IL CENTRO STUDI CARD. GIUSEPPE GUARINO allegati/centro_studi... · Prof.ssaGIULIASFAMENI GASPARRO...

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IL CENTRO STUDI CARD. GIUSEPPE GUARINO In concomitanza con la chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del nostro Servo di Dio, fu lanciata, tra le sue figlie spirituali, l’idea di istituire, a Messina, un “Centro Studi” a lui intitolato, dotandolo della cospicua documentazione reperita per la causa stessa, nell’intento di favorire una più ampia diffusione della conoscenza della vita e dell’opera del medesimo Servo di Dio. Ciò nella consapevolezza che la testimonianza da lui resa sul fondamento per dirla con Maritain di un “umanesimo integrale”, meritevole, ai suoi tempi, d’attenzione e considerazione anche e specialmente da parte “laica” potesse ancora costituire un modello a cui rifarsi ed un esempio da seguire. Dopo un adeguata riflessione, d’intesa con l’Arcivescovo Mons. Giovanni Marra e con la postulazione della causa, nonché con l’incoraggiamento di non pochi esponenti del, per così dire, mondo accademico e di quello “politico”, non soltanto locali, quell’idea è diventata un impegno, deliberato, nel 2001, dal VII Capitolo Generale delle Apostole della Sacra Famiglia e finalmente attuato ormai dal giugno scorso, allorché, con atto notarile è stata costituita «una associazione, senza fini di lucro e di ispirazione cristiana, con la denominazione ‘Centro Studi Cardinale Giuseppe Guarino’ con sede in Messina, via Elenuccia 15, presso l’Istituto Leone XIII, avent e per oggetto la diffusione della cultura cristiana con ogni mezzo, il dialogo sui grandi temi della vita e della esistenza umana, la promozione di studi ed altre attività sul Cardinale Guarino, la pubblicazione di articoli e saggi idonei al conseguimento degli studi predetti, con eventuale creazione d’una apposita commissione scientifica».

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IL CENTRO STUDI CARD. GIUSEPPE GUARINO

In concomitanza con la chiusura della fase diocesana della causa di

beatificazione e canonizzazione del nostro Servo di Dio, fu lanciata, tra le sue figlie

spirituali, l’idea di istituire, a Messina, un “Centro Studi” a lui intitolato, dotandolo

della cospicua documentazione reperita per la causa stessa, nell’intento di favorire

una più ampia diffusione della conoscenza della vita e dell’opera del medesimo

Servo di Dio. Ciò nella consapevolezza che la testimonianza da lui resa sul

fondamento – per dirla con Maritain – di un “umanesimo integrale”, meritevole, ai

suoi tempi, d’attenzione e considerazione anche e specialmente da parte “laica”

potesse ancora costituire un modello a cui rifarsi ed un esempio da seguire.

Dopo un adeguata riflessione, d’intesa con l’Arcivescovo Mons. Giovanni Marra e

con la postulazione della causa, nonché con l’incoraggiamento di non pochi esponenti

del, per così dire, mondo accademico e di quello “politico”, non soltanto locali,

quell’idea è diventata un impegno, deliberato, nel 2001, dal VII Capitolo Generale

delle Apostole della Sacra Famiglia e finalmente attuato ormai dal giugno scorso,

allorché, con atto notarile è stata costituita «una associazione, senza fini di lucro e di

ispirazione cristiana, con la denominazione ‘Centro Studi Cardinale Giuseppe

Guarino’ con sede in Messina, via Elenuccia 15, presso l’Istituto Leone XIII, avente

per oggetto la diffusione della cultura cristiana con ogni mezzo, il dialogo sui grandi

temi della vita e della esistenza umana, la promozione di studi ed altre attività sul

Cardinale Guarino, la pubblicazione di articoli e saggi idonei al conseguimento degli

studi predetti, con eventuale creazione d’una apposita commissione scientifica».

