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IL COORDINAMENTO DELLA FINANZA PUBBLICA TRA VINCOLI EUROPEI E FEDERALISMO FISCALE PER GLI ANNI 2016 E SUCCESSIVI SALVATORE BILARDO

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IL PATTO DI STABILITÀ INTERNO E LE NUOVE REGOLE DI

FINANZA PUBBLICA: IL PAREGGIO DI BILANCIO

• Cuore del coordinamento della finanza pubblica nel

rispetto dell’autonomia costituzionale: indica un

saldo obiettivo per ciascun ente, lasciando libertà

gestionale all’ente

• Conta circa 6.250 enti su oltre 11.300 Pubbliche

Amministrazioni fino al 2015

• Dal 2016 riguarda circa 8.130 enti su oltre 11.300

Pubbliche Amministrazioni

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IL COORDINAMENTO DELLA FINANZA PUBBLICA:

EVOLUZIONE DEL QUADRO COSTITUZIONALE

Articolo 117 Costituzione del 1948 (ante modifica del 2001)

Art. 117, primo e terzo comma, post riforma del 2001 (legge cost. n.

3/2001)

Art. 117, secondo e terzo comma, post riforma del 2012 (legge cost.

n. 1/2012)

Riforma in itinere - Atto Camera n.2613/D

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LA FINANZA DEGLI ENTI TERRITORIALI

La finanza degli enti territoriali tra:

1. Unione europea

2. Federalismo fiscale

Maggiore esigenza di coordinamento della finanza pubblica

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DALLA FINANZA DERIVATA ALLA FINANZA

ORIGINARIA

o Avvio sistema regionale

o Federalismo a costituzione invariata

o Riforma titolo V della Costituzione

o Articolo 119 della Costituzione

o Legge delega in materia di federalismo fiscale n. 42/2009

o I decreti legislativi attuativi

o La legge costituzionale n. 1/2012

o La nuova riforma del titolo V della Costituzione (Atto Camera n.2613/B)

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I VINCOLI DERIVANTI DALL’UNIONE EUROPEA

Il rapporto debito/PIL

Il rapporto deficit/PIL

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I VINCOLI DERIVANTI DALL’UNIONE EUROPEA

2014 2015 2016 2017 2018 2019

Tendenziale -3,0

-2,6

-1,4 0,0 0,7 1,0

Programmatico -3,0 -2,6 -2,2

-1,1

-0,2 0,3

2014 2015 2016 2017 2018 2019

Tendenziale 132,1 132,8 130,3 126,1 121,7 117,4

Programmatico 132,1 132,5 130,9 127,4 123,4

120,0

Tendenziale 1.616 1.635 1.682 1.733 1.785 1.835

Programmatico 1.616 1.635 1.679 1.735 1.793 1.849

Fonte: Nota di aggiornamneto al DEF 2015

INDEBITAMENTO NETTO (in percentuale del PIL)

DEBITO (in percentuale del PIL)

PIL

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I VINCOLI DERIVANTI DALL’UNIONE EUROPEA

Il patto di stabilità interno, così come il pareggio

di bilancio, hanno effetti:

- Diretti sull’indebitamento netto

- Indiretti sul debito

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GLI OBIETTIVI DI INDEBITAMENTO NETTO

La finanza degli enti territoriali concorre agli obiettivi

con:

o Le regole del patto di stabilità interno

o Il pareggio di bilancio previsto dalla riforma costituzionale

o Le nuove regole contenute nella legge di stabilità 2016 (legge

n. 208/2015, art. 1, commi 707 e segg.)

