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il comunista: L'AVVENIRE DI UN'ILLUSIONE, IL DISAGIO DELLA CIVILTA' - Sigmund Freud

il comunista

La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verit, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...

domenica 24 maggio 2015

L'AVVENIRE DI UN'ILLUSIONE, IL DISAGIO DELLA CIVILTA' - Sigmund Freud

...Sembra piuttosto che ogni civilt sia destinata a edificarsiin base alla coercizione e alla rinuncia alle pulsioni.

...in tutti gli uomini sono presenti tendenze distruttive, eperci antisociali e ostili alla civilt, e che in un gran numero di personeesse sono abbastanza forti da determinarne il comportamento nella societ umana.

...Ai fini di una terminologia uniforme, chiameremo frustrazione il fatto che una pulsionenon possa essere soddisfatta, divietola disposizione che istituisce questa frustrazione, e privazione lo stato che prodotto dal divieto. Poi, il passosuccessivo sar distinguere tra le privazioni che riguardano tutti e quelle chenon riguardano tutti, ma solo gruppi, classi, o addirittura individui. Le primesono le pi antiche: coi divieti che le istituiscono, la civilt ha avviato,chiss quante migliaia di anni fa, il distacco dalla condizione animaleprimitiva. Con nostra sorpresa, abbiamo scoperto che essi si fanno ancorasentire e costituiscono il nucleo dellostilit alla civilt. I desideripulsionali, che soffrono a causa loro, rinascono con ogni nuovo bimbo; c unacategoria di uomini, i nevrotici, che reagiscono gi a questa frustrazione conlasocialit. Questi desideri pulsionali sono quelli dellincesto, delcannibalismo e della brama di uccidere. Suona strano mettere insieme questidesideri, che tutti gli uomini sembrano concordi nel rigettare, con queglialtri, per ammettere o respingere i quali nella nostra civilt si contende cosvivacemente; ma dal punto di vista psicologico ci legittimo.

...se una civilt non ha superato lo stadio in cui ilsoddisfacimento di un certo numero dei suoi membri ha per presuppostoloppressione di altri e forse della maggioranza, e ci quanto si verifica intutte le civilt attuali, comprensibile che questi oppressi sviluppinounintensa ostilit alla civilt che essi rendono possibile col loro lavoro, maai cui beni partecipano in maniera troppo scarsa. Allora non ci si puaspettare uninteriorizzazione dei divieti della civilt da parte deglioppressi, anzi costoro non saranno disposti a riconoscere questi divieti, tesicome sono a distruggere la civilt stessa e ad eliminarne eventualmente glistessi presupposti.

...La soddisfazione narcisistica derivante dallideale dellacivilt propria anche di quei poteri che, nellambito della civilt stessa,si contrappongono con successo allinimicizia per la medesima. Vi possonoprendere parte non solo le classi privilegiate che godono i benefci di questa civilt, ma anche glioppressi, in quanto lessere autorizzati a disprezzare quelli che ne sono fuorili risarcisce del danno subito nel loro proprio ambito. Si certo deimiserabili, dei plebei afflitti da debiti e servizio militare, ma in compensosi romani, si partecipa al compito di signoreggiare altre nazioni e diimporre loro delle leggi. Questa identificazione degli oppressi con la classeche li domina e li sfrutta soltanto una parte di un contesto pi ampio.

...sarebbe ingrato e soprattutto miope mirare alla soppressionedella civilt! Quel che allora resterebbe sarebbe lo stato di natura

...il compito principale della civilt, la sua vera ragiondessere, di difenderci dalla natura.

...Cos viene creato un patrimonio di rappresentazioni, natodal bisogno di rendere sopportabile limpotenza umana e costituito colmateriale dei ricordi della propria infanzia e di quella del genere umano. facile capire che questo possesso protegge luomo in due direzioni: contro i pericolidella natura e del destino e contro i danni inferti dalla stessa societ umana.Nel complesso sintende: la vita in questo mondo serve a uno scopo superiore,che veramente non facile da indovinare, ma che certamente significa unperfezionamento dellessere umano.

...le rappresentazioni religiose sono scaturite dallo stessobisogno di tutte le altre conquiste della civilt, dalla necessit didifendersi dallo strapotere schiacciante della natura.

