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FABIO BORTOLOTTI GIAMPIERO BONDANINI IL CONTRATTO DI AGENZIA COMMERCIALE La nuova disciplina collettiva L'indennità di cessazione ed il suo calcolo La giurisprudenza aggiornata sull'indennità CEDAM CASA EDITRICE DOTT. ANTONIO MILANI 2003

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FABIO BORTOLOTTI GIAMPIERO BONDANINI

IL CONTRATTODI AGENZIA COMMERCIALE

La nuova disciplina collettivaL'indennità di cessazione ed il suo calcolo

La giurisprudenza aggiornata sull'indennità

CEDAMCASA EDITRICE DOTT. ANTONIO MILANI

2003

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INDICE - SOMMARIO

Presentazione V

CAPITOLO PRIMOIL QUADRO NORMATIVO GENERALE

1.1 Premessa: scopo e limiti del presente volume 1

1.2 La normativa italiana in materia di agenzia 2

1.2.1 La disciplina sostanziale: le norme del codice civile 3

1.2.2 Leggi speciali in materia di agenzia 4

1.2.3 La disciplina processuale: il processo del lavoro 51.2.3.1 La competenza funzionale 51.2.3.2 La competenza territoriale 61.2.3.3 La conciliazione 7

1.3 La contrattazione collettiva 7

1.3.1 Evoluzione storica della contrattazione collettiva 8

1.3.2 Accordi economici collettivi efficaci erga omnes e accordi didiritto comune 10

1.3.3 Gli AEC sottoscritti nel 2002 111.3.3.1 L'andamento del negoziato contrattuale 111.3.3.2 La nuova regolamentazione collettiva 12

1.3.4 Presupposti per l'applicazione degli accordi collettivi 141.3.4.1 Parti non iscritte alle associazioni contraenti 141.3.4.2 Agenti costituiti in forma di società 161.3.4.3 Soggetti che svolgono il commercio in proprio 171.3.4.4 Agenti non iscritti al ruolo 19

1.3.5 Efficacia della contrattazione collettiva nei confrontidi agenti operanti all'estero 19

1.4 La direttiva europea n. 86/653/CEE del 18 dicembre 1986 21

1.4.1 Caratteristiche generali della direttiva 21

1.4.2 L'attuazione della direttiva 24

1.4.3 Efficacia della direttiva nell'ordinamento interno 241.4.3.1 L'efficacia diretta delle direttive; distinzione tra

rapporti «orizzontali» e «verticali» 241.4.3.2 La teoria dell'interpretazione conforme alla direttiva. 26

1.4.4 Situazioni di potenziale conflitto tra direttiva e legge italiana 281.4.4.1 II requisito della «zona determinata» 291.4.4.2 Agente con retribuzione fissa 31

1.4.5 Continua: agenti non iscritti nell'apposito albo o ruolo 321.4.5.1 Individuazione delle norme italiane incompatibili

con la direttiva 341.4.5.2 Effetti della sentenza Bellone sui contratti con

agenti non iscritti al ruolo 38

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ViliINDICE-SOMMARIO

CAPITOLO SECONDOLA NOZIONE DI AGENTE DI COMMERCIO

2.1 La nozione di agente e di rappresentante di commercio 432.2 L'attività tipica dell'agente di commercio: la promozione di affari 45

2.2.1 Soggetti che svolgono attività diverse dalla promozione/inter-mediazione 472.2.1.1 Agenti che promuovono affari in via solo indiretta:

propagandisti e figure simili 472.2.1.2 Agenti che svolgono attività di supervisione e di

coordinamento 482.2.1.3 Agenti che non svolgono attività di ricerca dei

clienti 522.2.2 Situazioni particolari previste negli AEC 53

2.2.2.1 Agenti con incarico di vendere esclusivamente aprivati consumatori 54

2.2.2.2 Agenti operanti in «tentata vendita» 542.2.3 Agenzia ed altri contratti simili 56

2.2.3.1 Agenzia e commissione 562.2.3.2 Agenzia e contratti con rivenditori (concessione

di vendita, somministrazione, franchising) 572.3 L'obbligo di promuovere affari in via continuativa 59