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I SALDI RICHIESTI DALLE DIVERSE REGOLE

Patto di stabilità interno: il saldo di competenza mista

Pareggio ex articolo 9 della legge n. 243/2012: saldo

corrente e saldo finale di competenza e cassa

Pareggio ex commi 707 e succ. dell’articolo 1 della legge

di stabilità 2016 n. 208/2015: unico saldo finale di

competenza finanziaria potenziata

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L’EVOLUZIONE ALLA LUCE DELLA RIFORMA DELLA

CONTABILITÀ DEGLI ENTI TERRITORIALI

o Il nuovo principio di competenza finanziaria potenziata

o La definizione di scadenza ed esigibilità

o Il pareggio declinato con riferimento alla sola competenza

potenziata in quanto vicino alla competenza economica

richiesta dalle regole europee

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LA CORRELAZIONE TRA LE REGOLE DELLA LEGGE N. 243/2012 E LA LEGGE

N. 208/2015 PER GLI ANNI 2016 E SUCCESSIVI

L’Art. 21 della legge n. 243/2012

L’Art. 1, comma 2, della legge n. 243/2012

Le audizioni della Corte dei conti:

- 30 giugno 2015 nell’ambito dell’»indagine conoscitiva sulle prospettive di riforma degli

strumenti e delle procedure di bilancio”

- novembre 2015 sul disegno di legge di stabilità 2016

Le conclusioni dell’»indagine conoscitiva sulle prospettive di riforma degli strumenti e delle

procedure di bilancio» della V Commissione Bilancio della Camera dei deputati del 10 novembre

2015

L’interpretazione sulla decorrenza operata dalla legge di stabilità 2016

La circolare della Ragioneria Generale dello Stato n. 5 del 10 febbraio 2016

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IL SISTEMA SANZIONATORIO

o Riduzione dei trasferimenti erariali

o Limite alla spesa corrente

o Limite al ricorso al debito

o Divieto di assunzioni

o Riduzione indennità degli amministratori

o Le sanzioni in caso di elusione:

Agli amministratori: sanzione pecuniaria fino a dieci volte

l'indennità di carica

Al responsabile finanziario: sanzione pecuniaria fino a tre

mensilità

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I RISULTATI DEL PATTO

Non hanno raggiunto l’obiettivo:

non hanno raggiunto l'obiettivo

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Comuni 256 su 2058 114 su 2045 225 su 2273 60 su 2285 115 su 2304 84 su 2313 61 su 5725 75 su 5655

Province 9 su 94 2 su 94 1 su 100 1 su 100 1 su 100 8 su 103 6 su 103 33 su 103

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I RISULTATI DEL PATTO 2013-2014:

COMUNI E PROVINCE

IMPORTI IN MIGLIAIA DI EURO

SALDO CONSEGUITO SALDO OBIETTIVODIFFERENZA DAL

SALDO OBIETTIVO

Comuni 4.550.736 2.977.579 1.573.157

Province 908.853 760.451 148.402

SALDO CONSEGUITO SALDO OBIETTIVODIFFERENZA DAL

SALDO OBIETTIVO

Comuni 4.438.567 2.805.977 1.632.589

Province 310.216 673.039 -362.823

2013

2014

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ELEMENTI CHE HANNO CONCORSO A TALI

RISULTATI

o Un sistema di monitoraggio via web sempre più sofisticato

o Un continuo rapporto on line con gli enti locali

o Un efficace sistema sanzionatorio

o Le relazioni degli organi di revisione (non più di nomina

“interna”)

o Il controllo delle Sezioni regionali della Corte dei Conti

anno 2009 2010 2011 2012 2013 2014 n. e-mail

Pattostab 3.452 2.214 2.089 2.093 4.080 2.896

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ELEMENTI CRITICI PER IL PERSEGUIMENTO DI

TALI RISULTATI

o La fondatezza dei dati di consuntivo

o Carenze nel monitoraggio degli enti locali delle autonomie

speciali con competenza in materia di finanza locale

o I patti regionali “verticali” e “orizzontali”

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LE ESCLUSIONI DAL PATTO DI STABILITÀ INTERNO

• I Fondi comunitari e il cofinanziamento nazionale

• Spese per calamità naturali

• Edilizia scolastica

• Debiti commerciali

• Spese a valere sulle dismissioni mobiliari

• Altre esclusioni specifiche

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LE ESCLUSIONI DAL PAREGGIO DI BILANCIO 2016

• Entrate a ristoro IMU TASI 390 mln

• Spese per sisma Emilia 15 mln

• Edilizia scolastica 480 mln

• Spese per bonifiche ambientali

a seguito di attività minerarie 20 mln

• Spese per museo della Shoah 3 mln

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QUESTIONI APERTE

Ritardo nei pagamenti alle imprese

Freno agli investimenti

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(dati in migliaia di euro)