CENTRO STUDI CARDINALE GIUSEPPE GUARINO

I SOCI FONDATORI

ISTITUTO DELLE SUORE APOSTOLE DELLA SACRA FAMIGLIA nella persona della Superiora Generale pro tempore

Madre Sara Faiello

Dott. STEFANO ARCANÁ

Dott. UMBERTO BRINGHELI

Dott. FRANCESCA CASELLA

Avv. FRANCESCO FEDE

Dott.ssa MARIANGELA GALLUCCIO

Prof.ssaGIULIASFAMENI GASPARRO

Prof. CESARE MAGAZZÙ

Dott.ssa ANTONIETTA MICALI

Prof. ALDO NIGRO

Prof.ssa ENZA PIRRONE

Prof. ANTONIO SCALISI

Arch. FRANCESCO SCOLARO

Sig.na GIOVANNA SERGI

Avv. ENRICO VENANZI

Il I° Convegno del Centro Studi

L’attività del “Centro Studi Cardinale Giuseppe Guarino” ha avuto inizio il 23 giugno

2004 con un Convegno tenutosi a Messina nel Salone teatro dell’Istituto “Leone XIII”,

Casa Madre e Generalizia delle Apostole della Sacra Famiglia.

Dopo un caloroso indirizzo di saluto ai numerosissimi partecipanti da parte della

Superiora Generale Madre SARA FAIELLO, ha preso brevemente la parola

l’Arcivescovo Mons. GIOVANNI MARRA che, rievocando la figura del suo insigne

predecessore ne ha ricordato l’impegno a vantaggio di tutti, in tempi peraltro difficili e

segnati da profonde lacerazioni nel tessuto sociale e da dissidi politici, plaudendo quindi

all’iniziativa e benedicendo l’evento in corso e le future attività del Centro.

È poi intervenuta la Presidente, Prof.ssa ANTONIETTA MICALI la quale ha

precisato come il Centro stesso si proponga di diffondere, nel nome e sull’esempio del

Servo di Dio, la cultura cristiana in dialogo con il pensiero contemporaneo pel tramite di

tutti mezzi indicati dallo statuto, e cioè con la promozione di studi, conferenze congressi

ed attività d’informazione e di formazione, oltre che a mezzo stampa anche attraverso

un apposito sito internet, nonché con la più ampia collaborazione mediante intese,

convenzioni ed adesioni alle attività di Enti, Università, organismi ed Istituti culturali,

nazionali ed esteri, che promuovano o svolgano attività analoghe a quelle del Centro.

Hanno fatto seguito, quindi, le tre relazioni programmate.

La prima, dal titolo “Figura, opera e messaggio del Cardinale Guarino” è stata tenuta

dall’avv. ENRICO VENANZI, Postulatore della Causa di beatificazione e

canonizzazione del Servo di Dio.

Il relatore ha fatto precedere il suo intervento dalle risultanze di una analisi della

scrittura del Cardinale Guarino, rivelatrice anch’essa delle sue molte qualità, in

particolare un equilibrio ed una affidabilità eccezionali ed inoltre del suo meraviglioso

altruismo. Detto ciò è passato a considerare il percorso terreno del Servo di Dio,

percorso che può agevolmente essere diviso in tre periodi, il primo dei quali va dal 6

marzo 1827 all’agosto 1855 e cioè dalla nascita, avvenuta a Montedoro, all’approdo a

Palermo, passando per gli studi compiuti ad Agrigento: 28 anni per lo più di formazione

e quindi di prima messa a frutto della stessa nell’esordio della sua missione

sacerdotale.

A questo fa seguito un secondo periodo che si conclude nel marzo 1872 e che vede il

Guarino dapprima Officiale a vari e sempre più elevati livelli nella pubblica

amministrazione del Regno delle due Sicilie sino al 1862, e quindi da un decennio di

raccoglimento e di direzione spirituale di un ampio gruppo di persone denominato gli

“amici di Palermo”. A quei dieci anni in cui, senza avere ufficialmente cura di anime, il

Servo di Dio potè dedicarsi liberamente a quelle che andavano da lui per consiglio ed

aiuto, egli stesso si riferirà poi come ai migliori della sua vita, caratterizzati anche da

un’intensa attività di studio e di pubblicazioni.

