il Consulente della tua farmacia

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Organo ufficiale dell’Associazione Consulenti Farmacie Italiane Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/VR - Bimestrale contiene I.P. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa La farmacia comunale e le sue modalità di gestione Il Tar Lombardia con una recente ordinanza ha ritenuto abrogato l’art. 9 L. 475/68. I prodotti per gli anziani OTC, parafarmaceutici e cosmetici Contratto preliminare di farmacia Elementi accidentali Cambiare un po’ tutti Cambiamenti se li vogliamo e ci crediamo Dal Geomarketing al Category Management Il farmacista deve reinventarsi esperto di marketing, di cosmesi, di servizi e di comunicazione consulente il della tua farmacia n. 3 maggio/giugno 2011

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rivista per farmacisti

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Organo ufficiale dell’Associazione Consulenti Farmacie ItalianeSpedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/VR - Bimestrale contiene I.P.In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

La farmacia comunale e le sue modalità di gestioneIl Tar Lombardia con una recente ordinanza ha ritenuto abrogato l’art. 9 L. 475/68.

I prodotti per gli anzianiOTC, parafarmaceutici e cosmetici

Contratto preliminare di farmaciaElementi accidentali

Cambiare un po’ tuttiCambiamenti se li vogliamo e ci crediamo

Dal Geomarketing al Category ManagementIl farmacista deve reinventarsi esperto di marketing, di cosmesi, di servizi e di comunicazione

con

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il

della tuafarmacia

n. 3 maggio/giugno 2011

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per avere maggiori delucidazioni sul servizio telefonate a ICF farmacisti al n. 02 29527614o inviate una mail a [email protected]

Contabilità e consulenzagestionale di farmaciaDalla collaborazione dello Studio del Dott. Marino Mascheroni di Milanocon lo Studio Associato Bacigalupo-Lucidi e la Società Sediva di Roma

dal 1° gennaio 2011 in ICF a Milano, Corso Buenos Aires 92, è attivo un servizio completo di contabilità e consulenza gestionale di farmacia, così articolato:

GESTIONE DELLA CONTABILITÀ

Raccolta in ICF a Milano, inserimento tele-matico nella “Piattaforma Sediva” dei datidei documenti contabili della farmacia

Elaborazione dati contabili

Redazione e trasmissione alla farmaciadei modelli di pagamento per il versa-mento periodico dell’iva e degli altri tributi(irpef, irap, ici, addizionali, ecc …)

Servizio di versamento on-line dei tributi(facoltativo)

Elaborazione dei bilanci periodici e diquello annuale (consultabili in ogni casoon-line nell’area riservata del sitowww.sediva.it) e loro discussione coi no-stri consulenti in ICF

Al termine dell’anno presentazione e tra-smissione telematica della dichiarazionedei redditi (dell’iva, dell’irap, e degli even-tuali sostituti d’imposta) del titolare e/o deisoci e/o dei loro familiari e degli adempi-menti connessi (studi di settore, trasmis-sione telematica elenco clienti e fornitori edati iva) e loro discussione coi nostri con-sulenti in ICF

Assistenza nelle pratiche fiscali e nel con-tenzioso

CONSULENZA GESTIONALE

Predisposizione all’inizio anno del bilanciodi previsione gestionale della farmacia

Suddivisione degli acquisti per settoremerceologico

Evidenziazione dei margini di utile godutie loro confronto con quelli dell’anno pre-cedente e con quelli nazionali

Rendiconti mensili sulla gestione econo-mico-patrimoniale della farmacia con com-parazione dei dati delle sue vendite, dei suoiacquisti, delle sue spese con quelle dellefarmacie similari e delle medie nazionali

Segnalazioni idonee per una proficua po-litica di gestione della farmacia e confrontiperiodici sulla situazione coi nostri consu-lenti

INFORMAZIONE TELEMATICA

Notiziario giornaliero “Sediva News”

Notiziario quindicinale “Piazza Pitagora”

SERVIZIO CONSULENZIALE

Possibilità di usufruire del servizio di consu-lenze legali e fiscali di ICF

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consulente

3il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

Sommario

IL CONSULENTE DELLA TUA FARMACIAAnno III - Numero 3 maggio/giugno 2011Organo ufficiale dell’Associazione Consulenti Farmacie ItalianePeriodicità: bimestrale

Editore: ICF Farmacisti - Corso Buenos Aires, 9220124 Milano

Direttore Responsabile: Luigi CasanovaRegistrazione del Tribunale di Milanon° 61 del 13/02/2009

Consulenti Editoriali: Marino Mascheroni, Paolo Piovesan

Redazione e coordinamento stampa:Elisa Brambilla, Loredana Sodaro

Amministrazione, Direzione, Redazione, Pubblicità e Marketing: ICF Farmacisti,Corso Buenos Aires, 92 - 20124 Milano Tel. 02 29527614 - 02 29511640Fax 02 29407035

Internet:: www.icffarmacisti.it

E-mail: [email protected]

Hanno collaboratoMarino MascheroniMassimo StragliatiSilvia CosmoGiulia FerrariPaolo PiovesanGuido FrigatoSimona BianucciElisa Brambilla

Progetto grafico e impaginazioneSinergia Bovisio M. (MB)Tel. 0362 1794334

StampaLitopat spa - Bassone (Vr)

Spedizione:Poste italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, NE/VR

Testata associata:

Testata volontariamente sottoposta acertificazione di tiratura e diffusione inconformità al Regolamento CSST - Certificazione Editoria Specializzata etecnica

Per il periodo 1/1/2010 - 31/12/2010Tiratura media: 15771Diffusione media: 15208Certificato CSST n° 2010-2106 del 26/02/2011Società di revisione: REFIMIvisita il sito www.icffarmacisti.it

5 Editoriale Luigi CasanovaNon contiamo più niente

6 Ordinanze Silvia CosmoLa farmacia comunale e le sue modalità di gestione

8 I consumi in farmaciaMassimo StragliatiI prodotti per gli anziani

10 Gestione Paolo PiovesanEvoluzione e attenzione al cliente anziano

12 Informazione dall’IstitutoNotizie fiscali e professionali

22 Economia Guido FrigatoLa tradizione non tradisce mai

24 Filiera del farmaco Paolo PiovesanCambiare un po’ tutti

27 Diritto Marino MascheroniContratto preliminare di farmacia: elementi accidentali

32 Rinnovamento Giulia Ferrari Dal Geomarketing al Category Management

36 ConsulenzeLe risposte ai vostri quesiti

50 Fitocosmesi Simona BianucciPiante medicinali per la bellezza dei capelli

53 Novità in farmacia Elisa BrambillaSale e salute

55 Notizie Pillole di salute

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della tua farmacia

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Editoriale

Dopo che il governo con il maxiemendamento mille proroghe in un colpo solo ha legittimato il rifiuto di restituire allefarmacie il prelievo del 3,65% fatto nei due mesi di vigenza (giugno e luglio) del Decreto della manovra estiva e con-fermato che lo sconto dell’1,82% si applica anche a generici ed ossigeno, dopo che Farmindustria ha stipulato unaccordo con le Poste Italiane per la consegna a domicilio dei farmaci prescritti in ambito ospedaliero, creando così un

sistema distributivo alternativo alla farmacia, ecco comparire l’ennesimo salasso per questa struttura, un drastico taglio dei prezzi diriferimento dei farmaci fuori brevetto.L’immediatezza del provvedimento ha creato per ora disagi soprattutto ai pazienti, che non hanno più la possibilità di scegliere unanalogo gratuito. L’AIFA non ha accettato la sensata richiesta di una breve proroga e quindi i nuovi prezzi sono entrati in vigore

prima che le industrie riuscissero, anche se in difficoltà, a ridurre i loro listini. Quindi per ora i tartassati sono soloi cittadini e per loro protestano in molti, da Altro Consumo alle Associazioni dei Consumatori ed alcuni Gover-natori regionali. Per ora i farmacisti hanno dovuto affrontare solo difficoltà dialettiche per fornire qualche moti-vazione del provvedimento a cittadini per lo più alterati, ma quando le Industrie, costrette dalla paura dellaconcorrenza, avranno adeguato al ribasso (fino a meno 40%) i loro listini, allora dovranno affrontare le difficoltàdi bilancio dovute ad una ulteriore diminuzione di reddito, per una riduzione di fatturato che qualcuno ha stimatoattorno al 20% e per una grossa svalutazione di magazzino, che non ha potuto essere alleggerito per tempo, perditache alcuni ritengono mediamente di 30-40.000 euro per farmacia.

E i farmacisti non avranno neppure la consolazione di sentire qualche voce a loro difesa, perché tutti se ne infischiano di loro.Governo, Parlamento e Regioni giudicano la farmacia una sovrastruttura ormai inutile e la farmaceutica una gallina dalle uova d’oroda sfruttare fin che si può. Ma mi sembra che anche i rappresentanti sindacali dei Titolari di farmacia non strillino abbastanza, soloflebili lamenti. Forse sono troppo affascinati da Ministri fanfaroni che li illudono sui nuovi servizi, sulla revisione della remunerazione,sulla distribuzione anche in farmacia della fascia H. Pertanto nessuna minaccia, nessuna virile reazione, si limitano a denunciare “cheuna ulteriore manovra non sarebbe sostenibile dalla filiera”.Dato che a breve assisteremo ad una ulteriore riduzione dei prezzi degli stessi farmaci (la finanziaria stabiliva un risparmio di 600milioni di euro e con l’attuale intervento l’AIFA stima di recuperarne solo 350), sono curioso di vedere cosa farà Federfarma alla suc-cessiva manovra. Si limiterà a chiedere un incontro per discutere del futuro della farmacia? A mio parere sarebbe ora che la categoria desse qualche segnale di essere ancora viva.Potrebbe attivare forme temporanee di non collaborazione con la sanità pubblica per i servizi non remunerativi, come cup e distri-buzione di pannoloni. Forme di protesta da unire ad un continuo invito ai pazienti di lamentarsi per iscritto degli attuali aumenti diticket con i responsabili locali e regionali della sanità, suggerendo loro forme e nomi.I cittadini sono più vicini a noi che ai politici, facciamoci vedere! specie ora che altri pericoli si avvicinano.In qualche ambiente politico si sta valutando se porti qualche voto in più concedere alle parafarmacie la possibilità di trattare anchei medicinali della “Classe C” e al Ministero delle finanze si sta studiando un sistema per sanare il buco di un miliardo e mezzo dellafarmaceutica ospedaliera. Attenti che non hanno molta fantasia !!!

Non contiamo piùniente

Luigi Casanova

5il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

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6 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia6 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia

Avv. Silvia Cosmo – Studio legale Cavallaro Duchi e Lombardo

La farmacia comunale e lesue modalità di gestione

Ritorna all’attenzione del farmacista l’interessante questione re-lativa ai moduli gestionali della farmacia comunale ed in parti-colare quello che prevede la costituzione di una società mista incui il comune è il socio che conserva la titolarità della farmaciaed il privato, compartecipe della società, è individuato medianteprocedura ad evidenza pubblica.È il Tar per la Lombardia - sezione distaccata di Brescia - che conl’ordinanza in data 28.01.2011 n. 120 offre un interessantequanto sorprendente spunto di riflessione sulla problematica deimoduli gestionali delle farmacie comunali successivamente all’in-troduzione dell’art. 23 bis D.L. 112/2008 e sue succ. modif. che,come noto, ha riformato organicamente la disciplina dei servizipubblici locali.

L’ordinanzaNell’analizzare il bando di selezione approvato da una ammini-strazione comunale e concernente la scelta del socio privato dellacostituenda società a responsabilità limitata per la gestione dellafarmacia comunale, il Giudice amministrativo, sia pure solo insede cautelare e, quindi, sulla scorta di una cognizione sommariadella controversia, ha dato letteralmente un colpo di spugna allalegge n. 475 del 1968 che, si ricorda, individua le modalità diaffidamento della gestione delle farmacie comunali.Si legge nell’ordinanza che “il testo unico 18 agosto 2000 n. 267ha regolato l’intera materia delle forme giuridiche di prestazionedei servizi pubblici locali, determinando l’abrogazione delle leggianteriori che regolavano le forme di prestazione di singoli servizi,come appunto l’art. 9, primo comma, della legge n. 475 del 1968e, pertanto, la norma richiamata dal ricorrente (art. 9 della legge2 aprile n. 475) – la quale prevede modalità di affidamento dellagestione (in economia, a mezzo azienda speciale, a mezzo di con-sorzi tra comuni e a mezzo di società di capitali costituite tra ilcomune e i farmacisti che, al momento della costituzione della

società, prestino servizio presso farmacie di cui il comune abbiala titolarità) non più compatibili con i principi di tutela della con-correnza di derivazione comunitaria che permeano il nostro or-dinamento - non appare suscettibile di riviviscenza, nonostantel’espresso richiamo alla stessa disposto dall’art. 23 bis del d.l. n112/08”.In sostanza, il Tar ha ritenuto abrogato l’art. 9 L. 475/68 nono-stante che la disciplina introdotta dall’art. 23 bis cit. lo richiamiespressamente, con la conseguenza che le farmacie comunali,nell’interpretazione del giudice amministrativo, potrebbero esserelegittimamente gestite soltanto attraverso moduli diversi da quellitradizionali previsti dalla norma citata come, per esempio, quellodella società a partecipazione mista pubblica e privata che, sempresecondo il Giudicante, sarebbe, fra l’altro, compatibile con i prin-cipi comunitari di tutela della concorrenza.

Il Tar Lombardia – sez. di Brescia – con una recente ordinanza ha ritenutoabrogato l’art. 9 L. 475/68.

Ordinanze Tribunale amministrativo

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7il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

Ordinanze Tribunale amministrativo

Le perplessità giuridicheL’interpretazione del Tar suscita non poche perplessità perchénon può essere sottaciuto che il tenore letterale dell’art. 23 bisdel D.L. 25.6.2008 n. 112, così come emendato nel testo di con-versione di cui alla L. 166/2009, prescrive che le disposizioni ivipreviste “si applica(no) a tutti i servizi pubblici locali eprevale(gono) sulle relative discipline di settore con esse incom-patibili”, con l’importante precisazione contenuta nel periodosuccessivo che “sono fatte salve le disposizioni … … della legge2 aprile 1968, n. 475 relativamente alla gestione delle farmaciecomunali”.L’inciso, così come inserito nel comma 1 dell’art. 23 bis citato,sembra riservare, contrariamente a quanto si legge nell’ordinanza,la gestione delle farmacie comunali alle differenti formule orga-nizzative previste dalla legge 475/1968, escludendo in questomodo la gestione delle stesse dall’applicazione della normativadei servizi pubblici locali.

Le varie interpretazioniUna conferma, quasi di interpretazione autentica verrebbe didire, proviene inoltre dal contenuto del decreto del Presidentedella Repubblica 7.9.2010 n. 168 recante il regolamento di at-tuazione dell’art. 23 bis l. cit. in materia di servizi pubblici localidi rilevanza economica.Detto decreto alla lett. d), comma 3 dell’art. 1 esclude espressa-mente dal proprio ambito di applicazione “la gestione delle far-macie comunali, di cui alla legge 2 aprile 1968 n. 475”,conferendo così autorevole conferma alla tesi, seguita da Feder-farma, secondo la quale alle farmacie comunali non si appliche-rebbe la disciplina generale sui servizi pubblici locali.L’interpretazione fornita dal Tar desta, dunque, non pochi dubbipoiché il richiamo esplicito alla L. 475/68 da parte dell’ art. 23bis del D.L. n. 112/2008 - cronologicamente successivo al testounico degli enti locali - convertito, con modificazioni dalla legge6.8.2008 n. 133, non pare estrapolare la norma de quo dall’or-dinamento giuridico al contrario, ne riconosce la sussistenza contutti gli effetti ad essa connessi.Inoltre, per corroborare il ragionamento illustrato nell’ordinanza,il Tar non omette di richiamare anche l’art. 14 comma 32 deld.l. n. 78 del 2010 convertito nella Legge 30.7.2010 n. 122 cheha introdotto una nuova disciplina relativa all’utilizzo dello stru-mento societario da parte degli enti locali.

Il modello societario nei piccoli comuniSecondo la norma “fermo quanto previsto dall’art. 3, commi 27,28 e 29, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, i comuni con po-polazione inferiore a 30.000 abitanti non possono costituire so-cietà” ed entro il 31 dicembre 2011 i comuni devono mettere inliquidazione le società già costituite, ovvero cederne le parteci-pazioni.

La disposizione sembrerebbe non lasciare spazio al modulo so-cietario per i piccoli comuni, tuttavia l’ordinanza giunge a con-clusioni diverse: “gli effetti dell’applicazione dell’art. 14 comma32 del d.l. n. 78 del 2010 e del combinato disposto con le altrenorme applicabili alla fattispecie, sembrano essere influenzatidalla particolarità della realtà delle farmacie comunali”. Sog-giunge infatti il Giudice che “alla luce della ratio della norma-che tende al contenimento della spesa … la preclusione, per ilComune, della partecipazione alla società per la gestione di unafarmacia parrebbe, tenuto conto della comune esperienza cheevidenzia i risultati positivi cui essa conduce, determinare la per-dita, per l’ente, di un introito certo, con conseguente frustrazionedello scopo della previsione normativa”.Limitare la gestione delle farmacie comunali ai soli moduli pre-visti dalla L. 475/68 contrasterebbe, secondo il Tar, con la ratiodella norma tesa appunto al contenimento della spesa pubblica;all’opposto, consentire una gestione mediante il modulo socie-tario consentirebbe alle amministrazioni comunali di perseguireil contenimento, tanto auspicato dal legislatore, della spesa. Anche questa interpretazione della norma, oserei dire più distampo pragmatico che giuridico, suscita non poche perplessitàe spiace che sul punto non si sia pronunciato in sede di appelloil Consiglio di Stato fornendo un chiarimento fortemente attesoin una materia, come quella in esame, in cui l’interrogativo circai moduli gestionali riservati alle farmacie comunali resta ancoraprivo di una risposta certa.

Legge 2 aprile 1968, n. 475

Norme concernenti il servizio farmaceuticoArticolo 9La titolarità delle farmacie che si rendono vacanti e di quelledi nuova istituzione a seguito della revisione della pianta or-ganica può essere assunta dal comune. Le farmacie di cuisono titolari i comuni possono essere gestite, ai sensi dellalegge 8 giugno 1990, n. 142, nelle seguenti forme:a) in economia;b) a mezzo di azienda speciale;c) a mezzo di consorzi tra comuni per la gestione delle far-

macie di cui sono unici titolari;d) a mezzo di società di capitali costituite tra il comune e i

farmacisti che, al momento della costituzione della so-cietà, prestino servizio presso farmacie di cui il comuneabbia la titolarità. All’atto della costituzione della societàcessa di diritto il rapporto di lavoro dipendente tra il co-mune e gli anzidetti farmacisti

(così sostituito dalla L 362/91, art. 10)

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I consumi in farmacia il trend delle vendite

Massimo Stragliati - Management & Marketing Consultant

Secondo gli ultimi dati ISTAT (Gennaio 2010) deglioltre 60,3 milioni di residenti in Italia, ben il 20,2%è composto da persone che hanno compiuto o supe-rato i 65 anni di età. Si tratta, dunque, di una fascia

di popolazione che annovera più di 12,2 milioni di individuie dei quali il 58% è di sesso femminile.

Un bacino di utenza importantissimo per le farmacie italiane,in considerazione del fatto che con l’invecchiamento i pro-blemi di salute aumentano e molte patologie tendono a cro-nicizzarsi: gli anziani, dunque, possono essere considerati forsei clienti più importanti della farmacia nel consumo di farmaci,ma non bisogna tralasciare anche tutta un’altra serie di pro-dotti che fanno da corollario ai problemi di salute di questaspecifica fascia di consumatori.Cerchiamo allora di individuare quali sono le categorie di pro-

dotti che hanno quale target specifico la persona anziana, nonincludendo, per motivi ovvi, i farmaci con o senza prescri-zione data l’impossibilità di identificare con esattezza l’utiliz-zatore finale.Con l’aiuto dei dati IMS abbiamo cercato di selezionare al-cune precise categorie di prodotti dedicate essenzialmente aglianziani (sulle quali non vi dovrebbero essere dubbi) per ana-lizzarne la dimensione ed il trend nell’ultimo triennio. La ri-cerca ci ha condotto a selezionare tre gruppi di prodotti chesono distribuiti nei settori OTC, parafarmaceutico e cosme-tico.Sommando queste categorie ne abbiamo ricavato un mercatoselezionato che vale poco più di 390 milioni di Euro alla finedel 2010, un giro d’affari ottenuto dalla vendita di oltre 33milioni di confezioni (Fig. 1). Osservando l’andamento deidati abbiamo notato come i consumi unitari siano rimasti sta-bili intorno ai 33 milioni di pezzi nel triennio in esame, men-tre i corrispondenti valori sono cresciuti da 376 a 390 milioni

8 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia

L’analisi riguarda tre gruppi di prodottiche sono distribuiti nei settori OTC, parafarmaceutico e cosmetico.

Fig.1 Prodotti per anziani elaborazione su dati IMS HEALTH

I prodotti per gli anziani

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9il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

alle applicazioni topiche) ai quali seguono i rimedi da utilizzarsiper i disturbi della menopausa (22,4%), mentre le vitamine egli integratori per anziani sono meno utilizzati.

Prodotti per incontinenzaIl secondo gruppo è quello dei parafarmaci (Fig. 3) ed includesoltanto i prodotti per l’incontinenza: il valore di questo seg-mento è di 120 milioni di Euro, in crescita del 3,5% sul 2009.Il settore è molto composito e vede due classi prevalere sullealtre: la più importante include i pannoloni con mutandina(40,3%) e quindi gli impieghi sono per l’incontinenza gravecome pure i pull-up (25,5%) che sono mutandine con inserto.A seguire i prodotti per l’incontinenza leggera (18,1%), i pan-noloni sagomati (9,4%) ed i rettangolari (5,2%). Poco signifi-cative le vendite degli altri prodotti per incontinenza.

Prodotti per dentieraInfine il terzo gruppo, quello dei cosmetici (Fig. 4), il cui valoresi avvicina ai 104 milioni di Euro e cresce dell’1,5% rispetto al2009. Qui sono stati inseriti soltanto i prodotti per dentiera,tra i quali i fissativi occupano uno spazio importante poichécoprono circa il 73% delle vendite, mentre i pulitori contanoper il 13,3% e gli altri prodotti (cuscinetti, creme, vaschette,kit, ecc.) raggiungono una quota del 13,8%.All’appello mancano soltanto gli alimenti dietetici e la cosa stu-pisce alquanto se si pensa ai tanti problemi digestivi e di meta-bolismo delle persone anziane: probabilmente questa tipologiadi consumatore non viene ancora considerata un target di rife-rimento importante, e soprattutto stabile, per l’industria ali-mentare dietetica come invece lo è, e a ragione, il segmento deibambini fino al compimento del secondo anno di età (giustoper fare un paragone numerico si tratta di 1,1 milioni di indi-vidui) per i quali la farmacia riserva prodotti specifici perfetta-mente individuabili.

Fig.4 Cosmetici elaborazione su dati IMS HEALTH

di Euro, come sopra ricordato. La prima evidenza è che i prezzimedi sono aumentati del 5% in tre anni, senza comunque pe-nalizzare i consumi in modo più di tanto evidente.