2.3.1 Agenti e procacciatori d'affari 602.3.2 Agenti e mediatori 622.3.3 Agenzia e mandato 63

2.4 Lo svolgimento dell'attività in via autonoma: agenzia e lavoro subor-dinato 632.4.1 Obbligo del preponente di rispettare l'autonomia dell'agente 642.4.2 I criteri distintivi tra agenzia e lavoro subordinato 66

2.5 Attività di agenzia esercitata in via accessoria 682.5.1 Impostazione del problema 692.5.2 Soggetti che svolgono contemporaneamente l'attività di

rivenditore e di intermediario 702.6 Attività di agenzia esercitata per un altro agente: il rapporto di sub-

agenzia. 71

CAPITOLO TERZOOGGETTO E FORMA DEL CONTRATTO DI AGENZIA

3.1 La delimitazione dell'oggetto: zona, clientela, prodotti 733.2 Le variazioni unilaterali del contratto 74

3.2.1 II regime legale: limiti all'efficacia di clausole che consentonola modifica unilaterale di elementi essenziali del contratto 743.2.2 Le variazioni dell'oggetto (zona, clientela prodotti) e delle

provvigioni nella disciplina collettiva 763.2.2.1 Variazioni di lieve entità 77

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IXINDICE-SOMMARIO

3.2.2.2 Variazioni di media entità 783.2.2.3 Variazioni di rilevante entità 793.2.2.4 Variazioni ripetute 81

3.3 Problemi relativi alla forma del contratto di agenzia 82

3.3.1 II diritto di otttenere un documento scritto 82

3.3.2 II requisito della forma scritta adprobationem di cui all'art.1742 c.c 83

3.3.3 Coordinamento con il diritto ad ottenere un documentoscritto 85

3.4 II riferimento obbligatorio agli AEC 86

CAPITOLO QUARTODIRITTI ED OBBLIGHI DELLE PARTI

4.1 Premessa 87

4.2 Gli obblighi di collaborazione delle parti 88

4.2.1 L'obbligo dell'agente di tutelare gli interessi del preponente edi agire con lealtà e buona fede 88

4.2.2 L'obbligo dell'agente di seguire le istruzioni del preponente 88

4.2.3 L'obbligo del preponente di agire con lealtà e buona fede 89

4.3 Gli obblighi di informazione 90

4.3.1 L'obbligo dell'agente di informare il preponente 91

4.3.2 L'obbligo del preponente di informare l'agente 924.3.2.1 Obbligo di fornire la documentazione relativa ai

prodotti - il campionario 934.3.2.2 Obbligo di fornire all'agente le informazioni neces-

sarie per l'esecuzione del contratto di agenzia 954.3.2.3 Informazione sul lancio di nuovi prodotti o nuove

politiche di vendita 964.3.2.2 Informazione sulla riduzione delle operazioni com-

merciali 96

4.4 La promozione dei contratti e l'accettazione degli ordini 97

4.4.1 L'obbligo di promuovere la conclusione di contratti: conse-guenze del suo mancato adempimento 97

4.4.2 La previsione contrattuale di minimi di fatturato 99

4.4.3 Le modalità dell'attività di promozione: il rispetto dellecondizioni contrattuali fissate dal preponente 101

4.4.4 L'accettazione degli ordini da parte del preponente 1024.4.4.1 Inesistenza di un obbligo del preponente di accet-

tare gli ordini. Il problema del rifiuto sistematico 1034.4.4.2 Obbligo di informare l'agente della sorte degli or-

dini trasmessi e dei contratti conclusi 1054.4.4.3 Le norme degli AEC che attribuiscono al manca-

to rifiuto valore di accettazione ai fini della prov-vigione 106

4.4.4.4 L'obbligo di inviare all'agente copia delle fatture 109

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XINDICE-SOMMARIO

4.5 II regime dell'esclusiva reciproca 110

4.5.1 L'esclusiva di zona in favore dell'agente I l i4.5.1.1 La portata dell'esclusiva e le vendite dirette del

preponente nella zona dell'agente I l i4.5.1.2 Derogabilità dell'esclusiva e conseguenze della

deroga 114

4.5.2 L'obbligo di non concorrenza dell'agente 1164.5.2.1 La portata dell'obbligo di non concorrenza 1164.5.2.2 L'agente monomandatario 118

