IL CONTROLLO E LA GESTIONE DEL RISCHIO Bassissima antincendio.pdf · DISTANZE DI PROTEZIONE-...
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IL CONTROLLO E LA GESTIONE DEL
RISCHIO
Probab.
Elevata
MedioAlta
MedioBassa
Bassissima
Magnit. Trascur. Modesta Notevole Ingente
AREA DI RISCHIO
INACCETTABILE
PREVENZIONE
PROTEZIONE
RISCHIO = FREQUENZA x MAGNITUDO
Riduzione del rischio
PREVENZIONE INCENDI
Obiettivo:sicurezza antincendio
PREVENZIONE Evitare l’insorgere dell’incendio
PROTEZIONE Limitare le conseguenze dell’incendio
PROTEZIONE PASSIVA Non c’è bisogno di un intervento
PROTEZIONE ATTIVA C’è bisogno di un intervento
MISURE DI PREVENZIONE
Impianti elettrici a regola d’arte
DM 37/08
Impianti: • progettati • realizzati • verificati • mantenuti in conformità alla regola dell’arte (norme CEI) Apparecchi: • marcati CE
MISURE DI PREVENZIONE Dispositivi di sicurezza degli impianti utilizzatori di sostanze infiammabili
•Termocoppie per il controllo di bruciatori
•Sistemi di inertizzazione
•Sistemi di saturazione
•Valvole di eccesso di flusso
NORME COMPORTAMENTALI
NORME COMPORTAMENTALI
• Mantenere materiali infiammabili o combustibili lontani da fonti di calore
• Effettuare lavori con fiamme libere o saldature solo in ambienti idonei
• In presenza di fonti di calore, rimuovere i materiali combustibili o segregarli con appositi schermi
Impianti ed attrezzature elettriche
Il personale deve essere istruito sul corretto uso delle attrezzature e
degli impianti elettrici e in modo da essere in grado di riconoscerne
eventuali difetti
Le prese multiple non devono essere sovraccaricate
Se occorre un’alimentazione provvisoria di una apparecchiatura
elettrica, il cavo elettrico (prolunga) deve avere la lunghezza
strettamente necessaria e deve essere posizionato in modo da evitare possibili danneggiamenti
Mantenere gli apparecchi di illuminazione lontano da materiali
combustibili
NORME COMPORTAMENTALI
LA PROTEZIONE ANTINCENDIO
Protezione PASSIVA
(non c'è il bisogno di un INTERVENTO)
Protezione ATTIVA
(c'è il bisogno di un INTERVENTO)
PROTEZIONE PASSIVA
barriere antincendio:
• isolamento dell’edificio; • distanze di sicurezza esterne ed interne; • muri tagliafuoco, schermi etc.
strutture aventi caratteristiche di
resistenza al fuoco commisurate ai carichi d’incendio
materiali classificati per la reazione al
fuoco
sistemi di ventilazione
sistema di vie d’uscita
DISTANZE DI SICUREZZA
Suddivisione di aree a rischio specifico in aree più piccole, ciascuna delimitata da
strutture o separata dalle altre con distanze di sicurezza capaci di non
trasmettere l’incendio all’area adiacente
PROTEZIONE PASSIVA
DISTANZE DI SICUREZZA ESTERNE
DISTANZE DI SICUREZZA INTERNE
DISTANZE DI PROTEZIONE-
COMPARTIMENTAZIONE
PROTEZIONE PASSIVA: RESISTENZA AL FUOCO
R - stabilità
l’attitudine di un elemento da costruzione a
conservare la resistenza meccanica sotto
l’azione del fuoco;
E - tenuta
attitudine di un elemento da costruzione a non
lasciar passare ne produrre -se sottoposto
all’azione del fuoco su un lato- fiamme, vapori o
gas caldi sul lato non esposto al fuoco;
I - isolamento termico
attitudine di un elemento da costruzione a
ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del
calore
LA RESISTENZA AL FUOCO SI MISURA IN
MINUTI
CLASSI (minuti)
R
E
I
15
20
30
45
60
90
120
180
240
COMPARTIMENTAZIONE: Scale
protette
PORTA EI
COMPARTIMENTAZIONE:
Scale a prova di fumo interne
FILTRO A
PROVA DI
FUMO
PROTEZIONE PASSIVA: REAZIONE AL FUOCO
PROTEZIONE PASSIVA: REAZIONE AL FUOCO
Impiego di materiali con idoneo comportamento
rispetto all’azione del calore e del fumo
REAZIONE AL FUOCO
Grado di partecipazione di un materiale al fuoco da cui
è investito.
I materiali sono suddivisi in 6 classi:
•- classe 0: materiale incombustibile
•- classe 1: materiale difficilmente combustibile
•- .............