OTC antivaricosi e per menopausaIl gruppo più importante è costituito dai prodotti OTC (Fig.2) e comprende i prodotti per il trattamento delle vene varicose,i prodotti per la menopausa e le vitamine e gli integratori spe-cifici per anziani. In merito agli antivaricosi sappiamo che illoro utilizzo avviene anche in gravidanza, in caso di obesità e acausa di fattori ereditari, tuttavia, poiché il problema tende adaggravarsi con l’avanzare dell’età, ci è sembrato opportuno in-cludere questa classe di prodotti nell’analisi. Nel suo complessoquesto gruppo merceologico vale circa 170 milioni di Euro epresenta uno sviluppo del 3,9% rispetto al 2009: sono proprioi prodotti antivaricosi i più importanti (valgono i 2/3 del mer-cato di riferimento e gli utilizzi per via sistemica sono preferiti

I consumi in farmacia il trend delle vendite

Fig. 2 OTC elaborazione su dati IMS HEALTH

Fig. 3 Parafarmaci elaborazione su dati IMS HEALTH

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Gestione Specializzazione

di Paolo Piovesan – Farmacista esperto in Comunicazione

Tutti, operatori del settore e clienti, abbiamo ormaiperso l’idea di una farmacia dai contorni ben defi-niti, tranquilla nella sua operatività e gestione, red-ditizia senza grossi investimenti (salvo per

l’acquisto) e riferimento istituzionale. Ci stiamo avviando in-vece verso una farmacia carica di incertezze, che richiede co-stante aggiornamento e innovazione, con un valorepatrimoniale in calo e quindi anche meno riconosciuta qualeriferimento assolutamente indispensabile, aggredita da una cre-scente e sempre più agguerrita concorrenza, meno tutelata isti-tuzionalmente e scossa da sempre nuove normative di legge chefanno vacillare molti punti di riferimento.

Il bivio allora consiste, per il nuovo imprenditore farmacista,nella decisione tra “subire e resistere in qualche modo” o “cam-biare”; io la mia idea l’ho ben chiara e cerco di trasmetterla aicolleghi in occasione delle consulenze che mi vengono richieste,ma forse per molti il momento di confusione risulta destabi-lizzante e quindi si preferisce l’apatia semplicemente nella spe-ranza che gli attacchi non siano poi totalmente disastrosi. Inun momento di crisi, peraltro, può crescere anche il pericolodi divenire aggressivi in maniera errata, ovvero perdendo divista gli aspetti etico-professionali in una spasmodica e disor-dinata ricerca dei necessari ritorni economico-commerciali.Un’indagine del 2009 colloca il “sistema farmacia” (circa 17.700punti vendita) al sesto posto, con 22,5 miliardi di euro al nettodell’IVA, nella graduatoria delle maggiori aziende italiane comefatturati (per intenderci, dopo Enel, Fiat, Telecom…), con circa70.000 addetti dei quali il 90% sono laureati. A pensarci bene,la “farmacia italiana” potrebbe essere una potenza politica oltre

che economica, in realtà non riesce ad esprimersi come tale; daqui l’esigenza di apportare rapidi e significativi cambiamenti dalmomento che invece crescono quotidianamente competitoriparticolarmente forti e strutturati.

Piccoli negozi nel negozioOggi, ogni farmacia è in realtà un insieme di piccoli negozi(spesso denominati reparti) racchiusi all’interno di un’unicastruttura, più o meno grande, più o meno bella, più o menoorganizzata ed efficiente. In generale però questi “negozi nelnegozio” sono poco riconoscibili, poco valorizzati, approssima-tivamente gestiti e questa situazione ha consentito che prolife-rassero i concorrenti (erboristerie, parafarmacie, sanitarie, centribenessere, ecc.). La mentalità del titolare è ancora fortementeradicata al passato, pertanto c’è difficoltà a riconoscere e distin-guere i due ambiti, quello professionale e quello commerciale

Verso una farmacia carica di incertezzeche richiede costante aggiornamento edinnovazione.

MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia10

Evoluzione e attenzioneal cliente anziano

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Gestione Specializzazione

e, ove esiste questa accettazione dei ruoli, spesso manca la for-mazione per trasformarsi all’occorrenza in veri venditori. Nel-l’attuale condizione serve invece imparare a fare bene i conti enon è difficile individuare una nuova possibile minaccia per ilfuturo (oltre a quelle derivate da legislazioni, liberalizzazioni,concorrenze, crisi economiche, ecc.): il costo del denaro. Al mo-mento esso è fermo, ma quando ricomincerà a crescere, si apriràil divario tra chi sarà in grado di investire (per acquisire clientela)e chi invece sarà impossibilitato a farlo.Sono queste le ragioni, per rispondere alla domanda iniziale sullascelta da intraprendere, che dovrebbero far propendere, secondoil mio punto di vista, per l’esigenza di “cambiare”. Il tempostringe e la situazione non lascia più tanti margini d’errore, pro-babilmente quest’anno ci riserverà ulteriori tristi novità, ma lascelta spetta sempre e comunque a ogni singolo farmacista im-prenditore. Ritengo sia arrivato il momento per attivare un po’di sana autocritica (dirsi cosa non siamo) e acquisire molta au-tocoscienza (capire realmente cosa siamo), aprendo una nuova,indispensabile e finora dimenticata predisposizione al cambia-mento, capace di condurci a ciò che vorremo diventare.

Un’esigenza: la specializzazione pensare ancheagli anzianiServe al più presto acquisire la capacità di identificare il propriotarget di clientela. Esistono vari metodi per farlo, forse il piùsemplice è stare ad osservare chi incontriamo quotidianamente.Ma contemporaneamente occorre compiere un’importantesvolta per non essere più semplici distributori di prodotti, passivinei confronti di una richiesta generalizzata; serve invece divenireprotagonisti attivi del mercato, consulenti, venditori propositivi:stiamo parlando ovviamente di tutto ciò che esula dall’attivitàetica di operatori sanitari in convenzione con lo Stato o comun-que di ciò che deriva da una prescrizione medica.Prendiamo ad esempio una particolare tipologia di cliente, conil quale abbiamo un rapporto quotidiano che tuttavia non vienesempre valorizzato: l’anziano. Siamo abituati a vederlo come unodei nostri più assidui clienti, a volte diamo per scontato chedebba venirci a trovare anche oggi e per questo ci curiamo pocodi lui. Non intendo dire che lo trattiamo male, anzi, però nonlo osserviamo e qualche volta non lo ascoltiamo nelle sue esi-genze meno manifeste. Magari preferiamo dedicare un po’ piùtempo alla cliente interessata alla crema antirughe, oppure siamodistratti dal rappresentante che ci sta attendendo con la sua im-perdibile novità, o peggio ancora siamo rapiti dal telefono cheimprovvisamente squilla e chissà perché non siamo capaci di esi-merci dal rispondere. Così non dedichiamo a uno dei nostri piùassidui clienti l’attenzione che merita e non mi riferisco solo altempo per soddisfare la sua voglia di raccontarci i suoi problemi;forse non siamo attenti ad esporre la merce a lui dedicata nellamaniera più consona per una miglior fruibilità, oppure non at-

tiviamo i servizi che possano risultare utili nel semplificargli lavita.Così può accadere che le paste per dentiere siano posizionatenegli angoli più remoti della farmacia, magari ad un’altezza ec-cessiva (ricordiamoci che gli anziani volgono lo sguardo più inbasso rispetto ai giovani) o per contro, troppo in basso quandosappiamo che queste persone hanno difficoltà a leggere e ancorpiù a piegarsi. Forse nella farmacia manca un posto ove potersisedere o dove poter misurare la pressione in santa pace raccon-tando un po’ della propria vita e magari chiedere un aiuto perun problema imbarazzante o contro l’insonnia o un rimedio aidolori.Riflettendoci, non è anche questa tipologia di clientela un’op-portunità per specializzarsi, per rendere la vostra disponibilitàun importante elemento di distinzione nei confronti di uncliente che già determina una consistente quota di mercato perle vostre aziende? Provate a soffermarvi su ciò che si potrebbesviluppare, oggi a maggior ragione con la possibilità di attivarenuovi servizi come ad esempio la presenza di un fisioterapista odi un podologo, ma anche semplicemente agevolando il recapitodelle medicine. L’anziano è molto più fedele rispetto a tutte lealtre tipologie di clientela e questa è una delle ragioni per cuiancor oggi le paste per protesi si vendono maggiormente in far-macia rispetto ad altri canali; perché diamo più garanzia di si-curezza (ancora per quanto?), elemento al quale l’anziano èsensibile.Una volta ho incontrato un collega che aveva una farmacia lungouna grossa strada statale; al di là c’era un pensionato e tutto unquartiere, che però ricadeva nella pianta organica di un’altra far-macia, sebbene più lontana. Questo collega si era inventato di“assumere” una persona tra i pensionati che, munita di paletta(un po’ come i cosiddetti “nonni vigile” che si dedicano all’at-traversamento degli alunni fuori dalle scuole elementari), aiu-tasse le persone (in particolare gli stessi anziani) ad attraversarela strada statale. Idea banale, sevizio inconsueto, ma con qualerisultato? Ovviamente, un aumento della clientela con un in-cremento nella vendita di tutti i prodotti correlati con la “terzaetà”; anche questa è specializzazione. Era quello che i residentidi quel quartiere desideravano, anche se magari non lo avevanomai detto espressamente e l’attenzione di quel titolare alle esi-genze gli aveva consentito di differenziarsi e risultare competitivonel servizio offerto.Quello degli “anziani” voleva essere solo un esempio, per sensi-bilizzare la vostra attenzione nei confronti di un’esigenza indi-spensabile: le farmacie non potranno più essere tutte uguali traloro e verranno scelte dal consumatore per le peculiarità dell’of-ferta. In realtà oggi esistono molte opportunità che ci sono of-ferte capaci di trasformare il nostro rapporto con la clientela,specializzando la nostra proposta di prodotti e servizi così da ri-sultare insostituibili nei confronti della concorrenza.

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Notizie fiscaliDa SEDIVA NEWS

Scadenza terminiConservazione della documen-tazione e prescrizioni in tema didichiarazione dei redditi A partire dalle dichiarazioni dei redditi presentate nell’anno2009, l’eventuale avviso di accertamento deve essere notificatoal contribuente entro il 31 dicembre del quarto anno successivoa quello in cui è stata presentata la dichiarazione, ovvero, in casodi omessa presentazione di quest’ultima, entro il 31 dicembre delquinto anno successivo. La normativa fiscale però non coincide con quella del codice ci-vile che, infatti, prevede che la documentazione debba essere con-servata per dieci anni e quindi, dal punto di vista civilistico, ècompreso anche il 2001.Anche l’accertamento di eventuali reati di natura fiscale comportail “raddoppio” di quei termini di decadenza, pur se la relativa di-sposizione, peraltro introdotta soltanto recentemente nel nostroordinamento, è oggi al vaglio della Corte Costituzionale, ma finoa quando la Consulta non avrà deciso è bene conservare la do-cumentazione fiscale sin dal periodo d’imposta 2003.Fanno eccezione a queste norme specifiche i giornali di fondo(quelli cartacei) del registratore di cassa che vanno conservati perdue anni dal giorno dell’ultima battuta.Pari attenzione deve essere osservata anche per la documentazioneriguardante il versamento dei contributi Inps e Inail in ordine alpersonale dipendente, perché il lavoratore può contestare al da-tore di lavoro, nel momento del suo pensionamento, l’omesso ocarente versamento dei contributi chiedendo, ad esempio, la co-stituzione di una riserva matematica che gli permetta di integrareil suo trattamento pensionistico; in sostanza, dunque, è necessarioconservare “tutte” le ricevute dei versamenti, in qualsiasi tempoeffettuati. I documenti di trasporto possono essere conservatiunitamente o separatamente dalle fatture, ma in modo ordinato,per cui è consigliabile allegarli di volta in volta alla fatturazione.Le ricevute dei POS fanno sempre parte della documentazioneamministrativa che va conservata per dieci anni insieme agliestratti conto bancari e simili.La conservazione dei documenti potrà comunque avvenire anchecon sistemi di fascicolazione elettronica, cioè con trasferimentosu supporto digitale della documentazione cartacea e quindi conla formazione e la gestione del documento in formato elettronico,ma con particolari modalità fissate da apposito provvedimento

ministeriale che ha previsto sostituzione del codice amministra-tivo digitale, CAB, con il decreto del 2 marzo 2011 pubblicatonella G.U del 25 marzo u.s.. In ogni caso, il tema della “dema-terializzazione” dei documenti prodotti nell’ambito della pub-blica amministrazione costituisce uno dei principali elementi didiscussione all’interno dei processi di riforma di gestione dell’at-tività amministrativa in tema digitale.

F. Lucidi

DetrazioniLe sopravvenienze passive conseguenti alle variazioniprezzi del 2010 La vicenda è ben nota alle farmacie e si pone evidentementeanche in ordine all’esercizio 2010, riguardando le riduzioni diprezzi dei medicinali intervenute lo scorso anno, le quali gene-rano a carico della farmacia che li abbia avuti in giacenza al mo-mento della singola riduzione una perdita, cioè, tecnicamente,una sopravvenienza passiva. Per consentire, dunque, alle farmacie assistite (che utilizzano e cihanno reso noto l’indirizzo di posta elettronica) di rilevare – perciascuna specialità interessata da un provvedimento Aifa di ridu-zione di prezzi pubblicato nel corso del 2010 le quantità giacentinell’esercizio alla data stessa del provvedimento, così da ricavarneimmediatamente l’importo della perdita subita per ogni specia-lità “scaduta” e perciò anche quello della perdita complessiva (epermetterci così l’immediata sua annotazione nella singola con-tabilità aziendale), abbiamo trasmesso loro un elenco in ordinealfabetico in formato Excel dei farmaci (4.107 per quel che ciconsta) che sono stati appunto oggetto di una riduzione. Anche in questa circostanza, nell’elenco sono stati evidenziati,per ogni specialità: la data del provvedimento dell’AIFA; il codiceprodotto; il nome del prodotto; la ditta produttrice; la classe diappartenenza, il prezzo precedente; il nuovo prezzo e la diffe-renza tra l’uno e l’altro. La farmacia, dopo aver apposto il nome e cognome del titolaredell’esercizio o la ragione sociale, ed avervi inserito anche le spe-cialità eventualmente da noi non considerate, compilerà l’elencolimitandosi in sostanza ad indicare nell’apposita colonna “vuota”il numero dei pezzi di ogni farmaco a quella data, e ce lo resti-tuirà sempre via email. Ne scaturirà immediatamente (proprio perché l’elenco è in for-mato Excel) il valore della perdita per ciascuna specialità e quindianche l’ammontare della perdita complessiva, che, giova riba-dirlo, si tradurrà per la farmacia in un risparmio fiscale non lon-tano dal 50% dell’importo totale che ne risulterà.

Sediva

Informazione dall’Istituto

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Informazione notizie fiscali e professionali

DetrazioniLa detrazione della spesa per leprestazioni del logopedista Il DM 29.3.2001, all’art. 3, identifica la figura del logopedistaquale operatore abilitato all’esercizio di una professione sanitariariabilitativa (al pari di quella resa dal podologo, dal fisioterapista,dall’ortottista, dall’assistente di oftalmologia, dalterapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, dal tec-nico della riabilitazione psichiatrica, dal terapista occupazionale,dall’educatore professionale).Infatti, il logopedista è un operatore sanitario specializzato nel-l’educazione e nella rieducazione dei disturbi della voce, della pa-rola e del linguaggio, per la cui abilitazione all’esercizioprofessionale è necessario (ma anche sufficiente, perché diretta-mente abilitante) conseguire la laurea triennale in Logopedia. Per quel che concerne il trattamento fiscale delle spese sostenuteper le prestazioni rese dalle figure professionali individuate dalcitato decreto (e quindi anche dal logopedista), e più in generaledai soggetti abilitati dalle autorità competenti in materia sanitaria,l’Agenzia delle Entrate, con la recente Circolare n. 39/2010,ha chiarito che esse, quali prestazioni sanitarie specialistiche, pos-sono essere detratte dall’Irpef nella misura del 19% (tenendosempre conto della franchigia di 129,11 euro sulle spese sanitariecomplessive), a condizione che vi sia stata la preventiva prescri-zione medica.

M. Giovannini

PrescrizioniRicette rosse firmate “in bianco”dal medicoLa stampa quotidiana ha dato qualche giorno fa risalto – per laverità un po’ eccessivo (“Stop alle ricette in bianco affidate ai far-macisti”, intitolava infatti l’articolo de “Il Sole 24 Ore”, nonnuovo a “scoop” del genere) – alla decisione recentissima (n.13315 del 2011) di una Sez. Penale della Cassazione che non haconcesso “sconti” sul piano tecnico-giuridico (nel concreto, comevedremo, invece sì) a un medico di base e a due farmacisti in unaspecifica fattispecie che aveva visto il primo “dotare” i secondi diun certo numero di ricette SSN da lui firmate “in bianco” e inattesa di essere, dapprima, riempite con l’indicazione dei farmaciconsegnati ad alcuni pazienti anziani con patologie croniche (cuiil farmacista può dispensare medicinali persino quando la ricettasia scaduta) e, poi, prodotte all’Asl per il rimborso.In particolare, pur trattandosi di una vicenda che nei fatti avevaraggiunto gli stessi risultati che – appunto per la categoria cuiquegli assistiti appartenevano – sarebbero fatalmente conseguiti

anche laddove l’iter osservato fosse stato quello ortodosso, la Su-prema Corte ha precisato che la falsità ideologica (per la quale,specificamente, i tre si erano visti confermare la condanna anchedalla Corte d’Appello, che aveva però dichiarata la pena estintaper prescrizione) “risiede proprio nella falsa attestazione del com-pimento da parte del medico convenzionato della ricognizionedel diritto all’assistito all’assistenza farmacologia, essendo irrile-vante la circostanza che i pazienti fossero affetti da patologie cro-niche, posto che anche per essi lo schema seguito dal legislatoreimpone al medico, dopo la diagnosi iniziale e la prima prescri-zione farmacologia, di attuare controlli intermedi predefiniti,prima di emettere prescrizioni ripetute”.Il principio non fa comunque una grinza (è inutile rammentarnele ragioni) e giustamente la Cassazione lo ha ribadito, anche per-ché qui i farmaci (pur ricorrendone astrattamente – per quantodetto - i presupposti, ma la vicenda si era esaurita anteriormenteall’entrata in vigore del D.Lgs. 274/2007) non sono stati certodispensati in uno dei casi di urgenza ivi contemplati, e del resto,come abbiamo visto, le ricette rosse c’erano, ma erano state rin-venute con la firma “in bianco” del medico (a ben guardare, anzi,la successiva richiesta di rimborso alla Asl da parte dei farmacistiavrebbe potuto estendere anche oltre la loro responsabilità …).Con tale decisione, tuttavia, la Suprema Corte, pur rigettando imotivi di ricorso, ha poi finito nondimeno, per annullare la sen-tenza d’appello per non aver dichiarato estinto anche il reato(oltre alla pena), con le conseguenze pratiche che è agevole in-tuire.

G. Bacigalupo

SentenzeLa Cassazione sulla cessione diun ramo d’aziendaCome è noto, in caso di cessione d’azienda il valore da assumerea tassazione per l’imposta di registro è il c.d. “valore venale in co-mune commercio”, rappresentato dal valore complessivo dei beniche compongono l’azienda stessa, compreso l’avviamento. Tut-tavia, il Testo unico imposta di registro consente di portare indeduzione dall’ammontare imponibile le passività risultanti dallescritture contabili obbligatorie, “tranne quelle che l’alienante sisia espressamente impegnato ad estinguere”. Ora, spesso le partipredispongono un “bilancio di cessione” (o comunque richia-mano nel rogito alcuni dei suoi componenti) – vale a dire la si-tuazione patrimoniale che normalmente riepiloga le attività e lepassività che vengono trasferite all’acquirente – dal quale, insomma algebrica col prezzo di cessione, emerge appunto l’am-montare imponibile ad imposta di registro (pari al 3%, a meno

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Informazione dall’Istituto

che l’azienda ceduta non contenga anche immobili). Il che, na-turalmente, vale anche in caso di trasferimento di un ramod’azienda, e però una recentissima sentenza della Cassazione(Cass. Civ. n. 21507 del 20/10/2010) d’ora in poi renderà piùdifficile imputare con eccessiva disinvoltura, in tale evenienza,passività “estranee” al ramo ceduto ai fini della determinazionedel valore imponibile. Precisa infatti la Suprema Corte che, se l’azienda ceduta non èl’unica posseduta dal cedente (una snc che sia titolare di duefarmacie e ne ceda una, ovvero il titolare di una farmacia e diuna parafarmacia che trasferisca soltanto quest’ultima), le pas-sività risultanti dal bilancio di cessione devono essere effetti-vamente tutte inerenti al ramo di azienda oggetto della cessione,affinché esse possano legittimamente computarsi in diminu-zione del valore economico del complesso aziendale da assog-gettare a tassazione. In particolare, dovrebbero considerarsiinerenti non tutte le passività contratte nella gestione del ramoceduto ma, si badi bene, soltanto quelle necessarie secondo “icanoni dell’economia d’impresa”, per usare le parole della Corte– alla specifica attività del ramo stesso, da individuarsi concreta-mente secondo un criterio di proporzionalità, cioè imputandoil complesso delle passività dell’impresa cedente alle varie ge-stioni in proporzione al valore dei beni riferibili a ciascuna diesse; e questo, proprio per evitare nel contesto della cessionedi un singolo ramo d’azienda, il trasferimento di passività inesubero contratte (anche parzialmente) per il finanziamentodi attività diverse da quelle cedute. E infatti, se nel bilancio dicessione fossero inserite passività non inerenti nel senso ap-pena chiarito, queste ultime non potrebbero concorrere alla de-terminazione del valore in comune commercio su cui – comedetto insiste la tassazione, ma dovrebbero considerarsi un ac-collo di debito in conto prezzo, e perciò non varrebbero a di-minuire il valore tassabile, ma dovrebbero essere imputate inconto del prezzo pattuito. Così, per fare un esempio che puòriguardarci più da vicino, supponiamo che il cedente sia untitolare di farmacia che possieda anche una parafarmacia e vo-glia cedere soltanto quest’ultima, e che il relativo bilancio dicessione esponga un valore commerciale (considerando l’av-viamento e le altre attività e deducendo le passività) di400mila euro; ipotizziamo ancora che parte di queste passività– diciamo per 150mila euro – derivino da una maggiore dila-zione ottenuta dai fornitori della parafarmacia chesia andata a finanziare in tutto o in parte la fornitura di spe-cialità cedute dalla farmacia. Ebbene, dato che questi debiti(nel ricordato significato assunto dalla Cassazione) sono “estra-nei” (o, se si preferisce, non inerenti) al “ramo parafarmacia” ce-

duto, il valore commerciale di questo su cui evidentemente sisconterebbe la tassazione – sarebbe pari non più a 400milaeuro bensì, sempre nell’esempio, a 550mila euro e l’assunzionedi tali passività da parte dell’acquirente costituirebbe nulla piùche una particolare modalità di pagamento di parte del prezzoal cedente (in pratica, un accollo di debito, anche se sottol’aspetto giuridico le cose stanno in termini un po’ diversi),che avrebbe il diritto, a questo punto, di riscuotere dall’acqui-rente soltanto i residui 400mila euro. È opportuno anche ram-mentare che ai fini delle imposte dirette (l’Irpef chegrava sulla parte venditrice) la vicenda sta invece diversamente,tenuto conto che il relativo Testo Unico dispone che “concor-rono alla formazione del reddito anche le plusvalenze delleaziende, compreso il valore di avviamento, realizzate unitaria-mente mediante cessione a titolo oneroso”. Non si fa dunquequi riferimento a passività aziendali, ma alle plusvalenze rea-lizzate, ed è ben chiaro che il venditore, anche ove trasferisseall’acquirente un debito, o concordasse con lui il versamentodi parte del prezzo di vendita direttamente a un proprio cre-ditore, non andrebbe esente da Irpef sull’ammontare del debito“accollato” e/o pagato dal cessionario, proprio perché realizze-rebbe (questa volta anche sul piano strettamente tecnicogiuri-dico) quelle somme che, anziché transitare dai suoi conti cor-renti per poi essere destinati ai creditori dell’azienda ceduta,vengono loro versate direttamente dall’acquirente. S. Lucidi

Altre notizie

Nuovo LancioEsomeprazolo TevaDa sempre il Gruppo Teva offre un ampio listino che copre lamaggior parte delle aree terapeutiche per soddisfare al meglio ladomanda di salute dei cittadini.Per Teva l'area gastrointestinale rappresenta, da sempre, un am-bito di grande interesse in cui l'azienda si presenta come leader.Oggi, ESOMEPRAZOLO TEVA ITALIA va a completare l'of-ferta relativa agli inibitori di pompa protonica rappresentando ilprodotto di riferimento per i pazienti che soffrono di problemigastrointestinali.Un ulteriore valore aggiunto che rende Teva, ancora una volta,un'azienda attenta alle esigenze del paziente, è l'assenza di glutine,lattice e lattosio.