4.6 L'obbligo di non concorrenza postcontrattuale 120

4.6.1 La disciplina dell'art. 1751 bis c.c 120

4.6.2 L'indennità dovuta per l'obbligo di non concorrenza 1214.6.2.1 II regime dell'art. 1751-bis, 2° e 3° comma 1214.6.2.2 I criteri di calcolo dell'art. 14 dell'AEC Indu-

stria 1244.6.2.3 I criteri di calcolo dell'art. 7 dell'AEC Com-

mercio 126

4.6.3 Conseguenze del mancato rispetto del patto di non concor-renza 127

4.7 Responsabilità dell'agente in caso di insolvenza dei clienti 128

4.7.1 Responsabilità dell'agente nella scelta dei clienti 129

4.7.2 Lo star del credere: sua sostanziale abolizione attraversol'art. 1746, 3° comma 1334.7.2.1 L'introduzione della nuova disciplina 1344.7.2.2 I contenuti della nuova norma - Valutazioni cri-

tiche 138

4.7.3 Possibili soluzioni alternative allo star del credere 140

4.8 Attività di riscossione dei crediti (incasso) 142

4.8.1 II divieto di riscuotere e di concedere sconti o dilazioni 142

4.8.2 La remunerazione dell'attività di incasso 143

CAPITOLO QUINTOLA REMUNERAZIONE DELL'AGENTE

5.1 Premessa 147

5.1.1 La nozione di provvigione; provvigione e rimborsi spese 1485.1.1.1 Le spese dell'agenzia e la loro remunerazione 1485.1.1.2 La remunerazione delle attività accessorie 150

5.1.2 Remunerazione fissa e minimi garantiti 152

5.1.3 I principi generali in materia di provvigione: necessità didistinguere tra presupposti del diritto alla provvigione esua maturazione 153

5.2 Individuazione dei casi in cui sorge il diritto alla provvigione 155

5.2.1 La provvigione sugli affari promossi direttamente dall'a-gente 1565.2.1.1 Portata concreta dell'alt. 1746, 1° comma 157

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XIINDICE-SOMMARIO

5.2.1.2 L'art. 1746, 1° comma, non ha alcuna rilevanzaper determinare il momento in cui viene acquisitoil diritto alla provvigione 158

5.2.2 Affari successivi con clienti procurati dall'agente 161

5.2.3 Affari «diretti» con clienti appartenenti alla zona o gruppodi clienti riservati all'agente 1625.2.3.1 Criteri per stabilire quali affari rientrino nell'am-

bito riservato all'agente 1635.2.3.2 Affari interessanti le zone di più agenti nella di-

sciplina collettiva 164

5.3 La provvigione su affari conclusi dopo la cessazione del contratto diagenzia 1675.3.1 II regime previsto dalla direttiva europea e dall'art. 1748,

3° comma, ex 167

5.3.2 II regime integrativo dell'art. 6, 11° comma, AEC Industria 169

5.3.3 Problemi relativi a contratti di lunga durata procurati dall'a-gente 171

5.4 Momento in cui matura il diritto alla provvigione 172

5.4.1 Regime generale:esecuzione della prestazione da parte delpreponente 174

5.4.2 Regime alternativo da pattuirsi nel contratto individuale:esecuzione della prestazione da parte del terzo (buon fine) 176

