito politico prevalentemente circoscritto alla questione del “dove” fare l’ospedale, ha impedito di ragionare se- riamente sul “come” realizzarlo, con quali ruoli e quali contenuti. E nel frattempo, la www.creopordenone.it e-mail: [email protected] segue a pagina 2

Transcript of IL CREO RESISTE NUOVO OSPEDALE DI PORDENONE: LA...

Informazione del Circolo Creo - Azienda Ospedaliera di Pordenone Via Montereale, 24 - Dicembre 2013 - Autorizzazione del Reg. Trib. di PN n. 283 del 2.3.88Redazione: Circolo Creo Pordenone - Dir. Responsabile: Alberto Rossi - Comitato di Redazione: Umberto Moras, L. Martin, Franco Peruzzi, N. Catellani, Giovanni Galofaro, Mario Bortoluzzi, Alberto Fontana. Sped. Abb. Post. Gr. IV - Pubbl. inf. 70% - Realizzazione: Studio 7 srl Fiume Veneto (Pn) - Stampa: Tipografia Sartor Srl Pordenone

Carissimi amici tutti, periodi come questi dove la crisi continua a perdurare e pur-troppo non sappiamo fino a quando, il CREO ha ancora lo spirito e la volontà di continuare i suoi programmi. I nostri soci e amici ci credono ancora dando prova di partecipazione a tutte le nostre proposte.All’interno di questo giornale potrete leg-gere gli articoli dei nostri bravi giornalisti, così si vedrà quanto è stato fatto nell’anno 2013. Debbo ringraziare il Consiglio Di-rettivo per lo sforzi fatti affinché tutto vada per il meglio.Un ringraziamento pure a tutti i Soci, fa-migliari e amici con i più cordiali auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo.

U.M.

IL CREO RESISTE NUOVO OSPEDALE DI PORDENONE:LA SPERANZA È L’ULTIMA A MORIRE

Via Montereale, Comina e ritorno: il viaggio del “Santa Maria degli Angeli” sembra finalmente giunto al termine. Sarà la volta buona?È vero. Le vicende che hanno connotato il tema del futuro del nostro ospedale, sono state, nel corso del 2013, al centro di un confronto serrato con molte code polemi-che e incerte prospettive. Ora la decisione assunta dalla giunta regionale presieduta da Debora Serrachiani sembra aver mes-so la parola fine a una diatriba durata 6/7 anni, dando corso alla realizzazione del nuovo ospedale nell’ambito dell’area oc-cupata dall’attuale nosocomio. Non tutti sono contenti di tale decisione, molte re-stano le perplessità circa la sostenibilità

del progetto, tuttavia si può dire che ora è possibile passare finalmente dalle parole ai fatti e dare corpo e sostanza a una re-alizzazione tanto attesa, quanto auspicata dall’opinione pubblica locale.A volerla dire tutta, questo ritardo poteva essere evitato, se lo scontro politico anzi-ché ridursi a una vuota lotta muscolare tra schieramenti contrapposti, avesse guarda-to al vero interesse dei cittadini che giu-stamente chiedono alla politica risposte concrete ai loro problemi. Ma così non è stato. Il dibattito politico prevalentemente circoscritto alla questione del “dove” fare l’ospedale, ha impedito di ragionare se-riamente sul “come” realizzarlo, con quali ruoli e quali contenuti. E nel frattempo, la

www.creopordenone.it • e-mail: [email protected]

segue a pagina 2

pag. 2

ABBIGLIAMENTO - ARTICOLI SPORTIVI

SACILE - S.S. PontebbanaTel. 0434.780696 - Fax 0434.72853

www.piusport.com - [email protected]

Sconto 20% ai soci(10% articoli a prezzo fisso)

per acquisti superiori ai 30,00 Euro

Non cumulabile con offerte promozionali in corso

Anche quest’anno i pensionati con fami-liari ed amici non hanno abbandonato questa festa dove ci si può incontrare; pur-troppo però ogni anno la vecchia genera-zione si assottiglia ed i “giovani” pensionati non sentono più l’importanza di ritrovarsi in amicizia. Per fortuna che quest’anno

abbiamo superato il numero dell’anno scorso e, dopo la S. Messa nella chiesa di Fiume Veneto ci siamo recati al pranzo al Ristorante Da Bepo dove abbiamo avuto l’onore di dare il benvenuto al Dr. Rossi, dirigente dell’Ospedale Civile, e anche lui ha sottolineato la grande differenza fra i

vecchi tempi e quelli di adesso. Da parte nostra cercheremo di continuare fino a che ci sarà partecipazione e poi ci penseranno i giovani a proseguire e magari migliorare i nostri programmi.I migliori auguri e saluti a tutti.

U.M.

PRANZO DEI PENSIONATI OSPEDALIERI

crisi incombente, le sempre più scarse disponibilità di risorse fi-nanziarie, costringono a tagli continui, a limature che impongono con urgenza scelte radicali e impopolari.Pordenone, come sempre, è l’ultima della fila. Basti dire che ri-spetto a una spesa sanitaria media regionale procapite di circa 1.600 euro, per un cittadino della provincia di Pordenone se ne spendono 1.400. Siamo sotto di 200 euro, non di bruscolini, che moltiplicati per la popolazione residente fanno, euro più euro meno, circa 6 milioni. È difficile con questi chiari di luna, parlare di nuovo ospedale. Tuttavia è giusto non abbassare la guardia e guardare con fiducia a un futuro che vogliamo credere migliore del presente.Il nuovo ospedale, come detto, sorgerà nell’attuale area di via Montereale e occuperà anche l’ampio parcheggio pubblico a ri-dosso dell’area destinata alla cosiddetta “Cittadella della Salute”. Il progetto prevede un’integrazione con l’attuale complesso ospe-daliero che continuerà ad essere, in buona parte, utilizzato, men-tre l’area di sosta pubblica dovrebbe essere spostata dall’attuale sito nello spazio adiacente, occupato dai magazzini comunali.È solo uno schizzo di ciò che sarà l’ospedale del futuro. Ora servo-no i pennelli e i colori, ma soprattutto i pittori che dovranno di-segnarlo. Nei propositi degli amministratori regionali, i tempi per la realizzazione del nuovo ospedale sembrano brevi e stringenti, ma realisticamente occorre pensare che, salvo miracoli, di tempo ce ne vorrà e non poco.Sarebbe comunque già un passo importante se, dopo tanti anni di dibattiti, litigi, polemiche e divisioni, riuscissimo a scrivere la pa-rola fine ad una vicenda intricata e difficile. In nome di quel “bene comune” tanto sbandierato, ma molto spesso disatteso.

La Redazione

continua da pagina 1

pag. 3

FORTAIADA e GARA DI PESCA SOCIALEAnche quest’anno la fortaiada con la gara di pesca sociale ha avuto il solito grande successo.Alla mattina raduno dei pescatori uomini, donne e pierini, tutti sistemati attorno al lago delle Orzaie, alle ore dieci in punto parte la gara, tutte le canne in acqua per poter pescare le trote più grandi.A mezzogiorno pastasciutta a tutti i pre-

senti offerta dal CREO, sulle tavole ab-bondavano pietanze, dolci e vino che ogni famiglia aveva provveduto a portare da casa.Verso le ore 16 i nostri bravi cuochi: Ro-manin, Scalera, Zanette e Coan hanno preparato una serie di fortaie che hanno accontentato tutti i gusti.Piero ha fatto divertire con i giochi tutti i

bambini e non solo bambini, la giornata è finita in bellezza con la gara di briscola e lotteria.Un ringraziamento a tutti i collaborato-ri e partecipanti. Arrivederci al prossimo anno.

U.M.

Fortaiada e Gara di Pesca sociale del 25 Aprile 2013 Pierini alla Fortaiada e Gara di Pesca del 25 Aprile 2013

MAYORAL - ELLEPI - SCOTCH & SODAGREMBIULI - SIGGI - PEROFIL - LOVABLESLOGGI - TRIUMPH - BOSSI - BOTTARO

GARDA - LEVANTE - DAUNENSTEPCOTONELLA - JLO - CONTE OF FLORENCE

KANGRA - CAMICIERIA ZANETTI

CREO CASTAGNATADomenica 10-11-2013 con la ricorrenza della castagnata presso la Parrocchia Sacro Cuore i partecipanti alla manifestazione si riunivano in un momento di raccoglimento per la Santa Mes-sa celebrata da Don Bernardino. Terminata la funzione religiosa si passava piacevolmente alle castagne, vino e tanti argomenti e brindisi spensierati. E una ricorrenza buona e sana, utile per crea-re partecipazione festeggiando insieme un momento di piacevole allegria, grazie alla meritevole coordinazione del grande Elio e la buona collaborazione di tanti volontari presenti.