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Informazione notizie fiscali e professionali

PrevenzionePiano nazionale per l'eliminazionedel morbillo e della rosolia congenita 2010-2015E' stato approvato, con l'Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2011,il nuovo Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e dellarosolia congenita (PNEMoRc) 2010-2015.Il documento, nel ribadire gli obiettivi generali che l’Organizza-zione Mondiale della Sanità ha fissato per il 2015, ovvero:8 eliminazione dei casi di morbillo endemico8 eliminazione dei casi di rosolia endemica8prevenzione dei casi di rosolia congenita (<1 caso ogni

100.000 nati vivi)illustra gli obiettivi specifici e le azioni da attuare per il loro rag-giungimento:1. Raggiungere una copertura vaccinale >95% per la prima dose

di MPR, entro i 24 mesi di vita, a livello nazionale, regionalee in tutte le ASL e >90% in tutti i distretti

2. Raggiungere una copertura vaccinale > 95% per la secondadose di MPR entro il compimento del 12° anno a livello na-

zionale, regionale e in tutte le ASL e >90% in tutti i distretti3. Mettere in atto iniziative vaccinali supplementari rivolte alle

popolazioni suscettibili sopra i 2 anni inclusi gli adolescenti,i giovani adulti ed i soggetti a rischio (operatori sanitari e sco-lastici, militari, gruppi “difficili da raggiungere” quali i no-madi)

4. Ridurre la percentuale di donne in età fertile suscettibili allarosolia a meno del 5%

5. Migliorare la sorveglianza epidemiologica del morbillo, dellarosolia, della rosolia in gravidanza e della rosolia congenita edegli eventi avversi a vaccino

6. Migliorare l’indagine epidemiologica dei casi di morbillo, in-clusa la gestione dei focolai epidemici

7. Garantire la diffusione del nuovo Piano e migliorare la dispo-nibilità di informazioni scientifiche relative a morbillo e ro-solia da diffondere tra gli operatori sanitari e tra la popolazionegenerale.

Le Regioni e Province Autonome hanno la responsabilità di ga-rantire che tutte le ASL partecipino al programma verificando ladisponibilità delle risorse operative necessarie.

Ministero della Salute

Consulenze e servizi amministrativi – contabili per farmacie

Per appuntamenti fuori sede contattare la segreteria

C.so Buenos Aires, 92 – 20124 Milano -Tel. 02 29527614 - 02 29511640 – Fax 02 29407035

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Studio Tributariodr. Marino Mascheroni Consulente Fiscale - Consulente in Diritto Farmaceutico

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16 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia

Informazione dall’Istituto

Nuovi servizi in farmaciaServono risorse adeguate 'La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del ministerodella Salute che regola le modalità operative delle prestazioni diinfermieri e fisioterapisti in farmacia rappresenta un importantee ulteriore passo in avanti nell'evoluzione della farmacia dei servizi.A questo punto manca solo la pubblicazione del decreto sulle pre-notazioni e il ritiro dei referti, che ha ottenuto un nuovo via liberadalla Conferenza Stato Regioni dopo aver recepito le osservazionicontenute nel parere del Garante per la Privacy. Questa riformava certamente incontro alle esigenze dei cittadini, in particolaredella popolazione anziana, e le farmacie sono pronte ad accoglierela nuova sfida, intensificando ancor di più il rapporto con i citta-dini e con il territorio. Per fare ciò, per sviluppare i nuovi serviziprevisti dalla legge, le farmacie hanno però bisogno di risorse ade-guate: per questo auspico che sia avviato al più presto un confrontocon le Istituzioni per rivisitare il sistema della remunerazione e che,contemporaneamente, si aprano le trattative per il rinnovo dellaConvenzione - scaduta ormai da molto tempo - per completare latrasformazione della farmacia in centro territoriale polifunzionaleintegrato con il Servizio Sanitario Nazionale.Solo potendo contare su risorse certe, infatti, le farmacie, oggibersaglio di ripetuti interventi che ne erodono la redditività, sa-ranno in grado di offrire una gamma più ampia di servizi, conti-nuando a mantenere gli elevati standard di qualità confermati dalgradimento ripetutamente ottenuto nelle classifiche stilate da di-verse indagini sulla customer satisfaction'.

Federfarma 21/04/2011

AIFAComunicazione su emergenza‘Safety Lenalidomide’ Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) del-l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha intrapreso una re-visione del profilo beneficio/rischio del medicinalelenalidomide nell’indicazione autorizzata: lenalidomide, in as-sociazione con desametasone, è indicato per il trattamento dipazienti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una pre-cedente terapia.Al momento, l’EMA non ritiene necessaria una modificazioneo limitazione dell’uso del medicinale lenalidomide nei pazientitrattati in accordo con l’indicazione autorizzata.L’Agenzia Italiana del Farmaco, a seguito delle indicazioni delCHMP, al fine di tutelare la popolazione di pazienti potenzial-mente interessati al trattamento con il medicinale indicato rac-comanda a tutti i medici prescrittori di informare i pazienticandidati al trattamento con il medicinale lenalidomide, per

qualsiasi indicazione terapeutica (compresi gli studi clinici), re-lativamente al rischio di aumentata incidenza di seconde neo-plasie evidenziata dall’EMA in alcuni studi clinici. A talproposito, per i pazienti già in trattamento, si ritiene oppor-tuno, in ogni caso, il rinnovo del consenso informato; racco-manda a tutti i medici un’attenta valutazione del profilobeneficio/rischio per ogni utilizzo del medicinale, limitandoallo stretto necessario la durata dei trattamenti, e di porre unaparticolare attenzione nel monitoraggio clinico dei pazienti re-lativamente alla possibilità di seconde neoplasie; sconsiglia gliusi non autorizzati del medicinale almeno sino a quando la re-visione in corso non sarà conclusa.

AIFA

SSNSpesa farmaceutica convenzionata2010La spesa farmaceutica netta convenzionata SSN, nel 2010, èdiminuita del -0,7% rispetto al 2009. Continua ad aumentareil numero delle ricette (+2,6%) e a diminuire il valore mediodelle ricette stesse (-3,2%): si prescrivono più farmaci, ma diprezzo mediamente più basso. A fronte del calo della conven-zionata, che rispetta il tetto di spesa previsto, continua, invece,l'aumento incontrollato della spesa farmaceutica ospedalierache è stata pari a 4,21 miliardi, vale a dire 1,695 miliardi più(+67%) del tetto di legge, fissato a quota 2,520 miliardi.

Federfarma

Federfarma Ddl farmacie è un passo inavanti Il disegno di legge Tomassini-Gasparri «non fa altro che fareun piccolo passo avanti, adeguando la situazione italiana aquella degli altri Paesi europei, nei quali la vendita di medicinalida banco è consentita anche negli esercizi commerciali, senzafarmacista». Così il presidente di Federfarma, Annarosa Racca,risponde all'Ad di Conad, che aveva criticato il ddl al vagliodella commissione Sanità del Senato perché, se approvato, por-terebbe a uno stop delle parafarmacie. «Segnaliamo all'ammi-nistratore delegato di Conad» evidenzia Racca «che la legge giàoggi prevede la possibilità che questi medicinali possano essereprelevati dal cittadino in self service sia in farmacia che nelleparafarmacie e nei supermercati, per permettere al consumatoredi effettuare confronti tra prodotti diversi». Secondo il presi-dente di Federfarma, dunque, il ddl Tomassini-Gasparri «è pro-prio un'apertura alla Grande distribuzione, in quanto

Page 17: il Consulente della tua farmacia

l'eliminazione dell'obbligo del farmacista per la vendita di me-dicinali di automedicazione comporterebbe una riduzione deicosti, un aumento della concorrenza e un sensibile calo deiprezzi di questi medicinali e una loro disponibilità anche inluoghi come le aree di servizio autostradali, dove oggi gli alticosti legati alla presenza obbligatoria del farmacista, non con-sentono la presenza di farmaci».

Farmacista 33

Pharmacien correspondantPensate se succedesse da noi...In Francia arriva il farmacista di famiglia. A dargli i battesimiè il decreto attuativo pubblicato la settimana scorsa dal mini-stero della Sanità dopo lunga attesa. Il provvedimento rappre-senta uno dei tasselli della legge Hpst (Hôpital, patients, santéet territoires ossia ospedale, pazienti, sanità e territori) del lu-glio 2009, nella quale si disegnavano nuovi spazi d'interventoper le farmacie di comunità nell'ambito di una riorganizza-

zione allargata dei servizi sanitari. In questa cornice il decretoministeriale dà il varo ufficiale alla figura del "pharmacien cor-respondant", che per noi italiani potrebbe stare per "farmacistadi famiglia". Questo professionista, infatti, verrà scelto dai pa-zienti sulla fiducia per ricevere un'assistenza sulle terapie instretto coordinamento con il medico curante. Quali pazienti?In pratica tutti i cronici domiciliarizzati (asma, diabete, ma-lattie cardiovascolari...) e ovviamente i malati oncologici equelli sottoposti a cure palliative. E il farmacista di famigliapotrà essere selezionato tra tutti i laureati abilitati, che sianotitolari di farmacia, collaboratori o altro ancora. Quanto allecompetenze, il "pharmacien correspondant" provvederà allaripetizione delle ricette (fino a un massimo di 12 mesi) e almonitoraggio della terapia, nell'ambito di un severo protocolloconcordato con il medico e autorizzato dall'autorità sanitaria.In sostanza, il farmacista vigilerà sulla compliance, sulla tolle-ranza al trattamento e sui suoi progressi, potrà modificare laposologia (previa comunicazione al medico) e dialogherà conil curante su tutti gli aspetti riguardanti le cure farmacologiche.Ce ne sarebbe abbastanza per far saltare di gioia i farmacisti

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18 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia

Informazione dall’Istituto

francesi e i loro sindacati, di fatto invece l'uscita del decreto èstata accolta dalla categoria con soddisfazione solo moderata.Colpa di quello che nel provvedimento non c'è: la remunera-zione delle nuove prestazioni. Questo non significa che siaesclusa la possibilità di un onorario - probabile anzi che la que-stione sia rimandata a quella riforma del servizio farmaceuticopromesso nei mesi scorsi dal ministro della Sanità - ma in attesadi chiarimenti i sindacati dei titolari stanno sul chi vive. E lan-ciano avvertimenti inequivocabili: «Senza compenso» ha dettoPhilippe Gaertner, presidente della Fspf (Fédération des syn-dicats pharmaceutiques de France) «non inviterò certo i mieicolleghi a farsi carico di tale ruolo».

Farmacista 33

FarmaciIl consumo di equivalenti inItalia è fermo al 10% Italia fanalino di coda in Europa per consumo di farmaci ge-nerici: se nel resto del Continente il 50% dei farmaci dispensatiin Europa è un generico, con punte del 70% in Paesi come laGermania, nel nostro paese la quota di mercato raggiunge astento il 10%. È proprio per fornire le corrette informazioniche Teva Italia, azienda leader nel settore, promuove per il 2011la campagna educazionale 'Equivalente - conosci e scegli i far-maci equivalenti'. "È bene ricordare - spiega Giorgio Foresti,Amministratore Delegato di Teva italia, e Presidente di Asso-generici - il valore di responsabilità sociale legato all'utilizzo diquesti farmaci, che dovrebbe essere comunicato di più anche alivello di pubblico: liberando risorse del sistema sanitario, l'uti-lizzo massiccio di generici permetterebbe l'allocazione di mag-giori fondi per la prescrizione di farmaci innovativi, ancoramolto costosi, favorendo così l'accesso alle migliori cure daparte dei pazienti. Il risparmio generato potrebbe essere indi-rizzato alle attività di ricerca medico scientifica, per la messa apunto di nuove molecole". Il progetto, patrocinato da Movi-mento Consumatori, prevede incontri nelle principali piazzeitaliane, ma anche in molte farmacie, ASL, Associazioni e am-bulatori, dove medici e operatori sanitari daranno consigli perla prevenzione e la gestione delle principali problematiche disalute e la corretta gestione dei farmaci. Gli eventi permette-ranno ai cittadini di approfondire tematiche di grande inte-resse. In particolare, nel filone di appuntamenti'DireFareCuore' i medici della SIMG-Società Italiana di Me-dicina Generale, che ha dato il patrocinio, spiegheranno comeprevenire e gestire le malattie cardiovascolari; in quelli 'Don-neInSalute', patrocinati da O.N.D.A-Osservatorio Nazionalesulla salute della Donna, si tratteranno le tematiche legate albenessere al femminile; in quelli 'DigestioneSana', si parlerà

invece di benessere dell'apparato gastrointestinale. "Abbiamoaderito attivamente alla campagna - spiega Claudio Cricelli,Presidente SIMG - perché siamo convinti che i medici di me-dicina generale siano da sempre i primi interlocutori dei citta-dini in tema di sanità. Nostro compito primario è quello difornire ai pazienti informazioni esaustive su prevenzione e stiledi vita, oltre che gestione delle terapie prescritte, con particolareriferimento ai farmaci equivalenti. Il maggior ricorso a questotipo di farmaci consentirebbe infatti un notevole risparmio alSistema Sanitario, con la garanzia di una terapia efficace e si-cura". Durante la campagna educazionale, un ruolo importantesarà svolto dalle farmacie, all'interno delle quali, per tuttol'anno, verranno distribuiti brochure, gadget, libri e materialeinformativo.

AGI Sanità

FIMMGSostituzione in farmacia, i medici di famiglia dicono no Che la sostituzione in farmacia sia sgradita ai medici di famiglianon è un segreto. Fanno però notizia i venti di guerra prove-nienti dal Veneto, dove la rappresentanza regionale dellaFimmg (la più rappresentativa tra le sigle della medicina gene-rale) minaccia il boicottaggio della sostituibilità se Regione eFederfarma non avvieranno al più presto un confronto con ilsindacato. La Fimmg Veneto aveva avuto già modo di espri-mersi sulla questione nel novembre scorso, con un sondaggioon line dal quale risultava che per l'84% dei medici il farmacoprescritto non può essere cambiato. Ora la richiesta di un ta-volo di concertazione tra generalisti, titolari e amministrazioneregionale, con l'obiettivo - come scrive la stessa Fimmg in unacircolare - di «riprenderci il potere prescrittivo sul farmacoeroso nel tempo dalla nostra passività e dall'attivismo commer-ciale dei farmacisti». E se il tavolo non fosse convocato neitempi previsti? Allora scatterebbe il boicottaggio: entro la finedel mese i gestionali di studio più comunemente usati dai me-dici dovrebbero ricevere una modifica grazie alla quale la dici-tura "non sostituibile" può essere selezionata direttamente dalcomputer. Nel caso in cui la richiesta della Fimmg Veneto ri-manesse inascoltata, dal 1° aprile i medici del sindacato comin-cerebbero ad apporre tale scritta su tutte le ricette prodotte,senza alcuna eccezione. «Se applicata su ampia scala» scrive an-cora la Fimmg «questa azione può sconvolgere di fatto il mer-cato del farmaco, riportandolo sotto il nostro pieno controllocon un solo atto semplice atto, a vantaggio dei nostri pazientiche subiscono continue modifiche della terapia».

Farmacista 33

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modulo di abbonamento ai servizi dell’Istituto per l’anno 2011Da inviare compilato in stampatello per fax 02 29407035 o lettera a ICF Farmacisti – Corso Buenos Aires, 92 – 20124 Milano

oppure potete iscrivervi on-line sul sito www.icffarmacisti.it

Nei nuovi servizi erogati dalle farmacie sono comprese le prestazioni analitiche diprima istanza che rientrano nell'ambito dell'autocontrollo e la consegna dei refertirelativi a prestazioni di assistenza ambulatoriale effettuate presso strutture accre-ditate. Per questo motivo appare oggi indispensabile che il farmacista sia pronto arispondere alle domande che gli vengono poste dai pazienti, in modo da poterli ras-sicurare e indirizzare verso comportamenti corretti in attesa di rivolgersi al loro me-dico. A questo scopo abbiamo realizzato il volume check-up, una utile guida peraiutare il farmacista nell’interpretazione degli esami di laboratorio, che verrà verràinviato in omaggio a tutti gli iscritti.

in omaggio a tutti gliiscritti

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SETTIMANA DI AGGIORNAMENTO CULTURALE

QUOTE SOGGIORNO(in pensione completa inclusi acqua e vino ai pasti)

quota adulto in doppia o tripla € 790,00quota adulto in doppia uso singola (N. limitato) € 1.030,00

quote bambini valide solo se in camera con 2 adulti:se bambini da 0 a 2 anni n.c. € 150,00se bambini da 2 a 6 anni n.c. € 290,00se bambini da 6 a 12 anni n.c. € 390,00Speciale famiglia (senza supplemento)2 adulti + 2 bambini 0-12 anni in due camere con dueservizi (camera FAMILY)

ICF FarmacistiIstituto di Consulenza e Formazione Farmacisti

PRIMA DELLA APERTURA DELLE SCUOLE IN COSTA SMERALDA CON LA FAMIGLIAICF organizza una manifestazione culturale

da lunedì 29 agosto a lunedì 5 settembre all’iGV SANTA CLARAUn villaggio dotato di tutti i servizi, dalla nursery al miniclub al servizio medico pediatrico, inserito in una splendidabaia nell’arcipelago della Maddalena, di fronte alle isole di Spargi e Budelli e a pochi chilometri dai centri piùmondani dell’isola, da Porto Cervo e Porto Rotondo.

SERVIZI PER L’INFANZIA (PERSONALE PRESENTE DALLE 9,30 ALLE 23,00)

NURSERY PER BAMBINI DA 0 A 2 ANNIBABY CLUB PER BAMBINI DA 3 A 5 ANNIMINI CLUB PER BAMBINI DA 6 A 12 ANNIJUNIOR CLUB PER BAMBINI DA 13 A 17 ANNI

SE INTERESSATI VI CONVIENE FARE SUBITO SENZA IMPE-GNO UNA PREISCRIZIONE. SARETE CONTATTATI PER L’ADE-SIONE DEFINITIVA CHE DOVRÀ ESSERE PERFEZIONATAENTRO IL 10 LUGLIO 2011.

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IL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA da lunedì 29 agosto a lunedì 5 settembre� 4 convegni di aggiornamento

� Tanto relax su una delle coste più rinomate della Sardegna

� Escursione in barca nell’arcipelago della Maddalena e shopping a Porto Cervo e Porto Rotondo

IL PIANO DI AGGIORNAMENTO� Due dibattiti con il Dott. Marino Mascheroni su LEGISLAZIONE E FISCO

� Un incontro con Mec@Mat su AUTOMAZIONE IN FARMACIA

� Un incontro con Pharma Team su ANALISI DEL bACINO D'UTENZA

ATTIVITÀ CONSULENZIALE: DOTT. MASCHERONIIl consulente ICF dott. Marino Mascheroni sarà a disposizione di chi fra i partecipanti desidera avere con lui un incontro

personale, in orari prestabiliti, per chiarire problemi di diritto farmaceutico e tributario.

Il sottoscritto.............................................................................................................. Cod. Fiscale...............................................................................

Nato a..................................................................................................................................................................... Il.........................................................

Farmacia....................................................................................................................... Part. IVA...................................................................................

Indirizzo.................................................................................................................................................................................................................................

Telefono .................................................. Fax............................................ Email............................................................................................................

Partecipando ai convegni di aggiornamento chiede di soggiornare presso l’iGV Santa Clara dal 29 agosto al 5 settembre 2011 con i seguenti accompagnatori:

Adultonome cognome........................................................................................................................................................................................................................Bimbo 0-2 n.c.nome cognome........................................................................................................................................................................................................................Bimbo 2-6 n.c.nome cognome........................................................................................................................................................................................................................

Bimbo 6-12 n.c.nome cognome........................................................................................................................................................................................................................

In camera doppia o tripla n°............... letti In camera doppia uso singola

Oltre al sottoscritto parteciperanno ai convegni i seguenti farmacisti:

Dott.nome cognome........................................................................................................................................................................................................................Dott.nome cognome........................................................................................................................................................................................................................

Data.............................................. Firma....................................................................................................

Vi segnalo infine che sono interessato ad un incontro personale con il Dr. Mascheroni

Richiesta di partecipazione alla manifestazione ICF all’iGV Santa Clara (Sardegna)Da inviare compilato in stampatello per fax al numero 02 29407035 o lettera ICF Farmacisti – Corso Buenos Aires, 92 – 20124 Milano

oppure potete compilarlo on-line sul sito www.icffarmacisti.it(L’eventuale prenotazione del volo per Olbia con il transfer aeroporto-villaggio deve avvenire al massimo entro il 10 luglio)

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22 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia22 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia

di Guido Frigato – Osservatore economico

La tradizione nontradisce mai

Alla stesura di questo articolo stanno coincidendo con assolutacontemporaneità gli ultimi tagli sul fronte dei listini. Nellospecifico si stanno riducendo drasticamente una volta in più iprezzi al pubblico o il relativo rimborso dei farmaci generici.Insomma un’altra rivoluzione in farmacia. E con il nervosi-smo dei mercati e della congiuntura economica rischiamo diandare a logorare lo stato delle cose… Come? Quando? Dove?Premetto che entrando nel vivo dell’argomento andrò corag-giosamente a trattare una materia molto delicata, senza perquesto voler scomporre “il nuovo ordine” in azione.

Un nuovo fatturatoLa ricerca di nuovi fatturati, o di recupero di profitti per lafarmacia, in concerto con gli sviluppi delle regolamentazionisulla libera circolazione delle merci in Europa ha portato ungran numero di farmacie ad attivarsi per operare nel campodel commercio all’ingrosso. Negoziazioni, in realtà, destinateal 90% dei casi ad un’esportazione. Parallelamente avvienel’import e la successiva commercializzazione di prodotti de-stinati al mercato italiano, anche se confezionati come primapertinenza per i mercati di provenienza.Le farmacie che si dedicano a questa attività hanno chiara-mente osservato con scrupolo le normative per configurarsi:autorizzazioni, locali dedicati, gestione amministrativa. Tutto legittimo e condivisibile. Scelte che non meritano criti-che ma solo sobrie osservazioni e considerazioni.Il mio rammarico rimane infatti sulla turbativa prodotta allaprofessione, alla distribuzione intermedia, all’industria e, in-fine, sul vero padrone incontrastato dell’economia: il consu-matore, il nostro cliente “RE”.

L’importanza della professioneSulla professione perché temo che qualche farmacista perdadi vista il suo vero core business, ovvero che gli scivoli dallemani la professionalità di un mestiere che non è solo un lavoroma una vera e propria miscellanea di arte e passione. Alcunidi questi farmacisti sono degli stimatissimi competenti in ma-teria. Tuttavia li vedo troppo “intrappolati” in questo nuovomeccanismo. E non vorrei mai che tutte le attenzioni (talvoltaa mio parere sproporzionate rispetto al “banco”) dedicate alleattività alternative fossero invero fonti di rischi, in quanto

Il commercio all’ingrosso della farmaciapotrebbe creare turbativa ai pazienti eall’intera filiera del farmaco.