5.4.3 La maturazione della provvigione secondo i nuovi AEC 179

5.5 La provvigione sugli affari conclusi e non eseguiti 181

5.5.1 La disciplina della direttiva europea 182

5.5.2 La disciplina dell'ari. 1748, 6° comma, c.c: l'obbligo di«restituire» le provvigioni ricevute 183

5.5.3 La nozione di causa imputabile al preponente '. 185

5.5.4 La disciplina degli accordi collettivi 187

5.5.5 II regime degli affari «stornati» (art. 1748, 5° comma, c.c.) 188

5.5.6 La disciplina dello «storno» nell'art. 5, 5° comma, dell'AEC

20 giugno 1956 189

5.6 Calcolo, liquidazione e pagamento della provvigione 190

5.6.1 La base su cui calcolare la provvigione; indeducibilità degli

sconti di valuta 191

5.6.2 Sistemi di calcolo della provvigione 193

5.6.3 Calcolo in caso di insolvenza parziale (art. 6, 6° comma, AEC) 195

5.6.4 Liquidazione e pagamento della provvigione 197

5.6.5 Interessi in caso di ritardo 199

5.6.6 Anticipi sulle provvigioni 2005.7 Problemi collegati alla prova del diritto dell'agente alle provvigioni 202

CAPITOLO SESTO

DURATA E SCIOGLIMENTO DEL CONTRATTO

6.1 Premessa: contratto a termine e a tempo indeterminato 207

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XIIINDICE-SOMMARIO

6.2 II contratto di agenzia a tempo determinato 2086.2.1 Contratto a termine rinnovato o eseguito dopo la scadenza 2086.2.2 Applicazione degli AEC ai contratti a termine 2116.2.3 Obbligo di informare l'agente del mancato rinnovo del

contratto a termine 2136.3 II contratto a tempo indeterminato 213

6.3.1 I termini di preavviso previsti dall'art. 1750, 3° comma, c.c 2316.3.2 I termini di preavviso previsti dagli AEC del 2002 2156.3.3 La comunicazione del recesso ad nutum 217

6.4 Lo scioglimento anticipato del contratto (recesso per giusta causa erisoluzione per inadempimento) 2186.4.1 La giusta causa di scioglimento anticipato 2216.4.2 Le modalità del recesso per giusta causa: immediatezza e

indicazione dei motivi 2246.4.3 Determinazione contrattuale dei motivi di recesso in tronco

o di risoluzione per inadempimento 2256.4.4 Conseguenze dell'ingiustificato recesso anticipato 229

6.4.3.1 II problema dell'efficacia del recesso ingiustificato 2296.4.3.2 Risarcimento del danno e indennità di mancato

preavviso 2316.4.3.3 L'indennità di preavviso nella contrattazione

collettiva 2326.5 Altre ipotesi di scioglimento del contratto 234

6.5.1 La risoluzione consensuale 2346.5.2 Scioglimento o messa in liquidazione della società preponente 236

CAPITOLO SETTIMOL'INDENNITÀ DI SCIOGLIMENTO DEL CONTRATTO

7.1 Premessa: l'indennità di cessazione nelle legislazioni nazionali deipaesi europei 2377.1.1 II sistema tedesco dell'indennità di clientela 2387.1.2 II sistema francese della riparazione del pregiudizio 2417.1.3 II sistema italiano dell'indennità proporzionale alle provvi-

gioni percepite nel corso del rapporto 2437.2 L'indennità nella direttiva europea 244

7.2.1 Differenze sostanziali tra le due soluzioni alternative con-sentite dalla direttiva 245

7.2.2 La soluzione «tedesca»: identificazione dei margini lasciatiagli Stati membri in sede di attuazione 247

7.3 L'attuazione in Italia della norma sull'indennità 2507.3.1 II testo dell'art. 1751 introdotto dal decreto del 1991 2507.3.2 II nuovo testo dell'art. 1751, come modificato dal decreto

del 1999 2517.4 La disciplina collettiva dell'indennità 252

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INDICE-SOMMARIO XIII

7.4.1 Gli «accordi ponte» 252

7.4.2 La disciplina degli AEC del 2002 254

7.5 L'indennità di scioglimento secondo l'AEC Industria 254

7.5.1 Le diverse componenti dell'indennità e le disposizioni dicarattere generale 255

7.5.2 L'indennità di risoluzione del rapporto (da accantonare alFIRR) 257

7.5.3 L'indennità suppletiva di clientela 260

7.5.4 L'importo aggiuntivo sull'incremento delle provvigioni (in-dennità «meritocratica») 263

7.5.5 Esempi di calcolo dell'indennità «meritocratica» 266

7.5.6 Conclusioni sull'indennità «meritocratica» 269

7.6 II calcolo dell'indennità secondo l'AEC Commercio 270

7.6.1 L'indennità di risoluzione 271

7.6.2 L'indennità suppletiva di clientela 271

7.6.3 L'indennnità «meritocratica» 272

7.7 II problema della compatibilita con l'art. 1751 c.c. della disciplinacollettiva dell'indennità 2747.7.1 La tesi secondo cui l'art. 1751 c.c. non fissa alcun criterio

obbligatorio per determinare l'ammontare dell'indennità 277

7.7.2 La tesi dell'assoluta incompatibilità della disciplina collet-tiva con la ratio meritocratica dell'art. 1751 c.c 281

