Il Corriere Della Sera

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Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: [email protected] FONDATO NEL 1876 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 www.corriere.it 9 771120 498008 41 0 3 0> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano In Italia EURO 1, 40 ANNO 139 - N. 257 GIOVEDÌ 30 OTTOBRE 2014 di Dario Di Vico D ell’uso dei manganelli d’un tempo avremmo fatto volentieri a meno. La vertenza degli operai dell’Ast per evitare il drastico ridimensionamento dello stabilimento di Terni si presenta ancor più complessa di altre perché oltre agli orientamenti liquidatori dei proprietari tedeschi — nei confronti di un impianto considerato eccellente per gli standard del settore — si paga il prezzo di regole europee non più al passo con i tempi. In uno scenario di business ormai contrassegnato dall’ascesa delle potenze siderurgiche asiatiche, l’Antitrust di Bruxelles ha impedito la vendita dello stabilimento ai finlandesi dell’Outokumpu per evitare che assumessero una posizione dominante e così la fabbrica umbra è tornata a far parte del gruppo Thyssen che la considera residuale. Mentre dunque c’è da affrontare questa crisi, e forse da aprire una contestazione con la Commissione Ue appena insediatasi, ieri la tensione tra manifestanti e forze dell’ordine ha occupato quasi totalmente la scena e abbiamo passato la giornata non più a discutere di politica industriale bensì di attribuzione di colpe al ministro competente, al questore o al singolo poliziotto. I metalmeccanici di Genova, appena informati dell’accaduto, hanno addirittura indetto uno sciopero per domani. continua a pagina 35 IL PASSATO CHE NON DEVE TORNARE Scontri a Roma Protesta per le acciaierie di Terni, colpiti sei lavoratori. La Fiom: inaccettabile. Il premier: toni più bassi Gli operai feriti agitano il governo Accuse alla polizia. Renzi ad Alfano: voglio sapere come è andata, accertare le responsabilità LA DESTRA CHE NON C’È Il bipolarismo scomparso nell’Italia delle due sinistre S iamo tentati dal bipartiti- smo, ma intanto in Italia ri- schiamo l’estinzione del bipola- rismo. La logica bipolare poggia infatti su due pilastri: ma se il pilastro della destra si sgretola, il sistema diventa monco, asim- metrico, squilibrato. Con la ro- busta spallata renziana, il dibat- tito politico sembra essere oc- cupato esclusivamente dallo scontro tra le «due sinistre», perché la destra di governo non c’è più, è silente, marginale, cu- pa, risucchiata nella rassegna- zione minoritaria. Anche le ulti- me elezioni europee hanno as- sistito al duello tra Renzi e Gril- lo. Nel frattempo la destra di governo, che solo sei anni fa to- talizzava circa il 45% dei voti, è diventata una somma di sigle, percentualmente tutt’altro che trascurabile: ma tanti fram- menti non fanno un intero. continua a pagina 34 di Pierluigi Battista Il presidio di 500 lavoratori delle acciaierie di Terni davanti all’ambasciata tedesca, per pro- testare contro i licenziamenti alla ThyssenKrupp, degenera in drammatici scontri a Roma tra operai e polizia. «Ci hanno caricato, volevamo solo mani- festare. Hanno colpito anche me», accusa il leader Fiom Lan- dini. «Volevano forzare il bloc- co per andare alla stazione e occuparla. Nessuna carica, li abbiamo contenuti», la replica della Questura. Il bilancio è di tre sindacalisti e tre operai feri- ti, tre poliziotti e un funziona- rio contusi. Protestano con il governo Camusso e Bersani, Renzi chiede al ministro Alfano un’analisi «dettagliata» che ac- certi le responsabilità e assicu- ra: se qualcuno ha sbagliato pa- gherà, ma il mio partito e i sin- dacati abbassino i toni. da pagina 2 a pagina 6 M. Franco, Frignani Galluzzo, Roncone, Trocino L’ANNUNCIO LE SCELTE DELLA BANCA CENTRALE Negli Usa si chiude l’era degli stimoli all’economia C on la fine di ottobre, la Fe- deral Reserve concluderà la terza fase di quantitative ea- sing, l’immissione di liquidità nel sistema con l’acquisto di obbligazioni private e titoli del Tesoro. Dopo sei anni, la Banca centrale Usa smette dunque di stampare di fatto dollari, una scelta che dopo la crisi esplosa con il crollo della Lehman l’ha portata a gonfiare il suo porta- foglio titoli da 890 a 4.500 mi- liardi. La svolta comunicata dalla presidente dell’Istituto, Yellen, non ha provocato scos- se nei mercati, più delusi dal fatto che la Fed non ha dato se- gnali di voler rinviare l’aumen- to dei tassi previsto nel 2015. a pagina 10 ANSA / GIANNI MORBIOLI GIANNELLI FIAT CHRYSLER Fca cerca fondi Un prestito e Ferrari quotata di Fabrizio Massaro IL RETROSCENA E il Viminale alla fine ammette: brutta giornata di Fiorenza Sarzanini L a versione della Questura nega «cariche» e parla di «semplice azione di conteni- mento», ma la polemica monta e non basta l’incontro convoca- to dal ministro Alfano con i sindacati per chiudere il caso. «Una brutta giornata per tutti», la definisce il titolare del Vimi- nale, il dicastero dell’Interno, così riconoscendo gli errori e gli eccessi sul sit in di ieri. a pagina 3 C on lo scorporo dalla Fiat Chrysler, la Ferrari da fiore all’occhiello del gruppo diventa il classico coniglio nel cappello di Sergio Marchionne. Servirà a rimettere a posto l’indebita- mento (ora è di 11,4 miliardi, destinato a scendere a circa 10 a fine anno), a rilanciare l’Alfa Romeo e sostenere il piano in- dustriale da 48 miliardi al 2018. a pagina 35 -alle pagine 8 e 9 Carretto, Polato Morte cerebrale, la gravidanza continua Milano: la donna vittima di un’emorragia, si cerca di far crescere il feto nel grembo S e gli americani avessero le rovine della villa di Messal- la, nemico acerrimo di Ben Hur, farebbero di tutto per re- cuperare ogni statua, ogni ca- pitello, ogni mosaico... Noi no: anzi, su quell’area potrebbero sorgere 10 palazzine. a pagina 31 di Gian Antonio Stella di Simona Ravizza C olpita da emorragia cere- brale e clinicamente dece- duta. La donna, una madre di 36 anni, ha l’elettroencefalo- gramma piatto, ma uno staff di neurochirurghi del San Raffae- le con rianimatori, ginecologi e pediatri sta cercando di salvare il bambino che porta in grem- bo, facendo crescere il feto nel suo utero. Si tratta di un’opera- zione eccezionale. I precedenti, nel mondo, sono pochissimi. a pagina 23 con un articolo di Luigi Ripamonti L’Inter vince, pari del Milan Juve, prima sconfitta: la Roma la aggancia Servizi, commenti e classifiche nello Sport da pagina 55 a pagina 61 L’iniziativa Il teatro del 900 firmato Eduardo: «Miseria e nobiltà» Primo dvd a 1,99 euro in edicola con il Corriere STORIA E CEMENTO G iulio Tremonti è indagato a Milano per corruzione co- me ministro dell’Economia nel 2009: 2,4 milioni versati al suo studio tributarista da Finmecca- nica, di cui sono coindagati gli ex vertici Guarguaglini e Pansa. a pagina 25 di Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella CONSULENZA FINMECCANICA Tremonti indagato per corruzione A Ciampino palazzine sulla villa di Messalla di Massimo Gaggi

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Quotidiano italiano del 30 ottobre 2014

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DCB

Mila

noIn Italia EURO 1,40 ANNO 139 - N. 257GIOVEDÌ 30 OTTOBRE 2014

di Dario Di Vico

Dell’uso deimanganelli d’untempo avremmofatto volentieri ameno. La vertenza

degli operai dell’Ast per evitare il drastico ridimensionamento dello stabilimento di Terni si presenta ancor più complessa di altre perché oltre agli orientamenti liquidatori dei proprietari tedeschi — nei confronti di un impianto considerato eccellente per gli standard del settore — si paga il prezzo di regole europee non più al passo con i tempi. In uno scenario di business ormai contrassegnato dall’ascesa delle potenze siderurgiche asiatiche, l’Antitrust di Bruxelles ha impedito la vendita dello stabilimento ai finlandesi dell’Outokumpu per evitare che assumessero una posizione dominante e così la fabbrica umbra è tornata a far parte del gruppo Thyssen che la considera residuale.

Mentre dunque c’è da affrontare questa crisi, e forse da aprire una contestazione con la Commissione Ue appena insediatasi, ieri la tensione tra manifestanti e forze dell’ordine ha occupato quasi totalmente la scena e abbiamo passato la giornata non più a discutere di politica industriale bensì di attribuzione di colpe al ministro competente, al questore o al singolo poliziotto. I metalmeccanici di Genova, appena informati dell’accaduto, hanno addirittura indetto uno sciopero per domani.

continua a pagina 35

IL PASSATOCHE NON DEVETORNARE

Scontri a Roma Protesta per le acciaierie di Terni, colpiti sei lavoratori. La Fiom: inaccettabile. Il premier: toni più bassi

Gli operai feriti agitano il governoAccuse alla polizia. Renzi ad Alfano: voglio sapere come è andata, accertare le responsabilità

LA DESTRA CHE NON C’È

Il bipolarismoscomparsonell’Italiadelle due sinistre

S iamo tentati dal bipartiti-smo, ma intanto in Italia ri-

schiamo l’estinzione del bipola-rismo. La logica bipolare poggiainfatti su due pilastri: ma se il pilastro della destra si sgretola,il sistema diventa monco, asim-metrico, squilibrato. Con la ro-busta spallata renziana, il dibat-tito politico sembra essere oc-cupato esclusivamente dalloscontro tra le «due sinistre»,perché la destra di governo nonc’è più, è silente, marginale, cu-pa, risucchiata nella rassegna-zione minoritaria. Anche le ulti-me elezioni europee hanno as-sistito al duello tra Renzi e Gril-lo. Nel frattempo la destra digoverno, che solo sei anni fa to-talizzava circa il 45% dei voti, è diventata una somma di sigle,percentualmente tutt’altro chetrascurabile: ma tanti fram-menti non fanno un intero.

continua a pagina 34

di Pierluigi BattistaIl presidio di 500 lavoratoridelle acciaierie di Terni davantiall’ambasciata tedesca, per pro-testare contro i licenziamentialla ThyssenKrupp, degenera in drammatici scontri a Romatra operai e polizia. «Ci hannocaricato, volevamo solo mani-festare. Hanno colpito ancheme», accusa il leader Fiom Lan-dini. «Volevano forzare il bloc-co per andare alla stazione eoccuparla. Nessuna carica, liabbiamo contenuti», la replicadella Questura. Il bilancio è ditre sindacalisti e tre operai feri-ti, tre poliziotti e un funziona-rio contusi. Protestano con ilgoverno Camusso e Bersani,Renzi chiede al ministro Alfanoun’analisi «dettagliata» che ac-certi le responsabilità e assicu-ra: se qualcuno ha sbagliato pa-gherà, ma il mio partito e i sin-dacati abbassino i toni.

da pagina 2 a pagina 6M. Franco, Frignani

Galluzzo, Roncone, Trocino

L’ANNUNCIO LE SCELTE DELLA BANCA CENTRALE

Negli Usa si chiude l’eradegli stimoli all’economia

C on la fine di ottobre, la Fe-deral Reserve concluderà la

terza fase di quantitative ea-sing, l’immissione di liquiditànel sistema con l’acquisto diobbligazioni private e titoli delTesoro. Dopo sei anni, la Bancacentrale Usa smette dunque distampare di fatto dollari, unascelta che dopo la crisi esplosacon il crollo della Lehman l’haportata a gonfiare il suo porta-foglio titoli da 890 a 4.500 mi-liardi. La svolta comunicatadalla presidente dell’Istituto,Yellen, non ha provocato scos-se nei mercati, più delusi dalfatto che la Fed non ha dato se-gnali di voler rinviare l’aumen-to dei tassi previsto nel 2015.

a pagina 10

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IL RETROSCENA

E il Viminalealla fine ammette:brutta giornatadi Fiorenza Sarzanini

L a versione della Questuranega «cariche» e parla di

«semplice azione di conteni-mento», ma la polemica montae non basta l’incontro convoca-to dal ministro Alfano con isindacati per chiudere il caso.«Una brutta giornata per tutti»,la definisce il titolare del Vimi-nale, il dicastero dell’Interno,così riconoscendo gli errori egli eccessi sul sit in di ieri.

a pagina 3

C on lo scorporo dalla FiatChrysler, la Ferrari da fiore

all’occhiello del gruppo diventail classico coniglio nel cappellodi Sergio Marchionne. Servirà arimettere a posto l’indebita-mento (ora è di 11,4 miliardi,destinato a scendere a circa 10 afine anno), a rilanciare l’AlfaRomeo e sostenere il piano in-dustriale da 48 miliardi al 2018.

a pagina 35 -alle pagine 8 e 9Carretto, Polato

Morte cerebrale, la gravidanza continuaMilano: la donna vittima di un’emorragia, si cerca di far crescere il feto nel grembo

S e gli americani avessero lerovine della villa di Messal-

la, nemico acerrimo di BenHur, farebbero di tutto per re-cuperare ogni statua, ogni ca-pitello, ogni mosaico... Noi no:anzi, su quell’area potrebberosorgere 10 palazzine.

a pagina 31

di Gian Antonio Stella

di Simona Ravizza

C olpita da emorragia cere-brale e clinicamente dece-

duta. La donna, una madre di36 anni, ha l’elettroencefalo-gramma piatto, ma uno staff dineurochirurghi del San Raffae-le con rianimatori, ginecologi epediatri sta cercando di salvareil bambino che porta in grem-bo, facendo crescere il feto nelsuo utero. Si tratta di un’opera-zione eccezionale. I precedenti,nel mondo, sono pochissimi.

a pagina 23 con un articolodi Luigi Ripamonti

L’Inter vince, pari del MilanJuve, prima sconfitta:la Roma la agganciaServizi, commenti e classifiche nello Sportda pagina 55 a pagina 61

L’iniziativaIl teatro del 900firmato Eduardo:«Miseria e nobiltà»

Primo dvd a 1,99 euroin edicola con il Corriere

STORIA E CEMENTO

G iulio Tremonti è indagato aMilano per corruzione co-

me ministro dell’Economia nel2009: 2,4 milioni versati al suostudio tributarista da Finmecca-nica, di cui sono coindagati gliex vertici Guarguaglini e Pansa.

a pagina 25

di Luigi Ferrarellae Giuseppe Guastella

CONSULENZA FINMECCANICA

Tremonti indagatoper corruzione

A Ciampino palazzine sulla villa di Messalla

di Massimo Gaggi

Page 2: Il Corriere Della Sera

2 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Cariche al corteo, feriti sei operai Renzi al Viminale: accertare i fattiIn piazza a Roma i lavoratori delle acciaierie di Terni. Landini: «Inaccettabile». Polemiche in Aula

ROMA «È quello! È quello!». Glioperai indicano uno fra i poli-ziotti davanti al ministero delloSviluppo economico. A divi-derli dall’agente ci sono in viaMolise i dirigenti sindacaliFiom. Gli operai delle acciaie-rie di Terni sono convinti diaver riconosciuto uno dei cele-rini che li ha presi a manganel-late a piazza Indipendenza. Latensione sale di nuovo, sugliagenti arrivano palline di gom-ma. Ma è solo l’epilogo di unagiornata drammatica, comin-ciata con il presidio di oltre 500lavoratori umbri davanti al-l’ambasciata tedesca per prote-stare contro i licenziamenti de-cisi dalla ThyssenKrupp. Inizia-tiva autorizzata dalla questura,che però non ha soddisfatto ilavoratori, pronti a organizzareun corteo per andare sotto alMise, vicino via Veneto, dovec’era l’incontro fra il ministroFederica Guidi e l’ad degli im-pianti ternani Lucia Morselli.

In attesa di ottenere l’ok permuoversi, gli operai si sono av-vicinati al cordone della poli-zia. Ed è scoppiato un parapi-glia. «Ci hanno caricato, chie-devamo solo di manifestare.Non siamo delinquenti ma

persone oneste che con le tassepagano gli stipendi degli agen-ti. Hanno colpito anche me»,accusa il segretario della FiomMaurizio Landini che in serata,dopo aver parlato con il mini-stro degli Interni Angelino Al-fano e il capo della polizia Ales-sandro Pansa, aggiunge: «Il go-verno ci deve delle scuse».

«Ci hanno tirato bottiglie ealtri oggetti, hanno cercato diforzare il blocco per andare allastazione Termini e occuparla.Nessuna carica, li abbiamo solocontenuti», la replica dellaquestura. Il bilancio è pesante:tre sindacalisti — Gianni Ven-turi (coordinatore nazionale), Rosario Rappa e AlessandroUnia (Ast Terni) — e tre operaiferiti. Contusi tre poliziotti e unfunzionario. Il più grave è Ven-turi, in osservazione all’ospe-dale Umberto I.

La Procura attende l’infor-mativa della Digos, ma a rac-contare quello che è successoci sono i filmati delle televisio-ni e della questura. Il caso è pe-rò già scoppiato e non si esclu-dono provvedimenti entro bre-ve. In serata il premier MatteoRenzi ha chiesto ad Alfanoun’analisi dettagliata «per ac-

certare le responsabilità», invi-tando ad «abbassare i toni».Tensione anche alla Cameradove Sel ha esposto cartelli conla scritta «Alfano dimettiti» e ilsottosegretario alla presidenzadel Consiglio Graziano Del Rioha assicurato che «il governoha seguito la vicenda da subito:vogliamo la massima traspa-renza». Duro anche il ministrodella Giustizia Andrea Orlandoche ha parlato sia con Alfanosia con il prefetto Giuseppe Pe-coraro esprimendo «forte pre-

occupazione». E Pier LuigiBersani ha chiesto al responsa-bile del Viminale di «venire inParlamento per dire come so-no andate le cose, gli operaiche cercano lavoro non posso-no essere bastonati». «Il gover-no risponda sulle cariche, cisono persone che rischiano ilposto che sono state picchiatedalla polizia», incalza il segre-tario generale della Cgil Susan-na Camusso. È andata all’Um-berto I a far visita ai feriti.

Dopo gli incidenti di piazzaIndipendenza gli altri lavorato-ri si sono mossi — sotto scortae con tre elicotteri che sorvola-vano il centro — verso via Ve-neto, blindata anche da carabi-nieri e Finanza, dove al presi-dio si sono uniti gli operai del-lo stabilimento in chiusura delTrw di Livorno (componentiper auto).

Secondo gli investigatoric’erano anche esponenti deicentri sociali romani e dei mo-vimenti di lotta per la casa. Pro-ve di contatto per la manifesta-zione del 14 novembre prossi-mo, dopo l’annuncio dellosciopero nazionale.

Rinaldo Frignani© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ira del segretario

Maurizio Landini, segretario generale

della Fiom, ieri a Roma: «Volevamo

solo manifestare, non siamo

delinquenti. Si devono scusare»

537I lavoratori per

i quali è stata

aperta la

procedura di

mobilità

VILLABORGHESE

Viale R. Margherita

TEVEREVia Flam

inia

R O M A

Sit-indella Fiomall’ambasciatatedesca(via San Martinodella Battaglia)

Ore 9

Ore 13

Scontricon la polizia(via Solferinoangolovia Curtatone)

Ore 13.30

Corteo finoal ministerodello Sviluppoeconomico(Via Molise angolovia Veneto)

StazioneTermini

I fatti

� Il 17 luglio

scorso la Acciai

speciali Terni,

società

controllata

dalla

multinazionale

tedesca

ThyssenKrupp,

ha presentato

un piano di

tagli da 100

milioni di euro.

Previsti anche

550 esuberi su

2.700

lavoratori

complessivi, e

ipotizzata la

chiusura di uno

dei due forni di

produzione a

caldo, oltre alla

cancellazione

del contratto

integrativo

� Il piano è

stato subito

definito

«irricevibile»

da governo,

istituzioni locali

e sindacati.

Immediata la

mobilitazione

� Il 4

settembre ha

preso avvio il

tavolo al

ministero dello

Sviluppo

economico, che

si è concluso

senza un

accordo il 9

ottobre,

quando è stata

aperta la

procedura di

mobilità per i

537 dipendenti

ROMA «Il ministro Alfano e ilcapo della polizia ci dicano sele cariche sono state un erroredi chi gestiva l’ordine pubblico,e se intendono prendere prov-vedimenti nei suoi confronti, oil frutto di una direttiva, di unalinea indicata dal governo. E inquesto caso è bene che si dianouna regolata: le vertenze caldesono molte. Ci siamo sempreautoregolati, autogovernati,non siamo mai stati coinvolti inepisodi di violenza, ma questesituazioni non si possono ge-stire con l’ordine pubblico».

Rosario Rappa, responsabilesiderurgia della segreteria na-zionale Fiom, è uno dei sinda-

calisti feriti dalle manganella-te. È stato dimesso dall’ospeda-le con cinque punti di suturaalla testa.

Cosa è successo?«Avevamo chiesto di fare un

presidio sotto l’ambasciata te-desca. Avevamo tutte le auto-rizzazioni. Una nostra delega-zione è salita a parlare con il re-sponsabile economico dell’am-basciata al quale sono statispiegati i motivi della vertenza.Gli abbiamo chiesto di verba-lizzare l’incontro con un comu-nicato stampa, ma ne è statoprodotto uno davvero moltoscarno: c’era scritto solo chec’eravamo incontrati».

E poi?«A quel punto ci siamo rivol-

ti alle forze dell’ordine chie-dendo la possibilità di muover-ci in corteo verso il Mise a viaVeneto. Anche perché in matti-nata c’era stato il vertice fra ilministro Guidi e l’amministra-tore delegato di Terni, Morselli.Un’idea non certo autonomama concordata dalla segreterianazionale, mica siamo pazzi».

Cosa vi è stato risposto?«Che non era possibile, poi

forse sì. Il solito balletto di tuttele manifestazioni. Solo che do-po un’ora era difficile contene-re i lavoratori, già arrabbiatiper l’esito dell’incontro in am-

basciata. E così abbiamo co-minciato a organizzare il cor-teo, con i segretari territorialiin testa. Ci stavamo incammi-nando quando c’è stato il bloc-co della polizia. Ed è partita su-bito la carica, selvaggia e gra-

tuita, che ha travolto la prima linea: in cinque sono finiti al-l’ospedale, il coordinatoreFiom Venturi è in osservazione.Feriti anche due lavoratori e il segretario Silea di Terni. Unacosa a freddo».

La polizia dice che punta-vate a occupare Termini...

«Falso, totalmente falso. An-che perché stavamo andandodalla parte opposta, verso il Mi-se. Cercano di costruirsi unopseudo alibi. E non dicano chec’erano infiltrati: i nostri erano530, tutti registrati e ripartiti su10 pullman per Terni».

R.Fr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

�Gli infiltratiCi stavamo muovendo in gruppo e non c’erano infiltrati, tutti erano registrati

1,5Milioni di

tonnellate

all’anno di

acciao inox

prodotto dalla

Acciai speciali

Terni, a rischio

chiusura

«Ho cinque punti sulla testa. Chi ha ordinato di aggredirci?»Il sindacalista Rappa: «Il governo spieghi se c’è una linea contro di noi o un errore del questore»

Primo piano Il caso©T&

CO.201

4

INTRODUCINGTIFFANY T

MILANO VIA DELLA SPIGA, 19/A MILANO EXCELSIOR, GALLERIA DEL CORSO, 4BOLOGNA GALLERIA CAVOUR, 9/A VERONA VIA MAZZINI, 6 PRESSO EXCELSIOR

FIRENZE VIA DE’ TORNABUONI, 37/R ROMA VIA DEL BABUINO, 118ROMA VIA COLA DI RIENZO, 173 PRESSO COIN 02 76022321 | TIFFANY.COM

Page 3: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 PRIMO PIANO 3

Il retroscena

di Fiorenza Sarzanini

La difesa degli agentie il disagio di Alfano«Brutto giorno per tutti»Orlando preoccupato chiama il collega e il prefetto

ROMA La polizia fa muro, i verti-ci difendono l’operato degliagenti. Ribadiscono fino a serala versione della questura cheesclude «cariche» e parla di«semplice azione di conteni-mento», ma la polemica montae non basta l’incontro convoca-to in serata dal ministro Ange-lino Alfano con i rappresentan-ti sindacali per chiudere il caso.«Una brutta giornata per tutti»,la definisce il titolare del Vimi-nale, così riconoscendo gli er-rori e gli eccessi che hanno se-gnato il sit in di ieri e assicu-rando di voler «garantire il di-r i t t o d i m a n i f e s t a r e ,rispettando ogni forma di pro-testa pacifica». Si respiraun’aria pesante, è ben chiaroche quanto accaduto a Roma,in piazza Indipendenza, difronte all’ambasciata tedescadopo l’incontro con gli operaidella ThyssenKrupp, soprattut-to dopo le tensioni forti deigiorni scorsi tra il premier Mat-teo Renzi e i leader della Cgil,può essere la miccia che fascoppiare l’incendio. Renden-do debole la posizione dellostesso Alfano, anche per il ri-schio che nuove manifestazio-ni vengano organizzate in tuttaItalia facendo aumentare ulte-riormente la tensione sociale.

Un pericolo che si sta cercan-do di evitare proprio con gli ap-pelli ad abbassare i toni e la di-sponibilità a «condividere le modalità per le prossime pro-teste, in modo da evitare che si-tuazioni analoghe possano ri-petersi».

La distanza tra ministri Alle 13, quando cominciano

gli scontri, Alfano è a Palermo.Lo informano di quel che è suc-cesso e intanto viene diramatoil comunicato della questurache giustifica l’intervento so-stenendo che i manifestanti«volevano occupare la stazioneTermini, bisognava fermarli».Effettivamente l’autorizzazioneconcessa riguardava soltantouna protesta «statica», ma ileader sindacali per tutto il giorno ribadiscono che l’inten-zione — annunciata anche aifunzionari presenti — eraquella di raggiungere il mini-

stero dello Sviluppo economi-co: «Non abbiamo mai pensatodi andare in altre direzioni». Ein ogni caso sono le immaginidegli operai con la testa insan-guinata, oppure a terra mentreprendono le manganellate, afare impressione.

Proprio su questo alcuniesponenti del governo decido-no di marcare la distanza conAlfano, a partire dal sottosegre-tario alla presidenza GrazianoDelrio che spiega di attendereper la serata una relazione deltitolare del Viminale, per conti-nuare con il ministro della Giu-stizia Andrea Orlando che,«fortemente preoccupato»,non si limita a chiamare il col-lega dell’Interno, ma fa saperedi aver «contattato anche ilprefetto della capitale Giusep-pe Pecoraro».

Video e relazioniAlle 18 Alfano incontra il ca-

po della polizia AlessandroPansa. Il prefetto ha già incari-cato i suoi uffici di preparareuna relazione tecnica, un’oradopo al Viminale sale il neo-questore di Roma Nicolò D’An-gelo. Porta i filmati girati du-rante gli scontri, la ricostruzio-ne effettuata dal capo della

Digos. Ribadisce la correttezzadei suoi uomini, spiega che«c’era un pericolo imminenteche un gruppo di almeno qua-ranta persone organizzasse uncorteo non autorizzato e dun-que era necessario fermare laprotesta prima che potesse de-generare».

Sono vari i video che vengo-no esaminati più e più volteproprio per fissare ogni mo-mento della manifestazione.Quelli trasmessi da televisioni e siti Internet mostrano la poli-zia mentre carica i manifestantie li allontana, ma anche tre la-voratori a terra colpiti dai man-ganelli. E poi c’è quello dellaquestura che invece si soffermasul lancio di oggetti contro gliagenti che prima si proteggonoe poi reagiscono.

«Garantiremo rispetto»Alle 19.30, mentre Alfano in-

contra i leader sindacali, vienediramata la nota di Renzi. La ri-chiesta di avere una «analisidettagliata per accertare le re-sponsabilità», dà per scontatogli errori nella gestione dell’or-dine pubblico. Proprio di que-sto si parla nella sala del Vimi-nale con la delegazione guidatada Maurizio Landini. I rappre-sentanti dei lavoratori chiedo-no una smentita ufficiale sullaversione della questura perché,come spiega Marco Bentivoglidella Cisl al ministro e al capodella polizia, «nessuno ha mai

pensato di andare a Termini,questa è una ricostruzione fal-sa e strumentale». Lentamentela tensione comunque si allen-ta. Al termine della riunione ilviceministro Filippo Bubbicoassicura che «l’intesa è di con-dividere le modalità di tutte leprossime manifestazioni pro-prio per garantire al massimol’espressione della protesta, so-prattutto in questo momentodi grave crisi per i lavoratori».

Oggi Alfano riferirà prima in

Senato, poi alla Camera comechiesto da tutti i partiti. Anchetenendo conto che nelle ultimesettimane la tensione in piazzaè salita di livello e, come sotto-linea il responsabile sicurezzadel Pd, Emanuele Fiano, «sia-mo certi che le forze dell’ordineconservino intatto il loro altosenso delle istituzioni e perquesto ci rivolgiamo a loro di-rettamente, affinché sappiano sempre contenere la difficiletensione sociale di giornate co-me queste evitando ogni possi-bile esito violento».

[email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

A terra

Uno degli operai

feriti alla testa

durante la

manifestazione

(foto Omniroma)

L’incontroNella serata di ieri l’incontro con i leader sindacali: i timori per le manifestazioni future

Faccia a faccia Un lavoratore delle acciaierie di Terni discute con un agente di polizia davanti al ministero dello Sviluppo economico ieri a Roma (foto Benvegnù-Guaitoli-Lannutti)

In piazza

� Dopo gli

scontri di ieri

c’è particolare

attenzione per

le prossime

manifestazioni

� Domani è

annunciato a

Genova uno

sciopero dei

metalmecca-

nici solidali con

quelli di Terni

Page 4: Il Corriere Della Sera

4 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Page 5: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 5

«Toni più bassi». La linea del premierRenzi: né il Pd né le organizzazioni hanno il diritto di strumentalizzare una crisi industrialeTelefonata con Landini, lui smentisce. Ma Palazzo Chigi: si sono sentiti e ci sono anche gli sms

Primo piano Il governo

Lo scontro

� Durante il

dibattito su

articolo 18 e

Jobs act è

scontro tra

Camusso e

Renzi. «Il

premier ha in

mente il

modello

Thatcher», dice

la leader Cgil.

La replica:

«Avete difeso

solo le

ideologie»

� Il 25 ottobre

la Cgil è in

piazza contro il

Jobs act:

«Siamo un

milione. Ci

saremo ancora,

anche con lo

sciopero

generale». Il

premier dalla

Leopolda: chi

lavora è con noi

� Lunedì

l’incontro

sindacati-

governo.

Camusso:

«Surreale,

nessuno in

grado di

rispondere».

Renzi ribadisce

la linea dura:

non tratto

La visita del presidente polacco

La tre giorni romanadi Komorowski

Il premier Matteo Renzi e il presidente della Repubblica di Polonia Bronislaw Komorowski davanti al picchetto d’onore ieri nel cortile di palazzo Chigi. Il capo dello Stato polacco, in Italia con la moglie per una tre giorni di incontri, era stato già ricevuto al Quirinale da Napolitano e nel pomeriggio ha visitato Senato e Camera. La sua giornata si è conclusa con una cena al Colle. Oggi Komorowski incontrerà al St. Regis Hotel rappresentanti di aziende al convegno «Polonia: nuove opportunità di business per le imprese italiane» (Ansa)

ROMA «Se qualcuno ha sbaglia-to saranno presi provvedimen-ti, bisogna accertare le respon-sabilità, ma non bisogna tra-sformare un doloroso inciden-te in ulteriore fronte di scontropolitico. È sbagliato e non servea nessuno. Nessuno, né il miopartito né il sindacato, ha il di-ritto di strumentalizzare unacrisi industriale, io sto cercan-do di salvare posti di lavoro,tutto il governo ha come obiet-tivo quello di risolvere la ver-tenza della Ast di Terni».

Matteo Renzi per tutto ilgiorno segue la vicenda da Pa-lazzo Chigi. Telefona ad Alfanoe chiede il massimo della chia-rezza nella ricostruzione del-l’accaduto, la garanzia che verràfatta luce in poche ore. Avalla ipassi del Guardasigilli, che for-malmente chiede notizie al Vi-minale. Manda il ministro Gui-di in Parlamento a riferire. Conil sottosegretario Delrio diceche il governo assicurerà «ilmassimo della trasparenza».

Di certo non è facile, dopo itoni dei giorni scorsi, dopo leaccuse incrociate con la Cgil,dopo che un pezzo del suo stes-so partito, Cuperlo in testa, hadeciso di puntare l’indice con-tro l’esecutivo, gestire una vi-cenda che appare immediata-mente, sin dai primi minuti, la-sciare i binari della cronaca.Persino Bersani interviene a fi-ne serata e punta il dito propriosul presidente del Consiglio:avrebbe fatto errori anche lui,«il sindacato non si può tratta-re come un ferro vecchio», dicel’ex segretario del Pd.

Segnano il pomeriggio diRenzi, una lunga telefonata conAlfano e un’altra con Maurizio

Landini (che in un primo tem-po smentirà, obbligando Palaz-zo Chigi a pubblicare l’ora delcolloquio e il numero deglisms, tre, intercorsi tra i due).L’impressione che si coglie, dafonti governative, è che affiorila consapevolezza che si è su-perato il limite: qualcosa è

sfuggita di mano nel rapportofra governo e sindacato, fra si-nistra interna del Pd e sinistragovernativa. Anche per questoRenzi si rivolge a tutti per diredi «abbassare i toni, evitare au-togol».

Il segretario del Pd, Guerini,lo ha già fatto con la Picierno,

richiamando l’eurodeputata Pdalla moderazione. Insommauna cosa è sostenere, come faRenzi in privato, che «quandoparla la Camusso guadagno vo-ti», un’altra è arrivare alla dele-gittimazione persino legale,come nelle ultime ore: con leaccuse alla Camusso di aver

truccato la sua elezione, e la re-plica contro il governo, tacciatodi essere stato portato a PalazzoChigi dai poteri forti.

A questo punto la preoccu-pazione del premier è cercaredi raffreddare lo scontro, evita-re una radicalizzazione, nonsolo politica, ma anche di piaz-za. Pochi giorni fa il capo dellapolizia, Alessandro Pansa, haavuto un incontro con il sotto-segretario Luca Lotti, e nel cor-so di un’analisi condivisa sonoemersi i rischi di un autunnocaldo, di infiltrazioni nelle ma-nifestazione degli operai. Ov-viamente obiettivo del governotutto, Palazzo Chigi o Viminalepoco conta, è evitare che que-sto accada.

La ricostruzione dell’accadu-to, e quanto il ministro dell’In-terno riferirà in Parlamento,serviranno forse ad attutire loscontro politico. Intanto ieripomeriggio Renzi ha incontra-to i vertici di Federacciaio e diCassa depositi e prestiti: la Astdi Terni fa parte di una multi-nazionale tedesca, la Thys-senkrupp, che ha perdite per900 milioni di euro, che operain un settore, come quello dellasiderurgia, che è in crisi nonsolo in Italia.

Insieme al ministro Guidi ilcapo del governo ha fatto delladifficile vertenza Ast una dellepriorità. Nelle scorse settima-ne, quando sembrava che i te-deschi avessero chiuso ognispiraglio, è stato svegliato nelcuore della notte. Dopo gli inci-denti di ieri l’obiettivo restaquello di riuscire a dare unabuona notizia agli operai.

Marco Galluzzo© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'intervista

di Fabrizio Roncone

«Alla Leopolda Serra contro i sindacatiTre giorni dopo ci sono i manganelli»Zoggia, minoranza dem: «È inevitabile pensare a strane coincidenzeSiamo più di cento alla Camera. No a scissioni, il partito si può riscalare»

ROMA Dov’é l’onorevole Zoggia?Si volta un commesso. «Ec-

colo laggiù...».I deputati renziani controlla-

no il territorio. Non sfugge lascena di un bersaniano duro epuro che va incontro a un cro-nista salutandolo con evidentecordialità. Ma Davide Zoggia sene infischia, dei renziani. «Ab-biamo ancora facoltà di rila-sciare interviste, sa?».

(Mentre camminiamo versoil corridoio che sta accanto allabuvette, Zoggia dice con un filodi voce: «Qui alla Camera sia-mo tra i 70 e gli 80, e dentro cimetto i dalemiani, noi che stia-mo con Pier Luigi e quelli di Ce-sare Damiano. A questi biso-gna poi aggiungere i 20 di Cu-perlo e i civatiani, che sono 8,forse 10... E anche al Senato, inumeri di quella che sui gior-nali chiamate “minoranza”,non sono male: perché lì, perdire, faccia conto che siamo giàuna trentina». Ci sediamo suun divanetto. Dai finestronientra un riverbero di luce fio-ca. Atmosfera perfetta per par-lare di scissione nel Pd).

«Poi le dico cosa penso dellascissione. Subito voglio invece

dirle che non mi piace un go-verno che lascia manganellareoperai e dirigenti sindacali, co-m’è successo poco fa, in piazzaIndipendenza. Certo non cono-sco eventuali provocazioni,non c’ero... però è inevitabilepensare a certe coincidenze...».

Può essere più preciso?«No, dico: alla Leopolda, Da-

vide Serra, il finanziere vipamico di Renzi, prende la paro-la e dice cose gravi e inaccetta-bili sul sindacato e sul dirittoallo sciopero e poi, tre giornidopo, che succede? Succedeche i poliziotti vedono gli ope-rai, abbassano la visiera del ca-sco e caricano...».

Continui.«Renzi parla sempre di rifor-

me. Ma non è che le riformepoi puoi andarle a fare a destra,con una cultura di destra. Daquelle parti puoi eventualmen-te farci un passaggio la dome-nica pomeriggio, quando deci-di di andare dalla D’Urso, su Ca-nale 5, a razzolare un po’ diconsenso nazionalpopolare e,appunto, magari anche de-strorso. No, ecco: questo tantoper precisare...».

Torniamo all’ipotesi di

scissione. Lei prima ricorda-va a memoria tutti i numeri.

«La prima cosa da dire è cheil disagio non c’è tanto qui, inParlamento, quanto piuttostosul territorio o nelle piazze.Pensi a piazza San Giovanni: il90% di quelli che erano lì han-no votato per il Pd. Come si so-no sentiti quando hanno ascol-tato il loro segretario che parla-va d’un “partito di reduci”?».

Renzi, negli ultimi tempi,con voi della minoranza è as-sai ruvido.

«Troppo ruvido... questaescalation di perfidie e provo-cazioni, questo continuo forza-re la mano è così inspiegabileda risultare sospetto. Ha tuttodalla sua parte: un bel 40,8%delle elezioni europee ancora

caldo, la concreta prospettivadi poter governare fino al 2018,un’opposizione praticamenteinesistente e però, che fa? Ap-pena può sbeffeggia la mino-ranza del suo partito. Perché?».

Lo dica lei: perché?«Vuol far cadere il governo

o, piuttosto, cambiare e persempre il Dna del Pd? I sospettisono legittimi».

Per capirci: lei pensa cheRenzi vi provochi sperando divedervi andar via?

«Non lo so, può darsi ci siaun progettino di questo tipo.Che, però, va a sbattere controla nostra cultura politica. Per-ché noi non siamo abituati afondare partitini del 10%, noiabbiamo fondato il Pd. E al Pdvogliamo bene e qui dentro,perciò, restiamo. Del restofummo proprio noi, fu Bersani,nel 2012, a rendere “scalabile” ilpartito, quando, facendo un fa-vore a Renzi, decise che potessediventare premier anche chinon era segretario... Beh, ades-so, piano piano, lottando dadentro, contiamo di poterlo ri-scalare noi, fino al prossimocongresso, il partito».

La vedo dura.

«Abbiamo, l’ho spiegato,spinte contrarie e pericolose:Renzi che ci insulta da sopra e imilitanti che ci premono, indi-gnati, da sotto. D’Alema e Ber-sani, che spero Renzi non s’of-fenda se definisco “padri nobi-li”, se ne sono accorti e non ca-sualmente invitano alla calmae al confronto politico».

Potete cimentarvi subito: ilJobs act è alla Camera e...

«E le dico subito che se al Se-nato abbiamo votato una car-tellina praticamente vuota, quile cose, sono in grado di garan-tirglielo, andranno diversa-mente. Noi pretendiamo...».

Pretendere è un verbo che aRenzi fa venire le bolle.

«Noi pretendiamo che quelpo’ che c’è, dentro il Jobs act,possa essere modificabile edintegrabile, almeno con ciò chefu deliberato dalla direzionenazionale del partito. In casocontrario...».

Voterete contro?«Ovvio».(Certe interviste sembrano

non finire mai e così, alla bu-vette, davanti a due pessimicaffé, siamo finiti a parlareinevitabilmente del Renzi per-sonaggio. «Quando io ero pre-sidente della Provincia di Ve-nezia, lui guidava quella di Fi-renze: beh, mi creda, già al-l’epoca era uno che pensava ingrande. Determinato, rapace,mai stanco. Ora non so dirle setenesse nel mirino Palazzo Chi-gi: però, giuro, non mi stupireiche...»).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

�Al Pd vogliamo bene, perciò restiamo Lottando fino al prossimo congresso

Il Jobs act deve poter essere modificato e integratoAltrimenti voteremo contro

�Il DnaRenzi appena può ci sbeffeggia. Vuol far cadere il governo o cambiare il Dna dei dem?

Chi è

� Davide

Zoggia, 50 anni,

ha ricoperto

l’incarico di

presidente

della Provincia

di Venezia dal

2004 al 2009

� Candidato

capolista nella

circoscrizione

Veneto, viene

eletto deputato

con il Pd

nel 2013

165i voti favorevoli

al Jobs act,

in Senato, su

cui il governo

l’8 ottobre ha

posto la fiducia.

I no sono stati

111, gli

astenuti 2

251i giorni

trascorsi

da quando

Matteo Renzi

è al governo:

ha giurato

al Quirinale

con i ministri

il 22 febbraio

Page 6: Il Corriere Della Sera

6 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Primo piano Il governo

di Massimo Franco

� La Nota

Una sinistracondannataal conflittosenza scissione

Bisognerà abituarsi ad una sinistracondannata al conflitto senza scissione. Uno scontro aspro, increscendo, combattuto dentro il Pdma soprattutto tra il partito e la Cgil.

Senza tuttavia che nessuno possa e voglia arrivare alla rottura formale, perché non esistono spazi per creare alternative; e ancora di più perché l’eventuale frattura è temuta da chi dovrebbe provocarla. Significherebbe infatti offrire a Matteo Renzi un’ottima ragione per chiedere lo scioglimento delle Camere.

Dopo gli incidenti in piazza Indipendenza aRoma di ieri mattina tra polizia e operai della Ast di Terni, tuttavia, la tensione ha raggiunto livelli di guardia. Non c’è solo il fatto in sé, pur grave, con gli inevitabili scambi di accuse tra Cgil e Fiom e polizia, e la chiamata in causa di un governo guidato dal segretario del Pd. L’impressione è che si tenti di far scivolare le responsabilità verso il Viminale. La richiesta di chiarimenti che arriva dal Pd dice questo. Ma la minoranza del Pd addita anche Renzi. E il segretario della Fiom, Maurizio Landini che gli intima di «chiedere scusa».

Il problema è che il nervosismo a sinistra lievita da giorni. Susanna Camusso vede in Renzi il premier dei fantomatici «poteri forti». E Pina Picierno, deputata pd, la accusa di essere eletta con tessere false della Cgil. È la fotografia di rapporti avvelenati. Rimane da capire se e come possa essere fermata una deriva doppiamente insidiosa: perché moltiplica gli strappi nel Pd; e perché li scarica su un governo sottoposto a esami quotidiani, in Italia e nella Ue, dove il compromesso dell’altro giorno sulla legge di Stabilità appare meno scontato del previsto.

Anche la trattativa tra Palazzo Chigi e Comuni sui tagli si sta esasperando. Piero Fassino, presidente dell’Anci e alleato di Renzi, ora accusa il governo di imporre riduzioni di

spesa «insostenibili». Graziano Delrio, sottosegretario a Palazzo Chigi, ritiene il contrario. Ma questa discrasìa conferma che l’incontro non è andato bene. Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, ribadisce che le riforme in realtà vanno nella direzione giusta. Ieri ha dichiarato con un pizzico di enfasi che l’Italia «sta diventando nota per il suo sforzo contro l’evasione fiscale»: era a Berlino per un accordo su questo tema.

C’è da sperare che Padoan abbia ragione. L’interpretazione del «sì» della Commissione all’Italia e ad altri quattro Paesi a rischio di bocciatura, però, lascia aperte alcune incognite. «L’Italia sta facendo cambiamenti importanti. Bisogna vedere se saranno attuati», avverte il commissario agli Affari economici, il finlandese Jyrki Katainen. E aggiunge che, nonostante il peggioramento della situazione economica, non si possono escludere nuove sanzioni. È un modo per tenere sulla corda i governi con i conti in bilico. Ma può diventare una sponda per giustificare misure dolorose e impopolari agli occhi delle opinioni pubbliche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le tensioniGli incidenti in piazza tra polizia e operai aprono altre tensioni nel Pd che tenta di scaricarle sul Viminale

Picierno parla di tessere false alla Cgil, poi le scuse

Accuse e veleni tra Camusso e il PdBersani: governo dei poteri forti? NoROMA È scontro aperto tra Cgil ePd, dopo la manifestazionecontro il Jobs act e le parole diSusanna Camusso, che ha ac-cusato Matteo Renzi, citandouna frase di Sergio Marchion-ne, di essere arrivato al governograzie ai «poteri forti». Ieri unareplica della deputata renzianaPina Picierno ha provocatoun’ulteriore escalation di pole-miche, allargando la fratturatra Pd e Cgil. Ma l’effetto è statoanche quello di indignare e rin-vigorire l’ala sinistra dei demo-cratici, scesi in campo per di-fendere i sindacati.

A partire da Pier Luigi Bersa-ni, che da Otto e mezzo con-danna gli incidenti e il climache si è creato: «Sono preoccu-pato per l’aria che tira. Bisognaconsiderare che il popolo che èandato in piazza è basicamenteil nostro e trattarlo con amici-zia e comprensione». Poi attac-ca, con riferimento al governo ea Renzi: «Sono stati fatti erroripiuttosto seri. Non si può ac-cendere una miccia al giorno. Enon si può considerare il sin-dacato un ferro vecchio».

Quanto ai poteri forti, Bersa-ni nega: «Renzi è stato elettodal Parlamento». Ma attenzio-ne: «Perché vogliamo romperequesto giocattolo fantastico? Io

dico a Renzi: stai sereno conme, sul serio. Ma facciamo at-tenzione, perché il progetto sipuò incrinare». Sul premier,dice: «È una risorsa, ha energiada vendere, ma non si può direche ci sia un eccesso di umil-tà». Bersani parla anche dell’ar-ticolo 18: «È un principio di ci-viltà, non era neanche da tirare

in campo». Il Jobs act? «Nonvoglio neanche pensarci alla fi-ducia. Cerchiamo di ragionare.Ma nessuno vuol mettere in di-scussione questo governo. Ilnostro Papa è Renzi. E nessunopensa alle elezioni». Infine unabattuta: «Almeno il patto delNazareno non l’ho firmato».

La Picierno, ad Agorà, si era

detta «molto turbata» dalle pa-role del segretario Cgil. Ag-giungendo: «Potrei ricordareche la Camusso è stata elettacon tessere false o che la piazzaè stata riempita con pullman pagati, ma non lo farò». Artifi-cio retorico che non è bastato aevitare reazioni durissime. Apartire da una nota ufficiale

della Cgil: «Siamo indignatiper le parole dell’eurodeputatapd. Potremmo dire che la Pi-cierno dice delle falsità e dellesciocchezze, essendo il tessera-mento della Cgil certificato. Po-tremmo parlare delle primariein Campania. Ma non lo fare-mo». Poi la Picierno si è scusa-ta: «Non era mia intenzionelanciare accuse. Se le mie affer-mazioni hanno dato questa im-pressione, mi dispiace». Palesel’imbarazzo del vicesegretariopd Lorenzo Guerini: «La Picier-no non voleva offendere nessu-no. Può capitare di dire paroleeccessive. Abbiamo grande ri-spetto della Cgil e lo chiediamoanche per noi». Ma la mino-ranza si scatena. Corradino Mi-neo: «Siamo ai pesci in faccia,così neanche Sacconi». Giu-seppe Civati: «Preferivo quan-do certe cose le diceva la de-stra». Giuditta Pini: «La Ca-musso ha detto una cavolata, laPicierno l’ha fatta sembrareuna fine politologa». AlfredoD’Attorre: «Stendiamo un velopietoso». Matteo Orfini: «LaCamusso ha detto cose sbaglia-te, la Picierno una sciocchez-za». Matteo Richetti: «Trovo ri-dicole entrambe».

Intanto, grandi manovre allacommissione Lavoro della Ca-mera, dove è arrivato il Jobs act.I pontieri cercano una media-zione, ma la minoranza hapronti gli emendamenti. Comeconferma D’Attorre: «Il Jobs actprevede l’abolizione dell’artico-lo 18 e un castello di chiacchie-re. Così non va».

Alessandro Trocino© RIPRODUZIONE RISERVATA

5,7milioni sono

gli iscritti alla

Cgil nel 2013

(nel dettaglio

5.686.210)

Legge di Stabilità

I patronati:con i tagli a rischio 4-5 mila postiNo al taglio di 150 milioni ai patronati perché si rischia di causare 4-5 mila licenziamenti. Lo denunciano in una lettera al capo dello Stato Giorgio Napolitano, i vertici di tre organizzazioni del settore, i presidenti del Cepa, Fabrizio Benvignati, del Cipas, Alfonso Luzzi, e del Copas, Leonardo Maiolica. Dai patronati si ipotizzano «vizi di costituzionalità nell’articolo 26, comma 10, della legge di Stabilità» che contiene la misura. La norma «preclude ai cittadini la possibilità di ottenere assistenza gratuita per far valere i propri diritti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli Esteri

Mogherinilascia il ministero: «Mesi intensi»ROMA «Sono stati otto mesi intensi. Forse mai prima di questo 2014 il mondo aveva visto tante crisi tutte insieme e tutte di una gravità eccezionale: dall’Ucraina alla Libia, da Gaza all’Isis, dalla Siria all’Iraq». Così Federica Mogherini si congeda dalla Farnesina, due giorni prima di assumere l’incarico di Alto rappresentante Ue per la politica estera. Nelle prossime ore, forse già oggi o domani, Renzi dovrebbe scegliere a chi affidare la guida della diplomazia italiana. Fra i tanti nomi circolati finora quelli di Lia Quartapelle e Marina Sereni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La frase

� Ieri la pd Pina

Picierno,

eurodeputata,

ha attaccato la

leader Cgil

Camusso che

aveva criticato

Renzi in

un’intervista:

«Potrei

ricordare che

lei è stata eletta

con tessere

false»

Page 7: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 7

BOLOGNA FIRENZE GENOVA LEGNANO MILANO PORTO CERVO ROMA TORINO BERLINO HIROSHIMA MADRID KOBE KOKURA SEOUL

Page 8: Il Corriere Della Sera

8 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Primo piano Fiat Chrysler

Svolta Fca, più capitale per 4 miliardiE per Ferrari un destino a Wall StreetScorporo Maranello, in Borsa il 10%. Focus sulle alleanze. Balzo dei titoli Exor e Fiat

MILANO L’asso nella manica è ilpiù invocato (dai mercati) e ilpiù smentito (dai vertici delgruppo). Si chiama Ferrari, ov-viamente. Verrà scorporata daFiat Chrysler Automobiles, ilrelativo 90% (l’altro 10% è e re-sterà di Piero Ferrari) sarà in massima parte distribuito proquota agli stessi soci Fca, e so-prattutto servirà a portare «larossa» a Wall Street: è del 10% ilpacchetto che Sergio Mar-chionne e John Elkann offri-ranno agli investitori interna-zionali, secondo una delle deli-bere approvate ieri dal boardriunito per la prima volta aLondra. Il titolo Ferrari compa-rirà entro il 2015 sui tabelloni

del New York Stock Exchange.Esattamente come Fca, cui faràda volano per un rafforzamen-to patrimoniale da almenoquattro miliardi. Ed esatta-mente come Fca — ora anchepiù «libera» in vista di probabi-li alleanze — dovrebbe avere aMilano il listino secondario.

Non ci sarà bisogno di aspet-tare un anno, però, per capirequale valore il mercato attribu-isca davvero a Maranello. C’èchi dice, oggi, anche nove, die-ci miliardi di euro. Troppo,considerato che tutta Fiat Chry-sler ne capitalizza (ora) un po’meno? Il giusto, dato che tra ititoli del lusso — dove il Caval-lino correrà — sarebbe senza

dubbio «unico», come diceMarchionne ad analisti già al-l’apparenza convinti?

«Vedremo, penso che sare-mo positivamente sorpresi»,scommette lui. Una prima ideala si è avuta ieri, in pochi se-condi. Il consiglio non ha fattoquasi in tempo ad annunciarel’operazione, che sarà anticipa-ta da un convertendo da 2 mi-liardi di euro e dalla vendita ne-gli Usa di 100 milioni di azioniFca: al solo binomio «scorporoFerrari» si sono scatenati gli ac-quisti. A Milano, nonostanteuna trimestrale che ha pagato la crisi del Brasile (ma con rica-vi su del 14% a 23,6 miliardi, uti-le ante imposte in crescita del

7% a 926 milioni, profitti nettistabili 188), il titolo è arrivato fi-no al +21% prima di chiudere a+12,79% ( Exor in scia: +7%). ANew York è andata in parallelo.

Ha perciò ragione, Elkann, adefinire il board di ieri «stori-co: ha dato la possibilità a Fcadi rafforzarsi patrimonialmen-te e a Ferrari quella di iniziareun nuovo capitolo nella suagrande storia». Ha ancora piùragione Marchionne a sottoli-neare, con evidente soddisfa-zione: «Abbiamo risolto nume-rose questioni che ci hanno oc-cupato a lungo». In effetti.Quella che ha costruito èun’operazione che massimizzatutto il possibile. Fca (che con-ferma i target 2014) «doveva»di irrobustire il capitale. Nonvoleva, e non poteva, bussare aisoci. Convertendo e classa-mento di titoli propri e sostitu-tivi del recesso rischiavano ri-sposte non brillantissime, al-meno non a breve. E allora eccola carta magica Ferrari. È dasempre oggetto dei desideriborsistici di tutto il mondo. Machiunque voglia diventarneazionista deve aspettare l’Ipodel 2015 (e il 10% non è molto).Oppure può essere socio FiatChrysler, o sottoscrittore delconvertendo: nell’uno e nell’al-tro caso le azioni li riceverà(pro quota) gratis. Morale:qualcuno si è stupito, della cac-cia immediata a Fca?