Economia Commercio all’ingrosso

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23il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

Economia Commercio all’ingrosso

fuorvianti dalla originaria mission: fare il farmacista. Com-prendo anche che “la novità” è foriera di entusiasmo; peròprima di tutto: i clienti, la farmacia, i collaboratori. Contem-poraneamente altri farmacisti hanno applicato la regola del“prima di tutto”, e davvero non saprei dire chi più guadagna(ma anche chi è più appagato) tra “l’alternativo” ed il “tradi-zionale”. Orbene. Il mercato è ormai aggredito da molti nuovi aspiranti“piccoli distributori” che già stanno creando un effetto pol-verizzazione rispetto a quello che sarebbe un idoneo reperi-mento delle merci. Inoltre i sistemi legislativi viaggiano avelocità ragguardevoli, adducendo tempestive modifiche, serese necessarie, da qualcuno che si ritenesse impropriamentedanneggiato. Contemporaneamente le risorse informatiche etecnologiche sono sempre più all’avanguardia, e dunque po-tenziali insidiosi strumenti nelle mani di qualche attore delsettore che potrebbe sentirsi “disturbato”. Insomma molto po-trebbe mutare…E velocemente…

Gli effetti sul grossistaDal punto di osservazione del grossista queste evoluzionistanno già producendo i loro effetti (negativi). Accade, infatti,che alcune farmacie hanno attivato richieste di servizi di for-nitura quasi esclusivamente per i prodotti con “diversa desti-nazione”. Insostenibile ! Non ho alcun imbarazzo a dichiarareun fatto conosciuto ormai a tutti. Il distributore intermediofa business e ha marginalità solo su un effettivo mix di ap-provvigionamento. Impensabile per queste farmacie poter re-cuperare unicamente alcune referenze dove la marginalità èridottissima, ed inoltre con involontari, ma obbligatori, limitialle quantità. Ne consegue che un determinato grossista faràconsegne in un mix praticamente inesistente e con pezzaturealquanto modeste. La filiera comincia a subire, così, qualche contraccolpo… Manon è finita. Il serio rischio è quando senza accorgerci an-diamo a vessare il nostro cliente, il Re del mercato. E a quelpunto facciamo vacillare l’intero ciclo: industria-distributore-farmacia-consumatore.

La reperibilità del farmacoTutta l’organizzazione di ricerca, produzione, distribuzione,commercializzazione è strutturata affinché vi sia la soddisfa-zione del consumatore finale. Senza la soddisfazione del clientesaranno inutili e improduttivi tutti gli impegni profusi dai variattori del settore. E per soddisfazione del cliente intendo al-meno la reperibilità del farmaco prescritto dal medico. Se poifunziona sul paziente allora possiamo tranquillamente parlaredi successo.Cosa capita invece di sovente? Sulla plausibile logica del-business is business- assistiamo ad un costante e crescente ra-

strellamento di alcuni prodotti destinati alla soddisfazione deinostri clienti, fino a creare un irreperibilità di alcuni farmaci,spesso importanti. Anche se il fatto che parlando di farmacidovremmo di riflesso considerare tutti i prodotti importanti:il riferimento infatti è la salute. Il cliente a questo punto è in-soddisfatto. Il suo farmacista non gli ha procurato la scatolettache rappresenta una sua esigenza fondamentale. Il cliente nonsa (e nemmeno gli importa) che le turbolenze del mercatohanno accentuato le logiche del -business is business-. Restail fatto che il cliente Re è insoddisfatto ! Mentre la chiave mo-derna di lettura di un solido business ruota inequivocabil-mente sui nostri assistiti. La mia vision modesta e personale è che si possa arrivare(prima che sia troppo tardi) ad una duplice e speculare trac-ciabilità del paziente e del farmaco necessario. Il fine sarebbeinfatti quello di poter dare una precedenza al fabbisogno degliassistiti e solo successivamente affrancare senza impaccioquella che abbiamo definito la libera circolazione delle merci.Lo scopo è elementare. Ed è quello di poter continuare a ge-stire in pieno tutta la gamma di patologie e prodotti, primache qualche cliente (posso esagerare ?!) inferocito vada a sol-levare sull’opinione pubblica elementi di cambiamento radi-cale della distribuzione del farmaco.

Infine l’industriaLaddove, infine, fosse l’industria a sentirsi oltremodo pena-lizzata a causa del tilt dei loro budget di produzione e dei lorotarget di vendita non più rispondenti e allineati per singoloStato dell’Unione Europea, la soluzione potrebbe essere piùbanale e tempestiva di quello che si pensa. Non crediate chestia io suggerendo soluzioni geniali. Al limite vi comunico inanticipo quello che in modo molto semplice alcuni “attori”riterrebbero di realizzare. Bastano due elementi straordinaria-mente basici: 1) una nuova disposizione giuridica che prevedala sola commercializzazione di confezioni nella loro forma ori-ginale (nessun patch adesivo in lingua locale), 2) una confe-zione termosaldata o con un sigillo inasportabile sullelinguette di chiusura. Pena il decadimento della validità edell’integrità del prodotto. E addio, a quel punto, alla sosti-tuzione di foglietti illustrativi e riconfezionamenti o riconver-sioni dei prodotti.Concludo con il mio puntuale parallelo. L’equivoco da evitareè di ideare la creazione nel retro della nostra bella villetta didue enormi cisterne, attigue al box dove sarà ospitata la nostranuova autovettura. Le enormi cisterne avrebbero lo scopo dipoter stoccare elevate quantità di carburante, con il fine dipoter contare su scorte copiosissime di rifornimento in casodi austerity. Peccato che al momento di recarci dal concessio-nario per l’acquisto della vettura ci accorgiamo che sul mer-cato vengono immesse solo vetture con motore elettrico.

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La filiera del farmaco Innovazione

di Paolo Piovesan – Farmacista esperto in Comunicazione

Ormai troppo spesso, da tutta la filiera che ci ri-guarda, si sente dire che il farmacista devecambiare. Ma, un attimo di riflessione: dal-l’esterno ci dicono che dobbiamo evolvere e

tutti gli altri attori coinvolti in questo nuovo mercato cosastanno invece facendo? Proviamo ad analizzare la situazione,perlomeno dal mio punto di vista, per poi cercare di capiredi cosa avremmo bisogno.

L’industriaRicordo quando, molto tempo fa, ci fu l’avvento dell’infor-matica in farmacia. Per molti rappresentanti era la catastrofe,non si poteva più andare nei magazzini delle farmacie e sta-bilire approssimativamente cosa era stato venduto e cosa in-vece si poteva ipotizzare di piazzare per il futuro. Da quelmomento tutto era registrato: lo storico dei pezzi venduti eacquistati, i prezzi precedenti, i concorrenti e le stagionalità.Ricordo che a quell’epoca feci una consulenza per un’aziendae spiegai come invece il computer poteva divenire un gran-dissimo alleato, ma era necessario cambiare il tipo di approc-cio che la ditta doveva assumere nei confronti del farmacista,oltre alla mentalità del venditore che doveva trasformarsi daraccoglitore di ordini a consulente del farmacista. Non èstato un cambiamento da poco, così come non è di pococonto l’evoluzione che dovrebbe avvenire ora. Invece molteaziende si presentano sempre allo stesso modo, offrono lestesse condizioni di rapporto, gli stessi materiali di supporto

e sempre gli stessi discorsi d’approccio commerciale. Unesempio? Ormai da tempo non c’è più il prezzo imposto suiprodotti di libera vendita, però ancora tutti si presentano aparlare in termini di sconto e non di prezzo di cessione; pro-babilmente siamo noi che vogliamo così, ma in questo modonon si crescerà mai! Un altro esempio? Ritengo ci sarebbeun grosso spazio per chi volesse instaurare un nuovo rap-porto “fiduciario” con le farmacie, costituito da supporti ef-fettivamente utili, consulenze, informazioni, marketing eanche condizioni commerciali. Tuttavia costa fatica, bisognalavorare in modo diverso, avere il coraggio d’essere innovativi

Molti dei cambiamenti possibili dipen-dono da ciò che noi vogliamo e da ciò incui crediamo.

MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia24

Cambiare un po’ tutti

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La filiera del farmaco Innovazione

e non tutti sono disposti a questo carico e questa responsabi-lità, a cominciare dalle dirigenze per finire ai vecchi venditori;probabilmente anche i farmacisti non sono ancora educati acompiere scelte strategiche per le loro imprese, ma prima opoi qualcuno “si alzerà dalla parte giusta del letto” e allora im-provvisamente si spalancheranno nuovi scenari.

La distribuzione intermediaEsiste quella dei privati e quella dei farmacisti; in entrambi icasi stento a riconoscere qualche cosa di veramente innovativoe, per quanto riguarda le cooperative, di strutturale a sup-porto delle farmacie. Ancora siamo fermi ai soliti servizi,quelli “inventati” ancora negli anni ’90: qualche test, qualchedietista o analisi del capello, qualcuno offre il volantinaggiocon sconti sui prodotti… Forse, però, le farmacie apprezze-rebbero qualche cosa di diverso e se l’offerta fosse davvero va-lida, probabilmente per ottenerlo sarebbero anche disposte agarantire maggior fedeltà o magari addirittura a contribuirealle spese…”forse”, appunto, me lo auguro ma secondo meandrebbe approfondita la questione. Quando, molti anni fa,assieme ad una cooperativa rivoluzionammo il rapporto coni soci tramite la proposta di servizi innovativi per quei tempi(eventi e collaborazioni), nessuno ci credeva; tuttavia si rivelòvincente e poi molti si accodarono al nuovo modo di lavo-rare…salvo poi rimanere ingessati fino ai giorni nostri. Ma ègiunto nuovamente il momento di offrire ai farmacisti nuovetipologie di supporto; le singole aziende farmacie sono in sof-ferenza per taluni aspetti economico-gestionali e anche in que-sto caso, prima o poi, qualcuno si rassegnerà al cambiamento.

I fornitori di attrezzatureUna volta avevo una piccola barchetta a vela; tutto quello cheacquistavo per essa, dalla semplice vite in acciaio fino alla ver-nice, nei negozi di nautica costava anche cinque volte in piùrispetto allo stesso prodotto comprato in altro negozio (esem-pio ferramenta). La stessa cosa, molto spesso accade anche perle farmacie: così ci sono i frigoriferi che sono “solo per farma-cia”, gli arredi “specializzati”, i cesti per le offerte promozionaliche nessun altro possiede…e così via.D’altra parte una volta in farmacia si poteva azzardare, si vi-veva in un mercato ricco e quindi ognuno poteva pensare “mici ficco”. Forse è il caso che però adesso si rivedano alcunecose: che i farmacisti inizino a guardarsi un po’ intorno, si re-chino a visitare qualche fiera extra-settore, osino chiedere, fac-ciano più squadra di Categoria e così via. Anche gli arredatoridovrebbero iniziare a vendere non più legno o scaffali al metrolineare affermando semplicemente la loro specializzazione infarmacia, bensì dovrebbero divenire capaci di nuove partner-ship e maggiormente preparati su aspetti della vita quotidianain farmacia che prescindono dalla bellezza estetica realizzata

da un pur bravo architetto. Spero che i farmacisti imparino apretendere professionalità diverse, funzionali allo scopo del-l’impresa, magari arrivando a pagare per un buon progettoanziché richiederne venti gratuiti e poi scegliere semplice-mente il più conveniente.

Le nostre associazioniNon è mia intenzione entrare nei meandri della politica. Tut-tavia ho l’impressione che spesso si potrebbe fare a meno dicerte strutture, per lo meno quando non intervengono tempe-stivamente, non tutelano, non comunicano, arrivano costan-temente in ritardo con le informazioni, quando le iniziativerisultano inutili piuttosto che eccessivamente dispendiose, op-pure se, invece che precorrere i tempi, stimolano la staticità…Senza entrare nei dettagli, tanto mi rivolgo a persone che do-vrebbero vivere quotidianamente certe situazioni, credo cheanche in questo caso ci sarebbe bisogno di una nuova forza, piùdeterminata e competente. Tuttavia, stiamo parlando di “rap-presentanze”, pertanto elette da noi stessi e quindi espressionedel nostro modo d’essere; rimane da capire fin quando conti-nueremo a pensare che così possa andare bene e possa essercisufficiente per affrontare politica, concorrenza, interessi, nuoviclienti, crisi economica, difficoltà gestionali, burocrazia impaz-zita e altre pressioni che graviteranno sempre più sulle nostreaziende.

Noi farmacistiChe dire, già ho scritto qualche cosa che ci riguarda nei ca-poversi precedenti, senza contare che molto ci viene costan-temente ripetuto dall’esterno; il coro recita che “il farmacistadeve cambiare”! Non resta che chiedersi quando ognuno dinoi se ne renderà effettivamente conto e tutti cominceremodi conseguenza a prendere decisioni e produrre operativitàche siano vere espressioni di un rinnovamento mentale. Cosìcome non trovo giusto che altri ci critichino quando essi stessisi dimostrano antiquati, è altrettanto vero che molti dei cam-biamenti possibili dipendono da ciò che noi vogliamo e daciò in cui crediamo. Purtroppo non ci resta molto tempo perattuare la nostra evoluzione di Categoria e presto temo subi-remo ulteriori nuovi e significativi attacchi all’economia dellenostre imprese. E allora dovremo davvero fare i conti con fat-turati, marginalità, redditività e possibilità di nuovi investi-menti, perché ricordiamoci che, così come già avvenuto inpassato, tutti gli spazi che non saremo in grado di occupareverranno certamente presidiati da altri.Infine mi vogliano scusare le aziende, i distributori e le rap-presentanze che si sentono chiamate in causa da questo mioarticolo; ovviamente non mi riferivo a coloro che si reputanogià “avanti” con strutture organizzate ed efficienti, come sem-pre mi riferivo a tutte le altre.

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Diritto Cessione farmacia

M. Mascheroni – Consulente Fiscale - Studio dr. Mascheroni - Milano

Contratto preliminare di farmacia:elementi accidentali

Il contratto preliminare (anche detto, impropriamente, com-promesso) è l'accordo con il quale le parti si obbligano reci-procamente alla stipula di un successivo contratto definitivo.Con il contratto preliminare, in sostanza, non si trasferiscela titolarità di un bene, ma ci si obbliga a tale trasferimentoin un secondo momento (ad es. perché si vogliono verificarela persistenza dell'interesse alla transazione, la sussistenza dideterminati vizi, o perché ci si vuole riservare la possibilitàdi apportare modifiche). Il preliminare deve contenere giàin sé gli elementi essenziali del successivo contratto defini-tivo.

La struttura del contratto preliminare lo rende astratta-mente compatibile con qualsivoglia fattispecie contrattualee quindi è usuale anche nell’ambito della compravenditadi farmacia. Sul punto tuttavia è bene rilevare il contrastosorto in dottrina in merito alla compatibilità con il con-tratto di donazione, attesa la mancanza di vedute unanimi:tradizionalmente, la dottrina ha votato per la incompatibi-lità, stante il contrasto tra il concetto di “spontaneità” checaratterizza gli atti di liberalità, ed il concetto di obbligato-rietà che permea il contratto preliminare.In questo saggio si vuole portare l’attenzione su aspetti fon-damentali del “preliminare” che agli occhi profani possonosembrare delle formule fatte, messe li per abitudine, ma chein sé debbono essere considerate con grande attenzione.Molto spesso si leggono formule del tipo il presente contrattoè condizionato a ……….. il contratto definitivo deve esseresottoscritto entro il……….. o altre ancora del tipo l’acqui-rente acquista per sè o per persona da nominare.Nei primi due casi delle “frasi fatte” si nascondono quelli chein diritto chiamiamo gli elementi accidentali del contratto:

condizione e termine, nella terza una fattispecie propria dettacontratto per persona da nominare.

La condizioneNon si può dubitare che anche il contratto preliminare dicessione farmacia posso essere sottoposto a condizione so-spensiva o risolutiva. Deve però essere chiaro che essa debbarisultare espressamente indicata come tale e debba apparireevidente che ad essa è sostanzialmente subordinata la possi-bilità di stipulare il contratto definitivo. Una delle condizioni sospensive normali poste e riscontrabiliin un contratto preliminare di cessione di farmacia è quellalegata alla concessione di un mutuo o di un finanziamento

La condizione e il termine nel contrattopreliminare di acquisto farmacia. La riserva di nomina.

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a favore del promissario acquirente. Si potrà leggere ….” Ilpresente preliminare è condizionato sospensivamente a cheil dott. Rossi riceva un finanziamento per l’acquisto della far-macia entro e non oltre il”. Tale evento deve essere chiara-mente indicato dalle parti quale condizione sospensiva perchèove ciò non sia chiaro, non può escludersi che il compratoresia tenuto a stipulare l’atto definitivo anche qualora il mutuonon gli venisse erogato (qualche volta mi è capitato di leggereil compratore erogherà il saldo prezzo alla data di sottoscri-zione del finanziamento con Banca x, che codesta sia una con-dizione sospensiva è tutto da provare).Per quanto riguarda la farmacia poi è cognito che un eventosospensivo viene sempre o deve sempre indicato e cioè a direquello legato al rilascio del provvedimento amministrativo daparte dell’autorità sanitaria locale o della Regione. Per il veri-ficarsi di codesta condizione molto spesso può profilarsi lapossibilità che la mancata compartecipazione di una delle partial realizzarsi dell’evento futuro possa determinarsi come ina-dempimento ad uno degli obblighi (per esempio non pagarela tassa di concessione), con la conseguenza della risoluzionedel contratto per inadempimento e non caducazione del me-desimo per il mancato realizzarsi dell’evento sospensivo. Ov-viamente le parti possono, nel regolare il reciproco interesse,apporre un termine entro il quale la condizione a cui colle-gano l’efficacia del contratto deve realizzarsi.

Il termineAltro elemento essenziale è il termine normalmente inseritoper addivenire alla stipulazione del contratto definitivo di ces-sione “ Il contratto definitivo dovrà stipularsi presso Notaio entroe non oltre il…. “.In tema di contratto preliminare di compravendita, il terminestabilito per la stipulazione del contratto definitivo non costi-tuisce normalmente un termine essenziale, il cui mancato ri-spetto legittima la dichiarazione di scioglimento del contratto.Tale termine può ritenersi essenziale, ai sensi dell’art. 1457c.c., solo quando, all’esito di indagine istituzionalmente riser-vata al giudice di merito, da condursi alla stregua delle espres-sioni adoperate dai contraenti e, soprattutto, della natura edell’oggetto del contratto (e, quindi, insindacabile in sede dilegittimità se logicamente ed adeguatamente motivata in re-lazione a siffatti criteri), risulti inequivocabilmente la volontàdelle parti di considerare ormai perduta l’utilità economicadel contratto con l’inutile decorso del termine: pensiamo alcaso di una cessione di farmacia in comunione ereditaria oveil termine fissato è tale da garantire l’adempimento prima dellascadenza del termine biennale che determinerebbe la deca-denza della sede.Ovviamente il termine ha un valore in quanto comunque la

sua inosservanza legittima l’adempiente a diffidare l’inadem-piente al rispetto di un nuovo termine. Si legittima la cosìdetta diffida ad adempiere che è un atto unilaterale e recettiziodi autonomia privata, con il quale il contraente, adempienteo in procinto di adempiere, di un contratto, intima all'altraparte di adempiere entro un dato termine. Con quest'atto,quindi, una parte manifesta all'altro contraente una duplicevolontà: quella conservativa del contratto in caso d'adempi-mento nel termine assegnato o, in mancanza di tale adempi-mento nel termine, quella risolutiva del contratto stesso che,in questo modo, si risolve automaticamente e stragiudizial-mente in virtù della diffida inviata.

Un ultimo caso: la riserva di nominaIl contratto per persona da nominare è, secondo la più accre-ditata dottrina, una forma di rappresentanza eventuale in in-certam personam. Tale contratto è frequentemente usato anchenelle compravendite di farmacie.Con il contratto per persona da nominare, ai sensi dell’art.1401 c.c., una delle parti si riserva la facoltà di nominare, neltermine di tre giorni o in quello più lungo eventualmente pat-tuito, il soggetto nei confronti del quale il contratto è desti-nato a produrre i suoi effetti. Nei contratti preliminari di farmacia molto spesso si inseriscein effetti una clausola del tipo: “L’acquirente dichiara di acquisire per sè la titolarità della Far-macia ovvero in sede di atto definitivo di cessione si impegnaa nominare ai sensi dell’art.1401 del Codice Civile personao società di persona in possesso di tutti, nessuno escluso, i re-quisiti soggettivi ed oggettivi prescritti dalle Leggi vigenti inmateria.”Molto spesso si ricorre a questa fattispecie in quanto il pro-missario acquirente, riservandosi di nominare la persona incapo alla quale avverrà l’acquisto della farmacia, intende be-neficiare quest’ultimo, tanto che normalmente provvederà afornire il prezzo per l’acquisto o una parte di esso ovvero viricorre in quanto non ha ancora deciso se “intestare la farma-cia a se stesso o ad un terzo (un figlio per esempio) o ad unasocietà di farmacisti in cui i soci siano egli promissario ed unaterza persona.È bene precisare che con codesta “clausola” il promissario ac-quirente non si limita ad anticipare una somma (l’acconto ola caparra) o a favorire la conclusione del contratto definitivo,ma trasferisce alla persona da nominare tutta la posizione giu-ridica assunta nel contratto preliminare e il beneficiario ac-quista quindi la posizione di promissario acquirente e il dirittoalla conclusione del contratto.8Ai sensi dell’articolo 1402 e seguenti del codice civile : La

dichiarazione di nomina deve essere comunicata all'altra

Diritto Cessione farmacia

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parte nel termine di tre giorni dalla stipulazione del con-tratto, se le parti non hanno stabilito un termine diverso.(normalmente prima dell’atto definitivo). La dichiarazionenon ha effetto se non è accompagnata dall'accettazionedella persona nominata o se non esiste una procura ante-riore al contratto. La dichiarazione di nomina e la procurao l'accettazione della persona nominata non hanno effettose non rivestono la stessa forma che le parti hanno usataper il contratto, anche se non prescritta dalla legge. Indinormalmente la nomina richiede la forma scritta.

Ai fini fiscali e sotto un profilo di fiscalità indiretta, ed in par-ticolare di imposta di registro, l’articolo 32 del DPR 131/1986(Testo Unico Imposta di Registro) stabilisce, in modo simileal Codice Civile, che “La dichiarazione di nomina della per-sona, per la quale un atto è stato in tutto o in parte stipulato,è soggetta all'imposta in misura fissa a condizione che la rela-tiva facoltà derivi dalla legge ovvero derivi da espressa riservacontenuta nell'atto cui la dichiarazione si riferisce e sia eserci-tata, entro tre giorni dalla data dell'atto, mediante atto pub-

blico ovvero mediante scrittura privata autenticata o presen-tata per la registrazione entro il termine stesso. Se la dichiara-zione di nomina viene fatta nello stesso atto o contratto checontiene la riserva non è dovuta alcuna imposta. È bene precisare che la Giurisprudenza occupatasi della fat-tispecie (se ne rinviene anche di risalente agli anni ’60 e ’70,vigente quindi la “vecchia” imposta di registro) sembra porrel’accento, sia sotto un profilo civilistico che fiscale, sul fattoche la nomina del terzo designato avvenga entro un termine“certus ad et quando”, quindi un termine che, per quanto siasuperiore ai tre giorni dalla data di sottoscrizione del prelimi-nare, sia chiaramente identificato (non solo quindi identifi-cabile) al momento del preliminare stesso, per esempio ”…..alla data del rogito da sottoscriversi entro il ……”. Sotto unprofilo fiscale la nomina, ancorché avvenuta oltre i tre giornima comunque entro il termine preventivamente identificatocome “certus”, non comporterebbe alcun rischio di natura fi-scale.