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

12 mesi 13.973 15.803 16.338 17.919 20.299 18.279 18.429 18.977 18.020 17.922 15.053 14.284 14.199 13.423 10.671 12.194

Var. % 13% 3% 10% 13% -10% 1% 3% -5% -1% -16% -5% -1% -6% -21% 14%

Fonte: Trimestrale di cassa

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Conto

economi

co PA

13.277 14.670 15.444 16.840 18.854 17.362 17.365 17.814 1.691 17.032 14.428 13.703 13.411 12.485 10.189 ND

Var. % 10% 5% 9% 12% -8% 0% 3% -6% 2% -15% -5% -2% -7% -18%

Fonte: ISTAT

Investimenti fissi lordi - Enti locali

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Questioni aperte

Formazione dei residui passivi

Il fenomeno riguarda i residui in conto capitale in quanto il

patto non pone vincoli ai pagamenti di parte corrente.

Molti residui, però, sono “residui di stanziamento” che non

costituiscono debiti verso terzi.

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L’ANDAMENTO DEI RESIDUI PASSIVI RILEVATI DAI CERTIFICATI

DI CONTO CONSUNTIVO DEGLI ENTI LOCALI

COMUNI

2009 2010 2011 2012 2013 2014

correnti 24,1 MLD 25,2 MLD 26,2 MLD 27,1 MLD 27,1 MLD 22,9 MLD

capitale 57,7 MLD 56,2 MLD 52,9 MLD 44,8 MLD 40,5 MLD 35,4 MLD

TOTALE 81,8 MLD 81,4 MLD 79,2 MLD 73,9 MLD 67,6 MLD 56,3 MLD

(*) dato calcolato su 7.924 enti

(**) dato calcolato su 7.539 enti

PROVINCE

2009 2010 2011 2012 2013 2014

Correnti 5,9 MLD 6,2 MLD 5,9 MLD 5,4 MLD 4,7 MLD 3,4 MLD

capitale 14 MLD 14 MLD 13 MLD 10,7 MLD 9,1 MLD 6,7 MLD

TOTALE 19,9 MLD 20,2 MLD 18,9 MLD 16,1 MLD 13,8 MLD 10,1 MLD

(**)

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LE RISORSE MESSE IN CAMPO ED IL LORO

UTILIZZO

DL 35/2013, DL 102/2013, LS 2014, DL 66/2014 e DL 78/2015 - Sintesi immissione liquidità e spazi finanziari nella Pubblica Amministrazione per

pagamento debiti arretrati

Pagamento debiti delle Pubbliche Amministrazioni al 31/12/2014

Enti debitori Risorse stanziate Risorse assegnate agli

enti debitori

Risorse effettivamente rese disponibili agli enti

debitori

Stato 7.000 7.000 5.700

Regioni e Province autonome 33.189 31.967 28.644

Province e Comuni 16.100 15.911 12.638

Importi totali (valori assoluti) 56.289 54.878 46.982

Importi totali (in percentuale delle risorse stanziate) 97% 83%

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I TEMI DA AFFRONTARE E RISOLVERE IN MERITO AI DEBITI

COMMERCIALI DELLA PA

o L’entità dello stock dei debiti commerciali

o Le cause della loro formazione

o Le soluzioni per contrastare il fenomeno

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QUANTI SONO

o Quale fonte di conoscenza

o I residui passivi non sono significativi:

Modalità di impegno:

- art.183 del TUEL, commi 1 e 5

- art.1, comma 2 art. 7del DPCM 28.12.2011, art.