7.7.3 II problema di vedere se gli «accordi ponte» costituiscanouna deroga in melius rispetto all'ari. 1751 c.c 2837.7.3.1 I criteri per effettuare il raffronto: valutazione con-

creta o astratta? 2837.7.3.2 La valutazione del maggiore o minore favore

della normativa collettiva 2887.7.3.3 Continua: l'ammontare apparentemente più elevato

ottenibile nel contesto dell'art. 1751 c.c 2897.7.3.4 Continua: gli aspetti migliorativi della disciplina

collettiva 2927.7.3.5 Conclusioni sul carattere migliorativo della di-

sciplina collettiva 2947.7.4 La tesi dell'applicazione cumulativa dell'art. 1751 e della

disciplina collettiva 294

7.7.5 Le questioni di compatibilita con la direttiva europea 2967.7.5.1 L'art. 17, § 2 della direttiva 86/653/CEE impone

un criterio di calcolo dell'indennità? 2977.7.5.2 La tesi dell'applicazione obbligatoria dei criteri

sviluppati dalla giurisprudenza tedesca 2987.7.5.3 La tesi secondo cui la direttiva imporrebbe una

indennnità di tipo «meritocratico» 3007.7.5.4 Gli effetti di un eventuale contrasto con la diret-

tiva europea 301

7.8 La determinazione dell'indennità secondo l'art. 1751 c.c 301

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XIVINDICE-SOMMARIO

7.8.1 Prima fase: accertamento della sussistenza dei requisitirichiesti dalla norma 302

7.8.2 Seconda fase: determinazione dell'ammontare dell'indennità 3057.8.3 Analisi della giurisprudenza sul calcolo dell'indennità 306

CAPITOLO OTTAVOGLI EVENTI SOSPENSIVI DELLA PRESTAZIONE

8.1 L'obbligo di comunicazione al preponente 3138.1.1 La regolamentazione collettiva 315

8.2 La malattia e l'infortunio 3168.2.1 La sospensione del rapporto 3168.2.2 La sostituzione dell'agente 3178.2.3 II supero del termine massimo 318

8.3 Gravidanza e puerperio 320

8.4 II trattamento assicurativo 3218.4.1 La regolamentazione contrattuale 3228.4.2 La polizza dell'Enasarco 324

CAPITOLO NONOI RAPPORTI CON L'ENASARCO - LA GESTIONE DEL FIRR

9.1 L'Enasarco 3279.1.1 Peculiarità dell'Enasarco 3289.1.2 I fondi gestiti dall'ente 328

9.2 II Fondo Indennità Risoluzione Rapporto (FIRR) 3299.2.1 L'obbligo dell'accantonamento 3329.2.2 La misura degli accantonamenti\ 333

9.3 II funzionamento del Fondo 3419.3.1 Le modalità di versamento 3429.3.2 Gli interessi sulle somme accantonate 3439.3.3 La liquidazione dell'indennità 343

CAPITOLO DECIMOIL TRATTAMENTO DI PREVIDENZA

10.1 Premessa 34710.1.1 La previdenza di base 348

10.2 La previdenza integrativa. 34810.2.1 Origine ed evoluzione della normativa 349

10.3 La privatizzazione dell'Ente 35110.3.1 L'accordo sindacale 35110.3.2 Le modifiche concordate alla previdenza 352

10.4 II nuovo regolamento di previdenza 353

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INDICE-SOMMARIO XV

10.5 La contribuzione previdenziale 356

10.5.1 Aliquote e massimali contributivi 356

10.5.2 Minimali di contribuzione 357

10.5.3 L'obbligo del versamento 357

10.6 Le prestazioni del Fondo 360

CAPITOLO UNDICESIMOAPPENDICE NORMATIVA

11.1 Direttiva 86/653/CEE del 18 dicembre 1986 relativa al coordinamen-to dei diritti degli Stati membri concernenti gli agenti commercialiindipendenti 363

11.2 Parere motivato della Commissione europea del 13 luglio 1998 sullaattuazione da parte dell'Italia della direttiva 86/653/CEE 369