F. Peruzzi

GARA DI bRISCOLA

pag. 4

I pescatori mutuati del creo stanno giun-gendo al termine della loro attività spor-tiva in quanto quasi tutti fanno parte degli over 70!! Oramai la rottamazione è vicina. Quello che invece osserviamo da anni e con dispiacere, non solo da noi ma anche in altre realtà, è il fenomeno negativo delle sostituzioni, pur avendo capito da tempo che oggi giorno vanno per la maggiore altri indirizzi, tuttavia non credevamo nonostante i giovani esi-

stono e nessuno purtroppo si inserisce, che il settore pescasportivo venisse tra-scurato definitivamente. Ad ogni modo per noi non tutto ancora è perduto, fin-ché siamo dotati di canne e ben solide (anni 70) possiamo usarle se non altro come degli ausili rigidi per sorreggerci nei momenti difficili, e successivamente per pescare, tuttavia sono montate con monofili da decenni e tutt’ora resistenti, di conseguenza, associando l’utile al di-

lettevole e con un po’ d’astuzia, neanche farlo apposta ci siamo inseriti molto bene alla situazione attuale della spendig re-viev (trovate.. le stampelle?). Oltre all’ar-monia di noi “ragazzi” c’è un feeling che ci contraddistingue perchè il fare gruppo è importante a questa “giovane” età, per-cui ogni argomento trattato può essere un pretesto per far dimenticare qualche problema personale. A tal proposito abi-le e scaltro tra noi c’è un pescatore che da giovane pare abbia studiato in conser-vatorio e ora l’unico ricordo rimastogli è quello di menare la viola e gli riesce bene. Ma la persona che a noi sta più a cuore sia per la generosità e la simpatia è Moras pescatore aggregato che malgrado tanti anni di insegnamento, non sa ancor ‘oggi innescare un amo, pertanto ci sorge un dubbio e ci chiediamo se da giovane ave-va gia bisogno d’aiuto. A parte l’ironia, i pescatori del creo ringraziano Berto sia per il sostegno morale che fisico di tanti anni insieme. Oltretutto un ringrazia-mento va a tutto il direttivo del CREO e un augurio per le festività 2013-2014 e soprattutto tanta e duratura salute a tutti, senza dimenticare chi ne ha più bisogno. I Pescatori della MUTUA.

L.M.

PESCATORI DELLA MUTUA

Ebbene sì cari amici… il cuore pulsante del CREO CALCIO continua a far muovere le scarpette dei suoi giocatori sul tappe-to verde, sia esso sintetico o in erba. Sono cambiate solo le dimensioni del campo. Siamo passati al “calcio a 5” abbandonando quello tradizionale a 11 giocatori considerata l’età media (45 anni) dei nostri calciatori. È doveroso segnalare che questo dato non ha influito minima-mente sullo spirito sportivo degli iscritti al gruppo: infatti al-cuni di loro sono frequentemente invitati a giocare nelle fila di altre compagini, proprio per la loro esperienza ed il loro talento calcistico, accresciuto e maturato nel Creo Calcio. Il team anche se non partecipa più ai campionati amatoriali si ritrova una sera alla settimana per allenarsi e tenersi in for-ma ma soprattutto per l’immancabile dopo allenamento che ci vede tutti seduti attorno ad un tavolo della birreria per un sano e divertente “terzo tempo”.Ringrazio tutti i compagni di gioco che con orgoglio e dedizio-

ne mantengono ancora attivo il Creo Calcio e ricordo che tutti sono ben accolti nella nostra simpatica compagnia.

Claudio

IL CREO CALCIO… VIVE ANCORA!

pag. 5

In realtà la parola crisantemo deriva dal greco e significa “fiore d’oro”. In Oriente viene definito il fiore della vita e della fe-licità. In Giappone è il fiore nazionale, ed ogni anno l’imperatore apre i giardini della sua Reggia per esibire le nuove e antiche specie che qui vengono coltivate. In Corea e in Cina è il fiore dei festeggiamenti, e quindi usato per matrimoni e compleanni. Il crisantemo fiorisce quando le ore di buio equivalgono o superano quelle di luce, pertanto in Italia vediamo i primi fiori in autunno, mentre in primavera la pianta entra in riposo vegetativo. La stagionalità della fioritura del crisantemo in prossimità con il mese di novembre è la ragione per la quale il fiore viene associato per la celebra-

zione dei defunti. Il crisantemo è origina-rio dell’Asia, si adatta facilmente a tutti i tipi di terreno purchè ben areati e drenanti e ricchi di sostanze, motivo per il quale va concimato a piccole dosi frequentemente. La pianta va posta in un luogo soleggiato e riparato dai venti e dalla pioggia, resiste al freddo, non ha bisogno di essere bagna-ta se non ogni quindici giorni circa. Oltre alla concimazione, l’autunno è la stagione in cui effettuare la sbocciolatura eliminan-do i getti laterali per permettere alla pianta di sviluppare meglio il fiore principale. La moltiplicazione del crisantemo avviene per talea sia in autunno che in primavera: sarà sufficiente mettere a dimora alcuni get-ti, oppure dividere i cespi ogni 4-5 anni

anche per permettere il ringiovanimento della pianta. C’è una leggenda a proposito del crisantemo che narra di una bimba la quale vegliava in lacrime la madre mori-bonda e pregava gli spiriti di non farla mo-rire. Uno spirito, commosso, le regalò un crisantemo di cento petali, dicendole che la morte, quando sarebbe arrivata, avrebbe concesso alla madre di vivere ancora tanti giorni quanti erano i petali del fiore. La bambina, allora, ridusse ogni petalo in tantissime striscioline sottili e, quando la morte arrivò dovette regalare a madre e fi-glia ancora infiniti giorni per stare insieme.

L.M.

7 dicembre, il CREO va in visita a Ro-vereto. Il programma prevede la visita al MART alla Mostra di Antonello da Mes-sina, il nuovissimo museo è una struttura imponente, l’ingresso riprende la forma e le dimensioni del Pantheon di Roma. Anto-nello, di cui restano poche opere a lui sicu-ramente attribuibili, affascina soprattutto per i suoi ritratti, capolavori di finezza e introspezione psicologica. In altra sezione del Museo ci sono ritratti moderni, di varia fattura e materialità, anche foto e sculture, ma sicuramente, scusate, non sono possibili paragoni. Dopo il MART una breve visita

guidata alla città precede il pranzo. Poi c’è tempo per un’immancabile visita ai merca-tini di Natale, un buon brulè, e la visita alla Casa di Depero, il pittore futurista che tan-ta influenza ha avuto nel secolo scorso. Non so come possa essere giudicato dal punto di vista artistico ma sicuramente i suoi mani-festi pubblicitari sono di immediata effica-cia. Si torna a casa un pò provati dalla lunga giornata ma soddisfatti e anche sorpresi da Rovereto, una cittadina che si è saputa do-tare di strutture culturali che sicuramente fanno invidia a città ben più grandi.

Mario

Il CRISANTEMO

ANTONELLO DA MESSINA AL MART

Nel 10° Anniversario dalla scomparsa dell’amico Paolo Piazza,

la dott.ssa Padovan riceve la targa ricordo

Miro MazzoloAnche Miro Mazzolo ci ha lasciato. Uno dei primi soci del gruppo pesca, sem-pre disponibile e pre-sente a tutte le mani-festazioni del CREO.Peccato che questo gruppo, che contava tantissimi pescatori

piano piano si stà sempre più riducendo e non ci sono giovani interessanti a questa attività sportiva.Alla famiglia Mazzolo il Circolo CREO con il gruppo pesca formula le più sentite condoglianze.