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32 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia32 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia

Dottoressa Giulia Ferrari - Pharmateam Consultancy & Marketing

Dal Geomarketing alCategory Management

Succede che, nella continua evoluzione del mer-cato del farmaco e di conseguenza di quella diuno dei suoi attori principali, quale è il farma-cista, laddove poteva essere sufficiente il co-

stante aggiornamento scientifico farmacologico ora sidebba contemplare anche un aggiornamento di tipo im-prenditoriale. Allora il farmacista ha cominciato a preoccuparsi moltodi ciò che di “non etico” è presente nella sua attività e areinventarsi quale esperto di marketing, di cosmesi, diservizi, di comunicazione. Il farmacista ha iniziato a sen-tire la necessità di riproporre la propria attività, magaristorica sul territorio, cioè ha pensato ad un riposiziona-mento della sua farmacia.

All’inizio di questo processo gli è bastato aumentare l’of-ferta merceologica, con un piccolo intervento ha inseritodei video pubblicitari, cercato di riordinare la farmacia,di creare qualche servizio, ma, ad un certo punto, nonbastava più. La sua farmacia era a plateau, non incre-mentava più, anzi, magari perdeva qualcosa ogni anno.Allora ha pensato a una revisione totale della sua attività,ma come fare ? Succede che si rendano disponibili nuovilocali, più ampi, nella stessa pianta organica, magari inun punto commercialmente più strategico con abbon-dante passaggio o molto popoloso o/ e con ambulatorimedici vicini … Oppure, già in presenza di tutti questirequisiti si è accorto che per quanto si impegnasse a mi-gliorare l’esposizione comunque la sua farmacia è di vec-chia concezione, magari con tanto spazio destinato alretro, agli stoccaggi che non si fanno più, e poco all’espo-

sizione, alla vendita, ai servizi. E si accorge che ancheLui ha bisogno di nuovi stimoli.Decide! Rinnovo, la strada da seguire è quella dell’inno-vazione, del riposizionamento, della ristrutturazione to-tale. Ora ha bisogno di essere affiancato da professionistiesperti in grado di ristudiare e ottimizzare gli spazi, stu-diare le cromie più adatte alla creazione di un’atmosferain farmacia il più aderente possibile alla sua personalitàe al target della clientela, definire percorsi che obbliganoil cliente ad apprezzare tutta la disponibilità merceolo-gica che ha approntato, comunicazione atta a facilitare,da parte del cliente, l’individuazione della categoria mer-

Il farmacista deve reinventarsi espertodi marketing, di cosmesi, di servizi e di comunicazione.

Gestione rinnovamento

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33il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

Gestione rinnovamento

ceologica che lo interessa o che lo potrebbe interessare.Allora uno studio di geo marketing ben condotto si rivelaessere un ottimo e stupefacente strumento d’indagine sulbacino d’utenza della farmacia, sia di quello fisiologico chepotenziale. Il metodo è rigorosamente scientifico, basatosu rilevazioni oggettive e calcoli statistici. Conduce a unasegmentazione del bacino d’utenza utile. Infatti, nel casoper esempio di una ristrutturazione della sede farmaceuticalo strumento è in grado di portare alla luce la presenza dipotenziali categorie clientelari fornendo così la possibilitàdi introdurre nella farmacia quelle categorie merceologicheche potrebbero soddisfarle e quindi di fare nuove acquisi-zioni o eliminarne altre. Analogamente e a maggior ra-gione, l’istituzione di nuova sede o trasferimento di sedeviene molto efficacemente supportata nel suo allestimentodalla ricerca di geo marketing.Dalle conclusioni tratte dalla ricerca, dalle esigenze del far-

macista, sue attitudini e desiderata, dall’accurato studiocondotto dagli architetti, il motore di tutta questa faseevolutiva, il farmacista, può essere ulteriormente suppor-tato nella fase conclusiva di allestimento della parte espo-sitiva della Sua nuova sede da uno studio di CategoryManagement. Il category management è un approccio pergestire in modo intelligente grandi insiemi di prodotti, per

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allineare l’assortimento di una negozio alle esigenze deiconsumatori in modo tale da migliorare la performancedi una categoria. Tale miglioramento scaturisce da unamaggiore educazione dei clienti che scoprono prodottiche conoscevano poco e, paradossalmente, da una mi-gliore educazione dei farmacisti che nell’atto di organiz-zare una categoria per esporla al pubblico si trovanoobbligati a riflettere, a fare ordine nelle proprie idee, asottoporre a critica le proprie convinzioni, talvolta fruttopiù di consuetudini che di analisi razionali, a mettersinei panni di chi acquista. Il category management è fi-nalizzato a razionalizzare l’assortimento riducendo le ri-dondanze e potenziando la varietà di scelta.E’ stato dimostrato che l’aumento delle varianti di unprodotto esposte in uno scaffale a libero servizio aumentale vendite, ma un eccesso di prodotti genera, all’opposto,confusione e stress nei processi di scelta dei clienti e ri-nunce all’acquisto. In questa prospettiva il problema delcategory management è trovare il giusto equilibrio tranumero di prodotti e varietà dell’offerta.Il metodo prevede l’individuazione delle categorie mer-ceologiche che sono nel p.d.v unità strategiche d’affari(il cuore dell’assortimento) e delle categorie con ruolo dicontorno, più di servizio che di vera attrazione del ne-gozio e di trovare delle soluzioni espositive ottimali alfine di migliorare la leggibilità dello scaffale favorendogli atti d’acquisto e la rotazione dei prodotti.Una categoria può essere definita e strutturata secondodiversi criteri, purché tutti rispettino lo stesso principio

base: il nome della categoria e la sua suddivisione in seg-menti devono rispecchiare il linguaggio del consuma-tore. In prima fase quindi deve essere stabilito come ilconsumatore della farmacia definisce un certo prodotto,come e quando lo consuma (rituali di consumo), conquali prodotti lo utilizza e perché (stringhe di consumo).Uno studio di questo tipo è stato condotto per una sedefarmaceutica in una città nella provincia di Milano. Lasede è stata trasferita da una zona pedonale a una zonaai limiti con essa e poco distante oltre che di fronte aduna scuola primaria e nelle vicinanze di studi medici.Nello studio di geo marketing è emerso per esempioche, contrariamente alle aspettative dei titolari fondatesu anni di esercizio della professione nella zona, c’era unaforte presenza di popolazione in età matura e di alto li-vello sociale. Ne discende che l’approccio ad eventualiservizi e linee cosmetiche impegnative, prima impensato,diviene ragionevole e non azzardato.Per procedere alla formulazione di un progetto sono rac-colti i dati relativi alle giacenze esistenti, per singola re-ferenza e relativa quantità, di tutto ciò che non è etico.È individuata l’incidenza del fatturato della categoria suquello della farmacia, l’incidenza del margine della ca-tegoria, la stagionalità delle vendite, l’intensità promo-zionale della categoria, o il numero di prodotti presentiin assortimento, il tasso medio di rotazione del prodotto.Si formula l’assortimento (espositivo) ideale della cate-goria, inteso come numero di marche e di varianti a se-conda del ruolo ad essa assegnato. Categorie destinazioneavranno assortimenti molto importanti; all’estremo op-

Gestione rinnovamento

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35il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

Gestione rinnovamento

posto, categorie di servizio avranno assortimenti essenziali.Sono creati insiemi di prodotti omogenei per categoriamerceologica o per produttore, categoria terapeutica, perbisogno, per target di clientela. All’interno di questi in-siemi è creato un sotto raggruppamento per quantità esi-stenti (- e decise in base a tutti i criteri elencati sopraintendendosi anche lo studio di geo marketing - la lororotazione anche rispetto alle altre realtà commerciali sulterritorio).L’analisi del percorso svolto dal cliente, dopo aver varcatola soglia della farmacia sino al raggiungimento del banco,conduce a definire la categorizzazione delle zone nella far-macia seguendo criteri di soddisfazione dei bisogni, crea-zione di zone per l’acquisto d’impulso, per il promozionale,per lo stagionale e quant’altro possa essere disegnato nellafarmacia.All’interno di tali zone una successiva più puntuale cate-gorizzazione che tiene conto, oltre che dei criteri sopramenzionati, anche di principi estetici, rispetto delle cromiecon la finalità di porre il cliente in una situazione di be-nessere. Tutto questo conduce alla formulazione di un pro-getto di categorizzazione delle merci in conformità a criteridi soddisfazione per stringhe di bisogno che si è visto dareimpulso alle vendite. Lo scopo è di aumentare le vendite,della categoria, migliorare i margini, ottimizzare l’alloca-zione dello spazio per aiutare gli avventori nel loro pro-cesso di scelta. Il progetto, una volta condiviso, sarà

realizzato con l’assistenza diretta del professionista. La figura del farmacista si è completata, si è evoluta, si èridefinita.La farmacia che ne risulta è di ampio respiro.

Progettazione e realizzazione arredi a cura di:

Consulenza di gestione a cura di:

Page 36: il Consulente della tua farmacia

CARO COLLEGA,un pool di competenti consulenti è disponibile ad aiutarti nelle tue scelte in campo

TRIBUTARIO, LEGALE, fARmAcOLOGIcO E DELLA GESTIONEDELLA fARmAcIA

(mARkETING, pOLITIchE DI vENDITA E DI AcqUISTO)La risposta, se con il quesito verrà segnalato anche il tuo indirizzo di posta elettronica, ti perverrànormalmente entro i due giorni lavorativi successivi a quello dell’inoltro. Solo se come iscritto all’ICF seianche in regola con il pagamento della quota hai poi la facoltà, se ritieni di aver necessità di chiarimenti,chiamando dalle ore 10 alle 17 dei giorni feriali la nostra segreteria di Milano al numero 02 29527614 - 0229511640, di concordare un APPUNTAMENTO TELEFONICO GRATUITO CON IL CONSU-LENTE per un breve approfondimento del problema. Precisiamo che i consulenti legali dell’Istituto, percorrettezza deontologica, si asterranno dal rispondere a quesiti troppo complessi e soprattutto sesottointendono un confronto con eventuale parere già espresso da altro legale. Per usufruire del servizio,devi solo segnalare per e-mail all’indirizzo il [email protected], per fax al numero 02 29407035 olettera ICF Farmacisti Corso Buenos Aires, 92 – 20124 Milano i tuoi dubbi nell’affrontare situazioniparticolari della professione.

da inviare per fax al numero 02 29407035 o lettera ICF Farmacisti – Corso Buenos Aires, 92 – 20124 Milano

m Fiscale m Legale m Del Lavoro m Gestionale m ComunicazioneDr. Mascheroni Avv. Lombardo Avv. Ravasi Dr. Casanova Dr. Piovesan

m Farmacologia m Fitoterapia m Preparazioni magistrali m Sicurezza sul lavoroDr. Polimeni Dr. Bianucci Dr. Fontana Avv. Cossa

RAGIONE SOCIALE........................................................................................................................................................................

INDIRIZZO........................................................................................................................................................................................

EMAIL........................................................................................... TEL............................................. FAX....................................

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Quesito

MODULO PER LA RICHIESTA DI UNA CONSULENZA

ICF FarmacistiIstituto di Consulenza e Formazione Farmacisti

leConsulenze

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37il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

PrevidenzaAssociato in partecipazioneDal 01/01/2011 mia figlia farmacista collabora conme titolare, come associata in partecipazione conapporto di lavoro. Il compenso deve essere sottopo-sto a ritenuta d’acconto? Quale è la sua posizioneprevidenziale, considerando che è iscritta all’ENPAFa contribuzione piena? I lavoratori associati in partecipazione hanno l'obbligo d'iscriversialla gestione separata dell'INPS, con apposito modulo già predi-sposto e a disposizione presso le sedi INPS, i patronati, oppurescaricabile tramite il sito internet www.inps.it. Nel modulo bisognerà indicare : 8Dati anagrafici 8Codice Fiscale 8Domicilio 8Tipo di attività svolta 8Data inizio attività e dati committente. Una volta compilato, il modulo va presentato presso la sede INPScompetente del territorio dove è ubicata l'azienda committente.È data comunque la possibilità di presentare la domanda in qual-siasi sede INPS se più comodo per gli interessati. Tale regola non si applica ai farmacisti contribuenti ENPAF, vi-gendo l'esclusione dall’iscrivibilità alla Gestione separata che ap-punto opera nei confronti dei farmacisti che sono regolarmenteiscritti all'albo dei farmacisti e all'ENPAF, anche se svolgono inposizione di associati in partecipazione o con contratto di lavoroo "a progetto" o attività di vendita al pubblico di farmaci dabanco o di automedicazione e di altri farmaci o prodotti medi-cinali non soggetti a prescrizione medica, secondo le modalitàpreviste dall’articolo 5 del D.L. 4 luglio 2006, n. 223.

Aprile 2011

DirittoTitolare vuole fare una società perpoi partecipare ad un concorsoSono titolare di una farmacia vinta a concorso, poi-ché sono trascorsi più di tre anni dalla data di asse-gnazione e di apertura della farmacia, stavopensando di costituire una società. Facendo ciò, ce-dendo la titolarità all’altro socio, posso parteciparead un nuovo concorso oppure devono trascorrere

necessariamente i dieci anni?La norma è abbastanza chiara nel suo dire. Un farmacista nonpuò concorrere all’assegnazione di farmacie per concorso, se nonsono trascorsi dieci anni dal suo trasferimento. Va da sé che con-ferire la farmacia in una società con un altro socio non muta laportata della norma, indi la partecipazione al concorso è possibilese non decorsi i dieci anni dall’atto conferitario. Potrebbe essereconveniente la “trasformazione” in società per fare concorrereeventualmente l’altro socio, in quanto la norma impeditiva nonlo riguarderebbe, per poi, con patti ad hoc ricostruire nei terminidi legge una società su quella eventualmente vinta a concorso daquest’ultimo.

Marzo 2011

DirittoIdoneità per acquisto di farmaciaLe mie due figlie stanno per acquistare in società conuna collega una farmacia urbana. Esiste un pro-blema, una mia figlia possiede l'idoneità alla titola-rità, mentre l'altra e la collega con cui si staprocedendo all'acquisto non posseggono la relativaidoneità (dovrebbero ottenerla entro il 2012). La far-macia dovrebbe essere acquistata al 50% dalle duemie figlie e il rimanente 50% dall'altra collega. Pos-sono in questa situazione acquistare la farmacia eche tipo di società si dovrà costituire? L’articolo 7 della legge 362 del 1991 non prevede al momentoderoghe: tutti i soci devono essere farmacisti iscritti all’albo ed inpossesso del requisito di idoneità di cui all’articolo 12 della Legge475 del 1968. Va da sé che se non si riuscisse a stare nei tempioccorrerebbe intestare almeno un 1% a farmacista idoneo perpoi girarlo al momento della conseguita idoneità con scritturegarantistiche sulla retrocessione. Per la tipologia di società Snc oSas e soprattutto per i relativi patti sociali non posso pronun-ciarmi essendo materia vastissima e per la quale é necessaria un’in-terlocuzione diretta (soprattutto in merito al contenuto dellepattuizioni sociali) che é materia di grande delicatezza. Solo invia limitativa ella ben sa che nella Snc tutti i soci rispondono il-limitatamente delle obbligazioni sociali, laddove nelle Sas ne ri-sponde solo il socio così detto accomandatario. Ma le regole chesoggiacciono al funzionamento dei due tipi di società sono mol-teplici. Il consiglio é di farvi assistere da un giurista anche espertoin diritto tributario e farmaceutico.

Aprile 2011

Consulenze le risposte ai vostri quesiti

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GestioneCommercio all’ingrossoNell'ipotesi di richiedere e ottenere l'autorizzazioneregionale per la distribuzione all'ingrosso, come sidevono registrare delle fatture passive "miste" lacui merce sia destinata sia all'ingrosso (es. venditaad una parafarmacia) che al dettaglio? Il mio com-mercialista, confrontandosi su questa evenienza, èin difficoltà sull'eventuale registrazione delle fat-ture, soprattutto per quanto riguarda quelle pas-sive. Sostenendo di dover assolutamente tenere lecontabilità separate delle due diverse attività, nonsa come registrare eventuali fatture passive le cuimerci sono destinate sia alla vendita al dettaglioche all'ingrosso. Il problema che ella mi sottopone è problema di tutti. Per l’at-tività di commercio all’ingrosso, autorizzato, non è richiesta latenuta della contabilità separata.La contabilità separata è regolamentata dall’articolo 36 delDPR 633/1972 e può essere tenuta per obbligo di legge o peropzione. Nel caso di tenuta della contabilità separata, gli ob-blighi di certificazione devono essere adempiuti in maniera di-stinta per ognuna delle attività. Si deve quindi ritenereobbligatoria, in linea di massima, l’emissione della fattura, ameno che un’attività non rientri nell’ambito dell’articolo 22del DPR 633/1972; in questo caso, infatti, i corrispettivi de-vono essere certificati tramite scontrino o ricevuta fiscale. Bentuttavia, anche se il collega che mi segue codeste fattispecie(avendo il sottoscritto repulsione per codesta attività parallela)dalla valutazione dei locali, agli ordini e ai programmi evolutiche riescono oramai a distinguere gli acquisti destinati all’in-grosso in base alle conseguenti vendite. Ritengo che sia validoil metodo utilizzato dalla maggior parte dei farmacisti con at-tività mista, che non possono preordinare la mole degli acquistidestinati ad una o all’altra attività, vale a dire determinare l’am-montare degli acquisti deputati all’ingrosso applicando forfet-tariamente la percentuale di ricarico sulla mole delle vendite.Sugli studi di settore a cagione del minor margine che si de-terminerà ne dovrà essere fatta chiara menzione.

Marzo 2011

ServiziLocali per consulenze nutrizionali e tricologicheVorrei utilizzare il retro della mia farmacia, già prov-

visto di bagno e separato dal locale vendita da unaporta blindata, come locale per consulenze nutrizio-nali ed eventualmente servizi quali tricologia. Lastanza è provvista di una bocca di lupo con una fi-nestra larga cm. 90 e alta cm. 160. Cosa dice la nor-mativa al proposito?L’art. 102 r.d. 27 luglio 1934 n.1265, per quanto più interessanel caso di specie, afferma che l’esercizio della farmacia nonpuò essere cumulato con quello della professione medica, esono puniti con una sanzione amministrativa i sanitari che fac-ciano qualsiasi convenzione con farmacisti sulla partecipazioneagli utili della farmacia.Pertanto, viola il divieto di esercizio cumulativo delle profes-sioni, il farmacista che svolga, direttamente o per interpostapersona (ma in sostanza restandone il titolare), attività medicaa mezzo di ambulatorio affiancato al proprio esercizio. Il rilascio delle autorizzazioni previste dagli artt. 193 e 194T.U.1934/1265, concernenti la apertura di ambulatori, pre-suppone una congrua attività istruttoria sulla idoneità igie-nico-sanitaria che coinvolge non solo gli ambienti in sensostretto ma, più in generale, la affidabilità della struttura nel suocomplesso, tenendo conto anche delle attrezzature, delle ap-parecchiature, e della loro organizzazione conduzione da partedel soggetto richiedente, nonché di ogni altra circostanza chepossa comunque influire sulla qualità del servizio.Ora i problemi per il caso di specie:L’attività per consulenze nutrizionali? Da chi vengono svolte? Dal farmacista, o da un medico.In realtà l’unica qualifica professionale protetta con Legge delloStato è quella di “Dietista”.8Per dietologo si intende comunemente un medico che si

occupa di nutrizione e terapia nutrizionale. In virtù dellasua professione egli può prescrivere e/o elaborare diete, for-mulare giudizi diagnostici, prescrivere farmaci, attività fisicae tutto quanto di supporto alla terapia nutrizionale. Riferimenti normativi: Corte di Cassazione sentenze n.144/1970, n. 6005/1973, n. 5838/1995, n. 524/1996.

8Nutrizionista è un termine quanto mai generico con il qualesi intende una qualsiasi persona che, a vario titolo, si occupadi nutrizione. Generalmente il termine “nutrizionista” è uti-lizzato per descrivere un biologo abilitato, iscritto ed auto-rizzato dal proprio ordine professionale all’esercizio dellaprofessione. Può prescrivere ed elaborare diete come il me-dico ma senza formulare giudizi diagnostici, prescrivere curedi supporto e somministrare rimedi. Riferimenti normativi: (art. 3 Legge 396/1967, DM362/1993, DPR 328/2001).

8 Il Dietista è un Professionista Sanitario che può eseguiretutto quanto previsto per le altre due figure, eccezion fattaper la prescrizione autonoma del piano nutrizionale, la pre-

Consulenze le risposte ai vostri quesiti

38 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia

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39il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

scrizione farmacologica e la prescrizione di attività fisica. Riferimenti normativi: (art. 1 DM 744/1994).

La complicazione è che se l’attività che vuole svolgere vieneesercitata in primo luogo anche per la sola anamnesi in far-macia da un farmacista codesto fatto è per le ragioni suespostevietato dalla normativa combinata citata.Se viene svolta da un medico invece l’ambulatorio non deveavere alcuna interferenza con la farmacia e non può sussisterecomunicazione tra la farmacia e l’ambulatorio (art. 45 RD1706) e la porta blindata di cui fa cenno non è garanzia suffi-ciente al rispetto della norma.Stesse considerazioni per il consulto tricologico se viene effet-tuato da un dermatologo.

Marzo 2011

ServiziMassaggi in farmaciaLa nostra farmacia è entrata in contatto con unmassaggiatore osteopata (in possesso dei requisitinecessari), con il quale vorremmo collaborare. Pre-metto che ho visitato il sito ICF e ho letto alcuneconsulenze passate, ma non ho trovato rispostaalle domande che seguono: 8quali sono i requisiti che lo spazio dedicato, in

farmacia o in altro locale contiguo ma non fa-cente parte della farmacia “come da comunica-zione degli spazi dedicati a tempo fatta allaAutorità Sanitaria in fase deliberativa, deveavere;

8vanno chiesti permessi, se si, quali e a chi; 8come inquadrare professionalmente il massag-

giatore, che verrebbe qui saltuariamente.La rimando all’articolo pubblicato sull’ultimo numero del“Consulente” e consultabile sul sito a firma dell’Avv. SilviaCosmo, dove si analizzano le procedure relative alla correttaimpostazione dei servizi a valenza sanitaria nella farmacia. Perla posizione professionale dell’osteopata sarebbe opportunoche il professionista fatturasse direttamente il servizio al clientecon sua nota soggetta ad Iva (ciò consentirebbe anche la de-ducibilità al cliente del relativo costo alle condizioni di legge).La farmacia poi potrebbe a sua volta accordarsi con il profes-sionista per il pagamento dell’utilizzazione degli spazi e dellastrumentazione. Nulla vieta che il paziente paghi direttamentealla farmacia il servizio con rilascio di ricevuta fiscale e che ilprofessionista rifatturi la prestazione alla farmacia medesima.