11.3 Articoli 1742-1753 del codice civile sul contratto di agenzia 372

11.4 Accordo economico collettivo del 20 giugno 1956 per la disciplinadel rapporto di agenzia e rappresentanza commerciale (Industria) 375

11.5 Accordo economico collettivo del 20 marzo 2002 (agenti di impreseindustriali) 380

11.6 Accordo economico collettivo del 26 febbraio 2002 (agenti di impresecommerciali) 395

11.7 Accordo economico collettivo del 12 giugno 2002 (agenti di impreseartigianali) 410

11.8 Accordo economico collettivo del 20 marzo 2002 (agenti di piccolee medie imprese - Confapi) 422

CAPITOLO DODICESIMOGIURISPRUDENZA SULL'INDENNITÀ DI SCIOGLIMENTO

12.1 Scopo della raccolta di sentenze 435

12.2 Testo per esteso delle decisioni 436

12.2.1 Pret. Viterbo, 1 dicembre 1994, Vincenzi e Scarnati e.Ambro Italia SIM Spa 436

12.2.2 Pret. Milano, 12 gennaio 1995, Laccisaglia e. Teleca srl 442

12.2.3 Pret. Reggio Emilia, 5 gennaio 1996, Torricelli e. Aboca 445

12.2.4 Pret. Lecco, 29 febbraio 1996, Carrera e. S.p.a. Giuliani 447

12.2.5 Pret. Torino, 19 marzo 1996, Marchese Roberto e. Italpro 451

12.2.6 Pret. Torino, 9 maggio 1996, Zanni Umberto e. Baroni

srl 458

12.2.7 Pret. Milano, 22 luglio 1996, Colombo e. Italpro 461

12.2.8 Pret. Treviso, 9 novembre 1996, Carpené Mario e. Italpro 46212.2.9 Pret. Milano, 17 dicembre 1996, Osvaldo Arrigoni e. Ken-

wood Electronics Italia S.p.a 46612.2.10 Pret. Massa/Pontremoli, 21 dicembre 1996, Corbani

Luciano e. Luigi Lavazza Spa 471

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XVIINDICE-SOMMARIO

12.2.11 Pret. Firenze, 23 dicembre 1996, Anna Maria Buzzoni e.Fina Italiana Spa 477

12.2.12 Pret. Milano, 7 gennaio 1997, Auliso Renato e. FrauMedica 479

12.2.13 Pret. Piacenza, 7 gennaio 1997, Delle Donne e. Soc.F.lli Martini & C. spa 481

12.2.14 Pret. Forli, 17 febbraio 1997, Tambella e. Agos SIM Spa 48312.2.15 Pret. Forll, 21 febbraio 1997, Bilancioni e. L.B.C 48712.2.16 Pret. Firenze, 12 giugno 1997, Noccesi Mario e. Spa

Stabil. Ind. Cartotecnico di Castello 49312.2.17 Pret. Milano, 24 luglio 1997, Quaglia Giovanni e. UTET 49512.2.18 Pret. Brescia, sez. Salò, 21 agosto 1997, Bertelli e. Cantina

sociale Valpolicella 49812.2.19 Pret. Brescia, 1 settembre 1997, Consolati e. Lombardia

acciai 50212.2.20 Pret. Biella, 20 ottobre 1997, Gibello Franco e. Ditta

Michele Ratti 50312.2.21 Pret. Treviso, 10 novembre 1997, Pulvirenti Giuseppe e.

A. Giuffrè Editore 50512.2.22 Trib. Viterbo, 24 novembre 1997, Vincenzi e Scarnati e.

Ambro Italia SIM Spa 51212.2.23 Pret. Napoli, sez. distaccata di Barra, 25 novembre 1997,

Tortora Gennaro e. Francesco Cinzano e C. Spa 51412.2.24 Pret. Roma, 6 dicembre 1997, Ariani e. Riello Condizio-

natori srl 51912.2.25 Trib. Torino, 19 dicembre 1997, Marchese Roberto e.

Italpro 52212.2.26 Pret. Trento, 20 gennnaio 1998, Antonucci Domenico e.