U.M.

ciao Mario MagrisE una memoria triste pensare ad un ami-co ma doverosa per ricordare la recente scomparsa di Mario Magris, cuoco per tanti anni e fattorino negli ultimi del no-stro ospedale. Timidamente come Lui era silenziosamente ci ha lascito, era una per-sona di carattere tacito e riservato. Ricor-diamo l’attaccamento alla Sua terra natia e la Sua grande passione per il bel canto. Era componente da decenni della “Corale Polifonica di Montereale Valcellina e della Corale di Salgareda con la direzione del maestro Baldin” era impegnato a rappre-sentazioni locali ed europee, esprimendo la vera passione e l’autentico costume per-sonale. Ciao Mario.

pag. 6

Con la cena di fine stagione e la proiezione di foto relative alle escursioni 2013 si è chiusa la stagione estiva del Gruppo Escur-sionismo Alpino del CREO.Le gite quest’anno sono state dodici, un pò meno degli scorsi anni in cui siamo arrivati anche a venti. Qualcuno suggeriva di farne di meno per non intasare tutte le domeniche con le gite sociali e lasciare spazio anche per attività individuali che comunque spesso diventano negli anni successivi gite per tutto il gruppo.Ma sono diminuite anche perchè siamo di meno noi, gli anni sono passati, ventidue dalla costituzione del nostro gruppo, e qualcuno non ce la fa più. Se la fatica diventa preponderante ri-spetto al piacere si tende a rinunciare.

Quando abbiamo iniziato, nel 1991, se non c’erano almeno 1000 metri di dislivello non ci si divertiva neppure, ora nessuno più si sogna di proporre escursioni con impegno fisico così rilevante. I rincalzi più giovani in verità ci sono, ma sono pochi rispetto al grosso di un gruppo storico che oramai ha passato, o sta per passare, la soglia dei 65 anni, età in cui ufficialmente si diventa “anziani”, possibili titolari di una “carta d’argento” per la monta-gna, se esistesse. Conseguentemente tendiamo oggi a proporre escursioni più brevi e dall’impegno fisico più contenuto, riuscendo così ad avere un numero di partecipanti di tutto rispetto, che può far invidia ad organizzazioni ben più antiche e blasonate della nostra; nelle gite

più facili e con minore dislivello abbia-mo anche superato i 50 partecipanti.Ma non sono mancate le proposte per i più esigenti come per esempio l’ardito sentiero Bonacossa o la vertiginosa fer-rata del Clap Varmost.Al di là del ridimensionamento dell’impegno fisico delle escursioni per adeguarle alla mutata capacità dei partecipanti resta però la cosa più im-portante: la voglia di fare gruppo, di stare insieme, che è poi la filosofia di base di tutto il CREO, e non solo del gruppo Escursionismo Alpino. E in-sieme ci siamo ritrovati non solo per le escursioni, dodici di cui una di due giorni, ma anche per la Fortajada di apertura stagione al “Tree Village” di

Claut, la castagnata di chiusura stagione al Rifugio Pussa e la cena di mezza estate. Notevole poi anche la varietà di proposte di tipo culturale con vari incontri nella Sala riunioni del Servizio Immunotrasfusio-nale: l’incontro con lo scrittore Mario Tomadini sulle casere ed i caseranti del Piano del Cavallo prima che diventasse l’attua-le... Piancavallo, con il naturalista Mauro Caldana sulla fauna dei nostri monti e dei Magredi, di varietà sorprendente ed in-sospettabile per i non addetti ai lavori e con il Dott. Pierluigi Pupin, sulla sicurezza in montagna dove ha portato la sua larga esperienza di alpinista e di medico del Pronto Soccorso e del Soccorso Alpino.Da ricordare anche la visita a Trento al MUSE, museo delle Scien-ze, con particolare riguardo all’ambiente della montagna.È doveroso un ringraziamento a tutti i capigita, struttura portante della nostra organizzazione, e con un arrivederci al prossimo anno li invitiamo a pensare già da ora alle prossime escursioni, con un occhio di riguardo a quelle che possono interessare i luoghi della Grande Guerra. Ricorre infatti nel 2014 il centenario dello scop-pio della Prima Guerra Mondiale, ricorrenza da non festeggiare ma sicuramente da non dimenticare.Ringraziamo anche tutti coloro che hanno collaborato alle no-stre iniziative e in particolare Mario Tomadini, Mauro Caldana, il dott. Pierluigi Pupin, la direzione del Servizio Immunotrasfu-sionale, le nostre amiche che ci rallegrano il fine gita con dolci e leccornie varie e tutti i partecipanti alle escursioni che hanno portato la loro allegria e voglia di stare insieme.Ora arrivederci al prossimo anno per le gite estive, ma avremo modo di vederci molto prima per altre iniziative.

Mario Bortoluzzi

La stagione escursionistica

CENTRO REVISIONI AUTO/MOTO VEICOLI

AUTOFFICINAMUZZIN LANFRANCOdi Chiaranda Rosina

Via Montereale, 48 - 33170 PORDENONETel. e Fax 0434.360113

LA NOSTRA ESPERIENZA:• OFFICINA ED ELETTRAUTO• IMPIANTI GPL E METANO

INSTALLAZIONE, MANUTENZIONE E COLLAUDO

• DIAGNOSI ELETTRONICA

• SERVIZIOCOLLAUDOIlcentrocollaudichevioffreinun’unicasoluzione:ilrecuperodell’auto,ilprecollaudo,l’eventualeriparazioneedilcollaudo(anchepermotocicli)

TUTTOINGIORNATA

AI SOCI CREOPRECOLLAUDO GRATUITO

pag. 7

Come quest’anno, anche l’anno scorso era iniziato bene per noi sciatori: l’8 dicembre si sciava dappertutto e l’abbondante man-to faceva pensare ad una stagione sciistica lunga e di grande soddisfazione. Poi, pri-ma di Natale, una serie di perverse sciroc-cate avevano sciolto tutta le neve sotto i 1.500 metri e in parte anche sopra. Così, la baldanzosa sicurezza mia e di Mario per la felice riuscita della settimana bianca ad Asiago si era tramutata in timor panico: non c’era più neve in paese e nella parte alta dell’altopiano non tutte le piste erano battute. La “mia” Asiago però non pote-va tradirmi e così il 15 gennaio, quattro giorni prima della partenza, era nevicato, consentendoci di arrivare, sabato 19, in un altopiano totalmente innevato. Il CREO ha preso alloggio nell’ottimo Hotel Para-diso in pieno centro, salvo il sottoscritto che, vinto dal richiamo degli avi, non se l’è sentita di tradire la casetta di vicolo degli Orti. La domenica ci alziamo, carichi per la prima sciata, ma, caspita, piove! Andiamo a Campolongo, dico, là vedrete, a 1.500 metri, sicuramente nevica. Altro che neve, piove anche lassù. Qualcuno torna in pa-ese. Poi, un miracolo: prima cade misto a pioggia qualche fiocco e in breve prende a nevicare alla grande (il contrario insomma di quello che capita di solito). Nevicherà per giorni. E noi sotto la neve, implacabili, a sciare a Campomulo e al Centro Fondo Asiago, tra salite e discese, casare, piane e boschi. Martedì, però, nevica tanto, trop-po. Salvo qualche assatanato che si inoltra

con gli sci nella bufera, decidiamo di visi-tare il caseificio Pennar, dove da secoli si fa il formaggio Asiago. Un’operatrice ci spie-ga il processo di lavorazione tra caldiere, vasche, scaffali di forme che arrivano agli altissimi soffitti. Nel pomeriggio, visitia-mo la Rode, la mitica fabbrica di scioline e paraffine vendute in tutto il mondo. Con stupore scopriamo che tutto viene fatto da pochi operai con metodi ancora artigiana-li. Mercoledì è arrivato il sole e l’altopiano è apparso in tutta la sua bellezza, con i suoi dolci rilievi e gli sconfinati boschi: uno sprazzo di Nord Europa tra la pianura ve-

neta e le dolomiti. Una sera visitiamo l’os-servatorio astronomico dei Pennar, il più grande d’Europa. Un giovane, simpatico astrofisico ci illustra le caratteristiche del telescopio e le ricerche che stanno facen-do. All’interno della cupola fa però molto freddo, il riscaldamento potrebbe influire sul telescopio. E così, finita la visita, la pri-ma grappa è nostra. Nei giorni seguenti andiamo a sciare a Val Maron, a Marce-sina, nella Barenthal, dove d’estate ci sono pascoli e tanti anni fa la Grande Guerra. Tocca alla fine partire, lasciare la terra dei Cimbri e i 500 chilometri di piste. Ma per noi fondisti CREO non è certo un addio. Qui siamo di casa.

A. Fontana

SETTIMANA bIANCA AD ASIAGO

Sempre un grazie PEDUS

Alla Ditta di ristorazione del nostro ospedale

vada la nostra riconoscenza dimostrata nelle varie manifestazionidel Circolo CREO durante l’anno.