Aprile 2011

PromozioniFidelity cardLa farmacia ha intenzione di attivare una scheda rac-colta punti sul parafarmaco, oltre ad aver fatto fir-mare al cliente il consenso informato sulla privacy;quale altro adempimento bisogna osservare? Consi-deri che la raccolta punti e la scelta del regalo è adiscrezione della farmacia.L'utilizzo di fidelity cards in farmacia è legittimo purchè nonsiano utilizzate per la vendita di farmaci, compresi Otc e Sop.Devono essere pur tuttavia osservate alcune regole in materia ditutela di dati riservati ai quali mi pare abbiate adempiuto; bentuttavia se il trattamento è finalizzato solo alla gestione del rap-porto (cioè alla fidelizzazione del cliente in senso stretto) e ven-gono riportati sulla carta solamente i dati anagraficidell'intestatario della carta e quelli relativi al volume della spesaglobale del cliente, senza il dettaglio di singoli prodotti, che po-trebbero rilevare dati sul suo stato di salute, non è necessario espe-rire alcuna formalità. Diverso è il caso in cui vengano registratitutti i prodotti acquistati e si proceda alla cosiddetta profilazionedella clientela, cioè alle abitudini e scelte di consumo, o all'inviodi materiale pubblicitario. Tale tipo di trattamento deve esserenotificato al garante per la privacy ed occorre ricevere anche ilconsenso informato e specifico per ciascuna attività (profilazione,fidelizzazione, invio di materiale pubblicitario).

Marzo 2011

PromozioniCircuito fidelity cardPuò una farmacia aderire ad un circuito fidelity card?Se si, quali sono le limitazioni? La raccolta punti puòriguardare anche la vendita di medicinali e ticket osolo parafarmaci, sop e otc? L'utilizzo di "fidelity cards" in farmacia deve oggi essere consi-derato lecito a condizione di limitarne l'uso all'acquisto di pro-dotti non medicinali. I medicinali OTC e SOP, invece, non possono essere assoggettatia tali forme di promozione in quanto hanno, oggi, prezzo total-mente libero e la normativa vigente (il cosiddetto "Decreto Ber-sani") stabilisce che, per i medicinali non soggetti a prescrizionemedica, sono vietati i concorsi, le operazioni a premio e le venditesotto costo. In secondo luogo, i trattamenti devono svolgersi ri-spettando i principi di necessità, liceità, correttezza, qualità deidati e di proporzionalità (artt. 3 e 11 del Codice della privacy).In particolare, precisa il Garante, “in applicazione del principio

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Consulenze le risposte ai vostri quesiti

di necessità (art. 3 del Codice), i sistemi informativi e i pro-grammi informatici devono essere configurati, già in origine, inmodo da ridurre al minimo l'utilizzo di informazioni relative aclienti identificabili. Il trattamento di dati personali relativi aclienti non è lecito se le finalità del trattamento, in particolare diprofilazione, possono essere perseguite con dati anonimi o soloindirettamente identificativi”. Inoltre “nel rispetto del principiodi proporzionalità nel trattamento (art. 11, comma 1, lett. d),del Codice), tutti i dati personali e le varie modalità del loro trat-tamento devono essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle fi-nalità perseguite”. Nel merito, si deve precisare che, per le finalitàin analisi, in alcun caso è possibile l’utilizzazione di dati sensibili,fatta salva l’ipotesi eccezionale nella quale il trattamento di datisia realmente indispensabile in rapporto allo specifico bene o ser-vizio richiesto e sia stato preventivamente autorizzato dal Ga-rante, oltre che acconsentito per iscritto dall’interessato.

Marzo 2011

PromozioniFidelity card per medicinali:sanzioniL’utilizzo della fidelity card anche per i prodotti me-dicinali può definirsi concorrenza sleale? La denun-cia dell’abuso a chi deve essere fatta? Qual è lasanzione cui la farmacia va incontro?Il divieto è espresso nel decreto così detto Bersani che stabilisceche, per i medicinali non soggetti a prescrizione medica, sonovietati i concorsi, le operazioni a premio e le vendite sotto costo.Per i medicinali la norma è da ricercarsi anche nell’art. 125 delRD 1265/1934 che prevede oltre che la sanzione amministrativala chiusura dell’esercizio per giorni 30, oltre in caso di recidival’arresto per un mese per il titolare. La fattispecie di concorrenzasleale potrebbe ben rientrare in codesto comportamento essendola ratio di codesto illecito la messa in atto di comportamenti talida configurare delle distorsioni che alterano in maniera illegalela concorrenza di più soggetti giuridici sul mercato. L'art. 2600cod. civ. impone il risarcimento del danno per gli atti di concor-renza sleale compiuti con dolo o colpa, e nel caso di scontisticaanche indiretta sul farmaco il dolo si palesa. Il danno da concor-renza sleale non è solo la sottrazione di clientela, ma anche gliatti di denigrazione che si traducono in nocumento all'immaginee dunque in una diminuzione di vendita dei prodotti. La giuri-sprudenza dell'ultimo decennio si è espressa esclusivamente a fa-vore del risarcimento per equivalente, nelle sue componenti deldanno emergente e del lucro cessante. Il danno emergente vieneindividuato per lo più nelle spese sostenute per acquisire le provedella concorrenza sleale, nonché per bloccarla e diminuirne gli

effetti. Il lucro cessante viene di solito individuato nella sottra-zione di clientela, o nell'utile che l'impresa avrebbe potuto con-seguire da vendite effettuate in sua vece dal concorrente sleale.Quando si tratta di quantificare la perdita di occasioni di profittosperate, occorre ricostruire la situazione in cui il danneggiato sisarebbe trovato in assenza del fatto illecito e isolare quest'ultimoda altre concause idonee ad influire sulla posizione che il soggettooccupa attualmente sul mercato. Anche in questo caso è consen-tita la liquidazione equitativa, che però non permette di affievolirel'onere probatorio incombente al danneggiato. La denuncia do-vrebbe partire da un primo esposto all’ordine professionale (con-sigliabile), altrimenti ricorrendo direttamente alla magistraturaordinaria.

Marzo 2011

SicurezzaAggiornamento DPSVolevamo chiedervi se è ancora valido far firmare aidipendenti la “designazione degli incaricati al trat-tamento dei dati personali trattati in farmacia. Istru-zioni finalizzate all’attuazione delle misure minimedi sicurezza”; con allegati i vari punti da firmare. Unacopia rimane in farmacia e una al dipendente? Nondobbiamo rifare la lettera con il nuovo nominativo econsegnare a tutti i dipendenti perché aggiorniamoil DPS (Documento Programmatico della Sicurezza)!L’art. 4, comma 1, lett. h) del D.Lgs. 196/2003 definisce comeIncaricati "le persone fisiche autorizzate a compiere operazionidi trattamento dal titolare o dal responsabile". Questo significache per poter trattare i dati in qualità di incaricati v’è bisogno delconferimento di una legittimazione espressa da parte di colui chedetiene - direttamente o per effetto di delega - il potere autoriz-zativo di privacy nella struttura. L’autorizzazione al trattamentoè il conferimento ad una persona fisica dei poteri di compiereoperazioni sui dati personali i cui effetti si possono riverberaresulla sfera giuridica del Titolare ed, eventualmente, del Respon-sabile. La forma e la modalità di conferimento sono stabilite al-l’art. 30, comma 2 del Codice Privacy: "La designazione èeffettuata per iscritto e individua puntualmente l’ambito del trat-tamento consentito. Si considera tale anche la documentata pre-posizione della persona fisica ad una unità per la quale èindividuato, per iscritto, l’ambito del trattamento consentito agliaddetti all’unità medesima". Dunque, per la validità della preposizione è necessaria la formascritta. In mancanza di forma scritta si verifica un caso di nullitàper difetto di forma ai sensi dell’art. 1418, comma 2 del CodiceCivile. L’utilizzo cogente della forma scritta risponde anche ad,

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almeno, un paio di esigenze precipue: da un lato, quella di costi-tuire un mezzo attraverso cui fornire indicazioni precise al pre-posto, dall’altro, dare certezza dell’adempimento da parte delpreponente. Non è previsto il ricorso ad ulteriori mezzi formali. Quindi il documento è tuttora valido ed operante, anche se nonha necessità di essere ripetuto se già esistente, e non revocato onon vi siano modifiche apportate. Valgono le regole del dirittoprivato, cioè a dire la copia conservata dal responsabile e conse-gnata anche a mano al dipendente. Ogni altro documento cheElla cita che in sede di prima applicazione doveva essere redattoentro il 31 dicembre 2005, deve essere aggiornato entro il 31marzo di ogni anno, (termine mai rispettato) non va inviato alGarante, ma deve essere conservato all’interno della farmacia ( equesto ella mi dice che già vi provvede).

Aprile 2011

EconomiaValore farmaciaAvrei bisogno di sapere quali parametri devo consi-derare per la valutazione di una farmacia. Volendoacquistare una farmacia, come fare per sapere se ilprezzo richiesto dal collega è congruo o meno? Il procedimento di valutazione di un’azienda e anche di una far-macia è procedimento assai complesso. Quindi le consiglio difarsi assistere per una corretta analisi rischiando di incorrere inprocedimenti peritali alla “carlona “ assai dannosi per chi acqui-sta una farmacia. E’ pur vero che la farmacia si valuta in via ge-nerale applicando ai ricavi derivati una percentuale che oscilla trail 150 e 200% ma codesto metodo deve essere corretto con unprocedimento anche di tipo reddituale. La farmacia deve esserevalutata, anche e soprattutto visti i tempi, in base al reddito cheproduce. Ciò premesso, le correnti tecniche valutative fanno ri-ferimento a metodi di valutazione “patrimoniali” e “reddituali”;entrambi questi metodi risultano tuttavia carenti nella maggiorparte delle situazioni poiché, visualizzando solo alcune “caratte-ristiche dell’azienda”, non riescono a sintetizzarne tutte le com-ponenti in maniera adeguata. Al fine di ovviare a tali limitazionila dottrina ha sviluppato metodologie miste patrimoniali/reddi-tuali che, nella prassi professionale, si sono dimostrate sufficien-temente adatte a mediare le carenze dei metodi presisingolarmente. Ritengo che un metodo reddituale con stima au-tonoma dell’avviamento sia il più appropriato ad esprimere il va-lore economico della farmacia e che per questa operazione, glielodico da perito oramai datato, occorre l’analisi di almeno gli ultimitre bilanci della farmaci e degli studi di settore, almeno per unadeterminazione di “massima”.

Aprile 2011

Acquisto immobileNuovo locale per la farmaciaSono un farmacista titolare in procinto di acquistareun locale dove trasferire la mia farmacia rurale. Ilvenditore è una Srl. L’edificio è da ristrutturare e illocale classificato C/1 viene posto in vendita senzao con ristrutturazione fatta in proprio dal venditoreo affidata a ditta esterna ma in qualche modo colle-gata. L’acquirente sono io, come impresa farmacia, eintendo in seguito donare il locale ai miei due figli(caso A); in alternativa il locale potrebbe essere ac-quistato dai miei figli come privati; in questo caso ifigli possono essere acquirenti per la sola nuda pro-prietà lasciando i genitori come usufruttuari? (casoB).La materia immobiliare è divenuta assai complessa per effettodella regola del così detto reverse change. Ora non mi addentronella disciplina fiscale perchè occorrerebbe un trattato non dipoco conto. Nel caso che ella mi prospetta, mi sembra di com-prendere che ella potrebbe avere intenzione di intestare l’immo-bile alla farmacia: codesta operazione mi sembra di primo acchitoimproduttiva, in quanto l’immobile entrerebbe a far parte delpatrimonio aziendale e per donarlo ai suoi figli dovrebbe primaestrometterlo. Stesso problema se lo ritroverebbe in caso di ces-sione a terzi della farmacia. Penserei piuttosto alla costituzionedi una piccola società immobiliare che si intesti l’immobile la-sciando come ella desidera l’usufrutto ad ella e a sua moglie, lasocietà potrebbe acquisire l’immobile in leasing e fittare lo stessoalla farmacia (occorre fare ben tuttavia un pre-calcolo sulla ope-ratività dell’operazione in base ai valori).Per quanto riguarda il regime impositivo in sintesi: se si tratta dicessione di immobili strumentali, come nel caso vostro, l’Iva saràdovuta al 20%; in caso di immobili ristrutturati, l’aliquota Ivasarà ridotta al 10%. L’imposta di registro sarà sempre dovuta inquota fissa, pari a 168 euro. Mentre le ipotecaria e catastale sa-ranno rispettivamente pari al 3% e all’1%.

Marzo 2011

Diritto del lavoroLavoro straordinarioMi è stato chiesto di recarmi quotidianamente conla mia auto in un comune diverso da quello dove èsituata la farmacia, per provvedere all’apertura deldispensario farmaceutico ed al suo regolare servizio.Le chiedo quindi: ho diritto all’indennità di trasfertao ad un rimborso kilometrico delle spese benzina se-

41il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

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Consulenze le risposte ai vostri quesiti

condo le tariffe ACI? Nei giorni in cui il dispensario èaperto non solo di mattina, ma anche di sera, l’even-tuale rimborso kilometrico deve essere calcolato sulpercorso andata e ritorno fatto la mattina più andatae ritorno fatto la sera, oppure su un unico tragittoandata e ritorno più rimborso pasto, più le ore distraordinario fatte tra la chiusura di mattina e l’aper-tura di pomeriggio. È possibile invece concordare trame e il titolare una indennità di trasferta forfettaria? L'indennità di trasferta copre in misura fortettaria le spese di vittoe alloggio del lavoratore temporaneamente chiamato ad una pre-stazione lavorativa al di fuori del territorio comunale in cui hasede l'azienda se il tempo di permanenza al di fuori del territoriocomunale comporta anche necessariamente il soggiorno di unanotte. Quindi la necessità di provvedere alla regolare apertura deldispensario farmaceutico, non configura la possibilità di usufruiredell'indennità di trasferta.Nel Suo caso invece, potrebbe avvenire il rimborso delle spese diviaggio con il sistema detto "a piè di lista", ovvero dietro presen-

tazione al datore di lavoro delle fatture relative all'acquisto di bi-glietti di treni, autobus, o un rimborso chilometrico in base alletariffe ACI considerando che utilizza l'auto propria. Diverso ildiscorso di un compenso forfettario stabilito tra le parti. In questocaso, con un accordo scritto tra datore di lavoro e lavoratore, può essere quantificato un compenso economico fisso mensileda erogarsi per 12 mensilità, riferito all'onere di prestare la propriaattività fuori sede per un certo numero di giorni al mese. E diversaancora è la questione del lavoro straordinario. Il fatto di non potertornare a casa a mangiare e riposare nell'intervallo tra la chiusuradella mattina e la riapertura del pomeriggio, non configura l'esi-stenza di lavoro straordinario, che è inteso unicamente come pre-stazione eccedente le normali ore di lavoro previste dal contrattoe necessaria per far fronte a particolari esigenze lavorative. Per-tanto il trattenersi nel comune ove è ubicato il dispensario nellapausa di chiusura, non corrisponde a prestazione lavorativa sog-getta a retribuzione, ma può solo eventualmente rientrare nel di-sagio del dover lavorare più lontano dalla propria abitazione.

Aprile 2011

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Agevolazioni fiscaliRi-trasferimento della residenzasuccessivo all’acquisto dellaprima casaIl 24 giugno 2008 ho trasferito la mia residenza nelcomune dove è situato l’immobile acquistato l’annoprecedente con le agevolazioni “prima casa”; possoora trasferirmi in un altro comune senza che il Fiscomi contesti il bonus di cui ho beneficiato all’attodell’acquisto? Una delle condizioni necessarie per poter beneficiare delle c.d.“agevolazioni prima casa” (imposta di registro al 3% ed impo-sta ipotecaria e catastale fisse nella misura, ciascuna, di € 168,in luogo delle ordinarie misure, rispettivamente, del 7%, 2%ed 1% del valore dichiarato nel rogito) consiste nel risiedere,o dichiarare di voler trasferire la propria residenza entro di-ciotto mesi dall’acquisto, nel territorio del comune dove è ubi-cato l’immobile oggetto della compravendita agevolata. Una volta rispettato, tra gli altri, questo requisito della resi-denza, il potere di disconoscere i benefici fiscali della primacasa, con la conseguente decadenza dal bonus sin dall’origine,spetta naturalmente soltanto all’Agenzia delle Entrate, la quale,rilevando l’insussistenza dei presupposti agevolativi richiesti,“recupera”, in sede di verifica, le imposte ordinarie (e quindiquelle che sarebbero state pagate ove al rogito di acquisto nonfosse stata applicata la tassazione agevolata), oltre alla sanzionepari al 30% del maggiore importo dovuto dal contribuente. Ora, pur se la normativa di riferimento non dispone nulla inordine alla durata minima della permanenza della residenzanel comune di acquisto dell'immobile, è necessario tener pre-sente che l’Amministrazione finanziaria, per revocare l’agevo-lazione e richiedere il pagamento dei maggiori tributi, ha adisposizione tre anni di tempo decorrenti dalla data di regi-strazione del rogito, se il contribuente già risiedeva nel comunedella sua prima casa, ovvero dal giorno successivo alla scadenzadel diciottesimo mese dall’acquisto, nel caso in cui si sia prov-veduto a trasferire la residenza appunto entro quei diciottomesi (Cass. n. 1096/2000 e Circ. n. 62/E/2002). Quindi, concludendo sul quesito, per sottrarsi al rischio di unapossibile contestazione sulle agevolazioni fruite per l’acquistooperato nel 2007, e avendo evidentemente rispettato il requi-sito della residenza, Lei dovrà attendere - per potersi ri-trasfe-rire in un altro comune - fino al giorno successivo al 24 giugno2011, termine ultimo concesso al Fisco per la notifica dell’attoimpositivo diretto al recupero del bonus fiscale.

M. Giovannini - Marzo 2011

La responsabilità degli erediLa (più) ampia responsabilitàdel socio di una sdf ereditariaCon i miei due figli non farmacisti gestiamo la far-macia di mio marito in comunione ereditaria da al-cuni mesi, ma in questi giorni siamo stati costretti aprendere atto con sorpresa di un pesante indebita-mento della farmacia; vorremmo sapere quali sonoi nostri rischi personali, anche perché alcuni creditoristanno già avviando azioni esecutive.Se si trattasse di una società di persone (snc o sas) c.d. regolare(formata pertanto per atto pubblico o scrittura privata autenticatae iscritta nel Registro delle imprese tenuto dalla CCIAA compe-tente per territorio), la responsabilità di ogni socio per le obbli-gazioni sociali sarebbe bensì illimitata e solidale - esattamentecome quella dei soci delle società di fatto (come la Vostra) e dellesocietà irregolari (che sono quelle formate per atto scritto ma noniscritte nel Registro delle imprese) – ma anche, diversamente ri-spetto a questi ultimi, sussidiaria, laddove cioè “i creditori sociali,anche se la società è in liquidazione, non possono pretendere ilpagamento dei singoli soci, se non dopo l’escussione del patri-monio sociale” (art. 2304 cod. civ.).Questa importante diversità, tra l’altro, spiega anche perché è op-portuno regolarizzare al più presto una comunione ereditaria (chedal punto di vista giuridico insorge – alla data stessa della mortedel titolare della farmacia - appunto come società di fatto); la re-golarizzazione, infatti, permette agli eredi–soci di interporre traloro e i creditori della società l’intero patrimonio di quest'ultima.Nel nostro diritto commerciale (come in altri ordinamenti civi-listici) le obbligazioni sociali trovano insomma la loro garanzia,per così dire, naturale nel capitale e nel patrimonio sociale, equindi nei conferimenti originari dei soci e nei beni acquistatidalla società nel corso dell’esercizio collettivo dell’impresa, e sol-tanto sussidiariamente nel patrimonio personale dei soci.Ecco perché, come detto, il codice riconosce a ciascun socio illi-mitatamente (con tutti i suoi beni) e solidalmente (nei rapporticon gli altri soci) responsabile – e perciò a tutti i soci di una snc(regolare) ed ai soci accomandatari di una sas (regolare) - il c.d.beneficium excussionis, il diritto, cioè, alla preventiva escussionedei beni sociali (nel che si sostanzia la sussidiarietà cui si è fattocenno), che è una condizione di procedibilità dell’azione esecu-tiva nei confronti del socio da parte del creditore, sul quale gravaconseguentemente l’onere della prova dell’insufficienza del pa-trimonio della società.Ma questo, lo ribadiamo, soltanto se la società di persone è re-golare, perché è proprio l’iscrizione alla CCIAA – costituendoessa una forma di pubblicità legale, prevista naturalmente a tuteladell’affidamento dei terzi – a notiziare ex se alla generalità l’esi-

43il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

Da inviare compilato in stampatello per fax al numero 02 29407035 oppure 0362 559124MODULO DI ADESIONE per ulteriori informazioni contattate l’Istituto al numero 02 29527614 oppure Sinergia al numero 0362 1794334

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stenza della società e le sue norme costitutive-statutarie.Se intendete dunque evitare che i creditori sociali possano agireindisturbati nei confronti – indifferentemente - della sdf eredi-taria e/o di ciascuno di Voi, dovrete procedere quanto prima allaregolarizzazione della sdf in snc o sas, iscrivendola evidentementenel Registro delle imprese.In tal caso, quei creditori saranno costretti ad aggredire dapprimala sola snc, e, soltanto in caso di esperimento negativo, agire poinei confronti di uno e/o l’altro dei soci, anche se non è probabil-mente necessario (come abbiamo osservato tempo fa in un’altraoccasione) che costoro debbano sobbarcarsi l’onere di giudizi ese-cutivi destinati a rivelarsi infruttuosi e/o attendere il fallimentodella società, sembrando sufficiente un suo stato - generale e con-clamato - di insolvenza.

G. Bacigalupo - Marzo 2011

ElargizioniOmaggi pasquali ai clientiIn occasione delle festività (anche pasquali) ho l’abi-tudine di offrire un piccolo omaggio (per lo più sitratta di dolciumi) ai dipendenti ed ai clienti di ri-guardo. Poiché la spesa, pur se non eccessiva, vasempre sostenuta, vorrei sapere se è prevista qual-che agevolazione fiscale e se a tale proposito sia ne-cessario acquisire la fattura.

Dal tenore letterale del quesito ci sembra di capire che questiomaggi consistano in definitiva in beni di modico valore offertiai dipendenti e ai clienti di riguardo. Ebbene, per tracciare cor-rettamente il trattamento fiscale di operazioni del genere bisognadistinguere le elargizioni fatte ai clienti da quelle rivolte, invece,ai dipendenti. Quanto alle prime, dal punto di vista delle impostesui redditi, gli acquisti di beni di valore unitario non superiore a50 euro distribuiti gratuitamente alla clientela sono, come noto,deducibili per il loro intero ammontare senza ulteriori condizioni(in particolare, non viene richiesto, come per le altre spese di rap-presentanza, che la spesa sia commisurata all’ammontare dei ri-cavi della farmacia). Ai fini dell’iva, invece, per effetto di unimprovvido mancato coordinamento con le nuove regole in ma-teria di imposizione diretta, la detrazione spetta soltanto se il va-lore unitario dei beni non supera, al netto appunto dell’iva,l’importo di euro 25,82; pertanto il massimo beneficio fiscale(deduzione integrale del costo ai fini delle imposte dirette piùdetrazione integrale dell’iva assolta sull’acquisto) si consegue sol-tanto se il costo unitario dell’omaggio resta contenuto nel richia-mato limite di euro 25,82 (il che francamente, considerando lanatura dei beni, sembra un’ipotesi ragionevolissima); oltre taleimporto, e sempre fino al “tetto” di 50 euro, si manterrà eviden-

temente il solo vantaggio fiscale della deduzione integrale delcosto ai fini dell’imposizione diretta perché l’iva diventerà inde-traibile. A conti fatti – tenuto conto che l’iva, pur se indetraibile,concorre alla formazione del costo fiscalmente deducibile –per“catturare” quest’ultimo beneficio fiscale, è necessario che l’im-ponibile iva dei nostri regali non superi, rispettivamente, i 48,08euro in caso di aliquota del 4%, i 45,45 euro, se l’iva è al 10%,e i 41,67 euro, infine, ove l’aliquota sia del 20%. In ogni caso, almomento della consegna del bene non bisognerà fare alcunchée tantomeno scontare alcuna imposta, dato che le operazioni nonsono rilevanti ai fini del tributo. Quanto ai dipendenti, fino alvalore – da calcolarsi per anno e per dipendente –di € 258,23,gli omaggi non costituiscono per i dipendenti stessi dei benefitda assoggettare a ritenuta fiscale e contributiva da parte della far-macia, mentre il relativo costo sarà per quest’ultima fiscalmentededucibile come spesa per prestazioni di lavoro subordinato. In-somma, entro il “tetto” annuale di 258 euro, l’omaggio non co-sterà nulla al dipendente in termini di imposte e contributi. Aifini iva, invece, poiché le liberalità ai dipendenti esulano dal con-testo della disciplina relativa alle spese di rappresentanza, do-vrebbe valere la regola comune in materia di acquisti di alimentie bevande e, quindi, i dolciumi acquistati per essere destinati alpersonale non danno diritto alla detrazione dell’iva, e questoanche per importi al di sotto della soglia dei 25,82 euro; anchein tal caso, però, al momento della consegna del bene non sarànecessario fare nulla e neppure scontare una qualsiasi imposta,proprio perché anche qui le operazioni non rilevano ai fini diquesto tributo. Quanto, infine, alla documentazione da farsi ri-lasciare dal fornitore al momento dell’acquisto, non v’è dubbioche essa debba consistere in una regolare fattura intestata alla far-macia e contenente la descrizione dei beni acquistati con la spe-cificazione del loro costo unitario, al fine proprio di evidenziare– qualora fosse non superiore a 25,82 euro – il diritto alla pienadetrazione dell’iva.