...Quando poi lindividuo, crescendo, nota che destinato arimanere sempre un bambino che non potr mai fare a meno della protezionecontro le potenze aliene superiori, egli conferisce a queste i tratti dellafigura patema, si crea gli di, che teme, che cerca di propiziarsi e a cuituttavia affida la propria protezione.

...quale dunque il significato psicologico dellerappresentazioni religiose, in quali termini le possiamo classificare? A questadomanda, a tutta prima, non facile rispondere. Dopo aver scartato diverseformulazioni, ci si atterr alla seguente: sono assiomi, asserzioni su fatti esituazioni della realt esterna (o interna), che comunicano qualcosa che non si trovato da s e che pretendono che si abbia fede in loro. Poich fornisconoragguagli su ci che per noi pi importante e pi interessante nella vita,esse vengono particolarmente apprezzate.

...Tutti gli assiomi siffatti esigono dunque la fede nei lorocontenuti, ma non senza fondare la loro pretesa. Essi si presentano come ilrisultato abbreviato di un lungo processo di pensiero, fondatosullosservazione e certo anche sul ragionamento. A chi ha lintenzione disvolgere in proprio questo processo, invece di accettarne il risultato, essiindicano la via da seguire. Viene anche sempre aggiunto da dove si trae laconoscenza che lassioma enuncia, quando esso non si intende da s, come nelleaffermazioni di carattere geografico. Per esempio la terra ha la forma di unasfera; come prove di ci vengono addotti lesperimento del pendolo di Foucault,il variare dellorizzonte, la possibilit di circumnavigare la Terra. Poich,come tutti coloro che vi hanno interesse riconoscono, non praticamentepossibile mandare tutti gli scolari a circumnavigare la Terra, ci si accontentadi far accettare gli insegnamenti della scuola in fiducia e fede, ma si sache la via della convinzione personale rimane aperta.

...Cerchiamo di misurare gli assiomi religiosi con lo stessometro. Se noi solleviamo la questione su che cosa si basi la loro pretesa diessere creduti, riceviamo tre risposte, molto discordanti tra loro. Primo,meritano di essere creduti perch sono gi stati creduti dai nostri antenati,secondo, possediamo prove che ci vengono proprio da questa epoca remota, eterzo, assolutamente proibito porre la questione della loro prova, inpassato, per questimpresa temeraria, venivano comminate le pene pi dure, eancor oggi la societ non vede di buon occhio che qualcuno ci si riprovi.

...le dottrine religiose sono sottratte alle pretese dellaragione, stanno al di sopra della ragione. Se ne deve sentire intimamente laverit, non c bisogno di comprenderle.

...ci sono numerosi assunti, di cui vediamo chiaramentelinfondatezza, anzi lassurdit. Essi vengono chiamati finzioni, ma perdisparati motivi pratici dobbiamo comportarci come se credessimo a talifinzioni. Ci si applicherebbe alle dottrine religiose per lincomparabileimportanza che esse hanno per il mantenimento della societ umana.

...Quando ai bambini veniva raccontata una favola, che essistavano ad ascoltare rapiti, veniva su e domandava: E una storia vera?. E unavolta sentito che non lo era, si ritraeva con aria sprezzante. C daaspettarsi che ben presto gli uomini si comporteranno in modo simile con lefavole religiose, nonostante lintercessione del come se.

...Il governo amorevole della provvidenza divina placalangoscia di fronte ai pericoli della vita, lintroduzione di un ordine moraleuniversale assicura la soddisfazione del bisogno di giustizia, che nellambitodella civilt umana rimasto cos spesso insoddisfatto, il prolungamentodellesistenza terrena con una vita futura appronta la cornice spaziale etemporale in cui questi appagamenti si compiranno. Le risposte agli enigmaticiinterrogativi che scaturiscono dallumana sete di sapere, come quelli circalorigine del mondo e il rapporto tra anima e corpo, vengono sviluppate in baseai presupposti di questo sistema. Significa un grande sollievo per la psicheindividuale che i conflitti mai del tutto superati dellinfanzia, i qualiderivano dal complesso del padre, vengano ad essa sottratti e portati a unasoluzione accettata da tutti. Quando dico che tutte queste sono illusioni, devodelimitare il significato della parola. Unillusione non la stessa cosa di unerrore, non neanche necessariamente un errore.