Con l’auspicio che questo possa continuare anche in futuro

il Consiglio Direttivo ringrazia

pag. 8

assaporando magnifiche zuppe di pesce pro-fumate e le specialità allo zafferano, speziate e saporite. Dopo il pranzo passeggiamo, la-sciandoci attraversare dalla forte brezza che caratterizza questa costa e che, si dice, sia la colonna sonora degli zingari.Alle sera ceniamo in una cabane, con una paella gigantesca e la musica dal vivo dei due suonatori gitani, pittoreschi e coreografici che ci coinvolgo nel loro ritmo musicale. Fuori piove ma il gruppo Creo ha il sangue “caliente” e le chitarre e cappelli neri dei mu-sici lo scaldano ancor di più. Un pezzo di Francia diverso e indimenticabile!AIX EN PROVENCE: Abbiamo percorso a piedi Cours Mirabeu, il viale centrale al-berato con le 3 fontane, sotto l’acqua della

Niente di meglio di un viaggetto dedicato alla Provenza ed alla Camargue in prima-vera inoltrata… questo ho pensato quando ho visto l’annuncio del CREO in bacheca. Il sole è amico ed insieme alla brezza legge-ra esalta i colori e i profumi, i turisti ancora non la fanno da padroni, concedendo di visi-tare le mete più affascinanti e conosciute con grande tranquillità, godendone pienamente ed assaporandone la magia.Così ci troviamo di nuovo con gli amici viaggiatori per la partenza. Pieni di entu-siasmo imbocchiamo l’autostrada, è matti-na presto, il tragitto è lungo, ma la Francia ci aspetta. Il bello del viaggio in pullman è ritrovarsi, riprendere discorsi rimasti in so-speso, confessarsi le aspettative del viaggio che comincia… Nel tardo pomeriggio arri-viamo ad Arles, ci sistemiamo in albergo e prima di cena incontriamo la nostra guida: Salvatore Tavella, origini italiane, servizio militare fatto ad Aviano negli anni ’70, ac-cento francese.La Provenza (Provença in lingua provenzale) è un’antica provincia del sud-est della Fran-cia che accolse importanti colonie greche e, quella che subì più profondamente il proces-so di romanizzazione; le tracce sono ancora ben presenti. Oggi la Provenza è una visione indimenticabile che ha incantato tutti gli ar-tisti che hanno tentato di replicarla su tela, infatti, è semplice seguire le tracce dei grandi pittori impressionisti come Van Gogh o Cézanne… e la memoria delle loro opere può farci credere di essere già stati nei pic-coli villaggi caratteristici, all’interno dei più ampi paesaggi o nella natura più selvaggia della Camargue.La Camargue (Camarga in occitano) è la zona umida a sud di Arles, fra il Mar Medi-terraneo e i due bracci del delta del Rodano; si tratta di una ampia pianura comprenden-te vaste lagune di acqua salata. Sono divi-se dal mare da banchi di sabbia e circondate da paludi coperte da canneti, popolate da uccelli acquatici e fenicotteri, e a loro volta attorniate da grandi aree coltivate. La Ca-margue rapisce il cuore per il carattere duro della sua natura, lontana dalla raffinata ele-ganza dei villaggi provenzali. Tutto si svolge ancora in base ai ritmi del ciclo naturale, dall’allevamento dei bovini alla coltivazione del riso, dalla raccolta del sale nelle saline alla pesca negli stagni. È normale imbat-tersi in tori e cavalli (i famosi Camarguais bianchi) che pascolano liberamente in pra-terie dal suolo salato.ARLES: la piccola Roma della Provenza è ricca di cose da vedere: la Chiesa di St. Tro-phime, l’Anfiteatro e l’Antico Teatro risa-lenti ai tempi dei Romani dove ancor oggi

vengono fatti spettacoli teatrali. C’è anche l’ospedale psichiatrico dove Van Gogh visse un periodo della sua vita e che ora è un cen-tro culturale. SAINT MARIE DE LA MER: è una citta-dina ai confini della terra e del mare, sembra uscita dalla matita di un disegnatore. Un piccolo reticolo di case bianche intorno a una meravigliosa chiesa romanica, dove ogni 24 maggio si festeggia Santa Sara, la protettrice di tutti gli zingari e nomadi del mondo che si ritrovano in questo piccolo vil-laggio. Un lungomare spazzato dal vento con immense spiagge di sabbia chiara e tanti ristorantini in cui assaggiare le prelibatezze della regione. È stata una esperienza gratifi-cante pranzare in questa cornice variopinta,

FRANCIA: PROVENZA E CAMARGUETra i profumi della “lavanda”

Radetti assicurazioni e consulenza S.a.s.

professionisti in assicurazioni e finanza personale

AGENZIA PLURIMANDATARIA

Via Cavallotti, 40 33170 – Pordenone / Tel. 0434 521961 - Fax 0434 242254 / e-mail: [email protected] / sito web: www.radettiassicurazioni.it P. IVA: 01225020930 / Registro Imprese PN / C.C.I.A.A. PN Rd n. 51012 / RUI A000005839

C O N V E N Z I O N E A S S I C U R A T VA Circolo C.R.E.O. – Azienda Ospedaliera di Pordenone

personale in servizio, famigliari conviventi, pensionati

solo presso la nostra sede puoi stipulare la tua polizza RCAuto con sensibile

risparmio scegliendo la migliore proposta tra 4 Compagnie

assicurazioni casa e persone a condizioni personalizate

possibilità di pagamento mensile dei premi

Ti aspettiamo a

P O R D E N O N E – via Cavallotti 40 Tel. 0434521961 – fax 0434242254

Agenzia Plurimandataria

Allianz div. Lloyd Adriatico - Aviva Italia Milano Assicurazioni div. Sasa – Tua Assicurazioni

Uca /tutela legale

Radetti assicurazioni e consulenza S.a.s.

professionisti in assicurazioni e finanza personale

AGENZIA PLURIMANDATARIA

Via Cavallotti, 40 33170 – Pordenone / Tel. 0434 521961 - Fax 0434 242254 / e-mail: [email protected] / sito web: www.radettiassicurazioni.it P. IVA: 01225020930 / Registro Imprese PN / C.C.I.A.A. PN Rd n. 51012 / RUI A000005839

C O N V E N Z I O N E A S S I C U R A T VA Circolo C.R.E.O. – Azienda Ospedaliera di Pordenone

personale in servizio, famigliari conviventi, pensionati

solo presso la nostra sede puoi stipulare la tua polizza RCAuto con sensibile

risparmio scegliendo la migliore proposta tra 4 Compagnie

assicurazioni casa e persone a condizioni personalizate

possibilità di pagamento mensile dei premi

Ti aspettiamo a

P O R D E N O N E – via Cavallotti 40 Tel. 0434521961 – fax 0434242254

Agenzia Plurimandataria

Allianz div. Lloyd Adriatico - Aviva Italia Milano Assicurazioni div. Sasa – Tua Assicurazioni

Uca /tutela legale

Radetti assicurazioni e consulenza S.a.s.

professionisti in assicurazioni e finanza personale

AGENZIA PLURIMANDATARIA

Via Cavallotti, 40 33170 – Pordenone / Tel. 0434 521961 - Fax 0434 242254 / e-mail: [email protected] / sito web: www.radettiassicurazioni.it P. IVA: 01225020930 / Registro Imprese PN / C.C.I.A.A. PN Rd n. 51012 / RUI A000005839

C O N V E N Z I O N E A S S I C U R A T VA Circolo C.R.E.O. – Azienda Ospedaliera di Pordenone

personale in servizio, famigliari conviventi, pensionati

solo presso la nostra sede puoi stipulare la tua polizza RCAuto con sensibile

risparmio scegliendo la migliore proposta tra 4 Compagnie

assicurazioni casa e persone a condizioni personalizate

possibilità di pagamento mensile dei premi

Ti aspettiamo a

P O R D E N O N E – via Cavallotti 40 Tel. 0434521961 – fax 0434242254

Agenzia Plurimandataria

Allianz div. Lloyd Adriatico - Aviva Italia Milano Assicurazioni div. Sasa – Tua Assicurazioni