Mila soc. coop. a r.l 53112.2.27 Pret. Roma, 1 giugno 1998, Saccardo Paolo e. spa Mi-

raglio Tessile 53812.2.28 Collegio Arbitrale (Vicenza), 10 giugno 1998, Azimut s.a.s.

e. Marmi Faedo s.r.l 53912.2.29 Pret. Corno, 12 giugno 1998, Pagani e. soc. Johnson Wax 54012.2.30 Trib. Treviso (App.), 4 luglio 1998, Carpené Mario e.

Italpro 54312.2.31 Trib. Milano, 10 ottobre 1998, Quaglia Giovanni e.

UTET 54612.2.32 Pret. Busto/Saronno, 16 novembre 1998, Radaelli Franco e.

Torggler Chimica S.p.a 54912.2.33 Trib. Trento (App.), 25 novembre 1998, Antonucci Domenico

e. Mila soc. coop. a r.l 55212.2.34 Trib. Arezzo, 1° febbraio 1999, Pasquale Pane Rappre-

sentanze srl e. Textura Spa 55712.2.35 Trib. Parma, 11 marzo 1999, Canale srl e. Barilla Spa 55312.2.36 Trib. Torino 17 maggio 1999 S.a.s. Diego Angeletti e.

Gruppo Finanziario Tessile 559

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INDICE-SOMMARIO XVII

12.2.37 Pret. Torre Annunziata, sez. Torre del Greco, 21 maggio1999, Vitulano e. Calzificio Mura s.p.a 562

12.2.38 Trib. Corno, 12 giugno 1999, Pagani e. soc. Johnson Wax 56312.2.39 Trib. Milano, 30 giugno 1999, Grillone Alessandro e. Effe

Elle Sri 56712.2.40 Trib. Milano, 19 luglio 1999, Vaillant e. Sassoli 57012.2.41 Trib. Milano, 22 luglio 1999, Media 84 srl e. Manzoni e

C. SpA 57512.2.42 Pret. Brescia, 27 settembre 1999, Bompagni e. soc.

Triumph International Rome 57712.2.43 Trib. Salerno, 7 ottobre 1999, Avallone e. Carneo 58512.2.44 Trib. Brescia, 20 ottobre 1999, Meloni e. Uva srl 58712.2.45 Trib. Venezia, 10 novembre 1999, Cannone Giorgio e.

Kodak S.p.a 58812.2.46 Trib. Milano, 30 novembre 1999, Galateo Pierluigi e.

Ambros Sarò SpA 59112.2.47 Trib. Firenze, 12 gennaio 2000, Mannelli e. Gruppo

B e B 59312.2.48 Trib. Milano, 21 febbraio 2000, Pozzi e. soc. Kraft Jacobs

Suchard 59512.2.49 Trib. Salerno, 28 marzo 2000, Campagnuolo e. Grattarola

spa 59712.2.50 Cass. 2 maggio 2000, n. 5467, Noseda e. Tipografia la

Commerciale sne 60012.2.51 Trib. Foggia, 22 maggio 2000, Manese e. D&C Spa 60812.2.52 Trib. Milano, 9 giugno 2000, Scotti e. Chiappella srl 60912.2.53 Trib. Milano, 19 luglio 2000, Donia e a. e. Banca Fideuram

Spa 61112.2.54 App. Bologna, 27 luglio 2000, Canale sas e. Barilla Spa. 61512.2.55 Cass., 11 agosto 2000, n. 10659, Vincenzi e Scarnati e.

Ambro Italia SIM S.p.a. 61712.2.56 Trib. Lecco, 28 agosto 2000, Studio Gamma sne e. Imec

spa 62012.2.57 Cass., 30 agosto 2000, n. 11402, Marchese Roberto e.

Italpro S.p.a 62312.2.58 Trib. Firenze, 28 settembre 2000, Cecconi e. Graesan spa 63112.2.59 Trib. Milano, 28 ottobre 2000, Bognolo Giorgio e. Tecno-

jolly s.p.a 63212.2.60 Trib. Catania, 5 febbraio 2001, Pappalardo e. Carneo 63512.2.61 App. Torino, 25 febbraio 2001, River Company srl e. Gruppo

Finanziario Tessile 63712.2.62 App. Milano, 2 marzo 2001, Luciano Cianca e. Procter

& Gamble spa. 63912.2.63 Trib. Rovereto, 10 marzo 2001, Pizzini e. Miraglio spa 64112.2.64 Trib. Treviso, 21 giugno 2001, Scalvini e. Video Più