S. Civitareale

Esposizione al pubblicoLa consultabilità delle liste ditrasparenza Desidero sapere se in farmacia la lista di trasparenzadei farmaci di classe C deve essere consultabile dalcliente o deve obbligatoriamente essere esposta alpubblico.

Il d.l. 87/05 (“Misure urgenti sul prezzo dei farmaci non rim-borsabili dal Servizio Sanitario Nazionale”) prevede – all’art. 1,primo comma – che “il farmacista, al quale venga presentata una

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Consulenze SEDIVA

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ricetta medica che contenga la prescrizione di un farmaco appar-tenente alla classe di cui alla lettera c) del comma 10 dell’articolo8 della legge 30 dicembre 204 n. 311, è tenuto ad informare ilpaziente dell’eventuale presenza in commercio dei medicinaliaventi uguale composizione in principi attivi nonché forma far-maceutica, via di somministrazione, modalità di rilascio e dosag-gio unitario uguali.”Ora, come anche Lei ricorda, tutti i “generici” vengono elencatiin liste di trasparenza (predisposte e diffuse dall’Aifa) che però, sisensi del secondo comma dello stesso art. 1, “devono essere postein modo ben visibile al pubblico all'interno di ciascuna farmacia”. Non dovrebbe quindi essere sufficiente esibire la lista di traspa-renza “a domanda” del cliente, perché sembra invece necessariomettere comunque quest’ultimo nelle condizioni di consultarlaautonomamente, in sostanza – eccoci al dunque – affiggendola(o qualcosa del genere) in un punto accessibile del locale farmacia,e del resto, se non abbiamo letto male, parrebbe che in qualchebozza di provvedimento, legislativo o provvedimentale, questovenga espressamente configurato appunto come un obbligo a ca-rico della farmacia.

R. Santori

Responsabilità penali e/o civiliDispensazione di un farmacosenza la ricetta obbligatoria Un mio collaboratore ha consegnato in due giornisuccessivi tre confezioni di un farmaco veterinariosenza la prescritta ricetta, con la solita promessa delcliente di farla pervenire successivamente. Il medici-nale, a quanto mi è stato riferito, è stato però as-sunto in associazione con un altro farmaco causandoall’interessato danni serissimi, pur senza alcun peri-colo di morte. Quali possono essere le conseguenze?

Secondo un’antica massima giuridica “quod est causa causae estcausa causati”: se la mia condotta è stata causa di un evento A chea sua volta è stata causa di un evento B, la mia condotta si rivelacausa (anche) dell’evento B, a meno che tra A e B non si sia inter-posta una vicenda (un comportamento di altri, un avvenimentoqualunque, ecc.) anormale, o anche soltanto eccezionale, che abbiaimprevedibilmente assunto un ruolo decisivo nella produzionedell’evento B, presentandosi dunque, più che come “concausa”(perché, come tale, non scriminerebbe la mia condotta), come veracausa, perciò direttamente determinante di quest’ultimo. Questo, molto in pillole (e forse in termini troppo semplicisticiper il penalista…), il quadro di riferimento – sostanzialmente re-cepito anche dal nostro codice penale (art. 40, primo comma e,

soprattutto, art. 41, primo e secondo comma) – che ci riguardain un caso come questo, purtroppo non del tutto infrequente. Nella specifica fattispecie del quesito, quindi, non dobbiamotanto soffermarci sulla condotta del Suo collaboratore che infattiè stata sicuramente illecita, essendo certo che egli ha dispensatosenza ricetta un farmaco veterinario soggetto a prescrizione (conuna prima conseguenza che l’eventuale responsabilità penale sa-rebbe in ogni caso soltanto di quel collaboratore, mentre quellacivile – secondo i principi generali – coinvolgerebbe anche Lei),quanto piuttosto verificare se non sia stato invece proprio il suc-cessivo accadimento (l’assunzione di quel farmaco in associazionecon un altro) a cagionare direttamente – appunto per la sua anor-malità o eccezionalità -l’evento lesivo. In qualche altra situazione, per la verità, il rischio per il farmacistache consegni un farmaco senza la prescritta ricetta medica può es-sere forse più concreto e meno ipotetico di quel che forse si crede,ma qui il Suo collaboratore non dovrebbe nutrire grandissime pre-occupazioni, perché l’assunzione di un medicinale ad uso veteri-nario associandolo ad un altro farmaco (tanto più che, almenonoi, non abbiamo la più pallida idea di come sia soltanto conce-pibile un’”associazione” di questo genere per uso umano …) sem-brerebbe proprio essere stata l’unica causa – comunquesopravvenuta, quanto straordinaria e imprevedibile – delle lesioni,senza contare che ragionevolmente quell’evento non sarebbe statoforse scongiurato neppure se il farmaco fosse stato consegnatodietro presentazione della prescrizione veterinaria. Potrebbe essere del resto inquadrata allo stesso modo anche la vi-cenda, pure sottoposta al nostro esame, di un farmaco “etico” di-spensato senza ricetta (ripetibile) ad un cliente che dalla suaassunzione – dettata, a quanto sembra, da esigenze di puro auto-lesionismo – ha tratto conseguenze per lui purtroppo fatali; anchein tal caso, infatti, tra la condotta antigiuridica del farmacista el’evento letale si è frapposto un comportamento della vittima che,anche per la sua estrema irragionevolezza e incongruità (di nessunfarmaco, probabilmente, si può ingerire in un colpo solo l’interoflacone …), ha finito per assumere un ruolo decisivo rispetto al-l’evento che, anche in tale evenienza, neppure l’intervento pre-ventivo del medico (pur prescritto dalla norma) avrebbe potutoverosimilmente impedire. Tuttavia, in questa seconda fattispecie – diversamente dalla prima– l’ipotetica responsabilità del farmacista “dispensatore” interes-serebbe comunque il solo versante civilistico, perché il nostro co-dice contempla come reato la figura colposa del delitto di lesionipersonali ma non quella del delitto di istigazione al suicidio. Tornando al quesito, però, è bene ad ogni buon conto che il Suocollaboratore (se ancora non vi ha provveduto) allerti un avvocatopenalista, che dovrà naturalmente curare anche i vari aspetti –pure rilevanti – che potranno derivarne (anche per Lei, come ac-cennato) sul piano civilistico.

G. Bacigalupo

45il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

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Consumi personaliL’assegnazione ad uso personaledel pc della farmaciaHo rinnovato recentemente la rete informatica dellafarmacia, sia per l’”hardware” che per il “software”.Alcuni terminali, tuttavia, sono ancora utilizzabili evorrei destinarli all’uso personale, estromettendolidall’attività. Che adempimenti sono previsti ai fini fi-scali?

L’operazione prospettata altro non è che una destinazione di benistrumentali in carico alla farmacia all’uso o consumo personalee/o familiare del titolare. Ai fini dell’iva, l’assegnazione sconta l’imposta (ad aliquota 20%)se – come sicuramente è avvenuto in questo caso – sia stata de-tratta l’imposta pagata al fornitore al momento dell’acquisto deibeni stessi; l’iva va però ora applicata, attenzione, sul valore nor-male di questi beni (in pratica, l’attuale loro valore di mercato). Sul piano delle imposte dirette, invece, trattandosi evidentementedi beni strumentali, l’assegnazione (o, se si preferisce, l’ ”autoas-segnazione”) concorrerà al reddito della farmacia – nell’anno incui essa viene effettuata – per l’importo corrispondente alla diffe-renza tra il valore appunto normale e l’eventuale residuo da am-mortizzare e determinerà, alternativamente, un provento(plusvalenza) ove quello normale si riveli superiore all’importo(c.d. storico) ancora da ammortizzare, ovvero un costo (minu-svalenza) se il primo risulti inferiore al secondo. Ora, se da un lato le plusvalenze da “autoassegnazione” costitui-scono certamente proventi imponibili, dall’altro lato le minusva-lenze originate in queste vicende, a decorrere dall’esercizio 2006,non sono più deducibili; in quest’ultimo caso, quindi, la farmacianon potrà dedurre dalle imposte sui redditi la perdita iscritta inbilancio a seguito dell’operazione.

S. Civitareale

Codice consumatoreIl diritto di recesso del cliente

La farmacia rientra nell’elenco degli esercizi com-merciali che devono soddisfare l’eventuale diritto direcesso dell’utente? Ed in caso affermativo, tale di-ritto può essere esercitato su tutte le categorie mer-ceologiche ivi compresi i farmaci, o vi sono dellelimitazioni? Il Codice del consumatore prevede il diritto appunto del consu-

matore di esercitare il recesso per i contratti e le proposte con-trattuali a distanza, ovvero negoziati fuori dai locali commerciali,senza penalità alcuna e senza specificarne il motivo, e però entrotermini tassativi e con modalità ben precise (gli uni e le altre de-scritti dal Codice stesso). Per l’attività di farmacia, che si svolge invece a diretto contattocon l’utenza, non si applica dunque tale previsione normativaper nessuno dei prodotti che vi vengono ceduti al dettaglio, far-maci o non farmaci. Naturalmente, diversa è l’ipotesi della consegna di un prodottodifettoso, per la quale è fatto obbligo a qualsiasi esercente un’at-tività commerciale di rimborsare l’utente– consumatore, ovverodi sostituire il prodotto risultato difettoso, fermo il diritto di re-gresso del commerciante verso l’azienda produttrice.

S. Lucidi

EreditàL’acquisizione della farmaciada parte di uno dei coerediAbbiamo ereditato nel 2001, in tre fratelli, la farma-cia di nostra madre, la cui titolarità dopo quattroanni è stata però riconosciuta dall’amministrazione(pugliese) a nome di mio fratello farmacista, senzache gli altri due eredi abbiano espresso nessun con-senso, o sottoscritto un atto di rinuncia. Nel 2009 lafarmacia è stata poi ceduta ad altro farmacista; vor-rei perciò sapere se e come posso tutelarmi.Il quesito racconta una storia quasi inverosimile, perché sembre-rebbe che un erede sia stato riconosciuto dal Sindaco (dato cheparliamo di un caso pugliese), o comunque dall’autorità compe-tente, titolare di un esercizio ricevuto per successione da più coe-redi, senza che sia intervenuto alcun atto negoziale tra il primo egli altri. Una vicenda del genere sarebbe stata forse concepibilese si fosse trattato di una farmacia privilegiata o legittima cheancor oggi possa ritenersi tale (ma di farmacie tuttora di anticodiritto non dovrebbero ormai rinvenirsene più di una o due...),ovvero di una successione aperta tra la l. 34/81 (c.d. Pittella) e lalegge di riordino n. 362/91; nell’uno come nell’altro caso, infatti,si sarebbe potuto anche configurare - sia pure al ricorso di altreparticolari condizioni – un interesse intensamente tutelato delcoerede farmacista (se figlio e/o coniuge del titolare deceduto) avedersi riconoscere dalla p.a. titolare dell’esercizio senza necessitàdel consenso degli altri coeredi, cui però egli avrebbe dovuto inogni caso corrispondere il valore economico della quota di cia-scuno di loro sulla farmacia.Ma al di là di queste due peculiarissime fattispecie, ben diversetra loro ma entrambe appartenenti ormai al passato (e nelle quali

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Consulenze SEDIVA

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il legislatore, nel quadro del regime di protezione assicurato perlungo tempo alla “famiglia di farmacisti”, aveva previsto una pre-ferenza di ordine pubblicistico a favore dell’erede farmacista, ofuturo farmacista, senza tuttavia alcun privilegio di natura patri-moniale), le regole generali – che valgono per la farmacia comeper il bar – prevedono che al decesso del titolare (e quando evi-dentemente non subentri in via esclusiva un solo erede o un sololegatario) gli succedano tutti gli eredi e/o legatari (sia, conseguen-temente, a titolo universale che particolare, e sia per successionelegittima che testamentaria) in comunione tra loro. Costoro, perciò stesso, acquistano il diritto tanto di gestire congiuntamentel’esercizio in via provvisoria per tutto il periodo contemplato dallalegge (che nel Suo caso era allora di tre o più anni, mentre oggiè per tutti biennale) che di effettuarne il “trapasso”, entro lo stessotermine, ad un qualsiasi terzo e anche (sia pur, questa volta, sol-tanto indirettamente) ad uno o più di loro in possesso dei neces-sari requisiti professionali, ma comunque in regime di perfettaequiordinazione tra interessi pubblicistici e interessi privatistici,nel senso che la tutela degli uni presuppone indefettibilmente lasistemazione degli altri.In particolare, il giorno stesso del decesso insorge di diritto, conriguardo alla farmacia, una società di fatto (da regolarizzare insnc o sas) tra tutti quei coeredi che dunque ne diventano soci peruna quota del capitale sociale esattamente corrispondente allapropria porzione di eredità, pur se, per la verità, al coerede èanche consentito sottrarsi individualmente al coinvolgimentonella sdf - che del resto è una “non forma” sociale piuttosto peri-colosa nell’ottica del codice civile - manifestando una volontàcontraria (ma approfondire qui questa specifica evenienza sarebbeun po’ complicato, e ne parleremo perciò in un’altra circostanza).Giuridicamente, quindi, è sotto forma di sdf (o snc o sas) e nellaveste di soci che i coeredi esercitano congiuntamente la farmaciaper tutto quel tempo, ed è pertanto la sdf come tale che ne tra-sferisce la titolarità – unitamente all’azienda – ad un terzo estra-neo alla compagine sociale (e ereditaria), utilizzando una dellefigure contrattuali traslative di una proprietà aziendale che tutticonosciamo; invece, il conseguimento del diritto d’esercizio (edell’azienda sottostante) da parte di uno (o alcuni) soltanto deicoeredi-soci (e farmacista idoneo) passa per vie diverse pureanch’esse conformi a schemi negoziali, tipici o atipici, dell’ordi-namento civilistico; e però, attenzione, si tratta di passaggi deltutto ineludibili.Quel coerede-socio, infatti, per aver diritto al riconoscimentodella titolarità della farmacia a suo favore deve acquisire previa-mente dagli altri coeredi-soci tutte le altre quote di capitale (ri-correndo a donazioni, cessioni a titolo oneroso o fiduciarie,permute, ecc.), perché soltanto così può procedere allo sciogli-mento della sdf e, soprattutto, assegnare a se stesso la farmacia,consumando quindi a proprio favore il diritto – a lui spettanteormai in via esclusiva proprio in conseguenza dell’acquisizione

dell’intero capitale della sdf – ad operare il “trapasso” della tito-larità già del de cuius.Può anche darsi il caso che il nostro coerede-socio farmacista nonacquisisca neppure in parte il residuo capitale sociale, ovvero nerilevi solo una frazione, e che perciò la sdf prosegua con tutti oalcuni degli altri coeredi-soci; e tuttavia, egli dovrà nondimenoaver cura, contestualmente anche qui allo scioglimento della so-cietà, di rendersi – sempre entro il termine biennale – assegnata-rio della farmacia, cosicché anche in questa ipotesi sarà in praticanecessario utilizzare modelli negoziali cui partecipino comunquegli altri coeredi-soci. Infine, laddove i coeredi-soci in possesso deirequisiti prescritti siano più di uno, i fatti avranno uno svolgi-mento non dissimile da quello appena accennato, perché i coe-redi-soci farmacisti dovranno: a) o procedere anche loro all’acquisizione di tutte le altre quote

di capitale, e in questo caso la sdf ereditaria non dovrà esserenecessariamente sciolta, dato che, previa la regolarizzazione insnc o sas, potrà essa stessa essere riconosciuta titolare della far-macia;

b) ovvero, rendersi soltanto loro congiuntamente assegnatari dellafarmacia, e allora la sdf sarà sciolta e la titolarità dell’esercizio(a quel momento ancora in capo al de cuius) trasferita allanuova società di persone costituita tra quei coeredi-soci. Maancora una volta sono imprescindibili degli atti negoziali conla partecipazione di tutti.

Sta di fatto, invece, che nella vicenda descritta nel quesito nulladi tutto quel che si è configurato sembra essere accaduto, perchénessun atto negoziale è intervenuto tra i coeredi, e dunque quelcoerede farmacista non avrebbe mai potuto essere riconosciutotitolare (se non con la complicità – volontaria o involontaria –dell’autorità competente) e neppure, pertanto, disporre successi-vamente dell’esercizio a favore di terzi. Ove, tuttavia, ci sia statodavvero un terzo che (in buona fede) abbia acquistato la farmaciadall’inopinato titolare, gli altri coeredi – che furono allora nelconcreto “espropriati” (?) delle loro quote di comproprietà sul-l’azienda caduta in successione o, se non altro, delle rispettivequote della sdf – non possono oggi perseguire quel terzo (inbuona fede), ma soltanto invocare le loro ragioni di credito neiconfronti del coerede farmacista che si è reso autore dell’“espro-prio” e anche, ricorrendone le condizioni, nei confronti dellapubblica amministrazione.Provocare, infatti, la revoca, o comunque la rimozione del prov-vedimento di autorizzazione all’esercizio della farmacia rilasciatoal coerede farmacista sarebbe stata un’impresa non particolar-mente difficile, data la carenza originaria dei suoi presupposticivilistici; attaccare invece l’atto di assentimento della titolaritàa favore dell’avente causa (in buona fede) di costui è inveceoperazione impossibile perché impedita dal codice civile maanche dalle norme di diritto amministrativo.

Gustavo Bacigalupo

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Publiredazionale Informazione sanitaria

48 MAGGIO/GIUGNO 2011 il consulente della tua farmacia

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luce di queste esigenze, abbiamo deciso di creare uno strumento virtualedi consultazione che contenesse l’identikit di tutti i farmaci disponibiliin Italia e, in più, di dare informazioni sui costi, in modo che il cittadinopossa scegliere consapevolmente anche nell’ambito della salute.”“L'impegno progettuale – dichiara Piero Conte, il responsabile dellosviluppo tecnico dell’applicazione - è stato anche quello di rendere lanavigazione più semplice e intuitiva possibile, perché WikiPharm è unostrumento al servizio dei cittadini, oltre che di medici e professionistidel settore. Probabilmente abbiamo raggiunto il nostro scopo, se con-sideriamo gli oltre 62.000 download effettuati in sole tre settimane el'elevato numero di feedback molto positivi.”Considerato il grande successo e l'apprezzamento della App, Wiki-Pharm sarà disponibile gratuitamente per il download sull'App Storeancora per qualche tempo. WikiPharm è patrocinata dal MovimentoConsumatori e promossa da Teva Italia ed è stata sviluppata dall'agenziadi comunicazione triestina fablab, in collaborazione con equivalente.it,il portale per conoscere e scegliere i farmaci equivalenti. Il database è diFarmadati. Al momento, è disponibile per iPhone, compatibile coniPad e sono già in sviluppo le versioni compatibili con gli altri dispositivimobili (Android) e la versione HD per iPad.

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È a Berenice, moglie di Tolomeo d'Egitto, che dobbiamo unadelle prime rudimentali ricette fitoterapiche per la cura e la bel-lezza dei capelli. Si narra che fosse particolarmente attenta allasua chioma e che passasse giornate intere a prendersene cura. Laricetta di Berenice era, nella sua semplicità, molto efficace: unmazzetto di ruta, due litri di acqua e un pezzo di corteccia diolmo.

Sono passati diversi secoli da quando Berenice si frizionava sullatesta quell'acqua “speciale”, ma ciò che tutto sommato non ècambiato è che, proprio dalla natura e dalle sue risorse, è possi-bile attingere per ottenere prodotti utili ai nostri capelli. In questiultimi anni sono stati condotti numerosi studi per riuscire asfruttare al meglio le risposte “verdi” alle più frequenti proble-matiche legate a capelli e cuoio capelluto e molti dei principaliprodotti in commercio per i capelli contengono effettivamentederivati ed estratti vegetali. Un'ampia casistica di alterazioni del capello e del cuoio capellutotrova soluzione grazie a estratti vegetali specifici, ma non solo.Possiamo utilizzare tali estratti anche nella semplice e quotidianacura o pulizia. Esistono piante efficaci per i capelli secchi e sfi-brati, per quelli grassi, per quelli che cadono, per la forfora seccae grassa.

Capelli grassiAgrimonia, salvia, ortica Le ghiandole sebacee normalmente producono la quantità disebo necessaria al capello, ma quando si verificano condizionianomale (alterazioni metaboliche o agenti esterni) tale produ-zione aumenta e i capelli diventano grassi. La soluzione non con-

siste nel lavare più spesso i capelli perché più si lavano più siasporta il sebo di superficie generando la cosiddetta iperseborreadi rimbalzo. È invece più efficace lavare i capelli 2-3 volte la set-timana alternando uno shampoo seboregolatore ad uno delicatoper lavaggi frequenti. Gli shampoo ad azione sebo-normalizzantecontengono di solito agrimonia, ortica o salvia: 8 gli estratti di agrimonia, ricchi di tannini, hanno proprietà

astringenti, decongestionanti e sebo-normalizzanti: infatti itannini, reagendo con la cheratina, riducono la permeabilitàcutanea in quanto restringono i dotti sudorali. Quindi minorsudore e sebo. Oltre a questo, agrimonia svolge azione anti-pruriginosa ed antiinfiammatoria locale;

8 salvia è l'antiidrotico per eccellenza, ma possiede anche pro-prietà antisettiche e notevolmente purificanti;

8 ortica radice, conosciuta fin dal-l'antica Grecia come depurativoed antiinfiammatorio, è un eccel-lente rivitalizzante, purifica ilcuoio capelluto e regola la produ-zione di sebo. Si utilizza la piantafresca (in succo o in tintura

China, miglio, mango, ortica, papiro,peonia, salvia, altea, fiordaliso, camo-milla, agrimonia, bardana, spirea, cap-puccina, mirto: un ampio ventaglio dipossibilità.

Piante medicinali perla bellezza dei capelli

Fitocosmesi Trattamento capelli

di Simona Bianucci – Farmacista

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51il consulente della tua farmacia MAGGIO/GIUGNO 2011

Fitocosmesi Trattamento capelli

madre) sfruttando il contenuto proteico. Per aumentare l'at-tività può essere utile associarla a capsico, ginseng, arnica, ro-smarino o timo.