Uca /tutela legale

pag. 9

porta d’ingresso: ne vale la pena! La parte centrale della città è davvero caratteristica, con le mura che fanno da contorno ed un centro pieno di negozi: è splendido quello di dolci e caramelle nel viale principale, dove facciamo assaggi gratuiti e acquisti poco eco-nomici, ma siamo in vacanza …. Tutto è de-liziosamente delizioso! PONT DU GARD: Il Ponte sul Gard è dav-vero un monumento splendido, bel conser-vato e da non perdere. Le arcate di dimen-sioni digradanti che lo compongono sono un’opera di alta ingegneria, resistita nei seco-li e così perfetta nella progettazione da far in-vidia ai programmi informatici per l’edilizia del giorno d’oggi. È bellissima la passeggiata di avvicinamento, è fantastico camminarci sopra.. è come entrare nella storia. La gior-nata si conclude con la visita a una cantina a Chateuneuf du Pape: ovvia la degustazione per conoscere a fondo il territorio!GRASSE: Famosissima per i profumi, le aziende qui fanno a gara per offrire giri tu-ristici alla scoperta dei profumi e dei saponi. Noi siamo stati da Fragonard, dove ci hanno fatto vedere come si realizzano le saponette e ci hanno raccontato la storia di come nasce un profumo, dalla raccolta dei fiori alla di-stillazione delle essenze.NIZZA: è una città ricca, opulenta, snob…. La raggiungiamo di sera, l’albergo ci sembra un miraggio: dopo tanta pioggia un letto ac-cogliente è quello che ci vuole. L’indomani mattina è domenica, e la sorte ci riserva una giornata di sole e un mercato da cartolina, dove l’esposizione della merce è una decora-zione aggiuntiva, tanto invoglia all’acquisto. Il contrasto con il cielo turchese è fantastico. Passeggiamo lungo il viale bordato di palme, di fronte al mare. Ci sono alberghi di stili diversi, ma tutti da 4 stelle in su… Concludendo: il sole non ci è stato amico, ma l’ombrello sì. Che importa? Abbiamo co-munque visto luoghi avvincenti e trascorso belle giornate insieme. Si sono consolidati i rapporti di amicizia e cameratismo, abbiamo avuto una brava guida, Salvatore; un ottimo autista, Luigi, e ultima, ma sempre prima, la Clara che ci hanno accompagnato.

pioggia provenzale. Sul pavimento della città ci sono delle mattonelle piccole, in ottone, è il percorso di Cezanne, con i luoghi da lui frequentati e dipinti. È una città piacevole da visitare, con vialoni grandi pieni di caffè e una bella zona pedonale. Facciamo acquisti di prodotti tipici, con il supporto dell’esper-to Salvatore, e poi pranziamo in un bel loca-le, lasciando fuori la pioggia.AVIGNONE: La città è circondata dalle

mura difensive e le sue case antiche hanno grande fascino. Il Palazzo dei Papi e il ponte di Saint-Bénezet sul Rodano, uno dei simboli della città, fanno parte dei Patrimoni mon-diali dell’umanità dell’UNESCO. La visita comincia esattamente dal Palazzo dei Papi, bellissimo, enorme, che ci viene raccontato dalla guida. Poi facciamo un giretto in città e dopo il pranzo con il pullman facciamo una tappa al di là del fiume, dove è possibile scat-tare delle foto panoramicissime. GORDES: è un piccolo borgo arroccato su un colle. Una splendida vista si ha dalla stra-da per raggiungere il borgo stesso e il nostro autista ci concede una sosta “fotografica”. Il cielo è azzurro, ma ci sono certi nuvolosi… Il villaggio è da vedere, le piccole viuzze si in-trecciano contornate da gatti sornioni e deli-ziosi colori... Se passate in zona non mancate di visitarlo (ma noi causa diluvio universale …..dopo un quarto d’ora e una lavata totale, abbiamo rinunciato).ABBAZIA di SENANQUE: è uno dei mo-numenti più celebrati della Provenza, questa splendida Abbazia posta nel bel mezzo di una valle. Si vede in tutti gli espositori di car-toline della Francia, con le sue file di piante di lavanda che nei mesi della fioritura la con-tornano di un intenso viola. Esternamente è molto bella ed imponente, l’interno è pos-sibile vederlo solo con visite guidate, ma ne vale la pena: storia, arte e armoniosa serenità convivono negli spazi che percorriamo.ROUSSILLON: Meraviglia, meraviglia! Sicuramente una tappa immancabile in un viaggio in Provenza! Per prima cosa faccia-mo il percorso delle Ocre, dove la gamma di colori dal bianco al marrone, passando per i

gialli, gli aranci e i rossi che la natura ci ha donato sono tutti presenti. Poi visitiamo lo splendido paesino costruito in questo luogo ricco di terra color ocra (da qui il nome). Le case rispecchiano i colori della zona e variano con tutte le gradazioni delle “terre”. È qui che la mia passione delle porte da fotogra-fare trova sfogo... E mi sbizzarrisco davvero! Inoltre ci sono un sacco di scorci fantastici e, in cima alla rocca, la vista sulla valle è infini-

ta ed è possibile gustarsela anche tramite un tavolino tondo che riporta le indicazioni di ciò che si può vedere all’orizzonte.

LES BAUX: è un insolito e singolare paese in cima ad una sommità, composto da una parte risalente al Medioevo che è una sorta di sito visitabile, alla quale si giunge attraver-sando un piccolo borgo ricco di negozietti e di atelier di pittori. Sarebbe bellissimo se non piovesse… e se non ci fosse vento!Visitiamo il museo dei Santon, le statuine di ceramica tipiche di questa zona, con le quali vengono composti anche deliziosi presepi. Sono riproduzioni in miniatura dei perso-naggi locali, abbigliati con i costumi dai tes-suti tipici.

AIGUES - MORTES: Il centro città è for-tificato, è necessario parcheggiare fuori dalle mura e percorrere a piedi la distanza fino alla

pag. 10

Nessuno vuole rinunciare alla gita an-nuale a Venezia città unica per le emozio-ni estetiche e passione che suscita. Negli anni abbiamo imparato a conoscere e ad amare Venezia: in questa città siamo di casa: ammirato la bellezza unica della Se-renissima, la ricchezza stupefacente delle opere d’arte; compreso la storia, gli ordi-namenti. L’obiettivo visita questa volta sono le Scuole Grandi: di San Giovanni Evangelista, dei Carmini e di San Rocco. Le cosiddette Scuole a Venezia erano as-sociazioni o confraternite, a carattere lai-co, dedite a vari compiti: le più numerose riunivano gruppi di artigiani in base alla professione svolta; altre riunivano associa-zioni di lavoratori stranieri; numerose poi erano le confraternite per la devozione di un Santo o per la penitenza dedite alla ca-rità e all’assistenza ed al mutuo soccorso. Questo sistema organizzativo consentiva una personale partecipazione alla vita della comunità, ad iniziative di assistenza e d’al-tra parte offriva una protezione di fronte a possibili avversità del futuro. Le scuole più importanti erano sei ed erano dette Grandi, per il numero di affiliati e di con-seguenza per le grandi risorse economiche: spesso il patrimonio di queste scuole era così ingente da sovvenzionare il governo stesso della Serenissima con “pubbliche imprestanze” in contingenze speciali come avvenne nelle guerre contro i turchi. Le splendide sedi esibivano opere d’arte che costituivano e costituiscono episodi tra i più alti dell’arte veneziana. Provenendo dalle strette calli ci si trova all’improvviso davanti un elegantissimo setto marmoreo, opera di Pietro Lom-bardo, che segnala l’ingresso della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista: nel setto marmoreo l’aquila simbolo di San Giovanni Evangelista. La scuola sorge nel 1261: una “fraternità di frari battuti” (flagellanti) è all’origine della scuola. Nel cortile alla parete esterna della scuola un rilievo in pietra con i confratelli flagellanti; il Guardian Grande della scuola è appog-giato al bastone del Santo Patrono.. Uno dei capolavori della scuola è costituito dall’ampio scalone rinascimentale, opera di Mauro Codussi, che porta al piano no-bile e che usa la prospettiva per aggiungere uno spazio illusorio a quello reale. La Sala Capitolare è un ambiente di grande effet-to, con il pavimento di marmi colorati, il soffitto a cassettoni dipinto da un ciclo di