36, comma 2, del d.lvo 118/2011

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PERCHÉ CI SONO: IL RUOLO DEL PATTO DI

STABILITA’ INTERNO

o I residui attivi

o Coesistenza di avanzi ed anticipazioni

o Modalità di accertamento

o Il patto di stabilità interno

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AREE LEGISLATIVE DI INTERVENTO

o Eliminazione dello stock di debiti scaduti

o Sistema strutturale volto ad impedire la

formazione di nuovi debiti

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NUOVE MISURE STRUTTURALI FINALIZZATE AD

EVITARE IL FORMARSI DI NUOVI DEBITI

1. Piattaforma elettronica

2. Fatturazione elettronica

3. Registro delle fatture

4. Riforma della contabilità

5. Obbligo di attestare i tempi di pagamento

6. Sistema sanzionatorio

7. Potenziamento attività di vigilanza e controllo

8. Coinvolgimento di tutti i soggetti interessati

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ANDAMENTO INVESTIMENTI 2012-2015 (MENSILE E

TRIMESTRALE)

Mese 2012 2013 2013/201

2 2014

2014/201

3 2015

2015/201

4 2016

2016/201

5

Gennaio 1.290 1.031 -20,1% 682 -33,8% 689 1,0% 535 -22,4%

Febbraio 1.168 893 -23,6% 741 -17,0% 741 0,0%

Marzo 1.029 843 -18,1% 721 -14,5% 794 10,1%

I° TRIM 3.488 2.767 -20,7% 2.144 -22,5% 2.224 3,7%

Aprile 928 629 -32,3% 739 17,6% 713 -3,5%

Maggio 857 1.042 21,6% 728 -30,1% 814 11,8%

Giugno 906 1.205 33,0% 818 -32,1% 815 -0,4%

II° TRIM 2.691 2.876 6,8% 2.285 -20,5% 2.342 2,5%

Luglio 928 1.317 41,9% 951 -27,8% 947 -0,4%

Agosto 897 935 4,3% 755 -19,3% 851 12,7%

Settembre 754 865 14,7%

758 -12,4%

940 24,0%

III° TRIM 2.579 3.117 20,9% 2.464 -21,0% 2.738 11,1%

Ottobre 989 1.134 14,7% 932 -17,8% 1.051 12,8%

Novembre 1.057 1.135 7,4%

1.788 57,5%

1.008 -43,6%

Dicembre 3.395 2.394 -29,5% 1.058 -55,8% 2.831 167,6%

IV° TRIM 5.441 4.663 -14,3% 3.778 -19,0% 4.890 29,4%

Totale 14.199 13.423 -5,5%

10.671 -20,5%

12.194 14,3%

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TERMINE DI APPROVAZIONE DEI BILANCI DI

PREVISIONE NEI VARI ANNI

2012 – 31 ottobre 2012

2013 – 30 novembre 2013

2014 – 30 settembre 2014

2015 – 30 luglio 2015

2016 – 30 aprile 2016

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LE MISURE CHE HANNO FAVORITO LA CRESCITA DEGLI

INVESTIMENTI NEL 2015

- alleggerimento del patto 2015 per 1 MLD

- il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità

- diversi interventi normativi indirizzati a liberare spazi per investimenti

(edilizia scolastica per 50 mln;messa in sicurezza del territorio per 10 mln;interventi di

bonifica del territorio per 40 mln;linee metropolitane per 50 mln; debiti della PA per 50

mln;

- conferma dei patti di solidarietà (in particolare il patto verticale incentivato per circa

1.300 mln);

- chiusura dei progetti europei, riferiti alla programmazione 2007-2013.

- riduzione spese legate a beni servizi (-2.100 mln) e personale (-800 mln), anche per

effetto del Fondo crediti di Dubbia Esigibilità

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L’EVOLUZIONE - ALLA LUCE DELLA RIFORMA DELLA

CONTABILITÀ DEGLI ENTI TERRITORIALI

Il pareggio declinato con riferimento alla sola

competenza potenziata in quanto vicino alla

competenza economica richiesta dalle regole

europee

La competenza economica: i SAL

La soluzione al tema degli investimenti

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IL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI ALLA LUCE DELLE

NUOVE REGOLE CONTENUTE NELLA LEGGE DI STABILITÀ

L’utilizzo dell’avanzo attraverso il Fondo crediti di

dubbia esigibilità e gli altri fondi

Il fondo pluriennale vincolato (nella parte non

proveniente da accensione prestiti o mutui)