•- classe 5: materiale facilmente combustibile
VIE DI ESODO
“Percorsi senza ostacoli al deflusso che consentono agli
occupanti di un edificio o locale di raggiungere un luogo sicuro”
VIE DI ESODO
Vanno dimensionate in base a:
• Numero persone presenti, conoscenza del luogo di lavoro, necessità di assistenza
• Attività svolta
• Pericoli di incendio presenti
• Numero di vie di uscita alternative
VIE DI ESODO
Criteri generali di sicurezza (1):
• Vie di uscita alternative
• Vie di uscita indipendenti
• Lunghezza massima con olt re una via di uscita:
15-30 m (rischio elevato)
30-45 m (rischio medio)
45-60 m (rischio basso)
• Lunghezza massima con una sola via di uscita:
6-15 m (rischio elevato)
9-30 m (rischio medio)
12-45 m (rischio basso)
VIE DI ESODO Criteri generali di sicurezza (2):
• Larghezza minima 0,80 m (1,20 in luoghi
affollati)
• Larghezza complessiva= n°persone/50 x
0,60
• Apertura delle porte a spinta nel verso
dell’esodo
• Sempre disponibili e libere da ostacoli
PROTEZIONE ATTIVA
• Estintori
• rete idrica antincendi
• impianti di rivelazione automatica d’incendio
• impianti di spegnimento automatici
• dispositivi di segnalazione e d’allarme
• evacuatori di fumo e calore
RETE IDRICA ANTINCENDIO
idrante a muro con tubazione avvolta in doppio
IDRANTI
NASPO ANTINCENDIO
OBIETTIVO
Assicurare che le persone presenti
siano avvisate di un principio di
incendio prima che esso minacci la
loro incolumità.
MISURE PER LA RIVELAZIONE E L’ALLARME
IN CASO DI INCENDIO
L’allarme deve:
• attivare le procedure di intervento
• se necessario, avviare la procedura per
l’evacuazione
Misure per i “piccoli” luoghi di lavoro
•Allarme dato a voce
•Strumenti sonori ad azionamento manuale
MISURE PER LA RIVELAZIONE E L’ALLARME
IN CASO DI INCENDIO
Misure per luoghi di lavoro grandi o complessi
•Sistema di allarme elettrico
Misure per luoghi con notevole presenza di pubblico
• Sistema di allarme elettrico
• Allarme iniziale riservato agli addetti all’emergenza
• Messaggio vocale con interruzione altri messaggi o
musica
IMPIANTI DI RILEVAZIONE ED
ALLARME
Impianto di rivelazione incendio,
allarme ed estinzione
Componenti del Sistema (UNI EN 54-1)
EVACUATORI DI FUMO
ESTINTORI
Si classificano in base al peso:
• PORTATILI (peso < 18 kg)
• CARRELLATI (peso < 125 kg)
e all’agente estinguente:
• idrici
• a schiuma
• a polvere
• ad Anidride Carbonica
• ad Halon
Sono mezzi di primo intervento adatti allo spegnimento dei principi d’incendio
la protezione antincendio le procedure da adottare in caso di incendio
ESTINTORI Indicazioni sull’etichetta:
•classi dei fuochi •focolai convenzionali che è in grado di
estinguere (esempio: 34A 233 B-C)
•istruzioni e condizioni di utilizzo
Uso corretto
•Operatore sopravvento •Nel caso in cui operino contemporaneamente due estintori, le persone che li utilizzano devono disporsi sfalsate di circa 90°.