Il terzo, ed ultimo, periodo ha inizio con l’elezione, il 3 dicembre 1871, ad Arcivescovo di

Siracusa, dove il Guarino rimase, bene operando in una situazione particolarmente

difficile, sino al 1875, allorché venne traslato a Messina.

Qui rimarrà sino alla fine. Intensissima l’attività espletata, a testimonianza della quale

restano 13 lettere pastorali, 46 tra notificazioni, editti, inviti sacri, appelli ed avvisi, 17

circolari al clero ed al popolo, 7 decreti, o meglio “ordinazioni generali da osservarsi in

tutta l’ “Archidiocesi” emesse in occasione della visita pastorale compiuta nell’ottobre

1881, oltre a qualche articolo ed opuscolo di vario genere.

In tale ambito l’avv. Venanzi ha posto in spicco l’imponente corrispondenza del Guarino

con numerose personalità che oggi figurano tra i santi, i beati ed i servi di Dio e quella

con i parroci, occasionata per lo più da ragioni pratiche e tuttavia densa sempre di

riferimenti spirituali nonché rivelatrice della concezione che egli aveva della propria

missione, della missione del Vescovo che deve costantemente ispirarsi al buon Pastore

del Vangelo.

Il relatore ha inoltre evidenziato la carità operosa del Servo di Dio, la quale toccò i

vertici dell’eroismo in occasione delle epidemie di vaiolo e di colera che dal 1885 al

1887 si diffusero nel messinese, come pure del terremoto che sconvolse il capoluogo

nel 1894: carità operosa che, sotto il profilo d’un luminoso e generoso impegno civile,

venne riconosciuta e particolarmente elogiata anche dalla stampa anticlericale

dell’epoca.

Intanto, nel 1893, era giunta l’elevazione alla porpora, “scelta personalissima” di Leone

XIII e, come scrisse un periodico radicale “ricompensa non chiesta ma meritata per le

sue opere buone”.

In precedenza (1888) v’era stata la fondazione d’una nuova famiglia religiosa “le Piccole

Serve della Sacra Famiglia” che ne perpetua, anche oltreoceano, la paternità spirituale

e l’apostolato “familiare”.

Infine, il 21 settembre 1897, il ritorno alla casa del Padre, dopo mesi di malattie e di

sofferenze, cristianamente sopportate ed alle quali il Servo di Dio non permise che gli

impedissero di esercitare fino all’ultimo il suo ministero con la più totale dedizione. Da

qui la forma di una santità, che – ha concluso l’avv. Venanzi – ci si augura sia al più

presto riconosciuta e proclamata dalla Chiesa.

Sviluppo ideale della prima, la seconda relazione, dal titolo, appunto, “La santità del

Cardinale Guarino” è stata tenuta da Mons. DOMENICO DE GREGORIO, già

Presidente della Commissione Storica istituita nella fase diocesana della trattazione

della causa di beatificazione del nostro Servo di Dio.

Di fronte ad un tema così ampio e sul quale molto è stato già scritto, il Relatore ha

opportunamente preferito porre in evidenza e commentare alcuni aspetti meno

conosciuti ma non per questo meno affascinanti: in particolare quanto è possibile

evincere dalle Regole che il Guarino scrisse per le Piccole Serve della Sacra Famiglia,

“quali norme di vita per quelle anime affidate dalla divina Provvidenza alla sua

paternità”.

Quelle Regole, oltre ad essere un monumento della sapienza giuridica e morale del

Servo di Dio, della sua ansia di Pastore della Chiesa, della sua molteplice esperienza di

confessore, direttore spirituale di sacerdoti, religiose e laici, sono anche e

principalmente, nella loro organica connessione e limpida formulazione, specchio e

riflesso del suo spirito e del suo cuore, distillato del suo vissuto quotidiano.