Entertainment 643

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XVIII INDICE-SOMMARIO

12.2.65 Trib. Torino, 28 giugno 2001, Francesia Riccardo & C snee. Filtrauto ital. srl 647

12.2.66 App. Milano, 3 luglio 2001, De Zotti e. Honyvem srl 650

12.2.67 Trib. Torino, 6 luglio 2001, Milani Rota e. Ninz & Co. sas 652

12.2.68 App. Salerno, 31 luglio 2001, Avallone c.Cameo 662

12.2.69 Trib. Napoli, 13 ottobre 2001, Salvatore Ambrosio & C sas

e. Caffè Trombetta srl 664

12.2.70 App. Firenze, 26 ottobre 2001, G. Graesan spa e. Cecconi 671

12.2.71 Trib. Montepulciano, 28 Ottobre 2001, Guidotti e. Marrspa 674

12.2.72 App. Torino, 29 ottobre 2001, ATO sne e. Filatura Guglier-mino srl e.a 676

12.2.73 App. Firenze, 27 dicembre 2001, Bullei e. Man MarioColombo & e. spa 679

12.2.74 Trib. Corno, 6 febbraio 2002, Savelli Umberto e. 3MItalia spa 682

12.2.75 Trib. Napoli, 2 aprile 2002, Salvatore Ambrosio & C.s.a.s. e. Commerciale So. Dital s.p.a. e altri 685

12.2.76 App. Trento, 4 aprile 2002, Pizzini e. Spa Miraglio 693

12.2.77 Trib. Pescara, 11 giugno 2002, Polti Spa e. AccorsiGiuseppe 700

12.2.78 Cass. 29 luglio 2002, n. 11189, Mencaraglia e. KenwoodElectronics Italia s.p.a 702

12.2.79 Cass. 6 agosto 2002, n. 11.791, Antonucci e. Milkon SudtirolAlto Adige scarl 707

CAPITOLO TREDICESIMOESEMPI DI CALCOLO DELL'INDENNITÀ

13.1 Premessa 713

13.1.1 I criteri di calcolo utilizzati negli esempi 713

13.1.2 I dati desumibili dalla comparazione degli esempi 718

13.2 Esempi di calcolo dell'indennità 719

13.2.1 Esempio n. la: Crescita lenta su 11 anni (agente pluri-mandatario) 719

13.2.2 Esempio n. lb: Crescita lenta su 11 anni (agente mono-mandatario) 720

13.2.3 Esempio n. 2a: Crescita lenta su 4 anni (Agente pluriman-datario) 721

13.2.4 Esempio n. 2b: Crescita lenta su 4 anni (Agente mono-mandatario) 722

13.2.5 Esempio n. 3a: Crescita lenta su 20 anni (Agente pluri-mandatario) 723

13.2.6 Esempio n. 3b: Crescita lenta su 20 anni (Agente mono-mandatario) 724

13.2.7 Esempio n. 3c: Crescita lenta su 20 anni (Agente pluri-mandatario) con applicazione vecchi AEC 725

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INDICE-SOMMARIO XIX

13.2.8 Esempio n. 3d: Crescita lenta su 20 anni (Agente mono-mandatario) con applicazione vecchi AEC 726

13.2.9 Esempio n. 4a: Crescita importante su 20 anni (Agente plu-rimandatario) 727

13.2.10 Esempio n. 4b: Crescita importante su 20 anni (Agentemonomandatario) 728

13.2.11 Esempio n. 4c: Crescita importante su 20 anni (Agente plu-rimandatario) con applicazione vecchi AEC 729

13.2.12 Esempio n. 4d:. Crescita importante su 20 anni (Agente mo-nomandatario) con applicazione vecchi AEC 730

13.2.13 Esempio n. 5a: Crescita rapida su 11 anni (Agente pluri-mandatario) 731

13.2.14 Esempio n. 5b: Crescita rapida su 11 anni (Agente mono-mandatario) 732

13.2.15 Esempio n. 6a: Crescita rapida su 4 anni (Agente pluriman-datario) 733

13.2.16 Esempio n. 6 b: Crescita rapida su 4 anni (Agente mono-mandatario) 734