scene tratte dall’apocalisse. Tra il 1491 ed il 1501 per la scuola Gentile Bellini e Vit-torio Carpaccio dipingono dei Teleri per la sala grande sui miracoli della vera Croce: sono raccontati vari episodi ambientati in alcuni dei luoghi più famosi di Venezia de-scritti nei più minuti dettagli. Sono consi-derati gli inventori della “veduta urbana” veneziana; I teleri originali sono esposti alle Gallerie. La Scuola Grande di San Rocco, uno dei più sontuosi edifici del cinquecento ve-neziano venne costruita tra il 1517 ed il 1560. La Repubblica in questo periodo, deve rinunciare alle sue mire espansive nella penisola, ma resta una città ricca e potente e non rinuncia ad abbellirsi di monumenti: la testimonianza è data dalla costruzione di questa scuola che conserva nella collocazione originale tutte le tele che Tintoretto realizzò per la confraterni-ta. Una maestosa bianca facciata in pietra d’Istria si apre su un campo affollato di turisti, proprio dietro la Basilica dei Frari. All’interno due grandi saloni sovrapposti: la sala terrena e quella del Capitolo. La sala terrena è suddivisa in tre navate da colon-ne che poggiano su basi ottagonali, con

un semplice soffitto in legno. Otto tele di Tintoretto alle pareti: le storie della Vergi-ne, composizioni della maturità, con ampi sfondi di paesaggi: l’Annunciazione, “la fuga in Egitto”, “la strage degli innocenti” e poi quelle due straordinarie tele “Santa Maria Egiziaca e Santa Maria Maddalena” con le Sante in raccoglimento e meditazio-ne, sulla riva di un ruscello, con uno stu-pendo paesaggio illuminato da una luce crepuscolare.La sala superiore del Capitolo nel suo complesso è qualcosa di unico per ric-chezza ed eleganza; pavimento in Marmo, soffitto di legno dorato con tele del Tin-toretto di ispirazione biblica; alle pareti tele con episodi della vita di Cristo e nel-la fascia inferiore sculture seicentesche di Francesco Pianta: nel soffitto le storie di Mosè e lungo le pareti la sequenza della vita di Cristo, “la natività”, “Il battesimo”, l’inquietante “Tentazione di Cristo”, “La moltiplicazione dei pani e dei pesci”. Nella sala dell’albergo le storie della passione di Cristo: “la Crocifissione”; una tela immen-sa posta sulla parete di fondo. Conviene sedersi e guardare catturati da uno spetta-colo, emozionante fin dal primo impatto,

VENEZIA 28 SETTEMbRE

Nuova Convenzione

Via Mazzini, 14 - 33170 PORDENONE - Tel . 0434.520532OTTICA ZANETTI SAS

Tutti gli associati CREO potranno usufruire, presso il nostro negozio di uno sconto del 20 % su:

Occhiali da soleOcchiali da vista (montature)

Occhiali da vista completi (lenti e montatura)Lenti da vista

Saranno escluse dagli sconti, le eventuali promozioni in atto,e tutte le lenti a contatto e le soluzioni

per la manutenzione delle lenti a contatto stesse.

Assistenza gratuita.Laboratorio interno ad alta tecnologia.

Informazioni, servizio e assistenza all’uso delle lenti a contatto.Controllo gratuito delle capacità visive.

Presente a Pordenone da oltre trenta anni.

pag. 11

ma che ha bisogno di essere pian piano letto per decifrare le molteplici narrazioni presenti nell’immenso dipinto.La Scuola Grande dei Carmini istituita nel 1594 in onore della Vergine del Carme-lo diventa presto potentissima: nel 1675 contava 75 mila affiliati. La facciata della scuola è in stile Barocco. Le sale interne hanno conservato per intero l’antico ori-ginale arredo, costituito da importanti di-pinti ad olio, da ricchi soffitti in stucco e da originali dossali lignei intagliati.Nella Sala del Capitolo Giambattista Tie-polo dipinse tra il 1739 ed il 1749 le nove tele del soffitto: al centro un grande dipin-to narra dell’apparizione della Madonna del Carmelo a San Simone Stock mentre gli consegna lo scapolare, che veniva indos-sato sotto gli abiti dai confratelli. Siamo nel periodo di lenta, lussuosa decadenza

della Repubblica e di fulgida dissipazione. L’aristocrazia ha scoperto il territorio ed il Palladio fabbrica per loro splendide ville.. Si conclude il viaggio aVenezia con il giro in gondola: come da decisione della Cla-ra, il Guardian grande della nostra con-fraternita ospedaliera. Il giro in gondola non porta da nessuna parte: l’arrivo è il punto da cui si è partiti: si cade in una pausa del tempo, che da lineare diven-ta circolare, dilatato dalla novità e dalla soddisfazione. Il giro in Gondola fa par-te delle esperienze, estetiche: come l’arte o il gioco, o la lettura o come infine le gite del CREO. Un quieto e dondolante istante di soddisfazione. Permette un’altra prospettiva della città. Venezia, città anfi-bia di pietre e di acqua, dal suo elemento più congeniale assume, come Proteo, un altro aspetto: le case appaiono come sono:

piantate come bricole nella laguna; il co-lore verde, di fondo, dell’acqua riflette i colori dondolanti dei muri di chiese ed abitazioni, i ponti vengono incontro alla gondola e la scavalcano. Alghe verdi o sec-che incrostano i muri e ne raccontano la storia. Odore particolare di acqua e mu-schio. Lo sciabordio dell’acqua e i richia-mi dei gondolieri sono i suoni percepibili. L’abile gondoliere, verosimilmente, come la gondola, prodotto di una lunga evolu-zione adattativa, in equilibrio sulla poppa svolta, ad angolo retto, un mezzo lungo quasi 11 metri su un rio molto stretto; si aiuta con il piede nel muro. Si passa nel Canal Grande: siamo in una città o all’in-terno di un quadro del Canaletto?

Cronista: Giovanni Galofaro

Il 14 dicembre il CREO fa visita al MUSE, il nuovo museo delle Scienze di Trento, grande struttura concepita da Renzo Pia-no. Il museo è rivolto in modo particolare a chi ama la montagna, ma chiunque può trovare motivi di interesse nei sei piani di questo grande contenitore, da una serra tropicale con piante tropicali vere (anche con le banane) all’ambiente delle alte vet-te con ghiaccio (vero). Caratteristici poi i mercatini di Natale. Chi ha fatto visita al Castello del Buonconsiglio ha potuto am-mirare gli ambienti affrescati di questo edi-ficio, anzi insieme di edifici di varia epoca e stile e la concomitante Mostra dal titolo: Sangue di drago, squame di serpente, sulla presenza nell’arte degli animali immagi-nari come draghi, unicorni, centauri ecc. E quello che mi ha più sorpreso è stata la constatazione che anticamente ci credeva-no davvero all’esistenza di questi animali. Così c’erano in mostra fra gli altri un im-probabile pesce dalla testa grande come il resto del corpo, un piccolo drago costitui-to da una grossa lucertola con appiccicate due ali di pipistrello e una piccola, orrida “sirena” più simile ad Alien che ad una di quelle leggiadre creature che incantavano i marinai. Abili artigiani assemblavano con maestria parti di animali vari costruendo così dei mostriciattoli che erano richiestis-simi dai ricchi clienti, che li prendevano per veri.Ma in fondo non c’è da stupirsi se anche oggi c’è chi prospera vendendo cure mira-colose o talismani per scacciare il maloc-chio.

M.B.

MOSTRA DI MOSTRI

pag. 12

Tre giorni interessantissimi, da domenica 6 ottobre, nei pressi della Capitale, caput mundi, nel territorio dei monti Albani. La Clara, cui si deve l’ideazione e la pun-tuale realizzazione del viaggio, è in forma; affascinanti le signore del gruppo, italiane e francesi; amabile il giovane Andrea, che partecipa e si dimostra buon commensale all’altezza del CREO. I luoghi visitati sono ameni e fertili, il clima mite, il panorama spazia fino al mare. I Castelli Romani sono la meta tradizionale delle gite fuori porta dei romani: Albano, notevole per il pae-saggio lacustre ed il patrimonio artistico concentrato lungo il tratto urbano della via Appia; Nemi, cinta dalla fitta selva; Ariccia, raccolta attorno alla piazza di im-pronta berniniana; Grottaferrata, con l’ab-bazia, scrigno di arte bizantina, fondata da san Nilo nel 1004; Frascati al centro di una zona di vigneti, impreziosita da grandi residenze rinascimentali; Marino; e infine Castel Gandolfo, il Vaticano estivo. Vige una regola non scritta, ed efficace nelle gite culturali CREO, la visita di chiostri, ville e musei è sempre accompagnata da oppor-tune, sapienti scelte di ristoranti e trattorie per ampliare la cultura eno-gastronomica. La cucina dei castelli è la cucina romana