Certo, questa «Ferrari ameri-cana» per quotazione certifica le ragioni del divorzio da LucaMontezemolo. Marchionnepuò però insistere sulla «gran-dissima opportunità di preser-vare l’italianità di un’aziendaunica al mondo» e, insieme, diportare a Fca i quattro miliardiche consentiranno totale tran-quillità di investimento. Anchequesto (è la sua altra scommes-sa) dovrebbe dare al gruppo lasolidità e la visibilità necessariaa non essere, a Wall Street, solouna comparsa. E senza che ciòcambi gli equilibri. Elkann, conExor, sottoscriverà il conver-tendo per 600 milioni. Signifi-ca che, in attesa del big deal,non si diluirà in Fca. E che inFerrari sarà primo azionistacon poco meno del 30%.

Raffaella Polato© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il manager

� L’amministra

tore delegato

del gruppo Fiat

Chrysler

Automobiles,

Sergio

Marchionne,

ieri ha

annunciato lo

spin off della

Ferrari

L’azionista

� Il presidente

di Fca, John

Elkann, ha

definito il

consiglio di

amministrazio

ne di ieri

«storico». Per

Ferrari inizia un

«nuovo

capitolo»

Corriere della Sera

Fca in Borsa

La vendita di 100 milionidi azioni ai prezzi di oggi valecirca 870 milioni di euro.Il board ha anche votatoun prestito convertendoper massimi 2,5 miliardidi dollari

2,5 miliardi

Il gruppo decide ancheil rimborso anticipatodel debito Chrysler -a giugno 2015per le Senior Secured Notescon scadenza 2019e cedola 8% e a giugno 2016per quelle con scadenza2021 e cedola 8-1/4%

Giugno2015

Lo spin off di Ferraricon il 10% del capitaleche va in Borsa e il rimanente90% ai soci Fca si realizzeràentro il 2015con la quotazione previstaa Wall Street e in un altromercato europeo

10%Ferrari

L'operazione vedrà Exorprimo socio di una Ferrariquotata a Wall Street,con circa il 30% del capitale,che corrisponde allaquota attualmentedetenuta in Fca

30%

9,200

8,800

8,400

8,000

7,600

9.00 17.30

+12,8%

L’operazione

La compagnia Il salvataggio

Arriva un’offerta cinese per MeridianaShanghai Pingyi Equity Investiment Center vuole Meridiana: il gruppo cinese ha scritto al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, manifestando interesse «per un’eventuale partecipazione importante» nella compagnia aerea, che ha appena avviato la mobilità per 1.600 lavoratori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 9: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 PRIMO PIANO 9

Nell’ambito di un piano percreare una struttura di capitaleappropriata a sostenere lo svi-luppo di lungo termine delgruppo Fca, la Ferrari punta al-la borsa per «preservare la ri-nomata tradizione italiana»,permettendo così agli azionisti«di continuare a beneficiaredel valore intrinseco di questobusiness». Il Cavallino che cor-re da solo è una sorta di pepitad’oro, fondamentale per rag-giungere gli obiettivi del pianoFca (Ferrari e Maserati genera-no circa il 25% dei margini) il-lustrato da John Elkann e Ser-

gio Marchionne a maggio. «L’annuncio di oggi — ha

detto Marchionne agli analisti— permetterà di dare alla Fer-rari il suo giusto valore nellasua missione di alto di gammadei nostri marchi. Penso chestiamo facendo la cosa giusta».Con il 10% offerto agli investito-ri, un altro 10% nelle mani diPiero Ferrari e il rimanente 80%distribuito a tutti gli azionistiFca (la famiglia Agnelli rimaneil più importante) Ferrari avràla spinta necessaria per avere

I modelli

I piani di Elkann e Marchionne per la RossaUn marchio che può valere fino a 9 miliardi di euro, debiti inclusi. Le ipotesi del mercato sul polo del lussoLe scissioni del nuovo gruppo. La famiglia Agnelli non si diluisce. Con la valorizzazione la spinta alla crescita

Appena il 13 ottobre scorsoJohn Elkann, presidente di FiatChrysler, saliva con la moglieLavinia Borromeo e i figli Leo-ne e Oceano sul balconcino delfloor della Borsa di New Yorkper suonare la campanella dichiusura, nel primo giorno dicontrattazioni di Fca a WallStreet. Entro un anno potrebberitornarci per la quotazionedella Ferrari, come costola delcolosso automobilistico guida-to da Sergio Marchionne.

L’annuncio della scissionedella casa di Maranello dall’exLingotto è un evento «storico»,ha detto il presidente di Fca e diExor, la holding che ha il 30%del gruppo automobilistico.Ora le due società vivranno divita propria e saranno autono-me. Come ha detto Marchion-ne, che resterà presidente aMaranello, Ferrari «sarà valuta-ta come merita come produtto-

re di auto di lusso». Lo strumento della scissione

non è una novità per Mar-chionne: l’aveva già utilizzatoin Fiat nel 2010 per separare ilbusiness automobilistico daiveicoli industriali (macchineagricole, camion eccetera), se-parando da Fiat l’attuale ChnIndustrial. E infatti adesso Exorcontrolla il 30% della prima e il27% della seconda. Anche quel-la operazione venne spiegatacon la necessità di far emergereil valore inespresso delle variecomponenti del gruppo.

Con Ferrari si punta a realiz-

zare la stessa cosa. Lo sbarco inBorsa — assistito da Jp Mor-gan, che già a inizio settembreparlava di Ferrari come un as-set «valorizzabile e monetizza-bile» — avverrà nel 2015. Exorsi prepara a non diluirsi nel-l’azionariato investendo circa600 milioni nel bond conver-tendo di Fca da 2,5 miliardi didollari che è propedeutico allascissione di Ferrari. Alla fine aWall Street il 10% di Maranellosarà (com’è ora) di Piero Ferra-ri, il 24% circa di Exor, il resto— se sottoscriveranno il bond— agli attuali azionisti di Fca,compresa la Banca centraledella Cina, ora socio al 2%.

Lo scorso 10 settembre allaconferenza stampa per spiega-re la repentina uscita di LucaCordero di Montezemolo dalgruppo, Marchionne aveva det-to che la quotazione di Ferrariera «un’ipotesi che non esiste.

Non è sul tavolo. E comunquela responsabilità di scelte stra-tegiche come l’aumento di ca-pitale di Fiat Chrysler o l’IpoFerrari sono del consiglio diFca. Prima se ne discute lì den-tro e poi sui giornali». Ma ilmercato aveva comunque spe-culato su una mossa simile.

Per gli analisti di Medioban-ca «la decisione era la più stra-tegica di tutte», scrivevano il 22settembre scorso. «Exor ap-prezzerebbe lo spin off perchéFerrari è l’asset perfetto per unasocietà di famiglia: alto e co-stante flusso di dividenti, visi-bilità di lungo termine garanti-ta da un brand immortale». Lastima era di circa a 10 volte ilmargine operativo lordo,«dunque tra 7 e 9 miliardi dieuro» anche se Ferrari potreb-be arrivare a multipli più altidato «lo status di esclusività».«Tuttavia per una valutazione

accurata servirebbero «più in-dicazioni» sugli aspetti finan-ziari: «Da dove arrivano i ricavi,quanto pesa il merchandising equanto può essere ancorasfruttato, quanto costa la For-mula 1 e altre domande simili».

La gestione industriale re-sterà comunque nelle mani diMarchionne, che ieri non hasciolto i dubbi sul possibile in-cremento della produzione,ora ferma a 7 mila vetture permantenere la esclusività. Ma ilfuturo della strategia è in manoalla famiglia Agnelli, che at-tualmente dispone di una po-tenza finanziaria di quasi 3 mi-liardi di euro. Tanto basta perfar ripartire le speculazioni sul-la costruzione, attorno al mar-chio del cavallino rampante, diun polo del lusso centrato sullaitalianità dell’azienda.

Fabreizio Massaro© RIPRODUZIONE RISERVATA

� Nella foto 1

lo storico pilota

e campione

Fangio sulla

Ferrari D50 al

Gran Premio

d’Italia del

1956 davanti a

Moss con la

Maserati.

� Nella foto 2

lo scomparso

Sergio

Pininfarina con

uno dei suoi

modelli più

amati della

Ferrari, la

Testarossa che

fu commercia-

lizzata dal

1984 al 1996.

Della

Testarossa fu

prodotta

un’unica

versione spider

per l’avvocato

Gianni Agnelli

� Nella foto 3

la Ferrari F60

America

costruita per la

celebrazione

dei 60 anni

dall’ingresso

nel mercato

Usa: solo 10

esemplari a 2,5

milioni l’uno

7mila Le auto

prodotte dalla

Ferrari in un

anno, così da

mantenere

l’esclusività

24per cento La

quota di Ferrari

che dovrebbe

possedere la

holding Exor

degli AgnelliLa quotazioneLa banca d’affari Jp Morgan in pista per curare la quotazione del Cavallino rampante

321

La strategia

Il modello Maseratie la scommessasul nuovo Cavallino

un ruolo da protagonista neimercati finanziari e per punta-re, sul fronte sportivo, al gradi-no più alto. «Oggi è un grandegiorno, abbiamo fatto pulizia,stiamo creando solide basi perguardare al futuro sino al 2018— ha precisato Marchionne —questa operazione non modifi-ca gli obiettivi del piano».

Lo scorporo di Ferrari raffor-zerà Maranello e sosterrà il pia-no di investimenti da 48 miliar-di di euro di Fca. Già nel 2015 ivolumi di vendita del gruppodovrebbero attestarsi al di so-pra di quelli 2014, con Jeep eFiat 500 in espansione costantee con Maserati che nel terzo tri-mestre ha venduto 8.900 unità,più del doppio di tutto il 2013.Il Nord America è il primo mer-cato del Tridente, grazie a unacrescita del 106%. Stesso au-mento in Cina mentre in Euro-pa ha raggiunto il 177%. L’intro-duzione dell’Alfa, nella secon-da parte 2015, sarà un’altra tap-pa importante. La sfida èaffrontare tutti i mercati emer-genti attraverso i prodotti pre-mium. L’ultima proposta è sta-ta appena presentata al salonedi San Paolo, in Brasile, dove èstato esposto un concept FiatFCC4: un coupé 4 porte lungo 5metri, largo 1,95 ed alto 1,60,dal carattere avventuroso, chenon assomiglia ad alcun altromodello Fca e che potrebbe es-sere precursore del design deisuv futuri del gruppo.

Bianca Carretto© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il concept Fiat FCC4, coupé 4 porte

possibile precursore dei suv Fca

Page 10: Il Corriere Della Sera

10 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Primo piano Mercati e conti pubblici

«Ripresa Usa tiepida, ma basta aiuti»La Federal Reserve ha deciso la fine degli acquisti di titoli di Stato e bond privati dopo 6 anni Da Yellen un voto di fiducia sull’economia, ma i tassi resteranno bassi a lungo. Si rafforza il dollaro

Timonieri

� L’ex

presidente

della Federal

Reserve, Ben

Bernanke, e

quello attuale,

Janet Yellen

DAL NOSTRO INVIATO

NEW YORK Stop all’immissionedi nuova liquidità nel sistema economico americano con l’ac-quisto mensile di obbligazioniprivate e titoli del Tesoro fede-rale. Con la fine di ottobre la Fe-deral Reserve concluderà la ter-za fase di quantitative easing.Dovrebbe essere la conclusionedi un’era, iniziata sei anni fa,nella quale la Banca centraleUsa ha di fatto stampato dolla-ri, gonfiando il suo portafogliodi titoli pubblici e privati dagli890 miliardi del 2008, primadella crisi esplosa col crollodella Lehman, ai circa 4.500miliardi di dollari attuali. A dif-ferenza di quanto avvenne ametà del 2013, quando l’annun-cio di una progressiva riduzio-

ne del «QE3» da parte dell’allo-ra capo della Fed, Ben Ber-nanke, provocò forti scosse neimercati, stavolta la scelta di concludere definitivamente gliinterventi di sostegno, comu-nicata ieri dall’attuale presi-dente della Banca centrale, Ja-

net Yellen, è stato accolto senzaparticolare emozione da unmercato lungamente preparatoall’evento.

Leggermente negativa la rea-zione della Borsa semplice-mente perché, ormai archivia-to l’acquisto dei titoli, molti

operatori si aspettavano dallaFed qualche segnale su un pos-sibile rinvio dell’aumento dei tassi d’interesse, attualmenteprevisto dalla maggior parte degli analisti per la tarda pri-mavera o l’estate, dopo sei annidi costo del denaro a zero oquasi.

Ma la Federal Reserve hascelto di non enfatizzare i ti-mori di deflazione e i segnali didebolezza provenienti soprat-tutto dalla congiuntura inter-nazionale: il suo documentoche sottolinea come la ripresacontinui, sia pure a velocità ri-dotta, e che definisce «sostan-ziali» i miglioramenti del mer-cato del lavoro (più 227 milaposti di lavoro a settembre e di-soccupazione scesa al 5,9 percento), suona come un voto difiducia nei confronti dell’eco-nomia americana. Questo hafatto concludere ad alcuni ope-ratori che la Fed, anche se con-tinua a sostenere che i tassid’interesse resteranno ai livelliattuali «per un considerevoleperiodo» di tempo, potrebbeessere tentata di rimuovere pri-ma del previsto quella che è,comunque, un’altra distorsio-ne dell’economia (il denaro acosto zero).

Ha inciso anche il fatto cheuno dei membri del board del-la Banca, il capo della Fed diMinneapolis, Narayana Ko-cherlakota, ha espresso un votocontrario sostenendo che ladebolezza della congiuntura

andrebbe invece contrastataacquistando altri titoli e nontoccando i tassi fino a quandol’inflazione non supererà il 2per cento.

Questo voto dissenzientenon lascerà strascichi. Ieri imercati hanno reagito con unlieve indebolimento della Bor-sa Usa (meno 0,2%) e dell’oro eun rafforzamento del dollaro(dopo la chiusura di Wall Streetl’euro era scambiato a 1,2637dollari, oltre 1,27 alla vigilia).Rimane comunque improbabi-le un anticipo significativo del-la manovra sui tassi, a menoche non torni a riaffacciarsi ilrischio inflazione: ipotesi oggiremota (anzi si teme la defla-zione), anche alla luce del fortecalo del prezzo del petrolio.

Per la politica monetaria Usa

è tempo di bilanci sotto gli oc-chi di un’Europa partita tardiche va in controtendenza, ini-ziando ora gli acquisiti di titolida parte della Bce. Gonfiando ilsuo bilancio, la Fed si è presagrossi rischi, ha alimentatobolle e squilibri che hanno fa-vorito soprattutto la Borsa, lafinanza e il settore immobilia-re, mentre altrettanto non sipuò dire per il reddito dei lavo-ratori. Nonostante ciò, il bilan-cio è positivo: in assenza di unaforte politica economica gover-nativa, la politica monetaria hacontrastato le tendenze reces-sive, sostenendo il credito e lacreazione di nuovi posti di la-voro: basti pensare che quandofu lanciato il «QE3», il tasso didisoccupazione, ora al 5,9%,era ancora sopra l’8 per cento.

Massimo Gaggi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli Asset della Federal Reserve

Corriere della SeraFonte: Board of Governors of the Federal Reserve System

4.800Miliardidi dollari

4.000

3.200

2.400

1.600

800

2006 2008 2010 2012 2014

QE1 QE2 QE3QE: Quantitative easing

RialzoNonostante le parole della Fed, gli analisti credono in un rialzo in primavera

I dati del Fondo parasubordinati

Il crollo dei contratti a progettoIn un anno 150 mila co.co.pro in meno

Nel 2013 c’è stato un crollo delle collaborazioni a progetto, che ha fatto scendere il numero complessivo degli iscritti alla gestione parasubordinati dell’Inps a 1.550.871, cioè 170.607 in meno del 2012. I co.co.pro, in particolare, sono scesi da 648 mila a 503 mila. La media dei redditi di tutti i parasubordinati è stata di 19.155 euro lordi, ma su questa incidono gli oltre 500 mila amministratori di società che hanno guadagnato in media quasi 32 mila euro. Concentrandosi sui collaboratori a progetto si scende invece a una media di 10.218 euro lordi, cioè 851 euro al mese, contro gli 829 euro del 2012. Sono i dati del Fondo parasubordinati diffusi ieri dall’Inps e rielaborati dall’Osservatorio dei lavori dell’associazione 20 maggio. Il crollo delle collaborazioni a progetto, quelle che ora il governo Renzi vorrebbe abolire, oltre che alla crisi è dovuto probabilmente alla norma introdotta dalla riforma Fornero che impone di adottare per analogia i compensi minimi dei contratti dei lavoratori dipendenti. Sul totale dei collaboratori (compresi quelli della pubblica amministrazione e gli occasionali), che sono più di 1,2 milioni, uno su tre ha più di 50 anni. Le donne guadagnano in media la metà degli uomini: 12 mila euro contro 24 mila. Le partite Iva sono 291 mila e hanno un reddito lordo medio di 15.837, in calo dai 18.257 del 2012.

Enr. Ma.© RIPRODUZIONE RISERVATA

19mila euro lordi,

la media dei

redditi annui

di tutti i

parasubordinati

10mila euro, il

reddito medio

annuo lordo dei

collaboratori a

progetto

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Page 11: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 PRIMO PIANO 11

Enti locali

3,7L’onere sui municipiL’impatto dei tagli sui municipi

secondo l’Anci è di 3,7 miliardi.

Il governo stima invece che gli

oneri per i Comuni si fermino

a 1,2 miliardi

La vicenda

� Alla protesta

dei sindaci per i

tagli ha dato

voce ieri il

presidente

dell’Anci Piero

Fassino (foto).

«A rischio città

metropolitane

e province», ha

detto

ROMA Un’unica local tax «al po-sto della miriade di tasse e tri-buti» imposti dai Comuni. Ilpremier Matteo Renzi, nell’in-contro con l’Anci, l’associazio-ne delle municipalità, ricevutaieri a palazzo Chigi, delineauna «prospettiva» nuova per lafiscalità locale ma non cambiaidea sul miliardo e duecentomilioni di risparmi chiesti nel-la legge di Stabilità. «Su questonon si discute, se avete contro-proposte entro questo perime-tro, noi siamo pronti a parlar-ne». Ma per i Comuni prima ditutto va discusso il «perime-tro» dei tagli che secondo ilpresidente dell’Anci, il sindacodi Torino, Piero Fassino, in re-altà è di «circa 3,7 miliardi», ta-le da «creare problemi di soste-nibilità». Ma per il sottosegre-tario Graziano Delrio, la richie-sta è «proporzionata e soppor-tabile alla riforma complessivadel bilancio dello Stato». Renzisuggerisce di fare «chiarezzasulle partecipate». E Delrio in-coraggia: «Abbiamo garantitoche i Comuni avranno autono-mia fiscale e organizzativa en-tro la stesura finale della leggedi Stabilità».

Un riferimento alla volontàdel governo di riordinare la tas-sazione e creare un’unica localtax che, secondo la Cgia di Me-stre, porterebbe nelle casse deiComuni oltre 31 miliardi — tra

Imu, Tasi, Tari, addizionali, im-poste varie. Intanto sui tagli deiComuni Delrio ha già fissato unconfronto la prossima settima-na, mentre oggi ci sarà un nuo-vo round con le Regioni.

Anche le Province ieri hannofatto sentire la propria voce:«Fare tagli del 35-40% e nonavere una relativa rispondenzasulle nostre deleghe è assurdo:sarebbe impossibile per tuttele Province rispettare il pareg-gio di bilancio» ha detto Leo-nardo Muraro, membro del-l’Upi (Unione delle Province),ricordando che nel 2015 le ri-sorse disponibili caleranno adue miliardi per servizi chequest’anno costano tre.

Intanto la legge di Stabilitàattende che si esplichino leprocedure preliminari richie-ste dalla variazione della notadi aggiornamento al Def (Do-cumento di economia e finan-za). Ieri il governo ha comuni-cato ai Capigruppo della Came-ra la volontà di non presentareuna nuova richiesta di autoriz-zazione al rinvio del pareggiodi bilancio, avendolo il Parla-mento già autorizzato per unimporto maggiore di quello at-tuale. Il voto sulla nota di ag-giornamento al Def si terrà og-gi, a maggioranza semplice,ma prima ci sarà l’audizionedell’Ufficio del bilancio. «Il go-verno scappa: teme il voto a

maggioranza qualificata» com-menta Renato Brunetta (FI).

Da Bruxelles intanto arrival’avvertimento del commissa-rio Jyrki Katainen: non è esclu-so che possano essere indicateulteriori modifiche e correzio-ni alla legge di Stabilità, entrofine novembre, dalla nuovaCommissione, sulla base dellenuove previsioni economiche.Ma soprattutto a chi gli chiede«se i Paesi eviteranno sanzioniper quest’anno a causa delleprospettive cambiate», Katai-nen risponde: «No, non cam-biamo le regole per quest’an-no». Trattativa chiusa?

Antonella Baccaro© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Def

� Il voto sull’

aggiornamento

sulla variazione

del Def, il

Documento di

economia e

finanza che ha

recepito il

nuovo sforzo di

correzione del

deficit per

venire incontro

alle richieste di

Bruxelles, si

tiene oggi a

maggioranza

semplice

Welfare

Bonus «baby sitter» esteso agli stataliRaddoppia a 600 euroROMA In attesa di veder partireil bonus bebè da 80 euro previ-sto dal disegno di legge di Sta-bilità, il governo corregge il tirosul voucher «dimenticato»,quello per pagare la baby sittero l’asilo nido. Il meccanismoera stato introdotto in via speri-mentale nel 2012, collegato allariforma del lavoro targata For-nero: 300 euro netti al mese per sei mesi versati alle madri che, finita la maternità obbli-gatoria, decidevano di rientra-re in azienda. Una misura pen-sata per evitare che chi ha un fi-glio decida di abbandonarel’impiego, perché non riesce a

sostenere la doppia vita dellemamme lavoratrici. L’aiuto eraconcesso solo ai dipendentiprivati, lasciando fuori sia i la-voratori autonomi sia quellidella pubblica amministrazio-ne. E la somma poteva essereutilizzata soltanto per pagare ola baby sitter o l’asilo nido, conversamenti «in chiaro» fatti at-traverso l’Inps.

Forse i paletti erano troppostretti, forse la norma (compli-ce il successivo cambio di go-verno) non era stata pubbliciz-zata abbastanza: fatto sta che isoldi sono rimasti quasi tutti

nel cassetto. Nel 2013, su 20 mi-lioni di euro, ne sono stati uti-lizzati solo 5, coinvolgendo cir-ca 3 mila persone. Non solo.L’esclusione dei dipendentipubblici ha portato ad una se-rie di ricorsi che ha spinto a so-spendere il voucher per l’annoin corso, congelando altri 20milioni di euro. Tutto fermo inattesa delle modifiche, annun-ciate ieri dal ministro del Lavo-ro Giuliano Poletti, che ha ri-sposto ad un’interrogazione diRenate Gebhard, deputata delSüdtiroler Volkspartei.

Per mettersi al riparo dai ri-corsi, il nuovo voucher riguar-derà anche i dipendenti pub-blici. E per recuperare i vecchifondi non spesi la somma pas-serà da 300 a 600 euro netti almese. Sarà possibile presenta-re domanda all’Inps fino al 31 dicembre, e lo si potrà fare in qualsiasi momento senzaaspettare il click day come l’an-no scorso. Al momento non cisono nemmeno limiti di reddi-to: «L’Inps — ha spiegato Po-letti — ammette al beneficio lalavoratrice secondo l’ordine dipresentazione della domanda enei limiti della disponibilitàdelle risorse. Solo in caso di ne-cessità, con un successivo de-creto, potrà essere individuatoun valore massimo dell’Isee»,l’indicatore che misura la ric-chezza del nucleo familiare.Tutto pur di evitare un altro bu-co nell’acqua.

Lorenzo Salvia@lorenzosalvia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La domandaEntro il 31 dicembre la richiesta all’Inps A disposizione 35 milioni di euro

Il premier: local tax per i ComuniMa sui tagli è scontro con i sindaci«Resta l’obiettivo di 1,2 miliardi di risparmi». L’Anci: problemi di sostenibilità

4 1 4,5L’assemblea

Ferrovie, al Tesorouna task force per avviare la privatizzazione

Uno «specifico gruppo di lavoro» per «accelerare» il processo di «valorizzazione e privatizzazione» di Fs presso il ministero dell’Economia. Il Tesoro, azionista unico di Fs, risolve così l’impasse creatasi dopo il passo indietro del presidente, Marcello Messori, che ha annunciato in un’intervista al Corriere la rinuncia alla maggior parte delle deleghe e degli incarichi attribuiti lo scorso maggio dal consiglio di amministrazione. Deleghe che ieri l’assemblea ha ritenuto opportuno assegnare all’amministratore delegato, Michele Mario Elia, per garantire «un assetto di governance che possa assicurare una più completa unitarietà nella conduzione aziendale della società e del gruppo». A Elia va dunque anche l’incarico per «le attività di impulso e di coordinamento per l’assunzione di ogni iniziativa funzionale alla valorizzazione del gruppo, anche nell’ottica della privatizzazione». Ma il Tesoro assumerà «ogni determinazione di indirizzo» di questo importante processo, avvalendosi, appunto, di un nuovo gruppo di lavoro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il carico sulle RegioniPer le Regioni è di 4 miliardi

l’onere della manovra secondo

il governo. Inoltre, le Regioni

lamentano il venire meno di

450 milioni di Irap

Città metropolitaneA città metropolitane e

Province toccherà un miliardo

di tagli. Sindaci e presidenti di

Provincia protestano:

«Impossibile garantire i servizi»

Impegno aggiuntivoL’impegno aggiuntivo richiesto

dalla Ue è di 4,5 miliardi di

riduzione del deficit strutturale.

Di questi 3,3 sono oggi assegnati

al Fondo salvatasse

Page 12: Il Corriere Della Sera

12 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Politica

La lezione cinesedi Orfini: diamogli CantoneMatteo Orfini, appena tornato da Pechino, dove ha guidato la delegazione del Pd in visita, racconta: «Abbiamo parlato delle proteste di Hong Kong e chiesto chiarezza, invano, sulla loro posizione nei confronti dell’Isis. E abbiamo ascoltato una relazione che ci spiegava come i cinesi hanno deciso di combattere la corruzione». Con un metodo sbagliato, secondo Orfini: «Non concepiscono un potere esterno al partito. Ma così la lotta alla corruzione è diventata uno strumento di lotta politica». Certo, gli italiani non possono dar grandi lezioni su come combattere la corruzione: «Già, è vero. Però potremmo inviare Cantone», scherza Orfini.

(Alessandro Trocino)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dietrole quinte

Match «stellato»tra il blog di Grilloe i parlamentariBeppe Grillo e i parlamentari si dividono sull’attività di un collaboratore del gruppo alla Camera. Domenica scorsa poche righe sul blog «scomunicano» l’attivista: «La “cosiddetta” nuova piattaforma del M5S della Liguria, intestata a Eric Festa, che attualmente dovrebbe svolgere un’attività per il gruppo parlamentare, non ha alcuna legittimità». Ieri, in tutta risposta, è arrivata una nota firmata dai vertici del gruppo cinquestelle di Montecitorio : «Operati i dovuti controlli in merito all’attività svolta dal nostro dipendente — scrivono Alessio Villarosa e Andrea Cecconi — non ravvisiamo alcun profilo di irregolarità nelle sue azioni, né rispetto al gruppo né rispetto al Movimento 5 Stelle».

(Emanuele Buzzi)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Responsabilità civile, il Csm non ci staI 5 Stelle: per la Consulta trattiamoDopo la rinuncia di Violante crescono i nomi di Luciani, Groppi e Cerrina Feroni

ROMA Il Consiglio superioredella magistratura ha approva-to un parere critico sulla leggesulla responsabilità civile delletoghe che si porta dentro unpezzo importante della riformaRenzi-Orlando. Il parere votatodal plenum — contrari i tre«laici» di centrodestra mentreil vicepresidente Giovanni Le-gnini non ha partecipato al vo-to — azzoppa il testo appena li-cenziato dal Senato e ora incar-dinato alla Camera: le nuovenorme sulla responsabilità ci-vile «mettono a repentagliol’autonomia e l’indipendenzadella funzione giurisdizionale»e «potrebbero determinare uninesauribile contenzioso». Edunque, prosegue il parere, an-che al di là delle intenzioni delParlamento, «le nuove normepossono essere fonte di ulte-riori rallentamenti della mac-china giudiziaria».

Quello che sta a cuore all’or-gano di autogoverno della ma-gistratura — ma anche del-l ’Anm che parla di norme«inaccettabili» — è il ripristinodel «filtro» che fino a oggi haconsentito alla legge Vassalli diarginare i ricorsi civili contro imagistrati. Il consigliere laicoGiuseppe Fanfani (Pd) ha ten-tato una mediazione, propo-

nendo che il filtro venisse sì ri-pristinato ma in un’appositasezione della Cassazione, lon-tano cioè dalle Corti d’appellochiamate a decidere le cause.L’emendamento Fanfani è statorespinto sul filo di lana dopol’intervento contrario del pri-mo presidente e del Pg dellaCassazione, Santacroce e Ciani.

Ora la palla passa alla com-missione Giustizia della Came-ra dove governo e maggioranzanon escludono di correggere iltesto perché anche nel Pd stamaturando l’idea che «senzaun filtro adeguato si rischia ilcaos di cause seriali» (avvocati,associazioni, gruppi) contro i magistrati. Una modifica gradi-ta ai magistrati spiazzerebbel’Ncd: «Il testo non è blindatoma noi andiamo nella direzio-ne opposta al Csm», osserva il

viceministro Enrico Costa. Co-sì, per compensare, il Pd po-trebbe coinvolgere i grillini.

Insomma, per la responsabi-lità civile si ripeterebbe loschema in via di sperimenta-zione per l’elezione dei duegiudici della Consulta (il 21°scrutino previsto per oggi è sta-to comunque rinviato a data dastabilire) e del membro laicomancante del Csm.

Dopo la rinuncia alla candi-datura per la Consulta di Lucia-no Violante, infatti, i grilliniesultano per il risultato centra-to. Nel Pd gli amici e i nemici dell’ex presidente della Came-ra, sfiduciato da Matteo Renziin diretta tv, parlano all’uniso-no di «alto senso delle istitu-zioni» e di «spirito di servizio».Ora però ci sarà da gestire il«dopo Violante», fanno notare

tutti i parlamentari democrati-ci eletti in Piemonte: «Il ritiroda parte di Luciano Violantedella propria disponibilità allacandidatura a giudice costitu-zionale, che il Pd gli aveva chie-sto, è un gesto che amareggiaperché non sarà facile trovare un altro candidato di analogalevatura e soprattutto perchésegna una sconfitta per il Parla-mento e per il Pd».

Sostiene il grillino RiccardoFraccaro: «Il M5S ha sconfitto ilpartito unico Pd-FI che tentavadi piazzare l’uomo dell’inciucioalla Consulta». Per questo ora ilM5S ha spedito una lettera atutti i «gentili colleghi» per in-dividuare insieme studiosi eprofessionisti lontani dai parti-ti. I tecnici proposti dal M5S so-no Antonio D’Andrea, SilviaNiccolai e Franco Modugno.Poi c’è anche l’avvocato FeliceBesostri.

«Ma la rosa dei nomi la fac-ciamo noi», replicano in casadel Pd dove si parla dei profes-sori Massimo Luciani, TaniaGroppi (che però ha nel suocurriculum una consulenza perl’Idv) e della fiorentina GinevraCerrina Feroni che raccoglieconsensi bipartisan.

Dino Martirano© RIPRODUZIONE RISERVATA

Berlusconi frena sull’Italicum: prendiamo tempoTimori per un asse Pd-M5S. Giachetti rilancia il Mattarellum: avanti anche senza FI

ROMA «Sulla legge elettorale dobbiamo prenderetempo. Ed evitare rischi». Silvio Berlusconi èchiuso da un giorno a palazzo Grazioli. Ha pre-parato l’incontro con i coordinatori regionali delpartito in programma oggi, in cui si parlerà an-che della marcia di avvicinamento alle Regiona-li. E, soprattutto, ha iniziato a discutere con i suoi di quegli strani segnali che arrivano dal Pd.

Uno di questi è stata la conferenza stampa concui Roberto Giachetti ha «rottamato» l’Italicumripresentando il Mattarellum senza scorporo.Una legge che, come lo stesso vicepresidentedella Camera ha sostenuto, potrebbe essere aval-lata «sia dai Cinquestelle che da Sel». Un pattosenza FI, insomma, visto che «il dibattito di que-ste settimane mi fa pensare che stiano venendomeno sia i tempi che l’accordo con Berlusconi».

Le parole di Giachetti hanno fatto scattare ilpanico presso i forzisti. Eppure, nei colloqui pri-

vati, Berlusconi ostenta sicurezza. E non crede alfatto che Renzi possa cercare l’accordo con Grilloperché, dice uno della sua cerchia ristretta, «a quel punto il premier dovrebbe eleggersi colM5S anche il nuovo capo dello Stato, e ovvia-mente non ce la farebbe».

Dietro la forzatura dei renziani, paradossal-mente, potrebbe anche nascondersi un assist aBerlusconi. Un modo per consentirgli di andaredai suoi parlamentari — che osteggiano l’Itali-

cum col premio alla lista — e metterli con lespalle al muro. Della serie, «non dipende da me:o accettiamo o Renzi si accorda con Grillo e sia-mo finiti». La partita durerà ancora a lungo, al-meno lo spera l’ex Cavaliere. «Torniamo a pro-porre noi il sistema spagnolo, no?», ha provato adirgli Verdini. Niente da fare. L’ex Cavaliere hacome unico obiettivo quello di temporeggiare.Infatti s’è messo a lavoro sul «Casa day», una manifestazione contro le tasse da realizzare pri-ma di Natale. «La casa è un pilastro su cui si fon-da la famiglia. Non può essere portata via per eccesso di tasse», ripete mentre lavora alla piat-taforma. Sarebbe la sua prima manifestazionecontro Renzi. Sempre che il patto del Nazarenonon riservi qualche nuova sorpresa prima chevada in scena.

T. Lab.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Papabili

� Uno dei nomi

su cui i 5 Stelle

potrebbero

convergere, per

la Consulta, è

quello di Felice

Besostri (foto in alto), avvocato,

tra i promotori

del ricorso

contro il

Porcellum

� Consensi

bipartisan per

Ginevra Cerrina

Feroni,

ordinario di

Diritto pubblico

comparato a

Firenze

I preparativiL’ex premier lavora al «Casa day», la manifestazione contro le tasse da realizzare entro Natale: sarebbe il primo corteo azzurro anti governo

570il quorum per

l’elezione dei

due membri

della Consulta

20i tentativi

a vuoto finora

per scegliere

i due giudici

L’interventosul «Corriere»La lettera al Parlamento, pubblicata ieri dal Corriere, con la quale Luciano Violante ha rinunciato alla corsa per la Consulta: «La politica torni autorevole».

L’iter

� Il testo

dell’Italicum

è stato

approvato

dalla Camera

lo scorso

12 marzo con

365 sì, 156 no

e 40 astenuti

� Il testo di

riforma della

legge elettorale

è ora fermo in

commissione

al Senato

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 POLITICA 13

Diffamazione, sì in SenatoMulte più salatema il carcere è abolitoSul web il diritto all’oblio. Le rettifiche non avranno replica

In Aula

La senatrice

del Pd Anna

Finocchiaro, 59

anni, con Mario

Tronti, 83 anni,

filosofo e

fondatore delle

riviste Quaderni rossi e Classe operaia, eletto

a Palazzo

Madama con il

Partito

democratico

alle Politiche

2013

(Ansa)

I volti/1

� Giuliano

Urbani (in alto), 77 anni, ex

ministro, tra i

fondatori di

Forza Italia

� Domenico

Fisichella

(sopra), ex

ministro, in An

con Fini fino al

2005

ROMA «C’è qualcosa in Renziche mi ricorda Berlusconi eCraxi. E quindi sì, alla Leopoldasarei andato anch’io. Magaricamuffato con barba e baffi fin-ti», scandisce Marcello Vene-ziani. «Io», dice invece Giulia-no Urbani, «non sarei andatoalla Leopolda solo perché neho abbastanza di tutti. Però tifoper Renzi. Siamo talmente di-sperati che non ci resta altro».Mentre Domenico Fisichellasussurra «aspetti un attimo»,lascia che un fruscio di fogli dicarta arrivi dall’altro capo deltelefono e, trionfante, annun-cia: «Eccolo, l’ho trovato. Inter-vista al Tempo del 26 gennaio’95 rilasciata da me. Titolo: “Fa-remo noi il Partito della Nazio-ne”. Ci hanno provato in tanti,dopo, a dar seguito alla miaidea. Speriamo che ce la facciaRenzi».

Anche nel cielo dell’intelli-ghenzia della destra italiana —che per anni ha foraggiato in-tellettualmente Berlusconi (eanche Fini) salvo poi dividersi,vent’anni dopo, tra «partito deidelusi» e «fazione dei traditi»

— brilla la stella di Matteo Ren-zi. Marcello Pera, filosofo ed expresidente (forzista) del Sena-to, l’ha scritto martedì su Libe-ro, al termine di un’analogia az-zardata ma benevola tra il pre-mier e Mussolini. «Voto ForzaMatteo ma lo invito non a finirecome noi. Avrei voluto esserealla Leopolda a incoraggiarlo».

Insieme a Pera, che tra l’altroha dato tardivamente e invo-lontariamente corpo a una vec-chia e maligna analisi su di luifirmata da Massimo D’Alema(«Quando sono indeciso suuna cosa, vedo che fa Pera e fac-cio il contrario»), si schiera tut-to quel che rimane della destraculturale italiana. Dice Urbani,ex ministro e componente del cda Rai, sherpa del primo ber-lusconismo: «Non sarei andato

alla Leopolda solo perché, nelrenzismo, per un politologonon c’è posto. Però, ripeto, tifoper Renzi. Per quanto con unagiusta dose di critica, non vedoperché non sostenerlo. Un al-tro come lui non c’è. Neanchein Europa, dove bisogna teneretesta alla Merkel anche per fareun favore ai tedeschi stessi».

Fisichella, professore uni-versitario ed ex ministro della Cultura con Berlusconi, cheproveniva dalla destra cattolicae monarchica, adesso sperache «la mia vecchia idea di Par-tito della Nazione, il Countryparty, trovi realizzazione».Quell’idea di partito, sottoli-nea, «non era di ispirazioneegemonica, ma doveva essereservita all’interesse generale».Renzi la realizzerà come si de-ve? «Per adesso, senza dubbio,la sua azione di governo si stamuovendo nella logica di unadestra economica, che è diver-sa da quella della destra politi-ca. Aspettiamo, vediamo…».

Aspetta e vede anche Vene-ziani, scrittore e giornalista, unaltro che il vecchio centrode-

stra aveva spedito nel cda dellaRai. «Il mio giudizio su Renzi èsospeso, anche perché ha unasquadra di governo mediocre,un partito inadeguato, degli in-terlocutori deboli. Di certo, inmolte cose mi ricorda Berlu-sconi e Craxi, il che è positivo».Si smarca dal coro, invece, Pie-trangelo Buttafuoco, che ieriha consegnato al Foglio un cor-sivo ironico in cui accosta ilrenzismo al fascismo («Losmartphone è il manganello,Twitter è l’olio di ricino, la ca-micia bianca va in luogo dellacamicia nera»). Il giornalista escrittore catanese la vede così:«Di Renzi diffido. Soprattuttoperché il suo vero problema è l’essere adagiato sul conformi-smo. Piace ai ricchi, alle mam-me, ai ragazzi, a Barbara d’Ur-so… Il presepe è colorato, illu-minato, bellissimo. Ma, comeal Tommasino di “Natale in ca-sa Cupiello”, o’ presepe nun mepiace». Li supera a destra, glialtri, Buttafuoco. E, forse, arri-va quasi a sinistra.

Tommaso Labate© RIPRODUZIONE RISERVATA

La norma

� Il testo, che

ora torna alla

Camera,

prevede lo stop

al carcere per i

giornalisti in

caso di

diffamazione a

mezzo stampa:

previste pene

pecuniarie

� Oltre al

diritto di

rettifica, c’è

quello all’oblio:

la persona

diffamata può

chiedere ai siti

o ai motori di

ricerca la

rimozione dei

contenuti

offensivi

� Le sanzioni

pecuniarie si

estendono alle

testate online

I giudiziIl tifo di Pera: io voto Forza Matteo. Critico Buttafuoco: Twitter come olio di ricino

ROMA Il Senato ieri mattina hadetto sì alla legge sulla diffa-mazione, cancellando la penadel carcere per i giornalisticondannati. Rimangono inpiedi, tuttavia, multe piuttostosalate, che arrivano anche finoa 50 mila euro in caso di consa-pevolezza del falso da parte delgiornalista.

Il testo di legge, a distanza diun anno, tornerà all’approva-zione dell’aula di Montecitorio,proprio perché è stato modifi-cato: a Palazzo Madama ierimattina ha ottenuto 170 sì e sol-tanto 10 no, ma ben 47 astenuti.

Un testo che, volendo, po-trebbe subire modifiche allaCamera, ma che intanto preve-de modalità più severe per le

procedure di rettifica e varràanche per le testate online.

Il nuovo testo prevede che larettifica dovrà essere pubblica-ta gratuitamente, senza com-mento, senza risposte e senzatitolo, con un format ben preci-so dove viene indicato che sitratta, appunto di una rettificadi un dato articolo, con i riferi-menti al titolo, alla data e al-l’autore.

Vengono precisati nella leg-ge anche i soggetti che hannotitolo a veder pubblicata la ret-tifica, ovvero coloro «di cui sia-no state pubblicate immagini oai quali siano stati attribuiti at-ti, o pensieri, o affermazioni daessi ritenuti lesivi della loro di-gnità o contrari a verità».

Abolito il carcere per i gior-nalisti (il caso era stato solleva-to da Alessandro Sallusti perun articolo pubblicato a suotempo sul quotidiano Libero),rimangono in piedi le sanzionipecuniarie fino a 10 mila eurose c’è l’attribuzione di un fattodeterminato e fino a 50 milaeuro se c’è la consapevolezzadella falsità del fatto.

N e l l a l e g g e c ’è a n c h eun’apertura per il diritto al-l’oblio su Internet: recependouna sentenza della Corte dicassazione del 2012 si stabili-sce che l’interessato può chie-dere l’eliminazione dai siti In-ternet e dai motori di ricercadei contenuti diffamatori o deidati personali trattati in viola-

zione della legge. In caso di ri-fiuto, un cittadino può rivol-gersi ad un giudice per ottene-re la rimozione di immagini edi dati.

Preoccupate le reazioni chearrivano dai sindacati dei gior-nalisti. Tutti concordi nell’ap-provare l’abolizione del carce-re, sono altrettanto tutti d’ac-cordo nel temere le sanzionipecuniarie così salate, quelleche la Fnsi, Federazione nazio-nale della stampa, definisce «ilbavaglino» per i giornalisti,commentando così: «Pare pro-prio che non ci sia verso per fa-re una legge che fino in fondosorregga la libertà di stampa, ildiritto dei cittadini alla piena informazione senza condizio-namenti impropri».

Per l’Unci, l’Unione cronistiitaliani, «il testo del Senatonon è toccasana e va migliora-to», mentre per Enzo Jacopino,presidente del Consiglio na-zionale dell’Ordine dei giorna-listi «il Senato ha perso lagrande occasione di tutelare ildiritto dei cittadini ad avere un’informazione libera, rispet-tosa della verità e delle perso-ne».

Alessandra Arachi© RIPRODUZIONE RISERVATA

10 mila euro

è il massimo

della multa per

chi diffama a

mezzo stampa.

Se l’offesa

consiste

in un fatto

falso, attribuito

in modo

consapevole, la

multa sale fino

a 50 mila euro

170i voti

favorevoli

al testo sulla

diffamazione

che ieri ha

ottenuto il via

libera dal

Senato.

Contrari 10,

astenuti 47

(tra cui diversi

esponenti di

Forza Italia)

I volti/2

� Marcello

Veneziani (in alto), 59 anni,

ex membro del

cda Rai

� Pietrangelo

Buttafuoco

(sopra), 51 anni,

intellettuale e

scrittore vicino

al centrodestra

Il governatore delle Marche

Spacca guardaal terzo mandato:si eviti la sborniadel cambiamentoMILANO Gian Mario Spacca (nella foto) guida le Marche dal 2005. Nella primavera del 2015 si voterà per la Regione e potrebbe ripresentarsi: «La mia candidatura — dice — è in gioco». Sarebbe il terzo mandato come, prima di lui, Vasco Errani in Emilia o Roberto Formigoni in Lombardia. Ma il suo partito, il Pd, pensa ad altri nomi (è circolato quello di Alessia Morani, marchigiana, vicecapogruppo alla Camera e già in segreteria con Renzi). «Ciò che mi preme — aggiunge Spacca — non è il mio futuro, ma che non si butti via il modello che abbiamo creato». Qualcuno vuole? «Dentro al Pd c’è chi lo mette in discussione, è un momento confuso. Ho chiesto che si facciano le primarie del centrosinistra e finora non mi hanno risposto». È amareggiato? «Avendo fatto due mandati è giusto che ci si ponga il problema. Mi amareggia che non si valuti il lavoro svolto, e qui abbiamo fatto cose straordinarie. Siamo la regione che meglio ha resistito alla crisi: dal 2007 la produzione industriale in Italia è calata del 24%, nelle Marche del 12%».È un momento in cui si chiede rinnovamento.«C’è questa sbornia di cambiare tanto per cambiare, senza guardare ai progetti. Il

rinnovamento non è questo, ma saper interpretare l’evoluzione della società. NelleMarche c’è un tasso altissimo di imprenditorialità, di lavoratori indipendenti: e questo sistema produttivo ha scelto, da anni, il centrosinistra».Merito suo?«Del modello. C’era un presidente del Consiglio, non dico chi, che ogni volta che ci incontravamo mi chiedeva di spiegargli perché le Marche, che come tessuto imprenditoriale sono simili a Veneto e Lombardia, votassero per il centrosinistra».E come avete fatto?«Se non avessimo messo al centro la piccola impresa, se non l’avessimo supportata nella competizione internazionale, la crisi ci avrebbe travolto». Se non sarà candidato dal Pd farà una sua lista? «Ho creato un’associazione, Marche 2020, che ha messo al centro l’economia reale, il cuore del modello. Sarebbe un peccato disperdere un patrimonio. E non lo faremo».Ha 61 anni. Non si sente un po’ vecchio per la politica di questi tempi?«Affatto, né per la politica né per la vita. Io non ho fatto particolari carriere, la mia esperienza è tutta in questa regione. Ma qui so come si fanno le cose».

Massimo Rebotti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il dibattito «Mi ricorda Silvio e Craxi»Il renzismo dei pensatori di destra

Page 14: Il Corriere Della Sera

14 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 15

Esteri

di Davide Frattini

«Bibi vigliacco»L’insulto e il geloUsa-Israele

Diplomazie

L’ insulto intacca l’orgoglio del soldatoche ha combattuto

nelle più speciali tra le forze speciali israeliane: «Chickenshit». Benjamin Netanyahu (Bibi, come lo chiama con familiarità ma senza amicizia l’anonimo funzionario americano) sarebbe un «vigliacco», anche se l’epiteto scelto in inglese è più oltraggioso. «L’aspetto positivo è che ha paura di dichiarare le guerre. Quello negativo è che non farà nulla per raggiungere la pace con i palestinesi o con i Paesi arabi sunniti».L’antipatia è reciproca — questo si sapeva —, i rapporti tra le due diplomazie sono ai minimi, il messaggio non era mai stato trasmesso con parole così dirette. Il messaggero resta il giornalista Jeffrey Goldberg, che in passato ha già raccolto sulla rivista Atlantic le opinioni e gli umori (spesso malumori) di Barack Obama e dei suoi consiglieri alla Casa Bianca. Goldberg è rispettato/ascoltato anche in Israele, da editorialista esprime il sostegno allo Stato ebraico. Così le frasi sono arrivate in Parlamento a Gerusalemme a volume ancora più alto. È dalla Knesset che Netanyahu ha subito replicato: «Mi attaccano perché difendo Israele. Quando premono perché rinunciamo alla nostra sicurezza, la scelta più semplice è cedere alle richieste. In quel caso ti applaudono, srotolano i tappeti rossi. E noi ci ritroviamo con i terroristi armati di missili».I giudizi da Washington — ridimensionati in via ufficiale: «Codardo è inappropriato» — sono in parte la reazione alle critiche espresse dal premier nelle scorse settimane. Ha accusato gli americani di «essere fuori dalla realtà» dopo che avevano protestato per gli annunci di nuovi alloggi nelle colonie. La Casa Bianca resta convinta che Bibi sia preoccupato solo dalla politica interna: «Gli interessa proteggere la sua sopravvivenza elettorale — continua la fonte citata da Goldberg —. Non è Yitzhak Rabin, non è Ariel Sharon e di certo non è Menachem Begin. Non ha fegato». Con un’offesa, chiamandolo «vigliacco» , lo aiutano proprio nei sondaggi locali e ne fanno crescere la popolarità tra gli israeliani.

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Aerei Nato intercettano in volo jet russi Ventisei caccia di Mosca a ridosso dello spazio europeo: «Potenziali rischi per l’aviazione civile»

MOSCA Cinque bombardieristrategici Tu-95 in grado diportare ordigni nucleari a lun-ga distanza, intercettati neicieli al largo della Norvegia mentre volavano accompa-gnati da aerei cisterna. Altridue bombardieri nel Mar Neroe sette apparecchi militari nelBaltico, subito fuori dallo spa-zio aereo di Paesi aderenti allaNato e di nazioni neutrali co-me la Svezia.

Un traffico insolito, anchese nessuna regola è stata viola-ta. Così ad intercettare i velivo-li russi (oltre ventisei negli ul-timi due giorni) sono partitidalle loro basi caccia di ottoPaesi: Norvegia, Gran Breta-gna, Portogallo, Germania,Danimarca e Turchia, oltre ajet svedesi e finlandesi.

Dalle autorità russe, fino aieri sera, nessun commento.Ma si sa che da un po’ di tempo

il Cremlino ha deciso di mo-strare i muscoli e di verificareperiodicamente la capacità dirisposta dell’Europa e degliStati Uniti a quelle che in unoscenario ipotetico potrebberotrasformarsi in vere e proprieincursioni.

Giochi di guerra, si potreb-be dire. Se non fosse che inmolti casi i velivoli russi non comunicano a nessuno i loropiani di volo e non accendono

i transponder. Vale a dire che imilitari li vedono e li ricono-scono, ma i controllori deltraffico aereo brancolano nelbuio. Loro seguono i voli civiliche incrociano sui cieli d’Eu-ropa e non sanno che, magariproprio sotto o sopra un jum-bo carico di passeggeri, sfrec-cerà un Mig-31. Situazione as-sai pericolosa, come si puòimmaginare.

È da quando è iniziata la cri-

si ucraina che Mosca ha decisodi aumentare la sua attività ae-rea in settori assai vicini aquelli della Nato, della Svezia edella Finlandia. Mig di fronte all’Alaska, continui raid al li-mite dello spazio aereo (e avolte oltre quel limite) delle trepiccole repubbliche balticheche facevano parte dell’UnioneSovietica e che oggi sono nel-l’Alleanza Atlantica: Lettonia,Lituania ed Estonia.

Poi c’è la Svezia che ha pas-sato una settimana a cercareun sottomarino fantasma se-gnalato nelle acque davanti aStoccolma. Le autorità eranoconvinte che si trattasse di unvascello russo, ma non sonoriuscite a trovarlo. Un anno facaccia russi avevano inscenatouna provocatoria esercitazio-ne: un finto bombardamentodella capitale svedese.

Così non è un caso che unsondaggio abbia rilevato mar-tedì che per la prima volta lamaggioranza degli svedesi sidice favorevole all’ingresso delPaese nella Nato.

Fabrizio Dragosei@Drag6

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Gerusalemme

Un israelianoferito da spariUn israeliano ebreo di unacinquantina d’anni è stato ferito ieri sera a GerusalemmeOvest da colpi di arma da fuoco sparati da un motociclista, cheè poi fuggito. L’uomo è stato ricoverato e la polizia haallestito posti di blocco per individuare l’aggressore, la cuiidentità e il cui movente restano per ora ignoti.Secondo Radio Gerusalemme, il ferito è un militante di destrache aveva partecipato a un dibattito al Centro per l’eredità di Menachem Begin (defunto primo ministro israeliano del Likud) sul tema delle rivendicazioni ebraiche sul Monte del Tempio: nome con cui gli ebrei si riferiscono alla Spianata delle moschee di Gerusalemme. Nelle ultime settimane la tensione sul luogo rivendicato da musulmani ed ebrei è salita, scatenando sommosse anche a Gerusalemme Est.

Curdi uniti contro l’Isis

L’ingresso in trionfo dei peshmerga a Kobanedi Lorenzo Cremonesi

È il momento dei curdi. L’arrivo in queste ore di circa 150 combattenti peshmerga nella cittadina di Kobane, assediata da oltre sei settimane dai guerriglieri dello Stato islamico (Isis), ha un significato più simbolico e politico che non militare: i curdi, eterne vittime ed eterna minoranza divisa da continue faide fratricide, per la prima volta dopo decenni tornano ad affacciarsi al balcone della storia con aspirazioni nazionali unitarie e tornano a costituire un attore rilevante sulla scena mediorientale. La novità è che lo «Ypg», forza di autodifesa curda in Siria, coopera attivamente coi peshmerga iracheni (foto Afp). Sino a pochi mesi fa i leader curdi siriani guardavano con ostilità ai «cugini» iracheni e alle loro ottime relazioni col governo di Ankara.

Fare del bene è ilmigliormodo per sentirsi bene.

Opera San Francescoper i PoveriUna mano all’uomo.Tutti i giorni.

Viale Piave, 2 - 20129 Milano ccp n. 456202Tel. 02.77.122.400

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Dare unamano aOpera San Francescosignifica dedicare una parte di sè edelle proprie risorse a chi ha bisognodi aiuto e può ricambiarci solo con unsorriso o uno sguardo di gratitudine:significa dare speranza e fiducia e, perquesto, sentirsi meglio.

Ringraziamo

Chi sostiene OSF contribuisce a offrire ognianno 850.000 pasti caldi, 66.000 docce e 40.000visite mediche a poveri ed emarginati. Da piùdi 50 anni, con il lavoro di oltre 700 volontari,le donazioni di beni e danaro e i lasciti testamentari,OSF aiuta chi non ha nulla.

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Siate egoisti, fate del bene!