...Per lillusione rimane caratteristica la derivazione daidesideri umani, e sotto questo aspetto essa si avvicina al deliriopsichiatrico, ma poi si differenzia anche da questo, a prescindere dalla picomplicata formazione del delirio. Nel delirio rileviamo come essenziale lacontraddizione con la realt, lillusione invece non necessariamente falsa,cio irrealizzabile o in contraddizione con la realt.

...Noi dunque chiamiamo una credenza illusione quando nella suamotivazione viene in primo piano lappagamento di un desiderio, a prescinderedal suo rapporto con la realt, cos come lillusione stessa rinuncia alla suaconvalidazione.

...Se, in base a questo orientamento, ci volgiamo di nuovo alledottrine religiose, possiamo dire, ripetendoci, che esse sono illusioni,indimostrabili, e che nessuno pu essere costretto a ritenerle vere e a crederein esse. Alcune di esse sono cos inverosimili, talmente in contraddizione contutto quanto abbiamo faticosamente appreso sulla realt del mondo che tenutenel debito conto le differenze psicologiche possiamo paragonarle ai deliri. Sulvalore di realt della maggior parte di esse non dato giudicare.

Cos come sono indimostrabili, sono anche inconfutabili. Sisa ancora troppo poco per poterle avvicinare in maniera critica. Gli enigmi delmondo si svelano alla nostra indagine solo lentamente; ancora oggi, a moltedomande la scienza non pu dare risposta. Ma il lavoro scientifico per noilunica via che pu condurci alla conoscenza della realt esterna.

...Lignoranza lignoranza; da essa non viene nessun dirittodi credere qualcosa. Nessun uomo ragionevole si comporta nelle altre cose contanta leggerezza e si accontenta di cos misere giustificazioni dei suoigiudizi e delle sue prese di posizione; se lo permette solo nelle cose pi altee pi sacre. In realt si tratta solo di sforzi per far credere a se stessi oagli altri di essere ancora saldamente ancorati alla religione, mentre da unpezzo ci si staccati da essa.

...I critici insistono nel definire profondamente religiosouno che dichiara un sentimento di piccolezza e impotenza delluomo di fronte alcomplesso del mondo, sebbene a costituire lessenza della religiosit non siaquesto sentimento, ma solo il passo successivo, la reazione a tale sentimento,che cerca aiuto contro il medesimo. Chi non procede oltre, chi si rassegnaumilmente alla parte insignificante delluomo nel vasto mondo, inveceirreligioso nel pi vero senso della parola.

...io non ho detto niente che altri uomini migliori di me nonabbiano detto prima di me in modo pi completo, pi vigoroso e pi efficace. Inomi di questi uomini sono noti; io non li menzioner, perch non voglio darelimpressione di volermi intrufolare nella loro schiera. Io ho soltantoaggiunto alla critica dei miei grandi precursori e questa la sola novit dellamia esposizione un certo fondamento psicologico.

...quello che ho detto qui contro il valore di verit dellereligioni non aveva bisogno della psicoanalisi, ed stato detto da altri moltoprima che la psicoanalisi esistesse.

...la religione ha reso manifestamente grandi servigi allacivilt umana, ha molto contribuito a domare la pulsioni asociali, per nonabbastanza. Ha dominato la societ umana per molti millenni; ha avuto tempo perfar vedere di che cosa capace. Se fosse riuscita a rendere felice la maggiorparte degli uomini, a consolarli, a riconciliarli con la vita, a farne deiportatori di civilt, a nessuno verrebbe in mente di darsi da fare per mutarela situazione attuale. Che cosa vediamo invece? Che un numero spaventosamentegrande di uomini sono scontenti della civilt e sono in essa infelici, lasentono come un giogo che bisogna scrollarsi di dosso; che questi uomini oimpiegano tutte le loro forze per cambiare questa civilt oppure, nella loroinimicizia per essa, giungono fino a non voler sapere pi nulla di civilt e dilimitazioni pulsionali.

...quanto maggiore il numero degli uomini a cui divengonoaccessibili i tesori del nostro sapere, tanto pi si diffonde il distacco dallafede religiosa, dapprima solo dai suoi rivestimenti antiquati e incongrui, mapoi anche dalle sue premesse fondamentali.