ancorata alla tradizione e ai prodotti del territorio: semplicità e sapori forti sono la sua caratteristica: bucatini alla amatricia-na, fettuccine cacio e pepe, spaghetti alla carbonara, saltimbocca alla romana, e na-turalmente la porchetta di Ariccia morbi-da e gustosa. Ariccia evoca subito odori e sapori particolari: assaggiare il panino con la porchetta in uno dei chioschi lungo la via è raccomandabile: da queste parti la porchetta è considerata un’arte che vie-ne tramandata da generazione in genera-zione. “carne fina e delicata pè li signori proprio! Assaggiatela e provatela, v’oo dico io sore spose: carne fina e saporita” Così Carlo Emilio Gadda a proposito della por-chetta di Ariccia. Rimarrà negli annali del Creo la cena del 7 ottobre alla trattoria Squarciarelli di Grottaferrata nel ristorante citato dal grande (non statura ma levatura) Renato Rascel nella canzone “Arrivederci Roma”(si ritrova a pranzo a Squarciarel-li fettuccine e vino dei Castelli come ai tempi belli che Pinelli immortalò).. Una serata all’insegna dell’allegria, della buona musica e degli stornelli romani. Con la partecipazione convinta della “gens Julia”. Allegria e canzoni: divertimento puro. Al-tro momento indimenticabile, giorno 7

ottobre, a Marino: assistiamo al corteo sto-rico in costume che rievoca il vittorioso e trionfale ritorno di Marcantonio Colonna dalla Vittoria di Lepanto sui Turchi e par-tecipiamo alla festa del vino, una festa po-polare durante la quale, come da tradizio-ne, dalla fontana dei Quattro Mori esce, invece che acqua, vino bianco. Poi uva per tutti. Di sera durante il ritorno in albergo, su insistente richiesta della esuberante Ga-briella, fuochi d’artificio strepitosi e strepi-tanti strappano a tutti un “oh” corale. Nonostante le pessime previsioni, il tem-po è stato clemente fino all’ultimo giorno, quello del ritorno, in cui una pioggerella ha accompagnato la nostra visita a Villa D’Este nel territorio di Tivoli. Dopo la levataccia, in pullman si dorme o si conversa (ciacco-le tra amici che si rivedono). Al momento dell’alba i contorni del paesaggio, investiti dalla luce che cresce, si fanno via via più nitidi. Fuori il mutevole paesaggio italiano: la pianura padana, grigia e indistinta, opaca nella nebbiolina mattutina; il verde dell’Ap-penino tra Bologna e Firenze; gli ameni colli toscani colorati d’autunno, la striscia grigia dell’Arno, la campagna romana rilassata ed oziosa solcata dal biondo Tevere che scorre lento. È un paesaggio unico, una ricchezza

‘NA GITA A LI CASTELLICastelli Romani

pag. 13

italiana. Dopo aver attraversato i sobborghi caotici della capitale raggiungiamo final-mente i Monti Albani, all’interno del parco regionale suburbano, tra boschi di lecci e ca-stagni. Un territorio posto ai bordi dell’an-tico cratere del Vulcano Laziale un enorme cerchio che passa per Castelgandolfo, Mari-no, Grottaferrata, Velletri. Nemi è la nostra prima tappa su un colle di 560 metri, seguiamo Claudia, la nostra giovane guida, che ci illustra il territorio da una terrazza panoramica sotto la torre di palazzo Ruspoli. Non c’è miglior pun-to di vista per apprezzare la conca del lago di Nemi: un territorio considerato Sacro nell’antichità: “il nemus” Dianae è il bosco sacro dove sorgeva il santuario dedicata a Diana Nemorense un complesso architet-tonico a terrazze che occupava gran parte della conca settentrionale del lago. Dal

terrazzo si vedono i luoghi degli scavi. All’orizzonte il monte Cavo, il monte più alto dei monti Albani, altro luogo sacro dove esisteva il santuario di Giove laziale. Il Santuario che si raggiungeva attraverso la via Sacra era un luogo di riferimento dei popoli del Lazio meridionale (Volsci, Lati-ni Ernici) che qui convenivano in prima-vera per onorare il loro Dio e costituiva un simbolo di unione delle città confederate nella lega latina. Nelle vicinanze sorgeva la loro mitica capitale Alba Longa.Lo splendido contesto naturale favorì l’in-sediamento, in questo territorio, già in età romana repubblicana, di ville suburbane edificate dai più importanti esponenti del patriziato romano. Al tempo dell’impera-tore Domiziano tutto viene riunito in un unico fondo di proprietà imperiale: l’alba-num Caesaris all’interno del quale l’impe-ratore fece erigere la sua villetta, si fa per dire, estesa su una superficie di oltre 10 chilometri quadrati tra la via Appia ed il lago di Albano. Sulle rovine di quella uni-ca villa nei secoli sono sorti accampamenti romani, chiese ed abbazie, città, castelli, la villa papale di Castelgandolfo, le ville della nobiltà papalina. In epoca barocca, le ville del territorio, da iniziali “case di campagna” circondate da terre coltivate e da boschi, divennero veri e propri palazzi signorili, frutto dell’impegno dei più va-lenti artisti dei secoli XVI e XVII. L’asce-sa vertiginosa di famiglie legate alla curia pontificia, la raffinatezza culturale di po-tenti cardinali, il puro e semplice desiderio di stupire gli ospiti hanno dato luogo a raccolte e collezioni d’arte straordinarie, al fasto delle casate aristocratiche, che abbia-mo potuto constatare a palazzo Chigi e ad opere mirabili, come la villa d’Este diven-tate patrimonio dell’umanità. Nel territorio di Albano Laziale verso cui ci dirigiamo, visitiamo i resti di un anfitea-tro romano ed i “Cisternoni” I resti del ca-strum si spingono fino alla via Appia, dove

NUOVA CONVENZIONE 2014

2014

pag. 14

si ammira ancora l’immensa Porta Preto-ria; le mura sono in parte inglobate negli edifici attuali; il “Cisternone” per l’appro-vigionamento di acqua, è molto simile, in scala ridotta, a quello che abbiamo visto ad Istambul, ed è ancora funzionante, dopo 1800 anni, usato attualmente per la irriga-zione degli orti di Albano.Il Santuario di Santa Maria della Rotonda, verso cui ci dirigiamo con una breve pas-seggiata, risale all’anno 1060, edificato su un ninfeo esistente nella villa di Domizia-no in opus mixtum. Ad Ariccia dopo un breve percorso a piedi attraverso il monumentale e panoramico ponte-viadotto di Ariccia arriviamo in piaz-za della Repubblica. Sulla piazza rettangola-re si aprono la collegiata di S. Maria Assunta e Palazzo Chigi. La collegiata viene costrui-ta tra il 1664-65 su progetto dell’architetto Gian Lorenzo Bernini che nello stesso tem-po porta avanti i lavori di ampliamento di Palazzo Chigi grazie all’interessamento di papa Alessandro VII (Papa Chigi). Palazzo Chigi è una residenza barocca ri-masta inalterata nei secoli. Gian Lorenzo Bernini ha lasciato qui la sua impronta. Il

palazzo racconta i Chigi nel corso di mezzo millennio, mostra subito ai visitatori l’im-magine di rango del Casato. Ci si immerge subito in gallerie ornate, colorate, ricche di quadri, di sculture di consolle che sono anch’esse sculture, pavimento a mosaico, l’atmosfera perfetta di una tipica galleria di palazzo. Non manca una sala giochi per passare il tempo ed intrattenere piacevol-mente gli ospiti. In una delle innumerevoli stanze del piano nobile i ritratti di tante monache, in particolare delle dieci figlie di Agostino Chigi e Maria Virginia Borghe-se, che vissero ritirate nei vari monasteri del Lazio (noblesse oblige!). Si passa rapi-damente, con un certo imbarazzo, sotto lo sguardo austero delle nobili monache, alla “stanza delle belle” più riposante, dove alle pareti sono i ritratti delle donne più avvenenti e belle della nobiltà romana e non solo. Interessante la farmacia, in cui sono ancora allineati colorati albarelli che contengono ancora i principi farmacolo-gici attivi preparati nel ‘600; non manca un catalogo di pillole ed unguenti. Ma la medicina di quei tempi è fatta soprattutto da salassi e clisteri.