Page 16: Il Corriere Della Sera

16 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 ESTERI 17

In Zambia

Vent’anni dopo l’abolizione dell’apartheidl’Africa ha un altro presidente bianco di Michele Farina

L’Africa ha il suo Obama bianco: Guy Scott, 70 anni, figlio di un immigrato scozzese e di una inglese, da ieri guida lo Zambia, anche se solo per tre mesi in vista del voto di gennaio. La morte (in clinica a Londra) del presidente Michael Sata proietta il suo vice sulla prima poltrona di un Paese simbolo del post-colonialismo (13 milioni di abitanti, 40 mila bianchi). A parte il premier di Mauritius negli anni 2000, è la prima volta che l’Africa continentale sfoggia un presidente che appartiene alla minoranza degli ex padroni da quando Nelson Mandela sostituì De Klerk in

Sudafrica. Vent’anni dopo la fine del regime dell’apartheid, Scott diventa l’unico leader fuori dal coro (nero) del continente: nato nell’allora Rhodesia del Nord da un padre medico che lavorava sui treni, laurea a Cambridge in economia e poi agricoltore, moglie originaria di Greenwich (Londra), il neopresidente non potrà candidarsi (sono eleggibili solo gli immigrati di terza generazione). Il successore del defunto leader Sata, soprannominato re Cobra, ieri si è detto «contento così: tutti mi chiamano Eccellenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il fenomeno

di Viviana Mazza

Altri tre Stati votano sulla marijuanaFine del proibizionismo in America?

Altri due Stati americani —O r e g o n e A l a s k a — p i ùWashington D.C. si preparano avotare, il 4 novembre, in trenuovi referendum sulla legaliz-zazione della marijuana per«uso ricreativo». Dopo i pio-nieri del Colorado e dello Statodi Washington, che hanno det-to «sì» già nel 2012, questo se-condo «giro» è osservato congrande attenzione.

L’allargarsi dell’uso ricreati-vo in America, accanto a quellomedico — già legale in 23 Stati—, potrebbe orientare infatti lefuture decisioni a livello nazio-nale (per la legge federale lamarijuana resta ancora illega-le). Di certo, è la conferma dellacrescita esponenziale di unanuova industria con un volumed’affari che nel 2020 potrebbesuperare quello della NationalFootball League, secondo unastima di Greenwave Advisorspubblicata dal WashingtonPost. Che cosa farà il governofederale — si chiedono in mol-ti —: sceglierà di ostacolare unbusiness milionario oppure dicontribuire a regolamentarlo?

Aziende e investitori legati aquesta nuova industria stannoappoggiando anche finanzia-riamente le campagne pro-le-galizzazione in Oregon e inAlaska, scrive il New York Ti-mes, mentre il fronte anti-ma-rijuana si è trovato con le ta-sche vuote e (relativamente) ri-dotto al silenzio sui media. Or-ganizzazioni nazionali come il«Marijuana Policy Project» ap-poggiato da attori, musicisti e

politici, e come la «Drug PolicyAlliance», finanziata dal mi-liardario George Soros, hannoanch’esse contribuito con cen-tinaia di migliaia di dollari. Peril fronte del sì, ogni nuovo statoè un test importante e si pensagià a referendum in nuovi Statiper il 2016. Solo in Florida, dovesi voterà sempre martedì per lalegalizzazione a «scopi medi-ci» della marijuana (sarebbe ilprimo Stato del Sud) l’opposi-zione ha ricevuto 5 milioni didollari dal magnate dei casinòSheldon Adelson.

Per i politici, l’appoggio allalegalizzazione non è più un te-ma «tossico»: anche nel partitorepubblicano, dove il movi-mento libertario ha assuntopeso crescente, il senatore delKentucky Rand Paul affermache il consumo dovrebbe esse-re depenalizzato. I sostenitorihanno dalla loro parte argo-mentazioni come la necessitàdi sottrarre gli incassi ai cartellidella droga e di incanalarli in business legali con un profittoper gli Stati grazie alle tasse, el’urgenza di evitare il sovraffol-

lamento delle prigioni. Il test del Colorado, dove dal-

l’inizio di quest’anno è possibi-le comprare la marijuana neinegozi autorizzati o riceverla adomicilio come una pizza, èstato importante: ha mostratoche i timori di un aumento delcrimine (o degli incidenti d’au-to) non si sono materializzati,secondo studi appena pubbli-cati da due diversi think tank, ilBrookings e il Cato Institute;mentre lo Stato ha incassato 45milioni in tasse sulla venditadell’erba (una parte è destinata

a nuove scuole e a programmiper insegnare ai bambini a starlontani dalle droghe).

Nell’opinione pubblica, poi,i sondaggisti del Pew Centernotano che oggi è favorevole al-la legalizzazione il 52% degliamericani (lo era solo il 12% nel1969), un cambiamento avve-nuto soprattutto tra il 2011 e il2013 e trainato dai «millen-nials». È significativo che il 69%degli americani creda che l’al-col sia più dannoso dell’erba: losanno perché molti (il 47%)l’hanno provata.

Il grande ostacolo alla corsaall’«oro verde» è il fatto che lamarijuana resta illegale a livel-lo federale, il che scoraggia gliinvestimenti e costringe spessoi negozianti a chiedere paga-menti in contanti anziché usa-re carte di credito e banche. Ildipartimento della Giustizia hasegnalato che non intende in-tervenire. Ma come la penseràil prossimo inquilino della Ca-sa Bianca? E il prossimo mini-stro della Giustizia? Inoltre inegozianti patiscono ancora iraid, seppure occasionali, dellaDea, l’agenzia federale antidro-ga.

In quest’anno «non presi-denziale» (martedì si vota per ilCongresso e i governatori, nonper la Casa Bianca), la questio-ne della marijuana è una dellepoche ad attirare i più giovani.«Conosco un sacco di genteche se è interessata a questo —racconta un attivista dell’Ore-gon —. A questo e poco altro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dove l’erba è legale

Corriere della Sera

uso ricreativo al voto (medico già legale)uso ricreativo (e medico) legaleuso medico legale uso medico al voto

Washington DC

CALIFLIFORNIAIFLL

HAWAII

ARIZONANEW

MEXICO

OISILLINOO

COLORADOO

WASHINSHINGTON

NEVADAA

CHIGANMICH

INEMAIN

FLORIDA

VERMONTNEW HAMPSHIRE

MONTANA ESOTAMINNNE

USETTSACHUSMMASSAACCHCHCACA HA

CONNECTICUT

AWAREDELAAWA

RHODEISLAND

DDDNDNANARYLAMA YLALANYRYYLARY NNDNYLANA LANYSEYSNEW JERSSESNNN

NEW YORKOREGON

ALASKA

La vicenda

� L’Oregon,

l’Alaska e

Washington

D.C. voteranno

martedì sulla

legalizzazione

della marijuana

per uso

ricreativo. Nei

primi due Stati

chi ha più di 21

anni potrà

comprarne 28

grammi per

volta, mentre a

Washington

D.C. diventerà

legale il

possesso, non

la vendita che

dovrà poi

essere

regolata. In

Florida si vota

sull’uso medico

2gli Stati Usa

che hanno

legalizzato la

marijuana per

uso ricreativo

23gli Stati (più

D.C.) che hanno

legalizzato la

marijuana per

uso medico

35miliardi: stima

del giro d’affari

della marijuana

nel 2020 (se

legalizzata in

altri Stati Usa)

Dipartimento di Matematica

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18 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 ESTERI 19

L’intervista

di Stefano Montefiori

Il successo di Zemmour,l’arrabbiato anti-élite «La Francia si è suicidata»Contro i gay, gli immigrati, l’Ue: ha venduto mezzo milione di copie

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

PARIGI Il premier socialista Ma-nuel Valls lo detesta e lo cita piùvolte come minaccia alla convi-venza civile ma questo non fache accrescere la fascinazione di tanti francesi per Éric Zem-mour, 56enne editorialista delFigaro, ubiquo polemista ra-diotelevisivo e autore di «Lesuicide français» (Albin Mi-chel), un saggio di 500 paginesui «quarant’anni che hannodistrutto la Francia».

Contro l’eredità del maggio68, il femminismo, l’immigra-zione, l’Europa e le nozze gay,Zemmour ha scritto un libropieno di rimpianto per l’epocad’oro (secondo lui) in cui gliuomini sapevano imporre laloro autorità di padri e mariti ela Francia non era «invasa daimusulmani salafisti». Soprat-tutto, «Il suicidio francese» èda due settimane primo inclassifica, si avvia a raggiunge-re il mezzo milione di copievendute e a battere il record delbestseller anti-Hollande di Valérie Trierweiler.

Che cosa ci dice, della so-cietà francese, un successosimile? Se lo aspettava?

«Da un punto di vista perso-nale è un’immensa soddisfa-zione, ovviamente. Per la strut-tura mi sono ispirato al libro diun italiano, Patria 1978-2008di Enrico Deaglio: non l’ho let-to, ma ho preso da lì l’idea dimescolare la cultura popolare eil saggio politico. Mi aspettavodi creare dibattito, ma non divendere così tanto. Questo suc-cesso è un plebiscito politico,ideologico. La gente mi fermaper strada e mi dice che final-mente qualcuno esprime la lo-ro sofferenza. Il popolo france-se non si rassegna a vedere laFrancia morire sotto i suoi oc-chi».

Il suo libro è una specie dimanifesto reazionario e po-pulista.

«Ma io lo rivendico, il popu-lismo. Apparentemente la fac-ciata resiste, Parigi è semprebella e le ragazze fanno ancoragirare la testa, ma sotto la su-perficie tutto è marcio. Il popu-

lismo è il rifiuto di rinunciarealla nostra maniera di vivere».

E chi sarebbe responsabiledi questo attentato alla vec-chia Francia?

«Le Monde ha scritto che ilmio è un libro complottista. Maio non denuncio un complotto,critico un’evoluzione della so-cietà imposta dalle élite france-si. Negli ultimi quarant’anniqueste élite hanno agito secon-do le tre D: derisione, decostru-zione, distruzione della Fran-cia, in nome dei grandi ideali,ovvero l’Europa, l’apertura almondo, il progresso».

La modernità, la globaliz-zazione, l’immigrazione, ri-guardano tutti, non solo ifrancesi.

«È vero, ma solo in Franciac’è un simile odio di sé veicola-to dalle élite. Non fanno che ri-peterci che non siamo abba-stanza tedeschi, o americani, osvedesi. Tutti i modelli sonobuoni, tranne il nostro. Poi, inItalia non c’è Stato forte, la so-cietà è abituata a difendersi.Noi ci sentiamo traditi dalloStato. Siamo il Paese con la pri-ma comunità musulmanad’Europa».

Ma le élite che lei denunciadifendono la laicità, peresempio. La Francia è uno deipochi Paesi dove il burqa, epure il velo nelle scuole, sonovietati.

«Ma sono residui, insuffi-cienti, di un sistema ormai fi-

nito. Il modello francese eral’assimilazione, ossia “tuttipossono essere francesi se fan-no lo sforzo di essere francesi”.I miei antenati erano berberi direligione ebraica, non eranocerto i galli, ma io oggi dicoche i miei antenati sono i galli.Tutto questo non esiste più. Imusulmani hanno un loro co-dice civile, è il Corano. Vivonotra di loro, nelle periferie. Ifrancesi sono stati costretti adandarsene».

Lei allora che cosa sugge-risce? Deportare cinque mi-lioni di musulmani francesi?

«Lo so, è irrealista, ma lastoria è sorprendente. Chiavrebbe detto nel 1940 che unmilione di pieds-noirs, ven-

t’anni dopo, avrebbero lasciatol’Algeria per rientrare in Fran-cia? O che dopo la guerra 5 o 6milioni di tedeschi avrebberolasciato l’Europa centro-orien-tale dove vivevano da secoli?».

Parla di esodi provocati datragedie immense.

«Io penso che stiamo an-dando verso il caos. Questa si-tuazione di popolo nel popo-lo, di musulmani dentro ifrancesi, ci porterà al caos e al-la guerra civile. Milioni di per-sone vivono qui, in Francia, enon vogliono vivere alla fran-cese».

Ma che significa vivere allafrancese?

«Significa dare ai figli nomifrancesi, essere monogami,vestirsi alla francese, mangia-re alla francese, formaggio peresempio. Scherzare nei caffé,fare la corte alle ragazze. Ama-re la storia di Francia, sentirsi idepositari di questa storia evolerla continuare, sto citandoErnest Renan».

Se la prende con una sup-posta ideologia cosmopolitae totalitaria ma lei, Éric Zem-mour, è sempre in tv.

«Io dico le cose che la mag-gior parte dei francesi pensa-no, da cui il successo clamoro-

so del mio libro. Contro di meperò c’è l’ideologia dominantedelle élite, ormai screditate,che provano a imporre alla so-cietà quel che è corretto pen-sare: il mariage pour tous, il femminismo, l’Europa, la glo-balizzazione, l’immigrazionevista come una ricchezza. Ma ilpopolo non la pensa così».

Lei punta a fare l’ideologodel Front National?

«No, su certi temi siamolontani, il Front National peresempio non si è schierato ab-bastanza contro il matrimoniodegli omosessuali, e da un punto di vista sociale ormai ètroppo a sinistra. Ma io non mipongo sul terreno dei partiti,la mia dimensione è quelladelle idee. Conduco una guer-ra culturale, come direbbeGramsci».

Stef_Montefiori© RIPRODUZIONE RISERVATA

Saggista

� Éric

Zemmour,

56 anni, ebreo

francese di

origine algerina

è editorialista

del Figaro

� Il suo ultimo

saggio «Le

suicide

français»

(Albin Michel,

sopra la

copertina)

uscito due

settimane fa è

già un best

seller: mezzo

milione le copie

vendute

� In Italia nel

2007 è uscito

«L’uomo

maschio»

�Il Front national non lotta contro le nozze gay, è troppo a sinistra

Ex Jugoslavia

Ue, stop sanzionicontro i Milosevic

«Non rappresentano più una minaccia»: con questa motivazione l’Unione europea ha revocato le sanzioni contro la famiglia dell’ex leader serbo Slobodan Milosevic. Il provvedimento era stato emesso nel 2000, anno della caduta del regime. Oltre a Slobodan Milosevic, le sanzioni riguardavano la moglie Mirjana Markovic, che adesso vive in Russia, ilfiglio Marko. Sull’elenco c’erano inoltre l’ex presidente serbo Milan Milutinovic el’ex ministro della difesa Dragoljub Ojdanic.

L’analisi su «Sette»

Berlino, il Murocaduto in anticipo

La Storia ufficiale racconta che il 9 novembre 1989 è stato l’ultimo di Berlino divisa in due. Ma gli eventi che portarono allo sbriciolamento della cortina di ferro devono essere fatti risalire a dieci anni prima. Infatti il 1979 fu testimone della rivoluzione khomeinista in Iran, dell’ascesa dei liberisti Reagan e Thatcher . Una nuova prospettiva per leggere la caduta del Muro descritta dallo storico britannico Niall Ferguson e analizzata sul prossimo numero di Sette, da domani in edicola

Populista«Io rivendico il populismo come rifiuto di rinunciare alla nostra maniera di vivere»

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20 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 21

Cronache

Il procuratore apprezza Napolitano «Ma ora parlino altri pezzi di Stato»Il presidente nell’interrogatorio: per i dubbi su Capaci leggete D’Ambrosio

ROMA Non c’erano solo i sospet-ti sugli «indicibili accordi» altempo dei veleni e delle bombedi mafia, tra il 1989 e il 1993, aturbare l’ex consigliere giuridi-co di Giorgio Napolitano, LorisD’Ambrosio. Il mistero su quel-la frase resta irrisolto anche do-po la deposizione del capo del-lo Stato, destinatario della let-tera del giugno 2012 in cuicompare un riferimento al qua-le lo stesso presidente della Re-pubblica non ha saputo darespiegazione. Tuttavia c’è alme-no un altro interrogativo che ri-tornava spesso nei pensieri delmagistrato scomparso due an-ni fa; ne scrisse nel libro di Ma-ria Falcone in ricordo del fratel-lo Giovanni, e su questo puntoè tornato Napolitano nella suatestimonianza alla Corte d’assi-se di Palermo.

D’Ambrosio era animato daun forte «spirito di verità», haspiegato, che lo portò a chie-dersi ripetutamente — adesempio — se qualcuno avesseavvisato gli attentatori chequello del 23 maggio 1992 sa-rebbe stato uno degli ultimiviaggi a Palermo utili per colpi-re Giovanni Falcone. SecondoD’Ambrosio, nonostante i con-trasti e l’opposizione di una lar-ga parte del Consiglio superio-re della magistratura, il giudicestava per essere nominato allaguida della Superprocura anti-mafia. Una nomina che, insie-me al trasferimento definitivodella moglie a Roma, avrebbediradato di molto i suoi ritornisettimanali in Sicilia. «Legga loscritto di D’Ambrosio — hadetto Napolitano al pubblicoministero che lo interrogava,riferendosi al libro di MariaFalcone — e noterà che si chie-deva se qualcuno sapesse chenon sarebbe più tornato tanto spesso a Palermo».

Qualcuno di Cosa nostra av-visato dall’esterno dell’organiz-zazione, quasi che la strage diCapaci abbia avuto per questoun’accelerazione. Un’ipotesi,niente più, come i dubbi sul-l’essere stato «utile scriba» dinorme antimafia per coprireaccordi sotterranei, su cui Na-politano è tornato per rendereomaggio alla figura di un servi-tore dello Stato che molto soffrìnel vedere messa in discussio-ne la propria lealtà.

La testimonianza del presi-dente è stata ritenuta utile dal-l’accusa soprattutto per il pas-saggio in cui avrebbe confer-mato l’impressione quasi im-mediata fra le più alte carichedella Repubblica, nell’estatedel 1993 in cui si temettero de-

rive golpiste, che le bombe diMilano e Roma fossero un ulte-riore passaggio del ricatto ma-fioso alle istituzioni per ottene-re un allentamento della pres-sione repressiva.

«Ha aggiunto una tesserache contribuisce al mosaico della trattativa», commentaLeonardo Agueci, facente fun-zione di capo alla Procura di Palermo, secondo il quale sipoteva «sperare di avere qual-che chiarimento in più» sugli«indicibili accordi» evocati daD’Ambrosio. Tuttavia la tra-sferta al Quirinale «è stata unpasso avanti, dire che sia deci-sivo è esagerato. Tantissimopuò ancora essere fatto da par-

te di tante articolazioni delloStato, da cui ci aspettiamo dipiù».

Come dire che, dopo il con-tributo del presidente della Re-pubblica, gli inquirenti ne au-spicano altri, soprattutto dal-l’interno delle istituzioni, giànelle prossime deposizioni alprocesso, giunto neanche ametà del suo percorso. Al con-trario, gli avvocati difensori —in particolare il legale di Del-l’Utri, Giuseppe Di Peri, e quel-lo del generale Mori, BasilioMilio — ribadiscono che l’au-dizione di Napolitano non haportato nulla di nuovo, e con-fermano l’idea di una forzaturavoluta dai pm.

Di certo — qualunque sia lavalenza che si voglia attribuireal racconto di Napolitano — sitratta di un frammento internoa un singolo anello della catenadi eventi che compongono,nella ricostruzione dell’accusa,la cosiddetta trattativa. Che èfatta di più trattative e contattitra apparati e mafia, cominciatiprima della strage di Capaci eproseguiti anche dopo le bom-be del 1993.

«Siamo convinti di un qua-dro unitario del ricatto mafio-so, e vogliamo capire se qual-cuno ha ceduto — spiega il pmNino Di Matteo —. Nel nostrolavoro rientra anche la riletturadi episodi già vagliati dai tribu-nali (con assoluzioni, definitivee non, ndr) come la mancataperquisizione al covo di Riina ole mancate catture di Santapa-ola nel ’93 e Provenzano nel ’95.È necessaria una visione unita-ria dei fatti, lo spezzettamentofa male alla verità».

Giovanni Bianconi© RIPRODUZIONE RISERVATA

La strage Lo svincolo di Capaci sulla A29 il 23 maggio del

‘92, dopo l’attentato in cui persero la vita Giovanni Falcone,

sua moglie e tre agenti della scorta (Studio Camera/Ansa)

Sul blog

Grillo attacca: il Colle ammette colpe«Un presidente della Repubblica che fa distruggere i nastri delle conversazioni con un indagato in un processo di mafia, Nicola Mancino, e poi si rifiuta di rispondere pubblicamente ai giudici non si è mai visto. Cosa teme Napolitano? La sua reazione è già di per sé un’ammissione di colpevolezza». Lo ha scritto ieri Beppe Grillo in un post pubblicato sul suo blog. «Forse la rielezione di Napolitano è servita proprio a questo, a metterlo in una situazione di massima sicurezza» prosegue il post, nel quale viene anche proposto un sondaggio, con dieci opzioni possibili, su quali possano essere state le domande rivolte dai pm al capo dello Stato durante la sua deposizione sulla trattativa Stato-mafia. «Grillo ormai è al delirio. Qualcuno, per piacere, gli dica di fermarsi» ha commentato Walter Verini, capogruppo pd nella commissione Giustizia di Montecitorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

�ProcuraLe parole del presidente della Repubblica sono state un passo avanti anche se parlare di un passo decisivo è esagerato

QuirinalePiù volte D’Ambro-sio si era chiesto se qualcuno avesse avvisato gli attentatori che Falcone avrebbe diradato i suoi ritorni in Sicilia

I volti

� Leonardo

Agueci (foto in alto) è

procuratore

reggente a

Palermo. Da

procuratore

aggiunto ha

seguito i reati

contro la

Pubblica

amministrazio

ne

� Loris

D’Ambrosio (in basso), entra in

magistratura

nel 1976.

Collabora con

Giovanni

Falcone alla

Direzione

generale degli

affari penali del

ministero della

Giustizia. Capo

di gabinetto dal

1996 al 2001

di quattro

guardasigilli,

nel 2006 viene

chiamato dal

presidente

Napolitano

come

consigliere per

gli Affari

dell’amministra

zione della

giustizia.

Coinvolto

nell’inchiesta

sulla trattativa

Stato-mafia

per i suoi

colloqui con

Nicola

Mancino,

muore per un

infarto a 64

anni nel luglio

2012

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22 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Page 23: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 CRONACHE 23

Il caso di Brittany

Ultime ore prima dell’eutanasia«Il Grand Canyon era bellissimo»NEW YORK Brittany Maynard al Canyon: sul ciglio vertiginoso di una delle grandi meraviglie del mondo comincia davvero il conto alla rovescia verso la «dolce morte». La ragazza di 29 anni a cui in gennaio è stato diagnosticato un cancro al cervello ha scelto le monumentali gole del Colorado come ultima tappa delle cose belle da fare prima di morire. Camicia gialla, maglioncino rosa, un sorriso pacato sulle labbra, Brittany si è fatta fotografare con la famiglia e il marito sull’orlo della gola. Dopo una prima operazione e un ciclo di cure, in aprile alla ragazza erano stati diagnosticati sei mesi di vita ed è stato allora che lei ha deciso di andarsene alle sue condizioni. Succederà il primo novembre, all’indomani del compleanno del marito Dan, in una casa di Portland nell’Oregon, quando, accompagnata alla famiglia, Brittany assumerà i farmaci prescritti dal suo medico.La ragazza può cambiare idea in qualsiasi momento ma non pensa che lo farà, perché il suo non è un istinto suicida: «Io non voglio morire, ma la realtà è che sto morendo: voglio farlo alle mie condizioni e con dignità».Sul suo blog Brittany ha raccontato l’ultima esperienza da turista al Canyon: «Era bellissimo: sono stata felice di mettere assieme le cose che amo di più, la mia famiglia e la natura. Purtroppo però il cancro non si è voluto far dimenticare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mamma in morte cerebrale,si tenta di salvare il fetoAttaccata alle macchine per raggiungere la ventottesima settimana

L’esperto

«Una situazione molto rarama il piccolo può farcelaTutti gli sforzi sono per lui»

Quante sono le possibilità di successo in un caso come quello dell’ospedale San Raffaele? «Non si può parlare in termini di probabilità perché praticamente non c’è casistica. Situazioni di questo tipo sono molto rare e ognuna fa storia a sé» spiega Costantino Romagnoli (nella foto), presidente della Società italiana di Neonatologia e direttore dell’Unità operativa di neonatologia del Policlinico Gemelli di Roma. «Se l’evento che ha condotto la donna allo stato in cui si trova ora non ha interferito e non interferisce con gli scambi a livello placentare le possibilità di riuscire a far nascere il bambino in buone condizioni ci sono». «Anche l’alimentazione parenterale non è un impedimento assoluto» puntualizza l’esperto, «perché qualunque risorsa utile viene indirizzata dall’organismo in via preferenziale al bambino. Il monitoraggio della crescita fetale, che ha precisi termini di riferimento e il controllo di altri parametri permetteranno di capire se l’evoluzione rientra nelle attese oppure no». «Arrivare alla 28esima settimana sarebbe importante perché a quel punto il 90% dei nati sopravvive» conclude il neonatologo.

Luigi Ripamonti© RIPRODUZIONE RISERVATA

�Arrivare al settimo mese di gestazione sarebbe molto importante perché a quel punto il 90 per cento dei nati sopravvive

CdSFonte: Progetto Epice/Bambino Gesù di Roma

i bambini che nascono «altamente pretermine» (prima dell’ottavo mese)

bambiniogni annoin Italia

1% circa 5.500

2013

2003-2004

Percentuale di sopravvivenza dei prematuri

2013

2003-2004

Nati tra la 24° e 25° settimana

2013

2003-2004

Nati tra la 26° e 27° settimana

86,3%

80,5%

50%

40%

87%

71%

MILANO La madre è morta, ma imedici stanno tentando di te-nere in vita il bambino che por-ta in grembo. Succede all’ospe-dale San Raffaele di Milano edè un caso con pochi precedentinel mondo.

La donna, una milanese di36 anni, ha l’elettroencefalo-gramma piatto e dunque, se-condo i parametri attuali dellamedicina, è clinicamente dece-duta (in condizioni analoghe,di solito, partono le procedureper il prelievo di organi). Mauno staff di rianimatori, gine-cologi e neonatologi sta cer-cando di far crescere il feto nelsuo utero, per metterlo in con-dizioni di sopravvivere anche aldi fuori. Con le sue forze.

La donna è arrivata al SanRaffaele martedì scorso in am-bulanza. L’ha colpita, mentre sitrovava nella sua abitazione,un’emorragia cerebrale fulmi-nante. Niente da fare, per leinessuna speranza. Ma conl’aiuto dei macchinari per larianimazione, il suo corpo è potuto diventare una culla. Il tentativo è di fare maturare ilfeto che, a 23 settimane, nonpoteva ancora sopravviverefuori dal grembo materno.

Dal giorno del ricovero delladonna è già passata più di unasettimana: otto giorni che con-tano molto per il bambino che

oggi pesa sui 500 grammi. Unavita che se ne va e una che co-mincia. A 24 settimane inizia aformarsi la corteccia cerebraleed è possibile sperare nella so-pravvivenza. Certo, è una batta-glia ai confini della scienza: sal-vare un feto dentro il corpo diuna donna morta.

L’elettroencefalogrammanon dà alcun segno di funzionicerebrali. È il momento in cui,normalmente, viene staccata la

spina. Ma stavolta — d’accordocon la famiglia — non è statofatto. Una sonda nell’intestinomaterno permette al feto di es-sere alimentato, la ventilazioneartificiale fa arrivare l’ossigenonel sangue della donna e, quin-di, del feto. Il cuore continua abattere. E, finché c’è quel batti-to, il bambino viene tenuto in vita. È la mamma in un certosenso, con il suo corpo trasfor-mato in incubatrice, a proteg-gere il figlio.

Per ospitare il corpo è stataallestita una stanza nella Tera-

pia intensiva neurochirurgica,diretta da Luigi Beretta. È li chepregano, giorno e notte, il papàdel bimbo e i genitori della gio-vane. La decisione di tentare disalvare il bambino è stata presacon loro: la determinazionedella famiglia è stata fonda-mentale. La situazione va mo-nitorata attimo per attimo: in

qualsiasi momento il cuoredella donna può smettere dibattere e, in quel preciso mo-mento, l’équipe di ostetrici gui-dati da Massimo Candiani do-vrà procedere con il taglio cesa-reo. Più lontano sarà quel gior-no, più possibilità avrà il pic-colo di sopravvivere e di nonavere danni cerebrali. L’obietti-vo è di raggiungere almeno la28esima settimana di gravi-danza.

Un precedente noto nella co-munità scientifica risale al-l’agosto del 1993 ed è quello diTrisha Marshall, 28 anni, di-chiarata in stato di morte cere-brale alla 17esima settimana digravidanza. Il caso è stato rac-contato, tra gli altri, dal Los An-geles Times che ha titolato:«Brain-Dead Woman Has Heal-thy Baby» («Una donna in statodi morte cerebrale ha un bam-bino sano»). La donna fu rico-verata all’Highland GeneralHospital di Oakland dopo esse-re stata ferita mortalmente du-rante una rapina e fu tenuta at-taccata alle macchine per 105giorni. Nel 2005, invece, al SanMartino di Genova si era apertoun dibattito lacerante tra glistessi medici sull’opportunità di tenere in vita una donna incoma profondo, al quinto mesedi gravidanza, per permettereal feto di crescere. Ma stavoltala situazione è ben più compli-cata e straordinaria. La donna èclinicamente morta. La sua fa-miglia, però, vuole continuarea sperare in una nuova vita. No-nostante tutto.

Simona Ravizza@SimonaRavizza

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Al San Raffaele Fatale un’emorragia cerebrale. Decisiva è stata la volontà dei familiari della vittima

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24 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 CRONACHE 25

MILANO Se dovesse avere ragio-ne l’inchiesta, sarebbe un rarocaso di corruzione ministerialela supposta tangente da 2,4 mi-lioni di euro che, nel marzo2009, il tributarista Giulio Tre-monti, nelle sue funzioni di al-lora ministro dell’Economianel quarto governo Berlusconi,avrebbe incassato da Finmec-canica (controllata dal Tesoro)in cambio dell’ammorbidi-mento della propria inizialecontrarietà al controverso estratosferico acquisto per 3,4miliardi di euro nel luglio 2008della società statunitense«Drs» fornitrice del Pentago-no. Una tangente che sarebbestata veicolata dietro lo scher-mo di una parcella professio-nale liquidata da Finmeccani-ca, a saldo di una apparenteconsulenza sui profili fiscaliappunto dell’acquisizione del-l’americana «Drs», allo studiotributaristico «Vitali Roma-gnoli Piccardi & Associati», dalquale il fondatore Tremonti eraformalmente uscito essendodivenuto ministro e di cui oggiè di nuovo socio.

È quanto prospetta la Procu-ra di Milano nell’indagare, perl’ipotesi di reato di corruzione,l’ex ministro Tremonti; uno deisuoi soci commercialisti di stu-dio, Enrico Vitali; l’ex presiden-te di Finmeccanica (dal 2002 al2011 con buonuscita di 5,5 mi-lioni) Pierfrancesco Guargua-glini, prosciolto nel 2013 dopo

essere stato indagato a Romanel 2011 per false fatturazioni, reindagato a Roma per falsefatturazioni nell’indagine suibus, e nel marzo scorso anche aNapoli in una indagine sul si-stema di tracciamento dei ri-fiuti «Sistri» nella quale il gip ha respinto la richiesta di arre-starlo; e Alessandro Pansa, l’exd i re t to re f i n a n z i a r i o d iFinmeccanica uscito 6 mesi fa

con «un’indennità compensa-tiva» di 5,4 milioni dopo cheper la presidenza gli è statopreferito l’ex ad di Fs MauroMoretti. La natura ministerialedell’asserita corruzione pro-durrà ora un effetto procedura-le obbligato: la trasmissione degli atti, entro 15 giorni e sen-za intanto svolgere alcun attodi indagine, al Tribunale deiministri di Milano, competente

sull’istruttoria entro 90 giorni ecomposto in questo momentodal presidente di sezione civiledel Tribunale di Como, PaoloNegri Della Torre, dal capo deigip di Monza, Alfredo De Lillo,e dal giudice del lavoro di Mila-no, Stefano Tarantola.

Da subito, però, Tremonti-Vitali-Guarguaglini-Pansa po-tranno presentare memorie ochiedere di essere ascoltati, an-che per capire di quali nuovielementi dispongano i pm mi-lanesi Roberto Pellicano e Gio-vanni Polizzi per determinarsia indagarli ora, visto che ciònon era accaduto quando nel2010 l’arrestato ex consulentedi Finmeccanica, Lorenzo Cola(3 anni e 4 mesi poi patteggiatiper un’altra vicenda), in un in-terrogatorio al pm romano Pa-olo Ielo aveva collegato il cam-bio di atteggiamento del mini-stro Tremonti (da contrario a favorevole) proprio alla parcel-la liquidata da Finmeccanicaallo studio dei soci del mini-stro. Tremonti in aprile ha pat-teggiato a Roma 4 mesi, con-vertiti in 30 mila euro di penapecuniaria e 10 mila di multa,per finanziamento illecito lega-to all’affitto di una casa messa-gli a disposizione dal suo exconsigliere Marco Milanese.

Luigi [email protected] Guastella

[email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi è

� Giulio

Tremonti, 67

anni (sopra), è

un politico e un

avvocato

tributarista

� È stato 4

volte ministro

dell’Economia

durante

i governi

Berlusconi. Ha

lasciato il Pdl

nel 2012 per

fondare la lista

Lavoro e libertà

Tremonti indagato per corruzione«Una tangente da Finmeccanica»I pm: 2 milioni di consulenza al suo studio quando era ministro del Tesoro

Il primo cittadino di Londra

Il sindaco pugile (per la pace)Grinta e guantoni da boxeur ma camicia e cravatta da primo cittadino. In visita alla Fight for peace academy di Londra, il sindaco Boris Johnson non si è fatto pregare ed è salito sul ring sotto la guida di un allenatore. A beneficio dei fotografi ma anche della lotta alla violenza: Fight for peace, infatti, insegna boxe e arti marziali ai giovani a rischio per aiutarli asviluppare le proprie potenzialità (foto Afp).

Roma

False bonifiche per l’ambiente,sotto inchiestaMazzacurati

ROMA Un’emergenza ambientale inventata ma tenuta in piedi 10 anni per avviare altrettanto false bonifiche sulle quali arricchirsi. Sono 26 gli indagati (imprenditori, direttori scientifici degli enti ministeriali, ingegneri del Genio) nell’inchiesta nata a Udine e allargata dalla Procura capitolina dopo gli accertamenti del Tributario della finanza. La falsa presenza di mercurio oltre ogni limite nella laguna di Grado e Marano avrebbe fruttato quasi 100 milioni di euro dal 2002 all’associazione a delinquere. «Ipotesi scientifiche infondate — scrive il pm Alberto Galanti — per tenere in piedi la struttura che distribuiva soldi e lavoro». Tre i commissari prima che il governo Monti la chiudesse: Paolo Ciani, Gianfranco Moretton e Gianni Menchini, tutti sotto la regia del dg del ministero dell’Ambiente, Gianfranco Mascazzini. Schema riprodotto a Porto Marghera, con bonifiche facoltative imposte a colossi come Fincantieri, a vantaggio del Consorzio Venezia Nuova di Giovanni Mazzacurati, già al centro delloscandalo Mose. Agli atti le intercettazioni del capo di gabinetto dell’allora ministro Pecoraro Scanio, Giancarlo Viglione (non indagati).

Fulvio Fiano© RIPRODUZIONE RISERVATA

3,4Miliardi Il costo

pagato da

Finmeccanica

per acquisire

la società Drs

2,4Milioni

La presunta

tangente

pagata a Giulio

Tremonti

15Giorni

Il termine entro

cui la Procura

trasmetterà gli

atti al Tribunale

dei ministri

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26 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 CRONACHE 27

Il prete prima di uccidersi«Se solo avessi saputodel male che facevo...»Nell’ultima lettera la confessione dell’abuso di 17 anni fa

DALLA NOSTRA INVIATA

TRIESTE Sabato 25 ottobre. Unuomo improvvisamente solocon i suoi rimorsi torna a casasenza più voglia di vivere. Pochichilometri e molta, moltissimafatica. È irriconoscibile, quan-do apre la porta, quando si sie-de stanco come avesse scalatouna montagna, quando prendecarta e penna e comincia a scri-vere. «Se solo avessi potuto im-maginare tutto il danno che lestavo facendo...».

Pare di vederlo, don MaksSuard. Chino sulle parole chescrive al suo vescovo e sotto ilpeso di un ricordo riemerso daun passato lontanissimo. Cimette tre giorni a fare i conti

con il mondo e a implorare Diodi perdonarlo perché sta perfare la cosa più imperdonabiledi tutte: uccidersi. Martedì è ilgiorno della fine. Alle quattrodel pomeriggio il vescovoGiampaolo Crepaldi lo chiamaper avvisarlo: «Sto arrivando».«Va bene» risponde lui. E si im-picca, sapendo bene che saràmonsignor Crepaldi a trovarlo.

Don Suard aveva 48 anni edera sacerdote della comunitàslovena della diocesi di Trieste.Si è tolto la vita dopo aver sapu-to che una ragazzina conosciu-ta tanti anni prima, la settima-na scorsa lo aveva accusato dipedofilia. Quando è stato con-vocato in Curia, sabato, tuttopoteva immaginare salvo chequegli episodi e quella ragazzi-na tornassero a galla. «È tuttovero» ha confessato stordito

dalla memoria di istanti ormaisepolti dal tempo. E ha raccon-tato dettagli che coincidonocon la versione della sua vitti-ma, all’epoca tredicenne: furo-no approcci sessuali e avancesin più di un’occasione e succes-se tutto 17 anni fa nella parroc-chia di San Dorligo Della Valle,a pochi chilometri da Trieste.

C’è un motivo per cui tuttaquesta storia riemerge soltantoadesso, dopo 17 anni. La ragaz-zina dell’epoca, oggi trentenne,è la zia di un’adolescente chefrequenta la parrocchia di donSuard, cioè quella della frazio-ne triestina di Santa Croce. Perla donna è bastato che la nipo-tina nominasse il sacerdote perriaccendere i riflettori sugliabusi subiti nel 1997 e, ovvia-mente, mai dimenticati. La de-nuncia è stata un modo perproteggere la ragazzina ma èstata anche una richiesta digiustizia per sé. La donna è pri-ma andata in Procura, poi dalvescovo.

Don Suard non ha nemmenoprovato a fingere, a negare, agiustificare. Mentre parlava eammetteva sembrava quasirendersi conto per la prima vol-ta di quel che aveva fatto.«Adesso mi prepari una letteradi dimissioni dall’incarico pa-storale e poi dovrò inviare tuttoalla Santa Sede» gli ha annun-ciato il vescovo. E il parroco ètornato in canonica con più co-raggio per morire che per vive-re. Aveva chiesto lui stesso unpaio di giorni di tempo per pre-parare una memoria scritta «incui chiedere perdono a Dio, al-la Chiesa e alla ragazzina per ilmale commesso», ha spiegatomonsignor Crepaldi.

In realtà don Suard ha scrittola lettera di dimissioni, il testa-mento e una lunga lettera al ve-scovo nella quale ha ripetuto ingran parte ciò che aveva giàammesso. Chi ha letto le sue

parole ne riassume il senso: «Ionon la vedevo come una bam-bina, non mi rendevo conto difare un danno così grave» si èricordato il sacerdote ripensan-do a 17 anni fa. Senza mai en-trare nei dettagli degli approccisessuali con la tredicenne,spiega di essersi tormentatoanche allora non tanto per laconsapevolezza di quel che erasuccesso quanto per il fatto diprovare quell’attrazione che ilsuo abito talare non consenti-va: «Ricordo che mi sono con-fessato e ho chiesto il trasferi-mento» racconta nella sua let-tera-memoria. E dice che lepulsioni che provava, quel1997, lo hanno indotto tantevolte a dubitare della sua mis-

sione, a pensare che «se fossesuccesso anni prima forse nonsarei mai diventato prete» (fuordinato sacerdote nel 1995).Quella che lui chiama «confes-sione» la fece con un padre spi-rituale e amico (che nella lette-ra cita con nome e cognome). Iltrasferimento di cui parla fuconcesso, ma non subito. «Maiavrei potuto immaginare diaver causato un danno così gra-ve a quella ragazza» scrive. Eancora: «Avrei voluto chiederleperdono ma non ce l’ho fatta.Se potessi riparare al dannocommesso... ma so che non èpossibile».

La lettera ha una brutta co-pia, lasciata accanto agli altrifogli: sono frasi che poi lui ri-copia esattamente identichema sono scritte con una calli-grafia incerta, con parole scara-bocchiate, con righe che nonfiniscono dritte. È come se leparole stesse sbandassero as-sieme a lui, arrivato a fine cor-sa. Solo come non era stato maie con gli occhi fissi su un oriz-zonte buio, anche se fuori c’eraun gran sole e il cielo blu.

Giusi FasanoGiusiFasano

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Il passato che ritornaLa denuncia scattata quando la nipote della vittima è finita nella parrocchia di don Maks

Senso di colpa Don Maks Suard, il sacerdote triestino

che si è tolto la vita (Photo Masi)

Le cifre

� Secondo i

dati forniti dalla

Santa Sede

all’Onu i preti

ridotti allo stato

laicale in

seguito ad

accuse di abusi

sessuali sono

stati 848 tra il

2004 e il 2013

� In base al

medesimo

rapporto altri

2572 religiosi,

nello stesso

periodo hanno

subito sanzioni

meno gravi. In

totale i casi di

pedofilia che

vedono

responsabili i

preti sono stati

3420

Brindisi

Sospettato di pedofilia, ma dice messaBRINDISI Abusi sessuali su minori: per questo reato il parroco di una chiesa del centro di Brindisi è stato iscritto nel registro degli indagati. Ieri mattina, su delega del pm Giuseppe De Nozza, i carabinieri hanno eseguito perquisizioni e sequestri in casa del sacerdote: è stato prelevato materiale, anche da pc e supporti informatici, che dovrà essere analizzato dagli investigatori che intendono verificare se vi siano immagini e contenuti che supportino quanto già raccontato da una giovane vittima che si è rivolta prima alle «Iene», poi ha ricostruito i fatti in un verbaledei carabinieri. Fino a oggi la vita ordinaria della parrocchia non ha subito battute d’arresto. Ieri sera il prete ha celebrato messa, una funzione in suffragio di defunti cui ha partecipato una trentina di fedeli.

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Regione Lombardia

Spese pazze, accuse a 64 ex consiglieriMILANO Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e i pm Paolo Filippini e Antonio D’Alessio hanno chiesto il processo per 64 ex consiglieri della Regione Lombardia accusati di peculato nell’inchiesta sulle spese «pazze». Tra loro Renzo Bossi (foto) e Nicole Minetti. Contestato un totale di oltre 3 milioni di euro di spese. Tra le persone che rischiano il processo c’è Fabrizio Cecchetti, attuale vicepresidente del Consiglio regionale. Per quella che era l’opposizione (le accuse riguardano il periodo dal 2008 al 2012) ci sono Chiara Cremonesi, Luca Gaffuri, Carlo Spreafico ed Elisabetta Fatuzzo.

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Page 28: Il Corriere Della Sera

28 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Page 29: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 CRONACHE 29

Il confronto

Il sistema Sicve (tutor autostradale)

Utilizza i sensori di rilevamento sotto l’asfalto

Usa i raggiluminosi

Il sistema Craft

I SENSORI LA VERIFICA LA SANZIONERilevano la presenza del veicolo e attivano la telecamera

LE TELECAMEREFotografano le targhe dei veicoli Il sistema registra la data e l’ora del passaggio

Un secondo sensore rileva il passaggio finale e il sistema calcola la velocità media

La seconda telecamera fotografa i veicoli Il computer elabora i dati. Chi ha superatoi limiti viene sanzionato

CdS

Il Tutor è il sistema che, rile-vando la velocità media, pro-tegge gli automobilisti tenen-doli d’occhio e verificando sevanno troppo forte. Ma chiprotegge i suoi inventori? Nes-suno, sostengono RomoloDonnini e Alessandro Patanè,rispettivamente inventore eproprietario del software del sistema Sicve. Patanè ha de-nunciato Atlantia, holding di Autostrade per l’Italia, percontraffazione e altri reati. At-lantia ha citato lui in giudizio.Così, per il prossimo 3 dicem-bre, è stata fissata l’udienza alTribunale di Roma. Il risarci-mento richiesto è astronomi-co: 7,5 miliardi di euro.

Se ne occupa l’ultima rela-zione finanziaria semestrale diAtlantia, controllata dalla fa-miglia Benetton, in cui si leg-ge: «Per tutelare la posizionedel Gruppo a fronte di reitera-te richieste economiche delSig. Alessandro Patanè (...), af-ferenti alla titolarità del sof-tware del sistema Sicve (SafetyTutor), Autostrade per l’Italia eAutostrade Tech hanno notifi-cato nei confronti del Sig. Pa-tanè (...) un atto di citazioneavanti al Tribunale di Roma,per veder accertata e dichiara-ta l’infondatezza delle preteseeconomiche dallo stesso van-tate (...)». E, più avanti: «(...) tutte le domande riconvenzio-nali non hanno alcuna chancedi accoglimento, essendosi iconvenuti costituiti tardiva-

mente e con richieste inam-missibili e infondate nel meri-to».

L’udienza del 3 dicembresarà il primo passo per verifi-care se la tranquillità che tra-spare dal documento della so-cietà — che non commenta lavicenda — troverà conferma.La storia inizia nel 1999 quan-do Donnini, titolare di una pic-cola impresa tecnologica diGreve in Chianti — la Craft —inventa e brevetta un «sistemadi sorveglianza e controllo deltraffico su strade e autostra-de», depositato con il numero013.10318.

Come funziona? Il sistemalegge le targhe posteriori gra-zie a due postazioni a distanzacollegate con un computer checalcola i tempi di percorrenzae rileva le violazioni dei limitidi velocità.

Donnini mostra il suo siste-ma ad Autostrade, che si mo-stra poco interessata. Trova in-vece l’interesse della Poliziastradale. Così, secondo la suaricostruzione, manda il bre-vetto alla Polizia stradale e daquel giorno, per anni, non ri-ceve più risposta. «Poi, nel2004 — racconta l’imprendi-tore — Polizia stradale e Auto-

3,1Milioni

Le violazioni

accertate

con il Tutor dal

2005 al 2012

318I portali

dei Tutor nel

2012 e 2.900

i chilometri

sotto controllo

Le origini

� I primi

sistemi «Tutor»

vennero

installati

in Svizzera

e servivano

per monitorare

il traffico

nelle gallerie:

il sistema

rilevava

le targhe

all’ingresso e

quelle all’uscita

per stabilire se

c’erano

incidenti o

veicoli fermi

all’interno

� In Italia viene

introdotto in

autostrada

tra il 2004

e il 2005

All’asta a Parigi

Il cappellodi Napoleone

Questo è il cappello che Napoleone indossò nel 1800 in Italia durante la battaglia di Marengo. Il «bicorno» sarà uno dei circa mille oggetti in vendita il 15 e il 16 novembre alla casa d’aste parigina Osenat (Afp).

Quotidiano in classe, record di studentiIn 2 milioni e 82 mila leggono (e commentano) i giornali in aula. Con loro 45 mila docenti

Nuovo appuntamento, nuo-vo record. L’Osservatorio Per-manente Giovani-Editori inau-gura la quindicesima edizionedel progetto «Il quotidiano inclasse» e registra i numeri piùa l t i d i s e m p r e : s a r a n n o2.082.504 gli studenti dellescuole secondarie superioriche vi prenderanno parte (parial 76% del totale nazionale de-gli iscritti per questa fasciad’età) nell’anno scolastico2014/2015, guidati da 45.172insegnanti.

Ed è proprio a chi si occupadella formazione delle nuovegenerazioni che Andrea Cec-cherini, presidente dell’Osser-vatorio, dedica un pensierospeciale: «Questo record è me-rito di quegli insegnanti italia-ni che si sono messi in giocoper conquistare al fascino deidubbi quei giovani animati da

solide certezze», dice. «Unabuona scuola dovrebbe inse-gnare a imparare. E imparare adubitare è una lezione che me-rita di essere appresa. È conquesto spirito che portiamouna volta alla settimana, inclasse, tre diversi giornali aconfronto, per dimostrare airagazzi come la stessa notizia si

possa dare diversamente». «È importante sapere che

l’informazione non è verità in-fusa, ma una sua rappresenta-zione, nella migliore delle ipo-tesi resa in buona fede», ragio-na ancora Ceccherini, rientratoda poco da un viaggio negli Usadove ha fatto un tour tra i diret-tori dei più importanti quoti-diani americani (New York Ti-mes , Wall Street Journal ,Washington Post, Los AngelesTimes) e i leader della SiliconValley (Apple, Google, Yahoo,Twitter, Amazon) per portareulteriori innovazioni al proget-to «Il quotidiano in classe».

«Con questo esercizio basa-to sul pluralismo delle opinio-ni che si confrontano — conti-nua il presidente dell’Osserva-torio — intendiamo allenare lospirito critico e il senso civicodei più giovani, per farne dei

cittadini più liberi, degli attoridel cambiamento più parteci-pi, dei protagonisti di una de-mocrazia in trasformazione. Vogliamo offrire agli insegnan-ti uno strumento in più per ri-lanciare un modello inedito di

educazione civica, meno lentoe più rock». Il tutto grazie alle16 testate giornalistiche cheprendono parte all’operazione,all’Acri e alle 26 fondazioni diorigine bancaria.

L. Ber.© RIPRODUZIONE RISERVATA

2000/01

2001/02

2002/03

2003/04

2004/05

2005/06

2006/07

2007/08

2008/09

2009/10

2010/11

2011/12

2012/13

2013/14

2014/15

I numeriGli studenti iscritti

d’ArcoFonte: Osservatorio Permanente Giovani-Editori

97.032

198.120

436.176

743.236

1.001.520

1.200.080

1.502.7311.549.167

1.668.250

1.786.538

1.802.000

2.001.080

2.018.720

2.021.825

2.082.504

45.172

Gli insegnantiche prenderannoparte al progetto

Il presidenteCeccherini: «Il risultato è merito di quegli insegnanti che si sono messi in gioco»

Guerra legale sul brevetto del Tutor«Lo avete copiato, dateci 7,5 miliardi»Una società fa causa ad Autostrade: lo abbiamo inventato noi nel 1999La replica: il nostro sistema è diverso e originale, utilizza sensori sotto l’asfalto

strade annunciano di aver in-ventato e brevettato un rivolu-zionario sistema di rilevamen-to della velocità media (Sicve)per il controllo dei veicoli.Cioè la stessa invenzione bre-vettata da me». Scopre poi che«anche Autostrade ha presen-tato domanda di brevetto»: se-condo Donnini una «pedisse-qua copiatura» della sua in-venzione, «camuffata con laspecificazione di una compo-nente secondaria».

La differenza riguarda il fat-to che nel sistema Craft, al pas-saggio del veicolo, le teleca-mere vengono attivate da raggiluminosi («spire virtuali»),mentre il Tutor di Autostradeusa sensori situati sotto l’asfal-to («spire induttive»). Donninitenta la transazione: chiede unmilione e mezzo di euro, glie-ne offrono centocinquantami-la. Non trovando l’accordo, facausa ad Autostrade per con-traffazione del brevetto.

Per evitare la condanna, nel2006 Autostrade ritira la suadomanda di brevetto. Però di-fende l’originalità della pro-pria apparecchiatura, affer-mando che le differenze ri-spetto al «metodo» Craft sonotutt’altro che secondarie e cheil suo sistema è diverso pro-prio in quegli elementi acces-sori. Chiede la nullità del bre-vetto Craft, sostenendo che nelmondo esistono già brevettianaloghi.

Il Tribunale di Roma ricono-sce la validità del brevetto to-scano, in quanto «ha caratteri-stiche distintive innovative ri-spetto alla tecnica nota». Ritie-ne però che i l sistema diAutostrade non rappresenticontraffazione del brevettoCraft per la presenza di sensoridiversi (le spire induttive) ri-spetto a quelle virtuali. In altreparole: per i giudici il brevettoCraft è valido, però Autostradenon ha copiato.

Nel 2008, poi, Craft concedelicenza d’uso del suo brevettoalla Alessandro Patanè srl, lasocietà detentrice della pro-prietà intellettuale del softwa-re che gestisce il Tutor di Au-tostrade. Dopo anni di contra-sti legali, Patanè sporge quere-la per aggiotaggio, turbativad’asta, truffa e contraffazione.A cui Atlantia — che dal Tutor,gestito dalla Polizia Stradale,afferma di non ricevere ritornoeconomico — risponde conl’atto di citazione. La guerradel brevetto continua.

Edoardo Segantini@SegantiniE

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Mose

L’Anticorruzione: «Commissariareil ConsorzioVenezia Nuova»

L’Autorità nazionale anticorruzione ha avviato l’iter per la richiesta dicommissariamento del Consorzio Venezia Nuova,concessionario unico del governo per i lavori di salvaguardia della città lagunare, primo fra tutti il Mose, grande opera al centro dello scandalo che a giugno ha portato in carcere 35 persone. L’istanza di commissariamento dell’Authority presieduta da Raffaele Cantone è già stata notificata ai vertici delConsorzio. «La nostra preoccupazione è chel’opera possa rispettare i tempi e continuità di finanziamentiper portarla a compimento», ha commentato il presidente del Consorzio Venezia Nuova, Mauro Fabris. Dopo il commissariamento del Comune e dopo la raffica di patteggiamenti che ha chiuso l’inchiesta, ecco l’ultimo atto dello scandalo di Venezia.

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L’Osservatorio

Andrea

Ceccherini,

presidente

dell’Osservato-

rio Permanente

Giovani-Editori

Page 30: Il Corriere Della Sera

30 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Page 31: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 CRONACHE 31

Palazzine sugli scaviIl Comune di Ciampino vuole costruiredove sorgeva la casa del console Messalla

Il caso

di Gian Antonio Stella

C osa farebbero gli ameri-cani, se avessero loro lerovine della villa di Mes-

sala, il nemico acerrimo di BenHur? Farebbero di tutto per re-cuperare i resti di ogni statua,ogni capitello, ogni mosaico,ogni monetina... Noi no: anzi, se il Tar dovesse oggi dar ragio-ne ai palazzinari, su quell’areaarcheologica sorgeranno altredieci palazzine che andranno aimpastarsi nella orrenda polti-glia cementiera della più bruttaperiferia romana.

Per carità, che quella di BenHur e della sua rivalità con iltribuno romano Messala siauna storia costruita dallo scrit-tore Lew Wallace è ovvio. Die-tro l’immensa portata immagi-nifica del presunto erede deiMessala c’è però una grandestoria assolutamente vera.Quella di Marco Valerio Mes-salla Corvino, braccio destro diOttaviano nella decisiva batta-glia di Azio contro Marco An-tonio, console nel 31 a.C., me-cenate e amico di poeti comeTibullo, Sulpicia, Orazio...