8Lozione all'ortica: 100 g di ortica, mezzo litro di aceto, mezzolitro di acqua leggermente riscaldato, si utilizza per sciacquarei capelli ogni sera, per dieci sere consecutive.

Capelli secchi e sfibrati Altea, fiordaliso, mango I capelli secchi derivano da una scarsa capacità delle ghiandolesebacee di produrre il sebo necessario e dall'azione di agenti at-mosferici quali sole e vento eccessivo che depauperano il conte-nuto di umidità fisiologica del capello, rendendolo poco elasticoe debole. Il trattamento dei capelli secchi si basa sull'utilizzo diprodotti lipidici ad azione emolliente (per ripristinare il filmprotettivo) e di sostanze idratanti. 8 altea e fiordaliso sono caratterizzati da un elevato contenuto

di pectine e mucillagini dal potere idratante; in presenza diacqua questi polisaccaridi si trasformano in sostanze gelati-nose che vanno a ricoprire la superficie del capello e ripristi-nano la corretta elasticità e grado di idratazione;

8 il frutto di mango è estremamente ricco di acidi grassi saturie mono-insaturi, fondamentali per nutrire e riparare in pro-fondità la fibra del capello.

Capelli con forfora Bardana, spirea, cappuccina, mirto e timo rossoLa forfora altro non è che un'eccessiva desquamazione delle cel-lule del cuoio capelluto, di solito provocata dall'azione di un lie-vito del genere Pityrosporum; questo lievito altera lacomposizione del sebo formando prodotti che modificano ilprocesso di desquamazione dei corneociti. I prodotti efficaci incaso di forfora sono quelli che detergono e disinfettano il cuoiocapelluto e al contempo possano esercitare un'azione calmantee lenitiva. 8 spirea si utilizza per il suo contenuto in salicilati che le rega-

lano un'intensa attività esfoliante, antisettica e purificante. Ilcontenuto in flavonoidi invece spiega l'azione decongestio-nante;

8bardana manifesta proprietà purificanti, astringenti, antipru-riginose e sebo-normalizzanti per la presenza di acidi caffeil-chinici oltre a proprietà antisettiche;

8 cappuccina ( Tropaeolum majus L.) è una pianta rampicanteperenne originaria del Sudamerica, utilizzata da sempre nelleaffezioni dermatologiche. La sua azione purificante è dovutaalla glucotropeolina ed è particolarmente efficace nel tratta-mento della forfora secca;

8mirto, per la sua azione lenitiva riduce la sensazione di pru-rito del cuoio capelluto;

8 timo rosso: il nome deriva dal greco ymos, profumo, ca-

ratteristica evidente di questa pianta, molto aromatica. Venivausato dagli Egizi per il processo di imbalsamazione, dai Greciper combattere le malattie infettive e dai filosofi romani perstimolare l'attività cerebrale. È un potente antibatterico e haazione esfoliante.

Caduta dei capelli China, miglio e serenoa repens 8 la corteccia di china, impiegata già dal popolo Inca, con-

tiene la chinina che stimola la microcircolazione cutaneadel cuoio capelluto e favorisce l'assimilazione di principi at-tivi per una miglior crescita fisiologica del capello;

8 il miglio (Panicum miliaceum) è un cereale probabilmenteoriginario dell'India ricco di aminoacidi solforati e ferro; èindicato soprattutto per la caduta dei capelli nelle donne,le quali sono più esposte ad anemie ferroprive che possonoripercuotersi anche sulla crescita del capello;

8 serenoa repens (Sabal serrulata) è una palma di cui si utilizzail frutto ricchissimo in steroli e acidi grassi; è particolar-mente consigliato nella calvizie maschile, meglio se asso-ciato ad ortica, perché blocca la 5-alfa reduttasi,responsabile della conversione del testosterone in diidrote-stosterone, che è noto essere deleterio per i capelli. Serenoa,grazie alla betasitosterina, impedisce al diidrotestosteronedi legarsi ai recettori delle cellule del follicolo pilifero. Unavolta inattivata la 5-alfa reduttasi la betasitosterina si aro-matizza comportandosi come un debole estrogeno e con-tribuendo quindi a mantenere la fase anagen. Lo stessomeccanismo d'azione è condiviso anche da Camellia sinen-sis. Sotto forma di capsule Serenoa va utilizzata con dosaggida 90 a 320 mg/die.

Cuoio capelluto irritato con prurito e per capellicrespi e ribelli Peonia e papiro8 la peonia (dal latino Paeonia = adatto a guarire) contiene nella

sua radice la peoniflorina con proprietà lenitive e antiradica-liche. Dona immediatosollievo al cuoio capelluto;

8 il papiro che ha un'elevataazione lisciante e nutritiva,è una pianta ricca in acidigrassi e fosfolipidi. Daisuoi tubercoli si ottiene illatte di papiro che è quelloeffettivamente utilizzato.Esso ripara le membranecellulari del capello e pro-tegge il fusto dalla disidra-tazione.

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Novità in farmacia La stanza del sale

di Elisa Brambilla – Farmacista e Giornalista

Sarebbe bello vivere in un paese di mare, così da poterne goderei benefici tutto l’anno! Questo è però, purtroppo, un privilegioper pochi, mentre i più si devono accontentare di pochi giornidi vacanza all’anno. La risposta alla necessità di inalare la salse-dine senza spostarsi dalla città, tuttavia esiste, e si chiama halo-terapia (dal greco halos = sale). Non si tratta di una novitàassoluta: già nell’antichità venivano attribuite al sale proprietàcurative, e presso gli antichi Romani il sale era considerato pre-zioso e utilizzato come mezzo di pagamento per i soldati dellelegioni (da cui il termine “salario”). Tornando all’era moderna,l’ambiente marino viene ricreato in una stanza che può esseredi qualsiasi dimensione, ma bastano anche due metri per duemetri e mezzo, interamente ricoperta di sale. Al suo interno sirespira un’aria ricca di ioni negativi e povera di carica batterica,

ma non ci si ispira alle antiche miniere solo per la presenza delsale e dello iodio, ma anche per il microclima: la temperatura, iltasso di umidità, il movimento delle correnti e l’assenza di germipatogeni. Per ricreare l’ambiente delle antiche grotte si può in-stallare all’interno della stanza una fontana di quarzo rosa, dovesgorga l’acqua con un rilassante gorgoglio e, per un effetto sce-nografico ancora più suggestivo, il retro può essere illuminatoda strisce a led rgb (che sta per red-green-blue). Chi ha bisognodel clima marino, ma non può proprio spostarsi, si può fare in-stallare in casa propria una cabina ricoperta di sale, grandequanto una sauna casalinga, compatta e poco ingombrante.

Il saleMolta attenzione va posta in merito al sale usato: qual è il piùadatto? Lo abbiamo chiesto a Maurizio Giaroni, titolare di unadelle aziende che per prime hanno creduto in questa iniziativa,la Kriteria srl. Il sale deve essere naturale, quindi non trattato

chimicamente, ma estratto da miniere fossili, dove la pressioneche ha subito in milioni di anni lo ha reso cristallino. In realtà,ci ha spiegato, molti preparano queste stanze con sali diversi, peresempio provenienti dalla Germania del Nord o dalla Polonia,oppure dalla Sicilia, ma il migliore, a suo parere, è il sale dell’-Himalaya, meglio conosciuto come Sale rosa cristallino, a causadel suo colore, che varia dal rosa pallido al rosa intenso, fino al-l’arancione, a seconda della quantità di ferro contenuta. Si trattadi un sale fossile che non subisce alcuna raffinazione ed è esenteda contaminazione ambientale, particolarmente ricco di oligoe-lementi, minerali fondamentali per il benessere del corpoumano. Essi, che si distinguono dai minerali soltanto per laquantità (oligos dal greco significa poco) agiscono come cataliz-zatori delle reazioni metaboliche dell'organismo. Questo sale

Sale e salute

Una nuova iniziativa da proporre ai clientidella farmacia per dare sollievo in modonaturale a numerose patologie.

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non contiene solo cloruro di sodio, ma la sua giusta combina-zione di componenti rappresenta l’ideale per il nostro benessere.Esso si presenta sotto forma di grossi cristalli di forma irregolaree viene estratto dalle miniere di sale del Khewra, nel Punjab pa-kistano. Per ogni ambiente possono essere impiegati, a seconda

delle dimensioni, dai 150 ai 5.000 kg di sale.Per poter nebulizzare il sale in piccolissime particelle pronte peressere inalate molti utilizzano un micronizzatore, ma per un ef-fetto più naturale, spiega Giaroni, può essere sufficiente il solocondizionamento dell’aria all’interno della stanza, o anche nulla,a patto però che il grado di umidità sia mantenuto intorno al 50-60%. Se l’aria fosse troppo secca o troppo umida, il trattamentorisulterebbe meno efficace poiché le particelle non potrebberoentrare negli alveoli polmonari. La temperatura all’interno dellastanza varia dai 19 ai 22°C.

Le indicazioni per il trattamentoPremettiamo che non si tratta di una terapia medica, né ha lapretesa di sostituirsi all’antibiotico o al cortisonico, ma di un me-todo naturale che fornisce sollievo e benessere. Le indicazionisono davvero tante, le stesse di un soggiorno marino, anche seper alcune patologie il trattamento è sconsigliato. Non occorreun abbigliamento particolare per entrare, meglio indossare abiticomodi che consentano un completo relax; all’interno si puòascoltare musica, leggere un buon libro o una rivista o, se si trattadi bimbi, giocare. Una seduta dura circa 30-40 minuti, e il nu-mero di sedute consigliato dipende dal tipo di patologia.

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Novità in farmacia La stanza del sale

Alcune funzioni degli oligoelementi

I pro e i contro

8 Frequenti infezioni virali8 Tosse e raffreddore8Asma8Malattie polmonari, bron-

chiti8Sinusiti, tonsilliti, faringiti8 Tosse del fumatore8Malattie otorinolaringoia-

triche croniche8Rinite allergica8Stress, irrequietezza,

ansia, insonnia

8Affaticamento emotivo8Affaticamento muscolare8Problemi circolatori8Malattie reumatiche8Disfunzioni metaboliche8Psoriasi, dermatiti ed

eczemi8 Indebolimento del

sistema immunitario8Ritenzione idrica8 Invecchiamento della

pelle

Alluminio Regola le funzioni cerebrali. Indicato per disturbi leg-geri del sonno

Calcio Aiuta la formazione di ossa e denti; mantiene ladensità e la solidità delle ossa; previene osteoporosie altre turbe del metabolismo calcico

Fosforo Costituente delle ossa e dei denti. Si utilizza ancheper stati di distonia neurovegetativa. Spasmofilia

Magnesio Stati di distonia neurovegetativa. Spasmofilia. Doloriin genere

Cobalto Coadiuvante nelle emicranie

Cromo Alterato metabolismo del glucosio, supporto alladieta nel trattamento dell’iperglicemia di lieve entità

Potassio Manifestazioni muscolari e crampi. Turbe del meta-bolismo idrico. Artrosi

Ferro Anemie sideropeniche

Fluoro Prevenzione della carie dentaria

Iodio Turbe tiroidee, dismenorrea, obesità, ipertensione

Nichel Turbe epatopancreatiche. Turbe della glicemia. Cel-lulite, obesità

Manganese Stati allergici. Turbe reumatiche. Asma essenziale.Buon funzionamento del sistema nervoso

Manganese/cobalto

Turbe circolatorie. Emorroidi. Pesantezza degli artiinferiori

Manganese/rame Stati infettivi o allergici delle vie aeree. Processi infiammatori

Rame Stimola le difese immunitarie. Stati infettivi virali, in-fluenze, infiammazioni. Sviluppo e mantenimentodei tessuti connettivi, promuove la regolare forma-zione dei globuli rossi

Rame/oro/argento Depressione. Astenia, convalescenza

Selenio Antiossidante. Micosi, acne, anemia, ritenzione idrica

Zinco Affezioni cutanee

Zinco/cobalto Affezioni cutanee. Coadiuvante nella emicrania

Zinco/rame Azione favorevole sulle ghiandole endocrine. Au-menta le difese immunitarie

Zolfo Azione detossificante e di drenaggio cutaneo. Acne.Affezioni reumatologiche e otorinolaringoiatriche

Patologie che possono giovarsi di un trattamento nellastanza di sale

8 Infezioni accompagnateda febbre

8 Tubercolosi8Grave ipertensione arte-

riosa

8Grave scompenso circola-torio

8 Tumore8Patologie in fase acuta8 Intolleranza allo iodio

Il trattamento è sconsigliato per chi soffre di

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FarmaciDal 15 aprile è scattato il taglioprezzi per 4 mila genericiL'Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato sul suo sito internet lacosiddetta 'lista trasparenza', che contiene l'elenco dei nuovi prezzi diriferimento dei farmaci equivalenti fuori brevetto. Si tratta di una listadi oltre 4mila farmaci (4189 per l'esattezza), il cui prezzo è stato ri-dotto, così come previsto dalla manovra estiva 2010, sulla base delconfronto con i prezzi vigenti in altri Paesi europei, UK, Germania,Francia e Spagna. Il prezzo dei nuovi farmaci, scontato fino ad unmassimo del 40%, è entrato in vigore a partire dal 15 aprile.

Ansa

DiabeteNel 50% dei malati la diagnosiarriva troppo tardiDi diabete sono malati 3 milioni di italiani, pari al 4,9% della po-polazione totale, e ne muoiono per malattie correlate ogni anno27mila cittadini tra i 20 e 79 anni, cioè tre all'ora. Una situazioneche pare destinata a peggiorare, visto che secondo le stime un altromilione di persone non sa di avere il diabete e che 2,6 milioni (6%della popolazione) ha un'alterata intolleranza al glucosio (pre-dia-bete). Inoltre in Italia un adulto su tre è in sovrappeso, uno su dieciè obeso e un bambino di 8-9 anni su tre è obeso o in sovrappeso. Leprevisioni parlano di quasi 5 milioni di adulti con questa malattianel 2030. ''Il ministero della Salute - commenta Renato Lauro, ret-tore dell'università di Tor Vergata - ha predisposto un comitato per-manente il cui obiettivo è preparare un piano nazionale diabete enel piano sanitario nazionale 2011-2013 pone la malattia tra la suepriorità''.

Ansa

FacebookUn elisir di memoria per gli an-zianiFacebook elisir di memoria quando comincia ad abbandonarci: èquesto l'effetto che il popolare social network ha fra gli over 65, dovecontinua a raccogliere fan. Sono infatti oltre un milione e mezzo glianziani con un profilo facebook, e a questi si aggiungono un altromilione di internauti dai capelli bianchi che si tengono in contattocon parenti e amici via Skype, o guardano i video dei nipotini lontanisu Youtube. Il tutto con positivi effetti sulla salute. A raccontare que-sto fenomeno in crescita è l'Associazione italiana di psicogeriatria(Aip), in corso a Gardone Riviera. Uno studio condotto in due residenze sanitarie assistite, in provincia

di Cremona e di Brescia, ha dimostrato che collegarsi quotidiana-mente a Facebook per un'ora ha un effetto benefico sulla memoria,conservandola attiva perchè stimolata, e migliora l'umore. ́ Negli ul-timi anni il numero di anziani che si è avvicinato al web è cresciutodell'80% - spiega Marco Trabucchi, presidente Aip - Anzi, gli anzianisono la fascia di utenti cresciuta di più. Basti pensare che gli over 65iscritti a Facebook o MySpace sono circa l'8% del totale. Un feno-meno in parte spiegabile, perchè si avvicina alla rete una quota sempremaggiore di anziani con un più elevato livello di istruzione. Quattrosu 10 si fanno insegnare i segreti della rete dai nipoti, cosa che con-tribuisce a rinsaldare i rapporti. ́ I risultati del progetto nelle rsa - con-tinua Trabucchi - sono incoraggianti, perchè dimostrano che internete le nuove tecnologie tengono viva la curiosità culturale degli anziani,migliorano le prestazioni cognitive e mantengono giovane il cervello,stimolando l'attenzione, la memoria, la percezione. Inoltre l'uso della rete riduce i sintomi di ansia, stress e depressioneed è un valido aiuto nel creare reti di supporto per gli anziani con di-sabilità che avrebbero altrimenti relazioni sociali molto limitate. Ilmondo virtuale è per loro un'occasione di condivisione, di trasmis-sione, di scambio e di aggiornamento, un mezzo per interagire congli altri ed essere più autonomi. Benefici che sono più efficaci in chi,per vicende personali, ha maggiormente ridotto i propri contatti so-ciali e nelle donne. Per loro è un ritorno alla vita. Il prossimo passo -conclude Trabucchi - è rendere possibili le videochiamate con Skypenelle rsa: queste possono essere molto utili soprattutto nei pazienticon demenza, perchè la visione del volto di un familiare può favorireil riconoscimento dell'interlocutore e migliorare le capacità di com-prensione rispetto a una semplice telefonata.

Ansa

OMSLa resistenza batterica agli antibioticiSono oltre 25mila le persone che muoiono ogni anno nell'Unione Eu-ropea per infezioni batteriche resistenti agli antibiotici, la maggior partedelle quali contratte in ospedale. A lanciare l'allarme è l'Organizzazionemondiale della sanità (Oms), in occasione del World Health Day, ce-lebrato oggi nella sede della Fao. Nella Regione Europea dell'Oms, che comprende 53 Paesi, il nu-mero totale dei decessi è sconosciuto per mancanza di dati, ma la si-tuazione è verosimilmente più seria. Medici e scienziati, rileva l'Oms,temono che un uso imprudente degli antibiotici, con conseguenteinsorgenza e diffusione di malattie dovute a batteri antibiotico-resi-stenti, ci riconduca ad un'era 'pre-antibiotica', in cui anche le infe-zioni comuni possono mettere in pericolo la vita umana perchè nonrispondono alle terapie.Con lo slogan 'Nessuna azione oggi, nessuna cura domani. Difendila tua difesa', l'Oms Europa vuole sensibilizzare sul rischio che gliantibiotici salvavita perdano il loro potere curativo e punta a ridurreignoranza e irresponsabilità. ''Siamo ad un punto critico in cui la re-

Notizie pillole di salute

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Notizie pillole di salute

sistenza agli antibiotici sta raggiungendo livelli senza precedenti enuovi antibiotici non saranno prodotti in tempo - rileva ZsuzsannaJakab, direttore regionale Oms Europa - Gli antibiotici sono una ri-sorsa preziosa, ma ormai li diamo per scontati e ne abusiamo: oggicircolano superbatteri che non rispondono a nessun medicinale. Fin-chè tutti i Paesi non affronteranno questo problema, nessuno sarà alsicuro''.

ANSA

Esposizione solareCome difendersi dalle prime scottatureIl sole primaverile invita a stare all'aria aperta, permette alla pelle direcuperare un aspetto bonne mine e fa svanire immediatamente ilpallido colorito invernale. L'importante è ricevere solo i beneficidell'esposizione agli UV ed evitare i danni del fotoaging assicurandoal nostro organismo principi che rinforzano funzionalità e difesedell'epidermide. Visi pallidi e imperfezioni possono presto cambiaregrazie ai raggi solari della primavera, ma se l'intensità del sole set-tembrino non ha l'efficacia dei raggi del sole in estate, a primaverail sole è al suo massimo e per proteggersi da scottature inaspettatemeglio correre ai ripari sin da subito. "Una corretta alimentazioneè indispensabile alla salute della pelle sotto il sole - spiega la derma-tologa Riccarda Serri, presidente dell'associazione internazionale diecodermatologia Skineco -. I cibi da privilegiare a questo scopo sonofrutta e verdura di stagione: pomodori, rucola, peperoni, albicocche,melone, verdure a foglia verde. E poi pesce: dal salmone allo stoc-cafisso, tutti i prodotti ittici forniscono proteine magre e acidi grassipolinsaturi, i famosi Omega 3, che, oltre a difendere le membranecellulari, veicolano le vitamine liposolubili consentendone l'assimi-lazione". La provitamina A (o betacarotene, concentrato in carote,albicocche e melone) mantiene la funzionalità dei tessuti, ripara lecellule danneggiate dagli UV e favorisce un'abbronzatura omoge-nea; la B5 (acido pantotenico, concentrato nei semi di sesamo) pro-tegge dai danni dell'eccessiva irradiazione; la C (presente nella fruttafresca, negli ortaggi come i pomodori e i peperoni, nel succo di li-mone) partecipa alla sintesi del collagene mantenendo tono e com-pattezza della cute; la E (superconcentrata nell'avocado e nel germedel grano) combatte i radicali liberi prodotti in condizioni diestrema luce e calore. Il menù prendisole inizia quindi con un an-tipasto di frutta o verdura, per poi proseguire con un piatto di sal-mone accompagnato da ortaggi freschi di stagione. Gli Omega 3contenuti nel pesce aiutano a mantenere l'elasticità delle membranecellulari. In particolare gli Omega 3 si trovano in elevata quantitàin pesci così detti 'grassi' come il salmone. Inoltre, il pesce fornisceiodio che giova alla pelle perché contribuisce per via indiretta alla con-versione del carotene in vitamina A. A completare il menù entranoin campo altri ingredienti come frutta oleaginosa e spezie. Mandorlee pistacchi, infatti, sono ricchi di acidi grassi Omega 6 che manten-gono la morbidezza e l'elasticità dell'epidermide, mentre lo zafferano

contiene un potentissimo antiossidante (l'acrocina) e lo zenzero pro-tegge il DNA dai danni del sole.

AGI

BromfenacL'EMA dà l'ok a un nuovo farmacooftalmicoL'Ema ha espresso parere positivo all’autorizzazione all’immissione incommercio di bromfenac, un farmaco antinfiammatorio non steroi-deo indicato per il trattamento delle infiammazioni oculari post-ope-ratorie generate dalla chirurgia della cataratta. Una volta approvato, bromfenac diventerà il primo farmaco oculareantinfiammatorio non steroideo con un dosaggio di due volte algiorno. “Questo farmaco rappresenta una soluzione molto promet-tente per i pazienti”, ha affermato Cal Roberts, chief medical officerdi Bausch & Lomb. “Se verrà approvato dalla Commissione Europea,bromfenac aiuterà a soddisfare le esigenze dei pazienti e dei mediciche non hanno ancora trovato una risposta in molti mercati europei,offrendo un nuovo modo di curare l’infiammazione oculare post ope-ratoria generata dall’estrazione della cataratta”.

Quotidiano sanità

GeneticaScoperti nuovi geni associati allamalattia coronaricaDomenica 6 marzo sono stati pubblicati online su Nature Geneticsdue grandi studi internazionali, entrambi focalizzati con successosulle cause genetiche della malattia coronarica. I due studi hannoidentificato complessivamente 17 nuove varianti genetiche asso-ciate ad un aumento del rischio di infarto. Le acquisizioni importanti degli studi sono due: sono stati scopertidiversi nuovi geni che non si sapevano coinvolti nello sviluppo dellamalattia coronarica ed è stato confermato che allo sviluppo dellamalattia concorrono molti geni con un piccolo effetto, piuttostoche pochi geni con un grosso effetto.Queste scoperte potranno essere utilizzate in futuro per studiarenuovi trattamenti per prevenire e curare la malattia coronarica el'infarto. Le malattie cardiache sono la prima causa di morte e, soloin Italia, le persone colpite da un infarto sono circa 150.000.I due studi di Nature Genetics hanno utilizzato un'enorme massadi dati analizzando il DNA di più di 210.000 persone di origineeuropea e asiatica, delle quali più di 85.000 affetti da malattia co-ronarica: paragonando il DNA delle persone con la malattia conquello delle persone senza la malattia coronarica, i ricercatori sonostati in grado di raddoppiare il numero di varianti genetiche cheerano conosciute fino ad oggi come associate alla malattia corona-rica.

Istituto Mario Negri

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