Risveglio mattutino, il 7 ottobre nell’otti-mo albergo che ci accoglie, il Domus Cae-sari. Tra le belle cittadine di questo territo-rio Castel Gandolfo che visitiamo oggi è la più conosciuta grazie al palazzo pontificio e all’interessante impianto urbanistico. Davanti alla facciata del palazzo papale si apre Piazza della Libertà risistemata da Gian Lorenzo Bernini a fine ‘600. Sul lato una piccola chiesa, a croce greca, intitolata con una bellissima pala d’altare di Pietro da Cortona, rappresentante del barocco romano. Il panorama sul lago di Albano il-luminato dal sole mattutino è mozzafiato. L’abbazia di Santa Maria di Grottaferrata è la nostra prossima tappa: venne fondata più di mille anni fa (nel 1004) da S. Nilo monaco basiliano nato nella Calabria bi-zantina. Nilo da Rossano si stabilisce su questi Colli accolto con grandissimi onori dai conti di Tuscolo e costruisce il suo mo-nastero sui ruderi di una grande villa ro-mana (criptoferrata). Essendo una chiesa bizantina nella concezione ha un nartece ed un endo-nartece dove si trova il batti-stero. L’interno in stile barocco conserva l’originaria struttura a tre navate.Prima del pranzo, esploriamo Frascati, una passeggiata rilassante in questa cittadina famosa per le 12 ville tusculane costruite dalla nobiltà papale.Dalla piazzetta dove ci ha lasciato il pul-lman, ammiriamo l’imponente facciata della Villa Aldobrandini, costruita su una altura panoramica coronata dal bosco.Il vostro cronista, così come tutti, è ri-masto stupefatto dallo spettacolo che of-fre la Villa d’Este di Tivoli: la magnifica principesca residenza ed il complesso delle fontane. Il parco è un capolavoro assoluto del Rinascimento italiano ed attualmen-te patrimonio dell’umanità. Protagonista l’acqua, in tutti i sensi, si vede, si tocca, si sente, si odora persino; si confonde con l’acqua della pioggia, che non ci ha ri-sparmiato. Il viale delle Cento fontane, è particolarmente scenografico: dalle fonta-ne (a forma di gigli, aquile, obelischi, bar-chette) zampilla acqua gorgogliante che successivamente si incanala in tre piccoli corsi d’acqua paralleli, a diversa altezza, che rappresentano i tre affluenti del Te-vere; imponente la fontana di Nettuno, caratterizzata da altissimi zampilli ed una magnifica cascata; la fontana dei draghi, per la sua posizione centrale risulta esse-re il cuore del parco. Ed ancora la fontana dell’organo e le altre molte ed innumere-voli, persino una fontana dell’abbondanza; e poi le peschiere, tre grandi peschiere di forma rettangolare.Il pranzo al Ciocco è stato gradevole in ogni portata. Poi il ritorno con il nostro ottimo autista Roberto.

Cronista: Giovanni Galofaro

pag. 15

L’angolo della Dietista

Che cosa significa alimentarsi in modo sano?Nel corso degli ultimi trent’anni, l’alimenta-zione degli italiani è profondamente cambia-ta. Lo sviluppo dell’economia, i grandi muta-menti sociali, la spinta a raggiungere un più elevato tenore di vita, hanno fatto emergere la tendenza a consumare con maggiore frequen-za e in più larga misura quei generi alimentari un tempo considerati rari e pregiati.La possibilità di nutrirsi con una maggiore va-

rietà e ricchezza di cibi ha portato indubbi benefici, con la scom-parsa pressoché totale delle cosiddette carenze nutrizionali.Per contro, la prevalente tendenza a mangiare più del necessario, spesso accompagnata da notevoli squilibri fra i vari componenti della dieta, ha portato gli italiani ad essere più esposti ad altri gravi rischi, come la maggiore incidenza di obesità, di ipertensione, di aterosclerosi, di diabete, ecc.E tutto ciò si è verificato, paradossalmente, come conseguenza dell’abbandono di quella dieta italiana tipicamente mediterranea, che indicata nella piramide alimentare, vi è stata da me, nel corso di questi anni più volte descritta e proposta come unico e vero modello per una sana alimentazione (Patrimonio dell’UNESCO).Ribadisco l’importanza del consumo quotidiano di verdure di stagione nei due pasti principali (pranzo e cena), in quantità ben rappresentate, alimenti ricchi di fibre, vitamine e Sali minerali, così come frutta fresca di stagione, da inserire preferibilmente a metà mattinata e nel pomeriggio, come spuntini.Si è parlato dell’importanza del consumo dei cereali (pasta, riso, farro ecc., pane, crackers, cornflakes ecc.), come pure dei legumi, soprattutto se associati ad un cereale (tipo pasta o orzo e fagioli ecc.), ottimo come piatto unico.Si raccomanda quindi di NON eccedere nel consumo di prodot-ti di origine animale, dandola preferenza a pesce e carni magre, preferire quelle bianche, (ogni tanto, senza eccedere, consentita carne rossa).Il pesce: tutti i pesci e soprattutto quello azzurro (sarde, alici, ton-no, sgombro) sono ricchi di grassi omega3, essenziali all’uomo, molto importanti per la prevenzione ed il trattamento delle pato-logie cardiovascolari: abbassano i trigliceridi ed il colesterolo evi-tando l’accumolo di questi grassi sulle pareti arteriose prevenendo l’indurimento dei vasi, aterosclerosi, trombosi, ipertensione.

Le carni: preferire quelle bianche: pollo, tacchino e coniglio; han-no meno grassi saturi cosiddetti “cattivi” in quanto maggiormente correlati alle malattie cardiovascolari, a malattie croniche del fe-gato, tumori.

Nel NON eccedere nel consumo di prodotti di origine animale inserire se gradite e tollerate 2-3 uova alla settimana (il tuorlo è ricco di colesterolo)LIMITARE il consumo di formaggio a non più di 2 volte alla settimana (alimento ricco di grassi saturi, sale, calorie, colesterolo)LIMITARE il consumo di sale, di conseguenza limitare il consu-mo di affettati – insaccati e formaggi in genere, alimenti conserva-ti sotto sale, nonché l’uso di “insaporitori” quali dadi (glutammati e similari). L’eccesso di sale comporta:MAGGIORE incidenza dei rischi cardiaci e patologie correlateMAGGIORE probabilità di cancro allo stomacoNonché: INCREMENTO DELLA PRESSIONE ARTERIOSAL’adozione, o comunque il recupero, di adeguato comportamento alimentare si rende, dunque necessario per diminuire i rischi per la nostra salute evitando, oltretutto, inutili sperperi per l’econo-mia familiare.

Nella CatellaniDietista AOSMA

Ci impegniamo

non per riordinare il mondo,

non per rifarlo su misura,

ma per amarlo;

per amare anche quello

che non è amabile,

anche quello che pare

rifiutarsi all’amore,

perché dietro ogni volto

e sotto ogni cuore c’è,

insieme a una grande sete d’amore,

il volto e il cuore dell’amore.

Ci impegniamo

perché noi crediamo all’amore,

la sola certezza

che non teme confronti,

la sola che non teme confronti,

la sola che basta per impegnarci

perpetuamente.

D.B.

Ciò che vale di più

pag. 16

Programma CREO 2014

Lodovico GaLLiussiagenzia Pordenone 84

viale dante, 50 - Telefono 0434 520534E-mail: [email protected]

con allianzRas si risparmiaconvenzione agenzia Pordenone 84 - cREoriduzione permanente suRc auto e sul Furto e incendio auto

FEbbRAIO 16-23 SettimanabiancaaMoena

FEbbRAIOdata da definire GaradiscidifondoaPiancavallo(MemorialPaoloPiazza)

MARZO Garadibocce

DA APRILE AD OTTObRE Escursioniinmontagna

APRILE 5 GitaaCividaledelFriuli

APRILE 25 FortaiadaalLagoOrzaieegaradipescasociale

APRILE 27-30 ViaggioaLondra

SETTEMbRE OTTObRE GiornateaVenezia NOVEMbRE

OTTObRE 3giorniintoscana

OTTObRE 26 Pranzodeipensionati

NOVEMbRE 9 CastagnataeS.MessaOcchio alle bacheche!!! Per notizie sempre aggiornate!!!

Oppure telefonare al CREO (0434-554060) con segreteria telefonica Vedere anche sul sito www.creopordenone.it oppure con e-mail [email protected]

PRENOTARSI IN TEMPO!