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Il concetto di rete in sanità e la sua metodologia di applicazione Francesco Longo CERGAS-SDA Bocconi [email protected] Milano, 7 giugno 2010

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Il concetto di rete in sanità e la suametodologia di applicazione

Francesco LongoCERGAS-SDA Bocconi

[email protected]

Milano, 7 giugno 2010

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INDICE

Le tendenze nelle architetture istituzionali pubbliche

Vantaggi e svantaggi reti

Il welfare sanitario e socio-sanitario in Italia

Cosa si intende connettere?

Una definizione di rete: quali criticità?

Logiche e strumenti per l’integrazione a rete

Le possibili architetture delle reti ospedaliere

Le reti pubbliche e private in essere nel paeseSDA - CERGAS Università Bocconi

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Le tendenze nelle architettureistituzionali dei sistemi pubblici

Anni ‘80-’90 NPM/aziendalizzazione: frammenzazione delsistema in tanti attori in competizione tra di loro

Introduzione della funzione di committenza: commissioning,purchaser-provider split

Da 10 anni tensione al coordinamento: teoria dellagovernance e dei network (join up)

Siamo nella ricerca del difficile equilibrio tra separazione-competizione e collaborazione-integrazione

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I riferimenti teorici

TEORIA CONTINGENZA che spiegala formazione della rete

Teoria della dipendenza dalle risorse Bisogno di ridurre la dipendenza darisorse specifiche

Teoria dello scambio Bisogno di controllo e riduzionedell’asimmetria nella gestione dirisorse critiche

Teoria della prossimità sociale e dellacooperazione

Stimolo che scaturisce dallacondivisione dei valori, finalità, cultura

Teoria della reciprocità Finalità di raggiungimento di mutuivantaggi

Teoria dei costi di transazione eproduzione

Minimizzazione dei costi di transazionee costi di produzione

Teoria istituzionale e neo-istituzionale Bisogno di legittimazione e consensosocio-istituzionale

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Principali vantaggi e svantaggi della cooperazioneinterorganizzativa

Vantaggi Svantaggi• economie di scala• maggiori risorse a disposizione• condivisione dei rischi• condivisione dei costi di ricerca e

sviluppo• accesso a nuovi mercati• protezione e supporto reciproco• vantaggi competitivi da

focalizzazione e specializzazione• sviluppo di opportunità di

apprendimento organizzativo, dimaggiore diffusione dellaconoscenza

• accesso a nuove risorse ecompetenze manageriali edoperative

• perdita di un’eventuale superioritàtecnologica

• perdita di risorse dedicate a favoredi un maggiore condivisione digruppo

• condivisione delle perdite• perdita di autonomia e controllo• possibilità di conflitti in merito al

territorio di riferimento, agli obiettivied ai mezzi utilizzati

• ritardi dovuti a problemi dicoordinamento

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Un modello derivato dall’esperienzaUSA, UK, FR ed Italia

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STRATEGIE DI RETE

di Ingresso/penetrazione di Costo di Differenziazione

Fonte delFonte del

vantaggiovantaggio

Tipo diTipo di

vantaggiovantaggio

TempiTempi

minimi diminimi di

attuazioneattuazione

MARKET LEVERAGEECONOMIE

DI SCALA

ECONOMIE DI

KNOW-HOW

ECONOMIE DI

SCOPE E SCALA

! Rafforzamento posizione competitiva del singolo ospedale

! Completamento del continuum of care

! Maggiore capacità di reperire risorse finanziarie ed umane

! Maggiore peso nell’attività di lobbying

! Condivisione e

riduzione dei CF

! Centralizzazione

degli acquisti di

beni e servizi

! Adozione best

practices

! più produttività,

vantaggi di qualità

e risparmi nei CV

! Condivisione di competenze

e servizi specializzati (CF)

! Separazione tra procedure

complesse e di routine(CV)

Breve termine (1-2 anni) Medio termine

(2-4 anni)

Medio/lungo termine

(>3 anni)Fonte: Nostra

Specializzazione

Critical mass/ soglieminime

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Le componenti del welfare socio-sanitario (spesa pro capite)

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Consumi per ambiti di curanella AUSL media del SSN

Si può osservare che:I primi tre ambiti di

costo rappresentanoil 66% dei costitotali;

Di conseguenzaraddoppiare l’ADI,per esempio, pesasoltanto per l’1% delbilancio

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Cosa si intende mettere in rete?