ESTINTORE A POLVERE
ESTINTORE AD ANIDRIDE CARBONICA
Capacità superficie protetta da
un estintore
estinguente
estintore rischio basso
rischio medio
rischio elevato
13A - 89B 100 m2 - -
21A - 113B 150 m2 100 m2 -
34A - 144B 200 m2 150 m2 100 m2
55A - 233 250 m2 200 m2 200 m2
SCELTA DEGLI ESTINTORI
Inoltre:
• almeno 1 per piano
• distanza massima per l’utilizzo 30 m
Segnaletica di sicurezza
Quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi di protezione
collettiva o con misure, metodi o sistemi di organizzazione del lavoro,
il datore di lavoro deve prevedere o verificare l'esistenza
della segnaletica di sicurezza e/o di salute sui luoghi di
lavoro, in conformità al D.Lgs 81/08
La segnaletica deve essere individuata tenendo conto della
valutazione dei rischi :
Segnaletica di sicurezza
CARTELLI di SALVATAGGIO (Allegato II)
Caratteristiche intrinseche
forma quadrata
o rettangolare
pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello
Segnali di informazione ai sottostanti pannelli Percorso da seguire
Percorso/Uscita
di emergenza
Pronto soccorso Barella Doccia di sicurezza Lavaggio degli occhi Telefono per salvataggio
e pronto soccorso
Segnaletica di sicurezza : esempi
Segnaletica di sicurezza : esempi
CARTELLI per le ATTREZZATURE ANTINCENDIO (Allegato II)
Caratteristiche intrinseche
forma quadrata o rettangolare
pittogramma bianco su fondo rosso (il rosso deve coprire almeno il 50% della superficie del
cartello
Estintore
Segnali di informazione ai sottostanti pannelli
Percorso da seguire
Lancia antincendio Scala Telefono per gli
interventi antincendio
Allarme antincendio
SEGNALETICA DI SICUREZZA SEGNALI DI AVVERTIMENTO
SEGNALETICA DI SICUREZZA
SEGNALI DI DIVIETO
SEGNALETICA DI SICUREZZA
SEGNALI DI PRESCRIZIONE
Illuminazione di emergenza
Illuminazione di emergenza
Illuminazione di sicurezza Illuminazione di riserva
Illuminazione di
sicurezza per
l'esodo
Illuminazione
antipanico
Illuminazione di
aree ad alto
rischio
Illuminazione di emergenza
ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA È l’illuminazione destinata a funzionare in assenza di
illuminazione ordinaria.
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA È destinata ad assicurare che i mezzi di evacuazione
possano essere sempre efficacemente identificati e usati
quando è necessaria l’illuminazione ordinaria e di
emergenza.
ILLUMINAZIONE DI RISERVA
Consente di continuare la normale attività senza sostanziali
cambiamenti
Illuminazione di emergenza
Obiettivi: Deve garantire: – l’illuminazione dei segnali lungo la via di
fuga; – l’illuminazione su e lungo i percorsi per
permettere lo spostamento sicuro in direzione ed attraverso le uscite previste sino al punto sicuro;
– localizzazione e utilizzo dei punti di chiamata di allarme incendio e le apparecchiature antincendio previste lungo le vie di fuga;
– le operazioni relative alle misure di sicurezza
Illuminazione di sicurezza per l’esodo
CONTROLLI E MANUTENZIONI SULLE
MISURE DI PROTEZIONE ANTINCENDIO
CONTROLLI E MANUTENZIONI SULLE MISURE
DI PROTEZIONE ANTINCENDIO
Tutte le misure di protezione antincendio previste:
• per garantire il sicuro utilizzo delle vie di uscita
• per l’estinzione degli incendi
• per la rivelazione e allarme in caso di incendio
devono essere oggetto di sorveglianza, controlli
periodici e mantenute in efficienza.
Sorveglianza: controllo visivo (può essere effettuata dal
personale normalmente presente, adeguatamente
istruito)
Controllo periodico: insieme di operazioni da effettuarsi
con frequenza almeno semestrale, per verificare la
completa e corretta funzionalità delle attrezzature e
degli impianti.
Manutenzione: operazione od intervento finalizzato a
mantenere in efficienza ed in buono stato le attrezzature
e gli impianti
CONTROLLI E MANUTENZIONI SULLE MISURE
DI PROTEZIONE ANTINCENDIO
CONTROLLI E MANUTENZIONI SULLE MISURE
DI PROTEZIONE ANTINCENDIO
VIE DI USCITA
Sorveglianza periodica delle vie di uscita (passaggi, corridoi,
scale,…) al fine di assicurare che siano prive di ostacoli o pericoli
Controllo della facile apertura delle porte sulle vie di uscita
Controllo delle porte resistenti al fuoco (chiusura regolare e
funzionalità dispositivo di autochiusura)
Controllo dispositivi di
chiusura automatici.
Sorveglianza della
segnaletica direzionale e delle
uscite.
CONTROLLI E MANUTENZIONI SULLE MISURE
DI PROTEZIONE ANTINCENDIO
ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO
Il datore di lavoro è responsabile del mantenimento delle condizioni
di efficienza.
La SORVEGLIANZA, il CONTROLLO e la MANUTENZIONE deve
essere effettuata in conformità a quanto previsto da legislazione e
regolamentari vigenti.
Lo scopo è quello di rilevare e rimuovere qualunque causa,
deficienza, danno od impedimento che possa pregiudicare il
corretto funzionamento ed uso dei presidi antincendio.