...Il riconoscimento del valore storico di talune dottrinereligiose accresce il nostro rispetto per esse, ma non toglie valore allanostra proposta di ritirarle dalla motivazione dei precetti della civilt. Alcontrario! Con laiuto di questi residui storici, siamo arrivati a concepiregli assiomi religiosi alla stregua per cos dire di relitti nevrotici, e orapossiamo affermare che probabilmente giunto il momento, come nel trattamentoanalitico del nevrotico, di sostituire le conseguenze della rimozione con irisultati del lavoro razionale. Che in questa sostituzione non ci si limiti arinunciare alla trasfigurazione solenne delle prescrizioni della civilt, cheuna revisione generale delle medesime debba avere per conseguenza, per molte,labolizione, da prevedere, ma non esattamente da deplorare. Il compitopostoci della riconciliazione degli uomini con la civilt sar in tal modoampiamente assolto. Quanto alla rinuncia alla verit storica a causa dellamotivazione razionale delle prescrizioni della civilt, essa non pu farcidispiacere. Le verit che le dottrine religiose contengono sono cos deformatee sistematicamente travisate che la massa degli uomini non pu riconoscerlecome verit.

...Luomo non del tutto senza risorse, la sua scienza gli hainsegnato, dai tempi del diluvio, molte cose, e continuer ad accrescere il suopotere. E per quanto riguarda le grandi necessit del fato, contro le quali nonesiste rimedio, egli imparer appunto a sopportarle con rassegnazione. Chesenso pu avere per lui il miraggio di una grande propriet terriera sullaLuna, del cui ricavato nessuno ha mai visto niente? Come un piccolo agricoltoreonesto su questa Terra, sapr invece coltivare la sua zolla in modo che essa lonutra. Distogliendo le sue aspettative dallaldil e concentrando tutte le sueforze liberate sulla vita terrena, otterr probabilmente che la vita diventisopportabile per tutti e la civilt non schiacci pi nessuno.

...Noi crediamo che sia possibile, col lavoro scientifico,apprendere sulla realt del mondo qualcosa che ci permetter di accrescere ilnostro potere e indirizzare la nostra vita.

...la scienza ci ha fornito la prova, con numerosi esignificativi successi, di non essere unillusione. Essa ha molti aperti nemicie anche pi nemici camuffati tra coloro che non riescono a perdonarle di aversvigorito la fede religiosa e di minacciare di abbatterla. Le si rimprovera ilpoco che ci ha insegnato e il moltissimo di pi che ha lasciato nel buio. Macos si dimentica quanto essa sia giovane, quanto ardui siano stati i suoiinizi e quanto piccolo fin quasi a svanire il tempo passato da quandolintelletto umano si irrobustito abbastanza per affrontare i suoi compiti.

...Ci si lamenta dellincertezza della scienza, per il fattoche essa enuncia oggi come legge ci che la prossima generazione riconoscercome errore, sostituendolo con una nuova legge di durata altrettanto scarsa. Maci ingiusto e in parte falso. I mutamenti delle opinioni scientifiche sonosviluppo, progresso e non sovvertimento.

...Si infine cercato di negare radicalmente valore allosforzo scientifico, argomentando che esso, legato com alle condizioni delnostro organismo, non pu fornire se non risultati soggettivi, mentre la veranatura delle cose al di fuori di noi gli resta inaccessibile. Ma in tal modo sisaltano alcune cose che per la concezione del lavoro scientifico sono decisive,cio che il nostro organismo, vale a dire il nostro apparato psichico, statosviluppato proprio nello sforzo di esplorare il mondo esterno, dunque deve averrealizzato nella sua struttura un certo grado di congruenza, che esso stessouna parte costitutiva di quel mondo che dobbiamo investigare, e che essoconsente benissimo tale investigazione, che il compito della scienza deltutto circoscritto, se lo limitiamo allesame di come il mondo debba apparirciin conseguenza della conformazione del nostro organismo, che i risultati finalidella scienza sono condizionati, proprio a causa del modo della loroacquisizione, non soltanto dal nostro organismo, ma anche da ci che ha agitosu questo organismo, e infine che il problema di una conformazionedelluniverso senza riferimento al nostro apparato psichico che lo percepisce una vuota astrazione, senza interesse pratico.

No, la nostra scienza non unillusione. Unillusionesarebbe invece di credere che possiamo prendere da unaltra parte quello cheessa non pu darci.

http://gabriellagiudici.it/sigmund-freud-lavvenire-di-unillusione-lillusione-di-un-avvenire/

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