Un paio di anni fa, dov’eraquella antica villa dei Valerii in-goiata dalla periferia romana diCiampino, fu trovata la prova definitiva dell’importanza delsito archeologico. Sette statuebellissime e alte due metri chequasi certamente ornavano la piscina lunga 20 metri e canta-vano la leggenda di Niobe. Cioèuna delle figure più importantidella mitologia greca, celebrataanche da Omero che nell’Ilia-de, raccontando di quella ma-dre che si vide uccidere daApollo e Artemide sei figli e seifiglie, scrisse che perfino dopoesser diventata una statua maismise di piangere: «Niobe, mu-tata in pietra, cova i dolori chele hanno inflitto gli dèi». Unmito cantato dallo stesso Ovi-dio che in quella villa era tra gliospiti più cari.

Finì su tutti i giornali delmondo, il ritrovamento diquelle sette statue nel grandespazio verde racchiuso per trequarti dal seicentesco Muro deiFrancesi e sopravvissuto mira-colosamente, coi suoi casali ditre o quattro secoli fa costruitisulle fondamenta delle ville an-tiche, alle colate tutto intornodi cemento armato. «È una diquelle scoperte che capita unasola volta nella vita di chi fa ilnostro mestiere», disse l’arche-ologa Aurelia Lupi. «Sette sta-tue d’età augustea complete,ma anche una serie di fram-menti che possono essere ri-composti: queste statue entre-ranno nei manuali di storia

dell’arte classica», spiegò esta-siata la soprintendente ElenaCalandra.

Macché: due anni dopo sia-mo ancora lì. Il restauro dellestatue, per quanto se ne sa, de-ve ancora cominciare: nientesoldi, niente restauro. E il pro-getto municipale di lottizzarel’area, piazzandoci dieci con-domini di edilizia popolare perun totale di 55 mila metri qua-dri, non è ancora caduto. No-nostante si siano rivelate sbal-late le previsioni di una crescitaimpetuosa degli abitanti, cheavrebbero dovuto sfondare i 40mila e al censimento si sono ri-velati invece di meno. Nono-stante il vincolo di tutela diret-ta posto ottant’anni fa, nel lon-tano 1935, sulle strutture ba-rocche di quella che fu latenuta dei principi Colonna.

E nonostante i ricchi ritrova-menti archeologici registrati

negli ultimi due secoli. Nono-stante l’inserimento nel 2000dell’area nella mappa «ad altorischio» della Carta Archeolo-gica redatta per il Comune diCiampino. Nonostante la deci-sione presa nel 2009 all’unani-mità dal Coreco laziale di pro-porre l’intera zona per una tu-tela che garantisse «la godibi-lità dell’antico Portale sei-centesco e delle Mura deiFrancesi» e di quell’area «oggiin prevalenza costituita da ortie vigneti con olivi secolari e (...) alberature di alto fusto re-sidue dell’antico Barco monu-mentale risalente al 1600 volu-to dalla famiglia Colonna» e ilsuo ingresso monumentale, ilPortale seicentesco in stile ba-rocco.

E poi nonostante soprattuttole battaglie condotte dal movi-mento Ciampino Bene Comu-ne, che chiede da anni che tuttal’area interna al Muro dei Fran-cesi (area assediata dalla piùdisordinata e sgangherata peri-

feria, un ammasso di casette econdomini, capannoni ed edi-fici diroccati, autofficine e ca-sermoni orrendi) venga salvatada un vincolo archeologico epaesaggistico.

Una battaglia nobile eppurefinora non solo perdente masegnata da una serie di beffe.Prima il crollo, dopo anni diinutili allarmi alla soprinten-denza, del grandioso portaleopera dell’architetto GirolamoRainaldi (quello che costruì apiazza Navona Palazzo Pamphi-lij), portale schiantatosi al suo-lo alla fine di aprile del 2011 for-se anche perché stremato dallevibrazioni e dal panorama deltrafficatissimo stradone chesenza alcun rispetto gli era sta-to piazzato davanti. Poi il crollodi una parte del Muro dei Fran-cesi. Poi il crollo nel giugnoscorso del tetto della Chiesuo-la, inutilmente tutelata dal2005, assieme agli casali, da unvincolo integrale.

Ora, che gli aspiranti ce-mentieri insistano per costrui-re sui resti della villa di MarcoValerio Messalla Corvino è tra-gicamente scontato. Fin daquando Antonio Cederna de-nunciava degli anni Cinquantache «espandendo Roma versoil sud si fa piazza pulita dell’ul-tima campagna romana, che ilbuon senso, nonché le regoleelementari dell’urbanistica,consigliavano di salvare come

la pupilla degli occhi», i restiarcheologici sono stati visti dainuovi vandali, non meno in-colti degli antichi, come«quattro sassi» che paralizza-no l’edilizia. Ciò che stupisce èl’insistenza del Comune (Co-mune in pugno a quel Pd che sispaccia per essere attento ai te-mi dell’ambiente e della bellez-za) contro ogni vincolo, fino alricorso al Tar. E l’impotenzadella Soprintendenza archeo-logica, che tempo fa ha spiega-to per bocca di Alessandro Be-tori: «Non spetta a noi vincola-re tutta l’area. Imporremo chele palazzine sorgano a cinque-dieci metri dal luogo della vil-la. Il problema è che la zona doveva essere integralmentedichiarata inedificabile. Maquesto è compito del Comune.O, tutt’al più, della Soprinten-denza paesaggistica». Come seogni tesoro archeologico nonvalga anche per il suo contesto.Come se la tutela di una villaromana frequentata dai massi-mi poeti dell’epoca augusteafinisse un metro più in là deimuri perimetrali. Per diventaremagari, come ironizzò France-sco Erbani, un pregiato acces-sorio dei nuovi condomini:«Venite a comprare, siore e sio-ri, il bell’appartamento con vi-sta sulle antiche rovine!». Po-trebbe anzi essere il nome:«Messalla Residence». Se poile ruspe dovessero far dei dan-ni, amen! Il Comune, del resto,l’ha già detto: «In quell’area so-no emerse rilevanze archeolo-giche modeste: le uniche cosedi grande rilievo sono state lesette statue attribuite alla villadi Messalla...».

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Chi era

� Marco

Valerio

Messalla

Corvino è stato

un uomo

politico

romano

(64 a.C.-8 d.C.),

console,

partecipò con

Ottaviano alla

battaglia di

Azio

� Sposò

Terenzia,

vedova di

Cicerone

Statue

L’archeologa

Aurelia Lupi

al lavoro nel

2013 nei resti

di una piscina

decorativa

nella Villa di

Marco Valerio

Messalla

Corvino

a Ciampino,

nella periferia

romana (Ansa)

Degrado

Il portale

seicentesco

del Muro

dei Francesi

dopo il crollo

del 27 aprile

2011

Nel giugno

scorso si è

danneggiato

anche il tetto

della Chiesuola

�Tesori dimenticatiIl restauro delle sette splendide statue rinvenute due anni fa deve ancora cominciare

Page 32: Il Corriere Della Sera

32 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Eventiexpo

L’appuntamento Due milioni di studenti provenienti da tutto il mondo saranno protagonisti della manifestazione. Ecco perché, da due anni, è stato avviato un progetto ad ampio raggio che coinvolge ragazzi e docenti. E i risultati sono sorprendenti

NUTRIRELA SCUOLANEL «CANTIERE» DELL’ISTRUZIONEUN’OCCASIONE DA NON PERDEREPER INCONTRARE ALTRE CULTURE

di Elisabetta Soglio

Nel cantiere del sitoespositivo, incor-niciato fra le cor-sie delle autostra-de e i binari del-l ’a l ta ve loci tà ,

continua la corsa contro il tem-po e ogni settimana si vedono iprogressi di padiglioni, strut-ture di servizio e vie interne.Ma c’è un altro cantiere di Expogià al lavoro da tempo: quellodelle scuole e di centinaia ecentinaia di studenti di età di-verse e di diverse regioni, chedurante le ore «curricolari»parlano di alimentazione, di ci-bo sprecato, di ricette dellanonna, di agricoltura sosteni-bile e così si preparano al-l’evento che dal primo maggio2015 porterà a Milano 20 milio-ni di turisti da tutti i continentie che, sul tema «Nutrire il Pia-neta, Energia per la Vita», met-terà a confronto culture e col-ture diverse. Il lavoro degli stu-denti culminerà, per molti,nella visita al sito che tantescuole hanno già prenotato ostanno prenotando: una gitaintorno al mondo.

È stato il ministro all’Istru-zione, Stefania Giannini, ad an-nunciare che proprio per favo-rire queste «uscite didattiche»la società Expo ha deciso di proporre per le classi (infanzia,primaria e secondaria) un bi-glietto da 10 euro a persona ri-spetto ai 25-30 euro di media.Sono attesi due milioni di stu-denti e, di questi, 700 mila arri-veranno dall’estero, con uncoinvolgimento iniziale dellaSvizzera. Sarà, complessiva-mente, la più grande commu-nity che Expo 2015 sarà in gra-do di ospitare: per questo mo-tivo, la società ha avviato dadue anni il Progetto Scuola( w w w . p r o g e t t o s c u o -la.expo2015.org) che spiega icontenuti e le finalità dell’even-

lioni di euro di finanziamentoper premiare i migliori progettiche verranno presentati. Sonostati fatti due bandi, accessibilidal sito: «La scuola per Expo2015», già chiuso, è riservatosolo alle scuole italiane, men-tre «Together in Expo 2015»punta a favorire i gemellaggicon scuole straniere e consen-tire anche a loro di fare la visita.Sono già arrivate 1.700 propo-ste da tutta Italia: c’è chi ha in-ventato l’orto nel giardino dellascuola, chi ha preparato filma-ti, chi ha imparato dalle nonnele ricette della tradizione, chiha pensato al laboratorio sul ci-bo nell’arte. Il Politecnico diMilano ha invece lanciato unconcorso di digital storytelling,un racconto sul tema, in italia-no o inglese: alla prima edizio-ne hanno partecipato 45 classiitaliane e 33 straniere. Dal 27ottobre scorso è aperto il ban-do per il 2014-2015. Anche il Pa-diglione Italia avrà al propriointerno uno spazio dedicato aigiovani: nel Vivaio scuole, su

una piattaforma dedicata, con-fluiranno i progetti delle scuo-le vincitrici dei concorsi uffi-ciali di Expo e lo spazio verràattrezzato per ospitare attivitàdidattiche di vario genere, conun’attenzione particolare alletecnologie digitali.

La visitaPer organizzare la visita, ot-

timizzando i tempi e sceglien-do i padiglioni più adatti alprogramma didattico svolto inclasse, il sito della società pro-pone alcuni itinerari, divisi inbase alle età e ai temi. Comesono strutturati il milione e ol-tre metri quadrati del sito? An-zitutto, ci sono 53 padiglionirealizzati dai Paesi espositori,all’interno dei quali ciascunointerpreterà il tema mostran-do prodotti e piatti tipici. Cisono poi i cluster, gli spazi do-ve più Paesi sono raggruppatiintorno allo stesso alimento(riso, cacao, caffè, cereali e tu-beri, frutta e legumi, spezie) oallo stesso clima (isole, zonearide e biomediterraneo); eancora, gli spazi tematici: il Pa-diglione Zero, che racconta lastoria dell’uomo sulla terra at-traverso il suo rapporto con lanatura e il cibo; il ChildrenPark, ideale soprattutto per gliospiti più piccoli; Future FoodDistrict, dove sarà allestito ilsupermercato del futuro; ilParco della Biodiversità, chesarà un grande giardino dellebiodiversità del nostro piane-ta. Il quinto padiglione temati-co è invece allestito in Trien-nale ed è quello del cibo nel-l’arte. Infine, per la prima voltanella storia delle esposizioni,all’interno del sito avranno unproprio spazio le associazionidi volontariato e della societàcivile: Cascina Triulza è stataristrutturata per questo scopoe propone a sua volta percorsiper le scuole. Per tutti i gusti.

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Il progettoGli ottimistisi raccontanoin un hashtag

Nato dall’intesa tra Miur, Expo 2015 e

Padiglione Italia, il Progetto Scuola organizza una serie di iniziative collaterali

che coinvolgono le scuole. Per esempio,

dal 17 al 21 novembre, presso ExpoGate

a Milano, alcune scuole sono state

invitate a parlare delle proprie idee con gli

#expottimisti, un gruppo di inguaribili

sostenitori del progetto che sta dietro

l’Esposizione Universale e che si racconta

anche sui social network. Non solo. Sul

sito progettoscuola.expo2015.org ci

sono le informazioni fornite direttamente

da Foody, la mascotte dell’Expo 2015,

e, per i docenti, quello che c’è da sapere

sulla formazione. Inoltre, il progetto sarà

presente nei laboratori didattici di una

delle mostre più importanti, quella su

Van Gogh a Palazzo Reale. Info anche su

www.facebook.com/Expo2015Milano.it

Il premioNel «Vivaio scuole» del Padiglione Italia confluiranno i progetti vincitori dei concorsi

C inquanta bambini, nelcampo profughi di Ha-labooqad, mangianoavidamente dalle cioto-

le: in Somalia prima si masticatutto quello che c’è, ringrazian-do, e solo poi, semmai, si com-menta. «Quella spugna dura earancione aveva un sapore stra-no», esordiva Iqra, 8 anni, colsuo velo, i riccioli neri e le pen-ne al pomodoro già nello sto-maco. «Ma queste biglie nonmi hanno strozzato?», si chie-deva (ex post) Sabrine, dopoaver divorato la sua razione dignocchi lombardi sotto un al-bero.

A migliaia di chilometri didistanza, nella mensa della pri-maria «Monte Grappa» di Bus-sero, provincia di Milano, al-trettanti bambini assaggiavanoun po’ più schizzinosi il mangoe lo halwa, un dolce somalo, epreparavano il formaggio dal latte mostrando tutti i passaggiai loro compagni in Africa.

Scambi culturali in formato«piccolo», anzi: in formato vi-deo, con foto che scorrono unadopo l’altra ed audio interpre-tato dagli stessi bambini — ita-liani da una parte, e somali dal-l’altra. Gli uni vedono gli altri,si conoscono, incrociano gliassaggi, si raccontano con leimmagini le loro storie «dedi-cate». Imparano lezioni che ar-rivano da lontano trasforman-dosi loro stessi in maestri per i‘pari’ dall’altra parte del mon-do.

Gli scambi internazionali so-no al centro del concorso pro-mosso da PoliculturaEXPO, chesupporta insegnanti e allievinell’attività didattica sui temidell’esposizione universale edè stato ideato dal Politecnico diMilano. Da qualche giorno so-no aperte le iscrizioni per lanuova edizione ma quella2013/14, nella sezione Kids, èstata vinta con plebiscito dalleclassi II A e II B della scuola di

Bussero capitanate da due infa-ticabili maestre, Cinzia Andre-oni e Marilena Aurea, che due anni fa hanno dato anima ecuore per creare un solido ge-mellaggio con i bambini soma-li. Di più: se le classi del campoprofughi esistono, è merito lo-ro: delle maestre lombarde.

«Ho incontrato una donnaeccezionale, Faduma M’Dirie, tempo fa a Milano, faceva lamediatrice culturale. Poi si ètrasferita al campo per conto diuna Ong di Galkayo ma siamorimaste in contatto», raccontala Andreoni. Laggiù, in unatenda, esisteva la scuola dell’in-fanzia ma per i bambini conpiù di sei anni la scuola proprionon c’era: «Da Bussero, conl’aiuto dei genitori, abbiamocreato l’associazione Under thesame sky e raccolto fondi percreare la I C e la II C («C» daCinzia). Facciamo studiare 53bambini fuggiaschi che vivonoin condizioni inimmaginabi-

li». Under the same sky è un li-bro di fotografie che uscirà adicembre, «per raccogliere an-cora fondi destinati alla scuoladei nostri amici», e il titolo delprogetto con cui le classi – ita-liane e somale – hanno vinto ilprimo premio di Policultura-EXPO Kids. Grazie alle maestree a un fotografo, Roberto Gre-sia, ambasciatori di immagini,traduzioni (e pasta, e sugo, egnocchi, e halwa) tra i due con-tinenti, per dar corpo all’unicovideo.

Il concorso chiedeva allescuole di produrre una storiamultimediale sul tema Expo ene sono arrivate 86, quasi lametà dall’estero. Una task forcedi 40 docenti volontari le hagiudicate. Ora i motori si scal-dano per la nuova edizione: gliorganizzatori si aspettano cen-tinaia di scuole iscritte (infor-m a z i o n i s u p o l i c u l t u r a -EXPO.it).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Elisabetta Andreis

Qui Milano Italia-Somalia, l’incrocio degli assaggi sconosciuti«I nostri alunni gustano mango e halwa, i bambini africani gnocchi e penne al pomodoro»

IncontriClassi II A e II B

della primaria

Istituto «Monte

Grappa»

di Bussero

durante

Policultura

L’invitoGli scambi culturali tra le scuole sui temi della nutrizione sono al centro del concorso di PoliculturaEXPO, ideato dal Politecnico di Milano

Voci bianche

Nella foto

grande a

destra, le classi

delle scuole

elementari

e medie di tutte

le province

lombarde

hanno fatto

festa nel 2012,

in piazza Città

di Lombardia,

al raggiungi-

mento di 100

adesioni a

Expo 2015.

Qui a destra,

un’immagine

dall’Expo 2010

che si è tenuto

a Shanghai

184Sono i giorni

di durata

dell’Expo 2015

dedicato alla

nutrizione, che

aprirà i battenti

a Milano il

primo maggio

e chiuderà

il 31 ottobre

10La visita

all’Expo per

le classi costerà

10 euro a

studente e le

prenotazioni

vanno fatte a

schoolbooking

@expo2015.or

g

2500Gli studenti

lombardi delle

secondarie

di II grado che

potranno fare

un’esperienza

formativa

come

«Volontari

per un giorno»

350Gli studenti

Erasmus

che potranno

diventare

«Ambassador

Expo». Previste

collaborazioni

anche con

l’Onu e l’Unione

europea

to, ne presenta le opportunitàdidattiche, mette a disposizio-ne materiale per i docenti, pro-pone percorsi per la visita al si-to.

I concorsiIl Miur ha annunciato 2 mi-

Page 33: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 EVENTI 33

� Il commento

di Eraldo Affinati

Accendere le passioniben oltre il decumano

I l tema dell’Expo, «Nutrire il pianeta, energia per la vita», sembra implicare quello di educazione, nel senso in cui lo

articolò, nella prima metà del ‘900, John Dewey: sviluppare negli individui la propensione a fare esperienza interagendo con l’ambiente in cui essi vivono. La rivoluzione informatica dei nostri giorni rende ancora più urgente la necessità di un intervento culturale teso a ristabilire le gerarchie di valore all’interno del mare magnum indifferenziato del Web. Riusciranno le scuole, chiamate alla più folta partecipazione, a raccogliere questa sfida? Bisognerà evitare il rischio di replicare nei padiglioni milanesi la finzione pedagogica spesso presente in aula: recitare la spiegazione di un contenuto sollecitando quindi un ascolto convenzionale. Per riuscirci dovremmo mettere in gioco qualcosa di più che la semplice esecuzione di un progetto didattico: staccare noi stessi, quali docenti, e i ragazzi, come allievi, dai luoghi tipici dell’apprendimento, non solo fisici ma anche mentali, guidandoli sul posto: che non dovrà essere soltanto il decumano, cioè la via principale della struttura espositiva ambrosiana, ma il fuoco ardente delle passioni che saremo stati in grado di trasmettere loro. L’istruzione nazionale com’è oggi, concepita per formare le classi dirigenti e reclutare la forza lavoro, non corrisponde esattamente all’immagine che stiamo cercando di rappresentare. Noi sogniamo una scuola capace di indicare la strada del futuro a tutta la società civile. Dovremmo essere più ambiziosi di quel che siamo. È vero che, per quanto riguarda la tutela del bene comune, non siamo mai stati esemplari, ma lo spirito critico umanistico lo abbiamo inventato noi. Se l’Expo servisse a restituire a questo Paese almeno un po’ dello smalto purtroppo scalfito, allora non avremmo alcun timore nel proclamare con fermezza l’ideale di «pubblica felicità» che Giuseppe Parini riteneva essenziale perseguire. Basterebbe un centinaio di ragazzi appassionati per accendere gli entusiasmi del nostro giovane premier e attutire la voce di Giacomo Leopardi quando ironizzava sulle «magnifiche sorti e progressive».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

U na scuola azienda chemette subito in praticagli insegnamenti, tra-sformando gli studen-

ti dell’alberghiero in lavoratorie rinvestendo i guadagni nellaformazione degli stessi.

In un Mezzogiorno dove lascuola fatica perfino a offriregli studi di base, a Bari c’è unistituto che affronta il mercatofacendo catering, produzionedi birra e ospitalità alberghie-ra, registrando un tasso di oc-cupazione degli studenti chetocca il 98 per cento dopo il ter-zo mese dal conseguimento deldiploma.

Parliamo dell’Iiss Majorana,istituto che ha sede nel rioneSan Paolo, il quartiere più diffi-cile della città, con quattro sedisul territorio e 1.500 studenti.

Una scuola che è diventataun piccolo grande miracolo delSud, come illustra al «Corrie-re» la preside Paola Petruzzelli,che lo guida da tre anni e lo ha

trasformato radicalmente:«Abbiamo lanciato i primi pro-getti per far toccare agli stu-denti direttamente il lavoro e ilmercato.

E poi perché con i minoritrasferimenti statali avremmoavuto difficoltà nella formazio-ne e invece adesso guadagnia-mo e possiamo reinvestire que-sti guadagni in una formazionepiù completa. Basti pensareche lo stage formativo previstoè di 80 ore, mentre noi riuscia-mo ad arrivare perfino a 400ore.

E riusciamo a far fare ai no-stri studenti stage all’estero,coprendo anche i costi di viag-gio e soggiorno». Come primoprogetto «esterno» è stata or-ganizzata un’offerta di cateringper enti pubblici, eventi e festeprivate. Poi è nato il progettodella produzione artigianale dibirra biologica, realizzata da300 ragazzi del terzo, quarto equinto anno dell’alberghiero

che, finito il percorso didattico,l’hanno portata sugli scaffalidegli ipermercati Coop dellacittà e, dal prossimo anno, do-vrebbe essere commercializza-ta in gran parte delle Coop delMezzogiorno.

Dalla scorsa estate, poi, conuna decisione innovativa, la se-zione misure di prevenzionedel tribunale di Bari ha affidatoall’istituto «La dimora del Ba-rone», una masseria con alber-go e sala ricevimenti di Alta-mura, sulle Murge baresi, con-fiscato alla mafia e ora gestitadagli studenti in stage e dai ne-odiplomati, contrattualizzatitramite la cooperativa Majora-na e retribuiti. E non è tutto.

Per Expo 2015 l’Iiss Majoranaha presentato nuovi progettiche arricchiranno ancora dipiù l’attività formativa e im-prenditoriale della scuola. «Ol-tre al birrificio e alla gestione dell’albergo-masseria confisca-to alla mafia — illustra la Pe-

truzzelli —, stiamo realizzandoil primo albergo didattico aper-to al pubblico e gestito daglistessi studenti».

Ma non solo. «Da una ricercache abbiamo fatto poi — conti-nua la preside — abbiamo sco-perto che la coltivazione dellelenticchie sta scomparendodall’Italia e così il settore chi-mico agrario dell’istituto si oc-cuperà di impiantare e valoriz-zare una coltivazione di 13 etta-ri di questo legume, nelle terredella dimora del Barone chegestiamo. Infine realizzeremouna rete con altre due scuoleeuropee che producono birra,una belga e l’altra polacca, peruno scambio di conoscenzesulla produzione e per metterea disposizione le nostre reticommerciali. Così a Bari si ven-derà la birra prodotta dagli stu-denti polacchi e belgi mentre lanostra birra si venderà in Bel-gio e in Polonia».

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di Antonio Calitri

Qui Bari Birra, lenticchie e catering contro la disoccupazioneUn istituto alberghiero che permette al 98 per cento dei suoi diplomati di trovare lavoro

A tavolaGli studenti

dell’Istituto

alberghiero

«Ettore

Majorana»

di Bari

(Foto: Arcieri)

La ricettaI guadagni vengono reinvestiti in una formazione più completa: lo stage previsto è di 80 ore, ma si riesce ad arrivare anche a 400 ore

L’esposizioneDal 1°maggio 2015Più di venti milionii visitatori previsti

Expo Milano 2015 prenderà il via a Milano il 1°

maggio 2015 e chiuderà i battenti il 31 ottobre.

L’Esposizione Universale intende coinvolgere

numerosi soggetti attorno al tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Saranno 184 giorni

di evento per oltre 140 partecipanti, dai Paesi

invitati alle organizzazioni internazionali (Onu, Ue

e Cern) alle aziende private, che il governo ha

deciso di includere. Il sito espositivo si sviluppa su

una superficie di un milione di metri quadri per

ospitare gli oltre 20 milioni di visitatori previsti.

Il tema è quello della nutrizione e pone quesiti che

riguardano le azioni per garantire cibo e acqua alla

popolazione mondiale, la sicurezza alimentare

e le nuove soluzioni in grado di tutelare la

biodiversità del Pianeta. La prima Esposizione

Universale si tenne a Londra nel 1851, l’ultima è

stata quella di Shanghai nel 2010. La prossima,

nel 2020, avrà luogo a Dubai. Tutte le informazioni

sono reperibili sul sito web www.expo2015.org

Page 34: Il Corriere Della Sera

34 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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di Massimo Gaggi

«Q uel missile sembra unoscherzo: funziona con motorirussi degli Anni 60. Intendocostruiti negli Anni 60». Così

due anni fa Elon Musk aveva ridicolizzato i vettori spaziali di Orbital Sciences, come quello esploso ieri notte in Virginia subito dopo il decollo. Certo, Musk aveva il suo interesse a parlare così: la sua SpaceX è l’altro fornitore di «traghetti» spaziali privati. Più responsabilità ai contractor e costi più bassi: questa la strategia della Nasa da quando, nel 2011, gli shuttle sono finiti nei musei. Agli astronauti Usa rimaneva un solo mezzo per raggiungere la stazione orbitante: le Soyuz russe. Un mese fa, visto anche il gelo nei rapporti con Mosca, la Nasa ha affidato a SpaceX e Boeing la realizzazione di due diverse astronavi che fra 3 anni dovrebbero sottrarre l’agenzia a possibili ricatti. Ma la stazione orbitante ha bisogno anche di attrezzature e rifornimenti: e a occuparsene sono «traghetti» privati, senza equipaggio e dai costi infinitamente ridotti. Mentre SpaceX usa tecnologie moderne, Orbital Sciences, società basata in Virginia, ha comprato, revisionato e montato sui suoi missili motorirussi NK-33, costruiti dall’Urss per inviare suoi astronauti sulla Luna: un progetto cancellato quando ad arrivarci per primi furono gli americani. Non solo: il primo stadio del missile è costruito da un’azienda ucraina, la Yuzhnoe. È presto per accusare del disastro (niente vittime, ma perdite per centinaia di milioni di dollari, e la Orbital Sciences ha perso il 17% in Borsa) i pezzi costruiti nell’Est europeo. Ma lo stesso Frank Culbertson, vicepresidente della società, ha ammesso che a disintegrarsi sarebbe stato proprio il primo stadio del missile. Culbertson ha difeso le scelte della sua azienda: non ci sono molte tecnologie alternative, ha detto. Ma SpaceX e Boeing usano altri propulsori. E al Congresso erano sorte polemiche per il valore del contratto di Orbital Sciences: 1,9 miliardi di dollari.

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� Il corsivo del giorno

SEGUE DALLA PRIMA

Eoggi tutti sanno che, in caso dielezioni, non ci sarebbe parti-ta. Il risultato finale sarebbescontato. La democrazia del-l’alternanza diventerebbe unpallido ricordo.

È crollata la destra di gover-no. L’umore di destra è ancoravivo. La nuova Lega di Salvini ècapace di portare una consi-stente fetta di popolo in piaz-za. Ma è la destra protestatariache si alimenta di rabbia e sof-ferenza sociale, forte e radicatacome quella francese di Le Pen(padre), non la destra di gover-no che compete per la conqui-sta della maggioranza, comeavviene nel resto dell’Europa,talvolta perdendo, talvolta vin-cendo, tuttavia sempre com-petitiva.

La destra italiana si aggrap-pa al carisma residuo di Berlu-sconi, ma non sa più parlare alsuo «blocco sociale». Aggan-ciandosi alla locomotiva ren-ziana, spera di intestarsi unatitolarità e una nuova rispetta-bilità «costituente» nella sferadelle riforme istituzionali, masenza portare qualcosa di«suo», senza convinzione,senza entusiasmo, o per nondare un dispiacere a un leaderche sembra amare più il giova-ne rottamatore della parte av-versa che Forza Italia. La destraitaliana non ha più un’idea for-te, qualcosa che convinca chi

l’ha votata in passato a rinno-vare la sua fiducia e chi si af-faccia per la prima volta allapolitica a scommettere insie-me per il futuro. L’esercito del-le partite Iva, la piccola e me-dia impresa, i commercianti, iliberi professionisti, il vastoceto medio che per vent’anniha trovato nella destra la suacasa è frastornato, deluso. Ma-gari, galvanizzato dalla prote-sta antitasse, è tentato da Sal-vini, anche se il furore controgli immigrati e gli inni del ca-po della Lega al Gulag dellaCorea del Nord lo tengono adebita distanza. Magari nonescluderebbe la carta Grillo,anche se il leader dei CinqueStelle appare appannato, sbia-dito, confuso. Oppure c’è latentazione Renzi: ma innamo-rarsi del leader dello schiera-mento avversario certifica lafine di una storia politica, unadiaspora infinita, la cancella-zione di un intero ciclo politi-co. Senza considerare i Comu-ni e le Regioni: persi uno ad

uno con percentuali avvilenti,come si è visto a Reggio Cala-bria nei giorni scorsi.

Quando trionfava Berlusco-ni, almeno la sinistra compen-sava i suoi dolori con il gover-no delle grandi città e delle Re-gioni centrali. Alla destra untempo di governo non restanemmeno questo contrappe-so. Quando Berlusconi stra-vinceva, la sinistra aveva i sin-dacati, le cooperative, gli intel-lettuali, l’establishment deigrand commis di Stato. Ma ladestra non ha niente di tuttoquesto.

La crisi drammatica in cuiversa Forza Italia non riguardasolo Forza Italia, ma il nostrosistema politico. La cosa mi-gliore del bipolarismo è la de-mocrazia dell’alternanza: lapaura per chi governa di per-dere il potere, di veder prevale-re lo schieramento avverso, diessere battuto alle elezioni etornarsene a casa. Una destraripiegata in se stessa, rinchiu-sa nella sua fortezza, attenta a

DESTRA SMARRITABIPOLARISMO ADDIO

Il rinnovamento mancato La crisi in cui versa Forza Italia non riguarda solo un singolo partito ma l’intero sistema politico. Il gruppo dirigente vivacchia in attesa di un cenno di Re Silvio. Urge un’autoriforma

di Pierluigi Battista

CO

NC

captare ogni variazione nello stato umorale del Re, paraliz-zata nell’attesa che al suo lea-der venga restituita piena agi-bilità politica, frastornata dallarivoluzione generazionale cheha elettrizzato gli avversariguidati da Renzi, una destracosì è destinata alla sconfitta,alla testimonianza, all’auto-perpetuazione del proprio ap-parato.

Senza slanci, senza nemme-no, forse, la voglia di vincere.Accontentandosi di sperareche la legislatura non finisca presto e che almeno, visti i nu-meri dell’attuale Parlamento,la destra abbia almeno voce incapitolo nell’elezione del pros-simo presidente della Repub-blica. Un colpo duro alla de-mocrazia dell’alternanza, se ladestra non pensasse seria-mente alla propria autorifor-ma. Un esito amaro per chi,vent’anni fa , predicava il futu-ro radioso di una «rivoluzioneliberale».

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ANALISI&COMMENTI

Motori dell’era sovieticae missili a prezzo di saldoLa Nasa non può illudersiche lo Spazio sia «low cost»

Page 35: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 35

ALLA CAMERA

DIFFAMAZIONEUNA LEGGE CONFUSADA MIGLIORARE �

Caro direttore, con la sua approvazionein seconda lettura al Senato, si avvicinail momento dell’entrata in vigore dellanuova legge sulla diffamazione ed il te-sto finale, emendabile ancora alla Ca-

mera, dove sta per tornare, non appare la miglio-re soluzione ai molteplici problemi sul tappeto.Anche a voler essere ottimisti e guardare il bic-chiere mezzo pieno, non si può dire che, nelloscambio fra il carcere (eliminato) e la rettifica(potenziata) con l’inasprimento di pene pecu-niarie ed accessorie, ci sia stato un vero miglio-ramento.

Partiamo dalle pene: via la reclusione, per ladiffamazione, qualunque ne sia il mezzo —stampa, radiotelevisione e anche testate on line,dopo l’approvazione di un emendamento dei 5 Stelle —, è prevista la multa fino a 10 mila euro,una somma non modesta per chi vive di accessie pubblicità. L’equiparazione fra mezzi diversi,tutti costretti nelle stesse regole, in questo caso,come in altri, genera conseguenze paradossali.

La rettifica diventa causa di non punibilità,che sia pubblicata spontaneamente o su richie-sta dell’interessato, purché con modalità ulte-riormente penalizzanti, in particolare senzacommento, senza risposta e senza titolo, a menoche il suo contenuto sia falso o suscettibile di in-criminazione penale.

Bene, si dirà. Il direttore che non la pubblicaperché non si può replicare, verrà condannato,se ha sbagliato, insieme con il suo giornalista:quindi rimane libero di decidere.

In realtà, se l’interessato si rivolge al giudice,per «costringere» il direttore alla pubblicazione,ostinarsi nel rifiuto avrà per lui conseguenzeeconomicamente pesanti — una sanzione da 8 a16 mila euro — e professionalmente rischiose, inragione dell’automatico deferimento all’organodisciplinare.

E non basta: se il giornalista chiede la pubbli-cazione di una rettifica a un suo articolo, potrà

denunciare il suo direttore, ce si rifiuti di farlo.Nessun alleggerimento è, peraltro, intervenutosulla sua responsabilità, di fatto oggettiva, peromesso controllo, anche quando l’articolo è fir-mato. Anzi, è stata addirittura ampliata, vistoche il direttore risponderà in proprio di tutto quanto è privo di firma; ed estesa ulteriormente,visto che la stessa responsabilità è ora previstaper il direttore della testata radiotelevisiva, fino-ra immune da colpa per omesso controllo e per-sino per chi dirige un giornale on line registrato,prodotto soggetto, per sua natura, a continui ag-giornamenti e che necessita, dunque, di un con-trollo senza interruzioni.

Il primo e più utile consiglio, allora? Non regi-strare le testate on line e non assumerne la dire-zione, se non si ha molto denaro e non si soffred’insonnia.

Del tutto pleonastica risulta, infine, la facoltà,riconosciuta al direttore, di delegare le funzionidi controllo a un suo giornalista, peraltro senzaalcun incentivo economico: quale persona sanadi mente accetterebbe?

Nessuna novità utile neppure sul fronte dei ri-sarcimenti per querele o cause civili temerarie,visto che le sole modifiche introdotte ribadisco-no di fatto quanto previsto da norme già in vigo-re. Anzi, nel caso di querele temerarie, l’emenda-mento approvato finisce per escludere in mododefinitivo che il giornalista possa essere risarci-to, visto che la formula con la quale di normaviene assolto — perché il fatto non costituiscereato — non è compresa fra quelle che consen-tono il risarcimento.

Mentre è lecito dubitare che l’impianto nor-mativo favorisca la circolazione delle informa-zioni, una novità assoluta riduce la possibilità diaccedere a quelle già circolate.

È stato introdotto, infatti, il diritto di chiedere,oltre che la rettifica e l’aggiornamento delle in-formazioni, anche l’eliminazione dai siti inter-net e dai motori di ricerca, senza alcun contrad-dittorio, di quanto l’interessato — o i suoi eredio il suo convivente — ritenga, a suo insindacabi-le giudizio, diffamatorio o lesivo della sua pri-vacy, con la facoltà di rivolgersi al giudice, in ca-so di rifiuto.

Un contenzioso infinito rischia di travolgerechi decidesse di resistere alla probabile valangadi richieste e buchi progressivi impediranno diconservare intatta la memoria storica di eventi,anche importanti, in assenza di temperamentiad un diritto che appare assoluto.

Si sarebbe potuto fare di più e di meglio, adesempio, diversificare le regole, a seconda del mezzo, eliminare la norma sulla responsabilitàdel direttore, se è noto l’autore, fissare regole piùstringenti per i risarcimenti da lite temeraria,modulare meglio la rettifica, consentendo unamaggiore libertà di scelta e la facoltà di replica-re, quando appaia inevitabile e prevedendone lacollocazione in uno spazio convenzionale.

A questo punto, essendo inutile recriminare odare suggerimenti, che rimangono inascoltati, c’è solo da sperare che questa legge, così com’è,non veda mai la luce.

Avvocato esperto in Diritto dell’informazione© RIPRODUZIONE RISERVATA

COMMENTIDAL MONDO

Punti critici Molti aspetti da chiarire: tutti i mezzi , dai giornali cartacei a quelli on line, sono costretti nelle stesse regole. L’omesso controllo del direttore è sempre sanzionabile anche se l’autore dell’articolo è noto

di Caterina Malavenda

Dopo l’ultima sparatoria in una scuola

americana, il 24 ottobre nello Stato di Washington, un’insegnante della Virginia, Launa Hall, scrive sul Washington Post che «è ora di smetterla». Descrive un’esercitazione in cui è rimasta chiusa con gli allievi di 5 anni negli armadi per 13 minuti (tempo in cui un attentatore avrebbe potuto uccidere 78 di loro). «È ora di smetterla di mettere in scena la nostra morte. Insegno in un Paese sommerso dalle armi. Anziché controllarle, stiamo riducendo al silenzio una generazione di bambini».

Gli Usa, le armi e le esercitazioni nelle scuole

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I diritti dei figli di madri saudite e papà stranieri

a cura di Viviana Mazza

Su Saudi Gazette, l’opinionista Tariq Al-

Meena pubblica la lettera di una cittadina che, poiché è sposata con uno straniero, vede i figli privati dei pieni diritti di cittadinanza: «Non ègiusto che gli uomini sauditi possano dare alle mogli straniere la cittadinanza, mentre noi donne, nate nella stessa terra, dobbiamo perdere la nostra identità e quella dei nostri figli». Non è un caso isolato: statistiche del 2011 registrano circa 2.000 matrimoni in un anno di saudite con stranieri. «Dare piena cittadinanza ai figli delle madri saudite arricchirà la nostra cultura», scrive Al-Meena.

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FCA GIOCA LA CARTA FERRARIED EXOR QUELLA DEL LUSSO

Ad appena 16 giornidallo sbarco di FiatChrysler a Wall Stre-et, la Ferrari da fioreal l ’occhiel lo del

gruppo diventa il classico coni-glio nel cappello di Sergio Mar-chionne. Servirà a rimettere a posto l’indebitamento (ora è di11,4 miliardi, destinato a scen-dere a circa 10 a fine anno), farpartire il rilancio di Alfa Romeoe sostenere il piano industrialeda 48 miliardi al 2018.

Avendo escluso la costosa viadi un aumento di capitale, Fcaha scelto quella del bond con-vertendo, cioè di un prestitoche a tendere si trasformerà inazioni. La platea dei soci di Fcaè dunque destinata ad allargar-si e l’approdo sul listino Usa,come il Ceo ha sempre ripetu-to, sarà servito al gruppo peraccedere a risorse finanziarieche dalla lontana Milano forsenon avrebbe intercettato.

Nasce da qui la nuova scom-messa di collegare il bond allaFerrari, avviando quel colloca-mento della Casa di Maranelloa New York (e in Europa) cheancora un mese fa «non era sultavolo». Per allettare i futuri creditori, chi presterà oggi sol-

di al gruppo sottoscrivendo il bond si ritroverà domani socionon di una, ma di due case au-tomobilistiche. Una, Fca, cheproduce per il mercato di mas-sa, globalizzata, pronta magariall’integrazione con un altroplayer; l’altra, Ferrari, altrettan-to globalizzata, tra i brand piùnoti al mondo nel lusso, stima-ta 4-5 miliardi di euro — ma c’èchi pensa anche di più.

Metterla sul mercato è assie-me un modo per attrarre inve-stitori, far alzare il valore delleazioni proprie che Fca ha inpancia e valorizzare autonoma-mente il marchio del lusso. Mache succederà a Ferrari? Dallascissione e dall’autonoma quo-tazione partirà un’altra storiafuori dal gruppo Fca, e che avràil comune capoazienda Mar-chionne come trait d’union in-dustriale. Poi toccherà agliazionisti, in prima fila la Exordi John Elkann, fissare la strate-gia. Qualcuno, un mese fa, ave-va ipotizzato la creazione in unpolo del lusso attorno al Caval-lino. Al mercato piacerebbe, di-cono gli analisti. E sarebbepronto a scommetterci.

Fabrizio Massaro© RIPRODUZIONE RISERVATA

VERTENZE E SCONTRI DI PIAZZAIL PASSATO NON DEVE TORNARE

SEGUE DALLA PRIMA

Ha senso tutto ciò oforse è necessarioun bagno di realtà?È utile infilare lavertenza Ast nel tri-

tacarne delle polemiche tra Pa-lazzo Chigi e i sindacati? In uncaso altrettanto spinoso, comequello della svedese Electroluxche inizialmente voleva lascia-re l’Italia, governo e organizza-zioni sindacali di categoriahanno lavorato nella stessa di-rezione e un risultato comun-que lo si è ottenuto.

È chiaro che, pur evitando diconfondere ordine pubblico epolitica industriale, non si puòdimenticare come l’iniziativadel premier Matteo Renzi stiascardinando vecchi equilibri eche questa pressione stia gene-rando una contrapposizioneruvida. Al punto che sono statievocati come suoi mandantimorali e materiali, in succes-sione, Margaret Thatcher e Ser-gio Marchionne. In omaggio alprincipio à la guerre comme àla guerre nella battaglia media-tica non si va tanto per il sottilema è lecito chiedersi a cosa ser-va tutto ciò e quale sia il legametra comunicazione e soluzionedei problemi reali. Prendiamo

lo sciopero generale che verràindetto tra la fine di novembree l’inizio di dicembre e che, for-se, solo un’incauta anticipazio-ne di Nichi Vendola ha contri-buito a ritardare.

La parola d’ordine su cui laCgil punterà tutte le sue carteper far riuscire l’astensione dallavoro è la richiesta dell’ado-zione di una tassa patrimonia-le. Non è certo la prima voltache se ne parla negli ultimi an-ni e non è un caso che alla finenon sia stata mai adottata. Ilmotivo è semplice: con altissi-ma probabilità la nuova impo-sta non finirebbe per colpire legrandi ricchezze bensì unaparte consistente del ceto me-dio, già ampiamente tosatodalle imposizioni sulla formadi patrimonio più diffusa (la proprietà della casa). E alloraha senso proporre uno sciope-ro generale, per di più della so-la Cgil, con l’obiettivo di far sa-lire ancora la pressione fiscale?Si pensa davvero che si possauscire dall’impasse ripropo-nendo la vecchia e fallimentarericetta del «tassa e spendi»? Èquesta la vera discussione dafare, il resto è solo vento per lebandiere.

Dario Di Vico© RIPRODUZIONE RISERVATA

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36 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

TRIBUNALE DI AVELLINORichiesta di dichiarazione

di morte presuntaIl Tribunale di Avellino con decreto1315/14 ordina le pubblicazioni perla richiesta di morte presunta diNATALINO Sebastiano nato a Ce-sinali (Av) il 01.03.1951 con ultimaresidenza in Cesinali in via Roma57, scomparso dal 21.10.2001 conl’invito previsto dall’art. 727 c.p.c..Avellino, lì 15 ottobre 2014

Avv. Roberto Vetrone

TRIBUNALE DI MILANOCONC. PREV. 175/14. Il Tribunale di Mi-lano sezione fallimenti con decreto del30/9/14 ha dichiarato aperta la proceduradi concordato preventivo dell’impresa Po-gliani srl in liq. con sede in Pessano conBornago Via Ruffilli 3. Il Tribunale ha dele-gato alla procedura il G.D. Dott.ssa Mam-mone ed ha nominato CommissarioGiudiziale l’avv. M.A. Russo con studio inMilano Bastioni di Porta Volta 7, fissandola data del 15/12/14 alle ore 12.30 per laconvocazione dei creditori avanti al GiudiceDelegato presso l’aula B, piano I, lato ViaSan Barnaba del Palazzo di Giustizia diMilano M0015485

TRIBUNALE DI MILANOCONCORDATO PREVENTIVO N. 129/14.Il Tribunale di Milano Sezione Fallimenticon decreto in data 18.7.14 dep. 25.9.14ha dichiarato aperta la procedura di con-cordato preventivo dell’impresa: ISTAL-LAZIONI MANUTENZIONI ELETTRICHEINDUSTRIALI SRL I.M.E.I S.R.L. CONSEDE IN MILANO VIALE TUNISIA 38. IlTribunale ha delegato alla procedura ilG.D. Dott.ssa FRANCESCA SAVIGNANO.Ha nominato Commissario Giudiziale:Dott. Antonio Zito Via Privata Delle Stel-line 1 Milano Tel. 024816893 - pec:[email protected]; hafissato la data del 26.1.15 alle ore 12 perl’adunanza dei creditori avanti il GiudiceDelegato (stanza 32), lato Via Manara delPalazzo di Giustizia. M0015465

AVVISO AL PUBBLICOSCHLUMBERGER ITALIANA S.P.A.

COMUNICAZIONE DI AVVIO DELLA PROCEDURA DIVALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

La Società Schlumberger Italiana S.p.A. con sede in Parma, Vicolo Zeffirino Campanini n. 1, comu-nica di aver inviato in data odierna al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazionedi Impatto Ambientale del progetto “intervento di indagine geofisica 3D regionale nell’area del-l’istanza di permesso di prospezione in mare denominata “d 3 F.P-.SC”, compreso tra quelli elencatinell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al punto 7) - “Prospezione, ricercae coltivazione di idrocarburi a mare””.Il progetto è localizzato nel settore centrale del Golfo di Taranto all’interno della zona marina “F”, ericopre una superficie di 4.030 Km2. L’area in istanza è ubicata ad oltre 12 miglia nautiche dallecoste, il lato più a nord dista 13,6 MN da Capo San Vito (Taranto), il vertice più ad ovest dista 13,2MN dalle coste lucane, il vertice sud-est dista 18,4 MN da Santa Maria di Leuca (LE), mentre ilvertice a sud-ovest dista circa 13,4 MN da Punta Alice (Cirò Marina, KR). Per quanto riguarda l’in-dagine geofisica 3D, il progetto prevede l’acquisizione di un totale di circa 4285 km di linee sismiche3D utilizzando la tecnologia air-gun. Obiettivo principale del progetto è comprendere l’estensione ela natura delle strutture geologiche presenti nel Golfo di Taranto. I principali impatti ambientali legatiall’attività proposta potrebbero riguardare la fauna marina e saranno minimizzati dall’attuazione diopportune misure di mitigazione. Si precisa che il permesso di prospezione consente di condurreesclusivamente ricerche geofisiche nell’area in istanza “d 3 F.P-.SC”. La Schlumberger Italiana S.p.A.opera a livello mondiale garantendo i più alti standard di mitigazione di impatto ambientale in pienaosservanza delle normative nazionali ed internazionali vigenti nel settore.Il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica, sono depositati per lapubblica consultazione presso:- Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le valutazioni

ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 - Roma;- Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il paesaggio, le

belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Via di San Michele 22 - 00153 - Roma;- Regione Basilicata - Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della sosteniblità - Ufficio Com-

patibilità Ambientale - Via Vincenzo Verrastro 5 - 85100 - Potenza;- Regione Calabria - Dipartimento Politiche dell’Ambiente - Viale Isonzo 414 - 88100 Catanzaro;- Regione Puglia - Assessorato alla qualità dell’ambiente - Servizio ecologia - Ufficio Programma-

zione, politiche energetiche VIA e VAS Via delle Magnolie, 6/8 - Zona Industriale (ex. Enaip) 70026Modugno (BA);

- Provincia di Crotone - Settore Ambiente - Via Mario Nicoletta n. 28, 88900 Crotone;Provincia diCosenza - Settore Ambiente Corso Telesio 87100 - Cosenza; Provincia di Matera - Settore Ambiente- Via Ridola 60 - 75100 - Matera; Provincia Taranto - Settore Ambiente - Via Anfiteatro 4 - 74100- Taranto; Provincia di Lecce - Settore Ambiente - Via Umberto I 13 - 73100 - Lecce;

- Comune di Crotone(KR); Comune di Strongoli(KR); Comune di Melissa (KR); Comune di Cirò Ma-rina (KR); Comune di Cirò (KR); Comune di Crucoli (KR); Comune di Cariati (CS); Comune di ScalaCoeli (CS); Comune di Mandatoriccio (CS); Comune di Pietrapaola (CS); Comune di Calopezzati(CS); Comune di Crosia (CS); Comune di Rossano (CS); Comune di Corigliano Calabro (CS); Co-mune di Cassano all’Ionio (CS); Comune di Villapiana (CS); Comune di Trebisacce (CS); Comunedi Albidona (CS); Comune di Amendolara (CS); Comune di Roseto Capo Spulico (CS); Comune diMontegiordano (CS); Comune di Rocca Imperiale (CS); Comune di Nova Siri (MT); Comune di Ro-tondella (MT); Comune di Policoro (MT); Comune di Scansano Jonico (MT); Comune di Pisticci(MT); Comune di Bernalda (MT); Comune di Ginosa (TA); Comune di Castellaneta (TA); Comunedi Palagiano (TA); Comune di Massafra (TA); Comune di Taranto (TA); Comune di Leporano (TA);Comune di Pulsano (TA); Comune di Lizzano (TA); Comune di Torricella (TA); Comune di Maruggio(TA); Comune di Manduria (TA); Comune di Porto Cesareo (LE); Comune di Nardò (LE); Comunedi Galatone (LE); Comune di Sannicola (LE); Comune di Gallipoli (LE); Comune di Taviano (LE);Comune di Racale (LE); Comune di Alliste (LE); Comune di Ugento (LE); Comune di Salve (LE);Comune di Morciano di Leuca (LE); Comune di Patù (LE); Comune di Castrignano del Capo (LE).

La documentazione depositata è consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it.Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giornidalla data di pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione delprogetto e del relativo studio ambientale, presentare in forma scritta proprie osservazioni, anchefornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambientee della Tutela del Territorio e del Mare; l’invio delle osservazioni può essere effettuato anche medianteposta elettronica certificata al seguente indirizzo:[email protected].

Schlumberger Italiana S.p.A.Il legale rappresentante

Attilio Carlo Pisoni

AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTOI.1) Cineca Consorzio Interuniversitario Via Ma-gnanelli 6/3 - 40033 Casalecchio di Reno (BO).II.1.1) GARA1411 - Acquisizione di un sistema disupercalcolo di classe Tier1 - CIG 57382780CF.II.1.2) Tipo di appalto: Forniture-Acquisto. II.1.5)CPV: 30211100. IV.1) Tipo di procedura: aperta.IV.2.1) Criteri di aggiudicazione: Offerta economi-camente più vantaggiosa. V.1) Data di aggiudica-zione: 29/07/2014. V.3) Operatore economicoaggiudicatario: IBM Italia SpA, CirconvallazioneIdroscalo - 20090 Segrate (MI). V.4) Valore finale,IVA esclusa: € 2.501.800,00. VI.4) Data di spedi-zione del presente avviso alla GUUE: 20/10/2014.

Il Presidente Prof. Ing. Emilio Ferrari

CITTA’ DI ALTAMURA (BA)ESTRATTO ESITO DI GARA D’APPALTO

Si rendo noto che questo Comune condeterminazione n. 1088 del 24/10/2014 ha ag-giudicato definitivamente l’appalto per le “For-niture speciali per la realizzazione del modelloiperrealistico e di ricostruzione scientifico-ar-tistica del corpo in grandezza naturale del-l’Uomo di Altamura” all’A.T.I. “Digitarca Snc,Università La Sapienza Roma e Università diFirenze”, unico concorrente, per l’importonetto a corpo di € 363.910,00, oltre i.v.a., allecondizioni previste negli atti di gara.

IL DIRIGENTE - Ing. Biagio Maiullari

REGIONE TOSCANA - Giunta RegionaleDirezione Generale Organizzazione e RisorseSettore Servizi Infrastrutturali,Tecnologie e FoniaVia di Novoli 26 - 50127 Firenze, Italia

ESTRATTO DI BANDO DI GARA

Procedura e criterio di aggiudicazione:Procedura aperta indetta ai sensi del D. Lgs.n. 163/2006 art. 55 con il criterio dell’offertaeconomicamente più vantaggiosa art. 83 D.Lgs. 163/2006. Oggetto: “Fornitura di sistemidi videocomunicazione e servizi di assistenzae manutenzione” CIG: 5880110446 CUPD19J14000430002. CPV: 30236000. Luogodi esecuzione della prestazione: Sedi dellaGiunta Regionale. Durata o termine d’esecu-zione: 48 mesi dalla data di avvio dell’esecu-zione. Importo stimato: € 2.657.000,00.- IVAesclusa (vedasi Bando di gara). Termine perla presentazione delle offerte: 25/11/2014ore 13.00.00. Data di spedizione del bandoalla G.U.C.E.: 15/10/2014. Il bando inedizione integrale è pubblicato sulla GUCEe sulla GURI. Il capitolato speciale d’appalto,insieme ai documenti di gara, sonodisponibili ai seguenti indirizzi Internet:http://www.regione.toscana.it/appalti/profi-locommittente http://www.regione.tosca-na.it/start.

Il Dirigente responsabile del contrattoIng. Angelo Marcotulli

A.O.U. SECONDA UNIVERSITA’ DI NAPOLIAVVISO PUBBLICO PER LA RICERCA DI SPONSOR

PER IL FINANZIAMENTO DI UN SERVIZIO DI INFORMAZIONE ALL’UTENZAL’Azienda Ospedaliera Universitaria S.U.N., orientata al continuo miglioramento delle attività sanitarie istituzionali,intende perseguire l’obiettivo della valorizzazione dei propri servizi finalizzato anche all’aumento della recettivitàassistenziale. Per il conseguimento di tale obiettivo è stata prevista la realizzazione di un servizio di informazioneall’utenza attraverso la diffusione su monitor HD di notizie riguardanti le attività ambulatoriali, chirurgiche, dia-gnsotiche e di assistenza specialistica a fronte di un preventivo di spesa pari ad € 24.000,00. L’avviso integralepuò essere prelevato dal sito internet www.policliniconapoli.it. La scadenza per la presentazione delle istanzeè fissata alle ore 14.00 del giorno 07.11.14.