Gli stabilimenti ospedalieri nella AUSL/HAZ o nell’area vasta

Ospedale-territorio nel perimetro del SSN

SSN e spesa sanitaria out of pocket

SSN e spesa sociale pubblica (dei comuni)

SSN con spesa socio-sanitaria delle famiglie (badanti)

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Una definizione di rete di aziende

Rete=insieme di nodi autonomi, con distintisoggetti economici, legati da interdipendenze

L’interdipendenza è un dato di fatto, non è unascelta

Si può essere consapevoli o meno delleinterdipendenze

L’interdipendenze non organizzate distruggonovalore

Organizzare le interdipendenze può generarevalore

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Le criticità strategiche nell’organizzare leinterdipendenze

Le reti nascono e perdurano se:- i nodi leggono le interdipendenze;- distribuiscono equamente il valore aggiunto di rete;- vi è equità percepita tra contributi e ricompensescambiate con la rete

I nodi devono cedere alla rete alcune prerogative digoverno

I nodi fondatori cedono alcune prerogative di governo sicuridel valore aggiunto di rete

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Logiche e livelli di connessione

politiche/strategie aziendali

operative-organizzative

unitarietà diagnostico-terapeutica

unitarietà della fruizioneSDA - CERGAS Università Bocconi

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Strumenti manageriali diconnessione (1)

Integrazione di politiche/strategie aziendali:* convenienze generato dall’ente sovraordinato* accordi interaziendali (contratti)* aziende interistituzionali

Integrazione operativa-organizzativa:* acquisti socio-sanitari congiunti* progettazione congiunta* equipe/servizi/sedi miste

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Strumenti manageriali diconnessione (2)

Unitarietà diagnostico-terapeutica: gate unici di ingresso:

- lista unica- valutazione multidimensionale per priorità

case manager PDTA di reteUnitarietà della fruizione:• reingegnerizzazione dei processi• assegnazione di tutto il processo ad un unico produttore• Piattaforme logistiche unitarie (one shop services)

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I principali modelli di reteospedaliera

Rete di INFLUENZA

Rete PARITETICA con integrazione del back office

Rete HUB VERSUS SPOKE (centro di gravità unico)

Rete HUB AND SPOKE

Rete POLI DI ATTRAZIONE IN SEQUENZA

Rete PENDULUM

A UNO O DUE LIVELLI?

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PRINCIAPALI MODELLI DI RETEOSPEDALIERA

RETE DIINFLUENZE

RETE A CENTRO DIGRAVITÀ UNICO

RETE A POLI DIATTRAZIONE IN

SEQUENZA

RETEPARITETICA

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Stato dell’arte in Italia sullaprogettazione istituzionale delleReti ospedaliere pubbliche

La creazione di reti multi-ospedaliere è ormai stabilmente nell’agendapolitica e manageriale della sanità italiana (Pubblica e Privata);

Negli ultimi cinque anni molte regioni italiane hanno intrapreso percorsidi riconfigurazione dell’offerta ospedaliera secondo logiche di rete (tra leultime Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Marche, Veneto, Lazio, Sardegna,Liguria, Umbria).

Da una ricerca OASI condotta nel 2005 già risultava che quattordiciRegioni avevano proposto l’introduzione di logiche di rete perl’organizzazione dell’assistenza ospedaliera regionale.

Di queste, tre (Emilia Romagna, Marche e Sardegna) avevano dichiaratodi adottare un modello di rete del tipo “Hub and Spokes”, che prevedeuna struttura altamente specializzata al centro della rete (Hub) ed unaserie di strutture satelliti (Spokes) collegate a quella centrale per i casiclinici più complessi. Altre due regioni formalizzavano l’esigenza di crearereti ospedaliere senza specificare il modello di rete da adottare (Toscanacon le Aree Vaste e Liguria con le Aree Ottimali).

Il resto delle regioni prevedeva una classificazione degli ospedali in basealla complessità dell’assistenza erogata, che implica una logica di retenella gestione dei pazienti. Diverse delle quattordici Regioni sono poiritornate recentemente a rinforzare l’indicazione alla costituzione di retiospedaliere

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I gruppi privati

Fonte: Oasi 2006

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I gruppi privati

Fonte: Oasi 2006

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Falso mito del “big is better” Evidenze miste rispetto alle “critical mass” Intensa progettazione istituzionale, debole sviluppo

organizzativo, autonoma integrazione professionale Ritardo nelle aree metropolitane Necessità (difficoltà) di far coincidere confini istituzionali,

aree gravitazionali dei pazienti e dimensione ottimale Tecnostrutture dedicate? Incongruenza tra tempi del cambiamento e tempi del

mandato Assetto “proprietario”/ governance e logiche e strumenti

di management fondamentali

Temi chiave e questioni aperte

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La relazione volumi-qualità