Così, se sulla trama della filosofia e della Teologia di S. Agostino e di S. Tommaso

d’Aquino, nonché della dottrina di S. Francesco di Sales, il Guarino insiste sull’amore

verso Dio e verso i prossimi, di fatto tutta la sua vita si può leggere alla luce della sua

carità, non soltanto nei suoi aspetti più appariscenti e ricordati nella relazione del

Postulatore.

Peraltro appare evidente che in quel testo il Servo di Dio non astrae per stabilire la

legge, ma la narra come già realizzata: “Comanderà la Superiora - recitano ad esempio

le Regole – con parole e maniere grate ed affabili e mai con arroganza; con volto e

positura dolce ed umile e con il cuore pieno di amore e di desiderio del progresso di

colei o coloro a cui comanda. Avrà ben attenti gli occhi sulla Congregazione affinché

tutto spiri pace, concordia, unione e amoroso servizio di Gesù Cristo …” . ed in realtà –

ha sottolineato Mons. De Gregorio – sono unanimi le testimonianze sull’umanità, sulla

mitezza, la longanimità del Guarino, sulla sua fine bontà e gentilezza, sull’amabilità con

cui accoglieva tutti. Ed eccezionale, si può ben dire, fu la sua capacità di impartire

ordini, disposizioni e comandi in modo da farli accettare, anzi accogliere ed eseguire

con spontanea adesione.

Perciò quelle Regole non sono soltanto un codice da eseguire, ma piuttosto un testo

ascetico su cui riflettere e meditare; sono insegnamenti, suggerimenti e consigli sgorgati

dal cuore più che dalla sua cultura teologica, morale e giuridica, dalla sua pratica

cristiana e sacerdotale, dalla sua esperienza di credente e di Vescovo, dalla sua ascesa

nella santità.

Impossibile riportare, sia pure riassumendo, tutti gli altri esempi addotti a riguardo da

Mons. De Gregorio. È auspicabile che il testo del suo intervento venga integralmente

riprodotto su un prossimo numero di questa nostra rivista. Qui dobbiamo

necessariamente limitarci a riferire che il Relatore ha quindi passato in rassegna le

singole virtù e l’esercizio delle stesse da parte del Servo di Dio per poi evidenziare che

la sua santità non fu segnata da eventi o carismi, per così dire straordinari o

spettacolari; nondimeno essa fu eroica nella sua semplicità, nella sua costanza e

nell’immolazione umile, silenziosa e quotidiana secondo l’insegnamento evangelico.

Conclusosi l’intervento di Mons. De Gregorio ha preso la parola il Prof. Don

FRANCESCO MICHELE STABILE della Facoltà Teologica di Sicilia, il quale ha trattato

il tema: “ Guarino e la spiritualità di S. Francesco di Sales”.

“Tutti i Santi hanno imitato Gesù Cristo –ha lasciato scritto il Servo di Dio- ma S.

Francesco di Sales è una delle copie esatte e più perfette del Redentore”.

E di fatto il santo Vescovo di Ginevra fu il maestro di vita spirituale a cui il Guarino si è

principalmente ispirato.

Il Prof. Stabile ha rievocato questa realtà riferendosi in particolare all’epistolario

intercorso tra il nostro Servo di Dio ed il Fondatore della Congregazione delle Figlie

della Croce, il palermitano don Nunzio Russo (1841 – 1906) del quale pure è in corso la

causa di beatificazione e canonizzazione. Quest’ultimo, incaricato della formazione dei

chierici e degli studenti nella Congregazione di disciplina del Clero all’Olivella, presso i

Padri dell’Oratorio, si chiedeva come conciliare l’amabilità e la dolcezza verso i giovani

con un contegno sobrio, riservato e severo quale si conveniva ad un educatore,

almeno, specie per quel che riguarda la severità, secondo il concetto dell’epoca.