IL DIRETTORE GENERALE - Dr. Pasquale Corcione

TRIBUNALE DI MILANOCONCORDATO PREVENTIVO N.153/14. Il Tribunale di Milano sezionefallimenti con decreto in data 9.10.14dep. 13.10.14 ha dichiarato aperta laprocedura di concordato preventivodell’impresa SETTIMOTOUR SRL INLIQ. con sede in Settimo Milanese ViaCiniselli 12. Il Tribunale ha delegatoalla procedura il G.D. Dott.ssa France-sca Savignano ed ha nominato Com-missario Giudiziale la Dott.ssa ClaudiaOddi; ha fissato la data del 9.2.15 alleore 12 per l’adunanza dei creditoripresso la stanza n. 32 (dr. Savignano),II piano, lato Via Manara del Palazzodi Giustizia di Milano. M0015671

FERROVIENORDI S.P.A.Piazzale Cadorna n. 14/16 - 20123 MILANO

Telefono 0285114250-4251 - Telefax 0285114621AVVISO DI GARA

Viene indetta la gara a procedura aperta ai sensi delD.lgs. 163/2006 per: servizio di riparazione me-diante apporto di metallo da eseguirsi all’arco elet-trico di cuori monoblocco in acciaio fuso almanganese o di rotaia con profilo 60 E1 e 50 E5.CIG 59566986B0. L’importo a base di gara è di€ 570.366,00 + IVA di cui € 366,00 oneri dellasicurezza non soggetti a ribasso d’asta. Durata del-l’appalto 36 mesi dalla data di aggiudicazione dell’ap-palto. L’appalto sarà aggiudicato al concorrente cheavrà presentato la migliore offerta con il criterio del-l’offerta economicamente più vantaggiosa, articolo83, decreto legislativo n. 163 del 2006. Le offerte, re-datte in lingua italiana, dovranno pervenire entro leore 12.00 del giorno 09/12/14 a: FERROVIENORDS.P.A. - P.LE CADORNA N. 14/16 - UFFICIO PROTO-COLLO - 20123 MILANO. Il bando integrale di gara èstato inviato per la pubblicazione sulla G.U.C.E. ilgiorno 15/10/14 e sulla G.U.R.I. in data 20/10/14. Ilbando integrale di gara è altresì disponibile presso laDirezione Generale - Servizio Appalti e acquisti di FNMSPA. - Tel. n. 02.85114250, nonché all’indirizzo inter-net www.fnmgroup.it (bandi).

L’AMMINISTRATORE DELEGATODOTT. MARCO BARRA CARACCIOLOwww.aedesbpmresgr.com

Il Consiglio di Amministrazione di AEDES BPM Real Estate SGR S.p.A. - indata 29 ottobre 2014 - ha approvato il Resoconto intermedio di gestione al30 settembre 2014 del Fondo Comune di Investimento Immobiliare INVE-STIETICO, quotato sul segmento Fondi Chiusi del Mercato Telematico degliInvestment Vehicles (MIV) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..Il Resoconto intermedio di gestione è a disposizione del pubblico pressola sede della società di gestione, AEDES BPM Real Estate SGR S.p.A. epresso la Banca Depositaria, nonché sul sito Internet www.aede-sbpmresgr.com.

AEDES BPM REAL ESTATE SGR APPROVA IL RESOCONTOINTERMEDIO DI GESTIONE AL 30 SETTEMBRE 2014

DEL FONDO IMMOBILIARE INVESTIETICO

AEDES BPM REAL ESTATE SGR SPABastioni di Porta Nuova n. 21, 20121 - Milano

Iscritta al n. 94 dell’Albo delle SGRCap. Soc. Euro 5.500.000,00 i.v. - Registro Imprese di Milano n. 239479/1999

Cod. fisc. e part. IVA 12926160156Società soggetta alla attività di direzione e coordinamento di Aedes S.p.A.

RCS MediaGroup S.p.A.Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano

Per la pubblicitàlegale e finanziariarivolgersi a:

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Via Campania, 59 - 00187 RomaTel. 06 6882 8650Fax 06 6882 8682

Vico II San Nicola alla Dogana, 980133 NapoliTel. 081 49 777 11Fax 081 49 777 12

C.so Vittorio Emanuele II, 6070122 BariTel. 080 5760 111Fax 080 5760 126

Page 37: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 37

Economia

Fisco, stop al segreto bancarioPatto di Berlino contro l’evasioneScatta dal 2017 l’impegno per lo scambio di informazioni. Firmano 51 Paesi

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

BERLINO Segreto bancario? No,grazie. L’epoca dei conti riser-vati all’estero sembra avviarsi altramonto grazie all’accordo perlo scambio automatico di in-formazioni fiscali, firmato ieria Berlino da cinquantuno Pae-si, che renderà la vita difficile,dal 2017, a chi nasconde il pro-prio denaro in qualche «para-diso» vicino o lontano. «Abbia-mo lanciato un segnale di tra-sparenza ed equità nel mondoglobalizzato. L’evasione delletasse non pagherà più», ha det-to il ministro delle Finanze te-desco Wolfgang Schäuble aconclusione della conferenzache ha riunito un centinaio di delegazioni provenienti da tut-to il mondo. «Si tratta di unesempio di riforma strutturaleinternazionale cioè di un cam-biamento di regole che produ-ce benefici per tutti», è stato ilcommento del ministro del-l’Economia italiano, Pier CarloPadoan. «Evadere le tasse nonsolo è illegale ma è immorale»,ha ricordato il cancelliere delloScacchiere britannico JohnOsborne.

Agli early adopters che han-no sottoscritto lo standard rag-giunto dall’Ocse, l’Organizza-zione per la cooperazione e losviluppo economico, se ne ag-giungeranno infatti ben prestoaltri (attualmente si parla ditrentaquattro) come ad esem-pio anche la Svizzera. Fannogià parte dell’elenco dei firma-tari, comunque, Paesi come ilLiechtenstein, le isole Vergini ele isole Cayman che attiranocapitali in cambio di tassazioniridotte. Rimane il problemadegli Stati Uniti, che hanno av-viato il processo con la norma-tiva Facta ma sono rimasti fuoria causa dei problemi legati alla

piena reciprocità dello scam-bio di dati. Nella conferenzastampa finale Schäuble, Pado-an e Osborne sono stati affian-cati dal francese Michel Sapin edallo spagnolo Luis de Guin-dos, perché sono state proprioqueste cinque nazioni a porta-re avanti l’iniziativa maturata aDublino del 2011. «Tre anni fanessuno avrebbe immaginatoche saremmo arrivati così rapi-damente ad una conclusionepositiva», ha detto il ministrotedesco.

A Roma si valuta con grandeinteresse quello che Padoan hadefinito «un evento estrema-mente importante», ricordan-

do tra l’altro il lavoro che la no-stra presidenza dell’Ue ha com-piuto per incorporare lo stan-d a r d d e l l ’ O s c e n e l l alegislazione europea. Il gover-no ritiene che l’accordo sarà«una fonte di reddito per il Pa-ese» e prevede un forte influs-so sul rientro di capitali. «Stia-mo completando il lavoro par-lamentare per la voluntary di-sclosure e questo impegno - haaggiunto - è rafforzato dall’im-patto delle decisioni prese aBerlino». Tutto questo si in-quadra in uno scenario in cuil’Italia non è certo un cattivoesempio nella lotta all’evasionefiscale ma, anzi, «sta diventan-do nota per il suo sforzo in que-sto campo».

La «Tax Conference» berli-nese è stata anche l’occasioneper proseguire la discussionesul piano d’azione Beps (Baseerosion and profit shifting), cuiil G20 ha dato un primo via li-bera, riguardante le multina-zionali (come Apple, Amazon eGoogle) che spostano artificio-samente gli utili dove il prelie-vo fiscale è minore. «Quello dioggi è il primo pilastro, mentreora è necessario ridurre l’otti-mizzazione delle tasse da partedelle compagnie», ha detto Sa-pin. «Bisogna fare in modo –ha osservato Schäuble - che legrandi industrie paghino dipiù del panettiere che ha il ne-gozio dietro l’angolo». Saràquesta, forse, una battaglia an-cora più difficile.

Paolo Lepri© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le stime dell’evasioneI primi dieci Paesi europei per gettito fiscale perduto

d’Arco

ITALIA Germania Polonia Svezia AustriaFrancia RegnoUnito

BelgioSpagna Olanda

158,7

30,6 11,796,2

27,577,3

399,8

120,6

289,9

72,7

239,1

7429,8 33,6

98

212,1

30,565,2

Fonte: Tax Research Uk

Dati in miliardi di euro

0

100

200

300

400 418,2

180,2

Valore del sommersoTasse perse

Il ministro

italiano

dell’Economia

e delle Finanze

Pier Carlo

Padoan

Il ministro delle

Finanze della

Repubblica

tedesca

Wolfgang

Schäuble

Voluntary disclosure al traguardo, sanatoria senza veli Cade l’anonimato. Gli effetti delle intese internazionali e l’esame delle regole al Senato

MILANO Da Berlino a Roma ilpasso (fiscale) è breve. L’accor-do firmato in Germania, per loscambio automatico dei dati,«avrà impatti sui movimenti dicapitale che rientrano in Ita-lia», ha spiegato il ministrodell’Economia Pier Carlo Pado-an. «Stiamo completando lavoluntary disclosure — ha con-cluso — e questo rafforza l’im-patto ed è rafforzato dall’im-patto dell’accordo» di Berlino.In altre parole: più trasparenzaall’estero significa più incentivi

a tornare in Italia. Il provvedi-mento per il rientro dei capita-li, dopo l’ok della Camera, è oraal Senato. Con la possibilitàche, per velocizzare l’iter, il go-verno imbarchi il tutto sul tre-no della legge di Stabilità.

Ma quali sono le principaliregole della sanatoria, in baseal testo attuale? Possono fare ri-chiesta persone fisiche e azien-de che non abbiano in corsoispezioni o accertamenti del Fi-sco. È prevista la regolarizza-zione — senza anonimato — di

tutte le violazioni e di tutti iredditi non dichiarati, indipen-dentemente da dove si trovanoi capitali. Sotto la lente ci sonogli anni (da 5 a 10) in cui nonsono ancora scaduti i terminidi accertamento. Tutte le im-poste evase dovranno esserepagate, in un’unica tranche o intre rate. Per i capitali sotto i 2milioni è previsto un regimeopzionale di calcolo delle im-poste a forfait. Con la sanatoriac’è la copertura penale per i re-ati di dichiarazione fraudolen-

mantenuti in Italia o Paesi«white list»; e il 3% se il patri-monio resta in Paesi «blacklist» (che in generale non pre-vedono lo scambio d’informa-zioni), ma si autorizza l’inter-mediario estero a trasmetteretutti i dati delle attività al Fiscoitaliano; vale il 3% anche quan-do il Paese in «black list» entro60 giorni stipula con l’Italia unaccordo sullo scambio automa-tico d’informazioni.

Giovanni Stringa© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’acquisizioneIndesit, via libera all’Opa dell’americana WhirlpoolVia libera della Consob al documento di offerta per l’Opa obbligatoria su Indesit lanciata da Whirlpool Italia. L’operazione partirà il 3 novembre per concludersi il 21 e il gruppo americano, che ha rilevato la maggioranza dell’azienda del bianco dalla famiglia Merloni, pagherà 11 euro ad azione per il 29,9% del capitale che

ancora non possiede. Il prezzo dell’Opa è stato ritenuto «congruo da un punto di vista finanziario» dal consiglio d’amministrazione della Indesit che si è riunito ieri per approvare i conti dei primi nove mesi chiusi con 3,1 milioni di utile netto su 58 milioni di fatturato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Lente

di Massimo Sideri

Ibm e Twitter,la strana coppiaper «migliorare» i manager

C hi avrebbe mai dettoche due aziende appartenenti a due

secoli diversi potessero lavorare insieme? Ibm e Twitter ieri hanno siglato un accordo. Obiettivo: utilizzare le informazioni ma anche i sentiment dei tweet per aiutare i top manager a prendere le decisioni sul business. Twitter ci mette i cinguettii, Ibm l’analisi dei big data. Per certi versi è una ritorsione democratica della tecnologia: dopo avere disintermediato le professioni tradizionali, ora potrebbe disintermediare loro, i manager in gessato, dimostrando che una nuvola che digerisce il nostro mezzo miliardo di tweet al giorno può, forse, prendere il loro posto.

@massimosideri© RIPRODUZIONE RISERVATA

ta, dichiarazione infedele,omessa dichiarazione, omessoversamento Iva e ritenute, rici-claggio di denaro di provenien-za illecita e auto-riciclaggio.

E le sanzioni? Quelle dovutea violazioni su imposte sui red-diti, addizionali, Irap e Iva sonoridotte a un quarto del minimo.Mentre quelle per violazionedegli obblighi di monitoraggiofiscale variano a seconda dei casi. Qualche esempio di scon-to? La «multa» vale l’1,5% se icapitali vengono trasferiti o

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38 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 ECONOMIA 39

Governance Vegas (Consob): in arrivo le regole sul voto plurimo

«Stiamo per mettere in consultazione il

regolamento sul voto plurimo». Lo ha

annunciato ieri il presidente di Consob,

Giuseppe Vegas (foto) intervenendo in

apertura del convegno sui 40 anni della legge

istitutiva dell’authority. L’obiettivo della

normativa, ha aggiunto, è «superare la

tradizionale difficoltà del mercato italiano,

dove il “padrone” è restio a mettere sul

mercato la sua azienda per timore di perderne

il controllo». I lavori del dibattito, organizzato

dai giuristi Piergaetano Marchetti e Luigi

Bianchi, proseguono oggi e si concentrano

sull’evoluzione del ruolo della Consob. In

particolare focus della discussione è l’equilibrio

fra l’evoluzione delle normativa (in particolare

con il Tuf, testo unico della finanza, e la legge

sul risparmio) su temi come governance,

operazioni con parti correlate, indipendenza

degli amministratori, e l’ampliamento dei

poteri di intervento della commissione su

aspetti-chiave del governo societario come,

per esempio, la composizione degli organi

sociali, la congruità nei prezzi di operazioni

straordinarie, i controlli interni, il collegio

sindacale. L’evoluzione delle funzioni

dell’authority viene inoltre esaminata in

relazione alla convergenza europea.

S. Bo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Profumo: addio all’indipendenza di MpsL’ipotesi della conversione in azioni dei Monti bond. A Piazza Affari i titoli vanno ancora giù: -8%.

«L’indipendenza della ban-ca? Va riconsiderata. Mio mal-grado». Alessandro Profumoha pochi giorni di tempo permettere in sicurezza il Montedei Paschi e presentarsi con un«capital plan» credibile ai na-stri della Vigilanza unica euro-pea in seno alla Bce, martedì 4novembre . Pochi giorni e nes-suna certezza. La strada è in sa-lita per il banchiere che ha fattodell’indipendenza il filo con-duttore della sua storia profes-sionale, ed è più tortuosa perMps, bocciata agli stress testcon uno «shortfall», deficit dicapitale, di 2,11 miliardi.

«Abbiamo solo una settima-na» ha riconosciuto Profumoall’agenzia Radiocor replican-do con un secco «no com-ment» alla domanda se i Montibond, il prestito contratto conil Tesoro che vede ora un resi-duo di un miliardo dai quattrooriginari, sarà convertito inazioni. Nazionalizzazione è laparola tabù. Per ora, si pensaallo slittamento del rimborso esu questo un parere positivosarebbe già arrivato da via XXsettembre. I titoli non hannoscadenza e l’impegno a resti-tuirli entro il 2017 era stato pre-

so con Bruxelles nel piano di ri-strutturazione peraltro ignora-to dalla Bce. Il regolamento deiMonti bond prevede la conver-sione in azioni su richiesta diSiena. Se esercitata ai prezzi diBorsa attuali (ieri il titolo ha

chiuso in calo dell’8,23% a 0,73euro dopo una sospensione al ribasso sull’onda di stop subitianche da altri titoli, come Uni-credit e Ubi), l’azionista pubbli-co entrerebbe al 30% circa. Re-sterebbe poi un ulteriore defi-cit da 1,350 miliardi da colma-re. Sull’ipotesi aggregazione«nulla è precluso» ha dettoProfumo senza entrare nel me-rito delle voci che accreditanocome candidati sia i francesidel Crédit Agricole sia gli spa-gnoli del Santander. Per questiultimi si tratterebbe di un cla-

moroso ritorno in scena: fuproprio il gruppo che fa capoalla famiglia Botin a vendereAntonveneta a caro prezzo per9 miliardi cash alla Mps di Giu-seppe Mussari. Era il maggiodel 2008, l’inizio del declino.

Di Siena come «esempio delfallimento del Pd» ha parlatoieri il segretario della LegaMatteo Salvini: «Quello chenon è riuscito a fare la peste, lacarestia, due guerre , è riuscitoal Pd, che ha distrutto una ban-ca con 500 anni di storia».Due consiglieri della deputa-zione della Fondazione Mps ie-ri hanno contestato la fiducia aProfumo e all’amministratoredelegato Fabrizio Viola espres-sa domenica dallo stesso ente.«Quando la barca è in difficoltàla regola vuole che si stia vicinial timoniere», ha replicato ilMarcello Clarich, il presidentedella Fondazione un tempoazionista largamente maggio-ritario e invadente oggi ridi-mensionato al 2,5% e legato daun patto ai soci stranieri. «Macerto con il passaggio dei pote-ri alla Bce cambierà tutto», hapoi ammesso Clarich.

Paola Pica© RIPRODUZIONE RISERVATA

La vicenda

� Nuovo crollo

in Borsa per

Mps: il titolo ha

chiuso in calo

dell’8,23% a

0,73 euro

segnando un

nuovo minimo

a 0,72 euro

� Gli esami

della Bce

hanno

evidenziato un

deficit di

capitale di 2,11

miliardi. Il

mercato

attende di

conoscere il

piano di

copertura dello

«shortfall»

Il Monte dei Paschi in Borsa

d’ArcoFonte: Borsa Italiana

0,867

0,82

0,772

0,74

0,722

0,915

0,962

1,009

Ieri Mps0,7305 euro (-8,23)

30 set 6 ott 12 ott 16 ott 22 ott 28 ott

Manager

Alessandro

Profumo e,

sotto, Fabrizio

Viola

FondazioneDue consiglieri contro Profumo. Ma il presidente Clarich: «Vicino ai timonieri»

Il gruppo di Del Vecchio

Luxottica, utili recordL’uscita di Cavatorta costa cinque milioni

È stata una riunione di consiglio veloce, soloun’ora e mezza, quella avvenuta ieri a Milano.Come da programma, sono stati cooptati nel bo-ard di Luxottica, su proposta del presidente Leo-nardo Del Vecchio, Adil Mehboob-Khan e Massi-mo Vian come consiglieri, affidando a quest’ul-timo tutte le deleghe esecutive fino all’ingressoeffettivo da gennaio del manager reclutato nel vivaio di Procter & Gamble che in Luxottica gui-derà l’area mercati. «Al timone dell’azienda avre-mo due giovani manager, con esperienze e capa-cità complementari», ha affermato Del Vecchioall’uscita del board che ha sancito il nuovo asset-to di guida duale.

Il board ha anche approvato i conti del terzotrimestre chiusi in modo brillante con ricavi increscita del 6,8% a 1,9 miliardi, trainati dalle ven-dite indirette negli Usa (+11%), una generazionedi cassa record di 316 milioni e debiti netti in ca-lo da 1,4 a 1,1 miliardi. Del Vecchio non ha parte-cipato alla conference call con gli analisti ma non ha potuto fare a meno di sottolineare come«i tassi di sviluppo dei margini non siano stati mai così alti da inizio anno». L’utile netto del tri-mestre è di 173 milioni (+17%). Per presentare idati il patron del leader mondiale degli occhialiha mandato avanti la squadra di manager capita-nati da Vian. Incluso il nuovo direttore finanza,Stefano Grassi, che occuperà il posto che è statodi Enrico Cavatorta. Si è appreso che l’incentivodi Andrea Guerra, il ceo che ha lasciato a settem-bre, ha pesato per 10,9 milioni sull’utile netto delperiodo mentre Cavatorta, che ha firmato la tri-mestrale, incasserà a diverso titolo quasi 5 milio-ni. Gli analisti hanno poi chiesto chiarimentisull’uscita del manager, ad appena un mese dal-la nomina a co-capoazienda, e sul ruolo del con-sulente Francesco Milleri. La «spiegazione» èstata affidata a Vian: «Il manager è stato uno de-gli architetti del modello dei due co-ammini-stratori delegati, ma c’è stato disaccordo nell’im-plementazione della struttura». A chi risponde-rà il capo della finanza? «A tutti e due — ha dettoVian — sarà una solida linea duale».

Daniela Polizzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

La vicenda

� Il primo

settembre

lascia il ceo

Andrea Guerra

� Leonardo

Del Vecchio

(foto) affida la

guida a due

capoazienda,

uno dei quali è

Enrico

Cavatorta.

� Dopo 30

giorni

Cavatorta

lascia l’incarico

� Del Vecchio

nomina due

top manager:

Massimo Vian

e ingaggia Adil

Kahn da P&G

Il trust

Mediolanum, Fininvest avvia la cessione e chiude il patto

(pa.pic.) Si allentano legami storici tra Ennio Doris e Silvio Berlusconi in Mediolaum, la società, forse l’unica, dove l’ex premier ha giocato a lungo da socio paritetico e poi di minoranza (30%) . Fininvest ha avviato lo scioglimento del patto e le valutazioni per conferire in un trust la quota eccedente il 9,9%. La decisione segue le richieste della Banca d’Italia dopo il venir meno dei requisiti di onorabilità di Berlusconi condannato nel processo Mediaset.Contatti per la creazione del trust sarebbero in corso tra la holding presieduta da Marina Berlusconi, Intesa Sanpaolo e Mediobanca. Mentre l’amministratore delegato Pasquale Cannatelli sta discutendo con la stessa Banca d’Italia il percorso per la sistemazione del 20% valutato circa 780 milioni. Ci sono tre mesi di tempo per costituire il trust e poi tre anni per trovare i compratori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Page 40: Il Corriere Della Sera

40 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.

AcomeA SGR - numero di tel. [email protected]

AcomeA America (A1) 28/10 EUR 17,221 17,057AcomeA America (A2) 28/10 EUR 17,855 17,685AcomeA Asia Pacifico (A1) 28/10 EUR 4,373 4,371AcomeA Asia Pacifico (A2) 28/10 EUR 4,518 4,515AcomeA Breve Termine (A1) 28/10 EUR 14,670 14,665AcomeA Breve Termine (A2) 28/10 EUR 14,848 14,844AcomeA ETF Attivo (A1) 28/10 EUR 4,425 4,348AcomeA ETF Attivo (A2) 28/10 EUR 4,551 4,472AcomeA Eurobbligazionario (A1) 28/10 EUR 17,251 17,242AcomeA Eurobbligazionario (A2) 28/10 EUR 17,479 17,470AcomeA Europa (A1) 28/10 EUR 12,673 12,457AcomeA Europa (A2) 28/10 EUR 13,061 12,838AcomeA Globale (A1) 28/10 EUR 11,358 11,276AcomeA Globale (A2) 28/10 EUR 11,838 11,752AcomeA Italia (A1) 28/10 EUR 18,899 18,537AcomeA Italia (A2) 28/10 EUR 19,498 19,124AcomeA Liquidità (A1) 28/10 EUR 8,930 8,931AcomeA Liquidità (A2) 28/10 EUR 8,931 8,931AcomeA Paesi Emergenti (A1) 28/10 EUR 6,500 6,419AcomeA Paesi Emergenti (A2) 28/10 EUR 6,715 6,631AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 28/10 EUR 3,943 3,925AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 28/10 EUR 4,082 4,063AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 28/10 EUR 5,306 5,281AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 28/10 EUR 5,433 5,408AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 28/10 EUR 6,351 6,321AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 28/10 EUR 6,510 6,479AcomeA Performance (A1) 28/10 EUR 22,293 22,182AcomeA Performance (A2) 28/10 EUR 22,678 22,565

Invictus Global Bond Fd 28/10 EUR 108,512 108,203Invictus Macro Fd 22/10 EUR 81,777 79,651Sol Invictus Absolute Return 23/10 EUR 103,428 103,093

www.azimut.it - [email protected]

AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT SGR - tel.02.88981Azimut Dinamico 27/10 EUR 26,021 26,147Azimut Formula 1 Absolute 27/10 EUR 6,694 6,762Azimut Formula 1 Conserv 27/10 EUR 6,855 6,875Azimut Formula Target 2013 27/10 EUR 7,010 7,017Azimut Formula Target 2014 27/10 EUR 6,743 6,749Azimut Garanzia 27/10 EUR 12,845 12,845Azimut Prev. Com. Crescita 30/09 EUR 11,347 11,250Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C 30/09 EUR 11,373 11,273Azimut Prev. Com. Equilibrato 30/09 EUR 12,444 12,356Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C 30/09 EUR 12,464 12,374Azimut Prev. Com. Garantito 30/09 EUR 11,312 11,280Azimut Prev. Com. Protetto 30/09 EUR 12,065 12,059Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C 30/09 EUR 12,081 12,074Azimut Prev. Com. Obbli. 30/09 EUR 10,506 10,441Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C 30/09 EUR 10,506 10,441Azimut Reddito Euro 27/10 EUR 17,497 17,513Azimut Reddito Usa 27/10 EUR 6,437 6,457Azimut Scudo 27/10 EUR 8,854 8,863Azimut Solidity 27/10 EUR 9,041 9,051Azimut Strategic Trend 27/10 EUR 6,411 6,415Azimut Trend America 27/10 EUR 13,564 13,597Azimut Trend Europa 27/10 EUR 12,843 12,940Azimut Trend Italia 27/10 EUR 16,683 17,100Azimut Trend Pacifico 27/10 EUR 7,278 7,234Azimut Trend Tassi 27/10 EUR 10,121 10,166Azimut Trend 27/10 EUR 29,354 29,409AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811AZ F. Active Selection ACC 27/10 EUR 5,256 5,295AZ F. Active Selection DIS 27/10 EUR 5,254 5,293AZ F. Active Strategy 27/10 EUR 5,028 5,025AZ F. Alpha Man. Credit 27/10 EUR 5,457 5,455AZ F. Alpha Man. Equity 27/10 EUR 4,980 4,989AZ F. Alpha Man. Them. 27/10 EUR 3,634 3,650AZ F. American Trend 27/10 EUR 3,467 3,476AZ F. Asia Absolute 27/10 EUR 4,689 4,704AZ F. Asset Plus 27/10 EUR 5,549 5,550AZ F. Asset Power 27/10 EUR 5,454 5,457AZ F. Asset Timing 27/10 EUR 4,995 4,995AZ F. Best Bond 27/10 EUR 5,403 5,405AZ F. Best Cedola ACC 27/10 EUR 5,687 5,683AZ F. Best Cedola DIS 27/10 EUR 5,067 5,064AZ F. Best Equity 27/10 EUR 5,104 5,116AZ F. Bond Target 2015 ACC 27/10 EUR 6,027 6,027AZ F. Bond Target 2015 DIS 27/10 EUR 5,429 5,429AZ F. Bond Target 2016 ACC 27/10 EUR 5,473 5,477AZ F. Bond Target 2016 DIS 27/10 EUR 5,140 5,144AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC 27/10 EUR 5,189 5,192AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS 27/10 EUR 5,079 5,082AZ F. Bond Target 2018 Eq Op ACC 27/10 EUR 4,794 4,798AZ F. Bond Target 2018 Eq Op CLD DIS 27/10 EUR 5,000 5,000AZ F. Bond Target 2018 Eq Op DIS 27/10 EUR 4,792 4,796AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC 27/10 EUR 5,685 5,683AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS 27/10 EUR 5,160 5,158AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC 27/10 EUR 5,915 5,910AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS 27/10 EUR 5,472 5,466AZ F. Cash 12 Mesi 27/10 EUR 5,381 5,380AZ F. Cash Overnight 27/10 EUR 5,278 5,278AZ F. Carry Strategy ACC 27/10 EUR 4,998 4,995AZ F. Carry Strategy DIS 27/10 EUR 4,998 4,995AZ F. Cat Bond ACC 14/10 EUR 5,324 5,320AZ F. Cat Bond DIS 14/10 EUR 5,287 5,283

Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.AZ F. CGM Opport Corp Bd 27/10 EUR 6,140 6,139AZ F. CGM Opport European 27/10 EUR 6,376 6,404AZ F. CGM Opport Global 27/10 EUR 6,276 6,298AZ F. CGM Opport Gov Bd 27/10 EUR 5,652 5,652AZ F. Commodity Trading 27/10 EUR 3,821 3,814AZ F. Conservative 27/10 EUR 6,496 6,513AZ F. Core Brands ACC 27/10 EUR 5,596 5,589AZ F. Core Brands DIS 27/10 EUR 5,593 5,585AZ F. Corporate Premium ACC 27/10 EUR 5,729 5,728AZ F. Corporate Premium DIS 27/10 EUR 5,335 5,334AZ F. Dividend Premium ACC 27/10 EUR 5,713 5,722AZ F. Dividend Premium DIS 27/10 EUR 4,953 4,961AZ F. Emer. Mkt Asia 27/10 EUR 6,303 6,340AZ F. Emer. Mkt Europe 27/10 EUR 3,028 3,036AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. 27/10 EUR 4,774 4,939AZ F. European Dynamic ACC 27/10 EUR 5,111 5,134AZ F. European Dynamic DIS 27/10 EUR 5,110 5,132AZ F. European Trend 27/10 EUR 3,185 3,209AZ F. Formula 1 Absolute ACC 27/10 EUR 5,030 5,075AZ F. Formula 1 Absolute DIS 27/10 EUR 5,016 5,062AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC 30/09 EUR 5,600 5,598AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS 30/09 EUR 5,526 5,524AZ F. Formula Target 2015 ACC 27/10 EUR 6,136 6,151AZ F. Formula Target 2015 DIS 27/10 EUR 5,533 5,546AZ F. Formula 1 Conserv. 27/10 EUR 4,959 4,972AZ F. Global Curr&Rates ACC 27/10 EUR 4,484 4,508AZ F. Global Curr&Rates DIS 27/10 EUR 4,152 4,174AZ F. Global Sukuk ACC 27/10 EUR 5,381 5,395AZ F. Global Sukuk DIS 27/10 EUR 5,187 5,201AZ F. Hybrid Bonds ACC 27/10 EUR 5,382 5,378AZ F. Hybrid Bonds DIS 27/10 EUR 5,169 5,164AZ F. Income ACC 27/10 EUR 6,311 6,318AZ F. Income DIS 27/10 EUR 5,746 5,752AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC 27/10 EUR 4,724 4,749AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS 27/10 EUR 4,351 4,374AZ F. Institutional Target ACC 27/10 EUR 5,611 5,620AZ F. Institutional Target DIS 27/10 EUR 5,529 5,538AZ F. Italian Trend ACC 27/10 EUR 3,199 3,288AZ F. Italian Trend DIS 27/10 EUR 3,197 3,286AZ F. Lira Plus ACC 27/10 EUR 5,010 5,012AZ F. Lira Plus DIS 27/10 EUR 4,724 4,725AZ F. Macro Dynamic 27/10 EUR 6,141 6,158AZ F. Opportunities 27/10 EUR 4,822 4,845AZ F. Pacific Trend 27/10 EUR 4,303 4,274AZ F. Patriot ACC 27/10 EUR 6,916 6,935AZ F. Patriot DIS 27/10 EUR 6,261 6,279AZ F. Qbond 27/10 EUR 5,317 5,317AZ F. Qinternational 27/10 EUR 5,168 5,168AZ F. QProtection 27/10 EUR 5,259 5,265AZ F. Qtrend 27/10 EUR 4,821 4,849AZ F. Renminbi Opport 27/10 EUR 5,362 5,358AZ F. Reserve Short Term 27/10 EUR 6,300 6,300AZ F. Short Term Gl High Yield ACC 27/10 EUR 5,085 5,080AZ F. Short Term Gl High Yield DIS 27/10 EUR 4,920 4,915AZ F. Solidity ACC 27/10 EUR 6,153 6,162AZ F. Solidity DIS 27/10 EUR 5,647 5,654AZ F. Strategic Trend 27/10 EUR 5,980 5,982AZ F. Top Rating ACC 27/10 EUR 5,100 5,111AZ F. Top Rating DIS 27/10 EUR 5,100 5,111AZ F. Trend 27/10 EUR 6,438 6,452AZ F. US Income 27/10 EUR 5,791 5,809

Num tel: 178 311 01 00www.compamfund.com - [email protected]

Active Dollar Bond A 28/10 USD 1521,903 1519,973Active Emerging Credit A 28/10 EUR 1665,958 1662,364Active Emerging Credit B 28/10 EUR 1600,727 1597,291Active European Credit A 28/10 EUR 1452,789 1452,274Active European Credit B 28/10 EUR 1388,755 1388,280Active European Equity A 28/10 EUR 1358,673 1356,485Active European Equity B 28/10 EUR 1283,431 1281,385Active Liquid Bond A 28/10 EUR 1238,826 1238,816Active Liquid Bond B 28/10 EUR 1195,637 1195,638Multiman. Bal. A 27/10 EUR 118,357 118,350Multiman. Bal. M 27/10 EUR 118,251 118,237Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A 22/10 EUR 75,695 75,095Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M 22/10 EUR 78,923 78,318Multiman.Target Alpha A 22/10 EUR 104,224 102,890SB Bond B 27/10 EUR 1070,226 1072,860SB Equity B 27/10 EUR 1139,956 1149,309SB Flexible B 27/10 EUR 1017,399 1020,414

DB PlatinumAgriculture Euro R1C A 27/10 EUR 54,640 54,490Comm Euro R1C A 28/10 EUR 96,670 96,090Currency Returns Plus R1C 28/10 EUR 934,330 930,400DB Platinum IVCroci Euro R1C B 28/10 EUR 115,050 113,630Croci Japan R1C B 28/10 JPY 8672,580 8696,540Croci US R1C B 28/10 USD 170,060 167,850Paulson Global R1C E 22/10 EUR 4625,780 4518,990Sovereign Plus R1C A 28/10 EUR 106,980 106,900Systematic Alpha R1C A 22/10 EUR 10753,850 10777,280

Fondi Unit LinkedFlex Equity 100 22/10 10,352 EURGlobal 100 22/10 5,000 EURGlobal Equity 22/10 5,606 EURMaximum 22/10 5,177 EURProgress 22/10 6,483 EURQuality 22/10 7,198 EUR

Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.

ABSOLUTE RETURN EUROPA 24/10 EUR 4647,064 4603,891BOND-A 29/08 EUR 775797,091 770258,141BOND-B 30/09 EUR 799809,103 775797,091EQUITY- I 30/09 EUR 609757,601 598452,457PRINCIPAL FINANCE 1 30/06 EUR 62759,815 60323,743

Tel: 848 58 58 20Sito web: www.ingdirect.it

Dividendo Arancio 28/10 EUR 51,500 51,100Convertibile Arancio 28/10 EUR 62,060 61,860Cedola Arancio 28/10 EUR 59,750 59,730Borsa Protetta Agosto 22/10 EUR 61,850 61,200Borsa Protetta Febbraio 22/10 EUR 61,050 60,540Borsa Protetta Maggio 22/10 EUR 62,750 61,970Borsa Protetta Novembre 22/10 EUR 61,820 61,600Inflazione Più Arancio 28/10 EUR 57,300 57,240Mattone Arancio 28/10 EUR 45,490 44,930Profilo Dinamico Arancio 28/10 EUR 65,160 65,360Profilo Equilibrato Arancio 28/10 EUR 63,280 63,440Profilo Moderato Arancio 28/10 EUR 59,680 59,760Top Italia Arancio 28/10 EUR 45,880 44,840

La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italiaè disponibile sul sito www.invesco.it

Invesco FundsAsia Balanced A 28/10 USD 24,810 24,730Asia Balanced A-Dis 28/10 USD 15,940 15,890Asia Consumer Demand A 28/10 USD 14,100 14,010Asia Consumer Demand A-Dis 28/10 USD 13,720 13,640Asia Infrastructure A 28/10 USD 14,250 14,170Asian Bond A-Dis M 28/10 USD 10,376 10,374Balanced-Risk Allocation A 28/10 EUR 15,010 14,960Balanced-Risk Select A 28/10 EUR 9,780 9,760Em. Loc. Cur. Debt A 28/10 USD 14,575 14,532Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M 28/10 USD 9,087 9,060Em. Mkt Corp Bd A 28/10 USD 12,647 12,631Euro Corp. Bond A 28/10 EUR 17,074 17,083Euro Corp. Bond A-Dis M 28/10 EUR 12,867 12,874Euro Short Term Bond A 28/10 EUR 11,008 11,011European Bond A-Dis 28/10 EUR 5,827 5,837Glob. Bond A-Dis 28/10 USD 5,712 5,710Glob. Equity Income A 28/10 USD 58,060 57,790Glob. Equity Income A-Dis 28/10 USD 14,450 14,390Glob. Inv. Grade.Corp. Bd A-Dis M 28/10 USD 11,565 11,571Glob. Structured Equity A-Dis 28/10 USD 42,090 42,030Glob. Targeted Ret. A 28/10 EUR 10,521 10,530Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A 28/10 EUR 13,137 13,140Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis 28/10 EUR 11,919 11,922Greater China Eq. A 28/10 USD 46,170 45,530India Bond A 28/10 USD 10,179 10,164India Equity E 28/10 EUR 35,270 35,180Japanese Eq. Advantage A 28/10 JPY 3088,000 3094,000Pan European Eq. A 28/10 EUR 17,020 16,880Pan European Eq. A-Dis 28/10 EUR 15,360 15,240Pan European Eq. Inc. A-Dis 28/10 EUR 11,480 11,390Pan European High Inc A 28/10 EUR 18,980 18,940Pan European High Inc A-Dis 28/10 EUR 13,660 13,630Pan European Struct. Eq. A 28/10 EUR 14,390 14,290Pan European Struct. Eq. A-Dis 28/10 EUR 13,680 13,590Renminbi Fix. Inc. A 28/10 USD 10,878 10,868Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis 28/10 EUR 10,392 10,403US Equity A EH 28/10 EUR 14,120 14,090US High Yield Bond A 28/10 USD 11,739 11,744US High Yield Bond A-Dis M 28/10 USD 10,415 10,419US Value Equity A 28/10 USD 31,750 31,890US Value Equity A-Dis 28/10 USD 30,360 30,490

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Kairos Multi-Str. A 31/08 EUR 874712,613 873974,630Kairos Multi-Str. B 31/08 EUR 570753,978 570591,037Kairos Multi-Str. I 31/08 EUR 590447,998 589705,032Kairos Multi-Str. P 31/08 EUR 536380,732 536171,250Kairos Income 28/10 EUR 6,808 6,808Kairos Selection 28/10 EUR 10,323 10,284KAIROS INTERNATIONAL SICAVKIS - America A-USD 27/10 USD 276,880 276,730KIS - America P 27/10 EUR 194,690 194,600KIS - America X 27/10 EUR 196,280 196,170KIS - Bond A-USD 27/10 USD 174,020 173,960KIS - Bond D 27/10 EUR 124,250 124,250KIS - Bond P 27/10 EUR 128,780 128,780KIS - Bond Plus A Dist 27/10 EUR 124,190 127,340KIS - Bond Plus D 27/10 EUR 132,090 132,060KIS - Bond Plus P 27/10 EUR 134,570 134,530KIS - Dynamic A-USD 27/10 USD 176,510 176,430KIS - Dynamic D 27/10 EUR 122,780 122,730KIS - Dynamic P 27/10 EUR 125,190 125,140KIS - Emerging Mkts A 27/10 EUR 123,640 125,450KIS - Emerging Mkts D 27/10 EUR 121,620 123,410

Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.KIS - Europa D 27/10 EUR 117,410 118,450KIS - Europa P 27/10 EUR 120,010 121,060KIS - Europa X 27/10 EUR 120,520 121,600KIS - Global Bond P 27/10 EUR 102,900 102,760KIS - Italia P 27/10 EUR 131,400 131,940KIS - Italia X 27/10 EUR 131,150 131,580KIS - Key 27/10 EUR 133,550 135,120KIS - Key X 27/10 EUR 138,640 138,160KIS - Liquidity D 27/10 EUR 103,540 103,540KIS - Liquidity P 27/10 EUR 107,170 107,170KIS - Multi-Str. UCITS A USD 27/10 USD 151,400 151,120KIS - Multi-Str. UCITS D 27/10 EUR 111,100 110,900KIS - Multi-Str. UCITS P 27/10 EUR 114,130 113,920KIS - Multi-Str. UCITS X 27/10 EUR 115,210 114,990KIS - Selection D 27/10 EUR 119,750 120,240KIS - Selection P 27/10 EUR 122,050 122,540KIS - Selection X 27/10 EUR 122,710 123,100KIS - Sm. Cap D 27/10 EUR 92,320 92,890KIS - Sm. Cap P 27/10 EUR 97,080 97,670KIS - Target 2014 X 27/10 EUR 97,940 100,260

ASIAN OPP CAP RET EUR 28/10 EUR 12,553 12,549ADWISE L/S CAP RET EUR 28/10 EUR 107,353 106,751FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR 28/10 EUR 114,766 114,789HIGH GROWTH CAP RET EUR 28/10 EUR 111,184 109,866ITALY CAP RET A EUR 28/10 EUR 24,498 24,375SELECTED BOND DIS RET EUR 28/10 EUR 5,730 5,726SELECTED BOND CAP RET EUR 28/10 EUR 119,954 119,875VALUE OPP CAP RET EUR 28/10 EUR 91,825 91,834

www.multistarssicav.com [email protected]. +41 (0)91 640 37 80

Orazio Conservative A 28/10 EUR 101,820 101,570Sparta Agressive A 28/10 EUR 101,040 100,240WM Biotech A 28/10 EUR 170,690 168,960WM Biotech I 28/10 EUR 1744,490 1726,770

www.newmillenniumsicav.comDistributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475

NM Augustum Corp Bd A 28/10 EUR 192,710 192,300NM Augustum High Qual Bd A 28/10 EUR 146,380 146,230NM Balanced World Cons A 28/10 EUR 136,790 136,600NM Euro Bonds Short Term A 28/10 EUR 139,060 139,070NM Euro Equities A 28/10 EUR 46,450 45,840NM Global Equities EUR hdg A 28/10 EUR 72,960 72,170NM Inflation Linked Bond Europe A 28/10 EUR 105,770 105,730NM Italian Diversified Bond A 28/10 EUR 111,930 111,860NM Italian Diversified Bond I 28/10 EUR 114,610 114,550NM Large Europe Corp A 28/10 EUR 137,600 137,590NM Market Timing A 28/10 EUR 104,110 104,050NM Market Timing I 28/10 EUR 105,360 105,300NM Q7 Active Eq. Int. A 28/10 EUR 57,240 56,530NM Q7 Globalflex A 24/10 EUR 104,660 104,450NM Total Return Flexible A 24/10 EUR 121,830 121,460NM VolActive A 28/10 EUR 105,120 103,660NM VolActive I 28/10 EUR 106,230 104,770

AUGUSTUM EQUITY EUROPE I 28/10 EUR 105,870 105,240AUGUSTUM G.A.M.E.S. A 28/10 EUR 110,390 109,360AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 28/10 EUR 147,310 145,930

Numero verde 800 [email protected]

Nextam Bilanciato 28/10 EUR 6,897 6,871Nextam Obblig. Misto 28/10 EUR 7,621 7,606BInver International A 28/10 EUR 5,731 5,691Cap. Int. Abs. Inc. Grower D 28/10 EUR 5,747 5,713CITIC Securities China Fd A 28/10 EUR 5,886 5,835Fidela A 28/10 EUR 5,336 5,342Income A 28/10 EUR 5,705 5,702International Equity A 28/10 EUR 7,428 7,349Italian Selection A 28/10 EUR 6,173 6,120Liquidity A 28/10 EUR 5,330 5,331Multimanager American Eq.A 28/10 EUR 5,166 5,153Multimanager Asia Pacific Eq.A 28/10 EUR 4,789 4,771Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 28/10 EUR 4,381 4,364Multimanager European Eq.A 28/10 EUR 4,350 4,342Strategic A 28/10 EUR 5,119 5,119Usa Value Fund A 28/10 EUR 6,195 6,109Ver Capital Credit Fd A 28/10 EUR 5,489 5,492

Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.

Tel: 0041916403780www.pharusfunds.com [email protected]

PS - Absolute Return A 28/10 EUR 114,600 114,690PS - Absolute Return B 28/10 EUR 121,090 121,180PS - Algo Flex A 28/10 EUR 108,930 109,160PS - Algo Flex B 28/10 EUR 104,310 104,530PS - BeFlexible A 28/10 EUR 86,030 86,020PS - BeFlexible C 28/10 USD 84,550 84,540PS - Best Global Managers A 28/10 EUR 101,670 100,760PS - Best Global Managers B 28/10 EUR 105,830 104,860PS - Best Gl Managers Flex Eq A 28/10 EUR 107,590 107,610PS - Bond Opportunities A 28/10 EUR 164,360 164,260PS - Bond Opportunities B 28/10 EUR 122,740 122,670PS - Bond Opportunities C 28/10 USD 102,460 102,400PS - EOS A 28/10 EUR 117,910 115,830PS - Equilibrium A 28/10 EUR 92,100 91,700PS - Fixed Inc Absolute Return A 28/10 EUR 98,440 98,450PS - Global Dynamic Opp A 28/10 EUR 98,430 98,440PS - Global Dynamic Opp B 28/10 EUR 99,140 99,140PS - Inter. Equity Quant A 28/10 EUR 112,530 113,480PS - Inter. Equity Quant B 28/10 EUR 115,110 116,080PS - Liquidity A 28/10 EUR 125,210 125,200PS - Liquidity B 28/10 USD 100,460 100,450PS - Opportunistic Growth A 28/10 EUR 96,370 96,410PS - Opportunistic Growth B 28/10 EUR 102,180 102,230PS - Prestige A 28/10 EUR 96,240 95,620PS - Quintessenza A 28/10 EUR 102,570 101,950PS - Target A 28/10 EUR 107,740 106,750PS - Target B 28/10 EUR 107,920 106,930PS - Target C 28/10 USD 103,970 103,020PS - Titan Aggressive A 28/10 EUR 105,310 103,610PS - Total Return A 28/10 EUR 101,540 101,440PS - Total Return B 28/10 EUR 95,570 95,480PS - Valeur Income A 28/10 EUR 112,310 112,330PS - Value A 28/10 EUR 106,300 104,460PS - Value B 28/10 EUR 108,680 106,780PS - Value C 28/10 USD 104,180 102,340

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Strategic Bond Inst. C 28/10 EUR 107,420 107,430Strategic Bond Inst. C hdg 28/10 USD 107,600 107,610Strategic Bond Retail C 28/10 EUR 105,790 105,800Strategic Bond Retail C hdg 28/10 USD 106,000 106,010Strategic Trend Inst. C 28/10 EUR 100,920 100,940Strategic Trend Retail C 28/10 EUR 98,610 98,630

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Fondo Donatello-Michelangelo Due 31/12 EUR 51470,165 52927,939Fondo Donatello-Tulipano 31/12 EUR 46691,916 47475,755Fondo Donatello-Margherita 31/12 EUR 27926,454 27116,197Fondo Donatello-David 31/12 EUR 58259,864 57863,932Fondo Tiziano Comparto Venere 31/12 EUR 468728,464 477314,036Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 EUR 2451,889 2506,583

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Asian Equity B 28/10 EUR 93,970 93,700Asian Equity B 28/10 USD 131,960 131,590Emerg Mkts Equity 28/10 USD 429,850 425,120Emerg Mkts Equity Hdg 28/10 EUR 420,070 415,440European Equity 28/10 EUR 267,770 265,250European Equity B 28/10 USD 330,260 327,110Greater China Equity B 28/10 EUR 110,790 109,640Greater China Equity B 28/10 USD 157,720 156,060Growth Opportunities 28/10 USD 77,000 75,960Growth Opportunities Hdg 28/10 EUR 84,270 83,140Japanese Equity 28/10 JPY 129,200 129,850Japanese Equity B 28/10 USD 128,000 128,660Japanese Equity Hdg 28/10 EUR 167,810 168,660Swiss Equity 28/10 CHF 131,680 130,010Swiss Equity Hdg 28/10 EUR 100,030 98,760US Equity 28/10 USD 170,790 169,260US Equity Hdg 28/10 EUR 188,000 186,330

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Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale in-serite in queste pagine devono sempre intendersirivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza dellaLegge sulla privacy (L.196/03).

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Page 41: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 ECONOMIA/MERCATI FINANZIARI 41

(d. pol.) L’Enav bussa alla porta della Bei e chiede250 milioni di prestiti. Se il dossier sarà sblocca-to, la società che assicura il controllo del trafficoaereo riceverà una bella boccata d’ossigeno, vi-sto che il fabbisogno richiesto alla Banca euro-pea rientra in un piano globale di investimentipari a 500 milioni. Un esborso contemplato dalprogetto di ammodernamento dei sistemi dicontrollo chiesto a tutti i Paesi dal regolatore eu-ropeo Single European Sky. Tra l’altro l’Enav nonha grandi disponibilità di cassa (ma non ha de-biti) e dei 50,5 milioni di utili netti del bilancio2013 approvato ad agosto, 31,5 sono già stati di-stribuiti al Mef come dividendo. Così alla Bei l’Enav cerca di assicurarsi fieno in cascina. An-che perché nel Governo torna a circolare l’ipotesidi una riduzione del capitale della società roma-na. Un’idea prima inserita nel decreto Sblocca Italia, ma poi rimossa. Ora torna d’attualità vistoche di privatizzazione (e quindi d’incasso per ilGoverno) per ora non se ne parla. Intanto, Enav èsempre senza amministratore delegato e restaguidata ad interim dal presidente Maria Teresadi Matteo, vice capo gabinetto dei Trasporti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

StM nella bufera deisemiconduttori(g.str.) È stato il titolo che ieripiù di tutti ha perso in Borsa,all’interno del Ftse Mib: StMi-croelectronics ha ceduto il10,15%, a 5 euro, su valori che

non si vedevano dal dicembre 2012. A deluderegli investitori, secondo alcuni analisti, sono statele previsioni per il quarto trimestre, diffuse ieridal gruppo italo-francese di semiconduttori: ri-cavi netti giù del 3,5% rispetto a luglio-settembre«alla luce delle condizioni tuttora deboli delmercato», ha spiegato il Ceo Carlo Bozotti (foto).Il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con 1,89miliardi di dollari di ricavi: +1,2% sui tre mesiprecedenti ma -6,3% nel confronto annuo,«principalmente a causa della progressiva ridu-zione dei prodotti ST-Ericsson», si legge in unanota. Nei tre mesi l’utile netto è salito a 72 milio-ni (-142 milioni nel 2013, +38 milioni del trime-stre precedente). Il «free cash flow» è tornato positivo a 140 milioni.

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Il rischio non paga per il fondo pensioni norvegese (f.d.r.) Il profilo di rischio, trattandosi di un fon-do pensione, non è certamente tra i più conser-vativi: il 61% del portafoglio è investito in azioni,quasi esclusivamente europee. E con l’aria che ti-ra sui mercati il rendimento di The Oil Fund, ilfondo pensione più grande del mondo (650 mi-liardi di euro) costituito dal governo norvegesecon i margini del petrolio, è stato piuttosto risi-cato: +0,1% nell’ultimo trimestre. La componente azionaria ha fatto da zavorra conun rendimento negativo dello 0,5% tutto dovutoall’esposizione sull’Europa. Il basket di titoli del Vecchio Continente ha persoil -4,3% mangiandosi il guadagno accumulatoinvece a Wall Street, pari al 3,8%. È andata (soloun po’) meglio con le obbligazioni, il 37,3% delvalore del fondo sovrano norvegese, che hannoreso lo 0,9%. Chi ha fatto meglio di tutti è stato ilmercato immobiliare con un ritorno dell’1,5%ma solo l’1,3% del patrimonio del fondo è investi-to nel mattone.

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L’Enav bussa alla Bei e chiede fondi per 250 milioniSussurri & Grida� Piazza Affari

di Giacomo Ferrari

Milano frenata dalle bancheIn controtendenza Yoox e Moncler

L’ exploit di Fiat Chrysler (+12,79%) hasoltanto limitato il calo dell’indiceFtse-Mib (-1,64%) ma non è bastato a

compensare i ribassi delle banche e di alcuni titoli industriali, a partire da StMicroelectronics (-10,15%), in frenata dopo l’allarme profitti sul quarto trimestre. Poco mosse e particolarmente volatili le altre Borse europee, in attesa delle decisioni della Fed sulla fine del quantitative easing. Brillanti sul listino italiano anche Exor (+7,03%) e i titoli del lusso Yoox (+2,03%) e Moncler (+1,65%). Nel comparto creditizio i peggiori sono stati Monte Paschi (-8,23%), Popolare Emilia Romagna (-5,81%) e Bpm (-5,73%). Terzo ribasso consecutivo, infine, per Saipem (-6,01%).

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42 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 43

Lucca ComicsApre la Japan Townal festival del fumetto

Molte novità nella nuova

edizione del festival Lucca

Comics & Games intitolata

«Revolution!» che si apre da

(l’1 novembre) o l’israeliana

Rutu Modan, e molti ospiti anche

nell’area «games», come Frank

Mentzer, tra le menti di

Dungeons & Dragons, e l’autore

Markus Heitz. E domani al Teatro

del Giglio saranno assegnati i

premi del fumetto, con

l’intervista performance del

musicista Franz Di Cioccio.

Cultura&Spettacoli

Saggi Vincenzo Trione in «Effetto città» (Bompiani) fa archeologia del futuro. A partire da Baudelaire

Viaggio al cuore della modernitàLa metropoli come arte e finzione

Il libro

� Il libro di

Vincenzo

Trione Effetto città. Arte cinema modernità è da

oggi in libreria

(Bompiani, pp.

830, � 58,

illustrato).

L’autore oggi lo

presenta a

Milano con

Emanuele Trevi

e letture di

Anna Bonaiuto,

alle 18 in sala

Buzzati (via

Balzan 3)

� Vincenzo

Trione (1972),

critico e

curatore d’arte

(nella foto sopra), insegna

Arte e nuovi

media e Storia

dell’arte con-

temporanea

all’Università

Iulm di Milano.

Ha scritto, tra

l’altro,

Apollinaire e il tempo delle avanguardie (1999), Dentro le cose. Ardengo Soffici critico d’arte (2001). Ha

curato il

volume di

Mimmo

Rotella, Anni di piombo (2011).

Collabora con il

«Corriere della

Sera»

ShanghaiIn alto,

Shanghai

fotografata

da Gabriele

Basilico ( 1944-

2013).