L’attività di controllo periodico e la manutenzione deve essere
eseguita da personale competente e qualificato
Obblighi connessi con l’esercizio dell’attività
Mantenere in stato di efficienza i sistemi, i dispositivi, le
attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio
adottate ed effettuare verifiche di controllo ed interventi
di manutenzione secondo le cadenze temporali che sono
indicate nel CPI
Assicurare adeguata informazione e formazione del
personale dipendente sui rischi di incendio connessi con
la specifica attivita', sulle misure di prevenzione e
protezione adottate, sulle precauzioni da osservare per
evitare l'insorgere di un incendio e sulle procedure da
attuare in caso di incendio.
Obblighi connessi con l’esercizio dell’attività:
Registro dei controlli (art. 5 DPR 37/98)
I controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione,
l'informazione e la formazione del personale, che vengono
effettuati, devono essere annotati in un apposito registro a
cura dei responsabili dell'attivita'.
Tale registro deve essere mantenuto aggiornato e reso
disponibile ai fini dei controlli di competenza del comando.
REGISTRO
DEI
CONTROLLI
CORSO ADDETTI LOTTA ANTINCENDIO
RISCHIO MEDIO
PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO DI INCENDIO
OBIETTIVI PRINCIPALI
• salvaguardia ed
evacuazione delle
persone
• messa in sicurezza
degli impianti di
processo
• compartimentazione e
confinamento
dell’incendio
• protezione dei beni e
delle attrezzature
• estinzione completa
dell’incendio.
• Mantenere la calma (fondamentali la conoscenza approfondita delle procedure e l'addestramento periodico)
• Attenersi scrupolosamente a quanto previsto nei piani di emergenza
• Evitare di trasmettere il panico ad altre persone
• Prestare assistenza a chi si trova in difficoltà, se si ha la garanzia di riuscire nell’intento
• Allontanarsi immediatamente, secondo procedure (ad esempio in un’azienda può essere necessario mettere in sicurezza gli impianti di processo; oppure in una scuola può essere necessario che il docente prenda con sè il registro della classe per poter effettuare le verifiche sull’avvenuta evacuazione di tutti gli alunni)
• Non rientrare nell’edificio fino a quando non vengono ripristinate le condizioni di normalità
PROCEDURE DA ADOTTARE
IN CASO DI ALLARME
PROCEDURE DA ADOTTARE IN
CASO DI INCENDIO
· Comportarsi secondo le procedure pre-stabilite (ove esistono)
· Se si tratta di un principio di incendio valutare la situazione
determinando se esiste la possibilità di estinguere
immediatamente l’incendio con i mezzi a portata di mano
· Non tentare di iniziare lo spegnimento con i mezzi portatili se
non si è sicuri di riuscirvi
· Dare immediatamente l’allarme al 115
· Intercettare le alimentazioni di gas, energia elettrica, ecc.
· limitare la propagazione del fumo e dell’incendio chiudendo le
porte di accesso/compartimenti
· Iniziare l’opera di estinzione solo con la garanzia di una via di
fuga sicura alle proprie spalle e con l’assistenza di altre
persone
· accertarsi che l’edificio venga evacuato
· se non si riesce a mettere sotto controllo l’incendio in breve
tempo, portarsi all’esterno dell’edificio e dare le adeguate
indicazioni alle squadre dei Vigili del Fuoco.
PROCEDURE DI CHIAMATA
DEI SERVIZI DI SOCCORSO
Una richiesta di soccorso deve contenere almeno
questi dati:
· l’indirizzo dell’azienda e il numero di telefono;
· il tipo di emergenza in corso;
· persone coinvolte/feriti;
· reparto coinvolto;
· stadio dell’evento (in fase di sviluppo,
stabilizzato, ecc.);
· altre indicazioni particolari (materiali coinvolti,
necessità di fermare i mezzi a distanza, ecc.);
· indicazioni sul percorso
Collaborazione con i Vigili del Fuoco
Prima dell'incendio o di un incidente:
• Invio periodico del piano di emergenza aggiornato alla Sala Operativa 115 del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.
In caso di incidente fino al momento dell’arrivo dei Vigili del Fuoco:
• esecuzione di poche basilari operazioni previste nel piano ed a cui si è addestrati
Durante l'emergenza:
• Messa a disposizione delle proprie capacità ed esperienza lavorativa e della conoscenza dei luoghi, per svolgere i compiti che si svolgono nell’attività quotidiana
Struttura del piano di emergenza
• Persone/gruppi - chiave (addetti di reparto, al processo di lavorazione, ecc.) , dei quali il piano deve descrivere il comportamento, le azioni da intraprendere e quelle da non fare.
• Identificazione di tutte le persone (clienti, visitatori, i dipendenti di altre società) da dover considerare nel piano
• Gestore Aziendale dell’Emergenza con delega di poteri decisionali anche arbitrari, al fine di operare nel migliore dei modi e raggiungere gli obiettivi stabiliti.