Dal canto suo il Guarino non proponeva una regola rigida di comportamento: “Se il

bisogno – scriveva infatti a Don Russo – richiede che Ella si mostri severo, non

approverei che discenda poi a soverchia amabilità col mostrarsene pentito, affinché i

giovanetti non smettano l’impressione del timore già utilmente concepita. Si abbia

pazienza senza fine, ma sia prudente in ogni cosa. La prudenza ricerca ed adopera i

mezzi opportuni a che ciascuna virtù raggiunga lo scopo. Ella sovrintende

all’educazione della gioventù ecclesiastica e letteraria: se delle volte crederà necessario

il viso severo, se l’abbia; se l’amabile, se l’abbia pure, ma l’amabilità non distrugga i

frutti della severità, né questa si tramuti in asprezza”. Ma non si trattava solo di trovare

equilibrio tra amabilità e severità. Seguendo, appunto, S. Francesco di Sales il nostro

Servo di Dio superava la regola ascetica della totale indifferenza e distacco sensibile

nel rapporto con le persone.

“Conservare l’ugualità di cuore per tutti – scriveva ancora a don Russo – è grande virtù

insieme a gran dovere. L’amor proprio potrebbe far travestire di zelo una mera genialità

( . . . ) Sales ammetteva il caso di un trasporto maggiore verso un’anima che ne dia

argomento, purchè non si lasci per tanto di amare quelle altre, che esercitano proprio la

nostra pazienza, ed han bisogno di aiuti “. Questa regola del Sales – ha proseguito il

Relatore – può spiegare la spontaneità con cui il Guarino non temeva di esprimere il

suo affetto particolare verso gli amici, alieno, in questo, da ogni rigorismo e

manifestando invece una profonda umanità di sentimenti con spirito ottimista e

fiducioso.

Ed ancora : “Per la custodia del suo interno si affezioni a San Francesco di Sales.

Legga di quando in quando le sue opere : se ne provveda; legga le lettere, le sacre

reliquie, il Teotimo, le istruzioni varie. Le vie del Signore sono varie . . . Sales era ( . .

. ) prete secolare, scrisse per tutti, la sua vita abbraccia tutte le strade, e ad una severa

austerità seppe accoppiare la più soave facilità dolcemente ed amorosamente. Legga,

legga S. Francesco di Sales: è impossibile che non trovi soddisfatti tutti i bisogni del suo

cuore, per distruggere il vecchio Adamo, e vestirsi di Gesù Cristo”. Di fatto il nostro

Servo di Dio era convinto che certe formule ascetiche non corrispondessero più alle

istanze spirituali dell’uomo dei suoi tempi. Nuovi valori ed una sensibilità nuova si

andavano affermando ed era necessario che anche nella Chiesa si avvertisse il bisogno

di nuove espressioni religiose che potessero essere rivolte a tutti ed a tutti fossero

accessibili nella vita quotidiana. “ siamo poi in tempi – continuava – che solo lo spirito di

Sales può salvare il mondo: e il sacerdote obbligato per ministero a salvare il mondo

deve formarsi uno spirito atto a raggiungere quello scopo”.

Al termine della relazione del Prof. Stabile, la Prof.ssa GIULIA GASPARRO SFAMENI,

Ordinario di Storia delle Religioni nell’Università di Messina e membro del Pontificio

Comitato di Scienze Storiche, moderatrice del Convegno, ha svolto un brevissimo

intervento riepilogativo, concludendo così quella che è sta una vera e propria “giornata

di studi” e l’avvio dell’attività di un “Centro” che si propone di diffondere la cultura

cristiana in dialogo con il pensiero contemporaneo nel nome del nostro Servo di Dio, il

cui esempio e la cui testimonianza possono ancora costituire uno stimolo vivissimo per

la Chiesa e la società civile tutta.