Alcuni lavori

del fotografo

italiano

accompagnano

— in un dialogo

tra testo e

immagini —

il volume

Effetto città. Arte cinema modernità di

Vincenzo

Trione, edito da

Bompiani

E ffetto città: raramenteuno studioso che dia al-le stampe un’opera chesfiora le mille pagine è

in grado di suggerire in sintesi,con un titolo così memorabile,il punto di vista e le coordinatedel suo procedere. Effetto città(Bompiani), dunque, ha intito-lato Vincenzo Trione il suo po-deroso libro, rendendo un im-plicito omaggio all’effetto nottedel capolavoro di Truffaut del1973, nella versione italiana: insostituzione dell’equivalentefrancese nel gergo tecnico delcinema, che è nuit américaine.Un effetto, dunque, un proce-dimento artigianale destinatonon solo a creare una notte ar-tificiale, ma anche ad essere ri-conosciuto in quanto tale daglispettatori. Oggi che si impiega-no mezzi molto più sofisticati enessuno colora di blu le pelli-cole, possiamo apprezzare an-cora più adeguatamente il vec-chio trucco, per il semplice fat-to che, mentre crea l’illusione,non nasconde se stesso.

La città, nel pensiero di Trio-ne, ha la stessa natura della notte dei registi. Finché non neintendiamo dare una rappre-sentazione estetica, possiamoaccettarne pacificamente unaversione convenzionale. Per untempo storico lunghissimo,tutte le città si sono assomiglia-te, come se non fossero altroche paesi di dimensioni piùgrandi. Erano il polo di un’op-posizione morale alla campa-gna, intesa come luogo di li-bertà e purezza morale alterna-tivo alla corruzione dei costumiurbani. In casi rarissimi, comequello di Roma, a questo temaumanistico trito e ritrito finoall’insignificanza si aggiungevaquello della città come scrignodi meraviglie, sacre e profane, che esigevano la compilazionedi adeguati cataloghi, o guide.

Ma a un certo punto dellastoria della modernità, alcunispiriti particolarmente inquietie percettivi hanno iniziato aconsiderare lo spazio urbano ela loro vita al suo interno comela fonte privilegiata del loromodo di comprendere il mon-

do. Fu un trauma, e insiemeuna rivelazione: ed è da questoevento capitale della storia ditutte le arti che inizia il lungo elabirintico racconto di Trione.Che non potrebbe prendere lemosse se non all’ombra dellepoesie, dei poemi in prosa, deisaggi di Charles Baudelaire.

Ovviamente, non sono pochii precursori dell’autore delloSpleen di Parigi, primo fra tuttil’amatissimo Balzac. Ma nessu-no, prima di Baudelaire, avevafatto della città un criterio diconoscenza così potente ecomplesso. Dalla sua opera, si sprigiona un’energia capace diannullare ogni distinzione egerarchia fra l’individuo, nellasua solitudine, e il mondo chelo circonda con la sua moltepli-cità che è quasi un’immaginedell’infinito. Si può dire cheBaudelaire crea Parigi, e insie-me profetizza ogni immaginedi metropoli a venire. Ma il de-

miurgo (Trione coglie benissi-mo questo punto fondamenta-le) è a sua volta modellato dallasua creazione, che è come unmostro sfuggito al controllodel mago che l’ha imprudente-mente evocato. Tutto svaniscee si trasforma, nella città gover-nata dal ferreo scettro dellaModa. E nemmeno la sensibili-tà eccezionale del poeta che hasaputo cogliere questo ritmo èin grado di stargli dietro. Non èinfatti un ritmo a cui sia possi-bile accordare un’esistenzaumana, coi suoi limiti fisici epsicologici.

«La forma di una città», si

legge in una poesia dei Fioridel male, «cambia più in frettadel cuore di un mortale». È unaconstatazione spietata e razio-nale, ma Baudelaire ci inserisceun «ahimé!» che vale intere bi-blioteche di estetica e filosofia.È il lamento, impossibile datrattenere, di chi, pur non po-tendo vivere altrove, deve am-mettersi sconfitto dallo stessocaos che ha formato il suo ca-rattere. Ma ancora più impor-tante della malinconia che de-riva da questa ammissione, c’èl’irreversibile stato di eccezioneche la città impone al mondointeriore di chi, invece che os-servarla dall’esterno, si è calatonelle sue viscere come unospeleologo, un profanatore ditombe, un ladro di tesori.

Nell’accostarsi alle innume-revoli esperienze artistiche di cui rende conto con l’abitualefinezza mista ad empatia, Trio-ne si tiene sempre fedele al cri-

terio dell’«intensità massima»della rappresentazione, che T.S. Eliot riconosceva come la ca-ratteristica più eminente dellostile di Baudelaire. Non poten-do nemmeno lontanamenterender conto della ricchezza diargomenti di questo libro, vor-rei almeno ricordare la splen-dida serie di ritratti di città diGabriele Basilico, che accom-pagna il discorso non in fun-zione di semplice illustrazione,ma come una specie di illumi-nante controcanto. Contem-plando queste immagini, ci sirende facilmente conto comecerte storie importanti sianosempre, in qualche modo, sto-rie contemporanee. Tanto che,chiuso questo libro importan-te, potremmo azzardarci a defi-nire la scienza praticata daTrione come una paradossale eseducente archeologia del fu-turo.

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ProspettivaGli spiriti più inquieti e percettivi leggono nello spazio metropolitano un’immagine-mondo

Le piaghe antiche (ancora aperte) dell’UcrainaUn faticoso cammino democratico dopo il calvario dell’era sovietica

P er quanto sempre più frequenti, leimmagini che ci giungono ormai daanni dall’Ucraina non ci permettono

di comprendere facilmente la logica delconflitto in corso, le sue origini e le pro-spettive future. Mentre è abbastanza chia-ra la strategia della Russia di Vladimir Pu-tin, con il suo desiderio di ricostruire in qualche modo la potenza «sovietica» pre-cedente al crollo del comunismo, non sap-piamo molto dell’identità ucraina.

Un aiuto ci viene adesso da un libro pic-colo, ma chiaro, di Simone Attilio Bellezza,fondato su una documentazione storica at-tendibile e su una riflessione interpretati-va convincente, Ucraina. Insorgere per lademocrazia (La Scuola editrice, pp. 96, �8,50). L’autore prende le mosse dal nazio-

nalismo ucraino dell’Ottocento e, attraver-so la fase cruciale e purtroppo dimenticatadella battaglia per l’indipendenza nell’epo-ca della rivoluzione bolscevica e del terri-bile Holodomor (sterminio attraverso la ca-restia) dei primi anni Trenta, si concentrasulle vicende dell’Ucraina post-sovietica,senza dimenticare il complesso e contrad-dittorio atteggiamento degli ucraini nelcorso della Seconda guerra mondiale.

È però nelle mancate riforme e nella de-mocratizzazione incompiuta della nuova

Ucraina indipendente (sotto il vecchio diri-gente comunista Leonid Kravciuk conver-titosi al più acceso nazionalismo) e nel cor-rotto sistema di potere inaugurato nel1994, entrato in crisi nel nuovo secolo, chesi pongono le basi della rivoluzione aran-cione che, dieci anni fa, segnò in modonuovo, ma purtroppo non permanente, levicende di questo grande Paese slavo.

Quel movimento infatti fallì, vittimadello scontro tra la sempre più nazionali-sta Julija Tymošenko e il filorusso ViktorJanukovyc, che nel 2010 si concluse con lavittoria di quest’ultimo, rovesciato poi al-l’inizio di quest’anno dalla rivolta di piazzaMajdan e dalla guerra civile strisciante ini-ziata da allora. Una successione di eventiche il libro di Bellezza ci permette di ripen-sare e riordinare per comprendere la natu-ra del conflitto presente.

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Convulsioni cruenteFinito il totalitarismo sovieticoKiev non ha ancora trovato la sua strada: pesa lo scaccodella rivoluzione arancione

di Emanuele Trevi

di Marcello Flores

oggi al 2 novembre con incontri,

mostre e workshop: ad esempio,

nuovi spazi — come la Japan

Town sul Giappone, il Family

Palace con padiglioni e attività

per i piccoli, la Villa Bottini che si

apre a videogiochi e videogame

art. Tra i fumettisti, molti maestri

come il caposcuola americano

della psichedelia Robert Crumb

Page 44: Il Corriere Della Sera

44 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Page 45: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 TERZA PAGINA 45

Elzeviro/ Il libro di Olga Strada

di Sebastiano Grasso

C’ è qualcosa che Sergej Djagilev (1872-1929) e Olga Strada (1960) hanno incomune, anche se molto lontani neltempo. Entrambi hanno avuto a che

fare con l’arte (studi di pittura per Sergej e laurea in Storia dell’arte per Olga); entrambi, poi, promotori di esposizioni di pittori e di eventi. Il primo ha organizzato i Balletti russi; la seconda — madre russa —, il Festival del cinema italiano a Mosca.

Adesso, Olga Strada riunisce ne Il mondo dell’arte (Marsilio, pp. 126, di cui 52 di sola introduzione, € 12) quattro saggi di Djagilev, usciti nel 1898 sui primi due numeri di Mir iskusstva. Una sorta di «dichiarazione pro-grammata» o «poetica».

La rivista, pubblicata in mille copie a San Pietroburgo, era sostenuta economicamente dal direttore del Bolshoi, Mamontov, e dalla principessa Tenisheva. Quando quest’ultima si tirò indietro, perché non sopportava le voci che, sul piano economico, venisse «munta» da Djagilev, la sostituì lo zar Nicola II. Il mon-do dell’arte durò sei anni (sino al 1904), ma fece in tempo a rivoluzionare la cultura e la grafica del tempo. Definita una sorta di «fine-stra aperta sull’Occidente», accolse le nuove tendenze che venivano da Francia, Inghilterra e Paesi scandinavi. Deus ex machina, Djagilev. Con la collaborazione di Aleksandr Benois, Léon Bakst e di un gruppo di giovani stimolati dalle novità. Arte, ma anche letteratura e filo-sofia. Cui si aggiungevano musica, canto, bal-letto e letteratura, che «nel teatro trovava il suo luogo di attuazione».

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Di origine aristocratica, Sergej era nato a Perm, negli Urali. Laurea in Legge, mai servita. Studi di pittura e, al conservatorio, di canto e musica (abbandonata, quest’ultima, dopo un’audizione con Rimsky-Korsakov, che gli aveva detto di non insistere). La sua curiosità lo spingeva a intrufolarsi in discipline diverse, la cui conoscenza lo farà diventare un magni-fico organizzatore e «regista teatrale». In pro-posito, una buona esperienza se l’era fatta, a Pietroburgo, come assistente del principe Volkonsky, direttore dei teatri imperiali.

Nel 1905 organizza esposizioni d’arte a SanPietroburgo. Quindi a Parigi. Mostre (Petit Palais), concerti di musica russa, opere liriche (Boris Godunov di Mussorgsky all’Opera) e balletti. È l’alba di un rapporto privilegiato che dal 1917 — anno della Rivoluzione, in cui la-scerà definitivamente la Russia — diventerà quasi esclusivo. Sergej rinnova il balletto mo-derno, conciliando nello spettacolo danza, arte (scenografia, cartellonistica), musica, moda (costumi). Musicisti? Debussy, Proko-fiev, De Falla, Rimsky-Korsakov. Il giovane Stravinsky, oltre alle sue musiche (L’uccello di fuoco, Petrushka, La sagra di Primavera, ecc.) «arrangia» Chopin. E Respighi fa lo stesso con Rossini per il balletto creato da Léonide Mas-sine: prima mondiale al teatro Alhambra di Londra, nel 1919. Scene di André Derain. Che, con Matisse, Picasso, De Chirico e Braques, era uno degli artisti chiamati da Djagilev a creare fondali, sipari, cartelloni e costumi (con Coco Chanel). Anche per i testi, Sergej sapeva a qua-li porte bussare: Joyce, Proust, Eliot, Cocteau.

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In realtà Djagilev metteva in opera quantoda lui scritto nei Fondamenti della valutazio-ne artistica (quarto saggio di questo libro): è la personalità del creatore che conta. Ecco perché egli, uomo d’azione, si considerava un mecenate. Anche a Parigi le sue invenzioni suscitavano ammirazione perché straordina-rie. Un creatore? «Un mecenate — rispondeva —, un ciarlatano pieno di brio, un grande incantatore, un insolente, un uomo con molta logica e molti pregiudizi, un essere forse afflit-to da totale mancanza di talento». Un grande manager, si direbbe oggi.

[email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

Segnalibro

Andrea Emo

(1901-1983),

allievo di

Gentile, non ha

pubblicato

nulla in vita. Ha

lasciato però

centinaia di

taccuini. E ora

ecco alcuni suoi

scritti sulla

politica e la

storia, a cura di

Massimo Donà

e Raffaella

Toffolo, raccolti

sotto il titolo

Verso la notte e le sue ignote costellazioni (Gallucci

Editore, pp.

416, � 18).

Emanuele

Severino, che

firma

l’introduzione,

nota: «Per Emo

noi stessi

siamo per noi

stessi

l’enigma».

Timothy M.

Renick ha

scritto un libro

piacevole e

brillante dal

titolo Tommaso d’Aquino... per chi non ha tempo (Claudiana, pp.

160, � 14,90).

Uno dei

pensatori più

autorevoli del

mondo

cristiano è

spiegato anche

con l’ausilio di

vignette;

soprattutto

l’autore mostra

con termini

semplici come

la filosofia

dell’aquinate

sostenga molte

idee moderne

ma anche quali

contrasti abbia

avuto con esse.

Comprensibile

per tutti.

a cura diArmando Torno

di Daniele Manca

Q uante scelte facciamoogni giorno? E quantedi queste, dopo averlefatte, ci paiono poco

logiche, al punto, in qualche ca-so, di danneggiarci persino? È ildisorientamento che ci prendedopo aver acquistato un detersi-vo fortemente scontato, per sco-prire appena usciti dal negozioche ce ne erano di migliori più abuon mercato. O quando sotto-scriviamo un fondo di investi-mento illusi dal fatto che in pas-sato avesse fornito ottimi rendi-menti (cosa che semmai eramotivo per dubitare che potesserealizzarli anche in futuro).

Aiutare i cittadini nelle pro-prie scelte è stato sin dall’inizioun obiettivo alla base di moltedelle politiche di Barack Oba-ma. Il presidente americano èarrivato ad assumere alla CasaBianca Cass Sunstein, costitu-zionalista Usa, docente univer-sitario, oltre che esperto di eco-nomia comportamentale. As-sieme a Richard Thaler è lo stu-dioso che ha scritto Nudge(«spintarella», in senso lettera-le e non nell’accezione gergaleitaliana «raccomandazione»),tradotto in Italia da Feltrinelli.

Quella parola, Nudge, è di-ventata segno distintivo dell’in-tero agire dell’amministrazioneUsa. E quel libro ha rappresen-tato l’approdo nelle stanze deibottoni della teoria che tiene ingran conto il fatto che la razio-nalità nelle scelte umane è tut-t’altro che la bussola principale.Anzi, i governi possono e devo-no aiutare i cittadini a nonprendere decisioni che possanorivelarsi autolesionistiche, inqualsiasi campo, dalla salute al-l’economia.

Ne è stato affascinato Obama.Ma anche l’inglese David Came-ron e la tedesca Angela Merkelhanno più volte sottolineato l’importanza del cambio di pa-radigma. Un passaggio che hariguardato non solo l’agire deisingoli cittadini, intuitivamentepiù comprensibile, quanto an-che l’analisi del funzionamentocomplessivo delle società.

Utilizzare modelli di analisidella realtà economica, sociale,

le, proprio lo scorso anno è sta-to insignito del premio Nobelper l’Economia. A lui si deve, giànel 2000, il libro intitolato ap-punto Irrational Exuberance,(Euforia irrazionale, Il Mulino,2009) che delineava come ilrialzo dei titoli hi-tech avessepochissimo di razionale, antici-pando quella che fu chiamata labolla dei titoli Internet. E fusempre Shiller ad avvertire dellasuccessiva bolla immobiliare al-la base del crac del 2007.

«La crisi finanziaria ha mo-strato che siamo distanti da unmodello di equilibrio continuonel quale il mercato si aggiustain modo efficiente» ha detto re-centemente Ignazio Visco, go-vernatore della Banca d’Italia.Parole pronunciate in occasio-ne della presentazione del libroMethodological Cognitivism diRiccardo Viale. Vale a dire lostudioso italiano che, prenden-do le mosse dalle ricerche delNobel Herbert Simon, ha impo-sto concetti come l’«economiacognitiva».

Già la presenza di un ban-chiere centrale in un’occasionesimile, soltanto qualche annofa, avrebbe fatto storcere il nasoa più di un’economista istitu-zionale. Se il Nobel a Simon,precursore del cambio di passoe maestro di Viale, è del 1978, sidovrà aspettare il 2002 perché

allo psicologo Daniel Kahne-man venga assegnato il Nobelper l’economia, grazie alle suericerche su come gli individuielaborano le proprie decisioni.Tanto che appare un riconosci-mento tardivo quello a Shillerdell’anno scorso.

Il cambiamento nell’approc-cio anche alla macroeconomia èavvenuto nel corso degli ultimi40 anni, processo che ritrovia-mo nei volumi di Viale. Da me-dico psichiatra, è diventatopunto di riferimento in Italia enon solo delle scienze neuroco-gnitive. Non è un caso che inuna due giorni torinese, sempreper approfondire i temi intro-dotti dallo studioso italiano, in-tervenga, sebbene a distanza,un altro Nobel per l’Economia«eretico» come Joseph Stiglitz.

Del resto dietro quel termineoggi così diffuso come Nudgec’è la «ergonomia cognitiva»,dizione introdotta dallo stessoViale. Un modello che, tra le al-tre cose, prevederebbe il fattoche le leggi dovrebbero non so-lo tenere presente la parte nor-mativa, ma anche quella relativaalla comprensione da parte dichi le deve applicare e di chi, cit-tadino, a esse si deve adeguare.E chissà che, dopo Obama, Ca-meron e Merkel, a Roma qual-cuno non ne tenga conto.

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Il bilancio di «Icastica» premia la creativitàLa lectio di Emmanuele F. M. Emanuele conclude il festival di Arezzo

C on la lectio di Emmanuele F. M. Ema-nuele e le celebrazioni finali conospiti e premi, si chiude oggi pome-

riggio ad Arezzo il festival «Icastica» dedi-cato all’arte contemporanea, diretto da Fa-bio Migliorati. Un evento spettacolare, conquattro mesi e mezzo di esposizioni al-l’aperto e indoor, performance teatrali emusicali, dibattiti con critici e incontri congli artisti.

«Un bilancio oltre ogni previsione easpettativa — ha commentato l’assessorealla cultura del Comune di Arezzo, Pasqua-le Giuseppe Macrì — in una città di grandearte classica, l’arte contemporanea è diven-

tata un grimaldello per aprire porte e mu-sei. Vasari e Piero della Francesca hannoaperto la casa ai contemporanei». Opere diartisti internazionali anche complessi —che «non blandiscono ma a volte ferisco-no», spiega Macrì —, tra cui MichelangeloPistoletto, Damien Hirst, Pedro CabritaReis, Per Barclay, Barry X Ball e molti altri,hanno abitato da giugno a ottobre sale epiazze di Arezzo. Una buona premessa perla prossima edizione, conclude l’assessore:

«Il risultato è nei numeri ed è stato apprez-zato anche dal ministro Franceschini, cosìcome l’idea di demusealizzare l’arte: la cit-tà ha avuto il 212 per cento di presenze inpiù da luglio 2013 a luglio 2014».

In chiusura, oggi al Teatro Vasariano, lacerimonia di finissage (ore 17): si cominciacon la lectio di Emmanuele F. M. Emanue-le, presidente della Fondazione Roma, sulvalore strategico della cultura, con gli in-terventi delle autorità cittadine e di ospititra cui Marco Gasperetti, del «Corriere del-la Sera», la regista Andrée Ruth Shammah,Cristian Fabbri e altri. E, infine, l’assegna-zione della medaglia di «Icastica» e la pre-miazione degli artisti scelti dalla giuria cri-tica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ContemporaneiIl centro storico ha ospitato artisti come Hirst e Pistoletto

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oltre che istituzionale, tenendoconto di come ragioniamo,pensiamo e di come elaboria-mo le decisioni, appare oggi as-sodato. Ma questa consapevo-lezza ci è costata cara. La grandecrisi del 2007, deflagrata nel2008, ci ha permesso di com-prendere a nostre spese quantopoca razionalità, ad esempio, cifosse persino nel funzionamen-to dei mercati finanziari.

Robert Shiller, uno dei padridella finanza comportamenta-

Si tiene oggi e domani a Torino, presso la Fondazione Rosselli e la Scuola Holden, una serie di eventi con studiosi di tutto il mondo sul tema del «Benessere soggettivo multidimensionale». Gli incontri sono organizzati dalla Simon Society con il Collegio Carlo Alberto e il gruppo dell’Ocse (Hleg)per la misurazione dei risultati economici e del progresso sociale.

Gli eventi a Torino

Obiettivobenessere

Com’è difficile usare la ragioneAiutiamo i cittadini a decidere

L’approccio di Riccardo Viale combina economia e neuroscienze

di Ida Bozzi

SERGEJ DJAGILEVIL GRANDEINCANTATORE

BestsellerLa fede di Stephen King«Io credo in Dio»: in un’intervista alla rivista «Rolling Stone» Stephen King si dichiara credente, ma ritiene «uno strumento pericoloso la religione strumentalizzata da uomini malvagi». Proprio di fede e ateismo, predicatori e fanatici si occupa il suo nuovo romanzo «Revival», che uscirà l’11 novembre per Scribner negli Usa e in Canada e da Hodder & Stoughton in Gran Bretagna e Irlanda.

Premio ChiaraLa giuria popolaresceglie la Resistenzadi Giulio Questi

Novant’anni, bergamasco, autore e regista

cinematografico, è Giulio Questi, classe 1924

(nella foto), con i racconti del libro Uomini e comandanti (Einaudi), il vincitore della XXVI

edizione del premio Chiara. Il libro di Questi —

noto sceneggiatore e regista di film gialli e

spaghetti western, che nei racconti ha narrato i

due anni trascorsi sulle montagne con i partigiani

— ha superato nei voti della giuria popolare

italiana e ticinese gli altri due finalisti, Davide Barilli

con La nascita del Che. Racconti da Cuba (Aragno) e

Gianni Celati con Selve d’amore (Quodlibet). A

Celati è andato il premio della stampa, un’opera

dell’artista Giovanni La Rosa consegnata allo

scrittore dal presidente della giuria Franco

Tettamanti, del «Corriere della Sera». Tra i premiati,

inoltre, nella cerimonia di domenica a Varese, il

segnalato dalla giuria Mario Chiodetti e la vincitrice

del premio Chiara Inediti, Aminata Aidara. (c. br.)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 46: Il Corriere Della Sera

46 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Page 47: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 SPETTACOLI 47

Da ViennaMuti e l’Italia «Non accetterò piùincarichi fissi»

Mai più incarichi fissi in Italia. È quanto ha

dichiarato Riccardo Muti (73 anni, nella foto), ieri

da Vienna, ultima tappa europea con la Chicago

Symphony Orchestra — la grande compagine

americana di cui è direttore musicale dal 2010 —,

parlando ai microfoni della radio austriaca. Il

concerto di Muti, un mix russo tedesco con gran

finale italiano (Ciaikovskij, Stravinskij, Schumann e

Verdi) è stato un trionfo. Ma con i giornalisti accorsi

al Musikverein il Maestro ha tenuto la bocca cucita

sulle vicende romane. Nel suo discorso radiofonico

si è limitato a dire che «non accetterà più incarichi

fissi in Italia». Dodici anni al Maggio a Firenze e

diciannove alla Scala a Milano sono stati

sufficienti. «Ora — ha aggiunto — il mio impegno è

con la Chicago, e naturalmente con la Cherubini e i

giovani che hanno bisogno di sostegno». Muti non

esclude però di tornare a dirigere alla Staatsoper a

Vienna. «Forse sì — si è limitato a dire —. Vienna e

Salisburgo sono la mia seconda casa musicale».

Pop, cuore e lirica «Torno all’opera»Due nuovi dischi. «La mia passione da sempre»

«Non amo laparola cros-sover e nonamo le con-taminazio-

ni nella musica». Parola di An-drea Bocelli. Il tenore non ci staa passare per contaminatore.«Se interpreto una canzone de-vo dimenticarmi dell’imposta-zione tenorile. Una volta la vo-calità classica e quella popolareerano più vicine. E infatti Be-niamino Gigli ha inciso piùcanzoni di me. Oggi sono comedue lingue diverse, una legataal rigore e l’altra all’istinto, main fondo l’uomo è attrezzatoper parlarne anche cinque»,spiega Bocelli.

Il tenore da 80 milioni di di-schi venduti nel mondo è alCorriere della Sera per incon-trare i lettori del ViviMilano in

un Faccia a faccia moderatodal giornalista Gian Mario Ben-zing. Sono appena usciti duealbum — «Opera - The Ultima-te Collection», una raccoltadelle sue arie preferite (con trenuove registrazioni) e una Ma-non Lescaut di Puccini con ladirezione di Placido Domingo— che segnano il suo ritornodiscografico all’opera. «Sononato con la passione della liri-ca. Mia mamma racconta chesmettevo di piangere quando

sentivo un’aria e che solo così riusciva a farmi mangiare quel-lo che voleva», dice. Il nastrodella memoria va avanti: «Que-sta passione mi ha anche emar-ginato. Ricordo che al liceo tut-te le ragazze seguivano Mal eBattisti. E poi c’erano le discus-sioni con gli amici. Loro a direche urlavo, io a rispondere chei loro cantanti non avevano vo-ce». La musica pop è entratapiù tardi nella sua vita. «Al-l’università iniziai a fare piano-bar. Cantavo sei sere su sette eguadagnavo bene, quasi 1 mi-lione di lire al mese. Ho impa-rato per necessità le canzoni,500-600 circa, anche se all’ini-zio avevo bisogno di un sugge-ritore per i testi».

Non vuole regalare illusionial mondo dell’opera. «Non cre-do che questi miei nuovi dischipossano allargare il pubblico aigiovani. Ci sarà qualche casoisolato che si avvicinerà, madovrebbe essere la scuola a su-scitare interesse verso questogenere. In questo settore man-cano personaggi che riescanoad attirare l’attenzione del pub-blico. È come nello sport: se c’èTomba tutti seguono lo sci, semanca il grande campione nes-suno lo guarda».

Un Bocelli giudice di un ta-lent potrebbe funzionare? «Melo hanno chiesto, ma non cipenso nemmeno lontanamen-te. In campo classico si posso-no anche individuare dei para-metri per giudicare una voce,ma come potrei giudicare se-riamente un cantante pop orock?», sottolinea in camerino.

La televisione in generalenon è un alleato. Con l’opera intv gli ascolti non arrivano. Ilproblema, secondo il tenore, ètecnico. «I microfoni che sipossono indossare sono trop-

po piccoli e riducono la qualitàdella voce. Quelli ambientalifanno sembrare che il suonoarrivi da lontano. Qualunquesia la scelta, l’opera in tv non ècredibile». L’esperienza conDomingo per la Manon Le-scaut? «È una persona disponi-bile, senza maschere. Ha unaconoscenza vastissima del re-pertorio, chi ha una dote natu-

rale come la sua in genere nonsi sforza». I lettori gli chiedonodelle partner con cui ha duetta-to in carriera. «Nella lirica hoavuto la fortuna di sentire davicino grandi interpreti comeDaniela Dessì e Barbara Frittoli.Nel pop mi è rimasta nel cuoreCeline Dion, con lei ci sono amicizia e stima reciproca».

La scelta delle arie per la rac-colta è stata facile. «Abbiamomesso le più conosciute. Coltempo la preferita cambia sem-pre, ma “E lucevan le stelle”della Tosca resta sempre fra lepiù coinvolgenti».

Preparato su Internet e lenuove tecnologie: «Uso moltoYouTube. Apre orizzonti ine-splorati. Dopo aver letto Gaddasono andato a cercare delle suevecchie interviste e ho scopertoun personaggio diverso daquanto avessi immaginato».Mondo inesplorato che, per ipiù piccoli, può essere anchepericoloso. Da padre come la

vede? «Se un padre ha fatto unbuon lavoro insegnando ai pro-pri ragazzi a prendere le sceltegiuste, non deve avere paura».

Dietro le quinte Filippo Su-gar, ai vertici della sua casa di-scografica, gli porge una listadi canzoni. Top secret. Il pros-simo progetto che sarà? «Lavo-riamo con un orizzonte di tre anni», risponde diplomatica-mente il manager. Guardiamopiù vicino.

L’anno prossimo alla decimaedizione del «suo» Teatro delSilenzio a Lajatico ci sarannoZubin Mehta e il Maggio fio-rentino e toccherà a lui inaugu-rare l’Expo. A proposito di Mi-lano, niente Scala? «Me la cavocosì: occhio alla scala, attentialla ringhiera», ride. Quindi torna serio. «Alla Scala ci deviarrivare quando sei sicuro ditutto il resto. E io non lo sonoancora. Quindi non è nei mieiprogetti in questo momento».

Andrea Laffranchi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli album

� «Opera -The

Ultimate

Collection» è

una raccolta

delle

interpretazioni

di Bocelli delle

arie più famose

� «Manon

Lescaut» è

l’incisione

dell’opera di

Puccini con

Ana María

Martínez e la

direzione

d’orchestra

di Placido

Domingo

�YouTube apre orizzonti inesplorati. Come padre non ho paura del web, insegno ai miei figlia fare le scelte giuste

Eclettico

Il tenore dei

record Andrea

Bocelli (56 anni),

80 milioni di cd

venduti. Accanto,

durante l’incontro

al «Corriere»

�Oggi vocalità classica e popolare sono due lingue diverse. La prima implica più rigore, la seconda è più legata all’istinto

Bocelli

Page 48: Il Corriere Della Sera

48 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Page 49: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 SPETTACOLI 49

� Orson Welles

(1915-1985) si

fece conoscere

a 23 anni con

lo spettacolo

radiofonico

«La guerra

dei mondi»

� Tra i suoi

capolavori

«Quarto

potere» e

«L’infernale

Quinlan»

� «The other

side of the

wind» è il suo

«nuovo» film

in uscita il 6

maggio 2015:

racconta

l’ultima

giornata di vita

del regista J. J.

Hannaford

(John Huston)

S i era appena spenta l’ecoper il primo film muto diOrson Welles (Too MuchJohnson, ritrovato l’anno

scorso a Pordenone) che l’at-tenzione si riaccende adessoper il suo ultimo film parlato,The other side of the wind, an-nunciato in uscita il 6 maggiodell’anno prossimo, per il cen-tesimo anniversario della na-scita del regista. Un film di cui

si conoscevano le complicateperipezie di lavorazione, dura-te almeno cinque anni, dal 1970al ‘75, ma che nessuno ormaisperava più di vedere perchéinghiottito, con la morte diWelles (avvenuta il 10 ottobre1985), dentro il buco nero deisuoi estemporanei finanziatorie della sua proverbiale «confu-sione» produttiva.

E invece 1.083 bobine — e inottimo stato — sono state ritro-vate in un magazzino alla peri-feria di Parigi, come riferisce ilNew York Times, e hanno con-vinto la società Royal Road En-tertainment, produttrice di di-versi film indipendenti, a ten-tare quello che non era riuscitoneppure a Welles: portarne atermine il montaggio e presen-

«Boulevard»Non trova distributorila pellicola d’addiodi Robin Williams

Applaudito e recensito positivamente dopo la sua prima proiezione

al Tribeca Festival di New York, Boulevard, l’ultimo film di Robin

Williams, potrebbe non uscire mai. I produttori, a oggi, non sono

riusciti a trovare un distributore e la mancanza di finanziamento fa

largo all’ipotesi che la pellicola possa rimanere nel cassetto a lungo.

Prima della sua morte, avvenuta l’11 agosto scorso, Williams aveva

descritto Boulevard come «un film bello e triste». La star di «Mork &

Mindy» tornerà comunque al cinema grazie ad altre tre pellicole che

aveva completato: Una notte al museo 3, Merry Friggin’ Christmas e

come doppiatore del cane Dennis in Absolutely Anything.

Il 4 novembre«Torneranno i prati» di Olmi in cento PaesiProiezione in contemporanea martedì 4 novembre , in quasi cento Paesi del mondo, per il nuovo film di Ermanno Olmi Torneranno i prati, che sarà nelle sale da giovedì 6. L’evento speciale prevede un’unica proiezione organizzata dalle ambasciate, dai consolati e dagli istituti di Cultura italiani all’estero (da Parigi a Londra, da Pechino a New York, da Mosca a Teheran) e interesserà, con la collaborazione del ministero della Difesa, anche i contingenti di pace italiani in Afghanistan, Kosovo e Libano.

Su Mtv

Una serie dal ciclo horror di CravenL’urlo di «Scream» arriva in tv

L a maschera che cita l’Urlodi Munch (nella foto)

è diventata uno dei simboli più famigerati del cinema horror. Il regista Wes Craven ne ha fatto un ciclo di quattro film che avevano la caratteristica di mescolare ai

momenti di terrore anche situazioni comiche: sangue e risate, paura e parodia. Ora Mtv ha ordinato la versione televisiva di Scream: dieci episodi che dovrebbero andare in onda nell’ottobre dell’anno prossimo. Ambientata in un liceo,

Scream racconta di un gruppo di studenti «non ancora uccisi», perché il rischio, ovvio, è quello. Ad aprire la catena di inevitabili omicidi, un video virale in Rete che ha a che fare con una delle protagoniste e farà emergere un passato che molti volevano nascondere o dimenticare. Queste le poche indiscrezioni. Il pezzo forte sarà però Ghostface, ovvero il serial killer «faccia di fantasma», quello che indossa la maschera da urlo: prima si diverte a fare quiz telefonici alle sue vittime, poi le uccide con un coltello modello Buck 120. I quattro film sono stati un crescendo di coltellate: nel primo i morti ammazzati erano solo 5, nell’ultimo 11: in totale il becchino ne ha sotterrati 33.

R. Fra.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vive l’ultimo filmdi Orson Welles:era in un magazzino«The other side of the wind» uscirà a maggio

tarlo al pubblico. Il film, cosìcome l’aveva raccontato lo stes-so Welles alla rivista spagnolaDirigido por…, raccontava l’ul-tima giornata di vita del registaJ. J. Hannaford (interpretato daJohn Huston) e la festa che unasua vecchia amica aveva orga-nizzato perché le nuove levedella professione lo conosces-sero e parlassero con lui.

La storia di questa giornata,che si sarebbe conclusa tragi-camente, era costruita lungodue direttive: da una parte i fil-mati e le registrazioni che i variinvitati avevano fatto del ricevi-mento, una specie di docu-mentario costruito attraversoriprese familiari e amatoriali, edall’altra le immagini dell’ulti-mo film di Hannaford, storia diun ragazzo e una ragazza chedopo molte peripezie finisco-no per ritrovarsi tra i ruderi diquello che era stato uno studio

cinematografico. Insieme tuttoquesto materiale avrebbe do-vuto «spiegare» chi fosse dav-vero il protagonista, «un uomodai mille volti», il cui vero mi-stero non è la natura della suamorte (un incidente d’automolto simile a un suicidio)«ma la sua natura di uomo, laverità su di lui come artista e come fabbricante di masche-re».

Il che fa capire come dietroquesto J. J. Hannaford ci fosselo stesso Welles e la sua eternariflessione sul cinema e il suo

senso. Il regista di Quarto pote-re aveva lasciato moltissimi ap-punti sul film e le sue idee dimessa in scena, oltre a un pri-mo montaggio della durata di45 minuti.

Il vero ostacolo era quello diconvincere tutti coloro che po-tevano vantare dei diritti suquel materiale a collaborare alprogetto, dopo che per anni sierano bellamente ignorati, ecioè la figlia Beatrice (a cui ilpadre aveva lasciato la tuteladel suo patrimonio), Oja Kodarche fu l’ultima compagna del

regista (e che nel film recita an-che) e la casa di produzionefranco-iraniana L’Astrophore,di cui era socio il maggior fi-nanziatore del film, MehdiBoushehri, cognato dello Sciàdi Persia.

Ma i miracoli avvengono an-cora e la testardaggine di JanRymsza (produttore della RoyalRoad) e di Frank Marshall (chedel film era stato direttore diproduzione) è riuscita a ridareuna nuova vita al film-testa-mento di Welles.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Paolo MereghettiMaestro

1083Le bobine

di pellicola

rivenute nel

magazzino alla

periferia di

Parigi. Erano in

ottimo stato.

Il materiale

fu girato

dal regista in

cinque anni, tra

il ’70 e il ’75

RestauroFilip Jan

Rymsza,

produttore della

Royal Road,

mentre studia

le pellicole del

film inedito

di Orson Welles

«The other side

of the wind»,

nelle sale a

maggio 2015

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Page 50: Il Corriere Della Sera

50 SPETTACOLI Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

I l microfilm del manoscritto autografo, unacopia dello spartito per canto e piano e unacopia del libretto custodita a Monaco di Ba-

viera hanno reso possibile la ricostruzione diAmleto, opera dello «scapigliato» Franco Faccioche debuttò a Genova nel 1865 e fu ripresa allaScala nel 1871 per poi sparire dalle scene dei tea-tri d’opera. Artefice della ricostruzione è stato ilmusicologo e direttore d’orchestra Anthony Bar-rese che, attivo alla Southwest Opera di Al-buquerque, New Mexico, Stati Uniti, ve l’ha rap-presentata per la prima volta in epoca moderna,con entusiastico successo di pubblico.

Non si tratta di ritrovamento semplicementeinteressante. Composta su libretto dell’amicoArrigo Boito, dal dramma di Shakespeare, Amle-to di Faccio è un titolo importante, degno di af-fiancare Mefistofele dello stesso Boito e La Gio-conda di Ponchielli nel capitolo della storia del-l’opera italiana tra Verdi e il Verismo.

Artefice come gli altri scapigliati della «musi-ca del futuro» e tacciato perciò di «wagneri-smo», Faccio scrisse invece un’opera italianissi-ma, dentro cui trovi una struttura a numeri mol-to flessibile, un’orchestrazione mai banale e unlinguaggio che deve a Verdi più di quanto non dichiari. E non mancano pagine di notevole ispi-razione melodica, oltre che di pregnante forzadrammatica. Da antologia poi il libretto di Boito— prova generale dei due shakespeariani che re-dasse per Verdi — che è autore del cui gusto les-sicale si può discutere ma non della vocazione teatrale. Benissimo diretto da Barrese, Amleto èandato in scena con un buon cast e una messin-scena modesta, erroneamente illustrativa. Au-spicabile un ritorno in Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Magda Dopo Blondi e Eva, la

terza figura femminile creata da

Massimo Sgorbani è Magda

Goebbels, innamorata di Hitler

che qui è Milutin Dapcevic e

interpretata con tragica follia da

Federica Fracassi (foto a destra)

diretta da Renzo Martinelli

(dal 30, teatro i, Milano)

In platea di Claudia Provvedini

TEATRO E MUSICA

DISCHI

Il dramma di Pirandello

I «Sei personaggi» di Laviae la morbosità degli affetti

Nel programma di sa-l a a l l e s t i t o p e rl’inaugurazione deLa Pergola con la di-rezione di Gabriele

Lavia, regista e interprete deiSei personaggi in cerca d’auto-re, c’è una cronistoria delle tan-te edizioni del dramma. Pensoalle ultime due, confrontoquella attuale ad esse. L’edizio-ne di Giulio Bosetti del 2008,con attori come Antonio Sali-nes e Edoardo Siravo, aveva unasua linearità, un’immediatezza.L’edizione di Luca Ronconi, del2012, con i giovani attori della Silvio D’Amico, aveva quellasua ineffabile e bianca astrazio-ne, fuori da ogni canone inter-pretativo tradizionale.

Il dato che balza agli occhidopo pochi minuti dell’edizio-ne Lavia, è la sua scelta d’essereper così dire filologica: basteràpensare all’incipit, alla lettura(voce fuori campo) della dida-scalia. Una simile scelta va col-legata a un discorso che Laviaripete da tempo: non la tradi-zione nel senso in cui ciò inten-diamo, ma la tradizione comeorigine: là dove c’è anche l’in-terpretazione, c’è anche l’inno-vazione. Pure, tutto viene subi-to complicato.

Non è innovazione la pre-senza di un attore come Miche-le Demaria, giovanissimo, perla parte del Capocomico; né,credo, il modo suo di porsi, diDemaria, sia in alcun modo fi-lologico, o verosimile — perquanto di rivolgimento in farsadella tragedia sia scritto nei Seipersonaggi. Più semplicemen-te, Demaria appare caricatura-le, la caricatura del Capocomi-co, come sempre crediamo co-noscerla, o la immaginiamo. Sitratta, a mio parere, di una verae propria contraddizione. Ed ècontraddizione anche un’altra figura, quella che si registra

con il modo di porsi di LuciaLavia, la Figliastra. Costei è sìuna «selvaggia», ed è sì nevra-stenica, ridotta a un cencio daquanto nella vita a lei occorso.Ma c’è un eccesso nell’eccesso:le corse incessanti da un capoall’altro della scena, la gestuali-tà sempre uguale — al limitedella coazione. D’altra parte èproprio nel rapporto tra figlia epadre, tra Padre e Figliastra,

che si gioca la partita dellospettacolo.

Come chiudere gli occhi difronte al vero tema del dram-ma, il suo cocente dramma si-ciliano, della Sicilia profonda,l’umano tema dell’incesto? Aquesta altezza, Lavia rivelaenergia e coraggio, affonda lemani dove è più difficile. Manmano che lo spettacolo proce-de si coglie una crescente ten-

sione. Al suo apice, Lavia comeinterprete del Padre è indiscu-tibile. Dal fondo della scena fi-no al suo orlo, e anche fuorid’esso, tra noi spettatori, si sen-te salire un disagio, un males-sere. Ma non è quello che ha re-so celebre (nella storia del tea-tro e della cultura) i Sei perso-naggi, il rapporto tra realtà e finzione, l’impossibilità dichiudere, di porre arbitraria-mente la parola fine.

Il malessere è quello esisten-ziale della convivenza dell’esse-re umano tra i suoi simili el’imprescindibile necessità checiò sia — con tutta la morbosi-tà che l’esser prossimi compor-ta. Personalmente pongo (ho posto) obiezioni a una certa di-smisura. Ma è giusto condivi-dere il respiro possente, quasispaventato della balena — ilpubblico: quel dramma lassùrecitato non sembrava finzio-ne, sembrava realtà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Franco Cordelli

Pièce sul premio Nobel per la pace

L’eresia della resistente San Suu Kyi

L’opera

Rivive l’Amletoscapigliatoideato da Faccio

Classica OuverturePappano omaggia Rossini

I l Rossini «macinato» negli ultimi anni da An-tonio Pappano con Santa Cecilia è stato, a par-

tire da quella memorabile edizione della PetiteMesse solennelle, di una tale levatura che quasipassa inosservata quest’ultima incisione per Warner delle Ouverture del pesarese.

Che è ottima per scelte stilistiche e realizza-zione sonora, ma è forse priva di quello slancio edi quello scatto che rendono oggi Pappano di gran lunga il direttore preferibile in questo re-pertorio. Oltre alle più note Ouverture, l’anglo-italiano incide il meno noto Andante e tema convariazioni sfruttando come solisti le prime partidelle sezioni di fiati della sua orchestra, che con-fermano le loro eccellenti qualità tecniche e mu-sicali. (E. Gir.)

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Blues Tell ‘em I’m GoneAlle radici di Cat Stevens

T orna dopo cinque anni Yusuf, già Cat Stevens(prima della conversione all’Islam). «Tell

‘em I’m Gone» è un ritorno alle sue radici di can-tautore, un omaggio al blues e al R&B che lo ispi-rarono in età giovanile.

Cinque brani inediti e altrettante cover per undisco che parla di pace e di libertà. In «Gold Dig-ger» si scaglia contro la corruzione dell’attivitàmineraria in Sud Africa; l’autobiografica «Edi-ting Floor Blues» è una riflessione sugli alti e bassi del successo; «Doors» si concentra su que-stioni spirituali. Voce mitica, ma siamo comun-que lontani da classici come «Father and Son» o«Lady d’Arbanville». Yusuf affronta un tour dalvivo dopo oltre 35 anni. A Milano l’11 novembreal Mediolanum Forum. (Mario Luzzatto Fegiz)

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Jazz Charlie Haden-Jim HallDialogo lirico fra maestri

A vrebbe dovuto essere un omaggio al chitar-rista Jim Hall, scomparso a fine 2013; è di-

ventato il testamento del contrabbassista CharlieHaden, che l’ha raggiunto sette mesi dopo. Il lo-ro concerto in duo tenuto a Montreal nel 1990(Impulse) è intitolato «Charlie Haden-Jim Hall»e rivela una sostanza musicale profondissima.

Fra standard celebri («Body and Soul», «Sky-lark») e temi di Monk o Coleman, oltre che deglistessi protagonisti, questo dialogo fra maestrisposa poesia e sperimentazione trovando il ter-reno comune in una purezza di suono emozio-nante. Lo strumento di Haden sa produrre colpidi cannone ma è delicato e mobile come una far-falla; lo avvolgono gli arabeschi e i silenzi di unachitarra unica. (Claudio Sessa)

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Standard NostalgiaLa scommessa di Annie

C he sia un pregio o un difetto dipende dalpunto di vista. «Nostalgia», progetto con cui

Annie Lennox torna dopo quattro anni, ci conse-gna la sua voce al meglio. Calda, piena di sfuma-ture, senza quei virtuosismi e le prevedibilità delle dive anni 90 e delle fotocopie da talent.

Il confronto è duro. Annie ha scelto canzoniche sono scolpite nella nostra memoria con le voci di Ray Charles, Ella Fitzgerald, Billie Holi-day, Nina Simone... Le tratta con rispetto, le in-dossa bene e ci mette un tocco di suo. «Summer-time» è meno sbarazzina della versione di Billie,meno malinconica di quella di Ella. Resta unpunto. Una voce così centrata ci fa pensare chel’ultima volta che ci ha presentato canzoni inedi-te è stato nel 2007. (Andrea Laffranchi)

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E rmanna Montanari, instato di grazia, accesa deirossi rubino e amaranto

dei costumi, è bella nei gestidel corpo e suona la sua voceper modulare il pensiero in Vi-ta agli arresti di Aung San SuuKyi delle Albe (Vie Festival Ert,poi a Ravenna).

La regia di Marco Martinelliunisce Brecht e buddismo,scetticismo e eresia della bon-tà. La prima ora fila perfetta (laseconda è troppo oratoria, for-

se per desiderio di «tutto di-re»); montaggio veloce, asse-dio della paura di cui par disentire l’odore nei filmati disgominio sanguinario dietrol’ombra della combattente perla Birmania, Nobel ’91.

Senza spari tv, la violenza ènelle vibrazioni di «gamelan»o di rap furioso. Si usano proie-zioni, grandi didascalie, docu-mentari alla Piscator, canzonidi Weill, frasi in tedesco adogni burattinesco dittatore (è una molla Massimiliano Ras-su). Ma la forza, la novità del la-voro così impegnativo è l’atmo-

sfera favolosa, mitica — tra spi-riti del male, fantasmi, ordina-rie astrologhe — che avvolge laprotagonista.

Aperto e chiuso dalle Albe,Vie Festival ha portato anche lapreziosa performance di Chia-ra Guidi da testi della Jelinek,contrabbasso Daniele Roncato,«secretario» dei libri FilippoZimmermann. E Notte, PippoDelbono nel mondo di Koltès.

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La Cicogna Disegnata da Virgilio

Sieni è simbolo del Festival di

teatro per le Nuove Generazioni

che porta tra gli altri Mamma Oca di Compagnia Rodisio con

Roulotte Enchantée et ses

Spectacles; e Aluminures, magie

in carta d’alluminio di Barbara

Melois (dal 5 al 9, Mantova)

Protagonista

Una scena di

«Sei personaggi

in cerca

d’autore» di e

con Gabriele

Lavia (72 anni;

al centro)

Ieratica

Ermanna

Montanari (58) è

la birmana Aung

San Suu Kyi

Amleto

di Franco Faccio

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Sei Personaggi in cerca d’autore

Regia di Gabriele Lavia

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7 giorni sul palco

Vita agli arresti di San Suu Kyi

regia di Marco Martinelli

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Trilogia dello spavento Segni d’infanzia

di Enrico Girardi

di Claudia Provvedini

Page 51: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 SPETTACOLI 51

Mark Morris Dance Group

L’ensemble del coreografo di

New York, successore di Béjart

poi fondatore con Baryshnikov

del White Oak Project, in (foto):

Excursions, A Wooden Tree,

Words; Jenn and Spencer, Polka

(31,1; Ristori, Verona;

4, Carlo Felice, Genova)

Malacrescita In lingua «flegrea»

violenta o dolce, Mimmo Borrelli

autore regista rivive una Medea

che, in terra dei fuochi, mette al

mondo figli mostri perché sia

schernito Giasone camorrista. E

perché “le mamme non vanno

mai lasciate sole”

(dal 5, Piccolo Studio, Milano)

Da «age» a Amleto Il gruppo,

della danzatrice Francesca

Pennini, in residenza a Ferrara,

presenta una performance per 9

teenagers; il gioco di società

Cinetico 4.4; caccia a Amleto sui

social networks, esibizione, voto

del pubblico (1-2, 5; poi 6-7/12,

Vascello, Roma)

Tam Teatromusica Michele

Sambin trasmette colori e forme

attraverso la musica negli

spettacoli Anima blu dedicato a

Marc Chagall; Picablo sulla vita e

l’opera di Pablo Picasso; Un occhio vede, l’altro sente, recente

lavoro su Paul Klee

(dal 28, CRT dell’Arte, Milano)

Tosca di Puccini È Dimitra

Theodossiou; Cavaradossi è

Alejandro Roy; il barone Scarpia,

Thomas Hall. Regia Gasparon,

dirige Antonio Pirolli. E il 29-30

Les Contes d’Hoffmann opèra

fantastique di Offenbach

(5,7,9 Pergolesi di Jesi, Ancona)

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Prime italiane La Medea di Borrelli Collettivo Cinetico Pittura in scena Passione e morte

Box Office

CINEMA

Ritorno a l’AvanaRimembranzeesistenzialidi cinque amici

C inque amici sulla terrazzadi una casa all’Avana fanno

un happy hour con ricordi ememorie di una frattura scom-posta della vita, rapportid’amore, sociali intristiti daglianni più tosti di Castro.

Tornano a Itaca, dice omeri-camente il titolo di questo belfilm di Laurent Cantet, cui pia-ce (La classe docet) annodarevite e destini. Con struttura ti-po da amarcord, ispirato da unromanzo di Leonardo Padurache sembra una commedia deltempo perduto, Cantet prende la via maestra della rivendica-zione umana senza svicolaretroppo in nostalgie — soloqualche colpo basso di vintage45 giri. Il concertato vive neimezzi toni studiatissimi dellagran compagnia di attori (JorgePerugorría, Isabel Santos, Fer-nando Hechevarria), noti in pa-tria, ricchi di quel fascino di-screto che permette d’esseresingoli e multipli. (m. po.)

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Confusi e feliciGag prevedibili nella commediasenza fantasia

L e nuove commedie italianeche non rispecchiano il Pa-

ese, è vero che non sono volga-ri, ma sembrano fatte con lostampino: stessi attori, stessefacce (meno male che qualcu-no fa il lifting), titoli simili, in-nesto di melò piccolo borghe-se.

Massimiliano Bruno (Nessu-no mi può giudicare, Viva l’Ita-lia) è fra quelli che fanno spe-rare ma sono le sceneggiatureche latitano, le battute e le si-tuazioni che sono prevedibili,le patologie scontate. Perchéc’è lo psicanalista depresso Bi-sio che lascia lo studio, minatodalla cecità (memorie non diuno, ma due film di Verdone,oltre che di «In treatment») equindi i pazienti nervosi si agi-tano, spesso a vuoto, richia-mando in servizio Edipo, il ro-manesco da pusher e la disfun-zione erettile.

Nel cast si ride molto ma Ca-terina Guzzanti è davvero bra-va. (m. po.)

Una folle passione

L’amore dal passato oscurosconvolge Lawrence e Cooper

S usanne Bier, che ama le ir-regolari traiettorie affetti-ve, ambienta in North Ca-

rolina (in realtà sono i dintornidi Praga) il set di Una folle pas-sione che racconta l’amour foudi un ricco commerciante di le-gnami, in rotta col sindaco chevorrebbe un parco nazionale,con la bella Serena, che pareuscita da un racconto di Poe. Ilpassato, si sa, ritorna e qui por-ta scompiglio collettivo, fuocoe follia con un piccino extra co-niugale degno di Matarazzo.

Il super melò boscaiolo dellaBier gioca sull’amore esclusivoche lega i coniugi gelosi di feli-cità. Intorno i boscaioli mor-morano, spesso vittime di inci-denti (un ospedale da campotipo Mash) e l’autrice non ri-nuncia neppure al mini schizzopolitico sociale che però rima-ne sommerso dalla materia delcuore e dintorni, virtù e limitedella storia tratta dal romanzo-ne di Ron Rash. La regista da-

nese ripete che love is all weneed ma le vengono incontro,oltre ai fantasmi di Truffaut,Stahl, Sirk, le femmine folli delcinema classico, le bellezzedella natura, violenta e impe-netrabile come i sentimenti.

Il gioco dei contrappesi nonsempre funziona, il contestoruba la scena ai due innamoratiche reclamano a loro volta ilprimo piano, una coppia con-solidata che si è già trovata nel-l’intimità del «lato positivo».

Aleggia un’atmosfera da forzadel destino e Jennifer Lawren-ce, teen star di Hunger Games,qui parla agli over 30 in un ruo-lo per cui Barbara Stanwyck eGene Tierney si rivoltano nellatomba, accanto al neo divo Bra-dley Cooper, più distratto delsolito rispetto al ben di Dio me-lodrammatico finanziario chegli accade.

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Coppia

Jennifer

Lawrence (24

anni) e Bradley

Cooper (39) in

una scena di

«Una folle

passione», il

film diretto

dalla danese

Susanne BierIN DISCESA G

IN SALITA A

NOVITÀ' N

STABILE =

1 N

Guardiani

della galassia

di James Gunn

con Chris Pratt,

Zoe Saldana

e Vin Diesel

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2 =

Il giovane

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Martone, con

Elio Germano e

M. Riondino

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Genovesi, con

Fabio De Luigi

e Cristiana

Capotondi

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di Maurizio Porro

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52 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 53

�LETTERE

AL CORRIERE

Vauro

Risponde Sergio Romano

RICONOSCERE LA PALESTINAI MOTIVI DELLE ESITAZIONI

di Beppe Severgnini

La lezione finlandeseper sincronizzare l’Italia

C onoscete un Paese con un giovanecapo di governo, un’opposizionepopulista guidata da un esagitato,

un’economia ferma, un’abnorme pubblica amministrazione, un welfare costoso, grandi industrie in difficoltà, monopoli nei trasporti, forti legami commerciali con la Russia colpita dalle sanzioni? Benvenuti in Finlandia. In Italia non abbiamo il monopolio dei problemi, come crede qualcuno. Mentre l’Europa è in fermento e il mondo ribolle, c’è chi non riesce a spostare lo sguardo dall’ombelico nazionale. Spettacolo interessante, ma ripetitivo. Helsingin Kirjamessut 2014, Italia ospite d’onore. La Fiera del Libro di Helsinki non ha solo un nome esotico. Conferma che i finlandesi ci vogliono bene, hanno verso l’Italia un pregiudizio positivo. Per tre giorni è sembrata l’unica cosa colorata in una città che compete per le cinquanta sfumature di grigio: colore del cielo, non ubiquo sesso urbano. Kirjamessut è anche l’occasione di rivedere lettori che, nel tempo, sono diventati nomi familiari. Quanto tempo dalla Pizza Italians 2001: i bambini dentro i passeggini nella notte finnica oggi vanno alle superiori. Nel 2007 Roberto Castagno organizzò a Tampere la più nordica delle 100+ Pizze Italians; oggi è Console onorario lassù. Piemontese, sposato con una finlandese. È un ingegnere della Nokia, sopravvissuto agli sconquassi degli ultimi anni, culminati con la vendita a Microsoft della parte telefonica. Ogni giorno Roberto si fa due ore di treno per arrivare al lavoro a Helsinki, e altrettante per rientrare a casa: vuole passare tempo con i figli. Lo può fare, racconta, perché la Finlandia, con tutti i suoi problemi, è una nazione sincronizzata. Dice proprio così: sincronizzata. Per telefonare a un collega dopo le 16 si chiede permesso, alle 17 il parcheggio della Nokia è vuoto: tutti a prendere i figli all’asilo o a scuola. Poi a casa, dove maschi e femmine si dividono il lavoro (per davvero). Perché in Italia non fate lo stesso?, mi domanda. Perché orari e vacanze delle scuole non tengono conto degli orari di lavoro? Perché non vi sincronizzate? Bella, questa. Sincronizzare gli italiani è come far marciare un branco di gatti: provateci, in Finlandia. I felini finnici aspettano.

@beppesevergnini© RIPRODUZIONE RISERVATA

� Italians

Le lettere firmate con

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città, vanno inviate a

«Lettere al Corriere»

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INTERVENTI E REPLICHE

Si parla da decenni sull’opportunità del riconoscimento dello Stato della Palestina, anche per disinnescare le tensioni che periodicamente scoppiano in zona. Due storiche novità sono apparse recentemente: il nuovo presidente svedese ha annunciato in parlamento che intende procedere al riconoscimento e la Camera inglese ha presentato una mozione con la quale ritiene che il governo debba riconoscere lo Stato di Palestina, accanto allo Stato d’Israele. Mi pare che altri Stati Ue ed extra Ue abbiano già provveduto in tale senso. Come si colloca l’Italia?

Maura [email protected]

Cara Signora,

E siste un interessante precedente. Nelgiugno del 1980, durante un semestre incui la presidenza era italiana, si tenne aVenezia un Consiglio europeo. L’incon-

tro, presieduto da Francesco Cossiga e GiulioAndreotti (rispettivamente presidente del Con-siglio e ministro degli Esteri), si concluse conuna dichiarazione che riconosceva ai palestine-si il diritto all’autodeterminazione. Da allora l’Italia, soprattutto all’epoca di Andreotti e Bet-tino Craxi, si è particolarmente distinta per lesue aperture. Yasser Arafat fece una visita allaCommissione Affari esteri della Camera dei de-putati nel 1982. Craxi negoziò con i palestinesila liberazione dell’Achille Lauro e difese a Sigo-nella gli impegni assunti durante la trattativa.

Vi è stata una correzione di rotta all’epoca deigoverni Berlusconi, quando il leader di Forza Italia e Gianfranco Fini tenevano particolar-

mente ad avere buoni rapporti con i vertici dellacomunità ebraica. Ma non mi sembra che nellapolitica italiana vi siano stati mutamenti so-stanziali. Il rappresentante dell’Autorità nazio-nale palestinese in Italia ha uno status non di-verso da quello di un ambasciatore accreditatopresso la Repubblica italiana. Continuiamo apensare che la soluzione migliore sia quella deidue Stati, anche se questa prospettiva diventacol passare del tempo sempre più difficile; enon possiamo ignorare che il partito interna-zionale del riconoscimento continua a cresce-re. I Paesi dell’Onu per cui la Palestina è unoStato sono ormai 136 su un totale di 193. L’ulti-ma guerra di Gaza ha avuto effetti opposti aquelli desiderati da Benjamin Netanyahu. Tuttele democrazie occidentali hanno deplorato imissili lanciati contro le città israeliane, ma laconferenza convocata al Cairo per la ricostru-zione di Gaza ha obiettivamente trattato la Stri-scia come una vittima.

Se alcuni Paesi ancora esitano a riconoscerelo Stato palestinese, le ragioni sono contempo-raneamente pratiche e giuridiche. Non è facileavere rapporti normali con uno Stato in cui ilgoverno nazionale, formato in giugno, non haancora dato prove concrete della sua esistenza,e in cui i confini restano incerti. Non è facile as-sumere impegni internazionali con un Paese seuna parte del suo territorio è occupata da inse-diamenti stranieri ed è perlustrata da truppestraniere. Riconoscere la Palestina significa ac-cettare la possibilità di frequenti e fastidiose di-vergenze con Israele. Credo che non tutti i Paesieuropei, per il momento, siano pronti a una taleprospettiva.

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POSTO FISSODipendenti pubblici

Caro Romano, alla Leopolda Renzi, constatando la realtà del mondo del lavoro ha dichiarato che « Non c’è più il posto fisso perché è cambiato il mondo». Questo concetto vale solo per i dipendenti privati o deve valere anche per quelli pubblici che, per legge, non possono perdere il posto di lavoro?

Pietro [email protected]

Toccherebbe ai sindacatiadoperarsi per abolire questoprivilegio dei dipendenti pub-blici. Se adottassero questa li-nea tuttavia perderebbero i lo-ro associati nel mondo delpubblico impiego. Non misembra che vogliano correrequesto rischio.

LICENZIAMENTIAllarmismo inutile

A proposito del posto fisso che non esisterà più, Renzi voleva dire che non ci sarà più per i nullafacenti e gli assenteisti. Chi lavora con professionalità e con dedizione non deve temere nulla perché il rapporto sarà a tempo indeterminato. Nessun datore di lavoro è così sciocco da rinunciare a un buon collaboratore solo per il gusto di licenziarlo. Siamo seri, cerchiamo di non creare falsi ed inutili allarmismi!

Annibale [email protected]

CORRUZIONENo al patteggiamento

La piaga della corruzione ci colloca ai primi posti della classifica mondiale. Basterebbe una legge che escludesse il patteggiamento e aumentasse le sanzioni. Una ingenuità? Forse, ma indubbiamente sarebbe un forte deterrente.

Pietro CavigliaBrugherio (Mi)

ARRIVI IN AUMENTOImmigrati dall’Africa

Non mi sembra che i governanti italiani ed europei conoscano abbastanza il problema dell’immigrazione. Lo si considera un fenomeno diprofughi da zone di guerra o di povertà e un fenomeno passeggero. Invece il fattore principale che alimenta l’immigrazione è l’aumento della popolazione africana negli ultimi decenni, calcolato dall’Onu in 65 mila individui al giorno in media. E un maggiore aumento è previsto per il futuro sia prossimo, sia lontano. Sono quindi convinto che nei prossimi decenni

l’emigrazione africana aumenterà.

Ruggero Ruggeri, Cremona

INVITO AI TITUBANTIAgire contro la crisi

È opinione di tutti gli storici, sia di casa nostra sia stranieri, che gli italiani diano il meglio di sé solo nelle situazioni estreme. Ebbene, vista la crisi che attanaglia l’Italia e che non accenna a finire, se vi è qualcuno ancora titubante nell’agire, sappia che l’emergenza è tra noi ed è il caso di impegnarsi subito al massimo per la salvezza di tutti i cittadini!

Mauro Mai, Rieti

MOSTRE ALL’ESTERO Quel discusso crocifisso

Ho visitato a Parigi la mostra «I Borgia e il loro tempo». Fra le opere esposte, il crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo, acquistato dall’Italia nel 2008, che tante polemiche ha suscitato appunto per la sua attribuzione. L’opera è presentata come «attribuita a Michelangelo» con, in audioguida un critico commento sulla politica culturale dello Stato italiano. Non sarebbe stato meglio prestare un’altra opera e non questa così discussa?

Alvaro Ossiri, Milano

Giuseppe Luraghi e la Giulietta Ho letto una nota sui 60 anni della Giulietta di Bianca Carretto (Corriere, 28 ottobre). Spiace rilevare che, nel parlare dei 60 anni della Giulietta, si afferma che la nascita di questa vettura fu una svolta epocale per l’Alfa Romeo, ma si evita di dire che chi volle e rese possibile questa svolta fu Giuseppe Luraghi, allora direttore generale di Finmeccanica.Fu lui infatti che evitò la chiusura dell’azienda, decidendo di realizzare la Giulietta. E fu lui che trovò i finanziamenti per costruire e cominciare a produrre la macchina. Contrariamente a quanto si dice nella nota, non furono Iri e Finmeccanica a finanziare il progetto. Luraghi infatti ottenne i

finanziamenti necessari da Otto Wolff von Amerongen, un imprenditore tedesco titolare dell’omonima industria siderurgica di Colonia, come ha scritto Daniele Pozzi nel libro Una sfida al capitalismo italiano: Giuseppe Luraghi.

Pablo RossiCuratore dell’ Archivio Storico Giuseppe Luraghi

Giuseppe Luraghi ha ottenuto i finanziamenti nella sua veste di direttore generale di Finmeccanica, in poche righe potevo fare solo la storia della Giulietta. Indubbiamente a Giuseppe Luraghi va tutto il merito di aver intuito la forza di un modello che ha ribaltato la sorte di un’azienda.

Bianca Carretto

Concorsi: titoli non riconosciuti In riferimento all’articolo «Insegni a Yale? Mettiti in coda» (Corriere, 27 ottobre), segnalo che in un recente concorso per primario anestesista in un ospedale italiano, il fatto che io ricopra il ruolo di «consultant» (che è l’apice della carriera ospedaliera nel Regno Unito) in uno dei più prestigiosi centri cardiotoracici di Londra, non ha rappresentato nessun titolo di merito.

Francesco Del Sindaco, Londra

Il nome dell’onorevole FraccaroIl deputato Fraccaro del MoVimento 5 Stelle si

chiama Riccardo e non Massimo (Corriere di ieri).Ci scusiamo.

SUL WEBRisposte alle

19 di ieri

54%

46%

No

La tuaopinione susonar.corriere.it

Papa

Francesco: mi

dicono

comunista ma

il mio è amore

per i poveri.

Concordate?

La domandadi oggiScontro

frontale tra Pd

e Cgil. Picierno:

«Camusso

eletta con

tessere false».

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FONDATO NEL 1876

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ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7682 del 18-12-2013

La tiratura di mercoledì 29 ottobre è stata di 418.017 copie

Page 54: Il Corriere Della Sera

54 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Page 55: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 55

Sport Classifica

JUVENTUS 22ROMA 22MILAN 16SAMPDORIA 16UDINESE 16LAZIO* 15NAPOLI 15INTER 15GENOA 15FIORENTINA 13

VERONA* 11TORINO 11SASSUOLO 10CAGLIARI 9PALERMO 9ATALANTA 8EMPOLI 7CESENA 6CHIEVO 4PARMA 3

*una partita in meno

ATALANTA-NAPOLI 1-1CAGLIARI-MILAN 1-1FIORENTINA-UDINESE 3-0GENOA-JUVENTUS 1-0INTER-SAMPDORIA 1-0PALERMO-CHIEVO 1-0ROMA-CESENA 2-0SASSUOLO-EMPOLI 3-1TORINO-PARMA 1-0VERONA-LAZIO oggi, ore 20.45

Serie A 9ª giornata

di Mario Sconcerti

Per le prime dueadesso esistonoanche gli avversari

� L’analisi

L a Juve ha perso malema non immeritatamente. Ha

inseguito troppo il Genoa sulla sua strada, agonismo e corsa, non ha cercato il gioco. Ha commesso quasi un peccato di generosità, o forse solo di assuefazione. Nelle ultime stagioni non sarebbe successo e non avrebbe perso. Una differenza riusciva a esprimerla. Oggi sono cambiati gli avversari, è cresciuta una nuova borghesia del calcio che non ha la forza di eliminare gli avversari ma di fermarli sì. Infatti sono almeno otto le squadre in corsa per il terzo posto. È cambiato qualcosa anche nella Juve. Non gioca di forza perché ha più carattere, solo perché ha difficoltà a giocare meglio. Questa di Genova è la terza sconfitta in 20 giorni, la terza partita senza segnare gol. Tevez è stanco, Llorente lontano, Pirlo assente, Asamoah scolastico. Mancano le differenze. Capita che abbiano bisogna di respirare, ma per la Juve è una novità e apre molte domande. Così appare giusto che una Roma normale le si affianchi. Siamo in un momento molto delicato, nessuna delle due ha forza, entrambe tendono al loro lato oscuro. Per la prima volta dipendono anche dal calendario. L’Inter vince ancora con un piccolo rigore. Non gioca meglio della Samp, anzi, la subisce spesso. I 3 punti coprono tutto, ma se si parla di calcio devono preoccupare proprio questo tipo di successi. La Samp è più squadra. Resta nell’Inter una fase anarchica dove nasce il gioco. Non c’è equilibrio nel trio Medel-Hernanes-Kovacic. Ma ora almeno c’è più tempo per trovare soluzioni e dimenticare le offese incredibili arrivate negli ultimi giorni. C’è veramente del razzismo in questi atteggiamenti. Nessuno ha speso un aggettivo per Ferrero, altro nuovo entrato e decisamente più spettacolare, o per il neo presidente del Cagliari. Per il signore venuto dall’Indonesia, siamo all’abbondanza. Ne sono convinto purtroppo: perché viene dall’Indonesia. Il Milan soffre Zeman e viceversa. Torres ha giocato come può, nonostante Berlusconi. Perde per la sesta consecutiva il Parma che a Torino si accontenta di non giocare. Crolla l’Udinese, torna la Fiorentina di Babacar (4 reti), il Napoli conferma le sue difficoltà generali. E il Palermo la piccola arte di saper usare il calendario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riaggancio

Sconfitta

Tonfo della Juventuspunita dal Genoain un finale da brividi

Passo falso

Fernando

Llorente

è perplesso,

non segna più

come lo scorso

anno e la sua

Juventus ieri

ha perso

nei minuti

di recupero

contro il Genoa

facendosi

così

raggiungere

al primo posto

in classifica

dalla Roma

(Action Images)

Pari col Cagliari

Ibarbo spaventa il Milangli uomini gol dormonoBonaventura il più sveglio

Inseguimento

Contro il

Cagliari, il Milan

è stato

costretto

a inseguire:

in svantaggio

per un gol

di Ibarbo,

i rossoneri

hanno

agguantato

il pareggio con

Bonaventura

che ha

sorpreso

il portiere

fuori dai pali

(Ap)

Cesena k.o.

La Roma ancora in vettaDestro e De Rossigli uomini della Felicità

Tutto facile

Un gol di Mattia

Destro nel

primo tempo,

un altro di

Daniele De

Rossi nella

ripresa: la

Roma vince

senza faticare

troppo contro il

Cesena e dopo

aver perso

terreno

pareggiando

con la Samp,

riprende la Juve

capolista

(Sposito)

Battuta la Samp

L’Inter sorride alla fineCi pensa Icardi su rigoredopo tanta fatica

Dischetto bis

Tre giorni dopo

aver vinto a

Cesena con un

calcio di rigore

di Icardi, l’Inter

si è ripetuta a

San Siro contro

la Sampdoria:

grande

sofferenza, poi

a pochi secondi

dal termine

un altro rigore,

trasformato

anche questa

volta

dall’argentino

(LaPresse)

Page 56: Il Corriere Della Sera

#

56 SPORT Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Marcatori: Ibarbo 23’, Bonaventura 34’ p.t.

CAGLIARI (4-3-3): Cragno 5; Balzano 6,5, Ceppitelli 6,5, Rossettini 6,5, Avelar 6; Crisetig 6, Conti 7 (Donsah s.v. 27’ s.t.),Ekdal 6,5; Ibarbo 7, Sau 6,5 (Longo s.v. 45’ s.t.), Cossu 6,5 (Farias s.v. 40’ s.t.). All.: Zeman 7

MILAN (4-3-3): Abbiati 5,5; Abate 6, Alex 6, Rami 5, De Sciglio 5; Bonaventura6,5, De Jong 6, Muntari 5,5 (Poli 5,5 24’ s.t.); Honda 6, Torres 5 (Pazzini s.v. 33’ s.t.), El Shaarawy 5,5 (Menez 5 23’ s.t.). All.: Inzaghi 5,5

Arbitro: Doveri 5,5Ammoniti: Avelar, Muntari, Rami, Crisetig, Ekdal.Recuperi: 1’ più 4’

Cagliari 1

Milan 1

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

CAGLIARI Un tiro, un gol. Il Mi-lan ottiene il massimo facendoil minimo. Giacomo Bonaven-tura, in arte Jack, pesca il por-tiere Cragno fuori dai pali e lobeffa con un tiro un po’ folle eun po’ geniale (Jack finirà la se-rata in ospedale per accerta-menti dopo una botta in testa),un pallonetto da oltre venti metri che gela l’entusiasmo delSant’Elia e vale un punto picco-lo, ma gigantesco, perché con-sente ai rossoneri di mettere ilsale sulla coda a Samp e Udine-se sconfitte e di agguantare il3° posto in attesa della Lazio.

Prima e dopo la prodezzadell’ex atalantino al Sant’Eliarinnovato e con la curva apertac’è solo Cagliari, costretto a rinviare l’appuntamento con laprima vittoria casalinga, ma acui va stretto l’1-1 della dolceserata isolana. La squadra diZeman è bella, veloce, diver-tente, imprendibile nelle verti-calizzazioni mozzafiato. Una

squadra che gioca 75 minuticon un’intensità straordinaria,che annichilisce i compassatirossoneri. Ai ragazzi del boe-mo manca solo freddezza e lu-cidità sotto porta. È il tema del-la partita. Perché anche il Mi-lan in avanti lascia molto a de-s i d e r a r e . L a d i f fe r e n z asostanziale tra le due squadre èche il Cagliari le occasioni lespreca, i rossoneri proprio nonle costruiscono. Ibarbo, l’uo-mo che di testa sblocca il risul-tato a metà primo tempo met-tendo in evidenza gli impaccimilanisti in difesa, cincischia dopo tre minuti a porta quasivuota favorendo la scivolata diRami. E un minuto prima delnovantesimo Farias, appena

entrato, tira contro Abbiati dadue metri il cross perfetto diSau. Così Zeman porta a casa irimpianti. Inzaghi, invece, ri-flette sui mali rossoneri ma siconsola con il raggiungimentodi un traguardo parziale comeil terzo posto. A Cagliari, comeera stato a Empoli e Cesena, lasquadra mostra tanti difetti e sisalva come può in rimonta.Non con il gioco, ma con unaprodezza. Torres, titolare per volere di Berlusconi, non tiramai in porta. Honda ed ElShaarawy, ammirevoli a soste-nere il centrocampo, si spen-gono negli ultimi 16 metri.

Il Milan conserva l’attaccomigliore del campionato, mada due partite ha smesso di ti-rare e Pippo, centravanti im-placabile, non ne sarà conten-to. Il Cagliari fa tutto bene e auna velocità che sorprende ilMilan. Ibarbo è una freccia sul-la corsia destra; il rientranteConti dirige il centrocampocome un perfetto direttored’orchestra; Crisetig ed Ekdal

sono lesti nella percussione;mentre Sau e Cossu, i piccolettidi Zeman, mettono a soqqua-dro l’incerta difesa milanista.L’1-1 con cui le squadre vannoal riposo premia oltre misura ilgiovane Inzaghi. Il Milan è in-voluto. La difesa balbetta, ilcentrocampo soffre la pressio-ne e il pressing asfissiante de-gli zemaniani, l’attacco nonpunge. E le cose non migliora-no né con Menez, né con Pazzi-ni entrato al posto di Torres.

Al Cagliari manca il gol. Nelprimo, come nel secondo tem-po. I sardi mantengono il con-trollo del gioco, hanno più rit-mo e ci provano sino all’ultimorespiro, sino al gol fallito daFarias, in cui Abbiati con i pie-di riscatta l’incertezza del pri-mo tempo. Il Cagliari ha un fu-turo. Il Milan si gode il presen-te, cioè il terzo posto che giàoggi però potrebbe svanire sela Lazio dovesse vincere a Vero-na nel posticipo.

Alessandro Bocci© RIPRODUZIONE RISERVATA

Terzo posto I rossoneri ottengonoil massimo facendoil minimo: adessosono al terzo posto

Svista

Ibarbo anticipa

i difensori del

Milan e realizza

il gol dell’1-0.

Poi pareggerà

Bonaventura

(Ansa)

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI A CAGLIARI

CagliariEkdal dà sostanza5 Cragno Si fa prendere in contropiede dal tiro dalla distanza di Bonaventura, poi uscite puntuali, ma il danno è fatto.6,5 Balzano Attento e intraprendente, diversi tagli per Sau, spinta costante.6,5 Ceppitelli Anticipa El Shaarawy al momento del tiro da posizione pericolosa. Nessuna sbavatura anche con Torres e Pazzini.6,5 Rossettini Sicuro e preciso.6 Avelar Magari con modi ruvidi (subito ammonito), ma anche lui interpreta il verbo dello spingere e raddoppiare.6 Crisetig Tecnica e spinta (in egual misura) si traducono in buoni lanci e puntuali inserimenti. Nella ripresa con la stanchezza aumentano gli errori.7 Conti È il cambio più importante di Zeman rispetto alla vittoria con l’Empoli. Un lancio geniale in avvio per Sau in un varco che ha visto prima di tutti e molti altri guizzi. Insidioso anche al tiro (palo).6,5 Ekdal Progressioni a bucare il centrocampo, prestazione di grande sostanza.7 Ibarbo Sciagurato e scatenato: sciagurato nel primo tiro, quando si fa murare dal tackle di Rami, scatenato tutto il resto della partita: le sue progressioni fanno venire il mal di testa al Milan; ricambia il favore a Sau con un passaggio filtrante.6,5 Sau A parte il cross per la testa di Ibarbo, mette il piede, e una corsa strepitosa, in tutte le azioni pericolose del Cagliari. Ha anche due buone occasioni per tempo, ma si faanticipare.6,5 Cossu Presidia la fascia ed è il primo a limitare Honda-Abate (e già non è poco). Buone verticalizzazioni con Sau, un’altra spina che punge.7 Zeman Finché regge, il Cagliari è uno spettacolo da vedere, con meccanismi perfetti davanti. Ma il fatto è che soffre pure poco dietro.

Arianna Ravelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

MilanTorres va al minimo5,5 Abbiati Confermato a dispetto di uno scalpitante Diego Lopez, è in ritardo nell’uscita sulla testa di Ibarbo, si rifà salvando di piedi su Farias.6 Abate Non è serata da discese troppo avventate, ma fa abbondantemente il suo. Nel finale duello letterario Abate-Faria(s).6 Alex Il tridente cagliaritano sbuca da ogni dove, lui ci mette più volte una pezza.5 Rami Un provvidenziale salvataggio al via su Ibarbo, poi tanta sofferenza, come in occasione del gol.5 De Sciglio Non aiuta i compagni chiudendo in diagonale e Ibarbo non si ferma in nessun modo. Più attento nella ripresa.6,5 Bonaventura Il Jack pesca il jolly. Sta per crossare, poi vede Cragno fuori e, con un po’ di follia, prova il tiro dalla trequarti: gli va benissimo.6 De Jong Travolto all’inizio come tutti dalla velocità del Cagliari (una palla persa non da lui), poi prende le misure.5,5 Muntari Comincia facendosi ammonire (niente Palermo), ma non si demoralizza: in qualche modo regge, poi sfiora il palo con un sinistro dal limite.6 Honda Seppur senza guizzi significativi dà il suo contributo.5 Torres Aggancio, controllo, sponda, tiro poco convinto (uno gli viene debole, un altro va fuori): il lavoro è tanto, la resa ancora minima.5,5 El Shaarawy Il gol proprio non arriva, la prestazione così così: un suo destro viene chiuso da Conti.5 Menez Perde subito due palle, in calo.5,5 Poli La grinta c’è, poca costruzione.5,5 Inzaghi I miglioramenti in difesa non sono confermati (il Milan attaccato in velocità soffre), l’attacco è in involuzione: quel che non manca è l’impegno di tutti.

a.rav.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le pagelle

18gol segnati

dal Milan

nelle prime 9

giornate: è il

miglior attacco

5punti in più

del Milan

rispetto alla 9ª

giornata dello

scorso anno

�Inzaghi/1Partitadi carattere: abbiamo sofferto e cresceremo.Quel che conta è che siamo terzi

Il motto di Sibilia: io accatto, io pago, io comandoSi è spento a 94 anni il presidente-padrone dell’Avellino dai legami spesso pericolosi

A Salvatore Di Somma, capi-tano dell’Avellino, che si pre-sentò da lui per chiedere il pre-mio per la promozione in serieA, Antonio Sibilia rispose: «Eche volevate giocare per perde-re?». Quello capì che era inutileinsistere, ma col tempo capìanche che il presidente lo avevatrattato bene. A un altro chepure si sedette di fronte a luicon l’intenzione di fargli cac-ciare soldi, il procuratore diJuary Dario Canovi, mostrò unacalibro 44. Non gliela puntò,semplicemente la tolse dallafondina e la appoggiò sullascrivania. «Quando sto sedutomi dà fastidio», disse. E Canoviabbassò le pretese.

Ieri, una settimana prima dicompiere 94 anni, Antonio Si-bilia è morto, e il calcio, daAbodi (presidente della Lega diserie B) a Macalli ( Lega Pro) , loricorda con parole di circostan-za. Certo di pallone ne capiva.Per il suo Avellino — di cui fupadrone a fasi alterne dal 1970al 2000 — sono passati gioca-tori come Tacconi e Vignola,Carnevale e De Napoli, e nonsolo Juary, di cui si ricordal’esultanza danzata intorno allabandierina del calcio d’angolo.

Padronale («Io accatto, iopago, io comando»), collezio-nista di gaffe («Il portiere vuolei guanti? No, o a tutti o a nessu-no»), dai metodi singolari («A

prese edili c’era sempre postoper detenuti in semilibertà chedovevano dimostrare al Tribu-nale di avere un lavoro. E poi c’èla storia più famosa, quando —era il 31 ottobre del 1980 — por-tò Juary con sé a Napoli, al vec-chio tribunale di Castel Capua-no, dove si stava celebrando ilprocesso contro Raffaele Cuto-lo. E dopo aver baciato il bosstra le sbarre, fece avvicinare ilgiocatore che consegnò al capodella Nco una medaglia d’orocon una testa di lupo, l’effigiedell’Avellino, da un lato, e dal-l’altro la frase «A don RaffaeleCutolo con stima».

Fulvio Bufi© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’addioSi è arreso Ingesson,«guerriero» svedesedi Bari, Bologna e Lecce

alle spalle dell’Italia. Un centrocampista

scultoreo (era alto 1,90), trascinatore in

campo e fuori. Punto fermo in nazionale (57

presenze e 13 reti), era diventato capitano

del Bari, con cui disputò 94 gare con 11 gol,

prima di passare al Bologna: tre stagioni in

rossoblù con 64 presenze e 4 reti, compresi i

due al Dall’Ara che nel 1999 condannarono

la Sampdoria alla serie B e resero vana la

doppietta di Montella. Dopo una parentesi al

Marsiglia, chiuse la carriera al Lecce nel

2001 prima di diventare allenatore. «Ha

mostrato coraggio vero continuando a

lottare e mettendosi sempre a servizio del

calcio», ha detto il presidente della Fifa

Joseph Blatter. Manifestazioni di cordoglio

per Ingesson da società e tifosi di tutti i club,

in particolare di Bari, Bologna e Lecce.

Federico Pistone© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Guerriero» fino in fondo. A 46 anni è morto,

per un mieloma multiplo, lo svedese Klas

Ingesson (nella foto con Deschamps): due

settimane fa era ancora, sulla sedia a rotelle,

alla guida dell’Elfsborg, squadra che allenava

dal 2013: era il suo modo per affrontare

coraggiosamente la malattia, lui che dal

1995 aveva scelto l’Italia come palcoscenico.

Un anno prima aveva conquistato il terzo

posto al Mondiale negli Stati Uniti, proprio

Il Milan ringrazia BonaventuraIn una serata da dimenticare come gioco e attacco, il pari col Cagliari è preziosissimo

quel giocatore piacciono assaile donne, annullo il contrat-to»), Sibilia capiva di calcio piùdi tanti suoi colleghi di oggi, eppure è difficile avere nostal-gia di un presidente con la pi-stola.

Folklore a parte, aveva modiinaccettabili (prese a schiaffiVignola accusandolo di scarso impegno), e atteggiamenti chegli sono valsi ombre pesanti,anche se dalle accuse di camor-ra, che gli costarono il carcere eun processo, uscì assolto. Macerto se a un giocatore rubava-no l’auto, lui se voleva gliela fa-ceva restituire in due ore (aJuary sì, a Tacconi che gli eraantipatico, no). E nelle sue im-

In serie A

� Antonio

Sibilia, nato

a Mercogliano

il 4/11/1920,

è stato un

imprenditore

e dirigente

sportivo.

Nel ‘78 portò

l’Avellino

in serie A

�Inzaghi/2Muntaried El Shaarawy potevano segnare. Sesto risultato utile di fila

Page 57: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 SPORT 57

Marcatore: Icardi (rigore) 45’ s.t.

INTER (3-5-2): Handanovic 7; Ranocchia 6,5, Vidic 6,5, Juan Jesus 6; Obi 5,5 (Mbaye s.v. 32’ s.t.), Hernanes 6 (Kuzmanovic 6 7’ s.t.) Medel 6,5, Kovacic 6,5 (Khrin s.v. 47’ s.t.), Dodò 6; Icardi 7, Palacio 5. All.: Mazzarri 6,5

SAMPDORIA (4-3-3): Romero 7; De Silvestri 6, Gastaldello 6 (Regini 5,5 18’ s.t.), Romagnoli 5, Mesbah 6; Obiang 6 (Rizzo s.v. 45’ s.t.), Palombo 6, Duncan 6,5 (Soriano s.v. 27’ s.t.); Gabbiadini 5,5, Okaka 6, Eder 6,5.All.: Mihajlovic 6

Arbitro: Russo 6Ammoniti: Gastaldello, Kovacic, Palombo, MedelRecuperi: 1’ più 4’

Inter 1

Sampdoria 0

MILANO Inter-Sampdoria non èmai una partita qualunque.Non lo era stata il 15 dicembre1995 (da 3-1 a 3-4) e tantomenoil 9 gennaio 2005 (da 0-2 a 3-2nel recupero). Non lo era stataneppure il 1° dicembre 2013,esordio a San Siro di Thohir,quando Renan aveva raggiuntoi nerazzurri al 90’ e anche que-sta volta tutto si è deciso alla fi-ne. Al 42’ della ripresa Eder hacostretto Handanovic a supe-rarsi per evitare la sconfitta,una paratissima, che ha fattoda prologo al successo interi-sta; al 44’, Romagnoli, uno deipiù bravi, ha perso la bussola,ha messo a terra Kuzmanovic eRusso, su suggerimento delgiudice dell’addizionale (Vale-ri) ha fischiato il rigore, il se-condo consecutivo per l’Inter,dopo quello di domenica Cese-na (su Palacio), Icardi ha cam-biato l’angolo, ma ha colpitoancora e i nerazzurri hannoraccolto tre punti pesantissimicontro una Sampdoria semprein partita, attenta, reattiva, pe-

ricolosa, che ha perso l’imbat-tibilità alla nona giornata, manon la forza delle sue convin-zioni e del suo gioco.

L’Inter continua ad essereuna macchina imperfetta, maha costruito sette palle-gol (tre

più quattro) e questo qualcosavorrà pur dire. I fischi, dribblatial momento di leggere le for-mazioni, sono piovuti sugli in-teristi a fine primo tempo, equesto nonostante nella sta-gione a San Siro (28.057 spetta-tori, sempre meno) si fosse vi-sto di peggio, perché la squa-dra ne primi 46 minuti è anda-ta tre volte a un passo dal gol,due con Palacio e una con Icar-di. Sulla prima, il Trenza, inve-ce di tirare, ha cercato l’assist;sulla seconda (ancora Palacio) e sulla terza (Icardi) è statomolto reattivo Romero. LaSampdoria ha preso coraggio,con Duncan che ha colpito latraversa venti secondi primadell’intervallo.

I nerazzurri hanno messo incampo molta volontà, ma nonhanno corretto i difetti di que-sta prima parte di stagione: tut-ti che portano palla, nessunoche corre nello spazio, un avviodi azione sempre problematicoe lento, così da arrivare a con-frontarsi ogni volta con la dife-

sa schierata. La Sampdoria hasofferto qualcosa all’inizio, mapoi ha cominciato a distender-si, con un centrocampo più so-lido e tonico rispetto a quelloavversario e un tridente offen-sivo, che ha spesso tenuto inapprensione gli interisti.

La ripresa ha seguito in avvioil copione del primo tempo:Palacio ha avuto la palla per il vantaggio, in apertura; Obi hacontinuato a soffrire per conte-nere Eder; la Samp ha alzatoancora di più la linea della dife-sa. Mazzarri è stato costretto asostituire Hernanes zoppicante(con Kuzmanovic) e Handano-vic ha salvato prima su Okaka(Conte in tribuna) e poi sullapunizione velenosa di Gabbia-dini.

L’Inter ha cercato di reagire eKuzmanovic ha avuto ancheuna buona palla, ma l’ha conse-gnata a Romero. Qui è emersala difficoltà dei nerazzurri a co-struire il gioco: la squadra si èallungata, ha cercato di arrivareal gol con soluzioni personali,ha molto sbagliato, ma non si èmai arresa. Palacio ha fallitoancora altre due occasioni (unmomentaccio), prima dei fuo-chi d’artificio finali, che hannopremiato il cuore dell’Inter epunito la Samp sulla linea deltraguardo.

Fabio Monti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Implacabile Il rigore calciato da Icardi, 21 anni, che Romero non è riuscito a intercettare ed ha permesso all’Inter di superare la Sampdoria nella sfida di San Siro (Bozzani)

InterHandanovic vola

7 Handanovic Traversa amica su Duncan, spegne una punizione di Gabbiadini, è spettacolare e decisivo a 3’ dalla fine su Eder.6,5 Ranocchia Sicuro, Okaka gli va via una sola volta alla fine.6,5 Vidic Rientra, finalmente immacolato.6 Juan Jesus Tiene. L’impostazione però gli andrebbe vietata per legge.5,5 Obi Spinge confuso, difende così così. Coerente coi suoi limiti, rende impraticabile un’intera fascia.6 Hernanes Un assist perfetto per Palacio, ma il pressing doriano spegne la sua recente ottima verve. Perfetto quando leva a Obiang un probabile gol. Esce per un guaio al ginocchio.6,5 Medel Rude e lineare. Porto sicuro.6,5 Kovacic Gioca spesso una partita tutta sua, vagamente oratoriale (anche nel bene, vedi la generosità in fase difensiva), ma piena, da piccolo leader. Sfiora il super gol al volo, poi crea per Palacio che sbaglia. Esce fra gli applausi.6 Dodò Annunci di sfracelli, invece arriva l’ordinario. Ma dal suo lancio arriva il rigore.7 Icardi Un’azione da bomber vero: spalle alla porta, aggira Gastaldello e colpisce, ma c’è Romero. Implacabile, segna il secondo rigore in tre giorni: 6 punti tutti suoi. E ovviamente esulta tronfio sotto i suoi ex tifosi.5 Palacio Misteriosamente al 3’ passa anziché tirare, poi trova un super Romero, infine manda fuori un diagonale. Il Trenza in forma avrebbe fatto tripletta. Ora va così. Passerà.6 Kuzmanovic Spreca un dono di Palacio, guadagna il rigore con mestiere.6,5 Mazzarri Formazione obbligata, 7 palle gol sbagliate, cuore, grinta e 3 punti legittimano una sospensione delle critiche. Oggi Walter è più saldo.

Alessandro Pasini© RIPRODUZIONE RISERVATA

SampdoriaCapolavoro Romero 7 Romero Un capolavoro di piede su Palacio, un gran tuffo basso su Icardi. Poi campa sugli errori interisti fino al rigore.6 De Silvestri Finezze vietate nel duello in prosa con Dodò: parità.6 Gastaldello Tiene la linea alta senza paura, un giallo alla disperata su Icardi che più tardi lo aggira facile. Esce per un problema muscolare.5 Romagnoli Si perde Palacio, poi si assesta e gioca con autorità. Ma l’ingenuità da rigore su Kuzmanovic è gravissima.6 Mesbah Marcare Obi è una passeggiata: forse poteva osare di più.6 Obiang Ha belle movenze, ma Kovacic lo mette sovente in croce.6 Palombo Il vecchio playmaker gioca con saggezza e mestiere. Tenta anche un piazzato da lontano: fuori.6 Duncan Il nerazzurro in prestito bracca bene Hernanes e a fine primo tempo centra una traversa clamorosa. Cala molto alla distanza.5,5 Gabbiadini Si sfianca molto in copertura. Quando si trova finalmente di fronte, ingessa Jesus in fascia e offre a Duncan una gran palla gol. Cala, tenta su punizione, non è serata.6 Okaka Bloccato al centro, sfonda di prepotenza a 3’ dalla fine ma Eder manca la stoccata.6,5 Eder A fasi alterne, gli capita di scherzare Obi ma anche di sprecare malamente un contropiede 4 contro 3. Fatica in copertura ma arriva comunque lucido a un passo dal gol vittoria, ma Handanovic è un fenomeno.5,5 Regini Qualche affanno al posto di Gastaldello.6 Mihajlovic L’imbattibilità è perduta, non certo l’onore. C’era tutto per vincere, tranne, forse, la convinzione. Ma il bel cammino continuerà.

al.p.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le pagelle

35giorni

dall’ultima

vittoria

casalinga

dell’Inter

3punti in meno

per l’Inter

rispetto alla 9ª

giornata dello

scorso anno

�MazzarriQuando si parte con un nuovo progetto bisogna avere pazienza

�IcardiLe critiche non le sentiamo, sbaglia chi fischia, il vero tifoso applaude

Maurito: «Gol per la squadra, e intanto saliamo»Giallo sul nome di Mazzarri ignorato dallo speaker per evitare i fischi dei tifosi

MILANO Il secondo rigore conse-cutivo di Mauro Icardi condan-na la Samp alla prima sconfittadi campionato. E regala a Maz-zarri un profondo respiro disollievo. «Un gol importanteper la squadra più che per me— ha chiarito il bomber argen-tino —. No, non ce l’ho con laSampdoria, io cerco di far golcon tutte le squadre. I fischi?Ripeto: chi ci contesta non vuo-le bene all’ Inter; in ogni casonoi lasciamo sempre le critichefuori dagli spogliatoi. E, intan-to, saliamo in classifica».

La serata finita in gloria erainiziata molto bene per WalterMazzarri. Stavolta nessuna bor-data di fischi per lui, anche se

la maggior parte dei tifosi inte-risti non ha certo cambiatoidea sul tecnico, pure dopo lavittoria di Cesena. Tutto il me-rito è dello speaker di San Siroche non ha annunciato il nomedell’allenatore, come al solito, dopo la lettura della formazio-ne dell’ Inter. L’ ufficio stampadel club nerazzurro ha subitoprecisato che il nome del tecni-co non è stato saltato, ma pro-nunciato prima di quello deigiocatori. E pazienza se nessu-no l’ha sentito.

A pensar male si fa peccato,però è molto probabile chequalche dirigente, magari ispi-rato dallo stesso allenatore, ab-bia chiesto allo speaker di limi-

tarsi a sussurrare il nome diMazzarri, che non ne può pro-prio più di sentirsi contestare aSan Siro. E al fischio finale diRusso, l’ allenatore interista si èlasciato andare a un gesto diesultanza che la dice lunga sul-la tensione che ha accumulatoin questo periodo.

Uno che al termine ha di chelamentarsi è Alfred Duncan,scuola Inter e in prestito allaSamp, che ha colpito la traversaalla fine del primo tempo.«Peccato perché il mio tiro eramolto forte e Handanovic nonsarebbe sicuramente riuscito arespingerlo».

Franco Fiocchini© RIPRODUZIONE RISERVATA

ScommesseIl filone del tennisun giro milionarioLa Procura indaga

Martino ha iscritto nel registro indagati una

decina di persone: numerose le conversazioni

tra Manlio Bruni, il commercialista di Signori,

Roberto Goretti, attuale ds del Perugia, Enrico

Sganzerla (lo stesso uomo poi arrestato per

aver ferito con 15 coltellate la fidanzata in

discoteca) e Daniele Bracciali. Nelle

conversazioni vengono citati anche Starace

(foto) e Volandri. È invece in fase di

conclusione l’inchiesta sul calcio (primi arresti

giugno 2011): Stefano Mauri ha fornito il pin

dello smartphone che non è ancora stato

analizzato. Ieri è stata ammessa come parte

lesa l’Aic. Ci sarà un’ultima udienza

dell’incidente probatorio il 27 novembre: poi

l’obiettivo del pm è di procedere con le

richieste di rinvio a giudizio (saranno vagliate

dal gip Guido Salvini) entro Natale.

a.rav.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tocca ai tennisti. L’inchiesta sulle scommesse

si allarga e la procura di Cremona vuole

approfondire il nuovo filone, emerso dalla

lettura di 200 apparecchiature elettroniche,

sequestrate agli oltre 100 indagati: seguendo

chat, sms e conversazioni via skype, la

procura ha avuto molte conferme su partite

truccate nel calcio, ma è anche arrivata a

scoprire che il tennis rappresentava un

mercato milionario. Il procuratore Roberto Di

La cura a base di rigorifa sorridere l’anemica InterIcardi batte la Samp dagli 11 metri, come domenica a Cesena

L’Italia rosa allo spareggioL’Italia rosa di Cabrini pareggia 2-2 fuori casacon l’Ucraina e va allo spareggio (contro Olanda o Scozia) per il Mondiale 2015.

Page 58: Il Corriere Della Sera

58 SPORT Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

Marcatori: Destro 8’ p.t.; De Rossi 36’ s.t.

ROMA (4-3-3): Skorupski s.v.; Torosidis 6, Manolas 6,5, Astori 6 (Yanga-Mbiwa 6 9’ s.t.), Cole 5,5; Pjanic 6,5, De Rossi 6,5 (Nainggolan s.v. 37’ s.t.), Keita 6,5; Iturbe 5 (Florenzi 6,5 7’ s.t.), Destro 7, Gervinho 7. All.: Garcia 7

CESENA (4-1-3-2): Agliardi 6,5; Capelli 5, Lucchini 6, Volta 5, Renzetti 6; Magnusson 5; De Feudis 5,5, Giorgi 6, Coppola 5,5; Succi 5 (Defrel 6 7’ s.t.), Djuric 5 (Hugo Almeida 6 19’ s.t.).All.: Bisoli 5,5

Arbitro: Tommasi 5Ammonito: DestroRecuperi: 0’ più 3’

Roma 2

Cesena 0

ROMA Marassi (leggi Genoa) re-stituisce alla Roma con gli inte-ressi quello che Marassi (leggiSamp) le aveva preso. La BandaGarcia è di nuovo in testa alcampionato, agganciando laJuve che cade per la prima voltain questo campionato. La dina-mica è quella che va sotto il no-me di «orgasmo del tifoso»: lanotizia del gol di Antonini arri-va quando la Roma ha appenafinito la sua fatica contro il Ce-sena e trasforma in bellissimauna partita che non lo era stata.

Incredulo Keita, che si devefar spiegare un paio di volteperché lo stadio sia ribollendodi entusiasmo. ControllatoGarcia, che viene informato daNainggolan di guardare il ta-bellone luminoso dell’Olimpi-co e si lascia andare a un sorri-so, ma non esulta sguaiata-mente, perché sa che la stradaè ancora lunghissima. Però dipiù non si poteva ottenere dalturno infrasettimanale: trepunti presi alla Juve, alla Samp-doria (e all’Udinese), due a Mi-

lan e Napoli, in attesa della La-zio impegnata oggi a Veronacon l’Hellas.

Finale pirotecnico di una ga-ra iniziata bene — triplo tiro diTorosidis respinto come fosseun flipper dopo 6’ e gol di De-stro all’8’, su perfetto assist diGervinho che ha spaccato in ve-locità la difesa cesenate — e ge-stita poi senza brillantezza marischiando pochissimo. Il Ce-sena, infatti, ha deciso di difen-dere anche lo svantaggio, spe-rando in un’occasione passeg-gera. Il piano di Bisoli potevaavere successo al 24’ della ri-presa, quando Hugo Almeidaha messo fuori di poco un col-po di testa su cross di Renzetti.Troppo poco per uscire dal-

l’Olimpico con un punto, magli assenti (Cascione, Brienza,il portiere Leali) sono un alibiserio per una squadra proget-tata per una difficile salvezza.

Garcia ha gestito la partitama anche le energie per leprossime due trasferte, moltodifficili, a Napoli (sabato) e aMonaco (mercoledì, contro ilBayern del famoso 7-1). Ha fat-to riposare Totti e Nainggolan,dando un «break» anche alportiere De Sanctis. Ha ritrova-to Keita, che ha giocato 90’, eDe Rossi è ritornato al gol chegli mancava dal 25 agosto 2013,a Livorno, nella prima partitadi serie A del tecnico francese.Iturbe ha sbagliato quasi tutti ipalloni nei 52’ che ha avuto adisposizione, dimostrando dinon essere ancora dentro glischemi della squadra, e moltomeglio ha fatto Florenzi. Quel-lo che preoccupa più di tutto,però, visto che l’ex veronese ègiovane e va aspettato, sono gliinfortuni che non mancanomai. Ieri mancavano Stroot-

man, Castan, Balzaretti e Mai-con, si è bloccato Astori (stira-mento alla coscia sinistra) eManolas è uscito dal campozoppicando per una distorsio-ne alla caviglia. Il primo dovràstare fermo almeno tre setti-mane, il secondo sarà valutatonelle prossime ore ma è indubbio per Napoli.

L’unico giocatore veramenteesplosivo, in questo momento,è Gervinho. L’assist per Destroha dimostrato, se ce ne fosseancora bisogno, che l’ivorianoha «ripulito» il gioco e che, conla totale fiducia di Garcia, è cre-sciuto ancora rispetto alla scor-sa stagione. Quanto a Destro èvero che partecipa alla mano-vra in modo alterno, ma ancheche ha segnato 4 gol in 8 pre-senze e, soprattutto, 4 in 5 gareda titolare. Se la Roma riusciràad avere presto (quasi) tutti isuoi campioni, e se nessuno di-venterà troppo triste in panchi-na, il futuro è luminoso.

Luca Valdiserri© RIPRODUZIONE RISERVATA

Garanzia Destro Destro partecipaalla manovra in modo alterno, ma ha segnato 4 gol in 8 presenze

Tocco ravvicinato

Mattia Destro spiana la strada

alla vittoria della Roma sul Cesena

(Mancini)

0gol subiti

in casa dalla

Roma nelle 5

partite in casa,

tutte vinte

5punti in meno

della Roma

rispetto alla 9ª

giornata della

scorso anno

�De RossiNoi e la Juve le più forti: ce la giocheremo per il titolo

�GarciaNessun gol preso e in attacco sappiamo far male

Oggi a VeronaLazio senza Mauri:stop del Coni per testalterati da medicine

resa necessaria dall’ascesso tonsillare per

cui, la scorsa settimana, Mauri è stato pure

ricoverato in ospedale. A seguito degli

esami, infatti, la Lazio ha prodotto la

documentazione incassando dal Coni un

doppio «no» alla convocazione: Verona

stasera e Cagliari lunedì. Per capire se Mauri

potrà tornare in campo per la trasferta di

Empoli, il 9 novembre, serviranno nuove

analisi, solo dopo il ritorno alla normalità dei

valori potrà arrivare l’ok del Coni. Un

contrattempo per Stefano Pioli, che oggi

punta su Biglia, Candreva e Djordjevic e

lascia in panchina Klose, alla ricerca della

quinta vittoria di fila. Di fatto la partita è un

trampolino per la Champions, e proprio nello

stesso stadio dove un anno fa colò a picco

Petkovic, una specie di incubo per i laziali.

a.arz.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Né Verona né Cagliari per Stefano Mauri

(foto). Il capitano della Lazio non è stato

convocato per la partita di stasera al

Bentegodi (ore 20,45 Sky Sport 1, Sky

Supercalcio, Premium Calcio), bloccato dal

Coni su auto-denuncia della Lazio (alla

Commissione antidoping-Comitato

esenzioni a fini terapeutici) a causa di alcuni

valori alterati nelle analisi. Il motivo starebbe

nella cura farmacologica a base di cortisone

La Roma gioca al risparmio ma ritrova il primato in classificaGarcia ha gestito la partita e le energie pensando a Napoli e Monaco. Allarme infortuni

� Fischio finale

di Paolo Casarin

Il gol di Antonini (Genoa) è regolare Russo aiutato da Valeri per il rigore dell’Inter

M azzoleni subito in campo a Marassiper Genoa-Juve dopo 3 giorni dall’impegno di Cesena; Rizzoli è sulla

linea di fondo. La gara, come sempre combattuta, comincia con un pestone di Marchese su Vidal; Mazzoleni non è ancora pronto per il giallo che mostra successivamente, e giustamente, a Ogbonna e Vidal. Nel secondo tempo anche il giallo per Chiellini, tocco di braccio, è legittimo. Poi il giallo tocca al genoano Greco. Alla fine gol di Antonini sul filo del fuorigioco, ma regolare: l’assistente Manganelli è bravo. Impegno rilevante per Russo che, ormai esperto, è chiamato a dirigere Inter-Samp. Sul finire della gara fallo di Romagnoli su Kuzmanovic: Russo sembra incerto, lo soccorre Valeri da

fondo campo e allora è rigore. I doriani non sono convinti e protestano. Doveri fischia Cagliari-Milan con una sicurezza che lo porta a sottovalutare diversi falli, in particolare quello di Ceppitelli su El Shaarawy a fine primo tempo. Ritorna Rocchi in Torino-Parma . Rocchi subito in evidenza per l’applicazione di un vantaggio che finisce per promuovere il gol di Darmian. Nel secondo tempo un gol di Coda, controllo di petto e carambola sul corpo dello stesso, viene annullato da Rocchi: dalla ripresa tv dubbi iniziali ma poi si scorge un tocco di mano da parte di Coda. A Palermo Peruzzo annulla un gol a Vasquez, sottoporta, e qui la decisione dell’arbitro è sbagliata: nessun fallo sul portiere.

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SASSUOLO EMPOLI 3-1Croce (Em) 18’, Missiroli (Sa) 11’ s.t., Floccari (Sa) 16’ s.t., Berardi (Sa) 28’ s.t. Arbitro: Orsato di Schio (Vi)

ATALANTA NAPOLI 1-1Denis (At) 13’ s.t., Higuain (Na) 41’ s.t. Arbitro: Damato di Barletta

CAGLIARI MILAN 1-1Ibarbo (Ca) 24’, Bonaventura (Mi) 34’ Arbitro: Doveri di Roma 1

FIORENTINA UDINESE 3-0Babacar (Fi) 44’, Babacar (Fi) 25’ s.t., Borja Valero (Fi) 35’ s.t. Arbitro: Massa di Imperia

GENOA JUVENTUS 1-0Antonini (Ge) 49’ s.t. Arbitro: Mazzoleni di Bergamo

INTER SAMPDORIA 1-0Icardi (In) rig. 45’ s.t. Arbitro: Russo di Nola (Na)

PALERMO CHIEVO 1-0Rigoni (Pa) 36’ s.t. Arbitro: Peruzzo di Schio

ROMA CESENA 2-0Destro (Ro) 9’, De Rossi (Ro) 36’ s.t.Arbitro: Tommasi di Bassano Del Grappa (Vi)

TORINO PARMA 1-0Darmian (To) 10’ Arbitro: Rocchi di Firenze

VERONA LAZIO oggi 20.45Arbitro: Irrati di Pistoia

SERIE A 9a giornata SERIE A Classifica

Punti G V N P V N P V N P F SJUVENTUS 22 9 7 1 1 4 0 0 3 1 1 16 4ROMA 22 9 7 1 1 5 0 0 2 1 1 16 4MILAN 16 9 4 4 1 2 1 1 2 3 0 18 12SAMPDORIA 16 9 4 4 1 3 1 0 1 3 1 9 5UDINESE 16 9 5 1 3 4 1 0 1 0 3 11 9LAZIO 15 8 5 0 3 3 0 1 2 0 2 15 8NAPOLI 15 9 4 3 2 2 1 1 2 2 1 17 12INTER 15 9 4 3 2 3 1 1 1 2 1 15 10GENOA 15 9 4 3 2 2 1 2 2 2 0 10 8FIORENTINA 13 9 3 4 2 2 2 1 1 2 1 9 6VERONA 11 8 3 2 3 2 1 1 1 1 2 9 14TORINO 11 9 3 2 4 2 2 1 1 0 3 7 9SASSUOLO 10 9 2 4 3 1 3 1 1 1 2 10 15CAGLIARI 9 9 2 3 4 0 2 2 2 1 2 14 12PALERMO 9 9 2 3 4 2 2 1 0 1 3 9 17ATALANTA 8 9 2 2 5 1 2 2 1 0 3 4 11EMPOLI 7 9 1 4 4 1 1 2 0 3 2 10 16CESENA 6 9 1 3 5 1 2 1 0 1 4 6 15CHIEVO 4 9 1 1 7 0 1 3 1 0 4 6 15PARMA 3 9 1 0 8 0 0 4 1 0 4 12 21

MARCATORI: 7 RETI: Callejon (NAP) 6 RETI: Honda (MIL), Tevez (JUV) 5 RETI: Di Natale (UDI), Djordjevic (LAZ), Cassano (PAR), Icardi (INT) 4 RETI: Babacar (FIO), Destro (ROM), Ekdal (CAG), Gabbiadini (SAM), Matri (GEN), Osvaldo (INT), Quagliarella (TOR), Sau (CAG), Higuain (NAP)

PROSSIMO TURNO: Sabato 1/11, ore 15.00: Napoli-Roma. Ore 18.00: Empoli-Juventus.Ore 20.45: Parma-Inter. Domenica 2/11, ore 15.00: Chievo-Sassuolo, Sampdoria-Fiorentina, Torino-Atalanta, Udinese-Genoa. Ore 20.45: Milan-Palermo. Lunedì 3/11, ore 19.00: Cesena-Verona. Ore 21.00: Lazio-Cagliari.

Marcatore: Rigoni 36’ s.t.

PALERMO (3-5-2): Sorrentino 6,5; Munoz 5,5, Gonzalez 6, Andelkovic 5,5; Morganella 6, Rigoni 6,5, Barreto 5,5, Lazaar 5 (Emerson s.v. 29’ s.t.), Vazquez 6,5 (Quaison s.v. 32’ s.t.); Belotti 5, Dybala 6 (Bolzoni s.v. 39’ s.t.). All.: Iachini 6

CHIEVO (4-4-2): Bardi 6,5; Sardo 6, Frey 6, Dainelli 6, Zukanovic 5,5; Cofie 6, Hetemaj 5,5, Schelotto 5,5 (Biraghi 6 23’ s.t.), Birsa 6 (Pellissier s.v. 39’ s.t.); Meggiorini 5, Maxi Lopez 6 (Paloschi s.v. 32’ s.t.). All.: Maran 5,5

Arbitro: Peruzzo 6Ammoniti: Sardo, Dybala, RigoniRecuperi: 1’ più 4’

Palermo 1

Chievo 0

Crisi Chievo

Un lampo di Rigonidà la scossaal PalermoPALERMO Un tiro in scivolatadell’ex Rigoni a 9 minuti dallafine regala al Palermo 3 puntipesantissimi e fa precipitare ilChievo: per Maran, che aveva sostituito Corini per risollevarele sorti dei veneti, è la secondasconfitta consecutiva. Dovevaessere un altro ex, Maxi Lopez,a fare la differenza e invece èuscita la magia, un po’ fortuno-sa, di Rigoni quando ormai lesquadre si stavano «rassegnan-do» allo 0-0. Nel primo tempoera stato proprio Maxi Lopez atenere in apprensione Sorren-tino, ma il Palermo al 12’ creavacon Morganella la prima verapalla gol, sventata da Bardi. Al34’ la risposta del Chievo, in ca-sacca biancoblù, con Birsa checoncludeva al volo dalla distan-za costringendo Sorrentino auna respinta di pugno.

A metà ripresa Palermo vici-nissimo al vantaggio: colpo ditesta ravvicinato di Barreto egrande risposta di Bardi. Sulproseguimento dell’azione, Dy-bala colpiva la traversa e poil’arbitro Peruzzo annullava ungol per un fallo, inesistente, sulportiere. Poi il lampo di Rigoni,al 1° gol stagionale, che lancia ilPalermo e affonda il Chievo.

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� Partite totali � Casa � Fuori CasaG Giocate V Vinte N Nulle P Perse F Reti fatte S Reti subite

Page 59: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 SPORT 59

Quarant’anni faQuei sette colpi di Aliche cambiaronola storia del pugilato

Sette colpi per cambiare la storia di uno

sport: sono i sette pugni che Muhammad Ali

scarica con un effetto-tempesta su un

incredulo George Foreman, del quale adesso

si può immaginare la rabbia rassegnata nel

vedere celebrata, 40 anni dopo, la sconfitta

più cocente della sua carriera. È il 30 ottobre

1974 quando a Kinshasa, ex Zaire, oggi

Repubblica democratica del Congo, va in

scena «The rumble in the jungle», la sfida

che porta Foreman a difendere il titolo

mondiale dei pesi massimi contro il grande e

spavaldo Ali. Accade tutto all’8° round, dopo

che i precedenti 7 sono stati un monologo

stanco, con Foreman a colpire vanamente un

Ali in costante difesa, ma pronto all’attacco

fulminante. I 7 pugni a due mani, conclusi da

un gancio destro devastante, scattano

quando mancano 18 secondi al termine

della ripresa: 7 secondi dopo, Foreman è al

tappeto, incredulo e rabbioso. La gente

impazzita urla «Ali bomayè» («Ali uccidilo»),

Norman Mailer già immagina di scrivere il

suo libro più bello («The Fight») e intanto il

mondo si inchina, di nuovo, davanti al più

grande pugile di tutti i tempi. Che oggi,

minato dal Parkinson, sembra sempre più

vicino alla fine, anche se sappiamo tutti che

gli eroi non muoiono mai.

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Beffa

Il pallone

colpito

da Antonini

supera la linea

bianca sotto

gli occhi

di Chiellini,

di Bonucci

e dell’arbitro

di porta: manca

una manciata

di secondi

al termine

della partita,

il Genoa beffa

la Juventus

(Ansa)

Prima caduta della Juventusil Genoa compie il delitto perfettoAll’ultimo secondo Antonini (nemico di Max al Milan) castiga i bianconeri

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

GENOVA La vendetta più caldapossibile travolge inaspettata ilcampionato della Juventus.Nelle vecchio Ferraris umido ditramontana e di cattivi presagiMadama perde la sua primapartita dell’avventura di Allegri(in Italia). Demerito della squa-dra bianconera ma grande me-rito del Genoa di Gian PieroGasperini che gioca una garaintensa, aggressiva, braccandoi giocatori della Juventus inogni zona del campo, conce-dendo poco (e quel poco vienebloccato da Perin) e scrivendoil delitto perfetto all’ultimo mi-nuto con un’azione che parel’alleggerimento finale del Gri-fo e invece si trasforma nell’in-cubo di Madama: da Bertolaccia Matri ad Antonini (a spassosu fuorigioco), subentrato a

Rosi e liberato davanti alla por-ta vuota. Il calcio ha una suaepica beffarda. La rete che con-segna ad Allegri la prima scon-fitta in campionato arriva daAlessandro Matri esiliato pri-ma dalla Juventus poi dal Milandove l’allenatore livornese se-deva in panchina e da Luca An-tonini che l’ha sempre accusatodi averlo fatto fuori dal Milan(ricordate il famoso tweet dellasignora Antonini al momentodell’esonero di Max dai rosso-neri?).

A parte questo lato beffardodel pallone, la Juventus ha an-che le occasioni per vincere,ma le manca qualcosa. Eppureè la squadra migliore quellache va in campo. Allegri partecon i pezzi forti, intuendo leasperità del confronto. Gasper-son senza i suoi bronzi di cen-trocampo (Rincon e Sturaro)

affianca il giovane RolandoMandragora, classe ’97, a Gre-co. Bel coraggio, il ragazzo c’è,ha bella personalità. Il Genoa èmesso molto bene in campo, èaggressivo e pugnace ma spen-de molte energie e butta moltipalloni. Il Grifo marca pratica-mente a uomo in ogni zona delcampo, azzanna, raddoppia, ri-parte. Pinilla si batte con gran-de caparbietà e ha anche un’oc-casione, un lancio di Bertolaccileggermente lungo per una de-viazione ben riuscita.

La Juventus, anche per l’op-posizione avversaria, non giocaun calcio spettacolare e soprat-tutto continuo. Non c’è la tradi-zionale manovra bianconera, siprocede a momenti, Madamanon riesce a controllare il pal-lone con la solita costanza.Malgrado questo, però, ha dueopportunità per andare avanti:

TORINO Nella notte in cui l’arbi-tro Rocchi torna a Torino venti-quattro giorni dopo la sciagu-rata direzione di Juve Roma,Donadoni — dopo cinquesconfitte — prova ad allontana-re l’ombra di Hernan Crespo,principale indiziato a racco-glierne l’eredità.

È curioso che il Parma cerchipunti per la classifica propriocontro la squadra che in estate,dopo la revoca della licenza Ue-fa, l’ha sostituita in Europa Lea-gue. Ma non basta la rabbia (anche dopo il ritiro punitivoseguito al k.o. con il Sassuolo)per consentire agli emiliani dicomandare la partita. Squalifi-cato Lucarelli, assenti giocato-

Il Toro battezza Darmian gol, sprofonda Donadoni Prima rete in serie A del granata, Parma ancora sconfitto, il suo tecnico sempre più pericolante

Marcatore: Antonini 49’ s.t.

GENOA (3-5-1-1): Perin 6,5; De Maio 7, Burdisso 7, Marchese 6; Rosi 5,5 (Antonini 7 35’ s.t.), Mandragora 6,5 (Kucka 6 24’ s.t.), Greco 6, Bertolacci 7, Antonelli 6; Perotti 6; Pinilla 6 (Matri 6,5 42 s.t.). All.: Gasperini 7

JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Ogbonna 5,5, Bonucci 5,5 , Chiellini 5,5; Lichtsteiner 5,5, Vidal 5 (Pereyra s.v. 34’ s,t,) , Marchisio 5,5, Pogba 5,5 , Asamoah 5; Llorente 5,5 (Morata 5 21’ s,t,), Tevez 5,5. All.: Allegri 5

Arbitro: Mazzoleni 6Ammoniti: Ogbonna, Vidal, Chiellini, Greco, De Maio, LichtsteinerRecuperi: 0’ più 4’

Genoa 1

Juventus 0

Perin prima salva su Tevez, poiLlorente conclude fuori di po-co. Madama è in difficoltà per ilpressing avversario e appaionolampi di nervosismo: ammoni-ti Ogbonna e Vidal. La strategiagenoana è vincente ma moltodispersiva.

Con il passare del tempo,quindi, calando il ritmo, l’azio-ne del Genoa si fa più difensivae diventano sporadici anche itentativi di avventurarsi versoBuffon che, però, viene impe-gnato da un lob di Marchese dalontano. Dietro c’è ancora com-pattezza e la Juventus conqui-sta angoli, ma non varchi. Il piùclamoroso capita a Ogbonna,con palla creata da calcio d’an-golo: sulla lama del fuorigioco,Angelino colpisce la traversa, Perin si ritrova in mano il pallo-ne. Il Genoa spreme le sue ulti-me forze per contrastare i bian-coneri che confermano di nonattraversare un momentod’estasi. È Morata, subentrato aLlorente, a farsi largo, ma Perinsi erge a salvatore della patria.E poi sull’ultima azione, si veri-fica quella che, nell’immagina-rio bianconero, resterà come labeffa di Marassi.

Roberto Perrone© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marcatore: Darmian 10’ p.t.;

TORINO (3-5-2): Gillet 6,5; Maksimovic 6, Glik 6,5 (Jansson s.v. 37‘ s.t.), Moretti 6; Bruno Peres 6,5, Vives 6 (Perez s.v. 42‘ s.t.), Gazzi 6, El Kaddouri 5,5 (Sanchez Mino 5 24‘ s.t.), Darmian 7; Amauri 5,5, Quagliarella 6,5. All.: Ventura 6,5

PARMA (3-5-2): Mirante 6,5; Santacroce 5 (Mendes s.v. 33‘ s.t.), Felipe 5,5, Costa 6; Rispoli 6, Acquah 6, Lodi 5, Mauri 5 (Coda 6,5 16‘ s.t.), Gobbi 5,5; Belfodil 4,5 (Ghezzal s.v. 41‘ s.t.), Cassano 5,5. All.: Donadoni 5,5

Arbitro: Rocchi 5,5. Espulso: Cordaz 37’ s.t. Ammoniti: Gobbi, Glik, Santacroce, Coda. Recuperi: 1’ più 5’

Torino 1

Parma 0

Vives). Nella ripresa dopo unasemirovesciata di Quagliarellache sfiora l’incrocio dei pali,Donadoni toglie Mauri per in-serire Coda. È la mossa che dàvivacità alla manovra degliemiliani: sugli sviluppi di unapalla ghiotta sprecata da Ac-quah, lo stesso Coda centra ilpalo al 67’. Sette minuti dopol’episodio che avrebbe potutocambiare la storia della partita:Coda dopo un controllo petto-mano segna il gol del pari. Roc-chi annulla. La panchina prote-sta, il secondo portiere Cordazviene espulso. E ora per Dona-doni è notte fonda.

Monica Colombo© RIPRODUZIONE RISERVATAGol partita Matteo Darmian (Ansa)

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI A GENOVA

GenoaBertolacci scatenato 6,5 Perin Una sola vera parata su Tevez e nel finale Morata lo grazia. Va di lusso, ma fa sentire sempre il suo peso.7 De Maio Se state leggendo queste righe lui è già a quelle successive: una serata sempre in anticipo.7 Burdisso Si abbraccia con Tevez prima della partita e anche durante non disdegna. Nel complesso, sbaglia quasi nulla.6 Marchese L’unico tiro in porta del Genoa è suo. In difesa barcolla ma non molla.5,5 Rosi Rischia grosso con Tevez e resta rintanato indietro.6,5 Mandragora Quando Buffon ha esordito in azzurro (29/10/97) lui aveva 4 mesi. Nella prima assoluta in A ci mette personalità, applicazione su Pogba e coraggio: con una scivolata in area frena Morata. Poi lascia esausto.6 Greco Senso tattico più sviluppato nella copertura. Quando trova il varco giusto, Antonelli è in fuorigioco.7 Bertolacci Pressing scatenato nel primo tempo, con un paio di intuizioni felici. Cala ma tiene sempre vivo il gioco: fino all’azione del gol.6 Antonelli Mai passivo sulla fascia, più prezioso in copertura.6 Perotti Un numero 10 da corsa, senza colpi di genio ma sostanzioso.6 Pinilla Sono più le sportellate prese di quelle date. Però scava il solco6 Kucka Porta dinamismo quando serve.6,5 Matri Serve il suo pezzo di rivincita con l’assist decisivo.7 Antonini La vendetta contro Allegri si consuma nel modo migliore per lui: gol da difensore, in scivolata. Ma pesantissimo.7 Gasperini Resistenza in difesa, supremazia almeno atletica a centrocampo, una palla gol nel finale. La vittoria dei sogni è meritata.

Paolo Tomaselli© RIPRODUZIONE RISERVATA

JuventusTevez si perde6 Buffon La sua 500 in bianconero finisce in divieto di sosta proprio allo scadere. Prima si era disimpegnato bene su un tiro di Marchese.5,5 Ogbonna Serata su buoni livelli, molto intensa, con l’aggiunta di un palo clamoroso. La caduta collettiva nel finale rovina tutto.5,5 Bonucci I duelli aerei con Pinilla sono in attivo, ma il pericolo è rasoterra e lascia il segno nel finale.5,5 Chiellini Spinge molto, prendendo un po’ tutto quello che trova. Tranne il pallone, nel salvataggio alla disperata sul gol.5,5 Lichtsteiner La vecchia ditta in società con Llorente sembra chiusa per ferie. Poco pericoloso e anche meno «cattivo» di altre volte.5 Vidal Ci mette corsa e intensità,ma anche troppa confusione neiduelli in mezzo al campo. Il bilancio è negativo.5,5 Marchisio Una bella percussione a metà ripresa sembra suonare la sveglia. Ma non è così.5,5 Pogba Nella settimana del rinnovo e della nomination per il Pallone d’oro non vive una serata all’altezza. Solo un tiro a lato, parecchia approssimazione, qualche segnale di presunzione.5 Asamoah Poca spinta, che sarebbe la sua caratteristica principale.5,5 Llorente Si costruisce una bella pallagol a metà primo tempo, ma calcia fuori di poco. La marcatura di De Maio non gli consente di fare altro.5,5 Tevez Pericoloso con un tiro teso, si perde nel labirinto della difesa genoana.5 Morata Ha due palle gol, che si cerca con merito. Le sbaglia malamente.5 Allegri Poteva vincere, ha perso. Ma queste partite vissute sul filo la Juve non le aveva mai mollate: in troppi viaggiano a bassa intensità.

p. tom.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le pagelle

1partita

senza gol per la

Juve: finora

aveva sempre

segnato

0punti in più

per la Juventus

rispetto alla 9ª

giornata dello

scorso anno

ri-cardine lungodegenti comeBiabiany, Paletta e Cassani, Do-nadoni si affida agli estri diCassano e Belfodil. Peccato chesia il Torino (con un 3-5-2 spe-culare a quello degli emiliani,anche se El Kaddouri per buonitratti della partita svolge il ruo-lo di suggeritore di Amauri eQuagliarella) ad andare in van-taggio dopo 10 minuti grazie aun destro dal limite di Dar-mian, al suo primo gol in A.

Non serve la 21ª rete stagio-nale incassata a risvegliare ilParma (che ancora rischia suun tiro da fuori di Quagliarellaal 23’ parato da Mirante e suun’occasione in scivolata diAmauri servito dalla destra da

di Claudio Colombo

Page 60: Il Corriere Della Sera

60 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

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Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67pagamento differito € 5,00

L’accettazione delle adesioni è subordinataal pagamento con carta di credito

Solo anniversari,trigesimi eringraziamenti: € 258,00

Corriere della Sera Gazzetta dello SportPERPAROLA:

AMODULO:

RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano

Nathalie con Claudio e Christian con Chiara an-nunciano la scomparsa del loro adorato papà

Gianni Veronellie ringraziano profondamente per l�accurata assi-stenza gli amici Pino e Mario, il team Cure Pallia-tive Buzzi e per le amorevoli cure Ruth, Gerardo,Elsa, Livia e Fabiola.- I funerali si svolgeranno gio-vedì 30 ottobre alle ore 14.45 nella chiesa SantaMaria Segreta (piazza Tommaseo).- Milano, 29 ottobre 2014.

Partecipano al lutto:� Angelo e Roberta Zanchi.� Gianni e Silvia Cucchiani.� Wanda, Roberto, Cristina Pasquotti.

Ciao

papàportiamo nel nostro cuore il tuo infinito amore.-Huschi e Dolfi. - Milano, 29 ottobre 2014.

Mariangela con Giovanni e Caterina, Pinuccia,Gianni con Adele, Francesca e Corrado sono vicinia Nathalie e Christian partecipando al grande do-lore per la perdita del loro amatissimo papà

Gianni Veronelli- Milano, 29 ottobre 2014.

Caro carissimo

zioGianninostra roccia affettiva, non ci sei più.- Il tuo ricordovivrà non solo in tutti noi ma nei racconti a figli enipoti con l�amore che ci ha uniti in una grandefamiglia.- Marica, Cristiana, Andrea, Simone, Ulis-se, Gianluigi, Alice e Alessandro.- Milano, 29 ottobre 2014.

Grazia, Mario, Emanuele e Ludovico abbraccia-no Uschi, Dolfi e i loro cari in questo momento diinfinita tristezza per l�addio al loro papà

Gianni- Milano, 29 ottobre 2014.

Con molta pena e nostalgia ricordo

GianniLe sue descrizioni dei tanti viaggi fatti con mio pa-dre in anni lontani mi hanno fatto rivivere ogni vol-ta le loro esperienze e sensazioni sempre con pro-fonda emozione e partecipazione.- Grazia.- Milano, 29 ottobre 2014.

Ciao adorato

nonnoGiannici manchi già tantissimo.- I tuoi nipoti Giovanni,Joelle, Luvi, Gildo. - Milano, 29 ottobre 2014.

Caro

Giannici manchi.- Ricorderemo ogni giorno e per semprele felici e spensierate giornate trascorse con te e inostri adorati nipoti.- Ti abbracciamo e saremosempre vicini a Nathalie e Christian.- Lidia e Max.- Milano, 29 ottobre 2014.

Partecipano al lutto:� Antonio e Vittoria con Ludovica e Aurora.� Cecilia e Lorenzo.

Sentimento e commozione profondi per la scom-parsa del carissimo

zioGianniNathalie e Christian vi abbracciamo forte.- Bene-detta, Chiara e Lucia Veronelli, con famiglie.- Milano, 29 ottobre 2014.

Carla con i figli Piero e Cecilia, Carlo e Paola,Marco e Antonella e tutti i nipoti, è vicina con infi-nita tristezza all�immenso dolore di Nathalie eChristian ricordando i tanti momenti felici trascorsiinsieme a

Gianni- Milano, 29 ottobre 2014.

Gildo, Gabriella, Elena e Alessandro abbraccia-no forte Nathalie e Christian ricordando il caro

Gianni- Milano, 29 ottobre 2014.

Stefano, Elisabetta, Bianca abbracciano forteNathalie, Christian e si stringono a Claudio, Joelle,Gildo e famiglia per la scomparsa di

Giovanni Veronelli- Milano, 30 ottobre 2014.

Valeria e Roberto Beltrami con Giulia sono affet-tuosamente vicini a Nathalie e Christian Adolfo perla scomparsa del loro caro papà

Giovanni VeronelliPresidente onorario di Eigenmann & Veronelli SpAdi cui ricorderanno sempre la profonda umanità.- Milano, 29 ottobre 2014.

Alessandra, Barbara e Luigi sono vicini a Natha-lie, Christian e alle loro famiglie per la perditadell�adorato padre

Giovanni Veronelli- Milano, 29 ottobre 2014.

Partecipano al lutto:� Nino e Franca Lo Bianco.

Pierfrancesco e Gaia partecipano al dolore diNathalie, Christian e delle loro famiglie per la per-dita del papà

Giovanni Veronelli- Milano, 29 ottobre 2014.

Marco e Gabriella con Alessia, Paolo e Marinacon Ginevra e Lucrezia abbracciano con infinito af-fetto Nathalie e Christian e sono vicini alle loro fa-miglie per la scomparsa del caro papà

Giovanni Veronelli- Milano, 29 ottobre 2014.

Giorgio e Cristina partecipano commossi al do-lore di Nathalie e Christian per la scomparsa delloro grande padre

Gianni Veronelli- Milano, 29 ottobre 2014.

Elena, Cesare e ragazzi abbracciano con immen-so affetto Christian e Nathalie per la scomparsa delloro indimenticabile papà

Gianni- Milano, 29 ottobre 2014.

Enrico, Francesca con Chiara e Greta sono vicinia Nathalie, Christian e a tutti i familiari in questomomento di dolore per la perdita del caro papà

Gianni Veronelli- Milano, 30 ottobre 2014.

Nathalie e Christian carissimi, porteremo sem-pre nel cuore il ricordo del caro amico

Giannie ci stringiamo forte a voi in un tenero abbraccio.-Pino e Paola. - Milano, 29 ottobre 2014.

GianniCosa faccio dei ricordi se non posso dividerli conte?- Sono stretta a Nathalie e Christian e alle lorofamiglie in questo momento difficilissimo.- Gloria.- Ferrara, 29 ottobre 2014.

Angelo partecipa commosso al dolore di Natha-lie e di Christian per la scomparsa del loro indi-menticabile papà

Gianni- Milano, 29 ottobre 2014.

Partecipano al lutto:� Associati e dipendenti dello Studio Carbone e

Associati.

Saul e Luisa si stringono a Christian e Chiara nelricordo di

Gianni- Milano, 29 ottobre 2014.

Carissimo

Giannila tua amica Maria Pia Bruni ti ricorderà semprecome un amico brillante ed è solo spiacente di nonaverti potuto vedere ultimamente e ti manda unaffettuosissimo abbraccio.- Milano, 29 ottobre 2014.

Ma i ricordi non svaniscono.- Ciao

GianniWilma, Silvia, Emanuela, Andrea.- Milano, 29 ottobre 2014.

Pino e Wilma Crespi con la loro grande famigliasono vicini a Uschi e Claudio, a Dolfi e Chiara nelricordo di

Gianni- Milano, 29 ottobre 2014.

Luciana e Giuseppe Scibetta partecipano al do-lore della famiglia per la scomparsa del caro

Giovanni Veronelli- Milano, 29 ottobre 2014.

Guido Corbetta, Barbara Giurlanda e AndreaTolusso partecipano con affetto al dolore di Nat-halie, Christian e tutti i familiari per la perdita delcaro

Giovanni Veronelli- Milano, 30 ottobre 2014.

Il Presidente, il Consigliere Delegato, il Consigliodi Amministrazione, il Collegio Sindacale, i Diri-genti ed i collaboratori tutti del gruppo Eigenmann& Veronelli S.p.A. partecipano al grande dolore diNathalie e Christian e delle loro famiglie per lascomparsa di

Giovanni VeronelliPresidente Onorario della società.- Milano, 30 ottobre 2014.

Partecipano al lutto:� Giancarlo Torriani e famiglia.� Mara e Franco Salucci.� Federico Redaelli.

Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione edi colleghi della società Nymco S.p.A. partecipanoal lutto della famiglia Veronelli per la scomparsadel signor

Giovanni Veronelli- Milano, 30 ottobre 2014.

La società Auserpolimeri S.r.l., il Presidente e ilConsiglio di Amministrazione partecipano al luttodi Christian e Nathalie per la scomparsa del lorocaro papà signor

Giovanni Veronelli- Milano, 30 ottobre 2014.

Il Consiglio di Amministrazione ed i colleghi del-la società Eigenmann & Veronelli Iberica S.L. sonovicini al loro Presidente Nathalie ed a Christian perla scomparsa del signor

Giovanni Veronelli- Milano, 30 ottobre 2014.

La Dirigenza e tutti i collaboratori della societàEigenmann & Veronelli - Russo partecipano al do-lore della famiglia di Christian e Nathalie per lascomparsa del caro papà

Giovanni Veronelli- Milano, 30 ottobre 2014.

Il Presidente e il Consiglio di Amministrazione etutti i colleghi della società Eigenmann & VeronelliKim Tic. Ve San, sono vicini a Nathalie e Christiannel dolore per la scomparsa del signor

Giovanni Veronelli- Milano, 30 ottobre 2014.

Gianluca Bolelli, Pietro Sportelli e tutto lo studioBolelli e Associati si stringono a Nathalie e Dolfiper la perdita del loro caro papà

Gianni Veronelli- Milano, 29 ottobre 2014.

L�Amministratore Unico, il Collegio Sindacale, iDirigenti ed i collaboratori tutti della società NewTanatex S.p.A. partecipano al grande dolore diNathalie e Christian Veronelli e delle loro famiglieper la scomparsa di

Giovanni VeronelliPresidente Onorario di Eigenmann & VeronelliS.p.A. - Milano, 30 ottobre 2014.

Bepi e Daniela Benzoni, con i loro figli, sono vi-cini con grande affetto a Nathalie, Christian ed alleloro famiglie, nel ricordo del carissimo amico

Giovanni Veronelli- Capiago Intimiano (CO), 30 ottobre 2014.

È con grande tristezza che abbiamo appreso del-la scomparsa di

Giovanni VeronelliPresidenteOnorario della società Eigenmann & Ve-ronelli S.p.A., partner di fiducia per molti anni.- Lenostre preghiere e sentite condoglianze vanno aisuoi cari ed ai colleghi di Eigenmann & Veronelli.-La Direzione e tutti i dipendenti e collaboratori del-la società Tanatex Chemicals B.V.- Ede (Olanda), 30 ottobre 2014.

I condomini di via Ippodromo 76 - Milano e l�Am-ministratore, partecipano con sentito cordoglio allutto della famiglia per la scomparsa del

Dott. Gianni Veronelli- Milano, 29 ottobre 2014.

La moglie Alda, i figli Simona, Monica e Mauro,i nipoti Francesco, Luigi e Beatrice, i generi Ambro-gio e Umberto piangono la scomparsa dell�

arch. Pietro De Simonecittadino, marito, padre, nonno e suocero esem-plare.- Il suo ricordo resterà per sempre indelebilenei nostri cuori.- I funerali si svolgeranno venerdì31 ottobre 2014 alle ore 15.45 direttamente allachiesa parrocchiale San Martino di Palazzolo Mila-nese. - Paderno Dugnano, 29 ottobre 2014.

Maria Grazia Dall�Aste Brandolini piange la in-dimenticabile

Laura Fiazza- Torino, 29 ottobre 2014.

Con affetto, tenerezza, nostalgia, rimpianto per

Tersillaabbraccio forte Beatrice e Vittoria.- Cinzia.- Pantelleria, 29 ottobre 2014.

TersillaMussoNoona si stringe alle figlie Beatrice e Vittoria Ros-saro, nel dolore per la perdita di una madre stu-penda ed unica. - Milano, 29 ottobre 2014.

Ciao

Tersiadesso che sei di nuovo luce torna almeno a illu-minarci la via.- Daniela Fedi e Cesare Cunaccia.- Milano, 29 ottobre 2014.

Ciao

TersillaAmica sincera, sarai sempre nel mio cuore con latua positività e grinta nell�affrontare la vita.- A Bea-trice e Vittoria un forte ed affettuoso abbraccio.-Laura Morino con Adriano.- Milano, 29 ottobre 2014.

Tersiresterai sempre con noi, grande donna.- Luisa eLucilla. - New York, 29 ottobre 2014.

I collaboratori di Luisa Beccaria piangono l�ama-ta

Tersilla- Milano, 29 ottobre 2014.

Ciao

Tersillasei stata una grande amica ti porterò sempre nelcuore.- Matilde Carli.- New York, 29 ottobre 2014.

Giulia e Stefania si uniscono al dolore di Vittoriae Beatrice per la perdita della loro cara mamma

Tersilla- Milano, 29 ottobre 2014.

Il Presidente Fiamma Lanzara, l�AmministratoreDelegato Furio Francini, il Direttore Generale LupoLanzara, insieme a Maria di Napoli Rampolla, Oli-vier Di Gianni, a tutto lo staff e agli studenti dell�Ac-cademia Costume & Moda sono vicini con affettoa Beatrice e Vittoria per la perdita della loro mam-ma

TersillaMussoricordando la passione e la professionalità dedica-ta ai giovani e ai progetti dell�accademia.- Roma, 29 ottobre 2014.

Il Presidente, i Dirigenti e tutto il personale diAlcantara S.p.A. ricordano con affetto la cara edindimenticabile

Tersilla- Milano, 29 ottobre 2014.

La Camera Nazionale della Moda Italiana, il Pre-sidente Mario Boselli, il Presidente Onorario BeppeModenese, il Consiglio Direttivo, l�Amministratoredelegato Jane Reeve, il Direttore Giulia Pirovano etutte le colleghe, partecipano commossi al doloredi Beatrice, Vittoria e del papà Daniele per la tra-gica scomparsa della cara mamma

Tersilla- Milano, 29 ottobre 2014.

Ferruccio de Bortoli è vicino alla famiglia e par-tecipa al dolore di Beatrice e Vittoria per la scom-parsa di

TersillaMusso- Milano, 30 ottobre 2014.

Cristiano, Tamara e Ginevra Palazzini si stringo-no a Filippo e ai familiari in questo triste momentoper la perdita del caro papà

Marco Cappelli- Milano, 30 ottobre 2014.

Le più sentite condoglianze dagli amici del Pog-gio Fiorito e del Club dei Pini che ricordano il

Dott. Marco Cappelliringraziandolo per la professionalità e i consigli checi ha sempre dispensato.- Rapallo, 29 ottobre 2014.

È mancata

LorenzaDeMarchived. IloriniMo

Lo annunciano Federica, Massimo e Alberto con leloro famiglie. - Borgosesia, 29 ottobre 2014.

La sera del 28 ottobre ci ha lasciato

Giorgio CignarellaNe danno il triste annuncio Anna, Andrea conChiara, Carlo, Beatrice e Francesca con Stefano,Pietro, Andrea, Alessandro.- Daremo l�ultimo salu-to venerdì 31 alle 14.45 in San Giovanni in Late-rano, piazza Bernini, Milano.- Milano, 29 ottobre 2014.

Caro

Giorgiola cugina Barbottin non ti dimenticherà mai.- Milano, 29 ottobre 2014.

Antonio Nuvole, Giuseppe Grella, Mario Loriga,Giuseppe Paglietti, Rosanna Salis sono affettuosa-mente vicini alla signora Anna, ad Andrea e Fran-cesca e familiari per la perdita del loro caro

Prof. Giorgio Cignarelladi cui ricordano con rimpianto il periodo trascorsonell�Università di Sassari.- Sassari, 29 ottobre 2014.

Con molto rimpianto e con tanto affetto la pro-fessoressa Maria Michela Curzu saluta il suo

maestroProf. Giorgio Cignarella

Ordinario di Chimica Farmaceutica ricordandonecon infinita gratitudine i suoi insegnamenti e la suavicinanza.- In questo momento di dolore si stringecon affetto ai suoi cari, alla moglie Anna, ai figliAndrea e Francesca e alle rispettive famiglie.- Sassari, 29 ottobre 2014.

Gerard Pinna, la moglie Rita e la figlia Mariellapartecipano con profonda e sincera commozioneal dolore della moglie Anna, dei figli Andrea, Fran-cesca e rispettive famiglie per la perdita del

Prof. Giorgio Cignarelladel quale ricordano le eccezionali qualità di illustrestudioso, autorevole maestro e affettuoso e impa-reggiabile amico. - Sassari, 29 ottobre 2014.

Enrico e Silvana Pisani partecipano con dolore allutto per la perdita del caro amico

Prof. Giorgio Cignarella- Milano, 29 ottobre 2014.

Giusi e Pippo Bianchetti con Cecilia, Marina eFabrizio, abbracciano affettuosamente Anna e fa-miglia nel ricordo del

Prof. Giorgio Cignarellaamico carissimo di tutta una vita.- Milano, 29 ottobre 2014.

Partecipa al lutto:� Lo Studio Bianchetti Bracco Minoja.

Il Dipartimento di Scienze Farmaceutichedell�Università degli Studi di Milano partecipa com-mosso al lutto della famiglia per la dolorosa scom-parsa del

Prof. Giorgio Cignarellainsigne esponente della scuola farmaceutica italia-na, già Direttore dell�Istituto di Chimica Farmaceu-tica e Tossicologica. - Milano, 29 ottobre 2014.

Giovanni e Fiorella Salerno partecipano al dolo-re dei figli per la scomparsa della Nobildonna si-gnora

Maria Antonietta CapelliniFlores d�Arcais

di cui serbano vivo ricordo.- Milano, 29 ottobre 2014.

Partecipa al lutto:� Roberta Salerno Ravetta.

Giovanni Salerno, Alessia Pinausi e le collabora-trici dello studio Daniela e Rita partecipano al cor-doglio dei familiari per la scomparsa della signora

Maria Antonietta CapelliniFlores d�Arcais

- Milano, 29 ottobre 2014.

Maria Antonietta CapelliniFlores d�Arcais

Partecipa al lutto:� Mario Bondioli Osio.

Paolo con Beatrice, Margherita e Anna ricorderàsempre la

zia Anna Covache ora ha ritrovato il suo Pier Vincenzo.- Seregno, 29 ottobre 2014.

Ciao

Davideamico generoso e grande artista.- I tuoi colori e latua bontà resteranno nell�aria e nei nostri cuori.-Giuliano e Nunzia Papalini.- Milano, 29 ottobre 2014.

Giovanni ed Evaristo Bonelli, insieme alla fami-glia, sono vicini al dolore di Paola ed Antonio perla scomparsa del caro amico

DavideNido- Canneto sull�Oglio, 29 ottobre 2014.

La galleria Bonelli si unisce al lutto che ha colpitoPaola e Antonio per la perdita del caro

DavideNido- Canneto sull�Oglio, 29 ottobre 2014.

Ricordiamo con affetto l�amico e l�artista

DavideNidoPino Pinelli e famiglia.- Milano, 29 ottobre 2014.

Davidinolasci un enorme vuoto nella nostra vita che nonsarà mai possibile colmare.- Federico, Barbara eLorenzo Aldini. - Milano, 28 ottobre 2014.

Ciao

Daviderestano nei nostri cuori i mille colori della tua ani-ma, per sempre.- Giuliana, Gabriele, Roberta.- Milano, 29 ottobre 2014.

Il Presidente, il Direttore e tutti i docenti dell�Ac-cademia di Belle Arti di Brera, appresa la triste no-tizia della scomparsa di

DavideMaurizioNidoesprimono le più sentite condoglianze alla famigliaricordandone la figura di stimato docente ed ap-prezzato artista. - Milano, 29 ottobre 2014.

Cara mamma

Giuseppina PrandiGiulianioggi avresti compiuto 100 anni.- Una bella età seun destino ingiusto e crudele non ti avesse rapitanel fiore degli anni impedendo a te di essere unamamma meravigliosa ed a me di ricevere il tuogrande amore.- Il tuo Giacinto.- Melzo, 30 ottobre 2014.

I familiari del caro

CarloMozzicon animo profondamente commosso per le nu-merose attestazioni di affetto e stima ricevute, rin-graziano tutti coloro che in ogni modo e forma han-no condiviso il loro dolore.- Di tutti serberanno ungrato ricordo. - Bobbio (PC), 30 ottobre 2014.

30 ottobre 2004 - 30 ottobre 2014

Ing. Dino FranzinNel tuo ricordo viviamo col sole in fronte.- Cinziae famiglia. - Novara, 30 ottobre 2014.

Page 61: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 SPORT 61

Napoli, che sprecoL’Atalanta reggeAl 90’ Higuain fallisce ancora un rigore

Pipita Gonzalo Higuain, gol e rigore sbagliato (Ansa)

BERGAMO Bergamo si conferma un tabùper il Napoli che con l’Atalanta impatta1-1 (gol di Denis e Higuain) e sbatte con-tro il muro eretto da Colantuono. Perl’ennesima volta, visto che ha vinto sola-mente una delle ultime 11 gare disputateal Comunale.

Un risultato quasi sorprendente (vi-sto anche le condizioni delle squadre al-la vigilia), come sorprendente è la for-mazione che decide di schierare l’alle-natore orobico scegliendo il 4-5-1 (Maxie Raimondi esterni), puntando sul fisi-co e la freschezza (Stendardo e Del Grosso non avevano giocato un minutoprima di ieri sera, Cherubin e Raimondiqualcuno in più). Benitez risponde conun turnover più blando. Davanti confer-mati Higuain e Callejon, rifiata Insigne.

Il Napoli parte forte. Nel giro di dieciminuti sfiora per tre volte il gol.

Con un diagonale di Higuain (a lato),un missile terribile di Lopez e un tiro diMertens deviato in angolo da Sportiello.L’occasione più nitida per gli ospiti arri-va al minuto 17 quando Hamsik sgusciavia sulla sinistra e mira il primo palo. Risponde ancora una volta l’estremo di-fensore nerazzurro. I partenopei conti-nuano a macinare gioco.

L’Atalanta sta bassa, guardinga. Si di-fende in dieci uomini dietro la linea del-

la palla, attende e cerca di ripartire in contropiede. Contrattacchi che riesco-no col contagocce.

Almeno fino al 12’ della ripresa. Pallaa Denis che di prima gira in fascia a Rai-mondi. L’esterno arriva sul pallone e lomette in mezzo di prima dove arriva lazuccata vincente del Tanque che si con-ferma bestia nera del Napoli quandogioca all’Atleti Azzurri d’Italia (4 retinelle ultime 4 gare).

Gli ospiti subiscono il colpo, ma han-no immediatamente l’occasione per pa-reggiare. Clamorosa. Sul tiro cross dallasinistra spunta Callejon che, a portavuota e da mezzo metro, spara in alto.Incredibile. Girandola di cambi conAtalanta che negli ultimi 8 minuti restacon l’uomo in meno a causa dell’espul-sione di Cigarini.

Continua il forcing azzurro e alla finearriva il gol di Higuain che si beve Sten-dardo e infila il destro nell’angolino.Partita finita? Nemmeno per sogno per-ché al 90’ c’è l’occasionissima per il Na-poli di passare. Stendardo stende in area il neoentrato Zapata. Rigore. Suldischetto si presenta Higuain, ma Spor-tiello fa il miracolo. E il bunker di Colan-tuono rimane in piedi.

Matteo Magri© RIPRODUZIONE RISERVATA

4le reti

realizzate da

Denis nelle

ultime 4 partite

allo stadio

Azzurri d’Italia

contro il Napoli.

Il «Tanque» è la

bestia nera dei

partenopei, che

anche ieri sono

stati imbrigliati

nonostante le

numerose

occasioni e il

calcio di rigore

ottenuto nel

finale

4i gol

messi a segno

finora da

Higuain,

nonostante

il rigore fallito.

La classifica

cannonieri

è guidata

dal compagno

Callejon

con 7 reti, una

in più di Tevez

e Honda

Di Natale dura pocoCi pensa Babacar La Fiorentina liquida l’Udinese e guarda in alto

Opportunista Babacar ancora in gol per i viola (Ansa)

DAL NOSTRO INVIATO

FIRENZE Caro amico ti sfido. E ti batto:3-0, duplice sentenza di Babacar e sigil-lo di Borja Valero. Tanto è bastato aMontella per disfarsi del sodale Stra-maccioni — furono colleghi alle giova-nili della Roma fra il 2009 e il 2011, il primo ai Giovanissimi e il secondo gliAllievi — e soprattutto della sua Udine-se, ancora al terzo posto.

Un cliente ostico che malgrado lanetta sconfitta mantiene intatta la pa-tente di rivelazione del torneo, insiemealla Samp (battuta a San Siro dall’In-ter): se durerà lo sapremo più in là, mamolto dipenderà dalla tenuta di Di Na-tale, apparso infatti stavolta giù di cor-da.La squadra viola invece rialza la te-sta e si porta a quota 13 punti, più vici-no a quell’eurozona che è l’obiettivostagionale, e che può restarlo nono-stante i guai di salute degli attaccanti(Gomez ieri era in panchina).

Partita intensa (70 minuti di giocoeffettivo su 93), a tratti entusiasmante,dalla quale è scaturito un risultato giu-sto che ha permesso ai toscani di ricon-ciliarsi con il pubblico e un po’ anchecon la statistica. Il rendimento dome-stico resta infatti carente, 8 punti su 15disponibili, così come il ruolino conti-

nua a essere inferiore a quello dei dueprecedenti governi Montella (nel2012/13 dopo 9 turni i punti erano 15,l’anno dopo 18), eppure i progressi s’in-travedono. Stavolta l’Aeroplanino ha ri-spolverato il 3-5-2 per ovviare all’assen-za per squalifica di Rodriguez, e la scel-ta ha funzionato. I friulani, organizzatisecondo l’ormai rodato 4-3-2-1 votato al contropiede, si sono fatti notare unpo’ nel primo tempo, quando hanno anche colpito un palo con Di Natale, poi si sono spenti progressivamente.La chance più netta d’inizio gara eraperò capitata alla Fiorentina 200 se-condi dopo l’inizio quando Allan avevasciaguratamente servito Ilicic nella suaarea, ma lo sloveno si era fatto respin-gere il tiro da Karnezis: un episodio chebuona parte dei 27.016 del Franchi ave-va interpretato come un cattivo segno.Non avevano però fatto i conti con laserata di grazia del loro centravanti diriserva classe ‘93: prezioso il primo gol(ribattuta da un metro dopo la respintadel portiere), magnifico il secondo (stop volante e legnata soto la traversa).Borja Valero ha quindi chiuso i conticon un gran rasoterra dalla distanza.Tre gol, tre punti: la Fiorentina c’è.

Carlos Passerini© RIPRODUZIONE RISERVATA

8punti

conquistati

in casa dalla

Fiorentina

sui 15

disponibili.

Ora i viola sono

a quota 13.

Nelle due

precedenti

gestioni

Montella,

dopo 9 gare,

i punti erano

15, nel 2012-

13, e 18

nella scorsa

stagione

70i minuti

effettivi

di gioco

di Fiorentina-

Udinese

su 93.

Un dato

che testimonia

la qualità

della partita,

giocata

ad alto ritmo

e con poche

interruzioni

BasketEurolega, Sassari sfida l’Unics KazanTerza giornata di Eurolega, con le due italiane ancora ferme a quota zero punti. Oggi scende in campo il BancoSardegna Sassari, che dopo aver rotto con Marco Cusin (passato a Cremona) sfida in trasferta i russi dell’Unics Kazan, anch’essi in cerca della prima vittoria: (ore 17, FoxSports2). Domani toccherà al’EA7 Milano, che dopo le sconfitte con Fenerbahçe e Barcellona ha bisogno di un successo sul campo tutt’altro che facile del Bayern Monaco per mantenersi in corsa per la qualificazione (ore 20.15, FoxSports2).

NuotoLa Caf riduce a 8 mesi l’inibizione di MalagòLa Commissione d’appello federale della Federnuoto ha ridotto a 8 mesi di sospensione l’inibizione di Giovanni Malagò, come presidente del Circolo canottieri Aniene, da ogni attività sociale e federale. La decisione della Caf è stata adottata in relazione al ricorso presentato da Malagò contro l’inibizione di 16 mesi disposta dalla Commissione disciplinare lo scorso 29 settembre. Il procedimento si riferisce alle dichiarazioni di Malagò sulle presunte doppie fatturazioni legate ai lavori per i Mondiali di nuoto del 2009.

DopingProcura Coni interroga chi esaminò SchwazerLa Procura antidoping del Coni interrogherà oggi l’ex tecnico della Federatletica Vittorio Visini nell’ambito del caso Schwazer, e quindi legato alla posizione di Carolina Kostner. Allo stesso tempo la Procura ha acquisito i verbali degli interrogatori sostenuti a Bolzano dalla pattinatrice azzurra e dall’oro olimpico ad Atene 2004, Stefano Baldini. La stessa Procura ha interrogato il «doping control officer» Wada che eseguì il controllo (positivo) a Schwazer a Racines e quello che si presentò a casa Kostner, quando Carolina coprì l’ex fidanzato.

Basket Belinelli e Messina, una notte da signori degli anelliIl vice degli Spurs: «Ho provato qualcosa di forte, nella Virtus lavorai su Marco e Ginobili»

DAL NOSTRO INVIATO

SAN ANTONIO Luci stroboscopi-che sui campioni, nella AT&TArena stracolma come nel gior-no del trionfo su Miami, e lacri-mucce sul viso: «A momentimi scendevano: è stato emozio-nante perché quegli istantihanno riassunto l’inseguimen-to a un obiettivo che dura da 28anni, cioè da quando sono na-to» dice Marco Belinelli alla fi-ne della festa per la consegnadegli anelli Nba e al termine delduello vinto sul filo del rasoiocontro Dallas (101-100) nel-l’apertura della stagione: «Lacerimonia ha chiuso il passato:ora si volta pagina, troveremoavversari pronti alla guerra e noi dovremo essere bravi acambiare restando noi stessi».E l’anello da campione? «Per

una notte ci dormirò assieme».Partita infinita, Spurs senza

tre cardini (Leonard, Mills,Splitter) ma tosti al punto da ri-baltare una sfida che stava sci-volando via. Belinelli ha avutoun ruolo centrale a fianco degliinossidabili Parker e Duncan:31 minuti, partenza in quintet-to, triple pesanti e 15 punti. Manon c’è stato solo lui, perchél’Italia di San Antonio ha rad-doppiato le forze: Ettore Messi-na oggi è il primo vicario diGregg Popovich. Ha vissuto la

festa in un modo speciale: «Daun lato ero un pesce fuor d’ac-qua: sono qui da pochi mesi.Ma dall’altro ho provato qual-cosa di forte perché ai tempidella Virtus feci esordire Beli-nelli in serie A e lavorai sul ta-lento di Ginobili». Per lui eracomunque un debutto sentitopure per un altro motivo: Popo-vich gli aveva affidato la prepa-razione della partita. «I vice —spiega — sono coinvolti a rota-zione: 30 incontri a testa. Que-sto toccava a me».

La Little Italy di San Antonioè anche una chiave per capire ilsegreto della longevità degliSpurs, al quinto titolo dal 1999ma protagonisti anche quandohanno perso. «La positivitàdell’ambiente è decisiva» os-serva Belinelli, mentre Messi-na, che nel 2012 fece un’espe-

rienza analoga ai Lakers («Diprofilo più basso, però»), hanotato uno stile di vita menostressante «perché Popovich, pur nella severità, è un cultoredel “less is more” e della ricercadella qualità». Insomma, nonsi scherza ma si ricercano an-che situazioni da salotto fami-liare: «Pop», per dire, ha diret-to in ciabatte l’ultimo allena-mento.

Già, il coach. È un capitoloche Messina racconta con lostupore di un ragazzino, a di-spetto dei suoi 55 anni: «L’af-fetto che Gregg prova per memi fa sentire bene. Ma anchemi imbarazza: a volte non capi-sco come essergli utile. Lo vedogestire situazioni relazionalicon un impatto emotivo taleche mi fa sentire davvero pic-colo. È un burbero che anche

nelle arrabbiature ama i suoi giocatori: ha una percezioneanimalesca di quello che servealla squadra. In più è un coachche prova come la tattica sia se-condaria alla tecnica». È una le-zione di vita e di basket. «ConPopovich sto crescendo», diceBelinelli, mentre Messina nonvuole immaginarsi al test dimaturità per sfondare da caponella Nba: «Sarebbe stupidopensarlo. E sarebbe scorrettoverso Gregg: ora voglio solo la-vorare con lui».

La Little Italy del Texas è sal-pata sulla barca degli Spurs. Ilporto, quest’anno, è ancora piùambizioso: rivincere subito.Due titoli di fila sono l’unicacosa che manca a una grandez-za ormai certificata.

Flavio Vanetti© RIPRODUZIONE RISERVATAPremiato Marco Belinelli con l’anello

CerimoniaLa premiazione dei vincitori del titolo Nba. L’azzurro: «Dormirò assieme al mio trofeo»

Marcatori: Denis 12’, Higuain 41’ s.t.

ATALANTA (4-5-1): Sportiello 7,5; Benalouane 6, Stendardo 5, Cherubin 6, DelGrosso 6 (Dramè s.v. 35’ s.t.); Raimondi 6,5 (D’Alessandro s.v. 29’s.t.), Baselli 6, Cigarini 6, Migliaccio 6, Moralez 5,5 (Carmona 40’ s.t.); Denis 7. All.: Colantuono 6

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael 6; Maggio 6, Albiol 5,5, Koulibaly 5,5, Ghoulam 6 (Zapata s.v. 45’ s.t.); Inler 6, Lopez 5,5 (Jorginho s.v. 29’ s.t.); Callejon 5, Hamsik 6 (Insigne 6 19’ s.t.), Mertens 6; Higuain 6. All.: Benitez 5,5

Arbitro: Damato 5,5Espulso: Cigarini 38’ s.t.Ammoniti: Benalouane, Ghoulam, Mertens, StendardoRecuperi: 1’ più 5’

Atalanta 1

Napoli 1

Marcatori: Babacar 44’ p.t. e 25’ s.t., Borja Valero 35’ s.t.

FIORENTINA (3-5-2): Neto 6,5; Savic 6, Basanta 6,5, Alonso 6; Cuadrado (Joaquin s.v. 39’ s.t.), Kurtic 6, Pizarro 6,5 (Aquilani 6 17’ s.t.), Borja Valero 7, Pasqual 6 (Tomovic s.v. 30’ s.t.); Babacar 7,5, Ilicic 6. All.: Montella 7

UDINESE (4-3-2-1): Karnezis 6; Piris 5, Heurtaux 5, Danilo 5,5, Widmer 5; Badu 5,5, Allan 5 (Pinzi s.v. 30’ s.t.), Guilherme 5,5; Muriel 5 (Kone s.v. 32’ s.t.), Fernandes 5,5 (Thereau 5 14’ s.t.); Di Natale 5,5. All.: Stramaccioni 5

Arbitro: Massa 6Ammoniti: Alonso, Fernandes, Allan, Savic, PirisRecuperi: 1’ più 2’

Fiorentina 3

Udinese 0

Page 62: Il Corriere Della Sera

62 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera

C oppia d’eccezione stasera sul palco di

«Zelig». A condurre la serata Gianni Morandi e Geppi Cucciari (foto). Fu Morandi al Festival di Sanremo a volere Geppi nella serata finale come superospite e la sua performance riscosse un gran successo. Stasera dunque reunion della coppia. Sul palco anche Giovanni Vernia che vestirà i panni di Mika e duetterà con Morandi; poi Ale e Franz, Mr. Forest, Enrico Bertolino, il Trio Medusa.ZeligCanale 5, ore 21.10

Salvini e Taddeida Nicola Porro

I mmigrazione, casa, Europa e giustizia (il caso

Corona) i temi che saranno discussi stasera con Nicola Porro. Tra gli ospiti Matteo Salvini, leader della Lega Nord, e Filippo Taddei, consigliere economico del presidente del Consiglio. L’intervista conclusiva è conElena Sofia Ricci.Virus - Il contagio delle ideeRai2, ore 21.10

Santoro sul ricattotra mafia e Stato

T itolo della puntata: «Ilricatto». Ospiti di

Santoro, Luca Cianferoni, avvocato di Totò Riina, Claudio Martelli, Sabina Guzzanti che parleranno dell’«interrogatorio» al presidente Napolitano. Servizio PubblicoLa7, ore 21.10

Geppi Cucciaricon Morandi,coppia da ridere

TELERACCOMANDOdi Maria Volpe

Tv

Page 63: Il Corriere Della Sera

Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 63

Con il nuovo talent anche il barbecue diventa uno stile di vita

Doveva pur arrivare il giorno in cui avrem-mo scritto «il barbecue come stile di vi-ta»! Qui fra lifestyle, factual entertaine-ment, cooking talent è come camminaresui carboni ardenti, anzi sulla carbonel-

la. Su DMax ha preso il via «I Re della Griglia», pri-mo programma italiano a occuparsi della cotturasulla brace (lunedì, 21.10). Il barbecue (Bbq) èun’istituzione tipicamente americana, per questo laversione nostrana del format insiste di più sul con-cetto di griglia. Anche sull’origine del nome ci sonoincertezze: si sostiene che derivi da «barbacoa»,

con cui gli indigeni dei Caraibi indicavano una gri-glia di legno, sotto cui veniva acceso il fuoco. La gri-glia era messa in un luogo chiamato «bucan», e«bucanier» era l’azione di affumicare (da cui buca-niere, prima cacciatore di buoi per affumicarli e poipirata). Ma è anche curiosa l’ipotesi francese «de labarbe a la queue», dalla barba alla coda.

Nel frattempo il carbone arde e sulla griglia sfri-golano salsicce e luganeghe. Nove concorrenti sistanno cimentando nella prima, grande prova sottogli occhi severi dei tre giudici: Chef Rubio, l’alleva-tore Paolo Parisi, il re dell’uovo alla mandorla, e il

gourmet Cristiano Tomei, maestro della cottura alegna. Per contestualizzare l’offerta, i concorrentidevono accompagnare il piatto con la classica bru-schetta. Siamo nei pressi di Milano, nel verde delparco del Ticino. La salsiccia sfrigola (la prova piùdifficile, in realtà è insaccare la medesima in un ve-ro budello), i concorrenti tremano.

Il programma si regge tutto sul montaggio, chegli ridà tempi e ritmo; fosse in diretta sarebbe inge-stibile. Alla fine viene eliminato Julien, l’unico par-tecipante di colore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

A FIL DI RETE di Aldo Grasso

QUESTO NOSTRO AMORE 70

Anna Valle

Torna la fiction con la Valle

su Rai1: 5.494.000

spettatori, 22,2% di share

ANCHE SE È AMORE...

Ficarra e Picone

La commedia superata

dalla fiction: per Canale 5

3.261.000, 13,2% di share

7 4

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7 5 3 6 8 2 1 4 99 2 4 1 3 7 8 5 6

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5 4 8 3 7 1 9 6 2

2 9 1 8 6 5 4 3 7

4 6 2 5 9 8 3 7 1

1 7 9 4 2 3 6 8 53 8 5 7 1 6 2 9 4

Come si giocaBisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9

LA SOLUZIONE DI IERI

SUDOKU DIABOLICO

Altri giochi su www.corriere.it

Vincitori e vinti

Sul web

Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grassoVideorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv

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64 Giovedì 30 Ottobre 2014 Corriere della Sera